[PDF - 2.0 MB] Spilimbergo Fotografia Magazine giugno

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[PDF - 2.0 MB] Spilimbergo Fotografia Magazine giugno
Spilimbergo
Fotografia
mag
Uwe Ommer©
SPILIMBERGO FOTOGRAFIA MAGAZINE
Periodico online mensile
giugno / luglio / agosto 2013, Anno V, nº 6/7/8
Autorizzazione del Tribunale di Pordenone
Registro di Stampa n. 16 del 16.06.2009
pubblicità inferiore al 70%.
Direttore Responsabile: Renzo Francesconi;
Editore: C.R.A.F. – Piazza Castello, 4
33097 Spilimbergo (PN)
tel. /fax 0427/91453
e-mail: [email protected]
#6 / #7 / #8
GIUGNO/LUGLIO
AGOSTO 2013
Il materiale redazionale da pubblicare (articoli e fotografie) può essere inviato
all’indirizzo del CRAF, via Friuli 2, 33090 Lestans (PN) con la dicitura “per
la pubblicazione su Spilimbergo Fotografia Magazine”. È vietato riprodurre
articoli e fotografie senza la specifica e preventiva autorizzazione dell’editore.
www.craf-fvg.it
In questo numero:
Focus:
Spilimbergo
fotografia
2013
Spilimbergo fotografia 2013:
Selling Dreams
fotografi di moda in Croazia
Liebe Lausitz - Elf Fotografen zu
gast
Carlo Leidi, Cina 1972
Saltstrasse
Pier Paolo Pasolini tra i suoi film
e il mondo friulano
Venezia Circumnavigazioni e
Derive
Roberto Salbitani
Pietro Marubi
Branko Lenart.
Blicke auf die Steiermark
I Nuovi Guardiani - Mauro Paviotti
il ’900 contadino
in Friuli Venezia Giulia
Uwe Ommer
50 years!… and more to come
Mario Cresci
Dispiegati 1968-2013
i cataloghi di
Spilimbergo fotografia 2013
Corsi / Mostre / Posta
L’editoriale del presidente:
Fiocco Rosa al CRAF:
al vertice una presidente donna
L’editoriale del presidente:
index
Fiocco Rosa al CRAF:
al vertice una presidente donna
Lucia D’Andrea
Presidente del Craf
In data 2 luglio si è riunito a Palazzo di Sopra a Spilimbergo il
Consiglio Direttivo del CRAF per la nomina del nuovo presidente.
L’uscente dimissionario Renzo Francesconi, in carica dal 2008,
ha ceduto il passo a Lucia D’Andrea, neo sindaco del comune di
Sequals. La vicepresidenza è stata invece assegnata all’assessore
alla cultura del comune di Spilimbergo Luchino Laurora.
…coinvolgere nuovi talenti
e nuove professionalità
Quali sono gli obiettivi a breve e lunga scadenza che si pone per il suo mandato?
Rafforzare il ruolo del CRAF come centro di ricerca sulla fotografia a livello regionale, stabilendo
in primis una partnership con la Regione FVG e con le istituzioni pubbliche e private, impegnate
in quest’ambito. Una particolare attenzione verrà riservata ai progetti proposti dai soci del CRAF
anche per il ruolo istituzionale che essi svolgono all’interno del centro.
Quali attività proprie del Centro intende valorizzare soprattutto in funzione della sempre minore
distribuzione di finanziamenti regionali?
Verrà dedicata una particolare attenzione a quei progetti che offrono sostenibilità economica, si
curerà la ricerca di sponsorizzazioni e di partner che possano offrire supporto tecnico al Centro.
Verranno curati i contatti istituzionali con la Regione non solo per reperire nuove risorse, ma anche
al fine di giungere all’approvazione di un testo normativo che riconosca al CRAF il ruolo che ha
saputo conquistarsi in questi anni nel corso della sua attività.
In che modo la sua presidenza si impegnerà a coinvolgere i giovani talenti della fotografia locale nelle
progettualità del CRAF?
La ricerca di nuove risorse significa anche capacità di coinvolgere nuovi talenti e nuove professionalità. Il nostro territorio ha sempre espresso fotografi di altissimo livello: bisogna dare ai giovani
spazi per farsi conoscere e apprezzare.
Il CRAF orienterà la propria azione formativa anche attraverso rapporti di collaborazione con istituti
superiori e università al fine di diffondere la cultura dell’immagine fotografica e delle tecnologie
che possono veicolare in maniera innovativa la comunicazione visuale.
Maria Santoro
Lucia D’Andrea, eletta sindaco di Sequals lo scorso aprile, ha conseguito la Laurea magistrale in
Conservazione dei beni culturali e due master in gestione delle biblioteche scolastiche aPadova e
Viterbo con Abilitazione CEDILS Italiano L2. Dal 1992 è docente di ruolo e dal 2007 Dirigente scolastico all’Istituto Tecnico Agrario di Spilimbergo.
Focus:
SPILIMBERGO FOTOGRAFIA 2013
Guido Cecere (curatore della mostra) con Mario Cresci e Renzo Francesconi
Consegna dell'International Award of Photography a Uwe Ommer
Consegna del Premio FVG Fotografia a Mauro Paviotti
Consegna del Premio FVG Fotografia a Mario Cresci
index
Spilimbergo Fotografia si riconferma festival di successo. La rassegna si è fregiata quest’anno dell’illustre
presenza dell’artista Uwe Ommer, cui è stato attribuito il Premio International Award of Photografy
sostenuto dall’Unione Industriali di Pordenone. L’uscente dimissionario Renzo Francesconi, in carica dal
2008, ha ceduto il passo a Lucia D’Andrea, neo sindaco del comune di Sequals. La vicepresidenza è stata
invece assegnata all’assessore alla cultura del comune di Spilimbergo Luchino Laurora.
Per lui 50 anni di appassionata attività in mostra al salone nobile dell’edificio dove celebra le nozze
d’oro con la pellicola.
Ommer espone in sintesi il suo percorso professionale, avviato nel settore della moda femminile,
poi legato alla realizzazione di nudi esotici, all’edizione 1984 del mitico calendario Pirelli, quindi al
documentario “1000 families”.
Incoronati alla rassegna Spilimbergo Fotografia anche Mario Cresci e Mauro Paviotti, destinatari del
Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia sostenuto da Mediocredito e Banca di Cividale. Cresci con la
personale “Dispiegati 1968-2013” porta in scena tra le sue migliori performances in grande formato
lo sguardo ammaliante della Contessa di Castiglione attraverso il passepartout , Paviotti invece
incanta a Villa Ciani di Lestans ( la mostra si inaugura oggi alle 16.30) con misteriose e mitologiche
figure femminili “I Nuovi Guardiani”.A ricevere il premio Amici del CRAF la famiglia del fotografo
Toni Nicolini, recentemente scomparso, il cui archivio è stato donato in comodato d’uso al Centro.
