Roxana mi aveva promesso 500 euro
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Roxana mi aveva promesso 500 euro
8 MANTOVA la Voce di Mantova MARTEDÌ 18 NOVEMBRE 2014 In mattinata ha parlato anche Constantin Posa. Si è detto estraneo ai piani del resto della banda La love story tra Posa e la Xilla “Roxana mi aveva promesso 500 euro” “Amavo Hedi”, ma per l’accusa la sfruttava Due imputati, per due procedimenti differenti, ma correlati, sentiti nella giornata di ieri. Constantin Posa, in mattinata, ha risposto alle domande del Pm, mentre nel pomeriggio è stata la volta del testimone Remus Ovidiu Pintea, a sua volta imputato per l’omicidio di Edo Colli, anche se il suo caso verrà giudicato con la formula del rito abbreviato in un altro procedimento. Entrambi, ad ogni modo, accusano Roxana Adriana Girdan. Secondo Pintea, inoltre, Posa non sarebbe mai stato presente: né al sopralluogo, né tantomeno all’omicidio. «Abbiamo fatto l’amore, l’ho pagata e mi sono innamorato». La love story tra il 28enne Constantin Posa e Hedi Xilla sarebbe iniziata così, in Romania. Lei prostituta, lui un giovane figlio di commercianti che l’avrebbe poi portata a casa. Una convivenza di nove mesi, poi il parere negativo dei genitori che avevano scoperto che la ragazza aveva avuto due figli da due padri diversi, entrambi poi finiti in carcere. Una separazione forzata, poi il ricongiungimento, tre anni dopo, grazie a Facebook. “Sono a Foggia, mi devi aiutare” avrebbe scritto la donna al 28enne. Il giovane, ieri, ha raccontato che la Xilla era fidanzata con un nomade romeno di Craiova che la picchiava e le rubava i soldi. Da sua richiesta, pertanto, le aveva prenotato un biglietto per un bus dalla Puglia alla Romania, per portarla in salvo. Poi il ricongiungimento di nuovo in Italia, a Lodi e poi la frequentazione a Mantova, nei giorni precedenti l’omicidio. Lei, a detta di Posa, continuava la sua professione sulle strade mantovane, contro il suo parere. Una relazione che si sarebbe interrotta bruscamente quando lo stesso Posa l’avrebbe vista in compagnia di un altro uomo, in uno degli hotel dell’hinterland in cui il gruppo ha alloggiato per le due settimane precedenti alla rapina a Edo Colli. L’accusa, ad ogni modo, ha un’altra versione dei fatti. La Xilla sarebbe infatti stata il bancomat del gruppo: «Ero stata la ragazza di Constantin Posa. Quando siamo tornati in contatto tramite Facebook lui mi ha fatto venire in Italia e mi ha messo sul marciapiede. Sono scappata e l’ho denunciato, nonostante le minacce a me e alla mia famiglia», aveva detto la giovane in maggio, aggiungendo che le era anche stato sequestrato il cellulare. «Ho ancora paura di loro» aveva concluso la ragazza davanti ai giudici. (am) Pintea, chiamato a testimoniare per il delitto Colli, accusa la 24enne “amica” della vittima Oltre un’ora di domande da parte del Pubblico ministero Silvia Bertuzzi nei confronti di Constantin Posa, 28enne romeno accusato di omicidio e rapina nei confronti di Edo Colli, il 65enne ucciso la sera del 18 maggio 2012 nel vialetto della propria abitazione. Posa, con l’aiuto di un interprete, ha ritenuto di rispondere alle domande del Pm (in quanto imputato avrebbe avuto diritto di avvalersi della facoltà di non rispondere), ricostruendo la sua versione dell’accaduto. In Italia, ha detto, era arrivato col fratellastro, il 26enne Ciprian Nicolai Anghel attorno al 4 maggio 2012. Il padre lo aveva autorizzato a recarsi in Italia per acquistare un’auto euro-3 o euro-4, da rivendere poi in Romania (Posa lavorava come commerciante con la famiglia). Anghel, invece, voleva vedere la propria fidanzata, la 24enne Roxana Adriana Girdan. Posa ha poi ricostruito la sua permanenza in Italia, compreso lo spostamento a Lodi per incontrarsi con Hedi Xilla, la sua fidanzata, a suo dire, anche se per l’accusa la donna, prostituta, veniva sfruttata dalla banda, che la obbligava a prostituirsi portandole via denaro. Poi, la sera dell’omicidio. Il 18 maggio 2012 doveva essere l’ultimo giorno in Italia, prima del rientro in Romania che Posa aveva tanto atteso, a suo dire. Quella sera, dopo un giro in città, lui e Baisan erano andati in un Bingo (forse si trattava di una una sala scommesse) e sono poi stati raggiunti dalla Girdan, da Pintea e da Anghel. Poi tutti, tranne Posa, si sarebbero allontanati in auto. Posa ha poi raccontato di essersi incontrato col gruppo - esclusa la Girdan - attorno all’una del mattino per la partenza verso casa. In auto, a suo dire, c’era grande tensione e il fratellastro alla guida balbettava qualcosa riguardo Constantin Posa, a sinistra una rapina. Una versione sostanzialmente confermata poi da Pintea, sentito come testimone nel pomeriggio. Posa non c’era quella sera, a suo dire, e la stessa Girdan è da considerarsi, a suo parere, l’organizzatrice del colpo. Lei avrebbe segnalato Colli al gruppo (sempre in assenza di Posa), lei avrebbe promesso 500 euro a Pintea e a Baisan se avessero rubato gli ori e, soprattutto, l’orologio di Edo Colli. La sera dell’omicidio, poi, lei avrebbe portato Baisan e Pintea sul posto: il primo - ha detto ieri Pintea - avrebbe picchiato il 65enne, mentre il secondo rubava in auto. L’autopsia