la giornata del volontario ai mercatini di natale

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la giornata del volontario ai mercatini di natale
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CORRIERE
N. 5 – settembre-ottobre 2012 – Sped. in abb. post. art. 2 comma 20/c legge 662/96 – Filiale di Torino – A cura dell’Avis Comunale di Torino
via Piacenza, 7 - 10127 Torino – Da restituire al mittente presso CMP - Torino Nord – L’editore si impegna a pagare le copie non recapitate.
LA GIORNATA
DEL VOLONTARIO
AI MERCATINI
DI NATALE
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CORRIERE
SOMMARIO
SOMMARIO
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Editoriale
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Statistica
5
Aperte le prenotazioni
per la Befana 2013
6
Calendario prelievi
di Sandro Fisso
19
I prossimi viaggi
di Gianni e Marina
21
La medicina trasfusionale
24
Nella trappola dell’alcol
27
L’autunno e le sue tradizioni
28
la “ruota” e la torre
29
Filatelia
30
Le mostre e gli artisti
31
Anagrafe avisina
32
Minicrociera
ai mercatini di Natale
N. 5
settembre/ottobre 2012
Sped. abb. post.
Corriere Avis
Direttore responsabile
ALESSANDRO FISSO
Caporedattore
GRAZIANO CESTINO
Con la collaborazione di
Marina Marchisio,
Patrizia Orrù
e del consiglio direttivo dell’Avis comunale di
Torino, dei responsabili dei gruppi anziani, giovani, aziendali e del CCS (Centro Culturale
Sportivo “Luciano Penna”)
di Anna Lucia Massaro
di Elio Blancato
di Michele Bonavero
Direzione, redazione e amministrazione
10127 Torino, via Piacenza 7
Tel. (011) 613.341 – Numero verde 800.265.508
www.avistorino.it
Indirizzo E-MAIL
[email protected]
[email protected]
[email protected]
7-13
La giornata del volontario
14
Il meeting del gruppo giovani
15
Pedalavis del gruppo giovani
16
E la corsa continua
17
Lettere al direttore
Regionale Giovani
[email protected]
Registrazione Tribunale di Torino
n. 1250 del 24-7-1958
di Renzo Rossotti
di Renzo Rossotti
Conti correnti postali:
– Avis comunale Torino 26146100
– Fondo solidarietà Avis 27891100
Videoimpaginazione
la fotocomposizione
Via San Pio V, 15 - 10125 Torino
Stampa
AGAM
12100 Madonna dell’Olmo (CN)
Associato
all’Unione Stampa
Periodica Italiana
Registrato dalla Ulrich’s International
Periodicals Directory
di New Providence, N.J. (USA)
Copertina realizzata da:
Studio Newton
dal gruppo podisti
di Angelo Mistrangelo
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tiamo attraversando uno dei momenti più difficili per la società e da qualche tempo i media non fanno che riportare notizie che ripetono come la
corruzione sia all’ordine del giorno in ogni
parte del nostro Paese ed anche del mondo,
Si percepisce un clima di diffidenza, che in
buona sostanza significa mancanza
di fiducia. Con il
che i rapporti umani
isteriliscono,
oscurando l’orizzonte di tutti noi
che vorremmo invece vedere azzurro che preveda bel tempo
anche per il domani.
Per fortuna l’Avis è associazione che ha come scopo favorire il ritorno della vita in chi è
a rischio di perderla. Occorrono molte volte
generose trasfusioni di sangue, plasma o piastrine che, volontariamente e disinteressatamente, una donna o un uomo, hanno donato
con la certezza che il loro dono sarebbe stato
correttamente utilizzato.
Guai se anche nei Volontari la diffidenza
avesse il sopravvento. Per
fortuna così non è se le statistiche ci confermano che
ogni giorno decine e decine
di creature dai 18 ai 70 anni
si presentano ai nostri centri trasfusionali per compiere il loro dovere civico.
Anche se di ciò i media non
danno notizia, se non in poche occasioni.
Speriamo che una di queste sia l’annuale giornata
del volontario nella quale,
alla presenza delle Autorità
EDITORIALE
cittadine, vengono consegnate ai benemeriti
donatori le ricompense al merito trasfusionale previste dallo statuto associativo.
Un esercito di benemeriti domenica 21 ottobre uscirà dal Teatro Nuovo e, senza immettersi in marcia come si usava quando
eravamo giovani, percorrerà idealmente le
strade di Torino
annunciando a tutti la loro gioia per
avere aiutato altri
loro simili a vincere la loro importante
battaglia:
quella per la vita.
Grazie a tutti, benemeriti avisini, anche a
nome di chi non si ricorda di Voi e del vostro
altruismo, salvo che a sua volta abbia fatto
ricorso a generose trasfusioni. E molte sono
le mamme che vengono a donare portando in
braccio il loro figlio, ottenuto spesse volte
anche grazie alla generosità di tanti sconosciuti, ma che continueranno idealmente a
benedire.
LA
DIFFIDENZA
SANDRO FISSO
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STATISTICA
CONFRONTO TRA IL 2012 ED IL 2011 - GENNAIO-SETTEMBRE
SANGUE INTERO
PLASMAFERESI
PIASTRINOAFERESI
PRELIEVI MULTIPLI
UNITA’ RACCOLTE
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VITA ASSOCIATIVA
CONTINUANO LE PRENOTAZIONI PER LA BEFANA AVIS
Che verranno utilizzate per il ritiro dei pacchi dono
e l’ingresso al Palaolimpico dal 4 al 6 gennao 2013
A
lle stesse condizioni degli scorsi anni gli iscritti all’Avis Comunale di Torino potranno prenotare, a scelta presso le segreterie di via Piacenza 7 Torino o via Torino 19 Pianezza, i pacchi dono della tradizionale Befana Avis
che tanto successo ha avuto in passato.
Ogni Volontario potrà prenotare per i figli a carico di età non superiore ai dodici anni, e per un massimo di 4 pacchi
per nipoti e parenti di pari età versando 5 euro per pacco prenotato. Altri si potranno prenotare versando 20 euro per
pacco che conterrà tre giocattoli di valore complessivo circa all’importo.
Per ogni bimbo prenotato verrà rilasciata una apposita lettera che servirà, con lo stacco del tagliando sottostante,
per il ritiro del pacco dono e, presentandola agli incaricati all’ingresso del Palaolimpico (quest’anno dall’area pedonale di Piazza d’Armi e non da via Filadelfia come l’anno passato) per consentire ai propri ragazzi di scegliere
altri doni utilizzando i tre
gettoni che verranno consegnati loro gratuitamente all’ingresso.
Chi vorrà potrà acquistare
con 5 euro 3 altri gettoni e
giocare alle macchinette che
a sorte estrarranno palline di
colore diverso a cui saranno
assegnati determinati punti.
Consegnando le palline agli
incaricati riceveranno un
premio che potrà essere un
semplice omaggio o giocattoli più costosi e persino biciclette.
Tutto il ricavato verrà dall’AVIS versato nel “fondo
solidarietà” a cui i Volontari
meno abbienti potranno fare
ricorso per recuperare almeno in parte i tickets pagati
per esami di laboratorio effettuati per i membri della
famiglia .
Prima si effettuano le prenotazioni e maggiore tempo
si concederà ai Volontari che,
gratuitamente, confezioneranno oltre 30.000 pacchi dono. Così è accaduto in passato e così speriamo accada anche quest’anno.
Per i genitori sarà una occasione per fare conoscere ai
propri ragazzi lo spirito che
anima gli avisini torinesi.
Buona Befana a tutti!
C
FA
IL CONSIGLIO DIRETTIVO
E
L
I
M
I
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CALENDARIO PRELIEVI
DOVE E QUANDO COMPIERE
LE DONAZIONI NEI PROSSIMI MESI
Per maggiori aggiornate informazioni, telefonare al n° verde
800265508
L
Le donazioni che si possono effettuare si suddividono in
• donazioni di sangue intero (ad intervalli di almeno 90 giorni per gli uomini e 180 per le donne in età fertile);
• di solo plasma in aferesi (ad intervalli anche inferiori a quelli previsti per il sangue intero, stabiliti dai medici);
• di piastrine, in aferesi, ad intervalli stabiliti dai sanitari per ogni donatore, o “multicomponenti”, cioè di due “prodotti” già separati all’atto della donazione stessa: plasma e sangue intero, plasma e piastrine.
In ogni caso, purché preceduta da visite mediche appropriate, ogni tipo di donazione è innocuo per il donatore ed eseguito con materiale monouso, cioè utilizzato una sola volta e poi eliminato.
Ogni anno l’Avis premia i propri associati che hanno raggiunto il numero di donazioni o di fedeltà di appartenenza
all’Avis, previste dal regolamento associativo.
Le donazioni di sangue intero si possono effettuare, senza prenotazione, tutti i giorni feriali e festivi esclusi Natale e Capodanno:
• presso la sede di via Piacenza, 7, Torino, con possibilità di usufruire anche dell’ampio parcheggio per il tempo necessario a donazioni e visite;
• presso l’unità di raccolta di Pianezza, via Torino 19 (autobus 32 - biglietto suburbano e ampia disponibilità di parcheggio) con i seguenti orari: feriali 7,30 - 11,45 * festivi 8 - 11,45
Tutti i giorni feriali, anche presso il centro trasfusionale dell’ospedale OIRM S.Anna di via Baiardi 43 dalle 8 alle 12
(sabato escluso) e presso il Maria Vittoria, ingresso via Medail 1, con orario: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30 ed
il sabato dalle 8,30 alle 10,30.
Per le prime donazioni presentarsi entro le 10,45.
Sulle autoemoteche dell’Avis torinese donazioni e visite si possono effettuare:
• nei soli giorni feriali
in piazza del Donatore di sangue (ex Largo Gottardo), davanti all’ospedale Giovanni Bosco, dalle 7,45 alle 11,45;
a Porta Nuova in corso Vittorio 58 angolo via XX Settembre dalle 7,45 alle 11,45;
a Porta Susa, in piazza 18 Dicembre, dalle 7,45 alle 11,45;
nel parco Ruffini, in corso Trapani angolo corso Rosselli, dalle 7,45 alle 11,45 per prelievi di sangue e di plasma in aferesi.
le domeniche, ed altre festività, con orario dalle 8,30 alle 11,30 innanzi alle Chiese:
1 novembre 2012
CIMITERO MONUMENTALE, corso Novara, 135.
CIMITERO PARCO SUD, via Bertani, 80;
2 dicembre
GRAN MADRE DI DIO, piazza Gran Madre di Dio;
SAN GIUSEPPE CAFASSO, corso Grosseto, 72.
4 novembre
SANTA MARIA GORETTI,
via Pietro Cossa angolo via Actis;
9 dicembre
SAN GIUSEPPE LAVORATORE, corso Vercelli, 206;
SAN BERNARDINO DA SIENA, via San Bernardino, 11.
11 novembre
NOSTRA SIGNORA DEL SACRO CUORE DI GESU’,
via Val Lagarina, 25
NOSTRA SIGNORA DELLA SALUTE,
piazza Vittoria angolo via Vibò.
16 dicembre
NATALE DEL SIGNORE, via Boston, 37;
SANTA RITA, piazza Santa Rita.
18 novembre
SAN BENEDETTO ABATE, via Delleani, 24;
SANT’ALFONSO, corso Tassoni angolo via Cibrario.
25 novembre
MADONNA DELLA GUARDIA, via Monginevro, 251;
SANT’ANTONIO ABATE, piazza Stampalia, 17;
I Volontari iscritti all’Avis Comunale di Torino si ritroveranno il 1° novembre: alle
8,30 all’ingresso principale del Cimitero
Monumentale di corso Novara 135, ed alle
10,30 all’ingresso del Cimitero Parco Sud
per commemorare gli avisini scomparsi.
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BENEMERITI AVISINI
LA GIORNATA DEL VOLONTARIO
il 21 ottobre scorso al Teatro Nuovo di Corso Massimo d’Azeglio 17 l’Avis comunale di Torino
ha celebrato l’annuale giornata del volontario
È
ormai consuetudine l’annuale celebrazione della
“Giornata del Volontario”, unico momento in cui i
donatori escono dall’anonimato per ricevere dalle
Autorità cittadine le benemerenze al merito trasfusionale che la stessa Avis provvede ad acquistare con i propri
fondi.
Il regolamento associativo prevede la consegna del distintivo Avis coniato in
• rame, per chi ha raggiunto le 8 donazioni;
• argento, per 16 donazioni
• argento dorato, per 24 donazioni
• oro, per 50 donazioni
• oro con rubino, per 75 donazioni
• oro con smeraldo, per 100 donazioni
• oro con diamante per 120 donazioni
In ogni caso ogni donazione fatta, sia di sangue che di
plasma o piastrine, verrà contata per una.
A completamento pubblichiamo l’elenco aggiornato
al 30 settembre dei volontari che risultano avere raggiunto le donazioni previste per ricevere la benemerenza
e che non erano inseriti nel precedente elenco (vedi Corriere Avis n. 4).