Un riconoscimento è stato pure assegnato ai partecipanti alla lettura di portfolio Samantha Banetta
Consegna del Premio Amici del CRAF alla famiglia di Toni Nicolini
e Giancarlo Ruppolo.
Maria Santoro
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index
Markus Maurmair, Uwe Ommer e Walter Liva al castello di Valvasone
Galleria Tina Modotti, Udine
Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento
Galleria Tina Modotti, Udine
“ Desidero ringraziare i miei collaboratori
per il proficuo lavoro di questi anni. Purtroppo nuovi e onerosi impegni istituzionali mi
costringono a lasciare la presidenza. Al mio
posto, Lucia D’Andrea, sindaco di Sequals,
saprà proseguire al meglio l’attività del Centro spilimberghese.
”
Regine Feldgen e Uwe Ommer a Palazzo Tadea, Spilimbergo
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Selling Dreams - fotografi di moda in Croazia
Liebe Lausitz - Elf Fotografen zu gast
Selling Dreams - fotografi di moda in Croazia
Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago
1º giugno - 21 luglio
Liebe Lausitz - Elf Fotografen zu gast
Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro
3 luglio - 5 settembre
A cura di Uwe Jacobshagen e Rolf Khun
index
Nell’ultimo decennio la fotografia di moda in Croazia ha guadagnato visibilità e apprezzamento.
La mostra curata da Sandra Vitaljić e presentata nel 2012 ai Photodays di Rovigno ne rappresenta
l’evoluzione. Gli autori selezionati sono:
Romano Decker & Dejan Kutić vivono a Zagabria. Lavorano in tandem per il settore design.
Attualmente si occupano di fotografia commerciale, in particolar modo fotografia di moda. Hanno
vinto molteplici premi nazionali e internazionali esponendo in Croazia e Inghilterra.
Ivana Vućić nata a Zagabria nel 1972, è fotografa professionista dal 1994. Nel 2001 ha fondato
lo studio Laboratorium insieme a Orsat Franković. Le sue fotografie sono parte di una mostra
permanente al Museo delle Arti e dei Mestieri di Zagabria e alla Marino Cetina Gallery di Umago.
Mare Milin nata a Zadar nel 1973, si occupa di ritrattistica, moda e fotografia pubblicitaria. Ha
partecipato al grande progetto multimediale dedicato a Nikola Tesla, Mechanical Figures, pubblicato
dalle edizioni Bulaja. Ha realizzato 10 video musicali per artisti croati e il suo primo cortometraggio
animato “Idiot”, prodotto dalla Zagreb Film.
Mladen Šarić nato nel 1976 a Zagabria, ha studiato design alla facoltà di Arti Grafiche. Realizza
fotografie di moda, collabora con le maggiori testate del settore e agenzie pubblicitarie.
Sanja Bistrićić, nata a Zadar nel 1982, si è interessata alla fotografia di moda seguendo il lavoro
della sorella stilista. Ha collaborato con Cro-a-Porter, per il quale ha realizzato ritratti di stilisti, varie
campagne per i marchi Madame Demode, Tamara Bombardelli e Maja Merlić - Dioralop.
Bruna Kazinoti, nata a Spalato nel 1983, ha vinto il premio “miglior fotografa di moda a Rovigno”
nel 2009 e nel 2011.
Marko Grubišić, nato a Čakovec nel 1975, lavora alla realizzazione di editoriali e copertine per
importanti riviste tra cui Elle, Cosmopolitan, Gloss; è inoltre autore di campagne pubblicitarie perTMobile, L’Oréal, Max Factor.
Fotografie realizzate da 11 artisti 11 anni dopo
Nell’autunno 2012, 11 fotografi provenienti dalla Germania, Francia, Polonia, Italia, Repubblica
Ceca e Slovacchia hanno fotografato la Lusazia. Molti di loro avevano già effettuato nella stessa
zona un lavoro simile 11 anni prima, affascinati e motivati dal desiderio di catturare la dimensione,
il ritmo e la forma di un paesaggio trasformatosi come probabilmente nessun altro posto al mondo.
Questa metamorfosi straordinaria trova le sue origini nell’unificazione delle due Germanie, nel
disuso della lignite e nel considerevole programma di ristrutturazione federale e regionale che ha
modificato un’area di vecchie miniere a cielo aperto in una regione lacustre. Pensando che i nostri
occhi e la nostra memoria non siano abbastanza affidabili per riconoscere le trasformazioni, abbiamo
quindi lasciato questo compito ad artisti, in particolare a fotografi, le cui immagini rivelano com’è
realmente la Lusazia oggi e come forse potrà essere domani, tra 5 o 10 anni. Undici anni fa la Lusazia
era la Cenerentola della Germania. Oggi ci sono laghi, porti, spiagge, piacevoli piste per ciclisti e
pattinatori, i primi alberghi, ristoranti, case di vacanza galleggianti, canali che collegano i laghi e i
campeggi dove negli ultimi due anni sventola la bandiera ceca. L’”Internationale Bauausstellung”
(IBA) ha realizzato 30 progetti tra il 2000 e 2010 per garantire nell’area dei laghi la conservazione
dei tratti peculiari del suo patrimonio industriale in un design creativo e tecnologicamente
all’avanguardia. La particolare architettura degli edifici fa si che la zona dei laghi della Lusazia sia
unica al mondo. Per questo sono stati invitati in Lusazia fotografi professionisti, per catturare gli
aspetti più particolari della regione. È veramente fantastico essere riusciti a realizzare nuovamente
questo progetto a conclusione del programma IBA, dopo il successo di “Brennweite I” nel 2001 e
“Brennweite II” nel 2006. Presentiamo quindi il risultato del workshop internazionale di fotografia
“Brennweite III” realizzato nel settembre 2012 dal quale sono stati prodotti una mostra (che sarà
veicolata in mezza Europa come 11 anni fa) e un catalogo per spiegare quel che sta dentro e dietro
l’immagine. Così la trasformazione della Lusazia sarà ricordata anche dalle generazioni future senza
che il tempo possa cancellarla dalla nostra memoria. Vogliamo ringraziare lo Stato Federale del
Brandeburgo (Ministero per le Infrastrutture e l’Agricoltura) per questa opportunità unica che
rappresenta molto di più di una semplice registrazione fotografica. Allo stesso modo riconosciamo
l’irreprensibile e tenace volontà di Delef Hecht e Uwe Jacobshagen (promotori e organizzatori),
infine ringraziamo gli undici bravissimi fotografi per il lavoro compiuto.
