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IL SIGNIFICATO DELLA REINTEGRAZIONE
Luria Yizchàk o , Yizchàk Ashkenazi, chiamato in genere Ari ( leone ) o
Ari il Santo, è nato a Gerusalemme nel 1534 e morto a Safed nel 1572.
Agli studiosi di Kabalà, questo nome ricorda il sistema dottrinale da lui
elaborato. La dottrina di Luria pone al centro della propria meditazione il
problema del male e della reintegrazione.
Questa dottrina,
si basa su cinque capisaldi.
1° ) La dottrina della Tzimtzun o contrazione come atto originario del
processo creativo.
2° ) la dottrina della cosiddetta “ rottura dei vasi “ o Schevinah ha Kelim
dalla quale si origina il mondo delle scorie o Qelifot
3° ) la dottrina della riparazione del guasto prodotto o Tikkun ( Tiqqun).
un concetto analogo a quello teosofico della reintegrazione.
4° ) la dottrina del Adam Qadmon, o primordiale primo atto della
creazione. Dalla quale derivano tutte le anime degli uomini.
5° ) la dottrina della reincarnazione delle anime con i due modi per mezzo
dei quali le anime subiscono continue reincarnazioni: quella del Gilgul, e
quella dell’Ibbur.
Poiché non è possibile trattare tutti i punti, perché ne verrebbe uno
scritto troppo lungo, mi accingo ad illustrarne uno solo, a mio avviso
il più significativo: il Tikkun
Il concetto di Tikkun esprime un vero e proprio processo Teogonico di
catarsi.
Questo processo che rappresenta un fenomeno di reintegrazione
nell’ordine originario, è un avvenimento cosmico e passa attraverso
l’opera dell’uomo.
L’uomo creato come rigeneratore, con la sua santità avrebbe consentito
la realizzazione del ricongiungimento del basso con l ’alto.
Il primo uomo, invece di unire il separato, putroppo separò l ’unito.
Per Luria, le anime degli uomini che discendono tutte dall’anima
dell’uomo primordiale hanno per loro compito di liberarsi dalla scorie, di
cui sono rivestite a causa della azione del primo uomo.
Questo processo di catarsi è una vera e propria opera di purificazione.
Questa catarsi si basa su un percorso a ritroso lungo l’albero
Cabalistico.
L’albero cabalistico parte da Kheter la prima Sephiroth, questa emana la
successiva e questa ancora la successiva fino a Malkhut.
Il processo catartico ha inizio In Malkhut. In quanto questa Sephira è la
generatrice di un flusso luminoso che percorre a ritroso la scala dei
mondi. In Malkhut c ‘è infatti la sorgente della vita, che sensibilizzata
costituisce la luce che ritorna. Dalla prima sephira khether proviene
invece, la luce che viene.
Il concetto di rigenerazione cosmica attributo alla umanità nel suo
complesso, ci richiama allo scopo dell’uomo ,come intermediario tra
cielo e terra che ci ricollega alla Triade Taoista: Cielo Terra e Uomo con
quest’ ultimo come elemento di ricongiunzione tra i gli altri due.
Accenno soltanto a queste analogie con scuole orientali senza
approfondirle. Se uno conosce queste dottrine orientali troverà da solo
il modo di approfondirle . Mi vorrei soffermare, tuttavia su una analogia
piu’ vicina alla dottrina dalla quale abbiamo preso le mosse.
La dottrina di cui voglio fare un cenno per paragonarla a quella di Luria
È quella di Martinez De Pasqualy. Questo pensatore nato e morto nel
settecento,di cui si conosce pochissimo della sua storia, ha scritto un
opera chiamata trattato della reintegrazione degli esseri , nel quale
esprime una dottrina simile a quella di Luria.
Il divulgatore di questa dottrina, ci dice che esiste una prima creazione
dotata di esseri spirituali, ognuno dotato di Virtù proprie , potenza per
attuarla e libero arbitrio. Da questi primi esseri spirituali a causa del loro
libero arbitrio si è generata una creazione perversa. Sulla natura di
questo concetto di perversione, da considerarsi, o come peccato o come
errore o come semplice necessità di manifestazione, si può discutere a
lungo. Mi preme però di sottolineare, che a questa prima emanazione di
spiriti, ne è immediamente seguita una seconda, quella dell’uomo
primordiale, avente il compito di vigilare e comandare sulla prima.
Quest ’ uomo primordiale secondo Martinez De Pasqualy era dotato di
libero arbitrio, munito della virtù di poter comandare sui primi spiriti
e con la potenza per farlo.
Avendo la Virtù di poter leggere sia nella mente divina che in quella degli
spiriti lesse nella mente dei primi spiriti un pensiero malevolo: egoistico
e pieno di superbia allo stesso tempo, cioè il pensiero di poter creare
come l’assoluto.
