La Stampa - ATC Piemonte Nord

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La Stampa - ATC Piemonte Nord
* Domani in edicola con La Stampa *
1
IL CASO LETTERARIO
NUOVE REGOLE
STASERA IL NAPOLI
Dikele Distefano:
“L’amore? Una scatola
di bottoni e spille”
Ora i cartoon
italiani cercano
gloria all’estero
Bonucci-Morata
La Juve vince
e allunga a + 4
Adriana Marmiroli A PAGINA 35
Servizi DA PAGINA 39 A PAGINA 43
Elisabetta Pagani A PAGINA 31
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 1 ANNO 150 N. 59 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Offensiva della Chiesa per l’accoglienza ai rifugiati. La Merkel: quello che chiude le frontiere non è il mio continente
LE IDEE
Profughi, il Papa striglia l’Europa
La ricerca
ha bisogno
dei giovani
Il Pontefice chiede “un’equa distribuzione” nell’Ue e “collaborazione con la Grecia”
MASSIMO INGUSCIO
REPORTAGE
“Da Damasco
a Roma, l’Italia
ci salva la vita”
Il monito. Non si possono
L’allarme. Dopo la stretta
* lasciare
soli i Paesi impe- * alle frontiere decisa dai Pa-
gnati in prima linea nella
gestione dei profughi, è il
monito di Francesco durante l’Angelus. Il Papa, citando l’emergenza greca,
sprona la comunità internazionale a distribuire in
modo equo il peso dell’accoglienza.
esi balcanici, tra i 50.000 e i
70.000 migranti rischiano
di rimanere bloccati in Grecia, avverte Atene. Merkel:
«Tenere insieme l’Europa e
mostrare umanità, questo
è importante. Il tetto ai profughi non è la soluzione».
IRAN
L’INCHIESTA
Gallo e Paci
Karima Moual
A PAGINA 13
A PAGINA 10
CONTINUA A PAGINA 29
Aref, il volto
dei nuovi
riformisti
Alviani e Galeazzi ALLE PAGINE 2 E 3
L
a ricerca scientifica,
una delle più belle avventure che può capitare di vivere, è anche risorsa fondamentale per l’innovazione e la crescita competitiva di un Paese. Scienza e
tecnologia sono motore di
progresso.
Isis, rischio
proselitismo
nelle carceri
GIORDANO STABILE
INVIATO A BEIRUT
P
er Rasha Khalil Maish e
la sua famiglia, la vita a
Damasco era una vita
da esuli ma tranquilla. I genitori erano arrivati nel 1967
dalla Cisgiordania, lei c’era
nata. I fratelli avevano aperto
un minimarket, dove lavorava
anche il marito. Rasha, 35 anni, badava ai tre bambini.
«Eravamo felici», racconta
ora nel cortile del Convento
francescano Terra Santa a
Beirut. Alza gli occhiali da sole. Ha lo sguardo perso nel
vuoto, una scheggia le ha tolto
quasi completamente la vista:
«Poi è arrivata la guerra, poi
sono arrivati quelli dell’Isis».
Rasha è uno dei 93 profughi che il «corridoio umanitario» organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio porterà
questa mattina dal Libano a
Roma. Viveva a Yarmouk, il
più grande campo palestinese in Siria. Uno dei quartieri
di Damasco assediato per anni, che ora anche in Occidente tutti conoscono attraverso
la terribile foto delle migliaia
di abitanti affamati in fila per
una razione di cibo. «Prima ci
ha bombardato l’esercito, poi
è cominciata la guerra dentro il campo», racconta. Fazioni palestinesi pro e contro
Assad che si contendevano il
controllo del territorio. Poi
sono arrivati «quegli uomini
vestiti di nero con le barbe
lunghe, terribili».
CONTINUA A PAGINA 3
PRIMARIE USA, CLINTON IN VANTAGGIO. E TRUMP TWITTA UNA FRASE DI MUSSOLINI
Ma Santanchè: benvenuto al bimbo, basta attacchi
Hillary vola verso il Supermartedì Vendola diventa papà,
insulti dal centrodestra
Negli Usa con la maternità surrogata
Nichi Vendola e il compagno hanno avuto un figlio, Tobia Antonio, con la maternità
surrogata in California. Salvini parla di «disgustoso egoismo», mentre Gasparri punta
il dito contro «la sinistra che
usa il turpe metodo dell’utero
in affitto». La replica del leader Sel: «Volgari squadristi
non turbano la nostra felicità». Santanchè: auguri al
bimbo. Feltri e Lombardo A PAG. 7
1
LIBERALIZZAZIONI
Gli interessi
che bloccano
le riforme
Indagine per La Stampa:
2 italiani su 3 pensano che
la ricchezza non aumenterà
GERALD HERBERT/AP
Hillary Clinton acclamata dai supporter dopo la vittoria in South Carolina
Mastrolilli e Riotta PAG. 4-5
LA STORIA
Baroni e Pitoni A PAGINA 8
L’INDAGINE DI Marini A PAGINA 9
Il debito sano
che serve
al Paese
ANDREA MONTANINO
N
egli ultimi tre giorni,
due importanti riunioni, una a Shanghai con l’incontro tra i ministri delle Finanze e dei
Governatori delle banche
centrali delle 20 economie
più influenti del pianeta
(G20) e l’altra a Roma, tra il
Presidente Renzi e il Presidente della Commissione
Europea Juncker, hanno
trattato sostanzialmente lo
stesso tema: come far ripartire la crescita e il ruolo
dei bilanci pubblici.
Che la ripresa sia fragile è
emerso molto chiaramente a
Shanghai.
IL CASO
9 771122 176003
60229
Nel laboratorio del Monferrato Flipper, la passione che fa tilt
dove il vino lo crea un robot A Bologna nasce un museo
MIRIAM MASSONE
FRANCO GIUBILEI
ALESSANDRIA
BOLOGNA
A
N
Genesis manca solo la parola: il prototipo ha anche
le antenne, sembra il cugino di Sphero Drone, il robot di Guerre Stellari, ma in realtà è un vinificatore
unico al mondo, un capolavoro dell’ingegneria applicata
al vino, partorito da quel genio del grappolo che è Donato
Lanati, premio Oscar come miglior enologo nel 2015.
CONTINUA A PAGINA 21
www.md-discount.it
egli Anni 70 non c’era bar in Italia che non risuonasse dei colpi della pallina lanciata contro i bersagli
luminosi di un flipper. Poi con gli Anni 80 cominciarono ad arrivare i videogiochi e fu l’inizio della fine: oggi
delle 400mila macchine in circolazione a quei tempi ne sono rimaste poche centinaia.
CONTINUA A PAGINA 32
www.ldmarket.it
CONTINUA A PAGINA 29
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
L’appello del Papa per i profughi
“Aiutare i Paesi in prima linea”
Nuovi
muri
All’Angelus Francesco cita la Grecia: serve una risposta corale all’emergenza
E sprona sui negoziati per “un’equa ridistribuzione dei rifugiati nella Ue”
1 Il premier
ungherese
Orban ha detto
ieri di aver ordinato ai ministri
di Interno e
Difesa di avviare
i preparativi per
rafforzare la
frontiera con la
Romania al fine
di impedire
l’ingresso dei
migranti
CITTA’ DEL VATICANO
Per i profughi «urgono negoziati e risposta corale». Francesco cita le Scritture: «Dio non
permette le tragedie per punire
le colpe». Predica comprensione: «Non giudichiamo gli altri,
non è mai troppo tardi per convertirsi». Poi l’Angelus diventa
geopolitica della misericordia:
non si possono lasciare da soli i
Paesi impegnati in prima linea
nella gestione dei profughi e i
pesi dell’accoglienza debbono
essere «distribuiti equamente». Stop alle stragi in Siria. Sì a
negoziati per un’equa redistribuzione dei profughi nell’Ue.
1 Entro un
mese potranno
essere 70 mila i
migranti bloccati in Grecia dopo
la chiusura dei
confini dei Balcani. Lo ha annunciato il ministero dell’Immigrazione greco,
Yanis Muzalas
sabato, per la prima volta in 5
anni, il Paese si è svegliato senza il frastuono delle armi. Sul
nesso guerra-profughi Francesco aggancia all’emergenza attuale il suo monito alla comunità internazionale. «Una risposta corale» può arrivare solo se
i negoziati andranno a buon fine. Il riferimento è alla Grecia.
Tra i «50.000 e i 70.000 migranti» rischiano di rimanere
bloccati nel Paese ellenico dopo
LAPRESSE
Papa Bergoglio all’Angelus
la stretta agli ingressi decisa dai
Paesi balcanici, avverte il ministro delle politiche migratorie di
Atene, Yannis Mouzalas. Di accoglienza ai rifugiati nell’Ue ha
parlato martedì il Segretario di
Stato vaticano, Pietro Parolin
con il premier Matteo Renzi.
Già nel suo primo Natale da
Pontefice, Bergoglio, aveva paragonato il dramma dei profughi che lasciano la propria terra
alla famiglia di Gesù che ha ab-
«Ho accolto con speranza la
notizia circa la cessazione delle
ostilità in Siria», osserva. Un invito a «pregare affinché questo
spiraglio possa dare sollievo alla
popolazione sofferente e apra la
strada al dialogo e alla pace». La
diplomazia pontificia è impegnata per fare in modo che la cessazione delle ostilità porti a una
svolta nel martoriato Paese del
Medio Oriente. Quindi il Pontefice richiama il dramma dei profughi che «fuggono da guerre e situazioni disumane». In particolare «la Grecia e gli altri Paesi
che sono in prima linea prestano
ad essi un generoso soccorso,
che necessita della collaborazione delle nazioni». Solo «una risposta corale può essere efficace
e distribuire equamente i pesi:
occorre puntare con decisione e
senza riserve sui negoziati».
Mentre Francesco si rivolge
ai fedeli che malgrado il maltempo affollano San Pietro, la
fragile tregua in Siria entra nella seconda giornata dopo che
l’Unhcr, al valico
di frontiera di
Idomeni, in
Grecia, oggi
sono presenti
6.300 rifugiati
tra il campo di
transito e la
vicina stazione
di servizio. Ieri
sono riusciti a
passare in Macedonia 300 profughi siriani e
iracheni durante
le quattro ore in
cui il confine è
rimasto aperto
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Siria
Poche violazioni,
la tregua regge
L’apertura al dialogo
1 Secondo
bandonato la casa per sfuggire
dalla persecuzione di Erode.
«Oggi milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste
realtà». Dunque «Dio è là dove
l’uomo è in pericolo, scappa,
sperimenta il rifiuto e l’abbandono, ma è anche là dove l’uomo
sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e
dei suoi familiari».
[GIA. GAL.]
1 «La tregua reg-
ge». Per il gruppo di lavoro sul cessate il fuoco, il bilancio della situazione è positivo,
malgrado nel secondo
giorno di tregua in Siria, jet e elicotteri da
combattimento abbiano bombardato alcune zone nelle province
centrali di Hama e
Homs, nel centro del
Paese, e nelle province
settentrionali di Aleppo, Idlib e Latakia. Da
sabato la fragile cessazione delle ostilità è
stata violata 9 volte,
ma «tutto sommato
tiene», riferisce il generale russo Serghei
Kuralenko, capo del
Centro di coordinamento in Siria.
Bloccati
Migranti al confine
tra Grecia e Macedonia
aspettano invano
l’apertura delle frontiere
Ieri erano circa 6.000 i
profughi bloccati
Retroscena
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
ROBERT ATANASOVSKI/AFP
È
la rete geopolitica e solidale con cui Francesco esercita la «moral
suasion» a favore dell’accoglienza dei rifugiati. Dalla Segreteria di Stato guidata dal
cardinale Pietro Parolin alle
nunziature-chiave in contatto
con le cancellerie occidentali,
dagli episcopati alle diocesi e
parrocchie più esposte ai flussi migratori.
E ancora, dai dicasteri vaticani in dialogo con le organizzazioni internazionali alla Caritas, dalla «diplomazia informale» di Sant’Egidio alle Ong
cattoliche in prima linea con
migliaia di volontari. Una capillare presenza continentale
con due snodi fondamentali: a
Bruxelles la nunziatura presso l’Ue affidata all’arcivescovo
Alain Lebeaupin e a Ginevra
l’ufficio Onu dove nei giorni
scorsi l’arcivescovo Ivan Jurkovic ha sostituito l’osservatore permanente della Santa
Sede, Silvano Tomasi. «Tra le
opere di misericordia del Giubileo c’è l’accoglienza dei profughi-spiega l’arcivescovo Ri-
Dalle nunziature alle piccole parrocchie
Così Bergoglio convince all’accoglienza
La rete vaticana attiva con il pressing pro rifugiati
Il vescovo Fisichella: è tra gli obiettivi dell’Anno Santo
2
nodi
Quelli più
importanti
in Europa per
la diplomazia
vaticana:
a Bruxelles
con la nunziatura presso
l’Ue e a Ginevra con l’ufficio Onu
no Fisichella, presidente del
Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. Il Papa indica una società “abitabile” in
cui nessuno venga respinto». Il
pressing pro-rifugiati si inscrive negli obiettivi dell’Anno Santo per «una conversione dei
cuori, un concreto cambiamento dei comportamenti». Attraverso questo impegno sociale
«si riconosce il volto di Gesù in
quello degli emarginati».
Michele Pennisi, arcivescovo
di Monreale, attua la linea di
Francesco laddove la redistribuzione dei migranti si scontra
quotidianamente coi tragici effetti della burocrazia. «Nego-
ziati boicottati e accordi disattesi provocano drammi».
L’intervento del Papa è «a livello morale, poi è dovere degli
Stati e delle regioni rispettare
le quote». In Sicilia molte parrocchie garantiscono ospitalità,
ma molti profughi vogliono proseguire il loro viaggio verso
Nord. «Non possiamo costringerli a restare qui - precisa
Francesco -, attraverso le nunziature e le ramificazioni diplomatiche e pastorali della Chiesa, svolge il suo compito apostolico, però i governi dell’Europa
settentrionale non danno prova
di civiltà, anzi sigillano le frontiere invece di condividere le re-
5
mesi fa
Il Pontefice
aveva chiesto
di attivare
politiche
di accoglienza
alle parrocchie
e ai canali
umanitari
sponsabilità». Una «mancanza
di spirito umanitario che in
Scandinavia, Germania, Ungheria, Austria, Est Europa
unisce resistenze dei cittadini e
strumentalizzazioni politiche
sulla pelle di chi fugge dalla
guerra e dalla miseria», dice
Pennisi. La Santa Sede ha «rapporti geopolitici con le Nazioni», ma poi «siamo noi vescovi e
parroci a dover far leva sulle coscienze predicando i valori
evangelici a governanti e cittadini». E «per essere convincenti, occorre dare l’esempio».
Perciò la Caritas ha esteso ad
ogni regione il progetto per assicurare sei mesi di ospitalità ai
profughi in canoniche, case per
il clero e in strutture riadattate
ad ostelli. «Ora l’emergenzasbarchi è in Grecia, ma può spostarsi presto in Puglia: l’Ue deve suddividere il carico cambiando il trattato di Dublino invece di abbandonare a se stesse
le nazioni mediterranee».
Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio, stamattina riceve a
Fiumicino 93 profughi scappati
da Homs, Damasco e Aleppo. «I
canali umanitari realizzano
quell’accoglienza richiesta da
Francesco cinque mesi fa alle
parrocchie e adesso agli Stati precisa Impagliazzo -. Mettendo al centro le periferie il Papa si
fa portavoce dei più bisognosi.
Non è un’ingerenza politica ma
un appello alle coscienze dei governanti di fronte alle violazioni
degli impegni di ridistribuire i
profughi». Per il segretario Cei,
Nunzio Galantino «la vittoria
sull’indifferenza è quanto chiede il Papa nel suo ministero,
spesso frainteso o compreso solo in chiave politica o partitica».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Primo Piano .3
.
LA CRISI DEI MIGRANTI
La storia
GIORDANO STABILE
INVIATO A BEIRUT
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
aesh», Isis, ma
anche Al-Nusra.
Anche gli islamisti si combattono per un po’
tra di loro. Alla fine vince
l’Isis e cominciano le vessazioni. «Hanno saccheggiato
il minimarket - continua
Rasha -. Hanno portato via
tutto. Poi sono venuti a casa, volevano soldi e ancora
soldi, si sono presi anche il
frigorifero. In altre case
hanno fatto di peggio, donne violentate, uomini fatti
prigionieri e mai tornati».
I fratelli Mohammed, 39
anni, e Walid, 30, scappano
in Libano. Rasha e il marito
invece restano, non sanno
come fare, hanno bimbi
troppo piccoli. Con loro resta la sorella maggiore Ragida, che non li ha mai abbandonati e adesso annuisce accanto a Rasha. A Yarmouk non c’è più cibo, acqua, elettricità. «Mio marito è uscito a cercare qualcosa da mangiare - continua
la giovane -. Non tornava
più. Sono uscita anch’io,
con il piccolo Omar. Una
bomba è scoppiata davanti
casa. È lì che ho perso la vista». Rasha non ci vede più
dall’occhio destro, ma un
intervento potrà salvarle il
sinistro.
«D
La fuga
È allora che Rasha e Ragida, rimaste sole, disperate,
fuggono con i bambini, attraverso «un sentiero segreto nei campi» che gli
islamisti non conoscono.
L’esercito, all’esterno del
campo, le lascia passare
perché «eravamo tutte
donne». Raggiungono i fratelli a Beirut, ma anche qui
le cose vanno male. Non c’è
lavoro, affittare anche solo
un posto in un garage è insostenibile.
I fratelli decidono di partire con mogli e figli verso
l’Europa. Si affidano ai trafficanti che portano i profughi in Turchia e poi, su bagnarole acquistate per poche migliaia di dollari, di-
Siria
Sono 4,6
milioni i
rifugiati siriani
e 6,6 gli
sfollati interni,
metà bambini.
Il 10% dei
rifugiati vive
in campi
profughi
In partenza
Un gruppo
di profughi
siriani
nella chiesa
di San
Giuseppe
a Beirut
aspettano
di essere
imbarcati
sul volo
per Roma
Europa
Secondo i dati
Oim 1 milione
di migranti
è entrato
in Europa
nel 2015.
Nel 2016
potrebbero
raddoppiare
BILAL HUSSEIN/AP
“Io, in fuga dalle bombe di Damasco
finalmente accolta dall’Europa”
Rasha viveva in un campo in Libano. Oggi con altri 92 rifugiati raggiungerà Roma
È il primo volo del corridoio umanitario organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio
Turchia
Ankara
ha accolto
2,6 milioni
di rifugiati
siriani. Sono
circa 800 mila
quelli che
vivono nei 22
campi allestiti
dal governo
vicino
al confine
siriano
rettamente in Italia. È il 2013,
la rotta nell’Egeo ancora non
esiste, bisogna percorrere
più di mille chilometri attraverso il Mediterraneo, per
questo il prezzo della traversata è esorbitante, e i fratelli
si devono indebitare: «Settemila dollari per ogni adulto,
3500 per i cinque bambini».
In tutto 43 mila dollari.
Dopo quattro giorni terrificanti in mare, i fratelli
Mohammed e Walid arrivano
in Italia. Poi, in qualche modo
riescono a raggiungere la
meta finale «la Svezia». Sono
tutti vivi, per loro l’incubo è
finito. Rasha si trasferisce a
Tiro, nel Sud del Libano, in
Libano
Circa un
milione di
profughi per
lo più nei 4
campi più
grandi del
Paese. In
quello di
Bekaa sono
registrati 370
mila siriani, a
Beirut 312
mila
un altro campo palestinese.
Vive con i figli Jafar, oggi 14
anni, Omar, nove, e la più piccola, Jenin, otto. Vivono dei
sussidi dell’Unrwa, l’organizzazione dell’Onu che assiste i
profughi in tutto il mondo.
Sono 220 dollari al mese per
tutta la famiglia, non bastano. Il cibo costa uno sproposito, l’affitto in una specie di
garage appena fuori dal campo le viene pagato dalla Ong
italiana Ulaia.
Una vita impossibile, con
Rasha che rischia di perdere
completamente la vista. Ma
senza i soldi per i trafficanti,
con i fratelli che non possono
aiutarla perché devono ripa-
Giordania
Si stima la
presenza di
637.859
rifugiati.
Gli 8 campi
maggiori si
concentrano
nel Nord del
Paese, vicino
al confine
siriano
gare i debiti, non ha alternative. Finché la ong italiana la
segnala per il «corridoio
umanitario». Dopo un’ultima
notte nel convento francescano questa mattina attraverserà in aereo il Mediterraneo, il mare che per poco non
le ha tolto anche i fratelli. Lei
e i figli saranno ospitati in
una struttura di accoglienza
dalle Suore missionarie serve dello Spirito Santo, sulla
via Cassia, con il contributo
di Sant’Egidio. Una vera casa, e una scuola per i figli.
Rasha alza di nuovo gli occhiali da sole: «Shukran Italia, grazie Italia».
su una soluzione, e non si può
lavorare a due soluzioni»
La cancelliera ha respinto
al mittente l’accusa di aver
spaccato la Germania con la
sua politica delle porte aperte, che le è stata rivolta dall’ex
governatore bavarese Edmund Stoiber.
La polarizzazione della società tedesca è aumentata, ha
ammesso, ma lei continua a
dirsi fiduciosa. E poi, ha puntualizzato, «non sono stata io
ad aprire i confini, erano già
aperti».
Merkel è poi tornata sulle
aggressioni di Capodanno a
Colonia e ha condannato in
modo netto le ultime aggressioni contro i rifugiati in Germania: immagini come quelle
di Clausnitz in Sassonia, dove
un autobus pieno di rifugiati è
stato circondato da un gruppo
di tedeschi, sono «ripugnanti e
orrende. Abbiamo bisogno di
tempo per risolvere i problemi,
capisco l’impazienza di alcuni,
ma non c’è nessuna scusa per
chi compie azioni criminali».
“Se un Paese chiude il confine
un altro soffre: non è la mia Europa”
«Sono profondamente convinta che la strada che ho
imboccato sia quella giusta».
Tornata ieri sera dopo quattro mesi ospite del programma della giornalista Anne
Will sulla tv pubblica Ard,
Angela Merkel ha messo in
chiaro che non intende cambiare rotta sulla questione
dei rifugiati, nonostante le
critiche interne e il crescente isolamento della Germania in Europa.
Alla vigilia del vertice UeTurchia del 7 marzo, Merkel
ha ribadito la strategia elaborata finora: bisogna intervenire per combattere le
cause dei flussi migratori, opporsi all’immigrazione illegale, agire insieme in Europa,
mettere in sicurezza i confini
esterni della Ue e cooperare
con la Turchia, ha chiarito la
cancelliera. Che è tornata a
opporsi a un limite agli ingressi dei rifugiati in Germania,
sul modello di quanto fatto
dall’Austria: «Sono contraria
a un tetto rigido», ha affermato, definendo la mossa di Vienna «infelice» e unilaterale.
Merkel ha ribadito l’intenzione di ridurre il numero dei
rifugiati che entrano nella Repubblica federale, senza indicare tuttavia numeri concreti.
«Non voglio promettere nulla
che duri solo tre settimane e
poi vada rivisto», ha chiarito.
Merkel ha ricordato poi di essere in stretto contatto col premier greco Alexis Tsipras: non
abbiamo certo mantenuto la
Grecia nell’Eurozona per poi
«piantarla in asso» adesso, ha
chiarito. «Se uno Stato chiude
i confini, un altro Paese soffre,
questa non è la mia Europa».
Merkel si è detta semmai
«molto ottimista» sulla possibilità di trovare una risposta
europea alla questione dei rifugiati ed ha escluso sia eventuali conseguenze personali nel
caso di un fallimento del vertice Ue-Turchia di lunedì prossimo, sia di pensare a soluzioni
nazionali: «non ho un piano B ha chiarito -. Io mi concentro
Al 14 febbraio
erano
245.543 i
rifugiati
siriani nel
Paese. Mentre
l’Egitto ospita
in campi circa
118 mila
siriani
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La cancelliera: non possiamo lasciare Atene fuori da Schengen
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
Iraq
Il ruolo
della
Germania
La cancelliera
tedesca
Angela
Merkel
è intervenuta
ieri sera al
talk show
di Ard
Tra i vari temi
affrontati
anche il ruolo
della
Germania
in Europa
MARKUS SCHREIBER/AP
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
USA 2016
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
In quali Stati
si vota
Texas
Georgia
Massachusetts
Minnesota
Oklahoma
DELEGATI
DELEGATI
DELEGATI
DELEGATI
DELEGATI
VENGONO ELETTI IN TOTALE
Cruz
252
116
155
32%
Trump
27,3%
Rubio
17,3%
Carson 4,3%
Clinton
53,7%
Sanders
31,3%
865
delegati
Democratici
661
76
116
35%
Cruz
22,7%
Rubio
19,3%
Carson
7,3%
Clinton
63%
Sanders
25%
Trump
Trump
42
93
41%
Rubio
17%
Cruz
10%
Carson 3,5%
Sanders 47,5%
Clinton
44%
Trump
Rubio
Carson
Cruz
Clinton
Sanders
W
Washington
sarà il Super
Tuesday, al voto
andranno 13
Stati. Sarà poi la
volta - 5 marzo e
8 marzo - di altre
due tornate
elettorali. Quindi il 15 marzo
sarà la volta
della Florida,
uno degli Stati
chiave
Cruz
Rubio
7%
43,7%
Sanders
29,3%
Carson
Clinton
50
32,5%
11,5%
Carson
11,5%
Cruz
11%
Clinton
59%
Sanders
31%
Trump
Rubio
VOTO DI ENTRAMBI
I PARTITI
North
Dakota
Montana
Vermont
Arkansas
Tennessee
DELEGATI
DELEGATI
37
Cruz
Voto in Florida
32,5%
25%
15,5%
Trump
Tennessee
Repubblicani
1 Domani ci
20,7%
14,7%
13,7%
10,7%
54,5%
28,5%
DELEGATI
60
43
NB. Per Wyoming, Alaska e North Dakota non ci sono sondaggi disponibili
delegati
Le altre
date
chiave
37
38
Alabama
Trump
Rubio
Carson
Clinton
Sanders
40
27%
23%
23%
11%
57%
28,5%
76
29%
25%
14%
12%
53%
30%
Carson
Cruz
Rubio
Clinton
Sanders
Virginia
DELEGATI
DELEGATI
Carson
Rubio
Trump
Cruz
Clinton
Sanders
37
25%
19%
17%
14%
55%
27%
110
South
Dakota
k
Idaho
Maine
Michigan
Illinois Indiana
Utah
Colorado
New Y
York
Kansas
Pennsylvania
v
Ohio
Missouri
Arizona
New
Mexico
Minnesota
Oklahoma
Rhode
Connecticut Island
New Jersey
Washington D.C.
Delaware W
Maryland
entucky
California
Massachusetts
Iowa
Nebraska
Nevada
New
Hampshire
West Virginia
Wyoming
58
Trump
Colorado
79
Oregon
Wisconsin
North
Carolina
South
Carolina
Virginia
Vermont
DELEGATI
49
Trump
Rubio
Cruz
Carson
Clinton
Sanders
28%
22%
19%
7%
Texas
Georgia
26
Hawaii
54%
37%
Alaska
Louisiana
Arkansas
Florida
Cruz
Carson
Mississippi
32%
17%
11%
Rubio
Alabama
26
Trump
3%
84,5%
Sanders
Clinton
- LA STAMPA
9,5%
Le Convention
1 Finito il
cammino delle
primarie, sarà la
volta delle Convention dei due
partiti. Si terranno in estate. Dal
18 al 21 luglio a
Cleveland quella
repubblicana;
dal 25 al 28
luglio quella
democratica a
Filadelfia
Hillary verso la nomination
“L’America è sempre grande”
Travolto Sanders in South Carolina, il “Supermartedì” potrebbe consacrarla
Prime stoccate, senza citarlo, a Trump che dice che bisogna ricostruire la nazione
Le elezioni
1 Le presiden-
ziali si terranno
l’8 novembre. È
come sempre un
martedì. La
regola vuole che
si voti il martedì
dopo il primo
lunedì del mese
di novembre. Il
20 gennaio
2017 ci sarà
l’insediamento
gliorare la riforma sanitaria, e
anche proteggere gli Usa dalle
minacce terroristiche e geopolitiche. I tasselli che mancano sono le donne, finora tiepide verso
Hillary, ma soprattutto i giovani, che appoggiano Sanders in
grande maggioranza. Questo
quindi sarà l’equilibrismo più
complicato da fare: riposizionarsi verso il centro, perché è li
che come diceva lo storico Arthur Schlesinger si vincono le
presidenziali, senza però perdersi Bernie. Il contributo che
lui ha dato elettrizzando i giovani, ma anche le donne e in generale i bianchi sfiduciati, sarà essenziale per fronteggiare
Trump, o qualunque candidato
presentino i repubblicani. Quindi Clinton deve conservare l’apporto di Sanders, senza però
farsi spingere troppo a sinistra.
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
«Da domani, questa campagna
diventa nazionale». Le parole
con cui Hillary Clinton ha celebrato la vittoria a valanga di sabato nelle primarie della South
Carolina, e il colpo che poi ha
dato a Donald Trump, chiariscono bene a che punto siamo
con la corsa presidenziale dei
democratici. La candidata sarà
lei, che sta già preparando la
strategia per novembre. A meno di qualche catastrofe, che
però a questo punto potrebbe
venire più dagli scandali giudiziari tipo quello delle mail o della Libia, che non dalla forza
elettorale del suo rivale Bernie
Sanders.
La sfida sui delegati
La vittoria di Clinton in South
Carolina era prevista, ma il
margine di quasi 50 punti dice
parecchio. Il «firewall» della
minoranza nera si è alzato, anche più di quanto era accaduto
nel 2008, quando Obama aveva
battuto Hillary di 29 punti. Sanders aveva sperato di colmare
lo svantaggio puntando sui giovani neri, che però lo hanno tradito, non andando alle urne nei
numeri che lui sperava. Stavolta ha perso di misura anche fra i
bianchi. L’affluenza generale
nelle primarie democratiche è
stata molto inferiore a quelle
repubblicane, 370.000 votanti
contro 743.000, e questo è un
campanello d’allarme per novembre. Al momento, però, i
dati di sabato indicano un’alta
probabilità che Clinton vinca
anche il «Supermartedì» in
programma domani. Il primo
marzo infatti, la minoranza nera e ispanica dovrebbero consegnarle Alabama, Arkansas, Georgia, Tennessee, Virginia e
Gli ostacoli
DAVID GOLDMAN/AP
Hillary Clinton festeggia con i supporter il trionfo in South Carolina: ha staccato Sanders di 50 punti
Texas. Sanders punta su Oklahoma, Massachusetts, Minnesota, Colorado e il suo Vermont, ma anche se li vincesse
tutti, in termini dei 2.383 delegati da conquistare per ottenere la nomination alla convention farebbe ancora un passo indietro. Oggi Hillary ne ha 91, più
453 superdelegati, mentre Bernie è fermo a 65. Domani sera lo
svantaggio potrebbe diventare
incolmabile, e nonostante Sanders insista sulla sua possibilità
di vincere, la sua strategia sembra quella che giorni fa la moglie aveva spiegato ai giornalisti
in volo con la campagna: conquistare abbastanza delegati
per avere un ruolo centrale alla
convention, e quindi guidare
l’ala progressista del partito,
quando Clinton si riposizionerà
verso il centro per vincere la gara nazionale di novembre.
Hillary sta già costruendo la
strategia per questo scontro,
pensando a Trump come sfidante, con Rubio come alternativa meno desiderata. È vero infatti che Donald ha carisma e
idee che gli consentono di attirare alle urne una parte di quel
50% di elettori che non vanno a
votare. Il suo messaggio estremista e divisivo, però, consentirebbe a Clinton di correre come
la responsabile unificatrice de-
gli Usa. Si è capito quando sabato sera, senza nominare
Trump, ha citato un versetto biblico dei Corinzi per dire che il
paese ha bisogno di «più amore
e gentilezza». Quindi ha aggiunto: «Nonostante ciò che sentite,
non abbiamo bisogno di fare di
nuovo grande l’America. Non
ha mai smesso di esserla».
Sul piano politico, la sua coalizione per novembre è già definita. In sostanza è quella di Obama, che difende ad ogni occasione, fondata sulle minoranze nera e ispanica, più la classe media
e bassa bianca che si sente
esclusa dall’economia favorevole ai ricchi, vuole salvare e mi-
In questo quadro, tanto ora in
ciò che resta delle primarie,
quanto a novembre nelle presidenziali, gli ostacoli principali
sono quelli ancora nascosti nel
suo enorme bagaglio politico.
Se lo scandalo delle mail private usate quando era segretario
di Stato sfociasse nell’incriminazione, il partito potrebbe essere costretto a sostituirla al
volo con un candidato di consenso, tipo Biden o Kerry. La Libia al collasso resta un problema serio sullo sfondo, come ha
dimostrato ieri il New York Times pubblicando in prima pagina un dossier sull’intervento
del 2011, quando Hillary aveva
spinto Obama a lanciare un attacco di cui non era convinto.
Con i Clinton e i loro «odiatori»
professionali, poi, non si sa mai
quale sorpresa possa esplodere
in ogni momento.
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Primo Piano .5
.
LE PRIMARIE NEGLI STATI UNITI
Trump twitta Mussolini: che bella frase
Il magnate rilancia “Meglio un giorno da leoni che 100 giorni da pecora”. Poi spiega: che male c’è?
E i rivali Rubio e Cruz lo accusano di non aver “ripudiato” subito l’appoggio del Ku Klux Klan
DALL’INVIATO A NEW YORK
Anche Mussolini e il Ku Klux
Klan irrompono nella campagna presidenziale reubblicana,
via Donald Trump, aggiungendo polemica all’appuntamento
elettorale di domani nel Super
Martedì.
Il dittatore italiano è stato
citato direttamente dal costruttore miliardario, caduto
nella trappola tesa dal sito di
gossip Gawker, che ha rivelato
di aver creato il falso account
di Twitter @ilduce2016, apposta per dimostrare come Donald fosse pronto a rilanciare
qualunque messaggio che potesse fargli pubblicità. Quindi
hanno cominciato a tweettare
frasi di Mussolini, attribuendole però a Trump, fra cui «è meglio vivere un giorno da leone,
che cento anni da pecora». Appena il miliardario, o chi cura il
suo account, ha visto il messaggio, ha subito abboccato.
Quando i giornalisti gli hanno
chiesto se sapeva di aver rilanciato una frase del duce, e se
voleva essere associato ai pensieri di un dittatore, lui ha risposto così: «Io voglio essere
associato a citazioni interessanti. Sapevo chi l’aveva pronunciata, ma che differenza fa
se era Mussolini o un altro? È
certamente una frase molto interessante».
Più grave, per il pubblico
americano, è stata la gaffe che
ha fatto sul Ku Klux Klan.
Qualche giorno fa uno dei suoi
esponenti, David Duke, ha detto di appoggiare Trump, e ieri
Donald ha evitato di ripudiarlo: «Non lo conosco. Prima di
rifiutarlo devo saperne di più».
In realtà, quando faceva parte
del Partito riformista, il costruttore ne era uscito proprio
perché anche Duke era diventato membro, e quindi sapeva
chi fosse. I suoi avversari repubblicani sono stati i primi ad
assalirlo: «Non possiamo - ha
detto Marco Rubio - nominare
candidato uno che rifiuta di
condannare il Ku Klux Klan».
Stesso tono da Ted Cruz: «Triste. Dovremmo essere tutti
d’accordo che il razzismo è
sbagliato e il KKK abominevole». Poi Donald ha ripudiato
Duke via Twitter.
La polemica è scoppiata alla
vigilia del «Super Tuesday» di
domani, quando molti stati del
sud segregazionista andranno
È bella, interessante,
mi piaceva come
suonava. Che male c’è
Ho milioni di follower,
ci sarà un motivo
Donald Trump
Candidato
alle primarie repubblicane
alle urne. Trump è in vantaggio quasi ovunque, dalla Virginia alla Georgia, con l’eccezione del Texas che è lo stato di
Cruz, l’Arkansas e poco altro.
Se Donald vincesse come prevedono i sondaggi, negargli la
nomination diventerebbe molto difficile. Perciò l’establishment repubblicano si sta mobilitando, per cercare di fermarlo. I fratelli Koch, ricchi finan-
ziatori, avrebbero stanziato
100 milioni di dollari per fare
pubblicità negativa e aiutare
Rubio, ma se Marco perdesse
le primarie del 1 marzo in Florida richiamerebbero in campo
Mitt Romney. Un’altra ipotesi è
quella della «brokered convention», ossia nominare un candidato alternativo al congresso
del partito in luglio. [PAO. MAS.]
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La storia
GIANNI RIOTTA
NEW YORK
l ballo che inaugurava
la presidenza di George
Bush, gennaio 1989, Lee
Atwater, 37 anni, bel ragazzo
del Sud, suonava la chitarra
rock sul palco, emulo del suo
leggendario maestro B.B. King.
I potenti di Washington lo coccolano, Lee è inventore della «Strategia sudista», chiave
della vittoria contro
il democratico governatore del Massachusetts Mike
Dukakis. In un’intervista, rimasta a
lungo
segreta,
Atwater confessa:
«Dal 1968, dopo la
svolta dei democratici a favore dei diritti civili dei neri, ci basta che
il Sud voti repubblicano…e si
vince, ripetiamo “rigore fiscale, tagliare le tasse” e la gente
intende…nel 1954 dicevamo
“Dalli al Negro”, ora non si può
e allora evochiamo il razzismo
nel subconscio, dicendo “troppi sprechi per le minoranze” e
gli elettori capiscono al volo».
Il successo imprevisto di
Donald Trump, con
la rabbiosa carica
xenofoba e antimusulmana elogiata
dagli epigoni del Ku
Klux Klan razzista,
ha radici, politiche e
culturali, profonde.
Atwater e i suoi seguaci, in mezzo secolo, hanno trasformato il rispettabile
Gop di Lincoln, Eisenhower e Rockefeller in un sabba coprolalico,
dove Trump sbraita «Obama
ha f…Hillary» e Marco Rubio
ribatte «Donald teme di farsela
nei pantaloni ai dibattiti…».
Il distinto Dottor Jekyll repubblicano avvia la metamorfosi in Mr Hyde mostruoso,
quando il presidente democratico Johnson approva le leggi
per i diritti civili degli afroame-
A
Bush padre
Era un
aristocratico
del Nord Est,
diventò sotto
la guida di
Atwater un
cowboy e
fece incetta di
voti nel Sud
McCain
Persino un
moderato
come lui nel
2008 cedette
all’estrema
destra
scegliendo
Sarah Palin
come vice
Favorito
Donald Trump
69 anni, ha
vinto le
primarie degli
ultimi tre
Stati ed entra
come grande
favorito nelle
sfide del
Super
Martedì
DAVE KAUP/REUTERS
I repubblicani e quel populismo
che scalda e conquista i cuori
dei conservatori del Sud
La rabbiosa carica xenofoba e razzista di Donald ha le radici
nelle strategie elettorali adottate già da Nixon e Bush senior
ricani nel 1965. Dalla Guerra Civile 1861-1865 i democratici sono
il partito dei bianchi al Sud, lo
sceriffo Bull Connor, che aizza i
cani lupo contro i dimostranti di
Martin Luther King, è democratico, come democratico è il governatore dell’Alabama Wallace
che caccia i bambini neri da
scuola. Alla Convention democratica del 1964 le delegazioni
del Sud non hanno neppure un
membro nero, il deputato di New
York Powell intrufola un paio di
studenti afroamericani a vantaggio di telecamera, i sudisti alzano la voce indignati.
Disgustati dalla politica del
«busing», per integrare le scuole
i bambini bianchi vengono portati in bus nei quartieri neri, gli
ex democratici, impiegati e operai, votano repubblicano. La
«strategia del Sud» premia per
primo Nixon e crea il «catenaccio elettorale», teorizzato dallo
studioso Bill Schneider, vittorie
repubblicane 1952, 1956, 1968,
1972, 1980, 1984, 1988. Solo due
governatori del profondo Sud,
Jimmy Carter della Georgia,
1976, e Bill Clinton dell’Arkansas,
1992-1996, rompono il «catenaccio», ma l’egemonia repubblicana domina il Paese.
Reagan filosofeggia «Non abbiamo lasciato noi il partito democratico, loro ci han tradito!»,
ma, pragmatico, predica contro
l’aborto senza toccare la legge,
impreca contro i sussidi ai poveri neri, ma non taglia il welfare. Il
gioco della doppiezza si incrina
con la campagna di Bush padre,
1988, considerato dai militanti
conservatori un aristocratico
progressista. La cura demagogica di Atwater trasforma Bush, fi-
1968
la svolta
È in quell’anno che il Sud
degli Stati
Uniti, sentitosi tradito
dalle politiche
inclusive dei
democratici,
comincia a
rivolgersi ai
repubblicani.
E ancora oggi
è una roccaforte elettorale del Gop
glio di un banchiere, petroliere,
vicepresidente, in cowboy texano che si trastulla con i ferri da
cavallo. Atwater usa il volto crudele di Willie Horton, ergastolano nero del Massachusetts che
stupra una ragazza in un giorno
di semilibertà, per calunniare il
gentleman Dukakis.
Con la stessa tecnica diffamatoria, Karl Rove, guru di Bush figlio, fa nel 2004 del candidato
democratico John Kerry, veterano decorato in Vietnam, un traditore infido, mentre Bush, imboscato nella paciosa Guardia
nazionale texana, diventa coraggioso pilota di jet. Perfino il rispettabile McCain candida nel
2008 alla vicepresidenza la governatrice dell’Alaska Palin, cedendo all’estrema destra. Ma il
populismo divora chi lo genera e
la base arrabbiata dei Tea Party,
inebriata dagli slogan, «Obama
non è americano, è un illegittimo
musulmano» si chiede ora se la
corruzione di Washington non
corroda anche i repubblicani. Il
Congresso nega alla Casa Bianca ogni negoziato, trattare è tradire, si semina livore e alla fine la
rivoluzione divora i suoi profeti.
La zazzera arancione di Trump
ipnotizza il partito.
Tanti apprendisti stregoni
conservatori, Rove, Boot, Kristol, Will, si accaniscono increduli contro Trump, senza comprendere come l’ambigua «Strategia sudista» – alludere al razzismo sottobanco – sia fatale. Reagan, più saggio di tutti, imponeva
l’XI Comandamento «Non attaccherai mai i colleghi repubblicani» e nell’ultimo discorso ammonì inascoltato «Non appellatevi
ai peggiori istinti degli americani, ma ai loro migliori sentimenti». Atwater, antenato di Trump,
sopravvisse solo due anni al
massacro di Dukakis. Prima di
morire, stroncato da un cancro,
si battezzò come cattolico e chiese perdono ai nemici calunniati.
Fu dunque pianto da tutti, almeno fin quando la collega Mary
Matalin non rivelò «Svuotammo
l’ufficio di Lee, la Bibbia della sua
presunta conversione era ancora incartata nel cellophane, mai
toccata. S’era inventato tutto,
maestro di propaganda anche
sul letto di morte».
Facebook riotta.it
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6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
I PARTITI
Berlusconi gela Salvini
“Primarie pagliacciata”
Per Silvio il vincitore designato era Marchini: “Matteo ormai
inaffidabile”. E un sondaggio rivela: piace il ticket Meloni-Toti
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Hanno
detto
Il leader leghista
non è capace di stare
in coalizione. Mentre
Giorgia dimostra di
saper stare insieme
Silvio Berlusconi
presidente
di Forza Italia
Il caso di Roma
dimostra che i tavoli
nazionali non
reggono. La Liguria è
un modello nazionale
Giovanni Toti
presidente della Regione
Liguria
«Matteo sta diventando inaffidabile». Berlusconi aspetta di
sentire Salvini - che ha convocato una conferenza stampa per
oggi alle 13 - bocciare definitivamente la candidatura di Bertolaso a Roma e sponsorizzare il
nome più votato nei gazebo.
Una sorta di primarie, un referendum per affossare l’ex capo
della Protezione civile. «Una
pagliacciata» secondo l’ex Cavaliere perché Matteo saprebbe
già chi è il vincitore. Dai primi
scrutini informali emerge un testa e testa tra Marchini e Storace; segue Pivetti. Distanziati e
ultimi Bertolaso e Rampelli.
I comitati Noi con Salvini
parlano di grandissimo successo, di quasi 12 mila votanti. E
Salvini di «una bella partecipazione andata oltre le aspettative: da domani offriamo agli alleati tante idee da valutare». I
Fratelli d’Italia, che hanno
mandato in giro militanti a monitorare alcuni gazebo, dicono
che le stesse persone hanno votato una volta in ogni seggio:
per non parlare di extracomunitari e cinesi. «Quelli che si sono
messi in coda per votare Pi-vettin», ironizza Maurizio Gasparri. Eppure il senatore di Fi dovrebbe essere il più contento se
la Lega alla vaccinara indicasse
Marchini: lui e molti altri azzurri romani hanno sempre tifato
per l’imprenditore. Odiato inve-
Retroscena
ALESSANDRO DI MATTEO
ROMA
C’
è da vincere il referendum, certo, e
chiaramente questa
è la prima missione che verrà
affidata ai «comitati per il sì»
del Pd che partiranno ad
aprile. Ma la rete voluta da
Matteo Renzi servirà anche
ad altro e non verrà smobilitata dopo la consultazione di
ottobre. Maria Elena Boschi,
in qualche modo lo ha detto
ufficialmente parlando alla
scuola di formazione del Pd,
spiegando che i comitati serviranno a «coinvolgere anche
le persone che sono fuori dalla vita del partito: possono
essere un modo perché poi
quelle persone abbiano voglia di darci una mano nel Pd,
di continuare a stare con noi,
di affrontare insieme a noi altre sfide». Attraverso quella
rete, Renzi, vuole allargare il
Pd, fare entrare forze fresche. Sempre la Boschi ha
aggiunto: «Quanti di voi hanno cominciato a fare politica
in comitati elettorali: per
Bersani, per Renzi, per Cuperlo... Io per prima ho cominciato così».
Un progetto che, ovviamente, non piace alla minoranza, che già parla di un tentativo di creare il «partito di
Renzi», come dice uno dei
bersaniani. I migliori coordinatori dei comitati dovrebbe-
GIORGIO BENVENUTI /ANSA
Giorgia Meloni con Giovanni Toti e Matteo Salvini
ce da Meloni e dal suo uomo forte nella capitale Fabio Rampelli,
che definisce Marchini un «trafficone» che starebbe dietro una
serie di società con conti correnti nei paradisi fiscali.
Insomma, mentre a Milano il
centrodestra (Ncd e Cl compresi) ha trovato veramente la quadratura del cerchio attorno alla
candidatura di Parisi, Roma rimane il centro del sisma. Se, come tutto lascia immaginare,
Salvini oggi dovesse dire «i romani hanno scelto Marchini (o
Storace) e bocciato Bertolaso»,
il terremoto raggiungerà il grado più alto della scala Mercalli.
E Berlusconi potrà confermare
quello che sta dicendo in questi
giorni: «Matteo sta diventando
inaffidabile, non è capace di stare in coalizione, mentre Giorgia
ha saputo mettere al primo posto l’interesse del centrodestra». Una rasoiata, un giudizio
che non è scappato dalla bocca
di Silvio Berlusconi a caso. Avere messo in discussione l’unità
proprio a Roma e la possibilità
di vincere nelle due più grandi
città d’Italia, è considerato dall’ex premier una «cosa assurda». Berlusconi si è chiesto: cosa succede se nel 2017 o nel
2018, quando ci saranno le ele-
Referendum, idea di Boschi
I comitati saranno cellule
del partito della nazione
La rete voluta da Renzi e affidata a Maria Elena
ro al congresso diventare i
candidati a guidare il partito
nelle regioni e nelle province e
si cercherà di convincere almeno una parte delle «persone
fuori dal partito» coinvolte per
il referendum verrebbero a rimanere stabilmente nel Pd,
con il tesseramento. «Loro continua il bersaniano - pensano di trasformare il congresso
in una sorta di momento di
conferma del referendum. Per
questo noi abbiamo di fatto
aperto la stagione congressuale: non è che ci siamo illusi di
fare il congresso a giugno, ma
almeno ora non si parlerà solo
delle riforme di Renzi, abbiamo di fatto aperto la discussione congressuale su Verdini e
sul Partito della nazione». Si
vedrà alla prova dei fatti se il
tentativo della minoranza di
ribaltare l’agenda funzionerà.
Debora Serracchiani, sem-
MICHELE GIUNTINI /ANSA
Protesta sotto casa Boschi
Mezz’ora di rumorosa protesta ieri mattina a Laterina, Arezzo:
decine di risparmiatori hanno fischiato, gridato e esposto
cartelli sotto casa della famiglia del ministro Boschi.
pre parlando alla scuola di formazione Pd, ha sottolineato:
«Nel 2014 a fronte di 385 mila
iscritti, 550 mila persone hanno fatto la croce sul due per
mille. La platea delle persone
cui parla il Pd è più ampia di
quella degli iscritti. Con questo dobbiamo fare i conti». Ecco perché Renzi accarezza
l’idea di innestare il gruppo dirigente del partito con persone
nuove, slegate dalle vecchie
correnti, che si avvicinano alla
politica partendo da una battaglia su uno dei capisaldi del
renzismo: la riforma della Costituzione. «Il referendum conclude l’esponente renziano
- può diventare un momento
fondativo di un Pd rinnovato: i
comitati possono essere uno
degli strumenti attraverso i
quali si mette in gioco una nuova classe dirigente, forgiata
nella battaglia sulle riforme».
Una sorta di operazione di
scouting che permetta di portare nel partito nuove energie,
riducendo ancora il peso delle
correnti storiche e dei big locali. Un motivo in più, per la
minoranza, per cercare di spostare l’attenzione dal referendum a Verdini.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
zioni politiche, facciamo un accordo sul listone unico e poi Salvini lo manda all’aria?
C’è poi un recente sondaggio
della Tecnè che sta facendo il
giro dentro Fi e i Fratelli d’Italia. Un sondaggio sull’indice di
fiducia relativo ai leader nazionali in una scala tra 100 (completa fiducia) e 1 (nessuna fiducia). E che vede Berlusconi collocato sul livello di 29/100, mentre è stabile Salvini (30/100). La
sorpresa è il presidente della
Liguria Giovanni Toti che registra un indice di fiducia in rialzo
sui 12 mesi (35/100), così come
Meloni (36/100). Insomma un
ticket nazionale Meloni-Toti
viene preso in considerazione,
ma ha il sapore di una ritorsione nei confronti di Matteo.
Per Toti è presto per parlare
di un’ipotesi del genere, ma aggiunge che il caso di Roma dimostra che non ci sono più tavoli nazionali che possano dettare legge ed essere seguiti in
tutte le città. «Bisogna darsi
delle regole comuni, magari per
consultazioni in cui a decidere
siano gli eletti, i cittadini e i militati: una sorta di primarie con
una media ponderata, diversa
da come vengono fatte dal Pd»,
spiega il governatore. Quanto al
suo ruolo, Toti si limita a precisare che certamente la Liguria
è un esempio per il resto d’Italia, un modello di unità del centrodestra. Toti è in corsa.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il punto
LA MINISTRA, GOTOR
E GLI IDEOLOGI
DI ITALIA FUTURA
JACOPO I ACOBONI
I
talia Futura fu un think
tank sfortunato. Voleva
seminare idee per una nuova forza politica liberale, che
mai nacque, si trasformò
prima in una costola di Scelta civica di Monti (l’altra fu
quella dei due «ideologi», loro sì, Casini e Lorenzo Cesa),
infine chiuse bottega. Meno
sfortunati furono tanti dei
partecipanti, a vario titolo. I
coordinatori furono Andrea
Romano e Carlo Calenda:
sono stati riutilizzati uno dal
Pd l’altro dal governo; nel
consiglio scientifico, nove intellettuali su dieci faranno
parte dell’Arca di Noè della
Nazione, da Marco Simoni a
Irene Tinagli a Giuliano da
Empoli. Bene: ieri Boschi ha
irriso l’unico non renziano,
Miguel Gotor, dandogli dell’«ideologo di Italia Futura
di Montezemolo». Gotor le
ha risposto: «Proporrei
una moratoria sull’uso e
l’abuso dell’impegnativo
concetto di ideologo». Poi
le ha suggerito di «chiedere
con profitto informazioni
agli amici Romano e Calenda». Ce li ha in casa, la ministra. Fa meno fatica che a
chiedere a Gotor.
Camere
con vista
CARLO
BERTINI
Sulle adozioni
avanti tutta
ma...
senza fretta
A
lla Camera il Pd è
già partito lancia
in resta e vuole far
vedere che ci si sta muovendo in fretta per sanare il vulnus della stepchild mancata. «Con le unioni civili - conferma la vicesegretaria dem Debora Serracchiani - abbiamo fatto un primo passo.
Si inizia la prossima settimana con il ddl adozioni, adozioni per tutti».
Ma ci vorranno due mesi
almeno perché la riforma
possa essere pronta per
andare in aula. La commissione giustizia domani delibererà l’istituzione
di una “Indagine conoscitiva sull’attuazione della
legislazione in materia di
adozioni e affido”. E c’è
da scommettere che ripartiranno le scintille
con i cattolici, come del
resto già si è visto ieri.
Per creare un clima
“temperato” ci si muoverà coi piedi di piombo e
l’agenda ne è la riprova.
La commissione delibera
questo ciclo di audizioni
con un termine di 30
giorni. E ogni gruppo farà le sue proposte: magistratura, avvocatura, associazioni varie. Parallelamente in commissione
arriveranno le unioni civili e anche se non si vuole toccare una virgola
della legge faticosamente
varata dal Senato, il dibattito non mancherà. E
porterà via tempo. Ma è
significativo poi l’ordine
del giorno dell’assemblea
dei deputati Pd convocata mercoledì sera: testualmente recita “dibattito preliminare sulla riforma delle adozioni”. Il
che significa che si vuole
far parlare liberamente
tutti su come fare la riforma. E ciò la dice lunga
sulla ricerca di un clima
condiviso. Per dimostrare che non si vuole imporre nulla verrà prodotto un testo base del Pd
firmato dal capogruppo
che provi a unire e non a
dividere. Su tre cardini:
riforma delle adozioni,
che sono arrugginite da
trent’anni. Secondo, adozioni internazionali con
meccanismi da rivedere.
Terzo, il tema specifico
della stepchild. Questo
per dire, come spiega il
capogruppo Pd in commissione, Walter Verini,
che è materia complessa
e articolata. Che “viaggerà non su un binario ad
alta velocità, neanche su
quello di un treno locale,
ma senza fare guerre di
religione la vogliamo far
arrivare in porto evitando atteggiamenti barricaderi”. Insomma se dalla commissione la legge
arrivasse in aula a maggio, già a giugno la Camera potrebbe licenziarla.
Queste almeno sono le intenzioni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Primo Piano .7
.
LA BATTAGLIA PER I DIRITTI
Vendola padre, insulti e attacchi
“Gli squadristi non ci turbano”
Tante
reazioni
Auguri
e attacchi
Nasce in California il bimbo del leader di Sel e del suo compagno
Salvini subito contro: “Non è il futuro, è disgustoso egoismo”
1 Tra i primi
commenti,
puntuale Maurizio Gasparri:
«Questa è la
sinistra italiana.
A parole sono
contro l’utero in
affitto. Ma poi
usano questo
turpe metodo
per inventarsi
genitori dei figli
di altri»
ILARIO LOMBARDO
ROMA
Nome: Tobia Antonio. Nato: in
California. Segni particolari: ha
due papà. Sarebbe una storia
come un’altra, di amore e paternità, se non fosse che uno dei
due genitori è un leader politico, un po’ defilato ultimamente,
ma sempre di un certo peso. E’
di nuovo il privato che diventa
ultra-politico la vicenda del
bebè di Nichi Vendola e del
compagno Eddy Testa, declinata ai tempi dei social network,
con tutto quello che questo
comporta.
Vendola risponde in serata
dopo un giorno di insulti, mentre dall’altra parte del mondo il
fuso orario gli risparmiava la
diretta dello sfogatoio collettivo: «Non c’è volgarità degli
squadristi della politica che
1 Anche a
sinistra c’è chi
critica. Adriano
Zaccagnini,
deputato di
Sinistra italiana,
dice: «Congratulazioni a Vendola, ma non
condivido la
maternità surrogata, e il pagamento di denaro»
possa turbare la grande felicità
che la nascita di un bimbo provoca». La risposta è diretta al
segretario della Lega Matteo
Salvini che aveva ben sintetizzato su Twitter il suo pensiero:
«Sono diventati papà affittando
l’utero di una donna californiana. Questo è disgustoso egoismo, un’aberrazione. Al centro
commerciale si comprano i dvd,
le lavastoviglie non i bambini».
Espressioni nette che non si fa
mancare neppure Maurizio Gasparri: il vicepresidente del Senato, maniaco dei tweet, prima
attacca «la sinistra che usa un
turpe metodo per inventarsi genitori dei figli di altri» e poi in
controreplica a Vendola ribadisce: «Squadrista è chi strappa il
figlio alla madre e compie mercimoniodi bambini».
Sono solo i due assaggi più
forti del lungo elenco di condanne arrivate da destra e dagli
ambienti più conservatori del
cattolicesimo politico, reducidella battaglia sulle unioni civili
approvate in Senato: per loro
l’introduzione della stepchild
adoption, che il Pd promette di
reinserire in una legge ad hoc,
non è ancora scongiurata.
Per tutto il giorno la storia di
Vendola e del figlio è rimasta la
notizia più cliccata, il trend topic di Twitter, un continuo vibrare di cellulari per dire la propria. Tanti insulti (ne citiamo
uno: Vendola storpiato in
«Comprola»), ma anche tanti
auguri e tanta ironia: «Che Vendola e il compagno siano diventati papà dimostra che nulla è
impossibile, tranne avere una
sinistra unita». Il web diventa il
palcoscenico del racconto di
questa storia con il solito dividersi tra favorevoli e contrari, e
con giusto quell’accento di volgarità vomitata dal bestiario
della rete. Vendola risponde
con una dura nota e lo fa rivolgendosi non solo ai politici:
«Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso
che sono lontani anni luce dalla
espressione “utero in affitto” dice - Questo bambino è figlio di
una bellissima storia d’amore,
la donna che lo ha portato in
grembo è parte della nostra vita». Quindi conclude: «quelli
che insultano e bestemmiano
nei bassifondi della politica e
dei social network mi ricordano
quel verso che dice «ognuno dal
proprio cuor l’altro misura»
(anche se capisco che citare
Dante non faccia audience)».
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«Basta ingiurie
Benvenuto
piccolo Tobia»
8
domande
a
Daniela
Santanché
A tentare un complicato distinguo, nella calca di insulti che piovono soprattutto
da destra, c’è Daniela Santanchè, pitonessa di Forza
Italia, contrarissima alla
pratica della maternità surrogata che lei chiama utero
in affitto.
Onorevole , non si sta esagerando? Dopotutto parliamo
di una nascita.
«Infatti penso che Tobia non
debba pagare le colpe dell’incapacità della politica. Ogni
nascita è un evento di gioia e
io do il benvenuto a Tobia.
Piuttosto me la prenderei
con chi in Italia favorisce gli
insulti a Tobia».
Chi sono?
«Sono quelli che vogliono la
stepchild adoption e mettono Tobia in questa condizione».
Quale condizione?
Nichi Vendola
con il suo
compagno
Eddy Testa
1 Giovanardi
ha subito attaccato: «Come
Vendola sa, in
Italia è già introdotto a tutti gli
effetti il matrimonio gay
compreso le
adozioni e la
possibilità di
legalizzare i figli
comprati all’estero»
«Ci vogliono un uomo e una
donna per avere un figlio. Altrimenti per forza di cose bisogna rivolgersi al mercato
per prendere i pezzi che
mancano. E in questo caso si
tratta dell’utero, comprato
con carta di credito. Il figlio
non è un bene di lusso per
ricchi. Mentre dico benvenuto a Tobia, dico anche che
combatterò sempre per tutti
quei Tobia che non possono
stare con la propria madre
naturale per colpa di uomini
aridi che fanno sì che donne
disperate diventino bancomat di bambini».
Vendola e il compagno però
sono andati in California dove la surrogacy è ben regolamentata e le donne non sono
povere e disperate.
La storia
MATTIA FELTRI
ROMA
LUIGI MISTRULLI
L
a notizia della nascita
di Tobia Antonio, primo figlio dell’utero in
affitto nella politica italiana,
è la conseguenza di un desiderio premeditato. Nichi
Vendola lo ha raccontato almeno a cominciare dall’ottobre del 2010, in un’intervista
a Chi, l’organo ufficiale della
confidenza al mondo: «Mi
manca un figlio. Ma è un argomento intimo. Non nascondo però che scapperei
subito ad adottare un piccolo
abbandonato in Kosovo».
Quasi due anni dopo, con una
lettera al quotidiano Pubblico, ha offerto una vera dichiarazione d’intenti: «Mi piacerebbe crescere un bimbo,
una bimba, tanti bimbi. Non
ho mai sopportato l’idea che
questo mio desiderio potesse
essere spettacolarizzato (...)
ma non sopporto più l’idea di
doverlo occultare (...) Non ho
mai pensato a un figlio come
ad un giocattolo, ma come al
più impegnativo dei compiti
(...) Accoglierlo come soggetto pieno e non come una miniatura d’adulto». «E’ un
pensiero che riposa in un angolo della mia vita e che ho
sempre rimandato», ha infi-
Nichi il comunista
e il desiderio di paternità
che viene da lontano
Disse: “Mi manca un figlio, ma è argomento intimo”
Dal legame con la madre al coming out gay nel Pci
ne detto Nichi, meno di un anno fa, di nuovo a Chi. Intanto,
però, progettava di «scrivere
un libro di filastrocche per
bambini». E la sorte ha voluto
che tutto succedesse quarantotto ore dopo l’approvazione
senza stepchild adoption (adozione del figliastro) delle Unioni civili in Senato.
Tobia Antonio è nato nel pomeriggio di sabato 27 in una
clinica californiana: la madre
che ha offerto la gestazione è
un’americana di origine indonesiana, il padre biologico è
Eddy Testa, compagno di Vendola. Il quale, dunque, sarà pa-
dre adottivo del piccino (a proposito, pesa tre chili e tre) in
Usa ma non in Italia, a meno
che un giudice non ritenga sia
invece necessario. Il silenzio di
ieri dipende dall’intermittente
riservatezza dell’ex governatore pugliese, che secondo le notizie date da un fratello su Facebook era andato in America
per curare «un’otite con epididimite ingravescente». Si parla di intermittente riservatezza perché Vendola è un uomo
che, seppur con qualche sofferenza, ha spesso parlato di sé.
L’ultima volta poche settimane fa, a La7 da Myrta Merlino,
a proposito dell’adorata madre
appena scomparsa («Ho pensato molto prima di accettare»). Ricordò della volta in cui
aveva parlato della sua esperienza personale a una nutrita
manifestazione Lbgt (lesbiche
gay bisessuali transgender), e
i genitori lo aveva ascoltato alla radio; così mamma lo chiamò e gli disse: «Diceva papà
che dovremmo chiederti perdono per tutte le volte che non
ti abbiamo capito». La madre
meritava l’omaggio perché
era una donna «incapace di
coltivare il pregiudizio», lo
aveva esortato «a essere feli-
ce», e lo aveva incoraggiato al
tempo dell’orecchino che
scandalizzava la Puglia e pure
il Pci, del quale Vendola è stato coraggiosamente il primo
leader a fare coming out. Era
un’ottima madre, si intuì, grazie alla quale Nichi sarebbe diventato un ottimo padre.
E dunque l’intera vita di
questo eterno ragazzo pugliese (ad agosto compirà 58 anni),
cattolico e comunista, che si
chiama Nicola, come il santo
patrono di Bari, e fu immediatamente chiamato Nikita, in
variante sovietica, è stata per
forza un intreccio di pubblico
e privato, di questioni personali evolute in rivendicazioni
politiche. «Compagni sono
omosessuale, e in sala c’è anche il mio fidanzato», disse a
un congresso della Fgci del
1980; un’ovazione seguì qualche attimo di stupore, mentre
oggi non c’è né l’uno né l’altro.
Vendola adesso ha un figlio e
di nuovo diventa la testimonianza di sé, e di tutto un
mondo, della relazione qui
evidente fra stepchild adoption e utero in affitto, di una
società che prende strade
nuove, legge o non legge.
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«Per loro l’utero non è comunque un guadagno? Mica
io sono per gli Stati Uniti come modello sempre. Perché,
allora, dovremmo anche copiare la pena di morte, se riteniamo gli Usa un Paese così avanzato. So solo che in
California l’utero costa più
soldi e fa più chic, e per un
radical chic come Vendola è
perfetto».
Onorevole, gran parte degli
insulti sono arrivati da suoi
compagni di partito, come
Gasparri, o alleati, come Salvini.
«Ribadisco, nessuno può
permettersi di insultare Tobia. E inviterei Salvini a fare
gli auguri al piccolo appena
nato. Detto questo penso anche io che sia un atto di egoismo, perché nessuno ha
chiesto a quel bambino se è
felice di avere due papà».
Ha fatto bene Vendola a
non mescolare la sua scelta
personale alla coincidente
campagna politica sulle
unioni civili?
«Certo che ha fatto bene.
Anche lui avrà pensato, per
un pudore che è giusto avere, che sarebbe stato troppo».
Se dovesse incontrare Vendola, farà gli auguri anche a lui?
«Auguri per cosa, per essere
diventato mamma?»
Papà, onorevole.
«E la madre dov’è? A Vendola gli auguri non li faccio, li
faccio solo a Tobia».
[I. LOMB.]
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8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
I NODI DELL’ECONOMIA
Possibile
l’anticipo
del taglio
dell’Irpef
Liberalizzazioni al palo
La rete degli interessi
sta bloccando le riforme
Ecco gli emendamenti per sbloccare il ddl fermo da un anno
Dai notai ai tassisti, il pressing dell’Ue: ancora troppi ostacoli
ANTONIO PITONI
ROMA
1 Il governo
potrebbe scegliere di accelerare il percorso
per la riduzione
delle tasse, con
un maxi intervento, che riguardi anche la
riduzione dell’Irpef, già nel
2017. In questo
senso, però,
resta decisivo il
margine di
flessibilità Ue. Il
taglio dell’Irpef
è fissato per il
2018 ma, dice il
viceministro
dell’Economia
Enrico Morando, non è escluso che sia possibile «se le cose
dovessero andare un po’ per il
verso giusto,
anticipare iniziative che oggi
programmiamo
per il 2018 al
2017». Lo stesso
Morando ha
però anche
aggiunto che
«adesso, è presto per dirlo».
A nove anni dall’ultima «lenzuolata» targata Pier Luigi Bersani e a quasi 4 dal Cresci Italia
del 2012, si torna a parlare di liberalizzazioni nel ddl concorrenza all’esame della commissione Industria del Senato. «Un
provvedimento sul quale le lobby di ogni ordine e grado stanno
esercitando tutta la loro pressione», rivela a La Stampa uno
dei componenti della commissione. Domani sono attesi gli
emendamenti dei relatori, Luigi Marino di Area Popolare e
Salvatore Tomaselli del Pd, che
dovrebbero sciogliere una serie
di nodi ancora irrisolti. Dalla Rc
Auto all’energia, tanto per fare
qualche esempio, sui quali sono
emerse diverse criticità rispetto al testo approvato in prima
lettura dalla Camera. Nodi, peraltro, già evidenziati nei giorni
scorsi dall’ultimo «Country Report» della Commissione europea. Nel quale si sottolinea come «gli ostacoli alla concorrenza in Italia sono ancora notevoli». Con particolare riferimento
alle professioni (avvocati, notai,
farmacisti) e al trasporto pubblico. «Purtroppo i lavori della
commissione hanno risentito
della corsia preferenziale data
all’esame del provvedimento
sulle unioni civili - spiega Marino -. Al momento sono stati esaminati i primi 39 articoli dei 52
di cui si compone il ddl concorrenza, ma contiamo di chiudere
la discussione e di licenziare il
testo per l’Aula nel giro di una
quindicina di giorni». Un passaggio cruciale, insomma, quello di domani, per sbloccare il
provvedimento di iniziativa governativa che, a quasi un anno
dalla sua presentazione in Parlamento, non ha ancora visto la
luce. Tenuto conto che, dopo le
modifiche del Senato, occorrerà almeno una terza lettura alla
Camera.