Rolf Kuhn
Amministratore Delegato IBA Fürst- Pückler-Land, dicembre 2012
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Carlo Leidi, Cina 1972
Saltstrasse
Carlo Leidi, Cina 1972
Galleria Tina Modotti, Udine
6 luglio - 15 settembre
a cura di Silvana Turzio
Saltstrasse
Pilonova Galerija, Ajdovščina
12 luglio - 31 agosto
A cura di Margit Zuckriegl
index
Agosto 1972. Carlo Leidi, Franco Fortini, Aldo Natali, tutti de Il Manifesto, Gianni Corbi, giornalista de
l’Espresso e un gruppo di operai partono in delegazione ufficiale per la Cina. All’inizio dell’anno vi si erano
recati Nixon e Kissinger per lo storico incontro che avrebbe portato a una svolta nelle politiche cinesi e
americane: gli americani promisero di andarsene da Taiwan, i cinesi si impegnarono a non tollerare una
terza potenza nell’area di loro competenza, evidente messaggio diretto ai russi, caldamente invitati a
tenersi alla larga dalla Cina. In mezzo vi era la spinosissima e cruenta questione del Vietnam della quale
nessuno parlò. Anche la politica interna cinese era in grande movimento: la rivoluzione culturale era
alle spalle, e tutto, o quasi, era sotto il caldo e fermo abbraccio di Mao. Quanto si sapeva al di fuori delle
frontiere cinesi era perfettamente orchestrato, ma qualcosa trapelava di una crepa che correva lungo
tutta la Cina. Al momento della partenza dall’Italia si era infatti saputo che Lin Piao era morto da poco
in un incidente aereo mentre cercava di raggiungere la Russia. Così veniva ufficialmente raccontata la
questione. Il dubbio però si insinuava sulla fine di Lian Piao e sulla Banda dei Quattro… La delegazione
italiana parte dunque i primi di agosto in un momento delicatissimo per la Cina… Molti gli interrogativi.
Ancora oggi, alla lettura dei documenti, pubblicati o dattiloscritti, è percepibile la solida tensione di
fronte al muro di gomma che innalzano i funzionari cinesi in risposta alle domande degli italiani, per
quanto fossero rispettose e caute …Ma è la prima e sola volta. Il resto del viaggio scorre via liscio e
melmoso come il Fiume Giallo, prevedibile e monotono “ una ricostruzione del passato prossimo tutta
zucchero ottimista” secondo le parole di Franco Fortini con baluginìi di “spazi ignoti dietro l’ufficiale
facciata” (Quaderni piacentini, gennaio 1973): questo e altro nei documenti dattiloscritti e a stampa di
Aldo Natali, Franco Fortini e Rossana Rossanda depositati presso il CRAF di Spilimbergo Testi, riflessioni
e racconti che all’epoca furono in parte pubblicati su Il Manifesto (Aldo Natoli - 21 settembre 1972) e
su L’Espresso (Gianni Corbi - settembre 1972), sui Quaderni Piacentini da parte di Fortini. Se oggi questi
articoli rivelano la mancanza di informazioni approfondite su ciò che avveniva realmente in Cina,
resta invece vivo lo sgomento di fronte all’innalzarsi del muro opaco dell’ideologia a opera di tutti,
operai, intellettuali, funzionari di partito, atteggiamenti difensivi che ovviamente hanno ulteriormente
nutrito il dubbio: “complottò Lin Piao?” si domanda Natoli dalle pagine del Manifesto un mese dopo
il viaggio. Questi materiali documentari, interessantissimi, concorrono, necessariamente didascalici, a
contestualizzare le fotografie di Carlo Leidi scattate durante il viaggio cinese ora in mostra a Udine, alla
Galleria Tina Modotti dal 5 al 15 settembre. Il CRAF di Spilimbergo ha prodotto la mostra in seguito alla
recente acquisizione dell’archivio di Carlo Leidi che comprende sia le fotografie che molti documenti
biografici e politici…Autore di libri fotografici di un certo valore estetico e storico, Leidi fotografo è
ancora semisconosciuto. Questa mostra ha dunque il merito di riportare alla luce l’impegno e il lavoro
di Leidi. La sua presenza in Cina, insieme a Fortini e a Natoli è centrale nella delegazione e le sue
fotografie costituiscono un segnale importante nella storia della visione italiana della Cina in quegli
anni perché si oppongono in modo pacato ma preciso, all’immagine di propaganda a toni saturi che
era stata invece diffusa dai cinesi e che negli ultimi anni è stata spesso riproposta dalle istituzioni cinesi.
…Le fotografie meritano una sosta per la loro qualità formale oltre che per la capacità di visione non
pregiudizievole e attenta alla vita delle persone. Un testo del maggio 1977 scritto da Franco Fortini
definisce le sue immagini simboliche della società cinese: raccontano sia della “noia feroce di dover
recitare agli ospiti stranieri quanto prescritto “ da parte dei baroni e bonzi di un policlinico visitato
dalla delegazione “ che della “dignità limpida di cultura contadina del lavoratore dei campi o delle sue
figlie, o l’altra, più amara e senza illusioni né paure dell’operaio” (estratto dal testo di Silvana Turzio per
Il Manifesto, 2013)
Nel 1999 il CRAF ha incaricato Willie Osterman, preside del Rochester Institute of Tecnology (è
stato anche l’ultimo assistente di Ansel Adams) e Burkhardt Kiegeland, fotografo di Salisburgo, di
realizzare una campagna fotografica sulla Via del Sale dalla Carinzia sino al confine tra Austria e
Germania, di cui il centro spilimberghese conserva le 64 preziose opere.
Per l’occasione, la Galleria Pilonova di Ajdovščina presenterà la mostra ed editerà un catalogo in tre
lingue (sloveno, inglese e italiano) con la prefazione di Margit Zuckriegl, direttore dell’Österreichische
Galerie der Fotografie di Salisburgo.
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Pier Paolo Pasolini tra i suoi film e il mondo friulano
index
VENEZIA CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE - Roberto Salbitani
Pier Paolo Pasolini tra i suoi film e il mondo friulano
Sala Brumat, Ufficio Turistico, Valvasone
18 giugno - 31agosto
A cura di Walter Liva
Valvasone
“La gioia fu completa davanti ai portici a sesto acuto
dell’annosa piazza; subito fin da allora, a quattordici
anni, scopersi
quello che in effetti è il tesoro di Valvasone:
il grigio, il nero, il
silenzioso, la vetustà le vocali del dialetto”.