Supplemento dell’elenco precedente
DISTINTIVO IN RAME (8 donazioni)
A
CCOMASSO Luciana
AGLIATA Daniele
AICARDI Gianluca
ALJ Tiziana
ALLEGRA Alessia
AMATO Claudio
ANFUSO Gaetano Filippo
ANNESE Roberto
APRILE Luca
ARDITA Maria Concetta Anna
AUDISIO Massimo
B
ARACCA Alessio
BARBIERI Gloria
Maria Dolores
BARBONE Davide
BARTONE Lorenzo
BECHIS Maria Chiara
BENUCCI Massimo
BERTAGGIA Fabrizio
BEVILACQUA Luciano
BIGLIA Francesco
BISCI Gabriella
BOASSA Roberto
BOERO Oscar
BOGGIO Ferruccio
BORLO Cinzia
BOTTA Laura Maria
BOVO Alessandra
BOZZA Nicholas
BRESOLIN Gionnata
BUONO Stefano
C
AGLIERIS Maurizia
CALVO Roberto
German
CAMPA Silvia
CAMPAGNA Giuseppe
CAPRA Stefania
CARBONE Renato
CARBONE Vittorio
CAROSSO Francesca
CARUSIO Nicholas
CASSINELLI Irene
CASTIGLIONE Virginia
CAVANNA Stefano
CEBRELLI Elena
CERMINARA Fabiola
CETOLA Giuseppe Sergio
CHIRI Flavio
CHIRI Manuela
CIAMBA Roberto Antonio
COLTILETTI Daniele
CORNAGLIOTTO
Riccardo
COSTANZO Viviana
CRAVETTO Francesca
CRETIER Daniele
CUORE Michele Filippo
D
AMA Antonella
D’ANDREA Andrea
D’ANGELO Antonino
D’ANTUONO Raffaello
DE CESARE Giorgio Enrico
DE GAUDENZI Luca
DE LEO Marcello
DE MATTEIS Tiziano
DELLAROLE Andrea
DELLO IACOLO
Immacolata
D’EMILIO Manuela
DEPLANO Monica
DI BARI Alessandro
DI LEGAMI Maria Assunta
DIFIGOLA Giulia
DITALIA Giuliano
DRAGO Monica
DUARTE Breno Lorram
D’URZO Giuseppe
F
ALANGA Filippo
FALBO Salvatore
FAORO Umberto
FARINA Luca
FAVA Emanuela
FERNANDEZ CANDELARIA
Anabel
FERRARA Sebastiano
FESTA Michelina
FILORIZZO Massimo
FISTOS Monica
FLORIDIA Ignazio
G
AI Andrea
GALFRE’ Elisa
GAVINELLI Monica
GENESIO Fabrizio
GENOVA Vincenza Maria
GIANETTI Mario
GISLIMBERTI Enrico
Maria
GOBBI Marina
GRECO Federico
GRIECO Giuseppe
GRIECO Roberto Vito
GRUBESSICH Nevio
GUERRA VILLALBA Maria
Conception
H
J
L
RITCU Pazica Lucia
ERMOLAJEVA Olga
A GRECA Andrea
LAMI Manuel
LANZA Salvatore
LANZA Salvatore
LAZZARONE Giulia
LICITRA Silvio
LISTONE Vincenzo
LO BARTOLO Silvia
LO CASCIO Francesco
LO SURDO Giacomo
LOCRI Maria
LOMBARDI Luca
LONARDI Andrea
M
AFFIOLI Luca
MAGGIO Rita
MALAGNINO
Matteo Salvatore
MALAGUTI Federico
MANZO Rossella
MARCHESINI Davide
MARIATTI Susy
MASSAIA Elena
MASSAZZA GAL Fabio
MATRAXIA Attilio
MAURUTTO Patrizia
MAZZOCCO Manolo
MELONCELLI Andrea
MENEGOZZO Stefano
MERLATI MAGLIETTA Silvia
MESSINA Giuseppe
MESSINA Salvatore
MIGLIORISI Cristina
MILLANO Laura
MINNA Giuseppe
MIRABELLA Umberto Moreno
MOCCIA Edoardo
MOISO Giacomo
MORI Debora
MORINO Stefano
MORREALE Giuseppina
Simonetta
MOSCHETTI Marcello
MOTTA Rocco
MUSALL Michael
N
O
P
ARCISO Federica
NAZZAH Hassan
BREJA Vlad
OLIVA Alessandro
ONORATO Claudio
OPERTO Claudio
ACIA Raffaele
PACIOLLA Elisabetta
PAGAZZO Erika
PALERMO Leandro
PALMIERO Andrea
PANERO Roberto
PAOLILLO Michela
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PATELLA Rita Concettina
PATTARINO Ilaria
PELUSO Cosimo Gianluca
PEPE Daniela Giuseppina
PERETTI Irene
PEROTTI Vittoria
PESCARA Tiziana
PETRARCHIN Fiorella
PETRARULO Stefania
PETRELLA Enrico
PETROSINO Silvia
PEZZA Adenia
PIACENTINO Samantha
PIOVANOTTO Chiara
PIZZUTO Andrea
PORCU Stefania
POSTIGLIONE Antonio
PRATO Alessio
PUTARO Marco
Q
R
UATELA Loredana
ESTA Alberto
RICOTTA Valeria
Angela
RIETTO Valerio
RINALDI Maria Giuseppina
RIZZI Vito Donato
RIZZOTTI Anne
ROATIS Massimo
BENEMERITI AVISINI
ROATTINO Sebastiano
ROMAGNOLI Elisa
ROMBOLA’ Roberto
RONGA Maurizio
ROSA COLOMBO Daniele
ROSSI Eleonora
RUSSELLI Pietro
S
AGLIA Lucia
SAPORITO Gaetano
SCALIA Katiuscia
SCARFATO Daniela
SCARPELLI Andrea
SEBASTIANELLI Francesco
SERRA Stefania
SIGHINOLFI Alessandra
SIMONATO Claudia
SOBRINO Luca
SOLDANO Luciana
SPADARO Cristina
SPADARO Rosario
SPECIALE Alessandro
SPOLAORE Simone
STARITA Pietro
T
ALPO Alessio
TARDANICO Angelo
TAVELLA Carlo
TIZIANO Fabio
TOTA Daniele
TOTARO Claudio
TRAPASSO Pierpaolo
TUMBARELLO Davide
V
AIRA Maria
VALENTE Mirko
VALENTE Raffaella
VALLE Aurora
VARAMO Giovanni
VENEZIANO Carmelo
VENTURINI Federica
VIRGA Gaetano
VIRONDA Raffaele Gabriele
VIVIANI Giovanni
Z
IPPO Giovanni
DISTINTIVO IN ARGENTO (16 donazioni)
A
LLAMANDOLA
Annamaria
ANGELONI Angelo
ANTI Emanuel
ANTONEL Stefano
ARDINZONE Mauro
B
ALICE Valerio
BAVA Tomas Antonio
BELLANTUONO Luca
BERGERO Piersandro
BEZZE Mario
BIANCO DOLINO Giorgio
BINELLO Rosanna
BOLOGNA Dino
BORTOLAZZI Franco Luigi
BOSSO Alessandro
BRAGA Davide
BRAVO Silvia
C
AGLIO Bruno Emilio
CANDIOTA Marco
CANESTRARI Andrea
CANTATORE Savino
CASETTA Marco
CAVALLOTTO Davide
CAVAZZA Maria Oliva
CECCHINI Erika
CEDRINI Mario Aldo
CHIESA Mattia
CICONTE Tommaso
COLOMBO Edoardo
CORDARO Andrea
COSENTINO Ivana
CRABA Viniccio
CRESCENTE Massimo
D
’AGOSTINO Roberta
DAL MOLIN Ernestina
DELLAVALLE Claudia
DELVINO Giuseppe
D’ERRICO Simona
DESTRO Claudio
DI COSTA Francesco
DI LISO Barbara
DI PINTO Giuseppe
DIANA Christian
DIANA Lorella
DICRISTO Nicola
DIONESE Ernesto
DISABATO Alessandro
DISCIANNI Mario
DROGHETTI Roberto
F
ABIANO Felice
FABRIZI Francesca
FAGIOLINI Mirella
FALBO Fulvio
FEBBRILE Andrea
FERRACCU’ Sebastian
FERRANDO Deborah
FERRARA Elena
FERRERO Fabrizio
FERRERO Silvano
FINOTTI Romano
FIORDELISI Sebastiano
FRAU Valter
FREGUIA Mauro
FRISO Mafalda
G
ABAGLIO Emanuele
GALAN Mihaela
Lacrimioara
GATTINO Roberto
GESUALDI Liana
GHIANI Vladimiro
GIALANELLA Luca Emilio
GILARDI Giovanni
GIORDANO Mario
GIRAUDO Marco
GOGHERO Danilo
GOSSO Irene
GRASSO Michele
GRAZIANO Maria
GRAZIOLI Ida In Picone
GRIMALDI Dario
GROBBERIO Daniela
GUADAGNO Nicola Antonio
GUARENA Daniele
GUIDONI Silvia
I
L
ANNELLO Rosario Paolo
IIRILLI Marco
AFAENZA Giuseppe
LAGOTTO Albina
LANZONI Filippo
LEGROTTAGLIE Marco
LEONARDO Laura
LIBERATORE Marco
LIVRIERI Aldo
LOMBARDO Giuseppe
LUZZI Mirko
M
ACCHIA Alessandro
MADRIGRANO
Renato
MAGGIORE Pietro
MAIRA Massimiliano
MANCINI Andrea
MANCINI Franco
MANERO Luca
MAPELLI Grazioso Giuseppe
MARGIOCCHI Carlo
MARINETTI Flavio
MASTRAPASQUA Stefania
METTA Anna
MILANI Maria Rita
MILETTO AVARO Roberto
MIZZON Bruno Michele
MONTEDORO Giorgio
MONTICELLI Elena
MORI Cinzia Maria
MOSCA Adriana
MURARO Federica
N
O
P
ATALE Barbara
NICASSIO Luca
NIGRO Gianfranco
NOSENZO Robert
LIVIERI Matteo Antonio
OLOCCO Gianluca
ORTALDA Martina
ALELLA Carola
PALETTO Laura
PAVANATI Alessandro
PEIRANO Claudia
PEPINO Riccardo
PERENO Renato
PERONDI Alessandro
PERONO CACCIAFUOCO
Carla
PETRONELLA Francesca
PINI Paolo
PINO Giovanni Battista
PIOVANO Marco
PISTINCU Fabio
PISTIS Stefano
POINTET Annick Juliette
POMPA Giuseppina
PONTREMOLI Mario Giuseppe
POZZO Danilo
PREGNOLATO Emanuela
Maria
PROSERPIO Paola
PUGLIESE Pia
PUTZOLU Alessandro
R
ADIONI Fabrizio
RALLO Cristina
REGALDO Donatella Pia
RENZI Giovanni
RICCHIUTO Saverio
RIGGI Filippo
RIZZI Maria Rosaria
RIZZI Simone
RONCO Giacomo
ROSSI Marco
RUSSO Luca
S
ALATINO Fabio
SANNA Giancarlo
SATURNO Mirko
SAVARESE Pasquale
SCALIA Matteo
SCIANNI Melchiorre
SCIARA Angelo
SCINTA Vincenzo
SEMERARO Paola Mariapia
Piera
SILVESTRI Roberto
SINESI Giuseppe
SIVIERO Lino
SPITALE Samuele
STRANO Cinzia
SUPPO Renzo
SUSINNO Rossana
T
ARANTINO Giuseppe
TOGLIATTI Valentina
TORRE Alessandro
TRAPANI Alessandro
TURLETTI Alberto
V
Z
INCI Rita
VISETTI Massimo
VURCHIO Alessandra
ANATTA Franco
DISTINTIVO IN ARGENTO DORATO (24 donazioni)
A
B
GHEMO Daniele Piero
ANDRIONE Diego
ARESU Roberto
ANCONE Michele
BARBERIS Paolo Enrico
BARBERO Monica
BELLI Roberto
BERTOLOTTI Giovanni
BORRELLO Angelo
BOVO Marco
BRAGGIO Luisella
BRANCOLINI Mauro
BRESSAN Silvia
BROCCANELLO Remo
BROI Marina
BUETI Nicola
C
ACIOPPO Vittorio
CANDELA Massimiliano
CAPPIO BARAZZONE
Francesco
CARBONI Anna Maria
CASALEGNO Laura
CASTELLO Milena
CAVALLINI Gino
CECCONELLO
Giuliano
CIAMPI Vincenzo
CINIERO Lido
CIPRIANI Vincenzo
CIRICOLA Adelina
CONTINI Umberto
CORBANI Mario
CORCIONE Ivano
CRIMALDI Davide
CRISCI Gaetano
CURTI Antonio
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’ACCRISCIO Luca
D’AMORE Carlo
DE BENEDITTIS
Savino
DE MARIA Claudia
DIRENO Francesco
D
GILIBERTO Francesca
GIORCELLI Renato
GIULIANI Carmine
GRAGLIA Mauro
GRASSI Giovanni Maria
GUASSONE Luca
E
F
I
L
L MAAZI Hassan
ERMACORA Cristiano
Secondo
ESPOSITO Franca
ANCHIN Daniele
FAVATA’ Emanuela
FERRARESE Silvia
FLANDIN Riccardo
FRATICELLI Luigi
FRISETTI Guido
FUSCO Gianpiero
G
ARCIA ESTEBAN
Susana
GENONE Riccardo
GIARDA Enrico
ERVOLINO Mauro
ABIANCA Ferdinando
LAPERCHIA Giovanni
LEMMA Elisabetta
LEOMBRUNI Paolo
LICATA Vincenzo
LIFFREDO Gabriella
LO BIUNDO Rocco
LO CONTE Luciano
LOCOROTONDO Francesca
M
AINARDI Giovanni
MANASSERO
Gian Paolo
BENEMERITI AVISINI
MANAVELLA Manlio
MANFRE’ Francesco
MARINO Salvatore
MAROSTICA Bruno
MASCIALE Matteo
MASSA Maurizio
MATTEO Diego
MAZZINI Fabio
MEDDA Pierpaolo
MEISTRO Diego
MESSINA Antonino
N
P
SANTINI Barbara
SASSONE Michelarcangelo
SCHIAVETTA Lorenzo
SCOGLIETTI Gabriele
SIGNORETTO Mauro
SORIA Marco
SPARTA’ Sebastiano
STEFFENINO Roberto
R
T
V
Z
ETEUNA Diego
RICCI Grazia Maria
RIGHERO Camilla
RIZZITIELLO Michele
ROBERTO Omar
ROCCHI Simone
ROVACI Vincenza
RUBINO Salvatore
ICOLI Valter Francesco
NOCCO Mirco
ACCAGNELLA Luca
PANEBIANCO Onofrio
PAPA Davide
PAPAVERI Simone
PAUTASSO Antonella
PENNA Immacolata
Caterina
PERAZZO Andrea
PETRACHI Stefano
PETRONI Massimo
PIAZZOLLA Anna Maria
PICCARRETA Giancarlo
PILLITTERI Vincenzo
PIZZARELLI Francesco
PLANIZZA Tiziano
PONZIO Omar
PUGLIESE Matteo
S
ABATINO Giovanni
SAGLIETTI Renata
SANFILIPPO
Salvatore
SANSO’ Claudio
SANSONE Marilena
SANTELLI Antonio
ERNULLO Davide
TORRES Giuseppe
TROMBETTA Marco
TUPPUTI Mauro
ALENTI Rocco Elio
VERRECCHIA Erica
VIERI Doriana
VIRGA Giancarlo
ERBINI Massimiliano
DISTINTIVO IN ORO (50 donazioni)
A
B
UDRITO Gianmatteo
ARTOLINI Daniela
BASSINO Arrigo
BODO Roberto
BOURSIER Franco
BRUNO Emma
C
AFFARATTO
Annamaria
CALANDRUCCIO
Antonio
CAMBURSANO Danilo
CASTIONI Marco
CENTRACCHIO Anna
CIFALDI Angelina
COGGIOLA Massimiliano
CRIVELLARO Sergio Mario
D
F
G
I IORIO Daniele
ABBRI Sauro
FIORE Mario
FURNARI Salvatore
HIRONI Edoardo
GIACOVAZZO
Gabriella
GIARDINO Renzo
GIBELLINO Marco
GIORDANO Maurizio
GOLISANO Salvatore
L
A VALLE Manlio
LIBERTI Cosimo
DISTINTIVO D’ORO
CON RUBINO
(75 donazioni)
ATZENI Massimiliano
BANCHIO Adriano
BUSSOLARI Roberto
DELLA VELLA Leonardo
DELLAVALLE Pier Giuseppe
FALCO Rosanna
GARDENGHI Roberto
OBERT Angela
PEPE Massimo
PERALDO Alessandro
POLO Giuseppe
SCHIAVI Enrico
M
AGGIORA Luca
MAIA Alessandro
MANFRINATI
Samuele
MANGANELLO Massimo
MASSACCESI Luca
MASTROTOTARO
Francesco
MELLE Paolo
MENEGUZ Roberto
MONTAGNA Nicola
MUSELLA Mariano
N
O
OCILLA Calogero
CCHIPINTI Salvatore
OFFEN Riccardo
DISTINTIVO D’ORO
CON SMERALDO
(100 donazioni)
GASTALDI Aldo
GROMETTO Armando
LADAME Marco
MULATERI Franco Emilio
PIN Napoleone Renato
P
ANDISCIA Matteo