Energia
Abrogato il servizio
di maggior tutela
Tra le novità principali, il ddl concorrenza introduce, a
partire dal 1° gennaio 2018, l’abrogazione del servizio di
maggior tutela del mercato elettrico. Una misura che
riguarda circa 20 milioni di clienti domestici e 4 milioni
di piccole e medie imprese (più o meno il 20% dei consumi di energia elettrica) che al momento non hanno ancora scelto un fornitore nel libero mercato. I clienti in tutela
potranno scegliere, individuando un fornitore sul mercato libero, o non scegliere. In quest’ultimo caso, per effetto
della riforma, si troveranno a trasmigrare nel «servizio di
ultima istanza». L’emendamento dei relatori dovrebbe
assicurare una data fissa per il passaggio al libero mercato, garantire che gli utenti siano informati e a conoscenza
delle differenze tra i diversi contratti proposti dalle
aziende sul mercato e, infine, tutelare quegli utenti che
non sono in grado di decidere consapevolmente (ad
esempio pensionati al minimo e anziani).
Turismo
Una norma fermerà
la guerra dei prezzi
Sul capitolo turismo si innesta il cosiddetto caso Booking
e delle altre piattaforme che recensiscono e permettono
di prenotare stanze d’albergo in tutto il mondo. Il tutto
senza percepire compensi per il servizio (anche pubblicitario) fornito, salvo trattenere una percentuale sulle
transazioni effettuate e versare il resto agli hotel. In
Italia, però, alcuni alberghi vendono le camere su queste
piattaforme ad un determinato prezzo praticando, allo
stesso tempo, tariffe inferiori a chi si rivolge direttamente a loro o prenota dal loro sito Internet. La Camera ha
certificato la correttezza di queste pratiche che un emendamento dei relatori dovrebbe invece correggere vietando agli hotel di praticare tariffe inferiori a quelle pubblicizzate, ad esempio, su Booking. Il rischio, se il testo
restasse così, è che le piattaforme ricorrano agli organi di
giustizia europei per violazione della concorrenza o
impongano agli hotel una quota di iscrizione per compensare il danno del ribasso dei prezzi.
Rc Auto
In bilico gli sconti
per la scatola nera
Due le criticità in tema di Rc Auto su cui i relatori potrebbero intervenire. La prima riguarda gli sconti obbligatori
per gli assicurati che accettino l’installazione a bordo delle
cosiddette scatole nere nelle aree geografiche ad alta
incidentalità e a maggior incidenza di truffe (soprattutto al
Mezzogiorno). Il testo licenziato dalla Camera prevede che
sia l’Ivass a fare le tariffe. Ma, sottraendo al mercato il
compito di fare i prezzi, il rischio è quello di incappare in
una procedura di infrazione da parte dell’Ue. La seconda
concerne i risarcimenti per macrolesioni, per i quali il testo
della Camera rimanda alla tabella del Tribunale di Milano.
«L’anomalia italiana sta nel fatto che, rispetto alla media
Ue, i danni meno gravi vengono risarciti in proporzione in
maniera più consistente rispetto ai danni più gravi», spiega
uno dei relatori Luigi Marino.
Trasporti
Lo stop agli Ncc
aiuterà i taxisti
TAXI
Si ripropone l’annosa questione della convivenza tra
Noleggio con conducente (Ncc) e taxi. Gli Ncc hanno
l’obbligo di rientrare in rimessa tra un servizio e l’altro a
differenza dei tassisti che possono scaricare un cliente e
caricarne un altro immediatamente. In molti casi, però,
gli Ncc non rispetterebbero questa norma. Esercitando,
secondo le associazioni dei tassisti, una concorrenza
sleale ai propri danni. Inoltre, a differenza degli Ncc, i
taxi sono tenuti a prestare servizio all’interno del comune che ha rilasciato la licenza. In molte regioni (tra cui
Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise), per fare
cassa, alcuni comuni hanno dato vita a veri e propri
licenzifici per Ncc. Sul punto potrebbero essere accolti
emendamenti per il blocco temporaneo delle nuove licenze Ncc e la concessione di licenze su base regionale.
Professioni
Società di farmacisti
con vincoli più severi
Il primo nodo riguarda i controlli sulle Srl semplificate che,
in base al testo della Camera, potranno essere costituite
anche da professionisti senza l’obbligo di rivolgersi ad un
notaio. Sul tema, il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha evidenziato il rischio di aprire «un varco
formidabile per l’ingresso delle organizzazioni mafiose
negli appalti». Potrebbero essere accolti alcuni emendamenti che recepiscono questi rilievi. Capitolo farmacie:
potranno essere organizzate in società, ma rispetto al testo
della Camera che consente di detenere il 100% del capitale
anche a non farmacisti, potrebbero essere accolti emendamenti che impongono la presenza di una percentuale di
farmacisti iscritti all’albo. Quanto alla vendita dei farmaci
di Fascia C dovrebbe restare esclusiva delle farmacie.
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Intervista
PAOLO BARONI
ROMA
del tutto evidente che il
nostro governo si sta dimostrando a dir poco latitante», attacca Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia e
leader di Scelta civica. «Avevamo visto con favore il varo della
nuova legge sulla concorrenza spiega - ma adesso siamo in crescente disagio perché è chiaro
che si è scelto di trasformare
questa importante legge nella
stanza di compensazione delle
richieste di singoli partiti, di
correnti del Pd o addirittura di
gruppi di pressione rappresentati da singoli parlamentari.
Una cosa inaccettabile».
È
Governo addirittura latitante?
Zanetti: “Governo latitante, ha lasciato
mano libera a correnti e gruppi di pressione”
Il viceministro all’Economia: testo svuotato, ma ormai va approvato
«Quanto meno per differenza
di comportamenti. Perché un
governo meno incline a prendere in mano le situazioni quando
si impantanano potrebbe dire
che sulla concorrenza sta seguendo una linea politica. Ma
un governo che, a mio avviso
anche correttamente, è solito
prendere in mano con risolutezza la situazione quando il
Parlamento è in difficoltà, come è avvenuto ad esempio sulle
unioni civili, sui temi della concorrenza non può fingere di essere interessato. Ed è palese
che su questo fronte sta lasciando mano libera ai peggiori
conservatorismi».
Sembra che anche in Senato le
Enrico
Zanetti,
esponente di
Scelta civica,
viceministro
dell’Economia
pressioni delle lobby siano particolarmente pesanti
«Ci sono pressioni oggettive. Però al governo va riconosciuto il
fatto di aver messo in campo la
legge, cosa che i precedenti esecutivi si eran ben guardati dal fare. Come Scelta civica avevamo
spinto moltissimo, perché crediamo che per il Paese siano due
le linee di riforma importanti:
concorrenza nel privato e trasparenza nella Pa».
E poi cosa è successo?
«Già nel passaggio alla Camera
avevamo visto una sorta di progressiva frenata. Adesso siamo
al Senato, dove tra l’altro la gestione parlamentare è notoriamente più complessa, e assistia-
mo al progressivo deragliamento di una giusta iniziativa. Ed è
inaccettabile che il governo non
prenda in mano la situazione visto che in altre situazione non ha
avuto remore».
Ci si dimentica che anche questa voce fa parte della pagella
che ci dà l’Europa...
«È certo una della cose che a Bruxelles seguono con grande attenzione e se potessimo sbandierarla con la stessa giusta soddisfazione con cui sbandieriamo il lavoro fatto sul Jobs act ci darebbe
ulteriore credibilità e spazio nelle
nostre giuste richieste di flessibilità. Soltanto in Italia le riforme
sulla concorrenza sono ritenute
riforme di serie B, nella maggio-
ranza dei Paesi europei, soprattutto quelli che funzionano, sono
invece il punto di partenza».
Ormai è tardi, ma cosa vorrebbe
aggiungere a questa legge?
«No, arrivati a questo punto bisogna essere realisti: oggi c’è
una legge che ha già subito depotenziamenti significativi e io
non voglio rilanciare con proposte nuove. Chiedo però che venga rapidamente portata a compimento nell’ottica di preparare
poi quella nuova, che mi auguro
più ambiziosa».
Forse lo Sviluppo non ha difeso
abbastanza la legge?
«Io non scaricherei le responsabilità sui singoli ministeri. Questo è un governo che in modo
condivisibile ha scelto di lavorare sempre in maniera unitaria,
con una fortissima presenza di
palazzo Chigi su tutti i dossier
più rilevanti. E siccome i meriti
vanno a questo metodo anche i
demeriti vanno attribuiti all’intero governo, a cominciare da
palazzo Chigi».
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
LE ATTESE DEGLI ITALIANI
Media Research,
con Intesa
Sanpaolo per La
Stampa, ha
realizzato l’Indagine LaST
(Laboratorio
sulla Società e il
Territorio) dal 25
novembre al 7
dicembre 2015
1 Il campione
è rappresentativo della popolazione italiana
maggiorenne.
Aspetti metodologici e rilevazione sono stati
curati dalla
società
Quantitas
1 I risponden-
ti totali sono
stati 1378 (su
12.981 contatti); l’analisi è
stata riproporzionata per
genere, territorio, età, condizione professionale e titolo di
studio. Il margine di errore è
pari a +/-2,6%
1 La rilevazio-
ne è avvenuta
con una visual
survey attraverso i social
network e con
un campione
casuale raggiungibile con i
sistemi Cawi e
Cati. Documento completo su
www.communitymediaresearch.it
DOSSIER /Indagine LaST
Nota
di metodo
1 Community
Primo Piano .9
.
DANIELE MARINI
na ripresina rallentata,
un dinamismo frenato:
paiono ossimori, ma è
questa la prospettiva che gli italiani intravedono per la propria
famiglia e per l’economia nei
prossimi anni. D’altro canto, non
si può dar loro torto. Ascoltando
le notizie che provengono dai
mercati finanziari e dalle istituzioni economiche non c’è di che
stare allegri. La Borsa è volatile
e instabile; le stime di crescita
mondiale sono positive, ma progressivamente riviste al ribasso.
Una parte dei famosi Brics, che
fino a poco tempo fa trainavano
l’economia mondiale (Russia,
Brasile), sono in affanno e la
stessa Cina ha rallentato il suo
slancio. Le vicende internazionali poi (Siria, migrazioni, terrorismo,…) non aiutano a semplificare il quadro complessivo.
Guardando all’Italia,
le stime di Pil hanno
il segno positivo, ma
sono state riviste al
ribasso. In più pesa
molto la situazione di
alcune banche locali
che hanno bruciato
cospicue risorse di
famiglie e imprese. È
facile comprendere
come, agli occhi della
popolazione, il quadro complessivo sia
contrassegnato ancora da molte incertezze. E con l’incertezza aumenta la
cautela. Soprattutto
se, dopo la ventata di
cambiamento portata dal governo Renzi con le sue
riforme e le promesse, i risultati
tardano a dispiegarsi in modo sistematico oppure non sono così
eclatanti. Le responsabilità non
sono solo dell’esecutivo, perché
le problematiche hanno radici
che affondano indietro nel tempo e il contesto istituzionale europeo, con i vincoli burocratici e
politici, non aiuta a risolvere i
problemi che il Paese deve affrontare. Ciò non di meno, la sindrome dello «zero-virgola» impedisce un decollo veloce e stabile ai germogli di ripresa registrati in questi mesi.
U
Il Paese stabile
A dicembre 2015 il 43,3% degli
italiani riteneva uguali e migliorate le proprie condizioni economiche rispetto a 5 anni prima,
con una misura del tutto analoga a quella rilevata nel 2013
(42,1%). E poco più della metà dichiarava che il proprio reddito
mensile era adeguato a sostenere le spese ordinarie (57,4%, era
il 56,1% nel 2013). Ovvero, lo
specchio di un Paese sostanzial-
A suo avviso, nei prossimi anni,
la situazione economica
vivrà una fase di…
Indice di fiducia sul futuro
*
Dato
2014
Pessimisti
Preoccupati
Attendisti
Ottimisti
0,8%
0,5%
0,4%
2,9%
Crescita contenuta
18,6%
15,1%
28,6%
38%
Rimarrà come ora
42,5%
23,7%
17,4%
16%
Maggiore difficoltà
26,4%
32,6%
25,9%
21,2%
7%
18,4%
17,2%
9,1%
Femmina
9,3%
33,4%
35,7%
21,5%
4,7%
9,6%
10,5%
12,8%
Maschio
11,4%
32,3%
34,1%
22,8%
4,7%
41,1%
29,9%
24,3%
25-34
5%
19,9%
47,7%
27,4%
35-44
9,8%
39,1%
30,5%
20,7%
45-54
10%
40,3%
30,8%
19%
55-64
10,4%
37,1%
26,2%
26,2%
65 e oltre
16,2%
28,8%
37,6%
17,3%
Forte sviluppo
Declino
Non saprei
10,4%
32,8%
34,9%
21,9%
4,8%*
21,7%*
39,2%*
34,3%*
GENERE
ETÀ
Per me/ Nel territorio
la mia famiglia dove vivo
Sviluppo
Come ora
Difficoltà
Non so
fino ai 24 anni
In Italia
In Europa
19,4%
15,6%
29%
40,9%
41,2%*
61,1%*
62,5%*
46,4%*
42,5%
23,7%
17,4%
16%
34,7%*
21,1%*
17%*
21,1%*
33,4%
51,1%
43,1%
30,3%
20,9%*
17,1%*
18,5%*
28,6%*
4,7%
9,6%
10,5%
12,8%
3,2%*
0,7%*
2%*
3,9%*
Fonte: Community Media Research - Intesa Sanpaolo per La Stampa, dicembre 2015 (n. casi: 1.378)
- LA STAMPA
Il futuro? Se va bene, sarà stabile
Ma la ricchezza non crescerà più
Due italiani su tre pensano che le condizioni economiche non miglioreranno
Il Nord-Ovest è più ottimista, a Nord-Est e tra i giovani aumentano i timori
mente stabile. Se proviamo a
chiedere agli italiani cosa prefigurano per il futuro proprio e
dell’economia del Paese nei
prossimi anni (Community Media Research in collaborazione
con Intesa Sanpaolo, per La
Stampa) l’esito non si discosta,
anzi arretra. Complessivamente, quasi due terzi (61,9%) fra gli
interpellati prevedono per sé e
per la propria famiglia una stabilità della propria ricchezza più
che un incremento, mentre un
terzo (33,4%) ritiene ci sarà un
peggioramento.
L’economia del territorio in
cui risiedono non gode una migliore percezione, tutt’altro: circa i due quinti (39,3%) delineano
una stabilità e un miglioramento, ma ben il 51,1% prevede una
recrudescenza della situazione.
Un po’ meglio andrà per l’Italia:
quasi la metà (46,4%) auspica
una congiuntura stabile e di sviluppo, ma una quota quasi analoga (43,1%) suppone vi saranno
ulteriori difficoltà. Migliore di
tutte si prefigura l’economia in
Europa: per il 56,9% dei casi si
stima soprattutto in sviluppo.
Dunque, per gli italiani le condizioni economiche cresceranno
all’estero, rimarranno stabili
per sé e la propria famiglia, ma
non miglioreranno di molto per
l’Italia e per il proprio territorio.
Frena l’ottimismo
Tale quadro non solo riverbera
l’immagine di un’Italia che ancora fatica a ripartire in modo
deciso, quanto meno nella percezione della popolazione. Di
più, rispetto al 2014 – anno di
ventate di cambiamento (rottamazione, come si ricorderà) –
assistiamo all’emergere di un
entusiasmo sopito, più incline
alla preoccupazione che all’ottimismo. Infatti, il confronto con
quanto rilevato nel 2014 evidenzia uno spostamento degli umori, in arretramento. Sommando
le risposte fornite è possibile
delineare quattro profili dei rispondenti. Gli «ottimisti» sono
un quinto degli interpellati, ma
erano ben di più nel 2014: il
34,3%. Annoverano chi, per tutte le dimensioni, ipotizza percorsi di miglioramento economico e, in proporzione, si trovano nel Nord Ovest dell’Italia,
ovvero là dove maggiori sono
state le trasformazioni dell’economia in questi anni. Due sono i
gruppi più cospicui. Il primo è
degli «attendisti» (34,9%, era il
39,2% nel 2014) ovvero di quanti
oscillano attorno a una condizione di stabilità o di leggero
miglioramento. Il secondo
gruppo è di «preoccupati»
(32,8%), in crescita rispetto al
2014 (21,7%), e comprendono
quelli che hanno una visione
tendenzialmente pessimista,
prospettiva particolarmente
diffusa nel Nord Est e fra le giovani generazioni. Infine, troviamo i «pessimisti» (10,4%), nucleo marginale, ma in aumento
rispetto al 2014 (4,8%), che prevede un sostanziale declino generalizzato. Quindi, gli italiani
sono soprattutto «attendisti»,
cauti sul futuro dell’economia,
aumenta la schiera dei «preoccupati» e calano gli «ottimisti».
Vince il realismo
Posto che la percezione delle
condizioni economiche degli italiani risulta invariata in questi
ultimi anni, una maggiore prudenza sulle prospettive future
può derivare sicuramente dall’incertezza del contesto generale, ma in particolare dalla lentezza con cui i cambiamenti si manifestano concretamente. Con la
distanza che c’è fra il dire e il fare. Renzi si sforza di offrire una
narrazione positiva, utile per
tracciare il percorso da compiere. Ma fra un atteggiamento entusiastico e il gufare, esiste un
approccio di (sano) realismo con
cui fare i conti.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
LA MARCIA DELL’INTEGRAZIONE
il caso
Stranieri
e religioni
in cella
1 Nelle carceri
italiane ci sono
circa 52 mila
detenuti, di cui
17 mila stranieri. Di questi sono
5786 i detenuti
che professano
la fede islamica.
(I dati sono
quelli del Dap,
aggiornati al
mese di gennaio
del 2016)
1 Sono circa
7mila 800 i
detenuti stranieri di origine
africane. Le
comunità più
rappresentate
sono quella
marocchina
(2mila 800
detenuti), tunisina (1893),
nigeriana (678),
algerina (387)
KARIMA MOUAL
llahu Akbar. La voce del
Muezzin chiama alla
preghiera. Questa volta
però, non arriva dal pulpito
della Grande Moschea di Roma
o da quello di Torino, ma da una
fredda applicazione ad hoc,
possibilmente da tenere in modalità volume basso nei pochi
metri quadrati della cella. Nell’interminabile reclusione c’è
chi nella fede prova ad attenuare e alleviare l’attesa con la voce del Muezzin, anche se virtuale. Said, Mohammed, Hassan, Mostafa e molti altri
aspettano al Jumoa, il venerdì.
È un giorno speciale per i musulmani, ancora di più per quelli detenuti, perché è un appuntamento riservato a chi è di fede islamica: momento di preghiera, di incontro, di scambio:
domande, risposte. È il giorno
nel quale ci si può purificare il
cuore e la mente dal grigiore
della cella. E l’identità islamica
diventa una forza in un luogo
dove difficilmente trova spazio
la speranza.
A
La palestra di Marassi
1 Solo 52
istituti dispongono di un
locale per la
preghiera islamica. In altri 132
la preghiera si fa
in locali improvvisati: palestre,
sale mensa.
In qualche
caso perfino
nelle celle
1 Nel carcere
di Rossano
Calabro, sulla
costa sud della
Calabria (provincia di Cosenza) sono detenuti 21 stranieri
accusati
di terrorismo
internazionale
in diverse
indagini
Quella che Salah Husein, un ingegnere e imam italo-palestinese, prova a trasmettere ogni
Jumoa. A Genova, e non da una
moschea: da una fatiscente palestra carceraria che il venerdì
si veste di tappetini colorati rivolti verso la Mecca, tra detenuti accusati di crimini di varia
natura che per quell’ora alla
settimana provano a vestirsi
da angeli. Salah è uno dei pochissimi imam ad avere il permesso di accedere al carcere in
visita di detenuti di fede islamica, fa questo lavoro da 26 anni e
non si è mai stancato di percorrere il tragitto da casa al carcere di Marassi, sotto braccio il
corano e un tappetino, nel cuore lo spirito del volontario. Sono le 12,30. Come ogni venerdì
lo aspettano una trentina di detenuti. Li deve guidare alla preghiera, ascoltare le loro richieste, pronunciare un sermone
che possa essere tanto utile
quanto educativo: per un buon
musulmano e anche per un cittadino modello. I detenuti sono
maghrebini ma anche - per
esempio - albanesi. Così lui si
alterna tra l’italiano e l’arabo.
«Nel disorientamento che il
musulmano incontra in carcere - spiega il sociologo Mohammed Khalid Rhazzali, che ha
scritto “L’islam in carcere”
(Franco Angeli editore) - il rapporto con la religione appare,
spesso, come l’unica risorsa capace di garantire un punto di
riferimento utile per capire la
propria condizione. Lo si vede
nelle carceri dei Paesi in cui la
maggioranza della popolazione
è musulmana, diventa ancora
più vero in quelli nei quali essere musulmano significa appartenere a una minoranza».
Diritti e necessità
«L’assistenza religiosa è un diritto dei detenuti. Oggi sta diventando un’esigenza sempre
più forte, una necessità da gestire» aggiunge Youssef Sbai,
docente del corso di formazione e aggiornamento sull’islam
e suoi aspetti culturali, per il
personale carcerario. Le differenze culturali, a cominciare
da quelle alimentari, in carcere non vengono nemmeno prese in considerazione se non come un extra concesso solo in
alcune. Tra le testimonianze
dei detenuti musulmani raccolte da Ghazzali, Qais spiega
In cella
Spesso
la preghiera
dei musulmani, in carcere,
si deve fare in
cella: non ci
sono luoghi
adatti, i detenuti di fede
islamica sono
costretti ad
arrangiarsi
con spazi
improvvisati
FABRIZIO VILLA/BUENAVISTA
“Così le carceri italiane
diventano palestre dell’Isis”
L’imam volontario di Genova: “I diritti dei detenuti islamici ignorati
E la religione diventa un modo per sfogare la rabbia del gruppo”
speciali negli istituti di pena
italiani, su 10 mila e 400 detenuti di fede islamica, ha dichiarato solo qualche mese fa Santi
Consolo, capo del dipartimento
per l’amministrazione penitenziaria (Dap).
Radicalizzazione in cella
DAVIDE PAMBIANCHI/FREAKLANCE
Guida
Salah Husein,
ingegnere
italo palestinese e imam,
presta opera
come volontario al carcere di Marassi
ormai da 26
anni. Guida la
preghiera,
ascolta i
detenuti,
cerca di risolvere i loro
piccoli problemi pratici
quotidiani
come ci si organizza per il cibo: «Dimentica Halal o non
Halal. Qui si rispetta solo la cosa del maiale. Però se hai soldi
puoi ordinare se vuoi il pollo
halal e te lo portano. Hanno
delle convenzioni con delle
macellerie islamiche. Questo è
un grande giro commerciale
nelle carceri italiane».
Ricchi e poveri
Insomma c’è chi se lo può permettere, chi ne fa a meno e chi
si adatta seguendo il consiglio
di alcune interpretazioni religiose: «Il mio compagno è
faqih, racconta Larbi a Al Ghazali, e dice che Bismi-llah (nel
nome di Dio) rende tutto halal.
Nella condizione carceraria
non ti conviene aggiungere ai
problemi un altro problema».
Eppure i detenuti di fede islamica nelle carceri italiane non
sono pochi. Una realtà sotto i
riflettori soprattutto negli ultimi anni, a causa del terrorismo
di matrice islamica e la minaccia jihadista che hanno dimostrato di trovare nel carcere la
zona ideale per fare proselitismo e raccogliere adepti. Sono
infatti oltre 200 gli osservati
Il cibo
Le prescrizioni
islamiche (la
carne halal, il
divieto di
mangiare
maiale) sono
ignorate: «Chi
può, paga e
ordina la
carne halal.
Per il resto,
cerchiamo di
evitare il
maiale»
Nel Corano
Al versetto 8
della Sura
Al Insan
parla del
detenuto:
ricordando
che chi è in
carcere è
«bisognoso
di attenzioni
quanto
l’orfano
e il povero»
Il dato preoccupa non tanto
per il numero di osservati speciali quanto perché è chiaro
che si fa poco o nulla in concreto per combattere la radicalizzazione in carcere. Sull’islam si
procede ancora a tentoni, come
quando si parla di aprire nuove
moschee. Sul tavolo c’è un protocollo d’intesa appena firmato
dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e l’Ucoii, per la
formazione di futuri ministri di
culto (appena 14 candidati in
attesa di formazione), per far
fronte a un problema che è già
passato, presente e futuro insieme. A Rossano Calabro (in
provincia di Cosenza) sono recluse almeno 21 persone accusate di terrorismo internazionale. Negli istituti di pena, secondo le analisi e i monitoraggi
dello stesso ministero, gli incontri di preghiera ci sono eccome, ma solo 52 istituti dispongono di un locale apposta,
mentre in 132 il culto è esercitato nelle celle o in locali occasionali. Ma a preoccupare di più,
in realtà, è la prevenzione specializzata. Perché a leggere la
scheda di monitoraggio del ministero si scopre che sono solo
9 gli imam che hanno accesso
alle carceri, 14 i mediatori culturali. Davvero pochi rispetto a
una percentuale del 35% di musulmani tra i detenuti totali
nelle carceri italiane.
Lo stemma dell’Isis
Singolare il caso dell’ex detenuto Mohammed Carlos Gola, un
giovane brasiliano convertito
all’islam, che si è fatto conoscere alle cronache per aver denunciato e vinto la causa contro le discriminazioni subite in
carcere in quanto musulmano.
Oggi con lui è possibile parlare
solo in presenza del suo avvocato. Ma a visionare un video
dove lui e il suo legale spiegano
ciò che gli era successo durante
la detenzione, non può sfuggire
la felpa che Carlos Mohammed
indossa con lo stemma dell’Isis
in bella evidenza. È senz’altro
il caso di chiedersi come sia accaduto che questo ragazzo abbia abbracciato il radicalismo
dell’Isis in carcere e perché,
una volta uscito, non abbia poi
più voluto farne a meno.
Serve attenzione
«I sentimenti, di rabbia, discriminazione, disturbi psicologici
di vario tipo, di vendetta e rivendicazione verso la giustizia
italiana, vista dal proprio vissuto come ingiusta, possono
trovare rifugio nel messaggio
estremista - spiega Husein -,
per questo il rischio della radicalizzazione è presente e ha bisogno di strategia. Mi è capitato molte volte di correggere
questo messaggio estremista,
ma chi mi dice che io ci sia riuscito sempre e che invece non
trovi risposta in altri luoghi di
detenzione dove invece c’è il
vuoto?» La comunità dei detenuti di fede islamica, insomma,
può giocare due ruoli opposti.
Se la si incontra con un modello
costruttivo di integrazione, come prova a fare da volontario
Husein, può produrre dialogo.
Se rimane fuori controllo, gestita esclusivamente dai detenuti - come i dati del ministero dicono che accada oggi non c’è da stupirsi se le carceri italiane si trasformano in
una palestra di estremisti. In
questi casi l’islam dà una solida ideologia, che ha dimostrato di far breccia anche su chi
vive in condizioni migliori di
un detenuto. Proprio il detenuto di cui parla il Corano al
versetto 8 della Sura Al Insan, descrivendolo come bisognoso di attenzioni quanto
l’orfano e il povero.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Primo Piano .11
.
RELIGIONE E SOCIETA’
I momenti
dell’esodo
1 Il primo
pogrom, con
132 ebrei uccisi,
avvenne nel
1945 dopo una
serie di disordini
scoppiati a
seguito di una
partita di calcio
con dei musulmani giocata in
un campo di
Tripoli
A Roma rinascono gli ebrei di Tripoli
In 3000 scapparono dalla Libia in fiamme
In fuga dai pogrom del Dopoguerra, si stabilirono nel Quartiere Africano
Oggi sono una comunità unita, che ricorda l’esodo e la propria seconda vita
La storia
ARIELA PIATTELLI
ROMA
1 Il secondo
pogrom scoppiò
nel 1948 poco
dopo la decisione dell’Onu di
far nascere in
Palestina lo
Stato d’Israele.
Vennero saccheggiate case e
sinagoghe. Ci
furono 13 morti
tra gli ebrei.
1 Mentre la
Libia diventava
indipendente,
molti ebrei
fuggirono. Si
calcola che dei
circa 36.000
ebrei presenti ai
tempi degli
inglesi, con re
Idriss al-Senussi
erano rimasti
appena seimila
ebrei
1 Il terzo
pogrom ebbe
vita nel 1967
durante la Guerra dei Sei Giorni.
Dopo un periodo di relativa
calma, alcuni
sacerdoti musulmani avevano preso a proclamare il jihad.
Morirono 17
ebrei.
Roma è rinata la Tripoli
ebraica. Una cultura
sommersa ha ricominciato a vivere nella zona che oggi
ospita gli ebrei fuggiti dalla Libia. Si trova al nord del centro, il
Quartiere Africano, che comprende vie intitolate alle ex-colonie italiane, come viale Somalia,
viale Etiopia, viale Eritrea e, ironia della sorte, viale Libia: una
zona tranquilla, residenziale,
abitata prevalentemente da famiglie italiane, con strutture,
parchi e servizi.
Nell’estate del
’67 piazza Bologna, incastonata
nel Quartiere
Africano, era affollatissima, una
rete di comunicazione per ritrovarsi e connettersi.
Trovare un familiare, un contatto,
un indirizzo. Intanto a Fiumicino atterravano i voli partiti da Tripoli, carichi di profughi ebrei
libici, fuggiti, scampati alla morte e alle
rivolte arabe che
chiedevano la loro testa. In Libia
dopo i sanguinosi pogrom e un
periodo di relativa calma, lo
scoppio della Guerra dei Sei
Giorni diventò il pretesto per
una nuova caccia all’ebreo. A
Roma sbarcarono in seimila,
un gruppo proseguirà il viaggio per Israele, gli altri, circa
tremila, resteranno nella Città
Eterna. E piazza Bologna diventerà per molti anni terra di
confronto, in cui come in una terapia psicanalitica a cielo aperto, ognuno affrontava il trauma
della fuga, mentre i figli si rimboccavano le maniche e diventavano nuovi italiani. Oggi questa
zona è epicentro, insieme al Vecchio Ghetto, di vita ebraica.
Quattro sinagoghe di rito tripolino, ristoranti caratteristici, negozi, macellerie kasher, vivono in
armonia con la città. La prima sinagoga di rito tripolino fu organizzata all’indomani dell’arrivo
in via Garfagnana, e visto che gli
ebrei libici sono religiosi, si è sen-
A
Ricordi
Hamos Guetta, imprenditore nella
moda, affronta il trauma
organizzando
cene aperte al
pubblico in
cui si raccontano le storie
della fuga
Anni Cinquanta
La vita
Una via di Tripoli durante gli Anni 50
Giovani a Tripoli nel marzo del ’48.
In quell’anno erano ancora
presenti pogrom
La Pasqua
Un’immagine con bambini della Pasqua
ebraica festeggiata a Tripoli
Fuori dalla sinagoga
Matrimoni
Una festività religiosa in una delle sinagoghe
distrutte durante i pogrom
Donne durante il rito della Hanna durante un
matrimonio, sempre a Tripoli
tita l’esigenza di aprirne altre.
Un vecchio cinema rimesso a
nuovo diventò la sinagoga Beth
El, che adesso ospita fino a settecento fedeli a funzione. Il leader
è Shalom Tesciuba, nato a Tripoli nel ’34. Tesciuba, insieme
ad altri “padri”, ha guidato gli
ebrei tripolini di Roma fino ad
oggi. «In questa zona viveva già
qualche nostra famiglia - spiega Tesciuba -, così è stato naturale stabilirci qui». Alcuni passarono per campi profughi e
altri alloggi, prima di arrivare
nel Quartiere Africano: una
residenza temporanea fu una
piccola pensione a Trastevere, la Locanda Carmel gestita da
Miriam Zard, una signora ebrea
tripolina, che fece la crocerossina durante il pogrom del ’46. Miriam era l’unica ad assicurare
ai profughi un servizio kasher.
Insieme a lei tanti ebrei romani
aiutarono i profughi. «Oggi dice Tesciuba - siamo perfettamente integrati nel quartiere. Rispettiamo i nostri vicini
e loro rispettano noi. Abbiamo ottimi rapporti con la parrocchia accanto, ci facciamo
gli auguri e ci scambiamo doni per le feste». Nel corso degli anni Shalom ha ricoperto
cariche nella comunità
ebraica di Roma. Lui bussa
alle porte di chi ha bisogno
per fare «tzedakà», beneficenza (letteralmente significa «giustizia», per bilanciare il mondo), ma ci tiene a
ricordare che «questo è un principio importante per tutti gli
ebrei». A Tripoli c’era la tradizione del «Mharma»: quando qual-
cuno aveva bisogno di soldi, si
apriva un fazzoletto, ognuno
metteva un po’ del suo e si faceva
una raccolta. Le tradizioni tornano nei riti delle loro sinagoghe. È
l’eco di una cultura sommersa,
riportata alla vita dai padri per
consegnarla ai figli. Un figlio, Hamos Guetta, è arrivato a piazza
Bologna a 11 anni. È imprenditore nella moda e ha trovato il modo di affrontare il trauma della
fuga da Tripoli raccontando la
sua storia, preparando cene
aperte al pubblico, andando in tv.
«La nostra fuga fu difficile, passammo per le rivolte, per gli incendi, non ci fu alcuna pietà per
gli ebrei - racconta Hamos -. Arrivammo soltanto con i vestiti
che indossavamo. A Roma nulla
ci ricordava Tripoli, se non noi
stessi. Volevamo essere italiani e
staccarci da quel
mondo che avevamo lasciato. Adesso i nostri figli studiano all’università e lavorano, conoscono la nostra
storia e ci interrogano su essa». È
l’elaborazione della memoria, che
passa per tre generazioni, contese tra la nostalgia
e il taglio netto
con il passato. «Il
trauma è stato
molto profondo spiega David Meghnagi, psicanalista, fuggito da Tripoli a 18 anni
-. All’inizio degli anni ’60 gli ebrei
libici vivevano una breve pausa,
dopo altre persecuzioni e pogrom. Quindi ci troviamo davanti ad una catena cumulativa di
traumi non elaborati, ma dove
funziona la resilienza, e dove l’arrivo in Italia rappresenta una liberazione». Meghnagi dà un’interpretazione sulla scelta del
Quartiere Africano: «E’ il ritorno
del rimosso, qualcosa da cui sei
fuggito ti insegue. La nostalgia
del non vissuto emerge». Il trauma segnò profondamente i bambini di allora, alcuni cancellarono
la vita precedente per rinascere
in Italia. In viale Libia è arrivata
ad otto anni Claudia Fellus e
adesso è vice presidente della comunità ebraica di Roma. «Io credo che mio padre abbia scelto di
vivere in viale Libia per assonanza, per nostalgia. Io - racconta non avevo alcun ricordo di Tripoli. Era come se fossi nata a Roma. Solo le immagini della guerra in ex Jugoslavia, le grandi migrazioni dal Kosovo, hanno riportato alla mia mente la condizione di profuga: così sono andata in analisi per ricordare la mia
vita precedente. Il mio ultimo ricordo di Tripoli è la fuga, la macchina di mio padre incendiata».
La fuga degli ebrei dai Paesi Arabi è avvenuta in silenzio. All’epoca furono in pochi a parlarne.
«La nostra storia - prosegue Fellus - insegna che non puoi nasconderti dietro al tuo dramma,
ma devi andare avanti. Qui in Italia oscilliamo tra la volontà di respingere i nuovi profughi e l’accoglienza tout court. Dovremmo
invece esigere il rispetto dei valori per i quali abbiamo combattuto nei secoli, lo dico da italiana.
Valori che noi abbiamo rispettato e condiviso, e lo dico da profuga. Ebrea libica».
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1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA 8
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
IN BILICO IL CONTROLLO DEL PARLAMENTO. KHAMENEI: IL NOSTRO È UN PAESE SAGGIO
Rohani rivendica il successo
“In Iran c’è un’aria nuova”
I moderati conquistano Teheran, nelle zone rurali in testa i conservatori
FRANCESCA PACI
ROMA
Mentre gli scrutatori macinano le ultime schede che confermano l’affermazione dei riformisti iraniani, il presidente
Rohani, uscito con buoni voti
da questo primo esame sull’accordo nucleare, twitta agli
elettori orgoglio e soddisfazione: «Con il vostro voto avete
creato una nuova atmosfera,
mi alzo in piedi di fronte a
voi». Anche il suo alleato
Hashemi Rafsanjani si affida
ai social, ammettendo di fatto
il peso dei giovani nella spinta
30
seggi
Quelli
conquistati
dal blocco
moderato e
riformista a
Teheran
ovvero tutti
quelli a disposizione. Nelle
zone rurali
secondo Press
Tv guidano
i conservatori
Personaggio
al cambiamento del paese: «La
competizione è finita, è il momento di unità e cooperazione».
L’Iran volta pagina? Di certo
siamo di fronte ad un risultato
notevole se anche la Guida Suprema, il per ora sconfitto
ayatollah Khamenei, riconosce
il senso dell’alta affluenza dichiarando che «l’Iran è un Paese saggio e determinato». L’esito del voto di venerdì pare netto, ma la situazione è fluida. I riformisti di Rohani stravincono
nella cosmopolita Teheran (30
seggi su 30) e accarezzano il
traguardo di essere non solo la
prima forza politica del prossimo Parlamento, il Majlis, ma di
ottenerne la maggioranza (i loro candidati hanno guadagnato
il 30% e quelli indipendenti il
20%). Inoltre, tanto Rohani che
Rafsanjani sono stati eletti nell’Assemblea degli Esperti, l’organo che sceglierà il successore
di Khamenei, il ruolo che ha tuttora in mano le chiavi del Paese.
Ma l’Iran ha molte anime e secondo la governativa Press Tv il
blocco degli ultraconservatori
potrebbe ancora conquistare le
zone rurali e rimettere in discussione il 50% del Parlamen-
13
donne
Sarebbero
quelle elette
al Majlis. Il
dato non è
ancora confermato e
potrebbero
essere di più
Nessuna
invece è stata
scelta per
l’Assemblea
degli Esperti
to (le 8 principali città del Paese
dove vive metà della popolazione assegnano 57 dei 290 seggi).
Maggioranza o meno (c’è un
ulteriore ballottaggio a fine
aprile), il presidente Rohani ottiene il consenso popolare al negoziato sul ridimensionamento
del nucleare che ha portato a
casa giocando di sponda con
Obama. L’allentamento delle
sanzioni non ha fatto in tempo a
ridare fiato all’economia iraniana né lo farà a stretto giro. La
strada è lunga e non in discesa,
ricordano i dissidenti più irriducibili. Per questo il leader dei
riformisti e super vincitore Reza Aref ha invitato i suoi sostenitori a non scatenarsi per le
strade. I risultati non sono ancora ufficiali (non è ancora
chiaro per esempio se siano state elette 13 donne o di più, ma
nessuna nell’Assemblea degli
Esperti), i Guardiani della Rivoluzione parlano poco ma si dicono certi che «i vincitori delle
elezioni faranno il loro meglio
per proteggere la dignità, il potere e l’indipendenza dell’Iran».
La Storia è appena cominciata.
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Gli uomini chiave
CLAUDIO GALLO
la rivoluzione dei signor nessuno, la Bastiglia dei numeri due.
Niente personaggi carismatici come Mir Hossein Mousavi per cui sembrava quasi
bello farsi spaccare la testa
in piazza, niente onde verdi a
urlare slogan imbarazzanti
nelle strade. Sempre più saldo alla guida del governo dopo il voto di venerdì, che, almeno a Teheran è stato un
plebiscito in suo favore, Hassan Rohani è il politico iraniano più famoso nel mondo.
Ma prima chi lo conosceva?
Certo, incarichi prestigiosi,
mai però in prima fila. Un
apparatchik, come dicono i
russi. Idem per Mohammed
Reza Aref, possibile presidente del nuovo Parlamento:
un abile tecnocrate diventato vice di Khatami.
È
Mousavi
Rohani
Karrubi
Larjani
Khamenei
Jannati
Riformista, nel
2009 fu rivale di
Ahmadinejad
Moderato,
dal 2013
è presidente
Riformista, dal
2011 agli arresti
domiciliari
È il leader
conservatore
del Parlamento
il successore di
Khomeini dal
1989
Ultraconservato
re, è stato eletto
fra gli «Esperti»
Estero .13
DUPLICE ATTENTATO
L’Isis fa strage
di sciiti
A Baghdad
oltre 70 morti
GIORDANO STABILE
INVIATO A BEIRUT
Il primo kamikaze è arrivato
in moto e si è fatto esplodere
davanti a un negozio di telefonia, affollato nel pomeriggio
domenicale.
Il secondo, a piedi, ha colpito in mezzo alla gente che
cercava di soccorrere i feriti.
L’effetto è stato devastante: il
mercato trasformato in un
lago di sangue, brandelli di
corpi assieme a indumenti
fatti a pezzi. Più di settanta i
morti, cento feriti gravi, molti in fin di vita.
L’Isis è tornato a far strage
così nel cuore sciita di Baghdad, Sadr City, e ha dimostrato che è ancor capace di
penetrare nella capitale dell’Iraq. Un colpo secco mentre
vicino a Mosul continua a imporre la sua legge: per mantenere compatti i ranghi 12 jihadisti sono stati «giustiziati»
nella piazza principale. Erano
accusati di aver abbandonato
le armi e di essersi rifiutati di
combattere.
Il doppio attentato suicida
di Sadr City è arrivato dopo
una serie di attacchi nei sobborghi. Prima l’assalto contro una postazione delle truppe governative ad Abu
Ghraib, vicino all’aeroporto
internazionale e al famigera-
Aref e la squadra di “riserve”
diventati i volti dei nuovi riformisti
L’ ex ministro con Khatami guida il fronte dei pragmatici
Nel 2013 lasciò spazio a Rohani, ora diventerà il mediatore con i falchi
Spiega Siavush Randjbar-Daemi, professore di storia iraniana all’Università di Manchester: «Aref è un riformista
mite ma determinato. La sua
partecipazione al governo
Khatami del 1997-2005, prima
come ministro poi come vicepresidente, gli conferisce un
pedigree accettabile ai sostenitori di Khatami e Rohani.
Con la sua difesa di Moussavi
durante le presidenziali del
2013 si è assicurato l’ammirazione dei seguaci dell’Onda
verde, che lo hanno votato in
massa. Aref non ha però il carisma dei due leader incarcerati, ed è più propenso alla diplomazia di palazzo che alla
folla. Se diventerà presidente
del Parlamento, potrà fare da
cerniera tra gli alleati di Rohani e i conservatori».
Nessuno sa ancora quale
sarà la composizione del Parlamento, è possibile che riformisti e conservatori si ritrovino spalla a spalla. Con la differenza che il partito del cambiamento ha avuto dal voto un
incoraggiamento che i falchi si
sognano.
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Più a suo agio a palazzo
ABEDIN TAHERKENAREH/EPA
Mohmmad Reza Aref con la moglie festeggiano dopo l’ottimo risultato elettorale
2009
onda verde
Il regime
teocratico
di Khamenei
represse
nel sangue
la rivolta
riformista
e incarcerò
molti
dei suoi
leader
tano imprevedibili, sotto l’effetto dell’effervescenza della
società iraniana. Così il gioco
riparte dalle nuove posizioni.
Finora Khamenei si è dimostrato un buon giocatore di
scacchi, salvo rovesciare la
scacchiera quando la partita
si complica, come con l’onda
verde del 2009.
L’ingegnere «americano»
Mohammed Reza Aref è l’uomo che incarna la nouvelle
vague riformista-moderata.
Laurea in ingegneria a Stanford, inglese fluente, ex ministro delle Tecnologia, ama
farsi fotografare insieme con
la moglie Hamideh, dermatologa, che indossa un velo grigio griffato invece del manto
scure delle tradizionaliste.
Disponibile, la voce sottile, è
l’uomo da cui gli iraniani
comprerebbero un’auto usata
(forse non quelli dei quartieri
proletari di Teheran sud...).
La sua campagna elettorale
ha riprodotto fedelmente le
Giovani
I nuovi
leader
riformisti
sono riusciti
ad attirare
il voto
dei giovani
seguaci
dell’Onda
verde
L’attentato a Sadr City
to carcere delle torture, a soli
25 chilometri dalla Zona Verde, il centro blindatissimo degli edifici governativi e delle
ambasciate. Tre auto kamikaze hanno colpito i soldati, poi da un silos gli islamisti
li hanno bersagliati con mitragliatrici e granate. Almeno 27 i militari uccisi. Altri 14
civili sono invece morti in due
attacchi a Mahmoudiya, 30
chilometri a sud di Baghdad,
e nel distretto di Dora.
L’Isis ha celebrato con un
comunicato della sua agenzia
Aamaq, sul Web: «Le nostre
spade non cesseranno mai di
tagliare le teste ai miscredenti politeisti, ovunque si trovino». Il riferimento è alla comunità sciita.
Giovedì, in un altro attacco
a una moschea, l’Isis aveva già
ucciso 15 persone. Un ritorno
in forze dopo la sconfitta a Ramadi, nella provincia sunnita
dell’Anbar, e i primi scricchiolii a Falluja, la roccaforte islamista vicino a Baghdad.
Per il premier Haider alAbadi è un colpo di coda:
«Questa banda di terroristi è
capace solo di attaccare civili», ha commentato su Facebook. Ma l’azione del governo
è ora frenata dalla crisi di bilancio dovuta al crollo del
prezzo del petrolio e alla fronda delle fazioni sciiti oltranziste, escluse dalla controffensiva nell’Anbar. Il leader Moqtada al-Sadr ha radunato una
folla enorme sabato proprio a
Sadr City e minacciato di
«marciare sulla Zona Verde».
posizioni di Rohani: gli effetti
dell’accordo nucleare devono
essere visibili al più presto
nell’economia e nella vita di
tutti i giorni. Con il Capo dello
stato il gioco di squadra ha
già funzionato: nel 2013 Aref
ritirò la candidatura alle presidenziali per spianare la
strada a Rohani.
La repressione
La repressione del 2009 e le
varie tagliole istituzionali
che la Guida suprema dissemina ad ogni appuntamento
politico hanno fatto strage di
riformisti doc, prima ancora
che potessero incidere. Ma è
accaduto come nei film sulle
battaglie napoleoniche: la
prima fila della guardia imperiale falciata dal fuoco nemico: avanti la seconda! Sono rimasti i pragmatici, i ragionevoli, i riflessivi. Per
questo i media non sanno
più se chiamarli moderati o
riformisti. Nella forzata convergenza al centro, i confini
tra una posizione e l’altra si
sono assottigliati.
Oggi a Teheran è vero che
«il coraggio uno se lo può
dare». Rohani, ad esempio,
senza rinunciare alla sua
granitica prudenza, ha saputo prendere posizioni rischiose. Agli albori della rivoluzione russa, si discuteva sul ruolo dell’individuo
nella storia. È la storia a fare i grandi uomini e non viceversa, diceva il professor
Plekhanov. Nel suo infinito
sforzo
conservativo,
l’ayatollah Khamenei elimina dal gioco politico chiunque rappresenti una larvata
minaccia allo status quo. I
posti vuoti sono allora rimpiazzati dalle seconde file
che però, dopo poco, diven-
.
1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Estero .15
Nello Zimbabwe alla fame
Mugabe celebra il suo mito
Il presidente 92enne, al potere dal 1980, festeggia il compleanno
spendendo 800mila dollari in un Paese dove si vive con 2 al giorno
Personaggio
JEKESAI NJIKIZANA/AFP
LORENZO SIMONCELLI
PRETORIA
na torta gigante con la
forma dell’Africa e,
poesie, canti rivoluzionari e l’ennesima staffilettata all’Occidente. Così Robert Mugabe, il capo di Stato
più vecchio al mondo, ha celebrato il suo 92esimo compleanno. Una festa da
800mila dollari a Masvingo,
sud dello Zimbabwe, una delle zone più colpite dalla siccità causata da El Niño.
U
Un Paese in bancarotta
Manca l’acqua, gli animali
muoiono disidrati e le riserve
di mais scarseggiano.
Un’emergenza alimentare
che coinvolge 3 milioni di
zimbabwani arrivati a nutrirsi con bacche selvatiche pur
di placare i morsi della fame.
Secondo Eddie Cross, storico
parlamentare dell’Mdc, l’unico partito all’opposizione, bisogna importare 120mila
tonnellate di mais al mese
per sfamare la popolazione.
Un’operazione da 1 miliardo
di dollari, troppi per le casse
dello Zimbabwe, prosciugate
La torta di compleanno fatta a forma di Africa
retorica anti-occidentale durante l’ultimo discorso da Presidente dell’Unione Africana.
3
Gli aiuti dell’Occidente
milioni
Gli abitanti
dello
Zimbabwe
senza cibo su
una popolazione di 13
120
mila
Le tonnellate
di mais
al mese
che sarebbero
necessarie
per riuscire
a sfamare la
popolazione
del Paese
AARON UFUMELI/EPA
Robert Mugabe con la moglie Grace, 40 anni più giovane di lui
da 36 anni di governo Mugabe.
Ecco allora l’estrema richiesta
di soccorso alla comunità internazionale, ma non a tutti costi. «Se gli aiuti sono vincolati
alla legalizzazione dei matrimoni gay nel nostro Paese – ha
tuonato dal palco il “vecchio
Bob” – non li vogliamo».
Ancora al comando
L’ennesima dimostrazione che,
a 92 anni suonati, nonostante
ripeta gli stessi discorsi in Parlamento, scompaia per settimane dalla scena pubblica e
cada dal palco dei comizi, Robert Mugabe è ancora il signore dello Zimbabwe. Guida il Paese africano ininterrottamen-
te dal 1980, quando «The Old
Man», uno dei tanti soprannomi affibbiatigli, cacciò gli odiati bianchi inglesi dall’ex-Rhodesia. Un’impresa che, ancora
oggi, gli vale il rispetto dei suoi
quasi coetanei colleghi africani. Presidenti ultrasettantenni, da decadi al potere, sempre
più distanti da una popolazione che ha in media 18 anni ed
ancorati ad una retorica anticoloniale che vede in Mugabe
un’icona indiscussa. «Sono
ovunque, se non fisicamente,
attraverso Ong, spie, anche
con gruppi armati. Ci raccontano che vengono per aiutarci.
Ma come?» - ha tuonato il
«vecchio Bob» con la sua tipica
Cristianamente è mancato ai suoi
cari
Serenamente è mancato all’affetto
dei suoi cari
Ippolito Gays
Elio Ferrero
Guido Grom
anni 84
L’annunciano: la moglie Sandrina
Chiabotto; i figli Giuseppe con Ling,
Alessandro con Caterina, Andrea con
Stefania; i nipoti Francesco, Cristina,
Virginia, Silvia, Graziella e parenti
tutti. Funerali in Leinì martedì 1
marzo alle ore 15 dall’abitazione via
Caselle 15 ed in parrocchia alle ore
15,15. Veglia di Preghiera in parrocchia Leinì lunedì 29 febbraio ore
20,30. Un ringraziamento particolare
alla dottoressa Massucchetti, al prof.
Cozza per le amorevole cure e assistenze prestate. Il presente è partecipazione e ringraziamento.
- Leinì, 28 febbraio 2016
O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè
Partigiano
anni 88
Dolorosamente lo annunciano: la figlia Laura, gli adorati coscritti Ilario,
Giovanni e parenti tutti. Un particolare ringraziamento al personale tutto
della Casa di Riposo Immacolata di
Giaveno, al dott. Mauro Gottero e alle
signore Cinzia, Antonella e Natasha. I
Funerali avranno luogo in Rivoli martedì 1 marzo alle ore 10,30 nella cappella di Bruere.
- Rivoli, 28 febbraio 2016
O.F. Baudano - tel. 011.9585038
Ne danno il doloroso annuncio la moglie Rosanna, i figli Federico con
Chiara ed il piccolo Romeo, Fabrizio
con Nadia ed i piccoli Riccardo e Giulia. I Funerali avranno luogo martedì
1 marzo 2016 alle ore 10,30 nella
chiesa parrocchiale di Odalengo Piccolo. Si ringraziano tutte le persone
che vorranno esserci vicine.
- Odalengo Piccolo, 28 febbraio 2016
I cugini Carlo, Maria, Annamaria, Rosina, Giuseppe, Marina Chiabotto, Sabina, Giovanni e Lina Verderone e famiglie partecipano al dolore.
Le famiglie Mecca e Chiadò si uniscono al cordoglio.
E’ mancato un uomo buono e generoso
Guglielmo Mario Bersia
Direttore d’azienda
lasciando nel pianto l’amata moglie
Lucia, i cari figli Carlo con Maria e Giulia, Giorgio con Anna e l’adorata nipote Carlotta. Un sincero ringraziamento ai dottori Massimo Mao e Mario Mariani. Un grazie alla cara Antonella e Teresa. S. Rosario lunedì 29 ore
18, Funerale martedì 1 ore 9,30 parrocchia Maria Ausiliatrice. Guglielmo
Mario riposerà nella cappella di famiglia nel cimitero di Borgaretto. Non
fiori ma donazione alla FARO. Iban
IT33 G076 0101 0000 0003 3651 100.
- Torino, 28 febbraio 2016
Adriana, Emilio con Carla, Federica
con Riccardo partecipano, con affetto, al dolore di Lucia, Carlo e Giorgio e famiglie nel ricordo del caro
MINO.
Ci ha lasciato
Franca Aprato
ved. Caviglia
Un bene immenso. La tua famiglia.
Rosario stasera ore 17,15 parrocchia
Crocetta. Funerali domani ore 10 parrocchia Crocetta. Un ringraziamento
al dott. Sandro Rolfo.
- Torino, 27 febbraio 2016
O.F. Ispa - tel. 011.641082
Franco e Melita con Marco e Natasha
sono affettuosamente vicini ad Antonella, Emanuela e Rosalia in questo
tristissimo momento.
E’ mancato
Lucio Trovato
amico prezioso. Annamaria, Massimo
e Umberto.
- Moncalieri, 28 febbraio 2016
La famiglia Giraudi è affettuosamente vicina alla famiglia Bajetto per
la scomparsa del caro
Gianni Bajetto
ricordandone i lunghi anni trascorsi
insieme in fraterna amicizia.
- Torino, 28 febbraio 2016
Antonio Noto e famiglia ricordando
con vera amicizia GIOVANNI, si uniscono al dolore di Lidia e Gianpaolo.
ANNIVERSARI
cav. mº Salvatore Alfarone
prof. Clara De Nicolò
Alfarone
... e nell’aria soavi vibravano le note.
Rimembrando.
- Torino, 29 febbraio 2016
Pietro Marmo
il grande marinaio
sommergibilista
di anni 94
Lo annunciano: i figli Gabriella, Deborah e Davide, il fratello Aldo, unitamente ai familiari tutti. Funerali martedì 1 marzo ore 9 nella parrocchia S.
Anna, via Giacomo Medici. Recita del
S. Rosario, oggi, 29 febbraio alle ore
17,45 nella parrocchia stessa. La presente è partecipazione e ringraziamento.
- Torino, 28 febbraio 2016
Ricordo
Ciao
Improvvisamente e serenamente ci
ha lasciato all’età di 79 anni
Luca Bernardelli
esempio di impegno civile e professionale per un miglior giornalismo.
Con rimpianto, Livio Zanotti.
- Buenos Aires, 28 febbraio 2016
2008
milioni
Sono stati
stanziati
dall’Unione
europea
per riuscire
a dare
da mangiare
a metà
della
popolazione
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IL PRESIDENTE CONTRO LA SCARCERAZIONE DI CAN DUNDAR ED ERDEM GUL
Turchia, Erdogan: non accetto
la sentenza della Corte sui giornalisti
FRANCESCO IANNUZZI
Il presidente turco Recep
Tayyip Erdogan non ha per
nulla gradito la sentenza della Corte costituzionale che ha
giudicato arbitrario l’arresto
di due giornalisti dell’opposizione colpevoli di aver pubblicato articoli e mostrato un filmato in cui veniva mostrato il
traffico d’armi dalla Turchia
alla Siria su camion scortati
dai servizi segreti.
«Sono rimasto in silenzio
quando la Corte si è espressa.
Ma io non devo rispettare o
accettare la sentenza. Voglio
fare questa precisazione. Io
non devo obbedire», ha detto
Erdogan. «Questo non ha
niente a che fare con la libertà
di stampa. Questo è un caso
di spionaggio», ha concluso il
presidente turco.
Da parte sua dopo la scarcerazione il direttore Can Dundar aveva ringraziato il presidente Erdogan perché «mettendoci in prigione ha portato
il caso del passaggio segreto di
armi dalla Turchia alla Siria
sotto gli occhi dell’opinione
pubblica mondiale».
Ma ha anche dovuto ammettere che «ci siamo dovuti fermare. Quel servizio ha mostra-
to il coinvolgimento del nostro
Paese nella guerra in Siria. Ora
sappiamo quanto questa trama sia importante. La stampa
da noi non è libera», ha aggiunto Dundar.
Nonostante la loro liberazione i due giornalisti rischiano
comunque una condanna all’ergastolo nel processo che prenderà il via il 25 marzo prossimo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
2016
Stampa scomoda
Aldo Coatto
Nel cuore.
2012
234
In estasi diplomatici e presidenti accorsi da ogni angolo
del Continente per salutarlo.
Gelati i rappresentanti della
tanto odiata «Europa colonialista», che nel quartier generale dell’Ua ad Addis Abeba hanno dovuto assistere all’ennesimo show di Mugabe da spettatori paganti. Solo lo scorso anno, l’Ue ha stanziato 234 milioni di euro in aiuti umanitari
per sfamare la metà dei 13 milioni di zimbabwani che vive
ancora con meno di 2 dollari al
giorno. Tuttavia, Bruxelles ha
da poco confermato il divieto
d’ingresso in qualsiasi Paese
dell’Unione a Mugabe e consorte e l’embargo sul commercio di armi. Relazioni tese, ma
a 15 anni dall’indigenizzazione
delle terre, che ha costretto i
contadini bianchi di origine inglese a cedere i campi ai neri
locali, con conseguente crollo
della produzione di mais e tabacco, lo Zimbabwe è in piena
emergenza. E questa volta i
nuovi amici di Mugabe, i cinesi
che a suon di yuan si sono comprati quasi l’intero Paese, sembrano stanchi di finanziare
progetti i cui soldi finiscono regolarmente nelle casse della
cerchia magica dei veterani
che hanno liberato lo Zimbabwe dagli inglesi. Intanto all’ombra del vecchio padre-padrone la lotta per la successione è già iniziata.
La moglie Grace, 40 anni
più giovane, è stata capace negli ultimi tempi di abbandonare la figura di «first lady» e
scalare i vertici dello Zanu-Pf
(Zimbabwe African National
Union Patriotic Front), il partito di Mugabe. Dall’altra parte il «Team Lacoste», così soprannominato per la leadership di Emmerson Mnangagwa, detto «il Coccodrillo»,
stalinista e rappresentante
della vecchia guardia dei veterani nella lotta per la liberazione. Per le strade dissestate di
Harare, capitale di uno Stato
economicamente fallito, in cui
circolano solo più monete
straniere, la gente aspetta la
morte di «The Old Man».
29 febbraio
2016
dott. Luigi Zanini
Per sempre nel mio cuore. Angela.
Can Dundar ed Erdem Gul,
rispettivamente direttore e
capo dell’ufficio di Ankara
del quotidiano Cumhuriyet
sono stati rimessi in libertà il
26 febbraio dopo una detenzione di 92 giorni con l’accusa di «spionaggio», «minaccia alla sicurezza nazionale»
e «supporto a organizzazione terroristica». Il loro arresto aveva, però, attirato la
condanna internazionale
preoccupata per la stretta
del governo sulla libertà di
stampa in Turchia.
RUSSIAN EMERGENCY MINISTRY/EPA
NELL’ARTICO RUSSO
Esplosioni in una miniera di carbone: 36 morti
1 Trentasei persone sono morte nella miniera di carbone di
Vorkuta, nell’Artico russo, dove tre esplosioni, avvenute nei giorni
scorsi e dovute a fughe di gas, hanno causato dei crolli. Lo riferiscono i servizi di emergenza russi, precisando che tra le vittime ci sono
anche 5 soccorritori.Al momento dell’esplosione, nella miniera si
trovavano 110 minatori. Circa 80 sono stati tratti in salvo.
1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Cronache .17
.
BUFERA DI NEVE TRA ITALIA E FRANCIA, INTERROTTI I COLLEGAMENTI MARITTIMI TRA NAPOLI, CAPRI E ISCHIA
EX VERTICI DI SOGIN
Maltempo, un morto in Calabria
In Piemonte deraglia un treno
Appalti
per l’Expo
Assolti
Nucci e Alatri
MILANO
L’uomo schiacciato da un albero. Una frana ha fatto uscire dai binari il convoglio: tutti illesi
TORINO
Ha provocato disagi e incidenti, ma anche la morte di
un agricoltore in provincia di
Reggio Calabria, il maltempo
che sta imperversando dal
Nord al Sud del Paese, con
bufere di neve, vento forte,
mareggiate e temporali. La
vittima, Rocco Montorro, di
51 anni, è rimasta schiacciata
da un eucalipto di grandi dimensioni che, per il forte
vento, si è abbattuto sulla
sua automobile. La tragedia
è avvenuta a Candinoni, nella piana di Gioia Tauro. Inutili i soccorsi: l’agricoltore,
che stava tornando a casa
dopo una
giornata di
lavoro in
campagna,
è morto sul
colpo. Non è
escluso che
sia legata al
m a l t e m p o,
ma non ci
sono certezze, anche la
morte di un
uomo di 50
anni, annegato nel veronese dopo
essere scivolato nel
fiume Tione, mentre
era in compagnia di alcuni amici. All’origine della
disgrazia forse il terreno reso viscido dalla pioggia.
Se quello avvenuto in Calabria è stato il più grave, sono
stati numerosi gli incidenti
provocati dal maltempo. Un
treno regionale è deragliato
in Piemonte per un frana provocata dalle forti piogge: è accaduto in provincia di Biella,
tra Cossato e Rovasenda. Sul
convoglio, che era diretto a
Novara, viaggiavano 13 passeggeri, rimasti illesi anche
se nel gruppo di maestri che
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
to il conto. «La signora ha concordato un doppio piano di rientro: il primo lo ha già completato
e per il secondo ha pagato l’ultima rata il 31 gennaio – spiega
l’avvocato Riccardo Crovi – A
maggio del 2015, però, Equitalia
ha inviato altre due cartelle per
un totale di circa 10 mila euro.
La soluzione migliore sarebbe
stata quella di aggiungere la
somma al piano di rientro già
studiato con l’agenzia di riscossione. Invece, non le hanno dato
il tempo. L’agente si è presentato
all’improvviso e ha commesso
più di una irregolarità. La più
grave è quella di aver pignorato
l’auto di una disabile».
C’è una legge che lo dice
espressamente: i mezzi dei disabili non possono essere sequestrati. Ma per Alessandra la
vita è cambiata da un giorno all’altro, per una ragione che lei
non riesce a capire. Per ora è
chiusa in casa: non può uscire e
non può neanche andare a
scuola. E deve sperare di non
star male. «Io non ho mai avuto
guai con la giustizia e con le mie
poche forze ho sempre onorato
tutti i debiti. L’avrei fatto anche
stavolta. Invece, mi sono trovata sulla porta di casa un ufficia-
le di riscossione che si voleva
portar via persino i mobili. Non
è accettabile che mia figlia disabile sia costretta a vivere questo incubo. All’agente di Equitalia, tra l’altro, ho spiegato chiaramente, e con le lacrime agli
occhi, che quell’auto era il mezzo di trasporto di una ragazza
disabile. C’era persino il contrassegno».
Di aiutare l’ex commerciante
si è fatta carico l’Associazione
piccoli proprietari di case di
Oristano, che ha subito incaricato un legale per seguire il caso. «Di questa vicenda ora si dovrà occupare la magistratura annuncia l’avvocato Riccardo
Crovi - Noi nel frattempo abbiamo già fatto l’istanza di restituzione ma contestualmente presentiamo una denuncia».
Equitalia non lo ammette
ma si è resa conto del pasticcio.
«Il pignoramento non è stato
trascritto sul registro automobilistico - dicono dalla direzione regionale di Cagliari - Abbiamo fatto alcuni approfondimenti e nei prossimi giorni restituiremo alla signora i documenti della sua auto». Scuse?
No, nessuna.
13
passeggeri
Erano sul
treno
deragliato in
provincia di
Biella: nessun
ferito, solo
lievi contusioni per alcuni
ANSA
Marea in ascesa
Acqua alta
Venezia si prepara
Ruspe in azione
Forti nevicate in Piemonte, nel Cuneese (nella foto uno
spazzaneve a Limone Piemonte) e in Liguria, in Val
Bormida, dove il manto è arrivato a 40 centimetri
erano in viaggio per frequentare un corso di aggiornamento
alla Bicocca di Milano, qualcuno ha riportato lievi contusioni. L’incidente ha provocato
l’interruzione della circolazione ferroviaria sulla linea, lungo
la quale è stato allestito un servizio bus sostitutivo. Il Piemonte è tra le regioni più colpite dal maltempo. Una bufera di
neve (novanta centimetri al
colle di Tenda, tra Italia e
Francia, 70 al Colle della Maddalena, una ventina in pianura)
ha investito il Cuneese creando disagi alla viabilità.
Analoghi disagi in Liguria,
nel Savonese, soprattutto in
Val Bormida. Tra Carcare e
Cairo Montenotte sono caduti
quasi 40 centimetri di neve. Al-
1 È stata ridotta a
130 centimetri sul medio mare, rispetto ai
140 cm stimati sabato,
la previsione della
punta massima di marea per le 2 della notte
a Venezia. Una marea
molto sostenuta che,
se confermata, sarà accompagnata dal fenomeno dell’acqua alta
con l’allagamento di
oltre il 40% del suolo
cittadino che potrebbe
durare oggi e domani.
“Uso l’auto per mia figlia disabile
Equitalia me l’ha pignorata”
Oristano, la crisi ha costretto la donna a chiudere il suo negozio
“Non mi hanno dato il tempo di pagare le cartelle: ora è un incubo”
La storia
NICOLA PINNA
ORISTANO
uella piccola Renault
serviva a vivere: per andare a scuola, per raggiungere il medico e spesso
per correre al pronto soccorso. Alessandra, che in realtà
non si chiama Alessandra,
non si può muovere autonomamente: ha 17 anni, è disabile al cento per cento, e per
consentirle di superare le difficoltà imposte da una grave
Q
beri si sono abbattuti sulle
strade bloccando la circolazione tra San Giuseppe di Cairo e
Cengio, tra Dego e Giusvalla e
Pontinvrea, tra Murialdo e Calizzano e tra Altare e Mallare.
Al Sud non è solo la Calabria
alle prese con il forte vento,
che a Cosenza ha raggiunto
raffiche di 135 chilometri l’ora,
a Reggio ha scoperchiato tetti,
fatto cadere alberi e cartelloni
pubblicitari e causato la chiusura al traffico del lungomare,
e a Gioia Tauro ha provocato la
chiusura del porto.
L’intensità con cui sta soffiando lo scirocco e il mare agitato hanno provocato l’interruzione di tutti i collegamenti
marittimi tra Napoli, Capri e
Ischia. Sono fermi sia i mezzi
veloci, sia i traghetti. Solo un
aliscafo è riuscito in mattinata
ad assicurare alcuni collegamenti tra Capri (dove il vento
ha divelto tettoie e abbattuto
alberi) e Sorrento, mentre da
Ischia una sola nave è riuscita
a partire per Pozzuoli. E nel
capoluogo campano sono state decine le chiamate ai vigili
del fuoco per alberi e rami divelti, pezzi cornicioni crollati,
lamiere e gazebo volati e motoveicoli caduti.
«Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste».
Con questa formula il gup di
Roma ha assolto pienamente l’ex amministratore delegato di Sogin Giuseppe Nucci chiamato in causa, due anni fa, nell’ambito del processo per gli appalti di Expo. È
stato assolto pure Alberto
Alatri (anche nel suo caso «il
fatto non sussiste») responsabile dell’Area Amministrazione, Finanza e Controllo della società di dismissione impianti nucleari. Entrambi avevano chiesto il
giudizio abbreviato.
A Nucci e Alatri era stata
contestato il reato di «turbativa d’asta», che sarebbe stato commesso nell’ambito
della realizzazione dell’impianto di cementazione dei
rifiuti ad alta radioattività di
Saluggia (nel Vercellese) aggiudicato il 21 dicembre 2012
all’associazione temporanea
di imprese Saipem (come
mandatario) e Maltauro (nel
ruolo di mandante). Si tratta
di un intervento - che è tutt’ora in corso nonostante
l’inchiesta - che si attendeva
da decenni, visti anche i potenziali riflessi negativi sotto il profilo ambientale (a
causa dell’impatto dei rifiuti
sull’intero ecosistema della
Dora Baltea).