Pasolini concepiva l’attività intellettuale come un impegno civile, così l’artista o l’intellettuale, con le
sue opere doveva interpretare e custodire quello che oggi definiamo paesaggio culturale, l’ambiente
storico e umano. Tentò infatti di rifondare la lingua friulana, rimasta l’unico cemento delle genti
contadine: “…aurorale e poetica, una sorta di stil novo modellato sulle parlate romanze, rompendo,
con un procedimento assolutamente antiaccademico e antiarcadico, le incrostazioni folcloristicovernacolari del consenso. La lingua era quella dei ragazzi del Medio e Basso Friuli…” (Licio Damiani,
Tempo di realismi, in Neorealismo friulano, Centro Friulano Arti Plastiche, Udine, 2001, pag. 24).
Nel1995 con Tredici Fotografi in un Itinerario di Pasolini il CRAF ha realizzato un “racconto per immagini”
sulle “piccole città” toccate dalla linea ferroviaria tra Casarsa e Gemona del Friuli con l’intenzione di
evidenziare i “Tratti culturali” come li concepiva lo storico dell’arte Ernst Gombrich. Tra i fotografi
coinvolti, Gianni Berengo Gardin ed Enrico Bossan hanno fotografato Valvasone, Arzene e San Martino
al Tagliamento mentre Gianantonio Battistella ha rilevato tutti i caselli ferroviari da Casarsa a Gemona.
Italo Zannier chiese poi a Elio Bartolini di realizzare una prefazione al catalogo: “… perché non ci sono
più né conigli né gabbie di conigli nel “Nuovo Friuli”. Non vacche nelle stalle.
Non galline nei cortili. Non fieno nei fienili. Nei campi non c’è più qua frumento, là biava, più in là erba
medica. Monocultura adesso: mais e soia, in tutti i campi, per tutti gli anni, uno dopo l’altro. Oppure i
capannoni di plastica, quel biancore lumacoso dei loro “teli” sotto i quali verdure e fiori - perché ci sono
capannoni perfino di crisantemi - possono crescere anche fuori stagione, che così vendono prima e
di più…”. (Elio Bartolini, Viers Pordenone il mond, in Tredici Fotografi in un Itinerario di Pasolini, a cura di
Italo Zannier, CRAF 1995, pag. 12).
Negli anni successivi, il CRAF ha anche raccolto nei suoi archivi immagini di scena dei film di Pasolini (da
La ricotta, I racconti di Canterbury, Il Vangelo secondo Matteo, Salò, ecc…) e acquisito tutte le immagini
dell’epopea pasoliniana (come nell’archivio di Gianenrico Vendramin) conservando pure le fotografie
realizzate da Piergiorgio Branzi, Elio Ciol e Frank Dituri, presentate dal CRAF nei principali Musei di
Fotografia della Russia.
Pier Paolo Pasolini
VENEZIA CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE
Roberto Salbitani
Corte Europa, Spilimbergo
20 luglio - 1º settembre
“VENEZIA – CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE” è un’esposizione di fotografie decantate nell’arco di 37
anni, dove le immagini divengono principalmente strumenti di evocazione. Per Salbitani la scelta di
Venezia va in senso contrario rispetto alla standardizzata immagine che della città hanno sempre dato
illustratori e turisti. Un luogo immerso nel “tempo fuori del tempo” delle trasfigurazioni oniriche e delle
concrezioni simboliche, tra pietre, acque e cielo: un organismo complesso più che un semplice luogo,
un continuum di stimoli per i sensi del viaggiatore. Tutto a Venezia è respiro organico e, al tempo stesso,
stratificazione di simboli potenti. Il progetto è stato realizzato a distanza di 20 anni da “Il Viaggio” con
cui Salbitani aveva dato corpo alle sue esperienze, appunto, di viaggiatore. Ci sono voluti più di 30
anni all’ autore per riuscire a concentrare le sue visioni in singolari tondi bianconero collegati tra di
loro in un corpus visuale coerente. Non aspettatevi perciò di trovare qui un classico menù turistico
di gondole, vongole e riflessi policromi sull’acqua. Quello che Salbitani costruisce lentamente è una
sequenza mirata di emozioni avvolgenti nel tentativo di restituire la struttura profonda e gli invisibili
abissi della città, la sua vera anima. Traspare dietro a queste immagini simboliche una Venezia mai
vista prima nel pur affollato panorama di illustrazioni fotografiche che la riguardano. Nello scorrere
delle immagini, il visitatore si trova in pratica a vivere non solo una nuova esperienza di questo luogo
magico ma anche, in simultanea, il potenziale della fotografia come linguaggio nel rendere le visioni
più intime fabbricate dalla mente del fotografo. La mostra è accompagnata da un volume, edito da
Quinlan, di formato 29 x 31 cm., 168 pagine. Le fotografie, suddivise in 12 capitoli, sono accompagnate
da due brevi testi dell’autore e sono stampate in tricromia dalla Stamperia dell’Artiere in Bologna. La
carta pregiata ed inusuale per un libro fotografico è Shiro tree free da 120 gr. Il volume, con traduzione
in inglese, è stato stampato in 700 copie di cui 40 sono accompagnate da un originale firmato e
stampato personalmente dall’autore in camera oscura secondo il processo Archival, finalizzato cioè
ad una lunga conservazione. Roberto Salbitani ha vissuto a Venezia tra gli anni ’70 e ’80 del secolo
scorso muovendo i primi passi nella fotografia e nel suo insegnamento (Centro Fotografia Giudecca
1980-1985). È conosciuto internazionalmente per aver operato negli ultimi 40 anni in varie città del
mondo (Milano, Parigi, Londra, New York, Venezia) e per aver esplorato visualmente luoghi e territori
del nostro Paese valorizzandone le qualità naturali e le sottostanti strutture simboliche. Salbitani ha
fondato nel 1986 la Scuola di Fotografia nella Natura, i cui corsi, ospitati negli ultimi anni dal C.R.A.F.,
hanno contribuito alla conoscenza delle diverse scritture dell’espressione fotografica e della stampa
fine-art del bianconero.
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Pietro Marubi
Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark
index
Pietro Marubi, o Pietro Marubbi, (Piacenza, 1834 - Scutari, 1903), è stato un patriota, fotografo e
pittore italiano, naturalizzato albanese, noto anche come Pjetër Marubi.