PAONESSA Claudio
PARELLA Aldo
PATRONCINI Cristina
PILLAI Rita
PIPERNO Rosario
PRAINO Lorenzo
PUGLIESE Anna Maria
R
ETTORE Mario
RIAUDO Gianluca
RIGOLETTO Ezio
RINALDI Carlo
RINALDI Luca
ROBERTO Laura
RONCO Luciano Claudio
ROSSO Dario
S
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Z
CIOSCIA Lucia
ORRE Michele
ALENTI Giovanni
VIACELLI
Antonio Luigi
AMBONI Giorgio
ZANON Daniele
ZATTARIN Daniele
ZITO Anna Maria
ZOLLO Massimiliano
DISTINTIVO D’ORO
CON DIAMANTE
(120 donazioni)
ANGILLETTA Claudio
PETRELLA Enrico
SALERI Daniele
AVIS 5-2012 ok
23-10-2012
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1 0 BENEMERITI AVISINI
GRANDE PARTECIPAZIONE
ALLA GIORNATA DEL VOLONTARIO
I
l 21 ottobre, al Teatro Nuovo, sono sfilati centinaia di benemeriti per ritirare le benemerenze al merito trasfusionale previste
dallo statuto della nostra Associazione. In totale sono 4.472 i
Volontari che hanno raggiunto il traguardo. Tra questi 1.773 sono i donatori che hanno raggiunto il primo livello delle benemerenze, ottenendo il distintivo in rame od in argento che raffigura
il simbolo dell’Associazione che indica altruismo e salvezza di
vita nell’assoluto anonimato. Oltre 500 quelli premiati con distintivi in oro per avere raggiunto il traguardo dalle 50 alle 120
Con la Santa Messa celebrata dal nostro cappellano padre Piero Montagna, in suffragio dei volontari defunti, è iniziata la giornata del volontario. Il presidente Sandro Fisso ringraziando tutti i presenti per il loro gesto di solidarietà e di amore per i malati
ha invitato sul palco le autorità presenti: per la provincia di Torino il consigliere Raffaele Petrarulo in rappresentanza del presidente Antonio Saitta, il consigliere regionale Antonino Boeti,
il capitano della guardia di finanza Valerio Mastropiero in rappresentanza del generale di divisione Carlo Ricozzi; i medici tasfusionisti, il consigliere nazionale Avis Stefano Ferrini, il presidente regionale Avis Giuseppe Marescotti. Altre autorità impossibilitate a partecipare hanno inviato i loro auguri e il grazie
da estendere a tutti i volontari.
Rammaricato non poter invervenire alla “Giornata del volontario” come sarebbe stato mio vivo desiderio ringrazio e formulo i migliori auguri per piena riuscita manifestazione. Cordialmente Alberto Di Pace, prefetto Torino.
Desidero ringraziarla per il cortese invito a partecipare alla
manifestazione “Giornata del volontario” che si terrà il 21 ottobre p.v. presso il teatro Nuovo di Torino, avrei preso parte con
estremo piacere, ma la concomitanza con un impegno istituzionale già assunto in precedenza, non mi consentierà di essere
presente. Rinnovando le mie scuse, le porgo i miei più cordiali
saluti, da estendere a tutti i volontari Avis. Giovanni Maria
Ferraris, presidente del consiglio comunale di Torino.
donazioni. Tra questi molti saranno giovani che hanno iniziato
le loro donazioni quando la nostra autoemoteca ha sostato innanzi alla loro scuola o all’azienda in cui prestano il lavoro o nelle caserme. La longevità umana continua ad allungarsi; vuoi
pensare che tra le componenti che consentono più anni di vita
abbia concorso in qualche caso (forse anche in più casi) la pronta disponibilità di una sacca di sangue o di emocomponenti, donata da uno sconosciuto che ha fatto della “carità” uno dei principali cardini della sua vita? Noi pensiamo di sì.
Caro Presidente, cari amici,
ho ricevuto l’invito a partecipare alla vostra Giornata del volontario del 21 ottobre p.v.
Impegni associativi precedentemente assunti non mi permetteranno però di essere presente.
Mi auguro però che il vostro evento sia una straordinaria occasione di socializzazione e di fidelizzazione dei donatori attuali e futuri, nonché di ricordo dei donatori che ci hanno lasciato.
La donazione di sangue rappresenta ancora oggi un semplice, ma essenziale gesto di gratuità e generosità, in grado di
contribuire a garantire una adeguata risposta alle esigenze
trasfusionali di un sempre maggior numero di persone.
È fondamentale in questo senso ribadire che per noi è essenziale il bene del paziente trasfuso, fine ultimo di tutte le nostre
attività.
Il donatore e Avis sono oggi testimoni di altruismo, mondialità, anonimato, volontariato, consapevolezza, gratuità, oltre
che promotori di cultura della solidarietà, del dono, della partecipazione, di stili di vita positivi e salute. Valori questi che
costituiscono uno stimolo propositivo all’interno della nostra
società.
Con i più sinceri auguri ed un grazie per tutto quello che avete fatto in questi anni e che farete anche in futuro,
VINCENZO SATURNI
IL PRESIDENTE NAZIONALE AVIS
AVIS 5-2012 ok
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1 1 BENEMERITI AVISINI
AUTORITÀ, CARISSIMI VOLONTARI ED AMICI
grazie, a nome dell’intero Direttivo per avere accolto il nostro
invito ad essere presenti a questa manifestazione che ogni anno
è prevista dal nostro regolamento associativo per consegnare le
benemerenze al merito trasfusionale a chi ha raggiunto il numero di donazioni previste (siano esse di sangue intero, plasma, piastrine o multicomponenti) tutte valutate per una sola
entità, nonostante il diverso tipo di prelievo sottoponga il donatore ad un maggiore tempo per consentire che la sacca possa
essere utilizzata per la produzione di preziosi medicinali come
l’albumina, per esempio o destinata al frazionamento in globuli rossi, plasma e piastrine per il prelievo multicomponenti e
quindi essere utilizzata anche per infondere a più creature il
prezioso dono.
Nonostante la crisi che ha privato del lavoro anche a molti
nostri donatori, l’Avis comunale di Torino con oltre 32.000
iscritti e le 50.000 donazioni annualmente effettuate rimane la
più numerosa sezione avisina operante in Italia.
Questo il vostro grande merito, amici donatori a cui va aggiunto quello dei sanitari addetti a visite di controllo e prelievi, alle addette alle segreterie che svolgono il delicato compito della “chiamata” telefonica per invitarvi alla donazione
cercando di comprendere anche il motivo del temporaneo ri-
fiuto e compensandolo con altre chiamate per raggiungere il
numero di prelievi che soddisfi ogni richiesta, per gruppo
sanguigno e relative quantità, Consentitemi anche di ringraziare i membri del Direttivo che prestano all’Associazione
molta parte del loro tempo disponibile, per predisporre tutto
ciò che occorra ad una grande Associazione come la nostra:
dalla distribuzione dei compiti di segreteria e di amministrazione, alla redazione del Corriere Avis
che è uscito puntualmente ogni due
mesi, alla preparazione di tutte le manifestazioni, come le gite sociali, la
giornata del Volontario e la Befana.
Quest’ultima che impegna per mesi
una decina di volontari che preparano
oltre 30.000 pacchi dono. È un momento di vera promozione dell’Avis e
della sua attività quando riunisce, subito dopo capodanno, migliaia di bambini che si presentano al Palaolimpico
con i propri genitori per ritirare i giocattoli messi a loro disposizione in forma pressoché gratutita. Un grazie
quindi a tutti con l’augurio che il ricordo di questa giornata rimanga per molto tempo nel vostro cuore.
Sandro Fisso, presidente Avis Torino
Graziano Cestino, vice presidente Avis Torino
Palmira Merlo, segretaria Avis Torino
Raffaele Petrarulo, consigliere provincia Torino
SANDRO FISSO
Antonino Boeti, consigliere regione Piemonte
AVIS 5-2012 ok
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1 2 BENEMERITI AVISINI
Dott. Igino Arboatti, direttore sanitario Avis
Paola Bertone vice presidente provinciale Avis
La commissione Avis scuola con gli studenti premiati per la loro prima donazione
Dott. Giuseppe Rivetti
Dott. Giuseppe Marescotti, presidente regionale Avis
Stefano Ferrini, consigliere nazionale Avis
Professoressa Anna Maria Bordiga
Professoressa Anna Lucia Massaro
AVIS 5-2012 ok
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1 3 BENEMERITI AVISINI
Sul prossimo corriere Avis la fotocronaca
della “Giornata del volontario” di Patrizia Orrù
AVIS 5-2012 ok
23-10-2012
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1 4 VITA ASSOCIATIVA
“TUTTI I COLORI DEL DONO”
Meeting area giovani - Ascoli Piceno
D
i questi tempi, purtroppo, solo a
sentir parlare di nomine e cariche il
pensiero corre veloce al malaffare
politico; e invece esiste un mondo sano,
fatto di persone oneste e piene di buona
volontà, di cui l’AVIS rappresenta forse
il miglior esempio e la sua Area Giovani
il miglior futuro: tantissimi ragazzi e ragazze in gamba disposti a mettersi in gioco ed a spendere il proprio tempo e le
proprie energie (si direbbe quasi, “a dare
il sangue”!) per il bene di tutti.
Ecco così che la necessità di sostituire
un componente dimissionario nell’Esecutivo della Consulta Nazionale Giovani diventa anche l’occasione per un fantastico
meeting dell’intera Area Giovani AVIS:
“Tutti i colori del dono” è il titolo scelto
per la manifestazione, che vuole essere un
punto d’incontro e di scambio di esperienze con altre Associazioni di volontariato,
ed in particolare con quelle (ADMO e
ADISCO) che si occupano di donazione di
sangue in senso lato. I diversi modi (colori) per essere donatori, insomma, e ci piace
ricordare che proprio quest’anno, a Montecatini Terme, AVIS e ADMO hanno sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato
a promuovere congiuntamente l’educazione alla solidarietà e alla donazione, con
particolare riferimento a quelle di sangue,
midollo osseo e cellule staminali.
Tornando al nostro meeting, l’organizzazione spetta alla Regione Marche e la
scelta del Comune, ci dicono, è caduta
“naturalmente” su Ascoli Piceno: non fatichiamo a capire il perché, data la splendida accoglienza riservataci all’interno
di un centro storico medievale perfettamente conservato e – diciamocelo – anche grazie all’ottima cucina, impreziosita dalle celeberrime ed onnipresenti “olivette”. Unica pecca i collegamenti, non
proprio agevoli, con il resto dell’Italia
nonostante la posizione centrale.
Il tempo per ambientarsi, comunque, è
minimo perché il programma si rivela a
dir poco stringente: giusto il tempo di dare il benvenuto ad Alice Simonetti, neoeletta membro dell’Esecutivo della Consulta Nazionale Giovani, e si dà inizio ai
lavori, presenti oltre 160 tra ragazze e ragazzi di tutt’Italia (ben rappresentato anche il Piemonte). Non prima però di aver
dedicato qualche momento al toccante
ricordo di Michele Lapolla, coordinatore
della Consulta Giovani AVIS Basilicata,
recentemente scomparso in un tragico
incidente stradale.