L’indagine era stata condotta dalla Procura della Repubblica di Milano che nel
2014 aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per
per i manager Nucci e Alatri. La richiesta era stata però respinta dal gip di Milano.
Il procedimento è stato successivamente trasmesso, il
31 luglio 2014, per competenza a Roma.
Nucci è stato assistito dagli avvocati Riccardo Olivo e
Nicola Apa. «Esprimo viva
soddisfazione per la sentenza di piena assoluzione che
contribuisce a restituirmi la
giusta serenità», ha commentato Giuseppe Nucci.
malattia, la madre aveva acquistato quella piccola auto. «L’abbiamo comprata, tra l’altro con
grossi sacrifici, soltanto per lei.
Diciamo che quella macchina,
per mia figlia, era l’unico collegamento tra la casa e la vita».
Eppure, da qualche giorno
quell’auto è sotto sequestro. Pignorata da un agente di Equitalia, che non si è fatto impietosire neppure dall’adesivo arancione sul parabrezza. «Mi ha sequestrato i documenti e ora noi
non possiamo più utilizzarla.
Mia figlia è bloccata in casa,
non può più uscire. Per noi è iniziato l’incubo: se dovesse star
male all’improvviso non saprei
come fare per portarla al pronto soccorso. Aspettare l’arrivo
di un’ambulanza potrebbe esse-
Ha detto
Quella macchina per mia figlia era
l’unico collegamento
tra la casa e la vita all’esterno
Mi ha sequestrato i documenti
e ora noi non possiamo utilizzarla
Se dovesse star male che succede?
re davvero troppo rischioso».
La madre di Alessandra è
un’ex commerciante sulla cinquantina. Da poco ha chiuso il
suo negozio a Oristano: la crisi le
ha tolto la forza di resistere. Negli anni ha accumulato qualche
debito ed Equitalia ha presenta-
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Non siamo eroi
né “brave persone”
e non lo facciamo
per motivazioni
religiose: crediamo
semplicemente
che il diritto
di essere amati
sia universale
La storia
MARIA TERESA MARTINENGO
TORINO
on siamo eroi, non
vogliamo essere
rinchiusi nella
gabbia delle “brave persone”,
non abbiamo motivazioni religiose. Semplicemente crediamo che il diritto di essere
amati sia universale». Marta e
Andrea sono “genitori a tempo”, una delle decine di coppie
che a Torino rendono possibile il Progetto Neonati, una collaborazione stretta dal Comune con il Tribunale per i Minori per far sì che i bimbi sotto i
due anni, allontanati o mai entrati in famiglia, siano affidati
alle cure di una coppia (che riceve un rimborso spese) e non
a una comunità. Di bambini in
affidamento Marta e Andrea
(nomi di fantasia) fin qui ne
hanno amati nove, gli ultimi
quattro piccolissimi.
«Siamo volontari. Il volontariato è impegno sociale», dice Andrea, 60 anni, laurea in
pedagogia, una vita a occuparsi di minori nelle comunità
di una fondazione. E’ così che
spiega come una coppia con
tre figli abbia deciso di mettersi a disposizione di bambini in difficoltà per aiutarli a
crescere, in attesa che si chiarisca se il loro futuro sarà nella famiglia d’origine o in una
famiglia adottiva.
«N
Alla prova
«Con i piccoli bisogna essere
molto aperti, la loro storia –
spiega Marta, 51 anni, molti a
lavorare in una ludoteca di
quartiere - può cambiare direzione in ogni momento. L’affido è un progetto indefinito: ai
genitori naturali bisogna dare
Cronache .19
.
Il dolore
Marta e
Andrea
confessano
che ad ogni
separazione
sono travolti
dal dolore:
«I bimbi
hanno
bisogno di
essere
accuditi, è
normale
affezionarsi»
Marta e Andrea
ALBERTO GIACHINO/REPORTERS
“Noi, genitori a tempo
per bimbi senza famiglia”
Torino, in casa fino all’adozione o al ritorno da papà e mamma
Il progetto
Comune e
Tribunale dei
minori hanno
avviato il
Progetto
Neonati per
bimbi sotto i
due anni
allontanati o
mai entrati in
famiglia
tempo, la possibilità di mettersi
alla prova, anche di cambiare».
Gli affidatari devono avere forza d’animo. «Certo, ogni volta
alla fine il dolore della separazione c’è eccome. I piccoli hanno bisogno di accudimento continuo, è normale affezionarsi».
Nel salotto con i giocattoli
sparsi sul divano e il cagnone
meticcio che vigila, Sara, la figlia di 22 anni, prende in braccio Maria, l’ultima accolta da
questa mutevole famiglia. Sara
la fa “volare” verso papà Andrea. Sono i sorrisi di Maria, sei
mesi, non riconosciuta alla nascita, a spiegare le ragioni di
Marta e Andrea, ciò che le parole non rendono fino in fondo.
Abitudine all’amore
«Un bimbo che non riceve attenzioni si rassegna, non chiede, arriva a non piangere più.
Senza amore - spiega Marta - si
sopravvive, ma si cresce insicuri, con difficoltà nel rapportarsi
con gli altri. Noi, con il nostro
amore, siamo un tassello nella
vita di un bambino, una goccia
nell’oceano, ma convinti che
l’oceano sia fatto di gocce».
La piccola Maria è in attesa
di una coppia che la adotti, che
le voglia bene con i problemi
9
affidati
Finora la
coppia - che
ha tre figli ha avuto in
affidamento
nove bambini
che ha. Come fanno i suoi genitori “a tempo”, come Sara e i
due fratelli grandi che non vivono più in casa. Come fanno Meryem e Peace, adolescenti, la
prima accolta in affido a due anni, figlia da quando il Tribunale
l’ha dichiarata adottabile, la seconda in affido da sette, con i
weekend divisi tra scout - tutti
in famiglia sono o sono stati
scout - e madre naturale.
«A volte i nostri figli si preoccupano, temono di affezionarsi
troppo. Questi bambini occupano spazio, la famiglia gira intorno a loro. Ma sono figli accoglienti». Tutta la casa è acco-
ALBERTO GIACHINO/REPORTERS
gliente. In cucina il seggiolone
che 29 anni fa è servito per le
pappe di Fabio oggi serve a Maria. «È bello accompagnare
questi bimbi verso la loro famiglia: siamo un ponte, li consegniamo con le loro storie, le prime abitudini», spiega Marta. E
Andrea: «Spesso per chi è stato
adottato è un dramma avere dei
buchi nella propria storia. Il nostro ruolo è anche quello di colmarli. Meryem ci chiede spesso
di raccontarle com’era quando
è arrivata da noi. Lo scriva: non
siamo eroi. Siamo rimasti
scout, pronti a condividere».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA 9
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Reportage
MIRIAM MASSONE
ALESSANDRIA
Cronache .21
.
Nel “laboratorio psichedelico”
dove nasce il vino più buono di sempre
I segreti della clinica della vite creata da Donato Lanati nel Monferrato
«Valorizzare l’uva
perché ogni acino
racchiude l’anima
di un territorio»
4
domande
a
Donato
Lanati
Nel 2004 è entrato nella classifica della prestigiosa rivista
Wine Enthusiast tra i primi 5
enologi al mondo e l’anno
scorso, a 60 anni, Donato Lanati ha vinto l’Oscar del vino.
Lei ha creato il centro di ricerca sul vino più importante
d’Europa, nel 1990, e forse
anche del mondo. Cosa studiate esattamente?
ALBINO NERI
18
esperti
biologi,
enologi,
cantinieri,
agronomi,
chimici
lavorano nel
centro di
Lanati
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ella sua «pancia» Genesis nasconde un’intera
cantina. «Può contenere fino a 200 chili di uva e produrre 100 litri di vino, pronto
poi per essere affinato» dice
Dora Marchi, biologa ed enologa di Enosis, un’oasi di 2500
metri quadrati, con cascina del
1600 incastonata tra le vigne
di 37 varietà autoctone italiane, che è una «Meraviglia»: si
chiama proprio così, in ricordo
dell’antico nome di questo
bricco - Maraviglia - sulle colline di Fubine, nel cuore del
Monferrato.
N
Centro Enosis
Toscana
Dora Marchi
è approdata
nel Monferrato dalla
Toscana 20
anni fa per
affiancare
Lanati nella
ricerca
enologica
37
varietà
Di uve italiane vengono
coltivate
nelle vigne
di Enosis, la
clinica dell’uva creata
da Lanati
Enosis è un laboratorio, ma anche un’università e una clinica,
con una équipe di 18 dottori del
vino, tra biologi, enologi, cantinieri, agronomi, chimici, tecnici dell’alimentazione e della sicurezza alimentare. E Genesis, questa «tinozza» computerizzata a tre gambe, con il cappello e il corpo a forma conica
per migliorare il contatto tra
l’uva spremuta e la parte già liquida, è la sua creatura di punta, è una cantina formato bignami, indispensabile per lo
studio del processo di vinificazione ottimale
a seconda delle varietà di
uve. Dall’oblò
centrale del
robot i «dottori» seguono la
macerazione,
i rimontaggi,
il délestage, e
dalla console
si gestiscono
la temperatura e l’ossigeno.
È come fare
una «risonanza magnetica» a
quel processo naturale che è la
vinificazione, roba che soltanto 70 anni fa cominciava con la
pigiatura con i piedi. Enosis ne
ha partoriti 12, di Genesis. Ma
non li vende, non sono gli affari
l’obiettivo di Lanati, che qui
chiamano «l’uomo che sussurra ai vigneti», ma piuttosto la
qualità e la ricerca. È il luminare di questa «clinica» dell’uva
(chiusa al pubblico, ma aperta
ai laureandi dell’università di
Enologia) dove il paziente per
eccellenza è l’acino: «Lo studiamo da oltre 40 anni». Dora
Marchi, il suo braccio destro,
sa come muoversi nel labirinto
di sale studio, laboratori e aule
piene di monitor, frighi e microscopi. C’è una macchina
che pesa, conta, pressa gli acini e poi ne misura il succo, qui
ci lavora una squadra di «Csi
dell’uva», che arriva a ricavare
il Dna dell’acino: «È importante perché è la sintesi di un territorio, al suo interno c’è la storia di un’intera annata, il clima, il profumo, la salute della
terra», dice Marchi, approdata dalla Toscana 20 anni fa per
affiancare Lanati nella ricerca.
Bicchieri adeguati
La seguiamo nel laboratorio
«psichedelico» - l’hanno chiamato proprio così - dove lampade colorate e temperature
variabili «cullano» il mosto:
ricorda una nursery con le incubatrici, e i monitor seguono
24 ore su 24 la biochimica cellulare di lieviti e batteri. Poi i
vini finalmente si riposano,
lontani da luce e calore, den-
tro gli «infernot», tipici corridoi scavati nel tufo che in
Monferrato si utilizzano ancora e che Enosis ha voluto conservare: «È il nostro messaggio d’amore per il territorio».
Alla fine, il brindisi. Ovviamente con bicchieri speciali:
Lanati ne ha inventati due,
quello con «l’anello di Saturno» per ottimizzare la percezione dei profumi, e l’ultimo,
l’anno scorso, con il calice cavo per la salita, naturale e scenica delle bollicine. Prosit.
Il futuro
A braccetto
con il passato
Genesis, robot
vinificatore
Qual è il valore di Enosis oggi?
Un giorno tutti studieranno i
metaboliti, quel giorno tutti
produrranno vini di qualità
esclusiva. Per vincere la
competizione mondiale e
raggiungere l’eccellenza bisogna puntare sulla ricerca:
è l’unica strada per valorizzare l’unicità della tradizione e del territorio. Noi facciamo questo.
La tenuta Meraviglia, a Fubine, nel Monferrato, è circondata da 37 vigneti di 37 varietà diverse..
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La filosofia
Enosis è il laboratorio del
futuro che non dimentica il
passato. L’attaccamento, e
l’amore, a questa terra dove
Lanati ha scoperto le vigne
quando aveva 8 anni, lo si
ritrova nella stessa cascina
Meraviglia su un omonimo
bricco. È del 1600 ed è stata
recuperata nel 2001.
Oasi
A Fubine
nella «clinica»
Enosis la
tradizione
viene ogni
giorno rivista
dagli studi dei
tecnici guidati
dall’enologo
Donato
Lanati
Ciò che si forma in natura
e quel particolare legame tra la terra e la vite
che conferisce al vino caratteristiche
uniche e inimitabili.
Mi piace pensare alla vite come interprete e protagonista
del territorio perché traduce
in un acino tutti gli elementi
di un paesaggio. Il nostro
obiettivo deve essere individuare e valutare in modo oggettivo, su basi scientifiche
quelle zone dove un dato vitigno possa raggiungere l’eccellenza.
La ricerca
Qual è allora il vino migliore, o
quello che preferisce?
È sempre il vino che verrà,
quello del futuro sarà quello
che farà volare la mente, di
chi lo beve, nel paesaggio da
cui origina. Per farlo bisogna
conoscere la tradizione che ci
è stata trasmessa.
[M.M.]
Lieviti e batteri
senza segreti
All’interno c’erano, e sono
rimasti, i tipici «infernot»,
patrimonio dell’Unesco.
Sono architetture scavate
nel tufo, profonde, fresche e
buie, utilizzate dai contadine,
ma anche da Enosis, per
lasciare riposare il vino già
imbottigliato. «I valori e le
tradizioni - è la filosofia
dell’equipe di 18 persone che
lavora qui- possono
tranquillamente convivere
con la modernità».
[M.M.]
Sembra l’incubatrice di una
nursery ma è mosto, in
contenitori «riscaldati» da
lampade colorate e
sorvegliato da monitor che
ne studiano i lieviti e i batteri.
È una delle stanze più
suggestive di Enosis. Le
invenzioni però non finiscono
qui: l’ultimo brevetto si
chiama «Cellar Ball» ed è un
pallone intelligente, di
materiale alimentare, che
viene inserito nelle botti. A
cosa serve? I serbatoi devono
essere sempre colmi per
evitare che il vino venga
troppo a contatto con
l’ossigeno. Per riuscirci si
utilizza di solito una sorta di
camera d’aria che pressa dal
di sopra, il pallone invece si
gonfia da sotto in base alla
necessità e permette di
compensare in modo
automatico le variazioni di
volume del vino all’interno
della vasca.
[M.M.]
La forma del robotvinificatore Genesis è
curioso ma è anche, e
soprattutto, funzionale:
nato con la collaborazione
della Gimar Tecno di
Occimiano, altro paese del
Monferrato, la linea conica
aiuta il rimontaggio e a
mettere meglio in contatto
l’uva e la parte liquida.
All’interno di Enosis ce ne
sono 12: ciascuno può
contenere fino a 200 chili di
uva e produrre 100 litri di
vino. La curiosità: le gambe
dei robottini nati dopo il
prototipo, per una svista
nella fase del disegno e dei
calcoli, sono venute
leggermente storte,
caratteristica che rende
Genesi ancora più simpatico
e «umano».
[M.M.]
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
2500
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metri
L’area su cui si
estende
Enosis con
cascina del
1600 incastonata tra le
vigne a bricco
Maraviglia
di Fubine
ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA
DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI
(FONDAZIONE E.N.P.A.M.)
Persona giuridica di diritto privato
ai sensi del D.Lgs. 509/94.
P.zza Vittorio Emanuele II, n. 78 - 00185 Roma
ESTRATTO BANDO DI PROROGA
La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - V° Serie
Speciale - n. 23 del 26.02.2016 pubblica integralmente
la proroga dei termini del bando di gara, da esperirsi
mediante procedura aperta per l’affidamento “Primi 30
giorni di malattia ed eventuali conseguenze di lungo
periodo per i medici di assistenza primaria, continuità
assistenziale ed emergenza sanitaria territoriale: copertura assicurativa per il rischio dell’eventuale eccedenza dei sinistri totali rispetto alla soglia prefissata”.
CIG: 6471634153. L’offerta dovrà pervenire alla Fondazione E.N.P.A.M. - Servizio Acquisti e Appalti - Piazza
Vittorio Emanuele II n. 78 - 00185 Roma, anziché entro
le ore 12.00 del 23 Dicembre 2015, entro le ore 12:00
del 22 Aprile 2016. Il termine ultimo per richiedere i
chiarimenti è pertanto posticipato al 12 Aprile 2016
ore 12:00, quello di pubblicazione degli stessi è posticipato al 15 Aprile 2016 ore 17:00. Il bando di proroga
integrale è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea in data 12 Febbraio 2016. L’avviso di
proroga è pubblicato sul sito internet www.enpam.it.
IL PRESIDENTE - Dott. Alberto Oliveti
1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA 88
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
OCCUPAZIONE
SFIDA PER LA PRESIDENZA
BENE ORO E ARGENTO
TUTTOSOLDI
Quegli ostacoli
ai disabili
che cercano
un lavoro
Confindustria
I quattro
candidati
ai raggi X
Mercati in rosso
Per i fondi
l’anno inizia
col brivido
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
PAGINA 24
PAGINA 27
PAGINA 25
.
23
NUMERO 158
A CURA DI:
TEODORO CHIARELLI
REDAZIONE:
GIUSEPPE BOTTERO
LUCA FORNOVO
LUIGI GRASSIA
[email protected]
www.lastampa.it/tuttosoldi/
tutto SOLDI
P
LAVORO IN CORSO
Mini-investimenti, conti deposito
e buoni postali per stare tranquilli
MARCO
POLO
Ma chi ha 10-20mila euro di risparmi e va a caccia di ritorni più alti ora punta sui consulenti-robot
Sempre
in voga
SANDRA RICCIO
Tra i vecchi
classici
del risparmio
ci sono i
prodotti delle
Poste. I Buoni
Fruttiferi sono
sempre tra i
primi pensieri
di chi ha
messo via un
po’ di risparmi e vuole
provare a
farsi pagare
qualcosa con
soluzioni
semplici
T
L’intervista
ante volte restano parcheggiati sul conto corrente e niente di più. I
mini-patrimoni, importi di 10
o 20 mila euro, sono in attesa
di tempi migliori per gli investimenti. Soffrono i tassi Bce
ai minimi che ormai alle piccole cifre riservano soltanto
qualche spicciolo di remunerazione. Per conquistare un
po’ di guadagno in più occorre
osare più rischio in portafoglio ma la scelta non è semplice, soprattutto col fai-da-te.
Che strade ci sono? Tra gli
strumenti più tradizionali a
disposizione di chi ha solo 20
mila euro ci sono i conti deposito. Negli anni hanno convinto molti risparmiatori ma con
i tassi in retromarcia hanno
anche loro ridotto i guadagni.
Oggi, gli interessi pagati dai
tanti salvadanai elettronici
sul mercato sono in media tra
l’1 e l’1,25% lordo per 12 mesi,
senza vincolo. Su 20 mila euro
fanno meno di 200 euro netti
per un anno intero.
Tra i vecchi classici del risparmio ci sono poi i prodotti
delle Poste. I Buoni Fruttiferi
sono sempre tra i primi pensieri di chi ha messo via un po’
di risparmi e vuole provare a
farsi pagare qualcosa con soluzioni semplici. Oggi anche
questa proposta è poco remunerativa. Quanto rende? Un
Buono sottoscritto in questi
giorni per un importo di 20 mila
euro a scadenza (prevista nel
2036) varrà 21.159 euro netti.
Poca roba. Anche per questo
Poste indirizza i risparmiatori
verso prodotti finanziari più remunerativi ma anche più costosi in termini di spese e commissioni come i fondi comuni di investimento e i pac, i piani di accumulo, fino alle polizze vita.
Che altre strade ci sono? Una
soluzione tutta nuova arriva
dal mix tra Internet e le nuove
tecnologie. E’ molto semplice
da utilizzare, ha costi bassissi-
mi e promette più rendimento.
Si chiama robo-advisor, vale a
dire consulenza robotizzata (le
scelte di investimento basate su
portafogli modello quasi sempre sono affidate a un algoritmo
ma in alcuni casi, per esempio i
forti crolli, interviene il gestore). I servizi si differenziano tra
loro. In genere, il risparmiatore
può scegliere tra diversi portafogli quello che più si adatta alle
sue esigenze di rischio e rendimento. Opera per conto proprio da remoto ma nel caso di
necessità può comunicare con
un consulente in carne e ossa,
magari via video. La consulenza è personalizzata ma tramite
l’algoritmo il portafoglio scelto
dall’investitore viene verificato
e rimodulato periodicamente in
base alle condizioni di mercato.
L’innovativa proposta è nata
nel 2010 negli Usa. A lanciarla è
stata la start-up Betterment
che oggi gestisce un patrimonio
di 3 miliardi di dollari. La novità
si sta diffondendo sempre di più
anche da noi, tanto che ci stanno scommettendo anche i grandi big bancari. Da poco CheBanca (Mediobanca) ha lanciato la sua piattaforma di robo-
“Matite e colori Fila
cresceranno
a colpi di shopping”
L’AD MASSIMO CANDELA LE ESPORTAZIONI
«Nel 1994 il gruppo
fatturava 25 milioni,
con l’ultima acquisizione
arriviamo a 370
Vogliamo essere i leader
mondiali, è obbligatorio
raddoppiare
questo numero»
Il nostro primo mercato
in questo momento
sono gli Stati Uniti
assieme a Italia, India
e Messico. L’obiettivo
è crescere in Inghilterra,
Cina, Brasile
e Europa continentale
FRANCESCO SPINI
MILANO
L’amministratore delegato di Fila, Massimo Candela
advisor, prima di un grande
gruppo bancario. Si chiama
Yellow Advice e aiuta a investire basandosi su portafogli modello. Per adesso è focalizzato
sui fondi comuni. Un algoritmo
sceglie tra 3.600 fondi e 72 asset
allocation. Ogni tre mesi verifica. Il costo è dello 0,3% annuo.
Va oltre la consulenza e dà
anche la possibilità di acquistare il pacchetto di investimento
già pronto Invest Banca. Si
chiama IB Navigator è un roboinvesting che utilizza gli Etf di
iShares, società del colosso
BlackRock. Offre quattro tipologie di portafoglio, uno conservativo, due bilanciati e uno con
una maggiore componente
azionaria. «Il risparmiatore ha
la possibilità di diventare anche
investitore, con molta semplicità e trasparenza e a costi bassissimi» racconta il direttore
generale Stefano Sardelli. Le
commissioni partono dallo
0,25% fino all’1%. Da inizio anno
la linea più conservativa delle
quattro proposte guadagna lo
0,30% e ha passato indenne le
turbolenze. «Per fine anno prevediamo un ritorno tra il 2 e il 3
per cento» dice Sardelli. Su Etf
e portafogli automatizzati puntano anche MoneyFarm e AdviseOnline, due tra le realtà che
stanno crescendo molto in questo nuovo mondo e che presto
potrebbero costringere le banche a ripensarsi.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Con ramponi
e piccozze
Grivel scala
il Giappone
LORENZA CASTAGNERI
A
rileggere la sua storia, si
scopre che Grivel, azienda valdostana che produce attrezzatura per alta
montagna, ha sempre avuto
una vocazione internazionale.
L’ha fondata quasi 200 anni fa
una famiglia di fabbri di origine
walser, trasferitasi a Gressoney. Le sue famose piccozze sono nate su richiesta dei primi
alpinisti inglesi, che avevano bisogno di strumenti per camminare sul ghiaccio. Ed è stato un
altro inglese, l’ingegner Oscar
Eckenstein a disegnare i primi
ramponi, costruiti nel 1909 da
Henri Grivel. Ancora oggi sono
questi i due prodotti di punta
dell’azienda, nata nel 1818 a
Courmayeur, che ha chiuso il
2015 con un fatturato di 10 milioni di euro di cui oltre il 90 per
cento proviene dalle vendite all’estero, in oltre 40 Paesi.
«La nostra è una nicchia.
Pensiamoci: in casa tutti hanno una bicicletta ma pochi
possiedono piccozze o ramponi. Per sopravvivere, è necessario ampliarsi su più piazze»,
spiega Oliviero Gobbi, amministratore delegato di Grivel,
che guida con il padre Gioachino. E così il primo mercato
straniero di quest’azienda di
60 dipendenti, da un paio d’anni, è il Giappone, Paese di montagne e di tanti appassionati.
«Dove naturalmente c’è più
necessità dei nostri prodotti»,
aggiunge Gobbi. Come in Cina
e in Corea o in Francia, Germania e Svizzera. O come ancora negli Stati Uniti e in Canada, mercati che potrebbero
segnare una crescita nel 2016.
Soltanto qui, quest’anno c’è
stato un inverno vero. Si vende meno, ma si vende anche in
Sud America e in Inghilterra.
Persino la regina Elisabetta
ha voluto ricevere i produttori
di questi attrezzi fondamentali
per scalare le montagne, arrivati anche sull’Everest, sul K2,
sul Kangchenjunga. «Ma
l’obiettivo - rivela Gobbi - diventare leader anche nella produzione di moschettoni e di abbigliamento da alpinismo».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
24 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
NUOVI FONDI
ALLE IMPRESE
UNDER 30
WALTER PASSERINI
a domani primo
marzo si possono
presentare le domande di finanziamento
per i ragazzi con meno di 30
anni. Parte così la misura
prevista da Garanzia Giovani, che prevede prestiti a
tasso zero per chi sceglie la
via dell’auto-impresa e dell’autoimprenditorialità. Il
progetto europeo per combattere il fenomeno dei Neet non prevede solo offerte
e opportunità di formazione, tirocinio o lavoro dipendente, ma anche un percorso di lavoro indipendente.
Verranno erogati finanziamenti agevolati senza interessi e non assistiti da alcuna forma di garanzia reale o
di firma, con un piano di
ammortamento della durata di sette anni. Gli importi
variano da un minimo di 5
mila ad un massimo di 50
mila euro, a favore degli
iscritti a Garanzia Giovani
che intendano avviare iniziative di imprenditorialità.
È questo l’obiettivo di SelfiEmployment, il fondo rotativo nazionale promosso
dal ministero del Lavoro e
gestito da Invitalia, ormai
giunto ai nastri di partenza.
Da martedì primo marzo,
alle ore 12.00, sarà possibile
presentare le domande per
ottenere le agevolazioni,
utilizzando la procedura informatica disponibile sul sito www.invitalia.it. Il fondo
rotativo nazionale SelfiEmployment opera con una dotazione finanziaria complessiva di partenza pari a
114,6 milioni di euro. Si tratta di risorse cospicue. Ora
vedremo in concreto quanta sarà la propensione dei
giovani al mettersi in proprio e di quali servizi di supporto e di accompagnamento avranno bisogno.
D
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La ricerca
lavoro
Sessanta posti a Fiumicino
Premi alle tesi sulle agenzie
La compagnia scandinava Norwegian apre la sua
prima base in Italia a Roma Fiumicino. La campagna
di reclutamento riguarda 60 persone tra hostess,
piloti, assistenti di volo e personale di terra.
L’operatività della compagnia low cost parte il 27
marzo e sarà il primo passo per una strategia di
sviluppo: Info: www.norvegian.com.
Per ricordare Pino Cova, uno dei padri fondatori del
settore delle agenzie del lavoro, saranno assegnate
tre borse di studio di 5mila euro ciascuna. Il premio
istituito da Assolavoro rappresenta anche l’occasione
per favorire gli studi che attengono all’esperienza
della somministrazione e alle agenzie del lavoro. Info:
www.assolavoro.eu.
Le quote obbligatorie
Le sanzioni
Percentuali di assunzioni obbligatorie previste
dalla legge 68/1999
Tra 15 e 35
dipendenti:
Tra 36 e 50
dipendenti:
Oltre 50
dipendenti:
1
2
7%
Persona
disabile
Persone
disabili
Della base
occupazionale*
Assunzioni nominative
Cifre in euro
635,11
30,76
62,77
Per mancata
consegna
del prospetto
informativo
Per ogni
giorno
di ritardo
Per ogni giorno
di ritardo
per ciascun disabile
non assunto
*sono esclusi: dirigenti, contratti a termine, soci di cooperative, a domicilio, lavoratori
all'estero, cococo, apprendisti, lsu, asp, part time pro quota.
- LA STAMPA
Un esercito di invisibili senza lavoro
Per i disabili il posto è un miraggio
C’è una legge, ma le imprese preferiscono pagare le multe anziché assumerli
ono un esercito di invisibili. Crescono ogni anno
di numero, ma in silenzio,
e senza identità. Per i molti
che vivono più a lungo privi del
sostegno familiare è appena
approdata alla Commissione
Lavoro del Senato la legge sul
Dopo di Noi, ma sono troppi
quelli che restano soli. Il Censis ha stimato che le persone
affette da disabilità in Italia
sono oltre 4 milioni. Nel 2020
arriveranno a 4,8 milioni e raggiungeranno i 6,7 milioni nel
2040 (l’11% della popolazione).
Eppure questo esercito di invisibili non riesce a trovare attenzione e soluzioni, sia nel
campo delle statistiche che soprattutto nel lavoro. Si stima
che all’interno della popolazione attiva vi siano 550 mila persone disabili, disponibili a lavorare. Si tratta persone che
dichiarano di soffrire di ridotta autonomia, mentre le pensioni di invalidità sono oltre 2
milioni. I disabili che lavorano
come dipendenti sono stimati
S
In crescita
Il Censis
stima che
le persone
affette
da disabilità
in Italia siano
oltre quattro
milioni.
Nel 2020
arriveranno
a 4,8 milioni
e nel 2014
saranno
6,7 milioni
(l’11% della
popolazione)
tra 150 e 200 mila, mentre gli
autonomi sono oltre 50 mila.
In Italia, per una persona
con disabilità, trovare lavoro è
come vincere alla lotteria. Gli
inattivi tra le persone con disabilità sono otto su dieci. Dei
250-300 mila disabili che restano a casa, la maggioranza è
donna. Lo dicono i dati di una
ricerca di qualche tempo fa di
Reatech Italia. Perché è così
difficile? Perché è troppo facile non assumere le quote obbligatorie di persone classificate come categorie protette.
Il trucco è contenuto nella
stessa legislazione: è sufficiente pagare meno di 12 mila
euro all’anno per ciascun disabile non assunto.
Per l’associazione di direttori del personale (Gidp), partner di Reatech nella ricerca,
per l’azienda è più comodo pagare una multa piuttosto che
avventurarsi nel percorso di
assunzione di una persona con
disabilità. Il principale ostacolo è proprio la selezione, che ri-
chiede spesso la consulenza di
una società esterna. La legge
68 del 1999 che è la normativa
di base avrebbe bisogno di manutenzione. Il tramite per le
assunzioni resta il solito passaparola e le conoscenze, un parente, un amico. Con i decreti
legislativi attuativi del Jobs
Act (n.151/2015) sono state introdotte diverse novità in tema
di assunzioni nominative, collocamento mirato e sulle modalità di conteggio dei lavoratori. Serve un rapido aggiornamento dei sistemi informatici,
regionali e nazionale, che supportano l’invio del prospetto
informativo previsto dalla legge 68 e la cui scadenza è normalmente fissata per il 31 gennaio. Ci sono ritardi.
Il ministero del Lavoro ha comunicato alle aziende che per il
2015 la scadenza per effettuare
e inviare il prospetto informativo sugli adempimenti degli obblighi, prevista per il 29 febbraio, è stata prorogata al 15 maggio 2016. Ma il ministero comu-
nica che i servizi informatici saranno disponibili solo a partire
dal 15 aprile 2016. La possibilità
di diffondere il telelavoro non
viene quasi presa in alcuna considerazione. Quelle di centralista e receptionist sono le mansioni più diffuse affidate a persone con disabilità.
Sulle quote obbligatorie di assunzioni di disabili si verificano
strani balletti intorno alla base
occupazionale da cui calcolare:
un disabile se si occupano da 15 a
35 dipendenti; due da 36 a 50 dipendenti; il 7% se si occupano oltre 50 dipendenti. Ma la realtà è
un’altra. E le sanzioni sono leggere: 635,11 euro se non si consegna il prospetto informativo, più
30,76 euro per ogni giorno di ritardo dell’invio; per ogni mancata assunzione la multa è di 62,77
euro per ogni giorno di ritardo
per ciascun disabile non assunto. Mentre per ogni disabile assunto scattano gli incentivi all’assunzione previsti dalla legge
di Stabilità 2016
[W. P.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
A GAETA DAL 14 AL 16 APRILE
La storia
asce a Gaeta, città
ricca di storia, arte e
cultura, il primo Festival dei giovani. La città
ha 22 mila abitanti ed è in
provincia di Latina, sul basso litorale laziale, affacciata
sul mare con un porto turistico e commerciale, immersa in paesaggio naturale attraente. La prima edizione del Festival dei Giovani è un evento rivolto agli
studenti degli ultimi anni
delle superiori, che potranno confrontarsi in una tre
giorni di dibattiti e di eventi
sui temi del futuro. Dal 14 al
16 aprile Gaeta sarà la capitale dei giovani e sede dell’iniziativa, nata da un’idea
di Strategica Community in
N
Impresa, impegno e creatività: il primo Festival dei giovani
collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli, il Comune di Gaeta e Intesa
Sanpaolo.
Saranno accolti i giovani
delle scuole di tutta Italia che
in questa manifestazione troveranno l’opportunità di confrontarsi in diretta sulle proprie storie individuali e collettive, ma anche su temi di
grande attualità. Oltre 70 le
iniziative in calendario, con i
riflettori puntati sui ragazzi e
su temi a loro più vicini: impresa e lavoro, impegno sociale, integrazione e multiculturalità, social e sharing,
nuove tendenze, arte e cultura, sport, laboratori, premi,
inchieste e intrattenimento.
Nel programma del Festival
Luciano Monti, coordinatore
scientifico del Festival
sono state inserite anche
proposte di alternanza scuola-lavoro che toccano argomenti come la legalità, la cit-
tadinanza attiva, il volontariato e l’economia del mare.
«Sarà una città del futuro spiega il coordinatore scientifico del Festival, Luciano
Monti, docente Luiss di Politiche europee - dove i giovani
saranno i portatori di nuove
conoscenze e di un diverso
modo di raccontare se stessi,
in un mondo che cambia».
I progetti di alternanza
scuola-lavoro attivati dalla
Luiss saranno in particolare
due. Il primo è la realizzazione di un book trailer sull’ultimo libro del famoso scrittore
Roberto Costantini, che in
Luiss è direttore responsabile dell’Orientamento e di Luiss Enalabs. Il percorso di stesura prevede tre fasi per un
totale di 40 ore: la lettura delle copie del libro, la formazione su storytelling e produzione video, lo sviluppo dello
storytelling con relative riprese e montaggio. Per coloro
che frequentano il terzo anno
di scuola superiore, sarà possibile ottenere una certificazione di 60 ore di alternanza,
partecipando almeno ad uno
dei tre giorni del Festival.
Un’altra iniziativa, in collaborazione con Luiss Business
School, consiste nell’introdurre i liceali e i loro docenti
nell’Economia del mare, non
solo per la durata delle tre
giornate, ma anche per i mesi
seguenti, al fine di realizzare
percorsi scuola-lavoro per
l’anno scolastico 2016-2017.
Inoltre, è stato indetto un
concorso nazionale rivolto
agli alunni delle superiori.
L’obiettivo è fare aprire gli
occhi ai giovani, spingendoli
a riflettere su che cosa impedisce di realizzare i propri sogni. Si partecipa con
un elaborato sul tema “Chi
sono i ladri di futuro? Individua i principali responsabili
del furto del tuo futuro e fai
una proposta per riprendertelo”. I vincitori, studenti e
loro scuole, saranno premiati al termine della cerimonia finale che si terrà al
Festival dei giovani - Noi
siamo il futuro. Iscrizioni e
programma: www.festivaldeigiovani.it.
[W. P.]
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Lavoro in corso .25
Ubi Banca, stretta sulle liste Vicenza, il contro-piano dei soci L’occhialeria cresce del 12,5%
Soci in fermento tra Brescia, Bergamo e Cuneo in vista
dell’assemblea Ubi del 2 aprile per rinnovare i consigli
di gestione e di sorveglianza. Le liste devono essere
presentate entro l’8 marzo, e le storiche componenti
della Banca - Patto dei bresciani,dei bergamaschi e
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di
Cuneo, cercano di stringere per una lista unitaria.
investimenti
Un «no» alla quotazione, dismissioni di edifici e beni
di proprietà per introitare fondi e suddivisione
dell’attuale banca in quattro asset diversi, di cui tre
da mettere in vendita: sono i principali «passaggi»
resi noti dagli Azionisti Associati Banca Popolare di
Vicenza, che hanno un piano considerato
“alternativo” alla trasformazione dell’Istituto in Spa.
La produzione dell’occhialeria italiana nel 2015 è
stata di 3,5 miliardi di euro, in crescita del 12,5%
rispetto al 2014. La spinta arriva dall’export
(+12,3%), che vale il 90% di tutta la produzione,
ma anche dal mercato interno. I dati di Anfao sono
stati presentati all’edizione 2016 di Mido,
l’importante rassegna che chiude oggi a Milano.
Mercati
I mercati
in picchiata
Il 2016
è iniziato
malissimo
in tutte
le piazze
finanziarie
del mondo
Non ha fatto
eccezione
neppure
Wall Street
(nella foto)
mercati
e gestori
«Questo è l’anno
delle small cap»
4
Fondi, il 2016 inizia in rosso
AFP
domande
a
Viktor Nossek
WisdomTree
LUIGI GRASSIA
Ecco chi riesce a resistere all’orso
Tra gli Etf di Piazza Affari corre chi è legato a oro e argento
In affanno
GLAUCO MAGGI
NEW YORK
È
un 2016 borsistico partito malissimo ovunque e che ha fatto gridare «all’orso all’orso» prima
del recente recupero. Per
fortuna ci sono l’oro e l’argento (e negli Usa anche i
«maiali magri», la commodity attualmente più calda) a
far sorridere. L’indice Ftse
Mib di Piazza Affari è l’ultimo tra le azioni da inizio
d’anno, a -19,9%, secondo una
classifica mondiale degli investimenti stilata dal Wall
Street Journal la settimana
passata. La conferma viene
sia dai fondi comuni italiani
(l’indice Fideuram della categoria Azionari Italia è a
-17,66% da gennaio e a –
14,66% su 12 mesi), sia dagli
Etf (l’iShares Ftse Mib, per
esempio, perde il 20,56% dal
primo gennaio e il 21,29% da
12 mesi fa). Da inizio anno
vanno male anche i fondi
la
settimana
dei
cambi
A soffrire in
questi mesi
sono sia i
fondi comuni
italiani sia gli
Etf. Da inizio
anno vanno
male anche i
fondi azionari
America,
Europa, Area
Euro, Paesi
Emergenti,
Pacifico e
Internazionali
In rosso
è pure chi ha
cercato riparo
nei bond
azionari America (-8,62%), Europa (-10,92%), Area Euro
(-11,46%), Paesi Emergenti
(-7,66%), Pacifico (-10,02%) e
Internazionali (-9,36%). In rosso è pure chi ha cercato riparo
nei bond: sui 12 mesi i monetari sono a – 0,41%, gli obbligazionari in euro governativi a breve a – 0,64%, quelli a mediolungo a – 1,46%, mentre gli obbligazionari in bond aziendali
ad alto rating perdono il 3,19%
(e lo 0,82% da inizio anno). Anche i flessibili sono negativi,
-5,53% a un anno e – 4,27% dall’1 gennaio. In complesso, l’Indice generale dei fondi italiani
(Fideuram) perde il 4,49% a un
anno (e il 3,19% da inizio anno),
con 19 categorie a performance negativa su 12 mesi e solo
due che guadagnano: gli Obbligazionari area dollaro con
+0,94% e gli Obbligazionari Internazionali governativi con
+2,63%.
Qualche novità positiva
emerge nelle commodities,
che nella graduatoria mondia-
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Risponde Viktor Nossek, capo delle ricerche di
WisdomTree Europe, che
propone Etf legati ai dividendi delle imprese: «Noi abbiamo un’offerta completa in
ogni comparto, ma in Europa
io vedo valore soprattutto
negli Etf sulle small cap (le
società a basso livello di capitalizzazione). Perché nonostante il rallentamento della
Cina e degli Usa, nel 2016 la
ripresa economica è confermata nel Vecchio continente.
In Europa il mercato del lavoro è diventato più competitivo, i consumi crescono, e
l’accesso al credito è diventato più facile, e questo va soprattutto a beneficio delle
piccole e medie imprese».
Accesso al credito più facile?
Ma c’è stata la tempesta dei
crediti inesigibili e dei bond
subordinati a rischio...
«C’è una percezione sbagliata. Non si è capito che con le
nuove regole sul credito,
quelle molto criticate, introdotte a gennaio, le banche europee si sono allontanate dalle attività di banca d’affari,
sul modello americano, e sono tornate a fare di più il mestiere tradizionale di presta-
Ma come mai questo nuovo
flusso beneficia più le small cap
che le grandi aziende?
«Perché le imprese giganti ormai non hanno più bisogno
delle banche: chiedono alla
Bce una licenza bancaria, diventano banche pure loro, e ottengono i finanziamenti direttamente dalla Bce. Perciò il
nuovo flusso di credito delle
banche commerciali europee
va tutto alle piccole e medie
imprese».
Fra i vostri Etf ci sono anche
quelli sul petrolio?
«Sì, e ne vendiamo grandi volumi ogni giorno, ma il prezzo
del petrolio resterà ai livelli attuali, o poco superiori, per tutto il 2016. Nel mondo c’è un eccesso di offerta, dovuto a troppo “shale oil” americano. Ora
molti di quegli impianti stanno
chiudendo, ma le stime del Dipartimento americano dell’Energia mostrano che la forbice fra domanda e offerta si
chiuderà solo all’inizio del
2017. Soltanto allora ci sarà un
vero rimbalzo del barile».
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IL PETROLIO TENTA LA RIMONTA
Il Pil Usa spinge il dollaro, il rischio Brexit affossa la sterlina
Il confronto euro-dollaro
CARLO ALBERTO DE CASA*
1,13575
1,13190
1,12805
1,12420
1,12035
1,11650
1,11265
1,10880
1,10495
1,10110
1,09725
1,09340
1,08955
1,08570
1,08185
1,07800
1,07415
1,13755
N
ella giornata di venerdì
i mercati azionari hanno brindato dopo l’annuncio del Pil americano dell’ultimo trimestre 2015, rivisto al rialzo a +1%, lo 0,3% in
più di quanto precedentemente stimato. Sulla scia di questi
dati il dollaro ha incrementato
i guadagni nei confronti delle
principali valute, con il cambio fra l’euro e la banconota
verde tornato sotto quota 1,10,
ai minimi da quasi un mese.
I timori per la possibile
Brexit hanno invece affossato
la sterlina. L’annuncio del sin-
le del “Wsj” degli andamenti
dal primo gennaio occupano le
tre posizioni di testa (maiali
magri + 17%, oro +15,3%, argento + 10,4%), ma anche le
due di coda (Benzina e Gas Naturale pari a -23,7%). Il crollo
della crescita in Cina e nei paesi emergenti ha trascinato al
ribasso le materie prime, come si vede dall’andamento dell’Etf Lyxor Ucits Commodities
Crb (energia, metalli, agricoltura), quotato a Milano, che è
in perdita del 26,68% da un anno fa, e ancora sotto del 9,10%
da inizio 2016. Ma il panico ha
fatto riscoprire i metalli preziosi come bene rifugio. Tra gli
Etf di piazza Affari citiamo il
DaxGlobal Gold Mining (miniere d’oro, +41,03% a un anno
e + 7,87% dal primo gennaio), il
DB Phisical Silver (argento, in
forte ripresa quest’anno con
+8,95%, ma su 12 mesi è a 8,79%), e l’Eur Daily Hedged
Phisical Gold, + 15,70% da inizio anno e -0,22% su 12 mesi.
Quale sono le azioni o i bond
su cui investire nel 2016?
tori alle aziende dell’economia
reale. Lo dicono i dati della
Bce» (Nossek mostra il grafico): «Si vede che all’inizio del
2016 i prestiti alle aziende in
Europa sono tornati a crescere dopo tre anni di calo. Il problema della gestione dei crediti deteriorati si è disancorato
dalla concessione di nuovi crediti, e questi è sano. Anche la
decisione di Mario Draghi di
imporre tassi negativi sui depositi ha avuto un impatto fortissimo sui prestiti».
1,09293
1,07104
28
DIC
3
7
12
GEN GEN GEN
17
21
GEN GEN
'15
Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades
26
GEN
2016
31
GEN
4
FEB
9
FEB
14
FEB
18
FEB
23
FEB
Le candele giapponesi sono
il metodo più usato in borsa per
analizzare le quotazioni in
quanto includono 4 valori per
ogni seduta: apertura, chiusura,
massimo e minimo.
Il corpo della candela è dato dai
valori dell'apertura e della
chiusura della seduta. Candela
verde: quando la chiusura di
seduta è ad un valore superiore
rispetto a quello dell'apertura.
Candela rossa: se la chiusura
è ad un valore inferiore rispetto
a quello dell'apertura. I due
estremi, definiti tecnicamente
"shadow" rappresentano il
massimo di giornata (la linea
sul lato superiore della candela)
e il minimo di giornata (al di
sotto di ciascuna candela). In
caso di chiusura sui minimi o
sui massimi la candela sarà
priva di una (o entrambe) le
shadow.
- LA STAMPA
daco di Londra, Boris Johnson,
di schierarsi a favore dell’uscita
dall’Unione Europea, ha generato ulteriori vendite sul pound,
sceso per la prima volta dal
2009 sotto quota 1,40 nei confronti del dollaro, fino a chiudere le contrattazioni a 1,387.
La debolezza della sterlina
ha avuto riflessi anche nei
confronti dell’euro, con la moneta unica che è arrivata a
sfiorare quota 0,80, con un
recupero dai minimi dello
scorso luglio ormai vicino ai
14 punti percentuali.
Sul fronte delle materie prime si è registrata un’altra settimana di assestamento sull’oro, che ha oscillato fra i 1.200
ed i 1.250 dollari l’oncia, con
una chiusura a 1.223 dollari.
Tenta invece una difficile rimonta il petrolio, con la quotazione del Wti, il greggio statunitense in recupero a 33 dollari
al barile, mentre il Brent (il
greggio del Mare del Nord) è
scambiato a 35,5 dollari.
Fra i dati macroeconomici di
questa settimana troviamo
l’annuncio dell’inflazione dell’eurozona (lunedì), seguito da
numerosi dati sui PMI nella
giornata di martedì, per proseguire il giorno seguente con le
scorte di greggio e le nuove costruzioni negli Usa. Chiusura di
settimana con gli attesissimi
dati sulla disoccupazione ed i
nonfarm payrolls americani.
* Chief Analyst presso ActivTrades
Londra
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26 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
made
in
LA QUOTAZIONE
In futuro ci piacerebbe abbinare
ai pastelli gli album da disegno.
Siamo leader mondiali nelle
matite colorate e nei pennarelli,
puntiamo a diventarlo nelle tempere
Quotarci tramite la Spac è stata
un’idea geniale. I costi sono
stati superiori, ma il veicolo ci ha
permesso di continuare a generare
valore senza distrazioni
L’intervista
Italy
LA DIVERSIFICAZIONE
+18,4
per cento
Nei nove mesi i ricavi
della gestione
caratteristica
sono saliti
a 217,8 milioni
47,8
per cento
È la quota
dell’azionista
di riferimento
Pencil, ovvero
la famiglia Candela
Azienda storica
La nascita di Fila risale al 1920, è stata fondata a Firenze. Nella foto lo stabilimento
di Rufina (Provincia di Firenze). La famiglia Candela controlla il 47,8% del capitale
totale, ed è il primo azionista. «Il nostro settore si sta concentrando e l’esserci
internazionalizzati ci sta dando una grossa mano», dice l’ad Massimo Candela
FILA
“Avanti con le acquisizioni
per diventare leader globali”
L’ad Candela: “In 10 anni raddoppieremo i ricavi. Il 2015? Il migliore da 5 anni
Con Daler-Rowney l’America è il nostro primo mercato, più cedole ai soci”
L’azienda in cifre
Produzione
circa
1,6 miliardi
di matite
oltre
500 milioni
Anno
di fondazione
di pennarelli
1920
3,5 milioni
di litri di colori
a tempera
Impiegati
oltre
Anno
di quotazione
2015
5 mila
FRANCESCO SPINI
MILANO
Stabilimenti
i acquisizione in acquisizione, di matita in pennarello (passando da
tempere e pastelli), Fila è diventata un discreto gigante del colore. Il suo ad, Massimo Candela, esponente della famiglia che
dal 1956 ha in mano le redini
della «Fabbrica italiana lapis ed
affini» (tramite la Pencil, col
47,8% del capitale totale, è il primo azionista), ha un preciso
obiettivo: «Il sogno è diventare
la prima azienda al mondo integrata nel settore del colore nel
giro di dieci anni». Oggetto dell’ultima acquisizione, per quasi
81 milioni di euro, è stata l’inglese Daler-Rowney Lukas, specializzata in tempere e pastelli,
e grande fornitore dei grandi
magazzini Walmart.
D
Dottor Candela, per voi rappresenta un punto di svolta?
«Credo che il salto di qualità
l’abbiamo fatto a fine anno in
India, il più grande mercato del
mondo. Con Writefine Products Private abbiamo
un’azienda che cresce a doppia
cifra con il 3 davanti. Con Daler,
però, ora l’America è il nostro
primo mercato al mondo»
L’obiettivo di diventare leader
mondiali è alla vostra portata?
«I tempi li stiamo rispettando,
la quotazione in Borsa era funzionale a questo. Nel ’94 la Fila
fatturava 25 milioni, dopo quest’ultima operazione ne fattura
370: per diventare leader mondiali è indispensabile raddoppiare questo numero».
Su quali mercati puntate?
«Oggi le nostre quattro “gambe” sono l’Italia, il Messico, gli
Stati Uniti e l’India. L’obiettivo
in futuro è di crescere in Inghil-
11 di cui 2
in Italia
Fatturato
circa
370 milioni
di euro
- LA STAMPA
Obiettivo
2026
«Il sogno è
diventare la
prima azienda
al mondo
integrata nel
settore del
colore in dieci
anni», dice
l’ad di Fila,
Massimo
Candela
terra, nell’Europa Continentale, in Cina e in Brasile».
Dal punto di vista industriale, invece, come vi evolverete?
«Siamo diventati leader mondiali nei pastelli colorati e nei
pennarelli. Vogliamo diventare
numeri uno anche nel settore
delle tempere per amatori e teenager, comparto in cui DalerRowney ci ha fatto fare un passo in avanti. È un settore dove i
consumi sono molto interessanti così come i margini. Stiamo guardando anche alla carta
per il disegno».
Tutt’altro settore, non crede?
«Ma si accoppia perfettamente
col colore. Intendiamoci: non ci
interessa la carta per scrivere.
Parlo degli album da disegno per
i bambini o la carta per artisti.
Un domani sarebbe bellissimo
che il pastello Giotto andasse sul
mercato abbinato al suo album».
Tra i vostri marchi ci sono anche
Das, Pongo, Didò: mai pensato
di puntare anche sui giochi?
«Abbiamo valutato la possibilità, ma per fortuna ne siamo state fuori. Le logiche del giocattolo sono profondamente diverse
dalle nostre».
Come è andato il 2015?
«Approveremo i dati solo a fine marzo, ma posso già dire
che saranno in linea con gli ottimi risultati dei primi nove
mesi che segnavano già una
crescita di ricavi e del margine operativo lordo a doppia cifra. In generale mi aspetto una
crescita superiore alla media
degli ultimi 5 anni».
Aumenta la redditività?
«Il nostro settore si sta concentrando e l’esserci internazionalizzati ci sta dando una
grossa mano. Mi fa piacere che
l’anno di debutto in Borsa ab-
bia coinciso con numeri record. Vuol dire che abbiamo
fatto bene il nostro lavoro».
Voi siete approdati in Borsa fondendovi con la Spac «Space»
promossa da Gianni Mion, Sergio Erede e Roberto Italia, e non
con un’Ipo. Una buona scelta?
«La Spac è stata un’idea geniale. Certo, i costi sono stati
superiori rispetto a quelli che
avremmo avuto con l’Ipo. Ma
lo rifarei cento volte. Aziende
come la nostra sono troppo
piccole per attrarre interesse
da sole. La Spac ha fatto anzitutto un lavoro egregio di due
diligence sull’azienda, cosa
che normalmente il mercato
fa fatica a fare. E soprattutto
ci ha tolto una buona dose di
incertezza».
A che proposito?
«Ci siamo quotati in mezzo a
importanti operazioni di acqui-
Le nuove
frontiere
«Oggi le
nostre
quattro
“gambe”
sono l’Italia, il
Messico, gli
Stati Uniti e
l’India»,
prosegue l’ad:
ora puntiamo
all’Inghilterra
sizione. Un’Ipo avrebbe inserito
elementi di incertezza sul finanziamento, che avrebbe
stoppato le nostre strategie.
Con la Spac, invece, abbiamo
potuto continuare a generare
valore senza distrazioni».
Anzi, le banche vi hanno dato
più soldi di quanto vi serviva per
la Daler: 130 milioni contro un
prezzo di 80,8 milioni.
«In realtà i 50 milioni in più sono soldi che ci serviranno: siamo in un settore che si sta concentrando».
Prevede nuove acquisizioni nel
2016?
«Lo spero. Lavoriamo a un’operazione sempre internazionale,
in Europa».
Qual è la politica sul dividendo?
«Le aspettative verranno mantenute. Storicamente la Fila
aveva una politica molto conservativa, distribuendo circa il
10% del risultato. In Borsa le
attese sono più alte e, visto
l’anno straordinario che è stato il 2015, ci aspettiamo che le
attese degli investitori vengano soddisfatte; sarà comunque
l’assemblea degli azionisti di fine aprile a deliberare sul tema.
Ma non creda che il dividendo
sia l’unico tema considerato
dagli investitori: a una cedola
generosa molti preferiscono
una buona acquisizione. E io
sono d’accordo con loro».
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Ansaldo E. rileva le turbine di Ge
Personaggi
Ansaldo Energia ha concluso l’acquisizione da General
Electric delle attività relative alle turbine a gas avanzate
heavy duty di Alstom e della sua controllata Power
System Manufacturing (Psm) con sede in Florida.
L’operazione espanderà la presenza in Europa, Medio
Oriente e Stati Uniti di Ansaldo Energia e amplierà il
portafoglio di prodotti e servizi. Inoltre consentirà un
raddoppio del fatturato nei prossimi cinque anni.
«Ansaldo Energia diventa un protagonista globale più
importante - ha detto l’ad Giuseppe Zampini (nella
foto) -, con un portafoglio prodotti ancora più ampio
e un’esclusiva piattaforma tecnologica di service per
la maggior parte delle turbine a gas realizzate da altri
produttori di componenti, compresi i modelli più
avanzati». Passeranno sotto le insegne Ansaldo anche
400 dipendenti di Alstom a Baden, in Svizzera.
.
Lavoro in corso .27
I cinquant’anni di Bellucci Spa
Bellucci S.p.A. festeggia i suoi primi cinquant’anni.
Nata nel 1966 a Torino è la più «longeva» azienda
italiana di informatica. La società festeggia il mezzo
secolo con una serie di eventi nell’arco di tutto l’anno e
la convention/concerto di ottobre al Sermig (Arsenale
della Pace) di Torino a cui parteciperanno seicento
invitati.
LA CORSA VERSO LA PRESIDENZA
Confindustria, sprint tra manovre e alleanze
Un mese per il successore di Squinzi: ecco chi sono e chi rappresentano i quattro candidati
PAOLO BARONI
Questi sono i giorni della conta dei voti, i giorni che decidono il futuro
di Confindustria. Ma sono anche i giorni in cui si tessono le alleanze, si
manovra sottotraccia contrattando vicepresidenze o incarichi di prestigio (dalla presidenza del «Sole 24 ore» a quella dell’Università Luiss). Di qui a fine marzo sapremo chi prenderà il posto di Giorgio
Squinzi, ma i giochi verranno chiusi ben prima. Quattro i candidati,
molto diversi tra loro, innanzitutto per tipologia e dimensioni di impresa che rappresentano. In campo ci sono infatti il bolognese Alberto Vacchi, il bresciano Marco Bonometti, il romano Aurelio Regina e il
salernitano Vincenzo Boccia. Per tutti l’imperativo è rilanciare il ruo-
lo e l’immagine di Confindustria. Dalla scorsa settimana i tre saggi
(Adolfo Guzzini, Giorgio Marsiaj e Luca Moschini), che hanno imposto il silenzio stampa a tutti e 4, stanno consultando gli associati. Sono
già stati a Milano e Roma. Il 3 marzo saranno a Torino, l’8 di nuovo a
Milano, il 9 a Verona. I 4 candidati, invece, dopo esser stati a Torino,
oggi saranno a Padova per incontrare le imprese del Triveneto, che
dispongono di un pacchetto di voti che potrebbe essere decisivo, mentre mercoledì saranno a Napoli. Per partecipare alla fase finale della
corsa (il 17 marzo la presentazione al Consiglio generale, il 31 il voto
decisivo) serve l’appoggio di almeno il 20% dei delegati. Di qui ad allora tutto è possibile. Compreso uno o più apparentamenti.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ALBERTO VACCHI
Il candidato di Milano e Bologna
che piace anche a Fiom e Pd
È
stato il primo a muovere,
annunciando la sua
disponibilità a candidarsi
ancor prima che si insediassero
saggi. Mossa che ha creato
qualche malumore ma che lo ha
messo subito in pole position
per il dopo Squinzi. Alberto
Vacchi, presidente del gruppo
Ima e dell’Unindustria
bolognese, ha già raccolto
l’appoggio della potente
Assolombarda, di tutta la
Confindustria dell’Emilia
Romagna, di Bergamo e
Varese. Si dice che anche sia il
candidato preferito da
Montezemolo, ma l’ex
presidente della Ferrari, dice di
stare «5 metri lontano». Ed
invita «gli altri past president a
fare altrettanto». Giunto a
metà del guado a Vacchi manca
solo lo scatto decisivo, o magari
di chiudere l’alleanza giusta.
Certamente dei 4 è
l’imprenditore che vanta le
performance più brillanti: la
Alberto Vacchi, 52
anni, laureato in
giurisprudenza, è
presidente e ad del
Gruppo Ima e
numero uno di
Unindustria Bologna.
Piace a Prodi, al
ministro del Lavoro
Poletti e alla Fiom,
con cui intrattiene
buoni rapporti
sua Ima con 4600 dipendenti
sparsi in 30 stabilimenti è
leader mondiale nel packaging
per l’industria farmaceutica, la
cosmesi e l’alimentare, con 1,1
miliardi di fatturato 2015
(+29,8%) ed il 90% di export.
Vacchi è stato etichettato
come l’uomo del dialogo col
sindacato, «amico della Fiom»,
in virtù degli accordi aziendali
siglati anche col sindacato
guidato da Maurizio Landini.
Ed è certamente ben visto dal
centrosinistra: Prodi, il
ministro del Lavoro Poletti ed il
governatore emiliano
Bonaccini hanno infatti
salutato positivamente la sua
discesa in campo. Ma sono
buoni i suoi rapporti anche col
fronte opposto. Lui rifugge ogni
etichetta e si proclama uomo
«del confronto e del dialogo
orizzontale, non calato
dall’alto». «Falchi? Colombe?
Categorie superate» dice. [P.BAR.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VINCENZO BOCCIA
Il salernitano scelto dai Piccoli
e appoggiato da Marcegaglia
L
a base di partenza di
Vincenzo Boccia è
certamente importante,
perché è il candidato della
Piccola Industria, che
rappresenta la gran
maggioranza degli associati a
Confindustria. Gode
dell’appoggio dell’ex presidente
Emma Marcegaglia, ora
numero uno dell’Eni, e a breve
potrebbe conquistare anche i
voti dei Giovani.
All’imprenditore salernitano,
già numero uno dei Piccoli
(proprio con Marcegaglia
presidente) ed ora presidente
del Comitato tecnico credito e
finanza nella squadra di
Squinzi, viene innanzitutto
riconosciuto un grande spirito
di servizio. Ed in questa chiave
Boccia ha accettato di
candidarsi, raccogliendo subito
consensi, non solo al Sud ma
anche in Veneto e nel Nord
Ovest. Indicando lui la Piccola
industria ha voluto scegliere
AURELIO REGINA
Il manager attento alla politica
che vuol “rigenerare” gli imprenditori
È
certamente il più
«politico» dei quattro
candidati. Metà
imprenditore (è azionista e
presidente di Manifatture
Sigaro Toscano) e metà
manager, in qualità di partner di
una delle più importanti società
di cacciatori di teste, la Egon
Zehnder. Nel primo biennio di
mandato era uno dei
vicepresidenti di Squinzi, poi la
rottura per «diversità di
vedute». Ora Aurelio Regina, 53
anni, foggiano, si candida per la
poltrona più alta di viale
dell’Astronomia perchè
«Confindustria ha bisogno di
una rigenerazione». «La nostra
associazione - ha spiegato in una
intervista - ha perso un certo
ruolo, ma può tornare a essere
centrale. Per farlo c’è bisogno
non solo delle competenze di un
singolo ma di una squadra forte
e coesa, che ridisegni il nostro
assetto organizzativo.
Confindustria, per essere
Aurelio Regina,
foggiano, classe 1963
laureato in scienze
politiche, è
presidente e
azionista di
Manifatture Sigaro
Toscano e partner
della società di
consulenza Egon
Zehnder
all’altezza, dovrà tornare ad
essere un grande policy maker
capace di generare progetti di
modernizzazione, mettendo la
competitività al centro». A suo
parere il prossimo presidente
«deve essere un primus inter
pares», ma soprattutto deve
essere un imprenditore che ha
«come riferimento non solo il
mercato e le imprese ma anche
il mercato politico e
istituzionale, interno e
internazionale, avendo capacità
di inserirsi in questo con i tempi
e le qualità comunicative
indispensabili».
Regina è il candidato ufficiale
dei Lazio, di cui è stato in
passato presidente, e gode
dell’appoggio di uno dei past
president più attivi, Luigi Abete,
di Fs e Finmeccanica, di
Farmindustria e Federacciai. Al
momento decisivo potrebbe
anche formare un ticket con
[P.BAR.]
Boccia.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Laureato in economia
e commercio, classe
1964, Vincenzo
Boccia, già
presidente della
Piccola Industria è
amministratore
delegato della Arti
Grafiche Boccia e
guida il Comitato
tecnico credito e
finanza.
«un industriale manifatturiero,
autorevole e indipendente,
carismatico e di comprovata
attitudine alla leadership, di
lunga militanza associativa, con
un’approfondita conoscenza del
sistema e della tecnostruttura;
una personalità caratterizzata
da una forte attitudine alla
delega, all’ascolto dei territori,
alla sintesi delle diverse
sensibilità, con grandi capacità
comunicative».
Boccia è amministratore
delegato della Arti Grafiche
Boccia, che da oltre 50 anni
opera nel settore graficoindustriale, stampando
periodici, quotidiani, cataloghi
ed etichette. La società ha un
fatturato di oltre 40milioni di
euro, cresciuti di oltre il 200%
negli ultimi dieci anni, per un
terzo realizzato all’estero. Le
ultime voci lo danno in crescita
di consensi, anche se Vacchi
sarebbe ben più avanti. [P.BAR.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
MARCO BONOMETTI
Un meccanico “puro”, allergico
a cordate e gruppi di pressione
S
e Vacchi è «l’amico della
Fiom», Bonometti è il
«falco». Etichetta che
magari non gli piacerà. Di
certo, però si riconosce a pieno
nella linea tenuta da
Federmeccanica in fatto di
rinnovo dei contratti, in base
alla quale «la ricchezza che non
si produce non si può
distribuire». Imprenditore di
terza generazione, oggi
Bonometti è presidente degli
industriali di Brescia e numero
uno di Omr holding , un gruppo
industriale internazionale che
opera nel settore automotive
con 9 stabilimenti in Italia e 6
all’estero, 3000 dipendenti e un
fatturato di 600 milioni di euro.
Prima che scattasse il black out
imposto dai tre saggi
Bonometti è riuscito a rendere
pubblica una sua letteramanifesto intitolata
«Confindustria per le imprese»
nella quale propone «una
Confindustria fedele al suo
Ingegnere
meccanico, classe
1954, Marco
Bonometti è
presidente degli
Industriali di Brescia e
di OMR Holding,
società che opera nel
settore
dell’automotive. Tra i
suoi sponsor l’ex
presidente Antonio
D’amato
storico spirito di servizio,
lontana dalle logiche della
peggiore politica, sempre
condannata dagli imprenditori.
Perché sono profondamente
convinto che in Italia ci siano i
mezzi e le potenzialità per
rinascere e affrontare le sfide
economiche che si stanno
profilando, alla pari con
chiunque». Per Bonometti il
presidente di Confindustria
deve «essere un uomo libero, al
servizio delle imprese, di tutte
le imprese, non di gruppi di
pressione che agiscono a
sostegno dei loro specifici,
particolari interessi». Per
questo non farà cordate,
«perchè non mi interessa
occupare una poltrona», né
cercherà «appoggi politici o
sindacali». Per ora, oltre ai voti
di Brescia, Bonometti può
contare sull’appoggio di
Antonio D’Amato e di buona
parte della Campania.
[P.BAR.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
28 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
La posta
di Maggi
A CURA DI GLAUCO MAGGI
[email protected]
COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA
[email protected]
Le lettere vanno spedite alla redazione
di TuttoSoldi in via Lugaro, 15
La scadenza
dei Buoni fruttiferi
Questi prodotti di risparmio possono essere riscossi entro
la fine del trentesimo anno successivo a quello di emissione
1 Qualche tempo fa, in
occasione della
ristrutturazione della mia casa
di montagna, ho trovato un
Buono postale fruttifero di 500
lire (n. 000.340), emesso il 4
ottobre 1941 dall’ufficio postale
del paese, dove allora mia
mamma viveva con la sua
famiglia. Il buono è firmato dal
suo babbo ed è a favore della
figlia (mia mamma). Il
documento è conservato
benissimo nonostante gli anni
trascorsi. Il diritto a riscuotere
l’importo è prescritto? Sul
buono non sono indicate date
di scadenza. Se non fosse
possibile riscuotere alcunché
dalle Poste, esiste un mercato
dei titoli vecchi come oggetti
da collezionismo?
MARCO SAL.
Dall’ufficio stampa di Poste
Italiane precisano che «il buono
fruttifero postale in possesso del
cortese lettore, emesso in data
04/10/1941, di 500 lire, risulta
scaduto e non rimborsabile.
Infatti, come stabilisce l’art. 176
del Testo Unico del Risparmio
postale (D.P.R. 29 marzo 1973 n.
156) “i buoni postali fruttiferi
possono essere riscossi entro la
fine del trentesimo anno
successivo a quello di emissione.
Dal 1° gennaio successivo, i
buoni non riscossi cessano di
essere fruttiferi e sono
rimborsati a richiesta
dell’avente diritto entro il
termine di prescrizione di
cinque anni; la prescrizione è
interrotta da un atto di
richiesta o diffida. Il buono
risulta prescritto il 1° gennaio
1977 per un valore di rimborso a
scadenza di lire 2.380
equivalente a 1, 23 euro». Alla
seconda domanda la risposta è
sì. Il lettore si può rivolgere ai
negozi e alle bancarelle di
monete e di documenti
finanziari scaduti per sapere se
esista già un mercato dei buoni
postali vecchi come il suo, e quale
sia il grado di appetibilità
commerciale attuale. In rete c’è
anche un portale per collezionisti
di azioni, obbligazioni, buoni
postali, biglietti della lotteria
eccetera, www.scripofilia.it., che
mette in contatto chi è
potenzialmente interessato alla
compravendita di questi oggetti
dal valore storico, e che possono a
volte essere validi anche sotto
l’aspetto grafico-artistico. Il
prezzo è ovviamente in funzione
della rarità e della domanda di
ogni esemplare, e conta sempre
molto lo stato di conservazione.
Conto intestato
a quattro persone
1 Ho un conto corrente
?
il
quesito
L
famigliare intestato a quattro
persone e mi vedo costretta
(per motivi personali) a
eliminarne due, ma non vorrei
chiudere il conto. La banca mi
ha riferito che non è possibile,
e che devo chiuderlo e aprirne
un altro. Sono rammaricata
perché ho delle agevolazioni e
nel nuovo conto non sarebbe
più possibile. Sono già
intestataria di 2 altri conti;
cosa comporterebbe un altro
conto oltre le spese?
