La Stampa - ATC Piemonte Nord
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* Domani in edicola con La Stampa * 1 IL CASO LETTERARIO NUOVE REGOLE STASERA IL NAPOLI Dikele Distefano: “L’amore? Una scatola di bottoni e spille” Ora i cartoon italiani cercano gloria all’estero Bonucci-Morata La Juve vince e allunga a + 4 Adriana Marmiroli A PAGINA 35 Servizi DA PAGINA 39 A PAGINA 43 Elisabetta Pagani A PAGINA 31 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 1 ANNO 150 N. 59 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Offensiva della Chiesa per l’accoglienza ai rifugiati. La Merkel: quello che chiude le frontiere non è il mio continente LE IDEE Profughi, il Papa striglia l’Europa La ricerca ha bisogno dei giovani Il Pontefice chiede “un’equa distribuzione” nell’Ue e “collaborazione con la Grecia” MASSIMO INGUSCIO REPORTAGE “Da Damasco a Roma, l’Italia ci salva la vita” Il monito. Non si possono L’allarme. Dopo la stretta * lasciare soli i Paesi impe- * alle frontiere decisa dai Pa- gnati in prima linea nella gestione dei profughi, è il monito di Francesco durante l’Angelus. Il Papa, citando l’emergenza greca, sprona la comunità internazionale a distribuire in modo equo il peso dell’accoglienza. esi balcanici, tra i 50.000 e i 70.000 migranti rischiano di rimanere bloccati in Grecia, avverte Atene. Merkel: «Tenere insieme l’Europa e mostrare umanità, questo è importante. Il tetto ai profughi non è la soluzione». IRAN L’INCHIESTA Gallo e Paci Karima Moual A PAGINA 13 A PAGINA 10 CONTINUA A PAGINA 29 Aref, il volto dei nuovi riformisti Alviani e Galeazzi ALLE PAGINE 2 E 3 L a ricerca scientifica, una delle più belle avventure che può capitare di vivere, è anche risorsa fondamentale per l’innovazione e la crescita competitiva di un Paese. Scienza e tecnologia sono motore di progresso. Isis, rischio proselitismo nelle carceri GIORDANO STABILE INVIATO A BEIRUT P er Rasha Khalil Maish e la sua famiglia, la vita a Damasco era una vita da esuli ma tranquilla. I genitori erano arrivati nel 1967 dalla Cisgiordania, lei c’era nata. I fratelli avevano aperto un minimarket, dove lavorava anche il marito. Rasha, 35 anni, badava ai tre bambini. «Eravamo felici», racconta ora nel cortile del Convento francescano Terra Santa a Beirut. Alza gli occhiali da sole. Ha lo sguardo perso nel vuoto, una scheggia le ha tolto quasi completamente la vista: «Poi è arrivata la guerra, poi sono arrivati quelli dell’Isis». Rasha è uno dei 93 profughi che il «corridoio umanitario» organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio porterà questa mattina dal Libano a Roma. Viveva a Yarmouk, il più grande campo palestinese in Siria. Uno dei quartieri di Damasco assediato per anni, che ora anche in Occidente tutti conoscono attraverso la terribile foto delle migliaia di abitanti affamati in fila per una razione di cibo. «Prima ci ha bombardato l’esercito, poi è cominciata la guerra dentro il campo», racconta. Fazioni palestinesi pro e contro Assad che si contendevano il controllo del territorio. Poi sono arrivati «quegli uomini vestiti di nero con le barbe lunghe, terribili». CONTINUA A PAGINA 3 PRIMARIE USA, CLINTON IN VANTAGGIO. E TRUMP TWITTA UNA FRASE DI MUSSOLINI Ma Santanchè: benvenuto al bimbo, basta attacchi Hillary vola verso il Supermartedì Vendola diventa papà, insulti dal centrodestra Negli Usa con la maternità surrogata Nichi Vendola e il compagno hanno avuto un figlio, Tobia Antonio, con la maternità surrogata in California. Salvini parla di «disgustoso egoismo», mentre Gasparri punta il dito contro «la sinistra che usa il turpe metodo dell’utero in affitto». La replica del leader Sel: «Volgari squadristi non turbano la nostra felicità». Santanchè: auguri al bimbo. Feltri e Lombardo A PAG. 7 1 LIBERALIZZAZIONI Gli interessi che bloccano le riforme Indagine per La Stampa: 2 italiani su 3 pensano che la ricchezza non aumenterà GERALD HERBERT/AP Hillary Clinton acclamata dai supporter dopo la vittoria in South Carolina Mastrolilli e Riotta PAG. 4-5 LA STORIA Baroni e Pitoni A PAGINA 8 L’INDAGINE DI Marini A PAGINA 9 Il debito sano che serve al Paese ANDREA MONTANINO N egli ultimi tre giorni, due importanti riunioni, una a Shanghai con l’incontro tra i ministri delle Finanze e dei Governatori delle banche centrali delle 20 economie più influenti del pianeta (G20) e l’altra a Roma, tra il Presidente Renzi e il Presidente della Commissione Europea Juncker, hanno trattato sostanzialmente lo stesso tema: come far ripartire la crescita e il ruolo dei bilanci pubblici. Che la ripresa sia fragile è emerso molto chiaramente a Shanghai. IL CASO 9 771122 176003 60229 Nel laboratorio del Monferrato Flipper, la passione che fa tilt dove il vino lo crea un robot A Bologna nasce un museo MIRIAM MASSONE FRANCO GIUBILEI ALESSANDRIA BOLOGNA A N Genesis manca solo la parola: il prototipo ha anche le antenne, sembra il cugino di Sphero Drone, il robot di Guerre Stellari, ma in realtà è un vinificatore unico al mondo, un capolavoro dell’ingegneria applicata al vino, partorito da quel genio del grappolo che è Donato Lanati, premio Oscar come miglior enologo nel 2015. CONTINUA A PAGINA 21 www.md-discount.it egli Anni 70 non c’era bar in Italia che non risuonasse dei colpi della pallina lanciata contro i bersagli luminosi di un flipper. Poi con gli Anni 80 cominciarono ad arrivare i videogiochi e fu l’inizio della fine: oggi delle 400mila macchine in circolazione a quei tempi ne sono rimaste poche centinaia. CONTINUA A PAGINA 32 www.ldmarket.it CONTINUA A PAGINA 29 2 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 L’appello del Papa per i profughi “Aiutare i Paesi in prima linea” Nuovi muri All’Angelus Francesco cita la Grecia: serve una risposta corale all’emergenza E sprona sui negoziati per “un’equa ridistribuzione dei rifugiati nella Ue” 1 Il premier ungherese Orban ha detto ieri di aver ordinato ai ministri di Interno e Difesa di avviare i preparativi per rafforzare la frontiera con la Romania al fine di impedire l’ingresso dei migranti CITTA’ DEL VATICANO Per i profughi «urgono negoziati e risposta corale». Francesco cita le Scritture: «Dio non permette le tragedie per punire le colpe». Predica comprensione: «Non giudichiamo gli altri, non è mai troppo tardi per convertirsi». Poi l’Angelus diventa geopolitica della misericordia: non si possono lasciare da soli i Paesi impegnati in prima linea nella gestione dei profughi e i pesi dell’accoglienza debbono essere «distribuiti equamente». Stop alle stragi in Siria. Sì a negoziati per un’equa redistribuzione dei profughi nell’Ue. 1 Entro un mese potranno essere 70 mila i migranti bloccati in Grecia dopo la chiusura dei confini dei Balcani. Lo ha annunciato il ministero dell’Immigrazione greco, Yanis Muzalas sabato, per la prima volta in 5 anni, il Paese si è svegliato senza il frastuono delle armi. Sul nesso guerra-profughi Francesco aggancia all’emergenza attuale il suo monito alla comunità internazionale. «Una risposta corale» può arrivare solo se i negoziati andranno a buon fine. Il riferimento è alla Grecia. Tra i «50.000 e i 70.000 migranti» rischiano di rimanere bloccati nel Paese ellenico dopo LAPRESSE Papa Bergoglio all’Angelus la stretta agli ingressi decisa dai Paesi balcanici, avverte il ministro delle politiche migratorie di Atene, Yannis Mouzalas. Di accoglienza ai rifugiati nell’Ue ha parlato martedì il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin con il premier Matteo Renzi. Già nel suo primo Natale da Pontefice, Bergoglio, aveva paragonato il dramma dei profughi che lasciano la propria terra alla famiglia di Gesù che ha ab- «Ho accolto con speranza la notizia circa la cessazione delle ostilità in Siria», osserva. Un invito a «pregare affinché questo spiraglio possa dare sollievo alla popolazione sofferente e apra la strada al dialogo e alla pace». La diplomazia pontificia è impegnata per fare in modo che la cessazione delle ostilità porti a una svolta nel martoriato Paese del Medio Oriente. Quindi il Pontefice richiama il dramma dei profughi che «fuggono da guerre e situazioni disumane». In particolare «la Grecia e gli altri Paesi che sono in prima linea prestano ad essi un generoso soccorso, che necessita della collaborazione delle nazioni». Solo «una risposta corale può essere efficace e distribuire equamente i pesi: occorre puntare con decisione e senza riserve sui negoziati». Mentre Francesco si rivolge ai fedeli che malgrado il maltempo affollano San Pietro, la fragile tregua in Siria entra nella seconda giornata dopo che l’Unhcr, al valico di frontiera di Idomeni, in Grecia, oggi sono presenti 6.300 rifugiati tra il campo di transito e la vicina stazione di servizio. Ieri sono riusciti a passare in Macedonia 300 profughi siriani e iracheni durante le quattro ore in cui il confine è rimasto aperto 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Siria Poche violazioni, la tregua regge L’apertura al dialogo 1 Secondo bandonato la casa per sfuggire dalla persecuzione di Erode. «Oggi milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà». Dunque «Dio è là dove l’uomo è in pericolo, scappa, sperimenta il rifiuto e l’abbandono, ma è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari». [GIA. GAL.] 1 «La tregua reg- ge». Per il gruppo di lavoro sul cessate il fuoco, il bilancio della situazione è positivo, malgrado nel secondo giorno di tregua in Siria, jet e elicotteri da combattimento abbiano bombardato alcune zone nelle province centrali di Hama e Homs, nel centro del Paese, e nelle province settentrionali di Aleppo, Idlib e Latakia. Da sabato la fragile cessazione delle ostilità è stata violata 9 volte, ma «tutto sommato tiene», riferisce il generale russo Serghei Kuralenko, capo del Centro di coordinamento in Siria. Bloccati Migranti al confine tra Grecia e Macedonia aspettano invano l’apertura delle frontiere Ieri erano circa 6.000 i profughi bloccati Retroscena GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO ROBERT ATANASOVSKI/AFP È la rete geopolitica e solidale con cui Francesco esercita la «moral suasion» a favore dell’accoglienza dei rifugiati. Dalla Segreteria di Stato guidata dal cardinale Pietro Parolin alle nunziature-chiave in contatto con le cancellerie occidentali, dagli episcopati alle diocesi e parrocchie più esposte ai flussi migratori. E ancora, dai dicasteri vaticani in dialogo con le organizzazioni internazionali alla Caritas, dalla «diplomazia informale» di Sant’Egidio alle Ong cattoliche in prima linea con migliaia di volontari. Una capillare presenza continentale con due snodi fondamentali: a Bruxelles la nunziatura presso l’Ue affidata all’arcivescovo Alain Lebeaupin e a Ginevra l’ufficio Onu dove nei giorni scorsi l’arcivescovo Ivan Jurkovic ha sostituito l’osservatore permanente della Santa Sede, Silvano Tomasi. «Tra le opere di misericordia del Giubileo c’è l’accoglienza dei profughi-spiega l’arcivescovo Ri- Dalle nunziature alle piccole parrocchie Così Bergoglio convince all’accoglienza La rete vaticana attiva con il pressing pro rifugiati Il vescovo Fisichella: è tra gli obiettivi dell’Anno Santo 2 nodi Quelli più importanti in Europa per la diplomazia vaticana: a Bruxelles con la nunziatura presso l’Ue e a Ginevra con l’ufficio Onu no Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. Il Papa indica una società “abitabile” in cui nessuno venga respinto». Il pressing pro-rifugiati si inscrive negli obiettivi dell’Anno Santo per «una conversione dei cuori, un concreto cambiamento dei comportamenti». Attraverso questo impegno sociale «si riconosce il volto di Gesù in quello degli emarginati». Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, attua la linea di Francesco laddove la redistribuzione dei migranti si scontra quotidianamente coi tragici effetti della burocrazia. «Nego- ziati boicottati e accordi disattesi provocano drammi». L’intervento del Papa è «a livello morale, poi è dovere degli Stati e delle regioni rispettare le quote». In Sicilia molte parrocchie garantiscono ospitalità, ma molti profughi vogliono proseguire il loro viaggio verso Nord. «Non possiamo costringerli a restare qui - precisa Francesco -, attraverso le nunziature e le ramificazioni diplomatiche e pastorali della Chiesa, svolge il suo compito apostolico, però i governi dell’Europa settentrionale non danno prova di civiltà, anzi sigillano le frontiere invece di condividere le re- 5 mesi fa Il Pontefice aveva chiesto di attivare politiche di accoglienza alle parrocchie e ai canali umanitari sponsabilità». Una «mancanza di spirito umanitario che in Scandinavia, Germania, Ungheria, Austria, Est Europa unisce resistenze dei cittadini e strumentalizzazioni politiche sulla pelle di chi fugge dalla guerra e dalla miseria», dice Pennisi. La Santa Sede ha «rapporti geopolitici con le Nazioni», ma poi «siamo noi vescovi e parroci a dover far leva sulle coscienze predicando i valori evangelici a governanti e cittadini». E «per essere convincenti, occorre dare l’esempio». Perciò la Caritas ha esteso ad ogni regione il progetto per assicurare sei mesi di ospitalità ai profughi in canoniche, case per il clero e in strutture riadattate ad ostelli. «Ora l’emergenzasbarchi è in Grecia, ma può spostarsi presto in Puglia: l’Ue deve suddividere il carico cambiando il trattato di Dublino invece di abbandonare a se stesse le nazioni mediterranee». Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio, stamattina riceve a Fiumicino 93 profughi scappati da Homs, Damasco e Aleppo. «I canali umanitari realizzano quell’accoglienza richiesta da Francesco cinque mesi fa alle parrocchie e adesso agli Stati precisa Impagliazzo -. Mettendo al centro le periferie il Papa si fa portavoce dei più bisognosi. Non è un’ingerenza politica ma un appello alle coscienze dei governanti di fronte alle violazioni degli impegni di ridistribuire i profughi». Per il segretario Cei, Nunzio Galantino «la vittoria sull’indifferenza è quanto chiede il Papa nel suo ministero, spesso frainteso o compreso solo in chiave politica o partitica». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Primo Piano .3 . LA CRISI DEI MIGRANTI La storia GIORDANO STABILE INVIATO A BEIRUT SEGUE DALLA PRIMA PAGINA aesh», Isis, ma anche Al-Nusra. Anche gli islamisti si combattono per un po’ tra di loro. Alla fine vince l’Isis e cominciano le vessazioni. «Hanno saccheggiato il minimarket - continua Rasha -. Hanno portato via tutto. Poi sono venuti a casa, volevano soldi e ancora soldi, si sono presi anche il frigorifero. In altre case hanno fatto di peggio, donne violentate, uomini fatti prigionieri e mai tornati». I fratelli Mohammed, 39 anni, e Walid, 30, scappano in Libano. Rasha e il marito invece restano, non sanno come fare, hanno bimbi troppo piccoli. Con loro resta la sorella maggiore Ragida, che non li ha mai abbandonati e adesso annuisce accanto a Rasha. A Yarmouk non c’è più cibo, acqua, elettricità. «Mio marito è uscito a cercare qualcosa da mangiare - continua la giovane -. Non tornava più. Sono uscita anch’io, con il piccolo Omar. Una bomba è scoppiata davanti casa. È lì che ho perso la vista». Rasha non ci vede più dall’occhio destro, ma un intervento potrà salvarle il sinistro. «D La fuga È allora che Rasha e Ragida, rimaste sole, disperate, fuggono con i bambini, attraverso «un sentiero segreto nei campi» che gli islamisti non conoscono. L’esercito, all’esterno del campo, le lascia passare perché «eravamo tutte donne». Raggiungono i fratelli a Beirut, ma anche qui le cose vanno male. Non c’è lavoro, affittare anche solo un posto in un garage è insostenibile. I fratelli decidono di partire con mogli e figli verso l’Europa. Si affidano ai trafficanti che portano i profughi in Turchia e poi, su bagnarole acquistate per poche migliaia di dollari, di- Siria Sono 4,6 milioni i rifugiati siriani e 6,6 gli sfollati interni, metà bambini. Il 10% dei rifugiati vive in campi profughi In partenza Un gruppo di profughi siriani nella chiesa di San Giuseppe a Beirut aspettano di essere imbarcati sul volo per Roma Europa Secondo i dati Oim 1 milione di migranti è entrato in Europa nel 2015. Nel 2016 potrebbero raddoppiare BILAL HUSSEIN/AP “Io, in fuga dalle bombe di Damasco finalmente accolta dall’Europa” Rasha viveva in un campo in Libano. Oggi con altri 92 rifugiati raggiungerà Roma È il primo volo del corridoio umanitario organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio Turchia Ankara ha accolto 2,6 milioni di rifugiati siriani. Sono circa 800 mila quelli che vivono nei 22 campi allestiti dal governo vicino al confine siriano rettamente in Italia. È il 2013, la rotta nell’Egeo ancora non esiste, bisogna percorrere più di mille chilometri attraverso il Mediterraneo, per questo il prezzo della traversata è esorbitante, e i fratelli si devono indebitare: «Settemila dollari per ogni adulto, 3500 per i cinque bambini». In tutto 43 mila dollari. Dopo quattro giorni terrificanti in mare, i fratelli Mohammed e Walid arrivano in Italia. Poi, in qualche modo riescono a raggiungere la meta finale «la Svezia». Sono tutti vivi, per loro l’incubo è finito. Rasha si trasferisce a Tiro, nel Sud del Libano, in Libano Circa un milione di profughi per lo più nei 4 campi più grandi del Paese. In quello di Bekaa sono registrati 370 mila siriani, a Beirut 312 mila un altro campo palestinese. Vive con i figli Jafar, oggi 14 anni, Omar, nove, e la più piccola, Jenin, otto. Vivono dei sussidi dell’Unrwa, l’organizzazione dell’Onu che assiste i profughi in tutto il mondo. Sono 220 dollari al mese per tutta la famiglia, non bastano. Il cibo costa uno sproposito, l’affitto in una specie di garage appena fuori dal campo le viene pagato dalla Ong italiana Ulaia. Una vita impossibile, con Rasha che rischia di perdere completamente la vista. Ma senza i soldi per i trafficanti, con i fratelli che non possono aiutarla perché devono ripa- Giordania Si stima la presenza di 637.859 rifugiati. Gli 8 campi maggiori si concentrano nel Nord del Paese, vicino al confine siriano gare i debiti, non ha alternative. Finché la ong italiana la segnala per il «corridoio umanitario». Dopo un’ultima notte nel convento francescano questa mattina attraverserà in aereo il Mediterraneo, il mare che per poco non le ha tolto anche i fratelli. Lei e i figli saranno ospitati in una struttura di accoglienza dalle Suore missionarie serve dello Spirito Santo, sulla via Cassia, con il contributo di Sant’Egidio. Una vera casa, e una scuola per i figli. Rasha alza di nuovo gli occhiali da sole: «Shukran Italia, grazie Italia». su una soluzione, e non si può lavorare a due soluzioni» La cancelliera ha respinto al mittente l’accusa di aver spaccato la Germania con la sua politica delle porte aperte, che le è stata rivolta dall’ex governatore bavarese Edmund Stoiber. La polarizzazione della società tedesca è aumentata, ha ammesso, ma lei continua a dirsi fiduciosa. E poi, ha puntualizzato, «non sono stata io ad aprire i confini, erano già aperti». Merkel è poi tornata sulle aggressioni di Capodanno a Colonia e ha condannato in modo netto le ultime aggressioni contro i rifugiati in Germania: immagini come quelle di Clausnitz in Sassonia, dove un autobus pieno di rifugiati è stato circondato da un gruppo di tedeschi, sono «ripugnanti e orrende. Abbiamo bisogno di tempo per risolvere i problemi, capisco l’impazienza di alcuni, ma non c’è nessuna scusa per chi compie azioni criminali». “Se un Paese chiude il confine un altro soffre: non è la mia Europa” «Sono profondamente convinta che la strada che ho imboccato sia quella giusta». Tornata ieri sera dopo quattro mesi ospite del programma della giornalista Anne Will sulla tv pubblica Ard, Angela Merkel ha messo in chiaro che non intende cambiare rotta sulla questione dei rifugiati, nonostante le critiche interne e il crescente isolamento della Germania in Europa. Alla vigilia del vertice UeTurchia del 7 marzo, Merkel ha ribadito la strategia elaborata finora: bisogna intervenire per combattere le cause dei flussi migratori, opporsi all’immigrazione illegale, agire insieme in Europa, mettere in sicurezza i confini esterni della Ue e cooperare con la Turchia, ha chiarito la cancelliera. Che è tornata a opporsi a un limite agli ingressi dei rifugiati in Germania, sul modello di quanto fatto dall’Austria: «Sono contraria a un tetto rigido», ha affermato, definendo la mossa di Vienna «infelice» e unilaterale. Merkel ha ribadito l’intenzione di ridurre il numero dei rifugiati che entrano nella Repubblica federale, senza indicare tuttavia numeri concreti. «Non voglio promettere nulla che duri solo tre settimane e poi vada rivisto», ha chiarito. Merkel ha ricordato poi di essere in stretto contatto col premier greco Alexis Tsipras: non abbiamo certo mantenuto la Grecia nell’Eurozona per poi «piantarla in asso» adesso, ha chiarito. «Se uno Stato chiude i confini, un altro Paese soffre, questa non è la mia Europa». Merkel si è detta semmai «molto ottimista» sulla possibilità di trovare una risposta europea alla questione dei rifugiati ed ha escluso sia eventuali conseguenze personali nel caso di un fallimento del vertice Ue-Turchia di lunedì prossimo, sia di pensare a soluzioni nazionali: «non ho un piano B ha chiarito -. Io mi concentro Al 14 febbraio erano 245.543 i rifugiati siriani nel Paese. Mentre l’Egitto ospita in campi circa 118 mila siriani 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La cancelliera: non possiamo lasciare Atene fuori da Schengen ALESSANDRO ALVIANI BERLINO Iraq Il ruolo della Germania La cancelliera tedesca Angela Merkel è intervenuta ieri sera al talk show di Ard Tra i vari temi affrontati anche il ruolo della Germania in Europa MARKUS SCHREIBER/AP 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 USA 2016 4 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 In quali Stati si vota Texas Georgia Massachusetts Minnesota Oklahoma DELEGATI DELEGATI DELEGATI DELEGATI DELEGATI VENGONO ELETTI IN TOTALE Cruz 252 116 155 32% Trump 27,3% Rubio 17,3% Carson 4,3% Clinton 53,7% Sanders 31,3% 865 delegati Democratici 661 76 116 35% Cruz 22,7% Rubio 19,3% Carson 7,3% Clinton 63% Sanders 25% Trump Trump 42 93 41% Rubio 17% Cruz 10% Carson 3,5% Sanders 47,5% Clinton 44% Trump Rubio Carson Cruz Clinton Sanders W Washington sarà il Super Tuesday, al voto andranno 13 Stati. Sarà poi la volta - 5 marzo e 8 marzo - di altre due tornate elettorali. Quindi il 15 marzo sarà la volta della Florida, uno degli Stati chiave Cruz Rubio 7% 43,7% Sanders 29,3% Carson Clinton 50 32,5% 11,5% Carson 11,5% Cruz 11% Clinton 59% Sanders 31% Trump Rubio VOTO DI ENTRAMBI I PARTITI North Dakota Montana Vermont Arkansas Tennessee DELEGATI DELEGATI 37 Cruz Voto in Florida 32,5% 25% 15,5% Trump Tennessee Repubblicani 1 Domani ci 20,7% 14,7% 13,7% 10,7% 54,5% 28,5% DELEGATI 60 43 NB. Per Wyoming, Alaska e North Dakota non ci sono sondaggi disponibili delegati Le altre date chiave 37 38 Alabama Trump Rubio Carson Clinton Sanders 40 27% 23% 23% 11% 57% 28,5% 76 29% 25% 14% 12% 53% 30% Carson Cruz Rubio Clinton Sanders Virginia DELEGATI DELEGATI Carson Rubio Trump Cruz Clinton Sanders 37 25% 19% 17% 14% 55% 27% 110 South Dakota k Idaho Maine Michigan Illinois Indiana Utah Colorado New Y York Kansas Pennsylvania v Ohio Missouri Arizona New Mexico Minnesota Oklahoma Rhode Connecticut Island New Jersey Washington D.C. Delaware W Maryland entucky California Massachusetts Iowa Nebraska Nevada New Hampshire West Virginia Wyoming 58 Trump Colorado 79 Oregon Wisconsin North Carolina South Carolina Virginia Vermont DELEGATI 49 Trump Rubio Cruz Carson Clinton Sanders 28% 22% 19% 7% Texas Georgia 26 Hawaii 54% 37% Alaska Louisiana Arkansas Florida Cruz Carson Mississippi 32% 17% 11% Rubio Alabama 26 Trump 3% 84,5% Sanders Clinton - LA STAMPA 9,5% Le Convention 1 Finito il cammino delle primarie, sarà la volta delle Convention dei due partiti. Si terranno in estate. Dal 18 al 21 luglio a Cleveland quella repubblicana; dal 25 al 28 luglio quella democratica a Filadelfia Hillary verso la nomination “L’America è sempre grande” Travolto Sanders in South Carolina, il “Supermartedì” potrebbe consacrarla Prime stoccate, senza citarlo, a Trump che dice che bisogna ricostruire la nazione Le elezioni 1 Le presiden- ziali si terranno l’8 novembre. È come sempre un martedì. La regola vuole che si voti il martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre. Il 20 gennaio 2017 ci sarà l’insediamento gliorare la riforma sanitaria, e anche proteggere gli Usa dalle minacce terroristiche e geopolitiche. I tasselli che mancano sono le donne, finora tiepide verso Hillary, ma soprattutto i giovani, che appoggiano Sanders in grande maggioranza. Questo quindi sarà l’equilibrismo più complicato da fare: riposizionarsi verso il centro, perché è li che come diceva lo storico Arthur Schlesinger si vincono le presidenziali, senza però perdersi Bernie. Il contributo che lui ha dato elettrizzando i giovani, ma anche le donne e in generale i bianchi sfiduciati, sarà essenziale per fronteggiare Trump, o qualunque candidato presentino i repubblicani. Quindi Clinton deve conservare l’apporto di Sanders, senza però farsi spingere troppo a sinistra. PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK «Da domani, questa campagna diventa nazionale». Le parole con cui Hillary Clinton ha celebrato la vittoria a valanga di sabato nelle primarie della South Carolina, e il colpo che poi ha dato a Donald Trump, chiariscono bene a che punto siamo con la corsa presidenziale dei democratici. La candidata sarà lei, che sta già preparando la strategia per novembre. A meno di qualche catastrofe, che però a questo punto potrebbe venire più dagli scandali giudiziari tipo quello delle mail o della Libia, che non dalla forza elettorale del suo rivale Bernie Sanders. La sfida sui delegati La vittoria di Clinton in South Carolina era prevista, ma il margine di quasi 50 punti dice parecchio. Il «firewall» della minoranza nera si è alzato, anche più di quanto era accaduto nel 2008, quando Obama aveva battuto Hillary di 29 punti. Sanders aveva sperato di colmare lo svantaggio puntando sui giovani neri, che però lo hanno tradito, non andando alle urne nei numeri che lui sperava. Stavolta ha perso di misura anche fra i bianchi. L’affluenza generale nelle primarie democratiche è stata molto inferiore a quelle repubblicane, 370.000 votanti contro 743.000, e questo è un campanello d’allarme per novembre. Al momento, però, i dati di sabato indicano un’alta probabilità che Clinton vinca anche il «Supermartedì» in programma domani. Il primo marzo infatti, la minoranza nera e ispanica dovrebbero consegnarle Alabama, Arkansas, Georgia, Tennessee, Virginia e Gli ostacoli DAVID GOLDMAN/AP Hillary Clinton festeggia con i supporter il trionfo in South Carolina: ha staccato Sanders di 50 punti Texas. Sanders punta su Oklahoma, Massachusetts, Minnesota, Colorado e il suo Vermont, ma anche se li vincesse tutti, in termini dei 2.383 delegati da conquistare per ottenere la nomination alla convention farebbe ancora un passo indietro. Oggi Hillary ne ha 91, più 453 superdelegati, mentre Bernie è fermo a 65. Domani sera lo svantaggio potrebbe diventare incolmabile, e nonostante Sanders insista sulla sua possibilità di vincere, la sua strategia sembra quella che giorni fa la moglie aveva spiegato ai giornalisti in volo con la campagna: conquistare abbastanza delegati per avere un ruolo centrale alla convention, e quindi guidare l’ala progressista del partito, quando Clinton si riposizionerà verso il centro per vincere la gara nazionale di novembre. Hillary sta già costruendo la strategia per questo scontro, pensando a Trump come sfidante, con Rubio come alternativa meno desiderata. È vero infatti che Donald ha carisma e idee che gli consentono di attirare alle urne una parte di quel 50% di elettori che non vanno a votare. Il suo messaggio estremista e divisivo, però, consentirebbe a Clinton di correre come la responsabile unificatrice de- gli Usa. Si è capito quando sabato sera, senza nominare Trump, ha citato un versetto biblico dei Corinzi per dire che il paese ha bisogno di «più amore e gentilezza». Quindi ha aggiunto: «Nonostante ciò che sentite, non abbiamo bisogno di fare di nuovo grande l’America. Non ha mai smesso di esserla». Sul piano politico, la sua coalizione per novembre è già definita. In sostanza è quella di Obama, che difende ad ogni occasione, fondata sulle minoranze nera e ispanica, più la classe media e bassa bianca che si sente esclusa dall’economia favorevole ai ricchi, vuole salvare e mi- In questo quadro, tanto ora in ciò che resta delle primarie, quanto a novembre nelle presidenziali, gli ostacoli principali sono quelli ancora nascosti nel suo enorme bagaglio politico. Se lo scandalo delle mail private usate quando era segretario di Stato sfociasse nell’incriminazione, il partito potrebbe essere costretto a sostituirla al volo con un candidato di consenso, tipo Biden o Kerry. La Libia al collasso resta un problema serio sullo sfondo, come ha dimostrato ieri il New York Times pubblicando in prima pagina un dossier sull’intervento del 2011, quando Hillary aveva spinto Obama a lanciare un attacco di cui non era convinto. Con i Clinton e i loro «odiatori» professionali, poi, non si sa mai quale sorpresa possa esplodere in ogni momento. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Primo Piano .5 . LE PRIMARIE NEGLI STATI UNITI Trump twitta Mussolini: che bella frase Il magnate rilancia “Meglio un giorno da leoni che 100 giorni da pecora”. Poi spiega: che male c’è? E i rivali Rubio e Cruz lo accusano di non aver “ripudiato” subito l’appoggio del Ku Klux Klan DALL’INVIATO A NEW YORK Anche Mussolini e il Ku Klux Klan irrompono nella campagna presidenziale reubblicana, via Donald Trump, aggiungendo polemica all’appuntamento elettorale di domani nel Super Martedì. Il dittatore italiano è stato citato direttamente dal costruttore miliardario, caduto nella trappola tesa dal sito di gossip Gawker, che ha rivelato di aver creato il falso account di Twitter @ilduce2016, apposta per dimostrare come Donald fosse pronto a rilanciare qualunque messaggio che potesse fargli pubblicità. Quindi hanno cominciato a tweettare frasi di Mussolini, attribuendole però a Trump, fra cui «è meglio vivere un giorno da leone, che cento anni da pecora». Appena il miliardario, o chi cura il suo account, ha visto il messaggio, ha subito abboccato. Quando i giornalisti gli hanno chiesto se sapeva di aver rilanciato una frase del duce, e se voleva essere associato ai pensieri di un dittatore, lui ha risposto così: «Io voglio essere associato a citazioni interessanti. Sapevo chi l’aveva pronunciata, ma che differenza fa se era Mussolini o un altro? È certamente una frase molto interessante». Più grave, per il pubblico americano, è stata la gaffe che ha fatto sul Ku Klux Klan. Qualche giorno fa uno dei suoi esponenti, David Duke, ha detto di appoggiare Trump, e ieri Donald ha evitato di ripudiarlo: «Non lo conosco. Prima di rifiutarlo devo saperne di più». In realtà, quando faceva parte del Partito riformista, il costruttore ne era uscito proprio perché anche Duke era diventato membro, e quindi sapeva chi fosse. I suoi avversari repubblicani sono stati i primi ad assalirlo: «Non possiamo - ha detto Marco Rubio - nominare candidato uno che rifiuta di condannare il Ku Klux Klan». Stesso tono da Ted Cruz: «Triste. Dovremmo essere tutti d’accordo che il razzismo è sbagliato e il KKK abominevole». Poi Donald ha ripudiato Duke via Twitter. La polemica è scoppiata alla vigilia del «Super Tuesday» di domani, quando molti stati del sud segregazionista andranno È bella, interessante, mi piaceva come suonava. Che male c’è Ho milioni di follower, ci sarà un motivo Donald Trump Candidato alle primarie repubblicane alle urne. Trump è in vantaggio quasi ovunque, dalla Virginia alla Georgia, con l’eccezione del Texas che è lo stato di Cruz, l’Arkansas e poco altro. Se Donald vincesse come prevedono i sondaggi, negargli la nomination diventerebbe molto difficile. Perciò l’establishment repubblicano si sta mobilitando, per cercare di fermarlo. I fratelli Koch, ricchi finan- ziatori, avrebbero stanziato 100 milioni di dollari per fare pubblicità negativa e aiutare Rubio, ma se Marco perdesse le primarie del 1 marzo in Florida richiamerebbero in campo Mitt Romney. Un’altra ipotesi è quella della «brokered convention», ossia nominare un candidato alternativo al congresso del partito in luglio. [PAO. MAS.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La storia GIANNI RIOTTA NEW YORK l ballo che inaugurava la presidenza di George Bush, gennaio 1989, Lee Atwater, 37 anni, bel ragazzo del Sud, suonava la chitarra rock sul palco, emulo del suo leggendario maestro B.B. King. I potenti di Washington lo coccolano, Lee è inventore della «Strategia sudista», chiave della vittoria contro il democratico governatore del Massachusetts Mike Dukakis. In un’intervista, rimasta a lungo segreta, Atwater confessa: «Dal 1968, dopo la svolta dei democratici a favore dei diritti civili dei neri, ci basta che il Sud voti repubblicano…e si vince, ripetiamo “rigore fiscale, tagliare le tasse” e la gente intende…nel 1954 dicevamo “Dalli al Negro”, ora non si può e allora evochiamo il razzismo nel subconscio, dicendo “troppi sprechi per le minoranze” e gli elettori capiscono al volo». Il successo imprevisto di Donald Trump, con la rabbiosa carica xenofoba e antimusulmana elogiata dagli epigoni del Ku Klux Klan razzista, ha radici, politiche e culturali, profonde. Atwater e i suoi seguaci, in mezzo secolo, hanno trasformato il rispettabile Gop di Lincoln, Eisenhower e Rockefeller in un sabba coprolalico, dove Trump sbraita «Obama ha f…Hillary» e Marco Rubio ribatte «Donald teme di farsela nei pantaloni ai dibattiti…». Il distinto Dottor Jekyll repubblicano avvia la metamorfosi in Mr Hyde mostruoso, quando il presidente democratico Johnson approva le leggi per i diritti civili degli afroame- A Bush padre Era un aristocratico del Nord Est, diventò sotto la guida di Atwater un cowboy e fece incetta di voti nel Sud McCain Persino un moderato come lui nel 2008 cedette all’estrema destra scegliendo Sarah Palin come vice Favorito Donald Trump 69 anni, ha vinto le primarie degli ultimi tre Stati ed entra come grande favorito nelle sfide del Super Martedì DAVE KAUP/REUTERS I repubblicani e quel populismo che scalda e conquista i cuori dei conservatori del Sud La rabbiosa carica xenofoba e razzista di Donald ha le radici nelle strategie elettorali adottate già da Nixon e Bush senior ricani nel 1965. Dalla Guerra Civile 1861-1865 i democratici sono il partito dei bianchi al Sud, lo sceriffo Bull Connor, che aizza i cani lupo contro i dimostranti di Martin Luther King, è democratico, come democratico è il governatore dell’Alabama Wallace che caccia i bambini neri da scuola. Alla Convention democratica del 1964 le delegazioni del Sud non hanno neppure un membro nero, il deputato di New York Powell intrufola un paio di studenti afroamericani a vantaggio di telecamera, i sudisti alzano la voce indignati. Disgustati dalla politica del «busing», per integrare le scuole i bambini bianchi vengono portati in bus nei quartieri neri, gli ex democratici, impiegati e operai, votano repubblicano. La «strategia del Sud» premia per primo Nixon e crea il «catenaccio elettorale», teorizzato dallo studioso Bill Schneider, vittorie repubblicane 1952, 1956, 1968, 1972, 1980, 1984, 1988. Solo due governatori del profondo Sud, Jimmy Carter della Georgia, 1976, e Bill Clinton dell’Arkansas, 1992-1996, rompono il «catenaccio», ma l’egemonia repubblicana domina il Paese. Reagan filosofeggia «Non abbiamo lasciato noi il partito democratico, loro ci han tradito!», ma, pragmatico, predica contro l’aborto senza toccare la legge, impreca contro i sussidi ai poveri neri, ma non taglia il welfare. Il gioco della doppiezza si incrina con la campagna di Bush padre, 1988, considerato dai militanti conservatori un aristocratico progressista. La cura demagogica di Atwater trasforma Bush, fi- 1968 la svolta È in quell’anno che il Sud degli Stati Uniti, sentitosi tradito dalle politiche inclusive dei democratici, comincia a rivolgersi ai repubblicani. E ancora oggi è una roccaforte elettorale del Gop glio di un banchiere, petroliere, vicepresidente, in cowboy texano che si trastulla con i ferri da cavallo. Atwater usa il volto crudele di Willie Horton, ergastolano nero del Massachusetts che stupra una ragazza in un giorno di semilibertà, per calunniare il gentleman Dukakis. Con la stessa tecnica diffamatoria, Karl Rove, guru di Bush figlio, fa nel 2004 del candidato democratico John Kerry, veterano decorato in Vietnam, un traditore infido, mentre Bush, imboscato nella paciosa Guardia nazionale texana, diventa coraggioso pilota di jet. Perfino il rispettabile McCain candida nel 2008 alla vicepresidenza la governatrice dell’Alaska Palin, cedendo all’estrema destra. Ma il populismo divora chi lo genera e la base arrabbiata dei Tea Party, inebriata dagli slogan, «Obama non è americano, è un illegittimo musulmano» si chiede ora se la corruzione di Washington non corroda anche i repubblicani. Il Congresso nega alla Casa Bianca ogni negoziato, trattare è tradire, si semina livore e alla fine la rivoluzione divora i suoi profeti. La zazzera arancione di Trump ipnotizza il partito. Tanti apprendisti stregoni conservatori, Rove, Boot, Kristol, Will, si accaniscono increduli contro Trump, senza comprendere come l’ambigua «Strategia sudista» – alludere al razzismo sottobanco – sia fatale. Reagan, più saggio di tutti, imponeva l’XI Comandamento «Non attaccherai mai i colleghi repubblicani» e nell’ultimo discorso ammonì inascoltato «Non appellatevi ai peggiori istinti degli americani, ma ai loro migliori sentimenti». Atwater, antenato di Trump, sopravvisse solo due anni al massacro di Dukakis. Prima di morire, stroncato da un cancro, si battezzò come cattolico e chiese perdono ai nemici calunniati. Fu dunque pianto da tutti, almeno fin quando la collega Mary Matalin non rivelò «Svuotammo l’ufficio di Lee, la Bibbia della sua presunta conversione era ancora incartata nel cellophane, mai toccata. S’era inventato tutto, maestro di propaganda anche sul letto di morte». Facebook riotta.it 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 6 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 I PARTITI Berlusconi gela Salvini “Primarie pagliacciata” Per Silvio il vincitore designato era Marchini: “Matteo ormai inaffidabile”. E un sondaggio rivela: piace il ticket Meloni-Toti AMEDEO LA MATTINA ROMA Hanno detto Il leader leghista non è capace di stare in coalizione. Mentre Giorgia dimostra di saper stare insieme Silvio Berlusconi presidente di Forza Italia Il caso di Roma dimostra che i tavoli nazionali non reggono. La Liguria è un modello nazionale Giovanni Toti presidente della Regione Liguria «Matteo sta diventando inaffidabile». Berlusconi aspetta di sentire Salvini - che ha convocato una conferenza stampa per oggi alle 13 - bocciare definitivamente la candidatura di Bertolaso a Roma e sponsorizzare il nome più votato nei gazebo. Una sorta di primarie, un referendum per affossare l’ex capo della Protezione civile. «Una pagliacciata» secondo l’ex Cavaliere perché Matteo saprebbe già chi è il vincitore. Dai primi scrutini informali emerge un testa e testa tra Marchini e Storace; segue Pivetti. Distanziati e ultimi Bertolaso e Rampelli. I comitati Noi con Salvini parlano di grandissimo successo, di quasi 12 mila votanti. E Salvini di «una bella partecipazione andata oltre le aspettative: da domani offriamo agli alleati tante idee da valutare». I Fratelli d’Italia, che hanno mandato in giro militanti a monitorare alcuni gazebo, dicono che le stesse persone hanno votato una volta in ogni seggio: per non parlare di extracomunitari e cinesi. «Quelli che si sono messi in coda per votare Pi-vettin», ironizza Maurizio Gasparri. Eppure il senatore di Fi dovrebbe essere il più contento se la Lega alla vaccinara indicasse Marchini: lui e molti altri azzurri romani hanno sempre tifato per l’imprenditore. Odiato inve- Retroscena ALESSANDRO DI MATTEO ROMA C’ è da vincere il referendum, certo, e chiaramente questa è la prima missione che verrà affidata ai «comitati per il sì» del Pd che partiranno ad aprile. Ma la rete voluta da Matteo Renzi servirà anche ad altro e non verrà smobilitata dopo la consultazione di ottobre. Maria Elena Boschi, in qualche modo lo ha detto ufficialmente parlando alla scuola di formazione del Pd, spiegando che i comitati serviranno a «coinvolgere anche le persone che sono fuori dalla vita del partito: possono essere un modo perché poi quelle persone abbiano voglia di darci una mano nel Pd, di continuare a stare con noi, di affrontare insieme a noi altre sfide». Attraverso quella rete, Renzi, vuole allargare il Pd, fare entrare forze fresche. Sempre la Boschi ha aggiunto: «Quanti di voi hanno cominciato a fare politica in comitati elettorali: per Bersani, per Renzi, per Cuperlo... Io per prima ho cominciato così». Un progetto che, ovviamente, non piace alla minoranza, che già parla di un tentativo di creare il «partito di Renzi», come dice uno dei bersaniani. I migliori coordinatori dei comitati dovrebbe- GIORGIO BENVENUTI /ANSA Giorgia Meloni con Giovanni Toti e Matteo Salvini ce da Meloni e dal suo uomo forte nella capitale Fabio Rampelli, che definisce Marchini un «trafficone» che starebbe dietro una serie di società con conti correnti nei paradisi fiscali. Insomma, mentre a Milano il centrodestra (Ncd e Cl compresi) ha trovato veramente la quadratura del cerchio attorno alla candidatura di Parisi, Roma rimane il centro del sisma. Se, come tutto lascia immaginare, Salvini oggi dovesse dire «i romani hanno scelto Marchini (o Storace) e bocciato Bertolaso», il terremoto raggiungerà il grado più alto della scala Mercalli. E Berlusconi potrà confermare quello che sta dicendo in questi giorni: «Matteo sta diventando inaffidabile, non è capace di stare in coalizione, mentre Giorgia ha saputo mettere al primo posto l’interesse del centrodestra». Una rasoiata, un giudizio che non è scappato dalla bocca di Silvio Berlusconi a caso. Avere messo in discussione l’unità proprio a Roma e la possibilità di vincere nelle due più grandi città d’Italia, è considerato dall’ex premier una «cosa assurda». Berlusconi si è chiesto: cosa succede se nel 2017 o nel 2018, quando ci saranno le ele- Referendum, idea di Boschi I comitati saranno cellule del partito della nazione La rete voluta da Renzi e affidata a Maria Elena ro al congresso diventare i candidati a guidare il partito nelle regioni e nelle province e si cercherà di convincere almeno una parte delle «persone fuori dal partito» coinvolte per il referendum verrebbero a rimanere stabilmente nel Pd, con il tesseramento. «Loro continua il bersaniano - pensano di trasformare il congresso in una sorta di momento di conferma del referendum. Per questo noi abbiamo di fatto aperto la stagione congressuale: non è che ci siamo illusi di fare il congresso a giugno, ma almeno ora non si parlerà solo delle riforme di Renzi, abbiamo di fatto aperto la discussione congressuale su Verdini e sul Partito della nazione». Si vedrà alla prova dei fatti se il tentativo della minoranza di ribaltare l’agenda funzionerà. Debora Serracchiani, sem- MICHELE GIUNTINI /ANSA Protesta sotto casa Boschi Mezz’ora di rumorosa protesta ieri mattina a Laterina, Arezzo: decine di risparmiatori hanno fischiato, gridato e esposto cartelli sotto casa della famiglia del ministro Boschi. pre parlando alla scuola di formazione Pd, ha sottolineato: «Nel 2014 a fronte di 385 mila iscritti, 550 mila persone hanno fatto la croce sul due per mille. La platea delle persone cui parla il Pd è più ampia di quella degli iscritti. Con questo dobbiamo fare i conti». Ecco perché Renzi accarezza l’idea di innestare il gruppo dirigente del partito con persone nuove, slegate dalle vecchie correnti, che si avvicinano alla politica partendo da una battaglia su uno dei capisaldi del renzismo: la riforma della Costituzione. «Il referendum conclude l’esponente renziano - può diventare un momento fondativo di un Pd rinnovato: i comitati possono essere uno degli strumenti attraverso i quali si mette in gioco una nuova classe dirigente, forgiata nella battaglia sulle riforme». Una sorta di operazione di scouting che permetta di portare nel partito nuove energie, riducendo ancora il peso delle correnti storiche e dei big locali. Un motivo in più, per la minoranza, per cercare di spostare l’attenzione dal referendum a Verdini. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI zioni politiche, facciamo un accordo sul listone unico e poi Salvini lo manda all’aria? C’è poi un recente sondaggio della Tecnè che sta facendo il giro dentro Fi e i Fratelli d’Italia. Un sondaggio sull’indice di fiducia relativo ai leader nazionali in una scala tra 100 (completa fiducia) e 1 (nessuna fiducia). E che vede Berlusconi collocato sul livello di 29/100, mentre è stabile Salvini (30/100). La sorpresa è il presidente della Liguria Giovanni Toti che registra un indice di fiducia in rialzo sui 12 mesi (35/100), così come Meloni (36/100). Insomma un ticket nazionale Meloni-Toti viene preso in considerazione, ma ha il sapore di una ritorsione nei confronti di Matteo. Per Toti è presto per parlare di un’ipotesi del genere, ma aggiunge che il caso di Roma dimostra che non ci sono più tavoli nazionali che possano dettare legge ed essere seguiti in tutte le città. «Bisogna darsi delle regole comuni, magari per consultazioni in cui a decidere siano gli eletti, i cittadini e i militati: una sorta di primarie con una media ponderata, diversa da come vengono fatte dal Pd», spiega il governatore. Quanto al suo ruolo, Toti si limita a precisare che certamente la Liguria è un esempio per il resto d’Italia, un modello di unità del centrodestra. Toti è in corsa. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il punto LA MINISTRA, GOTOR E GLI IDEOLOGI DI ITALIA FUTURA JACOPO I ACOBONI I talia Futura fu un think tank sfortunato. Voleva seminare idee per una nuova forza politica liberale, che mai nacque, si trasformò prima in una costola di Scelta civica di Monti (l’altra fu quella dei due «ideologi», loro sì, Casini e Lorenzo Cesa), infine chiuse bottega. Meno sfortunati furono tanti dei partecipanti, a vario titolo. I coordinatori furono Andrea Romano e Carlo Calenda: sono stati riutilizzati uno dal Pd l’altro dal governo; nel consiglio scientifico, nove intellettuali su dieci faranno parte dell’Arca di Noè della Nazione, da Marco Simoni a Irene Tinagli a Giuliano da Empoli. Bene: ieri Boschi ha irriso l’unico non renziano, Miguel Gotor, dandogli dell’«ideologo di Italia Futura di Montezemolo». Gotor le ha risposto: «Proporrei una moratoria sull’uso e l’abuso dell’impegnativo concetto di ideologo». Poi le ha suggerito di «chiedere con profitto informazioni agli amici Romano e Calenda». Ce li ha in casa, la ministra. Fa meno fatica che a chiedere a Gotor. Camere con vista CARLO BERTINI Sulle adozioni avanti tutta ma... senza fretta A lla Camera il Pd è già partito lancia in resta e vuole far vedere che ci si sta muovendo in fretta per sanare il vulnus della stepchild mancata. «Con le unioni civili - conferma la vicesegretaria dem Debora Serracchiani - abbiamo fatto un primo passo. Si inizia la prossima settimana con il ddl adozioni, adozioni per tutti». Ma ci vorranno due mesi almeno perché la riforma possa essere pronta per andare in aula. La commissione giustizia domani delibererà l’istituzione di una “Indagine conoscitiva sull’attuazione della legislazione in materia di adozioni e affido”. E c’è da scommettere che ripartiranno le scintille con i cattolici, come del resto già si è visto ieri. Per creare un clima “temperato” ci si muoverà coi piedi di piombo e l’agenda ne è la riprova. La commissione delibera questo ciclo di audizioni con un termine di 30 giorni. E ogni gruppo farà le sue proposte: magistratura, avvocatura, associazioni varie. Parallelamente in commissione arriveranno le unioni civili e anche se non si vuole toccare una virgola della legge faticosamente varata dal Senato, il dibattito non mancherà. E porterà via tempo. Ma è significativo poi l’ordine del giorno dell’assemblea dei deputati Pd convocata mercoledì sera: testualmente recita “dibattito preliminare sulla riforma delle adozioni”. Il che significa che si vuole far parlare liberamente tutti su come fare la riforma. E ciò la dice lunga sulla ricerca di un clima condiviso. Per dimostrare che non si vuole imporre nulla verrà prodotto un testo base del Pd firmato dal capogruppo che provi a unire e non a dividere. Su tre cardini: riforma delle adozioni, che sono arrugginite da trent’anni. Secondo, adozioni internazionali con meccanismi da rivedere. Terzo, il tema specifico della stepchild. Questo per dire, come spiega il capogruppo Pd in commissione, Walter Verini, che è materia complessa e articolata. Che “viaggerà non su un binario ad alta velocità, neanche su quello di un treno locale, ma senza fare guerre di religione la vogliamo far arrivare in porto evitando atteggiamenti barricaderi”. Insomma se dalla commissione la legge arrivasse in aula a maggio, già a giugno la Camera potrebbe licenziarla. Queste almeno sono le intenzioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Primo Piano .7 . LA BATTAGLIA PER I DIRITTI Vendola padre, insulti e attacchi “Gli squadristi non ci turbano” Tante reazioni Auguri e attacchi Nasce in California il bimbo del leader di Sel e del suo compagno Salvini subito contro: “Non è il futuro, è disgustoso egoismo” 1 Tra i primi commenti, puntuale Maurizio Gasparri: «Questa è la sinistra italiana. A parole sono contro l’utero in affitto. Ma poi usano questo turpe metodo per inventarsi genitori dei figli di altri» ILARIO LOMBARDO ROMA Nome: Tobia Antonio. Nato: in California. Segni particolari: ha due papà. Sarebbe una storia come un’altra, di amore e paternità, se non fosse che uno dei due genitori è un leader politico, un po’ defilato ultimamente, ma sempre di un certo peso. E’ di nuovo il privato che diventa ultra-politico la vicenda del bebè di Nichi Vendola e del compagno Eddy Testa, declinata ai tempi dei social network, con tutto quello che questo comporta. Vendola risponde in serata dopo un giorno di insulti, mentre dall’altra parte del mondo il fuso orario gli risparmiava la diretta dello sfogatoio collettivo: «Non c’è volgarità degli squadristi della politica che 1 Anche a sinistra c’è chi critica. Adriano Zaccagnini, deputato di Sinistra italiana, dice: «Congratulazioni a Vendola, ma non condivido la maternità surrogata, e il pagamento di denaro» possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca». La risposta è diretta al segretario della Lega Matteo Salvini che aveva ben sintetizzato su Twitter il suo pensiero: «Sono diventati papà affittando l’utero di una donna californiana. Questo è disgustoso egoismo, un’aberrazione. Al centro commerciale si comprano i dvd, le lavastoviglie non i bambini». Espressioni nette che non si fa mancare neppure Maurizio Gasparri: il vicepresidente del Senato, maniaco dei tweet, prima attacca «la sinistra che usa un turpe metodo per inventarsi genitori dei figli di altri» e poi in controreplica a Vendola ribadisce: «Squadrista è chi strappa il figlio alla madre e compie mercimoniodi bambini». Sono solo i due assaggi più forti del lungo elenco di condanne arrivate da destra e dagli ambienti più conservatori del cattolicesimo politico, reducidella battaglia sulle unioni civili approvate in Senato: per loro l’introduzione della stepchild adoption, che il Pd promette di reinserire in una legge ad hoc, non è ancora scongiurata. Per tutto il giorno la storia di Vendola e del figlio è rimasta la notizia più cliccata, il trend topic di Twitter, un continuo vibrare di cellulari per dire la propria. Tanti insulti (ne citiamo uno: Vendola storpiato in «Comprola»), ma anche tanti auguri e tanta ironia: «Che Vendola e il compagno siano diventati papà dimostra che nulla è impossibile, tranne avere una sinistra unita». Il web diventa il palcoscenico del racconto di questa storia con il solito dividersi tra favorevoli e contrari, e con giusto quell’accento di volgarità vomitata dal bestiario della rete. Vendola risponde con una dura nota e lo fa rivolgendosi non solo ai politici: «Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dalla espressione “utero in affitto” dice - Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo è parte della nostra vita». Quindi conclude: «quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice «ognuno dal proprio cuor l’altro misura» (anche se capisco che citare Dante non faccia audience)». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Basta ingiurie Benvenuto piccolo Tobia» 8 domande a Daniela Santanché A tentare un complicato distinguo, nella calca di insulti che piovono soprattutto da destra, c’è Daniela Santanchè, pitonessa di Forza Italia, contrarissima alla pratica della maternità surrogata che lei chiama utero in affitto. Onorevole , non si sta esagerando? Dopotutto parliamo di una nascita. «Infatti penso che Tobia non debba pagare le colpe dell’incapacità della politica. Ogni nascita è un evento di gioia e io do il benvenuto a Tobia. Piuttosto me la prenderei con chi in Italia favorisce gli insulti a Tobia». Chi sono? «Sono quelli che vogliono la stepchild adoption e mettono Tobia in questa condizione». Quale condizione? Nichi Vendola con il suo compagno Eddy Testa 1 Giovanardi ha subito attaccato: «Come Vendola sa, in Italia è già introdotto a tutti gli effetti il matrimonio gay compreso le adozioni e la possibilità di legalizzare i figli comprati all’estero» «Ci vogliono un uomo e una donna per avere un figlio. Altrimenti per forza di cose bisogna rivolgersi al mercato per prendere i pezzi che mancano. E in questo caso si tratta dell’utero, comprato con carta di credito. Il figlio non è un bene di lusso per ricchi. Mentre dico benvenuto a Tobia, dico anche che combatterò sempre per tutti quei Tobia che non possono stare con la propria madre naturale per colpa di uomini aridi che fanno sì che donne disperate diventino bancomat di bambini». Vendola e il compagno però sono andati in California dove la surrogacy è ben regolamentata e le donne non sono povere e disperate. La storia MATTIA FELTRI ROMA LUIGI MISTRULLI L a notizia della nascita di Tobia Antonio, primo figlio dell’utero in affitto nella politica italiana, è la conseguenza di un desiderio premeditato. Nichi Vendola lo ha raccontato almeno a cominciare dall’ottobre del 2010, in un’intervista a Chi, l’organo ufficiale della confidenza al mondo: «Mi manca un figlio. Ma è un argomento intimo. Non nascondo però che scapperei subito ad adottare un piccolo abbandonato in Kosovo». Quasi due anni dopo, con una lettera al quotidiano Pubblico, ha offerto una vera dichiarazione d’intenti: «Mi piacerebbe crescere un bimbo, una bimba, tanti bimbi. Non ho mai sopportato l’idea che questo mio desiderio potesse essere spettacolarizzato (...) ma non sopporto più l’idea di doverlo occultare (...) Non ho mai pensato a un figlio come ad un giocattolo, ma come al più impegnativo dei compiti (...) Accoglierlo come soggetto pieno e non come una miniatura d’adulto». «E’ un pensiero che riposa in un angolo della mia vita e che ho sempre rimandato», ha infi- Nichi il comunista e il desiderio di paternità che viene da lontano Disse: “Mi manca un figlio, ma è argomento intimo” Dal legame con la madre al coming out gay nel Pci ne detto Nichi, meno di un anno fa, di nuovo a Chi. Intanto, però, progettava di «scrivere un libro di filastrocche per bambini». E la sorte ha voluto che tutto succedesse quarantotto ore dopo l’approvazione senza stepchild adoption (adozione del figliastro) delle Unioni civili in Senato. Tobia Antonio è nato nel pomeriggio di sabato 27 in una clinica californiana: la madre che ha offerto la gestazione è un’americana di origine indonesiana, il padre biologico è Eddy Testa, compagno di Vendola. Il quale, dunque, sarà pa- dre adottivo del piccino (a proposito, pesa tre chili e tre) in Usa ma non in Italia, a meno che un giudice non ritenga sia invece necessario. Il silenzio di ieri dipende dall’intermittente riservatezza dell’ex governatore pugliese, che secondo le notizie date da un fratello su Facebook era andato in America per curare «un’otite con epididimite ingravescente». Si parla di intermittente riservatezza perché Vendola è un uomo che, seppur con qualche sofferenza, ha spesso parlato di sé. L’ultima volta poche settimane fa, a La7 da Myrta Merlino, a proposito dell’adorata madre appena scomparsa («Ho pensato molto prima di accettare»). Ricordò della volta in cui aveva parlato della sua esperienza personale a una nutrita manifestazione Lbgt (lesbiche gay bisessuali transgender), e i genitori lo aveva ascoltato alla radio; così mamma lo chiamò e gli disse: «Diceva papà che dovremmo chiederti perdono per tutte le volte che non ti abbiamo capito». La madre meritava l’omaggio perché era una donna «incapace di coltivare il pregiudizio», lo aveva esortato «a essere feli- ce», e lo aveva incoraggiato al tempo dell’orecchino che scandalizzava la Puglia e pure il Pci, del quale Vendola è stato coraggiosamente il primo leader a fare coming out. Era un’ottima madre, si intuì, grazie alla quale Nichi sarebbe diventato un ottimo padre. E dunque l’intera vita di questo eterno ragazzo pugliese (ad agosto compirà 58 anni), cattolico e comunista, che si chiama Nicola, come il santo patrono di Bari, e fu immediatamente chiamato Nikita, in variante sovietica, è stata per forza un intreccio di pubblico e privato, di questioni personali evolute in rivendicazioni politiche. «Compagni sono omosessuale, e in sala c’è anche il mio fidanzato», disse a un congresso della Fgci del 1980; un’ovazione seguì qualche attimo di stupore, mentre oggi non c’è né l’uno né l’altro. Vendola adesso ha un figlio e di nuovo diventa la testimonianza di sé, e di tutto un mondo, della relazione qui evidente fra stepchild adoption e utero in affitto, di una società che prende strade nuove, legge o non legge. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Per loro l’utero non è comunque un guadagno? Mica io sono per gli Stati Uniti come modello sempre. Perché, allora, dovremmo anche copiare la pena di morte, se riteniamo gli Usa un Paese così avanzato. So solo che in California l’utero costa più soldi e fa più chic, e per un radical chic come Vendola è perfetto». Onorevole, gran parte degli insulti sono arrivati da suoi compagni di partito, come Gasparri, o alleati, come Salvini. «Ribadisco, nessuno può permettersi di insultare Tobia. E inviterei Salvini a fare gli auguri al piccolo appena nato. Detto questo penso anche io che sia un atto di egoismo, perché nessuno ha chiesto a quel bambino se è felice di avere due papà». Ha fatto bene Vendola a non mescolare la sua scelta personale alla coincidente campagna politica sulle unioni civili? «Certo che ha fatto bene. Anche lui avrà pensato, per un pudore che è giusto avere, che sarebbe stato troppo». Se dovesse incontrare Vendola, farà gli auguri anche a lui? «Auguri per cosa, per essere diventato mamma?» Papà, onorevole. «E la madre dov’è? A Vendola gli auguri non li faccio, li faccio solo a Tobia». [I. LOMB.