Prendono quindi la parola per prime,
come prassi anche negli eventi dell’Area
Giovani, le Autorità presenti, che portano
saluti sentiti ma giustamente contenuti per
lasciar spazio alle corpose relazioni. La
prima delle quali è svolta (in videoconferenza a causa di un disguido, ma si sentiva
che avrebbe voluto “esserci”) nientemeno
che dal Presidente Nazionale Vincenzo
Saturni, che ci parla – con competenza,
ma anche in modo inaspettatamente semplice – di cellule staminali emopoietiche.
Seguito a ruota da Barbara Tonnarelli del
Coordinamento Regionale di raccolta
Sangue Cordonale Marche, che traduce in
pratica ciò che abbiamo appena imparato,
illustrandoci le modalità concrete di raccolta e conservazione del cordone ombelicale: cose insomma che non riguardano
solo i medici “addetti ai lavori”, bensì tutti i potenziali donatori (che, va detto, sono
entrambi i genitori e non solo la madre!).
Prosegue Claudia Firenze, Coordinatrice
della Consulta Giovani, che analogamente ci cala nella realtà di tutti i giorni invitandoci ad una riflessione collettiva sulle
diverse strategie comunicative utilizzate
nelle campagne di sensibilizzazione al dono susseguitesi nel tempo – sensibilizzazione che non può prescindere dall’incentivazione di una cultura diffusa di solidarietà.
Questa stessa idea, del “ci riguarda tutti”, è il filo conduttore che lega le testimonianze della campionessa di scherma
Giovanna Trillini (testimonial AVIS e
fiera donatrice di cordone ombelicale),
di Lucia De Zen (oncologa pediatrica e
responsabile del Centro Raccolta di Cordone dell’U.O. di Pordenone), di Paola
De Angelis (Presidente Nazionale ADMO) e di Lucia Delsole (Componente
Esecutivo Consulta Giovani Nazionale).
Non ci siamo dilungati sul contenuto
delle singole relazioni, perché tutto il materiale dell’incontro sarà presto pubblicato sul sito Internet di AVIS Nazionale; ma
il meeting è tutt’altro che finito ed anzi,
come si dice, “adesso viene il bello” perché iniziano i lavori di gruppo: tutti i presenti vengono divisi in sei squadre, ciascuna denominata con un diverso colore,
ciascuna coordinata da un giovanissimo
conduttore, ciascuna con una specialissima missione da portare a termine. Quale?
Lo scopriremo tutti molto presto, perché
le idee uscite da questo utilissimo brainstorming di giovani da tutt’Italia, molto
professionalmente relazionate nella riunione conclusiva (si va dallo spot teaser al
progetto di concorso per le scuole, passando per un’agenda made in AVIS), saranno certamente messe in pratica già nei
prossimi mesi. E speriamo sia proprio la
nuova generazione di volontari che anima
la nostra Associazione a farlo, perché siamo convinti che vivere e condividere con
altri questo genere di esperienze sia il modo migliore per nutrire ed accrescere in
tutti noi quel grande sentimento di solidarietà che ci spinge a colorare col dono le
nostre vite. Stay tuned!
GRUPPO GIOVANI AVIS TORINO
AVIS 5-2012 ok
23-10-2012
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1 5 VITA ASSOCIATIVA
PEDALAVIS TORINO 2012
S
fiorato il tutto esaurito!
Stiamo parlando delle 183 iscrizioni (su
200 posti disponibili) raccolte alla PedalAvis, di cui 46 erano bambini di età inferiore ai 14
anni.
Questi sono stati i numeri che, inaspettatamente, hanno caratterizzato l’evento organizzato dal Gruppo Giovani AVIS di Torino con la
preziosa collaborazione di Bici&Dintorni, nota
associazione no-profit torinese nel settore cicloturistico.
Come pubblicizzato dalle simpaticissime locandine (ndr. realizzate da una giovane del nostro gruppo), la manifestazione ha avuto luogo il
16 settembre, nella preziosa cornice del Parco
del Valentino.
La complicità del meteo ha permesso di raggiungere i risultati auspicati durante i 10 mesi
di organizzazione. Infatti l’alta adesione di
iscritti si è concretizzata in un serpentone di biciclette pronte a partire, ma solo dopo essersi
assicurati una foto ricordo con un ospite illustre: “BENNY”, che sventolando la bandiera AVIS ha decretato il “Pronti VIA”.
Mentre a suon di campanelli il corteo attraversava il parco allegramente, è stato emozionante pensare alla gioia di vita che si
può donare a chi è meno fortunato….. intravedendo negli zainetti rossi omaggiati ai partecipanti, tante gocce di sangue
orientate nella stessa direzione.
Sarà banale ripeterlo, ma più che mai dobbiamo pensare che
solo l’unione tra volontari e donatori fa la forza! E….ognuno di
noi può dare un grande contributo.
Al traguardo, l’area a noi riservata si è trasformata in un’allegra festa di fine estate con la degustazione dei prodotti gentilmente offerti dalla Coldiretti.
Curiosando tra le schede di iscrizione è emerso che la maggior parte degli iscritti adulti erano già avisini. Tuttavia speriamo, nel nostro piccolo, di aver seminato nel momento giusto la
volontà di qualche nuovo e futuro donatore che vorremmo incontrare nelle nostre sedi in sala donazione.
Una riflessione, prima di concludere.
La candidatura di Torino a Capitale Europea dello Sport
2015 è stata di buon auspicio per i gruppi organizzati della nostra Comunale. Infatti oltre alla pedalata non competitiva rivolta alle famiglie, recentemente si è celebrato con altrettanta
partecipazione il 1° Trofeo dello Sport, con torneo di bocce e
gare di ciclismo e podismo. Vorremmo evidenziare che non è
un puro caso, ma si tratta di un giusto approccio educativo e divulgativo a disposizione dell’AVIS per diffondere la cultura della salute.
L’idea della pedalata, infatti, aveva come
obiettivo quello di promuovere il messaggio del
dono del sangue attraverso lo sport, con l’esempio dei corretti stili di vita perseguiti da entrambi: donatori e sportivi.
Sono queste alcune delle nozioni apprese, da
noi giovani, in occasione dei corsi di formazione
frequentati in passato. Speriamo di aver ripagato con la stessa fiducia la presidenza AVIS che
in questa nuova esperienza ci ha affiancati sostenendo la nostra motivazione a fare qualcosa di
concreto per gli Avisini.
Rivolgiamo infine un doveroso e meritato ringraziamento alla presidente di B&D, ai volontari che con estrema umiltà e competenza si sono
messi a disposizione per l’accompagnamento
del corteo e a chi, lavorando dietro le quinte, ha
condiviso con noi il frutto della propria esperienza.
GRUPPO GIOVANI AVIS TORINO
AVIS 5-2012 ok
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1 6 VITA ASSOCIATIVA
SOLO L‘ESSERE INTEGRI
PERMETTE DI DONARE SE STESSI AGLI ALTRI
In ricordo di Ascanio Chironna (Nicola)
M
io padre aveva già passato i quarant’anni quando decise di donare il sangue. Prima di allora, da
quando era finita la seconda guerra mondiale, aveva dovuto ricostruirsi, ripensare la propria vita, ritornare ad essere se
stesso. L’8 settembre del 1943 presso
l’aeroporto di Lonate Pozzolo, dove prestava servizio militare, essendo nato il 22
gennaio 1922, i Tedeschi l’avevano trasferito con altri soldati in un campo di
prigionia vicino Lipsia. Lì per diciotto
mesi , con la divisa estiva da aviere, aveva sopportato il freddo continentale di
due inverni – del ’43 e del ’44 – affrontato un lavoro duro, sofferto la fame,la
scarsa igiene, la paura di non farcela a
tornare. Liberato dagli Americani nel
mese di aprile, tornò in Italia nell’ agosto
del 1945.
Tutti i suoi fratelli erano già rientrati dal
fronte e lo accolsero increduli, perché da
troppo tempo avevano
perso la speranza di rivederlo. Suo padre invece
era morto da un anno per
una caduta da un camion, ma lui lo apprese
solo quando incontrò gli
occhi del dolore della
madre.
Nicolino, qualcuno lo
chiamava così sul lavoro a causa della breve
statura, trascorse i primi
anni del dopoguerra nel
dolore per la perdita del
padre e nella ricerca della consapevolezza di essere tornato alla vita. L’amore per una
donna dal sorriso allegro e uno sguardo
luminoso gli permise di ricostruirsi, di
tornare davvero alla vita. E quando il suo
bambino più piccolo nacque in una gior-
nata di febbraio del
1959 carica di neve decise di andare all’AVIS:
ora che aveva riconquistato se stesso poteva
donare anche parte del
suo sangue. Lo donò per
molti anni e orgogliosamente esibiva una piccola spilla dell’AVIS.
L’aveva appuntata sulla
giacca quando entrò in
ospedale in un giorno
caldo dell’estate 2011.
Il 29 novembre 2011
la sua vita finì, quando
mancavano pochi giorni
al compimento del suo novantesimo anno. Ha lasciato un patrimonio grande:
l’amore per la vita che riteneva non concludersi con la morte.
LA FIGLIA ROSA LIA
E LA CORSA CONTINUA
D
omenica 2 settembre 2012 il
gruppo podistico Avis ha dato vita al
35° Trofeo Arnaldo
Colombo e al 27° Trofeo Luciano Penna.
Ritrovo ore 8 presso
il parco della Pellerina
la mattinata si presentava poco allegra, con
nuvole in agguato e
probabile pioggia. Invece così non è stato:
col passare dei minuti
le nuvole si sono diradate. È stato un bel regalo che ci ha permesso di fare in modo che tutto andasse bene.
Tutto sommato non possiamo lamentarci, anche se il numero di podisti quest’anno è notevolmente diminuito: solo
poco più di 400 gli
atleti presenti. Per il
futuro cercheremo di
escogitare qualcosa
per attirare più partecipanti. Grazie all’Avis
comunale il Gruppo
podistico continuerà
ad esistere con amore
e con orgoglio.
Un doveroso ringraziamento a tutti i
collaboratori per la
buona riuscita della
manifestazione e appuntamento al prossimo 4 novembre al
parco Ruffini per la
10 km. in circuito interamente chiuso al traffico all’interno del parco Ruffini..
IL GRUPPO PODISTICO AVIS TORINO
AVIS 5-2012 ok
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1 7 L’AVIS È “UNA”
Modena, 19 settembre 2012
E
gr. Rag. Fisso,
in primo luogo desideriamo rinnovare a Lei personalmente e ai componenti del consiglio direttivo dell’Avis
Comunale di Torino i più sentiti ringraziamenti per la fondamentale collaborazione da voi offertaci mettendoci a disposizione la vostra autoemoteca da utilizzare per l’effettuazione di prelievi di sangue nelle zone terremotate.
Grazie alla vostra disponibilità è stato per noi possibile
supplire, nell’immediato, all’inagibilità di diversi sedi di
raccolta lesionate organizzando una raccolta itinerante di
sangue. Una volta stabilizzatasi, per quanto possibile, la si-
tuazione, la vostra autoemoteca è stata stabilmente posizionata presso la sede dell’Unità di Raccolta di Mirandola (la
terza della provincia di Modena in ordine di grandezza) garantendo, seppure a ritmo ridotto, l’effettuazione delle donazioni di sangue e di plasma per i donatori di tale territorio e
dandoci la possibilità di tamponare la riduzione della raccolta che si è attestata, alla data attuale, attorno alle 2.300 unità
di sangue e plasma e che, senza la vostra disponibilità, sarebbe stata sensibilmente più marcata.
Oggi, a circa 4 mesi dagli eventi tellurici che hanno colpito la nostra provincia, la situazione sta lentamente evolven-
AVIS 5-2012 ok
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1 8 L’AVIS È “UNA”
do in maniera positiva anche se siamo ancora lontani dalla
normalità pre-terremoto. Nello specifico per le 14 sedi Avis
interessate dal sisma lo stato dell’arte è il seguente:
• 5 sedi (Camposanto, Cavezzo, San felice sul Panaro,
San Possidonio, Soliera) funzionano a pieno ritmo;
• 2 sedi (Mirandola, Massa Finalese) ritorneranno all’interno dei locali precedentemente occupati nel giro di una decina di giorni;
• 1 sede (Finale Emilia) ha in corso lavori di risistemazione che dovrebbero garantire il rientro nei locali precedentemente occupati entro 30-45 giorni;
• per altre 3 sedi (Novi di Modena, Concordia, Medolla)
sono in corso realizzazioni di nuovi spazi all’interno di container o in nuovi locali, che dovrebbero garantire la riattivazione dell’attività associativa e di raccolta entro il prossimo
mese di Novembre;
• 2 sedi (Rovereto sulla Secchia e San Prospero) hanno
subito danni strutturali significativi che no danno la possibilità, allo stato attuale, di prevedere tempi certi per il rientro;
per queste si stanno valutando anche soluzioni alternative
che però richiederanno un tempo difficile da definire;
• discorso a parte riguarda la sede Avis di Carpi (seconda
sede di raccolta della provincia dopo Modena), precedentemente situata all’interno del locale ospedale che rimane, a
tutt’oggi, inagibile. Per questa sede è stata individuata una
soluzione alternativa a quella ospedaliera in nuovi locali che
saranno pronti non prima della fine del corrente anno.
Come potrà notare, l’evolversi delle cose ci permetterà, in
tempi brevissimi, di liberare l’autoemoteca da Mirandola
mentre rimane assai critica la situazione di Carpi per la quale sono state sospese le donazioni di plasma mentre quelle di
sangue sono state spostate presso la vicina sede di Soliera,
struttura troppo piccola per supportare la mole di prelievi
Carpi.