DOMENICA
Attualmente non è possibile
variare la cointestazione di un
conto corrente, quindi è
corretto il consiglio della
banca di aprirne un altro con
nuove intestazioni. Per quanto
riguarda le agevolazioni non si
capisce perché la banca non
potrebbe attribuirle anche al
nuovo conto, a meno che non
siano legate strettamente agli
intestatari da eliminare (ad
esempio se fossero dipendenti
di una società con la quale
esiste una convenzione
commerciale). Il numero dei
conti non ha rilevanza ai fini
fiscali, antiriciclaggio ecc.,
quindi va solo valutata
l’opportunità di sostenere altri
costi oltre a quelli dei conti già
esistenti.
Trentasette anni
di contributi
di regolare e ridurre i suoi consumi) emergono grandi criticità.
Tutti gli edifici costruiti prima degli Anni 90 non sono coibentati; gli alloggi sfavoriti,
quelli all’ultimo piano e sopra il
piano pilotis o quelli mal esposti, mentre prima godevano della suddivisione della spesa tra
tutti i condòmini, ora subiscono
notevoli incrementi di spesa
per il riscaldamento e (spesso)
non hanno il beneficio calorico
che avevano prima.Dovendo ripartire i consumi con una quota
fissa (determinata da un tecni-
1 Può il fratello, unico
lavoratore in famiglia,
usufruire dei 3 giorni di
permesso per la sorella
disabile grave con indennità
di accompagnamento in
presenza dei genitori padre
pensionato e madre casalinga
entrambi 64enni? Le sarei
grato di una risposta
chiarificatrice, poiché la
scuola dove insegno ha
rifiutato la mia richiesta.
LETTERA FIRMATA
1 Sono nato il 19 febbraio
1958. Ho 37 anni di contributi,
quando posso andare in
pensione?. Una volta se ben
ricordo era 40 anni di
contributi con qualsiasi età.
A.R.
Se lei continua a pagare
contributi senza soluzione di
continuità potrà raggiungere il
traguardo della pensione
anticipata con il versamento
complessivo di 43 anni + 5
mesi di contribuzione, con
diritto alla pensione dal mese
di agosto 2022. Se non
aggancerà tale anzianità
contributiva maturerà la
pensione di vecchiaia con 67
anni + 8 mesi d’età, a
decorrere da novembre 2025.
Contabilizzazione
del calore: una normativa
che va migliorata
a normativa comunitaria
e le disposizioni attuative
introdotte nell’ordinamento italiano, in primis il
D.Lgs. 102/2014, hanno voluto
favorire il risparmio energetico
e la regola per cui ciascuno paga l’energia effettivamente utilizzata; previste anche rilevanti
sanzioni per chi non darà piena
attuazione alle normative entro
il 31.12.2016.
Negli edifici in cui si è proceduto alla contabilizzazione
(consente di misurare i consumi di ciascuno) e alla termoregolazione (consente a ciascuno
Permessi per la
sorella disabile
co secondo le norme Uni in modo da tenere conto di dispersioni etc.. e non più in modo forfettario) ed il resto a consumo, è
evidente che aumenta la spesa
di chi deve chiedere più calore
per compensare la posizione
sfavorita, specie se non vi sono
coibentazioni. La normativa
sanziona la mancata ripartizione secondo i criteri appena
esposti, anzi, ogni singolo condòmino potrebbe impugnare
delibere dell’assemblea condominiale che ripartiscono i consumi in modo diverso.
La normativa non consenti-
Un tempo le leggi ponevano
ostacoli alla possibilità di avere
i giorni di permesso da parte di
fratelli e sorelle. Lo
ammettevano a condizione che
non fosse presente altro
familiare non lavoratore in
condizione di prestare
assistenza. Ma credo che il
decreto legislativo 119 del 2011
non ponga più questa esclusione
trattandosi di parenti entro il
secondo grado, per cui ritengo
che alla sua richiesta la scuola
debba dare risposta positiva.
Pensione ai nati
nel 1956
1 Nata nel 31 gennaio 1956,
rebbe neppure l’adozione di coefficienti correttivi finalizzati a
ridurre le percentuali di consumo e contribuzione degli alloggi
sfavoriti.
L’unica deroga ammessa dal
D.Lgs. 102/2014 (art. 9, comma
5, letl. d) è quella di consentire ma solo per la prima stagione
termica successiva all’installazione dei dispositivi - che la suddivisione si faccia in base ai millesimi di proprietà, in attesa di
«prendere le misure» e mettere
a fuoco il funzionamento degli
impianti, evitando incrementi
di spesa ed eccessive disparità
di trattamento tra alloggi. Questa la situazione attuale.
Occorrerebbe valutare l’ammissibilità dei coefficienti correttivi per evitare animosità e
disparità tra i condòmini.
PIER PAOLO BOSSO
CONFEDILIZIA
Previdenza
Figli superstiti, il diritto alla pensione vale fino al termine degli studi
BRUNO BENELLI
L
a pensione ai superstiti
spetta ai figli secondo una
determinata graduatoria
dettata dalla legge, che divide la
prole in due principali gruppi: i
minori di età e i maggiorenni.
Ognuno di essi ha precisi limiti di
tempo, oltre i quali si perde il diritto alla prestazione. Vediamo come
si presenta la situazione.
A - Per i figli minorenni l’unico
limite è quello dei 18 anni di età.
Una volta superata la minore età
si perde il diritto alla pensione ai
superstiti salvi i casi in cui il ragazzo vada a scuola o sia inabile.
B – Se è studente di scuola media superiore il ragazzo ha diritto
alla pensione fino alla licenza di
maturità. La pensione è pagata
anche se il ragazzo è un po’ “somarello” e viene bocciato per cui deve rifare l’anno. In ogni caso può
arrivare al massimo fino al compimento dei 21 anni. Ovviamente la
pensione spetta anche nei mesi in
cui il ragazzo è a “piede libero”, nel
senso che ha terminato il ciclo con
il diploma di maturità (31 luglio) e
deve ancora iscriversi all’università (1° novembre).
C – Se il soggetto si iscrive all’università continua ad avere diritto alla pensione per tutto il corso legale di laurea. Se il corso è di
4 anni la pensione viene pagata
Riconosciuta
la frequenza
ai conservatori
e ai master
per 4 anni. Se il corso è di 5 la pensione è pagata per 5 e così via. Una
volta presa la laurea può iscriversi
a un’altra facoltà. In ogni caso non
può andare oltre i 26 anni di età.
Essendo la prestazione legata
al percorso scolastico, qual è esattamente il mese fino al quale sono
pagate le pensioni? Occorre distinguere tra scuola secondaria di
primo grado, di secondo grado e
scuola universitaria.
1 – La scuola secondaria di primo grado termina con il 30 giugno. 2) La scuola secondaria di secondo grado finisce il 31 luglio. 3)
L’università termina con il 31 ottobre, ma è possibile pagare la pensione in presenza di una proroga
del corso fino alla sessione terminale di febbraio/aprile,
a condizione che il ragazzo termini il corso con il diploma di laurea, altrimenti la sessione ricade
nel periodo di “fuori corso” che
annulla il diritto alla pensione.
D – Se il soggetto è totalmente
inabile a qualsiasi proficuo lavoro
non ci sono limiti di età. La pensione è pagata finché l’interessato resta inabile.
A proposito di universitari la
pensione è ammessa per le iscrizioni a scuole statali e non statali
riconosciute, a corsi di livello universitario, a scuole e corsi di specializzazione e perfezionamento,
corsi di integrazione e cultura annessi a facoltà universitarie. Validi
gli studi esteri se equivalenti a
quelli italiani, i conservatori di
formazione artistica e musicale,
gli istituti tecnici superiori (Its), i
master universitari, i dottorati di
ricerca,la frequenza a una facoltà
straniera con la borsa di mobilità
Erasmus. Non sono invece validi i
tirocini formativi e di orientamento cui si accede dopo la laurea.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
inizio lavoro a 15 anni nel 1°
maggio 1971 e finito come
artigiana nel 31 gennaio 1997
con un totale di contributi
pari a 1296 settimane. Quando
avrò diritto alla pensione?
CORNELIA RICCI
Secondo le norme attuali
avrà diritto alla pensione di
vecchiaia a decorrere dal mese
di luglio 2023.
Valvole
termostatiche
1 L’obbligo dell’installazione
delle valvole termostatiche
scadeva il 31/12/2016.
Nell’assembla di condominio
non è stata approvata
l’installazione. L’assemblea può
decidere di non installare le
valvole? L’amministratore
come deve comportarsi? La
sanzione nel caso non si
rispetti la normativa a quanto
ammonta?
P.B.
L’art. 9, quinto comma, del
Dlgs 102/2014 è norma
imperativa e inderogabile e
stabilisce l’obbligo di
l’installazione entro il 31
dicembre 2016 di contatori
individuali per misurare
l’effettivo consumo di calore per
ciascuna unità immobiliare.
L’assemblea sarà necessaria per
deliberare la scelta del
preventivo dei lavori. Ove
l’assemblea decida di non
ottemperare alla disposizione
imperativa sulla
contabilizzazione, è opportuno
che l’amministratore faccia
risultare a verbale le
responsabilità cui va incontro il
condominio, con esonero di
proprie responsabilità al
riguardo: ai fini del rispetto
della legge citata, potranno
intervenire gli organi preposti
all’attuazione del Dlgs 102/2014.
La sanzione amministrativa
dovuta alla mancata adozione
della contabilizzazione e della
termoregolazione può variare da
500 a 2.500 euro, oltre alla
diffida a eseguire l`intervento
entro 45 giorni.
Hanno collaborato:
GIANLUIGI DE MARCHI
BRUNO BENELLI
SILVIO REZZONICO,
PRESIDENTE CONFAPPI
domande
e risposte
Se i 57 anni di età vengono raggiunti
nel mese di aprile 2016 è possibile
avere l’opzione donna, in quanto non
è ancora trascorso il periodo di apertura della finestra?
DORA D’AURIA
Proprio no. L’apertura della finestra
è una cosa, i requisiti per l’opzione
un’altra. Essi devono essere stati
raggiunti entro il 31 dicembre 2015.
Un nonno può avere l’assegno familiare per del nipote che mantiene al
posto della mamma e del papà, per
aiutarli nel menage familiare?
G. I.
Risposta affermativa, a condizione
che i genitori del minorenne dimostrino di avere redditi di un certo
importo, non superiore ai limiti stabiliti di anno in anno. Solo così Inps
può pagare la prestazione sulla pensione del nonno.
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Lettere e Commenti .29
.
IL DEBITO SANO
CHE SERVE
«P
AL PAESE
Il tramonto
del brunch
MARCO
BELPOLITI
ANDREA MONTANINO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
reoccupa il rallentamento
della Cina, che sta riducendo
la domanda di materie prime. Preoccupano alcuni grandi paesi emergenti come il Brasile che,
tra corruzione, inflazione, recessione e alto debito pubblico è forse il
candidato numero uno per la prossima crisi. Preoccupa il basso prezzo del petrolio e i suoi effetti destabilizzanti, non solo su alcuni paesi
fortemente dipendenti dalle entrate derivanti dalla vendita di greggio, ma anche per le conseguenze
che si potranno determinare sulla
nuova industria dell’estrazione di
petrolio (e gas) nata in questi ultimi
anni negli Stati Uniti.
Tutte queste incertezze si innescano in un complesso scenario
geopolitico: Siria, Libia, crisi dei rifugiati in Europa, Ucraina, tensioni
tra Russia e Turchia, referendum
in Gran Bretagna solo per citare le
questioni più evidenti. Curiosamente, le grandi crisi stringono nella morsa l’Europa, che a sua volta è,
mai come ora, alla ricerca di una
nuova identità.
In questo scenario che, secondo
le parole del Cancelliere inglese
Osborne pronunciate durante i meetings presenta elementi di rischio
molto elevati, è difficile immaginare soluzioni globali. Il G20 non è però neanche riuscito a trovare delle
linee condivise di azione, e si è limitato ai soliti buoni propositi. E’ dunque a ciò che manca nel comunicato finale, piuttosto che ai suoi contenuti, che bisogna guardare.
Manca una linea comune da seguire per rilanciare la crescita e il
punto della contesa rimane il debito pubblico: c’è chi vorrebbe più
spesa pubblica e meno tasse (dunque più deficit e debito) per rilan-
P
Da domani
Salvatores
risponde
ai lettori
Fino a venerdì
sarà Gabriele
Salvatores, premio Oscar per
«Mediterraneo»,
a rispondere alle
lettere sul cinema, gli Oscar,
i film preferiti
dai lettori.
Scrivete a [email protected]
LA RICERCA
HA BISOGNO
DEI GIOVANI
MASSIMO INGUSCIO*
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
bene chiarire da subito
che non ci sono una
scienza di base e una
scienza applicata, ma che esiste solo scienza buona o cattiva. I grossi salti nell’innovazione tecnologica, infatti, derivano quasi sempre dalle scoperte
scientifiche che sono frutto di
curiosità. Una nuova concezio-
È
ne della ricerca deve quindi partire da un’ottima politica di reclutamento. E’ da giovani che si
è più curiosi, più creativi, più
pronti a cogliere quelle deviazioni dai percorsi tradizionali verso
frontiere interdisciplinari che, a
volte a sorpresa, portano al nuovo. E’ dunque di fondamentale
importanza dare la possibilità ai
giovani meritevoli di entrare da
subito in un mondo della ricerca
sempre più competitivo a livello
internazionale. Certo, i finanzia-
LA STAMPA
Quotidiano fondato nel 1867
1
DIRETTORE RESPONSABILE
MAURIZIO MOLINARI
CONDIRETTORE
MASSIMO RUSSO
VICEDIRETTORI
FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO TIBERGA
ciare la crescita nel breve periodo
e chi invece considera questo tipo
di politiche inadatte e pericolose.
Tra i primi si schierano le grandi
organizzazioni economiche internazionali, Ocse e Fondo Monetario
Internazionale. Tra i secondi, la
Germania.
Chi dovrebbe fare politiche di
stimolo fiscale sono, secondo Ocse
e Fmi, i Paesi che hanno margini di
bilancio. Ma se guardiamo alla nostra Europa ad esempio, soltanto
cinque Paesi su 28 – Germania,
Olanda, Lussemburgo, Slovacchia
e Estonia - vengono considerati
dalla Commissione Europea pienamente in linea con gli obiettivi
del Patto di Stabilità e Crescita e
quindi potrebbero avere la possibilità di politiche espansive. Inoltre,
non va dimenticato che il debito
pubblico aggregato dell’Unione
Europea è aumentato in modo
consistente negli ultimi anni, passando da poco meno di 8 mila miliardi di euro nel 2008 a più di
12.500 miliardi nel 2015, con un aumento del 60 per cento. Questi due
elementi, porterebbero a dire che
no, non c’è molto spazio per fare
politiche espansive e che la crescita va stimolata in altro modo.
Dall’altra parte però va considerato l’eccezionale basso livello dei
tassi di interesse a cui molti paesi
finanziano oggi il loro debito pubblico: Germania, Francia e Olanda
emettono nuovo debito a 10 anni
con tassi inferiori allo 0,5 per cento; Italia, Spagna, e Gran Bretagna
sono tra l’1 e il 2 per cento, cosi’ come gli Stati Uniti e il Canada. Si capisce come, a questi tassi, sarebbe
oggi conveniente indebitarsi.
Il punto di equilibrio tra le due
posizioni va ricercato non su quanto spendere, ma soprattutto come
spendere, la qualità più che la
quantità. Affinché una politica
menti sono importanti, ma molto importante è la loro qualità:
bisogna ad esempio evitare distribuzioni a pioggia: l’assenza
di strategia rende difficile il raggiungimento di massa critica su
temi scelti che ci portino a divenire un eccellente riferimento
nel mondo ed a produrre ulteriore sviluppo, anche economico industriale. Il decreto con cui lo
scorso 26 febbraio il ministro
dell’Istruzione dell’Università e
della Ricerca assegna agli enti
pubblici di ricerca fondi per un
reclutamento nuovo, coglie in
pieno l’aspetto cruciale della necessità di selezionare giovani
con criteri di sola meritocrazia
competitiva. I numeri sono significativi anche se non grandissimi,
ma molto importante è la qualità
del provvedimento che fornisce
un importante strumento per ac-
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA FRANCESCO BEI
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI,
TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA,
ANDREA MALAGUTI INCHIESTE,
MAURIZIO ASSALTO CULTURA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI,
RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT,
LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA,
GUIDO BOFFO CRONACA DI TORINO
Minima
espansiva abbia successo in un era
di alti debiti pubblici come quella
che vivono oggi molti Paesi, e certamente gran parte dell’Europa, è
necessario che la maggiore spesa
pubblica sia indirizzata su interventi che diano, nel medio periodo,
rendimenti più elevati dei costi.
Solo in questo modo i mercati finanziari vedrebbero con benevolenza un aumento del debito pubblico, continuerebbero a comprarlo e aumenterebbero la fiducia nel
Paese. Con i costi di finanziamento
a livelli storicamente bassi questo
è possibile, e investimenti pubblici
di qualità in infrastrutture, ricerca
e capitale umano avrebbero probabilmente tale effetto.
Se invece il maggior debito pubblico venisse a determinarsi attraverso una riduzione di tasse, i policy makers dovrebbero trovare gli
strumenti per favorire una maggiore spesa privata in iniziative che
hanno effetti benefici nel lungo periodo: ancora una volta, infrastrutture, ricerca, capitale umano.
L’Italia potrebbe farsi portavoce di questa terza via perché ha dimostrato in modo inequivocabile
nel corso degli ultimi 20 anni di
avere la capacità di gestire il suo
debito pubblico senza traumi. E’
per questo che l’incontro di Roma
tra Renzi e Juncker è importante:
non si tratta di ottenere qualche
decimale di flessibilità quest’anno,
ma promuovere un approccio diverso. Uno sforzo coordinato tra
bilancio europeo e bilanci pubblici
nazionali, magari anche l’emissione di eurobond per la crescita che
finanzino infrastrutture, ricerca e
capitale umano verrebbe visto non
come un tentativo di guadagnare
qualcosa nel breve periodo ma come una nuova politica economica
europea.
overo Brunch». Il volantino con questo
titolo è sul bancone del bar. Raffigura
un uovo alla coque con grattugiati sopra pezzi di tartufo. Stanco del solito brunch?
Passa al pranzo della domenica da noi con un
menù in pieno stile», così recita la pubblicità del
locale. Anche il brunch è tramontato, e non solo a
Milano che del pasto intermedio tra mattina e
mezzodì è stata la capitale, ma in tutta Italia.
La parola «brunch» è la fusione di «br(eakfast)»,
prima colazione, e (l)unch, pranzo. Entrata in circolazione nel 1965, anno della sua diffusione in
Gran Bretagna e in America, costituisce un pasto
della tarda mattinata che unisce colazione e pranzo. Si è imposto poi con la gentrificazione delle città
in Europa, come negli Stati Uniti. Ci si alza tardi
domenica mattina, momento in cui si dorme finalmente a lungo, si esce con la famiglia, o con gli amici
stretti, e si va a fare un
unico pasto. La qualità
del brunch consiste nel
fondere il dolce con il
salato: bacon, uova, prosciutto, con pasticceria
e frutta; ma anche carni
fredde e pesce affumicato (salmone e aringa) e insalate di verdura. Il
dépliant pubblicitario sottolinea come sia possibile
fare un pranzo completo, ma con «il ritmo rilassato
della domenica», che è poi il vero ingrediente invisibile del brunch, dove è fondamentale servirsi a un
buffet senza camerieri intorno, senza l’attesa della
comanda e l’arrivo dei piatti che tiene irrimediabilmente seduti al desco. Ci si alza, si pilucca, si riempiono i piatti, si commenta. Perché non è più di moda il brunch? Perché c’è la crisi economica, prima
di tutto, e perciò si mangia meno la domenica in bar
e locali; perché la classe media in ascesa, nata con
start-up, informatica e digitale, non è più tale, e ha
subito una battuta d’arresto anche nei costumi;
perché il modello hipster, che si è affermato nei locali trendy di Milano e dintorni, non è compatibile
con il pranzo domenicale del brunch, che è per sua
natura famigliare o aggregativo.
L’hipster è tendenzialmente un solitario che vive
in mezzo ad altri solitari scambiandosi occhiate
mentre digita sulla sua tastiera navigando grazie al
wi-fi del locale; il pasto del mattino è invece un rito
collettivo per la famiglia, quella composta dai consanguinei e quella allargata degli amici del cuore, la
banda dei quarantenni con prole al seguito. Il locale
dove ho trovato la pubblicità offre al posto del
brunch tre antipasti, un primo a scelta, un secondo
e il dessert con l’immancabile zenzero. Solo 30 euro, bevande escluse. Niente di nuovo sopra il tavolo.
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quisire giovani uomini e donne
privilegiando l’eccellenza. Un primo aspetto qualificante è che già
nella distribuzione delle risorse
tra i vari Enti si sia tenuto conto
solo parzialmente della loro
grandezza. Come illustrato con
trasparenza riguardo ai criteri
seguiti, un peso importante hanno infatti avuto l’indice di sostenibilità economica - che premia gli
Enti in cui il costo complessivo
del personale pesa percentualmente di meno rispetto al finanziamento ministeriale - ed ancor
di più la valutazione della Qualità
della Ricerca operata dall’Anvur.
E’ importante che anche in Italia
si stia consolidando sempre più la
buona pratica della valutazione
che in tutti i Paesi più scientificamente e tecnologicamente avanzati è strumento che affianca costantemente le scelte per il finan-
ziamento della ricerca. Ogni Ente, poi, è invitato ad operare tempestivamente in quanto spesso le
lentezze, burocratiche e non, fanno perdere la competizione con
altre istituzioni straniere nell’attrarre i migliori. Ma l’aspetto più
stimolante è quello delle priorità
da considerare nella selezione.
Eccone una sintesi: si vogliono
assumere giovani che abbiano
conseguito un PhD da non più di
5 anni; il fatto che si usi il termine
PhD e non quello nostrano di dottorato di ricerca sembra essere
un invito ad allargare il parterre
dei possibili candidati. La qualità
della produzione scientifica è la
base per il giudizio, ma si parla
anche di riconoscimenti nazionali o internazionali e di esperienze
di ricerca maturate, a qualsiasi titolo, in centri nazionali o internazionali, pubblici o privati. Questo
1
ITALIANA EDITRICE SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE
AMMINISTRATORI
LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE
AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO
DIRETTORE EDITORIALE MAURIZIO MOLINARI
DIRETTORE CREATIVO MASSIMO GRAMELLINI
RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. LGS.196/2003):
MAURIZIO MOLINARI
aspetto va nella direzione di premiare la mobilità, sia geografica
sia tematica, che è fattore fondamentale di arricchimento culturale e spesso stimolo per nuova
creatività. Si può ben sperare in
una ripartenza che favorisca la
competitività del nostro sistema
ricerca. Il compito degli Enti sarà
non solo quello di cogliere le nuove opportunità ma anche quello
di saper creare opportunità di finanziamento iniziale ed un ambiente di lavoro efficiente. La mia
esperienza dice che selezionare
giovani creativi, liberi di seguire
un tracciato di strategia scientifica, significa anche avere in casa
autorevoli attrattori di fondi su
progetti internazionali sempre
più competitivi.
*Presidente del Cnr
e Accademico dei Lincei
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1
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RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO
L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO 5, ELMAS (CAGLIARI)
©2016 ITALIANA EDITRICE S.P.A
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LA TIRATURA DI DOMENICA 28 FEBBRAIO2016 È STATA DI 259.385 COPIE
TM
1
23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Una stele egizia da Torino a Gerusalemme
La stele della dea Qadesh (1300 a.C.) conservata al Museo Egizio
di Torino vola a Gerusalemme per la mostra «Faraone a Canaan:
la storia non detta» che si aprirà mercoledì al Museo di Israele.
Per la prima volta sarà raccontata l’epoca del regno egiziano
sull’antico Israele, la Terra di Canaan: un periodo caratterizzato
da una profonda e mutua influenza tra i due popoli. «Migliaia
di anni dopo - dicono dal museo di Gerusalemme - si può capire
che quei rapporti hanno ancora oggi un impatto su tutti noi».
Da bambino ti dicono
che per conquistare
una donna devi saper
uccidere un drago.
Non ti dicono però
che può capitare
che lei non ti voglia
o sia una stronza
Non ho ancora la
cittadinanza italiana
ma non me ne frega
più nulla, ormai
ho trovato la mia
dimensione. Dovrei
sentirmi italiano
perché mangio
la pasta? Non credo
ci si senta italiani
o francesi, ma esseri
umani felici o tristi
Sulla
Stampa
Nelle pagine
di Cultura di venerdì le storie
della nuova leva
di scrittori di
origini straniere
che hanno scelto
l’italiano come
lingua letteraria.
Il giorno dopo, la
classifica di Tuttolibri ha registrato l’exploit di
Antonio Dikele
Distefano.
1
«Un po’ mi scoccia, volevo
uscire primo e invece mi sono
trovato la Gamberale davanti.
In quanto al Papa, i librai mi
dicono che non fanno in tempo ad aprire gli scatoloni che è
già esaurito, quindi va bene».
Anna Todd ha scritto After sulla piattaforma Wattpad, il suo
primo romanzo si poteva scaricare gratis dal web. A Eco non
piacevano i social media, diceva che «hanno dato a legioni di
imbecilli lo stesso diritto di parola di un Nobel».
«Ho sentito premi Nobel dire molte assurdità, sull’esistenza delle razze ad esempio,
quindi non significa nulla. I
social sono un mondo fantastico. Non sono un fine, sono
semplicemente un mezzo».
Ma davvero l’amore è una scatola di biscotti? Aspettative e
i sono le «interviste
doppie», un genere di
entertation (l’intrattenimento che si occupa di informazione, passo ulteriore
rispetto all’infotainment) che
spopola. E ci sono le biografie
incrociate che, invece, aiutano realmente a comprendere
certe figure della storia, come nel caso di questo ampio e
ricco libro della francesista
Alessandra Necci, Il Diavolo
zoppo e il suo Compare (Marsilio, pp. 662, € 19).
C
&
Antonio Dikele Distefano è nato
23 anni fa a Busto Arsizio
da genitori angolani.
Il suo nuovo romanzo è Prima
o poi ci abbracceremo
(Mondadori, pp. 240, € 16)
L’
Prima o poi ci abbracceremo è
già fra i libri più venduti, superato da quelli della Gamberale
e del Papa. Che effetto fa?
Elzeviro
MASSIMILIANO
PANARARI
Talleyrand
e Fouché
gattopardi
“de la Patrie”
31
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
ELISABETTA PAGANI
amore è come «una scatola di biscotti al burro.
Ha presente quelle confezioni di metallo blu? Da piccolo
quando le vedevo in salotto pensavo “biscotti!”, poi però dentro
trovavo solo spille e bottoni. Per
me l’amore è questo, ti aspetti
una cosa e trovi tutt’altro». Un
po’ Forrest Gump, ma meno ottimista. Però lo stile funziona.
Centomila copie vendute con il
romanzo d’esordio, Fuori piove,
dentro pure, passo a prenderti?, e
il nuovo libro, Prima o poi ci abbracceremo, che schizza subito al
terzo posto nella classifica di
Tuttolibri e si prepara alla ristampa. L’autore è Antonio
Dikele Distefano, 23 anni di determinazione e tenerezza. Nato
a Busto Arsizio da genitori angolani - il padre ex militare e rifugiato, la madre sarta -, un’infanzia difficile su e giù per l’Italia, finendo tutti a vivere anche
in strada, e poi il successo.
Il primo romanzo lo pubblica su Amazon e i download volano. Lo autopromuove finché
lo scopre Mondadori e diventa un caso letterario, da cui
sarà tratto un film. Racconta
il naufragio della storia
d’amore tra un ragazzo nero e
una ragazza bianca. Autobiografico come il secondo, che si
avventura nelle relazioni sbilenche di due adolescenti e dei
genitori di lui. Amore, amicizia, famiglia, i temi che catturano gli adolescenti. Con uno
stile semplice: frasi ritmate e
a effetto, come quelle che trovi nei cioccolatini, sui social
network o nelle canzoni.
.
re il passaporto me l’hanno dato. Dovrei sentirmi italiano perché mangio la pasta? Non credo
ci si senta italiani o francesi, ma
esseri umani felici o tristi».
Come sono arrivati in Italia i suoi
genitori?
«Non gliel’ho mai chiesto.
Mia madre ora è tornata in Angola, da un momento all’altro,
ma non ci ha abbandonati: l’ha
fatto quando ormai eravamo al
sicuro. Il libro è dedicato a lei».
Parla di una vita difficile, da
piccolo.
«Ricordo solo che camminavamo moltissimo. La mattina,
dopo la scuola, sempre. È stato
difficile ma io sono oggi più preparato di altri. Se mi staccassero la luce in casa non sarebbe
un dramma, né se dovessi andare a letto senza cena».
Quanto la coinvolgono le discussioni sull’immigrazione?
«Se ne parla troppo e si fa poco. Come per le unioni civili. Io
ho una mia idea di famiglia:
penso che il bambino felice sia
quello che vive in un contesto
che lo fa sentire amato, non per
forza con dei genitori».
I suoi romanzi vendono e piacciono ai giovani. C’è chi la paragona a Fabio Volo. Paura delle
critiche?
“L’amore?
Una scatola di biscotti
piena di bottoni”
Antonio Dikele Distefano, 23 anni, origini angolane,
con il suo secondo romanzo ha conquistato la top ten
“Ma in classifica il Papa mi batte: un po’ mi scoccia”
«Ho letto una recensione che
sminuiva il mio libro perché
parla d’amore. Io penso che chi
critica lo faccia per frustrazione. Da grande farò lo scrittore,
perché ancora non mi ci sento, e
dovranno ricredersi».
Un sogno?
«Vivere in un posto dove non
c’entri essere o no italiano. Diventare papà e avere un figlio
che non abbia i problemi che ho
avuto io: i conflitti d’identità, un
padre che si dispera, niente da
mangiare. E aprire una biblioteca-libreria nel posto in cui è
nato mio papà».
Quanto sono importanti i soldi?
«Molto. Voglio farne tantissimi, perché nessuno di quelli che
amo debba soffrire».
Fa molti incontri nelle scuole: i
ragazzi le parlano dei loro sogni?
«Molta aspettativa. Da bambino ti dicono che per conquistare una donna devi saper uccidere un drago. Non ti dicono
però che può capitare che lei
non ti voglia o sia una stronza».
«Non me ne frega più nulla,
ormai ho trovato la mia dimensione. Non ce l’ho perché servono 18 anni consecutivi di residenza, ma i miei genitori per un
periodo non hanno avuto una
casa. Sono contento del mio
passaporto angolano: è un Paese che non mi ha mai visto e a
cui né io né mio padre abbiamo
mai versato un euro, cosa che
invece facciamo in Italia, eppu-
L’infedeltà quale manifesto
programmatico, e il tradimento
come metodologia sistematica,
di due protagonisti di un passaggio fondamentale della Francia
tra Antico Regime e Restaurazione e del nostro continente tra
Sette e Ottocento, ovvero il
«Diavolo zoppo» Charles-Maurice de Tayllerand-Périgord
(1754-1838, il cui perfido soprannome derivava da un incidente
che gli aveva atrofizzato il piede
destro), e il suo «degno» Compare, l’amico-nemico (a seconda
delle occasioni) Joseph de Fouché (1759-1820). Prototipi dell’uomo politico che finalizza
ogni sua azione all’acquisizione
e al mantenimento del potere
«in proprio», hanno rappresentato l’incarnazione della discontinuità rispetto al paradigma fino ad allora quasi esclusivo del
cortigiano, totalmente devoto al
suo signore. Bandiere (anzi,
«banderuole», come vennero
definiti ai loro tempi) dell’opportunismo e del machiavellismo
quali cifre del fare politica, han-
no lasciato un’impronta durevole - e un’immagine mefistofelica
- su un’epoca decisiva della storia europea.
La «strana coppia», detestata da Chateaubriand, sopravvisse ai rivolgimenti (e all’ecatombe) delle leadership della Rivoluzione del 1789 e si affermò prepotentemente nella stagione di
Napoleone, Tayllerand come
ministro degli Esteri e Fouché
della Polizia, per poi volgergli le
spalle e schierarsi con la Restaurazione e Luigi XVIII. Il lo-
poi delusione?
Non ha ancora la cittadinanza
italiana, come la fa sentire?
«Viene sempre detto loro che
non ce la faranno, ma io racconto la mia storia e dico: “Raga, è
una cosa normalissima, basta
crederci. Non sei fallito se fallisci, ma se non ci provi. Siate coraggiosi”. Solo noi possiamo
batterci per i nostri sogni».
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ro cocktail vincente fu un mix
di gattopardismo integrale e
Realpolitik: e qui dalla storia si
passa alla teoria politica (che i
filosofi chiamerebbero dell’«impolitico»), perché secondo la scrittrice il potere sembra essere unicamente inganno, menzogna e sotterfugio.
Il libro di Alessandra Necci viene
presentato oggi alle 18 al Circolo
dei lettori di Torino. Con l’autrice,
Carlo Ossola e Mario Baudino
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32 .Società
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
La storia
FRANCO GIUBILEI
BOLOGNA
L’artefice
Federico Croci ha ideato il museo dei
flipper a Bologna
ROBERTO BRANCOLINI
Tra Marilyn e astronavi
il gioco era tutto un flipper
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
S
ono sparse come esemplari in via d’estinzione in
locali sempre più rari. E
così a Bologna, la città dove si
sono concentrate le aziende del
settore, hanno pensato di dedicargli un museo che ne ripercorre la storia: dai giochi francesi di fine ‘800, come le bagatelle, ai pinball americani ancora sprovvisti di palette, fino ai
flipper veri e propri, la cui data
di nascita ufficiale è il 1947, con
il Gottlieb fabbricato negli Usa.
Si chiama «Tilt», come
quando la macchina andava in
stallo, e documenta 30 anni di
storia pop recente, raccontata
attraverso le soluzioni grafiche che addobbavano cassoni
e tabelloni. «Da noi la diffusione è iniziata negli Anni 50, parallelamente ai juke-box - spiega Federico Croci, presidente
dell’associazione “Tilt” e artefice del museo -. Era il periodo
in cui il bar si trasformava in
un luogo di ritrovo dei giovani.
Negli Anni 60 e nel decennio
successivo quasi tutti i bar ne
avevano uno e, del resto, erano
gli unici giochi permessi, anche se non
mancarono
gli ostacoli:
nel ’65 uscì
una legge
che vietava il flipper,
equiparandolo
al gioco d’azzardo, ostacolo
che venne
aggirato cambiandone la denominazione in
“nuovo bigliardino
elettrico”».
Disegni e serigrafie
riproponevano mode,
sport e film: così negli
Anni 50 fiorivano immagini di baseball e
bowling, presto soppiantate dal calcio e
dal tennis. Dopo
che Marilyn Monroe interpretò «Bus
Stop», la sua silhouette
finì su flipper e juke-box ma
poi, con le missioni nello spazio negli Anni 60, furono missili
e astronavi ad affermarsi nella
grafica, fino al trionfo del film
«Tommy» di Ken Russell, nel
1975, che metteva in scena
l’epopea della star del flipper
concepita nell’omonimo concept album di «The Who». Roger Daltrey ed Elton John che
si sfidavano a pinball divennero
testimonial perfetti del bigliardino elettrico.
Verso la fine degli Anni 70
ecco i primi esemplari elettronici, con i conta-punti rimpiazzati da display. Sono le avvisaglie di un declino che andrà di
pari passo con l’evoluzione della tecnologia: «All’inizio degli
A Bologna nasce il museo per celebrare un’icona del divertimento
“Hanno fatto sognare generazioni, prima di essere sostituiti dai videogame”
Il boom
Negli Anni 60 e
poi nei due
decenni
successivi
quasi tutti
i bar avevano
almeno
un flipper
in sala
Anni 80 escono i videogiochi a
moneta e cominciano a insidiare
i flipper, anche se nei primi tempi
c’era ancora spazio per tutti – aggiunge Croci - Anche il juke-box,
pur essendosi evoluto coi laserdisc e i video dischi, faticava a
reggere la concorrenza dei video
musicali. Il problema per i flipper però c’è stato con l’arrivo
della Playstation, nel ’94, quando
sono diventati disponibili dispo-
I fan
sitivi di gioco che potevano essere usati a casa».
Il colpo finale l’ha assestato
l’adsl, all’inizio degli anni 2000.
Oggi a Bologna sopravvivono solo due bar dov’è possibile giocare
a flipper e l’associazione «Tilt»
ha creato un sito dove segnalare i
bigliardini elettrici sopravvissuti
come panda alla deforestazione:
maps.tilt.it.
Renzo Arbore
possiede molti
flipper
e Red Ronnie ha
una collezione di
«bigliardini».
Anche Umberto
Eco aveva un
flipper in casa
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Gli appassionati: da Eco a Guccini
“Non dovete parlarne
se non ci avete giocato”
I
l flipp e r,
con il
suo carico di
suggestioni
«vintage» legate all’immaginario degli
Anni 50 e
degli Anni
60, ha un buon
seguito di appassionati, a volte insospettabili.
Naturalmente
c’è Renzo Arbore,
che su memorabilia e «cianfrusaglie», com’è stata intitolata una recente mostra di suoi oggetti al museo «Macro» a
Roma, ha costruito un vero
e proprio museo casalingo.
E poi c’è Red Ronnie, che ha
una sua collezione personale di «bigliardini elettrici» e
juke-box, fino ad Umberto
Eco, che ha citato il flipper
in diversi romanzi e ne aveva anche uno in casa.
«Una delle sue citazioni
preferite era che non si può
parlare di flipper, se non si
è mai giocato, per significare che non si può affrontare
un argomento, se non ne si
conosce il meccanismo»,
dice Federico Croci, presidente dell’associazione e
del museo del flipper
«Tilt». In un articolo del-
l’83, quando i videogiochi
stavano prendendo il sopravvento, Eco sosteneva: «I tentativi attuali di elettronizzare il flipper mi paiono pretestuosi e patetici. Vinceranno
le “arcades” che avranno la
buona idea di ospitare flipper asmatici degli Anni 50.
Forse la medicina del futuro
consisterà nella benefica
doccia scozzese di un colpo
al flipper e un colpo al videogame, alternativamente, per
rieducare con il primo i circuiti neurali che il secondo
distrugge, e con il secondo
allenare severamente i riflessi che il primo ci illuse di
avere perfezionato».
La storia è andata diversamente e i videogame hanno
annientato il vecchio flipper,
che però continua a vantare
estimatori come Francesco
Guccini. Più freddo Edoardo
Bennato, che apprezza il bigliardino elettrico, ma gli
preferisce il juke-box, a cui
ha pure intitolato una vecchia canzone.
«La grande diffusione di
queste macchine, che erano
presenti praticamente in tutti i bar fino agli Anni 70, ha
favorito i collezionisti - aggiunge Croci -. C’è anche chi
semplicemente tiene il flipper in casa per giocarci
quando si vuole. Anche Lucio
Dalla ne aveva uno». [F. GIU.]
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Società .33
parolachiave
GIANLUCA LO VETRO
WWW.LASTAMPA.IT/SOCIETA/MODA
Paratibia
Non è un articolo sanitario ma un nuovo
dettaglio lanciato da Richmond ora
disegnato da Saverio Moschillo. Si tratta
di uno scudo tempestato di aculei
metallici e piazzato sugli stivali: appena
sotto il ginocchio e sopra la caviglia;
lungo la tibia. Quasi un’arma impropria
pronta a mandare in tilt i metaldetector.
E gli uomini amanti del fetish.
LAPRESSE
Ideogrammi
Country
Superpoteri
Linee tonde
Laura Biagiotti fa un puzzle
di ideogrammi bene auguranti
Dettagli folk in chiave
metropolitana da Trussardi
La super-eroina di Philipp
Plein in tuta e sneakers
Marni esaspera le proporzioni
con essenziali tagli curvi
Una moda da fiaba per principesse di oggi
Dolce&Gabbana: da Biancaneve a Frozen, gli abiti che fanno sognare ai tempi di Instagram
platea. Tutte diverse, frutto di
lavorazioni complicatissime anche all’interno dei capi. L’happy
end, il vissero tutti felici e contenti - accolto con un’ovazioneè un esercito di principesse in
mini abiti di paillettes nelle sfumature del rosa. Il colore femminile per antonomasia. Una
gran bella favola.
Tendenze
ANTONELLA AMAPANE
MILANO
Dettagli
di stile
Eclettica
MSGM
non bada
ai trend crea
capi eccentrici
per ragazze
che amano
fantasie
e volumi
esagerati
La Perla
Il nuovo
direttore
creativo
si ispira
alle
architetture
di Niemeyer
con ricami e
tagli a laser
era una volta... Il
mondo delle fiabe visto con gli occhi delle
ragazze di oggi. Che non stanno imbambolate ad aspettare
il principe azzurro chiuse nel
palazzo, ma vanno a cercarlo.
Dolce&Gabbana lo raccontano usando un linguaggio aggiornato. Non solo con carrozze, zucche e bacchette e magiche. I sogni son desideri moderni... e i due creativi li trasformano in realtà.
C’
Niente nero
ma i colori
delle giornate
invernali
in Costiera
amalfitana
da Harmont
& Blaine
Il romanticismo è un filone vincente. Ma assume nuove sfaccettature. Si distorce con delicatezza da Marni che arrotonda le linee e ingigantisce le proporzioni: nelle maniche a sbuffo, nelle applicazioni di macro
paillettes, bottoni e nastri. A
sottolineare l’eleganza di una
donna ricercata, amante delle
silhouette scultoree, di pantaloni a vita alta che slanciano la figura con piccoli bustier.
Segni inconfondibili
Dalle fiabe scippano alcuni
simboli - le mele di Biancaneve, il letto della Bella Addormentata, le scarpette in cristallo di Cenerentola - che finiscono su abiti e accessori.
Fino ad arrivare all’attuale
storia di Frozen, dove le sorelle Elsa e Anna non combattono per un uomo, ma per la loro
indipendenza. «Perchè oggi,
al tempo di Instagram, le adolescenti non desiderano solo
un fidanzato, vogliono affermarsi, trovare la loro strada.
Hanno la sicurezza e l’incoscienza di cambiare da sole il
colore del capelli, di essere
sempre diverse. Sperimentano su se stesse la propria individualità. Ma tutte vogliono
essere belle come principesse», dicono i due creativi. E la
Sicilia? C’è anche quella. Come pensate siano vestite sorellastre, matrigne e cattivone? Di nero, ovviamente. Una
per tutte la strega Grimilde,
con tanto di specchio delle sue
brame ricamato sul tubino di
velluto.
Ironia e paillettes
Harmont
& Blaine
Fuori misura
L’allestimento - prestato dal
Teatro alla Scala - è fantasmagorico. Sulla passerella campeggia una carrozza gigante,
protetta da un cancello di ferro battuto. Le modelle escono
dalle pagine di un libro illustrato, dove spiccano le sagome di Stefano Gabbana vestito da principessa e di Domenico Dolce da sarto.
L’ironia non manca ai due
stilisti che la stemperano qua
e là anche nella collezione. Dai
tacchi lampadario al vestito illustrato con i sette nani, fino
al tailleur imbastito dai topolini di Cinderella. In testa, coroncine pot-pourry di fiocchi
e bottoni, cerchietti con frange di ciocche colorate da cambiare a piacere. In nove minuti
scorrono veloci un centinaio
di uscite che stordiscono la
Viaggio in Cina
Laura Biagiotti torna in Cina, dove pioniera del made in Italy
sbarcò nel 1988. «Mi chiamavano
signor Laura e da lì ho capito tante cose, come per esempio che in
noi donne devono convivere con
armonia due anime. Una dolce e
l’altra assertiva», spiega la regina
del cachemire che con saggezza
confuciana e senso della modernità mette insieme gli opposti.
Yin e yang convivono nei modelli
sia per l’inverno sia per l’estate; i
simboli della doppia felicità si rincorrono stampati sugli ideogrammi dei completi plissettati.
«Significano: se succede bene, se
non succede forse è meglio», conclude la stilista. Ricordiamocene.
Favole prêt- à porter
Tre modelli di Dolce&Gabbana
che reinterpretano con fantasia e
humor le eroine delle favole
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Ispirazioni Dada per Ferragamo, Modernismo da La Perla
L’eccentricità misurata viene dall’arte
SARA RICOTTA VOZA
MILANO
Africa
L’etnico di
Stella Jean
L’arte ispira da sempre anche
la moda e Massimiliano Giornetti per Ferragamo, quest’anno, torna ai movimenti degli
Anni 20 e 30, quelli di cubismo e
dadaismo che sono stati così
importanti nel dna del marchio.
«È così che si è creata quella eccentricità gioiosa che porta un
messaggio di armonia e bellezza, che sono poi i canoni estetici
italiani», spiega Giornetti. Che
su una passerella a righe fa sfilare una collezione allegra, fatta
di fantasie geometriche e zig
zag alternate ai disegni ironici
della cravatteria: piccole volpi,
sci, skateboard e minitrottole.
Si gioca con lo spirito naïf,
ma il risultato è lusso puro, nelle cappe costruite a spicchi, ne-
gli orli a corolla («petalosi»,
possiamo dire oggi con la benedizione della Crusca), negli stivali alti o negli ankle boots fatti
centinaia di strisce di raso o pesce lupo tagliate e ricucite a zig
zag. E tanto lavoro non si addice
al «vedi e compra» di cui si parla in questi giorni. «No», è categorico Giornetti, la magia della
moda è ancora fatta di lentezza,
quella della creatività e della artigianalità».
Sempre arte, ma quella dell’architettura, nella collezione
La Perla disegnata dal nuovo direttore creativo Pedro Lourenco, che si ispira al Modernismo
di Niemeyer e tratta la nudità
del corpo come tela per effetti
dégradé con tagli a laser.
Atmosfere country, invece,
da Trussardi, che si ispira alla
Jolene cantata da Dolly Parton
e porta i dettagli del folk nel metropolitano. Con stecche su
giacche e capispalla, pantaloni
alla cavallerizza, bordature
punto coperta, tanto velluto,
stivali e borse a postina.
Inverno senza nero? Sì, si
può da Harmont & Blaine che lo
sostituisce col bianco e le tinte
della stagione fredda sulla costiera amalfitana. Infine, due
collezioni opposte ma ugualmente eccentriche. Quella di
Stella Jean ispirata alle immagini degli avi nella cultura occidentale e africana; e le supereroine di fumetti e film (Catwoman-Avengers-Captain America) di Philipp Plein. Vestite come? In tute, corazze e abiti da
sera. Ai piedi solo sneakers.
Salvatore Ferragamo
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34 .Spettacoli
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
“Io, marziana a Roma
ma non più immigrata
della recitazione”
Barbora Bobulova è nella fiction”Baciato dal sole”
“Il mio accento slovacco creava diffidenza ovunque”
Intervista
tanto che adesso non faccio più
nemmeno la settimana bianca».
FULVIA CAPRARA
ROMA
Ha imparato a vivere e ad affermarsi in un Paese straniero, dove, ancora adesso, il suo nome
viene mal pronunciato. Come è
andata?
«Al nome sbagliato non faccio
più caso... ma certo, per molti
anni, ho lavorato in Italia da
sile e determinata,
proprio come il personaggio che interpreta
nella fiction di Raiuno Baciato dal sole. Ma anche fatalista, capace di aspettare il
ruolo giusto senza angosce, e
poi «marziana a Roma» perché, anche se vive nella capitale da 20 anni, non tollera
l’«inciviltà di chi lascia televisori e materassi accanto ai
cassonetti dell’immondizia,
rendendo difficile il semplice
camminare». Slovacca, nata
a Martin nel ‘74, madre di
due bambini di 7 e 9 anni,
Barbora Bobulova, lanciata
da Marco Bellocchio nel
Principe di Homburg, non si
sente più, come agli inizi,
«un’immigrata» della recitazione. È più sicura, più matura, ma non dimentica le fatiche del passato.
E
In «Baciato dal sole» è Diana
Morigi, una donna in carriera,
alle prese con trappole e battaglie del mondo della tv. Come si è avvicinata al personaggio?
«Diana è molto ambiziosa, in
apparenza spietata, ma, in
fondo, ha un suo pizzico di
umanità. Leggendo il copione ho ripensato al ruolo che
avevo in Cuore sacro di Ferzan Ozpetek, anche lì ero
una donna forte, abituata a
vedersela con il potere, e
quindi necessariamente dotata di un po’ di pelo sullo
stomaco».
Dal cinema alla tv: come si è
trovata?
«Noi attori siamo sempre più
attirati dal grande schermo,
ma la tv è una grande palestra e, se ci sono belle storie e
bei personaggi, io sono pronta a lanciarmi. Vivere solo di
film è un lusso, e, se non si gira spesso, ci si arrugginisce.
Abbiamo tutti bisogno di un
pubblico e, soprattutto, di
migliorare lavorando».
Le prime puntate di «Baciato
dal sole» hanno avuto il
16,5% di share, c’è chi dice
che è un flop e chi ribatte che
la fiction è stata penalizzata
da una controprogrammazione fortissima, la partita Napoli-Juventus, «Jurassic World». Lei che ne pensa?
«A queste cose cerco di non
pensare. Una volta che il
prodotto va in onda, entrano in ballo i numeri e io, con
i numeri, non ho un buon
rapporto. Alla fine dico
“Amen”, la vita va avanti anche se una cosa va male, insomma, una volta si vince e
una si perde».
Molto saggia. Come fa ad essere così equilibrata?
«Ho fatto dieci anni di sci
agonistico, l’idea della competizione sana fa parte della
mentalità sportiva. Sono cresciuta con il mito di Alberto
Tomba, ho sciato talmente
L’attrice
Barbora
Bobulova,
classe 1974,
è madre di
due bambini
Sotto in una
scena di
«Baciato
dal sole»
ANSA
extra-comunitaria, sempre alle prese con i viaggi, i documenti, i permessi. E poi non
riuscivo a trovare casa, l’accento creava diffidenza, se
poi dicevo che facevo l’attrice, peggio ancora».
Adesso è tutto risolto?
«A 40 anni, anche grazie alla maternità, mi
sento più matura, meno fragile. Prima
non sapevo bene come difendermi, da
un regista avrei accettato tutto, adesso,
invece, voglio essere
sicura che la persona
con cui lavorerò non
mi farà male».
«Diciamo che non ho
girato solo con registi
teneri, che ho vissuto
situazioni dolorose, e
che sono stata ferita.
Ora sono molto più
battagliera, non permetterei a nessuno di
mettermi in certe
condizioni».
«No, sono sempre insicura, e anche perfezionista, ogni volta che
finisco un film vorrei
rifarlo daccapo, ripetere mille volte le stesse scene».
Che cosa fa quando non
recita?
Barbora Bobulova
L’attrice di cinema e tv ha un sogno: anche
a 60 anni essere scelta per un film da Tarantino
Teatro
Impeccabile
“Porcile”
con Binasco
Ha avuto esperienze così
traumatiche?
Quindi è anche molto
più sicura di sé?
Agli inizi della mia carriera non
sapevo come difendermi, adesso
voglio essere sicura che la persona
con cui lavorerò non mi farà male
MASOLINO D’AMICO
«Ultimamente ho
scoperto la bellezza
dell’attesa. In passato, nelle pause
tra un film e l’altro,
mi veniva l’ansia,
adesso la prendo
con filosofia e
penso che anche
a 60 anni potrei
sognare di essere scelta da Tarantino».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI
RISERVATI
Borchi e Langone in «Porcile»
edesco, venticinquenne - siamo a metà degli
Anni 60 -, figlio di ricchi borghesi, Julian non sa
che senso dare alla sua vita.
Come Kostia del Gabbiano, si
ribella intransigentemente
contro tutti; come Amleto,
allontana da sé crudelmente
la coetanea che lo ama. A differenza di quei due eroi tragici, però, non ha aspirazioni
frustrate dal suo ambiente.
Lui non vuole niente, a parte
contatti coi maiali della fattoria paterna (molti anni dopo, un protagonista di Edward Albee avrà un legame
carnale con una capra), i
quali a un certo punto inopinatamente lo divorano.
Porcile, beffardo apologo
di Pierpaolo Pasolini, denuncia il cinismo dei vecchi e
non vede una soluzione nel
fermento di alcuni giovani
(presessantottina, la ragazza respinta da Julian tenta
invano di coinvolgerlo in
marce di protesta contro il
muro di Berlino), mentre
mette polemicamente a confronto la «perversione» di
Julian - che non nuoce a nessuno, anche se non conosciamo il parere dei suini - e il
passato di un nazista arricchitosi strappando i denti
d’oro agli ebrei. Questi ricatta il genitore di Julian, che
non lo vorrebbe come socio
(lui i soldi li fece pulitamente, costruendo cannoni), con
la minaccia appunto di rivelare i segreti di suo figlio.
Aggressivamente sgradevole e polemicamente sconclusionata, la pièce attira ogni
tanto registi che ne esasperano gli spunti grotteschi, magari, come fece Massimo Castri,
puntando addirittura alla comicità. Meno ovvia, e certo più
coraggiosa, la scelta di Valerio
Binasco, che questi spunti
smorza in favore di una lettura
meditata e equilibrata, nel
tentativo tra l’altro di dare ai
personaggi quel po’ di spessore che l’ostentato schematismo pasoliniano nega loro.
I 90’ si svolgono in una scena di Lorenzo Banci spoglia
ma a tinte riposanti, rosa, avana chiaro, avorio, con qualche
proiezione non invasiva e musiche soffici di Arturo Annechino. Qui il protagonista
(Francesco Borchi) è molto
più patetico che arrabbiato, e
la sua tenace aspirante salvatrice (Elisa Cecilia Langone),
quasi accattivante nella sua
passione. Grazie a loro e agli
altri sei interpreti, tutti egregi,
la lettura schietta, senza trucchi, di Binasco riesce se non a
convincere della validità del
testo, perlomeno a costruire
uno spettacolo che scorre impeccabilmente fino alla fine.
T
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
PORCILE
Visto al Vascello di Roma, ora in tour
***
1
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Spettacoli .35
L’animazione italiana s’è desta
E cerca applausi oltreconfine
il caso
ADRIANA MARMIROLI
MILANO
Le tecnologie aprono nuovi scenari, ma servono più investimenti e promozione
a bella addormentata
s’è desta. L’animazione
italiana convoca i suoi
Stati Generali a Roma per fare il punto della situazione.
Mentre a Milano va in scena
una specie di piccola scissione: nasce Animation Italia.
Dall’autunno ben quattro titoli della top ten cinematografica sono cartoon: Inside Out,
Hotel Transylvania 2, Minions
e Il Piccolo Principe. Come la
musica i disegni animati parlano a tutto il mondo: sono un
linguaggio universale, più che
un genere. Nuove tecnologie e
media digitali ne hanno ampliato i confini: animazione
non è solo cinema e serie tv,
ma pubblicità, web, videogame, app per device, computer grafica, gli effetti speciali
di cui tutti i film sono pieni.
Insomma: c’è un mondo là
fuori. Ma da noi si stenta: ai
nostri produttori vanno solo le
briciole. Per questo il mondo
del cartoon made in Italy vive
giorni animati. La nuova legge
sull’audiovisivo, che dà all’animazione la stessa dignità di cinema e documentario, ha contribuito a muovere le acque.
L
«Il Piccolo Principe»: il film francese è un esempio di successo mondiale
La nuova legge
Di Animation Italia fanno parte una ventina di società, meneghine per lo più, tutte molto
giovani, fanno poco cinema,
tanta tv, advertising e web.
Tra loro un pezzo di storia del
nostro cartoon come lo Studio
Bozzetto, Ubik Visual Effect
che anima i pastiglioni giallo e
rosso di M&M, Movimenti
che ha ridisegnato il personaggio di Sapientino per Clementoni e inventato Musico
De Musicis per giocare e imparare la musica. Vogliono
contare, arrivare sul mercato
internazionale e competere
ad armi pari. «Non si può vivere - spiega il presidente Giorgio Scorza - avendo un unico
seppure lodevole interlocutore di riferimento, la Rai».
La polemica è chiara: le altre
reti tv programmano solo prodotti di importazione. «Le regole devono cambiare. Abbiamo strutture, creatività, tecnologie e capacità». Fa l’esempio
della Francia: il successo de Il
piccolo Principe è la dimostrazione della sua forza. E dell’Irlanda, che «da qualche anno c’è
sempre, in lizza per gli Oscar».
Cartoon
Inside Out
(foto sopra),
Minions, Hotel
Transylvania 2
e Il Piccolo
Principe hanno
dominato
al cinema
Anche l’Italia potrebbe diventare così, «se solo ci fossero gli
strumenti per coprodurre o far
investire gli stranieri». Chiedono
investimenti, agevolazioni fiscali, difesa della produzione nazionale, promozione all’estero. A fine marzo, «un incontro con la politica». La legge dà principi generali che devono essere riempiti di
contenuti: lo si faccia insieme.
Che è poi quello che chiederanno anche gli Stati Generali
dell’Animazione. Convocati domani dai produttori di Cartoon
Italia e gli autori di Asifa subito si
pensa al ricrearsi dell’eterno dualismo Milano-Roma, innovazione
vs tradizione. «La milanesità è
solo apparente - prosegue Scorza
-. La nostra non è una scissione,
né c’è contrapposizione con altre
associazioni. La guerra tra poveri
ha sempre fatto male a tutti».
Dice cose molto simili Maurizio Forestieri, presidente di
Asifa, autore anni fa del film Totò Sapore e in attesa di vedere
andare in onda in Rai la serie
Bum Bum. Anche lui descrive
una realtà che si muove tra pareti troppo strette. Non si cerchino polemiche con Milano.
«Sono mesi che stiamo preparando il nostro convegno. La vicinanza delle date è una coincidenza». C’è invece che l’animazione sta cambiando: per tutti
non cogliere al volo le opportunità e intervenire sul presente
significa non avere futuro.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Assegnati i Razzies
Peggior film «50 sfumature di grigio»
1 Anticipano gli Oscar, premiando i peggiori film
Anomalisa
È appena
uscito nelle
sale il cartone
per adulti
girato in stopmotion che ha
emozionato
il Festival
di Venezia
della stagione. Quest’anno i Razzies sono stati dominati da due le pellicole: «Cinquanta sfumature di grigio» e
«I fantastici quattro». A entrambi è andato il premio
peggior film. Peggiori attori i due protagonisti delle
«50 sfumature», Jamie Dornan e Dakota Johnson, che
insieme si sono aggiudicati il Worst Screen Combo. Al
film è andata anche la peggiore sceneggiatura. Ai «Fantastici Quattro» sono stati assegnati invece il Worst Director Award per Josh Trank e il Worst Remake, Rip-off
or Sequel Award. Curiosità: anche Eddie Redmayne in
passato vinse un Razzie per «Jupiter Ascending».
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«La Gatta Cenerentola» è il nuovo film di produzione Mad: uscirà in autunno
Luciano Stella, della factory napoletana Mad
“Amo osare e per farlo meglio
punto al cinema, non alla tivù”
get dei nostri film non è partenopea arte di arrangiarsi ma
creatività. Il limite diventa un
valore. Noi siamo orgogliosamente una nicchia».
MILANO
È un caso a parte la
napoletana Mad
(acronimo per Music,
Animation, Design): con
L’arte della felicità ha vinto gli
Ema, gli Oscar del cinema europeo. Con i progetti che ha in
corso d’opera - La Gatta Cenerentola, Skeleton Story e il corto
Simposio Suino in Re Minore - è
in lizza a Cartoon Movie di Lione per il titolo di miglior produttore europeo. Ma meglio le
si adatta il termine factory dove lavorano giovani autori dai
tanti talenti (Alessandro Rak,
il più celebre, non ha 40 anni).
Specializzata in produzioni a
basso costo, di quello che in
genere è un limite hanno fatto
una filosofia. Ce ne parla Luciano Stella, «primus inter pares», non produttore ma «allenatore di talenti».
In cosa Mad è diversa?
«Lontani da Milano e dalla
pubblicità e da Roma e dalla
Rai, abbiamo deciso di puntare tutto sul lungometraggio e
su storie non destinate al pubblico delle famiglie. Il low bud-
«Skeleton Story», nata come serie, e ora è un film per il cinema.
Vi muovete controcorrente.
Premiati
in Europa
Luciano Stella,
produttore e
fondatore della
factory Mad:
«Low Budget e
creatività dice - sono alla
base dei nostri
lavori»
«Chi ha realizzato Cattivissimo
me non ha voluto fare la serie
sui Minions. Siamo un “boutique studio”. Non vogliamo cambiare. È consapevolezza frutto
dell’esperienza. Se devo osare,
preferisco farlo con un film.
Skeleton è una sfida: per il genere di storia che raccontiamo e
per il disegno, fuori dagli standard italiani. Non a caso abbiamo un partner francese».
«Gatta Cenerentola»: si sono visti pochi minuti ma già tutti ne
parlano.
«A Mafia Fairy Tale: una fiaba
ambientata a Gomorra, un ossimoro che è bastato per attrarre
l’attenzione. In autunno sarà
pronta. Stiamo cercando un festival che ci ospiti. Il lancio è e resta
fondamentale. Vincere gli Ema ha
molto aiutato ad avvicinare all’Arte della felicità il pubblico». [A. MAR.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Spettacoli .37
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 29 febbraio 2016
Rai 1
6.45 Unomattina Attualità
11.10 A conti fatti - La parola a
voi Attualità
12.00 La prova del cuoco Varietà Antonella Clerici e i
suoi ospiti preparano
ogni giorno nuove e
invitanti ricette
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 La vita in diretta
15.00 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
16.30 Tg 1
16.40 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e
Marco Liorni sono
padroni di casa del
pomeriggio di Rai1
18.45 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
Rai 2
7.20 Sorgente di vita Rubrica
religiosa
7.50 Un ciclone in convento
Serie
9.20 Tg2 Insieme Attualità
10.30 Cronache animali
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
13.50 Medicina 33 Rubrica di
attualità medica
14.00 Detto fatto Attualità
16.15 Cold Case Telefilm
17.45 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
17.55 Tg2 Flash L.I.S.
18.00 Tg Sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS: Los Angeles TF
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
21.15
NCIS: Los Angeles
21.20
Il commissario
Montalbano
L’agente speciale
DiNozzo collabora con l’Ncis
Los Angeles per setacciare la
città dopo che un suo prigioniero è fuggito dopo l’atterraggio di un volo
TELEFILM.
FICTION. In “Una faccenda delicata”, un’anziana prostituta
viene trovata strangolata nella
sua casa. Intanto, Livia arriva a
Vigata con la cagnolina Selene
23.45 Porta a porta Attualità
1.20 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.55 Sottovoce Attualità
2.25 Italiani con Paolo Mieli
3.25 Un medico in famiglia
Fiction
4.25 Da Da Da
23.35 Tg 2
23.50 Machete Kills Film (azione, 2013) ★★★
1.30 Protestantesimo
2.00 Meteo 2
2.05 Breaking news Film
(dramm., 2004)
Rai 3
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.55 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.10 Una vita Soap opera La
serie in costume.
Amore, vendette e conflitti tra classi sociali
14.45 Uomini e donne Talk
show
16.10 Amici Talent show
16.20 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.45 Caduta libera Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia Varietà
satirico
7.00 Tgr Buongiorno Italia
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
12.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 La casa nella prateria TF
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.05 Sconosciuti Attualità
20.30 Quasi quasi... RIschiatutto - Prova pulsante
20.40 Un posto al sole SO
Italia 1
7.35 Anna dai capelli rossi
Cartoni animati
8.00 Heidi Cartoni animati
8.25 Una mamma per amica
Telefilm
10.25 Everwood Telefilm
12.25 Studio Aperto
13.00 Sport Mediaset Sport
13.45 I Simpson Cartoni
14.35 Futurama Cartoni
15.00 Big Bang Theory Sitcom
15.35 Mom Telefilm
16.00 Due uomini e mezzo
Telefilm
16.55 La vita secondo Jim Serie
17.45 Mike & Molly Sitcom
18.10 Camera Café Varietà
18.20 Snooze - ogni benedetta
mattina Varietà
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.25 CSI Scena del crimine
Telefilm
Rete 4
La 7
6.50 Hunter Telefilm
8.50 Cuore ribelle Telenovela
9.40 Carabinieri Telefilm
10.45 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia
Telefilm
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Ieri e oggi in tv Varietà
15.40 Hamburg distretto 21
Telefilm Le indagini del
gruppo di polizia
“distretto 21” di
Amburgo, alle prese
con i casi più difficili e
sconvolgenti
16.45 Colombo Telefilm
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.30 Tempesta d’amore Soap
opera
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.30 Omnibus Attualità
9.45 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.20 Tagadà Attualità
Il nuovo programma di
attualità del pomeriggio condotto da Tiziana
Panella che racconta
l’Italia reale e quella
nascosta, tra politica,
spettacolo. economia e
cronaca
16.30 La libreria del mistero –
La stanza chiusa Film-tv
18.00 L’ispettore Barnaby Serie
20.00 Tg La7
20.35 Otto e mezzo Attualità
con Lilli Gruber
21.15
Viaggio al centro
della Terra 3D ★★★
21.10
American Sniper
21.10
Mrs. Doubtfire ★★★
20.30
Quinta colonna
21.10
Nomad...
★★★★
FILM. (comm., 1993) con Robin
ATTUALITÀ. In diretta dallo studio
FILM. (azione, 2005) con K. Bec-
FILM. (azione, 2008) con Brendan
Fraser. Regia di Eric Brevig. L’incredibile avventura di tre esploratori alla scoperta di un insolito
regno sotto la superficie terrestre
FILM. (azione, 2015) con Bradley
Williams. Regia di Chris Columbus. Daniel, doppiatore di cartoni,disoccupatoedivorziato,perde
l’affidamento dei figli. E per avvicinarli si traveste da governante
14 di Cologno Monzese, Paolo
Del Debbio conduce una nuova
puntatadelprogrammadiattualità, all’insegna del confronto tra
le piazze e i nostri politici
ker. Regia di S. Bodrov, I. Passer.
Kazakistan, XVIII secolo. Un
guerriero è destinato a mettere
pace fra le tribù per riunirne i
territori e sconfiggere gli invasori
Cooper. Regia di Clint Eastwood.
Chris Kyle, un cecchino arruolato nei Navy Seal, viene inviato in Iraq in missione. Un Oscar
23.50 La donna della mia vita
Film (dramm., 2010) con
Luca Argentero, Alessandro Gassman. Regia
di Luca Lucini ★★
1.50 Tg 5 Notte. Meteo.it
2.35 Striscia la notizia (R)
22.55 Il processo del lunedì
Attualità
0.00 Tg3 Linea notte Attualità
1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità
1.15 Fuori orario. Cose (mai)
viste
23.45 Tiki Taka Attualità
1.45 Magazine Champions
League
2.15 Django il bastardo Film
(western, 1969) con
Anthony Steffen, Paolo
Gozlino, Lu Kamante
0.20 Terra! Attualità
1.20 Modamania Magazine
Conduce Jo Squillo
1.50 Tg4 Night News
2.30 Ieri e oggi in tv speciale
Varietà
4.00 Help Varietà
★★
23.10 King Arthur Film (avv.,
2004) con Clive Owen,
Ioan Gruffudd. Regia di
Antoine Fuqua ★★
1.30 Tg La7
1.40 Otto e mezzo (Replica)
2.15 L’aria che tira (Replica)
digitale terrestre
RAI 4
13.00
14.35
15.35
17.55
18.00
19.35
20.20
21.10
22.45
1.35
1.40
21
Heroes Serie
Fairy Tail Telefilm
Streghe Serie
Rai News - Giorno
Reign Serie
Teen Wolf Serie
Ghost Whisperer
Serie
Atlantis Serie
The Voice Of Italy
2016 Musicale
Rai News - Notte
Anica
Appuntamento Al
Cinema Rubrica
RAI 5
23
RAI STORIA 54
18.05 Passepartout:
Rivoluzione
Mondana del ‘700
Inglese Rubrica
18.40 Il Giro del Mondo
In 80 Meraviglie
19.45 Art Of... Spagna
20.40 Passepartout Sbarco “Dalla”
Normandia Rubrica
21.15 I Grandi della
Letteratura
Italiana
22.10 La Voce Umana
Teatro
19.30 Eco della Storia.
La voce del Papa
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia. Enrico IV a
Canossa con il
prof.Alessandro
Barbero
21.35 Cronache dall’antichita’
22.00 Italia viaggio
nella bellezza:
abitare nel
Medioevo
RAI MOVIE
FAMILY
Amori e disastri Un
confronto generazionale nel segno del sorriso
firmato da David O.