Coinvolto nei moti risorgimentali in quanto sostenitore di Garibaldi fu costretto nel1856 a riparare
in Albania, allora territorio ottomano.
Trasferitosi a Scutari aprì il primo laboratorio fotografico albanese, l’Atelier Marubi, che in breve
tempo divenne uno dei più importanti dell’area.
L’Atelier proseguì l’attività sino al 1944 grazie ai suoi collaboratori Rrok Kodheli e Kel Kodheli che
adottò, ed in seguito al figlio di Kel, Gegë, documentando le vicende storiche dell’Albania e la vita
quotidiana dei suoi abitanti.
I negativi originali, riconosciuti patrimonio internazionale dall’UNESCO, costituiscono una grande
ricchezza storico-culturale per il paese balcanico e sono conservati nell’Archivio Fotografico Marubi,
situato presso il Museo Storico di Scutari.
Le più antiche foto della collezione sono datate intorno al 1858-1859. Alcune di queste foto furono
pubblicate sul The Illustrated London News, su La Guerra d’Oriente, su L’Illustration.
Lucien Bedenj
Pietro Marubi
Mulino di Ampiano, Pinzano al Tagl.to
20 luglio - 18 agosto
dall’Archivio Fototeka Kombetare Marubi, Scutari
Albania Comune di Ulcinj, Montenegro
Le fotografie della Stiria di Branko Lenart realizzate negli anni ’70, unite ai ritratti di Inge Morath
(moglie del drammaturgo Artur Miller e fece parte del gruppo iniziale dei fotografi della Magnum)
durante il viaggio compiuto nel 2001, dai ritratti degli artisti e letterati della Stiria comporranno
un affresco su questa regione dell’Austria: una mostra di grande interesse, presentata dal CRAF in
corrispondenza alla manifestazione Pordenonelegge.
Branko Lenart.
Blicke auf die Steiermark
Sale espositive della Provincia, Pordenone
14 settembre - 10 novembre
A cura di Miha Colner
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Mauro Paviotti - I nuovi guardiani
Il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia
Mauro Paviotti - I nuovi guardiani
Villa Ciani, lestans
20 luglio - 1º settembre
index
Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà come me?
Con il suo giubbotto d'aviatore, gli occhialini ovali e l'immancabile Holga al collo, Mauro Paviotti
sembra uscito da una bande dessinée di Hergé.
Mi raccomando – mi dice – Non sono guerrieri, sono Guardiani!
Ci tiene a ribadirlo: le sue creature fotografiche, che posseggono la grandiosità dolente della
tragedia classica e la fragilità misteriosa di creature aliene, non possono e non vogliono combattere
le battaglie dell'Uomo, anche se rimangono a vegliare, a osservarci silenziose e tragiche.
La serie dei Guardiani, iniziata negli anni '90, poi sospesa per una decina d'anni, è tornata alla ribalta
nel 2006; in questo lasso di tempo i Nuovi Guardiani hanno mantenuto inalterati i moniti di cui
erano latori, ma hanno ormai perso la speranza che l'umanità possa riscattarsi dal dilagante peccato
dell'hybris.
La prospettiva di un futuro migliore si è smarrita tra cronache di quotidiane avidità e ordinario
malaffare, in un'epoca dove, citando Luigi Zoja, l'uomo "è un orfano senza precedenti nella storia.
Lo è in senso verticale – è morto il suo Genitore Celeste – ma anche in senso orizzontale: è morto
chi gli stava vicino. È orfano dovunque volti lo sguardo."
Venuta a mancare la pietas, Potere, Sesso e Ignoranza sono i Nuovi Idoli che si ergono imponenti ed
esigono non più l'antico tributo di sangue, ma nuove, non meno atroci offerte: a essi un'umanità
anestetizzata consacra il proprio tempo, le aspirazioni, l'intimità, annullando quei valori spirituali
che avevano reso grandi le passate civiltà.
Ora che le parole non servono più, poiché tutto è già stato detto, i Guardiani rimangono muti,
ieratici e statuari, percorsi dalle correnti dell'einfuhlung, un'empatia estrema e struggente che a
volte contrae loro le membra, torce i busti e spalanca le bocche in un urlo silenzioso.
Hanno sembianze femminili, di Sibille e Cassandre che scrutano tra le correnti del tempo, afflitte e
inascoltate, gravate dal fardello della conoscenza, ferite dalle stigmate della consapevolezza;
elaborate strutture metalliche, scudi, lance e borchie proteggono i loro corpi nudi, plasmati da un
rigoroso chiaroscuro e percorsi da rivoli elettrici, che vibrano tra la sericità della pelle tendendo i
muscoli e allertando i sensi.
Come per i veggenti e i poeti della classicità, che avevano barattato la vista con il dono della profezia,
gli occhi dei Guardiani, avvolti in una sacrale cecità e destinati a scrutare oltre il buio, non possono
riflettersi in quelli degli uomini, lo sguardo deve rimanere celato sotto gli elmi e occultato da veli.
Lontano e protetto dalle pulsioni terrene e dai conflitti di una società ostinata e autolesionista,
ormai senza possibilità di happy ending.
Lorella Klun
La mostra presenta l'evoluzione del mondo contadino del Friuli Venezia Giulia nel XX secolo. Per
il periodo fino al 1950 sono state selezionate le opere dei fotografi Luigi Pignat, Arturo Malignani,
Carlo Pignat, Gabriel Piccoli, Ernesto Battigeri, Enrico del Torso, André Kertesz, Giuseppe Di PIazza,
quindi i lavori dello svizzero Paul Sheuermeier per conto dell'Atlante Linguistico Italo-Svizzero e,
similmente, di Ugo Pellis per l'ALI - Atlante Linguistico Italiano, le preziose stampe di Silvio Maria
Bujatti sul Friuli collinare, di Francesco Krivec sul Cividalese, di Giuseppe Antonelli e Attilio Brisighelli
e di Tarcisio Baldassi. Dagli Anni '50, i neorealisti Gianni e Giuliano Borghesan, Italo Zannier, Carlo
Bevilacqua, Aldo Beltrame, Giuseppe Bruno, Gianni Berengo Gardin e Riccardo Toffoletti, Mario
Magajna, i due sanvitesi Italo Michieli e Gianenrico Vendramin - autore quest'ultimo di un corposo
lavoro sulla bassa friulana. Infine, per il Collio goriziano, Tullio Stravisi. La mostra si conclude con
Elio Ciol e Stefano Ciol, Ulderica Da Pozzo e altri autori contemporanei.