Tenuto conto di ciò e dell’indispensabilità che l’attività di
raccolta riprenda quanto prima a pieno ritmo, nei giorni
scorsi ci siamo presi la libertà di contattare nuovamente il
sig. Cestino e il dott. Arboatti coi quali avevamo avuto il primo contatto per la messa a disposizione dell’automezzo,
permettendoci di chiedere loro un ulteriore sacrificio garantendoci l’utilizzo della vostra autoemoteca sino all’ultimazione della nuova sede di Carpi prevista, come detto, entro
fine anno. La loro risposta è stata cortesissima e positiva; per
correttezza riteniamo però indispensabile dare corso, con la
presente, ad una formalizzazione di tale richiesta al fine di
garantire l’indispensabile trasparenza in questa delicata situazione.
Teniamo inoltre a sottolineare che siamo ben consci del disagio che tale scelta comporta per la vostra attività. Pertanto
vi preghiamo, qualora dovreste avere la necessità di utilizzare il mezzo, di comunicarcelo; sarà nostra premura farvelo
ritornare nel minor tempo possibile.
Ringraziando per l’indispensabile collaborazione e per il
supporto che avete garantito in questo difficile momento, rimaniamo a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento che dovesse rendersi necessario.
Cordiali saluti
WWW.AVISTORINO.IT
AVIS 5-2012 ok
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1 9 VIAGGI INTORNO AL MONDO
I PROSSIMI VIAGGI CON GIANNI E MARINA
NOVEMBRE: BERLINO
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uattro giorni nella città più eccitante della Germania, l’unica che non “chiude mai”, in un momento nel quale, oltre al solito fascino, si aggiunge lo splendore natalizio. Percorreremo tutta la
città dall’Alexander Platz a Kurfursterdamm. Vedremo, oltre ai punti turistici imperdibili, il Castello Barocco di Charlottenburg ed il Pergamon Museum, uno dei più celebri musei di antichità del mondo. Saranno giorni interessantissimi di lunghe passeggiate metropolitane attraverso gli straordinari mercatini natalizi, tra le enormi giostre di legno tradizionali che in questo periodo arredano la città, che diventa meta di un turismo di nicchia. Per i nostri spostamenti rapidi utilizzeremo la metropolitana, che non
patendo le lentezze del traffico di superficie, ci consentirà un utilizzo ottimale dei tempi ed una conoscenza profonda della città, raggiungendo angoli sconosciuti al turismo di massa.
Partenza giovedì 29 novembre e ritorno domenica 2 dicembre.
Il costo è di 600 a testa (più tasse aeroportuali), in camera doppia; il primo acconto è di 300 da
versare al momento dell’iscrizione. Nella foto l’imperdibile “Molecule Man” di Jonathan Borofski,
che si erge dalle acque della Sprea, dall’archivio di Gianni e Marina.
Le riunioni informative si terranno nella sede Avis di Via Piacenza 7 a Torino; domenica 16
settembre alle ore 10,30; sabato 22 settembre alle ore 10,30.
FEBBRAIO: BIRMANIA (MYANMAR)
D
ue settimane in un interessante itinerario che ci permetterà di conoscere le innumerevoli attrattive di questo affascinante paese a prevalenza buddista, con
forti tradizioni non ancora cancellate dalla grande globalizzazione. Da Yangon, la capitale ricca di pagode dorate famose in tutto il mondo, voleremo al lago Inle, per farci stupire dai gatti acrobati dei monaci buddisti che vivono in un monastero costruito sull’acqua. Ci sposteremo quindi a Mandalay, la capitale ottocentesca, e
i suoi dintorni: la famosa Amarapura, Inwa e l’immensa Pagoda di Mingun. Da Mandalay in barca raggiungeremo, navigando sul fiume Irrawaddy, Bagan, sede di un sito archeologico di intenso misticismo, patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Comprenderemo nel nostro itinerario Bago, città sacra di grande interesse artistico, storico e spirituale tornando a Yangon, da dove ripartiremo per l’Italia.
Nella foto una panoramica dell’antica città di Bagan, dall’archivio di Gianni e
Marina.
La scelta di affacciarsi turisticamente alla Birmania consentirà di aiutare l’economia del paese, per il quale il turismo è una delle poche risorse, e sarà il completare uno spaccato dell’Estremo Oriente con questo paese straordinario, spesso considerato con diffidenza.
La partenza è prevista per i primi giorni di febbraio.
Il costo è di 2400 a testa + tasse aeroportuali.
La riunione informativa si terrà presso la sede AVIS di Pianezza, sabato 15 dicembre alle ore 10.30
MARZO: I DESERTI DEL FAR WEST
D
ieci giorni “on the road”, un itinerario richiestissimo che ripetiamo per la settima
volta e continuiamo a riproporre felici dell’entusiasmo che questo viaggio scatena
sempre nei partecipanti. Da Los Angeles, in California, alla Death Valley, una delle scenografie di pietra più incredibili del mondo; da Las Vegas in Nevada, capitale del
gioco e della notte, al mitico Grand Canyon ed alla Monument Valley, che ancora risuonano di diligenze e assalti indiani, in Arizona. Dieci giorni che sicuramente rimarranno
un ricordo incancellabile tra scenari naturali molto distanti dalle nostre realtà europee.
Nella fotografia una ripresa quasi aeronautica del Gran Canyon, dall’archivio di
Gianni e Marina.
Probabile partenza nel primo week end di marzo.
Il costo è di 1750 a testa + tasse aeroportuali.
La prima riunione informativa si terrà presso la sede Avis di Pianezza, sabato 15 dicembre alle ore 10.30. La seconda riunione
informativa si terrà presso la sede Avis di via Piacenza 7 a Torino, sabato 12 gennaio alle ore 10.30
AVIS 5-2012 ok
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2 0VIAGGI INTORNO AL MONDO
MARZO: SOGGIORNO A NEW YORK
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ome di consueto da 14 anni si ripropone il soggiorno di una settimana a New
York, la capitale del mondo, consumato in un periodo ottimale, in cui la città
è nella sua piena realtà non disturbata dal turismo di massa. Godremo di una
New York non alterata da orde di turisti americani ed europei, la assaporeremo nelle sue piccole e straordinarie quotidianità, scoprendo una città socialmente
all’avanguardia nella sua multietnicità, fatta di newyorkesi sorridenti, collaborativi e ben disposti al contatto umano.
La fotografia, fatta durante l’usuale passeggiata notturna, ritrae Manhattan
dall’acqua del fiume Hudson che la circonda: dall’archivio di Gianni e Marina.
Probabile partenza il 16 marzo.
Il costo è di 1250 a testa, in camera doppia, + tasse aeroportuali
La prima riunione informativa si terrà presso la sede Avis di Pianezza, sabato 15
dicembre alle ore 10.30, la seconda riunione informativa si terrà presso la sede di
via Piacenza 7 a Torino, sabato 12 gennaio alle ore 10.30.
RICORDO DEL “TOUR ON THE ROAD”
USA E CANADA: DA NEW YORK A MONTREAL
U
n impegnativo tour on the road del New England, che comprendeva il passaggio negli stati di New York, Massachusetts e Rhode Island negli Stati Uniti;
Ontario e Quebec in Canada.
Il gruppo è raccolto davanti al grande Parlamento di Ottawa, capitale del Canada,
dietro al monumento con la fiamma perenne al Milite Ignoto.
Da sinistra: Giuseppe Teresi, Filomena Montimoregi, Edoardo Burzio, Mario Cascini, Tiziana Venilia Giuliani, Marina, Luciano Mignacco, Patrizia De Fabianis
(ben nascosta dietro Luciano), Dario Rodano….dietro l’obiettivo Gianni
GIANNI E MARINA
Per maggiori informazioni ed iscrizioni è inoltre possibile consultare il sito
che viene aggiornato puntualmente con le ultime novità, date, orari
www.gianniemarina.com
o contattarci all’indirizzo [email protected]
IL NOSTRO NUMERO VERDE PER DONARE: DOVE, COME E QUANDO
Questo il numero verde acquisito dall’Avis Comunale di Torino a cui si potranno rivolgere parenti, amici degli avisini e quant’altri desiderino avere
informazioni su dove, come e quando compiere la loro prima donazione.
800265508
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2 1 CULTURA ASSOCIATIVA
“LA MEDICINA TRASFUSIONALE:
STORIA E ATTUALITÀ”
di Anna Lucia Massaro
N
egli ultimi anni sono state progressivamente applicate
queste nuove tecniche di prelievo, mediante l’impiego
di separatori cellulari per la raccolta sempre più selettiva di emocomponenti da singolo donatore. Queste particolari
tecniche consentono di ottenere emocomponenti più qualificati e mirati alle specifiche necessità dei pazienti, definendo la
donazione più idonea in base alle caratteristiche fisiche e biologiche del donatore, con possibilità di prelevare con una singola donazione più di un componente, senza che ciò costituisca
alcun rischio per il donatore stesso.
minor grado di standardizzazione dovuto alle variabili correlate ai vari passaggi che scompongono il percorso dal prelievo alla produzione finale.
Preparazione Manuale Emocomponenti
✓ Raccolta di SI da donatore (successiva separazione degli
emocomponenti – laboratorio)
✓ “lesioni da raccolta”
✓ Variazioni degli emocomponenti prodotti
Donazione Automatizzata Multicomponente
✓ Raccolta diretta da donatore di più di un emocomponente
✓ Minime “lesioni da raccolta”
✓ Quantità di Emazie, PLTS e Plasma costante e standard
✓ Maggiore efficacia terapeutica
La raccolta multicomponente rappresenta quindi l’ultimo
e più completo approccio alla donazione, calibrato sulla situazione clinica ed ematologica del donatore e sulla massima resa trasfusionale per il paziente. In altre parole, la raccolta automatizzata di emocomponenti permette la massima
flessibilità nella produzione, garantisce una miglior standardizzazione degli emocomponenti prodotti, ottimizza le risorse umane personalizzando il prelievo in base al profilo
ematologico e riduce i costi. Al contrario, la preparazione
manuale degli emocomponenti presenta inevitabilmente un
Il ricorso alla raccolta automatizzata di multicomponenti da
singolo donatore fornisce quindi una valida possibilità di rispondere in modo efficace a tutte le esigenze dei reparti ospedalieri, anche a fronte di un possibile calo nelle donazioni di
sangue legato a varie motivazioni (ragioni demografiche, aumento della sicurezza e conseguente incremento dei donatori
non idonei, difficoltà nel mantenere la periodicità delle donazioni, ecc.).
A livello italiano, le procedure di aferesi (dati 2001 I.S.S.)
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2 2 CULTURA ASSOCIATIVA
costituiscono poco più del 16 % delle donazioni, con un’estrema variabilità da Servizio a Servizio (dal 3 al 90 %). Come proposto in alcuni incontri professionali, sarebbe necessario, per
adeguare la disponibilità di emocomponenti ai crescenti fabbisogni della domanda terapeutica, raddoppiare su scala nazionale l’impiego di procedure aferetiche, portandole almeno al
30 – 35 % della raccolta totale. Se si prevede, infatti, che la necessità negli anni 2000 nell’Unione Europea sarà di circa 40
– 50 unità di Emazie, 8 – 10 unità di PLTS e 6 – 8 unità di
PFC per 1.000 abitanti, la raccolta multicomponente sarà la
futura tecnologia di base della Medicina Trasfusionale.
Per attuare la trasformazione, dalla raccolta tradizionale a
quella multicomponente automatizzata che richiede un tempo
maggiore al donatore (da 26 a 85 min.), è necessario un notevole sforzo organizzativo che comporta la riorganizzazione
dell’afflusso dei donatori secondo griglie di appuntamenti predefinite, formazione del personale medico e paramedico al lavoro sulle macchine, selezione differenziata dei donatori in base alle loro caratteristiche ematochimiche.A titolo di esempio
le tabelle riprodotte riportano i risultati di un progetto per l’introduzione della raccolta multicomponente (MCC) presso il
Sit Sovrazonale dell’Azienda Ospedaliera OIRM-Sant’Anna
iniziato nell’anno 2000 sviluppato e consolidato negli anni
successivi.
Nonostante l’impegno che comporta questo programma, dovrebbe essere obiettivo dei Servizi Trasfusionali sviluppare le
donazioni automatizzate di componenti multipli al fine di ottimizzare le risorse, migliorare la qualità degli emocomponenti
prodotti, rispondere meglio a tutte le richieste di una medicina
moderna e tecnicamente avanzata ponendo inoltre costante attenzione al contenimento dei costi.
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mente in termini di licenze, accreditamento o autorizzazione per
tutte le strutture trasfusionali (Centri di Raccolta, Centri di Produzione e qualificazione biologica di sangue o emocomponenti,
Banche del Sangue ospedaliere, ecc.). Queste Linee Guida intendono omogeneizzare e standardizzare la terapia trasfusionale
in tutti gli Stati membri dell’UE.
In vista dell’elaborazione di queste politiche, la Commissione Europea aveva attivato dei gruppi di lavoro che avevano il
compito di stabilire i principi che riguardano: qualità e sicurezza per tutti i settori dell’attività trasfusionale.
Le raccomandazioni finali sui vari temi, elaborate dai gruppi
di lavoro, hanno costituito la base per la specifica Risoluzione
del Parlamento Europeo – Direttiva 2002/98/CE – del gennaio 2003 che stabilisce le norme di qualità e sicurezza relative
a: raccolta, produzione, controllo, conservazione e distribuzione
del sangue umano e dei suoi componenti che modifica la direttiva 2001/83/CE. Tale Risoluzione dovrebbe permettere di giungere a norme europee comuni su aspetti fondamentali della Medicina Trasfusionale. Queste norme dovrebbero necessariamente comportare una revisione delle normative nazionali, special-
Questo è l’obiettivo principale degli anni 2000. Oggi e ancor di più nel prossimo futuro il Servizio Trasfusionale sta
evolvendo rapidamente verso una dimensione multidisciplinare: le scoperte scientifiche e l’evoluzione tecnologica
rendono applicabili procedure, a donatori e pazienti, fino a
ieri impensabili.
(continua)
GRUPPO AVIS MONOPOLI DI STATO TORINO
SERATA PRE-NATALIZIA
LE
A
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Carissimi amici avisini, le vacanze sono finie, siamo tutti un po’ tristi, cosa c’è di meglio che prepararci a partecipare come tutti gli anni alla favolosa festa del Natale che il gruppo Avis Monopoli di Stato ha il piacere di organizzare per tutti voi!