Questo primo pensiero rimase impresso nella sua mente, a causa della
qualità passiva della mente, la sua qualità Eva.
Nella Bibbia si dice che quando Dio generò l’uomo lo generò come
Adamo/Eva, con Adamo che indica la sua qualità attiva o maschile
E Eva che indica la sua qualità passiva o femminile.
Il primo uomo si persuase della bontà di questo pensiero e di sua
volontà ( essendo dotato di libero arbitrio ) operò un atto di creazione,
cioè di emanazione di esseri spirituali, non in sintonia con la volontà del
creatore.
Questo atto di superbia e di egoismo ha comportato la decadenza del
primo uomo, esso costituisce il peccato originario e la riparazione di
questo peccato è la reintegrazione che è opera di purificazione dalle
proprie scorie. Il suo principale discepolo Louis Claude de Saint Martin in
un suo scritto dice : L’uomo in effetti è fuoco concentrato in un involucro
grossolano e ha per legge imperativa la dissoluzione dell’involucro allo
scopo di ricongiungersi alla sorgente dalla quale si è separato.
L’atto di separazione dalla sorgente è quell’ atto di distacco dal volere
divino, compiuto dal primo uomo. Tale atto ha rinchiuso tutte le scintille
nell’involucro grossolano di cui ci parla il SainT Martin.
L’analogia tra l’insegnamento del De Pasqualy e del Saint Martin con
quella di Luria è evidente. La luce che ritorna , che è seppellita nel
Malkhut di Luria è il fuoco concentrato di Saint Martin.
Scopo per entrambi e’ la reintegrazione personale e quella universale.
Come attuare questa reintegrazione o purificazione?
Io mi sono fatto una idea personale : scoprire cos’è l’amore divino.
Gesù diceva ama il prossimo tuo come te stesso. Che cosa è pero
l’amore?
L’ amore per me è volere il bene del prossimo; ma per volere il bene del
prossimo occorre sapere prima cosa è bene per il prossimo. Ma come
possiamo conoscere cos’è bene per il prossimo se non conosciamo
prima cos’è bene per noi stessi. Quindi possiamo giustamente dire
conosci prima te stesso, per conoscere il tuo bene e poi fai il bene del
prossimo. Se dobbiamo conoscere arriviamo alla conclusione che la
somma conoscenza è la saggezza. Raggiunta la saggezza siamo in grado
di attuare l’amore.
A questo punto possiamo affermare che ci sia coincidenza tra amore e
saggezza.
Conoscere la saggezza in se stessi ci fa comprendere lo scopo della
nostra anima nella forma di vita che attualmente occupa. E questo scopo
è la nostra purificazione dalle scorie. Se mi si consente un altro
paragone con le dottrine orientali è un Krya yoga.
Occorre essere umili in questa opera di purificazione perché la
saggezza che conquisteremo ci viene sempre data dall’assoluto.
Vorrei ricordare con le seguenti parole l’umiltà che viene richiesta.
Dio disse a Salomone: poiché tu non mi hai chiesto una lunga vita, ne le
ricchezze, ne la morte dei tuoi nemici, ma l’intelligenza e la saggezza
per agire con giustizia, io agirò attraverso le tue parole e ti darò un
cuore saggio ed intelligente.
Io agirò attraverso le tue parole, qui sta il significato della purificazione.
Dobbiamo lasciare la nostra volontà perchè la nostra aspirazione è che
sia fatta la sua volontà e non la nostra.
Qui è la vera difficoltà della reintegrazione, noi siamo abituati a creare i
nostri idoli , i nostri dei. Quando ci formiamo l’idea di un dio personale
noi aspiriamo a fare il volere di questo Dio personale e non dell’assoluto.
Per poter fare il volere dell’assoluto occorre divenire uomini dotati di una
mente vergine. A quel punto saremo in grado di intuire ( cioè di far venire
dentro noi ) la volontà dell’eterno.
Vorrei concludere su una affermazione fatta da Alice A. Bailey, l’essere
che anima la vita del sistema solare è alla sua seconda incarnazione, e
deve apprendere in questa incarnazione l’uso del principio dell’amore
saggezza. Mi sembra che la mia personale reintegrazione e la
reintegrazione dell’intera umanità , di cui parlano Luria e Martinez De
Pasqualy siano in accordo con gli scopi di questa entità celeste.
Si può credere o non credere a quanto ci racconta la Bailey certo,che
quello che ci dice, sembra estremamente affine a quanto detto dai
maestri citati innanzi
Giancarlo Celeste
Gruppo Teosofico Romano “ Louis Claude De Saint Martin