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 8 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 I NODI DELL’ECONOMIA Possibile l’anticipo del taglio dell’Irpef Liberalizzazioni al palo La rete degli interessi sta bloccando le riforme Ecco gli emendamenti per sbloccare il ddl fermo da un anno Dai notai ai tassisti, il pressing dell’Ue: ancora troppi ostacoli ANTONIO PITONI ROMA 1 Il governo potrebbe scegliere di accelerare il percorso per la riduzione delle tasse, con un maxi intervento, che riguardi anche la riduzione dell’Irpef, già nel 2017. In questo senso, però, resta decisivo il margine di flessibilità Ue. Il taglio dell’Irpef è fissato per il 2018 ma, dice il viceministro dell’Economia Enrico Morando, non è escluso che sia possibile «se le cose dovessero andare un po’ per il verso giusto, anticipare iniziative che oggi programmiamo per il 2018 al 2017». Lo stesso Morando ha però anche aggiunto che «adesso, è presto per dirlo». A nove anni dall’ultima «lenzuolata» targata Pier Luigi Bersani e a quasi 4 dal Cresci Italia del 2012, si torna a parlare di liberalizzazioni nel ddl concorrenza all’esame della commissione Industria del Senato. «Un provvedimento sul quale le lobby di ogni ordine e grado stanno esercitando tutta la loro pressione», rivela a La Stampa uno dei componenti della commissione. Domani sono attesi gli emendamenti dei relatori, Luigi Marino di Area Popolare e Salvatore Tomaselli del Pd, che dovrebbero sciogliere una serie di nodi ancora irrisolti. Dalla Rc Auto all’energia, tanto per fare qualche esempio, sui quali sono emerse diverse criticità rispetto al testo approvato in prima lettura dalla Camera. Nodi, peraltro, già evidenziati nei giorni scorsi dall’ultimo «Country Report» della Commissione europea. Nel quale si sottolinea come «gli ostacoli alla concorrenza in Italia sono ancora notevoli». Con particolare riferimento alle professioni (avvocati, notai, farmacisti) e al trasporto pubblico. «Purtroppo i lavori della commissione hanno risentito della corsia preferenziale data all’esame del provvedimento sulle unioni civili - spiega Marino -. Al momento sono stati esaminati i primi 39 articoli dei 52 di cui si compone il ddl concorrenza, ma contiamo di chiudere la discussione e di licenziare il testo per l’Aula nel giro di una quindicina di giorni». Un passaggio cruciale, insomma, quello di domani, per sbloccare il provvedimento di iniziativa governativa che, a quasi un anno dalla sua presentazione in Parlamento, non ha ancora visto la luce. Tenuto conto che, dopo le modifiche del Senato, occorrerà almeno una terza lettura alla Camera. Energia Abrogato il servizio di maggior tutela Tra le novità principali, il ddl concorrenza introduce, a partire dal 1° gennaio 2018, l’abrogazione del servizio di maggior tutela del mercato elettrico. Una misura che riguarda circa 20 milioni di clienti domestici e 4 milioni di piccole e medie imprese (più o meno il 20% dei consumi di energia elettrica) che al momento non hanno ancora scelto un fornitore nel libero mercato. I clienti in tutela potranno scegliere, individuando un fornitore sul mercato libero, o non scegliere. In quest’ultimo caso, per effetto della riforma, si troveranno a trasmigrare nel «servizio di ultima istanza». L’emendamento dei relatori dovrebbe assicurare una data fissa per il passaggio al libero mercato, garantire che gli utenti siano informati e a conoscenza delle differenze tra i diversi contratti proposti dalle aziende sul mercato e, infine, tutelare quegli utenti che non sono in grado di decidere consapevolmente (ad esempio pensionati al minimo e anziani). Turismo Una norma fermerà la guerra dei prezzi Sul capitolo turismo si innesta il cosiddetto caso Booking e delle altre piattaforme che recensiscono e permettono di prenotare stanze d’albergo in tutto il mondo. Il tutto senza percepire compensi per il servizio (anche pubblicitario) fornito, salvo trattenere una percentuale sulle transazioni effettuate e versare il resto agli hotel. In Italia, però, alcuni alberghi vendono le camere su queste piattaforme ad un determinato prezzo praticando, allo stesso tempo, tariffe inferiori a chi si rivolge direttamente a loro o prenota dal loro sito Internet. La Camera ha certificato la correttezza di queste pratiche che un emendamento dei relatori dovrebbe invece correggere vietando agli hotel di praticare tariffe inferiori a quelle pubblicizzate, ad esempio, su Booking. Il rischio, se il testo restasse così, è che le piattaforme ricorrano agli organi di giustizia europei per violazione della concorrenza o impongano agli hotel una quota di iscrizione per compensare il danno del ribasso dei prezzi. Rc Auto In bilico gli sconti per la scatola nera Due le criticità in tema di Rc Auto su cui i relatori potrebbero intervenire. La prima riguarda gli sconti obbligatori per gli assicurati che accettino l’installazione a bordo delle cosiddette scatole nere nelle aree geografiche ad alta incidentalità e a maggior incidenza di truffe (soprattutto al Mezzogiorno). Il testo licenziato dalla Camera prevede che sia l’Ivass a fare le tariffe. Ma, sottraendo al mercato il compito di fare i prezzi, il rischio è quello di incappare in una procedura di infrazione da parte dell’Ue. La seconda concerne i risarcimenti per macrolesioni, per i quali il testo della Camera rimanda alla tabella del Tribunale di Milano. «L’anomalia italiana sta nel fatto che, rispetto alla media Ue, i danni meno gravi vengono risarciti in proporzione in maniera più consistente rispetto ai danni più gravi», spiega uno dei relatori Luigi Marino. Trasporti Lo stop agli Ncc aiuterà i taxisti TAXI Si ripropone l’annosa questione della convivenza tra Noleggio con conducente (Ncc) e taxi. Gli Ncc hanno l’obbligo di rientrare in rimessa tra un servizio e l’altro a differenza dei tassisti che possono scaricare un cliente e caricarne un altro immediatamente. In molti casi, però, gli Ncc non rispetterebbero questa norma. Esercitando, secondo le associazioni dei tassisti, una concorrenza sleale ai propri danni. Inoltre, a differenza degli Ncc, i taxi sono tenuti a prestare servizio all’interno del comune che ha rilasciato la licenza. In molte regioni (tra cui Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise), per fare cassa, alcuni comuni hanno dato vita a veri e propri licenzifici per Ncc. Sul punto potrebbero essere accolti emendamenti per il blocco temporaneo delle nuove licenze Ncc e la concessione di licenze su base regionale. Professioni Società di farmacisti con vincoli più severi Il primo nodo riguarda i controlli sulle Srl semplificate che, in base al testo della Camera, potranno essere costituite anche da professionisti senza l’obbligo di rivolgersi ad un notaio. Sul tema, il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha evidenziato il rischio di aprire «un varco formidabile per l’ingresso delle organizzazioni mafiose negli appalti». Potrebbero essere accolti alcuni emendamenti che recepiscono questi rilievi. Capitolo farmacie: potranno essere organizzate in società, ma rispetto al testo della Camera che consente di detenere il 100% del capitale anche a non farmacisti, potrebbero essere accolti emendamenti che impongono la presenza di una percentuale di farmacisti iscritti all’albo. Quanto alla vendita dei farmaci di Fascia C dovrebbe restare esclusiva delle farmacie. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Intervista PAOLO BARONI ROMA del tutto evidente che il nostro governo si sta dimostrando a dir poco latitante», attacca Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia e leader di Scelta civica. «Avevamo visto con favore il varo della nuova legge sulla concorrenza spiega - ma adesso siamo in crescente disagio perché è chiaro che si è scelto di trasformare questa importante legge nella stanza di compensazione delle richieste di singoli partiti, di correnti del Pd o addirittura di gruppi di pressione rappresentati da singoli parlamentari. Una cosa inaccettabile». È Governo addirittura latitante? Zanetti: “Governo latitante, ha lasciato mano libera a correnti e gruppi di pressione” Il viceministro all’Economia: testo svuotato, ma ormai va approvato «Quanto meno per differenza di comportamenti. Perché un governo meno incline a prendere in mano le situazioni quando si impantanano potrebbe dire che sulla concorrenza sta seguendo una linea politica. Ma un governo che, a mio avviso anche correttamente, è solito prendere in mano con risolutezza la situazione quando il Parlamento è in difficoltà, come è avvenuto ad esempio sulle unioni civili, sui temi della concorrenza non può fingere di essere interessato. Ed è palese che su questo fronte sta lasciando mano libera ai peggiori conservatorismi». Sembra che anche in Senato le Enrico Zanetti, esponente di Scelta civica, viceministro dell’Economia pressioni delle lobby siano particolarmente pesanti «Ci sono pressioni oggettive. Però al governo va riconosciuto il fatto di aver messo in campo la legge, cosa che i precedenti esecutivi si eran ben guardati dal fare. Come Scelta civica avevamo spinto moltissimo, perché crediamo che per il Paese siano due le linee di riforma importanti: concorrenza nel privato e trasparenza nella Pa». E poi cosa è successo? «Già nel passaggio alla Camera avevamo visto una sorta di progressiva frenata. Adesso siamo al Senato, dove tra l’altro la gestione parlamentare è notoriamente più complessa, e assistia- mo al progressivo deragliamento di una giusta iniziativa. Ed è inaccettabile che il governo non prenda in mano la situazione visto che in altre situazione non ha avuto remore». Ci si dimentica che anche questa voce fa parte della pagella che ci dà l’Europa... «È certo una della cose che a Bruxelles seguono con grande attenzione e se potessimo sbandierarla con la stessa giusta soddisfazione con cui sbandieriamo il lavoro fatto sul Jobs act ci darebbe ulteriore credibilità e spazio nelle nostre giuste richieste di flessibilità. Soltanto in Italia le riforme sulla concorrenza sono ritenute riforme di serie B, nella maggio- ranza dei Paesi europei, soprattutto quelli che funzionano, sono invece il punto di partenza». Ormai è tardi, ma cosa vorrebbe aggiungere a questa legge? «No, arrivati a questo punto bisogna essere realisti: oggi c’è una legge che ha già subito depotenziamenti significativi e io non voglio rilanciare con proposte nuove. Chiedo però che venga rapidamente portata a compimento nell’ottica di preparare poi quella nuova, che mi auguro più ambiziosa». Forse lo Sviluppo non ha difeso abbastanza la legge? «Io non scaricherei le responsabilità sui singoli ministeri. Questo è un governo che in modo condivisibile ha scelto di lavorare sempre in maniera unitaria, con una fortissima presenza di palazzo Chigi su tutti i dossier più rilevanti. E siccome i meriti vanno a questo metodo anche i demeriti vanno attribuiti all’intero governo, a cominciare da palazzo Chigi». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 LE ATTESE DEGLI ITALIANI Media Research, con Intesa Sanpaolo per La Stampa, ha realizzato l’Indagine LaST (Laboratorio sulla Società e il Territorio) dal 25 novembre al 7 dicembre 2015 1 Il campione è rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Aspetti metodologici e rilevazione sono stati curati dalla società Quantitas 1 I risponden- ti totali sono stati 1378 (su 12.981 contatti); l’analisi è stata riproporzionata per genere, territorio, età, condizione professionale e titolo di studio. Il margine di errore è pari a +/-2,6% 1 La rilevazio- ne è avvenuta con una visual survey attraverso i social network e con un campione casuale raggiungibile con i sistemi Cawi e Cati. Documento completo su www.communitymediaresearch.it DOSSIER /Indagine LaST Nota di metodo 1 Community Primo Piano .9 . DANIELE MARINI na ripresina rallentata, un dinamismo frenato: paiono ossimori, ma è questa la prospettiva che gli italiani intravedono per la propria famiglia e per l’economia nei prossimi anni. D’altro canto, non si può dar loro torto. Ascoltando le notizie che provengono dai mercati finanziari e dalle istituzioni economiche non c’è di che stare allegri. La Borsa è volatile e instabile; le stime di crescita mondiale sono positive, ma progressivamente riviste al ribasso. Una parte dei famosi Brics, che fino a poco tempo fa trainavano l’economia mondiale (Russia, Brasile), sono in affanno e la stessa Cina ha rallentato il suo slancio. Le vicende internazionali poi (Siria, migrazioni, terrorismo,…) non aiutano a semplificare il quadro complessivo. Guardando all’Italia, le stime di Pil hanno il segno positivo, ma sono state riviste al ribasso. In più pesa molto la situazione di alcune banche locali che hanno bruciato cospicue risorse di famiglie e imprese. È facile comprendere come, agli occhi della popolazione, il quadro complessivo sia contrassegnato ancora da molte incertezze. E con l’incertezza aumenta la cautela. Soprattutto se, dopo la ventata di cambiamento portata dal governo Renzi con le sue riforme e le promesse, i risultati tardano a dispiegarsi in modo sistematico oppure non sono così eclatanti. Le responsabilità non sono solo dell’esecutivo, perché le problematiche hanno radici che affondano indietro nel tempo e il contesto istituzionale europeo, con i vincoli burocratici e politici, non aiuta a risolvere i problemi che il Paese deve affrontare. Ciò non di meno, la sindrome dello «zero-virgola» impedisce un decollo veloce e stabile ai germogli di ripresa registrati in questi mesi. U Il Paese stabile A dicembre 2015 il 43,3% degli italiani riteneva uguali e migliorate le proprie condizioni economiche rispetto a 5 anni prima, con una misura del tutto analoga a quella rilevata nel 2013 (42,1%). E poco più della metà dichiarava che il proprio reddito mensile era adeguato a sostenere le spese ordinarie (57,4%, era il 56,1% nel 2013). Ovvero, lo specchio di un Paese sostanzial- A suo avviso, nei prossimi anni, la situazione economica vivrà una fase di… Indice di fiducia sul futuro * Dato 2014 Pessimisti Preoccupati Attendisti Ottimisti 0,8% 0,5% 0,4% 2,9% Crescita contenuta 18,6% 15,1% 28,6% 38% Rimarrà come ora 42,5% 23,7% 17,4% 16% Maggiore difficoltà 26,4% 32,6% 25,9% 21,2% 7% 18,4% 17,2% 9,1% Femmina 9,3% 33,4% 35,7% 21,5% 4,7% 9,6% 10,5% 12,8% Maschio 11,4% 32,3% 34,1% 22,8% 4,7% 41,1% 29,9% 24,3% 25-34 5% 19,9% 47,7% 27,4% 35-44 9,8% 39,1% 30,5% 20,7% 45-54 10% 40,3% 30,8% 19% 55-64 10,4% 37,1% 26,2% 26,2% 65 e oltre 16,2% 28,8% 37,6% 17,3% Forte sviluppo Declino Non saprei 10,4% 32,8% 34,9% 21,9% 4,8%* 21,7%* 39,2%* 34,3%* GENERE ETÀ Per me/ Nel territorio la mia famiglia dove vivo Sviluppo Come ora Difficoltà Non so fino ai 24 anni In Italia In Europa 19,4% 15,6% 29% 40,9% 41,2%* 61,1%* 62,5%* 46,4%* 42,5% 23,7% 17,4% 16% 34,7%* 21,1%* 17%* 21,1%* 33,4% 51,1% 43,1% 30,3% 20,9%* 17,1%* 18,5%* 28,6%* 4,7% 9,6% 10,5% 12,8% 3,2%* 0,7%* 2%* 3,9%* Fonte: Community Media Research - Intesa Sanpaolo per La Stampa, dicembre 2015 (n. casi: 1.378) - LA STAMPA Il futuro? Se va bene, sarà stabile Ma la ricchezza non crescerà più Due italiani su tre pensano che le condizioni economiche non miglioreranno Il Nord-Ovest è più ottimista, a Nord-Est e tra i giovani aumentano i timori mente stabile. Se proviamo a chiedere agli italiani cosa prefigurano per il futuro proprio e dell’economia del Paese nei prossimi anni (Community Media Research in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per La Stampa) l’esito non si discosta, anzi arretra. Complessivamente, quasi due terzi (61,9%) fra gli interpellati prevedono per sé e per la propria famiglia una stabilità della propria ricchezza più che un incremento, mentre un terzo (33,4%) ritiene ci sarà un peggioramento. L’economia del territorio in cui risiedono non gode una migliore percezione, tutt’altro: circa i due quinti (39,3%) delineano una stabilità e un miglioramento, ma ben il 51,1% prevede una recrudescenza della situazione. Un po’ meglio andrà per l’Italia: quasi la metà (46,4%) auspica una congiuntura stabile e di sviluppo, ma una quota quasi analoga (43,1%) suppone vi saranno ulteriori difficoltà. Migliore di tutte si prefigura l’economia in Europa: per il 56,9% dei casi si stima soprattutto in sviluppo. Dunque, per gli italiani le condizioni economiche cresceranno all’estero, rimarranno stabili per sé e la propria famiglia, ma non miglioreranno di molto per l’Italia e per il proprio territorio. Frena l’ottimismo Tale quadro non solo riverbera l’immagine di un’Italia che ancora fatica a ripartire in modo deciso, quanto meno nella percezione della popolazione. Di più, rispetto al 2014 – anno di ventate di cambiamento (rottamazione, come si ricorderà) – assistiamo all’emergere di un entusiasmo sopito, più incline alla preoccupazione che all’ottimismo. Infatti, il confronto con quanto rilevato nel 2014 evidenzia uno spostamento degli umori, in arretramento. Sommando le risposte fornite è possibile delineare quattro profili dei rispondenti. Gli «ottimisti» sono un quinto degli interpellati, ma erano ben di più nel 2014: il 34,3%. Annoverano chi, per tutte le dimensioni, ipotizza percorsi di miglioramento economico e, in proporzione, si trovano nel Nord Ovest dell’Italia, ovvero là dove maggiori sono state le trasformazioni dell’economia in questi anni. Due sono i gruppi più cospicui. Il primo è degli «attendisti» (34,9%, era il 39,2% nel 2014) ovvero di quanti oscillano attorno a una condizione di stabilità o di leggero miglioramento. Il secondo gruppo è di «preoccupati» (32,8%), in crescita rispetto al 2014 (21,7%), e comprendono quelli che hanno una visione tendenzialmente pessimista, prospettiva particolarmente diffusa nel Nord Est e fra le giovani generazioni. Infine, troviamo i «pessimisti» (10,4%), nucleo marginale, ma in aumento rispetto al 2014 (4,8%), che prevede un sostanziale declino generalizzato. Quindi, gli italiani sono soprattutto «attendisti», cauti sul futuro dell’economia, aumenta la schiera dei «preoccupati» e calano gli «ottimisti». Vince il realismo Posto che la percezione delle condizioni economiche degli italiani risulta invariata in questi ultimi anni, una maggiore prudenza sulle prospettive future può derivare sicuramente dall’incertezza del contesto generale, ma in particolare dalla lentezza con cui i cambiamenti si manifestano concretamente. Con la distanza che c’è fra il dire e il fare. Renzi si sforza di offrire una narrazione positiva, utile per tracciare il percorso da compiere. Ma fra un atteggiamento entusiastico e il gufare, esiste un approccio di (sano) realismo con cui fare i conti. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 10 .Primo Piano STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 LA MARCIA DELL’INTEGRAZIONE il caso Stranieri e religioni in cella 1 Nelle carceri italiane ci sono circa 52 mila detenuti, di cui 17 mila stranieri. Di questi sono 5786 i detenuti che professano la fede islamica. (I dati sono quelli del Dap, aggiornati al mese di gennaio del 2016) 1 Sono circa 7mila 800 i detenuti stranieri di origine africane. Le comunità più rappresentate sono quella marocchina (2mila 800 detenuti), tunisina (1893), nigeriana (678), algerina (387) KARIMA MOUAL llahu Akbar. La voce del Muezzin chiama alla preghiera. Questa volta però, non arriva dal pulpito della Grande Moschea di Roma o da quello di Torino, ma da una fredda applicazione ad hoc, possibilmente da tenere in modalità volume basso nei pochi metri quadrati della cella. Nell’interminabile reclusione c’è chi nella fede prova ad attenuare e alleviare l’attesa con la voce del Muezzin, anche se virtuale. Said, Mohammed, Hassan, Mostafa e molti altri aspettano al Jumoa, il venerdì. È un giorno speciale per i musulmani, ancora di più per quelli detenuti, perché è un appuntamento riservato a chi è di fede islamica: momento di preghiera, di incontro, di scambio: domande, risposte. È il giorno nel quale ci si può purificare il cuore e la mente dal grigiore della cella. E l’identità islamica diventa una forza in un luogo dove difficilmente trova spazio la speranza. A La palestra di Marassi 1 Solo 52 istituti dispongono di un locale per la preghiera islamica. In altri 132 la preghiera si fa in locali improvvisati: palestre, sale mensa. In qualche caso perfino nelle celle 1 Nel carcere di Rossano Calabro, sulla costa sud della Calabria (provincia di Cosenza) sono detenuti 21 stranieri accusati di terrorismo internazionale in diverse indagini Quella che Salah Husein, un ingegnere e imam italo-palestinese, prova a trasmettere ogni Jumoa. A Genova, e non da una moschea: da una fatiscente palestra carceraria che il venerdì si veste di tappetini colorati rivolti verso la Mecca, tra detenuti accusati di crimini di varia natura che per quell’ora alla settimana provano a vestirsi da angeli. Salah è uno dei pochissimi imam ad avere il permesso di accedere al carcere in visita di detenuti di fede islamica, fa questo lavoro da 26 anni e non si è mai stancato di percorrere il tragitto da casa al carcere di Marassi, sotto braccio il corano e un tappetino, nel cuore lo spirito del volontario. Sono le 12,30. Come ogni venerdì lo aspettano una trentina di detenuti. Li deve guidare alla preghiera, ascoltare le loro richieste, pronunciare un sermone che possa essere tanto utile quanto educativo: per un buon musulmano e anche per un cittadino modello. I detenuti sono maghrebini ma anche - per esempio - albanesi. Così lui si alterna tra l’italiano e l’arabo. «Nel disorientamento che il musulmano incontra in carcere - spiega il sociologo Mohammed Khalid Rhazzali, che ha scritto “L’islam in carcere” (Franco Angeli editore) - il rapporto con la religione appare, spesso, come l’unica risorsa capace di garantire un punto di riferimento utile per capire la propria condizione. Lo si vede nelle carceri dei Paesi in cui la maggioranza della popolazione è musulmana, diventa ancora più vero in quelli nei quali essere musulmano significa appartenere a una minoranza». Diritti e necessità «L’assistenza religiosa è un diritto dei detenuti. Oggi sta diventando un’esigenza sempre più forte, una necessità da gestire» aggiunge Youssef Sbai, docente del corso di formazione e aggiornamento sull’islam e suoi aspetti culturali, per il personale carcerario. Le differenze culturali, a cominciare da quelle alimentari, in carcere non vengono nemmeno prese in considerazione se non come un extra concesso solo in alcune. Tra le testimonianze dei detenuti musulmani raccolte da Ghazzali, Qais spiega In cella Spesso la preghiera dei musulmani, in carcere, si deve fare in cella: non ci sono luoghi adatti, i detenuti di fede islamica sono costretti ad arrangiarsi con spazi improvvisati FABRIZIO VILLA/BUENAVISTA “Così le carceri italiane diventano palestre dell’Isis” L’imam volontario di Genova: “I diritti dei detenuti islamici ignorati E la religione diventa un modo per sfogare la rabbia del gruppo” speciali negli istituti di pena italiani, su 10 mila e 400 detenuti di fede islamica, ha dichiarato solo qualche mese fa Santi Consolo, capo del dipartimento per l’amministrazione penitenziaria (Dap). Radicalizzazione in cella DAVIDE PAMBIANCHI/FREAKLANCE Guida Salah Husein, ingegnere italo palestinese e imam, presta opera come volontario al carcere di Marassi ormai da 26 anni. Guida la preghiera, ascolta i detenuti, cerca di risolvere i loro piccoli problemi pratici quotidiani come ci si organizza per il cibo: «Dimentica Halal o non Halal. Qui si rispetta solo la cosa del maiale. Però se hai soldi puoi ordinare se vuoi il pollo halal e te lo portano. Hanno delle convenzioni con delle macellerie islamiche. Questo è un grande giro commerciale nelle carceri italiane». Ricchi e poveri Insomma c’è chi se lo può permettere, chi ne fa a meno e chi si adatta seguendo il consiglio di alcune interpretazioni religiose: «Il mio compagno è faqih, racconta Larbi a Al Ghazali, e dice che Bismi-llah (nel nome di Dio) rende tutto halal. Nella condizione carceraria non ti conviene aggiungere ai problemi un altro problema». Eppure i detenuti di fede islamica nelle carceri italiane non sono pochi. Una realtà sotto i riflettori soprattutto negli ultimi anni, a causa del terrorismo di matrice islamica e la minaccia jihadista che hanno dimostrato di trovare nel carcere la zona ideale per fare proselitismo e raccogliere adepti. Sono infatti oltre 200 gli osservati Il cibo Le prescrizioni islamiche (la carne halal, il divieto di mangiare maiale) sono ignorate: «Chi può, paga e ordina la carne halal. Per il resto, cerchiamo di evitare il maiale» Nel Corano Al versetto 8 della Sura Al Insan parla del detenuto: ricordando che chi è in carcere è «bisognoso di attenzioni quanto l’orfano e il povero» Il dato preoccupa non tanto per il numero di osservati speciali quanto perché è chiaro che si fa poco o nulla in concreto per combattere la radicalizzazione in carcere. Sull’islam si procede ancora a tentoni, come quando si parla di aprire nuove moschee. Sul tavolo c’è un protocollo d’intesa appena firmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e l’Ucoii, per la formazione di futuri ministri di culto (appena 14 candidati in attesa di formazione), per far fronte a un problema che è già passato, presente e futuro insieme. A Rossano Calabro (in provincia di Cosenza) sono recluse almeno 21 persone accusate di terrorismo internazionale. Negli istituti di pena, secondo le analisi e i monitoraggi dello stesso ministero, gli incontri di preghiera ci sono eccome, ma solo 52 istituti dispongono di un locale apposta, mentre in 132 il culto è esercitato nelle celle o in locali occasionali. Ma a preoccupare di più, in realtà, è la prevenzione specializzata. Perché a leggere la scheda di monitoraggio del ministero si scopre che sono solo 9 gli imam che hanno accesso alle carceri, 14 i mediatori culturali. Davvero pochi rispetto a una percentuale del 35% di musulmani tra i detenuti totali nelle carceri italiane. Lo stemma dell’Isis Singolare il caso dell’ex detenuto Mohammed Carlos Gola, un giovane brasiliano convertito all’islam, che si è fatto conoscere alle cronache per aver denunciato e vinto la causa contro le discriminazioni subite in carcere in quanto musulmano. Oggi con lui è possibile parlare solo in presenza del suo avvocato. Ma a visionare un video dove lui e il suo legale spiegano ciò che gli era successo durante la detenzione, non può sfuggire la felpa che Carlos Mohammed indossa con lo stemma dell’Isis in bella evidenza. È senz’altro il caso di chiedersi come sia accaduto che questo ragazzo abbia abbracciato il radicalismo dell’Isis in carcere e perché, una volta uscito, non abbia poi più voluto farne a meno. Serve attenzione «I sentimenti, di rabbia, discriminazione, disturbi psicologici di vario tipo, di vendetta e rivendicazione verso la giustizia italiana, vista dal proprio vissuto come ingiusta, possono trovare rifugio nel messaggio estremista - spiega Husein -, per questo il rischio della radicalizzazione è presente e ha bisogno di strategia. Mi è capitato molte volte di correggere questo messaggio estremista, ma chi mi dice che io ci sia riuscito sempre e che invece non trovi risposta in altri luoghi di detenzione dove invece c’è il vuoto?» La comunità dei detenuti di fede islamica, insomma, può giocare due ruoli opposti. Se la si incontra con un modello costruttivo di integrazione, come prova a fare da volontario Husein, può produrre dialogo. Se rimane fuori controllo, gestita esclusivamente dai detenuti - come i dati del ministero dicono che accada oggi non c’è da stupirsi se le carceri italiane si trasformano in una palestra di estremisti. In questi casi l’islam dà una solida ideologia, che ha dimostrato di far breccia anche su chi vive in condizioni migliori di un detenuto. Proprio il detenuto di cui parla il Corano al versetto 8 della Sura Al Insan, descrivendolo come bisognoso di attenzioni quanto l’orfano e il povero. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Primo Piano .11 . RELIGIONE E SOCIETA’ I momenti dell’esodo 1 Il primo pogrom, con 132 ebrei uccisi, avvenne nel 1945 dopo una serie di disordini scoppiati a seguito di una partita di calcio con dei musulmani giocata in un campo di Tripoli A Roma rinascono gli ebrei di Tripoli In 3000 scapparono dalla Libia in fiamme In fuga dai pogrom del Dopoguerra, si stabilirono nel Quartiere Africano Oggi sono una comunità unita, che ricorda l’esodo e la propria seconda vita La storia ARIELA PIATTELLI ROMA 1 Il secondo pogrom scoppiò nel 1948 poco dopo la decisione dell’Onu di far nascere in Palestina lo Stato d’Israele. Vennero saccheggiate case e sinagoghe. Ci furono 13 morti tra gli ebrei. 1 Mentre la Libia diventava indipendente, molti ebrei fuggirono. Si calcola che dei circa 36.000 ebrei presenti ai tempi degli inglesi, con re Idriss al-Senussi erano rimasti appena seimila ebrei 1 Il terzo pogrom ebbe vita nel 1967 durante la Guerra dei Sei Giorni. Dopo un periodo di relativa calma, alcuni sacerdoti musulmani avevano preso a proclamare il jihad. Morirono 17 ebrei. Roma è rinata la Tripoli ebraica. Una cultura sommersa ha ricominciato a vivere nella zona che oggi ospita gli ebrei fuggiti dalla Libia. Si trova al nord del centro, il Quartiere Africano, che comprende vie intitolate alle ex-colonie italiane, come viale Somalia, viale Etiopia, viale Eritrea e, ironia della sorte, viale Libia: una zona tranquilla, residenziale, abitata prevalentemente da famiglie italiane, con strutture, parchi e servizi. Nell’estate del ’67 piazza Bologna, incastonata nel Quartiere Africano, era affollatissima, una rete di comunicazione per ritrovarsi e connettersi. Trovare un familiare, un contatto, un indirizzo. Intanto a Fiumicino atterravano i voli partiti da Tripoli, carichi di profughi ebrei libici, fuggiti, scampati alla morte e alle rivolte arabe che chiedevano la loro testa. In Libia dopo i sanguinosi pogrom e un periodo di relativa calma, lo scoppio della Guerra dei Sei Giorni diventò il pretesto per una nuova caccia all’ebreo. A Roma sbarcarono in seimila, un gruppo proseguirà il viaggio per Israele, gli altri, circa tremila, resteranno nella Città Eterna. E piazza Bologna diventerà per molti anni terra di confronto, in cui come in una terapia psicanalitica a cielo aperto, ognuno affrontava il trauma della fuga, mentre i figli si rimboccavano le maniche e diventavano nuovi italiani. Oggi questa zona è epicentro, insieme al Vecchio Ghetto, di vita ebraica. Quattro sinagoghe di rito tripolino, ristoranti caratteristici, negozi, macellerie kasher, vivono in armonia con la città. La prima sinagoga di rito tripolino fu organizzata all’indomani dell’arrivo in via Garfagnana, e visto che gli ebrei libici sono religiosi, si è sen- A Ricordi Hamos Guetta, imprenditore nella moda, affronta il trauma organizzando cene aperte al pubblico in cui si raccontano le storie della fuga Anni Cinquanta La vita Una via di Tripoli durante gli Anni 50 Giovani a Tripoli nel marzo del ’48. In quell’anno erano ancora presenti pogrom La Pasqua Un’immagine con bambini della Pasqua ebraica festeggiata a Tripoli Fuori dalla sinagoga Matrimoni Una festività religiosa in una delle sinagoghe distrutte durante i pogrom Donne durante il rito della Hanna durante un matrimonio, sempre a Tripoli tita l’esigenza di aprirne altre. Un vecchio cinema rimesso a nuovo diventò la sinagoga Beth El, che adesso ospita fino a settecento fedeli a funzione. Il leader è Shalom Tesciuba, nato a Tripoli nel ’34. Tesciuba, insieme ad altri “padri”, ha guidato gli ebrei tripolini di Roma fino ad oggi. «In questa zona viveva già qualche nostra famiglia - spiega Tesciuba -, così è stato naturale stabilirci qui». Alcuni passarono per campi profughi e altri alloggi, prima di arrivare nel Quartiere Africano: una residenza temporanea fu una piccola pensione a Trastevere, la Locanda Carmel gestita da Miriam Zard, una signora ebrea tripolina, che fece la crocerossina durante il pogrom del ’46. Miriam era l’unica ad assicurare ai profughi un servizio kasher. Insieme a lei tanti ebrei romani aiutarono i profughi. «Oggi dice Tesciuba - siamo perfettamente integrati nel quartiere. Rispettiamo i nostri vicini e loro rispettano noi. Abbiamo ottimi rapporti con la parrocchia accanto, ci facciamo gli auguri e ci scambiamo doni per le feste». Nel corso degli anni Shalom ha ricoperto cariche nella comunità ebraica di Roma. Lui bussa alle porte di chi ha bisogno per fare «tzedakà», beneficenza (letteralmente significa «giustizia», per bilanciare il mondo), ma ci tiene a ricordare che «questo è un principio importante per tutti gli ebrei». A Tripoli c’era la tradizione del «Mharma»: quando qual- cuno aveva bisogno di soldi, si apriva un fazzoletto, ognuno metteva un po’ del suo e si faceva una raccolta. Le tradizioni tornano nei riti delle loro sinagoghe. È l’eco di una cultura sommersa, riportata alla vita dai padri per consegnarla ai figli. Un figlio, Hamos Guetta, è arrivato a piazza Bologna a 11 anni. È imprenditore nella moda e ha trovato il modo di affrontare il trauma della fuga da Tripoli raccontando la sua storia, preparando cene aperte al pubblico, andando in tv. «La nostra fuga fu difficile, passammo per le rivolte, per gli incendi, non ci fu alcuna pietà per gli ebrei - racconta Hamos -. Arrivammo soltanto con i vestiti che indossavamo. A Roma nulla ci ricordava Tripoli, se non noi stessi. Volevamo essere italiani e staccarci da quel mondo che avevamo lasciato. Adesso i nostri figli studiano all’università e lavorano, conoscono la nostra storia e ci interrogano su essa». È l’elaborazione della memoria, che passa per tre generazioni, contese tra la nostalgia e il taglio netto con il passato. «Il trauma è stato molto profondo spiega David Meghnagi, psicanalista, fuggito da Tripoli a 18 anni -. All’inizio degli anni ’60 gli ebrei libici vivevano una breve pausa, dopo altre persecuzioni e pogrom. Quindi ci troviamo davanti ad una catena cumulativa di traumi non elaborati, ma dove funziona la resilienza, e dove l’arrivo in Italia rappresenta una liberazione». Meghnagi dà un’interpretazione sulla scelta del Quartiere Africano: «E’ il ritorno del rimosso, qualcosa da cui sei fuggito ti insegue. La nostalgia del non vissuto emerge». Il trauma segnò profondamente i bambini di allora, alcuni cancellarono la vita precedente per rinascere in Italia. In viale Libia è arrivata ad otto anni Claudia Fellus e adesso è vice presidente della comunità ebraica di Roma. «Io credo che mio padre abbia scelto di vivere in viale Libia per assonanza, per nostalgia. Io - racconta non avevo alcun ricordo di Tripoli. Era come se fossi nata a Roma. Solo le immagini della guerra in ex Jugoslavia, le grandi migrazioni dal Kosovo, hanno riportato alla mia mente la condizione di profuga: così sono andata in analisi per ricordare la mia vita precedente. Il mio ultimo ricordo di Tripoli è la fuga, la macchina di mio padre incendiata». La fuga degli ebrei dai Paesi Arabi è avvenuta in silenzio. All’epoca furono in pochi a parlarne. «La nostra storia - prosegue Fellus - insegna che non puoi nasconderti dietro al tuo dramma, ma devi andare avanti. Qui in Italia oscilliamo tra la volontà di respingere i nuovi profughi e l’accoglienza tout court. Dovremmo invece esigere il rispetto dei valori per i quali abbiamo combattuto nei secoli, lo dico da italiana. Valori che noi abbiamo rispettato e condiviso, e lo dico da profuga. Ebrea libica». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA 8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 IN BILICO IL CONTROLLO DEL PARLAMENTO. KHAMENEI: IL NOSTRO È UN PAESE SAGGIO Rohani rivendica il successo “In Iran c’è un’aria nuova” I moderati conquistano Teheran, nelle zone rurali in testa i conservatori FRANCESCA PACI ROMA Mentre gli scrutatori macinano le ultime schede che confermano l’affermazione dei riformisti iraniani, il presidente Rohani, uscito con buoni voti da questo primo esame sull’accordo nucleare, twitta agli elettori orgoglio e soddisfazione: «Con il vostro voto avete creato una nuova atmosfera, mi alzo in piedi di fronte a voi». Anche il suo alleato Hashemi Rafsanjani si affida ai social, ammettendo di fatto il peso dei giovani nella spinta 30 seggi Quelli conquistati dal blocco moderato e riformista a Teheran ovvero tutti quelli a disposizione. Nelle zone rurali secondo Press Tv guidano i conservatori Personaggio al cambiamento del paese: «La competizione è finita, è il momento di unità e cooperazione». L’Iran volta pagina? Di certo siamo di fronte ad un risultato notevole se anche la Guida Suprema, il per ora sconfitto ayatollah Khamenei, riconosce il senso dell’alta affluenza dichiarando che «l’Iran è un Paese saggio e determinato». L’esito del voto di venerdì pare netto, ma la situazione è fluida. I riformisti di Rohani stravincono nella cosmopolita Teheran (30 seggi su 30) e accarezzano il traguardo di essere non solo la prima forza politica del prossimo Parlamento, il Majlis, ma di ottenerne la maggioranza (i loro candidati hanno guadagnato il 30% e quelli indipendenti il 20%). Inoltre, tanto Rohani che Rafsanjani sono stati eletti nell’Assemblea degli Esperti, l’organo che sceglierà il successore di Khamenei, il ruolo che ha tuttora in mano le chiavi del Paese. Ma l’Iran ha molte anime e secondo la governativa Press Tv il blocco degli ultraconservatori potrebbe ancora conquistare le zone rurali e rimettere in discussione il 50% del Parlamen- 13 donne Sarebbero quelle elette al Majlis. Il dato non è ancora confermato e potrebbero essere di più Nessuna invece è stata scelta per l’Assemblea degli Esperti to (le 8 principali città del Paese dove vive metà della popolazione assegnano 57 dei 290 seggi). Maggioranza o meno (c’è un ulteriore ballottaggio a fine aprile), il presidente Rohani ottiene il consenso popolare al negoziato sul ridimensionamento del nucleare che ha portato a casa giocando di sponda con Obama. L’allentamento delle sanzioni non ha fatto in tempo a ridare fiato all’economia iraniana né lo farà a stretto giro. La strada è lunga e non in discesa, ricordano i dissidenti più irriducibili. Per questo il leader dei riformisti e super vincitore Reza Aref ha invitato i suoi sostenitori a non scatenarsi per le strade. I risultati non sono ancora ufficiali (non è ancora chiaro per esempio se siano state elette 13 donne o di più, ma nessuna nell’Assemblea degli Esperti), i Guardiani della Rivoluzione parlano poco ma si dicono certi che «i vincitori delle elezioni faranno il loro meglio per proteggere la dignità, il potere e l’indipendenza dell’Iran». La Storia è appena cominciata. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gli uomini chiave CLAUDIO GALLO la rivoluzione dei signor nessuno, la Bastiglia dei numeri due. Niente personaggi carismatici come Mir Hossein Mousavi per cui sembrava quasi bello farsi spaccare la testa in piazza, niente onde verdi a urlare slogan imbarazzanti nelle strade. Sempre più saldo alla guida del governo dopo il voto di venerdì, che, almeno a Teheran è stato un plebiscito in suo favore, Hassan Rohani è il politico iraniano più famoso nel mondo. Ma prima chi lo conosceva? Certo, incarichi prestigiosi, mai però in prima fila. Un apparatchik, come dicono i russi. Idem per Mohammed Reza Aref, possibile presidente del nuovo Parlamento: un abile tecnocrate diventato vice di Khatami. È Mousavi Rohani Karrubi Larjani Khamenei Jannati Riformista, nel 2009 fu rivale di Ahmadinejad Moderato, dal 2013 è presidente Riformista, dal 2011 agli arresti domiciliari È il leader conservatore del Parlamento il successore di Khomeini dal 1989 Ultraconservato re, è stato eletto fra gli «Esperti» Estero .13 DUPLICE ATTENTATO L’Isis fa strage di sciiti A Baghdad oltre 70 morti GIORDANO STABILE INVIATO A BEIRUT Il primo kamikaze è arrivato in moto e si è fatto esplodere davanti a un negozio di telefonia, affollato nel pomeriggio domenicale. Il secondo, a piedi, ha colpito in mezzo alla gente che cercava di soccorrere i feriti. L’effetto è stato devastante: il mercato trasformato in un lago di sangue, brandelli di corpi assieme a indumenti fatti a pezzi. Più di settanta i morti, cento feriti gravi, molti in fin di vita. L’Isis è tornato a far strage così nel cuore sciita di Baghdad, Sadr City, e ha dimostrato che è ancor capace di penetrare nella capitale dell’Iraq. Un colpo secco mentre vicino a Mosul continua a imporre la sua legge: per mantenere compatti i ranghi 12 jihadisti sono stati «giustiziati» nella piazza principale. Erano accusati di aver abbandonato le armi e di essersi rifiutati di combattere. Il doppio attentato suicida di Sadr City è arrivato dopo una serie di attacchi nei sobborghi. Prima l’assalto contro una postazione delle truppe governative ad Abu Ghraib, vicino all’aeroporto internazionale e al famigera- Aref e la squadra di “riserve” diventati i volti dei nuovi riformisti L’ ex ministro con Khatami guida il fronte dei pragmatici Nel 2013 lasciò spazio a Rohani, ora diventerà il mediatore con i falchi Spiega Siavush Randjbar-Daemi, professore di storia iraniana all’Università di Manchester: «Aref è un riformista mite ma determinato. La sua partecipazione al governo Khatami del 1997-2005, prima come ministro poi come vicepresidente, gli conferisce un pedigree accettabile ai sostenitori di Khatami e Rohani. Con la sua difesa di Moussavi durante le presidenziali del 2013 si è assicurato l’ammirazione dei seguaci dell’Onda verde, che lo hanno votato in massa. Aref non ha però il carisma dei due leader incarcerati, ed è più propenso alla diplomazia di palazzo che alla folla. Se diventerà presidente del Parlamento, potrà fare da cerniera tra gli alleati di Rohani e i conservatori». Nessuno sa ancora quale sarà la composizione del Parlamento, è possibile che riformisti e conservatori si ritrovino spalla a spalla. Con la differenza che il partito del cambiamento ha avuto dal voto un incoraggiamento che i falchi si sognano. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Più a suo agio a palazzo ABEDIN TAHERKENAREH/EPA Mohmmad Reza Aref con la moglie festeggiano dopo l’ottimo risultato elettorale 2009 onda verde Il regime teocratico di Khamenei represse nel sangue la rivolta riformista e incarcerò molti dei suoi leader tano imprevedibili, sotto l’effetto dell’effervescenza della società iraniana. Così il gioco riparte dalle nuove posizioni. Finora Khamenei si è dimostrato un buon giocatore di scacchi, salvo rovesciare la scacchiera quando la partita si complica, come con l’onda verde del 2009. L’ingegnere «americano» Mohammed Reza Aref è l’uomo che incarna la nouvelle vague riformista-moderata. Laurea in ingegneria a Stanford, inglese fluente, ex ministro delle Tecnologia, ama farsi fotografare insieme con la moglie Hamideh, dermatologa, che indossa un velo grigio griffato invece del manto scure delle tradizionaliste. Disponibile, la voce sottile, è l’uomo da cui gli iraniani comprerebbero un’auto usata (forse non quelli dei quartieri proletari di Teheran sud...). La sua campagna elettorale ha riprodotto fedelmente le Giovani I nuovi leader riformisti sono riusciti ad attirare il voto dei giovani seguaci dell’Onda verde L’attentato a Sadr City to carcere delle torture, a soli 25 chilometri dalla Zona Verde, il centro blindatissimo degli edifici governativi e delle ambasciate. Tre auto kamikaze hanno colpito i soldati, poi da un silos gli islamisti li hanno bersagliati con mitragliatrici e granate. Almeno 27 i militari uccisi. Altri 14 civili sono invece morti in due attacchi a Mahmoudiya, 30 chilometri a sud di Baghdad, e nel distretto di Dora. L’Isis ha celebrato con un comunicato della sua agenzia Aamaq, sul Web: «Le nostre spade non cesseranno mai di tagliare le teste ai miscredenti politeisti, ovunque si trovino». Il riferimento è alla comunità sciita. Giovedì, in un altro attacco a una moschea, l’Isis aveva già ucciso 15 persone. Un ritorno in forze dopo la sconfitta a Ramadi, nella provincia sunnita dell’Anbar, e i primi scricchiolii a Falluja, la roccaforte islamista vicino a Baghdad. Per il premier Haider alAbadi è un colpo di coda: «Questa banda di terroristi è capace solo di attaccare civili», ha commentato su Facebook. Ma l’azione del governo è ora frenata dalla crisi di bilancio dovuta al crollo del prezzo del petrolio e alla fronda delle fazioni sciiti oltranziste, escluse dalla controffensiva nell’Anbar. Il leader Moqtada al-Sadr ha radunato una folla enorme sabato proprio a Sadr City e minacciato di «marciare sulla Zona Verde». posizioni di Rohani: gli effetti dell’accordo nucleare devono essere visibili al più presto nell’economia e nella vita di tutti i giorni. Con il Capo dello stato il gioco di squadra ha già funzionato: nel 2013 Aref ritirò la candidatura alle presidenziali per spianare la strada a Rohani. La repressione La repressione del 2009 e le varie tagliole istituzionali che la Guida suprema dissemina ad ogni appuntamento politico hanno fatto strage di riformisti doc, prima ancora che potessero incidere. Ma è accaduto come nei film sulle battaglie napoleoniche: la prima fila della guardia imperiale falciata dal fuoco nemico: avanti la seconda! Sono rimasti i pragmatici, i ragionevoli, i riflessivi. Per questo i media non sanno più se chiamarli moderati o riformisti. Nella forzata convergenza al centro, i confini tra una posizione e l’altra si sono assottigliati. Oggi a Teheran è vero che «il coraggio uno se lo può dare». Rohani, ad esempio, senza rinunciare alla sua granitica prudenza, ha saputo prendere posizioni rischiose. Agli albori della rivoluzione russa, si discuteva sul ruolo dell’individuo nella storia. È la storia a fare i grandi uomini e non viceversa, diceva il professor Plekhanov. Nel suo infinito sforzo conservativo, l’ayatollah Khamenei elimina dal gioco politico chiunque rappresenti una larvata minaccia allo status quo. I posti vuoti sono allora rimpiazzati dalle seconde file che però, dopo poco, diven- . 1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Estero .15 Nello Zimbabwe alla fame Mugabe celebra il suo mito Il presidente 92enne, al potere dal 1980, festeggia il compleanno spendendo 800mila dollari in un Paese dove si vive con 2 al giorno Personaggio JEKESAI NJIKIZANA/AFP LORENZO SIMONCELLI PRETORIA na torta gigante con la forma dell’Africa e, poesie, canti rivoluzionari e l’ennesima staffilettata all’Occidente. Così Robert Mugabe, il capo di Stato più vecchio al mondo, ha celebrato il suo 92esimo compleanno. Una festa da 800mila dollari a Masvingo, sud dello Zimbabwe, una delle zone più colpite dalla siccità causata da El Niño. U Un Paese in bancarotta Manca l’acqua, gli animali muoiono disidrati e le riserve di mais scarseggiano. Un’emergenza alimentare che coinvolge 3 milioni di zimbabwani arrivati a nutrirsi con bacche selvatiche pur di placare i morsi della fame. Secondo Eddie Cross, storico parlamentare dell’Mdc, l’unico partito all’opposizione, bisogna importare 120mila tonnellate di mais al mese per sfamare la popolazione. Un’operazione da 1 miliardo di dollari, troppi per le casse dello Zimbabwe, prosciugate La torta di compleanno fatta a forma di Africa retorica anti-occidentale durante l’ultimo discorso da Presidente dell’Unione Africana. 3 Gli aiuti dell’Occidente milioni Gli abitanti dello Zimbabwe senza cibo su una popolazione di 13 120 mila Le tonnellate di mais al mese che sarebbero necessarie per riuscire a sfamare la popolazione del Paese AARON UFUMELI/EPA Robert Mugabe con la moglie Grace, 40 anni più giovane di lui da 36 anni di governo Mugabe. Ecco allora l’estrema richiesta di soccorso alla comunità internazionale, ma non a tutti costi. «Se gli aiuti sono vincolati alla legalizzazione dei matrimoni gay nel nostro Paese – ha tuonato dal palco il “vecchio Bob” – non li vogliamo». Ancora al comando L’ennesima dimostrazione che, a 92 anni suonati, nonostante ripeta gli stessi discorsi in Parlamento, scompaia per settimane dalla scena pubblica e cada dal palco dei comizi, Robert Mugabe è ancora il signore dello Zimbabwe. Guida il Paese africano ininterrottamen- te dal 1980, quando «The Old Man», uno dei tanti soprannomi affibbiatigli, cacciò gli odiati bianchi inglesi dall’ex-Rhodesia. Un’impresa che, ancora oggi, gli vale il rispetto dei suoi quasi coetanei colleghi africani. Presidenti ultrasettantenni, da decadi al potere, sempre più distanti da una popolazione che ha in media 18 anni ed ancorati ad una retorica anticoloniale che vede in Mugabe un’icona indiscussa. «Sono ovunque, se non fisicamente, attraverso Ong, spie, anche con gruppi armati. Ci raccontano che vengono per aiutarci. Ma come?» - ha tuonato il «vecchio Bob» con la sua tipica Cristianamente è mancato ai suoi cari Serenamente è mancato all’affetto dei suoi cari Ippolito Gays Elio Ferrero Guido Grom anni 84 L’annunciano: la moglie Sandrina Chiabotto; i figli Giuseppe con Ling, Alessandro con Caterina, Andrea con Stefania; i nipoti Francesco, Cristina, Virginia, Silvia, Graziella e parenti tutti. Funerali in Leinì martedì 1 marzo alle ore 15 dall’abitazione via Caselle 15 ed in parrocchia alle ore 15,15. Veglia di Preghiera in parrocchia Leinì lunedì 29 febbraio ore 20,30. Un ringraziamento particolare alla dottoressa Massucchetti, al prof. Cozza per le amorevole cure e assistenze prestate. Il presente è partecipazione e ringraziamento. - Leinì, 28 febbraio 2016 O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè Partigiano anni 88 Dolorosamente lo annunciano: la figlia Laura, gli adorati coscritti Ilario, Giovanni e parenti tutti. Un particolare ringraziamento al personale tutto della Casa di Riposo Immacolata di Giaveno, al dott. Mauro Gottero e alle signore Cinzia, Antonella e Natasha. I Funerali avranno luogo in Rivoli martedì 1 marzo alle ore 10,30 nella cappella di Bruere. - Rivoli, 28 febbraio 2016 O.F. Baudano - tel. 011.9585038 Ne danno il doloroso annuncio la moglie Rosanna, i figli Federico con Chiara ed il piccolo Romeo, Fabrizio con Nadia ed i piccoli Riccardo e Giulia. I Funerali avranno luogo martedì 1 marzo 2016 alle ore 10,30 nella chiesa parrocchiale di Odalengo Piccolo. Si ringraziano tutte le persone che vorranno esserci vicine. - Odalengo Piccolo, 28 febbraio 2016 I cugini Carlo, Maria, Annamaria, Rosina, Giuseppe, Marina Chiabotto, Sabina, Giovanni e Lina Verderone e famiglie partecipano al dolore. Le famiglie Mecca e Chiadò si uniscono al cordoglio. E’ mancato un uomo buono e generoso Guglielmo Mario Bersia Direttore d’azienda lasciando nel pianto l’amata moglie Lucia, i cari figli Carlo con Maria e Giulia, Giorgio con Anna e l’adorata nipote Carlotta. Un sincero ringraziamento ai dottori Massimo Mao e Mario Mariani. Un grazie alla cara Antonella e Teresa. S. Rosario lunedì 29 ore 18, Funerale martedì 1 ore 9,30 parrocchia Maria Ausiliatrice. Guglielmo Mario riposerà nella cappella di famiglia nel cimitero di Borgaretto. Non fiori ma donazione alla FARO. Iban IT33 G076 0101 0000 0003 3651 100. - Torino, 28 febbraio 2016 Adriana, Emilio con Carla, Federica con Riccardo partecipano, con affetto, al dolore di Lucia, Carlo e Giorgio e famiglie nel ricordo del caro MINO. Ci ha lasciato Franca Aprato ved. Caviglia Un bene immenso. La tua famiglia. Rosario stasera ore 17,15 parrocchia Crocetta. Funerali domani ore 10 parrocchia Crocetta. Un ringraziamento al dott. Sandro Rolfo. - Torino, 27 febbraio 2016 O.F. Ispa - tel. 011.641082 Franco e Melita con Marco e Natasha sono affettuosamente vicini ad Antonella, Emanuela e Rosalia in questo tristissimo momento. E’ mancato Lucio Trovato amico prezioso. Annamaria, Massimo e Umberto. - Moncalieri, 28 febbraio 2016 La famiglia Giraudi è affettuosamente vicina alla famiglia Bajetto per la scomparsa del caro Gianni Bajetto ricordandone i lunghi anni trascorsi insieme in fraterna amicizia. - Torino, 28 febbraio 2016 Antonio Noto e famiglia ricordando con vera amicizia GIOVANNI, si uniscono al dolore di Lidia e Gianpaolo. ANNIVERSARI cav. mº Salvatore Alfarone prof. Clara De Nicolò Alfarone ... e nell’aria soavi vibravano le note. Rimembrando. - Torino, 29 febbraio 2016 Pietro Marmo il grande marinaio sommergibilista di anni 94 Lo annunciano: i figli Gabriella, Deborah e Davide, il fratello Aldo, unitamente ai familiari tutti. Funerali martedì 1 marzo ore 9 nella parrocchia S. Anna, via Giacomo Medici. Recita del S. Rosario, oggi, 29 febbraio alle ore 17,45 nella parrocchia stessa. La presente è partecipazione e ringraziamento. - Torino, 28 febbraio 2016 Ricordo Ciao Improvvisamente e serenamente ci ha lasciato all’età di 79 anni Luca Bernardelli esempio di impegno civile e professionale per un miglior giornalismo. Con rimpianto, Livio Zanotti. - Buenos Aires, 28 febbraio 2016 2008 milioni Sono stati stanziati dall’Unione europea per riuscire a dare da mangiare a metà della popolazione 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI IL PRESIDENTE CONTRO LA SCARCERAZIONE DI CAN DUNDAR ED ERDEM GUL Turchia, Erdogan: non accetto la sentenza della Corte sui giornalisti FRANCESCO IANNUZZI Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non ha per nulla gradito la sentenza della Corte costituzionale che ha giudicato arbitrario l’arresto di due giornalisti dell’opposizione colpevoli di aver pubblicato articoli e mostrato un filmato in cui veniva mostrato il traffico d’armi dalla Turchia alla Siria su camion scortati dai servizi segreti. «Sono rimasto in silenzio quando la Corte si è espressa. Ma io non devo rispettare o accettare la sentenza. Voglio fare questa precisazione. Io non devo obbedire», ha detto Erdogan. «Questo non ha niente a che fare con la libertà di stampa. Questo è un caso di spionaggio», ha concluso il presidente turco. Da parte sua dopo la scarcerazione il direttore Can Dundar aveva ringraziato il presidente Erdogan perché «mettendoci in prigione ha portato il caso del passaggio segreto di armi dalla Turchia alla Siria sotto gli occhi dell’opinione pubblica mondiale». Ma ha anche dovuto ammettere che «ci siamo dovuti fermare. Quel servizio ha mostra- to il coinvolgimento del nostro Paese nella guerra in Siria. Ora sappiamo quanto questa trama sia importante. La stampa da noi non è libera», ha aggiunto Dundar. Nonostante la loro liberazione i due giornalisti rischiano comunque una condanna all’ergastolo nel processo che prenderà il via il 25 marzo prossimo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 2016 Stampa scomoda Aldo Coatto Nel cuore. 2012 234 In estasi diplomatici e presidenti accorsi da ogni angolo del Continente per salutarlo. Gelati i rappresentanti della tanto odiata «Europa colonialista», che nel quartier generale dell’Ua ad Addis Abeba hanno dovuto assistere all’ennesimo show di Mugabe da spettatori paganti. Solo lo scorso anno, l’Ue ha stanziato 234 milioni di euro in aiuti umanitari per sfamare la metà dei 13 milioni di zimbabwani che vive ancora con meno di 2 dollari al giorno. Tuttavia, Bruxelles ha da poco confermato il divieto d’ingresso in qualsiasi Paese dell’Unione a Mugabe e consorte e l’embargo sul commercio di armi. Relazioni tese, ma a 15 anni dall’indigenizzazione delle terre, che ha costretto i contadini bianchi di origine inglese a cedere i campi ai neri locali, con conseguente crollo della produzione di mais e tabacco, lo Zimbabwe è in piena emergenza. E questa volta i nuovi amici di Mugabe, i cinesi che a suon di yuan si sono comprati quasi l’intero Paese, sembrano stanchi di finanziare progetti i cui soldi finiscono regolarmente nelle casse della cerchia magica dei veterani che hanno liberato lo Zimbabwe dagli inglesi. Intanto all’ombra del vecchio padre-padrone la lotta per la successione è già iniziata. La moglie Grace, 40 anni più giovane, è stata capace negli ultimi tempi di abbandonare la figura di «first lady» e scalare i vertici dello Zanu-Pf (Zimbabwe African National Union Patriotic Front), il partito di Mugabe. Dall’altra parte il «Team Lacoste», così soprannominato per la leadership di Emmerson Mnangagwa, detto «il Coccodrillo», stalinista e rappresentante della vecchia guardia dei veterani nella lotta per la liberazione. Per le strade dissestate di Harare, capitale di uno Stato economicamente fallito, in cui circolano solo più monete straniere, la gente aspetta la morte di «The Old Man». 29 febbraio 2016 dott. Luigi Zanini Per sempre nel mio cuore. Angela. Can Dundar ed Erdem Gul, rispettivamente direttore e capo dell’ufficio di Ankara del quotidiano Cumhuriyet sono stati rimessi in libertà il 26 febbraio dopo una detenzione di 92 giorni con l’accusa di «spionaggio», «minaccia alla sicurezza nazionale» e «supporto a organizzazione terroristica». Il loro arresto aveva, però, attirato la condanna internazionale preoccupata per la stretta del governo sulla libertà di stampa in Turchia. RUSSIAN EMERGENCY MINISTRY/EPA NELL’ARTICO RUSSO Esplosioni in una miniera di carbone: 36 morti 1 Trentasei persone sono morte nella miniera di carbone di Vorkuta, nell’Artico russo, dove tre esplosioni, avvenute nei giorni scorsi e dovute a fughe di gas, hanno causato dei crolli. Lo riferiscono i servizi di emergenza russi, precisando che tra le vittime ci sono anche 5 soccorritori.Al momento dell’esplosione, nella miniera si trovavano 110 minatori. Circa 80 sono stati tratti in salvo. 