Programma serata pre-natalizia.
Appuntamento all’“Associazione Sorriso” - Via Orbetello 97/b Torino, venerdì, 14 dicembre 2012, ore 21.
Gianni il Codino e Donatella allieteranno la serata. Durante l’intervallo verrà servita la pastasciutta e un morbidissimo panettone.
À
T
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L
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I
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Prezzo tutto compreso:
Adulti: 6,00 euro
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Bambini fino a 10 anni: 3,00 euro
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R
011/2051012
Prenotazioni: Oriana: 011/2237155 – Marcello:
PE
A
ATnumerosa come sempre, vi saluto cordialmente!
Sicura della vostra partecipazione
L
UL
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PS: telefonare in tempo
- posti limitati
AN
Per il gruppo Avis-Monopoli di Stato
ORIANA GALVAN
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NELLA TRAPPOLA DELL’ALCOL
Una piaga sociale troppo spesso nascosta e sottovalutata
I
n Italia, e in buona
parte del mondo
occidentale, l’uso
di bevande alcoliche
è un’abitudine alimentare e culturale
largamente diffusa,
integrata nella vita
quotidiana della quasi totalità della popolazione. Che poi l’alcol sia uno dei principali fattori di rischio per la salute del
singolo individuo e
della comunità, è una
realtà che molti disconoscono o fingono d’ignorare per interesse o tornaconto
personale. È poiché
“l’attacco è sempre
la miglior difesa”, i
“signori dell’alcol”
hanno pensato bene
di adottare un ingegnoso stratagemma
che consiste nel ribaltare la verità e costruirne una a propria misura, in modo
da poter sostenere non solo che l’alcol
non fa male, ma che fa addirittura bene,
perché previene diverse malattie.
Peccato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il National Institute of Health (NIH) degli USA e numerosi altri autorevoli istituti scientifici
internazionali sostengano esattamente il
contrario, affermando che l’alcol è sempre e comunque dannoso, e che ha diretta responsabilità nell’insorgenza di numerose gravi patologie, comprese quelle
tumorali. Sulla scorta di studi e ricerche
documentate, hanno più volte ribadito
che “nessun individuo può essere sollecitato a consumare, anche moderatamente, bevande alcoliche”, in considerazione dei rischi che l’uso dell’alcol comporta per l’organismo umano. Non esiste, infatti, in base alle attuali conoscenze scientifiche, né un limite, né una
quantità e neppure una frequenza di assunzione di alcol che possano essere
considerati raccomandabili e sicuri: l’alcol è sempre pericoloso perché può
esporre a forti rischi anche in seguito a un
singolo episodio di consumo, evento che
molte persone ritengono erroneamente
non pregiudizievole per la salute. Ma
procediamo con ordine. Perché l’alcol fa
male?
I danni da etanolo
In tutte le bevande alcoliche (vino e birra compresi) è presente l’etanolo (o alcol
etilico) – una sostanza estranea all’organismo umano, altamente tossica e dagli
effetti cancerogeni – in grado non solo
d’indurre dipendenza, ma anche di causare gravi danni alle cellule di svariati organi, e più in particolare: ulcerazioni e tumori (a carico di bocca, lingua ed esofago); gastriti, emorragie e ulcere (all’apparato gastrico); lipidosi, steatosi, fibrosi
e cirrosi (al fegato); polinevriti, patologie
muscolari e osteoporosi, (all’apparato locomotore). Inoltre, avendo l’etanolo un
assorbimento molto rapido e un impatto
globale, produce numerose altre alterazioni e disfunzionalità in tutti gli organi
del corpo.
A livello cutaneo l’alcol provoca: vasodilatazione; aumento del flusso sanguigno periferico; perdita di calore, con
conseguente rischio
d’ipotermia. A livello
cardio-circolatorio:
determina un aumento della pressione sanguigna; diminuisce
l’aggregazione piastrinica, rendendo il
sangue più fluido (effetto solo parzialmente positivo perché può
favorire la formazione di emorragie); altera la produzione di
eritrociti;
provoca
aritmie; deprime la
contrattilità del muscolo cardiaco; favorisce l’insorgenza di
cardiomiopatie e, dulcis in fundo, abbassa
le difese immunitarie.
Altrettanto numerosi e importanti i
danni al sistema nervoso centrale: rallentamento dei riflessi e
del pensiero; difficoltà di articolazione
del linguaggio; appannamento della vista; perdita di coordinazione motoria, di
equilibrio e di controllo; sonnolenza; tremori; compromissione della memoria;
disturbi sessuali (impotenza, sterilità,
aborti spontanei); depersonalizzazione,
allucinazioni, ansia; paranoia; depressione. Anche sotto l’aspetto oncologico
il rischio è elevato, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato già da diversi anni l’esistenza di un
preciso nesso causale fra alcol e i tumori
di bocca, laringe, faringe, esofago, intestino e seno.
L’etanolo – ottenuto dalla fermentazione di amidi o zuccheri semplici (vino, birra) oppure per distillazione del
mostro fermentato (grappe, whisky…)
– è, insieme all’acqua, il principale costituente di tutte le bevande alcoliche
che, per la ridotta presenza di principi
nutritivi (vitamine, sali minerali, proteine), non vengono considerate alimenti. In compenso, però, avendo tutte
un elevato valore calorico (7 Kcal per
grammo, inferiore solo a quello dei
grassi), fanno ingrassare più di molti
alimenti. Una volta ingerito, l’alcol eti-
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lico viene assorbito in minima parte (78%) dai vasi sanguigni presenti nelle
pareti dello stomaco, per il 90% dai vasi sanguigni dell’intestino tenue e per la
parte residua (2-3%) da reni, muscoli e
polmoni. In pochi minuti raggiunge il
cervello e lì produce i primi suoi effetti,
rallentando immediatamente l’attività
delle cellule neuronali, mentre nel frattempo una parte variabile tra il 2-6%
viene eliminata attraverso l’urina, le feci, il latte materno, il sudore e l’aria
espirata.
Oltre a far ingrassare e a creare dipendenza (compulsione a bere, perdita di
controllo, assuefazione e sintomi di astinenza), l’alcol ha anche effetti cancerogeni rilevanti. Durante il processo organico di degradazione e di smaltimento
dell’etanolo ad opera dell’alcol-deidrogenasi – un enzima presente nello stomaco e nel fegato – si forma un composto intermedio altamente cancerogeno, l’acetaldeide (ACD), detta anche etanale o aldeide acetica, che, se prodotta in quantità
limitata, è neutralizzata da specifici gruppi enzimatici antagonisti e trasformata in
acetato. Tuttavia, quando l’ingestione di
alcol supera il livello personale di guardia, il fegato non riesce
più a smaltire l’eccesso di
etanolo e così riversa nel
sangue l’acetaldeide che,
accumulandosi nell’organismo, inizia a intossicarlo, alterandolo nelle sue
strutture cellulari.
Un ulteriore effetto negativo delle bevande alcoliche, derivante sempre dal ciclo metabolico
di demolizione dell’etanolo, è rappresentato dalla produzione di notevoli
quantità di radicali liberi
che l’organismo deve
neutralizzare con l’intervento di particolari gruppi enzimatici ad azione
antiossidante (superossidodismutasi (SOD), catalasi, glutatione, perossidasi), supportati nella
loro attività di bonifica
da altre sostanze antiossidanti introdotte con
l’alimentazione: le vitamine A, C, E e i composti
fenolici. Se, però, la produzione di radicali liberi
è assai elevata a causa di
un’eccessiva ingestione
di alcol, anche questo meccanismo di
compensazione e autodifesa dell’organismo risulta inadeguato e, di conseguenza, si avvia un processo degenerativo organico che, mediante ripetuti stati
infiammatori e mutazioni cellulari, determina l’insorgenza delle più svariate
patologie.
Tale rischio risulta ancor più elevato
dopo i 40 anni di età, quando la produzione organica di enzimi antiossidanti
– in particolare di SOD, uno dei principali antagonisti dei radicali liberi – si
riduce significativamente, determinando danni biologici sempre più gravi. Il
quadro dei “rischi da etanolo” non sarebbe completo se si tralasciasse di ricordare i danni che l’alcol produce alle
famiglie dei bevitori, al gruppo sociale
di appartenenza e a tutta la collettività.
Molti comportamenti violenti, omicidi,
suicidi, aggressioni, abusi, abbandoni,
perdite di opportunità professionali, legami affettivi spezzati, incidenti stradali e sul lavoro, invalidità varie, compromissioni del tenore di vita, riduzioni
in povertà e altro ancora, sono direttamente imputabili o correlati al consumo di alcol.
Una trappola per i giovani
Nel nostro Paese avvengono in media
28mila decessi l’anno causati da situazioni alcol-correlate, e tale mortalità rappresenta il 6,3% del totale di tutte le morti maschili e il 2,5% di quelle femminili.
In particolare, nella fascia d’età fino ai
24 anni l’alcol è da tempo la prima causa
di morte, per colpa soprattutto degli incidenti stradali. L’alcol è, infatti, nemico
dichiarato di chi si mette alla guida di un
veicolo a motore perché: ha effetto sedativo; riduce attenzione e vigilanza; crea
distorsioni visive e perturbamento mentale; abbassa la sensazione di pericolo;
esagera la fiducia nelle proprie abilità;
rende più temeraria la guida; rallenta la
prontezza dei riflessi e falsa la percezione di distanze e velocità.
I dati statistici sono impietosi e descrivono una realtà preoccupante. Tra i nove
milioni e mezzo di italiani che hanno
problemi con l’alcol, 860.000 (quasi il
10%) sono minorenni, tanto che un ragazzo su cinque – nella fascia di età compresa tra 12 e 17 anni – è a rischio dipendenza. Queste cifre sempbrano contraddire il fatto
che negli ultimi vent’anni
il consumo di alcolici in
Italia è in continua, seppur lieve, discesa. In
realtà, mentre si sono ridotti il consumo di vino e
il numero di “grandi bevitori” tra i maschi adulti, è
invece aumentato il consumo di superalcolici,
soft drink, aperitivi e soprattutto di birra tra i giovani e le donne, le quali, a
parità di quantità alcolica
assunta, subiscono danni
maggiori per via di una
minor presenza di enzimi
antagonisti.
Un dato chiarisce meglio di altri la situazione
allarmante dei giovani: nel
2010 il numero degli under 14 ricoverati per intossicazione d’alcol è aumentato del 28%, mentre si è
ulteriormente abbassata
l’età d’incontro con le bevande alcoliche. È, infatti,
cresciuto sensibilmente il
numero di giovani che cercano lo sballo prima con
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l’alcol, poi anche con sesso, gioco, cibo e droga, nel tentativo di
fuggire da se stessi e dalla realtà
che li circonda, per esorcizzare
paure e insicurezze, credendo in
tal modo di potersi sentire più vivi, più liberi e più forti. In realtà, le
loro anime giovani e confuse non
sanno dove andare. Vagando
sperse senza riferimenti, orfane
anche del filtro della coscienza, finiscono inevitabilmente col cadere nell’abbraccio soffocante di
quelle stesse angosce da cui speravano di sottrarsi con sciagurati rituali, prigioniere di abitudini mortifere
che le segneranno per tutta la vita.
Un comportamento giovanile particolarmente pericoloso – concernente proprio l’abuso d’alcol e la voglia di verificare il limite della propria capacità di
reggerlo – è il “binge drinking”, che consiste nel bere almeno 5 bevande alcoliche, a stomaco vuoto, in meno di 2 ore. È,
in pratica, il volersi ubriacarsi fino allo
stordimento, fenomeno assai diffuso nei
Paesi del nord Europa – soprattutto nei
fine settimana o in occasione di feste in
locali pubblici e privati – e ora importato
anche in Italia, dove ha fatto subito molti proseliti soprattutto tra i giovani di età
compresa tra i 15 e i 20 anni.
Ma come e perché si inizia a bere alcol? Di solito per consuetudine famigliare – sovente sono proprio i genitori a dare il primo “goccetto di vino” ai figli –
poi perché piace, perché rende euforici,
allegri, disinvolti, ma anche – e questo
vale soprattutto per i più giovani – per essere accettati dal gruppo dei pari, per essere più estroversi, per convivialità, per
dimenticare i problemi quotidiani, per
superare tensioni e stress, per vincere solitudine, tristezza o noia. In un primo
momento l’alcol gratifica perché esplica
un’azione euforizzante, sollevando il tono dell’umore; poi, se si continua a bere
– basta anche soltanto un bicchiere in più
– l’alcol mostra il suo vero volto: deprime, intristisce, rende aggressivi e violenti, alterando gli equilibri ormonali e la
trasmissione delle informazioni nei distretti cerebrali, con conseguenti deficit
cognitivi e repentini cambiamenti di
umore e di comportamento.
Conflitti d’interesse e molte ipocrisie
Pur con tali e tante evidenze, sono in
molti in Italia a sottostimare questo peri-
colo. Tra costoro c’è anche il professor
Umberto Veronesi che, tra le diverse cariche, ricopre anche quella di presidente
onorario dell’Osservatorio permanente
sui giovani e l’alcol, un’organizzazione
che ha come obiettivo “la promozione di
un consumo d’alcol responsabile” (sic!),
e che conta tra i propri soci l’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto, la Confederazione Italiana della Vite
e del Vino e l’Unione Italiana Vini. Situazione paradossale, e per certi aspetti
anche inquietante, che conferma l’esistenza di strane alleanze e improprie
commistioni tra medicina e industria. In
numerosi altri Paesi del mondo, soprattutto quando si parla di prevenzione dei
tumori, viene ribadito con fermezza di
non fumare e di non bere alcolici per ridurre il rischio oncologico. In Italia, invece, si consiglia di non fumare, ma si invita “a bere moderatamente” perché non
fa male, mentre è stato dimostrato, da ricerche condotte dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità e da numerosi altri
istituti scientifici internazionali, che l’alcol è sempre e comunque dannoso, e che
ha diretta responsabilità nell’insorgenza
di almeno una dozzina di tumori.