il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia
Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento
13 luglio - 27 ottobre
Continua
Uwe Ommer
50 years!… and more to come
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Anni ’60-’70
L’amore per la natura e gli animali portano Uwe Ommer alla fotografia. Con una piccola macchina
fotografica di base dotata di “lenti da ravvicinamento”, di un innesco a distanza di 10 metri e un di
treppiede instabile, parte a caccia di uccelli. Ahimè senza ottenere grandi successi! Abbandona
molto presto gli uccelli per gli esseri umani… molto meno volatili. E con una fotografia di bambini
che giocano a calcio vince il primo premio del prestigioso concorso “Deutscher Judendphotopreis”
nel 1962. Raggiunta la maggior età, decide di trascorrere un anno a Parigi per perfezionare il suo
francese, scoprire un’altra vita e diventare fotografo professionista! Per un anno, tutti i week-end,
fotografa i clienti del mercato settimanale di Rue Mouffetard. Ne ricava una cinquantina di ritratti
“rubati”! Diventato fotografo in proprio, si aggiudica un lavoro pubblicitario per Charles Jourdan. La
collaborazione durerà una decina d’anni e gli procurerà altri clienti: Martini Osvaldo, Rayne, Ungaro,
Terzani, Pirelli, Piaggio, Champion, Citroën, Salomon, Saks Fifth Avenue, Kodak, VO, Head, De Beers,
Aristoc, Revlon, Aramis, Dupont, Absolut, etc… Realizza le sue campagne pubblicitarie ispirandosi
alle sue ricerche personali. Il suo primo incontro con una modella di colore (erano pochissime
all’epoca) gli rivela la bellezza e l’eleganza delle donne africane.
Uwe Ommer - 50 years!… and more to come
Palazzo Tadea, Spilimbergo
20 luglio - 1º settembre
Anni ’80
Un primo libro viene pubblicato da Photoedition in Svizzera, seguito da “Exotic” per le Edizioni
Bahia in Germania, e “Uwe Ommer, fotografie erotiche” pubblicato da Taschen. Sperimenta
le sovraimpressioni (riavvolgendo la pellicola per esporla parzialmente una seconda volta,
quest’esercizio richiedeva una grande precisione), utilizza degli specchi come strumenti di
illuminazione in studio, dei neon in movimento per creare delle forme luminose attorno alle modelle
o come illuminazione nella serie “Donne al neon”… Nel 1983, oltre alla realizzazione del calendario
Pirelli alle Bahamas, fotografa “le tre Grazie” locali scoperte sulla spiaggia che gli ispireranno un
libro dedicato alla bellezza nera. “Black Ladies” era nato. Questo libro, con prefazione di Léopold
Sedar Senghor, poeta e già presidente della Repubblica del Senegal ha certamente contribuito al
riconoscimento delle donne nere nel mondo della comunicazione.
Anni ’90
Una cena a fine anno, nel 1995, cambia la sua vita. In un ristorante del quartiere, osserva le famiglie
a tavola con i loro bambini e istantaneamente nasce la folle idea di fotografare le famiglie… di tutto
il mondo. Esce fuori con il tovagliolo di carta pieno zeppo di appunti, schizzi e anche di salse di ogni
tipo! C’è tutto: sfondo bianco, illuminazione, numero di famiglie da fotografare, tempo necessario,
mezzi di trasporto… tutto, tranne i mezzi finanziari! 4 anni e 250.000 chilometri in macchina più
tardi, le “1000 Famiglie” sono esposte per la prima volta a Colonia in Germania. “1000 Famiglie”
viene pubblicato da Taschen, seguito da “Transit, il giro del mondo in 1424 giorni”, così come due
pubblicazioni per ragazzi “Famiglie del Mondo intero” tradotto in 7 lingue, e “Storie di bambini dei
5 continenti”, rivisitazione di “Transit” per l’infanzia (Ed. Albin Michel). Nel frattempo, le macchine
fotografiche digitali guadagnano terreno e gli smartphone tendono a fare di ognuno un fotografo
potenziale. Questa riflessione gli suggerisce l’idea di convincere le sue modelle e le loro amiche a
fotografarsi da sole davanti a uno specchio. In tutto il libro ci si pone la domanda “Chi ha fatto le
foto?”. “Do it Yourself” è pubblicato da Tashen nel 2007.
Anni 2010
Riparte sulla strada e fotografa 300 famiglie con adolescenti in 40 paesi dell’Europa, un progetto
che permette attraverso esposizioni “en plein air” di far conoscere i nostri vicini europei. Le prime
mostre hanno già avuto luogo in Germania, Austria e Francia. La prossima tappa sarà a luglio 2013
alle Murate di Firenze: “Siamo Europa! Teens & Families”.
Continua
Mario Cresci
Dispiegati 1968-2013
Mario Cresci - Dispiegati 1968-2013
Palazzo Tadea, San Vito al Tagliamento
20 luglio - 1º settembre
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Tra sperimentazione e rinnovamento dell’immagine
È il 29 agosto 1968 quando Mario Cresci invia in visione a Luigi Crocenzi un nastro di carta alto
48 centimetri e lungo 8 metri su cui è riprodotto, in copia cianografica, un lavoro molto fuori del
comune, realizzato in originale su pellicola autopositiva Copyline. Si tratta di una sequenza quasi
filmica di immagini sul mondo militare che intitola “Esercitazioni militari”.
Le fotografie sono in parte eseguite dall’autore durante una parata militare a Roma, in parte riprese
da repertorio iconografico sull’argomento, scelte e montate con sapore antimilitarista, di critica
verso la retorica e la pompa di quel particolare mondo. Il gusto è modernissimo, assolutamente
inconsueto per quegli anni, e certamente frutto dell’assimilazione della grande lezione di Crocenzi
sul racconto fotografico, messa in pagina nel 1962 da Mimmo Castellano nella poco conosciuta
rivista Sud.
Ma la novità di questo lavoro sta nel suo montaggio a nastro che consente una lettura senza
interruzione per metri e metri, con modalità del tutto inedita, e inoltre Cresci con questa opera
mette in atto delle vere e proprie performance: srotola la striscia in pieno centro a Roma, facendola
venire giù da una finestra o invadendo in modo clandestino degli spazi riservati alle affissioni, o
ancora adagiandola sui marciapiedi della città fra lo stupore e la curiosità dei passanti.
È una fotografia, un messaggio, che non si vuol chiudere negli spazi elitari delle gallerie o dei musei
per pochi specialisti, ma aprirsi alla città e alla gente, immergendosi nel sociale.