1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Cronache .17 . BUFERA DI NEVE TRA ITALIA E FRANCIA, INTERROTTI I COLLEGAMENTI MARITTIMI TRA NAPOLI, CAPRI E ISCHIA EX VERTICI DI SOGIN Maltempo, un morto in Calabria In Piemonte deraglia un treno Appalti per l’Expo Assolti Nucci e Alatri MILANO L’uomo schiacciato da un albero. Una frana ha fatto uscire dai binari il convoglio: tutti illesi TORINO Ha provocato disagi e incidenti, ma anche la morte di un agricoltore in provincia di Reggio Calabria, il maltempo che sta imperversando dal Nord al Sud del Paese, con bufere di neve, vento forte, mareggiate e temporali. La vittima, Rocco Montorro, di 51 anni, è rimasta schiacciata da un eucalipto di grandi dimensioni che, per il forte vento, si è abbattuto sulla sua automobile. La tragedia è avvenuta a Candinoni, nella piana di Gioia Tauro. Inutili i soccorsi: l’agricoltore, che stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro in campagna, è morto sul colpo. Non è escluso che sia legata al m a l t e m p o, ma non ci sono certezze, anche la morte di un uomo di 50 anni, annegato nel veronese dopo essere scivolato nel fiume Tione, mentre era in compagnia di alcuni amici. All’origine della disgrazia forse il terreno reso viscido dalla pioggia. Se quello avvenuto in Calabria è stato il più grave, sono stati numerosi gli incidenti provocati dal maltempo. Un treno regionale è deragliato in Piemonte per un frana provocata dalle forti piogge: è accaduto in provincia di Biella, tra Cossato e Rovasenda. Sul convoglio, che era diretto a Novara, viaggiavano 13 passeggeri, rimasti illesi anche se nel gruppo di maestri che 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI to il conto. «La signora ha concordato un doppio piano di rientro: il primo lo ha già completato e per il secondo ha pagato l’ultima rata il 31 gennaio – spiega l’avvocato Riccardo Crovi – A maggio del 2015, però, Equitalia ha inviato altre due cartelle per un totale di circa 10 mila euro. La soluzione migliore sarebbe stata quella di aggiungere la somma al piano di rientro già studiato con l’agenzia di riscossione. Invece, non le hanno dato il tempo. L’agente si è presentato all’improvviso e ha commesso più di una irregolarità. La più grave è quella di aver pignorato l’auto di una disabile». C’è una legge che lo dice espressamente: i mezzi dei disabili non possono essere sequestrati. Ma per Alessandra la vita è cambiata da un giorno all’altro, per una ragione che lei non riesce a capire. Per ora è chiusa in casa: non può uscire e non può neanche andare a scuola. E deve sperare di non star male. «Io non ho mai avuto guai con la giustizia e con le mie poche forze ho sempre onorato tutti i debiti. L’avrei fatto anche stavolta. Invece, mi sono trovata sulla porta di casa un ufficia- le di riscossione che si voleva portar via persino i mobili. Non è accettabile che mia figlia disabile sia costretta a vivere questo incubo. All’agente di Equitalia, tra l’altro, ho spiegato chiaramente, e con le lacrime agli occhi, che quell’auto era il mezzo di trasporto di una ragazza disabile. C’era persino il contrassegno». Di aiutare l’ex commerciante si è fatta carico l’Associazione piccoli proprietari di case di Oristano, che ha subito incaricato un legale per seguire il caso. «Di questa vicenda ora si dovrà occupare la magistratura annuncia l’avvocato Riccardo Crovi - Noi nel frattempo abbiamo già fatto l’istanza di restituzione ma contestualmente presentiamo una denuncia». Equitalia non lo ammette ma si è resa conto del pasticcio. «Il pignoramento non è stato trascritto sul registro automobilistico - dicono dalla direzione regionale di Cagliari - Abbiamo fatto alcuni approfondimenti e nei prossimi giorni restituiremo alla signora i documenti della sua auto». Scuse? No, nessuna. 13 passeggeri Erano sul treno deragliato in provincia di Biella: nessun ferito, solo lievi contusioni per alcuni ANSA Marea in ascesa Acqua alta Venezia si prepara Ruspe in azione Forti nevicate in Piemonte, nel Cuneese (nella foto uno spazzaneve a Limone Piemonte) e in Liguria, in Val Bormida, dove il manto è arrivato a 40 centimetri erano in viaggio per frequentare un corso di aggiornamento alla Bicocca di Milano, qualcuno ha riportato lievi contusioni. L’incidente ha provocato l’interruzione della circolazione ferroviaria sulla linea, lungo la quale è stato allestito un servizio bus sostitutivo. Il Piemonte è tra le regioni più colpite dal maltempo. Una bufera di neve (novanta centimetri al colle di Tenda, tra Italia e Francia, 70 al Colle della Maddalena, una ventina in pianura) ha investito il Cuneese creando disagi alla viabilità. Analoghi disagi in Liguria, nel Savonese, soprattutto in Val Bormida. Tra Carcare e Cairo Montenotte sono caduti quasi 40 centimetri di neve. Al- 1 È stata ridotta a 130 centimetri sul medio mare, rispetto ai 140 cm stimati sabato, la previsione della punta massima di marea per le 2 della notte a Venezia. Una marea molto sostenuta che, se confermata, sarà accompagnata dal fenomeno dell’acqua alta con l’allagamento di oltre il 40% del suolo cittadino che potrebbe durare oggi e domani. “Uso l’auto per mia figlia disabile Equitalia me l’ha pignorata” Oristano, la crisi ha costretto la donna a chiudere il suo negozio “Non mi hanno dato il tempo di pagare le cartelle: ora è un incubo” La storia NICOLA PINNA ORISTANO uella piccola Renault serviva a vivere: per andare a scuola, per raggiungere il medico e spesso per correre al pronto soccorso. Alessandra, che in realtà non si chiama Alessandra, non si può muovere autonomamente: ha 17 anni, è disabile al cento per cento, e per consentirle di superare le difficoltà imposte da una grave Q beri si sono abbattuti sulle strade bloccando la circolazione tra San Giuseppe di Cairo e Cengio, tra Dego e Giusvalla e Pontinvrea, tra Murialdo e Calizzano e tra Altare e Mallare. Al Sud non è solo la Calabria alle prese con il forte vento, che a Cosenza ha raggiunto raffiche di 135 chilometri l’ora, a Reggio ha scoperchiato tetti, fatto cadere alberi e cartelloni pubblicitari e causato la chiusura al traffico del lungomare, e a Gioia Tauro ha provocato la chiusura del porto. L’intensità con cui sta soffiando lo scirocco e il mare agitato hanno provocato l’interruzione di tutti i collegamenti marittimi tra Napoli, Capri e Ischia. Sono fermi sia i mezzi veloci, sia i traghetti. Solo un aliscafo è riuscito in mattinata ad assicurare alcuni collegamenti tra Capri (dove il vento ha divelto tettoie e abbattuto alberi) e Sorrento, mentre da Ischia una sola nave è riuscita a partire per Pozzuoli. E nel capoluogo campano sono state decine le chiamate ai vigili del fuoco per alberi e rami divelti, pezzi cornicioni crollati, lamiere e gazebo volati e motoveicoli caduti. «Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste». Con questa formula il gup di Roma ha assolto pienamente l’ex amministratore delegato di Sogin Giuseppe Nucci chiamato in causa, due anni fa, nell’ambito del processo per gli appalti di Expo. È stato assolto pure Alberto Alatri (anche nel suo caso «il fatto non sussiste») responsabile dell’Area Amministrazione, Finanza e Controllo della società di dismissione impianti nucleari. Entrambi avevano chiesto il giudizio abbreviato. A Nucci e Alatri era stata contestato il reato di «turbativa d’asta», che sarebbe stato commesso nell’ambito della realizzazione dell’impianto di cementazione dei rifiuti ad alta radioattività di Saluggia (nel Vercellese) aggiudicato il 21 dicembre 2012 all’associazione temporanea di imprese Saipem (come mandatario) e Maltauro (nel ruolo di mandante). Si tratta di un intervento - che è tutt’ora in corso nonostante l’inchiesta - che si attendeva da decenni, visti anche i potenziali riflessi negativi sotto il profilo ambientale (a causa dell’impatto dei rifiuti sull’intero ecosistema della Dora Baltea). L’indagine era stata condotta dalla Procura della Repubblica di Milano che nel 2014 aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per per i manager Nucci e Alatri. La richiesta era stata però respinta dal gip di Milano. Il procedimento è stato successivamente trasmesso, il 31 luglio 2014, per competenza a Roma. Nucci è stato assistito dagli avvocati Riccardo Olivo e Nicola Apa. «Esprimo viva soddisfazione per la sentenza di piena assoluzione che contribuisce a restituirmi la giusta serenità», ha commentato Giuseppe Nucci. malattia, la madre aveva acquistato quella piccola auto. «L’abbiamo comprata, tra l’altro con grossi sacrifici, soltanto per lei. Diciamo che quella macchina, per mia figlia, era l’unico collegamento tra la casa e la vita». Eppure, da qualche giorno quell’auto è sotto sequestro. Pignorata da un agente di Equitalia, che non si è fatto impietosire neppure dall’adesivo arancione sul parabrezza. «Mi ha sequestrato i documenti e ora noi non possiamo più utilizzarla. Mia figlia è bloccata in casa, non può più uscire. Per noi è iniziato l’incubo: se dovesse star male all’improvviso non saprei come fare per portarla al pronto soccorso. Aspettare l’arrivo di un’ambulanza potrebbe esse- Ha detto Quella macchina per mia figlia era l’unico collegamento tra la casa e la vita all’esterno Mi ha sequestrato i documenti e ora noi non possiamo utilizzarla Se dovesse star male che succede? re davvero troppo rischioso». La madre di Alessandra è un’ex commerciante sulla cinquantina. Da poco ha chiuso il suo negozio a Oristano: la crisi le ha tolto la forza di resistere. Negli anni ha accumulato qualche debito ed Equitalia ha presenta- 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Non siamo eroi né “brave persone” e non lo facciamo per motivazioni religiose: crediamo semplicemente che il diritto di essere amati sia universale La storia MARIA TERESA MARTINENGO TORINO on siamo eroi, non vogliamo essere rinchiusi nella gabbia delle “brave persone”, non abbiamo motivazioni religiose. Semplicemente crediamo che il diritto di essere amati sia universale». Marta e Andrea sono “genitori a tempo”, una delle decine di coppie che a Torino rendono possibile il Progetto Neonati, una collaborazione stretta dal Comune con il Tribunale per i Minori per far sì che i bimbi sotto i due anni, allontanati o mai entrati in famiglia, siano affidati alle cure di una coppia (che riceve un rimborso spese) e non a una comunità. Di bambini in affidamento Marta e Andrea (nomi di fantasia) fin qui ne hanno amati nove, gli ultimi quattro piccolissimi. «Siamo volontari. Il volontariato è impegno sociale», dice Andrea, 60 anni, laurea in pedagogia, una vita a occuparsi di minori nelle comunità di una fondazione. E’ così che spiega come una coppia con tre figli abbia deciso di mettersi a disposizione di bambini in difficoltà per aiutarli a crescere, in attesa che si chiarisca se il loro futuro sarà nella famiglia d’origine o in una famiglia adottiva. «N Alla prova «Con i piccoli bisogna essere molto aperti, la loro storia – spiega Marta, 51 anni, molti a lavorare in una ludoteca di quartiere - può cambiare direzione in ogni momento. L’affido è un progetto indefinito: ai genitori naturali bisogna dare Cronache .19 . Il dolore Marta e Andrea confessano che ad ogni separazione sono travolti dal dolore: «I bimbi hanno bisogno di essere accuditi, è normale affezionarsi» Marta e Andrea ALBERTO GIACHINO/REPORTERS “Noi, genitori a tempo per bimbi senza famiglia” Torino, in casa fino all’adozione o al ritorno da papà e mamma Il progetto Comune e Tribunale dei minori hanno avviato il Progetto Neonati per bimbi sotto i due anni allontanati o mai entrati in famiglia tempo, la possibilità di mettersi alla prova, anche di cambiare». Gli affidatari devono avere forza d’animo. «Certo, ogni volta alla fine il dolore della separazione c’è eccome. I piccoli hanno bisogno di accudimento continuo, è normale affezionarsi». Nel salotto con i giocattoli sparsi sul divano e il cagnone meticcio che vigila, Sara, la figlia di 22 anni, prende in braccio Maria, l’ultima accolta da questa mutevole famiglia. Sara la fa “volare” verso papà Andrea. Sono i sorrisi di Maria, sei mesi, non riconosciuta alla nascita, a spiegare le ragioni di Marta e Andrea, ciò che le parole non rendono fino in fondo. Abitudine all’amore «Un bimbo che non riceve attenzioni si rassegna, non chiede, arriva a non piangere più. Senza amore - spiega Marta - si sopravvive, ma si cresce insicuri, con difficoltà nel rapportarsi con gli altri. Noi, con il nostro amore, siamo un tassello nella vita di un bambino, una goccia nell’oceano, ma convinti che l’oceano sia fatto di gocce». La piccola Maria è in attesa di una coppia che la adotti, che le voglia bene con i problemi 9 affidati Finora la coppia - che ha tre figli ha avuto in affidamento nove bambini che ha. Come fanno i suoi genitori “a tempo”, come Sara e i due fratelli grandi che non vivono più in casa. Come fanno Meryem e Peace, adolescenti, la prima accolta in affido a due anni, figlia da quando il Tribunale l’ha dichiarata adottabile, la seconda in affido da sette, con i weekend divisi tra scout - tutti in famiglia sono o sono stati scout - e madre naturale. «A volte i nostri figli si preoccupano, temono di affezionarsi troppo. Questi bambini occupano spazio, la famiglia gira intorno a loro. Ma sono figli accoglienti». Tutta la casa è acco- ALBERTO GIACHINO/REPORTERS gliente. In cucina il seggiolone che 29 anni fa è servito per le pappe di Fabio oggi serve a Maria. «È bello accompagnare questi bimbi verso la loro famiglia: siamo un ponte, li consegniamo con le loro storie, le prime abitudini», spiega Marta. E Andrea: «Spesso per chi è stato adottato è un dramma avere dei buchi nella propria storia. Il nostro ruolo è anche quello di colmarli. Meryem ci chiede spesso di raccontarle com’era quando è arrivata da noi. Lo scriva: non siamo eroi. Siamo rimasti scout, pronti a condividere». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA 9 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Reportage MIRIAM MASSONE ALESSANDRIA Cronache .21 . Nel “laboratorio psichedelico” dove nasce il vino più buono di sempre I segreti della clinica della vite creata da Donato Lanati nel Monferrato «Valorizzare l’uva perché ogni acino racchiude l’anima di un territorio» 4 domande a Donato Lanati Nel 2004 è entrato nella classifica della prestigiosa rivista Wine Enthusiast tra i primi 5 enologi al mondo e l’anno scorso, a 60 anni, Donato Lanati ha vinto l’Oscar del vino. Lei ha creato il centro di ricerca sul vino più importante d’Europa, nel 1990, e forse anche del mondo. Cosa studiate esattamente? ALBINO NERI 18 esperti biologi, enologi, cantinieri, agronomi, chimici lavorano nel centro di Lanati SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ella sua «pancia» Genesis nasconde un’intera cantina. «Può contenere fino a 200 chili di uva e produrre 100 litri di vino, pronto poi per essere affinato» dice Dora Marchi, biologa ed enologa di Enosis, un’oasi di 2500 metri quadrati, con cascina del 1600 incastonata tra le vigne di 37 varietà autoctone italiane, che è una «Meraviglia»: si chiama proprio così, in ricordo dell’antico nome di questo bricco - Maraviglia - sulle colline di Fubine, nel cuore del Monferrato. N Centro Enosis Toscana Dora Marchi è approdata nel Monferrato dalla Toscana 20 anni fa per affiancare Lanati nella ricerca enologica 37 varietà Di uve italiane vengono coltivate nelle vigne di Enosis, la clinica dell’uva creata da Lanati Enosis è un laboratorio, ma anche un’università e una clinica, con una équipe di 18 dottori del vino, tra biologi, enologi, cantinieri, agronomi, chimici, tecnici dell’alimentazione e della sicurezza alimentare. E Genesis, questa «tinozza» computerizzata a tre gambe, con il cappello e il corpo a forma conica per migliorare il contatto tra l’uva spremuta e la parte già liquida, è la sua creatura di punta, è una cantina formato bignami, indispensabile per lo studio del processo di vinificazione ottimale a seconda delle varietà di uve. Dall’oblò centrale del robot i «dottori» seguono la macerazione, i rimontaggi, il délestage, e dalla console si gestiscono la temperatura e l’ossigeno. È come fare una «risonanza magnetica» a quel processo naturale che è la vinificazione, roba che soltanto 70 anni fa cominciava con la pigiatura con i piedi. Enosis ne ha partoriti 12, di Genesis. Ma non li vende, non sono gli affari l’obiettivo di Lanati, che qui chiamano «l’uomo che sussurra ai vigneti», ma piuttosto la qualità e la ricerca. È il luminare di questa «clinica» dell’uva (chiusa al pubblico, ma aperta ai laureandi dell’università di Enologia) dove il paziente per eccellenza è l’acino: «Lo studiamo da oltre 40 anni». Dora Marchi, il suo braccio destro, sa come muoversi nel labirinto di sale studio, laboratori e aule piene di monitor, frighi e microscopi. C’è una macchina che pesa, conta, pressa gli acini e poi ne misura il succo, qui ci lavora una squadra di «Csi dell’uva», che arriva a ricavare il Dna dell’acino: «È importante perché è la sintesi di un territorio, al suo interno c’è la storia di un’intera annata, il clima, il profumo, la salute della terra», dice Marchi, approdata dalla Toscana 20 anni fa per affiancare Lanati nella ricerca. Bicchieri adeguati La seguiamo nel laboratorio «psichedelico» - l’hanno chiamato proprio così - dove lampade colorate e temperature variabili «cullano» il mosto: ricorda una nursery con le incubatrici, e i monitor seguono 24 ore su 24 la biochimica cellulare di lieviti e batteri. Poi i vini finalmente si riposano, lontani da luce e calore, den- tro gli «infernot», tipici corridoi scavati nel tufo che in Monferrato si utilizzano ancora e che Enosis ha voluto conservare: «È il nostro messaggio d’amore per il territorio». Alla fine, il brindisi. Ovviamente con bicchieri speciali: Lanati ne ha inventati due, quello con «l’anello di Saturno» per ottimizzare la percezione dei profumi, e l’ultimo, l’anno scorso, con il calice cavo per la salita, naturale e scenica delle bollicine. Prosit. Il futuro A braccetto con il passato Genesis, robot vinificatore Qual è il valore di Enosis oggi? Un giorno tutti studieranno i metaboliti, quel giorno tutti produrranno vini di qualità esclusiva. Per vincere la competizione mondiale e raggiungere l’eccellenza bisogna puntare sulla ricerca: è l’unica strada per valorizzare l’unicità della tradizione e del territorio. Noi facciamo questo. La tenuta Meraviglia, a Fubine, nel Monferrato, è circondata da 37 vigneti di 37 varietà diverse.. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La filosofia Enosis è il laboratorio del futuro che non dimentica il passato. L’attaccamento, e l’amore, a questa terra dove Lanati ha scoperto le vigne quando aveva 8 anni, lo si ritrova nella stessa cascina Meraviglia su un omonimo bricco. È del 1600 ed è stata recuperata nel 2001. Oasi A Fubine nella «clinica» Enosis la tradizione viene ogni giorno rivista dagli studi dei tecnici guidati dall’enologo Donato Lanati Ciò che si forma in natura e quel particolare legame tra la terra e la vite che conferisce al vino caratteristiche uniche e inimitabili. Mi piace pensare alla vite come interprete e protagonista del territorio perché traduce in un acino tutti gli elementi di un paesaggio. Il nostro obiettivo deve essere individuare e valutare in modo oggettivo, su basi scientifiche quelle zone dove un dato vitigno possa raggiungere l’eccellenza. La ricerca Qual è allora il vino migliore, o quello che preferisce? È sempre il vino che verrà, quello del futuro sarà quello che farà volare la mente, di chi lo beve, nel paesaggio da cui origina. Per farlo bisogna conoscere la tradizione che ci è stata trasmessa. [M.M.] Lieviti e batteri senza segreti All’interno c’erano, e sono rimasti, i tipici «infernot», patrimonio dell’Unesco. Sono architetture scavate nel tufo, profonde, fresche e buie, utilizzate dai contadine, ma anche da Enosis, per lasciare riposare il vino già imbottigliato. «I valori e le tradizioni - è la filosofia dell’equipe di 18 persone che lavora qui- possono tranquillamente convivere con la modernità». [M.M.] Sembra l’incubatrice di una nursery ma è mosto, in contenitori «riscaldati» da lampade colorate e sorvegliato da monitor che ne studiano i lieviti e i batteri. È una delle stanze più suggestive di Enosis. Le invenzioni però non finiscono qui: l’ultimo brevetto si chiama «Cellar Ball» ed è un pallone intelligente, di materiale alimentare, che viene inserito nelle botti. A cosa serve? I serbatoi devono essere sempre colmi per evitare che il vino venga troppo a contatto con l’ossigeno. Per riuscirci si utilizza di solito una sorta di camera d’aria che pressa dal di sopra, il pallone invece si gonfia da sotto in base alla necessità e permette di compensare in modo automatico le variazioni di volume del vino all’interno della vasca. [M.M.] La forma del robotvinificatore Genesis è curioso ma è anche, e soprattutto, funzionale: nato con la collaborazione della Gimar Tecno di Occimiano, altro paese del Monferrato, la linea conica aiuta il rimontaggio e a mettere meglio in contatto l’uva e la parte liquida. All’interno di Enosis ce ne sono 12: ciascuno può contenere fino a 200 chili di uva e produrre 100 litri di vino. La curiosità: le gambe dei robottini nati dopo il prototipo, per una svista nella fase del disegno e dei calcoli, sono venute leggermente storte, caratteristica che rende Genesi ancora più simpatico e «umano». [M.M.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 2500 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI metri L’area su cui si estende Enosis con cascina del 1600 incastonata tra le vigne a bricco Maraviglia di Fubine ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI (FONDAZIONE E.N.P.A.M.) Persona giuridica di diritto privato ai sensi del D.Lgs. 509/94. P.zza Vittorio Emanuele II, n. 78 - 00185 Roma ESTRATTO BANDO DI PROROGA La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - V° Serie Speciale - n. 23 del 26.02.2016 pubblica integralmente la proroga dei termini del bando di gara, da esperirsi mediante procedura aperta per l’affidamento “Primi 30 giorni di malattia ed eventuali conseguenze di lungo periodo per i medici di assistenza primaria, continuità assistenziale ed emergenza sanitaria territoriale: copertura assicurativa per il rischio dell’eventuale eccedenza dei sinistri totali rispetto alla soglia prefissata”. CIG: 6471634153. L’offerta dovrà pervenire alla Fondazione E.N.P.A.M. - Servizio Acquisti e Appalti - Piazza Vittorio Emanuele II n. 78 - 00185 Roma, anziché entro le ore 12.00 del 23 Dicembre 2015, entro le ore 12:00 del 22 Aprile 2016. Il termine ultimo per richiedere i chiarimenti è pertanto posticipato al 12 Aprile 2016 ore 12:00, quello di pubblicazione degli stessi è posticipato al 15 Aprile 2016 ore 17:00. Il bando di proroga integrale è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea in data 12 Febbraio 2016. L’avviso di proroga è pubblicato sul sito internet www.enpam.it. IL PRESIDENTE - Dott. Alberto Oliveti 1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA 88 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 OCCUPAZIONE SFIDA PER LA PRESIDENZA BENE ORO E ARGENTO TUTTOSOLDI Quegli ostacoli ai disabili che cercano un lavoro Confindustria I quattro candidati ai raggi X Mercati in rosso Per i fondi l’anno inizia col brivido LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 PAGINA 24 PAGINA 27 PAGINA 25 . 23 NUMERO 158 A CURA DI: TEODORO CHIARELLI REDAZIONE: GIUSEPPE BOTTERO LUCA FORNOVO LUIGI GRASSIA [email protected] www.lastampa.it/tuttosoldi/ tutto SOLDI P LAVORO IN CORSO Mini-investimenti, conti deposito e buoni postali per stare tranquilli MARCO POLO Ma chi ha 10-20mila euro di risparmi e va a caccia di ritorni più alti ora punta sui consulenti-robot Sempre in voga SANDRA RICCIO Tra i vecchi classici del risparmio ci sono i prodotti delle Poste. I Buoni Fruttiferi sono sempre tra i primi pensieri di chi ha messo via un po’ di risparmi e vuole provare a farsi pagare qualcosa con soluzioni semplici T L’intervista ante volte restano parcheggiati sul conto corrente e niente di più. I mini-patrimoni, importi di 10 o 20 mila euro, sono in attesa di tempi migliori per gli investimenti. Soffrono i tassi Bce ai minimi che ormai alle piccole cifre riservano soltanto qualche spicciolo di remunerazione. Per conquistare un po’ di guadagno in più occorre osare più rischio in portafoglio ma la scelta non è semplice, soprattutto col fai-da-te. Che strade ci sono? Tra gli strumenti più tradizionali a disposizione di chi ha solo 20 mila euro ci sono i conti deposito. Negli anni hanno convinto molti risparmiatori ma con i tassi in retromarcia hanno anche loro ridotto i guadagni. Oggi, gli interessi pagati dai tanti salvadanai elettronici sul mercato sono in media tra l’1 e l’1,25% lordo per 12 mesi, senza vincolo. Su 20 mila euro fanno meno di 200 euro netti per un anno intero. Tra i vecchi classici del risparmio ci sono poi i prodotti delle Poste. I Buoni Fruttiferi sono sempre tra i primi pensieri di chi ha messo via un po’ di risparmi e vuole provare a farsi pagare qualcosa con soluzioni semplici. Oggi anche questa proposta è poco remunerativa. Quanto rende? Un Buono sottoscritto in questi giorni per un importo di 20 mila euro a scadenza (prevista nel 2036) varrà 21.159 euro netti. Poca roba. Anche per questo Poste indirizza i risparmiatori verso prodotti finanziari più remunerativi ma anche più costosi in termini di spese e commissioni come i fondi comuni di investimento e i pac, i piani di accumulo, fino alle polizze vita. Che altre strade ci sono? Una soluzione tutta nuova arriva dal mix tra Internet e le nuove tecnologie. E’ molto semplice da utilizzare, ha costi bassissi- mi e promette più rendimento. Si chiama robo-advisor, vale a dire consulenza robotizzata (le scelte di investimento basate su portafogli modello quasi sempre sono affidate a un algoritmo ma in alcuni casi, per esempio i forti crolli, interviene il gestore). I servizi si differenziano tra loro. In genere, il risparmiatore può scegliere tra diversi portafogli quello che più si adatta alle sue esigenze di rischio e rendimento. Opera per conto proprio da remoto ma nel caso di necessità può comunicare con un consulente in carne e ossa, magari via video. La consulenza è personalizzata ma tramite l’algoritmo il portafoglio scelto dall’investitore viene verificato e rimodulato periodicamente in base alle condizioni di mercato. L’innovativa proposta è nata nel 2010 negli Usa. A lanciarla è stata la start-up Betterment che oggi gestisce un patrimonio di 3 miliardi di dollari. La novità si sta diffondendo sempre di più anche da noi, tanto che ci stanno scommettendo anche i grandi big bancari. Da poco CheBanca (Mediobanca) ha lanciato la sua piattaforma di robo- “Matite e colori Fila cresceranno a colpi di shopping” L’AD MASSIMO CANDELA LE ESPORTAZIONI «Nel 1994 il gruppo fatturava 25 milioni, con l’ultima acquisizione arriviamo a 370 Vogliamo essere i leader mondiali, è obbligatorio raddoppiare questo numero» Il nostro primo mercato in questo momento sono gli Stati Uniti assieme a Italia, India e Messico. L’obiettivo è crescere in Inghilterra, Cina, Brasile e Europa continentale FRANCESCO SPINI MILANO L’amministratore delegato di Fila, Massimo Candela advisor, prima di un grande gruppo bancario. Si chiama Yellow Advice e aiuta a investire basandosi su portafogli modello. Per adesso è focalizzato sui fondi comuni. Un algoritmo sceglie tra 3.600 fondi e 72 asset allocation. Ogni tre mesi verifica. Il costo è dello 0,3% annuo. Va oltre la consulenza e dà anche la possibilità di acquistare il pacchetto di investimento già pronto Invest Banca. Si chiama IB Navigator è un roboinvesting che utilizza gli Etf di iShares, società del colosso BlackRock. Offre quattro tipologie di portafoglio, uno conservativo, due bilanciati e uno con una maggiore componente azionaria. «Il risparmiatore ha la possibilità di diventare anche investitore, con molta semplicità e trasparenza e a costi bassissimi» racconta il direttore generale Stefano Sardelli. Le commissioni partono dallo 0,25% fino all’1%. Da inizio anno la linea più conservativa delle quattro proposte guadagna lo 0,30% e ha passato indenne le turbolenze. «Per fine anno prevediamo un ritorno tra il 2 e il 3 per cento» dice Sardelli. Su Etf e portafogli automatizzati puntano anche MoneyFarm e AdviseOnline, due tra le realtà che stanno crescendo molto in questo nuovo mondo e che presto potrebbero costringere le banche a ripensarsi. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Con ramponi e piccozze Grivel scala il Giappone LORENZA CASTAGNERI A rileggere la sua storia, si scopre che Grivel, azienda valdostana che produce attrezzatura per alta montagna, ha sempre avuto una vocazione internazionale. L’ha fondata quasi 200 anni fa una famiglia di fabbri di origine walser, trasferitasi a Gressoney. Le sue famose piccozze sono nate su richiesta dei primi alpinisti inglesi, che avevano bisogno di strumenti per camminare sul ghiaccio. Ed è stato un altro inglese, l’ingegner Oscar Eckenstein a disegnare i primi ramponi, costruiti nel 1909 da Henri Grivel. Ancora oggi sono questi i due prodotti di punta dell’azienda, nata nel 1818 a Courmayeur, che ha chiuso il 2015 con un fatturato di 10 milioni di euro di cui oltre il 90 per cento proviene dalle vendite all’estero, in oltre 40 Paesi. «La nostra è una nicchia. Pensiamoci: in casa tutti hanno una bicicletta ma pochi possiedono piccozze o ramponi. Per sopravvivere, è necessario ampliarsi su più piazze», spiega Oliviero Gobbi, amministratore delegato di Grivel, che guida con il padre Gioachino. E così il primo mercato straniero di quest’azienda di 60 dipendenti, da un paio d’anni, è il Giappone, Paese di montagne e di tanti appassionati. «Dove naturalmente c’è più necessità dei nostri prodotti», aggiunge Gobbi. Come in Cina e in Corea o in Francia, Germania e Svizzera. O come ancora negli Stati Uniti e in Canada, mercati che potrebbero segnare una crescita nel 2016. Soltanto qui, quest’anno c’è stato un inverno vero. Si vende meno, ma si vende anche in Sud America e in Inghilterra. Persino la regina Elisabetta ha voluto ricevere i produttori di questi attrezzi fondamentali per scalare le montagne, arrivati anche sull’Everest, sul K2, sul Kangchenjunga. «Ma l’obiettivo - rivela Gobbi - diventare leader anche nella produzione di moschettoni e di abbigliamento da alpinismo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 24 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 NUOVI FONDI ALLE IMPRESE UNDER 30 WALTER PASSERINI a domani primo marzo si possono presentare le domande di finanziamento per i ragazzi con meno di 30 anni. Parte così la misura prevista da Garanzia Giovani, che prevede prestiti a tasso zero per chi sceglie la via dell’auto-impresa e dell’autoimprenditorialità. Il progetto europeo per combattere il fenomeno dei Neet non prevede solo offerte e opportunità di formazione, tirocinio o lavoro dipendente, ma anche un percorso di lavoro indipendente. Verranno erogati finanziamenti agevolati senza interessi e non assistiti da alcuna forma di garanzia reale o di firma, con un piano di ammortamento della durata di sette anni. Gli importi variano da un minimo di 5 mila ad un massimo di 50 mila euro, a favore degli iscritti a Garanzia Giovani che intendano avviare iniziative di imprenditorialità. È questo l’obiettivo di SelfiEmployment, il fondo rotativo nazionale promosso dal ministero del Lavoro e gestito da Invitalia, ormai giunto ai nastri di partenza. Da martedì primo marzo, alle ore 12.00, sarà possibile presentare le domande per ottenere le agevolazioni, utilizzando la procedura informatica disponibile sul sito www.invitalia.it. Il fondo rotativo nazionale SelfiEmployment opera con una dotazione finanziaria complessiva di partenza pari a 114,6 milioni di euro. Si tratta di risorse cospicue. Ora vedremo in concreto quanta sarà la propensione dei giovani al mettersi in proprio e di quali servizi di supporto e di accompagnamento avranno bisogno. D 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La ricerca lavoro Sessanta posti a Fiumicino Premi alle tesi sulle agenzie La compagnia scandinava Norwegian apre la sua prima base in Italia a Roma Fiumicino. La campagna di reclutamento riguarda 60 persone tra hostess, piloti, assistenti di volo e personale di terra. L’operatività della compagnia low cost parte il 27 marzo e sarà il primo passo per una strategia di sviluppo: Info: www.norvegian.com. Per ricordare Pino Cova, uno dei padri fondatori del settore delle agenzie del lavoro, saranno assegnate tre borse di studio di 5mila euro ciascuna. Il premio istituito da Assolavoro rappresenta anche l’occasione per favorire gli studi che attengono all’esperienza della somministrazione e alle agenzie del lavoro. Info: www.assolavoro.eu. Le quote obbligatorie Le sanzioni Percentuali di assunzioni obbligatorie previste dalla legge 68/1999 Tra 15 e 35 dipendenti: Tra 36 e 50 dipendenti: Oltre 50 dipendenti: 1 2 7% Persona disabile Persone disabili Della base occupazionale* Assunzioni nominative Cifre in euro 635,11 30,76 62,77 Per mancata consegna del prospetto informativo Per ogni giorno di ritardo Per ogni giorno di ritardo per ciascun disabile non assunto *sono esclusi: dirigenti, contratti a termine, soci di cooperative, a domicilio, lavoratori all'estero, cococo, apprendisti, lsu, asp, part time pro quota. - LA STAMPA Un esercito di invisibili senza lavoro Per i disabili il posto è un miraggio C’è una legge, ma le imprese preferiscono pagare le multe anziché assumerli ono un esercito di invisibili. Crescono ogni anno di numero, ma in silenzio, e senza identità. Per i molti che vivono più a lungo privi del sostegno familiare è appena approdata alla Commissione Lavoro del Senato la legge sul Dopo di Noi, ma sono troppi quelli che restano soli. Il Censis ha stimato che le persone affette da disabilità in Italia sono oltre 4 milioni. Nel 2020 arriveranno a 4,8 milioni e raggiungeranno i 6,7 milioni nel 2040 (l’11% della popolazione). Eppure questo esercito di invisibili non riesce a trovare attenzione e soluzioni, sia nel campo delle statistiche che soprattutto nel lavoro. Si stima che all’interno della popolazione attiva vi siano 550 mila persone disabili, disponibili a lavorare. Si tratta persone che dichiarano di soffrire di ridotta autonomia, mentre le pensioni di invalidità sono oltre 2 milioni. I disabili che lavorano come dipendenti sono stimati S In crescita Il Censis stima che le persone affette da disabilità in Italia siano oltre quattro milioni. Nel 2020 arriveranno a 4,8 milioni e nel 2014 saranno 6,7 milioni (l’11% della popolazione) tra 150 e 200 mila, mentre gli autonomi sono oltre 50 mila. In Italia, per una persona con disabilità, trovare lavoro è come vincere alla lotteria. Gli inattivi tra le persone con disabilità sono otto su dieci. Dei 250-300 mila disabili che restano a casa, la maggioranza è donna. Lo dicono i dati di una ricerca di qualche tempo fa di Reatech Italia. Perché è così difficile? Perché è troppo facile non assumere le quote obbligatorie di persone classificate come categorie protette. Il trucco è contenuto nella stessa legislazione: è sufficiente pagare meno di 12 mila euro all’anno per ciascun disabile non assunto. Per l’associazione di direttori del personale (Gidp), partner di Reatech nella ricerca, per l’azienda è più comodo pagare una multa piuttosto che avventurarsi nel percorso di assunzione di una persona con disabilità. Il principale ostacolo è proprio la selezione, che ri- chiede spesso la consulenza di una società esterna. La legge 68 del 1999 che è la normativa di base avrebbe bisogno di manutenzione. Il tramite per le assunzioni resta il solito passaparola e le conoscenze, un parente, un amico. Con i decreti legislativi attuativi del Jobs Act (n.151/2015) sono state introdotte diverse novità in tema di assunzioni nominative, collocamento mirato e sulle modalità di conteggio dei lavoratori. Serve un rapido aggiornamento dei sistemi informatici, regionali e nazionale, che supportano l’invio del prospetto informativo previsto dalla legge 68 e la cui scadenza è normalmente fissata per il 31 gennaio. Ci sono ritardi. Il ministero del Lavoro ha comunicato alle aziende che per il 2015 la scadenza per effettuare e inviare il prospetto informativo sugli adempimenti degli obblighi, prevista per il 29 febbraio, è stata prorogata al 15 maggio 2016. Ma il ministero comu- nica che i servizi informatici saranno disponibili solo a partire dal 15 aprile 2016. La possibilità di diffondere il telelavoro non viene quasi presa in alcuna considerazione. Quelle di centralista e receptionist sono le mansioni più diffuse affidate a persone con disabilità. Sulle quote obbligatorie di assunzioni di disabili si verificano strani balletti intorno alla base occupazionale da cui calcolare: un disabile se si occupano da 15 a 35 dipendenti; due da 36 a 50 dipendenti; il 7% se si occupano oltre 50 dipendenti. Ma la realtà è un’altra. E le sanzioni sono leggere: 635,11 euro se non si consegna il prospetto informativo, più 30,76 euro per ogni giorno di ritardo dell’invio; per ogni mancata assunzione la multa è di 62,77 euro per ogni giorno di ritardo per ciascun disabile non assunto. Mentre per ogni disabile assunto scattano gli incentivi all’assunzione previsti dalla legge di Stabilità 2016 [W. P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI A GAETA DAL 14 AL 16 APRILE La storia asce a Gaeta, città ricca di storia, arte e cultura, il primo Festival dei giovani. La città ha 22 mila abitanti ed è in provincia di Latina, sul basso litorale laziale, affacciata sul mare con un porto turistico e commerciale, immersa in paesaggio naturale attraente. La prima edizione del Festival dei Giovani è un evento rivolto agli studenti degli ultimi anni delle superiori, che potranno confrontarsi in una tre giorni di dibattiti e di eventi sui temi del futuro. Dal 14 al 16 aprile Gaeta sarà la capitale dei giovani e sede dell’iniziativa, nata da un’idea di Strategica Community in N Impresa, impegno e creatività: il primo Festival dei giovani collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli, il Comune di Gaeta e Intesa Sanpaolo. Saranno accolti i giovani delle scuole di tutta Italia che in questa manifestazione troveranno l’opportunità di confrontarsi in diretta sulle proprie storie individuali e collettive, ma anche su temi di grande attualità. Oltre 70 le iniziative in calendario, con i riflettori puntati sui ragazzi e su temi a loro più vicini: impresa e lavoro, impegno sociale, integrazione e multiculturalità, social e sharing, nuove tendenze, arte e cultura, sport, laboratori, premi, inchieste e intrattenimento. Nel programma del Festival Luciano Monti, coordinatore scientifico del Festival sono state inserite anche proposte di alternanza scuola-lavoro che toccano argomenti come la legalità, la cit- tadinanza attiva, il volontariato e l’economia del mare. «Sarà una città del futuro spiega il coordinatore scientifico del Festival, Luciano Monti, docente Luiss di Politiche europee - dove i giovani saranno i portatori di nuove conoscenze e di un diverso modo di raccontare se stessi, in un mondo che cambia». I progetti di alternanza scuola-lavoro attivati dalla Luiss saranno in particolare due. Il primo è la realizzazione di un book trailer sull’ultimo libro del famoso scrittore Roberto Costantini, che in Luiss è direttore responsabile dell’Orientamento e di Luiss Enalabs. Il percorso di stesura prevede tre fasi per un totale di 40 ore: la lettura delle copie del libro, la formazione su storytelling e produzione video, lo sviluppo dello storytelling con relative riprese e montaggio. Per coloro che frequentano il terzo anno di scuola superiore, sarà possibile ottenere una certificazione di 60 ore di alternanza, partecipando almeno ad uno dei tre giorni del Festival. Un’altra iniziativa, in collaborazione con Luiss Business School, consiste nell’introdurre i liceali e i loro docenti nell’Economia del mare, non solo per la durata delle tre giornate, ma anche per i mesi seguenti, al fine di realizzare percorsi scuola-lavoro per l’anno scolastico 2016-2017. Inoltre, è stato indetto un concorso nazionale rivolto agli alunni delle superiori. L’obiettivo è fare aprire gli occhi ai giovani, spingendoli a riflettere su che cosa impedisce di realizzare i propri sogni. Si partecipa con un elaborato sul tema “Chi sono i ladri di futuro? Individua i principali responsabili del furto del tuo futuro e fai una proposta per riprendertelo”. I vincitori, studenti e loro scuole, saranno premiati al termine della cerimonia finale che si terrà al Festival dei giovani - Noi siamo il futuro. Iscrizioni e programma: www.festivaldeigiovani.it. [W. P.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Lavoro in corso .25 Ubi Banca, stretta sulle liste Vicenza, il contro-piano dei soci L’occhialeria cresce del 12,5% Soci in fermento tra Brescia, Bergamo e Cuneo in vista dell’assemblea Ubi del 2 aprile per rinnovare i consigli di gestione e di sorveglianza. Le liste devono essere presentate entro l’8 marzo, e le storiche componenti della Banca - Patto dei bresciani,dei bergamaschi e Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Cuneo, cercano di stringere per una lista unitaria. investimenti Un «no» alla quotazione, dismissioni di edifici e beni di proprietà per introitare fondi e suddivisione dell’attuale banca in quattro asset diversi, di cui tre da mettere in vendita: sono i principali «passaggi» resi noti dagli Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza, che hanno un piano considerato “alternativo” alla trasformazione dell’Istituto in Spa. La produzione dell’occhialeria italiana nel 2015 è stata di 3,5 miliardi di euro, in crescita del 12,5% rispetto al 2014. La spinta arriva dall’export (+12,3%), che vale il 90% di tutta la produzione, ma anche dal mercato interno. I dati di Anfao sono stati presentati all’edizione 2016 di Mido, l’importante rassegna che chiude oggi a Milano. Mercati I mercati in picchiata Il 2016 è iniziato malissimo in tutte le piazze finanziarie del mondo Non ha fatto eccezione neppure Wall Street (nella foto) mercati e gestori «Questo è l’anno delle small cap» 4 Fondi, il 2016 inizia in rosso AFP domande a Viktor Nossek WisdomTree LUIGI GRASSIA Ecco chi riesce a resistere all’orso Tra gli Etf di Piazza Affari corre chi è legato a oro e argento In affanno GLAUCO MAGGI NEW YORK È un 2016 borsistico partito malissimo ovunque e che ha fatto gridare «all’orso all’orso» prima del recente recupero. Per fortuna ci sono l’oro e l’argento (e negli Usa anche i «maiali magri», la commodity attualmente più calda) a far sorridere. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari è l’ultimo tra le azioni da inizio d’anno, a -19,9%, secondo una classifica mondiale degli investimenti stilata dal Wall Street Journal la settimana passata. La conferma viene sia dai fondi comuni italiani (l’indice Fideuram della categoria Azionari Italia è a -17,66% da gennaio e a – 14,66% su 12 mesi), sia dagli Etf (l’iShares Ftse Mib, per esempio, perde il 20,56% dal primo gennaio e il 21,29% da 12 mesi fa). Da inizio anno vanno male anche i fondi la settimana dei cambi A soffrire in questi mesi sono sia i fondi comuni italiani sia gli Etf. Da inizio anno vanno male anche i fondi azionari America, Europa, Area Euro, Paesi Emergenti, Pacifico e Internazionali In rosso è pure chi ha cercato riparo nei bond azionari America (-8,62%), Europa (-10,92%), Area Euro (-11,46%), Paesi Emergenti (-7,66%), Pacifico (-10,02%) e Internazionali (-9,36%). In rosso è pure chi ha cercato riparo nei bond: sui 12 mesi i monetari sono a – 0,41%, gli obbligazionari in euro governativi a breve a – 0,64%, quelli a mediolungo a – 1,46%, mentre gli obbligazionari in bond aziendali ad alto rating perdono il 3,19% (e lo 0,82% da inizio anno). Anche i flessibili sono negativi, -5,53% a un anno e – 4,27% dall’1 gennaio. In complesso, l’Indice generale dei fondi italiani (Fideuram) perde il 4,49% a un anno (e il 3,19% da inizio anno), con 19 categorie a performance negativa su 12 mesi e solo due che guadagnano: gli Obbligazionari area dollaro con +0,94% e gli Obbligazionari Internazionali governativi con +2,63%. Qualche novità positiva emerge nelle commodities, che nella graduatoria mondia- 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Risponde Viktor Nossek, capo delle ricerche di WisdomTree Europe, che propone Etf legati ai dividendi delle imprese: «Noi abbiamo un’offerta completa in ogni comparto, ma in Europa io vedo valore soprattutto negli Etf sulle small cap (le società a basso livello di capitalizzazione). Perché nonostante il rallentamento della Cina e degli Usa, nel 2016 la ripresa economica è confermata nel Vecchio continente. In Europa il mercato del lavoro è diventato più competitivo, i consumi crescono, e l’accesso al credito è diventato più facile, e questo va soprattutto a beneficio delle piccole e medie imprese». Accesso al credito più facile? Ma c’è stata la tempesta dei crediti inesigibili e dei bond subordinati a rischio... «C’è una percezione sbagliata. Non si è capito che con le nuove regole sul credito, quelle molto criticate, introdotte a gennaio, le banche europee si sono allontanate dalle attività di banca d’affari, sul modello americano, e sono tornate a fare di più il mestiere tradizionale di presta- Ma come mai questo nuovo flusso beneficia più le small cap che le grandi aziende? «Perché le imprese giganti ormai non hanno più bisogno delle banche: chiedono alla Bce una licenza bancaria, diventano banche pure loro, e ottengono i finanziamenti direttamente dalla Bce. Perciò il nuovo flusso di credito delle banche commerciali europee va tutto alle piccole e medie imprese». Fra i vostri Etf ci sono anche quelli sul petrolio? «Sì, e ne vendiamo grandi volumi ogni giorno, ma il prezzo del petrolio resterà ai livelli attuali, o poco superiori, per tutto il 2016. Nel mondo c’è un eccesso di offerta, dovuto a troppo “shale oil” americano. Ora molti di quegli impianti stanno chiudendo, ma le stime del Dipartimento americano dell’Energia mostrano che la forbice fra domanda e offerta si chiuderà solo all’inizio del 2017. Soltanto allora ci sarà un vero rimbalzo del barile». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI IL PETROLIO TENTA LA RIMONTA Il Pil Usa spinge il dollaro, il rischio Brexit affossa la sterlina Il confronto euro-dollaro CARLO ALBERTO DE CASA* 1,13575 1,13190 1,12805 1,12420 1,12035 1,11650 1,11265 1,10880 1,10495 1,10110 1,09725 1,09340 1,08955 1,08570 1,08185 1,07800 1,07415 1,13755 N ella giornata di venerdì i mercati azionari hanno brindato dopo l’annuncio del Pil americano dell’ultimo trimestre 2015, rivisto al rialzo a +1%, lo 0,3% in più di quanto precedentemente stimato. Sulla scia di questi dati il dollaro ha incrementato i guadagni nei confronti delle principali valute, con il cambio fra l’euro e la banconota verde tornato sotto quota 1,10, ai minimi da quasi un mese. I timori per la possibile Brexit hanno invece affossato la sterlina. L’annuncio del sin- le del “Wsj” degli andamenti dal primo gennaio occupano le tre posizioni di testa (maiali magri + 17%, oro +15,3%, argento + 10,4%), ma anche le due di coda (Benzina e Gas Naturale pari a -23,7%). Il crollo della crescita in Cina e nei paesi emergenti ha trascinato al ribasso le materie prime, come si vede dall’andamento dell’Etf Lyxor Ucits Commodities Crb (energia, metalli, agricoltura), quotato a Milano, che è in perdita del 26,68% da un anno fa, e ancora sotto del 9,10% da inizio 2016. Ma il panico ha fatto riscoprire i metalli preziosi come bene rifugio. Tra gli Etf di piazza Affari citiamo il DaxGlobal Gold Mining (miniere d’oro, +41,03% a un anno e + 7,87% dal primo gennaio), il DB Phisical Silver (argento, in forte ripresa quest’anno con +8,95%, ma su 12 mesi è a 8,79%), e l’Eur Daily Hedged Phisical Gold, + 15,70% da inizio anno e -0,22% su 12 mesi. Quale sono le azioni o i bond su cui investire nel 2016? tori alle aziende dell’economia reale. Lo dicono i dati della Bce» (Nossek mostra il grafico): «Si vede che all’inizio del 2016 i prestiti alle aziende in Europa sono tornati a crescere dopo tre anni di calo. Il problema della gestione dei crediti deteriorati si è disancorato dalla concessione di nuovi crediti, e questi è sano. Anche la decisione di Mario Draghi di imporre tassi negativi sui depositi ha avuto un impatto fortissimo sui prestiti». 1,09293 1,07104 28 DIC 3 7 12 GEN GEN GEN 17 21 GEN GEN '15 Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades 26 GEN 2016 31 GEN 4 FEB 9 FEB 14 FEB 18 FEB 23 FEB Le candele giapponesi sono il metodo più usato in borsa per analizzare le quotazioni in quanto includono 4 valori per ogni seduta: apertura, chiusura, massimo e minimo. Il corpo della candela è dato dai valori dell'apertura e della chiusura della seduta. Candela verde: quando la chiusura di seduta è ad un valore superiore rispetto a quello dell'apertura. Candela rossa: se la chiusura è ad un valore inferiore rispetto a quello dell'apertura. I due estremi, definiti tecnicamente "shadow" rappresentano il massimo di giornata (la linea sul lato superiore della candela) e il minimo di giornata (al di sotto di ciascuna candela). In caso di chiusura sui minimi o sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow. - LA STAMPA daco di Londra, Boris Johnson, di schierarsi a favore dell’uscita dall’Unione Europea, ha generato ulteriori vendite sul pound, sceso per la prima volta dal 2009 sotto quota 1,40 nei confronti del dollaro, fino a chiudere le contrattazioni a 1,387. La debolezza della sterlina ha avuto riflessi anche nei confronti dell’euro, con la moneta unica che è arrivata a sfiorare quota 0,80, con un recupero dai minimi dello scorso luglio ormai vicino ai 14 punti percentuali. Sul fronte delle materie prime si è registrata un’altra settimana di assestamento sull’oro, che ha oscillato fra i 1.200 ed i 1.250 dollari l’oncia, con una chiusura a 1.223 dollari. Tenta invece una difficile rimonta il petrolio, con la quotazione del Wti, il greggio statunitense in recupero a 33 dollari al barile, mentre il Brent (il greggio del Mare del Nord) è scambiato a 35,5 dollari. Fra i dati macroeconomici di questa settimana troviamo l’annuncio dell’inflazione dell’eurozona (lunedì), seguito da numerosi dati sui PMI nella giornata di martedì, per proseguire il giorno seguente con le scorte di greggio e le nuove costruzioni negli Usa. Chiusura di settimana con gli attesissimi dati sulla disoccupazione ed i nonfarm payrolls americani. * Chief Analyst presso ActivTrades Londra 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 26 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 made in LA QUOTAZIONE In futuro ci piacerebbe abbinare ai pastelli gli album da disegno. Siamo leader mondiali nelle matite colorate e nei pennarelli, puntiamo a diventarlo nelle tempere Quotarci tramite la Spac è stata un’idea geniale. I costi sono stati superiori, ma il veicolo ci ha permesso di continuare a generare valore senza distrazioni L’intervista Italy LA DIVERSIFICAZIONE +18,4 per cento Nei nove mesi i ricavi della gestione caratteristica sono saliti a 217,8 milioni 47,8 per cento È la quota dell’azionista di riferimento Pencil, ovvero la famiglia Candela Azienda storica La nascita di Fila risale al 1920, è stata fondata a Firenze. Nella foto lo stabilimento di Rufina (Provincia di Firenze). La famiglia Candela controlla il 47,8% del capitale totale, ed è il primo azionista. «Il nostro settore si sta concentrando e l’esserci internazionalizzati ci sta dando una grossa mano», dice l’ad Massimo Candela FILA “Avanti con le acquisizioni per diventare leader globali” L’ad Candela: “In 10 anni raddoppieremo i ricavi. Il 2015? Il migliore da 5 anni Con Daler-Rowney l’America è il nostro primo mercato, più cedole ai soci” L’azienda in cifre Produzione circa 1,6 miliardi di matite oltre 500 milioni Anno di fondazione di pennarelli 1920 3,5 milioni di litri di colori a tempera Impiegati oltre Anno di quotazione 2015 5 mila FRANCESCO SPINI MILANO Stabilimenti i acquisizione in acquisizione, di matita in pennarello (passando da tempere e pastelli), Fila è diventata un discreto gigante del colore. Il suo ad, Massimo Candela, esponente della famiglia che dal 1956 ha in mano le redini della «Fabbrica italiana lapis ed affini» (tramite la Pencil, col 47,8% del capitale totale, è il primo azionista), ha un preciso obiettivo: «Il sogno è diventare la prima azienda al mondo integrata nel settore del colore nel giro di dieci anni». Oggetto dell’ultima acquisizione, per quasi 81 milioni di euro, è stata l’inglese Daler-Rowney Lukas, specializzata in tempere e pastelli, e grande fornitore dei grandi magazzini Walmart. D Dottor Candela, per voi rappresenta un punto di svolta? «Credo che il salto di qualità l’abbiamo fatto a fine anno in India, il più grande mercato del mondo. Con Writefine Products Private abbiamo un’azienda che cresce a doppia cifra con il 3 davanti. Con Daler, però, ora l’America è il nostro primo mercato al mondo» L’obiettivo di diventare leader mondiali è alla vostra portata? «I tempi li stiamo rispettando, la quotazione in Borsa era funzionale a questo. Nel ’94 la Fila fatturava 25 milioni, dopo quest’ultima operazione ne fattura 370: per diventare leader mondiali è indispensabile raddoppiare questo numero». Su quali mercati puntate? «Oggi le nostre quattro “gambe” sono l’Italia, il Messico, gli Stati Uniti e l’India. L’obiettivo in futuro è di crescere in Inghil- 11 di cui 2 in Italia Fatturato circa 370 milioni di euro - LA STAMPA Obiettivo 2026 «Il sogno è diventare la prima azienda al mondo integrata nel settore del colore in dieci anni», dice l’ad di Fila, Massimo Candela terra, nell’Europa Continentale, in Cina e in Brasile». Dal punto di vista industriale, invece, come vi evolverete? «Siamo diventati leader mondiali nei pastelli colorati e nei pennarelli. Vogliamo diventare numeri uno anche nel settore delle tempere per amatori e teenager, comparto in cui DalerRowney ci ha fatto fare un passo in avanti. È un settore dove i consumi sono molto interessanti così come i margini. Stiamo guardando anche alla carta per il disegno». Tutt’altro settore, non crede? «Ma si accoppia perfettamente col colore. Intendiamoci: non ci interessa la carta per scrivere. Parlo degli album da disegno per i bambini o la carta per artisti. Un domani sarebbe bellissimo che il pastello Giotto andasse sul mercato abbinato al suo album». Tra i vostri marchi ci sono anche Das, Pongo, Didò: mai pensato di puntare anche sui giochi? «Abbiamo valutato la possibilità, ma per fortuna ne siamo state fuori. Le logiche del giocattolo sono profondamente diverse dalle nostre». Come è andato il 2015? «Approveremo i dati solo a fine marzo, ma posso già dire che saranno in linea con gli ottimi risultati dei primi nove mesi che segnavano già una crescita di ricavi e del margine operativo lordo a doppia cifra. In generale mi aspetto una crescita superiore alla media degli ultimi 5 anni». Aumenta la redditività? «Il nostro settore si sta concentrando e l’esserci internazionalizzati ci sta dando una grossa mano. Mi fa piacere che l’anno di debutto in Borsa ab- bia coinciso con numeri record. Vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro». Voi siete approdati in Borsa fondendovi con la Spac «Space» promossa da Gianni Mion, Sergio Erede e Roberto Italia, e non con un’Ipo. Una buona scelta? «La Spac è stata un’idea geniale. Certo, i costi sono stati superiori rispetto a quelli che avremmo avuto con l’Ipo. Ma lo rifarei cento volte. Aziende come la nostra sono troppo piccole per attrarre interesse da sole. La Spac ha fatto anzitutto un lavoro egregio di due diligence sull’azienda, cosa che normalmente il mercato fa fatica a fare. E soprattutto ci ha tolto una buona dose di incertezza». A che proposito? «Ci siamo quotati in mezzo a importanti operazioni di acqui- Le nuove frontiere «Oggi le nostre quattro “gambe” sono l’Italia, il Messico, gli Stati Uniti e l’India», prosegue l’ad: ora puntiamo all’Inghilterra sizione. Un’Ipo avrebbe inserito elementi di incertezza sul finanziamento, che avrebbe stoppato le nostre strategie. Con la Spac, invece, abbiamo potuto continuare a generare valore senza distrazioni». Anzi, le banche vi hanno dato più soldi di quanto vi serviva per la Daler: 130 milioni contro un prezzo di 80,8 milioni. «In realtà i 50 milioni in più sono soldi che ci serviranno: siamo in un settore che si sta concentrando». Prevede nuove acquisizioni nel 2016? «Lo spero. Lavoriamo a un’operazione sempre internazionale, in Europa». Qual è la politica sul dividendo? «Le aspettative verranno mantenute. Storicamente la Fila aveva una politica molto conservativa, distribuendo circa il 10% del risultato. In Borsa le attese sono più alte e, visto l’anno straordinario che è stato il 2015, ci aspettiamo che le attese degli investitori vengano soddisfatte; sarà comunque l’assemblea degli azionisti di fine aprile a deliberare sul tema. Ma non creda che il dividendo sia l’unico tema considerato dagli investitori: a una cedola generosa molti preferiscono una buona acquisizione. E io sono d’accordo con loro». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Ansaldo E. rileva le turbine di Ge Personaggi Ansaldo Energia ha concluso l’acquisizione da General Electric delle attività relative alle turbine a gas avanzate heavy duty di Alstom e della sua controllata Power System Manufacturing (Psm) con sede in Florida. L’operazione espanderà la presenza in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti di Ansaldo Energia e amplierà il portafoglio di prodotti e servizi. Inoltre consentirà un raddoppio del fatturato nei prossimi cinque anni. «Ansaldo Energia diventa un protagonista globale più importante - ha detto l’ad Giuseppe Zampini (nella foto) -, con un portafoglio prodotti ancora più ampio e un’esclusiva piattaforma tecnologica di service per la maggior parte delle turbine a gas realizzate da altri produttori di componenti, compresi i modelli più avanzati». Passeranno sotto le insegne Ansaldo anche 400 dipendenti di Alstom a Baden, in Svizzera. . Lavoro in corso .27 I cinquant’anni di Bellucci Spa Bellucci S.p.A. festeggia i suoi primi cinquant’anni. Nata nel 1966 a Torino è la più «longeva» azienda italiana di informatica. La società festeggia il mezzo secolo con una serie di eventi nell’arco di tutto l’anno e la convention/concerto di ottobre al Sermig (Arsenale della Pace) di Torino a cui parteciperanno seicento invitati. LA CORSA VERSO LA PRESIDENZA Confindustria, sprint tra manovre e alleanze Un mese per il successore di Squinzi: ecco chi sono e chi rappresentano i quattro candidati PAOLO BARONI Questi sono i giorni della conta dei voti, i giorni che decidono il futuro di Confindustria. Ma sono anche i giorni in cui si tessono le alleanze, si manovra sottotraccia contrattando vicepresidenze o incarichi di prestigio (dalla presidenza del «Sole 24 ore» a quella dell’Università Luiss). Di qui a fine marzo sapremo chi prenderà il posto di Giorgio Squinzi, ma i giochi verranno chiusi ben prima. Quattro i candidati, molto diversi tra loro, innanzitutto per tipologia e dimensioni di impresa che rappresentano. In campo ci sono infatti il bolognese Alberto Vacchi, il bresciano Marco Bonometti, il romano Aurelio Regina e il salernitano Vincenzo Boccia. Per tutti l’imperativo è rilanciare il ruo- lo e l’immagine di Confindustria. Dalla scorsa settimana i tre saggi (Adolfo Guzzini, Giorgio Marsiaj e Luca Moschini), che hanno imposto il silenzio stampa a tutti e 4, stanno consultando gli associati. Sono già stati a Milano e Roma. Il 3 marzo saranno a Torino, l’8 di nuovo a Milano, il 9 a Verona. I 4 candidati, invece, dopo esser stati a Torino, oggi saranno a Padova per incontrare le imprese del Triveneto, che dispongono di un pacchetto di voti che potrebbe essere decisivo, mentre mercoledì saranno a Napoli. Per partecipare alla fase finale della corsa (il 17 marzo la presentazione al Consiglio generale, il 31 il voto decisivo) serve l’appoggio di almeno il 20% dei delegati. Di qui ad allora tutto è possibile. Compreso uno o più apparentamenti. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ALBERTO VACCHI Il candidato di Milano e Bologna che piace anche a Fiom e Pd È stato il primo a muovere, annunciando la sua disponibilità a candidarsi ancor prima che si insediassero saggi. Mossa che ha creato qualche malumore ma che lo ha messo subito in pole position per il dopo Squinzi. Alberto Vacchi, presidente del gruppo Ima e dell’Unindustria bolognese, ha già raccolto l’appoggio della potente Assolombarda, di tutta la Confindustria dell’Emilia Romagna, di Bergamo e Varese. Si dice che anche sia il candidato preferito da Montezemolo, ma l’ex presidente della Ferrari, dice di stare «5 metri lontano». Ed invita «gli altri past president a fare altrettanto». Giunto a metà del guado a Vacchi manca solo lo scatto decisivo, o magari di chiudere l’alleanza giusta. Certamente dei 4 è l’imprenditore che vanta le performance più brillanti: la Alberto Vacchi, 52 anni, laureato in giurisprudenza, è presidente e ad del Gruppo Ima e numero uno di Unindustria Bologna. Piace a Prodi, al ministro del Lavoro Poletti e alla Fiom, con cui intrattiene buoni rapporti sua Ima con 4600 dipendenti sparsi in 30 stabilimenti è leader mondiale nel packaging per l’industria farmaceutica, la cosmesi e l’alimentare, con 1,1 miliardi di fatturato 2015 (+29,8%) ed il 90% di export. Vacchi è stato etichettato come l’uomo del dialogo col sindacato, «amico della Fiom», in virtù degli accordi aziendali siglati anche col sindacato guidato da Maurizio Landini. Ed è certamente ben visto dal centrosinistra: Prodi, il ministro del Lavoro Poletti ed il governatore emiliano Bonaccini hanno infatti salutato positivamente la sua discesa in campo. Ma sono buoni i suoi rapporti anche col fronte opposto. Lui rifugge ogni etichetta e si proclama uomo «del confronto e del dialogo orizzontale, non calato dall’alto». «Falchi? Colombe? Categorie superate» dice. [P.BAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI VINCENZO BOCCIA Il salernitano scelto dai Piccoli e appoggiato da Marcegaglia L a base di partenza di Vincenzo Boccia è certamente importante, perché è il candidato della Piccola Industria, che rappresenta la gran maggioranza degli associati a Confindustria. Gode dell’appoggio dell’ex presidente Emma Marcegaglia, ora numero uno dell’Eni, e a breve potrebbe conquistare anche i voti dei Giovani. All’imprenditore salernitano, già numero uno dei Piccoli (proprio con Marcegaglia presidente) ed ora presidente del Comitato tecnico credito e finanza nella squadra di Squinzi, viene innanzitutto riconosciuto un grande spirito di servizio. Ed in questa chiave Boccia ha accettato di candidarsi, raccogliendo subito consensi, non solo al Sud ma anche in Veneto e nel Nord Ovest. Indicando lui la Piccola industria ha voluto scegliere AURELIO REGINA Il manager attento alla politica che vuol “rigenerare” gli imprenditori È certamente il più «politico» dei quattro candidati. Metà imprenditore (è azionista e presidente di Manifatture Sigaro Toscano) e metà manager, in qualità di partner di una delle più importanti società di cacciatori di teste, la Egon Zehnder. Nel primo biennio di mandato era uno dei vicepresidenti di Squinzi, poi la rottura per «diversità di vedute». Ora Aurelio Regina, 53 anni, foggiano, si candida per la poltrona più alta di viale dell’Astronomia perchè «Confindustria ha bisogno di una rigenerazione». «La nostra associazione - ha spiegato in una intervista - ha perso un certo ruolo, ma può tornare a essere centrale. Per farlo c’è bisogno non solo delle competenze di un singolo ma di una squadra forte e coesa, che ridisegni il nostro assetto organizzativo. Confindustria, per essere Aurelio Regina, foggiano, classe 1963 laureato in scienze politiche, è presidente e azionista di Manifatture Sigaro Toscano e partner della società di consulenza Egon Zehnder all’altezza, dovrà tornare ad essere un grande policy maker capace di generare progetti di modernizzazione, mettendo la competitività al centro». A suo parere il prossimo presidente «deve essere un primus inter pares», ma soprattutto deve essere un imprenditore che ha «come riferimento non solo il mercato e le imprese ma anche il mercato politico e istituzionale, interno e internazionale, avendo capacità di inserirsi in questo con i tempi e le qualità comunicative indispensabili». Regina è il candidato ufficiale dei Lazio, di cui è stato in passato presidente, e gode dell’appoggio di uno dei past president più attivi, Luigi Abete, di Fs e Finmeccanica, di Farmindustria e Federacciai. Al momento decisivo potrebbe anche formare un ticket con [P.BAR.] Boccia. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Laureato in economia e commercio, classe 1964, Vincenzo Boccia, già presidente della Piccola Industria è amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia e guida il Comitato tecnico credito e finanza. «un industriale manifatturiero, autorevole e indipendente, carismatico e di comprovata attitudine alla leadership, di lunga militanza associativa, con un’approfondita conoscenza del sistema e della tecnostruttura; una personalità caratterizzata da una forte attitudine alla delega, all’ascolto dei territori, alla sintesi delle diverse sensibilità, con grandi capacità comunicative». Boccia è amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia, che da oltre 50 anni opera nel settore graficoindustriale, stampando periodici, quotidiani, cataloghi ed etichette. La società ha un fatturato di oltre 40milioni di euro, cresciuti di oltre il 200% negli ultimi dieci anni, per un terzo realizzato all’estero. Le ultime voci lo danno in crescita di consensi, anche se Vacchi sarebbe ben più avanti. [P.BAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI MARCO BONOMETTI Un meccanico “puro”, allergico a cordate e gruppi di pressione S e Vacchi è «l’amico della Fiom», Bonometti è il «falco». Etichetta che magari non gli piacerà. Di certo, però si riconosce a pieno nella linea tenuta da Federmeccanica in fatto di rinnovo dei contratti, in base alla quale «la ricchezza che non si produce non si può distribuire». Imprenditore di terza generazione, oggi Bonometti è presidente degli industriali di Brescia e numero uno di Omr holding , un gruppo industriale internazionale che opera nel settore automotive con 9 stabilimenti in Italia e 6 all’estero, 3000 dipendenti e un fatturato di 600 milioni di euro. Prima che scattasse il black out imposto dai tre saggi Bonometti è riuscito a rendere pubblica una sua letteramanifesto intitolata «Confindustria per le imprese» nella quale propone «una Confindustria fedele al suo Ingegnere meccanico, classe 1954, Marco Bonometti è presidente degli Industriali di Brescia e di OMR Holding, società che opera nel settore dell’automotive. Tra i suoi sponsor l’ex presidente Antonio D’amato storico spirito di servizio, lontana dalle logiche della peggiore politica, sempre condannata dagli imprenditori. Perché sono profondamente convinto che in Italia ci siano i mezzi e le potenzialità per rinascere e affrontare le sfide economiche che si stanno profilando, alla pari con chiunque». Per Bonometti il presidente di Confindustria deve «essere un uomo libero, al servizio delle imprese, di tutte le imprese, non di gruppi di pressione che agiscono a sostegno dei loro specifici, particolari interessi». Per questo non farà cordate, «perchè non mi interessa occupare una poltrona», né cercherà «appoggi politici o sindacali». Per ora, oltre ai voti di Brescia, Bonometti può contare sull’appoggio di Antonio D’Amato e di buona parte della Campania. [P.BAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 28 .Lavoro in corso STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 La posta di Maggi A CURA DI GLAUCO MAGGI [email protected] COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA [email protected] Le lettere vanno spedite alla redazione di TuttoSoldi in via Lugaro, 15 La scadenza dei Buoni fruttiferi Questi prodotti di risparmio possono essere riscossi entro la fine del trentesimo anno successivo a quello di emissione 1 Qualche tempo fa, in occasione della ristrutturazione della mia casa di montagna, ho trovato un Buono postale fruttifero di 500 lire (n. 000.340), emesso il 4 ottobre 1941 dall’ufficio postale del paese, dove allora mia mamma viveva con la sua famiglia. Il buono è firmato dal suo babbo ed è a favore della figlia (mia mamma). Il documento è conservato benissimo nonostante gli anni trascorsi. Il diritto a riscuotere l’importo è prescritto? Sul buono non sono indicate date di scadenza. Se non fosse possibile riscuotere alcunché dalle Poste, esiste un mercato dei titoli vecchi come oggetti da collezionismo? MARCO SAL. Dall’ufficio stampa di Poste Italiane precisano che «il buono fruttifero postale in possesso del cortese lettore, emesso in data 04/10/1941, di 500 lire, risulta scaduto e non rimborsabile. Infatti, come stabilisce l’art. 176 del Testo Unico del Risparmio postale (D.P.R. 29 marzo 1973 n. 156) “i buoni postali fruttiferi possono essere riscossi entro la fine del trentesimo anno successivo a quello di emissione. Dal 1° gennaio successivo, i buoni non riscossi cessano di essere fruttiferi e sono rimborsati a richiesta dell’avente diritto entro il termine di prescrizione di cinque anni; la prescrizione è interrotta da un atto di richiesta o diffida. Il buono risulta prescritto il 1° gennaio 1977 per un valore di rimborso a scadenza di lire 2.380 equivalente a 1, 23 euro». Alla seconda domanda la risposta è sì. Il lettore si può rivolgere ai negozi e alle bancarelle di monete e di documenti finanziari scaduti per sapere se esista già un mercato dei buoni postali vecchi come il suo, e quale sia il grado di appetibilità commerciale attuale. In rete c’è anche un portale per collezionisti di azioni, obbligazioni, buoni postali, biglietti della lotteria eccetera, www.scripofilia.it., che mette in contatto chi è potenzialmente interessato alla compravendita di questi oggetti dal valore storico, e che possono a volte essere validi anche sotto l’aspetto grafico-artistico. Il prezzo è ovviamente in funzione della rarità e della domanda di ogni esemplare, e conta sempre molto lo stato di conservazione. Conto intestato a quattro persone 1 Ho un conto corrente ? il quesito L famigliare intestato a quattro persone e mi vedo costretta (per motivi personali) a eliminarne due, ma non vorrei chiudere il conto. La banca mi ha riferito che non è possibile, e che devo chiuderlo e aprirne un altro. Sono rammaricata perché ho delle agevolazioni e nel nuovo conto non sarebbe più possibile. Sono già intestataria di 2 altri conti; cosa comporterebbe un altro conto oltre le spese? DOMENICA Attualmente non è possibile variare la cointestazione di un conto corrente, quindi è corretto il consiglio della banca di aprirne un altro con nuove intestazioni. Per quanto riguarda le agevolazioni non si capisce perché la banca non potrebbe attribuirle anche al nuovo conto, a meno che non siano legate strettamente agli intestatari da eliminare (ad esempio se fossero dipendenti di una società con la quale esiste una convenzione commerciale). Il numero dei conti non ha rilevanza ai fini fiscali, antiriciclaggio ecc., quindi va solo valutata l’opportunità di sostenere altri costi oltre a quelli dei conti già esistenti. Trentasette anni di contributi di regolare e ridurre i suoi consumi) emergono grandi criticità. Tutti gli edifici costruiti prima degli Anni 90 non sono coibentati; gli alloggi sfavoriti, quelli all’ultimo piano e sopra il piano pilotis o quelli mal esposti, mentre prima godevano della suddivisione della spesa tra tutti i condòmini, ora subiscono notevoli incrementi di spesa per il riscaldamento e (spesso) non hanno il beneficio calorico che avevano prima.Dovendo ripartire i consumi con una quota fissa (determinata da un tecni- 1 Può il fratello, unico lavoratore in famiglia, usufruire dei 3 giorni di permesso per la sorella disabile grave con indennità di accompagnamento in presenza dei genitori padre pensionato e madre casalinga entrambi 64enni? Le sarei grato di una risposta chiarificatrice, poiché la scuola dove insegno ha rifiutato la mia richiesta. LETTERA FIRMATA 1 Sono nato il 19 febbraio 1958. Ho 37 anni di contributi, quando posso andare in pensione?. Una volta se ben ricordo era 40 anni di contributi con qualsiasi età. A.R. Se lei continua a pagare contributi senza soluzione di continuità potrà raggiungere il traguardo della pensione anticipata con il versamento complessivo di 43 anni + 5 mesi di contribuzione, con diritto alla pensione dal mese di agosto 2022. Se non aggancerà tale anzianità contributiva maturerà la pensione di vecchiaia con 67 anni + 8 mesi d’età, a decorrere da novembre 2025. Contabilizzazione del calore: una normativa che va migliorata a normativa comunitaria e le disposizioni attuative introdotte nell’ordinamento italiano, in primis il D.Lgs. 102/2014, hanno voluto favorire il risparmio energetico e la regola per cui ciascuno paga l’energia effettivamente utilizzata; previste anche rilevanti sanzioni per chi non darà piena attuazione alle normative entro il 31.12.2016. Negli edifici in cui si è proceduto alla contabilizzazione (consente di misurare i consumi di ciascuno) e alla termoregolazione (consente a ciascuno Permessi per la sorella disabile co secondo le norme Uni in modo da tenere conto di dispersioni etc.. e non più in modo forfettario) ed il resto a consumo, è evidente che aumenta la spesa di chi deve chiedere più calore per compensare la posizione sfavorita, specie se non vi sono coibentazioni. La normativa sanziona la mancata ripartizione secondo i criteri appena esposti, anzi, ogni singolo condòmino potrebbe impugnare delibere dell’assemblea condominiale che ripartiscono i consumi in modo diverso. La normativa non consenti- Un tempo le leggi ponevano ostacoli alla possibilità di avere i giorni di permesso da parte di fratelli e sorelle. Lo ammettevano a condizione che non fosse presente altro familiare non lavoratore in condizione di prestare assistenza. Ma credo che il decreto legislativo 119 del 2011 non ponga più questa esclusione trattandosi di parenti entro il secondo grado, per cui ritengo che alla sua richiesta la scuola debba dare risposta positiva. Pensione ai nati nel 1956 1 Nata nel 31 gennaio 1956, rebbe neppure l’adozione di coefficienti correttivi finalizzati a ridurre le percentuali di consumo e contribuzione degli alloggi sfavoriti. L’unica deroga ammessa dal D.Lgs. 102/2014 (art. 9, comma 5, letl. d) è quella di consentire ma solo per la prima stagione termica successiva all’installazione dei dispositivi - che la suddivisione si faccia in base ai millesimi di proprietà, in attesa di «prendere le misure» e mettere a fuoco il funzionamento degli impianti, evitando incrementi di spesa ed eccessive disparità di trattamento tra alloggi. Questa la situazione attuale. Occorrerebbe valutare l’ammissibilità dei coefficienti correttivi per evitare animosità e disparità tra i condòmini. PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA Previdenza Figli superstiti, il diritto alla pensione vale fino al termine degli studi BRUNO BENELLI L a pensione ai superstiti spetta ai figli secondo una determinata graduatoria dettata dalla legge, che divide la prole in due principali gruppi: i minori di età e i maggiorenni. Ognuno di essi ha precisi limiti di tempo, oltre i quali si perde il diritto alla prestazione. Vediamo come si presenta la situazione. A - Per i figli minorenni l’unico limite è quello dei 18 anni di età. Una volta superata la minore età si perde il diritto alla pensione ai superstiti salvi i casi in cui il ragazzo vada a scuola o sia inabile. B – Se è studente di scuola media superiore il ragazzo ha diritto alla pensione fino alla licenza di maturità. La pensione è pagata anche se il ragazzo è un po’ “somarello” e viene bocciato per cui deve rifare l’anno. In ogni caso può arrivare al massimo fino al compimento dei 21 anni. Ovviamente la pensione spetta anche nei mesi in cui il ragazzo è a “piede libero”, nel senso che ha terminato il ciclo con il diploma di maturità (31 luglio) e deve ancora iscriversi all’università (1° novembre). C – Se il soggetto si iscrive all’università continua ad avere diritto alla pensione per tutto il corso legale di laurea. Se il corso è di 4 anni la pensione viene pagata Riconosciuta la frequenza ai conservatori e ai master per 4 anni. Se il corso è di 5 la pensione è pagata per 5 e così via. Una volta presa la laurea può iscriversi a un’altra facoltà. In ogni caso non può andare oltre i 26 anni di età. Essendo la prestazione legata al percorso scolastico, qual è esattamente il mese fino al quale sono pagate le pensioni? Occorre distinguere tra scuola secondaria di primo grado, di secondo grado e scuola universitaria. 1 – La scuola secondaria di primo grado termina con il 30 giugno. 2) La scuola secondaria di secondo grado finisce il 31 luglio. 3) L’università termina con il 31 ottobre, ma è possibile pagare la pensione in presenza di una proroga del corso fino alla sessione terminale di febbraio/aprile, a condizione che il ragazzo termini il corso con il diploma di laurea, altrimenti la sessione ricade nel periodo di “fuori corso” che annulla il diritto alla pensione. D – Se il soggetto è totalmente inabile a qualsiasi proficuo lavoro non ci sono limiti di età. La pensione è pagata finché l’interessato resta inabile. A proposito di universitari la pensione è ammessa per le iscrizioni a scuole statali e non statali riconosciute, a corsi di livello universitario, a scuole e corsi di specializzazione e perfezionamento, corsi di integrazione e cultura annessi a facoltà universitarie. Validi gli studi esteri se equivalenti a quelli italiani, i conservatori di formazione artistica e musicale, gli istituti tecnici superiori (Its), i master universitari, i dottorati di ricerca,la frequenza a una facoltà straniera con la borsa di mobilità Erasmus. Non sono invece validi i tirocini formativi e di orientamento cui si accede dopo la laurea. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI inizio lavoro a 15 anni nel 1° maggio 1971 e finito come artigiana nel 31 gennaio 1997 con un totale di contributi pari a 1296 settimane. Quando avrò diritto alla pensione? CORNELIA RICCI Secondo le norme attuali avrà diritto alla pensione di vecchiaia a decorrere dal mese di luglio 2023. Valvole termostatiche 1 L’obbligo dell’installazione delle valvole termostatiche scadeva il 31/12/2016. Nell’assembla di condominio non è stata approvata l’installazione. L’assemblea può decidere di non installare le valvole? L’amministratore come deve comportarsi? La sanzione nel caso non si rispetti la normativa a quanto ammonta? P.B. L’art. 9, quinto comma, del Dlgs 102/2014 è norma imperativa e inderogabile e stabilisce l’obbligo di l’installazione entro il 31 dicembre 2016 di contatori individuali per misurare l’effettivo consumo di calore per ciascuna unità immobiliare. L’assemblea sarà necessaria per deliberare la scelta del preventivo dei lavori. Ove l’assemblea decida di non ottemperare alla disposizione imperativa sulla contabilizzazione, è opportuno che l’amministratore faccia risultare a verbale le responsabilità cui va incontro il condominio, con esonero di proprie responsabilità al riguardo: ai fini del rispetto della legge citata, potranno intervenire gli organi preposti all’attuazione del Dlgs 102/2014. La sanzione amministrativa dovuta alla mancata adozione della contabilizzazione e della termoregolazione può variare da 500 a 2.500 euro, oltre alla diffida a eseguire l`intervento entro 45 giorni. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI BRUNO BENELLI SILVIO REZZONICO, PRESIDENTE CONFAPPI domande e risposte Se i 57 anni di età vengono raggiunti nel mese di aprile 2016 è possibile avere l’opzione donna, in quanto non è ancora trascorso il periodo di apertura della finestra? DORA D’AURIA Proprio no. L’apertura della finestra è una cosa, i requisiti per l’opzione un’altra. Essi devono essere stati raggiunti entro il 31 dicembre 2015. Un nonno può avere l’assegno familiare per del nipote che mantiene al posto della mamma e del papà, per aiutarli nel menage familiare? G. I. Risposta affermativa, a condizione che i genitori del minorenne dimostrino di avere redditi di un certo importo, non superiore ai limiti stabiliti di anno in anno. Solo così Inps può pagare la prestazione sulla pensione del nonno. LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Lettere e Commenti .29 . IL DEBITO SANO CHE SERVE «P AL PAESE Il tramonto del brunch MARCO BELPOLITI ANDREA MONTANINO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA reoccupa il rallentamento della Cina, che sta riducendo la domanda di materie prime. Preoccupano alcuni grandi paesi emergenti come il Brasile che, tra corruzione, inflazione, recessione e alto debito pubblico è forse il candidato numero uno per la prossima crisi. Preoccupa il basso prezzo del petrolio e i suoi effetti destabilizzanti, non solo su alcuni paesi fortemente dipendenti dalle entrate derivanti dalla vendita di greggio, ma anche per le conseguenze che si potranno determinare sulla nuova industria dell’estrazione di petrolio (e gas) nata in questi ultimi anni negli Stati Uniti. Tutte queste incertezze si innescano in un complesso scenario geopolitico: Siria, Libia, crisi dei rifugiati in Europa, Ucraina, tensioni tra Russia e Turchia, referendum in Gran Bretagna solo per citare le questioni più evidenti. Curiosamente, le grandi crisi stringono nella morsa l’Europa, che a sua volta è, mai come ora, alla ricerca di una nuova identità. In questo scenario che, secondo le parole del Cancelliere inglese Osborne pronunciate durante i meetings presenta elementi di rischio molto elevati, è difficile immaginare soluzioni globali. Il G20 non è però neanche riuscito a trovare delle linee condivise di azione, e si è limitato ai soliti buoni propositi. E’ dunque a ciò che manca nel comunicato finale, piuttosto che ai suoi contenuti, che bisogna guardare. Manca una linea comune da seguire per rilanciare la crescita e il punto della contesa rimane il debito pubblico: c’è chi vorrebbe più spesa pubblica e meno tasse (dunque più deficit e debito) per rilan- P Da domani Salvatores risponde ai lettori Fino a venerdì sarà Gabriele Salvatores, premio Oscar per «Mediterraneo», a rispondere alle lettere sul cinema, gli Oscar, i film preferiti dai lettori. Scrivete a [email protected] LA RICERCA HA BISOGNO DEI GIOVANI MASSIMO INGUSCIO* SEGUE DALLA PRIMA PAGINA bene chiarire da subito che non ci sono una scienza di base e una scienza applicata, ma che esiste solo scienza buona o cattiva. I grossi salti nell’innovazione tecnologica, infatti, derivano quasi sempre dalle scoperte scientifiche che sono frutto di curiosità. Una nuova concezio- È ne della ricerca deve quindi partire da un’ottima politica di reclutamento. E’ da giovani che si è più curiosi, più creativi, più pronti a cogliere quelle deviazioni dai percorsi tradizionali verso frontiere interdisciplinari che, a volte a sorpresa, portano al nuovo. E’ dunque di fondamentale importanza dare la possibilità ai giovani meritevoli di entrare da subito in un mondo della ricerca sempre più competitivo a livello internazionale. Certo, i finanzia- LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MAURIZIO MOLINARI CONDIRETTORE MASSIMO RUSSO VICEDIRETTORI FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO TIBERGA ciare la crescita nel breve periodo e chi invece considera questo tipo di politiche inadatte e pericolose. Tra i primi si schierano le grandi organizzazioni economiche internazionali, Ocse e Fondo Monetario Internazionale. Tra i secondi, la Germania. Chi dovrebbe fare politiche di stimolo fiscale sono, secondo Ocse e Fmi, i Paesi che hanno margini di bilancio. Ma se guardiamo alla nostra Europa ad esempio, soltanto cinque Paesi su 28 – Germania, Olanda, Lussemburgo, Slovacchia e Estonia - vengono considerati dalla Commissione Europea pienamente in linea con gli obiettivi del Patto di Stabilità e Crescita e quindi potrebbero avere la possibilità di politiche espansive. Inoltre, non va dimenticato che il debito pubblico aggregato dell’Unione Europea è aumentato in modo consistente negli ultimi anni, passando da poco meno di 8 mila miliardi di euro nel 2008 a più di 12.500 miliardi nel 2015, con un aumento del 60 per cento. Questi due elementi, porterebbero a dire che no, non c’è molto spazio per fare politiche espansive e che la crescita va stimolata in altro modo. Dall’altra parte però va considerato l’eccezionale basso livello dei tassi di interesse a cui molti paesi finanziano oggi il loro debito pubblico: Germania, Francia e Olanda emettono nuovo debito a 10 anni con tassi inferiori allo 0,5 per cento; Italia, Spagna, e Gran Bretagna sono tra l’1 e il 2 per cento, cosi’ come gli Stati Uniti e il Canada. Si capisce come, a questi tassi, sarebbe oggi conveniente indebitarsi. Il punto di equilibrio tra le due posizioni va ricercato non su quanto spendere, ma soprattutto come spendere, la qualità più che la quantità. Affinché una politica menti sono importanti, ma molto importante è la loro qualità: bisogna ad esempio evitare distribuzioni a pioggia: l’assenza di strategia rende difficile il raggiungimento di massa critica su temi scelti che ci portino a divenire un eccellente riferimento nel mondo ed a produrre ulteriore sviluppo, anche economico industriale. Il decreto con cui lo scorso 26 febbraio il ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca assegna agli enti pubblici di ricerca fondi per un reclutamento nuovo, coglie in pieno l’aspetto cruciale della necessità di selezionare giovani con criteri di sola meritocrazia competitiva. I numeri sono significativi anche se non grandissimi, ma molto importante è la qualità del provvedimento che fornisce un importante strumento per ac- CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA FRANCESCO BEI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA, ANDREA MALAGUTI INCHIESTE, MAURIZIO ASSALTO CULTURA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI, RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT, LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, GUIDO BOFFO CRONACA DI TORINO Minima espansiva abbia successo in un era di alti debiti pubblici come quella che vivono oggi molti Paesi, e certamente gran parte dell’Europa, è necessario che la maggiore spesa pubblica sia indirizzata su interventi che diano, nel medio periodo, rendimenti più elevati dei costi. Solo in questo modo i mercati finanziari vedrebbero con benevolenza un aumento del debito pubblico, continuerebbero a comprarlo e aumenterebbero la fiducia nel Paese. Con i costi di finanziamento a livelli storicamente bassi questo è possibile, e investimenti pubblici di qualità in infrastrutture, ricerca e capitale umano avrebbero probabilmente tale effetto. Se invece il maggior debito pubblico venisse a determinarsi attraverso una riduzione di tasse, i policy makers dovrebbero trovare gli strumenti per favorire una maggiore spesa privata in iniziative che hanno effetti benefici nel lungo periodo: ancora una volta, infrastrutture, ricerca, capitale umano. L’Italia potrebbe farsi portavoce di questa terza via perché ha dimostrato in modo inequivocabile nel corso degli ultimi 20 anni di avere la capacità di gestire il suo debito pubblico senza traumi. E’ per questo che l’incontro di Roma tra Renzi e Juncker è importante: non si tratta di ottenere qualche decimale di flessibilità quest’anno, ma promuovere un approccio diverso. Uno sforzo coordinato tra bilancio europeo e bilanci pubblici nazionali, magari anche l’emissione di eurobond per la crescita che finanzino infrastrutture, ricerca e capitale umano verrebbe visto non come un tentativo di guadagnare qualcosa nel breve periodo ma come una nuova politica economica europea. overo Brunch». Il volantino con questo titolo è sul bancone del bar. Raffigura un uovo alla coque con grattugiati sopra pezzi di tartufo. Stanco del solito brunch? Passa al pranzo della domenica da noi con un menù in pieno stile», così recita la pubblicità del locale. Anche il brunch è tramontato, e non solo a Milano che del pasto intermedio tra mattina e mezzodì è stata la capitale, ma in tutta Italia. La parola «brunch» è la fusione di «br(eakfast)», prima colazione, e (l)unch, pranzo. Entrata in circolazione nel 1965, anno della sua diffusione in Gran Bretagna e in America, costituisce un pasto della tarda mattinata che unisce colazione e pranzo. Si è imposto poi con la gentrificazione delle città in Europa, come negli Stati Uniti. Ci si alza tardi domenica mattina, momento in cui si dorme finalmente a lungo, si esce con la famiglia, o con gli amici stretti, e si va a fare un unico pasto. La qualità del brunch consiste nel fondere il dolce con il salato: bacon, uova, prosciutto, con pasticceria e frutta; ma anche carni fredde e pesce affumicato (salmone e aringa) e insalate di verdura. Il dépliant pubblicitario sottolinea come sia possibile fare un pranzo completo, ma con «il ritmo rilassato della domenica», che è poi il vero ingrediente invisibile del brunch, dove è fondamentale servirsi a un buffet senza camerieri intorno, senza l’attesa della comanda e l’arrivo dei piatti che tiene irrimediabilmente seduti al desco. Ci si alza, si pilucca, si riempiono i piatti, si commenta. Perché non è più di moda il brunch? Perché c’è la crisi economica, prima di tutto, e perciò si mangia meno la domenica in bar e locali; perché la classe media in ascesa, nata con start-up, informatica e digitale, non è più tale, e ha subito una battuta d’arresto anche nei costumi; perché il modello hipster, che si è affermato nei locali trendy di Milano e dintorni, non è compatibile con il pranzo domenicale del brunch, che è per sua natura famigliare o aggregativo. L’hipster è tendenzialmente un solitario che vive in mezzo ad altri solitari scambiandosi occhiate mentre digita sulla sua tastiera navigando grazie al wi-fi del locale; il pasto del mattino è invece un rito collettivo per la famiglia, quella composta dai consanguinei e quella allargata degli amici del cuore, la banda dei quarantenni con prole al seguito. Il locale dove ho trovato la pubblicità offre al posto del brunch tre antipasti, un primo a scelta, un secondo e il dessert con l’immancabile zenzero. Solo 30 euro, bevande escluse. Niente di nuovo sopra il tavolo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI quisire giovani uomini e donne privilegiando l’eccellenza. Un primo aspetto qualificante è che già nella distribuzione delle risorse tra i vari Enti si sia tenuto conto solo parzialmente della loro grandezza. Come illustrato con trasparenza riguardo ai criteri seguiti, un peso importante hanno infatti avuto l’indice di sostenibilità economica - che premia gli Enti in cui il costo complessivo del personale pesa percentualmente di meno rispetto al finanziamento ministeriale - ed ancor di più la valutazione della Qualità della Ricerca operata dall’Anvur. E’ importante che anche in Italia si stia consolidando sempre più la buona pratica della valutazione che in tutti i Paesi più scientificamente e tecnologicamente avanzati è strumento che affianca costantemente le scelte per il finan- ziamento della ricerca. Ogni Ente, poi, è invitato ad operare tempestivamente in quanto spesso le lentezze, burocratiche e non, fanno perdere la competizione con altre istituzioni straniere nell’attrarre i migliori. Ma l’aspetto più stimolante è quello delle priorità da considerare nella selezione. Eccone una sintesi: si vogliono assumere giovani che abbiano conseguito un PhD da non più di 5 anni; il fatto che si usi il termine PhD e non quello nostrano di dottorato di ricerca sembra essere un invito ad allargare il parterre dei possibili candidati. La qualità della produzione scientifica è la base per il giudizio, ma si parla anche di riconoscimenti nazionali o internazionali e di esperienze di ricerca maturate, a qualsiasi titolo, in centri nazionali o internazionali, pubblici o privati. Questo 1 ITALIANA EDITRICE SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE AMMINISTRATORI LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO DIRETTORE EDITORIALE MAURIZIO MOLINARI DIRETTORE CREATIVO MASSIMO GRAMELLINI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. LGS.196/2003): MAURIZIO MOLINARI aspetto va nella direzione di premiare la mobilità, sia geografica sia tematica, che è fattore fondamentale di arricchimento culturale e spesso stimolo per nuova creatività. Si può ben sperare in una ripartenza che favorisca la competitività del nostro sistema ricerca. Il compito degli Enti sarà non solo quello di cogliere le nuove opportunità ma anche quello di saper creare opportunità di finanziamento iniziale ed un ambiente di lavoro efficiente. La mia esperienza dice che selezionare giovani creativi, liberi di seguire un tracciato di strategia scientifica, significa anche avere in casa autorevoli attrattori di fondi su progetti internazionali sempre più competitivi. *Presidente del Cnr e Accademico dei Lincei 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA: ITALIANA EDITRICE S.P.A., VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO 5, ELMAS (CAGLIARI) ©2016 ITALIANA EDITRICE S.P.A REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7874 DEL 09/02/2015. LA TIRATURA DI DOMENICA 28 FEBBRAIO2016 È STATA DI 259.385 COPIE TM 1 23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Una stele egizia da Torino a Gerusalemme La stele della dea Qadesh (1300 a.C.) conservata al Museo Egizio di Torino vola a Gerusalemme per la mostra «Faraone a Canaan: la storia non detta» che si aprirà mercoledì al Museo di Israele. Per la prima volta sarà raccontata l’epoca del regno egiziano sull’antico Israele, la Terra di Canaan: un periodo caratterizzato da una profonda e mutua influenza tra i due popoli. «Migliaia di anni dopo - dicono dal museo di Gerusalemme - si può capire che quei rapporti hanno ancora oggi un impatto su tutti noi». Da bambino ti dicono che per conquistare una donna devi saper uccidere un drago. Non ti dicono però che può capitare che lei non ti voglia o sia una stronza Non ho ancora la cittadinanza italiana ma non me ne frega più nulla, ormai ho trovato la mia dimensione. Dovrei sentirmi italiano perché mangio la pasta? Non credo ci si senta italiani o francesi, ma esseri umani felici o tristi Sulla Stampa Nelle pagine di Cultura di venerdì le storie della nuova leva di scrittori di origini straniere che hanno scelto l’italiano come lingua letteraria. Il giorno dopo, la classifica di Tuttolibri ha registrato l’exploit di Antonio Dikele Distefano. 1 «Un po’ mi scoccia, volevo uscire primo e invece mi sono trovato la Gamberale davanti. In quanto al Papa, i librai mi dicono che non fanno in tempo ad aprire gli scatoloni che è già esaurito, quindi va bene». Anna Todd ha scritto After sulla piattaforma Wattpad, il suo primo romanzo si poteva scaricare gratis dal web. A Eco non piacevano i social media, diceva che «hanno dato a legioni di imbecilli lo stesso diritto di parola di un Nobel». «Ho sentito premi Nobel dire molte assurdità, sull’esistenza delle razze ad esempio, quindi non significa nulla. I social sono un mondo fantastico. Non sono un fine, sono semplicemente un mezzo». Ma davvero l’amore è una scatola di biscotti? Aspettative e i sono le «interviste doppie», un genere di entertation (l’intrattenimento che si occupa di informazione, passo ulteriore rispetto all’infotainment) che spopola. E ci sono le biografie incrociate che, invece, aiutano realmente a comprendere certe figure della storia, come nel caso di questo ampio e ricco libro della francesista Alessandra Necci, Il Diavolo zoppo e il suo Compare (Marsilio, pp. 662, € 19). C & Antonio Dikele Distefano è nato 23 anni fa a Busto Arsizio da genitori angolani. Il suo nuovo romanzo è Prima o poi ci abbracceremo (Mondadori, pp. 240, € 16) L’ Prima o poi ci abbracceremo è già fra i libri più venduti, superato da quelli della Gamberale e del Papa. Che effetto fa? Elzeviro MASSIMILIANO PANARARI Talleyrand e Fouché gattopardi “de la Patrie” 31 CULTURA SOCIETA’ SPETTACOLI ELISABETTA PAGANI amore è come «una scatola di biscotti al burro. Ha presente quelle confezioni di metallo blu? Da piccolo quando le vedevo in salotto pensavo “biscotti!”, poi però dentro trovavo solo spille e bottoni. Per me l’amore è questo, ti aspetti una cosa e trovi tutt’altro». Un po’ Forrest Gump, ma meno ottimista. Però lo stile funziona. Centomila copie vendute con il romanzo d’esordio, Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?, e il nuovo libro, Prima o poi ci abbracceremo, che schizza subito al terzo posto nella classifica di Tuttolibri e si prepara alla ristampa. L’autore è Antonio Dikele Distefano, 23 anni di determinazione e tenerezza. Nato a Busto Arsizio da genitori angolani - il padre ex militare e rifugiato, la madre sarta -, un’infanzia difficile su e giù per l’Italia, finendo tutti a vivere anche in strada, e poi il successo. Il primo romanzo lo pubblica su Amazon e i download volano. Lo autopromuove finché lo scopre Mondadori e diventa un caso letterario, da cui sarà tratto un film. Racconta il naufragio della storia d’amore tra un ragazzo nero e una ragazza bianca. Autobiografico come il secondo, che si avventura nelle relazioni sbilenche di due adolescenti e dei genitori di lui. Amore, amicizia, famiglia, i temi che catturano gli adolescenti. Con uno stile semplice: frasi ritmate e a effetto, come quelle che trovi nei cioccolatini, sui social network o nelle canzoni. . re il passaporto me l’hanno dato. Dovrei sentirmi italiano perché mangio la pasta? Non credo ci si senta italiani o francesi, ma esseri umani felici o tristi». Come sono arrivati in Italia i suoi genitori? «Non gliel’ho mai chiesto. Mia madre ora è tornata in Angola, da un momento all’altro, ma non ci ha abbandonati: l’ha fatto quando ormai eravamo al sicuro. Il libro è dedicato a lei». Parla di una vita difficile, da piccolo. «Ricordo solo che camminavamo moltissimo. La mattina, dopo la scuola, sempre. È stato difficile ma io sono oggi più preparato di altri. Se mi staccassero la luce in casa non sarebbe un dramma, né se dovessi andare a letto senza cena». Quanto la coinvolgono le discussioni sull’immigrazione? «Se ne parla troppo e si fa poco. Come per le unioni civili. Io ho una mia idea di famiglia: penso che il bambino felice sia quello che vive in un contesto che lo fa sentire amato, non per forza con dei genitori». I suoi romanzi vendono e piacciono ai giovani. C’è chi la paragona a Fabio Volo. Paura delle critiche? “L’amore? Una scatola di biscotti piena di bottoni” Antonio Dikele Distefano, 23 anni, origini angolane, con il suo secondo romanzo ha conquistato la top ten “Ma in classifica il Papa mi batte: un po’ mi scoccia” «Ho letto una recensione che sminuiva il mio libro perché parla d’amore. Io penso che chi critica lo faccia per frustrazione. Da grande farò lo scrittore, perché ancora non mi ci sento, e dovranno ricredersi». Un sogno? «Vivere in un posto dove non c’entri essere o no italiano. Diventare papà e avere un figlio che non abbia i problemi che ho avuto io: i conflitti d’identità, un padre che si dispera, niente da mangiare. E aprire una biblioteca-libreria nel posto in cui è nato mio papà». Quanto sono importanti i soldi? «Molto. Voglio farne tantissimi, perché nessuno di quelli che amo debba soffrire». Fa molti incontri nelle scuole: i ragazzi le parlano dei loro sogni? «Molta aspettativa. Da bambino ti dicono che per conquistare una donna devi saper uccidere un drago. Non ti dicono però che può capitare che lei non ti voglia o sia una stronza». «Non me ne frega più nulla, ormai ho trovato la mia dimensione. Non ce l’ho perché servono 18 anni consecutivi di residenza, ma i miei genitori per un periodo non hanno avuto una casa. Sono contento del mio passaporto angolano: è un Paese che non mi ha mai visto e a cui né io né mio padre abbiamo mai versato un euro, cosa che invece facciamo in Italia, eppu- L’infedeltà quale manifesto programmatico, e il tradimento come metodologia sistematica, di due protagonisti di un passaggio fondamentale della Francia tra Antico Regime e Restaurazione e del nostro continente tra Sette e Ottocento, ovvero il «Diavolo zoppo» Charles-Maurice de Tayllerand-Périgord (1754-1838, il cui perfido soprannome derivava da un incidente che gli aveva atrofizzato il piede destro), e il suo «degno» Compare, l’amico-nemico (a seconda delle occasioni) Joseph de Fouché (1759-1820). Prototipi dell’uomo politico che finalizza ogni sua azione all’acquisizione e al mantenimento del potere «in proprio», hanno rappresentato l’incarnazione della discontinuità rispetto al paradigma fino ad allora quasi esclusivo del cortigiano, totalmente devoto al suo signore. Bandiere (anzi, «banderuole», come vennero definiti ai loro tempi) dell’opportunismo e del machiavellismo quali cifre del fare politica, han- no lasciato un’impronta durevole - e un’immagine mefistofelica - su un’epoca decisiva della storia europea. La «strana coppia», detestata da Chateaubriand, sopravvisse ai rivolgimenti (e all’ecatombe) delle leadership della Rivoluzione del 1789 e si affermò prepotentemente nella stagione di Napoleone, Tayllerand come ministro degli Esteri e Fouché della Polizia, per poi volgergli le spalle e schierarsi con la Restaurazione e Luigi XVIII. Il lo- poi delusione? Non ha ancora la cittadinanza italiana, come la fa sentire? «Viene sempre detto loro che non ce la faranno, ma io racconto la mia storia e dico: “Raga, è una cosa normalissima, basta crederci. Non sei fallito se fallisci, ma se non ci provi. Siate coraggiosi”. Solo noi possiamo batterci per i nostri sogni». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ro cocktail vincente fu un mix di gattopardismo integrale e Realpolitik: e qui dalla storia si passa alla teoria politica (che i filosofi chiamerebbero dell’«impolitico»), perché secondo la scrittrice il potere sembra essere unicamente inganno, menzogna e sotterfugio. Il libro di Alessandra Necci viene presentato oggi alle 18 al Circolo dei lettori di Torino. Con l’autrice, Carlo Ossola e Mario Baudino 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 32 .Società STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 La storia FRANCO GIUBILEI BOLOGNA L’artefice Federico Croci ha ideato il museo dei flipper a Bologna ROBERTO BRANCOLINI Tra Marilyn e astronavi il gioco era tutto un flipper SEGUE DALLA PRIMA PAGINA S ono sparse come esemplari in via d’estinzione in locali sempre più rari. E così a Bologna, la città dove si sono concentrate le aziende del settore, hanno pensato di dedicargli un museo che ne ripercorre la storia: dai giochi francesi di fine ‘800, come le bagatelle, ai pinball americani ancora sprovvisti di palette, fino ai flipper veri e propri, la cui data di nascita ufficiale è il 1947, con il Gottlieb fabbricato negli Usa. Si chiama «Tilt», come quando la macchina andava in stallo, e documenta 30 anni di storia pop recente, raccontata attraverso le soluzioni grafiche che addobbavano cassoni e tabelloni. «Da noi la diffusione è iniziata negli Anni 50, parallelamente ai juke-box - spiega Federico Croci, presidente dell’associazione “Tilt” e artefice del museo -. Era il periodo in cui il bar si trasformava in un luogo di ritrovo dei giovani. Negli Anni 60 e nel decennio successivo quasi tutti i bar ne avevano uno e, del resto, erano gli unici giochi permessi, anche se non mancarono gli ostacoli: nel ’65 uscì una legge che vietava il flipper, equiparandolo al gioco d’azzardo, ostacolo che venne aggirato cambiandone la denominazione in “nuovo bigliardino elettrico”». Disegni e serigrafie riproponevano mode, sport e film: così negli Anni 50 fiorivano immagini di baseball e bowling, presto soppiantate dal calcio e dal tennis. Dopo che Marilyn Monroe interpretò «Bus Stop», la sua silhouette finì su flipper e juke-box ma poi, con le missioni nello spazio negli Anni 60, furono missili e astronavi ad affermarsi nella grafica, fino al trionfo del film «Tommy» di Ken Russell, nel 1975, che metteva in scena l’epopea della star del flipper concepita nell’omonimo concept album di «The Who». Roger Daltrey ed Elton John che si sfidavano a pinball divennero testimonial perfetti del bigliardino elettrico. Verso la fine degli Anni 70 ecco i primi esemplari elettronici, con i conta-punti rimpiazzati da display. Sono le avvisaglie di un declino che andrà di pari passo con l’evoluzione della tecnologia: «All’inizio degli A Bologna nasce il museo per celebrare un’icona del divertimento “Hanno fatto sognare generazioni, prima di essere sostituiti dai videogame” Il boom Negli Anni 60 e poi nei due decenni successivi quasi tutti i bar avevano almeno un flipper in sala Anni 80 escono i videogiochi a moneta e cominciano a insidiare i flipper, anche se nei primi tempi c’era ancora spazio per tutti – aggiunge Croci - Anche il juke-box, pur essendosi evoluto coi laserdisc e i video dischi, faticava a reggere la concorrenza dei video musicali. Il problema per i flipper però c’è stato con l’arrivo della Playstation, nel ’94, quando sono diventati disponibili dispo- I fan sitivi di gioco che potevano essere usati a casa». Il colpo finale l’ha assestato l’adsl, all’inizio degli anni 2000. Oggi a Bologna sopravvivono solo due bar dov’è possibile giocare a flipper e l’associazione «Tilt» ha creato un sito dove segnalare i bigliardini elettrici sopravvissuti come panda alla deforestazione: maps.tilt.it. Renzo Arbore possiede molti flipper e Red Ronnie ha una collezione di «bigliardini». Anche Umberto Eco aveva un flipper in casa 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gli appassionati: da Eco a Guccini “Non dovete parlarne se non ci avete giocato” I l flipp e r, con il suo carico di suggestioni «vintage» legate all’immaginario degli Anni 50 e degli Anni 60, ha un buon seguito di appassionati, a volte insospettabili. Naturalmente c’è Renzo Arbore, che su memorabilia e «cianfrusaglie», com’è stata intitolata una recente mostra di suoi oggetti al museo «Macro» a Roma, ha costruito un vero e proprio museo casalingo. E poi c’è Red Ronnie, che ha una sua collezione personale di «bigliardini elettrici» e juke-box, fino ad Umberto Eco, che ha citato il flipper in diversi romanzi e ne aveva anche uno in casa. «Una delle sue citazioni preferite era che non si può parlare di flipper, se non si è mai giocato, per significare che non si può affrontare un argomento, se non ne si conosce il meccanismo», dice Federico Croci, presidente dell’associazione e del museo del flipper «Tilt». In un articolo del- l’83, quando i videogiochi stavano prendendo il sopravvento, Eco sosteneva: «I tentativi attuali di elettronizzare il flipper mi paiono pretestuosi e patetici. Vinceranno le “arcades” che avranno la buona idea di ospitare flipper asmatici degli Anni 50. Forse la medicina del futuro consisterà nella benefica doccia scozzese di un colpo al flipper e un colpo al videogame, alternativamente, per rieducare con il primo i circuiti neurali che il secondo distrugge, e con il secondo allenare severamente i riflessi che il primo ci illuse di avere perfezionato». La storia è andata diversamente e i videogame hanno annientato il vecchio flipper, che però continua a vantare estimatori come Francesco Guccini. Più freddo Edoardo Bennato, che apprezza il bigliardino elettrico, ma gli preferisce il juke-box, a cui ha pure intitolato una vecchia canzone. «La grande diffusione di queste macchine, che erano presenti praticamente in tutti i bar fino agli Anni 70, ha favorito i collezionisti - aggiunge Croci -. C’è anche chi semplicemente tiene il flipper in casa per giocarci quando si vuole. Anche Lucio Dalla ne aveva uno». [F. GIU.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Società .33 parolachiave GIANLUCA LO VETRO WWW.LASTAMPA.IT/SOCIETA/MODA Paratibia Non è un articolo sanitario ma un nuovo dettaglio lanciato da Richmond ora disegnato da Saverio Moschillo. Si tratta di uno scudo tempestato di aculei metallici e piazzato sugli stivali: appena sotto il ginocchio e sopra la caviglia; lungo la tibia. Quasi un’arma impropria pronta a mandare in tilt i metaldetector. E gli uomini amanti del fetish. LAPRESSE Ideogrammi Country Superpoteri Linee tonde Laura Biagiotti fa un puzzle di ideogrammi bene auguranti Dettagli folk in chiave metropolitana da Trussardi La super-eroina di Philipp Plein in tuta e sneakers Marni esaspera le proporzioni con essenziali tagli curvi Una moda da fiaba per principesse di oggi Dolce&Gabbana: da Biancaneve a Frozen, gli abiti che fanno sognare ai tempi di Instagram platea. Tutte diverse, frutto di lavorazioni complicatissime anche all’interno dei capi. L’happy end, il vissero tutti felici e contenti - accolto con un’ovazioneè un esercito di principesse in mini abiti di paillettes nelle sfumature del rosa. Il colore femminile per antonomasia. Una gran bella favola. Tendenze ANTONELLA AMAPANE MILANO Dettagli di stile Eclettica MSGM non bada ai trend crea capi eccentrici per ragazze che amano fantasie e volumi esagerati La Perla Il nuovo direttore creativo si ispira alle architetture di Niemeyer con ricami e tagli a laser era una volta... Il mondo delle fiabe visto con gli occhi delle ragazze di oggi. Che non stanno imbambolate ad aspettare il principe azzurro chiuse nel palazzo, ma vanno a cercarlo. Dolce&Gabbana lo raccontano usando un linguaggio aggiornato. Non solo con carrozze, zucche e bacchette e magiche. I sogni son desideri moderni... e i due creativi li trasformano in realtà. C’ Niente nero ma i colori delle giornate invernali in Costiera amalfitana da Harmont & Blaine Il romanticismo è un filone vincente. Ma assume nuove sfaccettature. Si distorce con delicatezza da Marni che arrotonda le linee e ingigantisce le proporzioni: nelle maniche a sbuffo, nelle applicazioni di macro paillettes, bottoni e nastri. A sottolineare l’eleganza di una donna ricercata, amante delle silhouette scultoree, di pantaloni a vita alta che slanciano la figura con piccoli bustier. Segni inconfondibili Dalle fiabe scippano alcuni simboli - le mele di Biancaneve, il letto della Bella Addormentata, le scarpette in cristallo di Cenerentola - che finiscono su abiti e accessori. Fino ad arrivare all’attuale storia di Frozen, dove le sorelle Elsa e Anna non combattono per un uomo, ma per la loro indipendenza. «Perchè oggi, al tempo di Instagram, le adolescenti non desiderano solo un fidanzato, vogliono affermarsi, trovare la loro strada. Hanno la sicurezza e l’incoscienza di cambiare da sole il colore del capelli, di essere sempre diverse. Sperimentano su se stesse la propria individualità. Ma tutte vogliono essere belle come principesse», dicono i due creativi. E la Sicilia? C’è anche quella. Come pensate siano vestite sorellastre, matrigne e cattivone? Di nero, ovviamente. Una per tutte la strega Grimilde, con tanto di specchio delle sue brame ricamato sul tubino di velluto. Ironia e paillettes Harmont & Blaine Fuori misura L’allestimento - prestato dal Teatro alla Scala - è fantasmagorico. Sulla passerella campeggia una carrozza gigante, protetta da un cancello di ferro battuto. Le modelle escono dalle pagine di un libro illustrato, dove spiccano le sagome di Stefano Gabbana vestito da principessa e di Domenico Dolce da sarto. L’ironia non manca ai due stilisti che la stemperano qua e là anche nella collezione. Dai tacchi lampadario al vestito illustrato con i sette nani, fino al tailleur imbastito dai topolini di Cinderella. In testa, coroncine pot-pourry di fiocchi e bottoni, cerchietti con frange di ciocche colorate da cambiare a piacere. In nove minuti scorrono veloci un centinaio di uscite che stordiscono la Viaggio in Cina Laura Biagiotti torna in Cina, dove pioniera del made in Italy sbarcò nel 1988. «Mi chiamavano signor Laura e da lì ho capito tante cose, come per esempio che in noi donne devono convivere con armonia due anime. Una dolce e l’altra assertiva», spiega la regina del cachemire che con saggezza confuciana e senso della modernità mette insieme gli opposti. Yin e yang convivono nei modelli sia per l’inverno sia per l’estate; i simboli della doppia felicità si rincorrono stampati sugli ideogrammi dei completi plissettati. «Significano: se succede bene, se non succede forse è meglio», conclude la stilista. Ricordiamocene. Favole prêt- à porter Tre modelli di Dolce&Gabbana che reinterpretano con fantasia e humor le eroine delle favole 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Ispirazioni Dada per Ferragamo, Modernismo da La Perla L’eccentricità misurata viene dall’arte SARA RICOTTA VOZA MILANO Africa L’etnico di Stella Jean L’arte ispira da sempre anche la moda e Massimiliano Giornetti per Ferragamo, quest’anno, torna ai movimenti degli Anni 20 e 30, quelli di cubismo e dadaismo che sono stati così importanti nel dna del marchio. «È così che si è creata quella eccentricità gioiosa che porta un messaggio di armonia e bellezza, che sono poi i canoni estetici italiani», spiega Giornetti. Che su una passerella a righe fa sfilare una collezione allegra, fatta di fantasie geometriche e zig zag alternate ai disegni ironici della cravatteria: piccole volpi, sci, skateboard e minitrottole. Si gioca con lo spirito naïf, ma il risultato è lusso puro, nelle cappe costruite a spicchi, ne- gli orli a corolla («petalosi», possiamo dire oggi con la benedizione della Crusca), negli stivali alti o negli ankle boots fatti centinaia di strisce di raso o pesce lupo tagliate e ricucite a zig zag. E tanto lavoro non si addice al «vedi e compra» di cui si parla in questi giorni. «No», è categorico Giornetti, la magia della moda è ancora fatta di lentezza, quella della creatività e della artigianalità». Sempre arte, ma quella dell’architettura, nella collezione La Perla disegnata dal nuovo direttore creativo Pedro Lourenco, che si ispira al Modernismo di Niemeyer e tratta la nudità del corpo come tela per effetti dégradé con tagli a laser. Atmosfere country, invece, da Trussardi, che si ispira alla Jolene cantata da Dolly Parton e porta i dettagli del folk nel metropolitano. Con stecche su giacche e capispalla, pantaloni alla cavallerizza, bordature punto coperta, tanto velluto, stivali e borse a postina. Inverno senza nero? Sì, si può da Harmont & Blaine che lo sostituisce col bianco e le tinte della stagione fredda sulla costiera amalfitana. Infine, due collezioni opposte ma ugualmente eccentriche. Quella di Stella Jean ispirata alle immagini degli avi nella cultura occidentale e africana; e le supereroine di fumetti e film (Catwoman-Avengers-Captain America) di Philipp Plein. Vestite come? In tute, corazze e abiti da sera. Ai piedi solo sneakers. Salvatore Ferragamo 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 34 .Spettacoli STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 “Io, marziana a Roma ma non più immigrata della recitazione” Barbora Bobulova è nella fiction”Baciato dal sole” “Il mio accento slovacco creava diffidenza ovunque” Intervista tanto che adesso non faccio più nemmeno la settimana bianca». FULVIA CAPRARA ROMA Ha imparato a vivere e ad affermarsi in un Paese straniero, dove, ancora adesso, il suo nome viene mal pronunciato. Come è andata? «Al nome sbagliato non faccio più caso... ma certo, per molti anni, ho lavorato in Italia da sile e determinata, proprio come il personaggio che interpreta nella fiction di Raiuno Baciato dal sole. Ma anche fatalista, capace di aspettare il ruolo giusto senza angosce, e poi «marziana a Roma» perché, anche se vive nella capitale da 20 anni, non tollera l’«inciviltà di chi lascia televisori e materassi accanto ai cassonetti dell’immondizia, rendendo difficile il semplice camminare». Slovacca, nata a Martin nel ‘74, madre di due bambini di 7 e 9 anni, Barbora Bobulova, lanciata da Marco Bellocchio nel Principe di Homburg, non si sente più, come agli inizi, «un’immigrata» della recitazione. È più sicura, più matura, ma non dimentica le fatiche del passato. E In «Baciato dal sole» è Diana Morigi, una donna in carriera, alle prese con trappole e battaglie del mondo della tv. Come si è avvicinata al personaggio? «Diana è molto ambiziosa, in apparenza spietata, ma, in fondo, ha un suo pizzico di umanità. Leggendo il copione ho ripensato al ruolo che avevo in Cuore sacro di Ferzan Ozpetek, anche lì ero una donna forte, abituata a vedersela con il potere, e quindi necessariamente dotata di un po’ di pelo sullo stomaco». Dal cinema alla tv: come si è trovata? «Noi attori siamo sempre più attirati dal grande schermo, ma la tv è una grande palestra e, se ci sono belle storie e bei personaggi, io sono pronta a lanciarmi. Vivere solo di film è un lusso, e, se non si gira spesso, ci si arrugginisce. Abbiamo tutti bisogno di un pubblico e, soprattutto, di migliorare lavorando». Le prime puntate di «Baciato dal sole» hanno avuto il 16,5% di share, c’è chi dice che è un flop e chi ribatte che la fiction è stata penalizzata da una controprogrammazione fortissima, la partita Napoli-Juventus, «Jurassic World». Lei che ne pensa? «A queste cose cerco di non pensare. Una volta che il prodotto va in onda, entrano in ballo i numeri e io, con i numeri, non ho un buon rapporto. Alla fine dico “Amen”, la vita va avanti anche se una cosa va male, insomma, una volta si vince e una si perde». Molto saggia. Come fa ad essere così equilibrata? «Ho fatto dieci anni di sci agonistico, l’idea della competizione sana fa parte della mentalità sportiva. Sono cresciuta con il mito di Alberto Tomba, ho sciato talmente L’attrice Barbora Bobulova, classe 1974, è madre di due bambini Sotto in una scena di «Baciato dal sole» ANSA extra-comunitaria, sempre alle prese con i viaggi, i documenti, i permessi. E poi non riuscivo a trovare casa, l’accento creava diffidenza, se poi dicevo che facevo l’attrice, peggio ancora». Adesso è tutto risolto? «A 40 anni, anche grazie alla maternità, mi sento più matura, meno fragile. Prima non sapevo bene come difendermi, da un regista avrei accettato tutto, adesso, invece, voglio essere sicura che la persona con cui lavorerò non mi farà male». «Diciamo che non ho girato solo con registi teneri, che ho vissuto situazioni dolorose, e che sono stata ferita. Ora sono molto più battagliera, non permetterei a nessuno di mettermi in certe condizioni». «No, sono sempre insicura, e anche perfezionista, ogni volta che finisco un film vorrei rifarlo daccapo, ripetere mille volte le stesse scene». Che cosa fa quando non recita? Barbora Bobulova L’attrice di cinema e tv ha un sogno: anche a 60 anni essere scelta per un film da Tarantino Teatro Impeccabile “Porcile” con Binasco Ha avuto esperienze così traumatiche? Quindi è anche molto più sicura di sé? Agli inizi della mia carriera non sapevo come difendermi, adesso voglio essere sicura che la persona con cui lavorerò non mi farà male MASOLINO D’AMICO «Ultimamente ho scoperto la bellezza dell’attesa. In passato, nelle pause tra un film e l’altro, mi veniva l’ansia, adesso la prendo con filosofia e penso che anche a 60 anni potrei sognare di essere scelta da Tarantino». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Borchi e Langone in «Porcile» edesco, venticinquenne - siamo a metà degli Anni 60 -, figlio di ricchi borghesi, Julian non sa che senso dare alla sua vita. Come Kostia del Gabbiano, si ribella intransigentemente contro tutti; come Amleto, allontana da sé crudelmente la coetanea che lo ama. A differenza di quei due eroi tragici, però, non ha aspirazioni frustrate dal suo ambiente. Lui non vuole niente, a parte contatti coi maiali della fattoria paterna (molti anni dopo, un protagonista di Edward Albee avrà un legame carnale con una capra), i quali a un certo punto inopinatamente lo divorano. Porcile, beffardo apologo di Pierpaolo Pasolini, denuncia il cinismo dei vecchi e non vede una soluzione nel fermento di alcuni giovani (presessantottina, la ragazza respinta da Julian tenta invano di coinvolgerlo in marce di protesta contro il muro di Berlino), mentre mette polemicamente a confronto la «perversione» di Julian - che non nuoce a nessuno, anche se non conosciamo il parere dei suini - e il passato di un nazista arricchitosi strappando i denti d’oro agli ebrei. Questi ricatta il genitore di Julian, che non lo vorrebbe come socio (lui i soldi li fece pulitamente, costruendo cannoni), con la minaccia appunto di rivelare i segreti di suo figlio. Aggressivamente sgradevole e polemicamente sconclusionata, la pièce attira ogni tanto registi che ne esasperano gli spunti grotteschi, magari, come fece Massimo Castri, puntando addirittura alla comicità. Meno ovvia, e certo più coraggiosa, la scelta di Valerio Binasco, che questi spunti smorza in favore di una lettura meditata e equilibrata, nel tentativo tra l’altro di dare ai personaggi quel po’ di spessore che l’ostentato schematismo pasoliniano nega loro. I 90’ si svolgono in una scena di Lorenzo Banci spoglia ma a tinte riposanti, rosa, avana chiaro, avorio, con qualche proiezione non invasiva e musiche soffici di Arturo Annechino. Qui il protagonista (Francesco Borchi) è molto più patetico che arrabbiato, e la sua tenace aspirante salvatrice (Elisa Cecilia Langone), quasi accattivante nella sua passione. Grazie a loro e agli altri sei interpreti, tutti egregi, la lettura schietta, senza trucchi, di Binasco riesce se non a convincere della validità del testo, perlomeno a costruire uno spettacolo che scorre impeccabilmente fino alla fine. T 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI PORCILE Visto al Vascello di Roma, ora in tour *** 1 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Spettacoli .35 L’animazione italiana s’è desta E cerca applausi oltreconfine il caso ADRIANA MARMIROLI MILANO Le tecnologie aprono nuovi scenari, ma servono più investimenti e promozione a bella addormentata s’è desta. L’animazione italiana convoca i suoi Stati Generali a Roma per fare il punto della situazione. Mentre a Milano va in scena una specie di piccola scissione: nasce Animation Italia. Dall’autunno ben quattro titoli della top ten cinematografica sono cartoon: Inside Out, Hotel Transylvania 2, Minions e Il Piccolo Principe. Come la musica i disegni animati parlano a tutto il mondo: sono un linguaggio universale, più che un genere. Nuove tecnologie e media digitali ne hanno ampliato i confini: animazione non è solo cinema e serie tv, ma pubblicità, web, videogame, app per device, computer grafica, gli effetti speciali di cui tutti i film sono pieni. Insomma: c’è un mondo là fuori. Ma da noi si stenta: ai nostri produttori vanno solo le briciole. Per questo il mondo del cartoon made in Italy vive giorni animati. La nuova legge sull’audiovisivo, che dà all’animazione la stessa dignità di cinema e documentario, ha contribuito a muovere le acque. L «Il Piccolo Principe»: il film francese è un esempio di successo mondiale La nuova legge Di Animation Italia fanno parte una ventina di società, meneghine per lo più, tutte molto giovani, fanno poco cinema, tanta tv, advertising e web. Tra loro un pezzo di storia del nostro cartoon come lo Studio Bozzetto, Ubik Visual Effect che anima i pastiglioni giallo e rosso di M&M, Movimenti che ha ridisegnato il personaggio di Sapientino per Clementoni e inventato Musico De Musicis per giocare e imparare la musica. Vogliono contare, arrivare sul mercato internazionale e competere ad armi pari. «Non si può vivere - spiega il presidente Giorgio Scorza - avendo un unico seppure lodevole interlocutore di riferimento, la Rai». La polemica è chiara: le altre reti tv programmano solo prodotti di importazione. «Le regole devono cambiare. Abbiamo strutture, creatività, tecnologie e capacità». Fa l’esempio della Francia: il successo de Il piccolo Principe è la dimostrazione della sua forza. E dell’Irlanda, che «da qualche anno c’è sempre, in lizza per gli Oscar». Cartoon Inside Out (foto sopra), Minions, Hotel Transylvania 2 e Il Piccolo Principe hanno dominato al cinema Anche l’Italia potrebbe diventare così, «se solo ci fossero gli strumenti per coprodurre o far investire gli stranieri». Chiedono investimenti, agevolazioni fiscali, difesa della produzione nazionale, promozione all’estero. A fine marzo, «un incontro con la politica». La legge dà principi generali che devono essere riempiti di contenuti: lo si faccia insieme. Che è poi quello che chiederanno anche gli Stati Generali dell’Animazione. Convocati domani dai produttori di Cartoon Italia e gli autori di Asifa subito si pensa al ricrearsi dell’eterno dualismo Milano-Roma, innovazione vs tradizione. «La milanesità è solo apparente - prosegue Scorza -. La nostra non è una scissione, né c’è contrapposizione con altre associazioni. La guerra tra poveri ha sempre fatto male a tutti». Dice cose molto simili Maurizio Forestieri, presidente di Asifa, autore anni fa del film Totò Sapore e in attesa di vedere andare in onda in Rai la serie Bum Bum. Anche lui descrive una realtà che si muove tra pareti troppo strette. Non si cerchino polemiche con Milano. «Sono mesi che stiamo preparando il nostro convegno. La vicinanza delle date è una coincidenza». C’è invece che l’animazione sta cambiando: per tutti non cogliere al volo le opportunità e intervenire sul presente significa non avere futuro. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Assegnati i Razzies Peggior film «50 sfumature di grigio» 1 Anticipano gli Oscar, premiando i peggiori film Anomalisa È appena uscito nelle sale il cartone per adulti girato in stopmotion che ha emozionato il Festival di Venezia della stagione. Quest’anno i Razzies sono stati dominati da due le pellicole: «Cinquanta sfumature di grigio» e «I fantastici quattro». A entrambi è andato il premio peggior film. Peggiori attori i due protagonisti delle «50 sfumature», Jamie Dornan e Dakota Johnson, che insieme si sono aggiudicati il Worst Screen Combo. Al film è andata anche la peggiore sceneggiatura. Ai «Fantastici Quattro» sono stati assegnati invece il Worst Director Award per Josh Trank e il Worst Remake, Rip-off or Sequel Award. Curiosità: anche Eddie Redmayne in passato vinse un Razzie per «Jupiter Ascending». Agenti e rappresentanti AZIENDA leader nazionale settore monouso industriale ricerca un bravo agente per Novara / Verbania e relative province. Offriamo: portafoglio clienti, isso, provvigioni elevate e afiancamento costante. Possibilità di carriera. Tel. 02.38103459. AZIENDA leader nazionale settore monouso ricerca un bravo agente per le province di Vercelli e Biella. Offriamo: portafoglio clienti consolidato, isso, provvigioni elevate, afiancamento costante. Possibilità di carriera. Ambosessi telefonare 011.3583310 oppure 331.5374958. 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Tel. 011.8171643 - 011.889664. «La Gatta Cenerentola» è il nuovo film di produzione Mad: uscirà in autunno Luciano Stella, della factory napoletana Mad “Amo osare e per farlo meglio punto al cinema, non alla tivù” get dei nostri film non è partenopea arte di arrangiarsi ma creatività. Il limite diventa un valore. Noi siamo orgogliosamente una nicchia». MILANO È un caso a parte la napoletana Mad (acronimo per Music, Animation, Design): con L’arte della felicità ha vinto gli Ema, gli Oscar del cinema europeo. Con i progetti che ha in corso d’opera - La Gatta Cenerentola, Skeleton Story e il corto Simposio Suino in Re Minore - è in lizza a Cartoon Movie di Lione per il titolo di miglior produttore europeo. Ma meglio le si adatta il termine factory dove lavorano giovani autori dai tanti talenti (Alessandro Rak, il più celebre, non ha 40 anni). Specializzata in produzioni a basso costo, di quello che in genere è un limite hanno fatto una filosofia. Ce ne parla Luciano Stella, «primus inter pares», non produttore ma «allenatore di talenti». In cosa Mad è diversa? «Lontani da Milano e dalla pubblicità e da Roma e dalla Rai, abbiamo deciso di puntare tutto sul lungometraggio e su storie non destinate al pubblico delle famiglie. Il low bud- «Skeleton Story», nata come serie, e ora è un film per il cinema. Vi muovete controcorrente. Premiati in Europa Luciano Stella, produttore e fondatore della factory Mad: «Low Budget e creatività dice - sono alla base dei nostri lavori» «Chi ha realizzato Cattivissimo me non ha voluto fare la serie sui Minions. Siamo un “boutique studio”. Non vogliamo cambiare. È consapevolezza frutto dell’esperienza. Se devo osare, preferisco farlo con un film. Skeleton è una sfida: per il genere di storia che raccontiamo e per il disegno, fuori dagli standard italiani. Non a caso abbiamo un partner francese». «Gatta Cenerentola»: si sono visti pochi minuti ma già tutti ne parlano. «A Mafia Fairy Tale: una fiaba ambientata a Gomorra, un ossimoro che è bastato per attrarre l’attenzione. In autunno sarà pronta. Stiamo cercando un festival che ci ospiti. Il lancio è e resta fondamentale. Vincere gli Ema ha molto aiutato ad avvicinare all’Arte della felicità il pubblico». [A. MAR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Spettacoli .37 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 29 febbraio 2016 Rai 1 6.45 Unomattina Attualità 11.10 A conti fatti - La parola a voi Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà Antonella Clerici e i suoi ospiti preparano ogni giorno nuove e invitanti ricette 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 La vita in diretta 15.00 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.30 Tg 1 16.40 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 18.45 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show Rai 2 7.20 Sorgente di vita Rubrica religiosa 7.50 Un ciclone in convento Serie 9.20 Tg2 Insieme Attualità 10.30 Cronache animali 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 Rubrica di attualità medica 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Cold Case Telefilm 17.45 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg Sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles TF 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie 21.15 NCIS: Los Angeles 21.20 Il commissario Montalbano L’agente speciale DiNozzo collabora con l’Ncis Los Angeles per setacciare la città dopo che un suo prigioniero è fuggito dopo l’atterraggio di un volo TELEFILM. FICTION. In “Una faccenda delicata”, un’anziana prostituta viene trovata strangolata nella sua casa. Intanto, Livia arriva a Vigata con la cagnolina Selene 23.45 Porta a porta Attualità 1.20 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.55 Sottovoce Attualità 2.25 Italiani con Paolo Mieli 3.25 Un medico in famiglia Fiction 4.25 Da Da Da 23.35 Tg 2 23.50 Machete Kills Film (azione, 2013) ★★★ 1.30 Protestantesimo 2.00 Meteo 2 2.05 Breaking news Film (dramm., 2004) Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.10 Una vita Soap opera La serie in costume. Amore, vendette e conflitti tra classi sociali 14.45 Uomini e donne Talk show 16.10 Amici Talent show 16.20 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Caduta libera Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà satirico 7.00 Tgr Buongiorno Italia 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 La casa nella prateria TF 16.00 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.05 Sconosciuti Attualità 20.30 Quasi quasi... RIschiatutto - Prova pulsante 20.40 Un posto al sole SO Italia 1 7.35 Anna dai capelli rossi Cartoni animati 8.00 Heidi Cartoni animati 8.25 Una mamma per amica Telefilm 10.25 Everwood Telefilm 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 13.45 I Simpson Cartoni 14.35 Futurama Cartoni 15.00 Big Bang Theory Sitcom 15.35 Mom Telefilm 16.00 Due uomini e mezzo Telefilm 16.55 La vita secondo Jim Serie 17.45 Mike & Molly Sitcom 18.10 Camera Café Varietà 18.20 Snooze - ogni benedetta mattina Varietà 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.25 CSI Scena del crimine Telefilm Rete 4 La 7 6.50 Hunter Telefilm 8.50 Cuore ribelle Telenovela 9.40 Carabinieri Telefilm 10.45 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia Telefilm 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Ieri e oggi in tv Varietà 15.40 Hamburg distretto 21 Telefilm Le indagini del gruppo di polizia “distretto 21” di Amburgo, alle prese con i casi più difficili e sconvolgenti 16.45 Colombo Telefilm 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.30 Tempesta d’amore Soap opera 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.30 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.20 Tagadà Attualità Il nuovo programma di attualità del pomeriggio condotto da Tiziana Panella che racconta l’Italia reale e quella nascosta, tra politica, spettacolo. economia e cronaca 16.30 La libreria del mistero – La stanza chiusa Film-tv 18.00 L’ispettore Barnaby Serie 20.00 Tg La7 20.35 Otto e mezzo Attualità con Lilli Gruber 21.15 Viaggio al centro della Terra 3D ★★★ 21.10 American Sniper 21.10 Mrs. Doubtfire ★★★ 20.30 Quinta colonna 21.10 Nomad... ★★★★ FILM. (comm., 1993) con Robin ATTUALITÀ. In diretta dallo studio FILM. (azione, 2005) con K. Bec- FILM. (azione, 2008) con Brendan Fraser. Regia di Eric Brevig. L’incredibile avventura di tre esploratori alla scoperta di un insolito regno sotto la superficie terrestre FILM. (azione, 2015) con Bradley Williams. Regia di Chris Columbus. Daniel, doppiatore di cartoni,disoccupatoedivorziato,perde l’affidamento dei figli. E per avvicinarli si traveste da governante 14 di Cologno Monzese, Paolo Del Debbio conduce una nuova puntatadelprogrammadiattualità, all’insegna del confronto tra le piazze e i nostri politici ker. Regia di S. Bodrov, I. Passer. Kazakistan, XVIII secolo. Un guerriero è destinato a mettere pace fra le tribù per riunirne i territori e sconfiggere gli invasori Cooper. Regia di Clint Eastwood. Chris Kyle, un cecchino arruolato nei Navy Seal, viene inviato in Iraq in missione. Un Oscar 23.50 La donna della mia vita Film (dramm., 2010) con Luca Argentero, Alessandro Gassman. Regia di Luca Lucini ★★ 1.50 Tg 5 Notte. Meteo.it 2.35 Striscia la notizia (R) 22.55 Il processo del lunedì Attualità 0.00 Tg3 Linea notte Attualità 1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 1.15 Fuori orario. Cose (mai) viste 23.45 Tiki Taka Attualità 1.45 Magazine Champions League 2.15 Django il bastardo Film (western, 1969) con Anthony Steffen, Paolo Gozlino, Lu Kamante 0.20 Terra! Attualità 1.20 Modamania Magazine Conduce Jo Squillo 1.50 Tg4 Night News 2.30 Ieri e oggi in tv speciale Varietà 4.00 Help Varietà ★★ 23.10 King Arthur Film (avv., 2004) con Clive Owen, Ioan Gruffudd. Regia di Antoine Fuqua ★★ 1.30 Tg La7 1.40 Otto e mezzo (Replica) 2.15 L’aria che tira (Replica) digitale terrestre RAI 4 13.00 14.35 15.35 17.55 18.00 19.35 20.20 21.10 22.45 1.35 1.40 21 Heroes Serie Fairy Tail Telefilm Streghe Serie Rai News - Giorno Reign Serie Teen Wolf Serie Ghost Whisperer Serie Atlantis Serie The Voice Of Italy 2016 Musicale Rai News - Notte Anica Appuntamento Al Cinema Rubrica RAI 5 23 RAI STORIA 54 18.05 Passepartout: Rivoluzione Mondana del ‘700 Inglese Rubrica 18.40 Il Giro del Mondo In 80 Meraviglie 19.45 Art Of... Spagna 20.40 Passepartout Sbarco “Dalla” Normandia Rubrica 21.15 I Grandi della Letteratura Italiana 22.10 La Voce Umana Teatro 19.30 Eco della Storia. La voce del Papa 20.30 Il giorno e la storia 20.50 Il tempo e la storia. Enrico IV a Canossa con il prof.Alessandro Barbero 21.35 Cronache dall’antichita’ 22.00 Italia viaggio nella bellezza: abitare nel Medioevo RAI MOVIE FAMILY Amori e disastri Un confronto generazionale nel segno del sorriso firmato da David O. Russell SKY COMEDY 18.55 Why Did I Get Married? Il film racconta le difficoltà di mantenere un solido rapporto in tempi moderni SKY PASSION 19.10 Corri ragazzo corri SKY CINEMA 1 I mastini della guerra Il mercenario Christopher Walken combatte un sanguinario dittatore africano SKY CLASSICS 19.15 Il postino L’ultimo, osannato, buon film di Massimo Troisi. Con Philippe Noiret. Oscar SKY HITS 19.25 Il grande bullo SKY COMEDY 19.30 Dubitando di Thomas: bugie e spie Un ragazzino bugiardo sente di un progetto per rapire la figlia del Presidente SKY CINEMA FAMILY 21.00 Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York Stavolta Kevin finisce a New York, anziché in Florida. Con Macaulay Culkin SKY CINEMA FAMILY Rappresaglia L’attentato di via Rasella e l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Con Richard Burton SKY CLASSICS Il burbero Un avvocato scorbutico viene coinvolto in una complicata avventura SKY COMEDY Litigi d’amore Dopo la morte del marito, Terry si ritrova sola con 4 figlie. Con Kevin Costner SKY PASSION La preda perfetta Un episodio di infedeltà fa sprofondare una donna nell’abisso delle sue paure SKY MAX 21.10 La solita commedia Inferno Dopo un incontro tra Dio e Lucifero, Dante deve catalogare i nuovi peccati SKY CINEMA 1 22.50 Il discorso del re Re Giorgio VI cerca di superare la sua balbuzie con l’aiuto di Lionel Logue SKY HITS Wild L’adattamento del regista Jean-Marc Vallée delle memorie di Cheryl Strayed SKY CINEMA 1 I senza nome Alain Delon, Gian Maria Volonté e Yves Montand svaligiano una gioielleria SKY CLASSICS 15.40 Stanza 17-17 Palazzo delle Tasse Ufficio Imposte Film 17.20 Note di Cinema Varietà 17.28 Anche Nel West C’era Una Volta Dio Film 19.20 Renegade Telefilm 20.05 Walker Texas Ranger Telefilm 21.00 Il castello Film 23.35 World War Z Film 1.55 Human Traffic Film serie tv intrattenimento 17.05 Lie to Me FOX 17.10 Ghost Whisperer FOX LIFE 17.30 Bones FOX CRIME 18.00 I Griffin FOX 18.05 Terapia d’urto FOX LIFE 18.20 Bones FOX CRIME 18.30 I Griffin FOX 19.00 Chiara Maci VitadaFoodblogger FOX LIFE I Simpson FOX 19.15 Criminal Minds Grey’s Anatomy FOX FOX LIFE 19.20 I Simpson FOX 20.05 Criminal Minds 18.00 Remembering the Artist - De Niro ARTE 18.10 Tesori tra i ghiacci DISCOVERY CHANNEL 18.40 America’s Got Talent SKY UNO 18.55 Indagini ad alta quota NATIONAL GEOGRAPHIC 19.00 Power of Art: David ARTE 19.05 Top Gear FOX 19.10 I bambini sanno Pillola SKY UNO 19.30 MasterChef Magazine 5 SKY UNO 19.50 MasterChef Magazine 5 SKY UNO 19.55 Cacciatori di gemme CRIME 20.10 Grey’s Anatomy DISCOVERY CHANNEL CRIME FOX LIFE The Big Bang Theory FOX 20.35 The Big Bang Theory FOX 21.00 NCIS FOX CRIME Scandal FOX LIFE The Walking Dead FOX 21.50 X-Files FOX 21.55 NCIS FOX CRIME A letto con il nemico FOX LIFE 22.45 The Walking Dead FOX 22.50 Bones FOX CRIME Scandal FOX LIFE 23.35 American Horror Story: Hotel FOX 23.45 Bones FOX CRIME Grey’s Anatomy FOX LIFE 22 11.40 Zappatore Film 13.25 La rivolta dei barbari Film 14.50 È stato il figlio Film 16.30 Homeland Security Film 18.15 Rai News - Giorno 18.20 Il bacio dell’assassino Film 19.35 Pane, amore e fantasia Film 21.15 Bandito Film 23.05 Amores perros Film film 17.45 Papà, ho trovato un amico Una bambina, orfana di madre, vive con il padre truccatore di cadaveri SKY CINEMA IRIS 24 20.00 NATIONAL GEOGRAPHIC Eternal Emotion ARTE Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 20.15 Hollywood Noir ARTE 20.20 E poi c’è Cattelan SKY UNO 20.55 Indagini ad alta quota NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.10 Lucarelli - Muse Inquietanti: Il furto della Gioconda ARTE X Factor UK SKY UNO 21.30 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.45 Lucarelli - Muse Inquietanti: Artemisia Gentileschi ARTE 21.55 River Monsters DISCOVERY CHANNEL Supercar: macchine da sogno NATIONAL GEOGRAPHIC CIELO TV8 26 16.15 Tiny HousePiccole case per vivere in grande 17.15 Brother vs. Brother Varietà 18.15 Fratelli in affari Varietà 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia Documentari 21.10 Bitch Slap - Le superdotate Film 23.00 Barb Wire Film 0.45 The Wi Lady’s Guide to Brothels 8 15.15 Finding My Father 16.15 Mamme sull’orlo di una crisi da ballo Varietà 17.15 Hell’s Kitchen USA 20.15 House of Gag Varietà 21.10 Karate Kid - La leggenda continua Film 23.30 Whitney - One Moment In Time Documentari 1.15 Cheaters Tradimenti Varietà REAL TIME 31 14.45 Il boss delle torte 15.45 Abito da sposa cercasi XXL Varietà 17.10 Il mio grosso grasso matrimonio gipsy US 18.10 Amici di Maria De Filippi Varietà 19.10 La cuoca bendata 20.10 Take Me Out: esci con me Varietà 21.15 Speciale radio Deejay One Love Un amor Varietà 22.20 Vite al limite DMAX 12.30 13.20 14.10 15.05 15.55 16.50 18.35 19.30 20.20 21.10 23.00 film 18.10 La leggenda del re pescatore Robin Williams, impazzito dopo la morte della moglie, cerca il Santo Graal PREMIUM UNIVERSAL 18.45 Ray PREMIUM CINEMA EMOTION 19.00 Alba dei Morti Dementi PREMIUM COMEDY 19.05 Spy Game Robert Redford, agente della Cia, salva Brad Pitt condannato a morte PREMIUM CINEMA ENERGY 19.25 To Rome with love Stavolta Woody Allen gira a Roma e racconta un intreccio di molte storie PREMIUM CINEMA 20.40 Filler Studio Universal — A Noi Piace Corto PREMIUM UNIVERSAL 21.15 Un americano a Parigi In una Parigi da fiaba, Gene Kelly s’innamora della fidanzata di un suo amico PREMIUM UNIVERSAL Ride - Ricomicio Da Me PREMIUM CINEMA EMOTION Le crociate Orlando Bloom scopre di essere figlio di un barone che lo nomina cavaliere PREMIUM CINEMA ENERGY Insieme Per Forza PREMIUM COMEDY 21.25 Magic in the Moonlight Storia di un grande prestigiatore che prova a smascherare una sedi- cente medium PREMIUM CINEMA 22.50 The Express La storia di Ernie Davis che vinse l’Heisman Trophy e morì di leucemia a 23 anni PREMIUM CINEMA EMOTION 23.10 La teoria del tutto Università di Cambridge 1963. Stephen e Jane si incontrano ed è colpo di fulmine PREMIUM CINEMA 23.20 Women He’s Undressed PREMIUM UNIVERSAL 23.25 40 Giorni e 40 Notti PREMIUM COMEDY 23.40 Seven Swords Cina, XVII secolo. L’imperatore ha proibito le arti marziali. Con Lau Kar-leung PREMIUM CINEMA ENERGY 1.00 Rain Man Tom Cruise scopre che l’eredità paterna è andata a Dustin Hoffman. 4 Oscar PREMIUM UNIVERSAL Disco inferno Un’ambiziosa ballerina convince un giovane impresario ad aprire un locale per tr PREMIUM CINEMA EMOTION 1.05 Innamorato pazzo La principessa Ornella Muti, in visita a Roma, incontra lo stravagante Celentano PREMIUM COMEDY 52 Property Wars Banco dei pugni Affare fatto! Te l’avevo detto Varietà Cattivissimi amici Affari a quattro ruote Gli eroi dell’asfalto Nudi e crudi Banco dei pugni River Monsters: sbranato vivo Z Nation Serie serie tv 11.30 One Tree Hill STORIES Smallville ACTION 11.45 30 Rock JOI 12.20 Nikita ACTION 12.35 Una mamma per amica JOI 13.05 Fuori Serie STORIES 13.30 Big Bang Theory JOI Pretty Little Liars STORIES 14.20 Mike & Molly JOI 14.45 Psych JOI 15.10 Smallville ACTION 15.20 Parenthood STORIES 15.35 Chuck JOI 15.45 The Closer TOP CRIME 15.58 Nikita ACTION 16.20 New Girl JOI 16.45 The Originals ACTION 17.00 Er-Medici In Prima Linea STORIES 17.15 The middle JOI 18.00 Quelli di Joi JOI 18.15 2 Broke Girls JOI 18.25 Grimm ACTION 19.05 Deadbeat JOI 19.25 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME 19.30 Proof STORIES 19.35 Una mamma per amica JOI 20.20 30 Rock JOI 21.10 Motive TOP CRIME 21.15 L’uomo di Casa JOI Suits STORIES Izombie ACTION 22.05 Girlfriends’ Guide To Divorce STORIES Do No Harm ACTION 22.10 Baby Daddy JOI 22.50 Rizzoli & Isles TOP CRIME 1234567897A4BBCDEF78 LA STAMPA 12 PREMIER LEAGUE JACOPO D’ORSI Cinema Van Gaal Un tuffo da Oscar contro i simulatori e lo United batte l’Arsenal Troppo tardi, altrimenti avrebbe potuto candidarsi all’Oscar e la statuetta come miglior tuffatore non protagonista non gliel’avrebbe tolta nessuno. L’ennesimo show di Louis Van Gaal è stato girato al termine di un Manchester United-Arsenal da brividi. La nuova doppietta dell’esordiente Rashford, i gol inutili di Welbeck e Özil, il 3-2 che rallenta ancora la corsa al titolo dei Gunners per la gioia di Ra- nieri, ora in vetta con il Leicester a +2 sul solo Tottenham: tutto è passato in secondo piano di fronte allo svenimento di Van Gaal, che nei minuti finali si è buttato a terra per protesta di fronte al quarto uomo e a un incredulo Wenger. Il tuffatore non protagonista ce l’aveva con le simulazioni del tuffatore protagonista, Alexis Sanchez. Raramente una sceneggiata così si era vista da un allenatore e forse Van Gaal ha trovato il modo per farsi ricordare dai ti- fosi dello United (in attesa di Mourinho) per una caduta che finalmente non è sinonimo di sconfitta. Mostrando, a 64 anni, che se il tocco magico del guru vincente sta svanendo, certe doti atletiche gli sono rimaste: nel 1995, finale di Champions vinta con l’Ajax sul Milan, si esibì in un calcio volante alla Bruce Lee per denunciare una «gamba tesa» di Desailly. «Virale» pure quello, anche se i social non esistevano ancora. LAPRESSE 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI SPORTLUNEDÌ Risultati 27ª giornata Carpi-Atalanta Chievo-Genoa Empoli-Roma Juventus-Inter Milan-Torino Palermo-Bologna Sampdoria-Frosinone Udinese-Verona 1-1 1-0 1-3 2-0 1-0 0-0 2-0 2-0 Classifica Juventus Napoli* Roma Fiorentina* Inter Milan Sassuolo* Lazio* Bologna Chievo Empoli Torino Atalanta Udinese Genoa Sampdoria Palermo Frosinone Carpi Verona 61 57 53 52 48 47 38 37 35 34 34 32 30 30 28 28 27 23 21 18 Prima fuga (*) Una partita in meno OGGI ore 19 Lazio-Sassuolo Premium sport 2 ore 21 Fiorentina-Napoli Sky sport 1, Premium sport Semiinali (ritorno) LAPRESSE ore 21 DOMANI Milan Alessandria Derby d’Italia senza storia: la Juve affossa l’Inter e allunga a +4 in vetta Stasera il Napoli a Firenze deve rispondere per non staccarsi dai campioni (ANDATA 1-0) MERCOLEDÌ 20,45 Inter Juventus (ANDATA 0-3) Scudetto, siamo alla svolta Ultima chance per i rivali GIGI GARANZINI MIRCO MELLONI otremmo essere, forse siamo, alla svolta decisiva di stagione. O il Napoli si ritrova all’improvviso e stasera passa a Firenze, o il campionato che già il confronto diretto di due settimane fa aveva orientato ritrova una volta per tutte il suo vincitore annunciato. Non la miglior Juve quella che ha battuto l’Inter con un regalo di D’Ambrosio e un rigore così così di Morata. Ma una Juve che veniva dalla battaglia col Bayern e che non prende gol, entro i confini, dalle guerre puniche. Vi immaginate Cristiano Ronaldo in ginocchio a chiedere a Leo Messi di fermarsi? Trasferite la scena al di là dell’oceano, e otterrete il contesto delle ultime ore Nba, con LeBron James (fisico da Superman e carisma da vendere) a spedire un tweet a Stephen Curry (il folletto che porta la fantasia al potere) a metà tra preghiera e congratulazioni: «Caro Steph, per favore fermati! Ciò che stai facendo è semplicemente incredibile. Non ho mai visto niente del genere nella storia del basket!». CONTINUA A PAGINA 41 CONTINUA A PAGINA 44 P LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Show e record delle triple Curry, il Messi della Nba 40 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Corsa scudetto «Qui hanno perso tutte le grandi: non sono questi i punti che ci mancano» I campioni in carica vanno in fuga DIRETTORE SPORTIVO DELL’INTER Pagelle Regalo D’Ambrosio, segna Bonucci Morata chiude i giochi su rigore 5’ GIANLUCA ODDENINO TORINO BUFFON Festeggia il suo nuovo record di imbattibilità (746’) prendendo tanta pioggia, bloccando un tentativo di autogol di Mandzukic e stoppando Eder nel recupero. Quando serve, c’è sempre. 9’ pt Subito traversa pt Mandzukic spreca All’alba della partita l’ex interista Hernanes da fuori area spara un potente diagonale incrociato. Handanovic sfiora il pallone che colpisce la traversa. La partita Super Buffon Chiellini ancora ko 7 Piero Ausilio 6,5 BARZAGLI Non è al meglio, ma lotta e annulla l’attacco nerazzurro senza mai sbagliare. Juventus 2 Inter 0 Juventus Inter (3-5-2) (3-5-2) Buffon 7; Barzagli 6,5, Bonucci 7,5, Chiellini 6 (36’ pt Rugani 6); Lichtsteiner 6, Khedira 6,5 (33’ st Sturaro 6), Hernanes 6,5, Pogba 5,5, Alex Sandro 6,5; Dybala 5,5 (37’ st Morata 6,5), Mandzukic 6 Handanovic 6,5; Murillo 5, Miranda 5, Juan Jesus 5,5; D’Ambrosio 4, Felipe Melo 5, Medel 5,5 (11’ st Ljajic 5,5), Kondogbia 5, Telles 5 (28’ st Perisic 5); Icardi 4,5 (40’ st Eder 6), Palacio 6 ALL. Allegri 7 ALL. Mancini Dopo il salvataggio di Miranda su Dybala, la Juve potrebbe segnare con Mandzukic che spara fuori il cross di Lichtsteiner stoppato da Murillo in area. 31’ pt Icardi sbaglia L’Inter punge sui piazzati: al 24’ Alex Sandro anticipa D’Ambrosio sottoporta, poi Icardi davanti a Buffon sbaglia tutto, non tirando in porta l’assist di Palacio. 2’ st Colpo al volo Dopo neanche 70” dall’intervallo, la Juve passa in vantaggio con Bonucci. Punizione di Dybala e D’Ambrosio tutto solo passa la palla di testa al bianconero. 5 RETI: st 2’ Bonucci, 39’ Morata (rig.) 7,5 BONUCCI Ama segnare nei bigmatch, figurarsi se può “affossare” la squadra in cui è cresciuto. In difesa non sbaglia nulla, in attacco fa il bomber e diverte lo Stadium con sgroppate e colpi di tacco. 6 ARBITRO: Rocchi 6. AMMONITI: Lichtsteiner, Hernanes, Juan Jesus, Khedira SPETTATORI: 13.386 paganti per un incasso di 1.067.125 euro; 25.694 abbonati per una quota di 983.775 euro. La Juve chiude la partita su rigore: fallo di Miranda su Morata,. Trasforma lo stesso spagnolo. Nel primo dei 6’ di recupero, grande parata di Buffon su Eder. CHIELLINI Senza storia LICHTSTEINER Se non sprecasse il fiato a protestare per la qualunque, beccandosi anche un giallo dopo 40’, chissà quante discese in più sfornerebbe. 6,5 KHEDIRA 6,5 HERNANES Segnare il gol dell’ex dopo appena 5’ agli occhi dei tifosi avrebbe giustificato l’esborso da 11 milioni fatto in estate. Gioca da padrone del campo, poi cala nella ripresa. 5,5 POGBA Il solito ritornello: inventa giocate fine a se stesse e spreca un sacco di palloni. Prima o poi cambierà musica. 6,5 ALEX SANDRO Asfalta D’Ambrosio e avvia decine di azioni. In più è praticamente impossibile togliergli il pallone dai piedi. 5,5 DYBALA Patisce la «gabbia» dell’Inter, ma è meno brillante del solito e non gli era mai successo di non segnare per 3 partite di fila (dal 37’ st MORATA 6,5: riserva d’oro, entra, si procura e segna il rigore come in Coppa un mese fa. Un incubo per Handanovic). MANDZUKIC Questa volta vede più la sua porta che non quella avversaria, vedi l’errore dopo appena 9’. Paga la battaglia col Bayern, ma dà veramente tutto fino alla fine. L’analisi Preciso e regolare: il motore gira sempre su marce basse ma basta e avanza (dal 33’ st STURARO 6: dà battaglia). 6 st Fallo di Miranda Leonardo Bonucci, 28 anni, festeggiato dai compagni dopo il gol partita Il tempo di tornare dopo tre settimane, prendere il gettone presenza e uscire per un altro infortunio. Era in palla, chissà per quanto ne avrà (dal 36’ pt RUGANI 6: attento). 6 39’ MASSIMILIANO NEROZZI TORINO Non è stata una notte da Oscar, per il gioco e lo spettacolo, ma il risultato è di quelli che accorciano la strada verso lo scudetto (Juve) e complicano molto quella per la qualificazione alla Champions (Inter). Alla fine, è stata una partita senza storia, pure più di quel che non racconti la cronaca: ovvero l’assist suicida di D’Ambrosio, che ha regalato il vantaggio ai bianconeri, e il rigore di Morata che l’ha sigillato. Perché la Juve ha sempre dato l’impressione di controllarla, neppure con troppi affanni, e perché l’unico gioco dell’Inter, tristemente, era il cercare di sabotare quello altrui. Che è poi un’anticipata ammissione di insanabile inferiorità. Tant’è che fino a 5’ dal gong, quando s’è attivato con due belle parate, Gigi Buffon era da senza voto, impegnato solo da fuoco amico (Mandzukic). Non ha preso gol per l’8ª partita di campionato consecutiva: che per lui è un record, e per la Juve un bel messaggio di solidità. Il muro di Mancini L’avvio sembra la continuazione del 3-0 di Coppa Italia, se in meno di 10’ la Juve pare al poli- 10 successi La Juventus ha colto ieri la sua 10ª vittoria interna di fila in campionato: 19 gol fatti e solo 3 subiti gono: traversa di Hernanes, salvataggio su Dybala, sparo fuori di Mandzukic che somiglia a un gol sbagliato. L’Inter non c’è o, meglio, c’è come i bianconeri l’avevano lasciata in quella disastrosa notte di Coppa: con Medel, Felipe Melo e Kondogbia nel mezzo, cioè molti carpentieri e nessun geometra. Difatti, i nerazzurri faticheranno a costruire anche una sola azione, arrivando all’intervallo con appena due tiri tentati, inclusi quelli respinti: mai così male in un primo tempo di campionato. Anche perché l’unico sparo nello specchio di Buffon è una zuccata di Mandzukic. Se non altro, il muro di Mancini non è del tutto inutile, perché almeno finisce per arginare la Juve, che molto ci mette comunque del suo: di cinque buone occasioni spedite verso Handanovic, una la devi recapitare a destinazione. Così, per Allegri, il prologo della serata si trasforma nell’illusione di una rapida vittoria, che rapida non è. Alla Juve non manca il gioco, ma la qualità, il penultimo dribbling e l’ultimo passaggio: Dybala è a corto di guizzi, e Pogba sta anche peggio, incartandosi pure quando l’avversario scivola per terra. Alla pausa ci si arriva con equa Partita sempre in mano, pochissimi i rischi subiti: basta una Juve normale per stendere l’Inter I bianconeri volano a +4 sul Napoli in campo stasera distribuzione del possesso palla (50%), ma con diversa impressione: la Juve, almeno, ci ha provato. Voce dal fondo: sarà solo una questione di tempo. L’attimo fuggente Il rigore? Non parlo degli episodi, Rocchi ha arbitrato bene una partita maschia Massimiliano Allegri Allenatore della Juventus Dovevamo semplicemente vincere per dare un segnale forte Leonardo Bonucci Difensore della Juventus L’attesa dura meno di due minuti, con la torre di D’Ambrosio per Bonucci, che fa seguire i fatti alle parole: «Affossiamo l’Inter». Mancini deve cambiare: fuori Medel per Ljajic, che va a piazzarsi alle spalle di Icardi e Palacio, in un improbabile 3-4-1-2. Non cambia nulla, anche se la Juve, che aveva perso Chiellini, abbassa il baricentro, come rifiatasse, e si rivela troppo leziosa, quando proprio non sarebbe il caso: come il contropiede PogbaAlex Sandro-Dybala, collassato per abuso di tacco. L’Inter innesta Perisic per Telles, ma sono i bianconeri a prendersi l’attimo fuggente, anche se sul rigore che Morata si caccia, c’è l’ombra di una sua precedente spintarella. Gli episodi non cambiano il senso della partita, con l’Inter che si mette ad assaltare quando la sfida è finita. Stasera, tutti davanti alla tv, per Fiorentina-Napoli: la Juve, avanti di quattro, se ne starà in poltrona. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 746 Genoa e Napoli, la Juventus ha centrato contro l’Inter il quinto successo interno di fila senza subire gol. L’ultimo l’ha subito nel 3-1 sulla Fiorentina. MINUTI DI IMBATTIBILITÀ PER BUFFON 1 Nel 2016 la Juve ha subito una sola rete in 10 gare (Cassano nel 2-1 alla Samp del 10 gennaio) Buffon, recuperi esclusi, è arrivato a 746’ di imbattibilità: il record in A è 929’ (Sebastiano Rossi). FUORICAMPO Gli errori dell’Inter hanno reso tutto più semplice GIGI GARANZINI SEGUE DA PAGINA 39 na partita che la Juve aveva avuto la possibilità di sbloccare già nella fase iniziale. Non nei primissimi minuti, perché questo è un periodo di partenze lente, Napoli, quando non lentissime, Bayern. Ma al primo affondo convinto Hernanes ha spaccato la traversa, e subito dopo Mandzukic dal limite dell’area piccola avrebbe potuto far meglio. Lì un po’ stata brava l’Inter ad avanzare il baricentro, un po’ si è smarrita una Juve che faceva un’insolita fatica a centrocampo. Oddìo, insolita fino a un certo punto visto che è capitato altre volte in assenza di Marchisio. Ma stavolta non solo Khedira era quello di questi tempi, cioè poca roba. Il guaio vero era che dei due francesi più o meno dirimpettai, Pogba e Kondogbia, era il secondo a pesare di più. Senza fronzoli, figurarsi i voli pindarici: ma con una sostanza che in questi mesi ancora non si era vista. I due moduli di gioco U erano del tutto speculari. Trecinque-due elastico, con la coppia di esterni chiamata ad adattarsi e a interpretare i diversi momenti del match. E con la punta mobile, di qua Dybala di là Palacio, a fluttuare tra le linee e a creare, non a caso, gli spunti più imprevedibili. Una grande palla gol proprio di Palacio ciccata da Icardi, e la sensazione tipica di questo genere di partite, che cioè per deciderla sarebbe servito un episodio. O una boiata, perché no? Tipo quella di D’Ambrosio, palla destinata sul fondo e trasformata in assist per il destro a volo di Bonucci. A gioco lungo la Juve ce l’avrebbe probabilmente fatta da sola. Ma, certo, così è stato tutto più semplice. Anche perché l’Inter, una volta messa nella condizione di dover fare gioco anziché controgioco, ha mostrato una volta di più tutti i suoi limiti creativi. Figurarsi contro una difesa come quella bianconera, seppur in corso d’opera orfana una volta di più di Chiellini. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Pagelle 5 VITTORIE IN CASA SENZA SUBIRE GOL 1 Dopo il 3-0 sul Verona e gli 1-0 contro Roma, Sport .41 . Icardi spento Murillo sbaglia tutto TORINO 6,5 HANDANOVIC Tradito dai suoi difensori, perché lui non sbaglia un intervento e si supera per deviare il siluro di Hernanes. 5 MURILLO 5 MIRANDA Sbaglia di tutto nel primo tempo, innescando Mandzukic al 9’ con uno scivolone da «oggi le comiche». Bravo a stoppare Dybala in area all’inizio della partita e a limitare Mandzukic, ma è ingenuo nel fallo su Morata che provoca il rigore del 2-0. 5,5 JUAN JESUS È una sconfitta molto dura, arrivata per la forza dell’avversario e per responsabilità nostre. È il momento di tirare fuori tutto e assumerci le nostre responsabilità Anonimo Questo momento dura da troppo tempo Serve una grande personalità, altrimenti non riesci a uscirne Capitan Mauro Icardi. 23 anni, è stato ancora una volta lo specchio della sua Inter: spenta, senza idee e improduttiva. E il Milan adesso ha un solo punto in meno... Javier Zanetti Vicepresidente dell’Inter Sprofondo nerazzurro Del derby d’Italia non ci sono più tracce 21 punti Fatti in meno dall’Inter (31) rispetto alla Juventus (52) dopo lo 0-0 di S. Siro dell’andata In un girone l’Inter è passata da +8 a -13 Zanetti: “È il momento di dare di più” GIULIA ZONCA TORINO Difficile trovare tracce della sfida che ha trasformato Juve-Inter nel derby d’Italia. Tolta la storia, che vista da questo 2-0 pare davvero molto lontana, resta un pezzo di coreografia ancora aggrappata alle ruggini di Calciopoli. Nient’altro. Scudetti di cartone che evocano ere andate e sarebbe ovviamente un bene aver superato quella faida, ma nulla si è sanato: il contrasto è stato spazzato via dalla differenza tra le due nemiche. Non c’è motivo per ricordare, forse neanche per litigare nonostante Felipe Melo provi a farsi notare e Lichtsteiner e Telles se ne diano parecchie. Contrasti tra singoli, non certo la prova di una partita tesa. Identità persa Dopo la catastrofe in Coppa Italia l’Inter si arrende di nuovo alla Juve con scarso onore e pure con un assist al contrario: D’Ambrosio che serve Bonucci. Gli errori capitano, servire un rivale nella propria area senza neanche essere pressati è altro. Significa che, nell’ennesima stagione in cui l’Inter va a rotoli, giocare allo Stadium è ancora più faticoso. Sarebbe la casa dell’avversario più sentito, in teoria il fortino da espugnare e l’Inter è stata pure la prima squadra a riuscirci nel 2012, non certo un anno di grazia per i nerazzurri però ancora un tempo in cui Inter e Juve si accendevano quando si trovavano una di fronte all’altra. Partite rognose, gare complicate, nervose o furiose. Si sono trovate spesso a livelli diversi, sono state obbligate a confronti impossibili ma la scintilla della rivalità non si è mai estinta. Juve e Inter hanno sempre patito il passato, speso più di quanto entrambe avessero, consumato energie per alimentare una contesa atavica. Di incroci brutti ce ne sono stati tanti, persino di appuntamenti a senso unico però comunque vissuti, trepidanti quanto meno scatenati. All’arrembaggio. Ora nulla anima il ricordo del derby d’Italia: colpa dell’Inter persa nell’ennesima crisi, merito della Juve che al momento gioca in un altro campionato e probabilmente anche reazione all’abisso che separa questo risultato dal pareggio dell’andata. Allora la Juve stava 8 punti dietro all’Inter, ora ne hanno 13 in più rispetto ai nerazzurri che non possono gestire questo peso. Una trasformazione così in 19 partite farebbe perdere l’identità a chiunque e anche il derby d’Italia ha perso la sua, abbandonato da un Inter che non è riuscita a trovare nessuna scintilla di resistenza. La tra- Retroscena LAPRESSE versa di Hernanes all’inizio poteva dare la sveglia: la prospettiva di farsi segnare da un ex che aveva promesso rivincita era l’innesco ideale. Nulla. Mancini immobile L’Inter è entrata in campo in ritardo per il secondo tempo, lo faceva con Mourinho per innervosire gli avversari e magari qualche tifoso ha pensato che, in assenza di un gioco all’altezza, quello fosse un tentativo di stuzzicare, di provocare. Ancora nulla. E alla fine tocca a Zanetti sancire la resa, lui che ha vissuto tanti derby d’Italia non può proprio guardare questo: «Una sconfitta molto molto dura, purtroppo un po’ per la forza dell’avversario ma anche per responsabilità nostra. Questo è il momento di dare qualcosa di più. Se non hai personalità, difficilmente esci da periodi così». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 2 vittorie Ottenute dall’Inter negli ultimi 9 turni: 1-0 sul Chievo e 3-1 sulla Sampdoria, entrambe a San Siro Tiene su la baracca con il mestiere, si fa ammonire per fermare Dybala. 4 D’AMBROSIO 5 FELIPE MELO Sciagura allo stato puro: regala a Bonucci il più facile dei gol. Prima e dopo non ne azzecca una. Lo insultano tutti, compreso Mancini che dopo l’ennesimo errore manda Perisic a scaldarsi. Lotta, ma spreca tanto. 5,5 MEDEL In un centrocampo fisico e in un 3-5-2 così bunkerizzato, si ritrova costretto a fare il regista. Con scarsi risultati, ma non era in lizza per l’Oscar (dall’11’ st LJAJIC 5,5: tanto fumo, poco arrosto). 5 KONDOGBIA 5 TELLES Si accontenta di fare il medianaccio. Resta il mistero sul suo vero valore, economico e calcistico. Patisce Lichtsteiner e non spinge sulla fascia: un mezzo disastro (dal 28’ st PERISIC 5: non produce effetti il suo ingresso). 4,5 ICARDI Sarà stata la pioggia a bagnare le polveri più temute dalla Juve (6 gol in 6 partite di campionato) o un’ostentata solitudine personale, ma è sempre fuori dal gioco e quando Palacio lo innesca si mangia il gol (dal 40’ st EDER 6: impegna Buffon). 6 PALACIO È l’unico a provarci sempre. Non tanto a tirare, attività che sembra vietata ai nerazzurri, ma a giocare il pallone. E al 31’ si inventa una poesia che Icardi non capisce. [G. ODD.] 42 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Colpi già nel 2008 Non è la prima volta Stasera i posticipi Il primo a essere derubato fu Hamsik: lo slovacco, vittima di tre rapine, è il bersaglio preferito dei malviventi Nel mirino anche due ex: Behrami e Zuniga, ultimo in ordine di tempo prima del caso Insigne Le compagne di Cavani e Lavezzi Oggi sono due ex, ma negli anni napoletani sia Cavani sia Lavezzi hanno subito furti e rapine: colpite, in particolare, le rispettive ex compagne All’ex moglie del Matador venne restituito l’orologio prezioso rubato In un clima di recessione mondiale è un azzardo andare in giro con Rolex o con grandi macchine E non solo a Napoli... Azzurri a Firenze Obiettivo tornare a -1 dalla Juve Fiorentina (4-3-3) SKY SPORT 1 – PREMIUM SPORT ORE 21 12 Tatarusanu Reina 32 Roncaglia Hysaj 2 G. Rodriguez Albiol 33 2 Astori Koulibaly 26 28 Alonso Ghoulam 31 8 Badelj Allan 5 Vecino Jorginho 8 Aurelio De Laurentiis 27 Tello Hamsik 17 Patron del Napoli dopo il furto a lady Lavezzi 20 Lorenzo è sotto choc ma con l’aiuto dei compagni supererà tutto Contro la Fiorentina sarà regolarmente in campo Antonio Ottaiano Procuratore di Lorenzo Insigne Insigne, il ladro è un tifoso “Dedicami la prossima rete...” il centrocampista ancora in tuta. Zuniga, oggi ex, è stato l’ultimo (maggio del 2014) prima di Insigne, nel mezzo anche Behrami (riconobbe a processo uno dei due rapinatori) e, soprattutto, le donne. In auto con la moglie, gli puntano la pistola: rubati orologio e bracciali A Napoli ritorna la paura fra i giocatori da anni vittime delle rapine Maria Soledad, all’epoca moglie del Matador Cavani, viene sorpresa mentre esce da una chiesa evangelica: provano a strapparle la borsa, non ci riescono e cambiano obiettivo rubando l’orologio da diciotto mila euro. Il sistema criminale della città, però, stavolta richiama all’ordine gli scippatori e, così, in un sottoscala viene ritrovato l’oggetto e restituito. Diversa sorte ebbe la ex fidanzata di Lavezzi: Yanina Screpante fu minacciata con la pistola e dovette consegnare il Rolex mai più rinvenuto. «Napoli città di m...», scrisse sul suo profilo social. La città si divise: molti si sentirono discriminati, altri temevano per l’addio (cosa che, poi, avvenne, ma per motivi di mercato) prematuro dell’attaccante argentino. Sabato sera lo choc è stato per Lorenzo il Magnifico. «Con l’aiuto dei compagni supererà tutto e in fretta...», dicono dal suo entourage. Questa sera, Insigne sarà in campo nella sfida di Firenze con molto, moltissimo in gioco. il caso GUGLIELMO BUCCHERI ROMA n semaforo rosso e scatta la trappola. A Napoli è così: capita anche altrove, ma non con una continuità tanto disarmante se a finire nel mirino dei delinquenti sono i calciatori della squadra della città. Lorenzo Insigne è l’ultimo di una lunga serie. «Dammi tutto quello che hai...». È quasi mezzanotte, Lorenzo il Magnifico (lo chiamano in questo modo i tifosi) è in macchina, accanto la moglie, dietro una coppia di amici: hanno appena terminato la cena in un ristorante del centro e si trovano una pistola U puntata addosso. Quello che ha Insigne è un Rolex, due bracciali con diamante, 800 euro, 30 mila euro il valore complessivo: tutto consegnato ai due rapinatori che aprono lo sportello e sgommano lontano su una Aprilia. Prima, però, una richiesta, beffarda, mai sentita. «Dedicami un gol a Firenze...». Agguati al semaforo Un gol a Firenze. I due ladri, dunque, sapevano chi stavano per derubare. Insigne è il figlio di Napoli e, sotto al Vesuvio, tutti sanno chi è: la sua maglia numero 24, per molti, dovrebbe diventare addirittura la 10, quella del grande Diego Armando Maradona. Insigne come Behrami, Hamsik, Zuniga o come la ex moglie di Cavani e la ex compagna di Lavezzi: al Vomero, nella zona di Chiaia, a Fuorigrotta o sulla strada da Castelvolturno, non fa differen- za. C’è una criminalità che sa quando e chi colpire e, i giocatori o i loro familiari, sono un bottino sicuro. I dubbi sugli ultrà C’è stato un momento, circa due anni fa, dove sembrava emergere una regia ben precisa ai numerosi furti o rapine ai danni dei ragazzi del Napoli: vogliono così gli ultrà perchè i calciatori azzurri non si fanno vedere in giro con loro, non frequentano i loro eventi, li snobbano. Gli inquirenti registrano, al proposito, anche un pentito che dava forza ad una ipotesi presto svanita: chi prende di mira i protagonisti del San Paolo lo fa perchè, come detto, l’incasso è sicuro. Hamsik, lo slovacco con la cresta, è stato il più bersagliato: l’ultimo colpo contro il capitano fruttò un Rolex al semaforo a due passi dallo stadio dopo una partita e con IN CODA GIOCHI QUASI FATTI: SI VA VERSO LA QUOTA PIÙ BASSA DI SEMPRE Frosinone e le altre, la B dietro l’angolo Salvarsi non è mai stato così facile MATTEO DE SANTIS C’era una volta la favola della salvezza a 40 punti. Tabelle, piani, programmi e calcoli, spesso e volentieri fino all’ultima giornata di campionato, si facevano su quella quota. Adesso, con il passare del tempo e un livellamento generale (salvo poche eccezioni ai piani alti) verso il basso, la montagna della permanenza in Serie A è diventata una collinetta. Forse, come nel 1996, nel 2004, nel 2013 e nel 2014, basteranno 33 punti per rimanere a bordo. Oppure, come 32 punti La quota salvezza più bassa nell’era dei 3 punti (2005/06): avanti così, il Frosinone chiuderebbe proprio a 32 nel 2006, la miseria di 32. I giochi, a 11 giornate dal gong, sembrano ormai fatti. Ricordate i 40 punti? Il Verona che deraglia a Udine sotto i colpi di Badu e Thereau, il Carpi che non va oltre il pari in rimonta con l’Atalanta e il Frosinone addomesticato da Fernando e Quagliarella nel (quasi) scontro diretto con la Sampdoria assomigliano tanto a delle sentenze che aspettano la certezza aritmetica per essere eseguite. Ormai solo il Palermo, a +4 sulla terzultima grazie al pari interno con il Bologna, può ancora essere 20 il record Dopo 27 giornate la terzultima con meno punti è stata il Piacenza nel 2003 (20) Poi Livorno 2014 e Cagliari 2015 (21) 25 13 Borja Valero Callejon 10 Bernardeschi Higuain 9 Lorenzo Insigne, 24 anni, ventuno reti in 118 partite con la maglia del Napoli Napoli (4-2-3-1) 30 Mila euro Il bottino complessivo del furto ai danni di Insigne Oltre al Rolex e ai bracciali con diamanti anche circa 800 euro in contanti Bottino a volte restituito 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI risucchiato nel volgo per non finire in B. Il vero nocciolo del discorso, a parte l’identikit delle tre presunte e probabili condannate, è nei numeri al ribasso della lotta per la salvezza: terzultime dopo 27 giornate con meno punti del Frosinone (23) sono state solo il Piacenza (20) nel 2003, il Livorno (21) nel 2014 e il Cagliari (21) nel 2015. Inutile chiedere che fine abbiano poi fatto a giugno le tre squadre in questione. Tanti club senza obiettivi Il problema autentico, tornando al campionato in corso, diventa una classifica spaccata in tre parti: le prime sei tutte da una parte, le ultime tre tutte da un’altra (a meno di suicidi di Palermo, Samp e Genoa) e le altre undici nel mezzo senza un vero e proprio traguardo nel mirino. Neanche più il raggiungimento di quota 40. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Kalinic Insigne 5 7 9 24 ARBITRO: TAGLIAVENTO All: PAULO SOUSA All: SARRI 1 Una sfida che avrà l’effet- to di dare un senso ben preciso all’ultima fase della stagione. Fiorentina e Napoli si affrontano con gli occhi addosso del gruppo di squadre che guarda in alto. I toscani inseguono il terzo posto, adesso, nelle mani della Roma, gli azzurri partenopei si presentano all’appuntamento del Franchi con l’obbligo di non perdere terreno dalla Juve per non compromettere la volata scudetto e ritrovarsi immischiati in quella per la seconda posizione. Sarri, tecnico del Napoli, tace ed il suo è un silenzio assordante: la sua squadra non vince da quattro partite fra campionato ed Europa League ed Higuain è a secco su azione da cinque (ultima rete all’Olimpico con la Lazio il 3 febbraio). Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina, sposta sugli avversari ogni pressione e scommette su «una gara straordinaria». Lazio Sassuolo (4-3-3) (4-3-3) SKY CALCIO 2 – PREMIUM CALCIO 2 ORE 19 22 Marchetti Consigli 47 29 Konko Vrsaljko 11 13 Bisevac Cannavaro 2 28 Hoedt Acerbi 15 Lulic Peluso 13 19 21 Milinkovic-Savic Pellegrini 20 Biglia Magnanelli 6 4 16 Parolo Duncan 32 87 Candreva Berardi 25 17 Matri Defrel 10 Felipe Anderson Sansone 92 17 ARBITRO: DAMATO All: PIOLI All: DI FRANCESCO Carpi 1 Atalanta 1 Carpi Atalanta (4-4-2) (4-3-3) Belec 6; Letizia 6, Romagnoli 6, Gagliolo 5,5, Poli 6; Martinho 5,5 (43’ pt Pasciuti 6), Bianco 6, Lollo 6, Di Gaudio 5,5 (18’ st Verdi 6,5); Mbakogu 6, Lasagna 5 (24’ st Mancosu 5,5) Sportiello 6,5; Bellini 6, Masiello 6, Paletta 6,5, Dramè 6; Cigarini 5,5 (28’ st Migliaccio 6), De Roon 5,5, Kurtic 6,5; Diamanti 6 (41’ st Gakpé sv), Pinilla 5,5 (22’ st Borriello 5), D’Alessandro 6 ALL. Castori 6 ALL. Reja 6 RETI: st 7’ Kurtic, 30’ Verdi (rig.) «Spareggio» alla Samp Fabio Quagliarella, 33 anni, esulta dopo il 2-0 al Frosinone: ora i blucerchiati sono a +5 ARBITRO: Calvarese 5,5 AMMONITI: Bellini, Lollo, Diamanti, Gagliolo, Poli, Borriello SPETTATORI: spettatori 8 mila circa LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Toro, il gol questo sconosciuto Segna solo alle difese colabrodo Da dicembre 8 reti e tre marcatori su azione: peggio di tutti 6 Le big restano un tabù Analisi ROBERTO CONDIO TORINO Digiuno che pesa 33 gol in 27 partite 20 gol nelle prime 14 Q uagliarella ha ripreso a segnare e pure ad esultare: gol all’Inter e al Frosinone. Peccato per il Toro che da un mese giochi nella Samp. Onestà intellettuale vuole, però, che nessun tifoso granata possa rimpiangere chi, prima di andarsene, era stato a secco per cento giorni. Partito lui, peraltro, è arrivato Immobile. Ma là davanti le cose non sono cambiate granché. Anzi, con la coppia Belotti-Ciro il Toro è rimasto per la prima volta a secco in due coppie di partite di fila: Fiorentina e Verona a gennaio, Carpi e Milan adesso. Quattro match che hanno fruttato solo due punti nonostante (lo dicono i dati della Lega Calcio) 15 tiri in porta su 33 totali e la bellezza (forse un po’ gonfiata) di 25 occasioni da rete. Pur in un periodo di poca brillantezza, dunque, il Toro qualcosa crea. Il problema è che non concretizza. O meglio, riesce a farlo solo quando incrocia le difese peggiori. Il rilievo è impietoso per l’efficacia della fase offensiva granata: dei 33 gol realizzati finora, ben 15 sono stati siglati contro Frosinone, Palermo e Samp che hanno le retroguardie più sforacchiate. Nelle restanti 21 partite, il Toro ha messo insieme appena 18 reti, comprese tre su rigore e un autogol. Morale. quando l’asticella si alza, questa è una squadra che là davanti mostra limiti evidenti. Di uomini, schemi e strade alternative per fare centro. Nelle dieci sfide già andate in archivio contro le prime otto, ad esempio, sono stati soltanto otto i gol granata, tre dei quali concentrati nei 10’ della rimonta di inizio stagione contro la Fiorentina. Dei cinque rimanenti, due (contro Roma e Napoli) sono arrivati dal dischetto. Mancano vie alternative La tendenza, dunque, è chiara da mesi. Ma da dicembre s’è fatta molto preoccupante: 13 gol in 13 partite. Tolti quattro ri- gol Belotti è il capocannoniere granata con 6 reti. Poi Quagliarella (che non c’è più) con 5, Baselli con 4, Maxi, Benassi e Immobile a quota 3 A secco Sabato sera a S. Siro il Toro di Immobile e Belotti è rimasto senza gol per la seconda partita di fila, la quarta nelle ultime sette, la nona nell’intero campionato gori e un’autorete, ne restano otto con tre sole firme (5 Belotti, 2 Benassi, 1 Immobile). Non c’è alcun difensore in grado di pungere e anche dal centrocampo il contributo è insufficiente. La morale è che nell’ultimo trimestre il Toro è la squadra con le più limitate vie che portano al gol. E se, com’è capitato contro Carpi e Milan, anche Belotti e Immobile sciupano a pochi passi dal portiere avversario, vincere diventa pura utopia. «Per voglia, entusiasmo e personalità a S. Siro ho rivisto sprazzi del mio Toro», ha detto Ventura prima di aggiungere: «Davanti, però, dobbiamo essere più cinici, perché se non segni, creare molto non serve a niente». Intanto, potrebbe servire ricominciare a mettere in mezzo cross migliori. E a sfruttare con maggior lucidità calci d’angolo e punizioni che da troppo tempo non creano pericoli. O, quando smarcano un uomo in area, com’è successo a Glik contro il Milan, vengono malamente sciupati. Ci sono ancora undici partite da giocare e soltanto riprendere confidenza con il gol può renderle interessanti, divertenti e utili. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 13 gol nelle ultime 13 15 gol segnati nelle sei partite contro le tre peggiori difese del campionato (6 al Frosinone, 5 al Palermo, 4 alla Sampdoria) Sport .43 . Serie A Tim Classifica TOTALE PARTITE SQUADRE PUNTI G V RETI N P F S DIFF 1. Juventus 61 27 19 4 4 48 15 33 2. Napoli 57 26 17 6 3 54 21 33 3. Roma 53 27 15 8 4 55 28 27 4. Fiorentina 52 26 16 4 6 47 26 21 5. Inter 48 27 14 6 7 34 25 9 6. Milan 47 27 13 8 6 39 28 11 7. Sassuolo 38 26 9 11 6 32 31 1 8. Lazio 37 26 10 7 9 34 34 0 9. Bologna 35 27 10 5 12 29 31 -2 10. Chievo 34 27 9 7 11 32 36 -4 11. Empoli 34 27 9 7 11 33 40 -7 12. Torino 32 27 8 8 11 33 34 -1 13. Atalanta 30 27 7 9 11 26 31 -5 14. Udinese 30 27 8 6 13 24 40 -16 15. Genoa 28 27 7 7 13 27 32 -5 16. Sampdoria 28 27 7 7 13 39 46 -7 17. Palermo 27 27 7 6 14 27 47 -20 18. Frosinone 23 27 6 5 16 26 53 -27 19. Carpi 21 27 4 9 14 24 44 -20 20. Verona 18 27 2 12 13 24 45 -21 In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio. Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B. Risultati Empoli-Roma 1-3 p.t.: 5' El Shaarawy (Ro); 22' Zukanovic (Ro) aut.; 27' Pjanic (Ro); s.t.: 29' El Shaarawy (Ro) Milan-Torino p.t.: 44' Antonelli (Mi) 1-0 Palermo-Bologna 0-0 Udinese-Verona 2-0 p.t.: 31' Badu (Ud); s.t.: 11' Thereau (Ud) Juventus-Inter 2-0 s.t.: 2 Bonucci (Ju); 39 Morata (Ju) rig. Carpi-Atalanta 1-1 s.t.: 6' Kurtic (At); 29' Verdi (Ca) rig. Chievo-Genoa s.t.: 6' Castro (Ch) Sampdoria-Frosinone 2-0 p.t.: 44' Fernando (Sa); s.t.: 24' Quagliarella (Sa) Lazio-Sassuolo oggi 19,00 Fiorentina-Napoli oggi 21,00 1-0 Marcatori Prossimo turno 24 reti: Higuain (Na, 2 rig.). 13 reti: Bacca (Mi, 1 rig.), Dybala (Ju, 3 rig.). 12 reti: Eder (In, 3 rig. - 12 Sa). 11 reti: Icardi (In), Kalinic (Fi), Insigne (Na, 1 rig.), Maccarone (Em, 1 rig.). 10 reti: Pavoletti (Ge), Ilicic (Fi, 6 rig.). 9 reti: Salah (Ro), Pjanic (Ro, 1 rig.). 8 reti: Thereau (Ud), Paloschi (Ch, 1 rig.), Destro (Bo, 2 rig.). 