Le conferme in tal senso si sprecano.
Tra tutte, ne citiamo due. L’Institut National du Cancer, massima autorità
francese nel campo della prevenzione
tumori, ha denunciato come anche un
solo bicchiere di vino (120ml) al giorno
possa triplicare il rischio di cancro della bocca e della gola. Il National Cancer Institute di Bethesda, Maryland
(USA), dopo aver analizzato le abitudini alimentari di 197.000 donne per un
periodo di otto anni, ha invece constatato che consumare un paio di bicchieri
al giorno di una qualunque bevanda a
medio-bassa gradazione alcolica aumenta del 32% la probabilità di sviluppare un cancro al seno, e che tale percentuale sale al 51% se i bicchieri sono
più di tre. Il tipo di tumore indagato è il più diffuso fra i tumori
al seno e colpisce soprattutto le
donne in menopausa. Tuttavia,
già nelle ragazzine le bevande
alcoliche espongono a una
maggiore vulnerabilità riguardo alle lesioni benigne delle
ghiandole mammarie che,
com’è noto, possono poi avere
evoluzione cancerosa.
Illuminanti a questo proposito
le osservazioni di uno degli
esperti più accreditati del settore, il professor Gianni Testino –
epatologo e direttore del Centro Regionale di Alcologia e Patologie Alcol-correlate dell’Ospedale San Martino di Genova – che da anni si batte per far conoscere a giovani e adulti i pericoli dell’alcol. “Per contrarre una cirrosi epatica –
spiega Testino – bisogna bere tanto,
mentre per ammalarsi di tumore basta il
cosiddetto “consumo sociale” che, fissato nell’unità alcolica, è pari a 1 bicchiere di vino per la donna e a 2 per l’uomo”. “Infatti – prosegue, chiarendo il
punto nodale del problema – in un bicchiere di vino ci sono 12 grammi di etanolo che il nostro corpo trasforma in
acetaldeide, una sostanza altamente
cancerogena che si lega al nostro DNA,
lo modifica e apre la strada all’insorgere delle cellule neoplastiche”.
Il fatto è che intorno all’alcol si muovono interessi enormi (di produttori,
cooperative, cantine sociali, distributori,
ristoratori, venditori, gestori locali di
mescita pubblici e privati) che determinano condizionamenti e manipolazioni
ad ogni livello sociale e politico. Si potrà
mai cambiare questa situazione? Ora, se
i giovani sono quelli che rischiano di più
perché non sanno porsi un limite e capire
quando devono smettere di bere, la colpa
non è loro, ma delle le istituzioni – famiglia, scuola, società – che non hanno saputo arginare il fenomeno, permettendo
che le bevande alcoliche girino incustodite per casa, vengano liberamente pubblicizzate per strada, in televisione, sui
giornali, e che siano facilmente acquistabili da chiunque nei negozi e nei supermercati. Prima di puntare il dito contro i
giovani e colpevolizzarli per le loro poco
salutari abitudini, battiamoci il petto e
pensiamo alla nostra ipocrisia, ai nostri
comportamenti ambigui, agli esempi che
abbiamo dato, e a tutto ciò che avremmo
dovuto fare e che non abbiamo mai fatto.
ELIO BLANCATO
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2 7 CONSERVIAMO IL NOSTRO DIALETTO
L’AUTUNNO E LE SUE TRADIZIONI
R
ingraziamo il professor
Camillo Brero che per
anni è stato nostro collaboratore insegnandoci e spronandoci a continuare, amare,
apprendere e diffondere la
nostra lingua piemontese.
Diamo il benvenuto al professor Michee Bonavero autore di numerose pubblicazioni sulla cultura piemontese, vincitore di premi letterari e docente da anni presso
diverse Università della terza età nei comuni della provincia di Torino, ma anche
Asti e Cuneo.
È per me veramente un
grande onore poter succedere, nella
scrittura di queste pagine dedicate alla
nostra lingua ancestrale, al sommo maestro Camillo Brero cui auguriamo di
cuore tanta salute e lunga vita.
Proverò a continuare, sulla “carzà”
(carreggiata) che lui ha tracciato, le
conversazioni inerenti alla nostra cultura millenaria per far sì che non si dimentichi quel modo di esprimersi che, come
lui bonariamente dice, “I l’oma pijà con
ël làit da le pupe ’d mama” (Abbiamo
preso con il latte dal seno di mamma).
Con l’avanzare dell’autunno ci si trova, inevitabilmente, a confrontarsi con
tutta una serie di avvenimenti e di operazioni: la vendemmia, la raccolta delle castagne, la sfogliatura del granturco, la ricerca dei funghi, la fuga verso il cielo
della merenda a San Michele (29 settembre), l’accorciamento delle giornate, le
prime nebbie, ecc.
Di pari passo si prestano alla bisogna
alcuni proverbi di stagione, sia meteorologici che legati all’ambito agricolo. Fra
i santi di certo il più gettonato è San Michele (caso strano: è anche il mio protettore) e, infatti, “A San Michel la marenda
a vòla an cel” (a San Michele la merenda
vola in cielo), da interpretarsi non come
la fine delle scampagnate dei fine settimana, ma come il venir meno della necessità di pranzare nei campi durante le
lunghe giornate agricole. Con la fine della vendemmia e prima dell’aratura finiscono i lavori più impegnativi e le giornate più brevi sconsigliano la “marenda
fòra ’d ca” (la merenda fuori casa).
Con questa data troviamo molte indicazioni circa le precipitazioni atmosferiche
“Pieuva dossa a San Michel, invern doss.
Pieuva fòrta, invern cru” (Pioggia dolce a
San Michele, inverno dolce. Pioggia forte, inverno crudo), però non sempre un ultimo temporale è sinonimo di disgrazie
imminenti perché “Quand ch’a tron-a dë
stèmber, ël vin a versa dal botal” (Quando
tuona in settembre, il vino versa dalle botti). Quasi a conferma del detto precedente
ne troviamo un altro “Quand tante stèile a
coro dë stèmber, ij botaj a son cit a
novèmber” (Quando tante stelle corrono a
settembre, le botti sono piccole a novembre), però non si può essere troppo felici di
una pioggia settembrina insistente “Se
l’Arcangel (San Michel) as bagna j’ale a
piuvrà fin-a a Natal” (Se l’arcangelo si
bagna le ali pioverà fino a Natale) e, su
tempi un po’ più brevi, “Se l’alba a l’é
bruta a San Michel, otóber a sarà pì brut
che bel” (Se l’alba è brutta a San Michele,
ottobre sarà più brutto che bello).
Ottobre è mese autunnale per antonomasia e dunque non potevano mancare
dei proverbi adatti al momento, considerando che il vino è ben impegnato nelle
sue trasformazioni chimiche “Quand
ch’as intra ’nt l’otobrin-a, ël vin ant la
cantin-a” (Quando si entra in ottobre, il
vino è in cantina). Ricordando però che
cominciano anche i primi cambiamenti
climatici e perciò bisogna pensare ad un
abbigliamento adatto “A San Simon (28
ottobre) la vantajin-a ’nt ël canton” (A
San Simone il ventaglio in un angolo).
Un’altra data autunnale assai nota è la
festività d’”Ij Sant” (Ognissanti) che pre-
lude e si associa alla celebrazione dei defunti per cui esiste
la giornata del 2 novembre “Ij
mòrt” (I morti). Una delle tradizioni più diffuse, praticamente in tutto il Piemonte, è
quella di ricordare i defunti non
solo con le preghiere, le visite
al cimitero, i crisantemi, i riti
religiosi, ma anche pensando ai
“bisogni corporali” delle anime volate nell’aldilà che la credenza vuole ritornino la notte
del giorno a loro dedicato. Infatti, era uso comune preparare
un posto vuoto durante la cena
e poi, nella notte, lasciare
l’uscio di casa aperto e sul tavolo un piatto di castagne cotte
con del vino rosso, che i defunti nella loro visita avrebbero gradito. Questa tradizione nostrana non ha nulla a che vedere
con le nuove mode di Halloween, derivazione dal rito celtico di Samhain che indicava l’inizio dell’inverno.
Proseguendo nel mese di novembre non
ci si può scordare di quei versi carducciani che abbiamo mandato tutti a memoria:
“La nebbia a gl’irti colli / Piovigginando
sale, / E sotto il maestrale /Urla e biancheggia il mar..”, in un certo senso premonitori di maltempo, ma non bisogna
essere pessimisti perché spesso ci si può
beare di alcuni giorni di tepore: l’estate di
San Martino. Non dimentichiamo però
che è effimera “L’istà ’d San Martin a dura da la sèira a la matin” (L’estate di San
Martino dura dalla sera al mattino) e perciò è assai meglio pensare alla giusta stagione e alle sue virtù “A San Martin bèiv ël
bon vin e lassa l’aqua andé al mulin” (A
San Martino bevi il vino buono e lascia
che l’acqua vada verso il mulino).
La tradizione, infatti, vuole che dopo la
festa di Ognissanti si proceda alla spillatura del vino nuovo “A San Martin ël most a
l’é vin” (A San Martino il mosto è vino).
In Piemonte San Martino è sinonimo
di trasloco, infatti “Fé San Martin” (Fare
San Martino) significa cambiare domicilio e abitazione, ma anche questo ha la
sua origine legata alla campagna; infatti,
in questa data, si concludevano i contratti agricoli che, di conseguenza, spesso
comportavano il trasloco delle famiglie
dei mezzadri.
MICHELE BONAVERO
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2 8STORIA MINORE
LA “RUOTA” E LA TORRE...
I
l dibattito sorto in questi
ultimi tempi a Torino
sul progetto di costruire
sulla riva del Po, verso la
collina, una ruota panoramica ha coinvolto molti
cittadini e le istituzioni.
Iniziativa del genere contraddistinse città europee,
come Vienna e, ultimamente, Londra, animando
nella capitale inglese la
riva del Tamigi opposta a
quella su cui sorge l’edificio del Parlamento di Westminster, con la torre
dell’orologiio noto come
Big Ben. Perché, ci si è
domandati, non fare qualcosa del genere anche a
Torino?
Subito nacque il partito
del sì e vi si oppose, in poche ore, il partito del no.
Nessuna necessità di una
ruota panoramica del genere, hanno obiettato i
fautori del no. Già ne abbiamo abbastanza – si è detto – del grattacielo del San Paolo in costruzione in
corso Vittorio Emanuele angolo corso
Inghilterra, un colosso che sarà un punto di riferimento e di incontro con terrazza belvedere, bar, ristorante e altre
iniziative del genere. Un colosso di pochi metri più basso (ossia meno alto!)
della Mole Antonelliana che è (e deve
rimanere) il monumento simbolo di Torino. La Sovrintendenza, che si occupa
di salvaguardare ciò che di bello va conservato e preservato a Torino, ha dato
parere negativo. Insomma, per ora niente ruota panoramica
L’iniziativa, che non ci pare esprima
una necessità primaria, soprattutto in
prossimità del Po e della collina, sembrerebbe quindi accantonata. È bello vedere
Torino dall’alto – e su questo punto i torinesi concordano – ma non esageriamo.
Ci pare interessante, in proposito,
rammentare qui il “mugugno”, quasi
una protesta, quando i torinesi negli
Anni Trenta si trovarono, inorriditi, a
guardare all’insù il “grattacielo” di
piazza Castello. Un vero affronto a una
piazza ben squadrata nelle sue proporzioni: il Palazzo Madama, Palazzo
Reale, i portici, tutto in ordine, e quel
“tubo” (come alcuni lo definirono) buttato là a rovinare il panorama. Via Roma, con l’abbattimento graduale di
quella vecchia per far posto alla via Roma nuova, era stata caldamente sostenuta dal fascismo.
Mussolini, fu detto, quasi ogni giorno
domandava al Podestà di Torino (il Sindaco allora non c’era) a che punto fossero i lavori e Thaon di Revel assicurava al
Duce: “I lavori proseguono bene…” Al
che Mussolini replicava: “Non vedo
l’ora di inaugurarla…”.
Le proteste si facevano tuttavia sempre
più vivaci. La Stampa, più che mai fascista, se ne preoccupava. La gente non voleva saperne soprattutto del grattacielo,
definito all’inizio e per gli anni del fascismo “Torre Littoria!.
Thaon di Revel chiamò La Stampa
perché intervenisse a “fare silenzio con
quei mugugni”.
Dopo alcuni articoli in cronaca, il
quotidiano il 6 settembre del 1932 mobilitò il più autorevole dei suoi critici,
Marziano Bernardi, e avvenne così che
La Stampa scrisse: “Non sarà ‘un grattacielo’ nel senso comune della parola.
Saremo sempre in casa nostra, non andremo a chiedere nulla in prestito ai fo-
restieri. Sarà una torre,
una torre italiana … la
torre, su un lato rimasto
fino ad ora troppo uniforme, si inquadrerà perfettamente in questo, diciam così, sistema di corpi prominenti”.
Il Duce voleva la Torre
Littoria, Thaon di Revel
pure, per compiacere il
Duce, La Stampa si era
già assicurata una nuova
sede nella nascente via
Roma, dopodiché ci volle del coraggio a dire che
la Torre era perfettamente idonea, in quanto a stile, a figurare accanto a
Palazzo Madama e al Palazzo Reale, per non dire
dell’elegante chiesa di
San Lorenzo.
Quando via Roma fu
completata, con la vicina
Galleria San Federico,
Thaon di Revel chiese a
La Stampa una celebrazione degna, mentre tutti i cinegiornali
dell’epoca, dopo il film in programma,
illustravano la meraviglia di via Roma
nuova.