Russell SKY COMEDY
18.55 Why Did I Get
Married? Il film racconta le difficoltà di mantenere un solido rapporto in tempi moderni
SKY PASSION
19.10 Corri ragazzo corri
SKY
CINEMA 1
I mastini della guerra Il
mercenario Christopher
Walken combatte un
sanguinario dittatore
africano SKY CLASSICS
19.15 Il postino L’ultimo,
osannato, buon film di
Massimo Troisi. Con
Philippe Noiret. Oscar
SKY HITS
19.25 Il grande bullo
SKY
COMEDY
19.30 Dubitando di Thomas:
bugie e spie Un ragazzino bugiardo sente di
un progetto per rapire
la figlia del Presidente
SKY CINEMA FAMILY
21.00 Mamma, ho riperso
l’aereo: mi sono smarrito a New York Stavolta
Kevin finisce a New
York, anziché in
Florida. Con Macaulay
Culkin SKY CINEMA FAMILY
Rappresaglia
L’attentato di via
Rasella e l’eccidio delle
Fosse Ardeatine. Con
Richard Burton SKY
CLASSICS
Il burbero Un avvocato
scorbutico viene coinvolto in una complicata
avventura SKY COMEDY
Litigi d’amore Dopo la
morte del marito, Terry
si ritrova sola con 4
figlie. Con Kevin
Costner SKY PASSION
La preda perfetta Un
episodio di infedeltà fa
sprofondare una donna
nell’abisso delle sue
paure SKY MAX
21.10 La solita commedia Inferno Dopo un incontro tra Dio e Lucifero,
Dante deve catalogare
i nuovi peccati SKY
CINEMA 1
22.50 Il discorso del re Re
Giorgio VI cerca di
superare la sua balbuzie con l’aiuto di Lionel
Logue SKY HITS
Wild L’adattamento del
regista Jean-Marc
Vallée delle memorie di
Cheryl Strayed SKY
CINEMA 1
I senza nome Alain
Delon, Gian Maria
Volonté e Yves
Montand svaligiano
una gioielleria SKY
CLASSICS
15.40 Stanza 17-17
Palazzo delle
Tasse Ufficio
Imposte Film
17.20 Note di Cinema
Varietà
17.28 Anche Nel West
C’era Una Volta
Dio Film
19.20 Renegade Telefilm
20.05 Walker Texas
Ranger Telefilm
21.00 Il castello Film
23.35 World War Z Film
1.55 Human Traffic Film
serie tv
intrattenimento
17.05 Lie to Me FOX
17.10 Ghost Whisperer
FOX
LIFE
17.30 Bones FOX CRIME
18.00 I Griffin FOX
18.05 Terapia d’urto FOX LIFE
18.20 Bones FOX CRIME
18.30 I Griffin FOX
19.00 Chiara Maci
VitadaFoodblogger
FOX LIFE
I Simpson FOX
19.15 Criminal Minds
Grey’s Anatomy
FOX
FOX
LIFE
19.20 I Simpson FOX
20.05 Criminal Minds
18.00 Remembering the
Artist - De Niro ARTE
18.10 Tesori tra i ghiacci
DISCOVERY CHANNEL
18.40 America’s Got Talent
SKY UNO
18.55 Indagini ad alta quota
NATIONAL GEOGRAPHIC
19.00 Power of Art: David
ARTE
19.05 Top Gear
FOX
19.10 I bambini sanno Pillola SKY UNO
19.30 MasterChef Magazine
5 SKY UNO
19.50 MasterChef Magazine
5 SKY UNO
19.55 Cacciatori di gemme
CRIME
20.10 Grey’s Anatomy
DISCOVERY
CHANNEL
CRIME
FOX
LIFE
The Big Bang Theory
FOX
20.35 The Big Bang Theory
FOX
21.00 NCIS FOX CRIME
Scandal FOX LIFE
The Walking Dead
FOX
21.50 X-Files FOX
21.55 NCIS FOX CRIME
A letto con il nemico
FOX LIFE
22.45 The Walking Dead
FOX
22.50 Bones FOX CRIME
Scandal FOX LIFE
23.35 American Horror
Story: Hotel FOX
23.45 Bones FOX CRIME
Grey’s Anatomy FOX
LIFE
22
11.40 Zappatore Film
13.25 La rivolta dei barbari Film
14.50 È stato il figlio
Film
16.30 Homeland
Security Film
18.15 Rai News - Giorno
18.20 Il bacio dell’assassino Film
19.35 Pane, amore e
fantasia Film
21.15 Bandito Film
23.05 Amores perros
Film
film
17.45 Papà, ho trovato un
amico Una bambina,
orfana di madre, vive
con il padre truccatore
di cadaveri SKY CINEMA
IRIS
24
20.00
NATIONAL GEOGRAPHIC
Eternal Emotion ARTE
Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
20.15 Hollywood Noir ARTE
20.20 E poi c’è Cattelan SKY
UNO
20.55 Indagini ad alta quota
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.00 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.10 Lucarelli - Muse
Inquietanti: Il furto
della Gioconda ARTE
X Factor UK SKY UNO
21.30 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.45 Lucarelli - Muse
Inquietanti: Artemisia
Gentileschi ARTE
21.55 River Monsters
DISCOVERY CHANNEL
Supercar: macchine da
sogno NATIONAL
GEOGRAPHIC
CIELO
TV8
26
16.15 Tiny HousePiccole case per
vivere in grande
17.15 Brother vs.
Brother Varietà
18.15 Fratelli in affari
Varietà
19.15 Affari al buio
20.15 Affari di famiglia
Documentari
21.10 Bitch Slap - Le
superdotate Film
23.00 Barb Wire Film
0.45 The Wi Lady’s
Guide to Brothels
8
15.15 Finding My Father
16.15 Mamme sull’orlo
di una crisi da
ballo Varietà
17.15 Hell’s Kitchen USA
20.15 House of Gag
Varietà
21.10 Karate Kid - La
leggenda continua Film
23.30 Whitney - One
Moment In Time
Documentari
1.15 Cheaters Tradimenti Varietà
REAL TIME
31
14.45 Il boss delle torte
15.45 Abito da sposa
cercasi XXL Varietà
17.10 Il mio grosso
grasso matrimonio gipsy US
18.10 Amici di Maria De
Filippi Varietà
19.10 La cuoca bendata
20.10 Take Me Out: esci
con me Varietà
21.15 Speciale radio
Deejay One Love Un amor Varietà
22.20 Vite al limite
DMAX
12.30
13.20
14.10
15.05
15.55
16.50
18.35
19.30
20.20
21.10
23.00
film
18.10 La leggenda del re
pescatore Robin
Williams, impazzito
dopo la morte della
moglie, cerca il Santo
Graal PREMIUM UNIVERSAL
18.45 Ray PREMIUM CINEMA
EMOTION
19.00 Alba dei Morti
Dementi PREMIUM
COMEDY
19.05 Spy Game Robert
Redford, agente della
Cia, salva Brad Pitt condannato a morte
PREMIUM CINEMA ENERGY
19.25 To Rome with love
Stavolta Woody Allen
gira a Roma e racconta
un intreccio di molte
storie PREMIUM CINEMA
20.40 Filler Studio Universal
— A Noi Piace Corto
PREMIUM UNIVERSAL
21.15 Un americano a Parigi
In una Parigi da fiaba,
Gene Kelly s’innamora
della fidanzata di un
suo amico PREMIUM
UNIVERSAL
Ride - Ricomicio Da Me
PREMIUM CINEMA EMOTION
Le crociate Orlando
Bloom scopre di essere
figlio di un barone che
lo nomina cavaliere
PREMIUM CINEMA ENERGY
Insieme Per Forza
PREMIUM COMEDY
21.25 Magic in the Moonlight
Storia di un grande
prestigiatore che prova
a smascherare una sedi-
cente medium PREMIUM
CINEMA
22.50 The Express La storia di
Ernie Davis che vinse
l’Heisman Trophy e
morì di leucemia a 23
anni PREMIUM CINEMA
EMOTION
23.10 La teoria del tutto
Università di
Cambridge 1963.
Stephen e Jane si
incontrano ed è colpo
di fulmine PREMIUM
CINEMA
23.20 Women He’s
Undressed PREMIUM
UNIVERSAL
23.25 40 Giorni e 40 Notti
PREMIUM COMEDY
23.40 Seven Swords Cina,
XVII secolo.
L’imperatore ha proibito le arti marziali. Con
Lau Kar-leung PREMIUM
CINEMA ENERGY
1.00 Rain Man Tom Cruise
scopre che l’eredità
paterna è andata a
Dustin Hoffman. 4
Oscar PREMIUM UNIVERSAL
Disco inferno
Un’ambiziosa ballerina
convince un giovane
impresario ad aprire un
locale per tr PREMIUM
CINEMA EMOTION
1.05 Innamorato pazzo La
principessa Ornella
Muti, in visita a Roma,
incontra lo stravagante
Celentano PREMIUM
COMEDY
52
Property Wars
Banco dei pugni
Affare fatto!
Te l’avevo detto
Varietà
Cattivissimi amici
Affari a quattro
ruote
Gli eroi dell’asfalto
Nudi e crudi
Banco dei pugni
River Monsters:
sbranato vivo
Z Nation Serie
serie tv
11.30 One Tree Hill STORIES
Smallville ACTION
11.45 30 Rock JOI
12.20 Nikita ACTION
12.35 Una mamma per
amica JOI
13.05 Fuori Serie STORIES
13.30 Big Bang Theory JOI
Pretty Little Liars
STORIES
14.20 Mike & Molly JOI
14.45 Psych JOI
15.10 Smallville ACTION
15.20 Parenthood STORIES
15.35 Chuck JOI
15.45 The Closer TOP CRIME
15.58 Nikita ACTION
16.20 New Girl JOI
16.45 The Originals ACTION
17.00 Er-Medici In Prima
Linea STORIES
17.15 The middle JOI
18.00 Quelli di Joi JOI
18.15 2 Broke Girls JOI
18.25 Grimm ACTION
19.05 Deadbeat JOI
19.25 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
19.30 Proof STORIES
19.35 Una mamma per
amica JOI
20.20 30 Rock JOI
21.10 Motive TOP CRIME
21.15 L’uomo di Casa JOI
Suits STORIES
Izombie ACTION
22.05 Girlfriends’ Guide To
Divorce STORIES
Do No Harm ACTION
22.10 Baby Daddy JOI
22.50 Rizzoli & Isles TOP
CRIME
1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA 12
PREMIER LEAGUE
JACOPO D’ORSI
Cinema Van Gaal
Un tuffo da Oscar
contro i simulatori
e lo United
batte l’Arsenal
Troppo tardi, altrimenti avrebbe potuto candidarsi all’Oscar e
la statuetta come miglior tuffatore non protagonista non gliel’avrebbe tolta nessuno. L’ennesimo show di Louis Van Gaal è
stato girato al termine di un
Manchester United-Arsenal da
brividi. La nuova doppietta dell’esordiente Rashford, i gol inutili di Welbeck e Özil, il 3-2 che
rallenta ancora la corsa al titolo
dei Gunners per la gioia di Ra-
nieri, ora in vetta con il Leicester a +2 sul solo Tottenham:
tutto è passato in secondo piano di fronte allo svenimento di
Van Gaal, che nei minuti finali si
è buttato a terra per protesta di
fronte al quarto uomo e a un incredulo Wenger. Il tuffatore
non protagonista ce l’aveva con
le simulazioni del tuffatore protagonista, Alexis Sanchez.
Raramente una sceneggiata
così si era vista da un allenatore
e forse Van Gaal ha trovato il
modo per farsi ricordare dai ti-
fosi dello United (in attesa di
Mourinho) per una caduta che
finalmente non è sinonimo di
sconfitta. Mostrando, a 64 anni,
che se il tocco magico del guru
vincente sta svanendo, certe
doti atletiche gli sono rimaste:
nel 1995, finale di Champions
vinta con l’Ajax sul Milan, si esibì in un calcio volante alla Bruce Lee per denunciare una
«gamba tesa» di Desailly. «Virale» pure quello, anche se i social
non esistevano ancora.
LAPRESSE
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
SPORTLUNEDÌ
Risultati
27ª giornata
Carpi-Atalanta
Chievo-Genoa
Empoli-Roma
Juventus-Inter
Milan-Torino
Palermo-Bologna
Sampdoria-Frosinone
Udinese-Verona
1-1
1-0
1-3
2-0
1-0
0-0
2-0
2-0
Classifica
Juventus
Napoli*
Roma
Fiorentina*
Inter
Milan
Sassuolo*
Lazio*
Bologna
Chievo
Empoli
Torino
Atalanta
Udinese
Genoa
Sampdoria
Palermo
Frosinone
Carpi
Verona
61
57
53
52
48
47
38
37
35
34
34
32
30
30
28
28
27
23
21
18
Prima
fuga
(*) Una partita in meno
OGGI
ore 19
Lazio-Sassuolo
Premium sport 2
ore 21
Fiorentina-Napoli
Sky sport 1, Premium sport
Semiinali
(ritorno)
LAPRESSE
ore 21
DOMANI
Milan
Alessandria
Derby d’Italia senza storia: la Juve affossa l’Inter e allunga a +4 in vetta
Stasera il Napoli a Firenze deve rispondere per non staccarsi dai campioni
(ANDATA 1-0)
MERCOLEDÌ
20,45
Inter
Juventus
(ANDATA 0-3)
Scudetto, siamo alla svolta
Ultima chance per i rivali
GIGI GARANZINI
MIRCO MELLONI
otremmo essere, forse siamo, alla svolta
decisiva di stagione. O il Napoli si ritrova
all’improvviso e stasera passa a Firenze,
o il campionato che già il confronto diretto di
due settimane fa aveva orientato ritrova una
volta per tutte il suo vincitore annunciato. Non
la miglior Juve quella che ha battuto l’Inter
con un regalo di D’Ambrosio e un rigore così
così di Morata. Ma una Juve che veniva dalla
battaglia col Bayern e che non prende gol, entro i confini, dalle guerre puniche.
Vi immaginate Cristiano Ronaldo in ginocchio
a chiedere a Leo Messi di fermarsi? Trasferite
la scena al di là dell’oceano, e otterrete il contesto delle ultime ore Nba, con LeBron James (fisico da Superman e carisma da vendere) a spedire un tweet a Stephen Curry (il folletto che
porta la fantasia al potere) a metà tra preghiera
e congratulazioni: «Caro Steph, per favore fermati! Ciò che stai facendo è semplicemente incredibile. Non ho mai visto niente del genere
nella storia del basket!».
CONTINUA A PAGINA 41
CONTINUA A PAGINA 44
P
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Show e record delle triple
Curry, il Messi della Nba
40 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Corsa scudetto
«Qui hanno perso tutte le grandi: non
sono questi i punti che ci mancano»
I campioni in carica vanno in fuga
DIRETTORE SPORTIVO
DELL’INTER
Pagelle
Regalo D’Ambrosio, segna Bonucci
Morata chiude i giochi su rigore
5’
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
BUFFON
Festeggia il suo nuovo
record di imbattibilità (746’)
prendendo tanta pioggia,
bloccando un tentativo di autogol di Mandzukic e stoppando Eder nel recupero. Quando
serve, c’è sempre.
9’
pt Subito traversa
pt Mandzukic spreca
All’alba della partita l’ex interista
Hernanes da fuori area spara un
potente diagonale incrociato.
Handanovic sfiora il pallone che
colpisce la traversa.
La partita
Super Buffon
Chiellini
ancora ko
7
Piero Ausilio
6,5 BARZAGLI
Non è al meglio, ma
lotta e annulla l’attacco nerazzurro senza mai sbagliare.
Juventus
2
Inter
0
Juventus
Inter
(3-5-2)
(3-5-2)
Buffon 7; Barzagli
6,5, Bonucci 7,5,
Chiellini 6 (36’ pt Rugani 6); Lichtsteiner
6, Khedira 6,5 (33’ st
Sturaro 6), Hernanes
6,5, Pogba 5,5, Alex
Sandro 6,5; Dybala
5,5 (37’ st Morata
6,5), Mandzukic 6
Handanovic 6,5; Murillo 5, Miranda 5,
Juan Jesus 5,5;
D’Ambrosio 4, Felipe
Melo 5, Medel 5,5
(11’ st Ljajic 5,5),
Kondogbia 5, Telles 5
(28’ st Perisic 5); Icardi 4,5 (40’ st Eder 6),
Palacio 6
ALL. Allegri
7 ALL. Mancini
Dopo il salvataggio di Miranda
su Dybala, la Juve potrebbe segnare con Mandzukic che spara
fuori il cross di Lichtsteiner stoppato da Murillo in area.
31’ pt
Icardi sbaglia
L’Inter punge sui piazzati: al 24’
Alex Sandro anticipa D’Ambrosio
sottoporta, poi Icardi davanti a
Buffon sbaglia tutto, non tirando
in porta l’assist di Palacio.
2’
st Colpo al volo
Dopo neanche 70” dall’intervallo, la Juve passa in vantaggio con
Bonucci. Punizione di Dybala e
D’Ambrosio tutto solo passa la
palla di testa al bianconero.
5
RETI: st 2’ Bonucci, 39’ Morata (rig.)
7,5
BONUCCI
Ama segnare nei bigmatch, figurarsi se può “affossare” la squadra in cui è cresciuto. In difesa non sbaglia
nulla, in attacco fa il bomber e
diverte lo Stadium con sgroppate e colpi di tacco.
6
ARBITRO: Rocchi 6.
AMMONITI: Lichtsteiner, Hernanes, Juan
Jesus, Khedira
SPETTATORI: 13.386 paganti per un incasso di 1.067.125 euro; 25.694 abbonati per
una quota di 983.775 euro.
La Juve chiude la partita su rigore: fallo di Miranda su Morata,.
Trasforma lo stesso spagnolo.
Nel primo dei 6’ di recupero,
grande parata di Buffon su Eder.
CHIELLINI
Senza
storia
LICHTSTEINER
Se non sprecasse il fiato a
protestare per la qualunque,
beccandosi anche un giallo
dopo 40’, chissà quante discese in più sfornerebbe.
6,5 KHEDIRA
6,5 HERNANES
Segnare il gol dell’ex
dopo appena 5’ agli occhi
dei tifosi avrebbe giustificato l’esborso da 11 milioni
fatto in estate. Gioca da padrone del campo, poi cala
nella ripresa.
5,5
POGBA
Il solito ritornello: inventa giocate fine a se stesse e
spreca un sacco di palloni. Prima o poi cambierà musica.
6,5 ALEX SANDRO
Asfalta D’Ambrosio e
avvia decine di azioni. In più è
praticamente impossibile togliergli il pallone dai piedi.
5,5 DYBALA
Patisce la «gabbia»
dell’Inter, ma è meno brillante
del solito e non gli era mai successo di non segnare per 3 partite di fila (dal 37’ st MORATA
6,5: riserva d’oro, entra, si procura e segna il rigore come in
Coppa un mese fa. Un incubo
per Handanovic).
MANDZUKIC
Questa volta vede più la
sua porta che non quella avversaria, vedi l’errore dopo appena 9’. Paga la battaglia col
Bayern, ma dà veramente tutto fino alla fine.
L’analisi
Preciso e regolare: il
motore gira sempre su marce
basse ma basta e avanza (dal
33’ st STURARO 6: dà battaglia).
6
st Fallo di Miranda
Leonardo Bonucci, 28 anni, festeggiato dai compagni dopo il gol partita
Il tempo di tornare dopo
tre settimane, prendere il gettone presenza e uscire per un
altro infortunio. Era in palla,
chissà per quanto ne avrà (dal
36’ pt RUGANI 6: attento).
6
39’
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Non è stata una notte da Oscar,
per il gioco e lo spettacolo, ma
il risultato è di quelli che accorciano la strada verso lo scudetto (Juve) e complicano molto
quella per la qualificazione alla
Champions (Inter). Alla fine, è
stata una partita senza storia,
pure più di quel che non racconti la cronaca: ovvero l’assist suicida di D’Ambrosio, che
ha regalato il vantaggio ai
bianconeri, e il rigore di Morata che l’ha sigillato. Perché la
Juve ha sempre dato l’impressione di controllarla, neppure
con troppi affanni, e perché
l’unico gioco dell’Inter, tristemente, era il cercare di sabotare quello altrui. Che è poi
un’anticipata ammissione di
insanabile inferiorità. Tant’è
che fino a 5’ dal gong, quando
s’è attivato con due belle parate, Gigi Buffon era da senza voto, impegnato solo da fuoco
amico (Mandzukic). Non ha
preso gol per l’8ª partita di
campionato consecutiva: che
per lui è un record, e per la Juve un bel messaggio di solidità.
Il muro di Mancini
L’avvio sembra la continuazione del 3-0 di Coppa Italia, se in
meno di 10’ la Juve pare al poli-
10
successi
La Juventus
ha colto ieri
la sua 10ª
vittoria
interna
di fila in
campionato:
19 gol fatti
e solo 3 subiti
gono: traversa di Hernanes,
salvataggio su Dybala, sparo
fuori di Mandzukic che somiglia a un gol sbagliato. L’Inter
non c’è o, meglio, c’è come i
bianconeri l’avevano lasciata
in quella disastrosa notte di
Coppa: con Medel, Felipe Melo
e Kondogbia nel mezzo, cioè
molti carpentieri e nessun geometra. Difatti, i nerazzurri faticheranno a costruire anche
una sola azione, arrivando all’intervallo con appena due tiri
tentati, inclusi quelli respinti:
mai così male in un primo tempo di campionato. Anche perché l’unico sparo nello specchio di Buffon è una zuccata di
Mandzukic. Se non altro, il muro di Mancini non è del tutto
inutile, perché almeno finisce
per arginare la Juve, che molto
ci mette comunque del suo: di
cinque buone occasioni spedite verso Handanovic, una la
devi recapitare a destinazione.
Così, per Allegri, il prologo della serata si trasforma nell’illusione di una rapida vittoria,
che rapida non è. Alla Juve non
manca il gioco, ma la qualità, il
penultimo dribbling e l’ultimo
passaggio: Dybala è a corto di
guizzi, e Pogba sta anche peggio, incartandosi pure quando
l’avversario scivola per terra.
Alla pausa ci si arriva con equa
Partita sempre in mano,
pochissimi i rischi subiti:
basta una Juve normale
per stendere l’Inter
I bianconeri volano a +4
sul Napoli in campo stasera
distribuzione del possesso palla (50%), ma con diversa impressione: la Juve, almeno, ci
ha provato. Voce dal fondo: sarà solo una questione di tempo.
L’attimo fuggente
Il rigore? Non parlo
degli episodi, Rocchi
ha arbitrato bene una
partita maschia
Massimiliano Allegri
Allenatore
della Juventus
Dovevamo
semplicemente
vincere per dare
un segnale forte
Leonardo Bonucci
Difensore
della Juventus
L’attesa dura meno di due minuti, con la torre di D’Ambrosio per Bonucci, che fa seguire
i fatti alle parole: «Affossiamo
l’Inter». Mancini deve cambiare: fuori Medel per Ljajic, che
va a piazzarsi alle spalle di
Icardi e Palacio, in un improbabile 3-4-1-2. Non cambia nulla,
anche se la Juve, che aveva
perso Chiellini, abbassa il baricentro, come rifiatasse, e si rivela troppo leziosa, quando
proprio non sarebbe il caso:
come il contropiede PogbaAlex Sandro-Dybala, collassato per abuso di tacco. L’Inter
innesta Perisic per Telles, ma
sono i bianconeri a prendersi
l’attimo fuggente, anche se sul
rigore che Morata si caccia, c’è
l’ombra di una sua precedente
spintarella. Gli episodi non
cambiano il senso della partita, con l’Inter che si mette ad
assaltare quando la sfida è finita. Stasera, tutti davanti alla
tv, per Fiorentina-Napoli: la
Juve, avanti di quattro, se ne
starà in poltrona.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
746
Genoa e Napoli, la Juventus ha centrato contro
l’Inter il quinto successo interno di fila senza subire gol. L’ultimo l’ha subito nel 3-1 sulla Fiorentina.
MINUTI DI IMBATTIBILITÀ PER BUFFON
1 Nel 2016 la Juve ha subito una sola rete in 10
gare (Cassano nel 2-1 alla Samp del 10 gennaio)
Buffon, recuperi esclusi, è arrivato a 746’ di imbattibilità: il record in A è 929’ (Sebastiano Rossi).
FUORICAMPO
Gli errori dell’Inter
hanno reso tutto più semplice
GIGI GARANZINI
SEGUE DA PAGINA 39
na partita che la Juve
aveva avuto la possibilità di sbloccare già nella
fase iniziale. Non nei primissimi minuti, perché questo è un
periodo di partenze lente, Napoli, quando non lentissime,
Bayern. Ma al primo affondo
convinto Hernanes ha spaccato la traversa, e subito dopo
Mandzukic dal limite dell’area
piccola avrebbe potuto far meglio. Lì un po’ stata brava l’Inter ad avanzare il baricentro,
un po’ si è smarrita una Juve
che faceva un’insolita fatica a
centrocampo. Oddìo, insolita
fino a un certo punto visto che
è capitato altre volte in assenza di Marchisio. Ma stavolta
non solo Khedira era quello di
questi tempi, cioè poca roba. Il
guaio vero era che dei due
francesi più o meno dirimpettai, Pogba e Kondogbia, era il
secondo a pesare di più. Senza
fronzoli, figurarsi i voli pindarici: ma con una sostanza che
in questi mesi ancora non si
era vista. I due moduli di gioco
U
erano del tutto speculari. Trecinque-due elastico, con la
coppia di esterni chiamata ad
adattarsi e a interpretare i diversi momenti del match. E
con la punta mobile, di qua Dybala di là Palacio, a fluttuare
tra le linee e a creare, non a caso, gli spunti più imprevedibili.
Una grande palla gol proprio
di Palacio ciccata da Icardi, e
la sensazione tipica di questo
genere di partite, che cioè per
deciderla sarebbe servito un
episodio.
O una boiata, perché no? Tipo quella di D’Ambrosio, palla
destinata sul fondo e trasformata in assist per il destro a
volo di Bonucci. A gioco lungo
la Juve ce l’avrebbe probabilmente fatta da sola. Ma, certo,
così è stato tutto più semplice.
Anche perché l’Inter, una volta
messa nella condizione di dover fare gioco anziché controgioco, ha mostrato una volta di
più tutti i suoi limiti creativi.
Figurarsi contro una difesa come quella bianconera, seppur
in corso d’opera orfana una
volta di più di Chiellini.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Pagelle
5
VITTORIE IN CASA SENZA SUBIRE GOL
1 Dopo il 3-0 sul Verona e gli 1-0 contro Roma,
Sport .41
.
Icardi spento
Murillo
sbaglia tutto
TORINO
6,5 HANDANOVIC
Tradito dai suoi difensori, perché lui non sbaglia un intervento e si supera
per deviare il siluro di Hernanes.
5
MURILLO
5
MIRANDA
Sbaglia di tutto nel
primo tempo, innescando Mandzukic al 9’ con
uno scivolone da «oggi le
comiche».
Bravo a stoppare Dybala in area all’inizio della
partita e a limitare Mandzukic, ma è ingenuo nel
fallo su Morata che provoca
il rigore del 2-0.
5,5 JUAN JESUS
È una sconfitta molto dura,
arrivata per la forza dell’avversario
e per responsabilità nostre. È il
momento di tirare fuori tutto e
assumerci le nostre responsabilità
Anonimo
Questo momento
dura da troppo tempo
Serve una grande
personalità, altrimenti
non riesci a uscirne
Capitan
Mauro Icardi.
23 anni,
è stato ancora
una volta lo
specchio della
sua Inter:
spenta, senza
idee e
improduttiva.
E il Milan
adesso ha un
solo punto
in meno...
Javier Zanetti
Vicepresidente
dell’Inter
Sprofondo nerazzurro
Del derby d’Italia
non ci sono più tracce
21
punti
Fatti in meno
dall’Inter (31)
rispetto alla
Juventus (52)
dopo lo 0-0
di S. Siro
dell’andata
In un girone l’Inter è passata da +8 a -13
Zanetti: “È il momento di dare di più”
GIULIA ZONCA
TORINO
Difficile trovare tracce della
sfida che ha trasformato Juve-Inter nel derby d’Italia.
Tolta la storia, che vista da
questo 2-0 pare davvero molto lontana, resta un pezzo di
coreografia ancora aggrappata alle ruggini di Calciopoli.
Nient’altro. Scudetti di cartone che evocano ere andate e
sarebbe ovviamente un bene
aver superato quella faida,
ma nulla si è sanato: il contrasto è stato spazzato via dalla
differenza tra le due nemiche.
Non c’è motivo per ricordare,
forse neanche per litigare nonostante Felipe Melo provi a
farsi notare e Lichtsteiner e
Telles se ne diano parecchie.
Contrasti tra singoli, non certo la prova di una partita tesa.
Identità persa
Dopo la catastrofe in Coppa
Italia l’Inter si arrende di
nuovo alla Juve con scarso
onore e pure con un assist al
contrario: D’Ambrosio che
serve Bonucci. Gli errori capitano, servire un rivale nella
propria area senza neanche
essere pressati è altro. Significa che, nell’ennesima stagione
in cui l’Inter va a rotoli, giocare allo Stadium è ancora più
faticoso. Sarebbe la casa dell’avversario più sentito, in teoria il fortino da espugnare e
l’Inter è stata pure la prima
squadra a riuscirci nel 2012,
non certo un anno di grazia
per i nerazzurri però ancora
un tempo in cui Inter e Juve si
accendevano quando si trovavano una di fronte all’altra.
Partite rognose, gare complicate, nervose o furiose. Si sono
trovate spesso a livelli diversi,
sono state obbligate a confronti impossibili ma la scintilla
della rivalità non si è mai estinta. Juve e Inter hanno sempre
patito il passato, speso più di
quanto entrambe avessero,
consumato energie per alimentare una contesa atavica.
Di incroci brutti ce ne sono
stati tanti, persino di appuntamenti a senso unico però comunque vissuti, trepidanti
quanto meno scatenati. All’arrembaggio. Ora nulla anima il
ricordo del derby d’Italia: colpa dell’Inter persa nell’ennesima crisi, merito della Juve che
al momento gioca in un altro
campionato e probabilmente
anche reazione all’abisso che
separa questo risultato dal pareggio dell’andata. Allora la
Juve stava 8 punti dietro all’Inter, ora ne hanno 13 in più
rispetto ai nerazzurri che non
possono gestire questo peso.
Una trasformazione così in 19
partite farebbe perdere l’identità a chiunque e anche il derby d’Italia ha perso la sua, abbandonato da un Inter che non
è riuscita a trovare nessuna
scintilla di resistenza. La tra-
Retroscena
LAPRESSE
versa di Hernanes all’inizio
poteva dare la sveglia: la prospettiva di farsi segnare da un
ex che aveva promesso rivincita era l’innesco ideale. Nulla.
Mancini immobile
L’Inter è entrata in campo in
ritardo per il secondo tempo,
lo faceva con Mourinho per innervosire gli avversari e magari qualche tifoso ha pensato
che, in assenza di un gioco all’altezza, quello fosse un tentativo di stuzzicare, di provocare. Ancora nulla. E alla fine tocca a Zanetti sancire la resa, lui
che ha vissuto tanti derby
d’Italia non può proprio guardare questo: «Una sconfitta
molto molto dura, purtroppo
un po’ per la forza dell’avversario ma anche per responsabilità nostra. Questo è il momento
di dare qualcosa di più. Se non
hai personalità, difficilmente
esci da periodi così».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
2
vittorie
Ottenute
dall’Inter
negli ultimi
9 turni: 1-0
sul Chievo
e 3-1 sulla
Sampdoria,
entrambe
a San Siro
Tiene su la baracca
con il mestiere, si fa ammonire per fermare Dybala.
4
D’AMBROSIO
5
FELIPE MELO
Sciagura allo stato puro: regala a Bonucci il più facile dei gol. Prima e dopo non
ne azzecca una.
Lo insultano tutti, compreso Mancini che dopo l’ennesimo errore manda Perisic
a scaldarsi. Lotta, ma spreca
tanto.
5,5 MEDEL
In un centrocampo
fisico e in un 3-5-2 così
bunkerizzato, si ritrova costretto a fare il regista. Con
scarsi risultati, ma non era in
lizza per l’Oscar (dall’11’ st
LJAJIC 5,5: tanto fumo, poco
arrosto).
5
KONDOGBIA
5
TELLES
Si accontenta di fare il
medianaccio. Resta il mistero sul suo vero valore, economico e calcistico.
Patisce Lichtsteiner e
non spinge sulla fascia: un
mezzo disastro (dal 28’ st PERISIC 5: non produce effetti il
suo ingresso).
4,5 ICARDI
Sarà stata la pioggia a bagnare le polveri più
temute dalla Juve (6 gol in 6
partite di campionato) o
un’ostentata solitudine
personale, ma è sempre
fuori dal gioco e quando Palacio lo innesca si mangia il
gol (dal 40’ st EDER 6: impegna Buffon).
6
PALACIO
È l’unico a provarci
sempre. Non tanto a tirare,
attività che sembra vietata
ai nerazzurri, ma a giocare il
pallone. E al 31’ si inventa
una poesia che Icardi non
capisce.
[G. ODD.]
42 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Colpi già nel 2008
Non è
la prima
volta
Stasera i posticipi
Il primo a essere derubato fu Hamsik:
lo slovacco, vittima di tre rapine,
è il bersaglio preferito dei malviventi
Nel mirino anche due ex: Behrami
e Zuniga, ultimo in ordine
di tempo prima del caso Insigne
Le compagne di Cavani e Lavezzi
Oggi sono due ex, ma negli anni
napoletani sia Cavani sia Lavezzi
hanno subito furti e rapine: colpite, in
particolare, le rispettive ex compagne
All’ex moglie del Matador venne
restituito l’orologio prezioso rubato
In un clima di recessione
mondiale è un azzardo
andare in giro con Rolex
o con grandi macchine
E non solo a Napoli...
Azzurri a Firenze
Obiettivo tornare
a -1 dalla Juve
Fiorentina
(4-3-3)
SKY SPORT 1 – PREMIUM SPORT
ORE 21
12
Tatarusanu Reina
32
Roncaglia Hysaj
2
G. Rodriguez Albiol
33
2
Astori Koulibaly
26
28
Alonso Ghoulam
31
8
Badelj Allan
5
Vecino Jorginho
8
Aurelio De Laurentiis
27
Tello Hamsik
17
Patron del Napoli
dopo il furto a lady Lavezzi
20
Lorenzo è sotto choc
ma con l’aiuto dei
compagni supererà tutto
Contro la Fiorentina sarà
regolarmente in campo
Antonio Ottaiano
Procuratore
di Lorenzo Insigne
Insigne, il ladro è un tifoso
“Dedicami la prossima rete...”
il centrocampista ancora in tuta. Zuniga, oggi ex, è stato l’ultimo (maggio del 2014) prima di
Insigne, nel mezzo anche
Behrami (riconobbe a processo
uno dei due rapinatori) e, soprattutto, le donne.
In auto con la moglie, gli puntano la pistola: rubati orologio e bracciali
A Napoli ritorna la paura fra i giocatori da anni vittime delle rapine
Maria Soledad, all’epoca moglie del Matador Cavani, viene
sorpresa mentre esce da una
chiesa evangelica: provano a
strapparle la borsa, non ci riescono e cambiano obiettivo rubando l’orologio da diciotto mila euro. Il sistema criminale
della città, però, stavolta richiama all’ordine gli scippatori
e, così, in un sottoscala viene ritrovato l’oggetto e restituito.
Diversa sorte ebbe la ex fidanzata di Lavezzi: Yanina Screpante fu minacciata con la pistola e dovette consegnare il
Rolex mai più rinvenuto. «Napoli città di m...», scrisse sul
suo profilo social. La città si divise: molti si sentirono discriminati, altri temevano per l’addio (cosa che, poi, avvenne, ma
per motivi di mercato) prematuro dell’attaccante argentino.
Sabato sera lo choc è stato per
Lorenzo il Magnifico. «Con
l’aiuto dei compagni supererà
tutto e in fretta...», dicono dal
suo entourage. Questa sera, Insigne sarà in campo nella sfida
di Firenze con molto, moltissimo in gioco.
il caso
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
n semaforo rosso e scatta la trappola. A Napoli
è così: capita anche altrove, ma non con una continuità tanto disarmante se a finire
nel mirino dei delinquenti sono
i calciatori della squadra della
città. Lorenzo Insigne è l’ultimo di una lunga serie. «Dammi
tutto quello che hai...». È quasi
mezzanotte, Lorenzo il Magnifico (lo chiamano in questo modo i tifosi) è in macchina, accanto la moglie, dietro una coppia
di amici: hanno appena terminato la cena in un ristorante del
centro e si trovano una pistola
U
puntata addosso. Quello che ha
Insigne è un Rolex, due bracciali con diamante, 800 euro,
30 mila euro il valore complessivo: tutto consegnato ai due
rapinatori che aprono lo sportello e sgommano lontano su
una Aprilia. Prima, però, una
richiesta, beffarda, mai sentita.
«Dedicami un gol a Firenze...».
Agguati al semaforo
Un gol a Firenze. I due ladri,
dunque, sapevano chi stavano
per derubare. Insigne è il figlio
di Napoli e, sotto al Vesuvio,
tutti sanno chi è: la sua maglia
numero 24, per molti, dovrebbe
diventare addirittura la 10,
quella del grande Diego Armando Maradona. Insigne come Behrami, Hamsik, Zuniga o
come la ex moglie di Cavani e la
ex compagna di Lavezzi: al Vomero, nella zona di Chiaia, a
Fuorigrotta o sulla strada da
Castelvolturno, non fa differen-
za. C’è una criminalità che sa
quando e chi colpire e, i giocatori o i loro familiari, sono un
bottino sicuro.
I dubbi sugli ultrà
C’è stato un momento, circa
due anni fa, dove sembrava
emergere una regia ben precisa ai numerosi furti o rapine ai
danni dei ragazzi del Napoli:
vogliono così gli ultrà perchè i
calciatori azzurri non si fanno
vedere in giro con loro, non frequentano i loro eventi, li snobbano. Gli inquirenti registrano,
al proposito, anche un pentito
che dava forza ad una ipotesi
presto svanita: chi prende di
mira i protagonisti del San Paolo lo fa perchè, come detto, l’incasso è sicuro. Hamsik, lo slovacco con la cresta, è stato il
più bersagliato: l’ultimo colpo
contro il capitano fruttò un Rolex al semaforo a due passi dallo stadio dopo una partita e con
IN CODA GIOCHI QUASI FATTI: SI VA VERSO LA QUOTA PIÙ BASSA DI SEMPRE
Frosinone e le altre, la B dietro l’angolo
Salvarsi non è mai stato così facile
MATTEO DE SANTIS
C’era una volta la favola della
salvezza a 40 punti. Tabelle,
piani, programmi e calcoli,
spesso e volentieri fino all’ultima giornata di campionato,
si facevano su quella quota.
Adesso, con il passare del
tempo e un livellamento generale (salvo poche eccezioni ai
piani alti) verso il basso, la
montagna della permanenza
in Serie A è diventata una collinetta. Forse, come nel 1996,
nel 2004, nel 2013 e nel 2014,
basteranno 33 punti per rimanere a bordo. Oppure, come
32
punti
La quota
salvezza
più bassa
nell’era
dei 3 punti
(2005/06):
avanti così,
il Frosinone
chiuderebbe
proprio a 32
nel 2006, la miseria di 32. I giochi, a 11 giornate dal gong, sembrano ormai fatti.
Ricordate i 40 punti?
Il Verona che deraglia a Udine
sotto i colpi di Badu e Thereau, il
Carpi che non va oltre il pari in
rimonta con l’Atalanta e il Frosinone addomesticato da Fernando e Quagliarella nel (quasi)
scontro diretto con la Sampdoria
assomigliano tanto a delle sentenze che aspettano la certezza
aritmetica per essere eseguite.
Ormai solo il Palermo, a +4 sulla
terzultima grazie al pari interno
con il Bologna, può ancora essere
20
il record
Dopo 27
giornate
la terzultima
con meno
punti è stata
il Piacenza
nel 2003 (20)
Poi Livorno
2014 e Cagliari 2015 (21)
25
13
Borja Valero Callejon
10 Bernardeschi Higuain
9
Lorenzo Insigne, 24 anni, ventuno reti in 118 partite con la maglia del Napoli
Napoli
(4-2-3-1)
30
Mila euro
Il bottino
complessivo
del furto
ai danni
di Insigne
Oltre al Rolex
e ai bracciali
con diamanti
anche circa
800 euro
in contanti
Bottino a volte restituito
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
risucchiato nel volgo per non finire in B. Il vero nocciolo del discorso, a parte l’identikit delle
tre presunte e probabili condannate, è nei numeri al ribasso della
lotta per la salvezza: terzultime
dopo 27 giornate con meno punti
del Frosinone (23) sono state solo
il Piacenza (20) nel 2003, il Livorno (21) nel 2014 e il Cagliari (21)
nel 2015. Inutile chiedere che fine
abbiano poi fatto a giugno le tre
squadre in questione.
Tanti club senza obiettivi
Il problema autentico, tornando al campionato in corso, diventa una classifica spaccata in
tre parti: le prime sei tutte da
una parte, le ultime tre tutte da
un’altra (a meno di suicidi di Palermo, Samp e Genoa) e le altre
undici nel mezzo senza un vero
e proprio traguardo nel mirino.
Neanche più il raggiungimento
di quota 40.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Kalinic Insigne
5
7
9
24
ARBITRO: TAGLIAVENTO
All: PAULO SOUSA
All: SARRI
1 Una sfida che avrà l’effet-
to di dare un senso ben preciso
all’ultima fase della stagione.
Fiorentina e Napoli si affrontano con gli occhi addosso del
gruppo di squadre che guarda
in alto. I toscani inseguono il
terzo posto, adesso, nelle mani
della Roma, gli azzurri partenopei si presentano all’appuntamento del Franchi con l’obbligo di non perdere terreno dalla
Juve per non compromettere la
volata scudetto e ritrovarsi immischiati in quella per la seconda posizione. Sarri, tecnico del
Napoli, tace ed il suo è un silenzio assordante: la sua squadra
non vince da quattro partite fra
campionato ed Europa League
ed Higuain è a secco su azione
da cinque (ultima rete all’Olimpico con la Lazio il 3 febbraio).
Paulo Sousa, allenatore della
Fiorentina, sposta sugli avversari ogni pressione e scommette su «una gara straordinaria».
Lazio
Sassuolo
(4-3-3)
(4-3-3)
SKY CALCIO 2 – PREMIUM CALCIO 2 ORE 19
22
Marchetti Consigli
47
29
Konko Vrsaljko
11
13
Bisevac Cannavaro
2
28
Hoedt Acerbi
15
Lulic Peluso
13
19
21 Milinkovic-Savic Pellegrini
20
Biglia Magnanelli
6
4
16
Parolo Duncan
32
87
Candreva Berardi
25
17
Matri Defrel
10 Felipe Anderson Sansone
92
17
ARBITRO: DAMATO
All: PIOLI
All: DI FRANCESCO
Carpi
1
Atalanta
1
Carpi
Atalanta
(4-4-2)
(4-3-3)
Belec 6; Letizia 6, Romagnoli 6, Gagliolo
5,5, Poli 6; Martinho
5,5 (43’ pt Pasciuti 6),
Bianco 6, Lollo 6, Di
Gaudio 5,5 (18’ st
Verdi 6,5); Mbakogu
6, Lasagna 5 (24’ st
Mancosu 5,5)
Sportiello 6,5; Bellini
6, Masiello 6, Paletta
6,5, Dramè 6; Cigarini 5,5 (28’ st Migliaccio 6), De Roon 5,5,
Kurtic 6,5; Diamanti
6 (41’ st Gakpé sv),
Pinilla 5,5 (22’ st Borriello 5), D’Alessandro 6
ALL. Castori
6 ALL. Reja
6
RETI: st 7’ Kurtic, 30’ Verdi (rig.)
«Spareggio» alla Samp
Fabio Quagliarella, 33 anni,
esulta dopo il 2-0 al Frosinone:
ora i blucerchiati sono a +5
ARBITRO: Calvarese 5,5
AMMONITI: Bellini, Lollo, Diamanti, Gagliolo, Poli, Borriello
SPETTATORI: spettatori 8 mila circa
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Toro, il gol questo sconosciuto
Segna solo alle difese colabrodo
Da dicembre 8 reti e tre marcatori su azione: peggio di tutti
6
Le big restano un tabù
Analisi
ROBERTO CONDIO
TORINO
Digiuno
che pesa
33 gol
in 27 partite
20 gol
nelle prime 14
Q
uagliarella ha ripreso a
segnare e pure ad esultare: gol all’Inter e al
Frosinone. Peccato per il Toro che da un mese giochi nella Samp. Onestà intellettuale
vuole, però, che nessun tifoso
granata possa rimpiangere
chi, prima di andarsene, era
stato a secco per cento giorni. Partito lui, peraltro, è arrivato Immobile. Ma là davanti le cose non sono cambiate granché. Anzi, con la
coppia Belotti-Ciro il Toro è
rimasto per la prima volta a
secco in due coppie di partite
di fila: Fiorentina e Verona a
gennaio, Carpi e Milan adesso. Quattro match che hanno
fruttato solo due punti nonostante (lo dicono i dati della
Lega Calcio) 15 tiri in porta
su 33 totali e la bellezza (forse un po’ gonfiata) di 25 occasioni da rete.
Pur in un periodo di poca brillantezza, dunque, il Toro qualcosa crea. Il problema è che non
concretizza. O meglio, riesce a
farlo solo quando incrocia le difese peggiori. Il rilievo è impietoso per l’efficacia della fase offensiva granata: dei 33 gol realizzati finora, ben 15 sono stati
siglati contro Frosinone, Palermo e Samp che hanno le retroguardie più sforacchiate. Nelle
restanti 21 partite, il Toro ha
messo insieme appena 18 reti,
comprese tre su rigore e un autogol. Morale. quando l’asticella
si alza, questa è una squadra
che là davanti mostra limiti evidenti. Di uomini, schemi e strade alternative per fare centro.
Nelle dieci sfide già andate in
archivio contro le prime otto,
ad esempio, sono stati soltanto
otto i gol granata, tre dei quali
concentrati nei 10’ della rimonta di inizio stagione contro la
Fiorentina. Dei cinque rimanenti, due (contro Roma e Napoli) sono arrivati dal dischetto.
Mancano vie alternative
La tendenza, dunque, è chiara
da mesi. Ma da dicembre s’è
fatta molto preoccupante: 13
gol in 13 partite. Tolti quattro ri-
gol
Belotti è il
capocannoniere granata
con 6 reti. Poi
Quagliarella
(che non c’è
più) con 5,
Baselli con 4,
Maxi, Benassi
e Immobile
a quota 3
A secco
Sabato sera
a S. Siro
il Toro
di Immobile
e Belotti
è rimasto
senza gol per
la seconda
partita di fila,
la quarta
nelle ultime
sette, la nona
nell’intero
campionato
gori e un’autorete, ne restano
otto con tre sole firme (5 Belotti, 2 Benassi, 1 Immobile). Non
c’è alcun difensore in grado di
pungere e anche dal centrocampo il contributo è insufficiente. La morale è che nell’ultimo trimestre il Toro è la squadra con le più limitate vie che
portano al gol. E se, com’è capitato contro Carpi e Milan, anche Belotti e Immobile sciupano a pochi passi dal portiere avversario, vincere diventa pura
utopia. «Per voglia, entusiasmo
e personalità a S. Siro ho rivisto
sprazzi del mio Toro», ha detto
Ventura prima di aggiungere:
«Davanti, però, dobbiamo essere più cinici, perché se non segni, creare molto non serve a
niente». Intanto, potrebbe servire ricominciare a mettere in
mezzo cross migliori. E a sfruttare con maggior lucidità calci
d’angolo e punizioni che da
troppo tempo non creano pericoli. O, quando smarcano un uomo in area, com’è successo a
Glik contro il Milan, vengono
malamente sciupati. Ci sono
ancora undici partite da giocare e soltanto riprendere confidenza con il gol può renderle interessanti, divertenti e utili.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
13 gol
nelle ultime 13
15 gol
segnati nelle sei
partite contro
le tre peggiori
difese del
campionato
(6 al Frosinone,
5 al Palermo,
4 alla Sampdoria)
Sport .43
.
Serie A Tim
Classifica
TOTALE
PARTITE
SQUADRE
PUNTI
G
V
RETI
N
P
F
S
DIFF
1. Juventus
61
27
19
4
4
48
15
33
2. Napoli
57
26
17
6
3
54
21
33
3. Roma
53
27
15
8
4
55
28
27
4. Fiorentina
52
26
16
4
6
47
26
21
5. Inter
48
27
14
6
7
34
25
9
6. Milan
47
27
13
8
6
39
28
11
7. Sassuolo
38
26
9
11
6
32
31
1
8. Lazio
37
26
10
7
9
34
34
0
9. Bologna
35
27
10
5
12
29
31
-2
10. Chievo
34
27
9
7
11
32
36
-4
11. Empoli
34
27
9
7
11
33
40
-7
12. Torino
32
27
8
8
11
33
34
-1
13. Atalanta
30
27
7
9
11
26
31
-5
14. Udinese
30
27
8
6
13
24
40
-16
15. Genoa
28
27
7
7
13
27
32
-5
16. Sampdoria
28
27
7
7
13
39
46
-7
17. Palermo
27
27
7
6
14
27
47
-20
18. Frosinone
23
27
6
5
16
26
53
-27
19. Carpi
21
27
4
9
14
24
44
-20
20. Verona
18
27
2
12
13
24
45
-21
In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti
negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio.
Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e
quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B.
Risultati
Empoli-Roma
1-3
p.t.: 5' El Shaarawy (Ro); 22' Zukanovic (Ro)
aut.; 27' Pjanic (Ro); s.t.: 29' El Shaarawy (Ro)
Milan-Torino
p.t.: 44' Antonelli (Mi)
1-0
Palermo-Bologna
0-0
Udinese-Verona
2-0
p.t.: 31' Badu (Ud); s.t.: 11' Thereau (Ud)
Juventus-Inter
2-0
s.t.: 2’ Bonucci (Ju); 39’ Morata (Ju) rig.
Carpi-Atalanta
1-1
s.t.: 6' Kurtic (At); 29' Verdi (Ca) rig.
Chievo-Genoa
s.t.: 6' Castro (Ch)
Sampdoria-Frosinone 2-0
p.t.: 44' Fernando (Sa); s.t.: 24' Quagliarella (Sa)
Lazio-Sassuolo
oggi 19,00
Fiorentina-Napoli
oggi 21,00
1-0
Marcatori
Prossimo turno
24 reti: Higuain (Na, 2 rig.).
13 reti: Bacca (Mi, 1 rig.), Dybala (Ju, 3 rig.).
12 reti: Eder (In, 3 rig. - 12 Sa).
11 reti: Icardi (In), Kalinic (Fi),
Insigne (Na, 1 rig.), Maccarone
(Em, 1 rig.).
10 reti: Pavoletti (Ge), Ilicic (Fi,
6 rig.).
9 reti: Salah (Ro), Pjanic (Ro, 1
rig.).
8 reti: Thereau (Ud), Paloschi
(Ch, 1 rig.), Destro (Bo, 2 rig.).
9a di Ritorno 06/03 - Ore 15,00
Atalanta-Juventus
(And. 0-2)
Bologna-Carpi
(2-1)
Frosinone-Udinese
(0-1)
Genoa-Empoli
(0-2)
Verona-Sampdoria Sab. ore 18,00 (1-4)
Inter-Palermo
ore 20,45
Napoli-Chievo
Sab. ore 20,45 (1-0)
Roma-Fiorentina
Ven. ore 20,45 (2-1)
Sassuolo-Milan
Torino-Lazio
(1-1)
(1-2)
ore 12,30
(0-3)
All’estero
18 gol
Spagna
Inghilterra
26a Giornata
27a Giornata
Eibar-Las Palmas
Real Madrid-At. Madrid
Getafe-Celta
Sporting Gijon-Espanyol
Betis-Rayo Vallecano
Real Sociedad-Malaga
Villarreal-Levante
Valencia-Athletic
Deportivo-Granada
Barcellona-Siviglia
nelle restanti
21 partite,
compresi 3 rigori
e un’autorete
A secco in
9 partite su 27
1 solo gol
segnato in
8 partite (su rigore
0-1
0-1
0-1
2-4
2-2
1-1
3-0
0-3
0-1
2-1
1-0
West Ham-Sunderland
1-0
Leicester-Norwich City
1-2
Southampton-Chelsea
2-1
Stoke City-Aston Villa
0-0
Watford-Bournemouth
West Bromwich Albion-Crystal Palace 3-2
Rinviata
Liverpool-Everton
Rinviata
Newcastle-Manch. City
3-2
Manch. United-Arsenal
2-1
Tottenham-Swansea
in tre occasioni)
Chievo
1
Palermo
0
Sampdoria
2
Udinese
2
Genoa
0
Bologna
0
Frosinone
0
Verona
0
Chievo
Genova
Palermo
Bologna
Sampdoria
Frosinone
Udinese
Verona
(4-3-3)
(3-4-1-2)
(3-5-2)
(4-3-3)
(3-4-1-2)
(4-3-3)
(4-3-3)
(4-4-2)
Bizzarri 6; Cacciatore
6,5, Dainelli 6,5, Cesar 6, Gobbi 6,5; Castro 7 (36’ st Frey sv),
Radovanovic 6, N.
Rigoni 6 (22’ st Hetemaj 6); Birsa 6,5 (25’
st Meggiorini 6), Pellissier 6,5, Mpoku 6
Perin 6,5; De Maio
5,5, Burdisso 6, Ansaldi 6; Rincon 5, L. Rigoni 5,5, Dzemaili
5,5 (14’ st Tachtsidis
5,5), Laxalt 6; Suso
5,5 (11’ st Capel 5);
Matvz 5, Cerci 5,5
(17’ st Lazovic 5,5)
Posavec 6,5; Vitiello
6, Gonzalez 6, Andelkovic 6; Morganella 6, Hiljemark 6,
Maresca 6,5, Chochev 5,5 (20’ st Quaison 6), Pezzella 6,5;
Vazquez 6 (29’ st
Trajkovski 6), Gilardino 5,5 (39’ st Djurdjevic sv)
Mirante 6; Mbaye 6,
Gastaldello 6, Maietta 6, Masina 6 (21’ st
Constant 6); Donsah
6, Diawara 6,5, Taider 6 (39’ st Brighi
sv); Destro 6, Floccari
5,5 (21’ st Brienza 6),
Giaccherini 6,5
Viviano 6,5; Cassani
6, Ranocchia 6, Moisander 6; De Silvestri
7 (23’ st Silvestre 6),
Fernando 7, Soriano
7, Dodò 6; Correa 6,5
(31’ st Krsticic 6,5);
Alvarez 6 (38’ st Christodoulopoulos sv),
Quagliarella 7
Leali 6,5; Rosi 5,5,
Ajeti 6, Blanchard 6
(38’ st Longo sv), Pavlovic 6; Sammarco
6, Gori 6,5, Frara 5,5
(23’ st Kragl 5); Tonev
6 (34’ st Paganini sv),
D. Ciofani 6, Dionisi
5,5
Karnezis 6; Piris 6,5,
Danilo 6,5, Felipe
6,5, Ali Adnan 6; Badu 7, Guilherme 6,5,
Kuzmanovic 6; B.
Fernandes 6,5 (35’ st
Edenilson sv), Di Natale 7,5 (27’ st Zapata 5,5), Thereau 6,5
(43’ st Widmer sv)
Gollini 6; Pisano 5,5,
Bianchetti 5, Helander 5,5, Fares 5; Wszolek 6 (17’ st Gomez
6), Marrone 6, Ionita
5,5, Siligardi 5,5 (1’ st
Romulo 5,5); Pazzini
5 (11’ st Rebic 6), Toni
5,5
ALL. Colantuono 6,5
ALL. Delneri
ALL. Maran
6,5 ALL. Gasperini
5,5
RETI: st 6’ Castro
ARBITRO: Fabbri 5,5
AMMONITI: Dzemaili, Ansaldi, Radovanovic, De Maio, Gobbi
ALL. Iachini
6 ALL. Donadoni
6
RETI:
ARBITRO: Di Bello 6,5
AMMONITI: Chochev, Morganella, Vitiello,
Diawara
SPETTATORI: 15.566
ALL. Montella
7 ALL. Stellone
5,5
RETI: pt 44’ Fernando; st 24’ Quagliarella
ARBITRO: Orsato 6
AMMONITI: Correa, Silvestre, Krsticic, Moisander, Sammarco, Frara, Quagliarella
SPETTATORI: 20 mila circa
Classifica
Classifica
Barcellona 66; At. Madrid 58; Real
Madrid 54; Villarreal 52; Siviglia,
Celta 41; Athletic 38; Eibar 36; Real
Sociedad 34; Deportivo, Malaga 32;
Valencia 31; Betis, Espanyol 28; Getafe, Rayo Vallecano 26; Las Palmas,
Sporting Gijon 24; Granada 23; Levante 20
Leicester 56; Tottenham 54; Arsenal 51;
Manch. City 47; Manch. United 44; West
Ham 43; Southampton 40; Stoke City 39;
Liverpool 38; Watford 37; Chelsea 36;
Everton, West Bromwich Albion 35; Crystal Palace 32; Bournemouth 29; Swansea
27; Newcastle, Norwich City 24; Sunderland 23; Aston Villa 16
Germania
Francia
23a Giornata
28a Giornata
Colonia-Hertha Berlino
Amburgo-Ingolstadt 04
Stoccarda-Hannover
Werder Brema-Darmstadt '98
Wolfsburg-Bayern M.
Augsburg-Borussia M.
Borussia D.-Hoffenheim
Mainz-B. Leverkusen
Eintracht F.-Schalke 04
0-1
1-1
1-2
2-2
0-2
2-2
3-1
3-1
0-0
5,5
RETI: pt 31’ Badu; st 11’ Thereau
ARBITRO: Doveri 6,5
AMMONITI: Pazzini, Fares, Bianchetti, Ali
Adnan
SPETTATORI: : 4.562 paganti, incasso euro
83.210; 10.214 abbonati, quota non disponibile
Nizza-Bastia
Montpellier-Lille
Guingamp-Angers
Stade Reims-Bordeaux
Tolosa-Rennes
Troyes-Lorient
Nantes-Monaco
Gazelec Ajaccio-Marsiglia
St-Etienne-Caen
Lione-Paris-Sg
0-2
3-0
2-2
4-1
1-2
0-1
0-0
Rinviata
1-2
2-1
Classifica
Classifica
Bayern M. 62; Borussia D. 54; Hertha
Berlino 39; Borussia M., Mainz 36; B.
Leverkusen, Schalke 04 35; Wolfsburg 31; Ingolstadt 04 30; Colonia
29; Amburgo, Stoccarda 28; Augsburg, Darmstadt '98 25; Eintracht F.
23; Werder Brema 21; Hoffenheim
18; Hannover 17
Paris-Sg 73; Monaco 50; Lione,
Caen 42; Nizza, Rennes, St-Etienne
41; Nantes 40; Angers 38; Bastia,
Lorient, Bordeaux 37; Marsiglia
36; Montpellier 35; Lille 34; Guingamp, Stade Reims 32; Gazelec
Ajaccio 28; Tolosa 22; Troyes 14
44 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Basket, anche Torino ko
Personaggio
12
MIRCO MELLONI
triple
SEGUE DA PAGINA 39
n tre frasi, James ha riassunto il pensiero di milioni
di appassionati, increduli
di fronte a ciò che
l’Mvp della Lega
ha fatto sabato: a
Oklahoma City,
contro l’unica
candidata al titolo capace di impensierire Golden State, Curry
ha deciso una gara da 12 triple (su
16 tentativi) con
il canestro allo
scadere da... undici metri. Una
soluzione cercata, se è vero che
con 4 secondi a
disposizione Steph non ha tentato
di avvicinarsi al
canestro: «Soltanto rivedendo le immagini
ho capito da dove ho tirato».
Disarmante, ma chi crede che
si tratti di una smargiassata
legga questo dato: per i giocatori Nba, la media nei tiri da
almeno 30 piedi (10 metri) è
l’8%, Steph invece ha il 50%
(11-22). Ogni due tiri impossibili, lui ne infila uno.
I
Più forte del videogioco
Curry ripete queste magie
con continuità da mesi, al
punto che i programmatori
del videogame NBA 2K non
sanno più come riprodurlo: il
giocatore reale è meglio di
quello virtuale. In Curry c’è
un po’ di Michael Jordan, ma
anche di Kobe Bryant, LeBron James e Drazen Petrovic: il Mondo si ferma a guardare la precisione di Steph al
tiro proprio come l’Europa
restava ammaliata dal Mozart dei canestri. Curry incontrò Petrovic a 4 anni, all’All Star Game 1992 a Orlando, e non l’ha mai dimenticato. Steph ha inviato la maglia
con cui ha vinto il titolo Nba a
Zagabria, al museo in memoria di Drazen. Ma Curry condivide qualcosa anche con le
star che l’hanno preceduto:
nato a Akron, Ohio, è concittadino di LeBron, Curry è figlio di un giocatore proprio
come Bryant. E se Kobe allietava gli intervalli delle gare di
Reggio Emilia (dove giocava
papà Joe) tirando da ogni posizione, il piccolo Steph era
l’idolo degli inservienti delle
Segnate
sabato a
Oklahoma
City: come lui
Kobe Bryant e
Donyell Marshall. Il record
di Jordan: 7
Il confronto
con il mito
di Jordan
129
partite
Steph Curry, 27 anni, dei Golden State, nel match vinto con Oklahoma City. A sinistra, Michael Jordan
Curry l’extraterrestre
Anche LeBron s’inchina
“Mai visto uno così”
54
punti
Il primato di
Curry in Nba
(27/2/ 2013
contro New
York). Jordan
ne segnò 69
nel ’90 contro
Cleveland
27
anni
L’età di Curry
al primo
titolo Nba
(dopo 6 stagioni). Jordan
lo vinse a 28
anni e al 7º
tentativo
72
vittorie
Su 82 gare
per i Chicago
Bulls di Jordan (1995-96
. Oggi Golden
State viaggia
a 53 successi
in 58 partite
Gli incontri
consecutivi
con almeno
una tripla
a segno per
Curry, nuovo
primato
per la Nba
Quei segreti imparati da papà: ora è il re del tiro da 3 punti
Cadono i record Nba, Golden State riscrive la storia
arene Nba, seguendo il padre
Dell, tiratore che per 16 anni ha
militato nella Lega.
Questione di decimi
Il dominio di Curry, però, è degno di Jordan, pure se la genesi
è differente: MJ aveva il fisico
dell’uomo del futuro e la sua ferocia agonistica intimidiva anche i compagni di squadra. Curry è all’opposto: pur essendo figlio di due sportivi (la madre
Sonja, di origini haitiane, giocò
Allarme rientrato per il preolimpico
Gallinari: «Terapie e lavoro per la caviglia»
1 Danilo Gallinari tira un sospiro di sollievo: la distor-
sione alla caviglia destra non dovrebbe impedire all’azzurro di Denver di rientrare prima della fine dell’Nba e
non mette in pericolo la sua presenza al Preolimpico di
inizio luglio a Torino. Gallo si era fermato venerdì a Dallas, avversario contro cui rimediò l’infortunio al ginocchio tre anni fa, e si era preoccupato: «È un problema
più serio rispetto a quello di Natale». In quel caso lo stop
fu di due settimane, ora i tempi dovrebbero essere raddoppiati: la risonanza avrebbe evidenziato lesioni ai legamenti. Non serviranno però interventi ed entro metà
aprile Danilo dovrebbe essere in campo, poi toccherà al
sogno olimpico. «La scavigliata è stata tosta… da oggi
terapie e lavoro per ripartire!» ha detto Danilo.
[M. M.]
a pallavolo), Steph non supera
l’1 e 90 e non schiaccia con facilità. Gioca a golf con il presidente Barack Obama, ma non fa la
fortuna di chi ama il gossip: ha
sposato Ayesha, con cui si fidanzò a 14 anni, e i suoi tatuaggi
sono ispirati alla Bibbia, non a
testi hip-hop. Su una cosa, però, Curry non transige: la routine pre-gara. Chi non domina
grazie al fisico si affida alla tecnica, e non sempre è sufficiente
visto che l’altro Curry, il 25enne
Seth, è una riserva a Sacramento. Abituatosi a palleggiare
con palloni di peso differente,
Curry deve il proprio tiro al padre Dell che 10 anni fa – quando
Steph fu ignorato dai grandi
college e “confinato” a Davidson – corresse il movimento di
rilascio del pallone. Ed è la chiave: a Steph bastano 3 decimi
per far partire il pallone, uno in
meno rispetto alla media Nba.
Un battito di ciglia, sufficiente
per rendere immarcabile la sua
conclusione e spingere LeBron
a chiedere una tregua.
67º
posto
La posizione
di Curry nella
graduatoria
Nba dei salari
(11,37 milioni). È preceduto da Danilo Gallinari
Incubo A2
Com’è triste
Bologna
Obiettivo 24 aprile: quel giorno, nel penultimo turno, alla
Unipol Arena di Bologna andrà in scena il possibile spareggio-salvezza. Per Torino,
infatti, il riferimento per la
corsa al penultimo posto è la
nobile decaduta Virtus Bologna. Dopo il crollo 72-84 contro Varese (con contestazione del Ruffini e una situazione ambientale deteriorata dal
post-gara di ieri), la Manital è
rimasta a -2 dalla Obiettivo
Lavoro - sconfitta da Milano e da Pesaro, che recupererà il
match con Trento il 9 marzo.
Torino e Virtus arrivano
alla volata salvezza dopo mesi differenti. Se la Manital ha
rivoluzionato l’organico e
cambiato tecnico, la V nera
ha cambiato tre presidenti l’ex bandiera Villalta, poi
Bertolini e da venerdì scorso
Alberto Bucci, coach di tre
scudetti bianconeri - ma ha
confermato la fiducia a coach Valli e ha pagato l’immobilismo sul mercato: il capitano Allan Ray ha giocato solo 4 gare a causa di infortuni,
e in troppi casi la Virtus ha
concesso uno straniero agli
avversari. Lo spettro retrocessione (e del derby in A2
con la Fortitudo) preoccupa
un ambiente che non ha mai
vissuto discese in A2 sul
campo, e oltretutto la V nera
è stata l’ultima italiana a vincere l’Eurolega, nel 2001. Ricordo sbiadito: oggi l’antagonista della Virtus non è più il
Panathinaikos o il Maccabi,
[M. M.]
ma Torino.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Stasera Cantù-Pistoia
1 Serie A (21ª): Reg-
gio Emilia-Cremona 8677, Venezia- Brindisi 9775, Torino- Varese 7284, Capo d’Orlando-Caserta 65-59, BolognaMilano 85-101, SassariAvellino 94-95; oggi
Cantù-Pistoia (20,45
SkySport2); 9 marzo Pesaro-Trento (ore 20,30).
Classifica: Re. Emilia,
Milano 30; Cremona 28;
Avellino 26; Pistoia 24;
Trento, Sassari, Venezia
22; Brindisi 20; Caserta
18; Cantù, Varese, Capo
d’Orlando 16; Pesaro,
Bologna 14; Torino 12.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
In breve
SCI: 13A IN COMBINATA, RESTA IN TESTA ALLA COPPA
Brignone quarta
Vonn, la superdonna
in gara con il ginocchio ko
“Io bionica, non piagnona”
DANIELA COTTO
Lindsey fa Wonderwoman e
stupisce tutti, anche se stessa.
La Vonn in versione superdonna doveva essere in ospedale, invece va in pista anche
con un ginocchio dolorante e
ammaccato per una frattura
al piatto tibiale (documentata
dalla risonanza fotografa e postata su Fb ieri in tarda serata), regalo della caduta nel superG di sabato. Abbattersi?
Banale, non è da lei, così s’è inventata l’impresa: «Sono bionica, se qualcuno mi credeva
imbranata e piagnona sbagliava di grosso». Eccola Wonde-
rwoman, dopo una notte passata con il ginocchio fasciato non
si butta sul divano come una comune mortale. Si infila, come è
costretta a fare da inizio stagione, prima il tutore al ginocchio
destro operato e poi a quello sinistro, new entry del suo abbigliamento da gara. Va al cancelletto così, bardata da gladiatrice, nella combinata (superG e
slalom) di Soldeu, sui Pirenei.
Troppo alta la posta in palio.