però, come ha ricordato il Pm, dice che Colli è stato ucciso da almeno due persone e che qualcuno lo ha anche strozzato con una corda. Circostanze, queste ultime, che Pintea non ha confermato. Alessandro Moretti Vittima o mente del gruppo? La 23enne fu condannata a 9 anni e 8 mesi Il Pm aveva chiesto l’ergastolo, lei se l’era cavata con una condanna a 9 anni e 8 mesi di reclusione. Roxana Girdan, 23enne rumena legata a Egidio Gandolfi, amico intimo di Edo Colli, ma anche a Nicolae Anghel, uno degli assassini dell’agricoltore, si è sempre difesa dicendo di essere stata tirata in mezzo a questa faccenda dagli altri suoi connazionali. In un processo in cui tutti accusano tutti anche lei ha detto la sua, in particolare contro Anghel: «È stato lui a costringermi a chiamare Egidio (Gandolfi) quella sera - ha detto quando è stata chiamata a testimoniare lo scorso maggio -. Mi aveva minacciato, diceva che se non lo avessi fatto mi avrebbe tagliato il naso. Sapevo che volevano rubare il Rolex a Edo, ma non pensavo che l’avrebbero ammazzato». Per l’accusa, invece, la ragazza è stata la basista, se non la mente di questa rapina finita in un omicidio. E le dichiarazioni rese ieri da Pintea la chiamano inevitabilmente di nuovo in causa. Escono per una passeggiata, i ladri entrano e fanno due furti La classica scena che si presenta a chi subisce un furto Hanno approfittato delle giornata di sole per fare un giro, e i ladri ne hanno approfittato a loro volta per svaligiargli le abitazioni. Due i furti segnalati alla questura nella giornata dell’altro ieri. Un primo intervento da parte degli agenti della Volante ha riguardato una villetta in via Pio La Torre a Porto Mantovano. I padroni di casa erano usciti per fare un giro, invogliati da una domenica finalmente soleggiata, almeno nella mattinata. Quando sono rientrati nel pomeriggio, però, hanno scoperto che qualcuno aveva deciso invece di tapparsi in casa, nella loro purtroppo. I ladri sono entrati forzando la finestra delle cucina con un cacciavite, quindi sono andati a frugare nella sola camera da letto, dove hanno rovesciato i vari cassetti fino a quando non hanno trovato un portagioie. Stando alla proprietaria, una donna di 38 anni, i ladri si sarebbero im- CONVEGNO DI SPECIALIZZAZIONE PER GLI AVVOCATI DI MANTOVA Un corso per difendere le donne dalle violenze Si è concluso ieri a Mantova il corso di formazione specializzante per avvocati nella difesa alle donne vittime di violenza, coordinato dall’avvocato Viviana Torreggiani (nella foto), consigliere dell’Ordine Avvocati di Mantova. Il corso, cui hanno partecipato oltre 50 avvocati, si è tenuto presso la Fondazione Università di Mantova, si è sviluppato in 6 moduli da quattro ore ciascuno, ed è stato finanziato ed organizzato da Regione Lombardia e dall’Ordine degli Avvocati di Milano e Mantova in attua- Remus Ovidiu Pintea affiancato dall’interprete zione di uno degli obiettivi della legge regionale n. 11/2012 - interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza - ovvero la collaborazione con le istituzioni e la società civile per il diffondersi di una cultura del rispetto, dell’uguaglianza e della solidarietà. Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Paolo Trombini, è intervenuto per un saluto ai Relatori ed ai partecipanti dedicando un minuto di silenzio alla memoria del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Paolo Giuggioli, scomparso venerdi scorso. possessati di alcune paia di orecchini d’oro, di una collana di perle, una catenina d’oro e di un anello. Il valore complessivo non è stato ancora quantificato, ma sarebbe comunque nell’ordine di qualche migliaio di euro. Meno consistente il bottino fatto da un’altra banda di ladri che ha colpito sempre l’altro ieri a San Silvestro in un’abitazione di via Bellini. Qui i malviventi, entrati dopo avere forzato una porta-finestra, hanno passato in rassegna un po’ tutte le stanze dell’abitazione di una 54enne, per poi allontanarsi con un paio di orecchini e una borsa griffata Louis Vuitton. L’allarme è stato dato verso le 21.30, quando i padroni di casa sono rientrati. Sul posto sono intervenuti gli agenti di una Volante che hanno eseguito un sopralluogo. In entrambi i casi nessuno dei vicini di casa ha visto nulla di sospetto durante la giornata. In via Roma piovono calcinacci Non solo inondazioni. Il maltempo porta anche piccoli guai in città come è successo ieri verso le otto nella centralissima in via Roma, dove è stata segnalata la caduta di alcuni calcinacci staccatisi dal cornicione di un palazzo tra il civico 44 e 46. Fortunatamente a quell’ora non c’erano pedoni che passavano su quel marciapiede. I calcinacci che sono caduti erano di piccole dimensioni, ma in ogni caso avrebbero comunque causato delle fe- rite a chi ci fosse finito sotto, considerando che sono piovuti da un’altezza di una decina di metri circa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area interessata dal crollo, che è stata transennata, e degli agenti della polizia locale, che hanno quindi contattato il proprietario dello stabile affinché provveda a fare gli interventi necessari per evitare altri crolli più consistenti. L’area transennata in via Roma