Un intervento di un artista militante come si diceva allora: il clima in cui Cresci opera è quello delle
nuove avanguardie che si vanno formando in quegli anni caldi, soprattutto a Roma, anche perché
lui frequenta la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini dove conosce e collabora con Jannis Kounellis,
Eliseo Mattiacci e soprattutto Pino Pascali, un precursore dell’arte performativa.
Sono passati decenni da quel 1968 e la vitalità creativa sperimentale di Mario Cresci è più viva che
mai. La sua posizione nei confronti della Fotografia è sempre stata, e continua a essere, quella di un
artista che non si accontenta di essere un distaccato produttore di immagini bidimensionali che si
esauriscono nell’avere solo una valenza estetica.
Cresci piuttosto intende la Fotografia come un mezzo espressivo che ci consente soprattutto di
riflettere sulle sue potenzialità comunicative e di ricognizione concettuale su quello che i nostri
occhi percepiscono.
Per questo suo ultimo lavoro, “I rivolti ”, va ad attingere nel grande serbatoio delle immagini
cristallizzate della Storia della Fotografia e pesca fra le più famose: Sarah Bernhardt di Nadar, la
Contessa di Castiglione di Pierre Louis Pierson, Victor Hugo e Charles Baudelaire di Etienne Carjat,
Vladimir Majakovskij di Rodchenko, Pablo Picasso di Irving Penn e una delle gemelline di Diane
Arbus. Tutte fotografie con il comune denominatore di un forte penetrante sguardo che magnetizza
quello di chi guarda. Un invito quindi alla riflessione sull’incrocio degli sguardi e su come questi volti
improvvisamente trovino nuova vita e dimensione grazie all’azzardo delle pieghe del supporto
cartaceo con cui si trovano improvvisamente a doversi relazionare.
Cresci diventa quindi non soltanto Fotografo ma anche produttore e plasmatore di nuove impensate
modalità percettive, dove il piatto del già visto si rimette in gioco col suo dorso, per regalarci nuove
possibilità emozionali.
L’artista si commiata da noi proprio con lo sguardo ammaliante della Contessa attraverso il
passepartout (una famosa e straordinaria metafora sul voyeurismo della Fotografia).
Una riflessione finale sulla pratica del vedere, guardare, osservare, scrutare, scoprire: l’essenza
intima e immortale della Fotografia.
Guido Cecere, luglio 2013
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Biblioteca del CRAF - Le novità del mese
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CORSI DI FOTOGRAFIA - Estate 2013
Docente: Roberto Salbitani
Fotografo, organizzatore di mostre e di incontri, scrittore, critico ed insegnante, lavora con la fotografia dal 1971. Dopo l’esperienza
quinquennale del Centro Fotografia Giudecca, ha fondato la Scuola di Fotografia nella Natura entrata quest’anno nel suo 27º anno di attività.
L’Acqua, il corpo e il rito sabato 22 - domenica 23 giugno 2013
L’acqua è il nutrimento del nostro corpo, la cui architettura poggia e si espande attraverso le forme della liquidità. Il corpo umano è una cattedrale all’interno della quale forme piene e
rotonde contrastano con gli elementi ossei più spigolosi, con gli angoli e le linee rette; nell’acqua il corpo accentua la sua plasticità e ridiviene elemento fluido, come alle origini della vita.
Durante le riprese lavoreremo sui simboli della nascita e della rigenerazione, della bellezza, della sensualità e naturalmente della fluidità. E poi esploreremo le rifrazioni e le trasparenze, le
deformazioni e le compenetrazioni tra la dimensione solida e quella liquida.
Corso aperto a tutti. Riprese sia in digitale che in analogico, visualizzazione dei risultati e riflessioni critiche finali in rapporto ai piani di lavoro eseguiti. Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo.
Costo del corso: 150 euro
Orario: 9.30 - 13.30; 15.00 - 19.00.
Durata: 16 ore complessive di riprese e teoria
Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria.
Sviluppo di un progetto fotografico sabato 27 - domenica 28 luglio 2013
Per un fotografo la scelta del soggetto è importante ma questo è solo l’inizio: è sul come si organizza lo spazio del fotogramma, nella qualità di respiro dell’inquadratura, che si gioca la
forza comunicativa delle immagini. E se la composizione è essenziale, lo è altrettanto il modo con cui le singole fotografie vengono coordinate in una serie fotografica, che deve essere ben
strutturata ed avere nella sua essenzialità comunicativa uno scopo primario.
Questo stage si avvale di sessioni di visualizzazione e dello studio analitico di serie fotografiche scelte come “modelli esemplari” per la comprensione della forza figurativa della fotografia.
I partecipanti sono invitati a portare le loro fotografie ed anche i lavori rimasti incompiuti.
Aperto a tutti.
Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo.
Costo del corso: 150 euro
Orario: 9.30 - 13.30; 15.30 - 19.30
Durata: 16 ore complessive
Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria.
Corso avanzato di stampa bianconero venerdì 2 - sabato 3 - domenica 4 agosto 2013
Questo corso è incentrato sull’apprendimento delle tecniche di stampa bianconero ed illustra le operazioni fondamentali che bisogna padroneggiare per realizzare delle stampe bianconero
impeccabili (Fine Print), attraverso sessioni di laboratorio integrate da brevi momenti di teoria. È inclusa la visione di stampe originali di diversi autori importanti, al fine di comprendere meglio il ruolo della qualità della stampa nel veicolare il significato dell’immagine. Il corso inoltre
fornirà tutte le indicazioni pratiche su dove e come procurarsi i materiali migliori per la stampa e su come economizzare al massimo sul loro costo.
Durante il corso si tratteranno questi argomenti:
* Come visualizzare un negativo e sfruttare il suo contenuto
* Come scegliere la carta da adattare ad uno specifico negativo
* Individuazione degli sviluppi per carta più efficaci nella saturazione tonale delle carte baritate
* Preparazione dello sviluppo artigianale Beer per la stampa di qualità
* Armonizzazione del contrasto e della resa del dettaglio
* Guida al miglior uso delle mascherature, bruciature e vignettature
* Schiarimento controllato per migliorare la visibilità dei dettagli sottili e la luminosità delle zone ingrigite
* Spuntinatura finale
Verranno stampati negativi di diverso formato ineccepibili dal punto di vista tecnico ma anche quelli che presentano notevoli problemi dovuti ad errori di esposizione o imperfetto
trattamento durante lo sviluppo.
I partecipanti sono invitati a portare i propri negativi che stamperanno assieme all’insegnante.
Il corso è aperto a tutti anche se è preferibile avere un minimo di conoscenza del processo di stampa fotografica.
Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo.