«Parlerò con il mio staff»
In gioco c’è la coppa del mondo,
che per lei sarebbe la quinta sfera di cristallo. Fermarsi a otto
gare dalla fine della stagione si-
1 L’ordine di arrivo
della combinata di Soldeu: 1. Gagnon
1’43”66; 2. Holdener
0”20; 3. Barthet 0”61;
4. Brignone 0”79. Gigante uomini di Hinterstoder: 1. Pinturault
2’43”88; 2. Hirscher
1”14; 3. Kristoffersen
1”26; 8. Eisath 2”49.
AP
Lindsey Vonn, 31 anni
gnificherebbe gettare tutto al
vento. Forte del miglior tempo in
superG, Lindsey aspetta il suo
turno in slalom. Parte Lara Gut,
la rivale svizzera: che salta, regalando l’assist all’americana. La
Vonn non ci pensa su due volte,
tra i pali del tracciato di Soldeu
scende con tattica, ragionando.
Risultato: è 13esima in combina-
ta, numero che le porta fortuna,
e che le consente di mantenere
la leadership in Coppa con 28
punti di vantaggio sulla Gut
(1235 punti contro 1207). «Ho lottato - dice -, questa è la verità. A
parte il piatto tibiale, il resto del
ginocchio è decente. Ora parlerò
con i miei allenatori».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
alle 20,30 (Sky
Sport 3) l’anticipo della 29a di
serie B Cagliari-Novara.
2-3; Latina-Molfetta 3-1. Domani: Padova-Milano (20,30 tv
Rai Sport 1). Prime posizioni:
Civitanova 56; Modena 52;
Trento 47; Verona 41; Perugia
39; Latina 27.
Coppa di Lega inglese
Ciclismo, paura per Fiek
City, trionfo ai rigori
Colbrelli vince a Lugano
1 Il Manchester City ha
vinto la Coppa di Lega inglese
battendo in finale il Liverpool
dopo i calci di rigore per 4-2
(1-1 al 120’ grazie ai gol di Fernandinho e Coutinho). Decisivo il portiere del City Caballero: ha parato tre penalty nella
serie finale.
1 Sonny
Serie B, l’anticipo
C’è Cagliari-Novara
1 Stasera
Volley, un turno ai playoff
Civitanova al sicuro
1 Superlega
(penultima):
Monza-Civitanova 0-3; Ravenna-Modena 1-3; TrentoVerona 1-3; Piacenza-Perugia
Colbrelli (Bardiani
CSF) ha vinto allo sprint il Gp
Città di Lugano davanti a Diego
Ulissi e Roberto Ferrari (Lampre Merida). Tragedia sfiorata
per il tedesco Arnold Fiek: vola
per 12 metri ed è salvo. È ricoverato in ospedale senza fratture.
Rugby, Sei Nazioni donne
L’Italia batte la Scozia
1 Centra
l’obiettivo l’Italia
nel 6 Nazioni femminile. Le azzurre, battendo la Scozia 22-7,
hanno strappato il pass per i
Mondiali del 2017 in Irlanda.
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
RADIOLINE
Intervista
«Basta auricolari
che collegano
i corridori ai ds,
così le gare
diventano pilotate
dalle ammiraglie»
GIORGIO VIBERTI
LA FRASE
«Il corridore più
forte che ho visto
era Hinault
perché vinceva
su tutti i terreni»
Sport .45
.
2
Triplette
NEI GRANDI GIRI
Hinault è l’unico, insieme con
Contador, ad aver vinto almeno
due volte Tour, Giro e Vuelta
Davide Cassani
CT DELLA NAZIONALE ITALIANA
“Questo ciclismo è in mano ai ricchi
È ora di fare la rivoluzione”
Oggi fa
il dirigente
Bernard
Hinault,
vinse 5 Tour de
France, 3 Giri
d’Italia,
2 Vuelta,
2 Lombardia, 2
Liegi,
una Roubaix
e un Mondiale
Hinault, re degli Anni 80: “Si cambia sistema, il Tour 2017 via dalla Federazione “
ggi Bernard Hinault,
61enne bretone di Yffiniac, è un importante
dirigente dell’Aso, società che
gestisce tra l’altro il Tour de
France, la Vuelta di Spagna e
grandi classiche come Roubaix, Freccia e Liegi. Dopo
Coppi e Merckx è considerato
il più grande ciclista della storia, soprannominato Le Blaireau, Il Tasso, per le sue doti
di forza, astuzia, coraggio e
resistenza. Nel suo ricco palmares, fra 10 grandi corse a
tappe e 5 classiche monumento, c’è anche una Roubaix, che
però definì «une merde» subito dopo averla conquistata.
O
Su Nibali
«Vincenzo
un po’ mi
assomiglia,
ha fantasia,
cuore, talento
e va forte su
tutti i terreni»
Hinault, perché quella parola?
«Non voleva essere denigratoria, ma per chi punta al
Tour rischiare l’incolumità fisica sul pavé è una follia».
Però la corse e vinse lo stesso...
«Ero così, lanciavo una sfida e
poi la onoravo, mi prefiggevo
un obiettivo e lo centravo».
Otto Tour fatti e 5 vinti più 2 secondi posti, due Vuelta e tre Giri disputati e tutti conquistati.
Più un Mondiale. Esistono ancora corridori come lei?
Su Aru
«Insieme
con Quintana
è certamente
il giovane più
talentuoso
È pronto per
i grandi giri»
«Non credo, oggi è tutto troppo programmato, i big hanno
pochi obiettivi mirati. E sono
in pochi a correre con il cuore,
prima che con il computer».
Per esempio?
«Vincenzo Nibali è quello che
mi piace di più. Ha talento e
carattere, va bene in salita e a
crono, sa sfruttare il vento, il
pavé, la pioggia, le discese. È
completo e infatti cerca l’impresa anche nelle grandi classiche, come l’ultimo Lombardia dominato».
È lui il numero uno per la grandi corse a tappe?
«È uno dei big, con Froome,
Contador e Quintana».
E i corridori francesi? Ormai
non vincono il Tour dal 1985:
primo Bernard Hinault.
«E non credo che vinceranno
neanche il prossimo. Qualche
giovane c’è, ma il futuro è nelle mani di Quintana e Aru».
Doping
tecnologico
Sulle bici a motore
servono squalifiche
ai colpevoli ma anche
alle squadre e
alle federazioni
di appartenenza
La 19enne
belga Femke
Van Den
Driessche
un mese fa è
stata sospesa
ai Mondiali
di ciclocross
perché nella
sua bici c’era
un motorino
La Federciclismo mondiale ha
varato nuove regole per il 2017
che però il Tour ha bocciato: c’è
il rischio che il grande ciclismo
esca dalla Federazione, come
hanno fatto o minacciano in altri sport tipo calcio e basket?
«Non solo possibile, è certo.
Dal 2017 il Tour lascerà l’Uci».
E perché?
«Per salvaguardare il merito
delle squadre e dei corridori,
l’importanza delle gare che
Bernard Hinault
Oggi dirigente
del Tour de France
E i potentati economici che oggi
governano le grandi squadre?
hanno fatto la storia, la tradizione e la cultura di questo sport».
Ma non è inevitabile andare dove ci sono i soldi, che sia Cina,
Arabia, Australia o America?
«Entro certi limiti. Il ciclismo
professionistico è diventato un
sistema chiuso, dove 18 grandi
squadre devono partecipare alla trentina di gare World Tour.
Così facendo, però, spesso vanno alle corse controvoglia mandando organici non competitivi.
E magari rimangono esclusi
corridori di altri tema non World Tour che avrebbero più chance e potrebbero dare spettacolo. Questa storia deve finire».
È una dichiarazione di guerra?
«No, è già una realtà. Dal prossimo anno l’Aso inviterà chi
vuole al Tour, alla Vuelta e a tutte la altre corse che organizza».
E chi non ci sta?
«Stia pure fuori dalla nostre
corse, non c’è problema».
La formula del World Tour: 18 squadre d’élite e 27 corse
1 Il World Tour comprende 18 squadre
che hanno il diritto, ma anche l’obbligo, di
partecipare alle 27 corse comprese nel calendario di quella che è l’élite del ciclismo
mondiale. Nel 2017 sono previste alcune
modifiche: le licenze alle squadre avranno
È uno scisma epocale...
«L’Uci vuole dare licenze triennali alla principali squadre, per
noi invece ci deve essere un
meccanismo aperto di promozioni e retrocessioni tra le 3 categorie del ciclismo professionistico: World Tour, Professional, Continental. Così si premiano i risultati che tramite
punteggi formano un ranking
mondiale, per atleti e team».
durata triennale e saranno assegnate in
base a criteri “etici, finanziari, sportivi, organizzativi e amministrativi”; alle 27 corse
potranno aggiungersene altre e in tal modo l’Europa rischia di perdere ulteriormente la sua centralità nel grande ciclismo.
APERTURA
«Con promozioni
e retrocessioni tra
i team delle 3 serie
pro’, l’interesse
e lo spettacolo
aumenterebbero»
«Ma lo sapete che il team Sky,
tanto per fare un esempio, in
base ai soli risultati ottenuti
non avrebbe potuto partecipare a uno degli ultimi Tour de
France? Non ce l’ho con la Sky,
ma è un caso illuminante».
È vero che avete in cantiere anche altre novità importanti?
«Sì. Per esempio, basta con le
radioline che collegano i corridori alle ammiraglie. Non è più
ciclismo, ormai le fughe sono
programmate dai ds, i corridori
LA FRASE
«Alla Roubaix ’81
io e De Vlaeminck
eravamo certi di
batterlo in volata
Invece ci beffò»
Francesco Moser
VINCITORE DI TRE ROUBAIX DI FILA
vengono pilotati e solo nel finale
delle tappe, non c’è più fantasia
nè improvvisazione. Del resto
anche il codice della strada vieta gli auricolari alla guida, no?».
Forse mancano anche i corridori
di forte personalità com’era lei.
«Di certo i corridori devono tornare a essere protagonisti e impadronirsi dello sport di cui sono gli attori insostituibili».
Purché non si torni a degenerazioni pericolose, tipo il doping...
«Finiamola di parlare dei ciclisti come di truffatori. Il doping
c’è in molti sport e ma fra tutti il
ciclismo è il più controllato e il
più pulito. E un Tour si può vincere anche solo con l’acqua minerale, ve l’assicuro».
E magari una bici a motore...
«È un problema che si risolve in
fretta: squalifica per chi è beccato e per i suoi compagni, con
sanzioni anche per la squadra e
la federazione di appartenenza,
che non hanno vigilato. Stop».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
216
Vittorie
IN 12 ANNI DI PROFESSIONISMO
Hinault corse fra i professionisti
dal 1975 al 1986, conquistando
in 12 stagioni 216 vittorie
123143153673893943A63A8
2B9CDE3F3C661743F LA STAMPA BC
123143153673893943A63A8
INCENDIO IN VALSESIA, IL SINDACO: «RISCHIAMO DI RESTARE SENZA SCORTE»
LA STAMPA
REDAZIONE VIA LUGARO 15
10126 TORINO
TELEFONO 011 6568111
REDAZIONE CUNEO
CORSO NIZZA 11
REDAZIONE ALESSANDRIA
PIAZZA LIBERTÀ 15
REDAZIONE NOVARA
CORSO DELLA VITTORIA 7
PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A.
CUNEO: CORSO GIOLITTI 21 BIS
BIELLA: VIA COLOMBO 4
Distrutto l’unico negozio di Rimasco
Un incendio, probabilmente
causato da un corto circuito,
ha distrutto l’unico negozio
di alimentari di Rimasco, in
Val Sermenza. Le fiamme sono divampate ieri verso le
11,30. «Ad accorgersene è
stato un inquilino che abita
nella parte superiore dell’immobile che ospita il negozio –
dice il sindaco Gianni Tognotti .L’edificio non ha avuto problemi ma il negozio, inagibile, dovrà restare chiuso chissà per
quanto tempo». Il punto di vendita serve anche Rima San Giuseppe e lo stesso gestore si occupa, un’ora al giorno, del negozio di Carcoforo a cui quindi
mancheranno le scorte. «Ci è
I danni causati dal fuoco
stato detto - conclude il primo
cittadino - che la Protezione civile dovrebbe disporre di container attrezzati per questo tipo di emergenze. Speriamo che
si possa adottare questa soluzione mentre i locali saranno sistemati perché per noi la mancanza di un negozio rappresenta un grave danno».
[M. CU.]
PIEMONTE
E VALLE D’AOSTA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
il tempo
FULVIO
ROMANO
TORNA IL SERENO
POI ANCORA PIOGGE
A METÀ SETTIMANA
ervé curt e maledét»
finisce oggi dopo aver
confermato il suo cara t t e r e d i m e s e p i ù
«fiôcasé» dell’inverno. Capita ormai da anni che le riserve di neve alpina e d’acqua di
pianura dipendano dall’ultimo mese invernale. La seconda importante offensiva
perturbata della stagione ci
ha investiti dal mar Ligure
prima e dal Tirreno poi, con
apporti nevosi in quota e abbondanti piogge sulle campagne. Meglio tardi che mai.
Piogge e nevicate proseguono ancora in questa mattinata per esaurirsi poi per
una rimonta dell’alta pressione che durerà fino a venerdì. Domani sereno, con
minime al ribasso, fino a
mercoledì sera quando un
breve fremito perturbato
porterà altre deboli piogge
specie sulle province orientali oltre che neve sui crinali
alpini settentrionali. Giovedì e venerdì ancora prevalenza di sole, fino alla serata
quando un nuovo fronte investirà il Nord Ovest con
deboli fenomeni nella mattina di sabato e quota neve
collinare sul Verbano e sulla
Vallée.
L’alta pressione ritorna
nella notte e poi domenica
mattina per poi cedere di
nuovo nel corso del dì di festa. Sono gli ultimi giorni
della Luna calante di febbraio, quelli ritenuti dalla civiltà contadina i più adatti alla
potatura della vite. E infatti:
«Venta pôé a Sant’Albìn (domani) per avèji ’d bôn vìn».
F
[email protected]
Una carrozza rovesciata
Il treno non ha potuto evitare i detriti della frana sulle rotaie
A destra uno spartineve ieri a Champoluc, in Valle d’Ayas
MALTEMPO. RISCHIO VALANGHE A BIELMONTE, IN VALSESIA E IN VALLE D’AOSTA
Treno deraglia, salvi i passeggeri
La pioggia fa franare un muro di contenimento sui binari della Biella-Novara
ANDREA FORMAGNANA
BIELLA
Nessun ferito, anche se fra i 12
passeggeri qualcuno ha riportato qualche contusione. È il
bilancio del deragliamento
avvenuto ieri mattina all’alba
sulla Biella-Novara dove si è
sfiorata la tragedia.
La frana
La giornata di intense piogge
ha causato una frana e il cedimento del muro in cemento
che si è riversato sui binari.
Alle 6.30 il treno proveniente
da Biella, giunto a Castelletto
Cervo si è trovato di fronte
l’ostacolo senza poterlo evitare.
Delle due carrozze, che viaggiavano fortunatamente a velocità
Nato in casa a Formazza
L’ambulanza tarda per la neve
e il nonno diventa ostetrico
Luca Bilardo
A PAGINA 49
ridotta, la prima è uscita dai binari e si è inclinata di 30 gradi.
In pochi minuti il luogo dell'in-
cidente è stato raggiunto dai vigili del fuoco, carabinieri, polizia e 118 mentre per i viaggiatori è stato disposto un servizio
alternativo per Novara. La
maggior parte erano docenti
diretti a Milano per un corso
d’aggiornamento. I tecnici di
Reti ferroviarie italiane hanno
lavorato per tutto il giorno e anche nella notte per mettere in
sicurezza la scarpata franata
con l’obiettivo di poter riaprire
la linea. Trenitalia si è impegnata a raddoppiare i convogli
sulla linea Biella-Santhià qualora non fosse possibile riaprire.
Nevicate abbondanti
Nell’alto Biellese, invece, a
Bielmonte, nel pomeriggio di
ieri a causa delle abbondanti
nevicate la Provincia, che gestisce le strade di accesso alla
località sciistica, pur non emanando alcuna ordinanza di divieto di transito ha fatto predisporre sia dalla Valle Cervo
che da Trivero i cartelli che invitano, in caso di nevicate in atto, a non salire.
Per lo stesso motivo in Valle
d’Aosta, anche se l’allarme meteo è in parte rientrato, la nevicata che tra sabato e domenica
ha interessato la regione e in
particolare l’area sud-orientale
ha superato il mezzo metro con
punte di 70 centimetri a Gressoney-La Trinité. E stata dichiarata l’«allerta arancio»
(cioè «moderata») ma per il rischio valanghe è chiusa la strada tra Eaux Rousses e Pont,
nella Valsavarenche.
Infine, su indicazione della
Commissione valanghe attiva
in Valsesia, la Provincia di Vercelli, a scopo precauzionale, ha
decido di chiudere la SP 124 per
Carcoforo.
25 gennaio – 29 maggio 2016 Palazzo Mazzetti - Asti
Orari: da martedì a domenica 10.30-18.30 (fino al 28 febbraio); 9.30-19.30 (dal 1 marzo).
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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48 .Piemonte e Valle d'Aosta
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
In breve
INCONTRO CON L’ASSESSORE FRANCESCO BALOCCO
Appello alla Regione
“Arrivano gli alpini
vogliamo i treni”
I sindaci delle tratte Asti- Alba e Nizza- Castagnole
chiedono da anni la riapertura della linea ferroviaria
ELISA SCHIFFO
CASTAGNOLE LANZE
«Abbiamo perso il treno
Expo non perdiamo anche
quello dell’adunata nazionale
degli alpini, ad Asti».
I sindaci astigiani e cuneesi non si arrendono e riportano sul tavolo la questione ferrovie: oggi, a Castagnole Lanze, arriva l’assessore regionale Francesco Balocco. Un
incontro (l’appuntamento è
oggi alle 16, in sala consiglio)
promosso dal Comune di Castagnole Lanze per ribadire
la necessità della riapertura
delle linee Nizza- Castagnole- Alba e Asti- Alba.
Maddalena e Tenda
Chiusi i valichi
1 Chiuso
da sabato sera il
valico internazionale del
Maddalena, in alta valle Stura, nel Cuneese, resterà ko anche oggi, dalle 9 fino a revoca
del divieto di transito, per
consentire le operazioni di distacco artificiale delle valanghe. Inizia stasera, intanto, la
prima di quattro settimane di
chiusure notturne di un altro
valico internazionale nel Cuneese, la galleria stradale del
Tenda: saranno dal lunedì al
giovedì (dalle 22 alle 6, con riapertura venerdì mattina). Il
provvedimento si rende necessario per i lavori propedeutici alla realizzazione dei
dieci by-pass di collegamento
tra vecchio e nuovo tunnel che
in futuro serviranno a evacuare i veicoli da una galleria all’altra, in caso di incidente. Altri periodi di stop notturni dal
7 all’11, dal 14 al 18 e dal 22 al 25
[MT. B.]
marzo.
Courmayeur
Traforo del Bianco
stop per otto ore
1 Chiusura
Ferme dal 2010
Tratte che, tra riprese e interruzioni, sono ferme dal
2010, sostituite dal trasporto
su gomma giudicato dalla Regione meno costoso e più funzionale. Complici anche i problemi alla galleria Ghersi, (all’altezza di Neive) che necessita di lavori di consolidamento strutturale, lavori che
secondo i calcoli dei tecnici
ammonterebbero intorno ai
12 milioni di euro.
«Vorremmo capire cosa si
sta facendo e soprattutto
quali i tempi anche in vista
della grande adunata di maggio in cui si prevede l’arrivo
di oltre 800 mila alpini- dice il
sindaco di Castagnole Lanze
Carlo Mancuso - noi siamo rimasti fermi alle parole incoraggianti dell’assessore regionale di un anno fa durante
l’ultimo incontro di Alba in
cui ci aveva rassicurati sulla
possibilità della riapertura
della ferrovia. Ma da allora
nulla si è mosso. In ballo c’è
un servizio indispensabile
Cuneo
Un tratto del viadotto di Castagnole Lanze
per gli abitanti e per il turismo
come risulta anche nella relazione di candidatura Unesco».
Con i bus i disagi non mancano. «Strade tortuose, ritardi,
problema incidenti come quello che c’è stato l’anno scorso
sulla strada verso Barbaresco»
La battaglia
Una battaglia quella per la
riapertura del trasporto su
rotaia che nel 2012 aveva portato i sindaci a protestare in
piazza Castello. Per far arrivare il loro messaggio l’anno
successivo gli amministratori
avevano raccolto l’invito dell’associazione «Stop al consumo del territorio» a camminare lungo il binario morto, tra
Neive e Castagnole Lanze. E
poi i numerosi incontri e le
tante promesse.
Reportage
ROBERTO MAGGIO
CARESANABLOT (VERCELLI)
Pista ciclabile
Torna anche a galla la questione pista ciclabile che per
alcuni sindaci potrebbe rappresentare una valida alternativa. «La pista ciclabile è
una forte attrazione turistica ma deve stare accanto e
non sopra ai binari – aggiunge il primo cittadino Mancuso - Perché dire addio a un
tragitto ferroviario tra i più
antichi d’Italia, non dimentichiamo le infrastrutture realizzate negli anni Ottanta come il viadotto ferroviario
che unisce i comuni di Castagnole e Costigliole per una
spesa di oltre 40 miliardi di
lire o il ponte ferroviario sul
fiume Tanaro all’ingresso di
Asti costruito dopo l’alluvione del 94».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
di otto ore al
traforo del Monte Bianco per
effettuare una serie di lavori
di manutenzione. La circolazione nel tunnel che collega
l'Italia alla Francia attraverso
la Valle d'Aosta sarà interrotta dalle 22 di oggi alle 6 di domani mattina. Gli automobilisti possono ottenere informazioni sulle condizioni di agibilità del traforo consultando il
sito internet www.tunnelmb.com, telefonando al numero 0165 890411 oppure anche sintonizzandosi alla frequenza radio Fm di Isoradio
103.3.
[D. M.]
Domodossola
Bloccata la strada
tra Goglio e Devero
1 Dopo
le copiose nevicate
di ieri è stato necessario il
provvedimento di chiusura
per il pericolo di caduta valanghe della strada che da Goglio
sale all’alpe Devero, nel comune di Baceno (in valle Antigorio). La circolazione verrà riaperta in relazione alle condizioni meteo, quando sarà finita la precipitazione e verrà
bonificata la parete montana
da dove rischiano di staccarsi
masse di neve.
[F. ZA.]
RIGUARDA NOVARA, VCO, VERCELLI E BIELLA
La task force dell’Atc
risanerà solo gli alloggi
degli inquilini in regola
MARCELLO GIORDANI
NOVARA
Case popolari delle province
di Novara, Vercelli, Biella e
Vco: arriva la task force per
combattere il degrado, ma
solo per chi è in regola con
l’affitto. Ammontano a 34 milioni di euro le utenze non pagate ad Atc Piemonte Nord
da chi occupa le case popolari delle quattro province, dove l’ente gestisce 10.500 alloggi ed emette 10 mila bollette. Circa il 45% di chi risiede nelle strutture popolari ha
debiti verso l’Atc. Nello stesso tempo molti residenti delle case popolari lamentano
situazioni di degrado e chiedono l’intervento di manutenzione o riparazione.
Troppi morosi
«Inizieremo un programma
basato su un concetto preciso - dice il direttore dell’Atc
Piemonte Nord, Nicola Serravalle - garantire un servizio
efficiente a chi è in regola col
pagamento del canone e ha
cura dell’alloggio. Atc sta attivando una task force contro
i morosi colpevoli, chi non paga il canone pur avendo la
possibilità di farlo». Il problema della morosità è serio:
«Nei giorni scorsi è stata segnalata - precisa Serravalle la situazione di un appartamento a Oleggio: un’inquilina
lamentava la presenza di
muffa e umidità. E’ risultata
una morosità da parte dell’intestatario dell’alloggio di
oltre 10 mila euro. Inoltre, risulterebbe che l’appartamento, termoautonomo, sia
stato tinteggiato dagli inquilini con vernici non traspiranti, situazione che, unita
ad una aerazione insufficiente, ha favorito l’insorgenza
della muffa. Un altro caso riguarda Borgomanero: in collaborazione col Comune, Atc
sta cercando di migliorare la
situazione delle palazzine di
via Cureggio e via Molli, dove
le morosità sono accentuate». Qui i residenti chiedono
che siano rimosse le coperture dei tetti in eternit: «Le co-
La Fiera in campo “boccia”
la burocrazia del Piano rurale
Vercelli, 3 giorni d’incontri per gli addetti del settore agricolo
S
ostenibilità ambientale,
innovazione in agricoltura e l’inaccessibile Psr, il
Piano di sviluppo rurale 20142020 della Regione. Questi gli
argomenti che hanno tenuto
banco alla 39a edizione della
Fiera in campo, la kermesse
organizzata dall’Anga Vercelli
Biella che ha chiuso ieri i battenti con un’alta affluenza di
pubblico. I visitatori nei due
giorni sono stati circa diciassettemila.
Girando tra i grandi macchinari esposti era difficile
non imbattersi in aspre critiche nei confronti del Psr, un
programma di finanziamento
che mette sul piatto circa un
miliardo di euro di contributi
per le aziende, in modo che
possano diventare più competitive. Per esempio con l’acquisto di macchinari. Ma è un
piano di sviluppo blindato, secondo gli stessi agricoltori e le
associazioni di categoria, perché le aziende stanno incontrando notevoli difficoltà ad accedervi: sia per i grandi limiti
che lo stesso Psr impone, sia
per le complicazioni burocratiche, sia per problemi a livello
informatico. Risultato: oltre il
90% delle aziende agricole del
Vercellese e Biellese, soprattutto quelle medio-grandi, al momento sono tagliate fuori dai finanziamenti. E solo una minima parte delle richieste di sovvenzioni viene esaudita.
«Che aria tirava tra gli addetti ai lavori? Non dico di rassegnazione, ma di rabbia e perplessità. La gente è delusa»,
commenta il presidente di
Confagricoltura Vc Bi, Giovanni
Perinotti. «Ci sono i soldi ma
Alta
affluenza
di pubblico
alla Fiera
in campo
organizzata
dall’Anga
di Vercelli
e Biella
La 39a
edizione
si è chiusa
ieri
non riusciamo ad ottenerli continua - io stesso ho provato
di recente ad entrare nel sito
del Psr della Regione, ma non ci
sono riuscito. C’è molta confu-
sione: sappiamo che gli uffici di
Torino ci stanno lavorando, ma
non si capisce bene di chi sia la
responsabilità di questo caos».
Molte attrezzature agricole e
macchinari esposti nei padiglioni avevano il cartello «Conforme al Psr». «Il problema sottolinea ancora Perinotti - sta
nel Psr, che non è conforme».
Sopralluogo in un alloggio Atc
perture - rimarca il direttore non presentano situazioni di
preoccupazione per gli inquilini. I numerosi casi di forte morosità sono l’ostacolo principale che limita la disponibilità di
risorse per far fronte in modo
più efficiente alle richieste di
manutenzione, necessarie in
particolare negli immobili più
datati».
Possibilità di trasferirsi
Per chi vive in un alloggio inadeguato è però in arrivo una
importante novità: a marzo sarà pubblicato il bando per il
cambio alloggio, una possibilità per trasferirsi in una casa
più adatta alle proprie esigenze. La possibilità è offerta a chi
già abita in una casa popolare,
ed è in regola con i pagamenti.
Il nuovo appartamento può essere sia nel Comune di residenza, sia in un altro Comune
dove ci saranno case disponibili. L’assegnatario dovrà presentare domanda, sarà inserito in graduatoria e quando si
presenta una opportunità in linea con le sue richieste viene
contattato, visita l’alloggio e,
se è di suo gradimento, firma il
contratto d’affitto e si trasferisce nel nuovo appartamento.
La richiesta può essere effettuata per motivazioni diverse:
variazione del numero di componenti del nucleo familiare,
motivi di salute, di lavoro e di
studio.
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L’ambiente
Altro tema la sostenibilità ambientale, discussa ieri nella tavola rotonda organizzata da
Anga e studio Nova Civitas di
Biella dal titolo «Diamo valore
alla paglia». Nell’incontro s’è
parlato della costituzione tra
agricoltori e contoterzisti di
una filiera di raccolta e valorizzazione della paglia di riso come materia prima per realizzare edifici sani e a basso impatto
ambientale. Invece venerdì e
sabato il «Fuoricampo» è stato
invaso da circa 50 guide turistiche e tour operator piemontesi a cui Anga e associazione
Strada del riso vercellese di
qualità hanno fornito uno speciale «kit del riso» per promuovere le terre di risaia in tutta la
regione e oltre.
La manifestazione, tra i 40
ettari di terreno per le prove in
campo e i 120 espositori, s’è
conclusa con un boom di pubblico: «Nonostante il maltempo
c’è stata un’affluenza incessante - spiega il presidente di Anga
Vercelli Biella, Giovanni Coppo
- segno che la Fiera in campo è
sempre più un punto di riferimento a livello nazionale».
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Piemonte e Valle d'Aosta .49
L’ospedale è troppo lontano
Così il nonno diventa ostetrico
Famiglia
Infantino
Bloccati dalla neve, Alessio è nato in casa a Formazza
A sinistra
lo zio paterno
Marcello
che era presente
venerdì a Zurigo
Sopra Gianni
il caso
STUDIO RDS
LUCA BILARDO
FORMAZZA
ra da oltre mezzo secolo che a Formazza - il
paese più a Nord del
Piemonte - un bambino non
nasceva in casa. A rompere
questo lungo digiuno è stato
Alessio Sgarbi che nella notte tra venerdì e sabato, mentre a 1200 metri di altitudine
nevicava, non ha voluto
aspettare che l’ambulanza
arrivasse a prendere la sua
mamma per portarli in ospedale a Domodossola, 40 chilometri più a valle. E per lui
c’è stato un ostetrico d’eccezione: il nonno, che al telefono ha seguito le indicazioni
degli operatori del 118. Una
storia a lieto fine - mamma e
figlio stanno bene - che mette
in evidenza le difficoltà del vivere in montagna.
E
INFANTINO HA ZII, CUGINI E AMICI NEL VCO
Il nuovo padrone del calcio
ha radici ossolane
I parenti: “Siamo orgogliosi”
Nuova
famiglia
Mamma
Eleonora
Samonini
con in braccio
Alessio
e papà
Roberto
Sgarbi
Vivono
in frazione
Valdo
di Formazza
ARIANNA TOMOLA
CREVOLADOSSOLA
Dopo
il parto
Emergenza alle 2
«E’ successo tutto così velocemente che non ho fatto in
tempo ad accorgermi di
quanto stava accadendo»
racconta Eleonora Samonini,
34 anni, originaria di Macugnaga e dal 2009 a Formazza,
dove con la famiglia gestisce
gli impianti sciistici.
La scadenza del parto era
fissata domani e la donna era
pronta a un ordinario
weekend a casa. «Erano le 2
di notte e mi sono accorta
che qualcosa non andava.
Anzi, era proprio arrivato il
momento di partorire - racconta -. Mio marito era a Macugnaga per lavoro e così ho
subito chiamato i miei genitori che abitano vicino. Vole-
Nevicava ed era notte
ma pensavo di arrivare
a Domodossola
Mio figlio però
non mi ha dato tempo
È stato tutto naturale
Mio papà al telefono
seguiva le indicazioni
degli operatori del 118
Alla fine è andata bene
vamo andare in ospedale a Domodossola, sarebbero stati loro a portarmi. Eravamo sicuri
di farcela». Alessio però aveva
fretta di nascere e non si è interessato se era notte e fuori casa stava nevicando, rendendo
tutto - in particolare i trasporti
- più complicato. «Alla fine ci
siamo decisi, forse un po’ tardi,
a chiamare il 118 - prosegue
mamma Eleonora -. Ma il tempo a disposizione era talmente
poco, Alessio non voleva più
aspettare».
«Non ho avuto paura»
A quel punto è stato il nonno
Carlo a «prendere» le redini
della situazione. «Assistito da
mia mamma Daniela che gli
portava gli asciugamani, è
stato lui ad aiutarmi a partorire - dice -. È il mio primo figlio e non avevo nemmeno
fatto i corsi pre-parto: tutto è
filato liscio. E quando l’ho
preso in braccio non mi sono
Biella, le case ancora inagibili
resa conto se ero a casa o in
ospedale tanta era la gioia. In
un quarto d’ora sono arrivati i
volontari del soccorso di Formazza e mi hanno caricata in
ambulanza. Paura? Credo che
ne abbiano avuta molta di più
i miei genitori».
Mamma e bambino sono poi
stati portati al punto nascite
dell’ospedale San Biagio di Domodossola. E nella galleria della statale a Formazza c’è stato
il «trasbordo» del personale,
col medico che è salito sull’ambulanza. A Domodossola sono
stati raggiunti dal marito Roberto che ha potuto abbracciare il figlio, che pesa 2,7 chili.
«Sinceramente non avevo mai
pensato di partorire in casa racconta la neo mamma -. È un
disagio vivere in montagna?
Non credo. Certo, se qualcosa
fosse andato storto non so come me la sarei cavata. Ma alla
fine è meglio non pensarci».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Un abbraccio forte con la
moglie Lina, una mano sul
cuore e poi prima di parlare
un «uff» liberatorio, espressione che a casa Infantino assicurano sia di famiglia. Si è
presentato così il nuovo presidente della Fifa Gianni Infantino, classe 1970, italosvizzero con parenti che vivono tra la Val d’Ossola, Torino e Reggio Calabria. A Crevoladossola, a circa un’ora da
Briga (Canton Vallese) dove
il presidente della Fifa è nato,
c’è lo zio paterno Marcello
che venerdì sera era a Zurigo
a seguire le votazioni insieme
ai parenti svizzeri prima di
potersi congratulare personalmente a cena con il nipote.
In Svizzera i parenti si sono presentati con maglia e
striscione su cui era scritto
«Gianni, we are molto stolz»,
che in una lingua sola come
dice il cuginetto Anthony significa «siamo orgogliosi di
lui». La stessa maglia sarà
posata al cimitero di Crevola
nella cappella di famiglia dove c’è il papà di Gianni, Vincenzo, scomparso per un malore sul Sempione nel 2003.
Mentre il padre moriva,
nascevano a poche ore di distanza le figlie gemelle di
Gianni. Ed è proprio a papà
Vincenzo che è andato il primo
pensiero post elezione del nuovo presidente Fifa.
«Nel settembre del 1948 con
la mia famiglia ci trasferimmo
dalla Calabria a Preglia di Crevoladossola per migliorare la
situazione, ma di soldi ce n’erano pochi e nei primi sei mesi
dormimmo per terra» racconta zio Marcello. Poi gli Infantino andarono a lavorare in
Svizzera per permettere alla
famiglia di costruire una casa
a Domodossola. Il papà di
Gianni lavorò sui treni, poi con
il carrellino andò a vendere gelati in strada e infine con la moglie Maria Minolfi, originaria
della Val Camonica, prese in
gestione un chiosco-edicola a
Briga. Proprio lì sono nati Mirella, Daniela e per ultimo
Gianni. «Ha studiato legge a
Friburgo, poi si è specializzato
nel ramo sportivo e in seguito è
diventato responsabile dell’ufficio giuridico della Uefa». Da
lì la scalata. Racconta lo zio:
«E’ sempre in giro per il mondo per il calcio, per questo che
qui lo vediamo poco». L’ultima
volta in Ossola è stata a settembre per una grigliata in
cortile. Gianni Infantino è legato all’Ossola (che presto gli organizzerà una festa) e alla Calabria: Reggio gli assegnerà la
cittadinanza onoraria.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Oggi la gara riservata ai «religiosi»
Scoppio a Sagliano, dopo il disastro Vescovi, sacerdoti e catechisti
il paese va in pellegrinaggio a Oropa si sfidano in slalom gigante a Limone
ANDREA FORMAGNANA
SAGLIANO (BIELLA)
Casa crollata
Non solo
l’abitazione
dove è
avvenuta
l’esplosione
ha riportato
danni
Sono ancora
quattordici gli
sfollati
che abitano
nelle
vicinanze
Un pellegrinaggio straordinaria a Oropa per ringraziare la
Madonna che nello scoppio
che una settimana fa ha fatto
tremare tutto il paese, non ci
sono state vittime. La annuncia il sindaco di Sagliano Patrick Forgnone mentre sotto
la pioggia si fa l'ennesimo sopralluogo su via Roma.
I fatti
I muri squarciati giovedì 18
febbraio alle 20 in punto dallo
scoppio sono come una ferita
aperta. Il piccolo paese della
valle Cervo è diviso in due. La
strada su cui affacciava la casa crollata è infatti la via principale che attraversa l'abitato
di 1.600 anime. Il disastro è
avvenuto nell'appartamento
di Ezio Cantele, rimasto ferito
(con ustioni guaribili in 30
giorni) ma l’onda d'urto ha
provocato gravi danni su
quattro edifici adiacenti e a
numerose case distanti anche
centinaia di metri.
Il paese ha voglia di reagire,
primo fra tutti il giovane pri-
FOTO CORRADO MICHELETTI
mo cittadino che da quella sera
non ha avuto un momento per
staccare. «Il 3 aprile faremo
una processione straordinaria
ad Oropa con il vescovo - spiega
- Poteva essere una tragedia.
Sotto il portone della casa crollata, di pomeriggio, passavano
ogni giorno decine di ragazzini.
Quello infatti era uno degli accessi all'oratorio»
Uno sforzo non indifferente
quello messo in campo dall'amministrazione per affrontare
l'emergenza di 20 sfollati, nel
frattempo diventati 14 e che, in
settimana, si ridurranno ancora. «Le case dichiarate inagibili
sono state quattro. Oggi anche
il parroco, che era ospitato a
Tollegno, potrà rientrare - conclude Forgnone - Il primo obiettivo è riportare a casa le persone e poi la riapertura pedonale
della strada per la quale ci diamo 2 mesi. Faremo d'ufficio
l'apertura sinistro cercando di
rivalerci su una clausola del
contratto di fornitura del gas».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
MATTEO BORGETTO
LIMONE (CUNEO)
La prima edizione fu organizzata, 18 anni fa, dall’allora vice
parroco di Limone, don Gio’
Ferro. L’anno seguente, il suo
successore e attuale parroco
emerito, don Romano Fiandra, prese le redini della manifestazione dandole anche un
«titolo»: «Sursum Corda»
(«In alto i cuori»), locuzione
latina che nelle intenzioni del
sacerdote, vuole «infondere
coraggio ai poveri preti, che
sono sempre di meno». Ma saranno comunque oltre 60, oggi, tra uomini di fede e operatori della pastorale (dai cantori agli organisti, animatori e
catechisti) al cancelletto di
partenza della tradizionale
gara di slalom gigante, sulla
pista «Giorgio Armand» della
Riserva Bianca, a Limone
Quota 1400.
E fra i tanti sacerdoti iscritti, in arrivo da tutta la Granda
e dalla Liguria, anche tre vescovi: i monsignori Giuseppe
Guerrini (vescovo di Saluzzo,
il più anziano, 75 anni), Piero
Delbosco (Cuneo e Fossano) e
Il vescovo di Saluzzo Giuseppe Guerrini impegnato nello slalom
Nicolò Anselmi (ausiliario del
cardinale di Genova). La competizione, a una sola manche, è
divisa in tre sezioni (clerici, uomini e donne) con premi per i
primi tre classificati di ogni categoria.
Manche unica alle 10,30
Il ritrovo alle 8,30, la discesa è
prevista dalle 10,30. «La gara,
quando il tempo è bello, offre un
panorama mozzafiato, regala
gioia a tutti, crea nuove amicizie e molta solidarietà - dice don
Romano Fiandra -. Sulla pista
preti, vescovi e laici sono vestiti
uguali e tornano bambini: paurosi alla partenza, cocciuti e invidiosi di essere superati da
amici e colleghi, Una bella iniziativa, senza pretese agonistiche, per ritrovarsi». Nel 2015
«Sursum Corda» vide il trionfo
del bresciano padre Ezio Contrini, missionario della Consolata, che all’età di 72 anni sbaragliò sacerdoti e chierici molto
più giovani.
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2B9CDE3F3C661743F LA STAMPA 123143153673893943A63A8
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
Piemonte e Valle d'Aosta .51
Dalle colonnine sull’autostrada
“Sos” come in un videocitofono
To-Sv: si può parlare con la centrale che ora “vede” l’automobilista
il caso
PAOLA SCOLA
MONDOVÌ
ronto, centrale? Mi
serve aiuto». «Stia
calmo, mi dica».
Sembra di ascoltare una telefonata. Invece è la conversazione tra un automobilista e l’operatore della centrale, che si
svolge attraverso la nuova colonnina «Sos», collocata nelle
piazzole d’emergenza della Torino-Savona. È il
sistema all’avanguardia per le
chiamate di soccorso, installato
s u l l ’a u t o s t ra d a
con una spesa di 5
milioni di euro. Lavori iniziati a fine
2012 e completati
lo scorso anno. Dopo il periodo
di «rodaggio», dalla primavera, ora l’impianto è attivo a pieno regime. Con un incremento
della sicurezza. Perché, insieme alla «cabina» gialla per la
comunicazione, nelle piazzole
funzionano pannelli per ulteriori messaggi d’emergenza.
«È quanto di più tecnologico
si possa disporre sul mercato spiegano i tecnici della A6 -.
Chiamarlo semplicemente impianto di emergenza è riduttivo».
I vecchi apparecchi permettevano solo di inviare un segnale d’allarme, senza poter
specificare nulla a
voce. Ora non è più
così. L’automobilista in panne, infatti, può dialogare come in un citofono con la
sala radio, che coordina gli interventi. Non solo. Dal centro
operativo l’addetto, attraverso
un sistema di telecamere, è in
grado di «monitorare» l’area
dove c’è la colonnina: una sorta
di «grande fratello», per aumentare sicurezza, tempestività ed efficienza dei soccorsi.
Nuova incursione dei ladri sabato notte nella Bassa Vercellese
«P
Display
Quattro
tasti
da premere
indicano
possibili
problemi
meccanici
sanitari
o d’incendio
Pannelli
Oltre ai
pannelli a
messaggio
variabile
sulle corsie
altri più
piccoli sono
stati posti
vicino alle
colonnine
ANCORA FURTI NEL VERCELLESE
Nuovo raid nella Bassa
Dieci furti in una notte
Caresana scrive al Viminale
STEFANO FONSATO
CARESANA (VERCELLI)
Piazzole
Le colonnine
sono 137
in media
a 2 km l’una
dall’altra
lungo tutta
la To-Sv
e sul
raccordo
di Fossano
Sopra
la piazzola
all’uscita
della galleria
tra Vicoforte
e Mondovì
Quattro tasti
Nel chiedere assistenza, il cittadino in difficoltà può subito
spiegare il tipo di problema,
premendo uno dei 4 tasti con
l’icona: guaio meccanico, sanitario, vigili del fuoco o telefono.
Microfono e microcamera
completano l’apparecchio, con
le indicazioni in sei lingue.
Banda larga della Marina
«L’affidabilità dell’impianto, la
fluidità delle immagini e la
limpidezza dell’audio - precisano dall’autostrada - sono ottenute connettendo le colonnine a tecnologie in fibra ottica e
wireless a banda larga Wimax,
usata dalla Marina Militare
italiana».
A 2 km l’una dall’altra
Sono 137 le nuove colonnine,
lungo tutta la To-Sv e sul raccordo di Fossano, distanti 2 km
l’una dall’altra, anche nei tratti
prima sprovvisti. «L’elemento
più qualificante dell’impianto,
unico nel genere - aggiungono i
tecnici -, è l’abbinamento delle
colonnine ai pannelli luminosi
a messaggio variabile, per fornire una supplementare informativa, oltre a quella dei maxi
pannelli sopra le corsie. Posizionati su un palo, misurano 3
metri per 2 e consentono di
monitorare il traffico con telecamere». Di norma sono spenti; nel bisogno si accendono per
indicare in un flash deviazioni,
allarmi, incidenti o nebbia.
I lavori, appaltati alla «Sielte spa», sono terminati l’anno
scorso. Ora si chiude l’ultimo
capitolo, amministrativo-burocratico: ai 33 Comuni piemontesi e liguri dove si sono
svolti gli interventi è stato
chiesto di comunicare «indebite occupazioni di aree o fabbricati ed eventuali danni», per i
quali vantino crediti verso
l’impresa. Lo prevede la norma
sui lavori pubblici, perchè la
A6 possa pagare la rata di saldo alla ditta.
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Caresana e la Bassa vercellese rivivono l’incubo dei furti.
Dopo un breve periodo di tregua, i ladri sono tornati nella
notte tra sabato e domenica:
dieci le violazioni di alloggi accertate a Caresana (1100 anime in mezzo alle risaie) in un
arco di tempo compreso tra le
20 e le 4 del mattino. Ancora
senza un conteggio preciso,
invece, i furti tentati senza
successo da una o più bande
che continuano a provocare
danni e seminare il panico.
Nella stessa notte sono state
segnalate incursioni anche a
Stroppiana e Motta de’ Conti.
«Hanno violato la nostra intimità gettandoci nella paura.
La mia bambina singhiozzava
sul letto terrorizzata», è la testimonianza di una donna di
Caresana sia su Facebook,
nel gruppo dedicato al paese,
che durante l’incontro di
emergenza in Comune, aperto a tutti e convocato ieri dal
sindaco Claudio Tambornino.
Il sospetto che aleggia è legato alla presenza di un basista
della banda in paese mentre,
tra le contromosse, spunta
l’ipotesi di una petizione da
inviare al ministero dell’Interno in cerca di tutela. E alla
petizione i caresanesi sembrano intenzionati ad aderire
in massa.
Il raid
A far pensare alla presenza di
un informatore è il fatto che la
maggior parte delle abitazioni
visitate dai ladri appartengano
a persone che stavano partecipando a una cena nel ristorante
del paese. «Qualcuno sapeva
che non eravamo in casa», hanno sottolineato i presenti all’incontro in Comune, caratterizzato dalla rabbia per l’accaduto
e dalla sensazione di brancolare
nel buio. «Si tratta di una situazione complicata da affrontare
- racconta Claudio Tambornino
-. I ladri non si fermano di fronte a nulla e hanno visitato praticamente l’intero paese, entrando dalla parte di Pezzana, in via
1° Maggio, proseguendo per le
vie Molino e Cavour, sino ad arrivare in corso Roma».
I malviventi sono entrati
ovunque «spaventando una signora anziana che vive da sola prosegue Tambornino - e distruggendo i mobili di altre abitazioni, sottraendo gioielli e tutto quello che trovavano a disposizione». Le telecamere di sicurezza non riescono ad arrivare
ovunque: «Caresana ha l’aggravante di essere a pianta romana
e quindi squadrata: alcune porzioni di strada sono meno visibili». Che fare quindi? «Occhi
aperti e segnalazioni al Comune e ai carabinieri al minimo sospetto». E appunto la petizione
ministeriale: «Invito a tutti i caresanesi maggiorenni a firmarla: la mandiamo a Roma. Siamo
stanchi di non essere tutelati,
bisogna stanchi delle parole al
vento spese fin qui e della politicizzazione del problema. Occorre intervenire subito e con le
maniere forti».
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TRAVOLTO DA UN SILOS A CERRINA
AVEVA 54 ANNI. FUNERALI DOMANI A CUNEO
In lutto per l’imprenditore
morto nella sua azienda
Addio al poliziotto della Mobile
nominato cavaliere dal Papa
ROBERTO SARACCO
CASALE MONFERRATO
Il Monferrato alessandrino è
in lutto per la tragica morte,
avvenuta sabato pomeriggio,
di Pier Giuseppe Tarditi, noto
imprenditore di Cerrina Valle, morto l’altro giorno a soli
64 anni in seguito ad un incidente sul lavoro.
È stato travolto da un silos
nel magazzino della sua
azienda in via Nazionale a
Cerrina. «Era un grande lavoratore, una persona molto
riservata, molto legato alla
famiglia» sono alcuni dei ricordi della comunità della
Valle, ancora scossa per la
tragica notizia. «La sua vita
era l’azienda, le sue uniche
uscite durante il giorno erano
la colazione la mattina e il caffè
dopo pranzo, che faceva a turno nei tre bar del paese, per accontentare tutti».
Da quarant’anni era contitolare della azione Valle Agricola,
punto di riferimento di tutti gli
agricoltori della zona. Acquistava e commercializzava grano, mais e anche riso, e nella
sua ditta i produttori agricoli
facevano rifornimento di sementi e concime. «Era sempre
gentile, una persona speciale –
lo ricorda con affetto una sua ex
operaia di oltre 40 anni fa quando con l’amico Sandro Petrini
aveva dato vita alla ditta “SanPier” –. Quando ci incontravamo era il primo a venire a salu-
Pier Giuseppe
Tarditi
A sinistra,
l’azienda
tare, a chiedere come stavo. Lascerà un vuoto profondo».
Molto legato alla comunità
aveva donato le altalene per i
giochi dei bimbi nei giardini a
fianco della parrocchia, era il
primo a sostenere la festa a
Cerrina Valle e alcuni anni fa
era stato il promotore della
raccolta firme e raccolta fondi
per la sostituzione dei tetti della struttura che aveva ospitato
prima la mensa della Patalec e
poi era passata alla parrocchia. Grande tifoso della Ju-
ventus, Pier Giuseppe Tarditi
da ragazzo aveva preso parte
alla mitica trasferta dei sostenitori bianconeri a Belgrado, in
occasione della finale di Coppa
dei Campioni persa di misura
contro l’Ajax.
Non ancora è ancora stata
stabilita la data dei funerali. La
salma dell’imprenditore si trova alla camera mortuaria dell’ospedale di Casale Monferrato
a disposizione della Procura di
Vercelli.
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Giorgio Angeloni, 54 anni, sovrintendente capo della Polizia, è morto all’ospedale di
Cuneo, in seguito a lunga malattia. Originario di Mondovì,
dopo la Scuola allievi di Bolzano, entrò in servizio a Torino, quindi alla Questura di
Cuneo, dove fu impegnato a
lungo nella Squadra Mobile,
in particolare nella sezione
antidroga.
Protagonista di decine di
operazioni, nel 1995 fu insignito del titolo di Cavaliere
dell’Ordine equestre pontificio di San Silvestro Papa, dal
pontefice Giovanni Paolo II.
Un riconoscimento per aver
contribuito a sgominare una
banda di criminali dedita a ra-
Giorgio
Angeloni
Aveva
raggiunto
il grado
di sovrintendente capo
pine nelle canoniche del Nord
Ovest, con il recupero di buona
parte della refurtiva. Era anche
appassionato di moto e di auto.
Lascia il padre Francesco, la
moglie Donatella De Giorgis
con i figli Edoardo e Lorenzo.
Funerali domani, alle 10, con
benedizione della salma al
«Santa Croce» e cremazione
[MT. B.]
a Bra.
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52 .Piemonte e Valle d'Aosta
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
In breve
Tortona
La casa va a fuoco
Salvati dai pompieri
1 Hanno
Il municipio di Casale Monferrato
DUE VOLTE A SETTIMANA UN IMPIEGATO PER I CERTIFICATI
L’Anagrafe a domicilio
nelle frazioni di Casale
FRANCA NEBBIA
CASALE MONFERRATO
L’Anagrafe a domicilio, o
quasi. Accade a Casale Monferrato dove uno sportello
sarà aperto temporaneamente nelle frazioni e servirà
per sbrigare alcune pratiche,
soprattutto quelle anagrafiche come nascite, morti,
cambi di residenza, stati di
famiglia, immigrazione o
emigrazione, certificati per
minori o autentiche di firme
o di copie di documenti.
L’idea è stata annunciata
dal sindaco Titti Palazzetti
nella riunione di circoscrizione con la frazione Roncaglia.
Sarà un servizio a disposizione soprattutto delle persone
anziane che non guidano e
che devono dipendere da figli
o conoscenti per raggiungere
il centro città. E dovrebbe
coinvolgere le frazioni più lontane e meno servite dai trasporti. Funzionerebbe una o
due volte la settimana, una cadenza che è ancora tutta la
stabilire, ma ci sono già adesioni entusiastiche da parte
dei residenti.
Le lamentele riguardano invece i furti nelle case, specie
quando gli anziani si assentano per lungo tempo, ma anche
la Pro loco guidata da Rino Sillano ha qualche osservazione
da avanzare rispetto al costo
dell’affitto per far funzionare
le telecamere di sorveglianza.
Soddisfazione invece per i «velo ok» che da qualche mese
funzionano nella frazione, tanto che si è chiesto se fosse pos-
sibile averne ancora qualcuno
sulla strada che conduce a San
Martino di Rosignano.
Altro cruccio le buche nelle
strade, prontamente segnalate dai residenti nell’incontro
con l’amministrazione comunale di Casale.
È stato affrontato anche il
problema dell’ampliamento
della discarica Bazzani, che si
trova sulla provinciale che
porta alla frazione, con spiegazioni, legate a normative regionali che vietano la realizzazione di nuove discariche, ma
consentono l’ampliamento di
quelle esistenti. Su tutti questi
problemi è stato promesso un
sopralluogo, poi si comunicheranno i tempi di intervento alla
popolazione.
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impiegato più di
sei ore i vigili del fuoco di Tortona e Alessandria per spegnere l’incendio divampato
poco prima dell’una di sabato
notte in una casa a due piani
alla frazione Mezzonuovo di
Isola Sant’Antonio. Sono state
messe in salvo tre persone, un
uomo e una donna di circa
trent’anni e una pensionata di
60 anni, tutti affidati alle cure
dei sanitari del 118 per una lieve intossicazione. L’uomo ha
riportato anche alcune ustioni. L’abitazione ha subito ingenti danni ed è stata dichia[M. T. M.]
rata inagibile.
Pila
Sciatore polacco muore
sulla telecabina
1 Un
turista polacco di 58
anni è morto ieri pomeriggio
stroncato da un malore sulla
telecabina Aosta-Pila. È accaduto subito dopo pranzo, durante la discesa dalla località
sciistica. L’uomo è stato trovato privo di sensi dal personale della stazione di arrivo,
ad Aosta.
[D. M.]
Aosta
Tenta furto in negozio
e aggredisce agente
1 La polizia ha arrestato un
marocchino di 27 anni, pluripregiudicato, per tentata rapina, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sabato sera è entrato in un negozio nel centro città e ha tentato di forzare la cassa. Un
agente di polizia penitenziaria, fuori servizio, gli ha intimato di fermarsi ma è stato
aggredito. Il ragazzo è stato
arrestato dalla polizia. [D. M.]
IL MATERIALE «MATER-BI» DIVENTERÀ COMPOST
Aosta, i piatti “usa e getta”
di sagre e mense scolastiche
ora potranno essere riciclati
Finora, le migliaia di piatti
utilizzati ogni settimana nei
refettori delle mense scolastiche di Aosta finivano tra i
rifiuti indifferenziati. Pur essendo stati scelti dal Comune
nell’appalto affidato alla Vivenda e alla Cascina per
strizzare l’occhio all’ambiente, e pur costando di più dei
«colleghi» in plastica, l’impianto di compostaggio della
Maserati Srl di Piacenza, che
riceve tutto l’organico differenziato dai valdostani, non poteva accogliere il Mater-Bi. Così
piatti, bicchieri e posate in materiale compostabile, utilizzati da
molte mense scolastiche e nelle stesse «sagre ecologiche» promosse dalla Regione,
dovevano finire nell’indifferenziata per
non rovinare la frazione organica.
Ora saranno riciclabili nell’umido. Lo ha spiegato l’assessore comunale all’Ambiente Delio Donzel nell’ultimo Consiglio comunale
rispondendo a un’interrogazione di Carola Carpinello
(l’Altra VdA). Prima del via libera, a novembre il Comune
aveva inviato all’impianto di
compostaggio di Piacenza un
primo «campione significativo» di stoviglie in Mater-Bi
usate nelle mense di Aosta.
«Ora provvederemo a fare
un’adeguata pubblicità di
questa novità in tutte le mense scolastiche della città e alla popolazione - ha spiegato
Donzel -. Le stoviglie in MaterBi sono conferibili nell’organico, riducendo di pari misura il
rifiuto indifferenziato». Carpinello aveva spiegato: «Di certo
sarebbe meglio utilizzare stoviglie lavabili. Il Mater-Bi costa
di più, se finisce in discarica è
meglio della plastica, ma è un
problema enorme».
Ad Aosta, l’ufficio Ambiente
sta definendo un potenziamento del numero di contenitori
che la società Quendoz Srl, ti-
tolare dell’appalto di raccolta e
smaltimento rifiuti, dovrà fornire per migliorare la raccolta
da parte della Vivenda, titolare del contratto di refezione
scolastica. I piatti in Mater-Bi
usati nella refezione scolastica
di Aosta sono soltanto una parte del Mater-Bi che potrà ora
diventare compost e non finire
più in discarica: a raccogliere
la frazione umida sono Aosta e
i comuni più grandi dell’Unité
Mont Rose; utenze selezionate
conferiscono l’umido anche
dalle Unité Grand Combin e
[A. MAN.]
Walser.
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BIELLA
Oggetto: Rifacimento Metanodotto “Cavaglià – Biella - DN 500 (20”), DP 12 bar ed Opere Connesse” nella
Provincia di Biella - Comuni di Cavaglià, Dorzano, Salussola, Cerrione, Verrone, Sandigliano, Gaglianico,
Candelo e Biella.
Occupazione temporanea e/o servitù di gasdotto e/o servitù di passo carrabile relative agli immobili siti
nel Comune di Gaglianico (BI), necessari per la costruzione e l’ esercizio dell’opera.
Avvio di Procedimento e Avviso al Pubblico di Avvenuto Deposito degli Elaborati Ex L. n. 241/1990 –
L.R. N. 7/2005 – D.P.R. n. 327/2001. Nei confronti dei seguenti soggetti intestatari, tutti irreperibili
o deceduti, nonché loro eventuali eredi legittimi e/o aventi causa (sconosciuti):
1. Cresto Osvaldo - nato a Biella (BI) il 04/01/1921 - deceduto.
Comunicato
Premesso che :
- in data 01.07.2014, con provvedimento n. 176 la Regione Piemonte - Direzione Innovazione Ricerca Università e Sviluppo
Energetico Sostenibile - Settore Sviluppo Energetico Sostenibile - ai sensi degli art. 52 quater e 52 sexies del D.P.R.
n. 327/2001 e s.m.i. - ha autorizzato la costruzione e l’esercizio del metanodotto in oggetto, apposto il Vincolo preordinato
all’Esproprio sui beni interessati dall’intervento, approvato il progetto deinitivo e dichiarato la pubblica utilità, indifferibilità
ed urgenza dell’opera;
- con nota n. 2308 in data 14.04.2015, Snam Rete Gas S.p.a. (Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento della
Snam S.p.A.) - con sede legale in San Donato Milanese – Piazza Santa Barbara n. 7 – ed ufici in Alessandria – Via Cardinal
Massaia 2/A - ha presentato a questa Struttura regionale istanza di occupazione temporanea (delle aree necessarie per la
corretta esecuzione dei lavori previsti ) per un periodo di mesi dodici e di contestuale imposizione di servitù di metanodotto
(ex artt. 22 e 52 octies D.P.R. 327/2001 e s.m.i.) a carico dei fondi indicati nei piani particellari allegati all’istanza sopra citata.
Dovendo attivare la procedura amministrativa relativa all’adozione del provvedimento di occupazione temporanea e/o
asservimento coattivo, ai ini della partecipazione al procedimento si comunica che:
- l’oggetto del procedimento promosso riguarda l’occupazione temporanea per mesi dodici e/o contestuale imposizione
di servitù di gasdotto e/o servitù di passo carrabile a carico dei seguenti immobili, di proprietà di soggetti sconosciuti o
irreperibili, necessari per la costruzione e l’esercizio dell’ opera sopradescritta, le cui rispettive estensioni e localizzazioni sono
riportate nei piani particellari depositati presso gli Ufici di cui ai successivi punti;
Comune di Gaglianico (BI):
1. N.C.T. - Foglio 4 – mappali 214 – 257 e 260; Ditta proprietaria iscritta nei registri catastali intestata (tra gli altri) a: Cresto
Osvaldo - nato a Biella (BI) il 04/01/1921 - deceduto - nonché suoi eventuali eredi legittimi e/o aventi causa (sconosciuti)
- l’Uficio preposto al procedimento ed all’emissione del provvedimento è il Settore regionale Contratti - Persone Giuridiche Espropri - Usi Civici, con sede in Torino, via Viotti 8;
- il Responsabile del Procedimento è il Dirigente del Settore regionale Contratti - Persone Giuridiche - Espropri - Usi Civici,
Dr. Marco Piletta;
- l’Uficio in cui si può prendere visione degli atti è l’ “Uficio Espropri” del Settore regionale Contratti - Persone Giuridiche
- Espropri - Usi Civici nella sua sede di Torino, in Via Pisano n. 6, piano terreno, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 dal Lunedì al
Venerdì, entro i 20 (venti) giorni successivi dalla pubblicazione della presente comunicazione, contattando il Geom. Cresta
Alessandro - Tel. 011 4324207 - Fax 011 4323690 .
Gli atti medesimi, a cura di Snam Rete Gas S.p.a., saranno inoltre depositati, per facilità di consultazione, anche presso l’Uficio
Tecnico del Comune di Gaglianico (BI).
Con il presente avviso, ai sensi degli artt. 7 e 8 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. e dell’art. 14 della L.R. 4 luglio 2005,
n. 7, ha inizio il procedimento che si concluderà con l’emissione del provvedimento di occupazione temporanea e contestuale
imposizione di servitù di metanodotto.
Si rende noto altresì, che il presente avviso viene pubblicato a norma dell’ art. 52 ter comma 2 - D.P.R. n° 327/2001 e s.m.i..
Relativamente alla condivisione dell’indennità provvisoria, determinata in modo urgente con il successivo provvedimento di
occupazione ed imposizione di servitù conclusivo del procedimento in oggetto, potranno giungere comunicazioni per iscritto
alla presente Struttura Regionale e per conoscenza a Snam Rete Gas S.p.A. in qualità di soggetto promotore.
In caso di riiuto espresso dell’indennità o di mancata comunicazione nei termini di legge verrà richiesta alla Commissione
Provinciale Espropri di Biella, da parte di questa Struttura, la determinazione delle indennità deinitive di occupazione e/o
servitù di gasdotto e/o servitù di passo carrabile .
Avverso il successivo provvedimento di occupazione temporanea ed imposizione di servitù, potrà essere proposto ricorso al
Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione, ovvero ricorso straordinario al Presidente
della Repubblica entro centoventi giorni dalla data medesima.
Le eventuali controversie riguardanti la determinazione e la corresponsione delle indennità di asservimento ed occupazione
rientrano nella competenza della Corte d’Appello di Torino, come disposto dall’ art. 54 del D.P.R. 327/2001 e s.m.i. modiicato
dal D. Lgs. vo 01.09.2011 n. 150.
Il Dirigente Responsabile Del Settore
(Dr. Marco Piletta)
Giudici di pace
Da venerdì
l’ufficio chiude
l’area è stata transennata e i
controlli della polizia municipale in zona intensificati, per evitare che qualcuno possa portare via qualcosa. Non è il primo
episodio del genere a Vercelli,
città che ha un passato romano
conosciuto tanto da meritarsi
un Museo Archeologico. I ritrovamenti non sono infrequenti:
nel 2013 il cantiere per il museo
dello sport nell’area dello stadio
si era dovuto fermare. Nell’area
si ipotizza ci fossero botteghe
artigiane e durante gli scavi
vennero alla luce anfore che risalivano al I e III secolo dopo
Cristo: l’età romana nel suo
massimo splendore.
[A. ZA.]
Da venerdì Biella sarà senza
giudici di pace e le cause in
corso sono destinate inevitabilmente a subire rinvii. «Da
fonti ufficiose abbiamo appreso che anche l'ultimo giudice ha ottenuto il trasferimento - spiega Domenico Duso, presidente dell'ordine degli avvocati di Biella - Venerdì
mattina tutte le udienze in
calendario sono saltate. Io
stesso avevo delle cause e me
le hanno rinviate».
Che il rischio che l'ufficio
rimanesse sguarnito era paventato sin da inizio anno. I
giudici in forza erano rimasti solo più tre: già si sapeva
che Maria Rosa Panelli sarebbe decaduta dal ruolo
per motivi di età e che Enza
Sangianantoni e Antonietta
De Vito avevano chiesto il
trasferimento. La prima andrà a Novara mentre la seconda a Milano.
Della situazione, oltre al
ministero che avrebbe accolto i trasferimenti senza considerare il rischio di lasciare
la città senza giudici, ne è stata informata la Corte d'Appello di Torino e la presidente Claudia Ramella Trafighet
starebbe facendo pressione
perché il problema possa
sbloccarsi il prima possibile.
Intanto per oggi pomeriggio
è previsto il consiglio dell'Ordine degli Avvocati dove si di[A. F.]
scuteranno i fatti.
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ALBINO NERI
IL BASSIGNANA A «QUELLI CHE IL CALCIO»
La squadra più scarsa d’Italia in tv su Rai2
1 È la squadra più scarsa d’Italia (perde sempre, record di gol su-
biti) ma ieri dal campo dell’Audax Orione San Bernardino di Tortona,
il Bassignana calcio ha vissuto il suo momento di popolarità con i
collegamenti in diretta a «Quelli che il calcio» su Rai2.
VERCELLI, ATTESA LA SOPRINTENDENZA
Bloccato cantiere in via Asiago
Spuntano reperti archeologici
Il passato emerge dalla terra a
Vercelli. In via Asiago un cantiere è stato chiuso perché gli
operai scavando hanno trovato dei reperti. Molto probabilmente di epoca romana, forse
parte della necropoli, di cui
già negli anni passati e nella
stessa zona erano affiorati dal
terreno i resti. Per ora nessuno si sbilancia: in settimana,
forse già domani, arriveranno
in città i funzionari della Soprintendenza regionale per i
beni archeologici. Loro potranno dire che cosa si nasconde sotto la terra. Qualcuno ha ipotizzato masserizie e
resti di un insediamento urbano. Quel che è certo è che
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Piemonte e Valle d'Aosta .53
In breve
TRE GIORNI DI SCAMBI, C’ERA IL DIRETTORE DELLA PANINI
Cantarana regno delle figurine
I collezionisti anche da Singapore
Protagonisti
MARINA RISSONE
CANTARANA (ASTI)
Il collezionista
Giovanni
Masini con
il direttore
della Panini
Fabrizio
Melegari
che è rimasto
entusiasta
dell’evento
Per tre giorni è stato il regno
dei collezionisti di figurine del
mondo del calcio e dei suoi
campioni. Un evento che ha
attirato oltre 200 collezionisti, adulti e bimbi, da Mestre,
Pisa, Roma. Siamo nella piccola località di Cantarana fra,
nel Nord Astigiano.
La sede della Pro loco si è
trasformata nel quartier generale della settima giornata
delle figurine. L’evento è stato
ideato da Andrea Morando,
grande collezionista dal 1974.
E c’era anche un entusiasta
Fabrizio Melegari, direttore
responsabile della Panini. Tra
gli altri Giovanni Masino di
Pancalieri (To), Massimo De
Vito da Roma e una turista da
Singapore, curiosa di osservare da vicino cosa si cela dietro
un album di figurine.
Asti
Su Rai Uno domenica
la messa in S. Secondo
1 Su
Rai Uno la messa
in diretta da Asti: domenica (6 marzo) alle 10,50, la
trasmissione «A Sua Immagine» si collegherà con
la Collegiata di San Secondo. La messa sarà celebrata dal vescovo Francesco Ravinale con il parroco don Giuseppe Gallo, accompagnata dalla Corale
San Secondo e dal maestro Giuseppe Gai all’organo.
[V. FA.]
Cuneese
Pignorati gli arredi
del castello di Mango
1 Il
Scambi e modi di dire
Gli scambi, i modi di dire, come «ce l’ho», «mi manca», o
vedere con quale cura estrema si attacca la mitica immagine tanto amata nel riquadro
dell’album. Morando spiega:
«Negli ultimi anni l’interesse
era calato per via dell’arrivo
dei fumetti, ora c’è la “rimonta”». A Cantarana si sono ritrovate centinaia di persone.
Le rarità
Massimo De Vito, di Roma,
con il suo zaino colmo di figurine di calciatori ha soggiornato
tre giorni nell’Astigiano. Rac-
.