Il quotidiano torinese scrisse: “La
Stampa è un giornale nazionale, tra i più
importanti d’Italia, tra i più citati all’interno e all’estero e con una tiratura media
superiore alle 250.000 copie … abbiamo
quindi ritenuto opportuno partecipare a
quella manifestazione di fede nell’avvenire che è stata la costruzione di via Roma. Nello stesso tempo, trasferendoci
nell’arteria principale e di maggior traffico, abbiamo voluto porre il giornale,
anche fisicamente, più a fondo nel cuore
della città”.
Così, sfogliando le cronache di ieri.
Allora non era in discussione un progetto per la ruota panoramica di cui si parla
oggi. Altri tempi, altre cronache e, a poco a poco, ci si abituò all’obbrobrio della
torre in piazza Castello. Alla fine, Marziano Bernardi fu generoso di elogi.
Thaon di Revel poteva telefonare a Roma: “Tutto a posto”, e Mussolini promise: “Appena possibile verrò a trovarvi”.
E così fu.
RENZO ROSSOTTI
AVIS 5-2012 ok
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2 9FILATELIA
COLLEZIONISMO
C
ataloghi per il 2013: segnano bel
tempo per i collezionisti anche se,
piuttosto di rilevare importanti aumenti, confermano un mercato collezionistico solido, come si rileva dalle edizioni della Casa Bolaffi, della Sassone e
del Catalogo Unificato. Le richieste migliori sono per San Marino e, soprattutto,
per il Vaticano, in specie le serie emesse
con il pontificato di Giovanni Paolo II. In
campo estero la Gran Bretagna vive un
momento ottimale per le serie del Giubileo di Elisabetta e poi per le Olimpiadi di
Londra. Buone le quotazioni per Svizzera, Francia e Stati Uniti.
● PER DON GNOCCHI
Un annullo speciale (ottenibile a Torino alla Posta Centrale di via Alfieri
10) celebra il terzo anniversario della
beatificazione di don Carlo Gnocchi,
con l’emissione di quattro cartoline e
una esposizione di fotografie. Don
Gnocchi è stato celebrato dalle poste
italiane nel 2002 con un francobollo da
euro 0,41.
● UN TRAPIANTO STORICO
Le poste francesi con un commemorativo da euro 0,60 ricordano il trentesimo anniversario del primo trapianto
IL QUIZ
Soluzione del quiz precedente: la strada (vicinale) del Portone si trova in zona
Mirafiori Sud, da corso Orbassano al confine del Comune. Qui vi era un cascinale
noto per il grande portone di legno irrobustito dal ferro.
Risulta vincitore del quiz Andrea Schiavoni
IL NUOVO QUIZ
Eccellente bevanda, nata da una mescolanza di differenti sostanze, era la
preferita, come aperitivo, del conte di Cavour. È rimasta nella tradizione torinese e ha dato nome a un locale storico tipico, rinomato per questa bevanda e
per il suo originale arredamento immutato, o quasi, nel tempo. Sapete dire il
nome di tale bevanda-aperitivo?
Le risposte devono pervenire a AVIS - Concorso Quiz - Via Piacenza 7 - 10127
Torino oppure [email protected] entro il 24 novembre 2012. Il premio
del precedente quiz deve essere ritirato entro il 24 novembre 2012.
cuore-polmone avvenuto con successo
in Europa. Il commemorativo raffigura
l’evento in una originale composizione
grafica.
● CARTE TELEFONICHE
Per alcuni lettori: questa collezione
non è “sparita”, come la definiscono.
Occorre rilevare che il dilagare dei telefonini (cellulari) ha di molto ridotto
l’uso delle carte telefoniche mentre
“sparita” è la maggior parte delle cabine telefoniche. Per le “carte”, le migliori sono senz’altro le prime quando comparvero, come quasi sorprendente novità.
● CAPSULE E TAPPI
Una collezione, questa, che ha un momento di flessione dopo un “boom” iniziale. Il collezionismo è fatto anche di
mode, con alti e bassi. In genere, una collezione di questo settore può essere sistemata o per case produttrici o in ordine alfabetico, secondo la denominazione del
vino, rosso, bianco, spumante.
● PER I LETTORI
Per ogni quesito relativo al settore
“collezionismo”, potete rivolgervi a:
www.renzorossotti.it.
RENZO ROSSOTTI
VISITA IL NOSTRO SITO:
WWW.AVISTORINO.IT
AVIS 5-2012 ok
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3 0ARTE
LE MOSTRE E GLI ARTISTI
RITRATTI
A PALAZZO MADAMA
La fastosa cornice delle sale settecentesche di Palazzo Madama, in
piazza Castello a Torino, ospita un
percorso espositivo con cinquanta
video-ritratti di Robert Wilson.
Sfilano tra i mobili intarsiati i protagonisti del mondo dello spettacolo, persone comuni e animali
straordinari. Si passa da Brad Pitt a
Isabella Rossellini, da Johnny
Depp all’attrice Jeanne Moreau, in
una sorta di cammino all’interno
delle singole personalità sino a
creare un’opera d’arte in fotogrammi. In particolare, ogni video-ritratto è realizzato da Wilson in
stretta collaborazione con il soggetto rappresentato, in relazione
con le immagini riprese dal teatro,
dal cinema, dal fumetto e dalla pittura. Contemporaneamente sono
accompagnati dalle colonne sonore composte dai musicisti Bernard
Hermann, David Byrne, Michael
Galasso. “Credo – suggerisce l’artista – che queste opere possano essere viste in numerose situazioni:
in un museo, alla fermata della metropolitana, mentre si è in coda
all’aeroporto... Si tratta di un documento del nostro tempo. sono ciò
che io chiamo ritratti”. – Palazzo
Madama, info 011/4433501, sino
al 6 gennaio 2013.
CARLO CARRÀ ALLA
FONDAZIONE FERRERO
Alla Fondazione Ferrero di Alba è in corso l’antologica dedicata
a Carlo Carrà (1881-1966), curata
da Maria Cristina Bandera. Artista
di rilievo nel panorama culturale
del Novecento italiano e internazionale, Carrà è ricordato in questa
occasione lungo un itinerario che
va dalle composizioni divisioniste
ai capolavori del Futurismo, dalla
stagione Metafisica al “Realismo
mitico”, sino ai paesaggi, alle opere monumentali di figura degli anni Trenta e alle nature morte. E così accanto all’“Uscita dal teatro”
del 1910, si ammira il dinamico
“Ritmi di oggetti” del 1911, della
Pinacoteca di Brera, la suggestiva
“Penelope” del 1917 e la “Composizione” del 1915, del Museo di
Stato Puskin a Mosca. Si ricorda,
ancora, lo scatto degli atleti durante una “Partita di calcio” degli anni
Trenta, conservato dalla Galleria
d’Arte Moderna di Roma, e la
composta “Natura morta con bottiglia e frutta” del 1935, proveniente
dalla Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano. Una pregevole rassegna che esprime il senso di una
importante ricerca, dove “le ‘marine’ rimangono soggetto prediletto
dell’artista fino agli ultimi anni”. –
Alba, Fondazione Ferrero, Strada
di mezzo 44, info 0173/ 295259, sino al 27 gennaio 2013.
SPORT E ARTE
A CHERASCO
Lo storico Palazzo Salmatoris a
Cherasco ospita l’ampia rassegna
“Lo sport nell’arte”, curata da
Cinzia Tesio e Rino Tacchella,
con la collaborazione di Carlo
Giuliano. Realizzato dalla Città
di Cherasco con Regione Piemonte e Provincia di Cuneo, que-
LIBRI
L
a Biennale Internazionale di opere d’arte su carta “Stemperando” è corredata
da un bel catalogo-monografico che
racchiude le opere selezionate da Giovanna
Barbero. Pubblicato dalle edizioni “Verso
l’Arte”, il volume permette di approfondire
le ricerche e le esperienze relative ai 55 artisti invitati. Marco Rosci ha curato per edizioni Allemandi & C. la monografia “Nando Luraschi. Opere 1951/2012”, presentata ufficialmente nella Chiesa di San Guglielmino a Chieri. Si tratta sicuramente di una pregevole edizione che ripercorre la vicenda di questo pittore che unisce ai dipinti su tela i lavori eseguiti con il vetro, secondo una tecnica raffinata permeata da un prezioso cromatismo.
(A.M.)
A. Sassu, Ciclista
WILSON: Jeanne Moreau
sto appuntamento presenta una
selezione di opere con tema lo
sport, gli atleti, l’ambiente. Dipinti, sculture, disegni, fotografie, manifesti, rivelano il fascino
della grafica “Ritmo di cavallo +
cavaliere” di Carlo Carrà e il dinamico disegno a matita “Velocità
d’automobile” di Giacomo Balla,
i ciclisti interpretati da Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Pietro Morando, Sandro Cherchi, Enzo Benedetto e Corrado Ambrogio e
l’azione di un atleta fissata da
Ugo Nespolo. E accanto al “Volo
a vela” di Carlo Giuliano si ricordano i calciatori juventini di Marco Lodola, il discobolo di Paolo
Spinoglio e i giocatori di bocce
dei Decalage (Dè Cavero, Aloisi,
Girardi), sino alle barche a vela di
Enrico Paulucci, il lancio del peso
di Piero Ducato e il concorso ippico di Dina Bellotti, gli acrobati di
Giuseppe Tarantino. Non mancano, tra le altre, pagine pittoriche
firmate da Gerardo Dottori, Picasso, Giorgio de Chirico, esposte insieme ai poster di Armando
Testa, gli studi architettonici di
Pier Luigi Nervi, il progetto per il
Monumento al “Grande Torino”
di Luciano Cappellari. E ancora i
lavori di Ivanhoè Gambini, Bruno
Munari, Angelo Garino, Lucio
Fontana, Massimo Campigli,
Francesco Messina, Renato Guttuso, Mario Tozzi, Agenore Fabbri e il raffinato cromatismo della
tela “Il volano” di Giuseppe Cominetti. – Cherasco, Palazzo
Salmatoris, info 0172/427050, sino al 16 dicembre.
Carrà, Natura morta con bottiglia
e frutta
MOSTRE FLASH
Pittori russi. La Galleria Pirra,
diretta da Daniela e Gabriella Pirra,
propone una personale del pittore
Igor Smekalov, nato a Orenburg in
Russia. I suoi quadri sono impreziositi dalla luce atmosferica che
accende le delicate figure di bambine, gli interni con oggetti (che rimandano a Morandi), i deliziosi nudini e le donne che leggono con impostazione casoratiana. Torino,
Corso Vittorio Emanuele 82, info.
011/543393, sino al 30 novembre.
Cinesti ad Asti. Nelle sale di
Palazzo Mazzetti mostra “Nell’anno del Drago” a cura di Michelle Lai. Organizzata dall’Associazione Piemontese Arte, la
rassegna propone le nuove tendenze espressive dell’arte cinese con
opere di livello internazionale realizzate da Xiao-wei Li, Fa-hui
Luo, Dong-chun Wang e You-han
Yu. Una pregevole iniziativa nata
in collaborazione con lo Shanghai
Sculpture Park. Asti, Palazzo Mazzetti, corso Vittorio Alfieri 357,
info. 011/2481790, 0141/530403,
sino al 10 febbraio 2013.
ANGELO MISTRANGELO
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3 1 ANAGRAFE AVISINA
NOTE LIETE
– il 29 febbraio Arianna Ricchiardi, figlia dell’avisino medaglia d’oro Andrea. Lo annunciano con gioia il nonno medaglia d’oro Camillo e la nonna
Adriana;
– il 18 luglio Diego Barberis
per la gioia dei fratellini Andrea
e Lorenzo;
COMPLEANNI,
AUGURI E SALUTI
– Tanti auguri da papà e mamma, dal fratellino Leonardo, dai
nonni Gian Piero e Lucia e da zio
Massimo alla piccola Ludovica
Diana che ha festeggiato il suo
compleanno il 27 maggio.
– Il 13 agosto Lisa ha aiutato
la sorellina Chiara a spegnere
la sua prima candelina con tanti
auguri di mamma, papà, nonni,
zii e cugini
Arianna Ricciardi
– Tantissimi auguri a Rachele Turi che il 12 novembre
compie 11 anni... con amore da
tutta la famiglia.
NOZZE
– L’8 settembre 2012, l’avisina Daniela Leone si è unita in
matrimonio con Alberto Scionti. Vivissime felicitazioni!
Diego Barberis
Ludovica Diana
– Il 7-8-9 settembre si è svolta la gita in Toscana del Gruppo
Aziendale AVIS FIAT con tappe a Pisa, Lucca, Montecatini
Terme, Siena, Volterra, San Gimignano e Bologna. I partecipanti hanno gradito il percorso ed apprezzato l’assistenza fornita dalla promozione avisina dell’Avis Comunale di Torino.
EVENTI
– Il 2 luglio il donatore Claudio Milan ha partecipato ai campionati europei di corsa in montagna a Bludenz (Austria), gara
podistica di corsa in salita. Ha
vinto due medaglie: oro nella gara a squadre e bronzo nella gara
individuale, categoria veterani.
I responsabili del gruppo Avis Fiat con i rappresentanti Avis locali
A tutti le più vive felicitazioni.
Chiara
I LUTTI NELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE
SONO DECEDUTI:
– il 18 luglio Sergio Orsi, donatore pluridecorato;
– il 26 agosto Luigi Cristofaro, 52 anni, già
segretario del gruppo Avis Poste. Trasferitosi a
Napoli ha continuato la sua opera di donatore
avisino (ultima donazione lo scorso mese di luglio). Il direttivo del gruppo si unisce commosso al dolore della moglie e dei figli, anch’essi
donatori di sangue.
PIANGONO I LORO CARI:
– il donatore Raffaele per la perdita del papà
Giuseppe Attanasio, scomparso il 29 settembre. Il Gruppo Avis Poste si unisce al dolore
della famiglia.
A tutti le più sentite condoglianze.
Rachele Turi
Daniela Leone e Alberto Scionti
Sergio Orsi
Luigi Cristofaro
Giuseppe Attanasio
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