Costo del corso: 200 euro
Orario: 9.30 - 13.30; 15.30 - 19.30
Durata: 24 ore complessive di laboratorio e teoria
Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria.
Tecniche speciali di camera oscura sabato 10 - domenica 11 agosto 2013
Con il corso avanzato di stampa si apprendono i principi generali per eseguire un’eccellente stampa Fine-print, ma in camera oscura si possono anche ottenere delle stampe particolari,
dalle tonalità e dal contrasto fuori del comune.
Durante questo week-end verranno insegnate le formule e le manipolazioni per eseguire stampe High-key e Low-key nonché ingrandimenti dal grafismo esasperato o al contrario dalle
tonalità piacevolmente morbide.
Il corso è aperto a quanti hanno già fatto esperienza di stampa fotografica in camera oscura.
Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo.
Costo del corso: 150 euro
Orario: 9.30 - 13.30; 15.30 - 19.30
Durata: 16 ore complessive di laboratorio e teoria
Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria.
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corsi
SPILIMBERGO FOTOGRAFIA 2013
Selling Dreams - la fotograaa di moda in Croazia
Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie, Maniago / 1 giugno-21 luglio
Liebe Lausitz - Elf fotografen zu gast
Biblioteca civica, Lignano Sabbiadoro / 3 luglio - 5 settembre
Carlo Leidi, Cina 1972
Galleria Tina Modotti, Udine / 5 luglio - 15 settembre
Burkard Kiegeland - Willie Osterman, Saltzstrasse
Pilonova Galerija, Ajdovscina / 12 luglio - 31 agosto
Il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia
Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento / 13 luglio-27 ottobre
Pier Paolo Pasolini tra i suoi lm e il mondo friulano
Sala Brumat, Ufficio Turistico, Valvasone / 18 luglio - 31 agosto
50 years! and more to come... retrospettiva di Uwe Ommer
Palazzo Tadea, Spilimbergo / 20 luglio - 1 settembre
Mario Cresci, Dispiegati 1968-2013
Palazzo Tadea, Spilimbergo / 20 luglio - 1 settembre
Mario Cresci
Uwe Ommer
Cerimonia di consegna dei premi
sabato 20 luglio ore 19
Palazzo Tadea / Spilimbergo
International Award of Photography
patrocinato da:
Unione Industriali Pordenone
a Uwe Ommer
Friuli Venezia Giulia Fotograaa
patrocinato da:
Banca Mediocredito del FVG
a Mario Cresci e Mauro Paviotti
Amici del CRAF
alla Famiglia Toni Nicolini
Cerimonia
di consegna dei premi
Palazzo Tadea / Spilimbergo
sabato 20 luglio ore 19
International Award of Photography
patrocinato da: Unione Industriali Pordenone
a Uwe Ommer
Friuli Venezia Giulia Fotografia
patrocinato da: Banca Mediocredito del FVG
a Mario Cresci e Mauro Paviotti
Amici del CRAF
alla Famiglia Toni Nicolini
Incontro con
Mario Cresci e Roberto Salbitani
Villa Ciani / Lestans
venerdì 19 luglio ore 20.30
Fotomercato
Corso Roma /Spilimbergo
sabato 20 luglio
Fotomodelle in posa con Gianni
Cesare Borghesan e Sara Corsini
Palazzo Tadea, Fondazione Furlan /Spilimbergo
sabato 20 e domenica 21 luglio
Lettura di portfolio
Incontro con
Mario Cresci e Roberto Salbitani
venerdì 19 luglio ore 20.30
Villa Ciani / Lestans
sabato 20 luglio
Fotomercato
Corso Roma /Spilimbergo
sabato 20 e domenica 21 luglio
Fotomodelle in posa con Gianni
Cesare Borghesan e Sara Corsini
Palazzo Tadea, Fondazione Furlan
Spilimbergo
Mauro Paviotti, I Nuovi Guardiani
Villa Ciani, Lestans / 20 luglio - 1 settembre
Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive
Corte Europa, Spilimbergo / 20 luglio - 1 settembre
Pietro Marubi
Mulino di Ampiano, Pinzano al Tagliamento / 20 luglio - 18 agosto
Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark
Sale espositive della Provincia, Pordenone / 7 settembre - 6 ottobre
Arkadyi Shaikhet e il mondo contadino russo negli anni Trenta
Museo Territoriale Bassa Friulana, Torviscosa / novembre 2013 - marzo 2014
L’immagine pubblica - dalla collezione del Rupertinum di Salisburgo
Parco 2, Pordenone / gennaio 2014
Calendario delle mostre:
Selling Dreams
la fotografia di moda in Croazia
Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie, Maniago
1 giugno - 21 luglio
Liebe Lausitz - Elf fotografen zu gast
Biblioteca civica, Lignano Sabbiadoro
3 luglio - 5 settembre
Mario Cresci, Dispiegati 1968-2013
Palazzo Tadea, Spilimbergo
20 luglio - 1 settembre
Mauro Paviotti, I Nuovi Guardiani
Villa Ciani, Lestans
20 luglio - 1 settembre
Carlo Leidi, Cina 1972
Roberto Salbitani,
Venezia circumnavigazioni e derive
Galleria Tina Modotti, Udine
5 luglio - 15 settembre
Corte Europa, Spilimbergo
20 luglio - 1 settembre
Burkard Kiegeland
Willie Osterman, Saltzstrasse
Pietro Marubi
Pilonova Galerija, Ajdovscina
12 luglio - 31 agosto
Mulino di Ampiano, Pinzano al Tagliamento
20 luglio - 18 agosto
Il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia
Branko Lenart.
Blicke auf die Steiermark
Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento
13 luglio - 27 ottobre
Sale espositive della Provincia, Pordenone
7 settembre - 6 ottobre
Pier Paolo Pasolini
tra i suoi film e il mondo friulano
Arkadyi Shaikhet
e il mondo contadino russo
negli anni Trenta
Sala Brumat, Ufficio Turistico, Valvasone
18 luglio - 31 agosto
50 years! and more to come…
retrospettiva di Uwe Ommer
Palazzo Tadea, Spilimbergo
20 luglio - 1 settembre
Museo Territoriale Bassa Friulana, Torviscosa
novembre 2013 - marzo 2014
L’immagine pubblica
dalla collezione del Rupertinum di Salisburgo
con Giuliano Borghesan, Guido Cecere,
Cesare Colombo, Fulvio Merlak.
Enoteca La Torre, Corso Roma /Spilimbergo
sabato 20 ore 10-13 / 15-18
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Palazzo Tadea (foto Pamela Bralia)
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