Tesori da collezione
Due rarità che sono state scambiate e acquistate
dagli appassionati che si sono ritrovati a Cantarana
conta: «Cerco sempre le rarità e
giro l’Italia per acquistarle. Tra
tutte le mie preferite che custodisco con estrema cura c’è quella di Maradona con la maglia del
Napoli, 1986-’87. E poi quella di
Josè Altafini e Gianni Rivera,
campioni del calcio, quasi tutte
autografate». A Cantarana il romano ha trovato uno scudetto
Anni ’60 del Toro, da dilettante
non conosceva il valore inestimabile del pezzo. Tra gli ospiti
anche Mariella Scirea, Roberto
Bettega, Angelo Cereser del Torino, Giovanni Sacco della Juve.
La figurina più introvabile è numero 266 che raffigura la maglia
bianca dell’Inter.
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Comune di Mango,
nelle Langhe, dopo essersi
riappropriato dell’antico
castello di cui è proprietario al termine di una causa
legale contro il gestore del
ristorante, la società Castello di Mango Ristorante
Albergo srl, ha pignorato i
mobili e gli arredi delle sale ristorante, impianti e attrezzature della cucina,
posateria, bicchieri e pentolame ancora custoditi all’interno del maniero. A
carico dell’ex gestore, il
giudice ha quantificato
danni patrimoniali nei confronti dell’amministrazione, assistita dall’avvocato
Enrico Martinetti di Mondovì, per circa 150mila euro. Il Comune aprirà un
bando mediante gara pubblica per il nuovo affidamento del ristorante, confidando che il gestore
prenda in carico il completamento dei lavori di ristrutturazione del piano
superiore dell’immobile,
da adibire ad albergo. [CR. B.]
SUD ASTIGIANO
Trekking
tra i colli
del vino
L’iniziativa è partita da una
delle «griffe» più conosciute
del mondo astigiano del vino,
«La Court» di Michele Chiarlo
e poi ha coinvolto amministratori e associazioni del Sud
Astigiano. Così, tra le colline
del vino dei comuni di Castelnuovo Calcea (sindaco Roberto Guastello), Vinchio (Andrea Laiolo), Vaglio Serra
(Cristiano Fornaro) Mombercelli (Luigi Torchiano) e Cortiglione (Giglio Brondolo) è nato il progetto di un «territorio
unito e unico» che ha portato
alla realizzazione di una serie
di percorsi per trekking, nordik walking (la camminata
«con i bastoncini») e cicloturismo che si snodano all’interno
del parco La Court. Vengono
indicate anche le «grandi bellezze» da vedere e visitare:
chiese barocche, castelli, musei, borghi antichi, uniti al piacere della degustazione di vini
e piatti tipici. L’associazione
«Orme La Court» (presieduta
da Gian Carlo Ferraris),ha realizzato una mappa con le caratteristiche e le lunghezze
dei percorsi,la tipologia del
terreno sui quali si snodano e
il grado di difficoltà dei vari
tratti. Ci sarà anche un’audioguida da «scaricare» su una
App. Il progetto è stato inserito nella sezione «Inspiring
Landscape» del congresso
mondiale Ifla (architetti del
paesaggio) 2016 in programma dal 20 al 22 aprile a Torino
Lingotto con vignette dell’architetto e umorista astigiano
[F. B.]
Antonio Guarene
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54 .Piemonte e Valle d'Aosta
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
In breve
NOVARA HA OSPITATO I CAMPIONATI ITALIANI, TERMOMETRO DI UN FENOMENO IN RAPIDISSIMA CRESCITA
Cheerleader alla conquista del Piemonte
Alessandria
Alle 17,30 si presenta
il libro di Càndito
Tre anni fa non esisteva nemmeno la federazione, oggi i tesserati sono quasi 2 mila
FILIPPO MASSARA
NOVARA
Tre anni fa non esisteva nemmeno la federazione nazionale. Oggi i tesserati sono 1.700,
ma c’è anche un bacino di 5
mila praticanti non iscritti.
Sono i numeri del cheerleading, che negli Stati Uniti è
uno degli sport più diffusi e
da noi ha iniziato a farsi largo
ora. Nel fine settimana il PalaIgor di Novara ha ospitato i
campionati italiani dei record: 640 bimbe e ragazze in
gara. Che poi «gara» in pedana e sulle tribune è parola poco indicata. Le società preferiscono parlare di «esibizione», anche se una giuria internazionale valuta le prove.
Non esistono rivalità - racconta Roberta Bozzalla, coach dell’Asd Centro danza di
Pinerolo -. Le squadre si applaudono e aiutano a vicenda: è questo il segreto».
Torino 2006
Bozzalla aveva curato le coreografie delle cheerleaders
ai Giochi di Torino 2006. «Ma
- precisa - è solo nelle ultime
stagioni che questa disciplina ha cominciato davvero a
diffondersi».
In America le atlete sono
1,5 milioni: iniziano da piccole, si specializzano nei
college e sognano di entrare
nei team che danno spettacolo con piramidi e salti
mortali nelle partite di
basket e soprattutto football. «Sono il nostro modello, ma i loro esercizi hanno
un grado di difficoltà superiore - osserva Ivo Sequani,
1 Oggi
alle 17,30 Mimmo
Càndito, giornalista, inviato
de La Stampa, presenta il
suo libro «55 vasche. Le
guerre, il cancro e quella
forza dentro» (Rizzoli) nella
sede dell’associazione Cultura e sviluppo (piazza De
Andrè).
Alessandria
Giornalisti a confronto
con Ferruccio De Bortoli
1 «L’informazione
Dal basket al football americano
Le esibizioni delle cheerleaders si caratterizzano per l’alto tasso
di spettacolarità prima e durante le partite
CIOST/PAOLO MIGLIAVACCA
presidente della Federazione
nazionale -. Alcune acrobazie
non vengono nemmeno permesse in Europa perché ritenute troppo pericolose. Comunque il nostro movimento
sta crescendo e tra cinque
anni un palazzetto come questo non basterà più per accoglierci».
La prova è nella risposta
delle società, che spesso nascono come gruppi di danza o
ginnastica e inseriscono un
corso di cheer. Anche a Novara
hanno iniziato un po’ per caso.
La squadra di football americano della città, i Lancieri, non
aveva mai potuto contare sul
sostegno a bordo campo.
Evento
DANIELE MAMMOLITI
AOSTA
Le Spears dei Lancieri
Dalla prossima estate i ragazzi
saranno invece accompagnati
dalle Spears, che per il momento sono cinque e in questi
mesi potranno aumentare. Il
gruppo si esibirà prima delle
partite e all’intervallo, ma anche durante i tempi di gioco
per richiamare l’attenzione degli spettatori sulle tribune.
«Chiediamo alle società se vogliono entrare a far parte di
questo mondo - insiste Sequani
-. Su dieci mail di proposta inviate, otto accettano anche solo per la curiosità di provare».
In Piemonte stanno addirittura lanciando un progetto di reclutamento: si chiama «Cheer
academy» e coinvolge il coach
Andrea Villa, tra i responsabili
dell’Alba cheer. La società, con
anche il team Cuneo, era la più
numerosa al PalaIgor con 97
atlete. Nei giorni scorsi il tecnico ha visitato una ventina di
classi primarie e medie novaresi per promuovere il cheerleading e il cheerdance, la variante senza acrobatica.
Reclutamento a scuola
«L’interesse è notevole - spiega -. Stiamo organizzando diversi corsi e il liceo linguistico
Da Vinci di Alba è il primo istituto in Italia ad esibirsi con
una squadra formata solo da
compagne di scuola». Le ra-
gazze hanno presentato agli
italiani la propria coreografia,
ma non erano inserite nella
classifica generale. L’obiettivo
dell’accademia, in realtà, è
proprio la definizione di un
programma dedicato alle
alunne. Ogni istituto potrebbe
in futuro candidare ai concorsi il proprio gruppo di atlete,
proprio come accade negli
Usa. «E’ quella la strada giusta - risponde Leandro Montalbano, coach della polisportiva Bonagia di Palermo -. In
Sicilia c’è già un buon seguito:
siamo venuti a Novara in 90,
abbiamo rischiato di occupare tutto l’aereo».
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Fabio Fazio premiato ad Aosta
“La montagna? E’ filosofia”
Habitué di Cogne, ha scalato Gran Paradiso e Monte Bianco
a montagna? E’ come un corso di filosofia». Nato a pochi passi dal mare di Savona,
Fabio Fazio ha riscoperto se
stesso all’ombra delle Alpi valdostane, che ormai frequenta
da tempo e dove - a Cogne, per
la precisione - ha trovato quella che lui stesso definisce «una
seconda patria». Ieri la più
piccola regione italiana, durante le celebrazioni per i 70
anni dell’Autonomia speciale,
gli ha conferito il titoto di
«Ami de la Vallée d’Aoste»,
amico della Valle, onorificenza che concessa a personalità,
italiane o straniere, che con la
loro presenza o la loro opera
abbiano conferito prestigio alla Valle d’Aosta. Con l’inventore di «Che tempo che fa» è stato premiato anche l’imprenditore astigiano Lamberto Vallarino Gancia mentre i titoli di
«Chevaliers de l’Autonomie»
sono andati all’albergatore
Piero Roullet e all’alpinista Rinaldo Carrel.
«L
Questione di testa
Fazio ha conosciuto la Valle
d’Aosta negli anni Ottanta
«quando - racconta - facevamo molti programmi televisivi da Saint-Vincent. Però un
conto è l’incontro con la Valle
d’Aosta, un altro è l’incontro
con la montagna. Naturalmente tengo di più al secondo,
perché rappresenta l’anima
oggi. E
domani?» è il tema che affronterà mercoledì alle 18,30
nella sede dell’associazione
Cultura e sviluppo (piazza De
Andrè) ad Alessandria Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera. Alle 18, il giornalista inaugurerà a Villa Guerci la sede del
Circolo della Stampa.
Alessandria
Il vescovo Bettazzi
ospite in San Baudolino
1 Martedì
alle 21 all’auditorium della parrocchia di
San Baudolino ad Alessandria per i «Martedì di Quaresima» promossi dalla diocesi,
è ospite Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea. Parlerà di monsignor Oscar Arnulfo Romero, l’arcivescovo
di El Salvador trucidato nel
1980 e proclamato beato da
Papa Francesco un anno fa. I
«Martedì di Quaresima»,
promossi in collaborazione
con il Meic e il Centro di cultura della Cattolica, proseguiranno l’8 marzo con il filosofo Vittorio Possenti su
«Giorgio La Pira e Fioretta
Maffei. Un sodalizio spirituale per il Vangelo»; e il 22 marzo, suor Mary Melone si soffermerà su «Il nome di Dio è
Misericordia».
Cuneese
Domani a Peveragno
la nuova Pro loco
1 Domani,
La festa dell’Autonomia
I premiati alle celebrazioni per i nuovi «Amis» e «Chevaliers»
della Valle d’Aosta ieri nel Palazzo regionale
della Valle». Il gusto del paradosso non manca: «Questa non
è la regione più piccola d’Italia,
forse è la più grande, con il suo
territorio che ha una superficie
enorme. Basta decidere di considerare la superficie verticale». La scoperta delle Alpi è arrivata tramite Luisa Vuillermoz, che a Cogne dirige la Fondation Grand Paradis e che ha
presentato a Fazio un personaggio come Abele Blanc, valdostano roccioso che vanta nel
suo curriculum la scalata di 14
cime oltre quota Ottomila.
«Grazie Abele!» ha esclamato
durante la premiazione Fazio
spiegando: «Ecco, lui è uno che
davvero meriterebbe una laurea honoris causa in filosofia».
Perché la montagna, spiega il
conduttore tv, «non ha a che vedere con il fisico, semmai è una
questione di testa. Impone disciplina e rigore. Puoi affrontarla solo con rispetto e umiltà.
La montagna è stata una pale-
stra importante per uno come
me che cercava sempre di andare velocemente alle cose e
che qui invece ha imparato a
raggiungere l’obiettivo un passo alla volta».
Conoscere i limiti
Non c’è nulla di strano, dice lui,
ad aver avuto il mare come costante per tanti anni per essersi poi innamorato della montagna: «Come molti nati al mare,
in realtà poi arriva la fascinazione per le vette. Io, a dire il vero, non centro niente con il mare. Sì, è un elemento che fa parte di me. Però la montagna ha
esercitato un attrazione diver-
sa». E niente di grave se nel
confronto con l’alta quota non
sempre la si spunta. Fazio, in
cordata con Blanc, ha conquistato i 4061 metri della vetta del
Gran Paradiso e, lo scorso luglio, è arrivato in cima a «sua altezza» il Monte Bianco: «Ma commenta - io ero e resto un
“dahu” (leggendario animale
della mitologia alpina, caratterizzato dall’avere le zampe di
lunghezza asimmetrica ed essere dunque costretto a girare
sempre attorno alla montagna
nello stesso verso, ndr) e questo
non cambierà mai perché sono
consapevole dei miei limiti».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
alle 21, prima
riunione del rinnovato direttivo della Pro loco di Peveragno, nel Cuneese. All’ordine
del giorno, oltre che i programmi di lavoro per il 2016,
che hanno tradizionalmente
come momenti clou la Sagra
della Fragola, con l’elezione
della miss (tra le prime ci fu
Elisa Isoardi) e «Natale in
contrada», anche la nomina
di presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere. Attualmente compongono l’assemblea della Pro loco Luca
Giorgis, Silvia Beltritti, Giulio Cortassa, Igor Anselma,
Cristiano Ramero, Alberto
Giordanengo, Stefano Giubergia, Daniele Cordoni, Luca Sangiovanni, Marco Mulassano, Paolo Serafino, Grazia Pizzo, Salvatore Coppola,
Elisa Barbero, Annalisa Renaudo, Peter Mogna, Ivo Revello, Fabiano Di Corpo e
Alessandro Rosso.
[MT. B.]
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LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Cinema Piemonte e Valle d'Aosta .55
.
Prime visioni
BRUTTO * MEDIOCRE ** INTERESSANTE/DIVERTENTE *** BELLO ****
Cuneo e provincia
CUNEO
MULTISALA FIAMMA // Tel. 0171 66.435
SALA 1. Perfetti sconosciuti. Ore 21,10
SALA 2. The danish girl. Ore 21,15
SALA 3. Il caso di Spotlight. Ore 21
SALA 4. Zootropolis. Ore 21
Da mar: Astrosamantha. Ore 21
DON BOSCO // Tel. 0171 500.962
OGGI RIPOSO
LANTERI // Tel. 0171 69.59.16
OGGI RIPOSO
MONVISO // Tel 0171 444.666. (sala, ore serali); 0171
444.812 (ufficio spettacoli, ore ufficio)
Il ponte delle spie. Ore 21
ALBA
PERFETTI SCONOSCIUTI
Un gioco pericoloso
in una cena tra amici
Il successo italiano del momento è «Perfetti sconosciuti»,
nuovo lavoro di Paolo Genovese («Immaturi») con un ricco
cast comprendente Valerio
Mastandrea, Giuseppe Battiston, Marco Giallini, Edoardo
Leo, Anna Foglietta, Kasia
Smutniak e Alba Rohrwacher.
Nel corso di una cena, che
riunisce un gruppo di amici,
la padrona di casa Eva,ad un
certo punto si dice convinta
che tante coppie si lascereb-
bero se ognuno controllasse
il contenuto del cellulare dell’altro: comincia così una
sorta di gioco per cui tutti
dovranno mettere il proprio
telefono sul tavolo e accettare di leggere sms o ascoltare
le telefonate pubblicamente.
Ha detto il regista presentando il film: «Oggi la vita segreta di tutti noi passa, inevitabilmente, attraverso i
nostri cellulari».
[D. CA.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
CITYPLEX // Tel. 0173 36.30.21 www.cinequattro.com
Deadpool. Ore 22
Tiramisù. Ore 20; 22
Zootropolis. Ore 20
Perfetti sconosciuti. Ore 22
Gods of Egypt. Ore 20. Mar: ore 20; 22
The danish girl. Ore 19,30; 21,30. Mar: ore 19,30
MORETTA // Tel. 0173364.936. www.cinemamoretta.it
Human. Ore 21
Giovedì: RIPOSO
BARGE
COMUNALE // Tel. 0175 34.51.57
Perfetti sconosciuti. Ore 21,15
Doraemon: Nobita e gli eroi dello spazio. Ore 19,30
BORGO SAN DALMAZZO
CINELANDIA // Tel: 0171.265.213. www.cinelandia.it
SALA 1. Single ma non troppo. Ore 20,10; 22,30
SALA 2. Zoolander 2. Ore 20,20; 22,35
SALA 3. Perfetti sconosciuti. Ore 20,30; 22,40
SALA 4. The danish girl. Ore 20; 22,30
SALA 5. Gods of Egypt. Ore 20; 22,45
SALA 6. Tiramisù. Ore 20,20; 22,35
SALA 7. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,15; 22,45
SALA 8. Zootropolis. Ore 20,10; 22,35
SALA 9. Deadpool. Ore 20,20; 22,40
SALA 10. 50 sbavature di nero. Ore 20,30; 22,35
BRA
L’ABBIAMO FATTA GROSSA
·· Commedia. Regia di Carlo Ver-
done, con Verdone e Antonio Albanese. Durata: 116 minuti. L’incontro
tra un investigatore privato che vive a
casa della zia e un attore di teatro che,
a causa dell’abbandono della moglie,
non ricorda più le battute in scena: un
giorno entrano in possesso di un milione di euro
ANOMALISA
··· Animazione. Regia di Charlie
Kaufman e Duke Johnson. Durata: 90
minuti. Nella monotona vita di Michael irrompe una ragazza, la dolce e
timida Lisa. Dall’autore di «Se mi lasci
ti cancello», cartoon d’autore per
adulti considerando anche alcune
scene scabrose.
CAROL
···· Sentimentale. Regia di Todd
Haynes, con Cate Blanchett e Rooney
Mara. Durata: 118 minuti. 1952, vigilia di Natale. A New York l’elegante
Carol, moglie delusa e madre di una
bambina, conosce e s’innamora di
Therese, impiegata in un grande magazzino a Manhattan. Dal libro di Patricia Highsmith.
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
·· Fantasy. Regia di Gabriele Mai-
netti, con Claudio Santamaria e Luca
Marinelli. Durata: 112 minuti. Sostanze radioattive nel Tevere trasformano il ladruncolo romano Enzo
Ceccotti in un supereroe. La giovane
vicina di casa lo paragona a Jeeg Robot, un boss della malavita lo bracca.
CINQUANTA SBAVATURE DI
NERO
· Comico. Regia di Mike Tiddes, con
Marlon Wayans e Jane Seymour. Durata: 92 minuti. Parodia del successo
«Cinquanta sfumature di grigio».
IL CASO SPOTLIGHT
···· Drammatico. Regia di Tho-
mas McCarthy, con Michael Keaton e
Mark Ruffalo. Durata: 128 minuti. La
storia vera dell’inchiesta giornalistica
del «Globe» sul caso datato 2001 dei
preti pedofili di Boston. Dall’autore
del pluripremiato «L’ospite inatteso».
IL CLUB
···· Drammatico. Regia di Pablo
Larrain, con Alfredo Castro. Durata:
98 minuti. Quattro sacerdoti vivono
in una casa isolata in una piccola città
sul mare per espiare i peccati commessi in passato. La loro fragile stabilità viene interrotta dall’arrivo di un
quinto uomo dall’oscuro passato.
Dall’autore cileno di «Tony Manero»
e «No - I giorni dell’arcobaleno».
DEADPOOL
·· Fantasy. Regia di Tim Miller, con
Ryan Reynolds e Gina Carano. Durata: 107’. Approda al cinema l’anticonformista supereroe della Marvel, scorretto e volgare al punto di
essere vietato ai minori nelle sale
statunitensi.
FUOCOAMMARE
··· Documentario. Regia di
Gianfranco Rosi. Durata: 102 minuti. Ritratto di Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti. Vincitore al FilmFest di Berlino.
GODS OF EGYPT
·· Avventura. Regia di Alex Proyas, con Gerard Butler. Durata: 100
minuti. L’antico Egitto è teatro di
uno scontro tra le divinità dell’epoca. Dirige il cineasta de «Il corvo».
GOD’S NOT DEAD
··· Drammatico. Regia di Harold
Cronk. Con Kevin Sorbo e Shane Harper. Durata: 113 minuti. Al primo
giorno di scuola uno studente universitario si scontra con il docente di
Filosofia sull’esistenza di Dio. Dall’omonimo romanzo di Rice Broocks.
JOY
···· Commedia drammatica. Re-
gia di David O. Russell, con Jennifer
Lawrence e Bradley Cooper. Durata:
124 minuti. L’autore de «Il lato positivo» e «American hustle» ricostruisce
la storia di Joy Mangano, ragazza madre che negli anni ’90 diventò una fra
le donne d’affari di maggior successo
degli Stati Uniti inventando il «mocio» per lavare i pavimenti.
ONDA SU ONDA
·· Commedia. Regia di Rocco Papa-
leo, con Papaleo e Alessandro Gassman. Durata: 100 minuti. Il rapporto
che nasce tra Ruggero, cuoco solitario, e Gegè, cantante in crisi verso
Montevideo per un concerto.
PERFETTI SCONOSCIUTI
··· Commedia. Regia di Paolo Geno-
vese, con Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston. Durata: 97 minuti. Nel
corso di una cena, la padrona di casa
decide di dar vita a un gioco che si rivelerà pericoloso: mettere sul tavolo il
proprio telefonino e consentire a tutti
di leggere i messaggi.
POINT BREAK
··· Azione. Regia di Ericson Core,
con Edgar Ramirez e Luke Bracey. Durata: 116 minuti. Rifacimento del cult movie del 1991 firmato da Kathryn Bigelow con Patrick Swayze e Keanu Reeves,
racconta di un giovane detective Fbi che
riesce a entrare a far parte di un gruppo
di atleti amanti del brivido sospettati di
essere una banda di criminali.
REVENANT
···· Avventura. Regia di Alejandro
González Iñárritu, con Leonardo DiCaprio e Tom Hardy. Durata: 156 minuti.
Durante una spedizione in un territorio
incontaminato e sconosciuto nell’America dell’Ottocento, il celebre esploratore Hugh Glass viene aggredito da un orso e abbandonato dagli altri compagni
di caccia. Ferito e solo, egli cerca di non
soccombere. Da una storia vera, dirige il
regista Oscar per «Birdman».
SINGLE MA NON TROPPO
·· Comico. Regia di Christian Ditter, con Dakota Johnson e Alison
Brie. Durata: 116 minuti. Le avventure di alcune ragazze in una New
York piena di cuori solitari alla ricerca dell’anima gemella.
THE DANISH GIRL
···· Biografico. Regia di Tom Hooper, con Eddie Redmayne e Alicia
Wikander. Durata: 120 minuti. Le due
vite del pittore Einar Wegener, sposato
con un’artista, nella Copenaghen degli
anni Venti: prima uomo, poi donna. Da
una storia vera, dirige l’autore de «Il discorso del re».
TIRAMISU
·· Commedia. Regia di Fabio De
Luigi, con De Luigi e Vittoria Puccini.
Durata: 95 minuti. Un tiramisù si rivela determinante nel cambiamento positivo della vita di Antonio, rappresentante di materiale sanitario.
Esordio alla regia per De Luigi.
L’ULTIMA PAROLA
···· Drammatico. Regia di Jay Ro-
ach, con Bryan Cranston e Diane Lane. Durata: 124 minuti. La vera storia
di Dalton Trumbo, quotato sceneggiatore negli Stati Uniti degli anni
Quaranta a lungo osteggiato da Hollywood con l’accusa di essere comunista e per anni costretto a scrivere
sotto falso nome.
ZOOTROPOLIS
··· Animazione. Regia di Byron
Howard, Rich Moore e Jared Bush.
Durata: 105 minuti. Le avventure della coniglietta Judy a Zootropolis, metropoli del mondo animale.
THE HATEFUL EIGHT
···· Azione. Regia di Quentin Ta-
rantino, con Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh. Durata: 167 minuti. Negli
Stati Uniti, poco dopo la fine della
guerra civile una diligenza è costretta
dalla neve a fermarsi: un emporio diventerà luogo di incontro e scontro
tra otto viaggiatori. Dall’autore di
«Pulp fiction».
A CURA DI Daniele Cavalla
MULTISALA IMPERO // Tel. 0172 412.317
www.cinemaimperobra.it
Tiramisù. Ore 20,20; 22,30
Zootropolis. 3D. Ore 20,20
Deadpool. Ore 20,20; 22,30
Perfetti sconosciuti. Ore 22,30
Mar anche: Zootropolis. Ore 20,20
MULTISALA VITTORIA // Tel. 0172 412.771
www.cinemavittoriabra.it
SALA MILLENIUM. Human. Ore 21,15
Martedì: RIPOSO
SALA METROPOLIS. The danish girl. Ore 20
50 sbavature di nero. Ore 22,30
Martedì: RIPOSO
SAVIGLIANO
VERBANIA
AURORA // Tel. 0172 712.957
OGGI RIPOSO
Mar: Human. Ore 21,15
Da merc: Il ponte delle spie. Ore 21,15
MULTISALA CINECITTÀ // Tel. 0172 726.324
SALA 1. Deadpool. Ore 20,20; 22,30
SALA 2. Gods of Egypt. Ore 20,20; 22,30
SALA 3. Zootropolis. Ore 20,20
Perfetti sconosciuti. Ore 22,30
SALA 4. Lo chiamavano Jeeg Robot.
Ore 20,20; 22,30
SALA 5. Tiramisù. Ore 20,20; 22,30
MULTISALA CINELANDIA (INTRA) // Info e orari su
segr. tel. 0323 - 404.525 o www.cinelandia.it
SALA 1
The Danish girl, orario 20; 22,30
SALA 2
Zootropolis (2D), orario 20,10
Deadpool, orario 22,40
SALA 3
La felicità è un sistema complesso (Cinema di
qualità), orario 21,15
Alessandria
e provincia
ALESSANDRIA
ALESSANDRINO // Tel. 0131-252.644
www.cinemalessandrino.it
Tiramisù. Ore 20,15; 22,15
KRISTALLI //Tel. 0131-349.321
SALA KUBRICK.
Il caso Spotlight. Ore 19,45; 22,15
SALA KUROSAWA.
The danish girl. Ore 20.
Perfetti sconosciuti. Ore 22,15
NUOVO SPLENDOR // Tel. 0141-595.040
OGGI RIPOSO
LUMIÈRE // Tel. 0141-413.630
Human. Ore 21,15
TEATRO ALFIERI // Tel. 0141-39903
OGGI RIPOSO
SALA PASTRONE // Tel. 0141-399057
Letture del lunedì. Ore 18,30. Ingresso libero
Joy. Ore 21,30. Bigl. 5 e
SPINETTA MARENGO
NIZZA MONFERRATO
UCI CINEMAS // Call center 892.960
SALA 1.
Zootropolis. Ore 17,20.
Deadpool. Ore 20; 22,30
SALA 2.
Tiramisù. Ore 17,20. Humans. Ore 20,30
SALA 3.
Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 17,10; 22,30
Gods of Egypt. 3D Ore 19,50
SALA 4.
Gods of Egypt. Ore 17; 22,25.
The danish girl. Ore 19,50
SALA 5.
Carol. Ore 18; 21
SALA 6.
Deadpool. Ore 17,15. Zootropolis. Ore 19,50
Tiramisù. Ore 22,30
SALA 7.
Perfetti sconosciuti. Ore 17,20; 20; 22,30
LUX // Tel. 0141-702.788
Deadpool. Ore 21,00
SOCIALE (DTS) // Tel. 0141-701.496
OGGI RIPOSO
ACQUI TERME
NOVARA
ARISTON // Tel. 014458067
Teatro. Ore 21
CINETEATRI NOVARESI // infoweb
www.novaracinema.it - [email protected]
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feriali dalle 15/18; sab/dom dalle 12,30 alle 15
VIP // Tel. 0321- 625.688
Perfetti sconosciuti, orario 21,15
ARALDO // Tel. 0321- 474.625
Stuart: Una vita al contrario (Cineforum Nord),
orario 21,15
SACRO CUORE // Tel. 0321- 465.484
RIPOSO
CASALE MONFERRATO
NUOVO LUX // Info Tel. 0171 211.726
L’abbiamo fatta grossa. Ore 21. Martedì: RIPOSO
CINELANDIA CASALE // Tel. 0142-461.651
SALA1.
Gods of Egypt. Ore 20; 22,45
SALA 2.
Zootropolis. Ore 20,10
50 sbavature di nero. Ore 22,35
SALA 3.
Deadpool. Ore 20,20; 22,40
SALA 4.
Le ricette della signora Toku. Ore 21,15
SALA 5.
Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,15; 22,45
SALA 6.
The danish girl. Ore 20; 22,30
SALA 7.
Il caso Spotlight. Ore 20,05; 22,45
SALA 8.
Tiramisù. Ore 20,20; 22,35
CEVA
CASTELCERIOLO
BORSI // Tel. 0174 701.552
OGGI RIPOSO
MACALLÈ // Tel. 0131-585.001
Human. Ore 21
CHERASCO
OVADA
CINEMA TEATRO GALATERI // Tel. 339.1673987
www.comune.cherasco.cn.it. OGGI RIPOSO
CINEMA SPLENDOR // 010.583261
OGGI RIPOSO
BUSCA
LUX // Tel. 0171 94.60.69
OGGI RIPOSO
CARAGLIO
CONTARDO FERRINI // Tel. 0171 619.131
www.ferrini.org
OGGI RIPOSO
CENTALLO
DOGLIANI
MULTILANGHE // Tel. 0173 742.321 www.multilanghe.it
SALA GRANDE. Zootropolis. Ore 21,30
Mercoledì: RIPOSO
SALA ROSSA. Deadpool. Ore 21,30
Mercoledì: RIPOSO
SALA BLU. Perfetti sconosciuti. Ore 21,30
Mercoledì: RIPOSO
DRONERO
IRIS CINEMA TEATRO // Tel. 393. 56.25.55
CHIUSO
FOSSANO
CINEMA I PORTICI // Tel. 0172 633.381
SALA DE SICA. Zootropolis. Ore 18,30; 21
Mar: Redivivo. Ore 21,15. Lingua orig.
SALA VISCONTI. Deadpool. Ore 18,30; 21,15
Mar: ore 21,15
Merc: Il regno d’inverno. Ore 16,30; 21,15
SALA FELLINI. Tiramisù. Ore 18,30; 21,15
Da mar: ore 21,15
GARESSIO
CINEMA EXCELSIOR // Tel. 338.90.00.956
OGGI RIPOSO
LIMONE PIEMONTE
ALLA CONFRATERNITA // Tel. 0171.925.281
OGGI RIPOSO
MONDOVÌ
BARETTI // Tel. 0174 45.660
www.facebook.com/cinebaretti.mondovi
OGGI RIPOSO
BERTOLA // Tel. 0174 47.898. www.multisalabertola.it
SALA 1. OGGI RIPOSO
SALA 2. OGGI RIPOSO
RACCONIGI
SAN GIOVANNI // Tel. 0172 86.187
CHIUSO
ROBURENT
SAN GIACOMO // Tel. 0174 227.105. www.nobru.it
OGGI RIPOSO
TORTONA
MEGAPLEX STARDUST // Tel. 0131-880.754
SALA 1.
Tiramisù. Ore 19,20; 21,10; 23
SALA 2.
Gods of Egypt. 3D Ore 20,30; 22,40
SALA 3.
Anomalisa. Ore 19,20; 21,10; 23
SALA 4.
Deadpool. Ore 20,30; 22,40
SALA 5.
Zootropolis. Ore 19,20
50 sbavature di nero. Ore 21,30; 23,10
SALA 6.
Perfetti sconosciuti. Ore 20,30; 22,40
SALA 7.
Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,30; 22,40
SALA 8.
The danish girl. Ore 20,10; 22,40
MONTEBELLO
THE SPACE CINEMA // Tel. 892111 (senza prefisso)
SALA 1.
Zootropolis. Ore 14,50; 17,20; 19,50
Deadpool. Ore 22,20
SALA 2.
The danish girl. Ore 16,10; 18,55; 21,40
SALA 3.
Deadpool. Ore 14,55; 17,25; 19,55
Perfetti sconosciuti. Ore 22,25
SALA 4.
Gods of Egypt. Ore 15,50; 18,40; 21,30
SALA 5.
Tiramisù. Ore 15,05; 17,25; 19,45; 22,05
SALA 6.
Perfetti sconosciuti. Ore 14,50; 17,10; 19,30
Zootropolis. Ore 21,55
SALA 7.
50 sbavature di nero. Ore 15,30; 17,45
Verdi - Requiem dal Teatro alla Scala. Ore 20
Single ma non troppo. Ore 22,15
SALA 8.
Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 15,50; 18,25; 22
SALA 9.
The revenant. Ore 14,50; 18,10; 21,30
SALUZZO
MULTISALA ITALIA // Tel. 0175 422.23
www.cinemaitaliasaluzzo.it
Gods of Egypt. Ore 20; 22,15
Tiramisù. Ore 20; 22,15
The danish girl. Ore 22,15
Perfetti sconosciuti. Ore 20
Zootropolis. Ore 20
50 sbavature di nero. Ore 22,15
Mar: Joy. Ore 17; 21,15
POLITEAMA // 0175 43756
OGGI RIPOSO
PIASCO
CINEMA SERRA // Tel. 0175 79.444. www.piasco.net
NON PERVENUTO
DEADPOOL
Le strampalate avventure
del supereroe americano
Asti e provincia
ASTI
CINELANDIA // Tel. 0141-480175.
Per prenot. www.cinelandia.it. Bigl. 7 e; rid. 5,50 e
SALA 1. Deadpool. Ore 20,20; 22,40
SALA 2. Gods of Egypt. Ore 20,00; 22,45
SALA 3. Zootropolis. Ore 20,10
Cinquanta sbavature di nero. Ore 22,30
SALA 4. Lo chiamavano Jeeg Robot.Ore 20,15; 22,45
SALA 5. Perfetti sconosciuti. Ore 20,30; 22,40
SALA 6. Tiramisù. Ore 20,20; 22,35
SALA 7. The Danish girl. Ore 20,00; 22,30
SAN DAMIANO
CRISTALLO // Tel. 335-370062
OGGI RIPOSO
LUX 1 // Tel. 0141-975.016
OGGI RIPOSO
LUX 2 // Tel. 0141-975.016
OGGI RIPOSO
NUOVO CINEMA PARADISO // Tel. 0141-982.288
OGGI RIPOSO
Novara
Vercelli e provincia
VERCELLI
CINEMA ITALIA // Tel. 0161 256.297
Human (Cinerassegna) - Ore: 17; 21,30
Deadpool - Ore: 21,30
TEATRO BARBIERI //
Info orari tel. 0161 253.379
TEATRO CIVICO //
Info orari tel. 0161 255.544
BORGO VERCELLI
MOVIE PLANET MULTISALA // Tel. 0161 54.287
s.s.11 Vercelli-Novara (zona bivio Sesia)
www.movieplanetvercelli.it
email [email protected]
Si avvisa la gentile clientela che le sale
e gli orari potrebbero subire eventuali cambiamenti,
pertanto è sempre consigliabile telefonare
SALA 1
The Danish girl - Ore: 20. Zoolander 2 - Ore: 22,30
SALA 2
Lo chiamavano Jeeg Robot - Ore: 20; 22,30
SALA 3
Tiramisu - Ore: 20,10; 22,30
SALA 4
Deadpool - Ore: 20; 22,30
SALA 5
Zootropolis - Ore: 20; 22,30
SALA 6
Perfetti sconosciuti - Ore: 20,10; 22,30
SALA 7
Goods of Egypt - Ore: 20; 22,30
BORGOSESIA
LUX-PARROCCHIALE //
Info orari tel. 0163 22.698
CHIUSO
VARALLO
SOTTORIVA // Via Don Bosco, 5
Info orari t. 347 3252203.
www.cinemasottoriva.com
email [email protected]
La grande scommessa (Cineforum) - Ore: 21
Biella e provincia
BIELLA
SANT’ANDREA // info www.cinemapernate.it
RIPOSO
MAZZINI // Inf. tel. 015-22.736 - 31.312
SALA 1. OGGI RIPOSO
SALA 2 . OGGI RIPOSO
SALA 3. OGGI RIPOSO
IMPERO// Inf. tel. 015-22.736 - 31.312. OGGI RIPOSO
ODEON // Tel. 015-22.736 - 31.3121. OGGI RIPOSO
BELLINZAGO
COSSATO
PERNATE
MOVIE PLANET MULTISALA //
info: 0321 - 987.046 / 988.872 Per prenotare: 0321 - 92.74.19 / 89.95.52.578
www.movieplanetgroup.it
SALA 1
Tiramisù, orario 17,30; 20,10; 22,30
SALA 2
Goods of Egypt, orario 17,30; 20; 22,30
SALA 3
Perfetti sconosciuti, orario 17,30; 20,10; 22,30
SALA 4
Lo chiamavano Jeeg Robot, orario 17,30; 20; 22,30
SALA 5
Deadpool, orario 17,30; 20; 22,30
SALA 6
Zoolander 2, orario 17,30; 22,30
50 sbavature di nero, orario 20,10
SALA 7
Zootropolis, orario 17,30; 20; 22,30
SALA 8
The Danish girl, orario 17,30; 20; 22,30
BORGOMANERO
NUOVO MULTISALA // Tel. 0322 - 81.741
SALA 1
Deadpool, orario 20,15; 22,15
SALA 2
Tiramisù, orario 20,15; 22,15
SALA 3
Zootropolis, orario 20,15.
Perfetti sconosciuti, orario 22,15
CAMERI
BALLARDINI // Tel. 0321 - 64.40.52
RIPOSO
CASTELLETTO TICINO
METROPOLIS MULTISALA // Tel. 0331 - 914.285
Informazioni e prenotazioni dalle ore 19 alle ore 21,30;
sabato dalle ore 16,30 alle ore 21,30;
domenica e festivi dalle ore 14,30 alle ore 21,30
www.metropolisarea.it
The Danish girl (2K), orario 20; 22,30
Deadpool (2K), orario 20,10; 22,40
50 sbavature di nero (2K), orario 20,20; 22,40
Tiramisù (2K), orario 20,20; 22,40
Lo chiamavano Jeeg Robot (2K), orario 20,10; 22,30
Zootropolis (2K), orario 20,10; 22,30
Perfetti sconosciuti (2K), orario 20,20; 22,40
Goods of Egypt (2K), orario 20; 22,30
TRECATE
SILVIO PELLICO // Tel. 345 - 455.4937
RIPOSO
Vco
COMUNALE // Inf. tel. 015-93.899
CHIUSO
PLAY MOVIE // Inf. tel. 015-92.28.49
OGGI RIPOSO
CANDELO
VERDI // Inf. tel. 015-253.89.27
www.cinemaverdi.com
SALA 1 - ORSO LINDO
Human. Orario: spettacolo unico 21,30
SALA 2 - BELVEDERE
”Lavorare per la cura della casa comune”:
Il pianeta verde.
Orario: spettacolo unico ore 21. Ingresso libero
VIGLIANO
ERIOS // Inf. tel. 015-51.05.68
CHIUSO
PRAY
EXCELSIOR // Inf. tel. 015-767.323
CHIUSO
MEZZANA MORTIGLIENGO
ANGELUS // Inf. tel. 015-74.25.12
OGGI RIPOSO
TRIVERO - PONZONE
GILETTI // Inf. tel. 015-75.92.111
OGGI RIPOSO
Valle d’Aosta
AOSTA
THEATRE DE LA VILLE //
Zootropolis. Ore 20
TEATRO GIACOSA //
CHIUSO
COGNE
GRIVOLA //
CHIUSO
COURMAYEUR
PALANOIR //
CHIUSO
GRESSONEY-SAINT-JEAN
AUDITORIUM SPORT HAUS //
CHIUSO
LA THUILE
CINEMA ARLY //
CHIUSO
SAINT-CHRISTOPHE
CINELANDIA //
Zootropolis. Ore 20,10; 22,35. The danish girl. Ore
20; 22,30. Gods of Egypt. Ore 20; 22,45. Tiramisù.
Ore 20,20; 22,35. Deadpool. Ore 20,20; 22,40
DOMODOSSOLA
SAINT-VINCENT
CORSO MULTISALA // Tel. e segr. 0324 - 240.853
www.cinemacorso.it; www.cinemacorso.com
SALA CORSO
Deadpool, orario 20,20; 22,30
SALA CORSINO
Zootropolis, orario 20,20.
Perfetti sconosciuti, orario 22,30
AUDITORIUM //
Tiramisù. Ore 20. Gods of Egypt. Ore 21,40
PALAIS SAINT-VINCENT //
CHIUSO
OMEGNA
IVREA
CINEMA ORATORIO S. CUORE // Tel. 0323 - 642.992
CHIUSO PER RISTRUTTURAZIONE SALA
CINEMA SOCIALE // Tel. e info 0323 - 61.459
RIPOSO
BOARO //
Zootropolis. Ore 20. L’abbiamo fatta grossa. Ore 22
POLITEAMA ARTHOUSE //
Tiramisù. Ore 20,15 22,15
VERRÈS
IDEAL //
CHIUSO
123143153673893943A63A8
56
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
SPORT PIEMONTE
&VALLE D’AOSTA
Analisi
FILIPPO MASSARA
NOVARA
Cagliari
Novara
(4-3-1-2)
(4-2-3-1)
STADIO S.ELIA SKY SPORT 3
ORE 20,30
30
Storari Da Costa
1
19
Pisacane Dickmann
24
15
Krajnc Troest
35
Salamon Dell’Orco
3
21
Balzano Faraoni
25
Fossati Casarini
7
33
36
27
10
Colombatto Viola
Deiola Faragò
Joao Pedro Gonzalez
25
9
Sau Lanzafame
Melchiorri Evacuo
ARBITRO: GHERSINI DI GENOVA
All.: RASTELLI
All.: BARONI
5
Punti
Brusca la frenata
del Novara
da inizio anno
In sette partite
ha racimolato
una vittoria
(con l’Avellino)
due pareggi
(Como e Pro
Vercelli)
e 4 sconfitte
2
4
8
19
37
32
N
Così
all’andata
eanche il tempo di
smaltire il derby che il
Novara è già in campo. E non contro una qualunque. Stasera gli azzurri sfidano il Cagliari, che in B è solo
di passaggio. Si gioca al Sant’Elia, anticipo della 29ª giornata in calendario domani.
Con una missione: replicare l’impresa dell’andata,
quando il Novara sorprese la
principale candidata alla
promozione. Allora al Piola
finì 1-0. «Serve una prestazione super - avverte Marco
Baroni -. L’organico del Cagliari è da categoria superiore, ma noi abbiamo smaltito
la mezza delusione del derby.
Meritavamo di vincere, invece abbiamo pareggiato concedendo solo un tiro agli avversari. La prestazione però
è stata ottima». Il Novara ha
collezionato occasioni pur
senza entusiasmare.
Novara sogna il colpaccio
“Servirà la partita perfetta”
La delusione del derby
Stasera l’anticipo al Sant’Elia. Baroni: “Bisogna tornare a correre”
Ha provato a colpire in ripartenza, mentre ha faticato
quando gli avversari gli hanno concesso il pallino. L’attacco ha realizzato con Simone Corazza, ma è stato anche
impreciso. Non è la prima
volta. «Io non cerco mai di
mettere pressione ai miei
centravanti - risponde Baroni -. Loro devono vivere
d’istinto perché se pensano
troppo poi perdono serenità.
Il calcio è gioia e le punte non
devono sentire sulle loro
spalle tutto il peso della squadra». C’è però la sensazione
che il Novara abbia lasciato
per strada parte dei suoi pregi: manca forse il costante
movimento senza palla. Un
esempio per tutti: venerdì il
gol di Corazza è arrivato su
un’incursione decisa dell’attaccante. Nella ripresa, però,
gli azzurri non sono riusciti a
ripetere giocate del genere.
Pablo
Gonzalez
decisivo
nella gara
del 17
ottobre
vinta 1-0
sul Cagliari
Più a fianco
Corazza
autore del
pari contro
la Pro Vercelli
«A difesa schierata non è facile
per nessuno - analizza il tecnico -. I giocatori hanno determinate attitudini che non si possono cambiare. Dobbiamo poi
migliorare su palla inattiva:
anche in questo fine settimana
di B quasi 10 gol sono stati segnati così». Il Lanciano di Baroni, quello che sfiorò i playoff
nel 2014, realizzò 23 reti in quel
modo. «Sono convinto che arriverà anche il momento in cui
semineremo meno e raccoglieremo di più» dice. Poi c’è il capitolo classifica.
Il Novara è 5°, ma conserva
appena 2 punti di vantaggio
sulla prima esclusa dai playoff
(il Bari). Senza risultati, concreto è il rischio di farsi raggiungere: «Bisogna riprendere ad andare forte» la soluzione del tecnico. Che stasera non
vuole rivoluzionare la squa-
dra: torna titolare Cristian
Dell’Orco, ma è probabile che
il mancino parta in mezzo alla
difesa. Andrea Mantovani, in
campo 90 minuti sabato, non
giocava da un mese.
E’ quindi probabile che il
centrale si accomodi in panchina per essere di nuovo al
meglio con il Vicenza. Dubbi,
semmai, sulla sinistra: Agostino Garofalo ha lasciato il Piola
con una borsa del ghiaccio sulla caviglia. E’ convocato, ma
Baroni deciderà solo oggi chi
piazzare in quel ruolo. L’altro
candidato è Davide Faraoni,
che rilancerebbe Lorenzo Dickmann a destra. L’ultima novità potrebbe essere sulla trequarti con Davide Lanzafame
dall’inizio. Manca invece Enis
Nadarevic per un riacutizzarsi
dell’infiammazione al piede.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Quarantotto ore dalla sfida
La Pro Vercelli a Vicenza
ritrova Pigliacelli e Legati
Nessun giorno di riposo per
la Pro Vercelli dopo il derby. I
bianchi già da sabato lavorano per preparare la trasferta
di domani a Vicenza: uno
scontro diretto da non perdere con i biancorossi che
hanno un punto in più: entrambe sono in zona playout.
I tifosi aspettano bomber
Marchi. Con il Vicenza l’attaccante di Gubbio sembra
avere un conto aperto: contro i biancorossi, la scorsa
stagione, fallì un rigore, segnò il suo diciassettesimo gol
A Genova espulso il portiere Bastianelli
Borgosesia fa la gara, ma Ligorna lo punisce
Dopo il secondo ko di fila i granata rischiano
Ligorna
1
Borgosesia
SERIE D: RINVIATA ACQUI-BELLINZAGO
Il pari della Caronnese «gasa» i gialloblù
A causa della pioggia mista a neve caduta nella notte, è stata rinviata per inagibilità dell'Ottolenghi la gara fra Acqui e Sporting Bellinzago. Il direttore di gara alle 13,45 è sceso in campo coi capitani delle
due squadre e ha deciso per l’annullamento. Il match con molte probabilità verrà recuperato in un turno infrasettimanale a metà marzo. I gialloblù novaresi hanno comunque archiviato una domenica
positiva: il pari della Caronnese capolista con la Fezzanese è risultato
che gasa Massaro e compagni, vicini alla vetta.
[G. FA.]
0
Ligorna
Borgosesia
Dondero, Costa, Favero, Zunino, Armani, Napello, Bavassano, Barcella, Valenti (92’ Cataldo),
Ghiglia, Balla.
Bastianelli, Gusu, Nava (81’ Dassiè), Augliera, Brancato, Pavan, Papi, Di Lernia,
Spampatti, Orlando
(62’ Salvatore), Casale (67’ Florio).
ALL. Pandiscia
ALL. Dionisi
RETE: 30’ Valenti
ARBITRO: Centi di Viterbo
AMMONITI: Pavan, Gusu, Orlando, Brancato, Napello, Zunino
ESPULSO: Bastianelli
DANILO SANGUINETI
GENOVA
Una gara non bella, ma questo
forse è normale vista l’importanza della posta in palio. Ha
vinto il Ligorna, che ha avuto il
merito di essere più freddo nelle occasioni, poche, da gol.
Lo 0-1 preoccupa il Borgosesia che incassa il secondo ko
consecutivo e torna ai margini
della zona a rischio. Al contrario fanno festa i genovesi che
tornano per la prima volta da
inizio torneo a mettere la testa
fuori dalle ultime sei posizioni
della classifica.
Cornice particolare
La gara disputata su un campo
e con una cornice particolari -
non essendoci il solito contorno di pubblico e su un terreno
reso scivolosissimo dalla pioggia - stenta a decollare, poi al
12’ il primo degli episodi decisivi. Erroraccio di Napello che
manca il controllo da ultimo
uomo, regalando la palla a Casale che vola tutto solo verso la
porta difesa da Dondero.
L’estremo difensore dei padroni di casa è molto bravo a temporeggiare e con grande sangue freddo obbliga la punta a
tirare dove vuole lui, deviando
la conclusione pericolosissima.
Il pericolo scampato mette le
ali ai piedi al Ligorna. Al 30’ il
vantaggio: punizione dalla trequarti di Favero per Napello
che si riscatta con una perfetta
stagionale e si infortunò gravemente l’avambraccio, finendo
così in anticipo il campionato.
Quest’anno, il primo e unico
gol segnato dall’attaccante di
Gubbio è stato nella sfida casalinga al Piola contro i biancorossi. Dopo quella partita Marchi non è più riuscito a centrare la porta.
In crisi di gol
La Pro ha comunque bisogno
di gol: a Novara è stata brava
a imbrigliare gli azzurri, ma
sotto porta non si è mai prati-
sponda per Valenti che anticipa difensore e portiere. Il tempo finisce con i vercellesi in
avanti: tanta volontà ma poca
lucidità per trovare il varco
giusto.
La ripresa propone lo stesso
motivo: Borgosesia che fa il
match, Ligorna che lo aspetta
senza rischiare. Un improvviso
break al 66’: Ghiglia si impossessa di un troppo prevedibile
passaggio dei difensori ospiti e
parte verso la porta difesa da
Bastianelli. Il portiere non può
che bloccarlo irregolarmente
prima che entri in area: rosso
inevitabile, subito fuori Casale
per il numero dodici Florio. Il
portiere dimostra di che pasta
è fatto sulla conseguente punizione: lo stesso Ghiglia la mette a fil di palo, Florio ci arriva
con la punta delle dita. Nell’ultima mezz’ora, in inferiorità
numerica il compito per il Borgo è proibitivo: ci prova sino all’ultimo senza fortuna.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
123143153673893943A63A8
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
.
57
Bocce: Masera batte il Gaglianico
Calcio donne, il Cuneo conquista uno storico passaggio ai quarti di Coppa Italia
Nella A di bocce vincono La Perosina (24-0 al Noventa) e
il Brb Ivrea di Mauro Roggero (foto): 14-10 alla
Borgonese. La Pontese ko (14-10) col Ferriera. Masera
supera (15-9) il Gaglianico). Per la «final four» di Loano
si giocano l’ultimo posto Borgonese e Ferriera.
Classifica: Perosina 24; Pontese 19; Brb 16; Borgonese
13; Ferriera 12; Gaglianico 10; Noventa, Masera 5 [A. LA.]
Fermo il campionato di calcio femminile per gli impegni
della Nazionale, si sono disputati gli ottavi di Coppa Italia
che hanno visto impegnato anche il Cuneo di serie B. Le
biancorosse hanno battuto il Luserna di serie A e
conquistato uno storico passaggio ai quarti. Nonostante
Petruzzelli avesse optato per un forte turn over (fuori
Russo, Magnarini, Mascarello, Papaleo e la squalificata
Evento
FRANCESCO GASTALDI
ALESSANDRIA
on potrebbe esserci
miglior «diversivo» di
una semifinale di Tim
Cup da giocare a San Siro
contro il Milan per evitare di
rimuginare sulla sconfitta casalinga contro il Bassano in
campionato. L’Alessandria
torna per una sera nel «paradiso» della coppa nazionale,
che l’ha portata alla ribalta,
uscendo dall’«inferno» di una
Lega Pro che da un mese e
mezzo sta riservando solo
amarezze.
Squadra in crescita
A dispetto del risultato, però, i grigi non hanno demeritato sabato al Moccagatta.
Ecco perché c’è convinzione
di poter fare bella figura al
Meazza e coronare degnamente una competizione che
ha dato visibilità a latitudini
anche inimmaginabili. L’aria
che si respira è buona, giocatori e tifosi si godranno un
momento magico nello stadio che tra qualche mese
ospiterà la finale di Champions League e in cui non giocano da 56 anni. Certo, si
sperava di arrivare al ritorno
della semifinale in una posizione di classifica ben diversa in campionato, però resterà nella storia il cammino
della formazione mandrogna
nella competizione. È stata
capace di estromettere due
squadre di serie A (Palermo
e Genoa) e altrettante di B
(Pro Vercelli e Spezia), mettendo anche alle corde il Milan all’andata (0-1 il finale).
LAPRESSE
camente fatta vedere. Un solo tiro in porta che, nelle migliori statistiche realizzative,
si è trasformato in rete con
Scavone.
A Vicenza la Pro ritrova Pigliacelli e Legati, che nel derby
delle risaie hanno scontato il
turno di stop: non ci sarà Rossi
che, al Piola di Novara, si è preso un cartellino rosso, dopo
aver falciato con un brutto fallo da dietro Corazza.
Oggi nelle rifinitura mattutina Foscarini scioglierà gli ultimi dubbi sull’undici titolare: se
riproporrà il 3-5-2, che nelle ultime trasferte, a Crotone e Novara, ha fruttato due punti o se
tornerà al 4-3-3. Di sicuro, con
la Pro che ha bisogno di muovere la classifica, il tecnico bianco
farà poco turnover.
[RA. LA.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Formazione tipo
Gregucci contro il Bassano ha
risparmiato qualche elemento (in primis gli esterni Celjak
e Sabato), perciò con il Milan
giocherà l’undici titolare,
quello che si è meritato il
«premio» dei novanta minuti
alla «Scala del calcio». Insomma, i grigi non partiranno per
Alessandria, la notte di San Siro
per dimenticare le difficoltà in C
Domani semifinale di ritorno col Milan: in 14 mila al Meazza
N
Scavone autore del gol al Piola
Armitano) le cuneesi hanno battuto le padrone di casa 2-1
(reti di Greppi e Cerato per Cuneo, Barbieri per Luserna). Ai
quarti il Cuneo incontrerà il Mozzanica che condivide la
vetta della A con il Brescia. Il campionato torna il 13 marzo
con Cuneo in trasferta contro il Castelvecchio, il Musiello
Saluzzo in casa contro il Castelfranco; l’Acqui ospiterà
l’Amicizia Lagaccio e l’Alessandria sarà a Bologna.
[I. B.]
Si parte
dall’1-0 per
il diavolo
All’andata
di fronte
a 20 mila
persone
decise
un rigore
di Balotelli
qui in duello
con Nicco
Milano solo con l’idea di andare
in gita ma per provare a vendere cara la pelle e a fare l’ennesima bella figura davanti alle telecamere. Non a caso, mentre il
ds Magalini aveva provocatoriamente detto che contro il Milan avrebbero dovuto scendere
in campo i ragazzi della Berretti per non distogliere energie
dal campionato, il presidente
Di Masi e mister Gregucci sono
su un’altra lunghezza d’onda:
«Vogliamo andare in finale, ce
la metteremo tutta». Per la città e i tifosi, la festa è già cominciata. Anche ai supporter giova
pensare al Milan per accantonare momentaneamente le delusioni del campionato.
Attesi 13-14 mila tifosi
Sui numeri dell’affluenza a San
Siro, c’è ancora ambiguità.
Molta gente non ha acquistato
il biglietto nel settore ospiti ma
nei distinti. Probabilmente non
si raggiungeranno i 17 mila della semifinale di andata all’Olimpico di Torino, dove lo stadio
era tutto grigio, ma almeno in
13 mila raggiungeranno il Meazza. La carovana dei pullman
sarà nuovamente suggestiva:
come avvenuto all’andata, si
formerà un lungo serpentone di
mezzi che segnerà in maniera
tangibile la passione che dalla
città si trasferirà verso il capoluogo lombardo. Alcuni settori
dello stadio sono già «sold out»:
gli ultras della Gradinata Nord
sono pronti ad allestire una coreografia degna dell’importanza dell’evento. Tutti, a modo loro, domani sera tengono a fare
bella figura, poi si tornerà a
pensare alla Lega Pro e a come
riacciuffare la zona playoff in
dieci partite.
La “formichina” Bra raccoglie e poi conserva
A Settimo prova giudiziosa e tre punti meritati
0
Bra
2
Pro Settimo
Bra
Gaudio Pucci, Sillano (42’ st Eyana),
Fiolo (18’ st Menon), Piotto, Alasia,
Mariani, Orofino,
Visciglia, Fumana,
Parisi, Procaccio.
Diouf, Bottasso, Di
Savino, Amato, Piscopo, Prizio, Mazzafera, Chiazzolino,
Erbini, De Peralta
(42’ st De Stefano),
Jeantet (38’ st Mulatero).
ALL. Caricato
ALL. Gardano
RETI: 2’ Chiazzolino; st 41’ aut. Alasia
ARBITRO: Feraudo di Chiavari
SPETTATORI: 150 circa
Colpire, congelare, definire. I
tre modi rapidi per vincere un
match vengono messi in pratica con cinica e notarile precisione da un Bra che sfrutta le
debolezze della Pro Settimo e
la condanna alla quarta sconfitta di fila.
Gol-lampo
Neppure il tempo si sperimentare l’incidenza dei tacchetti
sul terreno molliccio e il Bra ferisce la Pro là dove è più scoperta, vale a dire in mezzo alla
difesa. La libertà di Chiazzolino non è condizionata e il numero 8 gode di spazio e tempo
necessario appena dentro
l’area per controllare e mirare
l’angolo. Minuto numero due,
distrazione tombale per una
squadra che necessita di punti
come il pane. Il centrocampo
muscolare della Pro formato
da Piotto e Visciglia costituisce
diga efficace e dopo l’iniziale
spaesamento i Torinesi se la
giocano alla pari. Il Bra quando
riparte sfrutta la velocità di Erbini che al 13’ esalta il riflesso di
Gaudio Pucci. Difficile dire se
manchi di più al Bra Ferrario o
alla Pro Taraschi, certamente
tra i padroni di casa si fanno
sentire le assenze di Bianco,
Ignico e Niada.
Difesa solida
Il campo non aiuta chi deve rimontare: con la difesa del Bra
schierata, la Pro non riesce mai
Chiazzolino ha sbloccato il risultato dopo 120 secondi
a trovare il pertugio adatto e all’undici di Caricato non restano che le azioni in velocità. Non
è un manto erboso per giocate
eleganti e se ne accorge Maria-
1 Ancora Chinellato.
Ancora doppietta. Con
due centri, uno per
tempo, il centravanti ex
SudTirol firma la vittoria (2-1) dell’Ac Cuneo
1905 sulla Pro Patria,
primo squillo del 2016
dopo una serie di 9 gare
senza fortuna. In una
sfida aperta più di
quanto non dica la classifica, vince tutta la «fame» di risultati dell’undici di mister Iacolino,
che ritrova i tre punti
dopo oltre due mesi.
Nella neve del «Paschiero» (l’ultimo quarto
d’ora sotto un’autentica tormenta) è ancora
una volta decisivo Matteo Chinellato. Per lui
un’altra
doppietta
(quarta stagionale; terza consecutiva nelle gare casalinghe) e quota 9
centri: niente male, per
uno dei giocatori che
più sono cresciuti nella
stagione. Dopo il successo sui lombardi, ci
sono due trasferte di fila per il Cuneo. Sabato
l’ex Chinellato guiderà i
biancorossi sul campo
di Bolzano contro il SudTirol (inizio alle 14).
Sabato 12 marzo, trasferta importante in
chiave salvezza all’«Atleti Azzurri d’Italia» a
Bergamo contro l’Albinoleffe (ore 15).
[P. C.]
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Segna subito Chiazzolino, il 2-0 su autorete
Pro Settimo
Cuneo respira
Chinellato ha firmato
la doppietta decisiva
ni che dovrebbe spazzare via
senza svolazzi ed invece cerca
un disimpegno forbito: Erbini
divora il 2-0. A Fumana arrivano rari palloni giocabili e per
Piscopo e Prizio è un gioco da
ragazzi stringere in un mortale
abbraccio avvolgente la punta
di casa. Il freddo non rattrappisce i muscoli di Diouf che nel giro di due minuti si allunga prima su Fumana e poi su Orofino
in un inizio ripresa più amico
della Pro Settimo. Il Bra si accontenta, punta un po’ troppo
sugli stenti della Pro e i padroni
di casa prendono in mano le redini del match. Non un assedio
ma una spinta costante e generosa fatta di scivolate al limite e
maglie che si sporcano, di rabbia e tigna che mantengono il
risultato in bilico. Tutto quello
che è nelle sue corde, la Pro lo
fa: Orofino e Visciglia scelgono
l’opzione del tiro da fuori, Parisi un gol lo segna anche ma la
bandierina alzata dell’assistente gli nega il pareggio. Invece
dell’1-1 arriva il 2-0: secco sinistro dal vertice dell’area di
Amato che sbatte sul petto di
Alasia e rantola in gol.
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58 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Risultati e Classifiche
Lega Pro
Serie D
Girone A
Girone A
Cuneo-Pro Patria
Padova-Renate
Alessandria-Bassano
Pro Piacenza-Pavia
Reggiana-Feralpi
Sudtirol-Pordenone
Giana Erminio-Cittadella
Lumezzane-Mantova
Albinoleffe-Cremonese
2-1
1-0
1-2
1-2
3-0
1-3
0-1
3-2
0-1
Classifica
SQUADRE
Cittadella
Pordenone
Bassano
Feralpi
Alessandria
Pavia
Reggiana
Padova
Cremonese
Sudtirol
Cuneo
Giana Erminio
Lumezzane
Pro Piacenza
Renate
Mantova
Albinoleffe
Pro Patria (-7)
Eccellenza
P
53
46
43
41
40
39
37
35
34
34
28
27
26
25
25
22
15
2
V
16
13
11
12
11
10
9
8
8
8
8
6
8
5
6
4
3
1
N
5
7
10
5
7
9
10
11
10
10
4
9
2
10
7
10
6
6
P
3
4
3
7
6
5
5
5
6
6
12
9
14
9
11
10
15
17
F
39
38
32
39
34
34
29
24
23
27
25
24
26
18
17
20
15
12
S
23
19
20
29
23
22
14
18
21
28
29
26
33
29
30
31
38
43
Prossimo turno
5/03: Sudtirol-Cuneo, Cremonese-Reggiana, Cittadella-Albinoleffe, Pro Patria-Bassano, Feralpi-Pro Piacenza. 6/03:
Renate-Alessandria, Mantova-Padova, Pordenone-Lumezzane, Pavia-Giana Erminio
Girone B
Girone A
Castellazzo-Derthona
2-1
Gozzano-Chieri
2-1
Pinerolo-Novese
5-1
Caronnese-Fezzanese
1-1
Sestri Levante-Argentina
Rinviata
Acqui-Bellinzago
Rinviata
Ligorna 1922-Borgosesia
1-0
Oltrepovoghera-Lavagnese
Borgaro-Alpignano
1-2
Benarzole-Settimo
Borgomanero-Aygreville
1-1
Tortona-Pedona
Charvensod-Volpiano
Rinviata
Rinviata
1-0
Corneliano Roero-Casale
Omegna-No.ve. Calcio
Gassino-Fc Savigliano
Orizzonti Utd-Vda Aosta S.
2-0
Pro Dronero-Saluzzo
Rinviata
2-1
Rinviata
1-2
Santhià-Baveno
0-0
Trino-Albese
Pro Settimo-Bra
0-2
Stresa-Virtus Verbania
2-1
Valenzana Mado-Olmo 84
Vado-Rapallobogliasco
2-3
Varallo E Pombia-J. Biellese
3-2
V. Mondovi'-San Domenico
Classifica
Classifica
SQUADRE
Caronnese
Bellinzago
Lavagnese
Chieri
Pinerolo
Sestri Levante
Oltrepovoghera
Gozzano
Argentina
Rapallobogliasco
Bra
Derthona
Borgosesia
Ligorna 1922
Pro Settimo
Vado
Fezzanese
Acqui
Novese
Castellazzo
P
64
61
57
56
55
47
47
46
44
44
40
39
33
32
31
27
21
20
19
18
V N P F
19 7 3 59
19 4 5 49
16 9 4 49
18 2 9 59
17 4 8 39
13 8 7 32
13 8 8 48
13 7 9 45
12 8 8 26
12 8 9 37
12 4 13 37
10 9 10 42
8
9 12 24
8
8 13 36
8
7 14 28
7
6 16 32
6
3 20 26
5
5 18 25
5
4 20 24
4
6 19 18
S
19
24
24
32
32
16
32
29
19
27
40
41
36
57
35
50
64
56
53
49
Prossimo turno
2/03: Bellinzago-Vado, Bra-Oltrepovoghera,
Chieri-Sestri Levante, Derthona-Caronnese,
Fezzanese-Acqui, Gozzano-Pro Settimo, Lavagnese-Ligorna 1922, Novese-Borgosesia, Rapallobogliasco-Pinerolo, Argentina-Castellazzo
1-2
1-0
Rinviata
Classifica
SQUADRE
Borgaro
Stresa
Virtus Verbania
Baveno
Juventus Domo
Orizzonti Utd
Varallo E Pombia
Charvensod
Alpignano
J. Biellese
Borgomanero
Vda Aosta S.
Santhià
No.ve. Calcio
Aygreville
Omegna
Banchette Ivrea
Volpiano
P
53
49
49
46
45
43
42
41
37
35
34
32
31
30
29
22
19
7
V
16
14
14
13
14
12
11
13
11
11
9
9
8
8
7
4
6
2
N
5
7
7
7
3
7
9
2
4
2
7
5
7
6
8
10
1
1
P
5
5
5
6
8
7
6
10
11
13
10
12
11
11
11
11
18
22
F
44
41
49
43
56
30
42
40
35
31
40
24
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30
25
26
22
15
S
18
18
30
29
35
18
32
36
38
33
34
39
26
34
27
39
62
67
SQUADRE
Valenzana Mado
Casale
Pro Dronero
Tortona
Corneliano Roero
Saluzzo
Cheraschese
Trino
Olmo 84
Benarzole
Cavour
Albese
Fc Savigliano
San Domenico
Settimo
Gassino
Pedona
V. Mondovi'
P
56
53
52
42
39
39
39
39
36
35
34
31
30
26
26
19
19
16
V
17
16
14
12
11
11
11
11
12
8
7
7
9
5
7
4
5
4
N
5
5
10
6
6
6
6
6
0
11
13
10
3
11
5
7
4
4
P
4
4
1
8
8
8
9
9
14
6
6
9
14
9
13
15
17
17
F
46
44
44
37
34
33
32
34
35
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28
35
33
23
29
18
23
25
S
24
21
24
28
25
27
29
34
41
35
26
34
45
28
39
37
49
50
Prossimo turno
Prossimo turno
2/03: Aygreville-Santhià, Baveno-Juventus
Domo, J. Biellese-Omegna, No.ve. Calcio-Borgomanero, Orizzonti Utd-Stresa, Vda Aosta S.-Banchette Ivrea, Virtus Verbania-Charvensod, Volpiano-Borgaro, Alpignano-Varallo E Pombia
2/03: Casale-Pro Dronero, CherascheseCorneliano Roero, Olmo 84-Pedona, San
Domenico-Trino, Saluzzo-V. Mondovi', Fc
Savigliano-Cavour, Settimo-Tortona, Valenzana Mado-Gassino, Albese-Benarzole
Promozione
Girone A
Girone C
Girone B
L’Asti Orange torna in vetta
e fa rotta verso le finali di Coppa
Ma ora deve guardarsi dal Rieti
3-0
Cavour-Cheraschese
Juventus Domo-Banchette Ivrea Rinviata
Rinviata
Calcio a 5: serie A1
Girone D
L’Orange Crema autore di una doppietta col Genzano
ENZO ARMANDO
ASTI
Lungo inseguimento
L’Orange Futsal va alla «Final eight» di Coppa Italia da
prima in graduatoria. La
ventunesima giornata ha
fornito un verdetto decisamente favorevole ai galletti
perché i rivali del Pescara
sono stati fermati sul pari
dal Kaos.
Alicese-Dormelletto
2-0
Bollengo Alb.-Borgaretto
2-0
Boves Mdg-Denso Fc
Asti-Cbs S. C.
4-2
Biogliese V.m.-Romentinese
1-2
Brandizzo-Mathi
2-1
Carignano-Airaschese
3-2
Bonbonasca-San Giuliano N.
2-0
Ce.ver.sa.ma Biella-Ponderano
1-1
Bsr Grugliasco-Sporting Rosta
4-0
C.s.f. Carmagnola-Usaf Favari
3-0
Cit Turin Lde-Cenisia
0-2
Pavarolo-Pro Collegno C.