9a di Ritorno 06/03 - Ore 15,00 Atalanta-Juventus (And. 0-2) Bologna-Carpi (2-1) Frosinone-Udinese (0-1) Genoa-Empoli (0-2) Verona-Sampdoria Sab. ore 18,00 (1-4) Inter-Palermo ore 20,45 Napoli-Chievo Sab. ore 20,45 (1-0) Roma-Fiorentina Ven. ore 20,45 (2-1) Sassuolo-Milan Torino-Lazio (1-1) (1-2) ore 12,30 (0-3) All’estero 18 gol Spagna Inghilterra 26a Giornata 27a Giornata Eibar-Las Palmas Real Madrid-At. Madrid Getafe-Celta Sporting Gijon-Espanyol Betis-Rayo Vallecano Real Sociedad-Malaga Villarreal-Levante Valencia-Athletic Deportivo-Granada Barcellona-Siviglia nelle restanti 21 partite, compresi 3 rigori e un’autorete A secco in 9 partite su 27 1 solo gol segnato in 8 partite (su rigore 0-1 0-1 0-1 2-4 2-2 1-1 3-0 0-3 0-1 2-1 1-0 West Ham-Sunderland 1-0 Leicester-Norwich City 1-2 Southampton-Chelsea 2-1 Stoke City-Aston Villa 0-0 Watford-Bournemouth West Bromwich Albion-Crystal Palace 3-2 Rinviata Liverpool-Everton Rinviata Newcastle-Manch. City 3-2 Manch. United-Arsenal 2-1 Tottenham-Swansea in tre occasioni) Chievo 1 Palermo 0 Sampdoria 2 Udinese 2 Genoa 0 Bologna 0 Frosinone 0 Verona 0 Chievo Genova Palermo Bologna Sampdoria Frosinone Udinese Verona (4-3-3) (3-4-1-2) (3-5-2) (4-3-3) (3-4-1-2) (4-3-3) (4-3-3) (4-4-2) Bizzarri 6; Cacciatore 6,5, Dainelli 6,5, Cesar 6, Gobbi 6,5; Castro 7 (36’ st Frey sv), Radovanovic 6, N. Rigoni 6 (22’ st Hetemaj 6); Birsa 6,5 (25’ st Meggiorini 6), Pellissier 6,5, Mpoku 6 Perin 6,5; De Maio 5,5, Burdisso 6, Ansaldi 6; Rincon 5, L. Rigoni 5,5, Dzemaili 5,5 (14’ st Tachtsidis 5,5), Laxalt 6; Suso 5,5 (11’ st Capel 5); Matvz 5, Cerci 5,5 (17’ st Lazovic 5,5) Posavec 6,5; Vitiello 6, Gonzalez 6, Andelkovic 6; Morganella 6, Hiljemark 6, Maresca 6,5, Chochev 5,5 (20’ st Quaison 6), Pezzella 6,5; Vazquez 6 (29’ st Trajkovski 6), Gilardino 5,5 (39’ st Djurdjevic sv) Mirante 6; Mbaye 6, Gastaldello 6, Maietta 6, Masina 6 (21’ st Constant 6); Donsah 6, Diawara 6,5, Taider 6 (39’ st Brighi sv); Destro 6, Floccari 5,5 (21’ st Brienza 6), Giaccherini 6,5 Viviano 6,5; Cassani 6, Ranocchia 6, Moisander 6; De Silvestri 7 (23’ st Silvestre 6), Fernando 7, Soriano 7, Dodò 6; Correa 6,5 (31’ st Krsticic 6,5); Alvarez 6 (38’ st Christodoulopoulos sv), Quagliarella 7 Leali 6,5; Rosi 5,5, Ajeti 6, Blanchard 6 (38’ st Longo sv), Pavlovic 6; Sammarco 6, Gori 6,5, Frara 5,5 (23’ st Kragl 5); Tonev 6 (34’ st Paganini sv), D. Ciofani 6, Dionisi 5,5 Karnezis 6; Piris 6,5, Danilo 6,5, Felipe 6,5, Ali Adnan 6; Badu 7, Guilherme 6,5, Kuzmanovic 6; B. Fernandes 6,5 (35’ st Edenilson sv), Di Natale 7,5 (27’ st Zapata 5,5), Thereau 6,5 (43’ st Widmer sv) Gollini 6; Pisano 5,5, Bianchetti 5, Helander 5,5, Fares 5; Wszolek 6 (17’ st Gomez 6), Marrone 6, Ionita 5,5, Siligardi 5,5 (1’ st Romulo 5,5); Pazzini 5 (11’ st Rebic 6), Toni 5,5 ALL. Colantuono 6,5 ALL. Delneri ALL. Maran 6,5 ALL. Gasperini 5,5 RETI: st 6’ Castro ARBITRO: Fabbri 5,5 AMMONITI: Dzemaili, Ansaldi, Radovanovic, De Maio, Gobbi ALL. Iachini 6 ALL. Donadoni 6 RETI: ARBITRO: Di Bello 6,5 AMMONITI: Chochev, Morganella, Vitiello, Diawara SPETTATORI: 15.566 ALL. Montella 7 ALL. Stellone 5,5 RETI: pt 44’ Fernando; st 24’ Quagliarella ARBITRO: Orsato 6 AMMONITI: Correa, Silvestre, Krsticic, Moisander, Sammarco, Frara, Quagliarella SPETTATORI: 20 mila circa Classifica Classifica Barcellona 66; At. Madrid 58; Real Madrid 54; Villarreal 52; Siviglia, Celta 41; Athletic 38; Eibar 36; Real Sociedad 34; Deportivo, Malaga 32; Valencia 31; Betis, Espanyol 28; Getafe, Rayo Vallecano 26; Las Palmas, Sporting Gijon 24; Granada 23; Levante 20 Leicester 56; Tottenham 54; Arsenal 51; Manch. City 47; Manch. United 44; West Ham 43; Southampton 40; Stoke City 39; Liverpool 38; Watford 37; Chelsea 36; Everton, West Bromwich Albion 35; Crystal Palace 32; Bournemouth 29; Swansea 27; Newcastle, Norwich City 24; Sunderland 23; Aston Villa 16 Germania Francia 23a Giornata 28a Giornata Colonia-Hertha Berlino Amburgo-Ingolstadt 04 Stoccarda-Hannover Werder Brema-Darmstadt '98 Wolfsburg-Bayern M. Augsburg-Borussia M. Borussia D.-Hoffenheim Mainz-B. Leverkusen Eintracht F.-Schalke 04 0-1 1-1 1-2 2-2 0-2 2-2 3-1 3-1 0-0 5,5 RETI: pt 31’ Badu; st 11’ Thereau ARBITRO: Doveri 6,5 AMMONITI: Pazzini, Fares, Bianchetti, Ali Adnan SPETTATORI: : 4.562 paganti, incasso euro 83.210; 10.214 abbonati, quota non disponibile Nizza-Bastia Montpellier-Lille Guingamp-Angers Stade Reims-Bordeaux Tolosa-Rennes Troyes-Lorient Nantes-Monaco Gazelec Ajaccio-Marsiglia St-Etienne-Caen Lione-Paris-Sg 0-2 3-0 2-2 4-1 1-2 0-1 0-0 Rinviata 1-2 2-1 Classifica Classifica Bayern M. 62; Borussia D. 54; Hertha Berlino 39; Borussia M., Mainz 36; B. Leverkusen, Schalke 04 35; Wolfsburg 31; Ingolstadt 04 30; Colonia 29; Amburgo, Stoccarda 28; Augsburg, Darmstadt '98 25; Eintracht F. 23; Werder Brema 21; Hoffenheim 18; Hannover 17 Paris-Sg 73; Monaco 50; Lione, Caen 42; Nizza, Rennes, St-Etienne 41; Nantes 40; Angers 38; Bastia, Lorient, Bordeaux 37; Marsiglia 36; Montpellier 35; Lille 34; Guingamp, Stade Reims 32; Gazelec Ajaccio 28; Tolosa 22; Troyes 14 44 .Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Basket, anche Torino ko Personaggio 12 MIRCO MELLONI triple SEGUE DA PAGINA 39 n tre frasi, James ha riassunto il pensiero di milioni di appassionati, increduli di fronte a ciò che l’Mvp della Lega ha fatto sabato: a Oklahoma City, contro l’unica candidata al titolo capace di impensierire Golden State, Curry ha deciso una gara da 12 triple (su 16 tentativi) con il canestro allo scadere da... undici metri. Una soluzione cercata, se è vero che con 4 secondi a disposizione Steph non ha tentato di avvicinarsi al canestro: «Soltanto rivedendo le immagini ho capito da dove ho tirato». Disarmante, ma chi crede che si tratti di una smargiassata legga questo dato: per i giocatori Nba, la media nei tiri da almeno 30 piedi (10 metri) è l’8%, Steph invece ha il 50% (11-22). Ogni due tiri impossibili, lui ne infila uno. I Più forte del videogioco Curry ripete queste magie con continuità da mesi, al punto che i programmatori del videogame NBA 2K non sanno più come riprodurlo: il giocatore reale è meglio di quello virtuale. In Curry c’è un po’ di Michael Jordan, ma anche di Kobe Bryant, LeBron James e Drazen Petrovic: il Mondo si ferma a guardare la precisione di Steph al tiro proprio come l’Europa restava ammaliata dal Mozart dei canestri. Curry incontrò Petrovic a 4 anni, all’All Star Game 1992 a Orlando, e non l’ha mai dimenticato. Steph ha inviato la maglia con cui ha vinto il titolo Nba a Zagabria, al museo in memoria di Drazen. Ma Curry condivide qualcosa anche con le star che l’hanno preceduto: nato a Akron, Ohio, è concittadino di LeBron, Curry è figlio di un giocatore proprio come Bryant. E se Kobe allietava gli intervalli delle gare di Reggio Emilia (dove giocava papà Joe) tirando da ogni posizione, il piccolo Steph era l’idolo degli inservienti delle Segnate sabato a Oklahoma City: come lui Kobe Bryant e Donyell Marshall. Il record di Jordan: 7 Il confronto con il mito di Jordan 129 partite Steph Curry, 27 anni, dei Golden State, nel match vinto con Oklahoma City. A sinistra, Michael Jordan Curry l’extraterrestre Anche LeBron s’inchina “Mai visto uno così” 54 punti Il primato di Curry in Nba (27/2/ 2013 contro New York). Jordan ne segnò 69 nel ’90 contro Cleveland 27 anni L’età di Curry al primo titolo Nba (dopo 6 stagioni). Jordan lo vinse a 28 anni e al 7º tentativo 72 vittorie Su 82 gare per i Chicago Bulls di Jordan (1995-96 . Oggi Golden State viaggia a 53 successi in 58 partite Gli incontri consecutivi con almeno una tripla a segno per Curry, nuovo primato per la Nba Quei segreti imparati da papà: ora è il re del tiro da 3 punti Cadono i record Nba, Golden State riscrive la storia arene Nba, seguendo il padre Dell, tiratore che per 16 anni ha militato nella Lega. Questione di decimi Il dominio di Curry, però, è degno di Jordan, pure se la genesi è differente: MJ aveva il fisico dell’uomo del futuro e la sua ferocia agonistica intimidiva anche i compagni di squadra. Curry è all’opposto: pur essendo figlio di due sportivi (la madre Sonja, di origini haitiane, giocò Allarme rientrato per il preolimpico Gallinari: «Terapie e lavoro per la caviglia» 1 Danilo Gallinari tira un sospiro di sollievo: la distor- sione alla caviglia destra non dovrebbe impedire all’azzurro di Denver di rientrare prima della fine dell’Nba e non mette in pericolo la sua presenza al Preolimpico di inizio luglio a Torino. Gallo si era fermato venerdì a Dallas, avversario contro cui rimediò l’infortunio al ginocchio tre anni fa, e si era preoccupato: «È un problema più serio rispetto a quello di Natale». In quel caso lo stop fu di due settimane, ora i tempi dovrebbero essere raddoppiati: la risonanza avrebbe evidenziato lesioni ai legamenti. Non serviranno però interventi ed entro metà aprile Danilo dovrebbe essere in campo, poi toccherà al sogno olimpico. «La scavigliata è stata tosta… da oggi terapie e lavoro per ripartire!» ha detto Danilo. [M. M.] a pallavolo), Steph non supera l’1 e 90 e non schiaccia con facilità. Gioca a golf con il presidente Barack Obama, ma non fa la fortuna di chi ama il gossip: ha sposato Ayesha, con cui si fidanzò a 14 anni, e i suoi tatuaggi sono ispirati alla Bibbia, non a testi hip-hop. Su una cosa, però, Curry non transige: la routine pre-gara. Chi non domina grazie al fisico si affida alla tecnica, e non sempre è sufficiente visto che l’altro Curry, il 25enne Seth, è una riserva a Sacramento. Abituatosi a palleggiare con palloni di peso differente, Curry deve il proprio tiro al padre Dell che 10 anni fa – quando Steph fu ignorato dai grandi college e “confinato” a Davidson – corresse il movimento di rilascio del pallone. Ed è la chiave: a Steph bastano 3 decimi per far partire il pallone, uno in meno rispetto alla media Nba. Un battito di ciglia, sufficiente per rendere immarcabile la sua conclusione e spingere LeBron a chiedere una tregua. 67º posto La posizione di Curry nella graduatoria Nba dei salari (11,37 milioni). È preceduto da Danilo Gallinari Incubo A2 Com’è triste Bologna Obiettivo 24 aprile: quel giorno, nel penultimo turno, alla Unipol Arena di Bologna andrà in scena il possibile spareggio-salvezza. Per Torino, infatti, il riferimento per la corsa al penultimo posto è la nobile decaduta Virtus Bologna. Dopo il crollo 72-84 contro Varese (con contestazione del Ruffini e una situazione ambientale deteriorata dal post-gara di ieri), la Manital è rimasta a -2 dalla Obiettivo Lavoro - sconfitta da Milano e da Pesaro, che recupererà il match con Trento il 9 marzo. Torino e Virtus arrivano alla volata salvezza dopo mesi differenti. Se la Manital ha rivoluzionato l’organico e cambiato tecnico, la V nera ha cambiato tre presidenti l’ex bandiera Villalta, poi Bertolini e da venerdì scorso Alberto Bucci, coach di tre scudetti bianconeri - ma ha confermato la fiducia a coach Valli e ha pagato l’immobilismo sul mercato: il capitano Allan Ray ha giocato solo 4 gare a causa di infortuni, e in troppi casi la Virtus ha concesso uno straniero agli avversari. Lo spettro retrocessione (e del derby in A2 con la Fortitudo) preoccupa un ambiente che non ha mai vissuto discese in A2 sul campo, e oltretutto la V nera è stata l’ultima italiana a vincere l’Eurolega, nel 2001. Ricordo sbiadito: oggi l’antagonista della Virtus non è più il Panathinaikos o il Maccabi, [M. M.] ma Torino. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Stasera Cantù-Pistoia 1 Serie A (21ª): Reg- gio Emilia-Cremona 8677, Venezia- Brindisi 9775, Torino- Varese 7284, Capo d’Orlando-Caserta 65-59, BolognaMilano 85-101, SassariAvellino 94-95; oggi Cantù-Pistoia (20,45 SkySport2); 9 marzo Pesaro-Trento (ore 20,30). Classifica: Re. Emilia, Milano 30; Cremona 28; Avellino 26; Pistoia 24; Trento, Sassari, Venezia 22; Brindisi 20; Caserta 18; Cantù, Varese, Capo d’Orlando 16; Pesaro, Bologna 14; Torino 12. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI In breve SCI: 13A IN COMBINATA, RESTA IN TESTA ALLA COPPA Brignone quarta Vonn, la superdonna in gara con il ginocchio ko “Io bionica, non piagnona” DANIELA COTTO Lindsey fa Wonderwoman e stupisce tutti, anche se stessa. La Vonn in versione superdonna doveva essere in ospedale, invece va in pista anche con un ginocchio dolorante e ammaccato per una frattura al piatto tibiale (documentata dalla risonanza fotografa e postata su Fb ieri in tarda serata), regalo della caduta nel superG di sabato. Abbattersi? Banale, non è da lei, così s’è inventata l’impresa: «Sono bionica, se qualcuno mi credeva imbranata e piagnona sbagliava di grosso». Eccola Wonde- rwoman, dopo una notte passata con il ginocchio fasciato non si butta sul divano come una comune mortale. Si infila, come è costretta a fare da inizio stagione, prima il tutore al ginocchio destro operato e poi a quello sinistro, new entry del suo abbigliamento da gara. Va al cancelletto così, bardata da gladiatrice, nella combinata (superG e slalom) di Soldeu, sui Pirenei. Troppo alta la posta in palio. «Parlerò con il mio staff» In gioco c’è la coppa del mondo, che per lei sarebbe la quinta sfera di cristallo. Fermarsi a otto gare dalla fine della stagione si- 1 L’ordine di arrivo della combinata di Soldeu: 1. Gagnon 1’43”66; 2. Holdener 0”20; 3. Barthet 0”61; 4. Brignone 0”79. Gigante uomini di Hinterstoder: 1. Pinturault 2’43”88; 2. Hirscher 1”14; 3. Kristoffersen 1”26; 8. Eisath 2”49. AP Lindsey Vonn, 31 anni gnificherebbe gettare tutto al vento. Forte del miglior tempo in superG, Lindsey aspetta il suo turno in slalom. Parte Lara Gut, la rivale svizzera: che salta, regalando l’assist all’americana. La Vonn non ci pensa su due volte, tra i pali del tracciato di Soldeu scende con tattica, ragionando. Risultato: è 13esima in combina- ta, numero che le porta fortuna, e che le consente di mantenere la leadership in Coppa con 28 punti di vantaggio sulla Gut (1235 punti contro 1207). «Ho lottato - dice -, questa è la verità. A parte il piatto tibiale, il resto del ginocchio è decente. Ora parlerò con i miei allenatori». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI alle 20,30 (Sky Sport 3) l’anticipo della 29a di serie B Cagliari-Novara. 2-3; Latina-Molfetta 3-1. Domani: Padova-Milano (20,30 tv Rai Sport 1). Prime posizioni: Civitanova 56; Modena 52; Trento 47; Verona 41; Perugia 39; Latina 27. Coppa di Lega inglese Ciclismo, paura per Fiek City, trionfo ai rigori Colbrelli vince a Lugano 1 Il Manchester City ha vinto la Coppa di Lega inglese battendo in finale il Liverpool dopo i calci di rigore per 4-2 (1-1 al 120’ grazie ai gol di Fernandinho e Coutinho). Decisivo il portiere del City Caballero: ha parato tre penalty nella serie finale. 1 Sonny Serie B, l’anticipo C’è Cagliari-Novara 1 Stasera Volley, un turno ai playoff Civitanova al sicuro 1 Superlega (penultima): Monza-Civitanova 0-3; Ravenna-Modena 1-3; TrentoVerona 1-3; Piacenza-Perugia Colbrelli (Bardiani CSF) ha vinto allo sprint il Gp Città di Lugano davanti a Diego Ulissi e Roberto Ferrari (Lampre Merida). Tragedia sfiorata per il tedesco Arnold Fiek: vola per 12 metri ed è salvo. È ricoverato in ospedale senza fratture. Rugby, Sei Nazioni donne L’Italia batte la Scozia 1 Centra l’obiettivo l’Italia nel 6 Nazioni femminile. Le azzurre, battendo la Scozia 22-7, hanno strappato il pass per i Mondiali del 2017 in Irlanda. LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 RADIOLINE Intervista «Basta auricolari che collegano i corridori ai ds, così le gare diventano pilotate dalle ammiraglie» GIORGIO VIBERTI LA FRASE «Il corridore più forte che ho visto era Hinault perché vinceva su tutti i terreni» Sport .45 . 2 Triplette NEI GRANDI GIRI Hinault è l’unico, insieme con Contador, ad aver vinto almeno due volte Tour, Giro e Vuelta Davide Cassani CT DELLA NAZIONALE ITALIANA “Questo ciclismo è in mano ai ricchi È ora di fare la rivoluzione” Oggi fa il dirigente Bernard Hinault, vinse 5 Tour de France, 3 Giri d’Italia, 2 Vuelta, 2 Lombardia, 2 Liegi, una Roubaix e un Mondiale Hinault, re degli Anni 80: “Si cambia sistema, il Tour 2017 via dalla Federazione “ ggi Bernard Hinault, 61enne bretone di Yffiniac, è un importante dirigente dell’Aso, società che gestisce tra l’altro il Tour de France, la Vuelta di Spagna e grandi classiche come Roubaix, Freccia e Liegi. Dopo Coppi e Merckx è considerato il più grande ciclista della storia, soprannominato Le Blaireau, Il Tasso, per le sue doti di forza, astuzia, coraggio e resistenza. Nel suo ricco palmares, fra 10 grandi corse a tappe e 5 classiche monumento, c’è anche una Roubaix, che però definì «une merde» subito dopo averla conquistata. O Su Nibali «Vincenzo un po’ mi assomiglia, ha fantasia, cuore, talento e va forte su tutti i terreni» Hinault, perché quella parola? «Non voleva essere denigratoria, ma per chi punta al Tour rischiare l’incolumità fisica sul pavé è una follia». Però la corse e vinse lo stesso... «Ero così, lanciavo una sfida e poi la onoravo, mi prefiggevo un obiettivo e lo centravo». Otto Tour fatti e 5 vinti più 2 secondi posti, due Vuelta e tre Giri disputati e tutti conquistati. Più un Mondiale. Esistono ancora corridori come lei? Su Aru «Insieme con Quintana è certamente il giovane più talentuoso È pronto per i grandi giri» «Non credo, oggi è tutto troppo programmato, i big hanno pochi obiettivi mirati. E sono in pochi a correre con il cuore, prima che con il computer». Per esempio? «Vincenzo Nibali è quello che mi piace di più. Ha talento e carattere, va bene in salita e a crono, sa sfruttare il vento, il pavé, la pioggia, le discese. È completo e infatti cerca l’impresa anche nelle grandi classiche, come l’ultimo Lombardia dominato». È lui il numero uno per la grandi corse a tappe? «È uno dei big, con Froome, Contador e Quintana». E i corridori francesi? Ormai non vincono il Tour dal 1985: primo Bernard Hinault. «E non credo che vinceranno neanche il prossimo. Qualche giovane c’è, ma il futuro è nelle mani di Quintana e Aru». Doping tecnologico Sulle bici a motore servono squalifiche ai colpevoli ma anche alle squadre e alle federazioni di appartenenza La 19enne belga Femke Van Den Driessche un mese fa è stata sospesa ai Mondiali di ciclocross perché nella sua bici c’era un motorino La Federciclismo mondiale ha varato nuove regole per il 2017 che però il Tour ha bocciato: c’è il rischio che il grande ciclismo esca dalla Federazione, come hanno fatto o minacciano in altri sport tipo calcio e basket? «Non solo possibile, è certo. Dal 2017 il Tour lascerà l’Uci». E perché? «Per salvaguardare il merito delle squadre e dei corridori, l’importanza delle gare che Bernard Hinault Oggi dirigente del Tour de France E i potentati economici che oggi governano le grandi squadre? hanno fatto la storia, la tradizione e la cultura di questo sport». Ma non è inevitabile andare dove ci sono i soldi, che sia Cina, Arabia, Australia o America? «Entro certi limiti. Il ciclismo professionistico è diventato un sistema chiuso, dove 18 grandi squadre devono partecipare alla trentina di gare World Tour. Così facendo, però, spesso vanno alle corse controvoglia mandando organici non competitivi. E magari rimangono esclusi corridori di altri tema non World Tour che avrebbero più chance e potrebbero dare spettacolo. Questa storia deve finire». È una dichiarazione di guerra? «No, è già una realtà. Dal prossimo anno l’Aso inviterà chi vuole al Tour, alla Vuelta e a tutte la altre corse che organizza». E chi non ci sta? «Stia pure fuori dalla nostre corse, non c’è problema». La formula del World Tour: 18 squadre d’élite e 27 corse 1 Il World Tour comprende 18 squadre che hanno il diritto, ma anche l’obbligo, di partecipare alle 27 corse comprese nel calendario di quella che è l’élite del ciclismo mondiale. Nel 2017 sono previste alcune modifiche: le licenze alle squadre avranno È uno scisma epocale... «L’Uci vuole dare licenze triennali alla principali squadre, per noi invece ci deve essere un meccanismo aperto di promozioni e retrocessioni tra le 3 categorie del ciclismo professionistico: World Tour, Professional, Continental. Così si premiano i risultati che tramite punteggi formano un ranking mondiale, per atleti e team». durata triennale e saranno assegnate in base a criteri “etici, finanziari, sportivi, organizzativi e amministrativi”; alle 27 corse potranno aggiungersene altre e in tal modo l’Europa rischia di perdere ulteriormente la sua centralità nel grande ciclismo. APERTURA «Con promozioni e retrocessioni tra i team delle 3 serie pro’, l’interesse e lo spettacolo aumenterebbero» «Ma lo sapete che il team Sky, tanto per fare un esempio, in base ai soli risultati ottenuti non avrebbe potuto partecipare a uno degli ultimi Tour de France? Non ce l’ho con la Sky, ma è un caso illuminante». È vero che avete in cantiere anche altre novità importanti? «Sì. Per esempio, basta con le radioline che collegano i corridori alle ammiraglie. Non è più ciclismo, ormai le fughe sono programmate dai ds, i corridori LA FRASE «Alla Roubaix ’81 io e De Vlaeminck eravamo certi di batterlo in volata Invece ci beffò» Francesco Moser VINCITORE DI TRE ROUBAIX DI FILA vengono pilotati e solo nel finale delle tappe, non c’è più fantasia nè improvvisazione. Del resto anche il codice della strada vieta gli auricolari alla guida, no?». Forse mancano anche i corridori di forte personalità com’era lei. «Di certo i corridori devono tornare a essere protagonisti e impadronirsi dello sport di cui sono gli attori insostituibili». Purché non si torni a degenerazioni pericolose, tipo il doping... «Finiamola di parlare dei ciclisti come di truffatori. Il doping c’è in molti sport e ma fra tutti il ciclismo è il più controllato e il più pulito. E un Tour si può vincere anche solo con l’acqua minerale, ve l’assicuro». E magari una bici a motore... «È un problema che si risolve in fretta: squalifica per chi è beccato e per i suoi compagni, con sanzioni anche per la squadra e la federazione di appartenenza, che non hanno vigilato. Stop». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 216 Vittorie IN 12 ANNI DI PROFESSIONISMO Hinault corse fra i professionisti dal 1975 al 1986, conquistando in 12 stagioni 216 vittorie 123143153673893943A63A8 2B9CDE3F3C661743F LA STAMPA BC 123143153673893943A63A8 INCENDIO IN VALSESIA, IL SINDACO: «RISCHIAMO DI RESTARE SENZA SCORTE» LA STAMPA REDAZIONE VIA LUGARO 15 10126 TORINO TELEFONO 011 6568111 REDAZIONE CUNEO CORSO NIZZA 11 REDAZIONE ALESSANDRIA PIAZZA LIBERTÀ 15 REDAZIONE NOVARA CORSO DELLA VITTORIA 7 PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO: CORSO GIOLITTI 21 BIS BIELLA: VIA COLOMBO 4 Distrutto l’unico negozio di Rimasco Un incendio, probabilmente causato da un corto circuito, ha distrutto l’unico negozio di alimentari di Rimasco, in Val Sermenza. Le fiamme sono divampate ieri verso le 11,30. «Ad accorgersene è stato un inquilino che abita nella parte superiore dell’immobile che ospita il negozio – dice il sindaco Gianni Tognotti .L’edificio non ha avuto problemi ma il negozio, inagibile, dovrà restare chiuso chissà per quanto tempo». Il punto di vendita serve anche Rima San Giuseppe e lo stesso gestore si occupa, un’ora al giorno, del negozio di Carcoforo a cui quindi mancheranno le scorte. «Ci è I danni causati dal fuoco stato detto - conclude il primo cittadino - che la Protezione civile dovrebbe disporre di container attrezzati per questo tipo di emergenze. Speriamo che si possa adottare questa soluzione mentre i locali saranno sistemati perché per noi la mancanza di un negozio rappresenta un grave danno». [M. CU.] PIEMONTE E VALLE D’AOSTA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 il tempo FULVIO ROMANO TORNA IL SERENO POI ANCORA PIOGGE A METÀ SETTIMANA ervé curt e maledét» finisce oggi dopo aver confermato il suo cara t t e r e d i m e s e p i ù «fiôcasé» dell’inverno. Capita ormai da anni che le riserve di neve alpina e d’acqua di pianura dipendano dall’ultimo mese invernale. La seconda importante offensiva perturbata della stagione ci ha investiti dal mar Ligure prima e dal Tirreno poi, con apporti nevosi in quota e abbondanti piogge sulle campagne. Meglio tardi che mai. Piogge e nevicate proseguono ancora in questa mattinata per esaurirsi poi per una rimonta dell’alta pressione che durerà fino a venerdì. Domani sereno, con minime al ribasso, fino a mercoledì sera quando un breve fremito perturbato porterà altre deboli piogge specie sulle province orientali oltre che neve sui crinali alpini settentrionali. Giovedì e venerdì ancora prevalenza di sole, fino alla serata quando un nuovo fronte investirà il Nord Ovest con deboli fenomeni nella mattina di sabato e quota neve collinare sul Verbano e sulla Vallée. L’alta pressione ritorna nella notte e poi domenica mattina per poi cedere di nuovo nel corso del dì di festa. Sono gli ultimi giorni della Luna calante di febbraio, quelli ritenuti dalla civiltà contadina i più adatti alla potatura della vite. E infatti: «Venta pôé a Sant’Albìn (domani) per avèji ’d bôn vìn». F [email protected] Una carrozza rovesciata Il treno non ha potuto evitare i detriti della frana sulle rotaie A destra uno spartineve ieri a Champoluc, in Valle d’Ayas MALTEMPO. RISCHIO VALANGHE A BIELMONTE, IN VALSESIA E IN VALLE D’AOSTA Treno deraglia, salvi i passeggeri La pioggia fa franare un muro di contenimento sui binari della Biella-Novara ANDREA FORMAGNANA BIELLA Nessun ferito, anche se fra i 12 passeggeri qualcuno ha riportato qualche contusione. È il bilancio del deragliamento avvenuto ieri mattina all’alba sulla Biella-Novara dove si è sfiorata la tragedia. La frana La giornata di intense piogge ha causato una frana e il cedimento del muro in cemento che si è riversato sui binari. Alle 6.30 il treno proveniente da Biella, giunto a Castelletto Cervo si è trovato di fronte l’ostacolo senza poterlo evitare. Delle due carrozze, che viaggiavano fortunatamente a velocità Nato in casa a Formazza L’ambulanza tarda per la neve e il nonno diventa ostetrico Luca Bilardo A PAGINA 49 ridotta, la prima è uscita dai binari e si è inclinata di 30 gradi. In pochi minuti il luogo dell'in- cidente è stato raggiunto dai vigili del fuoco, carabinieri, polizia e 118 mentre per i viaggiatori è stato disposto un servizio alternativo per Novara. La maggior parte erano docenti diretti a Milano per un corso d’aggiornamento. I tecnici di Reti ferroviarie italiane hanno lavorato per tutto il giorno e anche nella notte per mettere in sicurezza la scarpata franata con l’obiettivo di poter riaprire la linea. Trenitalia si è impegnata a raddoppiare i convogli sulla linea Biella-Santhià qualora non fosse possibile riaprire. Nevicate abbondanti Nell’alto Biellese, invece, a Bielmonte, nel pomeriggio di ieri a causa delle abbondanti nevicate la Provincia, che gestisce le strade di accesso alla località sciistica, pur non emanando alcuna ordinanza di divieto di transito ha fatto predisporre sia dalla Valle Cervo che da Trivero i cartelli che invitano, in caso di nevicate in atto, a non salire. Per lo stesso motivo in Valle d’Aosta, anche se l’allarme meteo è in parte rientrato, la nevicata che tra sabato e domenica ha interessato la regione e in particolare l’area sud-orientale ha superato il mezzo metro con punte di 70 centimetri a Gressoney-La Trinité. E stata dichiarata l’«allerta arancio» (cioè «moderata») ma per il rischio valanghe è chiusa la strada tra Eaux Rousses e Pont, nella Valsavarenche. Infine, su indicazione della Commissione valanghe attiva in Valsesia, la Provincia di Vercelli, a scopo precauzionale, ha decido di chiudere la SP 124 per Carcoforo. 25 gennaio – 29 maggio 2016 Palazzo Mazzetti - Asti Orari: da martedì a domenica 10.30-18.30 (fino al 28 febbraio); 9.30-19.30 (dal 1 marzo). Chiuso il lunedì tranne il 25 gennaio, il 28 marzo (Pasquetta) e il 25 aprile 2016 promossa da con il patrocinio di in collaborazione con media partners Asti, Corso Alfieri 357 – www.palazzomazzetti.it - tel. 0141 530403 – [email protected] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 48 .Piemonte e Valle d'Aosta STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 In breve INCONTRO CON L’ASSESSORE FRANCESCO BALOCCO Appello alla Regione “Arrivano gli alpini vogliamo i treni” I sindaci delle tratte Asti- Alba e Nizza- Castagnole chiedono da anni la riapertura della linea ferroviaria ELISA SCHIFFO CASTAGNOLE LANZE «Abbiamo perso il treno Expo non perdiamo anche quello dell’adunata nazionale degli alpini, ad Asti». I sindaci astigiani e cuneesi non si arrendono e riportano sul tavolo la questione ferrovie: oggi, a Castagnole Lanze, arriva l’assessore regionale Francesco Balocco. Un incontro (l’appuntamento è oggi alle 16, in sala consiglio) promosso dal Comune di Castagnole Lanze per ribadire la necessità della riapertura delle linee Nizza- Castagnole- Alba e Asti- Alba. Maddalena e Tenda Chiusi i valichi 1 Chiuso da sabato sera il valico internazionale del Maddalena, in alta valle Stura, nel Cuneese, resterà ko anche oggi, dalle 9 fino a revoca del divieto di transito, per consentire le operazioni di distacco artificiale delle valanghe. Inizia stasera, intanto, la prima di quattro settimane di chiusure notturne di un altro valico internazionale nel Cuneese, la galleria stradale del Tenda: saranno dal lunedì al giovedì (dalle 22 alle 6, con riapertura venerdì mattina). Il provvedimento si rende necessario per i lavori propedeutici alla realizzazione dei dieci by-pass di collegamento tra vecchio e nuovo tunnel che in futuro serviranno a evacuare i veicoli da una galleria all’altra, in caso di incidente. Altri periodi di stop notturni dal 7 all’11, dal 14 al 18 e dal 22 al 25 [MT. B.] marzo. Courmayeur Traforo del Bianco stop per otto ore 1 Chiusura Ferme dal 2010 Tratte che, tra riprese e interruzioni, sono ferme dal 2010, sostituite dal trasporto su gomma giudicato dalla Regione meno costoso e più funzionale. Complici anche i problemi alla galleria Ghersi, (all’altezza di Neive) che necessita di lavori di consolidamento strutturale, lavori che secondo i calcoli dei tecnici ammonterebbero intorno ai 12 milioni di euro. «Vorremmo capire cosa si sta facendo e soprattutto quali i tempi anche in vista della grande adunata di maggio in cui si prevede l’arrivo di oltre 800 mila alpini- dice il sindaco di Castagnole Lanze Carlo Mancuso - noi siamo rimasti fermi alle parole incoraggianti dell’assessore regionale di un anno fa durante l’ultimo incontro di Alba in cui ci aveva rassicurati sulla possibilità della riapertura della ferrovia. Ma da allora nulla si è mosso. In ballo c’è un servizio indispensabile Cuneo Un tratto del viadotto di Castagnole Lanze per gli abitanti e per il turismo come risulta anche nella relazione di candidatura Unesco». Con i bus i disagi non mancano. «Strade tortuose, ritardi, problema incidenti come quello che c’è stato l’anno scorso sulla strada verso Barbaresco» La battaglia Una battaglia quella per la riapertura del trasporto su rotaia che nel 2012 aveva portato i sindaci a protestare in piazza Castello. Per far arrivare il loro messaggio l’anno successivo gli amministratori avevano raccolto l’invito dell’associazione «Stop al consumo del territorio» a camminare lungo il binario morto, tra Neive e Castagnole Lanze. E poi i numerosi incontri e le tante promesse. Reportage ROBERTO MAGGIO CARESANABLOT (VERCELLI) Pista ciclabile Torna anche a galla la questione pista ciclabile che per alcuni sindaci potrebbe rappresentare una valida alternativa. «La pista ciclabile è una forte attrazione turistica ma deve stare accanto e non sopra ai binari – aggiunge il primo cittadino Mancuso - Perché dire addio a un tragitto ferroviario tra i più antichi d’Italia, non dimentichiamo le infrastrutture realizzate negli anni Ottanta come il viadotto ferroviario che unisce i comuni di Castagnole e Costigliole per una spesa di oltre 40 miliardi di lire o il ponte ferroviario sul fiume Tanaro all’ingresso di Asti costruito dopo l’alluvione del 94». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI di otto ore al traforo del Monte Bianco per effettuare una serie di lavori di manutenzione. La circolazione nel tunnel che collega l'Italia alla Francia attraverso la Valle d'Aosta sarà interrotta dalle 22 di oggi alle 6 di domani mattina. Gli automobilisti possono ottenere informazioni sulle condizioni di agibilità del traforo consultando il sito internet www.tunnelmb.com, telefonando al numero 0165 890411 oppure anche sintonizzandosi alla frequenza radio Fm di Isoradio 103.3. [D. M.] Domodossola Bloccata la strada tra Goglio e Devero 1 Dopo le copiose nevicate di ieri è stato necessario il provvedimento di chiusura per il pericolo di caduta valanghe della strada che da Goglio sale all’alpe Devero, nel comune di Baceno (in valle Antigorio). La circolazione verrà riaperta in relazione alle condizioni meteo, quando sarà finita la precipitazione e verrà bonificata la parete montana da dove rischiano di staccarsi masse di neve. [F. ZA.] RIGUARDA NOVARA, VCO, VERCELLI E BIELLA La task force dell’Atc risanerà solo gli alloggi degli inquilini in regola MARCELLO GIORDANI NOVARA Case popolari delle province di Novara, Vercelli, Biella e Vco: arriva la task force per combattere il degrado, ma solo per chi è in regola con l’affitto. Ammontano a 34 milioni di euro le utenze non pagate ad Atc Piemonte Nord da chi occupa le case popolari delle quattro province, dove l’ente gestisce 10.500 alloggi ed emette 10 mila bollette. Circa il 45% di chi risiede nelle strutture popolari ha debiti verso l’Atc. Nello stesso tempo molti residenti delle case popolari lamentano situazioni di degrado e chiedono l’intervento di manutenzione o riparazione. Troppi morosi «Inizieremo un programma basato su un concetto preciso - dice il direttore dell’Atc Piemonte Nord, Nicola Serravalle - garantire un servizio efficiente a chi è in regola col pagamento del canone e ha cura dell’alloggio. Atc sta attivando una task force contro i morosi colpevoli, chi non paga il canone pur avendo la possibilità di farlo». Il problema della morosità è serio: «Nei giorni scorsi è stata segnalata - precisa Serravalle la situazione di un appartamento a Oleggio: un’inquilina lamentava la presenza di muffa e umidità. E’ risultata una morosità da parte dell’intestatario dell’alloggio di oltre 10 mila euro. Inoltre, risulterebbe che l’appartamento, termoautonomo, sia stato tinteggiato dagli inquilini con vernici non traspiranti, situazione che, unita ad una aerazione insufficiente, ha favorito l’insorgenza della muffa. Un altro caso riguarda Borgomanero: in collaborazione col Comune, Atc sta cercando di migliorare la situazione delle palazzine di via Cureggio e via Molli, dove le morosità sono accentuate». Qui i residenti chiedono che siano rimosse le coperture dei tetti in eternit: «Le co- La Fiera in campo “boccia” la burocrazia del Piano rurale Vercelli, 3 giorni d’incontri per gli addetti del settore agricolo S ostenibilità ambientale, innovazione in agricoltura e l’inaccessibile Psr, il Piano di sviluppo rurale 20142020 della Regione. Questi gli argomenti che hanno tenuto banco alla 39a edizione della Fiera in campo, la kermesse organizzata dall’Anga Vercelli Biella che ha chiuso ieri i battenti con un’alta affluenza di pubblico. I visitatori nei due giorni sono stati circa diciassettemila. Girando tra i grandi macchinari esposti era difficile non imbattersi in aspre critiche nei confronti del Psr, un programma di finanziamento che mette sul piatto circa un miliardo di euro di contributi per le aziende, in modo che possano diventare più competitive. Per esempio con l’acquisto di macchinari. Ma è un piano di sviluppo blindato, secondo gli stessi agricoltori e le associazioni di categoria, perché le aziende stanno incontrando notevoli difficoltà ad accedervi: sia per i grandi limiti che lo stesso Psr impone, sia per le complicazioni burocratiche, sia per problemi a livello informatico. Risultato: oltre il 90% delle aziende agricole del Vercellese e Biellese, soprattutto quelle medio-grandi, al momento sono tagliate fuori dai finanziamenti. E solo una minima parte delle richieste di sovvenzioni viene esaudita. «Che aria tirava tra gli addetti ai lavori? Non dico di rassegnazione, ma di rabbia e perplessità. La gente è delusa», commenta il presidente di Confagricoltura Vc Bi, Giovanni Perinotti. «Ci sono i soldi ma Alta affluenza di pubblico alla Fiera in campo organizzata dall’Anga di Vercelli e Biella La 39a edizione si è chiusa ieri non riusciamo ad ottenerli continua - io stesso ho provato di recente ad entrare nel sito del Psr della Regione, ma non ci sono riuscito. C’è molta confu- sione: sappiamo che gli uffici di Torino ci stanno lavorando, ma non si capisce bene di chi sia la responsabilità di questo caos». Molte attrezzature agricole e macchinari esposti nei padiglioni avevano il cartello «Conforme al Psr». «Il problema sottolinea ancora Perinotti - sta nel Psr, che non è conforme». Sopralluogo in un alloggio Atc perture - rimarca il direttore non presentano situazioni di preoccupazione per gli inquilini. I numerosi casi di forte morosità sono l’ostacolo principale che limita la disponibilità di risorse per far fronte in modo più efficiente alle richieste di manutenzione, necessarie in particolare negli immobili più datati». Possibilità di trasferirsi Per chi vive in un alloggio inadeguato è però in arrivo una importante novità: a marzo sarà pubblicato il bando per il cambio alloggio, una possibilità per trasferirsi in una casa più adatta alle proprie esigenze. La possibilità è offerta a chi già abita in una casa popolare, ed è in regola con i pagamenti. Il nuovo appartamento può essere sia nel Comune di residenza, sia in un altro Comune dove ci saranno case disponibili. L’assegnatario dovrà presentare domanda, sarà inserito in graduatoria e quando si presenta una opportunità in linea con le sue richieste viene contattato, visita l’alloggio e, se è di suo gradimento, firma il contratto d’affitto e si trasferisce nel nuovo appartamento. La richiesta può essere effettuata per motivazioni diverse: variazione del numero di componenti del nucleo familiare, motivi di salute, di lavoro e di studio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’ambiente Altro tema la sostenibilità ambientale, discussa ieri nella tavola rotonda organizzata da Anga e studio Nova Civitas di Biella dal titolo «Diamo valore alla paglia». Nell’incontro s’è parlato della costituzione tra agricoltori e contoterzisti di una filiera di raccolta e valorizzazione della paglia di riso come materia prima per realizzare edifici sani e a basso impatto ambientale. Invece venerdì e sabato il «Fuoricampo» è stato invaso da circa 50 guide turistiche e tour operator piemontesi a cui Anga e associazione Strada del riso vercellese di qualità hanno fornito uno speciale «kit del riso» per promuovere le terre di risaia in tutta la regione e oltre. La manifestazione, tra i 40 ettari di terreno per le prove in campo e i 120 espositori, s’è conclusa con un boom di pubblico: «Nonostante il maltempo c’è stata un’affluenza incessante - spiega il presidente di Anga Vercelli Biella, Giovanni Coppo - segno che la Fiera in campo è sempre più un punto di riferimento a livello nazionale». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Piemonte e Valle d'Aosta .49 L’ospedale è troppo lontano Così il nonno diventa ostetrico Famiglia Infantino Bloccati dalla neve, Alessio è nato in casa a Formazza A sinistra lo zio paterno Marcello che era presente venerdì a Zurigo Sopra Gianni il caso STUDIO RDS LUCA BILARDO FORMAZZA ra da oltre mezzo secolo che a Formazza - il paese più a Nord del Piemonte - un bambino non nasceva in casa. A rompere questo lungo digiuno è stato Alessio Sgarbi che nella notte tra venerdì e sabato, mentre a 1200 metri di altitudine nevicava, non ha voluto aspettare che l’ambulanza arrivasse a prendere la sua mamma per portarli in ospedale a Domodossola, 40 chilometri più a valle. E per lui c’è stato un ostetrico d’eccezione: il nonno, che al telefono ha seguito le indicazioni degli operatori del 118. Una storia a lieto fine - mamma e figlio stanno bene - che mette in evidenza le difficoltà del vivere in montagna. E INFANTINO HA ZII, CUGINI E AMICI NEL VCO Il nuovo padrone del calcio ha radici ossolane I parenti: “Siamo orgogliosi” Nuova famiglia Mamma Eleonora Samonini con in braccio Alessio e papà Roberto Sgarbi Vivono in frazione Valdo di Formazza ARIANNA TOMOLA CREVOLADOSSOLA Dopo il parto Emergenza alle 2 «E’ successo tutto così velocemente che non ho fatto in tempo ad accorgermi di quanto stava accadendo» racconta Eleonora Samonini, 34 anni, originaria di Macugnaga e dal 2009 a Formazza, dove con la famiglia gestisce gli impianti sciistici. La scadenza del parto era fissata domani e la donna era pronta a un ordinario weekend a casa. «Erano le 2 di notte e mi sono accorta che qualcosa non andava. Anzi, era proprio arrivato il momento di partorire - racconta -. Mio marito era a Macugnaga per lavoro e così ho subito chiamato i miei genitori che abitano vicino. Vole- Nevicava ed era notte ma pensavo di arrivare a Domodossola Mio figlio però non mi ha dato tempo È stato tutto naturale Mio papà al telefono seguiva le indicazioni degli operatori del 118 Alla fine è andata bene vamo andare in ospedale a Domodossola, sarebbero stati loro a portarmi. Eravamo sicuri di farcela». Alessio però aveva fretta di nascere e non si è interessato se era notte e fuori casa stava nevicando, rendendo tutto - in particolare i trasporti - più complicato. «Alla fine ci siamo decisi, forse un po’ tardi, a chiamare il 118 - prosegue mamma Eleonora -. Ma il tempo a disposizione era talmente poco, Alessio non voleva più aspettare». «Non ho avuto paura» A quel punto è stato il nonno Carlo a «prendere» le redini della situazione. «Assistito da mia mamma Daniela che gli portava gli asciugamani, è stato lui ad aiutarmi a partorire - dice -. È il mio primo figlio e non avevo nemmeno fatto i corsi pre-parto: tutto è filato liscio. E quando l’ho preso in braccio non mi sono Biella, le case ancora inagibili resa conto se ero a casa o in ospedale tanta era la gioia. In un quarto d’ora sono arrivati i volontari del soccorso di Formazza e mi hanno caricata in ambulanza. Paura? Credo che ne abbiano avuta molta di più i miei genitori». Mamma e bambino sono poi stati portati al punto nascite dell’ospedale San Biagio di Domodossola. E nella galleria della statale a Formazza c’è stato il «trasbordo» del personale, col medico che è salito sull’ambulanza. A Domodossola sono stati raggiunti dal marito Roberto che ha potuto abbracciare il figlio, che pesa 2,7 chili. «Sinceramente non avevo mai pensato di partorire in casa racconta la neo mamma -. È un disagio vivere in montagna? Non credo. Certo, se qualcosa fosse andato storto non so come me la sarei cavata. Ma alla fine è meglio non pensarci». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Un abbraccio forte con la moglie Lina, una mano sul cuore e poi prima di parlare un «uff» liberatorio, espressione che a casa Infantino assicurano sia di famiglia. Si è presentato così il nuovo presidente della Fifa Gianni Infantino, classe 1970, italosvizzero con parenti che vivono tra la Val d’Ossola, Torino e Reggio Calabria. A Crevoladossola, a circa un’ora da Briga (Canton Vallese) dove il presidente della Fifa è nato, c’è lo zio paterno Marcello che venerdì sera era a Zurigo a seguire le votazioni insieme ai parenti svizzeri prima di potersi congratulare personalmente a cena con il nipote. In Svizzera i parenti si sono presentati con maglia e striscione su cui era scritto «Gianni, we are molto stolz», che in una lingua sola come dice il cuginetto Anthony significa «siamo orgogliosi di lui». La stessa maglia sarà posata al cimitero di Crevola nella cappella di famiglia dove c’è il papà di Gianni, Vincenzo, scomparso per un malore sul Sempione nel 2003. Mentre il padre moriva, nascevano a poche ore di distanza le figlie gemelle di Gianni. Ed è proprio a papà Vincenzo che è andato il primo pensiero post elezione del nuovo presidente Fifa. «Nel settembre del 1948 con la mia famiglia ci trasferimmo dalla Calabria a Preglia di Crevoladossola per migliorare la situazione, ma di soldi ce n’erano pochi e nei primi sei mesi dormimmo per terra» racconta zio Marcello. Poi gli Infantino andarono a lavorare in Svizzera per permettere alla famiglia di costruire una casa a Domodossola. Il papà di Gianni lavorò sui treni, poi con il carrellino andò a vendere gelati in strada e infine con la moglie Maria Minolfi, originaria della Val Camonica, prese in gestione un chiosco-edicola a Briga. Proprio lì sono nati Mirella, Daniela e per ultimo Gianni. «Ha studiato legge a Friburgo, poi si è specializzato nel ramo sportivo e in seguito è diventato responsabile dell’ufficio giuridico della Uefa». Da lì la scalata. Racconta lo zio: «E’ sempre in giro per il mondo per il calcio, per questo che qui lo vediamo poco». L’ultima volta in Ossola è stata a settembre per una grigliata in cortile. Gianni Infantino è legato all’Ossola (che presto gli organizzerà una festa) e alla Calabria: Reggio gli assegnerà la cittadinanza onoraria. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Oggi la gara riservata ai «religiosi» Scoppio a Sagliano, dopo il disastro Vescovi, sacerdoti e catechisti il paese va in pellegrinaggio a Oropa si sfidano in slalom gigante a Limone ANDREA FORMAGNANA SAGLIANO (BIELLA) Casa crollata Non solo l’abitazione dove è avvenuta l’esplosione ha riportato danni Sono ancora quattordici gli sfollati che abitano nelle vicinanze Un pellegrinaggio straordinaria a Oropa per ringraziare la Madonna che nello scoppio che una settimana fa ha fatto tremare tutto il paese, non ci sono state vittime. La annuncia il sindaco di Sagliano Patrick Forgnone mentre sotto la pioggia si fa l'ennesimo sopralluogo su via Roma. I fatti I muri squarciati giovedì 18 febbraio alle 20 in punto dallo scoppio sono come una ferita aperta. Il piccolo paese della valle Cervo è diviso in due. La strada su cui affacciava la casa crollata è infatti la via principale che attraversa l'abitato di 1.600 anime. Il disastro è avvenuto nell'appartamento di Ezio Cantele, rimasto ferito (con ustioni guaribili in 30 giorni) ma l’onda d'urto ha provocato gravi danni su quattro edifici adiacenti e a numerose case distanti anche centinaia di metri. Il paese ha voglia di reagire, primo fra tutti il giovane pri- FOTO CORRADO MICHELETTI mo cittadino che da quella sera non ha avuto un momento per staccare. «Il 3 aprile faremo una processione straordinaria ad Oropa con il vescovo - spiega - Poteva essere una tragedia. Sotto il portone della casa crollata, di pomeriggio, passavano ogni giorno decine di ragazzini. Quello infatti era uno degli accessi all'oratorio» Uno sforzo non indifferente quello messo in campo dall'amministrazione per affrontare l'emergenza di 20 sfollati, nel frattempo diventati 14 e che, in settimana, si ridurranno ancora. «Le case dichiarate inagibili sono state quattro. Oggi anche il parroco, che era ospitato a Tollegno, potrà rientrare - conclude Forgnone - Il primo obiettivo è riportare a casa le persone e poi la riapertura pedonale della strada per la quale ci diamo 2 mesi. Faremo d'ufficio l'apertura sinistro cercando di rivalerci su una clausola del contratto di fornitura del gas». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI MATTEO BORGETTO LIMONE (CUNEO) La prima edizione fu organizzata, 18 anni fa, dall’allora vice parroco di Limone, don Gio’ Ferro. L’anno seguente, il suo successore e attuale parroco emerito, don Romano Fiandra, prese le redini della manifestazione dandole anche un «titolo»: «Sursum Corda» («In alto i cuori»), locuzione latina che nelle intenzioni del sacerdote, vuole «infondere coraggio ai poveri preti, che sono sempre di meno». Ma saranno comunque oltre 60, oggi, tra uomini di fede e operatori della pastorale (dai cantori agli organisti, animatori e catechisti) al cancelletto di partenza della tradizionale gara di slalom gigante, sulla pista «Giorgio Armand» della Riserva Bianca, a Limone Quota 1400. E fra i tanti sacerdoti iscritti, in arrivo da tutta la Granda e dalla Liguria, anche tre vescovi: i monsignori Giuseppe Guerrini (vescovo di Saluzzo, il più anziano, 75 anni), Piero Delbosco (Cuneo e Fossano) e Il vescovo di Saluzzo Giuseppe Guerrini impegnato nello slalom Nicolò Anselmi (ausiliario del cardinale di Genova). La competizione, a una sola manche, è divisa in tre sezioni (clerici, uomini e donne) con premi per i primi tre classificati di ogni categoria. Manche unica alle 10,30 Il ritrovo alle 8,30, la discesa è prevista dalle 10,30. «La gara, quando il tempo è bello, offre un panorama mozzafiato, regala gioia a tutti, crea nuove amicizie e molta solidarietà - dice don Romano Fiandra -. Sulla pista preti, vescovi e laici sono vestiti uguali e tornano bambini: paurosi alla partenza, cocciuti e invidiosi di essere superati da amici e colleghi, Una bella iniziativa, senza pretese agonistiche, per ritrovarsi». Nel 2015 «Sursum Corda» vide il trionfo del bresciano padre Ezio Contrini, missionario della Consolata, che all’età di 72 anni sbaragliò sacerdoti e chierici molto più giovani. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 2B9CDE3F3C661743F LA STAMPA 123143153673893943A63A8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . Piemonte e Valle d'Aosta .51 Dalle colonnine sull’autostrada “Sos” come in un videocitofono To-Sv: si può parlare con la centrale che ora “vede” l’automobilista il caso PAOLA SCOLA MONDOVÌ ronto, centrale? Mi serve aiuto». «Stia calmo, mi dica». Sembra di ascoltare una telefonata. Invece è la conversazione tra un automobilista e l’operatore della centrale, che si svolge attraverso la nuova colonnina «Sos», collocata nelle piazzole d’emergenza della Torino-Savona. È il sistema all’avanguardia per le chiamate di soccorso, installato s u l l ’a u t o s t ra d a con una spesa di 5 milioni di euro. Lavori iniziati a fine 2012 e completati lo scorso anno. Dopo il periodo di «rodaggio», dalla primavera, ora l’impianto è attivo a pieno regime. Con un incremento della sicurezza. Perché, insieme alla «cabina» gialla per la comunicazione, nelle piazzole funzionano pannelli per ulteriori messaggi d’emergenza. «È quanto di più tecnologico si possa disporre sul mercato spiegano i tecnici della A6 -. Chiamarlo semplicemente impianto di emergenza è riduttivo». I vecchi apparecchi permettevano solo di inviare un segnale d’allarme, senza poter specificare nulla a voce. Ora non è più così. L’automobilista in panne, infatti, può dialogare come in un citofono con la sala radio, che coordina gli interventi. Non solo. Dal centro operativo l’addetto, attraverso un sistema di telecamere, è in grado di «monitorare» l’area dove c’è la colonnina: una sorta di «grande fratello», per aumentare sicurezza, tempestività ed efficienza dei soccorsi. Nuova incursione dei ladri sabato notte nella Bassa Vercellese «P Display Quattro tasti da premere indicano possibili problemi meccanici sanitari o d’incendio Pannelli Oltre ai pannelli a messaggio variabile sulle corsie altri più piccoli sono stati posti vicino alle colonnine ANCORA FURTI NEL VERCELLESE Nuovo raid nella Bassa Dieci furti in una notte Caresana scrive al Viminale STEFANO FONSATO CARESANA (VERCELLI) Piazzole Le colonnine sono 137 in media a 2 km l’una dall’altra lungo tutta la To-Sv e sul raccordo di Fossano Sopra la piazzola all’uscita della galleria tra Vicoforte e Mondovì Quattro tasti Nel chiedere assistenza, il cittadino in difficoltà può subito spiegare il tipo di problema, premendo uno dei 4 tasti con l’icona: guaio meccanico, sanitario, vigili del fuoco o telefono. Microfono e microcamera completano l’apparecchio, con le indicazioni in sei lingue. Banda larga della Marina «L’affidabilità dell’impianto, la fluidità delle immagini e la limpidezza dell’audio - precisano dall’autostrada - sono ottenute connettendo le colonnine a tecnologie in fibra ottica e wireless a banda larga Wimax, usata dalla Marina Militare italiana». A 2 km l’una dall’altra Sono 137 le nuove colonnine, lungo tutta la To-Sv e sul raccordo di Fossano, distanti 2 km l’una dall’altra, anche nei tratti prima sprovvisti. «L’elemento più qualificante dell’impianto, unico nel genere - aggiungono i tecnici -, è l’abbinamento delle colonnine ai pannelli luminosi a messaggio variabile, per fornire una supplementare informativa, oltre a quella dei maxi pannelli sopra le corsie. Posizionati su un palo, misurano 3 metri per 2 e consentono di monitorare il traffico con telecamere». Di norma sono spenti; nel bisogno si accendono per indicare in un flash deviazioni, allarmi, incidenti o nebbia. I lavori, appaltati alla «Sielte spa», sono terminati l’anno scorso. Ora si chiude l’ultimo capitolo, amministrativo-burocratico: ai 33 Comuni piemontesi e liguri dove si sono svolti gli interventi è stato chiesto di comunicare «indebite occupazioni di aree o fabbricati ed eventuali danni», per i quali vantino crediti verso l’impresa. Lo prevede la norma sui lavori pubblici, perchè la A6 possa pagare la rata di saldo alla ditta. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Caresana e la Bassa vercellese rivivono l’incubo dei furti. Dopo un breve periodo di tregua, i ladri sono tornati nella notte tra sabato e domenica: dieci le violazioni di alloggi accertate a Caresana (1100 anime in mezzo alle risaie) in un arco di tempo compreso tra le 20 e le 4 del mattino. Ancora senza un conteggio preciso, invece, i furti tentati senza successo da una o più bande che continuano a provocare danni e seminare il panico. Nella stessa notte sono state segnalate incursioni anche a Stroppiana e Motta de’ Conti. «Hanno violato la nostra intimità gettandoci nella paura. La mia bambina singhiozzava sul letto terrorizzata», è la testimonianza di una donna di Caresana sia su Facebook, nel gruppo dedicato al paese, che durante l’incontro di emergenza in Comune, aperto a tutti e convocato ieri dal sindaco Claudio Tambornino. Il sospetto che aleggia è legato alla presenza di un basista della banda in paese mentre, tra le contromosse, spunta l’ipotesi di una petizione da inviare al ministero dell’Interno in cerca di tutela. E alla petizione i caresanesi sembrano intenzionati ad aderire in massa. Il raid A far pensare alla presenza di un informatore è il fatto che la maggior parte delle abitazioni visitate dai ladri appartengano a persone che stavano partecipando a una cena nel ristorante del paese. «Qualcuno sapeva che non eravamo in casa», hanno sottolineato i presenti all’incontro in Comune, caratterizzato dalla rabbia per l’accaduto e dalla sensazione di brancolare nel buio. «Si tratta di una situazione complicata da affrontare - racconta Claudio Tambornino -. I ladri non si fermano di fronte a nulla e hanno visitato praticamente l’intero paese, entrando dalla parte di Pezzana, in via 1° Maggio, proseguendo per le vie Molino e Cavour, sino ad arrivare in corso Roma». I malviventi sono entrati ovunque «spaventando una signora anziana che vive da sola prosegue Tambornino - e distruggendo i mobili di altre abitazioni, sottraendo gioielli e tutto quello che trovavano a disposizione». Le telecamere di sicurezza non riescono ad arrivare ovunque: «Caresana ha l’aggravante di essere a pianta romana e quindi squadrata: alcune porzioni di strada sono meno visibili». Che fare quindi? «Occhi aperti e segnalazioni al Comune e ai carabinieri al minimo sospetto». E appunto la petizione ministeriale: «Invito a tutti i caresanesi maggiorenni a firmarla: la mandiamo a Roma. Siamo stanchi di non essere tutelati, bisogna stanchi delle parole al vento spese fin qui e della politicizzazione del problema. Occorre intervenire subito e con le maniere forti». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI TRAVOLTO DA UN SILOS A CERRINA AVEVA 54 ANNI. FUNERALI DOMANI A CUNEO In lutto per l’imprenditore morto nella sua azienda Addio al poliziotto della Mobile nominato cavaliere dal Papa ROBERTO SARACCO CASALE MONFERRATO Il Monferrato alessandrino è in lutto per la tragica morte, avvenuta sabato pomeriggio, di Pier Giuseppe Tarditi, noto imprenditore di Cerrina Valle, morto l’altro giorno a soli 64 anni in seguito ad un incidente sul lavoro. È stato travolto da un silos nel magazzino della sua azienda in via Nazionale a Cerrina. «Era un grande lavoratore, una persona molto riservata, molto legato alla famiglia» sono alcuni dei ricordi della comunità della Valle, ancora scossa per la tragica notizia. «La sua vita era l’azienda, le sue uniche uscite durante il giorno erano la colazione la mattina e il caffè dopo pranzo, che faceva a turno nei tre bar del paese, per accontentare tutti». Da quarant’anni era contitolare della azione Valle Agricola, punto di riferimento di tutti gli agricoltori della zona. Acquistava e commercializzava grano, mais e anche riso, e nella sua ditta i produttori agricoli facevano rifornimento di sementi e concime. «Era sempre gentile, una persona speciale – lo ricorda con affetto una sua ex operaia di oltre 40 anni fa quando con l’amico Sandro Petrini aveva dato vita alla ditta “SanPier” –. Quando ci incontravamo era il primo a venire a salu- Pier Giuseppe Tarditi A sinistra, l’azienda tare, a chiedere come stavo. Lascerà un vuoto profondo». Molto legato alla comunità aveva donato le altalene per i giochi dei bimbi nei giardini a fianco della parrocchia, era il primo a sostenere la festa a Cerrina Valle e alcuni anni fa era stato il promotore della raccolta firme e raccolta fondi per la sostituzione dei tetti della struttura che aveva ospitato prima la mensa della Patalec e poi era passata alla parrocchia. Grande tifoso della Ju- ventus, Pier Giuseppe Tarditi da ragazzo aveva preso parte alla mitica trasferta dei sostenitori bianconeri a Belgrado, in occasione della finale di Coppa dei Campioni persa di misura contro l’Ajax. Non ancora è ancora stata stabilita la data dei funerali. La salma dell’imprenditore si trova alla camera mortuaria dell’ospedale di Casale Monferrato a disposizione della Procura di Vercelli. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Giorgio Angeloni, 54 anni, sovrintendente capo della Polizia, è morto all’ospedale di Cuneo, in seguito a lunga malattia. Originario di Mondovì, dopo la Scuola allievi di Bolzano, entrò in servizio a Torino, quindi alla Questura di Cuneo, dove fu impegnato a lungo nella Squadra Mobile, in particolare nella sezione antidroga. Protagonista di decine di operazioni, nel 1995 fu insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine equestre pontificio di San Silvestro Papa, dal pontefice Giovanni Paolo II. Un riconoscimento per aver contribuito a sgominare una banda di criminali dedita a ra- Giorgio Angeloni Aveva raggiunto il grado di sovrintendente capo pine nelle canoniche del Nord Ovest, con il recupero di buona parte della refurtiva. Era anche appassionato di moto e di auto. Lascia il padre Francesco, la moglie Donatella De Giorgis con i figli Edoardo e Lorenzo. Funerali domani, alle 10, con benedizione della salma al «Santa Croce» e cremazione [MT. B.] a Bra. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 52 .Piemonte e Valle d'Aosta STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 In breve Tortona La casa va a fuoco Salvati dai pompieri 1 Hanno Il municipio di Casale Monferrato DUE VOLTE A SETTIMANA UN IMPIEGATO PER I CERTIFICATI L’Anagrafe a domicilio nelle frazioni di Casale FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO L’Anagrafe a domicilio, o quasi. Accade a Casale Monferrato dove uno sportello sarà aperto temporaneamente nelle frazioni e servirà per sbrigare alcune pratiche, soprattutto quelle anagrafiche come nascite, morti, cambi di residenza, stati di famiglia, immigrazione o emigrazione, certificati per minori o autentiche di firme o di copie di documenti. L’idea è stata annunciata dal sindaco Titti Palazzetti nella riunione di circoscrizione con la frazione Roncaglia. Sarà un servizio a disposizione soprattutto delle persone anziane che non guidano e che devono dipendere da figli o conoscenti per raggiungere il centro città. E dovrebbe coinvolgere le frazioni più lontane e meno servite dai trasporti. Funzionerebbe una o due volte la settimana, una cadenza che è ancora tutta la stabilire, ma ci sono già adesioni entusiastiche da parte dei residenti. Le lamentele riguardano invece i furti nelle case, specie quando gli anziani si assentano per lungo tempo, ma anche la Pro loco guidata da Rino Sillano ha qualche osservazione da avanzare rispetto al costo dell’affitto per far funzionare le telecamere di sorveglianza. Soddisfazione invece per i «velo ok» che da qualche mese funzionano nella frazione, tanto che si è chiesto se fosse pos- sibile averne ancora qualcuno sulla strada che conduce a San Martino di Rosignano. Altro cruccio le buche nelle strade, prontamente segnalate dai residenti nell’incontro con l’amministrazione comunale di Casale. È stato affrontato anche il problema dell’ampliamento della discarica Bazzani, che si trova sulla provinciale che porta alla frazione, con spiegazioni, legate a normative regionali che vietano la realizzazione di nuove discariche, ma consentono l’ampliamento di quelle esistenti. Su tutti questi problemi è stato promesso un sopralluogo, poi si comunicheranno i tempi di intervento alla popolazione. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI impiegato più di sei ore i vigili del fuoco di Tortona e Alessandria per spegnere l’incendio divampato poco prima dell’una di sabato notte in una casa a due piani alla frazione Mezzonuovo di Isola Sant’Antonio. Sono state messe in salvo tre persone, un uomo e una donna di circa trent’anni e una pensionata di 60 anni, tutti affidati alle cure dei sanitari del 118 per una lieve intossicazione. L’uomo ha riportato anche alcune ustioni. L’abitazione ha subito ingenti danni ed è stata dichia[M. T. M.] rata inagibile. Pila Sciatore polacco muore sulla telecabina 1 Un turista polacco di 58 anni è morto ieri pomeriggio stroncato da un malore sulla telecabina Aosta-Pila. È accaduto subito dopo pranzo, durante la discesa dalla località sciistica. L’uomo è stato trovato privo di sensi dal personale della stazione di arrivo, ad Aosta. [D. M.] Aosta Tenta furto in negozio e aggredisce agente 1 La polizia ha arrestato un marocchino di 27 anni, pluripregiudicato, per tentata rapina, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sabato sera è entrato in un negozio nel centro città e ha tentato di forzare la cassa. Un agente di polizia penitenziaria, fuori servizio, gli ha intimato di fermarsi ma è stato aggredito. Il ragazzo è stato arrestato dalla polizia. [D. M.] IL MATERIALE «MATER-BI» DIVENTERÀ COMPOST Aosta, i piatti “usa e getta” di sagre e mense scolastiche ora potranno essere riciclati Finora, le migliaia di piatti utilizzati ogni settimana nei refettori delle mense scolastiche di Aosta finivano tra i rifiuti indifferenziati. Pur essendo stati scelti dal Comune nell’appalto affidato alla Vivenda e alla Cascina per strizzare l’occhio all’ambiente, e pur costando di più dei «colleghi» in plastica, l’impianto di compostaggio della Maserati Srl di Piacenza, che riceve tutto l’organico differenziato dai valdostani, non poteva accogliere il Mater-Bi. Così piatti, bicchieri e posate in materiale compostabile, utilizzati da molte mense scolastiche e nelle stesse «sagre ecologiche» promosse dalla Regione, dovevano finire nell’indifferenziata per non rovinare la frazione organica. Ora saranno riciclabili nell’umido. Lo ha spiegato l’assessore comunale all’Ambiente Delio Donzel nell’ultimo Consiglio comunale rispondendo a un’interrogazione di Carola Carpinello (l’Altra VdA). Prima del via libera, a novembre il Comune aveva inviato all’impianto di compostaggio di Piacenza un primo «campione significativo» di stoviglie in Mater-Bi usate nelle mense di Aosta. «Ora provvederemo a fare un’adeguata pubblicità di questa novità in tutte le mense scolastiche della città e alla popolazione - ha spiegato Donzel -. Le stoviglie in MaterBi sono conferibili nell’organico, riducendo di pari misura il rifiuto indifferenziato». Carpinello aveva spiegato: «Di certo sarebbe meglio utilizzare stoviglie lavabili. Il Mater-Bi costa di più, se finisce in discarica è meglio della plastica, ma è un problema enorme». Ad Aosta, l’ufficio Ambiente sta definendo un potenziamento del numero di contenitori che la società Quendoz Srl, ti- tolare dell’appalto di raccolta e smaltimento rifiuti, dovrà fornire per migliorare la raccolta da parte della Vivenda, titolare del contratto di refezione scolastica. I piatti in Mater-Bi usati nella refezione scolastica di Aosta sono soltanto una parte del Mater-Bi che potrà ora diventare compost e non finire più in discarica: a raccogliere la frazione umida sono Aosta e i comuni più grandi dell’Unité Mont Rose; utenze selezionate conferiscono l’umido anche dalle Unité Grand Combin e [A. MAN.] Walser. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI BIELLA Oggetto: Rifacimento Metanodotto “Cavaglià – Biella - DN 500 (20”), DP 12 bar ed Opere Connesse” nella Provincia di Biella - Comuni di Cavaglià, Dorzano, Salussola, Cerrione, Verrone, Sandigliano, Gaglianico, Candelo e Biella. Occupazione temporanea e/o servitù di gasdotto e/o servitù di passo carrabile relative agli immobili siti nel Comune di Gaglianico (BI), necessari per la costruzione e l’ esercizio dell’opera. Avvio di Procedimento e Avviso al Pubblico di Avvenuto Deposito degli Elaborati Ex L. n. 241/1990 – L.R. N. 7/2005 – D.P.R. n. 327/2001. Nei confronti dei seguenti soggetti intestatari, tutti irreperibili o deceduti, nonché loro eventuali eredi legittimi e/o aventi causa (sconosciuti): 1. Cresto Osvaldo - nato a Biella (BI) il 04/01/1921 - deceduto. Comunicato Premesso che : - in data 01.07.2014, con provvedimento n. 176 la Regione Piemonte - Direzione Innovazione Ricerca Università e Sviluppo Energetico Sostenibile - Settore Sviluppo Energetico Sostenibile - ai sensi degli art. 52 quater e 52 sexies del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i. - ha autorizzato la costruzione e l’esercizio del metanodotto in oggetto, apposto il Vincolo preordinato all’Esproprio sui beni interessati dall’intervento, approvato il progetto deinitivo e dichiarato la pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’opera; - con nota n. 2308 in data 14.04.2015, Snam Rete Gas S.p.a. (Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento della Snam S.p.A.) - con sede legale in San Donato Milanese – Piazza Santa Barbara n. 7 – ed ufici in Alessandria – Via Cardinal Massaia 2/A - ha presentato a questa Struttura regionale istanza di occupazione temporanea (delle aree necessarie per la corretta esecuzione dei lavori previsti ) per un periodo di mesi dodici e di contestuale imposizione di servitù di metanodotto (ex artt. 22 e 52 octies D.P.R. 327/2001 e s.m.i.) a carico dei fondi indicati nei piani particellari allegati all’istanza sopra citata. Dovendo attivare la procedura amministrativa relativa all’adozione del provvedimento di occupazione temporanea e/o asservimento coattivo, ai ini della partecipazione al procedimento si comunica che: - l’oggetto del procedimento promosso riguarda l’occupazione temporanea per mesi dodici e/o contestuale imposizione di servitù di gasdotto e/o servitù di passo carrabile a carico dei seguenti immobili, di proprietà di soggetti sconosciuti o irreperibili, necessari per la costruzione e l’esercizio dell’ opera sopradescritta, le cui rispettive estensioni e localizzazioni sono riportate nei piani particellari depositati presso gli Ufici di cui ai successivi punti; Comune di Gaglianico (BI): 1. N.C.T. - Foglio 4 – mappali 214 – 257 e 260; Ditta proprietaria iscritta nei registri catastali intestata (tra gli altri) a: Cresto Osvaldo - nato a Biella (BI) il 04/01/1921 - deceduto - nonché suoi eventuali eredi legittimi e/o aventi causa (sconosciuti) - l’Uficio preposto al procedimento ed all’emissione del provvedimento è il Settore regionale Contratti - Persone Giuridiche Espropri - Usi Civici, con sede in Torino, via Viotti 8; - il Responsabile del Procedimento è il Dirigente del Settore regionale Contratti - Persone Giuridiche - Espropri - Usi Civici, Dr. Marco Piletta; - l’Uficio in cui si può prendere visione degli atti è l’ “Uficio Espropri” del Settore regionale Contratti - Persone Giuridiche - Espropri - Usi Civici nella sua sede di Torino, in Via Pisano n. 6, piano terreno, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 dal Lunedì al Venerdì, entro i 20 (venti) giorni successivi dalla pubblicazione della presente comunicazione, contattando il Geom. Cresta Alessandro - Tel. 011 4324207 - Fax 011 4323690 . Gli atti medesimi, a cura di Snam Rete Gas S.p.a., saranno inoltre depositati, per facilità di consultazione, anche presso l’Uficio Tecnico del Comune di Gaglianico (BI). Con il presente avviso, ai sensi degli artt. 7 e 8 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. e dell’art. 14 della L.R. 4 luglio 2005, n. 7, ha inizio il procedimento che si concluderà con l’emissione del provvedimento di occupazione temporanea e contestuale imposizione di servitù di metanodotto. Si rende noto altresì, che il presente avviso viene pubblicato a norma dell’ art. 52 ter comma 2 - D.P.R. n° 327/2001 e s.m.i.. Relativamente alla condivisione dell’indennità provvisoria, determinata in modo urgente con il successivo provvedimento di occupazione ed imposizione di servitù conclusivo del procedimento in oggetto, potranno giungere comunicazioni per iscritto alla presente Struttura Regionale e per conoscenza a Snam Rete Gas S.p.A. in qualità di soggetto promotore. In caso di riiuto espresso dell’indennità o di mancata comunicazione nei termini di legge verrà richiesta alla Commissione Provinciale Espropri di Biella, da parte di questa Struttura, la determinazione delle indennità deinitive di occupazione e/o servitù di gasdotto e/o servitù di passo carrabile . Avverso il successivo provvedimento di occupazione temporanea ed imposizione di servitù, potrà essere proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni dalla data medesima. Le eventuali controversie riguardanti la determinazione e la corresponsione delle indennità di asservimento ed occupazione rientrano nella competenza della Corte d’Appello di Torino, come disposto dall’ art. 54 del D.P.R. 327/2001 e s.m.i. modiicato dal D. Lgs. vo 01.09.2011 n. 150. Il Dirigente Responsabile Del Settore (Dr. Marco Piletta) Giudici di pace Da venerdì l’ufficio chiude l’area è stata transennata e i controlli della polizia municipale in zona intensificati, per evitare che qualcuno possa portare via qualcosa. Non è il primo episodio del genere a Vercelli, città che ha un passato romano conosciuto tanto da meritarsi un Museo Archeologico. I ritrovamenti non sono infrequenti: nel 2013 il cantiere per il museo dello sport nell’area dello stadio si era dovuto fermare. Nell’area si ipotizza ci fossero botteghe artigiane e durante gli scavi vennero alla luce anfore che risalivano al I e III secolo dopo Cristo: l’età romana nel suo massimo splendore. [A. ZA.] Da venerdì Biella sarà senza giudici di pace e le cause in corso sono destinate inevitabilmente a subire rinvii. «Da fonti ufficiose abbiamo appreso che anche l'ultimo giudice ha ottenuto il trasferimento - spiega Domenico Duso, presidente dell'ordine degli avvocati di Biella - Venerdì mattina tutte le udienze in calendario sono saltate. Io stesso avevo delle cause e me le hanno rinviate». Che il rischio che l'ufficio rimanesse sguarnito era paventato sin da inizio anno. I giudici in forza erano rimasti solo più tre: già si sapeva che Maria Rosa Panelli sarebbe decaduta dal ruolo per motivi di età e che Enza Sangianantoni e Antonietta De Vito avevano chiesto il trasferimento. La prima andrà a Novara mentre la seconda a Milano. Della situazione, oltre al ministero che avrebbe accolto i trasferimenti senza considerare il rischio di lasciare la città senza giudici, ne è stata informata la Corte d'Appello di Torino e la presidente Claudia Ramella Trafighet starebbe facendo pressione perché il problema possa sbloccarsi il prima possibile. Intanto per oggi pomeriggio è previsto il consiglio dell'Ordine degli Avvocati dove si di[A. F.] scuteranno i fatti. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ALBINO NERI IL BASSIGNANA A «QUELLI CHE IL CALCIO» La squadra più scarsa d’Italia in tv su Rai2 1 È la squadra più scarsa d’Italia (perde sempre, record di gol su- biti) ma ieri dal campo dell’Audax Orione San Bernardino di Tortona, il Bassignana calcio ha vissuto il suo momento di popolarità con i collegamenti in diretta a «Quelli che il calcio» su Rai2. VERCELLI, ATTESA LA SOPRINTENDENZA Bloccato cantiere in via Asiago Spuntano reperti archeologici Il passato emerge dalla terra a Vercelli. In via Asiago un cantiere è stato chiuso perché gli operai scavando hanno trovato dei reperti. Molto probabilmente di epoca romana, forse parte della necropoli, di cui già negli anni passati e nella stessa zona erano affiorati dal terreno i resti. Per ora nessuno si sbilancia: in settimana, forse già domani, arriveranno in città i funzionari della Soprintendenza regionale per i beni archeologici. Loro potranno dire che cosa si nasconde sotto la terra. Qualcuno ha ipotizzato masserizie e resti di un insediamento urbano. Quel che è certo è che 123143153673893943A63A8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Piemonte e Valle d'Aosta .53 In breve TRE GIORNI DI SCAMBI, C’ERA IL DIRETTORE DELLA PANINI Cantarana regno delle figurine I collezionisti anche da Singapore Protagonisti MARINA RISSONE CANTARANA (ASTI) Il collezionista Giovanni Masini con il direttore della Panini Fabrizio Melegari che è rimasto entusiasta dell’evento Per tre giorni è stato il regno dei collezionisti di figurine del mondo del calcio e dei suoi campioni. Un evento che ha attirato oltre 200 collezionisti, adulti e bimbi, da Mestre, Pisa, Roma. Siamo nella piccola località di Cantarana fra, nel Nord Astigiano. La sede della Pro loco si è trasformata nel quartier generale della settima giornata delle figurine. L’evento è stato ideato da Andrea Morando, grande collezionista dal 1974. E c’era anche un entusiasta Fabrizio Melegari, direttore responsabile della Panini. Tra gli altri Giovanni Masino di Pancalieri (To), Massimo De Vito da Roma e una turista da Singapore, curiosa di osservare da vicino cosa si cela dietro un album di figurine. Asti Su Rai Uno domenica la messa in S. Secondo 1 Su Rai Uno la messa in diretta da Asti: domenica (6 marzo) alle 10,50, la trasmissione «A Sua Immagine» si collegherà con la Collegiata di San Secondo. La messa sarà celebrata dal vescovo Francesco Ravinale con il parroco don Giuseppe Gallo, accompagnata dalla Corale San Secondo e dal maestro Giuseppe Gai all’organo. [V. FA.] Cuneese Pignorati gli arredi del castello di Mango 1 Il Scambi e modi di dire Gli scambi, i modi di dire, come «ce l’ho», «mi manca», o vedere con quale cura estrema si attacca la mitica immagine tanto amata nel riquadro dell’album. Morando spiega: «Negli ultimi anni l’interesse era calato per via dell’arrivo dei fumetti, ora c’è la “rimonta”». A Cantarana si sono ritrovate centinaia di persone. Le rarità Massimo De Vito, di Roma, con il suo zaino colmo di figurine di calciatori ha soggiornato tre giorni nell’Astigiano. Rac- . Tesori da collezione Due rarità che sono state scambiate e acquistate dagli appassionati che si sono ritrovati a Cantarana conta: «Cerco sempre le rarità e giro l’Italia per acquistarle. Tra tutte le mie preferite che custodisco con estrema cura c’è quella di Maradona con la maglia del Napoli, 1986-’87. E poi quella di Josè Altafini e Gianni Rivera, campioni del calcio, quasi tutte autografate». A Cantarana il romano ha trovato uno scudetto Anni ’60 del Toro, da dilettante non conosceva il valore inestimabile del pezzo. Tra gli ospiti anche Mariella Scirea, Roberto Bettega, Angelo Cereser del Torino, Giovanni Sacco della Juve. La figurina più introvabile è numero 266 che raffigura la maglia bianca dell’Inter. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Comune di Mango, nelle Langhe, dopo essersi riappropriato dell’antico castello di cui è proprietario al termine di una causa legale contro il gestore del ristorante, la società Castello di Mango Ristorante Albergo srl, ha pignorato i mobili e gli arredi delle sale ristorante, impianti e attrezzature della cucina, posateria, bicchieri e pentolame ancora custoditi all’interno del maniero. A carico dell’ex gestore, il giudice ha quantificato danni patrimoniali nei confronti dell’amministrazione, assistita dall’avvocato Enrico Martinetti di Mondovì, per circa 150mila euro. Il Comune aprirà un bando mediante gara pubblica per il nuovo affidamento del ristorante, confidando che il gestore prenda in carico il completamento dei lavori di ristrutturazione del piano superiore dell’immobile, da adibire ad albergo. [CR. B.] SUD ASTIGIANO Trekking tra i colli del vino L’iniziativa è partita da una delle «griffe» più conosciute del mondo astigiano del vino, «La Court» di Michele Chiarlo e poi ha coinvolto amministratori e associazioni del Sud Astigiano. Così, tra le colline del vino dei comuni di Castelnuovo Calcea (sindaco Roberto Guastello), Vinchio (Andrea Laiolo), Vaglio Serra (Cristiano Fornaro) Mombercelli (Luigi Torchiano) e Cortiglione (Giglio Brondolo) è nato il progetto di un «territorio unito e unico» che ha portato alla realizzazione di una serie di percorsi per trekking, nordik walking (la camminata «con i bastoncini») e cicloturismo che si snodano all’interno del parco La Court. Vengono indicate anche le «grandi bellezze» da vedere e visitare: chiese barocche, castelli, musei, borghi antichi, uniti al piacere della degustazione di vini e piatti tipici. L’associazione «Orme La Court» (presieduta da Gian Carlo Ferraris),ha realizzato una mappa con le caratteristiche e le lunghezze dei percorsi,la tipologia del terreno sui quali si snodano e il grado di difficoltà dei vari tratti. Ci sarà anche un’audioguida da «scaricare» su una App. Il progetto è stato inserito nella sezione «Inspiring Landscape» del congresso mondiale Ifla (architetti del paesaggio) 2016 in programma dal 20 al 22 aprile a Torino Lingotto con vignette dell’architetto e umorista astigiano [F. B.] Antonio Guarene 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 54 .Piemonte e Valle d'Aosta STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 In breve NOVARA HA OSPITATO I CAMPIONATI ITALIANI, TERMOMETRO DI UN FENOMENO IN RAPIDISSIMA CRESCITA Cheerleader alla conquista del Piemonte Alessandria Alle 17,30 si presenta il libro di Càndito Tre anni fa non esisteva nemmeno la federazione, oggi i tesserati sono quasi 2 mila FILIPPO MASSARA NOVARA Tre anni fa non esisteva nemmeno la federazione nazionale. Oggi i tesserati sono 1.700, ma c’è anche un bacino di 5 mila praticanti non iscritti. Sono i numeri del cheerleading, che negli Stati Uniti è uno degli sport più diffusi e da noi ha iniziato a farsi largo ora. Nel fine settimana il PalaIgor di Novara ha ospitato i campionati italiani dei record: 640 bimbe e ragazze in gara. Che poi «gara» in pedana e sulle tribune è parola poco indicata. Le società preferiscono parlare di «esibizione», anche se una giuria internazionale valuta le prove. Non esistono rivalità - racconta Roberta Bozzalla, coach dell’Asd Centro danza di Pinerolo -. Le squadre si applaudono e aiutano a vicenda: è questo il segreto». Torino 2006 Bozzalla aveva curato le coreografie delle cheerleaders ai Giochi di Torino 2006. «Ma - precisa - è solo nelle ultime stagioni che questa disciplina ha cominciato davvero a diffondersi». In America le atlete sono 1,5 milioni: iniziano da piccole, si specializzano nei college e sognano di entrare nei team che danno spettacolo con piramidi e salti mortali nelle partite di basket e soprattutto football. «Sono il nostro modello, ma i loro esercizi hanno un grado di difficoltà superiore - osserva Ivo Sequani, 1 Oggi alle 17,30 Mimmo Càndito, giornalista, inviato de La Stampa, presenta il suo libro «55 vasche. Le guerre, il cancro e quella forza dentro» (Rizzoli) nella sede dell’associazione Cultura e sviluppo (piazza De Andrè). Alessandria Giornalisti a confronto con Ferruccio De Bortoli 1 «L’informazione Dal basket al football americano Le esibizioni delle cheerleaders si caratterizzano per l’alto tasso di spettacolarità prima e durante le partite CIOST/PAOLO MIGLIAVACCA presidente della Federazione nazionale -. Alcune acrobazie non vengono nemmeno permesse in Europa perché ritenute troppo pericolose. Comunque il nostro movimento sta crescendo e tra cinque anni un palazzetto come questo non basterà più per accoglierci». La prova è nella risposta delle società, che spesso nascono come gruppi di danza o ginnastica e inseriscono un corso di cheer. Anche a Novara hanno iniziato un po’ per caso. La squadra di football americano della città, i Lancieri, non aveva mai potuto contare sul sostegno a bordo campo. Evento DANIELE MAMMOLITI AOSTA Le Spears dei Lancieri Dalla prossima estate i ragazzi saranno invece accompagnati dalle Spears, che per il momento sono cinque e in questi mesi potranno aumentare. Il gruppo si esibirà prima delle partite e all’intervallo, ma anche durante i tempi di gioco per richiamare l’attenzione degli spettatori sulle tribune. «Chiediamo alle società se vogliono entrare a far parte di questo mondo - insiste Sequani -. Su dieci mail di proposta inviate, otto accettano anche solo per la curiosità di provare». In Piemonte stanno addirittura lanciando un progetto di reclutamento: si chiama «Cheer academy» e coinvolge il coach Andrea Villa, tra i responsabili dell’Alba cheer. La società, con anche il team Cuneo, era la più numerosa al PalaIgor con 97 atlete. Nei giorni scorsi il tecnico ha visitato una ventina di classi primarie e medie novaresi per promuovere il cheerleading e il cheerdance, la variante senza acrobatica. Reclutamento a scuola «L’interesse è notevole - spiega -. Stiamo organizzando diversi corsi e il liceo linguistico Da Vinci di Alba è il primo istituto in Italia ad esibirsi con una squadra formata solo da compagne di scuola». Le ra- gazze hanno presentato agli italiani la propria coreografia, ma non erano inserite nella classifica generale. L’obiettivo dell’accademia, in realtà, è proprio la definizione di un programma dedicato alle alunne. Ogni istituto potrebbe in futuro candidare ai concorsi il proprio gruppo di atlete, proprio come accade negli Usa. «E’ quella la strada giusta - risponde Leandro Montalbano, coach della polisportiva Bonagia di Palermo -. In Sicilia c’è già un buon seguito: siamo venuti a Novara in 90, abbiamo rischiato di occupare tutto l’aereo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Fabio Fazio premiato ad Aosta “La montagna? E’ filosofia” Habitué di Cogne, ha scalato Gran Paradiso e Monte Bianco a montagna? E’ come un corso di filosofia». Nato a pochi passi dal mare di Savona, Fabio Fazio ha riscoperto se stesso all’ombra delle Alpi valdostane, che ormai frequenta da tempo e dove - a Cogne, per la precisione - ha trovato quella che lui stesso definisce «una seconda patria». Ieri la più piccola regione italiana, durante le celebrazioni per i 70 anni dell’Autonomia speciale, gli ha conferito il titoto di «Ami de la Vallée d’Aoste», amico della Valle, onorificenza che concessa a personalità, italiane o straniere, che con la loro presenza o la loro opera abbiano conferito prestigio alla Valle d’Aosta. Con l’inventore di «Che tempo che fa» è stato premiato anche l’imprenditore astigiano Lamberto Vallarino Gancia mentre i titoli di «Chevaliers de l’Autonomie» sono andati all’albergatore Piero Roullet e all’alpinista Rinaldo Carrel. «L Questione di testa Fazio ha conosciuto la Valle d’Aosta negli anni Ottanta «quando - racconta - facevamo molti programmi televisivi da Saint-Vincent. Però un conto è l’incontro con la Valle d’Aosta, un altro è l’incontro con la montagna. Naturalmente tengo di più al secondo, perché rappresenta l’anima oggi. E domani?» è il tema che affronterà mercoledì alle 18,30 nella sede dell’associazione Cultura e sviluppo (piazza De Andrè) ad Alessandria Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera. Alle 18, il giornalista inaugurerà a Villa Guerci la sede del Circolo della Stampa. Alessandria Il vescovo Bettazzi ospite in San Baudolino 1 Martedì alle 21 all’auditorium della parrocchia di San Baudolino ad Alessandria per i «Martedì di Quaresima» promossi dalla diocesi, è ospite Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea. Parlerà di monsignor Oscar Arnulfo Romero, l’arcivescovo di El Salvador trucidato nel 1980 e proclamato beato da Papa Francesco un anno fa. I «Martedì di Quaresima», promossi in collaborazione con il Meic e il Centro di cultura della Cattolica, proseguiranno l’8 marzo con il filosofo Vittorio Possenti su «Giorgio La Pira e Fioretta Maffei. Un sodalizio spirituale per il Vangelo»; e il 22 marzo, suor Mary Melone si soffermerà su «Il nome di Dio è Misericordia». Cuneese Domani a Peveragno la nuova Pro loco 1 Domani, La festa dell’Autonomia I premiati alle celebrazioni per i nuovi «Amis» e «Chevaliers» della Valle d’Aosta ieri nel Palazzo regionale della Valle». Il gusto del paradosso non manca: «Questa non è la regione più piccola d’Italia, forse è la più grande, con il suo territorio che ha una superficie enorme. Basta decidere di considerare la superficie verticale». La scoperta delle Alpi è arrivata tramite Luisa Vuillermoz, che a Cogne dirige la Fondation Grand Paradis e che ha presentato a Fazio un personaggio come Abele Blanc, valdostano roccioso che vanta nel suo curriculum la scalata di 14 cime oltre quota Ottomila. «Grazie Abele!» ha esclamato durante la premiazione Fazio spiegando: «Ecco, lui è uno che davvero meriterebbe una laurea honoris causa in filosofia». Perché la montagna, spiega il conduttore tv, «non ha a che vedere con il fisico, semmai è una questione di testa. Impone disciplina e rigore. Puoi affrontarla solo con rispetto e umiltà. La montagna è stata una pale- stra importante per uno come me che cercava sempre di andare velocemente alle cose e che qui invece ha imparato a raggiungere l’obiettivo un passo alla volta». Conoscere i limiti Non c’è nulla di strano, dice lui, ad aver avuto il mare come costante per tanti anni per essersi poi innamorato della montagna: «Come molti nati al mare, in realtà poi arriva la fascinazione per le vette. Io, a dire il vero, non centro niente con il mare. Sì, è un elemento che fa parte di me. Però la montagna ha esercitato un attrazione diver- sa». E niente di grave se nel confronto con l’alta quota non sempre la si spunta. Fazio, in cordata con Blanc, ha conquistato i 4061 metri della vetta del Gran Paradiso e, lo scorso luglio, è arrivato in cima a «sua altezza» il Monte Bianco: «Ma commenta - io ero e resto un “dahu” (leggendario animale della mitologia alpina, caratterizzato dall’avere le zampe di lunghezza asimmetrica ed essere dunque costretto a girare sempre attorno alla montagna nello stesso verso, ndr) e questo non cambierà mai perché sono consapevole dei miei limiti». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI alle 21, prima riunione del rinnovato direttivo della Pro loco di Peveragno, nel Cuneese. All’ordine del giorno, oltre che i programmi di lavoro per il 2016, che hanno tradizionalmente come momenti clou la Sagra della Fragola, con l’elezione della miss (tra le prime ci fu Elisa Isoardi) e «Natale in contrada», anche la nomina di presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere. Attualmente compongono l’assemblea della Pro loco Luca Giorgis, Silvia Beltritti, Giulio Cortassa, Igor Anselma, Cristiano Ramero, Alberto Giordanengo, Stefano Giubergia, Daniele Cordoni, Luca Sangiovanni, Marco Mulassano, Paolo Serafino, Grazia Pizzo, Salvatore Coppola, Elisa Barbero, Annalisa Renaudo, Peter Mogna, Ivo Revello, Fabiano Di Corpo e Alessandro Rosso. [MT. B.] 123143153673893943A63A8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Cinema Piemonte e Valle d'Aosta .55 . Prime visioni BRUTTO * MEDIOCRE ** INTERESSANTE/DIVERTENTE *** BELLO **** Cuneo e provincia CUNEO MULTISALA FIAMMA // Tel. 0171 66.435 SALA 1. Perfetti sconosciuti. Ore 21,10 SALA 2. The danish girl. Ore 21,15 SALA 3. Il caso di Spotlight. Ore 21 SALA 4. Zootropolis. Ore 21 Da mar: Astrosamantha. Ore 21 DON BOSCO // Tel. 0171 500.962 OGGI RIPOSO LANTERI // Tel. 0171 69.59.16 OGGI RIPOSO MONVISO // Tel 0171 444.666. (sala, ore serali); 0171 444.812 (ufficio spettacoli, ore ufficio) Il ponte delle spie. Ore 21 ALBA PERFETTI SCONOSCIUTI Un gioco pericoloso in una cena tra amici Il successo italiano del momento è «Perfetti sconosciuti», nuovo lavoro di Paolo Genovese («Immaturi») con un ricco cast comprendente Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Marco Giallini, Edoardo Leo, Anna Foglietta, Kasia Smutniak e Alba Rohrwacher. Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva,ad un certo punto si dice convinta che tante coppie si lascereb- bero se ognuno controllasse il contenuto del cellulare dell’altro: comincia così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms o ascoltare le telefonate pubblicamente. Ha detto il regista presentando il film: «Oggi la vita segreta di tutti noi passa, inevitabilmente, attraverso i nostri cellulari». [D. CA.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI CITYPLEX // Tel. 0173 36.30.21 www.cinequattro.com Deadpool. Ore 22 Tiramisù. Ore 20; 22 Zootropolis. Ore 20 Perfetti sconosciuti. Ore 22 Gods of Egypt. Ore 20. Mar: ore 20; 22 The danish girl. Ore 19,30; 21,30. Mar: ore 19,30 MORETTA // Tel. 0173364.936. www.cinemamoretta.it Human. Ore 21 Giovedì: RIPOSO BARGE COMUNALE // Tel. 0175 34.51.57 Perfetti sconosciuti. Ore 21,15 Doraemon: Nobita e gli eroi dello spazio. Ore 19,30 BORGO SAN DALMAZZO CINELANDIA // Tel: 0171.265.213. www.cinelandia.it SALA 1. Single ma non troppo. Ore 20,10; 22,30 SALA 2. Zoolander 2. Ore 20,20; 22,35 SALA 3. Perfetti sconosciuti. Ore 20,30; 22,40 SALA 4. The danish girl. Ore 20; 22,30 SALA 5. Gods of Egypt. Ore 20; 22,45 SALA 6. Tiramisù. Ore 20,20; 22,35 SALA 7. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,15; 22,45 SALA 8. Zootropolis. Ore 20,10; 22,35 SALA 9. Deadpool. Ore 20,20; 22,40 SALA 10. 50 sbavature di nero. Ore 20,30; 22,35 BRA L’ABBIAMO FATTA GROSSA ·· Commedia. Regia di Carlo Ver- done, con Verdone e Antonio Albanese. Durata: 116 minuti. L’incontro tra un investigatore privato che vive a casa della zia e un attore di teatro che, a causa dell’abbandono della moglie, non ricorda più le battute in scena: un giorno entrano in possesso di un milione di euro ANOMALISA ··· Animazione. Regia di Charlie Kaufman e Duke Johnson. Durata: 90 minuti. Nella monotona vita di Michael irrompe una ragazza, la dolce e timida Lisa. Dall’autore di «Se mi lasci ti cancello», cartoon d’autore per adulti considerando anche alcune scene scabrose. CAROL ···· Sentimentale. Regia di Todd Haynes, con Cate Blanchett e Rooney Mara. Durata: 118 minuti. 1952, vigilia di Natale. A New York l’elegante Carol, moglie delusa e madre di una bambina, conosce e s’innamora di Therese, impiegata in un grande magazzino a Manhattan. Dal libro di Patricia Highsmith. LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT ·· Fantasy. Regia di Gabriele Mai- netti, con Claudio Santamaria e Luca Marinelli. Durata: 112 minuti. Sostanze radioattive nel Tevere trasformano il ladruncolo romano Enzo Ceccotti in un supereroe. La giovane vicina di casa lo paragona a Jeeg Robot, un boss della malavita lo bracca. CINQUANTA SBAVATURE DI NERO · Comico. Regia di Mike Tiddes, con Marlon Wayans e Jane Seymour. Durata: 92 minuti. Parodia del successo «Cinquanta sfumature di grigio». IL CASO SPOTLIGHT ···· Drammatico. Regia di Tho- mas McCarthy, con Michael Keaton e Mark Ruffalo. Durata: 128 minuti. La storia vera dell’inchiesta giornalistica del «Globe» sul caso datato 2001 dei preti pedofili di Boston. Dall’autore del pluripremiato «L’ospite inatteso». IL CLUB ···· Drammatico. Regia di Pablo Larrain, con Alfredo Castro. Durata: 98 minuti. Quattro sacerdoti vivono in una casa isolata in una piccola città sul mare per espiare i peccati commessi in passato. La loro fragile stabilità viene interrotta dall’arrivo di un quinto uomo dall’oscuro passato. Dall’autore cileno di «Tony Manero» e «No - I giorni dell’arcobaleno». DEADPOOL ·· Fantasy. Regia di Tim Miller, con Ryan Reynolds e Gina Carano. Durata: 107’. Approda al cinema l’anticonformista supereroe della Marvel, scorretto e volgare al punto di essere vietato ai minori nelle sale statunitensi. FUOCOAMMARE ··· Documentario. Regia di Gianfranco Rosi. Durata: 102 minuti. Ritratto di Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti. Vincitore al FilmFest di Berlino. GODS OF EGYPT ·· Avventura. Regia di Alex Proyas, con Gerard Butler. Durata: 100 minuti. L’antico Egitto è teatro di uno scontro tra le divinità dell’epoca. Dirige il cineasta de «Il corvo». GOD’S NOT DEAD ··· Drammatico. Regia di Harold Cronk. Con Kevin Sorbo e Shane Harper. Durata: 113 minuti. Al primo giorno di scuola uno studente universitario si scontra con il docente di Filosofia sull’esistenza di Dio. Dall’omonimo romanzo di Rice Broocks. JOY ···· Commedia drammatica. Re- gia di David O. Russell, con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper. Durata: 124 minuti. L’autore de «Il lato positivo» e «American hustle» ricostruisce la storia di Joy Mangano, ragazza madre che negli anni ’90 diventò una fra le donne d’affari di maggior successo degli Stati Uniti inventando il «mocio» per lavare i pavimenti. ONDA SU ONDA ·· Commedia. Regia di Rocco Papa- leo, con Papaleo e Alessandro Gassman. Durata: 100 minuti. Il rapporto che nasce tra Ruggero, cuoco solitario, e Gegè, cantante in crisi verso Montevideo per un concerto. PERFETTI SCONOSCIUTI ··· Commedia. Regia di Paolo Geno- vese, con Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston. Durata: 97 minuti. Nel corso di una cena, la padrona di casa decide di dar vita a un gioco che si rivelerà pericoloso: mettere sul tavolo il proprio telefonino e consentire a tutti di leggere i messaggi. POINT BREAK ··· Azione. Regia di Ericson Core, con Edgar Ramirez e Luke Bracey. Durata: 116 minuti. Rifacimento del cult movie del 1991 firmato da Kathryn Bigelow con Patrick Swayze e Keanu Reeves, racconta di un giovane detective Fbi che riesce a entrare a far parte di un gruppo di atleti amanti del brivido sospettati di essere una banda di criminali. REVENANT ···· Avventura. Regia di Alejandro González Iñárritu, con Leonardo DiCaprio e Tom Hardy. Durata: 156 minuti. Durante una spedizione in un territorio incontaminato e sconosciuto nell’America dell’Ottocento, il celebre esploratore Hugh Glass viene aggredito da un orso e abbandonato dagli altri compagni di caccia. Ferito e solo, egli cerca di non soccombere. Da una storia vera, dirige il regista Oscar per «Birdman». SINGLE MA NON TROPPO ·· Comico. Regia di Christian Ditter, con Dakota Johnson e Alison Brie. Durata: 116 minuti. Le avventure di alcune ragazze in una New York piena di cuori solitari alla ricerca dell’anima gemella. THE DANISH GIRL ···· Biografico. Regia di Tom Hooper, con Eddie Redmayne e Alicia Wikander. Durata: 120 minuti. Le due vite del pittore Einar Wegener, sposato con un’artista, nella Copenaghen degli anni Venti: prima uomo, poi donna. Da una storia vera, dirige l’autore de «Il discorso del re». TIRAMISU ·· Commedia. Regia di Fabio De Luigi, con De Luigi e Vittoria Puccini. Durata: 95 minuti. Un tiramisù si rivela determinante nel cambiamento positivo della vita di Antonio, rappresentante di materiale sanitario. Esordio alla regia per De Luigi. L’ULTIMA PAROLA ···· Drammatico. Regia di Jay Ro- ach, con Bryan Cranston e Diane Lane. Durata: 124 minuti. La vera storia di Dalton Trumbo, quotato sceneggiatore negli Stati Uniti degli anni Quaranta a lungo osteggiato da Hollywood con l’accusa di essere comunista e per anni costretto a scrivere sotto falso nome. ZOOTROPOLIS ··· Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Durata: 105 minuti. Le avventure della coniglietta Judy a Zootropolis, metropoli del mondo animale. THE HATEFUL EIGHT ···· Azione. Regia di Quentin Ta- rantino, con Kurt Russell e Jennifer Jason Leigh. Durata: 167 minuti. Negli Stati Uniti, poco dopo la fine della guerra civile una diligenza è costretta dalla neve a fermarsi: un emporio diventerà luogo di incontro e scontro tra otto viaggiatori. Dall’autore di «Pulp fiction». A CURA DI Daniele Cavalla MULTISALA IMPERO // Tel. 0172 412.317 www.cinemaimperobra.it Tiramisù. Ore 20,20; 22,30 Zootropolis. 3D. Ore 20,20 Deadpool. Ore 20,20; 22,30 Perfetti sconosciuti. Ore 22,30 Mar anche: Zootropolis. Ore 20,20 MULTISALA VITTORIA // Tel. 0172 412.771 www.cinemavittoriabra.it SALA MILLENIUM. Human. Ore 21,15 Martedì: RIPOSO SALA METROPOLIS. The danish girl. Ore 20 50 sbavature di nero. Ore 22,30 Martedì: RIPOSO SAVIGLIANO VERBANIA AURORA // Tel. 0172 712.957 OGGI RIPOSO Mar: Human. Ore 21,15 Da merc: Il ponte delle spie. Ore 21,15 MULTISALA CINECITTÀ // Tel. 0172 726.324 SALA 1. Deadpool. Ore 20,20; 22,30 SALA 2. Gods of Egypt. Ore 20,20; 22,30 SALA 3. Zootropolis. Ore 20,20 Perfetti sconosciuti. Ore 22,30 SALA 4. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,20; 22,30 SALA 5. Tiramisù. Ore 20,20; 22,30 MULTISALA CINELANDIA (INTRA) // Info e orari su segr. tel. 0323 - 404.525 o www.cinelandia.it SALA 1 The Danish girl, orario 20; 22,30 SALA 2 Zootropolis (2D), orario 20,10 Deadpool, orario 22,40 SALA 3 La felicità è un sistema complesso (Cinema di qualità), orario 21,15 Alessandria e provincia ALESSANDRIA ALESSANDRINO // Tel. 0131-252.644 www.cinemalessandrino.it Tiramisù. Ore 20,15; 22,15 KRISTALLI //Tel. 0131-349.321 SALA KUBRICK. Il caso Spotlight. Ore 19,45; 22,15 SALA KUROSAWA. The danish girl. Ore 20. Perfetti sconosciuti. Ore 22,15 NUOVO SPLENDOR // Tel. 0141-595.040 OGGI RIPOSO LUMIÈRE // Tel. 0141-413.630 Human. Ore 21,15 TEATRO ALFIERI // Tel. 0141-39903 OGGI RIPOSO SALA PASTRONE // Tel. 0141-399057 Letture del lunedì. Ore 18,30. Ingresso libero Joy. Ore 21,30. Bigl. 5 e SPINETTA MARENGO NIZZA MONFERRATO UCI CINEMAS // Call center 892.960 SALA 1. Zootropolis. Ore 17,20. Deadpool. Ore 20; 22,30 SALA 2. Tiramisù. Ore 17,20. Humans. Ore 20,30 SALA 3. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 17,10; 22,30 Gods of Egypt. 3D Ore 19,50 SALA 4. Gods of Egypt. Ore 17; 22,25. The danish girl. Ore 19,50 SALA 5. Carol. Ore 18; 21 SALA 6. Deadpool. Ore 17,15. Zootropolis. Ore 19,50 Tiramisù. Ore 22,30 SALA 7. Perfetti sconosciuti. Ore 17,20; 20; 22,30 LUX // Tel. 0141-702.788 Deadpool. Ore 21,00 SOCIALE (DTS) // Tel. 0141-701.496 OGGI RIPOSO ACQUI TERME NOVARA ARISTON // Tel. 014458067 Teatro. Ore 21 CINETEATRI NOVARESI // infoweb www.novaracinema.it - [email protected] tel. 0321 - 35731 / Prenotazioni 199.208002, feriali dalle 15/18; sab/dom dalle 12,30 alle 15 VIP // Tel. 0321- 625.688 Perfetti sconosciuti, orario 21,15 ARALDO // Tel. 0321- 474.625 Stuart: Una vita al contrario (Cineforum Nord), orario 21,15 SACRO CUORE // Tel. 0321- 465.484 RIPOSO CASALE MONFERRATO NUOVO LUX // Info Tel. 0171 211.726 L’abbiamo fatta grossa. Ore 21. Martedì: RIPOSO CINELANDIA CASALE // Tel. 0142-461.651 SALA1. Gods of Egypt. Ore 20; 22,45 SALA 2. Zootropolis. Ore 20,10 50 sbavature di nero. Ore 22,35 SALA 3. Deadpool. Ore 20,20; 22,40 SALA 4. Le ricette della signora Toku. Ore 21,15 SALA 5. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,15; 22,45 SALA 6. The danish girl. Ore 20; 22,30 SALA 7. Il caso Spotlight. Ore 20,05; 22,45 SALA 8. Tiramisù. Ore 20,20; 22,35 CEVA CASTELCERIOLO BORSI // Tel. 0174 701.552 OGGI RIPOSO MACALLÈ // Tel. 0131-585.001 Human. Ore 21 CHERASCO OVADA CINEMA TEATRO GALATERI // Tel. 339.1673987 www.comune.cherasco.cn.it. OGGI RIPOSO CINEMA SPLENDOR // 010.583261 OGGI RIPOSO BUSCA LUX // Tel. 0171 94.60.69 OGGI RIPOSO CARAGLIO CONTARDO FERRINI // Tel. 0171 619.131 www.ferrini.org OGGI RIPOSO CENTALLO DOGLIANI MULTILANGHE // Tel. 0173 742.321 www.multilanghe.it SALA GRANDE. Zootropolis. Ore 21,30 Mercoledì: RIPOSO SALA ROSSA. Deadpool. Ore 21,30 Mercoledì: RIPOSO SALA BLU. Perfetti sconosciuti. Ore 21,30 Mercoledì: RIPOSO DRONERO IRIS CINEMA TEATRO // Tel. 393. 56.25.55 CHIUSO FOSSANO CINEMA I PORTICI // Tel. 0172 633.381 SALA DE SICA. Zootropolis. Ore 18,30; 21 Mar: Redivivo. Ore 21,15. Lingua orig. SALA VISCONTI. Deadpool. Ore 18,30; 21,15 Mar: ore 21,15 Merc: Il regno d’inverno. Ore 16,30; 21,15 SALA FELLINI. Tiramisù. Ore 18,30; 21,15 Da mar: ore 21,15 GARESSIO CINEMA EXCELSIOR // Tel. 338.90.00.956 OGGI RIPOSO LIMONE PIEMONTE ALLA CONFRATERNITA // Tel. 0171.925.281 OGGI RIPOSO MONDOVÌ BARETTI // Tel. 0174 45.660 www.facebook.com/cinebaretti.mondovi OGGI RIPOSO BERTOLA // Tel. 0174 47.898. www.multisalabertola.it SALA 1. OGGI RIPOSO SALA 2. OGGI RIPOSO RACCONIGI SAN GIOVANNI // Tel. 0172 86.187 CHIUSO ROBURENT SAN GIACOMO // Tel. 0174 227.105. www.nobru.it OGGI RIPOSO TORTONA MEGAPLEX STARDUST // Tel. 0131-880.754 SALA 1. Tiramisù. Ore 19,20; 21,10; 23 SALA 2. Gods of Egypt. 3D Ore 20,30; 22,40 SALA 3. Anomalisa. Ore 19,20; 21,10; 23 SALA 4. Deadpool. Ore 20,30; 22,40 SALA 5. Zootropolis. Ore 19,20 50 sbavature di nero. Ore 21,30; 23,10 SALA 6. Perfetti sconosciuti. Ore 20,30; 22,40 SALA 7. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 20,30; 22,40 SALA 8. The danish girl. Ore 20,10; 22,40 MONTEBELLO THE SPACE CINEMA // Tel. 892111 (senza prefisso) SALA 1. Zootropolis. Ore 14,50; 17,20; 19,50 Deadpool. Ore 22,20 SALA 2. The danish girl. Ore 16,10; 18,55; 21,40 SALA 3. Deadpool. Ore 14,55; 17,25; 19,55 Perfetti sconosciuti. Ore 22,25 SALA 4. Gods of Egypt. Ore 15,50; 18,40; 21,30 SALA 5. Tiramisù. Ore 15,05; 17,25; 19,45; 22,05 SALA 6. Perfetti sconosciuti. Ore 14,50; 17,10; 19,30 Zootropolis. Ore 21,55 SALA 7. 50 sbavature di nero. Ore 15,30; 17,45 Verdi - Requiem dal Teatro alla Scala. Ore 20 Single ma non troppo. Ore 22,15 SALA 8. Lo chiamavano Jeeg Robot. Ore 15,50; 18,25; 22 SALA 9. The revenant. Ore 14,50; 18,10; 21,30 SALUZZO MULTISALA ITALIA // Tel. 0175 422.23 www.cinemaitaliasaluzzo.it Gods of Egypt. Ore 20; 22,15 Tiramisù. Ore 20; 22,15 The danish girl. Ore 22,15 Perfetti sconosciuti. Ore 20 Zootropolis. Ore 20 50 sbavature di nero. Ore 22,15 Mar: Joy. Ore 17; 21,15 POLITEAMA // 0175 43756 OGGI RIPOSO PIASCO CINEMA SERRA // Tel. 0175 79.444. www.piasco.net NON PERVENUTO DEADPOOL Le strampalate avventure del supereroe americano Asti e provincia ASTI CINELANDIA // Tel. 0141-480175. Per prenot. www.cinelandia.it. Bigl. 7 e; rid. 5,50 e SALA 1. Deadpool. Ore 20,20; 22,40 SALA 2. Gods of Egypt. Ore 20,00; 22,45 SALA 3. Zootropolis. Ore 20,10 Cinquanta sbavature di nero. Ore 22,30 SALA 4. Lo chiamavano Jeeg Robot.Ore 20,15; 22,45 SALA 5. Perfetti sconosciuti. Ore 20,30; 22,40 SALA 6. Tiramisù. Ore 20,20; 22,35 SALA 7. The Danish girl. Ore 20,00; 22,30 SAN DAMIANO CRISTALLO // Tel. 335-370062 OGGI RIPOSO LUX 1 // Tel. 0141-975.016 OGGI RIPOSO LUX 2 // Tel. 0141-975.016 OGGI RIPOSO NUOVO CINEMA PARADISO // Tel. 0141-982.288 OGGI RIPOSO Novara Vercelli e provincia VERCELLI CINEMA ITALIA // Tel. 0161 256.297 Human (Cinerassegna) - Ore: 17; 21,30 Deadpool - Ore: 21,30 TEATRO BARBIERI // Info orari tel. 0161 253.379 TEATRO CIVICO // Info orari tel. 0161 255.544 BORGO VERCELLI MOVIE PLANET MULTISALA // Tel. 0161 54.287 s.s.11 Vercelli-Novara (zona bivio Sesia) www.movieplanetvercelli.it email [email protected] Si avvisa la gentile clientela che le sale e gli orari potrebbero subire eventuali cambiamenti, pertanto è sempre consigliabile telefonare SALA 1 The Danish girl - Ore: 20. Zoolander 2 - Ore: 22,30 SALA 2 Lo chiamavano Jeeg Robot - Ore: 20; 22,30 SALA 3 Tiramisu - Ore: 20,10; 22,30 SALA 4 Deadpool - Ore: 20; 22,30 SALA 5 Zootropolis - Ore: 20; 22,30 SALA 6 Perfetti sconosciuti - Ore: 20,10; 22,30 SALA 7 Goods of Egypt - Ore: 20; 22,30 BORGOSESIA LUX-PARROCCHIALE // Info orari tel. 0163 22.698 CHIUSO VARALLO SOTTORIVA // Via Don Bosco, 5 Info orari t. 347 3252203. www.cinemasottoriva.com email [email protected] La grande scommessa (Cineforum) - Ore: 21 Biella e provincia BIELLA SANT’ANDREA // info www.cinemapernate.it RIPOSO MAZZINI // Inf. tel. 015-22.736 - 31.312 SALA 1. OGGI RIPOSO SALA 2 . OGGI RIPOSO SALA 3. OGGI RIPOSO IMPERO// Inf. tel. 015-22.736 - 31.312. OGGI RIPOSO ODEON // Tel. 015-22.736 - 31.3121. OGGI RIPOSO BELLINZAGO COSSATO PERNATE MOVIE PLANET MULTISALA // info: 0321 - 987.046 / 988.872 Per prenotare: 0321 - 92.74.19 / 89.95.52.578 www.movieplanetgroup.it SALA 1 Tiramisù, orario 17,30; 20,10; 22,30 SALA 2 Goods of Egypt, orario 17,30; 20; 22,30 SALA 3 Perfetti sconosciuti, orario 17,30; 20,10; 22,30 SALA 4 Lo chiamavano Jeeg Robot, orario 17,30; 20; 22,30 SALA 5 Deadpool, orario 17,30; 20; 22,30 SALA 6 Zoolander 2, orario 17,30; 22,30 50 sbavature di nero, orario 20,10 SALA 7 Zootropolis, orario 17,30; 20; 22,30 SALA 8 The Danish girl, orario 17,30; 20; 22,30 BORGOMANERO NUOVO MULTISALA // Tel. 0322 - 81.741 SALA 1 Deadpool, orario 20,15; 22,15 SALA 2 Tiramisù, orario 20,15; 22,15 SALA 3 Zootropolis, orario 20,15. Perfetti sconosciuti, orario 22,15 CAMERI BALLARDINI // Tel. 0321 - 64.40.52 RIPOSO CASTELLETTO TICINO METROPOLIS MULTISALA // Tel. 0331 - 914.285 Informazioni e prenotazioni dalle ore 19 alle ore 21,30; sabato dalle ore 16,30 alle ore 21,30; domenica e festivi dalle ore 14,30 alle ore 21,30 www.metropolisarea.it The Danish girl (2K), orario 20; 22,30 Deadpool (2K), orario 20,10; 22,40 50 sbavature di nero (2K), orario 20,20; 22,40 Tiramisù (2K), orario 20,20; 22,40 Lo chiamavano Jeeg Robot (2K), orario 20,10; 22,30 Zootropolis (2K), orario 20,10; 22,30 Perfetti sconosciuti (2K), orario 20,20; 22,40 Goods of Egypt (2K), orario 20; 22,30 TRECATE SILVIO PELLICO // Tel. 345 - 455.4937 RIPOSO Vco COMUNALE // Inf. tel. 015-93.899 CHIUSO PLAY MOVIE // Inf. tel. 015-92.28.49 OGGI RIPOSO CANDELO VERDI // Inf. tel. 015-253.89.27 www.cinemaverdi.com SALA 1 - ORSO LINDO Human. Orario: spettacolo unico 21,30 SALA 2 - BELVEDERE ”Lavorare per la cura della casa comune”: Il pianeta verde. Orario: spettacolo unico ore 21. Ingresso libero VIGLIANO ERIOS // Inf. tel. 015-51.05.68 CHIUSO PRAY EXCELSIOR // Inf. tel. 015-767.323 CHIUSO MEZZANA MORTIGLIENGO ANGELUS // Inf. tel. 015-74.25.12 OGGI RIPOSO TRIVERO - PONZONE GILETTI // Inf. tel. 015-75.92.111 OGGI RIPOSO Valle d’Aosta AOSTA THEATRE DE LA VILLE // Zootropolis. Ore 20 TEATRO GIACOSA // CHIUSO COGNE GRIVOLA // CHIUSO COURMAYEUR PALANOIR // CHIUSO GRESSONEY-SAINT-JEAN AUDITORIUM SPORT HAUS // CHIUSO LA THUILE CINEMA ARLY // CHIUSO SAINT-CHRISTOPHE CINELANDIA // Zootropolis. Ore 20,10; 22,35. The danish girl. Ore 20; 22,30. Gods of Egypt. Ore 20; 22,45. Tiramisù. Ore 20,20; 22,35. Deadpool. Ore 20,20; 22,40 DOMODOSSOLA SAINT-VINCENT CORSO MULTISALA // Tel. e segr. 0324 - 240.853 www.cinemacorso.it; www.cinemacorso.com SALA CORSO Deadpool, orario 20,20; 22,30 SALA CORSINO Zootropolis, orario 20,20. Perfetti sconosciuti, orario 22,30 AUDITORIUM // Tiramisù. Ore 20. Gods of Egypt. Ore 21,40 PALAIS SAINT-VINCENT // CHIUSO OMEGNA IVREA CINEMA ORATORIO S. CUORE // Tel. 0323 - 642.992 CHIUSO PER RISTRUTTURAZIONE SALA CINEMA SOCIALE // Tel. e info 0323 - 61.459 RIPOSO BOARO // Zootropolis. Ore 20. L’abbiamo fatta grossa. Ore 22 POLITEAMA ARTHOUSE // Tiramisù. Ore 20,15 22,15 VERRÈS IDEAL // CHIUSO 123143153673893943A63A8 56 STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 SPORT PIEMONTE &VALLE D’AOSTA Analisi FILIPPO MASSARA NOVARA Cagliari Novara (4-3-1-2) (4-2-3-1) STADIO S.ELIA SKY SPORT 3 ORE 20,30 30 Storari Da Costa 1 19 Pisacane Dickmann 24 15 Krajnc Troest 35 Salamon Dell’Orco 3 21 Balzano Faraoni 25 Fossati Casarini 7 33 36 27 10 Colombatto Viola Deiola Faragò Joao Pedro Gonzalez 25 9 Sau Lanzafame Melchiorri Evacuo ARBITRO: GHERSINI DI GENOVA All.: RASTELLI All.: BARONI 5 Punti Brusca la frenata del Novara da inizio anno In sette partite ha racimolato una vittoria (con l’Avellino) due pareggi (Como e Pro Vercelli) e 4 sconfitte 2 4 8 19 37 32 N Così all’andata eanche il tempo di smaltire il derby che il Novara è già in campo. E non contro una qualunque. Stasera gli azzurri sfidano il Cagliari, che in B è solo di passaggio. Si gioca al Sant’Elia, anticipo della 29ª giornata in calendario domani. Con una missione: replicare l’impresa dell’andata, quando il Novara sorprese la principale candidata alla promozione. Allora al Piola finì 1-0. «Serve una prestazione super - avverte Marco Baroni -. L’organico del Cagliari è da categoria superiore, ma noi abbiamo smaltito la mezza delusione del derby. Meritavamo di vincere, invece abbiamo pareggiato concedendo solo un tiro agli avversari. La prestazione però è stata ottima». Il Novara ha collezionato occasioni pur senza entusiasmare. Novara sogna il colpaccio “Servirà la partita perfetta” La delusione del derby Stasera l’anticipo al Sant’Elia. Baroni: “Bisogna tornare a correre” Ha provato a colpire in ripartenza, mentre ha faticato quando gli avversari gli hanno concesso il pallino. L’attacco ha realizzato con Simone Corazza, ma è stato anche impreciso. Non è la prima volta. «Io non cerco mai di mettere pressione ai miei centravanti - risponde Baroni -. Loro devono vivere d’istinto perché se pensano troppo poi perdono serenità. Il calcio è gioia e le punte non devono sentire sulle loro spalle tutto il peso della squadra». C’è però la sensazione che il Novara abbia lasciato per strada parte dei suoi pregi: manca forse il costante movimento senza palla. Un esempio per tutti: venerdì il gol di Corazza è arrivato su un’incursione decisa dell’attaccante. Nella ripresa, però, gli azzurri non sono riusciti a ripetere giocate del genere. Pablo Gonzalez decisivo nella gara del 17 ottobre vinta 1-0 sul Cagliari Più a fianco Corazza autore del pari contro la Pro Vercelli «A difesa schierata non è facile per nessuno - analizza il tecnico -. I giocatori hanno determinate attitudini che non si possono cambiare. Dobbiamo poi migliorare su palla inattiva: anche in questo fine settimana di B quasi 10 gol sono stati segnati così». Il Lanciano di Baroni, quello che sfiorò i playoff nel 2014, realizzò 23 reti in quel modo. «Sono convinto che arriverà anche il momento in cui semineremo meno e raccoglieremo di più» dice. Poi c’è il capitolo classifica. Il Novara è 5°, ma conserva appena 2 punti di vantaggio sulla prima esclusa dai playoff (il Bari). Senza risultati, concreto è il rischio di farsi raggiungere: «Bisogna riprendere ad andare forte» la soluzione del tecnico. Che stasera non vuole rivoluzionare la squa- dra: torna titolare Cristian Dell’Orco, ma è probabile che il mancino parta in mezzo alla difesa. Andrea Mantovani, in campo 90 minuti sabato, non giocava da un mese. E’ quindi probabile che il centrale si accomodi in panchina per essere di nuovo al meglio con il Vicenza. Dubbi, semmai, sulla sinistra: Agostino Garofalo ha lasciato il Piola con una borsa del ghiaccio sulla caviglia. E’ convocato, ma Baroni deciderà solo oggi chi piazzare in quel ruolo. L’altro candidato è Davide Faraoni, che rilancerebbe Lorenzo Dickmann a destra. L’ultima novità potrebbe essere sulla trequarti con Davide Lanzafame dall’inizio. Manca invece Enis Nadarevic per un riacutizzarsi dell’infiammazione al piede. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Quarantotto ore dalla sfida La Pro Vercelli a Vicenza ritrova Pigliacelli e Legati Nessun giorno di riposo per la Pro Vercelli dopo il derby. I bianchi già da sabato lavorano per preparare la trasferta di domani a Vicenza: uno scontro diretto da non perdere con i biancorossi che hanno un punto in più: entrambe sono in zona playout. I tifosi aspettano bomber Marchi. Con il Vicenza l’attaccante di Gubbio sembra avere un conto aperto: contro i biancorossi, la scorsa stagione, fallì un rigore, segnò il suo diciassettesimo gol A Genova espulso il portiere Bastianelli Borgosesia fa la gara, ma Ligorna lo punisce Dopo il secondo ko di fila i granata rischiano Ligorna 1 Borgosesia SERIE D: RINVIATA ACQUI-BELLINZAGO Il pari della Caronnese «gasa» i gialloblù A causa della pioggia mista a neve caduta nella notte, è stata rinviata per inagibilità dell'Ottolenghi la gara fra Acqui e Sporting Bellinzago. Il direttore di gara alle 13,45 è sceso in campo coi capitani delle due squadre e ha deciso per l’annullamento. Il match con molte probabilità verrà recuperato in un turno infrasettimanale a metà marzo. I gialloblù novaresi hanno comunque archiviato una domenica positiva: il pari della Caronnese capolista con la Fezzanese è risultato che gasa Massaro e compagni, vicini alla vetta. [G. FA.] 0 Ligorna Borgosesia Dondero, Costa, Favero, Zunino, Armani, Napello, Bavassano, Barcella, Valenti (92’ Cataldo), Ghiglia, Balla. Bastianelli, Gusu, Nava (81’ Dassiè), Augliera, Brancato, Pavan, Papi, Di Lernia, Spampatti, Orlando (62’ Salvatore), Casale (67’ Florio). ALL. Pandiscia ALL. Dionisi RETE: 30’ Valenti ARBITRO: Centi di Viterbo AMMONITI: Pavan, Gusu, Orlando, Brancato, Napello, Zunino ESPULSO: Bastianelli DANILO SANGUINETI GENOVA Una gara non bella, ma questo forse è normale vista l’importanza della posta in palio. Ha vinto il Ligorna, che ha avuto il merito di essere più freddo nelle occasioni, poche, da gol. Lo 0-1 preoccupa il Borgosesia che incassa il secondo ko consecutivo e torna ai margini della zona a rischio. Al contrario fanno festa i genovesi che tornano per la prima volta da inizio torneo a mettere la testa fuori dalle ultime sei posizioni della classifica. Cornice particolare La gara disputata su un campo e con una cornice particolari - non essendoci il solito contorno di pubblico e su un terreno reso scivolosissimo dalla pioggia - stenta a decollare, poi al 12’ il primo degli episodi decisivi. Erroraccio di Napello che manca il controllo da ultimo uomo, regalando la palla a Casale che vola tutto solo verso la porta difesa da Dondero. L’estremo difensore dei padroni di casa è molto bravo a temporeggiare e con grande sangue freddo obbliga la punta a tirare dove vuole lui, deviando la conclusione pericolosissima. Il pericolo scampato mette le ali ai piedi al Ligorna. Al 30’ il vantaggio: punizione dalla trequarti di Favero per Napello che si riscatta con una perfetta stagionale e si infortunò gravemente l’avambraccio, finendo così in anticipo il campionato. Quest’anno, il primo e unico gol segnato dall’attaccante di Gubbio è stato nella sfida casalinga al Piola contro i biancorossi. Dopo quella partita Marchi non è più riuscito a centrare la porta. In crisi di gol La Pro ha comunque bisogno di gol: a Novara è stata brava a imbrigliare gli azzurri, ma sotto porta non si è mai prati- sponda per Valenti che anticipa difensore e portiere. Il tempo finisce con i vercellesi in avanti: tanta volontà ma poca lucidità per trovare il varco giusto. La ripresa propone lo stesso motivo: Borgosesia che fa il match, Ligorna che lo aspetta senza rischiare. Un improvviso break al 66’: Ghiglia si impossessa di un troppo prevedibile passaggio dei difensori ospiti e parte verso la porta difesa da Bastianelli. Il portiere non può che bloccarlo irregolarmente prima che entri in area: rosso inevitabile, subito fuori Casale per il numero dodici Florio. Il portiere dimostra di che pasta è fatto sulla conseguente punizione: lo stesso Ghiglia la mette a fil di palo, Florio ci arriva con la punta delle dita. Nell’ultima mezz’ora, in inferiorità numerica il compito per il Borgo è proibitivo: ci prova sino all’ultimo senza fortuna. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 . 57 Bocce: Masera batte il Gaglianico Calcio donne, il Cuneo conquista uno storico passaggio ai quarti di Coppa Italia Nella A di bocce vincono La Perosina (24-0 al Noventa) e il Brb Ivrea di Mauro Roggero (foto): 14-10 alla Borgonese. La Pontese ko (14-10) col Ferriera. Masera supera (15-9) il Gaglianico). Per la «final four» di Loano si giocano l’ultimo posto Borgonese e Ferriera. Classifica: Perosina 24; Pontese 19; Brb 16; Borgonese 13; Ferriera 12; Gaglianico 10; Noventa, Masera 5 [A. LA.] Fermo il campionato di calcio femminile per gli impegni della Nazionale, si sono disputati gli ottavi di Coppa Italia che hanno visto impegnato anche il Cuneo di serie B. Le biancorosse hanno battuto il Luserna di serie A e conquistato uno storico passaggio ai quarti. Nonostante Petruzzelli avesse optato per un forte turn over (fuori Russo, Magnarini, Mascarello, Papaleo e la squalificata Evento FRANCESCO GASTALDI ALESSANDRIA on potrebbe esserci miglior «diversivo» di una semifinale di Tim Cup da giocare a San Siro contro il Milan per evitare di rimuginare sulla sconfitta casalinga contro il Bassano in campionato. L’Alessandria torna per una sera nel «paradiso» della coppa nazionale, che l’ha portata alla ribalta, uscendo dall’«inferno» di una Lega Pro che da un mese e mezzo sta riservando solo amarezze. Squadra in crescita A dispetto del risultato, però, i grigi non hanno demeritato sabato al Moccagatta. Ecco perché c’è convinzione di poter fare bella figura al Meazza e coronare degnamente una competizione che ha dato visibilità a latitudini anche inimmaginabili. L’aria che si respira è buona, giocatori e tifosi si godranno un momento magico nello stadio che tra qualche mese ospiterà la finale di Champions League e in cui non giocano da 56 anni. Certo, si sperava di arrivare al ritorno della semifinale in una posizione di classifica ben diversa in campionato, però resterà nella storia il cammino della formazione mandrogna nella competizione. È stata capace di estromettere due squadre di serie A (Palermo e Genoa) e altrettante di B (Pro Vercelli e Spezia), mettendo anche alle corde il Milan all’andata (0-1 il finale). LAPRESSE camente fatta vedere. Un solo tiro in porta che, nelle migliori statistiche realizzative, si è trasformato in rete con Scavone. A Vicenza la Pro ritrova Pigliacelli e Legati, che nel derby delle risaie hanno scontato il turno di stop: non ci sarà Rossi che, al Piola di Novara, si è preso un cartellino rosso, dopo aver falciato con un brutto fallo da dietro Corazza. Oggi nelle rifinitura mattutina Foscarini scioglierà gli ultimi dubbi sull’undici titolare: se riproporrà il 3-5-2, che nelle ultime trasferte, a Crotone e Novara, ha fruttato due punti o se tornerà al 4-3-3. Di sicuro, con la Pro che ha bisogno di muovere la classifica, il tecnico bianco farà poco turnover. [RA. LA.