2-1
Cast. Pancalieri-Villafranca
1-2
C. Alfieri D. Bosco-Rapid To
4-0
2-2
Pont Donnaz-Caselle
3-0
Chisola-Piscinese Riva
2-0
Lucento-Arquatese
0-0
Rimonta vincente
Piedimulera-A. Jr Borgomanero Rinviata
Rivarolese-Quincitava
2-1
Fossano-Luserna
Pozzomaina-Mirafiori
1-0
Verbania-F. Valdengo
Rinviata
Union V. Di Susa-Lascaris
Villanova-Cavaglià
Rinviata
Venaria Reale-Rivoli
Il quintetto di Cafù era invece reduce dalla vittoria ad
Ariccia sul Genzano per 4-2
nell’anticipo di venerdì. La
partenza era però stata a
«handicap» con i romani in
vantaggio all’8’ ma raggiunti
due minuti dopo da Nora e
superati da Crema al 13’.
Nella ripresa Chimanguinho
e ancora Crema mettevano
al sicuro il risultato. A tempo
quasi scaduto le Ippoliti rendeva meno pesante lo scarto
per i suoi. Situazione in classifica che torna a sorridere
dunque agli astigiani.
Fomarco-Cossato
Rinviata
Oleggio-Cerano
Rinviata
1-3
Rinviata
Rinviata
Moretta-G. Centallo 2006
Revello-S. Giacomo Ch.
1-3
Rinviata
Classifica
SQUADRE
Alicese
Cerano
Romentinese
Fomarco
Dormelletto
Piedimulera
A. Jr Borgomanero
Cossato
Villanova
Oleggio
Cavaglià
F. Valdengo
Ponderano
Ce.ver.sa.ma Biella
Biogliese V.m.
Verbania
P
50
47
44
39
39
35
34
31
28
28
22
18
18
16
16
12
V
15
14
13
11
12
10
10
9
8
7
5
4
4
4
4
3
N
5
5
5
6
3
5
4
4
4
7
7
6
6
4
4
3
P
2
3
4
4
7
6
7
8
9
8
9
11
12
14
14
15
F
45
47
43
36
29
36
40
22
26
41
25
15
21
16
19
12
S
10
17
23
18
30
28
21
26
37
29
26
37
46
36
41
48
SQUADRE
Brandizzo
Pont Donnaz
Rivarolese
Pavarolo
Bollengo Alb.
Bsr Grugliasco
Rivoli
Mathi
Union V. Di Susa
Lascaris
Quincitava
Caselle
Venaria Reale
Pro Collegno C.
Sporting Rosta
Borgaretto
P
53
51
48
44
35
34
34
33
32
32
27
22
21
13
8
8
V
17
16
15
12
11
10
10
10
9
10
7
6
5
3
2
2
N
2
3
3
8
2
4
4
3
5
2
6
4
6
4
2
2
P
3
3
4
2
9
8
8
9
7
9
9
12
11
15
18
18
F
47
51
44
44
39
46
43
47
33
38
24
26
25
15
16
13
S
16
17
18
21
37
37
39
40
19
29
28
44
39
52
54
61
SQUADRE
Piscinese Riva
C.s.f. Carmagnola
Fossano
Cast. Pancalieri
Villafranca
Moretta
G. Centallo 2006
Carignano
Boves Mdg
Chisola
Denso Fc
Revello
S. Giacomo Ch.
Usaf Favari
Airaschese
Luserna
Rinviata
Vanchiglia-Canelli
0-4
Riposa : Barcanova
Classifica
Classifica
Santostefanese-Atletico To
P
50
47
45
34
34
33
32
32
31
31
27
25
23
15
13
4
V N P F
15 5 2 44
15 2 5 40
14 3 4 42
9
7 6 35
9
7 6 26
10 3 9 32
9
5 8 33
9
5 8 32
9
4 8 28
8
7 7 26
7
6 8 29
5 10 6 16
6
5 10 18
4
3 15 23
1 10 11 14
0
4 17 9
S
16
22
16
24
23
31
30
33
29
19
29
21
24
44
34
52
Classifica
SQUADRE
C. Alfieri D. Bosco
Atletico To
Lucento
Cbs S. C.
Asti
Vanchiglia
Bonbonasca
Canelli
Barcanova
Cenisia
Santostefanese
San Giuliano N.
Arquatese
Cit Turin Lde
Mirafiori
Pozzomaina
Rapid To
P
41
40
39
39
38
38
36
33
33
32
29
27
25
25
21
20
20
V N P F
11 8 5 36
12 4 7 37
11 6 6 47
12 3 9 38
11 5 7 34
11 5 8 36
10 6 7 40
8
9 6 29
9
6 8 32
8
8 8 31
6 11 5 36
5 12 7 21
5 10 8 31
6
7 10 27
6
3 14 21
5
5 13 22
4
8 12 19
S
19
31
36
37
26
33
30
27
34
23
33
31
32
30
33
45
37
Prossimo turno
Prossimo turno
Prossimo turno
Prossimo turno
6/03: Cavaglià-Cossato, Cerano-Biogliese V.m., Dormelletto-Ce.ver.sa.ma Biella,
F. Valdengo-Alicese, Ponderano-Fomarco, Romentinese-Verbania, Villanova-Piedimulera, A. Jr Borgomanero-Oleggio
6/03: Borgaretto-Lascaris, Caselle-Venaria
Reale, Mathi-Rivarolese, Pro Collegno C.Brandizzo, Quincitava-Pont Donnaz, Rivoli-Bsr Grugliasco, Sporting Rosta-Union V.
Di Susa, Bollengo Alb.-Pavarolo
6/03: Denso Fc-Revello, G. Centallo 2006Cast. Pancalieri, Luserna-C.s.f. Carmagnola,
Piscinese Riva-Airaschese, S. Giacomo Ch.Carignano, Usaf Favari-Moretta, VillafrancaBoves Mdg, Chisola-Fossano
2/03: Barcanova-Pozzomaina, Canelli-Asti,
Cbs S. C.-Cit Turin Lde, Cenisia-Bonbonasca, Mirafiori-Lucento, Rapid To-Vanchiglia,
San Giuliano N.-Santostefanese, ArquateseC. Alfieri D. Bosco; Riposa : Atletico To
Girone B
Girone C
E’ terminato dunque un lungo
inseguimento durato 10 gare
in cui Ramon e compagni hanno collezionato otto successi
consecutivi e due pareggi, risalendo dall’ottava posizione
in cui erano piombati. L’Asti si
presenterà dunque a Pescara,
sede della Coppa al top della
forma e con il morale a mille.
Peccato che un sorteggio
poco fortunato porrà di fronte
al team neroarancio il Real
Rieti, la formazione che ha
sollevato il primo trofeo stagionale aggiudicandosi la
Winter Cup dopo aver superato in finale il Pescara. L’incontro dei quarti è in programma
giovedì alle 18. In caso del passaggio del turno l’Orange sfiderà la vincente tra Montesilvano e il Kaos.
Per il secondo anno consecutivo ha fallito invece la qualificazione l’Under 21 astigiana che aveva conquistato la
Coppa nel 2014.
Classifica
Rivalità
I campioni d’Italia in carica
e i vincitori della Coppa Italia 2015 sono dunque in testa
a parimerito ma l’Orange si
era aggiudicato lo scontro
diretto disputato nell’ultima
d’andata.
La situazione nel torneo di serie A1 di calcio a 5. Orange Futsal, Pescara 37 punti; Real
Rieti 33; Acqua&Sapone 31;
Montesilvano 26; Latina, Kaos
25; Genzano 23; Luparense 21;
Corigliano, Napoli 13; Lazio 12
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Prima Categoria
Girone A
Agrano Sportiva-Ornavassese
Briga-Momo
3-3
Dufour Var.-Sanmartinese
2-2
Rinviata
Gattinara-Scuole Cristiane
Rinviata
Girone G
Girone F
Girone H
Aglie-Dilettant. Biella
2-3
Bacigalupo-Moncalieri
0-1
Caraglio 83-Busca
Rinviata
Audace B.-Luese
1-1
Bosconerese-Colleretto
3-1
Cerro Praia-Atletico Santena
1-1
Marene-Monf. Barolo Boys
Rinviata
Aurora Al-Villaromagnano
2-1
Cameri-Riviera D'Orta
3-0
Pro Roasio-Bianzè
4-2
Chiavazzese 75-Valle Cervo
1-2
Cmc Montiglio-Cambiano
2-4
Racconigi-Dogliani
Rinviata
Castelnuovo Belbo-Viguzzolese
4-3
Castellettese-Gravellona
2-0
Sparta Novara-Olimpia S. A.
2-0
Fenusma-Vallorco
3-3
Nuova Sco 2005-Nicese
4-1
S. Sebastiano-Infernotto
Rinviata
Felizzano-Pro Molare
3-1
Inter F. Verbania-Crevolese
1-1
Trecate-Basso Novarese
4-1
G. Rodallese-Fcm Vigliano
1-5
Pertusa B.-Sommariva P.
0-0
La Sorgente-Savoia 1920
1-4
Sizzano-Carpignano
1-2
Valduggia-San Rocco
2-0
La Romanese-Azeglio
0-0
Pol. Montatese-Pro Asti Sandamian. Rinviata
Saviglianese-Costigliolese 2010 Rinviata
Valvermenagna-Roretese
Rinviata
Libarna-Canott. Quattordio
2-1
Valsessera-Piemonte Sport
5-2
Red Devils Verres-Occhieppese
2-0
Pro Villafranca-Baldissero
3-2
Vicese 84-Azzurra Morozzo
Rinviata
Pozzolese-Fortitudo
Saint Vincent-Livorno Ferraris
1-1
Trofarello-Stella Maris
2-1
Villar 91-Atletico Racconigi
Rinviata
Silvanese-Cassine
Vallestrona-River Sesia
Rinviata
Vogogna-Arona
3-3
Rinviata
Classifica
Classifica
SQUADRE
Castellettese
Gravellona
Inter F. Verbania
Arona
Briga
Vogogna
Momo
Agrano Sportiva
Vallestrona
Crevolese
Sizzano
Ornavassese
Carpignano
Cameri
River Sesia
Riviera D'Orta
Virtus V.-Greggio 2009
P
50
45
45
37
36
36
32
31
30
29
25
22
22
19
18
4
V
15
14
14
10
11
10
9
8
8
8
6
5
6
5
4
0
N
5
3
3
7
3
6
5
7
6
5
7
7
4
4
6
4
P
2
5
5
5
7
6
7
7
7
9
9
10
12
13
11
18
F
50
43
39
38
40
46
38
38
28
25
24
25
35
20
20
10
S
16
18
22
24
31
33
34
38
25
28
31
37
54
37
38
53
SQUADRE
Dufour Var.
Trecate
Greggio 2009
Bianzè
Sparta Novara
Gattinara
Valduggia
Valsessera
Virtus V.
Scuole Cristiane
San Rocco
Pro Roasio
Sanmartinese
Olimpia S. A.
Piemonte Sport
Basso Novarese
V
16
16
14
12
10
11
11
8
8
9
7
5
5
3
4
0
N
2
2
3
5
9
5
5
7
6
2
4
3
3
8
2
4
P
4
4
4
5
3
5
6
7
7
10
11
14
14
11
16
18
F
58
49
41
43
34
39
40
37
25
19
35
34
29
27
24
15
S
18
24
28
30
22
26
29
32
23
26
32
52
49
41
56
61
SQUADRE
Red Devils Verres
Fcm Vigliano
Fenusma
Vallorco
Bosconerese
Azeglio
Valle Cervo
Colleretto
Dilettant. Biella
Aglie
Saint Vincent
Chiavazzese 75
Occhieppese
Livorno Ferraris
G. Rodallese
La Romanese
Classifica
Classifica
Classifica
P
50
50
45
41
39
38
38
31
30
29
25
18
18
17
14
4
P
58
47
39
38
37
34
34
30
29
28
28
28
23
20
10
5
V N P F
19 1 2 53
14 5 3 44
12 3 7 41
10 8 4 43
11 4 7 31
10 4 8 37
10 4 8 36
8
6 8 36
8
5 9 32
8
4 10 38
7
7 8 34
8
4 10 24
4 11 7 24
4
8 10 27
2
4 16 16
1
2 19 14
S
15
18
32
28
29
31
34
33
32
37
34
25
35
33
58
56
SQUADRE
P
52
Moncalieri
51
Trofarello
49
Nuova Sco 2005
39
Sommariva P.
39
Cambiano
37
Pol. Montatese
29
Baldissero
Pro Asti Sandamian. 25
25
Bacigalupo
24
Atletico Santena
24
Pro Villafranca
23
Pertusa B.
23
Stella Maris
16
Cmc Montiglio
15
Nicese
7
Cerro Praia
V N P F
16 4 2 53
15 6 1 56
15 4 3 43
10 9 3 27
11 6 5 30
9 10 2 26
7
8 7 30
7
4 10 25
7
4 11 29
5
9 8 22
6
6 10 29
5
8 9 32
7
2 13 27
4
4 14 32
3
6 13 21
1
4 17 13
3-2
Rinviata
Classifica
S
21
23
21
14
21
10
28
33
32
28
38
34
39
55
47
51
SQUADRE
S. Sebastiano
Infernotto
Atletico Racconigi
Azzurra Morozzo
Vicese 84
Costigliolese 2010
Busca
Valvermenagna
Roretese
Racconigi
Villar 91
Saviglianese
Marene
Dogliani
Monf. Barolo Boys
Caraglio 83
6/03: Baldissero-Nuova Sco 2005, Cambiano-Cerro Praia, Moncalieri-Cmc Montiglio, Nicese-Trofarello, Pol. MontateseBacigalupo, Pro Asti Sandamian.-Stella
Maris, Sommariva P.-Pro Villafranca, Atletico Santena-Pertusa B.
Prossimo turno
Prossimo turno
6/03: Azzurra Morozzo-Roretese, Busca-Saviglianese, Costigliolese 2010-S. Sebastiano, Dogliani-Valvermenagna,
Infernotto-Racconigi,
Monf. Barolo Boys-Villar 91, Vicese 84-Marene,
Atletico Racconigi-Caraglio 83
6/03: Cassine-Audace B., Castelnuovo Belbo-Pozzolese, Fortitudo-Felizzano, Pro Molare-La Sorgente, Savoia 1920-Aurora Al,
Viguzzolese-Luese, Villaromagnano-Libarna, Canott. Quattordio-Silvanese
P
42
38
35
34
33
33
32
31
31
30
28
28
24
18
14
11
V
13
10
10
9
9
10
9
8
9
8
7
8
6
5
3
2
N P F
3 5 37
8 3 31
5 6 40
7 5 29
6 6 29
3 8 27
5 7 32
7 6 38
4 8 37
6 7 35
7 7 35
4 9 21
6 9 34
3 13 25
5 13 14
5 14 17
S
24
20
31
22
21
29
27
30
32
32
30
28
35
41
32
47
SQUADRE
Cassine
Castelnuovo Belbo
Aurora Al
Luese
Libarna
Pozzolese
Savoia 1920
Silvanese
Fortitudo
Canott. Quattordio
Pro Molare
Villaromagnano
La Sorgente
Felizzano
Viguzzolese
Audace B.
P
51
42
38
37
37
36
35
27
26
25
25
22
22
21
13
8
V
15
12
11
9
10
9
10
6
5
5
6
5
4
5
2
1
N
6
6
5
10
7
9
5
9
11
10
7
7
10
6
7
5
P
0
4
6
3
5
4
7
6
6
7
9
10
8
11
13
16
F
36
40
26
34
40
39
38
29
20
27
23
27
17
23
26
14
S
7
28
21
21
28
28
24
24
22
30
38
31
23
35
46
53
Prossimo turno
Prossimo turno
Prossimo turno
Prossimo turno
6/03: Briga-Sizzano, Carpignano-Castellettese, Crevolese-Vallestrona, GravellonaAgrano Sportiva, Momo-Riviera D'Orta,
Ornavassese-Inter F. Verbania, River SesiaVogogna, Arona-Cameri
6/03:
Bianzè-Sparta
Novara,
Greggio
2009-Piemonte Sport, Olimpia S. A.-Valsessera, San Rocco-Dufour Var., SanmartineseTrecate, Scuole Cristiane-Pro Roasio, Virtus V.Valduggia, Basso Novarese-Gattinara
6/03: Chiavazzese 75-G. Rodallese, Colleretto-Saint Vincent, Dilettant. Biella-Red Devils
Verres, Fcm Vigliano-La Romanese, Livorno
Ferraris-Aglie, Valle Cervo-Occhieppese, Vallorco-Bosconerese, Azeglio-Fenusma
123143153673893943A63A8
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Piemonte Sport .59
.
Eccellenza, il 26° turno del girone A
Stresa, la rimonta che vale il secondo posto
Nei minuti finali la squadra rivelazione batte la Virtus Verbania e la aggancia in classifica
Stresa
2
Virtus Verbania
1
Stresa
Virtus Verbania
Barantani, Rocca,
Cuda, Cunati, Viganò, Agazzone, Micheli, Cassani, Faraci, Ambrosiani (37’
st Kyeremateng), Tiboni (41’ st Di Iorio).
F. Beltrami, Pastorelli (45’ st Abbagnano), Lionello, Incontri, Manfroni, Fusco,
M. Beltrami (14’ st
Sciannamea), Lopriore, Beretta, Constantin (37’ st Bricco), Rognone.
ALL. Boldini
ALL. Brando
Verbania il rientro del forte attaccante romeno dopo un lungo infortunio è la buona notizia, in una domenica in cui senza Baldo e Moia (metà della difesa titolare) tocca a Manfroni
arretrare al fianco di Fusco;
davanti invece a Constantin,
Matteo Beltrami e Rognone il
compito di sostenere Beretta
nel 4-2-3-1 di partenza. Al trio
Faraci-Ambrosiani-Tiboni invece Boldini affida le armi del
suo 4-3-3, tra assenze e infortuni in difesa tocca a Cuda al
centro con Agazzone, mossa
che sposta Viganò terzino.
RETI: pt, 3’ Constantin, 15’ Cunati; st,
40’ Kyeremateng.
ARBITRO: Gobbato di Latisana.
AMMONITI: Cunati, Viganò, Agazzone,
Cassani, Fusco, Beretta, Constantin.
ESPULSI: Kyeremateng al 47’ st.
SPETTATORI: circa 200.
Inizio equilibrato
DANILO DONADIO
Il gol della vittoria di Kyeremateng siglato al 40’ della ripresa
LUCA ZIROTTI
BAVENO
Lo Stresa aggancia il secondo posto e mischia ancora di
più le carte, in un’Eccellenza
che al vertice continua a offrire grande equilibrio e colpi
di scena. Sotto il diluvio di
Baveno la neopromossa di
Giancarlo Boldini risponde
presente alla chance (l’ennesima) offerta dalla capolista
Borgaro ancora sconfitta: i
biancoblù battono 2-1 la Virtus Verbania e la agganciano
con tanta voglia di vivere da
protagonista lo sprint che
deciderà le sorti del campionato. Seppur pesante, il sintetico dello stadio Galli è una
garanzia.
Si può giocare e come era
lecito attendersi ne esce una
battaglia dura fisicamente,
una sfida all’insegna dell’equilibrio anche per i valori
in campo e decisa da un episodio nel finale, un’incertezza del portiere ospite che
spalanca la strada alla vittoria dello Stresa. Si rivede
Emilian Constantin dal primo minuto e per la Virtus
Mercoledì si torna in campo
Ancora un ko per la capolista Borgaro
Tre partite non giocate per maltempo
1 Il Borgaro cade in casa contro l’Alpignano ma
mantiene comunque i suoi quattro punti di vantaggio
sul secondo posto. La capolista cede 2-1 incassando
così la quinta sconfitta stagionale, decisiva per l’Alpignano una doppietta di Massimo che porta in vantaggio per due volte gli ospiti (di Moracchiato il momentaneo pareggio del Borgaro). Nonostante il passo falso il distacco sul secondo posto rimane invariato anche se ora sono in due a pari punti a inseguire, visto
l’aggancio fatto dallo Stresa alla Virtus Verbania in un
campionato che sembra sempre più quello delle occasioni perse per tante squadre. È stata una domenica
all’insegna del maltempo, con pioggia e neve che hanno impedito di giocare tre partite tra il Vco e la Valle
d’Aosta. Per neve non si sono giocate Charvensod-Volpiano e Juve Domo-Ivrea Banchette. Al Liberazione di
Omegna invece Omegna-No.Ve. è stata rinviata per il
campo allagato, in condizioni ritenute non idonee per
poter iniziare a giocare. Borgomanero-Aygreville invece si era già giocata sabato in anticipo, è finita 1-1 con i
valdostani avanti con Noro e recuperati dai novaresi
con la rete di Scavetta. Mercoledì il campionato torna
in campo alle 20,30 per il turno infrasettimanale. [L.ZIR.]
Pronti via e in un quarto d’ora
la partita sembra incanalarsi
sul binario del pareggio. Parte
meglio la Virtus, che dopo tre
minuti è avanti: Fusco lancia
Constantin, l’attaccante supera Rocca e una volta in area
prende la mira e infila Barantani. Il portiere dello Stresa
deve rispondere un paio di minuti dopo ancora su Constantin, questa volta su punizione,
poi è lo Stresa al 15’ a trovare
l’1-1: lo firma Cunati di testa.
Il pareggio sembra il destino di una partita che offre
grande agonismo ma anche
poca lucidità sotto porta. Si accende negli ultimi dieci minuti,
dopo una grande occasione fallita da Tiboni liberato in area e
una bella parata di Barantani
su Constantin. L’episodio che
decide la gara è all’85’. Agazzone calcia una punizione tesa e
rasoterra, sul terreno bagnato
Beltrami si abbassa stringendola al petto ma se la lascia
scappare e così Kyeremateng
(entrato da appena tre minuti)
si avventa sulla respinta per il
gol vittoria. Durerà poco la sua
gioia, l’arbitro infatti lo punisce con un rosso diretto per
un’entrata dura. Sempre nel
recupero prima Micheli salva
il possibile pari Virtus, poi Di
Iorio fallisce il colpo del ko.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Amaro
in bocca
L’ambizioso
Baveno
avrebbe
potuto
chiudere
la partita
proprio
allo scadere
DEVECCHI
Al «Pairotto»
Santhià frena il Baveno
ma i lacuali recriminano
per una rete annullata al 90’
Santhià
0
Baveno
0
Santhià
Baveno
Cerruti, Salierno,
Avetta, Fornasino,
Roccia, Lanza, Brugnera (40’ pt Luidelli), Bellinghieri (30’
st Comotto), El
Azhari, Ravetto (10’
st Radaelli), Pareira.
Chiaverini (31’ st
Romani), Di Leva
(15’ st Zanella), Menaglio, Frascoia, Ramalho, Stanglini, Piraccini, Motetta,
Trentani, Sogno, Erbetta (32’ st Cherchi).
ALL. Beccari
ALL. Pissardo
ARBITRO: Toso di Collegno
AMMONITI: Cherchi, Frascoia e Ravetto
ESPULSI: El Azhari (23’ pt)
SPETTATORI: Un centinaio circa
In una domenica a scartamento ridotto a causa di alcuni match rinviati per maltempo, spicca il pareggio interno conquistato dal Santhiá contro l’ambizioso Baveno. Uno 0-0 che permette ai
vercellesi di Beccari di avvicinarsi a quota 40 punti (ne
mancano 9), ma che al tempo
stesso lascia l’amaro in bocca
ai lacuali che hanno recriminato per un gol annullato per fuorigioco proprio al 90’.
I padroni di casa devono fare a meno del solo De Nardi,
per Pissardo tutti abili e arruolati. Nel complesso la supremazia territoriale é stata
del Baveno che però non ha saputo sfruttare al meglio la superiorità numerica: Santhià
per oltre un’ora in dieci per via
dell’espulsione diretta comminata a El Azhari. Nella ripresa
il numero uno Chiaverini si supera stoppando la conclusione
di Luidelli.
Da segnalare l’infortunio
occorso a fine primo tempo al
brasiliano Brugnera (spalla) e
la scelta tecnica dell’allenatore
Pissardo che nella ripresa ha
richiamato in panchina
l’esperto portiere Chiaverini,
inserendo il baby Romani per
poter avere un giocatore «vecchio» in più in campo. [F. SIM.]
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Annullato ai lanieri il pari in pieno recupero
Al Bassanino di Cigliano
Vittoria di misura per il Varallo & Pombia
Ma un gol fantasma fa infuriare la Biellese
Serve un rigore a sbloccare l’Orizzonti United
L’uno-due al Vallée d’Aoste rilancia le ambizioni
Varallo & Pombia
3
Orizzonti United
2
Junior Biellese
2
Vallée d’Aoste
0
Varallo & Pombia
Junior Biellese
Orizzonti United
Vallée d’Aoste
Cavadini, Freitas,
Salice, Stangalini,
Soit, Caramanna,
Guarlotti (30’ st Tessitore), Pescarolo
(26’ st Midali), Latta
(40’ st Negrello),
Lazzarini, Blanda.
Fusetto, Ramella,
Bustreo (31’ st Cavazzi), Cagliano,
Giunta, Giordano,
Botto Poala (8’ st
Danieli), Mattarollo, Bottone, Coppo,
Curtolo (8’ st Marazzato).
Dipaolo, Rocco, Benincasa, Carini, Bullano, Mazzone, Valenza (44’st Valenza), Beretta, Carfora
(28’st Gennaro),
Scutti (34’st Cremonte), Gnisci.
Celesia, Bonel, Scala, Furfaro, Balbis,
Fiore, Carpentieri
(14’st Grenier),
Montari, Zlourhi,
Caputo, Palmieri
(18’st Pasteris).
PAOLO MIGLIAVACCA/CIOST
Il Varallo & Pombia batte la Junior Biellese su un campo pesante
ALL. Ferrero.
ALL. Roano.
RETI: pt 19’ Latta, 32’ Bottone, 39’ Latta; st 6’ Lazzarini, 19’ Giordano.
ARBITRO: Carboni di Nichelino.
AMMONITI: Stangalini, Midali, Bustreo,
Coppo, Danieli.
SPETTATORI: 100 circa.
GIACOMO BARAGGIOLI
POMBIA
Vittoria con giallo per il Varallo & Pombia, che rischia di
rovinare nel recupero una gara ben giocata. Restano molti
dubbi sul gol annullato a Giordano all’ultimo minuto, ma
Grazie a questa vittoria l’Orizzonti torna in corsa per i playoff
ALL. Peritore
secondo arbitro ed assistente il
pallone, su colpo di testa del capitano biellese, non ha varcato
la linea di porta prima dell’intervento di Cavadini.
Pioggia incessante, le trame
veloci della squadra di Ferrero
mettono in difficoltà i bianconeri e dopo un’occasione fallita,
Latta si riscatta finalizzando
un assist di Blanda. La Junior
Biellese alla prima sortita offensiva trova il pari, Curtolo
ruba palla a centrocampo e
serve in profondità Bottone
che con un delizioso diagonale
batte Cavadini. Quasi un episodio, perché il Varallo & Pombia
si ributta in avanti, colpisce il
palo con Pescarolo e trova il
raddoppio ancora con Latta,
ma restano dubbi sulla posizione di partenza dell’attaccante.
Il 3-1 di Lazzarini sembra chiudere i conti, ma la Junior Biellese accorcia con Giordano. Finale incandescente, Negrello si fa
respingere un rigore da Fusetto ed in pieno recupero il giallo
del gol annullato che nega alla
Junior Biellese il pareggio.
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ALL. Cusano
RETI: st. 8’ Scutti (rig), 24’ Carini
ARBITRO: Bertaina di Bra
AMMONITI: Beretta, Montari, Benincasa
SPETTATORI: un centinaio
ANDREA ZANELLO
CIGLIANO
L’Orizzonti United nella ripresa piega il Vallée d’Aoste e
ottiene tre punti che rilanciano la squadra di Peritore nella
corsa playoff. Ma ci vuole un
rigore nella ripresa, trasfor-
mato da Scutti, per sbloccare
una gara spigolosa e chiusa a un
quarto d’ora dal termine da Carini. Al Bassanino sono i padroni di casa a tenere il pallino del
gioco e fare la partita, con gli
ospiti valdostani che si affidano
alle ripartenze.
Nonostante la mole di gioco
creata, l’Orizzonti fa i conti con
i cronici problemi di sterilità offensivi. I valdostani invece agiscono in contropiede ma buttano via almeno due potenziali occasioni. Nell’unica palla gol nitida del primo tempo Gnisci con-
clude a botta sicura ma Celesia
si salva in corner. All’inizio della
ripresa l’episodio che fa girare
la partita: Valenza in slalom sulla destra entra in area e viene
steso da Furfaro. Dal dischetto
Scutti è chirurgico e non lascia
scampo a Celesia che intuisce
ma non ci arriva. Il portiere
ospite è super pochi minuti dopo: toglie da sotto la traversa
una botta di Valenza. La squadra di Peritore chiude la gara
poco dopo con Carini, abile a insaccare in mischia su un corner.
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STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Calcio, nel girone B di Eccellenza
La Valenzana doma l’Olmo
e mette ansia a chi insegue
Rinvii per Casale e Dronero, gli orafi allungano grazie a un rigore
Valenzana Mado
1
Olmo
0
Valenzana
Olmo
Teti, Di Luca, Ivaldi,
Pellegrino (12' st
Fiore), Serao, Eugenio, Francesco Bennardo (46' st Illario),
Cappannelli, Ilardo,
Palazzo, Rizzo.
Campana, Bernardi
(25' st Magnaldi),
Giordanengo (33' st
Andrea Dalmasso),
Bianco, Pepino,
Sciatti, Nicolino,
Manfredi, Oggero,
Ligotti, Giacomo
Dalmasso.
ALL. Davite
ALL. Calandra
Il penalty
decisivo
La sassata
di Ilardo
che regala
i tre punti
alla Vale
Mado
contro
un ottimo
Olmo
ARBITRO: Savasta di Bra
AMMONITI: Giacomo Dalmasso, Eugenio, Bernardi, Manfredi, Fiore, Pepino,
Magnaldi.
La Vale Mado si riprende la
vetta, in solitaria. Approfittando dello stop per neve delle gare di Casale e Pro Dronero, la squadra orafa allunga
nel girone B di Eccellenza,
grazie all’1-0 su un quadrato
Olmo. Ancora in piena emergenza e con un attacco spuntato, Palazzo e compagni disputano una gara fatta di
cuore, sudore e sacrificio.
Trovano un gol su rigore e
nel finale ringraziano il solito
Teti che blinda il risultato.
Tatticamente perfetti
È bravo mister Pellegrini
(ancora squalificato e come
un leone in gabbia avanti e indietro nella tribuna laterale,
sotto la pioggia) a trovare la
quadratura senza tante pedine importanti. Lo aiuta la
grande risposta sul campo
dei senatori, in primis Serao
che porta linfa vitale nel reparto difensivo. Ma anche i
tanti baby portano il loro
«mattoncino». La Valenzana
ha buoni meccanismi soprattutto nel reparto arretrato,
con il solito Eugenio baluardo insuperabile e un Di Luca
in netta crescita sulla fascia.
Davanti, tanta generosità da
parte di Francesco Bennardo che, dopo due terzi di sta-
Al Centogrigio di Alessandria
Al Tortona bastano 15 minuti
per mandare al tappeto
un Pedona povero di idee
RETI: st 9’ Ilardo su rigore
ROBERTO SARACCO
VALENZA
ALBINO NERI
Manno (autore di un gol) in azione nel Tortona contro il Pedona
gione da «confinato» sulla fascia laterale, prende il posto
del gemello Davide infortunato
e la differenza non si nota.
Avvio sprint
Sul campo, parte forte la squadra di casa che prova a far male su calcio piazzato, poi i cuneesi poco per volta prendono fiducia e dopo la mezzora l’Olmo
potrebbe addirittura passare
in vantaggio con una deviazione in area di Ligotti che non ha
fortuna. Prima del riposo una
legnata di Cappannelli da fuori
area esce di un nulla. A inizio
ripresa Rizzo cade in area e
per l’arbitro è rigore. Ilardo è
una garanzia dal dischetto, 1-0
e partita sui binari voluti dagli
orafi. Il forcing della squadra
di Calandra è veemente. Prima
Bianco, poi Giordanengo e An-
drea Dalmasso calciano quasi
a botta sicura, ma fra i pali Teti
si conferma il valore aggiunto
del team rossoblù. «Andiamo
avanti gara dopo gara, sapendo che i conti si fanno alla fine
della stagione - il commento di
Pellegrini -. Giùà mercoledì il
Gassino verrà a Valenza per
strappare punti pesanti in prospettiva salvezza».
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La neve blocca quattro gare nel Cuneese
Bene l’Albese, che passa dallo 0-1 al 2-1 a Trino
Male la Cheraschese e il Savigliano nell’anticipo
1 Quattro gare rinviate per campi im-
praticabili (tutti nel Cuneese) sulle nove in
programma. Ferme ai box pure Casale e
Pro Dronero che ora si trovano nella non
semplice veste di vincere a tutti i costi.
Pressione non marginale perché la Valenzana non perde colpi e batte pure l’Olmo
andando a +3 sul Casale e +4 sulla Pro, pur
con una partita in più. E mercoledì sera nel
turno infrasettimanale c’è proprio CasalePro Dronero: la fuga degli orafi, in casa con
il Gassino, è pronta su un piatto d’argento.
Proprio il Gassino nell’anticipo era ritornato a sperare e, dopo tempo immemorabile
non è più ultimo. Il successo contro il Savigliano nella ripresa: 2-0 torinese firmato
da Barbaro e Boero e 2-1 definitivo di Varvelli con i cuneesi in nove per le espulsioni
di Rostagno e appunto Varvelli. Ad approfittare dello scivolone del Savigliano è l’Albese che espugna il campo del Trino per
2-1: vercellesi in vantaggio a inizio ripresa
con Pellicani ,ospiti vittoriosi in rimonta
con i centri di Bandirola e Bosco. Il Cavour
torna alla vittoria con la Cheraschese: dopo 5 pareggi nelle ultime 5 partite (4 per
0-0) e 10 nelle ultime 12, l’undici di Di Leone batte quello di Brovia per 1-0 con una
rete di Simone Bonelli nel primo tempo
dopo che Celeste si era procurato un rigore ad inizio match e lo aveva sbagliato calciandolo alto sopra la traversa.
[P. ACC.]
Tortona
3
Pedona
0
Tortona
Pedona
Murriero, Giordano,
Bardone, Pavanello,
Bagnasco, Mazzariol (40' st Zuccarelli), Acerbo (28' st
Arione), Manno,
Mandirola (9' st Calogero), Mazzocca,
Atomei.
Peano, Milano, Konate, Ricca, Berteina, Musso, Gastaldi, Tallone (29' st Barale M.) Brino, Domestici (32' st Barale
L.), Finocchiaro (35'
st Barale).
ALL. Merlo
ALL. Cordero
RETI: 11' Manno, 13' Atomei; st 41 Calogero
ARBITRO: Mansueto di Verona
AMMONITI: Ammoniti Manno, Milano,
Finocchiaro
ESPULSI: Konate
ospite è in affanno ed è costretta all’irruenza. Su una punizione guadagnata da Atomei, è
Mazzocca a pennellare dal limite in mezzo dove svetta
Manno per l’1-0. Passano appena novanta secondi e il Pedona
capitola di nuovo: il solito Atomei recupera palla in area, si
gira ed è gol. Merlo applaude,
ma richiama i suoi all’attenzione e a non credere che sia già
finita. Gli ospiti sono quasi obbligati ad attaccare, visto il
punteggio, e lo fanno anche bene. Murriero è attento tre volte in uscita bassa, poi si supera
quando l’arbitro decreta un rigore per atterramento di Finocchiaro in area. Tallone battezza l’angolo alla destra del
portiere, che però con un guizzo si distende e para.
Tutto facile
ANDREA LUPO
TORTONA
Il CentoGrigio di Alessandria
porta bene al Tortona. Dopo
la vittoria col Trino dieci giorni fa, concede il bis nel posticipo domenicale rifilando tre
reti al Pedona, due delle quali
nel primo quarto d’ora. Un
match in discesa, complice la
modestia dell’avversario (seconda peggior difesa del girone B) che fa di tutto per agevolare gli avversari sbagliando
un rigore e finendo in dieci per
l’espulsione di Konate.
Super quarto d’ora
La partita decolla subito: Peano vede arrivare gli avversari da tutte le parti, la difesa
Da lì in poi, il Pedona perde fiducia e il Tortona gioca sul velluto. Così la ripresa è quai accademia. Acerbo comunque è encomiabile per impegno: movimenti, pressing e cross per i
compagni, ma il tris arriva solo nel finale con Calogero, dopo
che Konate si era visto sventolare in faccia il cartellino rosso. Il Tortona può dunque sperare ancora nei playoff, per ora
si consola con i suoi giovani interessanti e con una difesa alta
e veloce, abila nella tattica del
fuorigioco. Il Pedona è poca
cosa: quella vista ad Alessandria è una squadra che difficilmente riuscirà a evitare la retrocessione.
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LA STAMPA
.
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Mattatore
Basket, in Legadue Tortona mantiene comunque il terzo posto
L’Orsi a testa alta a Ferentino
senza lunghi sfiora l’impresa
Il playguardia
Jazzmarr
Ferguson
27 anni
è stato
decisivo
con le
sue triple
al Campus
di Codogno
Soffre a rimbalzo, rimonta coi piccoli da -17 ma sbaglia l’ultimo tiro
Fmc Ferentino
77
Orsi Derthona
76
Ferentino
Orsi
Gigli 12, Raspino 2,
Imbrò 6, Bowers
12, Raymond 25,
Bulleri 10, Benevelli
7, Mazzantini, Carnovali 3, Benvenuti.
Spissu 17, Reati 4,
Marks 21, Simoncelli 11, Brooks 16,
Iannilli, Markus,
Garri 7, Maghet,
Antonietti, Riva.
ALL. Ansaloni
ALL. Cavina
Ottima zona
Raymond
Gigli e Bowers
hanno fatto
soffrire
l’Orsi che
però grazie
alla zona
ha recuperato
palloni
e sfiorato
il successo
ANDREA LUPO
FERENTINO
Recupera da -17, fallisce di un
niente il tiro della vittoria,
ma esce fra gli applausi da
Ferentino l’indomita Orsi
Derthona. I due punti vanno
ai laziali (77-76), la squadra di
Cavina è agganciata al terzo
posto dai rivali, eppure mantiene il vantaggio nella differenza canestri.
Idee di gioco diverse
Bianconeri penalizzati dalle
assenze di Iannilli e Bianchi: a
rimbalzo è dura, si concedono
chili e centimetri sul pitturato. Un gap compensato quando si va dalle parti del canestro della Fmc: i piccoli di Tortona sono rapidi e la circolazione rapida porta sempre a
buoni tiri, peccato che la percentuale di realizzazione delle
triple per 30’ non sia all’altezza. Ma la squadra è viva fin da
subito, con i due americani,
più Reati (schierato da 4) e la
coppia di play SimoncelliSpissu. La chiave tattica appare subito chiara. Difesa a
zona 2-3, pressing sui portatori di palla per far scorrere i secondi quando Ferentino è in
possesso di palla e far cominciare l’azione d’attacco con 1213 secondi sul cronometro.
Quando il piano riesce, arrivano anche palle rubate e transizioni veloci, se invece i laziali
si liberano dalla «gabbia», la
fisicità di Raymond e di Gigli
(monumentale nei diueci minuti iniziali) fanno male.
A corrente alternata
Reati è in ombra (0 su 5 da
tre), Ferentino vola a +9, ci
pensa Marks a ricucire ma è
45-37 per i locali alla pausa lunga. Bulleri dà un’ulteriore spallata all’Orsi, che soffre sempre
a rimbalzo, trovando comunque in Garri e Spissu gli artefici
della rimonta. Sul -17, sembra finita, il pivot e il play ci credono
e consegnano punti preziosi ai
leoni. Al 30’ Ferentino conduce
66-54, il quaerto periodo è di rara intensità. Spissu è un folletto
inarrestabile, i padroni di casa
si caricano di falli ed esauriscono ben presto il bonus. Tortona
fa 6 su 6 dalla lunetta, Simoncelli segna la bomba su palla
persa banalmente da Bowers,
poi Marks inscena un coast to
coast devastante. Arriva l’aggancio a quota 70, ancora con i
piccoli protagonisti. Il finale è in
volata. Raymond è implacabile,
ma la parabola di Marks dall’arco è perfetta, +1 Orsi che decide
1 Nel girone Ovest di A2, balzo di Ferenti-
no che grazie alla classifica avulsa passa dal
4° al 2° posto. Le partite della 24ª giornata:
Latina-Paffoni Omegna 78-90, Casalpusterlengo-Angelico Biella 64-73, Trapani-Novipiù Casale 83-67, Ferentino-Orsi Tortona 7776, Roma-Barcellona 71-68, Siena-Agrigento 84-77, Agropoli-Reggio Calabria 75-60,
Rieti-Scafati 70-77. La classifica: Scafati 36,
Ferentino, Agropoli, Agrigento, Orsi Tortona 30, Siena 28, Trapani, Angelico Biella, Casalpusterlengo 24, Roma, Novipiù Casale
22, Latina 20, Rieti, Reggio Calabria, Paffoni
Omegna 18, Barcellona 10. Altra vittoria in
volata in serie B per la Mamy Oleggio che
per la prima volta esce dalle ultime cinque
posizioni grazie al successo interno su Cento (gara iniziata con mezzora di ritardo per
infiltrazioni d’acqua al Pala Verdi). Altra vittoria per Borgosesia contro Livorno, mentre Trecate crolla con Monsummano. I risultati: Gessi Valsesia-Livorno 80-61, MamyCento 78-76, Trecate-Monsummano 64100, Cus Torino-Rimini 76-93, Piacenza-Cecina 73-60, Forlì-Faenza 76-69, Etrusca San
Miniato-Bottegone 74-56, Piombino-Santarcangelo 84-72. La classifica: Forlì 42, Piacenza 38, Cento, Cecina 32, Piombino, Gessi
Valsesia 30, Santarcangelo 28, Monsummano, Rimini 26, Etrusca San Miniato 24,
Mamy Oleggio 22, Faenza 20, Livorno 14,
Bottegone 12, Cus Torino 4, Trecate 2. [M. C.]
Novipiù Casale, un guaio dopo l’altro a Trapani
Brusco stop e l’infortunio al regista Tomassini
83
Novipiù Casale
67
Trapani
Novipiù
Mays 20, Renzi 22,
Viglianisi 4, Okoye
7, Ganeto 8, Gloria
4, Chessa 13, Molteni, Costadura, Filloy 5.
Bray 19, Johnson 8,
Martinoni 12, Fall 4,
Tomassini 18, Valentini, Vangelov,
Ruiu, Natali 6, De
Nicolao.
ALL. Ducarello
ALL. Ramondino
ROBERTO SARACCO
TRAPANI
La Novipiù scivola pesantemente a Trapani (67-83),
complicando sempre di più
la corsa alla zona playoff. E
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Serie A2, nona giornata di ritorno
Paffoni Omegna autoritaria nell’anticipo di Latina
In B la Mamy Oleggio esce dalla zona playout
Crollano i rossoblù, già privi di Blizzard
Lighthouse Trapani
di far fallo per mandare in lunetta gli avversari, bravi nel
controsorpasso. Il timeout per
confezionare lo schema dell’ultimo tiro è meticoloso, l’azione
meno perché Imbrò difende
forte e sul rimbalzo offensivo
catturato da Garri c’è forse un
fallo che gli arbitri non si sentono di sanzionare. L’impresa è
solo sfiorata.
piove anche sul bagnato. Dopo
l’infortunio a Blizzard, che
non era nemmeno partito per
la trasferta in terra siciliana,
arriva l’infortunio alla caviglia
a Tomassini, il migliore in
campo per i casalesi, una situazione d’emergenza in vista
della final-eight di Coppa Italia che vedrà la Junior giocare
venerdì pomeriggio a Rimini
contro Brescia.
punti dal pitturato di Renzi e le
penetrazione di Okoye (15-4).
Coach Ramondino si affida all’energia di Luca Valentini,
scelta vincente con Latina, e
con il baby in campo i rossoblu
trovano forza vitale. Segnano
Martinoni e Tomassini, ma nel
finale di tempo la forza di Renzi
(10 punti nel solo primo quarto)
fa la differenza sotto le plance.
Alla prima sirena squadra di
casa che conduce sul 21-15.
Prova impalpabile
Rossoblù male soprattutto in
difesa, tanto che i padroni di casa mettono a segno quasi la metà dei punti dall’area (22 Renzi).
Casale parte con il solito torpore e Trapani fa male dalla distanza con due triple di Mays, i
Lungo blackout
Da lì in poi la Novipiù annaspa,
infilata dal solito Renzi e dalle
bombe di Chessa e Filloy. Troppi i punti concessi senza opposizione della difesa monferrina.
Un atteggiamento svogliato
che permette alla squadra di
casa di piazzare il secondo allungo fino al +14. Solo Tomassini e Martinoni provano a tenere a galla la barca che fa acqua.
E il bonus ai liberi concessi dopo solo metà tempo agevola gli
isolani nel creare un gap importante. L’assenza di Blizzard si
fa sentire e Ramondino per trovare una svolta torna a gettare
nella mischia il dinamico Valentini. Prima della pausa lunga
una doppia fiammata di Mays
dal perimetro segna il 46-31 per
i siciliani. Nel terzo quarto la
Junior gioca con più grinta e
determinazione sorretta da un
Tomassini ispirato, con Bray
che sembra ritrovarsi, ma dall’altra parte del campo Renzi
continua a far muovere la retina, mentre Mays ogni tanto
«spacca» la partita dalla distanza. Nel finale Trapani
prende il largo e chiude con un
+17 che ribalta così anche il -7
dell’andata.
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Continua il sogno playoff
Ferguson sale in cattedra
e l’Angelico Biella va a imporsi
nella tana di Casalpusterlengo
Assigeco
64
Angelico Biella
73
Casalpusterlengo
Angelico
Chiumenti, Poletti
20, Fultz 14, Rota,
Vencato 8, Sandri 9,
Bordato, Donzelli,
Rossato, Austin 10,
Jackson 3.
Ferguson 15, Banti
5, La Torre 5, Infante
11, Venuto 5, Pollone, De Vico 15,
Saunders 8, Pierich
9, Svoboda.
ALL. Finelli
ALL. Carrea
STEFANO ZAVAGLI
CASALPUSTERLENGO
Come un’ape. Macché, come
una zanzara killer: l’Angelico
punge, buca e sgonfia il tendone tennistico del Campus
di Codogno. Biella è tornata,
come ai vecchi tempi, spirito
operaio e faccia di bronzo: ha
patito le pene dell’inferno,
poi è venuta fuori alla distanza. Ha accantonato i logaritmi tattici studiati per ingabbiare l’asse Fultz-Poletti è
l’ha vinta con i tuffi su parquet, con il cuore e gli occhi
infuocati: dietro il 73-64 finale su Casalpusterlengo si nasconde il mondo. E’ la favola
incantata di coach Carrea:
qui, per cinque anni, è stato
umile allenatore di settore
giovanile. Adesso, alla prima
da ex, il sosia dell’attore De
Luigi si trasforma nell’allenatore del momento in serie A2:
con un bilancio di 7 vittorie e
2 sconfitte nel girone di ritorno ora l’Angelico si candida
per un posto al sole dei
playoff.
Sangue freddo
Rimasta incollata lungo tutta
la cronologia, Biella l’ha ipotecata in un ultimo quarto ai
limiti della perfezione: la musica era già cambiata nella ripresa, poi quel fare mascolino,
senza alcun timore, si è trasformato in fiducia e collaborazioni di squadra funzionali per
far perdere la bussola ai padroni di casa: l’Angelico ha capito
che si poteva fare quando
Saunders ha infilato la tripla
del -3 (43-40) nel cuore del terzo periodo. Da quel canestro in
avanti nella corrida le sembianze del toro ferito erano
tutte riferite all’Assigeco. Negli
ultimi 10 minuti quattro in fila
di De Vico ed è +1 (50-51). Poi la
zampata dell’ex da tre pesa come un macigno: Marco Venuto
si alza e trova solo rete per il +2
del 35’ (56-54). Un po’ sotto tono, complice qualche guaio fisico accusato a metà settimana, come nella favola perfetta è
Ferguson a inserire i punti
esclamativi: tripla del +4 (5955) e del +8 (67-59).
Strada spianata
I tempi dei quattro ko consecutivi di inizio stagione sono distanti, Biella ha perso nel suo
cammino Mike Hall ma non
quella corazza di ferro che ha
saputo costruirsi ripartendo
dagli inferi dell’ultimo posto: in
due mesi la squadra ha scalato
la montagna, senza mai mettere le tende: prima si è costruita
le certezze al Forum e adesso
blinda la salvezza con qualche
guizzo di maturità in trasferta.
In una notte per nulla Ferguson dipendente, l’Angelico
ha centrato l’impresa con la difesa arcigna di La Torre, con i
muscoli di Infante, con il mattoncino di Saunders. Domenica stop per lasciare spazio alla
Coppa Italia, tra 15 giorni l’Angelico riparte per andare oltre
le più rosee aspettative.
Sport flash
Ciclismo
Tennis
Fino a stasera adesioni
alla Gran Fondo
Tomasetto e Carlone
vincono l’Open di Biella
1 Fino
1 Due
a stasera iscrizioni
a prezzo scontato (35 euro)
per partecipare alla Gran
fondo ciclistica «Bra-Bra
Specialized» del 1° Maggio,
terza prova di Coppa Piemonte: tutte le info su
www.brabra.org. Due, come
sempre, i percorsi: lungo di
151 km, medio di 108.
[R. A.]
Rugby
La valsesiana Bettoni
apre la strada all’Italia
1 Una meta della valsesia-
na Melissa Bettoni ha aperto
la strada alla vittoria per 22 a
7 dell’Italia sulla Scozia nella
terza giornata del torneo 6
nazioni femminile 2016. Per
le azzurre pass per i mondiali
2017 in Irlanda.
[A. ZA.]
ventenni torinesi siglano l’Open Mobili Quarto,
conclusosi ieri al Tennis Biella.
A imporsi, il 2,3 Luca Tomasetto, 6-7 (14), 6-2, 6-3 contro Nicolas Carlone e, in campo femminile, la 2,5 Jessica Bertoldo,
vincente 4-6, 6-4, 6-2 su Sara
Marcionni (2,4).
[M. PER.]
Golf
Tadini in Thailandia
Una partenza positiva
1 Positivo
inizio 2016 per
Alessandro Tadini, da quest’anno impegnato nell’Asian
Tour. Il golfista cusiano ha terminato al 12° e al 25° posto le
prime due gare stagionali disputate in Thailandia che gli
hanno permesso di conquistare la carta del circuito. [M. C.]
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62 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Volley femminile, l’ottava di ritorno in serie A1
L’Igor non regge l’urto di Conegliano
Nella tana della capolista le novaresi mai in partita. Mercoledì si torna in campo
Imoco Conegliano
3
AP
Federica Brignone
Igor Novara
0
Sci alpino
Conegliano
Igor Novara
Glass 4, Ortolani 11,
Adams 13, Robinson 14, De Gennaro
(L), Easy 10, Arrighetti 5, Crisanti,
Nicoletti.
Fawcett 11, Wawrzyniak, Guiggi 7,
Cruz 5, Bonifacio 1,
Chirichella 2, Sansonna (L), Signorile,
Bosetti 1, Fabris 14.
ALL. Mazzanti
ALL. Fenoglio
Brignone
chiude quarta
la combinata
ad Andorra
MARCO TOLOTTI
TREVISO
Di fronte agli oltre 5 mila accorsi per l’occasione al Pala
Verde di Treviso (dove si è
registrato il sold out), la Igor
non ha potuto fare altro che
inchinarsi all’Imoco Conegliano, sempre più padrona
del primato in classifica della
serie A1. Alle «pantere» sono
bastati 90 minuti per zittire
una Igor che in realtà ieri sera non ha mai alzato la voce.
Un 3-0 rotondo quello ottenuto da Conegliano: 25-16,
25-22 e ancora 25-22 i parziali che hanno fatto volare
le ragazze di coach Davide
Mazzanti.
Le venete del gm Luca
Porzio hanno meglio gestito
l’intero match, per Novara
troppi errori originati anche
da un po’ troppa distrazione
in campo. Novara attraversa
un periodo non semplice da
gestire, la squadra è ormai al
completo ma i risultati continuano a non arrivare.
Azzurre troppo remissive
Quella di Treviso, era già noto alla vigilia, non sarebbe
stata una trasferta facile.
Tornare a casa senza punti
era una possibilità già presa
in considerazione, ma in
troppe occasioni le azzurre
si sono inchinate senza opporre una resistenza credibile. Probabilmente è questo che dovrebbe maggiormente lasciare con l’amaro
in bocca staff tecnico e società novarese.
La sfida a distanza fra i
due liberi, Monica De Gennaro e Stefania Sansonna, è stata vinta a mani basse dalla
veneta. Poche le soluzioni in
attacco in casa Novara:
Fawcett è ancora lontana da
quegli standard di gioco che
libero. Il primo set è stato dominato dalle padrone di casa
dall’inizio alla fine.
Nella seconda frazione Novara è riuscita a fare qualche
scambio restando davanti alle
avversarie ma senza mai dare
la sensazione di essere superiore a Conegliano. L’ultima
frazione è stata la fotocopia
della seconda: Conegliano, pur
facendo qualche errore, è sempre stata capace di domare le
novaresi.
Gli altri risultati: Savino
Del Bene Scandicci-Metalleghe Sanitars Montichiari 3-0,
Obiettivo Risarcimento Vicenza-Sudtirol Bolzano 3-0, Pomì
Casalmaggiore-Liu Jo Modena
3-1, Unendo Yamamay Busto
Arsizio-Il Bisonte Firenze 3-1,
Foppapedretti Bergamo-Club
Italia 3-0. Ha riposato Nordmeccanica Piacenza.
La classifica: Conegliano
49, Casalmaggiore 43, Piacenza 42, Igor Novara 40, Modena
37, Scandicci 33, Bergamo 32,
Busto Arsizio 25, Montichiari
23, Vicenza 19, Club Italia 18,
Bolzano 10, Firenze 7.
Il podio a un passo e un altro
piccolo primato. Federica
Brignone è quarta, a 18/100
dal podio, nella combinata di
Soldeu-El Tarter, nel Principato di Andorra, ed è la prima sciatrice della stagione
ad aver fatto segnare punti in
tutte e cinque le specialità
della Coppa del Mondo, gigante, slalom, discesa, supergigante e combinata.
Per Federica l’ennesima
prova di alto livello. Sesto
tempo in supergigante dopo
aver alleggerito troppo
nell'ultimo dosso («ho fatto
un errore»), a 55/100 dalla
statunitense Lindsey Vonn,
la Brignone ha costruito il
quarto posto finale nello slalom tracciato dall'allenatore
italiano Marco Viale. «Era
difficile - ha spiegato Brignone - e su un pendio rovinato».
E' stata una combinata
per slalomiste tanto che a
vincere è stata Marie-Michele Gagnon, canadese e
amica di Brignone, con
20/100 sulla svizzera Wendy Holdener, 61/100 sulla
francese Anne-Sophie Barthet e 79 sulla valdostana.
Federica Brignone è stata la
prima azzurra in classifica
e con questo risultato in
combinata guadagna un'altra posizione in classifica
overall di Coppa del Mondo
dove ora occupa la settima
posizione con 623 punti nella graduatoria comandata
da Vonn con 1235. Brignone
diventa la quarta azzurra di
sempre dopo Bibiana Perez,
Monica Gallizio e Karen Putzer ad aver fatto segnare
punti nelle cinque specialità dello sci alpino. Fuori
nello slalom le due piemontesi Francesca Marsaglia e
Marta Bassino.
[L. CAS.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Una «fast» tra Signorile e Chirichella al Pala Verde di Treviso dove la Igor Novara ha perso nettamente con la capolista Conegliano
avevano convinto gli emissari
novaresi a volerla con tanta insistenza sotto la cupola.
La Igor deve ritrovare la
giusta serenità in fretta perché mercoledì alle 20,30 sarà
di nuovo ora di regular season,
questa volta al Pala Igor contro Scandicci.
La Igor, nel giorno del ritorno in campo di Cristina Chirichella, ha affrontato le pantere
con Noemi Signorile in regia,
Samanta Fabris opposta, Nicole Fawcett e Aurea Cruz in
banda, Cristina Chirichella e
Martina Guiggi al centro con
Stefania Sansonna nel ruolo di
Stasera il posticipo
Bam Vbc Mondovì a Roma, centesima panchina di Barisciani
1 La Bam Vbc Mondovì giocherà stase-
ra, alle 20,30 a Roma, il posticipo dell’ottava giornata di ritorno dell’A2 di volley UnipolSai contro la formazione del Club Italia
(diretta streaming su Lega Volley Channel,
da questo turno è necessaria la registrazione utente). Una trasferta insidiosa per i
monregalesi, visto anche il 3-0 che i giovani azzurri misero sorprendentemente a segno nel match d’andata al PalaManera. La
formazione di Michele Totire è in decima
posizione, ad una lunghezza da Longo e
compagni, ma più volte ha dimostrato di
essere molto insidiosa, così com’era successo a Mondovì. I giovani talenti di Club
Italia, inoltre, saranno indubbiamente
galvanizzati dal successo contro la capoli-
sta Vibo Valentia, messo a segno nell’ultimo turno di campionato: gli azzurrini, infatti, se lasciati giocare possono diventare
davvero pericolosi. Mondovì, però, cercherà di portare a casa una vittoria per avvicinarsi sempre più all’ottava posizione
che permetterebbe di qualificarsi ai
playoff, un traguardo prestigioso per una
neo promossa. «È stata una settimana di
intensi, ma regolari allenamenti in vista
della trasferta di Roma – commenta Mauro Barisciani, che stasera festeggerà la sua
centesima panchina -. Il Club Italia è per
noi una delle squadre più complicate da
affrontare, perché a muro ci equivaliamo:
noi siamo i primi e loro secondi nella speciale classifica del fondamentale”.
[I. B.]
1
1234456789368A3B26
Un lettore scrive:
Parco Montano del
Monte San Giorgio (nel Comune di Piossasco) è inagibile causa processionarie. Gli
abitanti della zona e i turisti
soffrono di allergie curabili
con antistaminici venduti come non mai dalle farmacie locali. Anche i cani corrono
grossi rischi e la pineta è desolatamente attaccata da
questi pericolosi insetti che
divorano i germogli e uccidono le piante. Nessuno interviene. Regione e Provincia sono completamente assenti mentre il Comune ha
affisso delle locandine che
avvisano del pericolo ma
non risolvono il problema.
Tutto questo alla faccia della salute pubblica della natura e delle passeggiate salutari in montagna».
to stupore intorno a un vocabolo come “petaloso”.
«Chiunque sia a contatto
con bambini, si tratti di genitori, nonni, insegnanti, allenatori, ha modo di constatare quotidianamente quanta fantasiosa precisione ci sia nelle loro
descrizioni.
«Piuttosto un merito va alla
maestra per la sua straordinaria (fuori della norma) professionalità. Esempio di buona
scuola!».
C.P.
A.S.
2 «Il
Una lettrice scrive:
2 «Non mi capacito di tan-
1
12345677849A38ABC9677D94C89E63F8696CC19543AC7DC6EA474CC1C49D7C
6CCD9CA9EA7ACC12488AC454C36AEE8FACC19FA78496C8C3AEE8CAC75D4A
1
Un lettore scrive:
segnalare la bel-
2 «Volevo
lissima iniziativa della Regione Piemonte nel pubblicizzare
il Bonus bebè di € 250,00 per i
bambini nati nel 2013, ma anche il bruttissimo fatto che non
abbia ancora erogato l’importo stabilito.
«L’ufficio preposto non risponde né al telefono né alle
email. I nostri politici con le
parole fanno tutto, con i fatti
lasciamo perdere...».
IGNAZIO PINELLI
Un lettore scrive:
2 «Vorrei sapere come mai i
due agenti della Polizia Ferroviaria, il giorno 24 di questo
mese, alle ore 17, all’interno
della stazione di Porta Nuova,
richiamati da mia figlia a cui
due soggetti avevano appena
rubato il cellulare, invece di
fermarli, visto che stavano allontanandosi tranquillamente,
si sono soffermati a chiederle
chiarimenti circa l’avvenuto
furto.
«Tutto questo nell’attesa
che i due malviventi uscissero dalla stazione per poi dichiarare che non potevano inseguirli all’esterno per questioni di competenza. Consiglio degli agenti: “Faccia denuncia”!
«Credo che sia sotto gli occhi di tutti come questo Paese,
ormai sgretolato non solo economicamente, ma anche nei
suoi valori, continui a regalarci
situazioni come queste dove
taluni comportamenti rischiano di indirizzare i cittadino a
farsi giustizia da sé!».
A.S.
Una lettrice scrive:
23 febbraio la
succursale di via Parenzo dell’Istituto Alberghiero Beccari
di Torino è stata chiusa fino a
data da destinarsi per un’invasione di ratti.
«Già il fatto in sé è grave, se
pensiamo che i nostri figli a
scuola abbiano come compagni di banco i topi.
«Ma rimanere a casa poiché nelle altre due sedi non
c’è posto per ospitarli, è assurdo ed è anche assurdo che
non si sappia se i giorni persi
verranno in qualche modo recuperati.
«Non paghi, l’Istituto non ha
neppure formalmente avvisato le famiglie.
«Ha lasciato questo compito al libero arbitrio dei ragazzi
dicendogli di controllare il sito
scolastico.
«Io forse non sono al passo
con i tempi, ma una comunicazione scritta da parte dei docenti me la sarei aspettata».
TIZIANA
2 «Mercoledì
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
1
LA STAMPA
LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016
Il tempo
Piogge al Nord-Est, temporali in Sardegna e lungo il Tirreno. Domani migliora
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
La circolazione depressionaria
rimane attiva sul
Mediterraneo con forti piogge
al Nord-Est e lungo le regioni
tirreniche, qui anche con
temporali, in esaurimento in
giornata al Nord-Ovest. La
depressione si colmerà
domani e con l’ingresso di
correnti settentrionali più
asciutte tornerà a prevalere il
sole.
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
NORD
Molto nuvoloso con piogge
estese al Nord-Est, sul Levante
Ligure e in Emilia, moderate o
forti sulla fascia prealpina e
pedemontana del Triveneto,
in attenuazione in giornata. Al
Nord-Ovest piogge residue sul
Cuneese al mattino e prime
schiarite dal pomeriggio.
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Tempo .63
.
Molto nuvoloso sul versante
tirrenico, in Umbria e in
Sardegna con forti piogge e
temporali. Schiarite sul
versante adriatico salvo
addensamenti più estesi e
piogge al mattino sul Nord
delle Marche. Nel pomeriggiosera prime schiarite su
Sardegna e Toscana,
rimangono rovesci, meno
intensi, su Sardegna e Lazio.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
IN EUROPA
Il Sole
CENTRO
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
SUD
Abbastanza soleggiato tra
velature o passaggi
nuvolosi. Nubi in aumento
in Campania dal
pomeriggio con rovesci o
temporali anche intensi.
Qualche temporale
possibile anche su
Trapanese e Palermitano in
serata. Rimangono
maggiori schiarite e
precipitazioni assenti
altrove.
NEBBIA
VENTO
NEVE
Sorge
alle ore
6.44
Culmina
alle ore
12.23
Tramonta
alle ore
18
Orari medi Italia
La Luna
ULTIMO
QUARTO
Si leva Cala
alle ore alle ore
10.12
00.28
02 MAR
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Forti piogge e
temporali sul Nord
dei Balcani e
piogge su Austria,
Ungheria. Rep.Ceca
e Polonia Residui
rovesci su Spagna e
Sud della Francia,
con tendenza a
schiarite in
giornata, mentre
una perturbazione
raggiunte le Isole
Britanniche con
piogge più estese
in Irlanda. Deboli
nevicate in
Norvegia.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature in
aumento al NordOvest, in lieve calo al
Sud. Neve sulle Alpi
solo oltre i 1000-1400
metri.
Trento
Trieste
5 11
Aosta
4
Milano
7 11
8
9 11
Bologna
8 11
Torino
6 10
10 13
Venezia
Genova
10 13
Firenze
Ancona
9 12
Perugia
6 10
Residui rovesci al Sud, più estesi Campania,
Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale,
soleggiato altrove.
9 14
DEBOLI
L‘Aquila
4
Roma
Campobasso
10 13
DOPODOMANI
5 10
Foggia
FORTI
MOLTOFORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
9 16
Bari
Napoli
13 17
10 15
Alghero
MODERATE
Piogge al Nord e sul versante tirrenico, qui
anche con temporali. Attenuazione in
giornata.
9
Potenza
5 10
10 12
Cagliari
Catanzaro
9 12
7 15
Palermo
Reggio Calabria
10 17
10 17
Catania
11 18
Inizialmente soleggiato, dal pomeriggio
passaggio di rovesci o temporali dal NordEst verso le regioni centrali.
NESSUNA
MODERATA
ELEVATA
ESTREMA
Forti piogge o temporali al Nord-Est, sul
versante tirrenico e in Sardegna.
Acura di www.nimbus.it
Lunedì Che tempo farà
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
8
4
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24
15
22
18
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-10
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18
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8
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17
14
15
25
26
15
14
23
15
18
-10
16
8
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-6
3
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2
8
15
20
26
33
26
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30
29
1
31
17
14
32
26
24
28
13
23
25
30
25
32
41
26
26
32
35
24
7
27
12
30
5
9
32
16
14
CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTAMBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
MIN °C MAX °C OGGI
-1
9
7
8
-3
1
6
-3
6
5
-2
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0
-10
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-4
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0
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10
0
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4
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9
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14
3
-5
21
3
9
1
14
Dopo un inverno dal tepore anomalo
è finalmente arrivata la pioggia
LUCA MERCALLI
L
a vigorosa depressione «Zissi» si
è mossa dalle Baleari alla Corsica, nella posizione più adatta a
convogliare un massiccio flusso di aria
umida mediterranea verso l’Italia con
piogge finalmente estese e intense e
forti nevicate sulle Alpi occidentali, rimaste finora quasi a secco.
Domani, 1° marzo e inizio della primavera meteorologica, il vortice si allontanerà verso Est, piogge moderate
si sposteranno al Meridione mentre
rasserenamenti torneranno al CentroNord, poi una rapida discesa di venti
freschi nord-occidentali tra mercoledì
e giovedì porterà nuove piogge dalle
Venezie e dal Centro verso il Sud, seguite dal föhn sul versante sudalpino.
La breve ma straordinaria vampata
di aria calda di una settimana fa, dopo
aver interessato le Alpi domenica 21 febbraio con isoterma 0 °C a 4000 m, si è
fatta sentire lunedì 22 sulle isole, dove i
termometri sono saliti a 25 °C a Randazzo (Catania) e 26 °C intorno ad Alghero.
Poi due perturbazioni atlantiche hanno
portato precipitazioni qua e là, più copiose sul crinale tosco-emiliano martedì
(24 mm al Passo del Cerreto) e giovedì
(32 mm al Lago Scaffaiolo), intervallate
da schiarite e föhn nelle valli alpine. Intanto correnti più fredde riportavano le
temperature nella norma con qualche
gelata in Valpadana (-4 °C a Malpensa
all’alba di venerdì), ma non all’estremo
Sud, ancora sotto il libeccio tiepido. Sabato piogge in intensificazione al NordOvest con la nuova depressione in avanzata dalla Catalogna, forti la sera con
temporali tra basso Piemonte e Liguria
e 5-10 cm di neve bagnata in calo fin sulla
pianura cuneese, ieri mattina una
spruzzata è apparsa anche a Domodossola. Fino a ieri pomeriggio precipitazioni sopra i 40-50 mm e fino a 150 mm nell’entroterra di Sestri Levante, 40-60 cm
di neve sulle Alpi occidentali a 13001500 m, con una punta di 80 cm sul Monte Settepani, nel Savonese. Scirocco impetuoso al Sud (113 km/h a Reggio Calabria), mari agitati e 24 °C a Palermo.
Un bilancio definitivo dell’evento
non è ancora possibile, ma l’intensa
perturbazione ha ripianato almeno in
parte il deficit pluviometrico degli ultimi mesi in Piemonte. Resta però
l’anomalia termica: a poche ore dalla
sua fine, è ormai certo che l’inverno
meteorologico (trimestre dicembrefebbraio) sarà il secondo tra i più miti
dal 1753 a Torino dopo il caso del
2006-07, con temperatura media di
6,2 °C, 1,7 °C sopra il normale.
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