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Formazione tipo Gregucci contro il Bassano ha risparmiato qualche elemento (in primis gli esterni Celjak e Sabato), perciò con il Milan giocherà l’undici titolare, quello che si è meritato il «premio» dei novanta minuti alla «Scala del calcio». Insomma, i grigi non partiranno per Alessandria, la notte di San Siro per dimenticare le difficoltà in C Domani semifinale di ritorno col Milan: in 14 mila al Meazza N Scavone autore del gol al Piola Armitano) le cuneesi hanno battuto le padrone di casa 2-1 (reti di Greppi e Cerato per Cuneo, Barbieri per Luserna). Ai quarti il Cuneo incontrerà il Mozzanica che condivide la vetta della A con il Brescia. Il campionato torna il 13 marzo con Cuneo in trasferta contro il Castelvecchio, il Musiello Saluzzo in casa contro il Castelfranco; l’Acqui ospiterà l’Amicizia Lagaccio e l’Alessandria sarà a Bologna. [I. B.] Si parte dall’1-0 per il diavolo All’andata di fronte a 20 mila persone decise un rigore di Balotelli qui in duello con Nicco Milano solo con l’idea di andare in gita ma per provare a vendere cara la pelle e a fare l’ennesima bella figura davanti alle telecamere. Non a caso, mentre il ds Magalini aveva provocatoriamente detto che contro il Milan avrebbero dovuto scendere in campo i ragazzi della Berretti per non distogliere energie dal campionato, il presidente Di Masi e mister Gregucci sono su un’altra lunghezza d’onda: «Vogliamo andare in finale, ce la metteremo tutta». Per la città e i tifosi, la festa è già cominciata. Anche ai supporter giova pensare al Milan per accantonare momentaneamente le delusioni del campionato. Attesi 13-14 mila tifosi Sui numeri dell’affluenza a San Siro, c’è ancora ambiguità. Molta gente non ha acquistato il biglietto nel settore ospiti ma nei distinti. Probabilmente non si raggiungeranno i 17 mila della semifinale di andata all’Olimpico di Torino, dove lo stadio era tutto grigio, ma almeno in 13 mila raggiungeranno il Meazza. La carovana dei pullman sarà nuovamente suggestiva: come avvenuto all’andata, si formerà un lungo serpentone di mezzi che segnerà in maniera tangibile la passione che dalla città si trasferirà verso il capoluogo lombardo. Alcuni settori dello stadio sono già «sold out»: gli ultras della Gradinata Nord sono pronti ad allestire una coreografia degna dell’importanza dell’evento. Tutti, a modo loro, domani sera tengono a fare bella figura, poi si tornerà a pensare alla Lega Pro e a come riacciuffare la zona playoff in dieci partite. La “formichina” Bra raccoglie e poi conserva A Settimo prova giudiziosa e tre punti meritati 0 Bra 2 Pro Settimo Bra Gaudio Pucci, Sillano (42’ st Eyana), Fiolo (18’ st Menon), Piotto, Alasia, Mariani, Orofino, Visciglia, Fumana, Parisi, Procaccio. Diouf, Bottasso, Di Savino, Amato, Piscopo, Prizio, Mazzafera, Chiazzolino, Erbini, De Peralta (42’ st De Stefano), Jeantet (38’ st Mulatero). ALL. Caricato ALL. Gardano RETI: 2’ Chiazzolino; st 41’ aut. Alasia ARBITRO: Feraudo di Chiavari SPETTATORI: 150 circa Colpire, congelare, definire. I tre modi rapidi per vincere un match vengono messi in pratica con cinica e notarile precisione da un Bra che sfrutta le debolezze della Pro Settimo e la condanna alla quarta sconfitta di fila. Gol-lampo Neppure il tempo si sperimentare l’incidenza dei tacchetti sul terreno molliccio e il Bra ferisce la Pro là dove è più scoperta, vale a dire in mezzo alla difesa. La libertà di Chiazzolino non è condizionata e il numero 8 gode di spazio e tempo necessario appena dentro l’area per controllare e mirare l’angolo. Minuto numero due, distrazione tombale per una squadra che necessita di punti come il pane. Il centrocampo muscolare della Pro formato da Piotto e Visciglia costituisce diga efficace e dopo l’iniziale spaesamento i Torinesi se la giocano alla pari. Il Bra quando riparte sfrutta la velocità di Erbini che al 13’ esalta il riflesso di Gaudio Pucci. Difficile dire se manchi di più al Bra Ferrario o alla Pro Taraschi, certamente tra i padroni di casa si fanno sentire le assenze di Bianco, Ignico e Niada. Difesa solida Il campo non aiuta chi deve rimontare: con la difesa del Bra schierata, la Pro non riesce mai Chiazzolino ha sbloccato il risultato dopo 120 secondi a trovare il pertugio adatto e all’undici di Caricato non restano che le azioni in velocità. Non è un manto erboso per giocate eleganti e se ne accorge Maria- 1 Ancora Chinellato. Ancora doppietta. Con due centri, uno per tempo, il centravanti ex SudTirol firma la vittoria (2-1) dell’Ac Cuneo 1905 sulla Pro Patria, primo squillo del 2016 dopo una serie di 9 gare senza fortuna. In una sfida aperta più di quanto non dica la classifica, vince tutta la «fame» di risultati dell’undici di mister Iacolino, che ritrova i tre punti dopo oltre due mesi. Nella neve del «Paschiero» (l’ultimo quarto d’ora sotto un’autentica tormenta) è ancora una volta decisivo Matteo Chinellato. Per lui un’altra doppietta (quarta stagionale; terza consecutiva nelle gare casalinghe) e quota 9 centri: niente male, per uno dei giocatori che più sono cresciuti nella stagione. Dopo il successo sui lombardi, ci sono due trasferte di fila per il Cuneo. Sabato l’ex Chinellato guiderà i biancorossi sul campo di Bolzano contro il SudTirol (inizio alle 14). Sabato 12 marzo, trasferta importante in chiave salvezza all’«Atleti Azzurri d’Italia» a Bergamo contro l’Albinoleffe (ore 15). [P. C.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Segna subito Chiazzolino, il 2-0 su autorete Pro Settimo Cuneo respira Chinellato ha firmato la doppietta decisiva ni che dovrebbe spazzare via senza svolazzi ed invece cerca un disimpegno forbito: Erbini divora il 2-0. A Fumana arrivano rari palloni giocabili e per Piscopo e Prizio è un gioco da ragazzi stringere in un mortale abbraccio avvolgente la punta di casa. Il freddo non rattrappisce i muscoli di Diouf che nel giro di due minuti si allunga prima su Fumana e poi su Orofino in un inizio ripresa più amico della Pro Settimo. Il Bra si accontenta, punta un po’ troppo sugli stenti della Pro e i padroni di casa prendono in mano le redini del match. Non un assedio ma una spinta costante e generosa fatta di scivolate al limite e maglie che si sporcano, di rabbia e tigna che mantengono il risultato in bilico. Tutto quello che è nelle sue corde, la Pro lo fa: Orofino e Visciglia scelgono l’opzione del tiro da fuori, Parisi un gol lo segna anche ma la bandierina alzata dell’assistente gli nega il pareggio. Invece dell’1-1 arriva il 2-0: secco sinistro dal vertice dell’area di Amato che sbatte sul petto di Alasia e rantola in gol. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 58 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Risultati e Classifiche Lega Pro Serie D Girone A Girone A Cuneo-Pro Patria Padova-Renate Alessandria-Bassano Pro Piacenza-Pavia Reggiana-Feralpi Sudtirol-Pordenone Giana Erminio-Cittadella Lumezzane-Mantova Albinoleffe-Cremonese 2-1 1-0 1-2 1-2 3-0 1-3 0-1 3-2 0-1 Classifica SQUADRE Cittadella Pordenone Bassano Feralpi Alessandria Pavia Reggiana Padova Cremonese Sudtirol Cuneo Giana Erminio Lumezzane Pro Piacenza Renate Mantova Albinoleffe Pro Patria (-7) Eccellenza P 53 46 43 41 40 39 37 35 34 34 28 27 26 25 25 22 15 2 V 16 13 11 12 11 10 9 8 8 8 8 6 8 5 6 4 3 1 N 5 7 10 5 7 9 10 11 10 10 4 9 2 10 7 10 6 6 P 3 4 3 7 6 5 5 5 6 6 12 9 14 9 11 10 15 17 F 39 38 32 39 34 34 29 24 23 27 25 24 26 18 17 20 15 12 S 23 19 20 29 23 22 14 18 21 28 29 26 33 29 30 31 38 43 Prossimo turno 5/03: Sudtirol-Cuneo, Cremonese-Reggiana, Cittadella-Albinoleffe, Pro Patria-Bassano, Feralpi-Pro Piacenza. 6/03: Renate-Alessandria, Mantova-Padova, Pordenone-Lumezzane, Pavia-Giana Erminio Girone B Girone A Castellazzo-Derthona 2-1 Gozzano-Chieri 2-1 Pinerolo-Novese 5-1 Caronnese-Fezzanese 1-1 Sestri Levante-Argentina Rinviata Acqui-Bellinzago Rinviata Ligorna 1922-Borgosesia 1-0 Oltrepovoghera-Lavagnese Borgaro-Alpignano 1-2 Benarzole-Settimo Borgomanero-Aygreville 1-1 Tortona-Pedona Charvensod-Volpiano Rinviata Rinviata 1-0 Corneliano Roero-Casale Omegna-No.ve. Calcio Gassino-Fc Savigliano Orizzonti Utd-Vda Aosta S. 2-0 Pro Dronero-Saluzzo Rinviata 2-1 Rinviata 1-2 Santhià-Baveno 0-0 Trino-Albese Pro Settimo-Bra 0-2 Stresa-Virtus Verbania 2-1 Valenzana Mado-Olmo 84 Vado-Rapallobogliasco 2-3 Varallo E Pombia-J. Biellese 3-2 V. Mondovi'-San Domenico Classifica Classifica SQUADRE Caronnese Bellinzago Lavagnese Chieri Pinerolo Sestri Levante Oltrepovoghera Gozzano Argentina Rapallobogliasco Bra Derthona Borgosesia Ligorna 1922 Pro Settimo Vado Fezzanese Acqui Novese Castellazzo P 64 61 57 56 55 47 47 46 44 44 40 39 33 32 31 27 21 20 19 18 V N P F 19 7 3 59 19 4 5 49 16 9 4 49 18 2 9 59 17 4 8 39 13 8 7 32 13 8 8 48 13 7 9 45 12 8 8 26 12 8 9 37 12 4 13 37 10 9 10 42 8 9 12 24 8 8 13 36 8 7 14 28 7 6 16 32 6 3 20 26 5 5 18 25 5 4 20 24 4 6 19 18 S 19 24 24 32 32 16 32 29 19 27 40 41 36 57 35 50 64 56 53 49 Prossimo turno 2/03: Bellinzago-Vado, Bra-Oltrepovoghera, Chieri-Sestri Levante, Derthona-Caronnese, Fezzanese-Acqui, Gozzano-Pro Settimo, Lavagnese-Ligorna 1922, Novese-Borgosesia, Rapallobogliasco-Pinerolo, Argentina-Castellazzo 1-2 1-0 Rinviata Classifica SQUADRE Borgaro Stresa Virtus Verbania Baveno Juventus Domo Orizzonti Utd Varallo E Pombia Charvensod Alpignano J. Biellese Borgomanero Vda Aosta S. Santhià No.ve. Calcio Aygreville Omegna Banchette Ivrea Volpiano P 53 49 49 46 45 43 42 41 37 35 34 32 31 30 29 22 19 7 V 16 14 14 13 14 12 11 13 11 11 9 9 8 8 7 4 6 2 N 5 7 7 7 3 7 9 2 4 2 7 5 7 6 8 10 1 1 P 5 5 5 6 8 7 6 10 11 13 10 12 11 11 11 11 18 22 F 44 41 49 43 56 30 42 40 35 31 40 24 22 30 25 26 22 15 S 18 18 30 29 35 18 32 36 38 33 34 39 26 34 27 39 62 67 SQUADRE Valenzana Mado Casale Pro Dronero Tortona Corneliano Roero Saluzzo Cheraschese Trino Olmo 84 Benarzole Cavour Albese Fc Savigliano San Domenico Settimo Gassino Pedona V. Mondovi' P 56 53 52 42 39 39 39 39 36 35 34 31 30 26 26 19 19 16 V 17 16 14 12 11 11 11 11 12 8 7 7 9 5 7 4 5 4 N 5 5 10 6 6 6 6 6 0 11 13 10 3 11 5 7 4 4 P 4 4 1 8 8 8 9 9 14 6 6 9 14 9 13 15 17 17 F 46 44 44 37 34 33 32 34 35 43 28 35 33 23 29 18 23 25 S 24 21 24 28 25 27 29 34 41 35 26 34 45 28 39 37 49 50 Prossimo turno Prossimo turno 2/03: Aygreville-Santhià, Baveno-Juventus Domo, J. Biellese-Omegna, No.ve. Calcio-Borgomanero, Orizzonti Utd-Stresa, Vda Aosta S.-Banchette Ivrea, Virtus Verbania-Charvensod, Volpiano-Borgaro, Alpignano-Varallo E Pombia 2/03: Casale-Pro Dronero, CherascheseCorneliano Roero, Olmo 84-Pedona, San Domenico-Trino, Saluzzo-V. Mondovi', Fc Savigliano-Cavour, Settimo-Tortona, Valenzana Mado-Gassino, Albese-Benarzole Promozione Girone A Girone C Girone B L’Asti Orange torna in vetta e fa rotta verso le finali di Coppa Ma ora deve guardarsi dal Rieti 3-0 Cavour-Cheraschese Juventus Domo-Banchette Ivrea Rinviata Rinviata Calcio a 5: serie A1 Girone D L’Orange Crema autore di una doppietta col Genzano ENZO ARMANDO ASTI Lungo inseguimento L’Orange Futsal va alla «Final eight» di Coppa Italia da prima in graduatoria. La ventunesima giornata ha fornito un verdetto decisamente favorevole ai galletti perché i rivali del Pescara sono stati fermati sul pari dal Kaos. Alicese-Dormelletto 2-0 Bollengo Alb.-Borgaretto 2-0 Boves Mdg-Denso Fc Asti-Cbs S. C. 4-2 Biogliese V.m.-Romentinese 1-2 Brandizzo-Mathi 2-1 Carignano-Airaschese 3-2 Bonbonasca-San Giuliano N. 2-0 Ce.ver.sa.ma Biella-Ponderano 1-1 Bsr Grugliasco-Sporting Rosta 4-0 C.s.f. Carmagnola-Usaf Favari 3-0 Cit Turin Lde-Cenisia 0-2 Pavarolo-Pro Collegno C. 2-1 Cast. Pancalieri-Villafranca 1-2 C. Alfieri D. Bosco-Rapid To 4-0 2-2 Pont Donnaz-Caselle 3-0 Chisola-Piscinese Riva 2-0 Lucento-Arquatese 0-0 Rimonta vincente Piedimulera-A. Jr Borgomanero Rinviata Rivarolese-Quincitava 2-1 Fossano-Luserna Pozzomaina-Mirafiori 1-0 Verbania-F. Valdengo Rinviata Union V. Di Susa-Lascaris Villanova-Cavaglià Rinviata Venaria Reale-Rivoli Il quintetto di Cafù era invece reduce dalla vittoria ad Ariccia sul Genzano per 4-2 nell’anticipo di venerdì. La partenza era però stata a «handicap» con i romani in vantaggio all’8’ ma raggiunti due minuti dopo da Nora e superati da Crema al 13’. Nella ripresa Chimanguinho e ancora Crema mettevano al sicuro il risultato. A tempo quasi scaduto le Ippoliti rendeva meno pesante lo scarto per i suoi. Situazione in classifica che torna a sorridere dunque agli astigiani. Fomarco-Cossato Rinviata Oleggio-Cerano Rinviata 1-3 Rinviata Rinviata Moretta-G. Centallo 2006 Revello-S. Giacomo Ch. 1-3 Rinviata Classifica SQUADRE Alicese Cerano Romentinese Fomarco Dormelletto Piedimulera A. Jr Borgomanero Cossato Villanova Oleggio Cavaglià F. Valdengo Ponderano Ce.ver.sa.ma Biella Biogliese V.m. Verbania P 50 47 44 39 39 35 34 31 28 28 22 18 18 16 16 12 V 15 14 13 11 12 10 10 9 8 7 5 4 4 4 4 3 N 5 5 5 6 3 5 4 4 4 7 7 6 6 4 4 3 P 2 3 4 4 7 6 7 8 9 8 9 11 12 14 14 15 F 45 47 43 36 29 36 40 22 26 41 25 15 21 16 19 12 S 10 17 23 18 30 28 21 26 37 29 26 37 46 36 41 48 SQUADRE Brandizzo Pont Donnaz Rivarolese Pavarolo Bollengo Alb. Bsr Grugliasco Rivoli Mathi Union V. Di Susa Lascaris Quincitava Caselle Venaria Reale Pro Collegno C. Sporting Rosta Borgaretto P 53 51 48 44 35 34 34 33 32 32 27 22 21 13 8 8 V 17 16 15 12 11 10 10 10 9 10 7 6 5 3 2 2 N 2 3 3 8 2 4 4 3 5 2 6 4 6 4 2 2 P 3 3 4 2 9 8 8 9 7 9 9 12 11 15 18 18 F 47 51 44 44 39 46 43 47 33 38 24 26 25 15 16 13 S 16 17 18 21 37 37 39 40 19 29 28 44 39 52 54 61 SQUADRE Piscinese Riva C.s.f. Carmagnola Fossano Cast. Pancalieri Villafranca Moretta G. Centallo 2006 Carignano Boves Mdg Chisola Denso Fc Revello S. Giacomo Ch. Usaf Favari Airaschese Luserna Rinviata Vanchiglia-Canelli 0-4 Riposa : Barcanova Classifica Classifica Santostefanese-Atletico To P 50 47 45 34 34 33 32 32 31 31 27 25 23 15 13 4 V N P F 15 5 2 44 15 2 5 40 14 3 4 42 9 7 6 35 9 7 6 26 10 3 9 32 9 5 8 33 9 5 8 32 9 4 8 28 8 7 7 26 7 6 8 29 5 10 6 16 6 5 10 18 4 3 15 23 1 10 11 14 0 4 17 9 S 16 22 16 24 23 31 30 33 29 19 29 21 24 44 34 52 Classifica SQUADRE C. Alfieri D. Bosco Atletico To Lucento Cbs S. C. Asti Vanchiglia Bonbonasca Canelli Barcanova Cenisia Santostefanese San Giuliano N. Arquatese Cit Turin Lde Mirafiori Pozzomaina Rapid To P 41 40 39 39 38 38 36 33 33 32 29 27 25 25 21 20 20 V N P F 11 8 5 36 12 4 7 37 11 6 6 47 12 3 9 38 11 5 7 34 11 5 8 36 10 6 7 40 8 9 6 29 9 6 8 32 8 8 8 31 6 11 5 36 5 12 7 21 5 10 8 31 6 7 10 27 6 3 14 21 5 5 13 22 4 8 12 19 S 19 31 36 37 26 33 30 27 34 23 33 31 32 30 33 45 37 Prossimo turno Prossimo turno Prossimo turno Prossimo turno 6/03: Cavaglià-Cossato, Cerano-Biogliese V.m., Dormelletto-Ce.ver.sa.ma Biella, F. Valdengo-Alicese, Ponderano-Fomarco, Romentinese-Verbania, Villanova-Piedimulera, A. Jr Borgomanero-Oleggio 6/03: Borgaretto-Lascaris, Caselle-Venaria Reale, Mathi-Rivarolese, Pro Collegno C.Brandizzo, Quincitava-Pont Donnaz, Rivoli-Bsr Grugliasco, Sporting Rosta-Union V. Di Susa, Bollengo Alb.-Pavarolo 6/03: Denso Fc-Revello, G. Centallo 2006Cast. Pancalieri, Luserna-C.s.f. Carmagnola, Piscinese Riva-Airaschese, S. Giacomo Ch.Carignano, Usaf Favari-Moretta, VillafrancaBoves Mdg, Chisola-Fossano 2/03: Barcanova-Pozzomaina, Canelli-Asti, Cbs S. C.-Cit Turin Lde, Cenisia-Bonbonasca, Mirafiori-Lucento, Rapid To-Vanchiglia, San Giuliano N.-Santostefanese, ArquateseC. Alfieri D. Bosco; Riposa : Atletico To Girone B Girone C E’ terminato dunque un lungo inseguimento durato 10 gare in cui Ramon e compagni hanno collezionato otto successi consecutivi e due pareggi, risalendo dall’ottava posizione in cui erano piombati. L’Asti si presenterà dunque a Pescara, sede della Coppa al top della forma e con il morale a mille. Peccato che un sorteggio poco fortunato porrà di fronte al team neroarancio il Real Rieti, la formazione che ha sollevato il primo trofeo stagionale aggiudicandosi la Winter Cup dopo aver superato in finale il Pescara. L’incontro dei quarti è in programma giovedì alle 18. In caso del passaggio del turno l’Orange sfiderà la vincente tra Montesilvano e il Kaos. Per il secondo anno consecutivo ha fallito invece la qualificazione l’Under 21 astigiana che aveva conquistato la Coppa nel 2014. Classifica Rivalità I campioni d’Italia in carica e i vincitori della Coppa Italia 2015 sono dunque in testa a parimerito ma l’Orange si era aggiudicato lo scontro diretto disputato nell’ultima d’andata. La situazione nel torneo di serie A1 di calcio a 5. Orange Futsal, Pescara 37 punti; Real Rieti 33; Acqua&Sapone 31; Montesilvano 26; Latina, Kaos 25; Genzano 23; Luparense 21; Corigliano, Napoli 13; Lazio 12 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Prima Categoria Girone A Agrano Sportiva-Ornavassese Briga-Momo 3-3 Dufour Var.-Sanmartinese 2-2 Rinviata Gattinara-Scuole Cristiane Rinviata Girone G Girone F Girone H Aglie-Dilettant. Biella 2-3 Bacigalupo-Moncalieri 0-1 Caraglio 83-Busca Rinviata Audace B.-Luese 1-1 Bosconerese-Colleretto 3-1 Cerro Praia-Atletico Santena 1-1 Marene-Monf. Barolo Boys Rinviata Aurora Al-Villaromagnano 2-1 Cameri-Riviera D'Orta 3-0 Pro Roasio-Bianzè 4-2 Chiavazzese 75-Valle Cervo 1-2 Cmc Montiglio-Cambiano 2-4 Racconigi-Dogliani Rinviata Castelnuovo Belbo-Viguzzolese 4-3 Castellettese-Gravellona 2-0 Sparta Novara-Olimpia S. A. 2-0 Fenusma-Vallorco 3-3 Nuova Sco 2005-Nicese 4-1 S. Sebastiano-Infernotto Rinviata Felizzano-Pro Molare 3-1 Inter F. Verbania-Crevolese 1-1 Trecate-Basso Novarese 4-1 G. Rodallese-Fcm Vigliano 1-5 Pertusa B.-Sommariva P. 0-0 La Sorgente-Savoia 1920 1-4 Sizzano-Carpignano 1-2 Valduggia-San Rocco 2-0 La Romanese-Azeglio 0-0 Pol. Montatese-Pro Asti Sandamian. Rinviata Saviglianese-Costigliolese 2010 Rinviata Valvermenagna-Roretese Rinviata Libarna-Canott. Quattordio 2-1 Valsessera-Piemonte Sport 5-2 Red Devils Verres-Occhieppese 2-0 Pro Villafranca-Baldissero 3-2 Vicese 84-Azzurra Morozzo Rinviata Pozzolese-Fortitudo Saint Vincent-Livorno Ferraris 1-1 Trofarello-Stella Maris 2-1 Villar 91-Atletico Racconigi Rinviata Silvanese-Cassine Vallestrona-River Sesia Rinviata Vogogna-Arona 3-3 Rinviata Classifica Classifica SQUADRE Castellettese Gravellona Inter F. Verbania Arona Briga Vogogna Momo Agrano Sportiva Vallestrona Crevolese Sizzano Ornavassese Carpignano Cameri River Sesia Riviera D'Orta Virtus V.-Greggio 2009 P 50 45 45 37 36 36 32 31 30 29 25 22 22 19 18 4 V 15 14 14 10 11 10 9 8 8 8 6 5 6 5 4 0 N 5 3 3 7 3 6 5 7 6 5 7 7 4 4 6 4 P 2 5 5 5 7 6 7 7 7 9 9 10 12 13 11 18 F 50 43 39 38 40 46 38 38 28 25 24 25 35 20 20 10 S 16 18 22 24 31 33 34 38 25 28 31 37 54 37 38 53 SQUADRE Dufour Var. Trecate Greggio 2009 Bianzè Sparta Novara Gattinara Valduggia Valsessera Virtus V. Scuole Cristiane San Rocco Pro Roasio Sanmartinese Olimpia S. A. Piemonte Sport Basso Novarese V 16 16 14 12 10 11 11 8 8 9 7 5 5 3 4 0 N 2 2 3 5 9 5 5 7 6 2 4 3 3 8 2 4 P 4 4 4 5 3 5 6 7 7 10 11 14 14 11 16 18 F 58 49 41 43 34 39 40 37 25 19 35 34 29 27 24 15 S 18 24 28 30 22 26 29 32 23 26 32 52 49 41 56 61 SQUADRE Red Devils Verres Fcm Vigliano Fenusma Vallorco Bosconerese Azeglio Valle Cervo Colleretto Dilettant. Biella Aglie Saint Vincent Chiavazzese 75 Occhieppese Livorno Ferraris G. Rodallese La Romanese Classifica Classifica Classifica P 50 50 45 41 39 38 38 31 30 29 25 18 18 17 14 4 P 58 47 39 38 37 34 34 30 29 28 28 28 23 20 10 5 V N P F 19 1 2 53 14 5 3 44 12 3 7 41 10 8 4 43 11 4 7 31 10 4 8 37 10 4 8 36 8 6 8 36 8 5 9 32 8 4 10 38 7 7 8 34 8 4 10 24 4 11 7 24 4 8 10 27 2 4 16 16 1 2 19 14 S 15 18 32 28 29 31 34 33 32 37 34 25 35 33 58 56 SQUADRE P 52 Moncalieri 51 Trofarello 49 Nuova Sco 2005 39 Sommariva P. 39 Cambiano 37 Pol. Montatese 29 Baldissero Pro Asti Sandamian. 25 25 Bacigalupo 24 Atletico Santena 24 Pro Villafranca 23 Pertusa B. 23 Stella Maris 16 Cmc Montiglio 15 Nicese 7 Cerro Praia V N P F 16 4 2 53 15 6 1 56 15 4 3 43 10 9 3 27 11 6 5 30 9 10 2 26 7 8 7 30 7 4 10 25 7 4 11 29 5 9 8 22 6 6 10 29 5 8 9 32 7 2 13 27 4 4 14 32 3 6 13 21 1 4 17 13 3-2 Rinviata Classifica S 21 23 21 14 21 10 28 33 32 28 38 34 39 55 47 51 SQUADRE S. Sebastiano Infernotto Atletico Racconigi Azzurra Morozzo Vicese 84 Costigliolese 2010 Busca Valvermenagna Roretese Racconigi Villar 91 Saviglianese Marene Dogliani Monf. Barolo Boys Caraglio 83 6/03: Baldissero-Nuova Sco 2005, Cambiano-Cerro Praia, Moncalieri-Cmc Montiglio, Nicese-Trofarello, Pol. MontateseBacigalupo, Pro Asti Sandamian.-Stella Maris, Sommariva P.-Pro Villafranca, Atletico Santena-Pertusa B. Prossimo turno Prossimo turno 6/03: Azzurra Morozzo-Roretese, Busca-Saviglianese, Costigliolese 2010-S. Sebastiano, Dogliani-Valvermenagna, Infernotto-Racconigi, Monf. Barolo Boys-Villar 91, Vicese 84-Marene, Atletico Racconigi-Caraglio 83 6/03: Cassine-Audace B., Castelnuovo Belbo-Pozzolese, Fortitudo-Felizzano, Pro Molare-La Sorgente, Savoia 1920-Aurora Al, Viguzzolese-Luese, Villaromagnano-Libarna, Canott. Quattordio-Silvanese P 42 38 35 34 33 33 32 31 31 30 28 28 24 18 14 11 V 13 10 10 9 9 10 9 8 9 8 7 8 6 5 3 2 N P F 3 5 37 8 3 31 5 6 40 7 5 29 6 6 29 3 8 27 5 7 32 7 6 38 4 8 37 6 7 35 7 7 35 4 9 21 6 9 34 3 13 25 5 13 14 5 14 17 S 24 20 31 22 21 29 27 30 32 32 30 28 35 41 32 47 SQUADRE Cassine Castelnuovo Belbo Aurora Al Luese Libarna Pozzolese Savoia 1920 Silvanese Fortitudo Canott. Quattordio Pro Molare Villaromagnano La Sorgente Felizzano Viguzzolese Audace B. P 51 42 38 37 37 36 35 27 26 25 25 22 22 21 13 8 V 15 12 11 9 10 9 10 6 5 5 6 5 4 5 2 1 N 6 6 5 10 7 9 5 9 11 10 7 7 10 6 7 5 P 0 4 6 3 5 4 7 6 6 7 9 10 8 11 13 16 F 36 40 26 34 40 39 38 29 20 27 23 27 17 23 26 14 S 7 28 21 21 28 28 24 24 22 30 38 31 23 35 46 53 Prossimo turno Prossimo turno Prossimo turno Prossimo turno 6/03: Briga-Sizzano, Carpignano-Castellettese, Crevolese-Vallestrona, GravellonaAgrano Sportiva, Momo-Riviera D'Orta, Ornavassese-Inter F. Verbania, River SesiaVogogna, Arona-Cameri 6/03: Bianzè-Sparta Novara, Greggio 2009-Piemonte Sport, Olimpia S. A.-Valsessera, San Rocco-Dufour Var., SanmartineseTrecate, Scuole Cristiane-Pro Roasio, Virtus V.Valduggia, Basso Novarese-Gattinara 6/03: Chiavazzese 75-G. Rodallese, Colleretto-Saint Vincent, Dilettant. Biella-Red Devils Verres, Fcm Vigliano-La Romanese, Livorno Ferraris-Aglie, Valle Cervo-Occhieppese, Vallorco-Bosconerese, Azeglio-Fenusma 123143153673893943A63A8 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Piemonte Sport .59 . Eccellenza, il 26° turno del girone A Stresa, la rimonta che vale il secondo posto Nei minuti finali la squadra rivelazione batte la Virtus Verbania e la aggancia in classifica Stresa 2 Virtus Verbania 1 Stresa Virtus Verbania Barantani, Rocca, Cuda, Cunati, Viganò, Agazzone, Micheli, Cassani, Faraci, Ambrosiani (37’ st Kyeremateng), Tiboni (41’ st Di Iorio). F. Beltrami, Pastorelli (45’ st Abbagnano), Lionello, Incontri, Manfroni, Fusco, M. Beltrami (14’ st Sciannamea), Lopriore, Beretta, Constantin (37’ st Bricco), Rognone. ALL. Boldini ALL. Brando Verbania il rientro del forte attaccante romeno dopo un lungo infortunio è la buona notizia, in una domenica in cui senza Baldo e Moia (metà della difesa titolare) tocca a Manfroni arretrare al fianco di Fusco; davanti invece a Constantin, Matteo Beltrami e Rognone il compito di sostenere Beretta nel 4-2-3-1 di partenza. Al trio Faraci-Ambrosiani-Tiboni invece Boldini affida le armi del suo 4-3-3, tra assenze e infortuni in difesa tocca a Cuda al centro con Agazzone, mossa che sposta Viganò terzino. RETI: pt, 3’ Constantin, 15’ Cunati; st, 40’ Kyeremateng. ARBITRO: Gobbato di Latisana. AMMONITI: Cunati, Viganò, Agazzone, Cassani, Fusco, Beretta, Constantin. ESPULSI: Kyeremateng al 47’ st. SPETTATORI: circa 200. Inizio equilibrato DANILO DONADIO Il gol della vittoria di Kyeremateng siglato al 40’ della ripresa LUCA ZIROTTI BAVENO Lo Stresa aggancia il secondo posto e mischia ancora di più le carte, in un’Eccellenza che al vertice continua a offrire grande equilibrio e colpi di scena. Sotto il diluvio di Baveno la neopromossa di Giancarlo Boldini risponde presente alla chance (l’ennesima) offerta dalla capolista Borgaro ancora sconfitta: i biancoblù battono 2-1 la Virtus Verbania e la agganciano con tanta voglia di vivere da protagonista lo sprint che deciderà le sorti del campionato. Seppur pesante, il sintetico dello stadio Galli è una garanzia. Si può giocare e come era lecito attendersi ne esce una battaglia dura fisicamente, una sfida all’insegna dell’equilibrio anche per i valori in campo e decisa da un episodio nel finale, un’incertezza del portiere ospite che spalanca la strada alla vittoria dello Stresa. Si rivede Emilian Constantin dal primo minuto e per la Virtus Mercoledì si torna in campo Ancora un ko per la capolista Borgaro Tre partite non giocate per maltempo 1 Il Borgaro cade in casa contro l’Alpignano ma mantiene comunque i suoi quattro punti di vantaggio sul secondo posto. La capolista cede 2-1 incassando così la quinta sconfitta stagionale, decisiva per l’Alpignano una doppietta di Massimo che porta in vantaggio per due volte gli ospiti (di Moracchiato il momentaneo pareggio del Borgaro). Nonostante il passo falso il distacco sul secondo posto rimane invariato anche se ora sono in due a pari punti a inseguire, visto l’aggancio fatto dallo Stresa alla Virtus Verbania in un campionato che sembra sempre più quello delle occasioni perse per tante squadre. È stata una domenica all’insegna del maltempo, con pioggia e neve che hanno impedito di giocare tre partite tra il Vco e la Valle d’Aosta. Per neve non si sono giocate Charvensod-Volpiano e Juve Domo-Ivrea Banchette. Al Liberazione di Omegna invece Omegna-No.Ve. è stata rinviata per il campo allagato, in condizioni ritenute non idonee per poter iniziare a giocare. Borgomanero-Aygreville invece si era già giocata sabato in anticipo, è finita 1-1 con i valdostani avanti con Noro e recuperati dai novaresi con la rete di Scavetta. Mercoledì il campionato torna in campo alle 20,30 per il turno infrasettimanale. [L.ZIR.] Pronti via e in un quarto d’ora la partita sembra incanalarsi sul binario del pareggio. Parte meglio la Virtus, che dopo tre minuti è avanti: Fusco lancia Constantin, l’attaccante supera Rocca e una volta in area prende la mira e infila Barantani. Il portiere dello Stresa deve rispondere un paio di minuti dopo ancora su Constantin, questa volta su punizione, poi è lo Stresa al 15’ a trovare l’1-1: lo firma Cunati di testa. Il pareggio sembra il destino di una partita che offre grande agonismo ma anche poca lucidità sotto porta. Si accende negli ultimi dieci minuti, dopo una grande occasione fallita da Tiboni liberato in area e una bella parata di Barantani su Constantin. L’episodio che decide la gara è all’85’. Agazzone calcia una punizione tesa e rasoterra, sul terreno bagnato Beltrami si abbassa stringendola al petto ma se la lascia scappare e così Kyeremateng (entrato da appena tre minuti) si avventa sulla respinta per il gol vittoria. Durerà poco la sua gioia, l’arbitro infatti lo punisce con un rosso diretto per un’entrata dura. Sempre nel recupero prima Micheli salva il possibile pari Virtus, poi Di Iorio fallisce il colpo del ko. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Amaro in bocca L’ambizioso Baveno avrebbe potuto chiudere la partita proprio allo scadere DEVECCHI Al «Pairotto» Santhià frena il Baveno ma i lacuali recriminano per una rete annullata al 90’ Santhià 0 Baveno 0 Santhià Baveno Cerruti, Salierno, Avetta, Fornasino, Roccia, Lanza, Brugnera (40’ pt Luidelli), Bellinghieri (30’ st Comotto), El Azhari, Ravetto (10’ st Radaelli), Pareira. Chiaverini (31’ st Romani), Di Leva (15’ st Zanella), Menaglio, Frascoia, Ramalho, Stanglini, Piraccini, Motetta, Trentani, Sogno, Erbetta (32’ st Cherchi). ALL. Beccari ALL. Pissardo ARBITRO: Toso di Collegno AMMONITI: Cherchi, Frascoia e Ravetto ESPULSI: El Azhari (23’ pt) SPETTATORI: Un centinaio circa In una domenica a scartamento ridotto a causa di alcuni match rinviati per maltempo, spicca il pareggio interno conquistato dal Santhiá contro l’ambizioso Baveno. Uno 0-0 che permette ai vercellesi di Beccari di avvicinarsi a quota 40 punti (ne mancano 9), ma che al tempo stesso lascia l’amaro in bocca ai lacuali che hanno recriminato per un gol annullato per fuorigioco proprio al 90’. I padroni di casa devono fare a meno del solo De Nardi, per Pissardo tutti abili e arruolati. Nel complesso la supremazia territoriale é stata del Baveno che però non ha saputo sfruttare al meglio la superiorità numerica: Santhià per oltre un’ora in dieci per via dell’espulsione diretta comminata a El Azhari. Nella ripresa il numero uno Chiaverini si supera stoppando la conclusione di Luidelli. Da segnalare l’infortunio occorso a fine primo tempo al brasiliano Brugnera (spalla) e la scelta tecnica dell’allenatore Pissardo che nella ripresa ha richiamato in panchina l’esperto portiere Chiaverini, inserendo il baby Romani per poter avere un giocatore «vecchio» in più in campo. [F. SIM.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Annullato ai lanieri il pari in pieno recupero Al Bassanino di Cigliano Vittoria di misura per il Varallo & Pombia Ma un gol fantasma fa infuriare la Biellese Serve un rigore a sbloccare l’Orizzonti United L’uno-due al Vallée d’Aoste rilancia le ambizioni Varallo & Pombia 3 Orizzonti United 2 Junior Biellese 2 Vallée d’Aoste 0 Varallo & Pombia Junior Biellese Orizzonti United Vallée d’Aoste Cavadini, Freitas, Salice, Stangalini, Soit, Caramanna, Guarlotti (30’ st Tessitore), Pescarolo (26’ st Midali), Latta (40’ st Negrello), Lazzarini, Blanda. Fusetto, Ramella, Bustreo (31’ st Cavazzi), Cagliano, Giunta, Giordano, Botto Poala (8’ st Danieli), Mattarollo, Bottone, Coppo, Curtolo (8’ st Marazzato). Dipaolo, Rocco, Benincasa, Carini, Bullano, Mazzone, Valenza (44’st Valenza), Beretta, Carfora (28’st Gennaro), Scutti (34’st Cremonte), Gnisci. Celesia, Bonel, Scala, Furfaro, Balbis, Fiore, Carpentieri (14’st Grenier), Montari, Zlourhi, Caputo, Palmieri (18’st Pasteris). PAOLO MIGLIAVACCA/CIOST Il Varallo & Pombia batte la Junior Biellese su un campo pesante ALL. Ferrero. ALL. Roano. RETI: pt 19’ Latta, 32’ Bottone, 39’ Latta; st 6’ Lazzarini, 19’ Giordano. ARBITRO: Carboni di Nichelino. AMMONITI: Stangalini, Midali, Bustreo, Coppo, Danieli. SPETTATORI: 100 circa. GIACOMO BARAGGIOLI POMBIA Vittoria con giallo per il Varallo & Pombia, che rischia di rovinare nel recupero una gara ben giocata. Restano molti dubbi sul gol annullato a Giordano all’ultimo minuto, ma Grazie a questa vittoria l’Orizzonti torna in corsa per i playoff ALL. Peritore secondo arbitro ed assistente il pallone, su colpo di testa del capitano biellese, non ha varcato la linea di porta prima dell’intervento di Cavadini. Pioggia incessante, le trame veloci della squadra di Ferrero mettono in difficoltà i bianconeri e dopo un’occasione fallita, Latta si riscatta finalizzando un assist di Blanda. La Junior Biellese alla prima sortita offensiva trova il pari, Curtolo ruba palla a centrocampo e serve in profondità Bottone che con un delizioso diagonale batte Cavadini. Quasi un episodio, perché il Varallo & Pombia si ributta in avanti, colpisce il palo con Pescarolo e trova il raddoppio ancora con Latta, ma restano dubbi sulla posizione di partenza dell’attaccante. Il 3-1 di Lazzarini sembra chiudere i conti, ma la Junior Biellese accorcia con Giordano. Finale incandescente, Negrello si fa respingere un rigore da Fusetto ed in pieno recupero il giallo del gol annullato che nega alla Junior Biellese il pareggio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ALL. Cusano RETI: st. 8’ Scutti (rig), 24’ Carini ARBITRO: Bertaina di Bra AMMONITI: Beretta, Montari, Benincasa SPETTATORI: un centinaio ANDREA ZANELLO CIGLIANO L’Orizzonti United nella ripresa piega il Vallée d’Aoste e ottiene tre punti che rilanciano la squadra di Peritore nella corsa playoff. Ma ci vuole un rigore nella ripresa, trasfor- mato da Scutti, per sbloccare una gara spigolosa e chiusa a un quarto d’ora dal termine da Carini. Al Bassanino sono i padroni di casa a tenere il pallino del gioco e fare la partita, con gli ospiti valdostani che si affidano alle ripartenze. Nonostante la mole di gioco creata, l’Orizzonti fa i conti con i cronici problemi di sterilità offensivi. I valdostani invece agiscono in contropiede ma buttano via almeno due potenziali occasioni. Nell’unica palla gol nitida del primo tempo Gnisci con- clude a botta sicura ma Celesia si salva in corner. All’inizio della ripresa l’episodio che fa girare la partita: Valenza in slalom sulla destra entra in area e viene steso da Furfaro. Dal dischetto Scutti è chirurgico e non lascia scampo a Celesia che intuisce ma non ci arriva. Il portiere ospite è super pochi minuti dopo: toglie da sotto la traversa una botta di Valenza. La squadra di Peritore chiude la gara poco dopo con Carini, abile a insaccare in mischia su un corner. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 60 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Calcio, nel girone B di Eccellenza La Valenzana doma l’Olmo e mette ansia a chi insegue Rinvii per Casale e Dronero, gli orafi allungano grazie a un rigore Valenzana Mado 1 Olmo 0 Valenzana Olmo Teti, Di Luca, Ivaldi, Pellegrino (12' st Fiore), Serao, Eugenio, Francesco Bennardo (46' st Illario), Cappannelli, Ilardo, Palazzo, Rizzo. Campana, Bernardi (25' st Magnaldi), Giordanengo (33' st Andrea Dalmasso), Bianco, Pepino, Sciatti, Nicolino, Manfredi, Oggero, Ligotti, Giacomo Dalmasso. ALL. Davite ALL. Calandra Il penalty decisivo La sassata di Ilardo che regala i tre punti alla Vale Mado contro un ottimo Olmo ARBITRO: Savasta di Bra AMMONITI: Giacomo Dalmasso, Eugenio, Bernardi, Manfredi, Fiore, Pepino, Magnaldi. La Vale Mado si riprende la vetta, in solitaria. Approfittando dello stop per neve delle gare di Casale e Pro Dronero, la squadra orafa allunga nel girone B di Eccellenza, grazie all’1-0 su un quadrato Olmo. Ancora in piena emergenza e con un attacco spuntato, Palazzo e compagni disputano una gara fatta di cuore, sudore e sacrificio. Trovano un gol su rigore e nel finale ringraziano il solito Teti che blinda il risultato. Tatticamente perfetti È bravo mister Pellegrini (ancora squalificato e come un leone in gabbia avanti e indietro nella tribuna laterale, sotto la pioggia) a trovare la quadratura senza tante pedine importanti. Lo aiuta la grande risposta sul campo dei senatori, in primis Serao che porta linfa vitale nel reparto difensivo. Ma anche i tanti baby portano il loro «mattoncino». La Valenzana ha buoni meccanismi soprattutto nel reparto arretrato, con il solito Eugenio baluardo insuperabile e un Di Luca in netta crescita sulla fascia. Davanti, tanta generosità da parte di Francesco Bennardo che, dopo due terzi di sta- Al Centogrigio di Alessandria Al Tortona bastano 15 minuti per mandare al tappeto un Pedona povero di idee RETI: st 9’ Ilardo su rigore ROBERTO SARACCO VALENZA ALBINO NERI Manno (autore di un gol) in azione nel Tortona contro il Pedona gione da «confinato» sulla fascia laterale, prende il posto del gemello Davide infortunato e la differenza non si nota. Avvio sprint Sul campo, parte forte la squadra di casa che prova a far male su calcio piazzato, poi i cuneesi poco per volta prendono fiducia e dopo la mezzora l’Olmo potrebbe addirittura passare in vantaggio con una deviazione in area di Ligotti che non ha fortuna. Prima del riposo una legnata di Cappannelli da fuori area esce di un nulla. A inizio ripresa Rizzo cade in area e per l’arbitro è rigore. Ilardo è una garanzia dal dischetto, 1-0 e partita sui binari voluti dagli orafi. Il forcing della squadra di Calandra è veemente. Prima Bianco, poi Giordanengo e An- drea Dalmasso calciano quasi a botta sicura, ma fra i pali Teti si conferma il valore aggiunto del team rossoblù. «Andiamo avanti gara dopo gara, sapendo che i conti si fanno alla fine della stagione - il commento di Pellegrini -. Giùà mercoledì il Gassino verrà a Valenza per strappare punti pesanti in prospettiva salvezza». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La neve blocca quattro gare nel Cuneese Bene l’Albese, che passa dallo 0-1 al 2-1 a Trino Male la Cheraschese e il Savigliano nell’anticipo 1 Quattro gare rinviate per campi im- praticabili (tutti nel Cuneese) sulle nove in programma. Ferme ai box pure Casale e Pro Dronero che ora si trovano nella non semplice veste di vincere a tutti i costi. Pressione non marginale perché la Valenzana non perde colpi e batte pure l’Olmo andando a +3 sul Casale e +4 sulla Pro, pur con una partita in più. E mercoledì sera nel turno infrasettimanale c’è proprio CasalePro Dronero: la fuga degli orafi, in casa con il Gassino, è pronta su un piatto d’argento. Proprio il Gassino nell’anticipo era ritornato a sperare e, dopo tempo immemorabile non è più ultimo. Il successo contro il Savigliano nella ripresa: 2-0 torinese firmato da Barbaro e Boero e 2-1 definitivo di Varvelli con i cuneesi in nove per le espulsioni di Rostagno e appunto Varvelli. Ad approfittare dello scivolone del Savigliano è l’Albese che espugna il campo del Trino per 2-1: vercellesi in vantaggio a inizio ripresa con Pellicani ,ospiti vittoriosi in rimonta con i centri di Bandirola e Bosco. Il Cavour torna alla vittoria con la Cheraschese: dopo 5 pareggi nelle ultime 5 partite (4 per 0-0) e 10 nelle ultime 12, l’undici di Di Leone batte quello di Brovia per 1-0 con una rete di Simone Bonelli nel primo tempo dopo che Celeste si era procurato un rigore ad inizio match e lo aveva sbagliato calciandolo alto sopra la traversa. [P. ACC.] Tortona 3 Pedona 0 Tortona Pedona Murriero, Giordano, Bardone, Pavanello, Bagnasco, Mazzariol (40' st Zuccarelli), Acerbo (28' st Arione), Manno, Mandirola (9' st Calogero), Mazzocca, Atomei. Peano, Milano, Konate, Ricca, Berteina, Musso, Gastaldi, Tallone (29' st Barale M.) Brino, Domestici (32' st Barale L.), Finocchiaro (35' st Barale). ALL. Merlo ALL. Cordero RETI: 11' Manno, 13' Atomei; st 41 Calogero ARBITRO: Mansueto di Verona AMMONITI: Ammoniti Manno, Milano, Finocchiaro ESPULSI: Konate ospite è in affanno ed è costretta all’irruenza. Su una punizione guadagnata da Atomei, è Mazzocca a pennellare dal limite in mezzo dove svetta Manno per l’1-0. Passano appena novanta secondi e il Pedona capitola di nuovo: il solito Atomei recupera palla in area, si gira ed è gol. Merlo applaude, ma richiama i suoi all’attenzione e a non credere che sia già finita. Gli ospiti sono quasi obbligati ad attaccare, visto il punteggio, e lo fanno anche bene. Murriero è attento tre volte in uscita bassa, poi si supera quando l’arbitro decreta un rigore per atterramento di Finocchiaro in area. Tallone battezza l’angolo alla destra del portiere, che però con un guizzo si distende e para. Tutto facile ANDREA LUPO TORTONA Il CentoGrigio di Alessandria porta bene al Tortona. Dopo la vittoria col Trino dieci giorni fa, concede il bis nel posticipo domenicale rifilando tre reti al Pedona, due delle quali nel primo quarto d’ora. Un match in discesa, complice la modestia dell’avversario (seconda peggior difesa del girone B) che fa di tutto per agevolare gli avversari sbagliando un rigore e finendo in dieci per l’espulsione di Konate. Super quarto d’ora La partita decolla subito: Peano vede arrivare gli avversari da tutte le parti, la difesa Da lì in poi, il Pedona perde fiducia e il Tortona gioca sul velluto. Così la ripresa è quai accademia. Acerbo comunque è encomiabile per impegno: movimenti, pressing e cross per i compagni, ma il tris arriva solo nel finale con Calogero, dopo che Konate si era visto sventolare in faccia il cartellino rosso. Il Tortona può dunque sperare ancora nei playoff, per ora si consola con i suoi giovani interessanti e con una difesa alta e veloce, abila nella tattica del fuorigioco. Il Pedona è poca cosa: quella vista ad Alessandria è una squadra che difficilmente riuscirà a evitare la retrocessione. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 123143153673893943A63A8 Piemonte Sport .61 LA STAMPA . LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Mattatore Basket, in Legadue Tortona mantiene comunque il terzo posto L’Orsi a testa alta a Ferentino senza lunghi sfiora l’impresa Il playguardia Jazzmarr Ferguson 27 anni è stato decisivo con le sue triple al Campus di Codogno Soffre a rimbalzo, rimonta coi piccoli da -17 ma sbaglia l’ultimo tiro Fmc Ferentino 77 Orsi Derthona 76 Ferentino Orsi Gigli 12, Raspino 2, Imbrò 6, Bowers 12, Raymond 25, Bulleri 10, Benevelli 7, Mazzantini, Carnovali 3, Benvenuti. Spissu 17, Reati 4, Marks 21, Simoncelli 11, Brooks 16, Iannilli, Markus, Garri 7, Maghet, Antonietti, Riva. ALL. Ansaloni ALL. Cavina Ottima zona Raymond Gigli e Bowers hanno fatto soffrire l’Orsi che però grazie alla zona ha recuperato palloni e sfiorato il successo ANDREA LUPO FERENTINO Recupera da -17, fallisce di un niente il tiro della vittoria, ma esce fra gli applausi da Ferentino l’indomita Orsi Derthona. I due punti vanno ai laziali (77-76), la squadra di Cavina è agganciata al terzo posto dai rivali, eppure mantiene il vantaggio nella differenza canestri. Idee di gioco diverse Bianconeri penalizzati dalle assenze di Iannilli e Bianchi: a rimbalzo è dura, si concedono chili e centimetri sul pitturato. Un gap compensato quando si va dalle parti del canestro della Fmc: i piccoli di Tortona sono rapidi e la circolazione rapida porta sempre a buoni tiri, peccato che la percentuale di realizzazione delle triple per 30’ non sia all’altezza. Ma la squadra è viva fin da subito, con i due americani, più Reati (schierato da 4) e la coppia di play SimoncelliSpissu. La chiave tattica appare subito chiara. Difesa a zona 2-3, pressing sui portatori di palla per far scorrere i secondi quando Ferentino è in possesso di palla e far cominciare l’azione d’attacco con 1213 secondi sul cronometro. Quando il piano riesce, arrivano anche palle rubate e transizioni veloci, se invece i laziali si liberano dalla «gabbia», la fisicità di Raymond e di Gigli (monumentale nei diueci minuti iniziali) fanno male. A corrente alternata Reati è in ombra (0 su 5 da tre), Ferentino vola a +9, ci pensa Marks a ricucire ma è 45-37 per i locali alla pausa lunga. Bulleri dà un’ulteriore spallata all’Orsi, che soffre sempre a rimbalzo, trovando comunque in Garri e Spissu gli artefici della rimonta. Sul -17, sembra finita, il pivot e il play ci credono e consegnano punti preziosi ai leoni. Al 30’ Ferentino conduce 66-54, il quaerto periodo è di rara intensità. Spissu è un folletto inarrestabile, i padroni di casa si caricano di falli ed esauriscono ben presto il bonus. Tortona fa 6 su 6 dalla lunetta, Simoncelli segna la bomba su palla persa banalmente da Bowers, poi Marks inscena un coast to coast devastante. Arriva l’aggancio a quota 70, ancora con i piccoli protagonisti. Il finale è in volata. Raymond è implacabile, ma la parabola di Marks dall’arco è perfetta, +1 Orsi che decide 1 Nel girone Ovest di A2, balzo di Ferenti- no che grazie alla classifica avulsa passa dal 4° al 2° posto. Le partite della 24ª giornata: Latina-Paffoni Omegna 78-90, Casalpusterlengo-Angelico Biella 64-73, Trapani-Novipiù Casale 83-67, Ferentino-Orsi Tortona 7776, Roma-Barcellona 71-68, Siena-Agrigento 84-77, Agropoli-Reggio Calabria 75-60, Rieti-Scafati 70-77. La classifica: Scafati 36, Ferentino, Agropoli, Agrigento, Orsi Tortona 30, Siena 28, Trapani, Angelico Biella, Casalpusterlengo 24, Roma, Novipiù Casale 22, Latina 20, Rieti, Reggio Calabria, Paffoni Omegna 18, Barcellona 10. Altra vittoria in volata in serie B per la Mamy Oleggio che per la prima volta esce dalle ultime cinque posizioni grazie al successo interno su Cento (gara iniziata con mezzora di ritardo per infiltrazioni d’acqua al Pala Verdi). Altra vittoria per Borgosesia contro Livorno, mentre Trecate crolla con Monsummano. I risultati: Gessi Valsesia-Livorno 80-61, MamyCento 78-76, Trecate-Monsummano 64100, Cus Torino-Rimini 76-93, Piacenza-Cecina 73-60, Forlì-Faenza 76-69, Etrusca San Miniato-Bottegone 74-56, Piombino-Santarcangelo 84-72. La classifica: Forlì 42, Piacenza 38, Cento, Cecina 32, Piombino, Gessi Valsesia 30, Santarcangelo 28, Monsummano, Rimini 26, Etrusca San Miniato 24, Mamy Oleggio 22, Faenza 20, Livorno 14, Bottegone 12, Cus Torino 4, Trecate 2. [M. C.] Novipiù Casale, un guaio dopo l’altro a Trapani Brusco stop e l’infortunio al regista Tomassini 83 Novipiù Casale 67 Trapani Novipiù Mays 20, Renzi 22, Viglianisi 4, Okoye 7, Ganeto 8, Gloria 4, Chessa 13, Molteni, Costadura, Filloy 5. Bray 19, Johnson 8, Martinoni 12, Fall 4, Tomassini 18, Valentini, Vangelov, Ruiu, Natali 6, De Nicolao. ALL. Ducarello ALL. Ramondino ROBERTO SARACCO TRAPANI La Novipiù scivola pesantemente a Trapani (67-83), complicando sempre di più la corsa alla zona playoff. E 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Serie A2, nona giornata di ritorno Paffoni Omegna autoritaria nell’anticipo di Latina In B la Mamy Oleggio esce dalla zona playout Crollano i rossoblù, già privi di Blizzard Lighthouse Trapani di far fallo per mandare in lunetta gli avversari, bravi nel controsorpasso. Il timeout per confezionare lo schema dell’ultimo tiro è meticoloso, l’azione meno perché Imbrò difende forte e sul rimbalzo offensivo catturato da Garri c’è forse un fallo che gli arbitri non si sentono di sanzionare. L’impresa è solo sfiorata. piove anche sul bagnato. Dopo l’infortunio a Blizzard, che non era nemmeno partito per la trasferta in terra siciliana, arriva l’infortunio alla caviglia a Tomassini, il migliore in campo per i casalesi, una situazione d’emergenza in vista della final-eight di Coppa Italia che vedrà la Junior giocare venerdì pomeriggio a Rimini contro Brescia. punti dal pitturato di Renzi e le penetrazione di Okoye (15-4). Coach Ramondino si affida all’energia di Luca Valentini, scelta vincente con Latina, e con il baby in campo i rossoblu trovano forza vitale. Segnano Martinoni e Tomassini, ma nel finale di tempo la forza di Renzi (10 punti nel solo primo quarto) fa la differenza sotto le plance. Alla prima sirena squadra di casa che conduce sul 21-15. Prova impalpabile Rossoblù male soprattutto in difesa, tanto che i padroni di casa mettono a segno quasi la metà dei punti dall’area (22 Renzi). Casale parte con il solito torpore e Trapani fa male dalla distanza con due triple di Mays, i Lungo blackout Da lì in poi la Novipiù annaspa, infilata dal solito Renzi e dalle bombe di Chessa e Filloy. Troppi i punti concessi senza opposizione della difesa monferrina. Un atteggiamento svogliato che permette alla squadra di casa di piazzare il secondo allungo fino al +14. Solo Tomassini e Martinoni provano a tenere a galla la barca che fa acqua. E il bonus ai liberi concessi dopo solo metà tempo agevola gli isolani nel creare un gap importante. L’assenza di Blizzard si fa sentire e Ramondino per trovare una svolta torna a gettare nella mischia il dinamico Valentini. Prima della pausa lunga una doppia fiammata di Mays dal perimetro segna il 46-31 per i siciliani. Nel terzo quarto la Junior gioca con più grinta e determinazione sorretta da un Tomassini ispirato, con Bray che sembra ritrovarsi, ma dall’altra parte del campo Renzi continua a far muovere la retina, mentre Mays ogni tanto «spacca» la partita dalla distanza. Nel finale Trapani prende il largo e chiude con un +17 che ribalta così anche il -7 dell’andata. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Continua il sogno playoff Ferguson sale in cattedra e l’Angelico Biella va a imporsi nella tana di Casalpusterlengo Assigeco 64 Angelico Biella 73 Casalpusterlengo Angelico Chiumenti, Poletti 20, Fultz 14, Rota, Vencato 8, Sandri 9, Bordato, Donzelli, Rossato, Austin 10, Jackson 3. Ferguson 15, Banti 5, La Torre 5, Infante 11, Venuto 5, Pollone, De Vico 15, Saunders 8, Pierich 9, Svoboda. ALL. Finelli ALL. Carrea STEFANO ZAVAGLI CASALPUSTERLENGO Come un’ape. Macché, come una zanzara killer: l’Angelico punge, buca e sgonfia il tendone tennistico del Campus di Codogno. Biella è tornata, come ai vecchi tempi, spirito operaio e faccia di bronzo: ha patito le pene dell’inferno, poi è venuta fuori alla distanza. Ha accantonato i logaritmi tattici studiati per ingabbiare l’asse Fultz-Poletti è l’ha vinta con i tuffi su parquet, con il cuore e gli occhi infuocati: dietro il 73-64 finale su Casalpusterlengo si nasconde il mondo. E’ la favola incantata di coach Carrea: qui, per cinque anni, è stato umile allenatore di settore giovanile. Adesso, alla prima da ex, il sosia dell’attore De Luigi si trasforma nell’allenatore del momento in serie A2: con un bilancio di 7 vittorie e 2 sconfitte nel girone di ritorno ora l’Angelico si candida per un posto al sole dei playoff. Sangue freddo Rimasta incollata lungo tutta la cronologia, Biella l’ha ipotecata in un ultimo quarto ai limiti della perfezione: la musica era già cambiata nella ripresa, poi quel fare mascolino, senza alcun timore, si è trasformato in fiducia e collaborazioni di squadra funzionali per far perdere la bussola ai padroni di casa: l’Angelico ha capito che si poteva fare quando Saunders ha infilato la tripla del -3 (43-40) nel cuore del terzo periodo. Da quel canestro in avanti nella corrida le sembianze del toro ferito erano tutte riferite all’Assigeco. Negli ultimi 10 minuti quattro in fila di De Vico ed è +1 (50-51). Poi la zampata dell’ex da tre pesa come un macigno: Marco Venuto si alza e trova solo rete per il +2 del 35’ (56-54). Un po’ sotto tono, complice qualche guaio fisico accusato a metà settimana, come nella favola perfetta è Ferguson a inserire i punti esclamativi: tripla del +4 (5955) e del +8 (67-59). Strada spianata I tempi dei quattro ko consecutivi di inizio stagione sono distanti, Biella ha perso nel suo cammino Mike Hall ma non quella corazza di ferro che ha saputo costruirsi ripartendo dagli inferi dell’ultimo posto: in due mesi la squadra ha scalato la montagna, senza mai mettere le tende: prima si è costruita le certezze al Forum e adesso blinda la salvezza con qualche guizzo di maturità in trasferta. In una notte per nulla Ferguson dipendente, l’Angelico ha centrato l’impresa con la difesa arcigna di La Torre, con i muscoli di Infante, con il mattoncino di Saunders. Domenica stop per lasciare spazio alla Coppa Italia, tra 15 giorni l’Angelico riparte per andare oltre le più rosee aspettative. Sport flash Ciclismo Tennis Fino a stasera adesioni alla Gran Fondo Tomasetto e Carlone vincono l’Open di Biella 1 Fino 1 Due a stasera iscrizioni a prezzo scontato (35 euro) per partecipare alla Gran fondo ciclistica «Bra-Bra Specialized» del 1° Maggio, terza prova di Coppa Piemonte: tutte le info su www.brabra.org. Due, come sempre, i percorsi: lungo di 151 km, medio di 108. [R. A.] Rugby La valsesiana Bettoni apre la strada all’Italia 1 Una meta della valsesia- na Melissa Bettoni ha aperto la strada alla vittoria per 22 a 7 dell’Italia sulla Scozia nella terza giornata del torneo 6 nazioni femminile 2016. Per le azzurre pass per i mondiali 2017 in Irlanda. [A. ZA.] ventenni torinesi siglano l’Open Mobili Quarto, conclusosi ieri al Tennis Biella. A imporsi, il 2,3 Luca Tomasetto, 6-7 (14), 6-2, 6-3 contro Nicolas Carlone e, in campo femminile, la 2,5 Jessica Bertoldo, vincente 4-6, 6-4, 6-2 su Sara Marcionni (2,4). [M. PER.] Golf Tadini in Thailandia Una partenza positiva 1 Positivo inizio 2016 per Alessandro Tadini, da quest’anno impegnato nell’Asian Tour. Il golfista cusiano ha terminato al 12° e al 25° posto le prime due gare stagionali disputate in Thailandia che gli hanno permesso di conquistare la carta del circuito. [M. C.] 123143153673893943A63A8 62 .Piemonte Sport STAMPA .LA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Volley femminile, l’ottava di ritorno in serie A1 L’Igor non regge l’urto di Conegliano Nella tana della capolista le novaresi mai in partita. Mercoledì si torna in campo Imoco Conegliano 3 AP Federica Brignone Igor Novara 0 Sci alpino Conegliano Igor Novara Glass 4, Ortolani 11, Adams 13, Robinson 14, De Gennaro (L), Easy 10, Arrighetti 5, Crisanti, Nicoletti. Fawcett 11, Wawrzyniak, Guiggi 7, Cruz 5, Bonifacio 1, Chirichella 2, Sansonna (L), Signorile, Bosetti 1, Fabris 14. ALL. Mazzanti ALL. Fenoglio Brignone chiude quarta la combinata ad Andorra MARCO TOLOTTI TREVISO Di fronte agli oltre 5 mila accorsi per l’occasione al Pala Verde di Treviso (dove si è registrato il sold out), la Igor non ha potuto fare altro che inchinarsi all’Imoco Conegliano, sempre più padrona del primato in classifica della serie A1. Alle «pantere» sono bastati 90 minuti per zittire una Igor che in realtà ieri sera non ha mai alzato la voce. Un 3-0 rotondo quello ottenuto da Conegliano: 25-16, 25-22 e ancora 25-22 i parziali che hanno fatto volare le ragazze di coach Davide Mazzanti. Le venete del gm Luca Porzio hanno meglio gestito l’intero match, per Novara troppi errori originati anche da un po’ troppa distrazione in campo. Novara attraversa un periodo non semplice da gestire, la squadra è ormai al completo ma i risultati continuano a non arrivare. Azzurre troppo remissive Quella di Treviso, era già noto alla vigilia, non sarebbe stata una trasferta facile. Tornare a casa senza punti era una possibilità già presa in considerazione, ma in troppe occasioni le azzurre si sono inchinate senza opporre una resistenza credibile. Probabilmente è questo che dovrebbe maggiormente lasciare con l’amaro in bocca staff tecnico e società novarese. La sfida a distanza fra i due liberi, Monica De Gennaro e Stefania Sansonna, è stata vinta a mani basse dalla veneta. Poche le soluzioni in attacco in casa Novara: Fawcett è ancora lontana da quegli standard di gioco che libero. Il primo set è stato dominato dalle padrone di casa dall’inizio alla fine. Nella seconda frazione Novara è riuscita a fare qualche scambio restando davanti alle avversarie ma senza mai dare la sensazione di essere superiore a Conegliano. L’ultima frazione è stata la fotocopia della seconda: Conegliano, pur facendo qualche errore, è sempre stata capace di domare le novaresi. Gli altri risultati: Savino Del Bene Scandicci-Metalleghe Sanitars Montichiari 3-0, Obiettivo Risarcimento Vicenza-Sudtirol Bolzano 3-0, Pomì Casalmaggiore-Liu Jo Modena 3-1, Unendo Yamamay Busto Arsizio-Il Bisonte Firenze 3-1, Foppapedretti Bergamo-Club Italia 3-0. Ha riposato Nordmeccanica Piacenza. La classifica: Conegliano 49, Casalmaggiore 43, Piacenza 42, Igor Novara 40, Modena 37, Scandicci 33, Bergamo 32, Busto Arsizio 25, Montichiari 23, Vicenza 19, Club Italia 18, Bolzano 10, Firenze 7. Il podio a un passo e un altro piccolo primato. Federica Brignone è quarta, a 18/100 dal podio, nella combinata di Soldeu-El Tarter, nel Principato di Andorra, ed è la prima sciatrice della stagione ad aver fatto segnare punti in tutte e cinque le specialità della Coppa del Mondo, gigante, slalom, discesa, supergigante e combinata. Per Federica l’ennesima prova di alto livello. Sesto tempo in supergigante dopo aver alleggerito troppo nell'ultimo dosso («ho fatto un errore»), a 55/100 dalla statunitense Lindsey Vonn, la Brignone ha costruito il quarto posto finale nello slalom tracciato dall'allenatore italiano Marco Viale. «Era difficile - ha spiegato Brignone - e su un pendio rovinato». E' stata una combinata per slalomiste tanto che a vincere è stata Marie-Michele Gagnon, canadese e amica di Brignone, con 20/100 sulla svizzera Wendy Holdener, 61/100 sulla francese Anne-Sophie Barthet e 79 sulla valdostana. Federica Brignone è stata la prima azzurra in classifica e con questo risultato in combinata guadagna un'altra posizione in classifica overall di Coppa del Mondo dove ora occupa la settima posizione con 623 punti nella graduatoria comandata da Vonn con 1235. Brignone diventa la quarta azzurra di sempre dopo Bibiana Perez, Monica Gallizio e Karen Putzer ad aver fatto segnare punti nelle cinque specialità dello sci alpino. Fuori nello slalom le due piemontesi Francesca Marsaglia e Marta Bassino. [L. CAS.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Una «fast» tra Signorile e Chirichella al Pala Verde di Treviso dove la Igor Novara ha perso nettamente con la capolista Conegliano avevano convinto gli emissari novaresi a volerla con tanta insistenza sotto la cupola. La Igor deve ritrovare la giusta serenità in fretta perché mercoledì alle 20,30 sarà di nuovo ora di regular season, questa volta al Pala Igor contro Scandicci. La Igor, nel giorno del ritorno in campo di Cristina Chirichella, ha affrontato le pantere con Noemi Signorile in regia, Samanta Fabris opposta, Nicole Fawcett e Aurea Cruz in banda, Cristina Chirichella e Martina Guiggi al centro con Stefania Sansonna nel ruolo di Stasera il posticipo Bam Vbc Mondovì a Roma, centesima panchina di Barisciani 1 La Bam Vbc Mondovì giocherà stase- ra, alle 20,30 a Roma, il posticipo dell’ottava giornata di ritorno dell’A2 di volley UnipolSai contro la formazione del Club Italia (diretta streaming su Lega Volley Channel, da questo turno è necessaria la registrazione utente). Una trasferta insidiosa per i monregalesi, visto anche il 3-0 che i giovani azzurri misero sorprendentemente a segno nel match d’andata al PalaManera. La formazione di Michele Totire è in decima posizione, ad una lunghezza da Longo e compagni, ma più volte ha dimostrato di essere molto insidiosa, così com’era successo a Mondovì. I giovani talenti di Club Italia, inoltre, saranno indubbiamente galvanizzati dal successo contro la capoli- sta Vibo Valentia, messo a segno nell’ultimo turno di campionato: gli azzurrini, infatti, se lasciati giocare possono diventare davvero pericolosi. Mondovì, però, cercherà di portare a casa una vittoria per avvicinarsi sempre più all’ottava posizione che permetterebbe di qualificarsi ai playoff, un traguardo prestigioso per una neo promossa. «È stata una settimana di intensi, ma regolari allenamenti in vista della trasferta di Roma – commenta Mauro Barisciani, che stasera festeggerà la sua centesima panchina -. Il Club Italia è per noi una delle squadre più complicate da affrontare, perché a muro ci equivaliamo: noi siamo i primi e loro secondi nella speciale classifica del fondamentale”. [I. B.] 1 1234456789368A3B26 Un lettore scrive: Parco Montano del Monte San Giorgio (nel Comune di Piossasco) è inagibile causa processionarie. Gli abitanti della zona e i turisti soffrono di allergie curabili con antistaminici venduti come non mai dalle farmacie locali. Anche i cani corrono grossi rischi e la pineta è desolatamente attaccata da questi pericolosi insetti che divorano i germogli e uccidono le piante. Nessuno interviene. Regione e Provincia sono completamente assenti mentre il Comune ha affisso delle locandine che avvisano del pericolo ma non risolvono il problema. Tutto questo alla faccia della salute pubblica della natura e delle passeggiate salutari in montagna». to stupore intorno a un vocabolo come “petaloso”. «Chiunque sia a contatto con bambini, si tratti di genitori, nonni, insegnanti, allenatori, ha modo di constatare quotidianamente quanta fantasiosa precisione ci sia nelle loro descrizioni. «Piuttosto un merito va alla maestra per la sua straordinaria (fuori della norma) professionalità. Esempio di buona scuola!». C.P. A.S. 2 «Il Una lettrice scrive: 2 «Non mi capacito di tan- 1 12345677849A38ABC9677D94C89E63F8696CC19543AC7DC6EA474CC1C49D7C 6CCD9CA9EA7ACC12488AC454C36AEE8FACC19FA78496C8C3AEE8CAC75D4A 1 Un lettore scrive: segnalare la bel- 2 «Volevo lissima iniziativa della Regione Piemonte nel pubblicizzare il Bonus bebè di € 250,00 per i bambini nati nel 2013, ma anche il bruttissimo fatto che non abbia ancora erogato l’importo stabilito. «L’ufficio preposto non risponde né al telefono né alle email. I nostri politici con le parole fanno tutto, con i fatti lasciamo perdere...». IGNAZIO PINELLI Un lettore scrive: 2 «Vorrei sapere come mai i due agenti della Polizia Ferroviaria, il giorno 24 di questo mese, alle ore 17, all’interno della stazione di Porta Nuova, richiamati da mia figlia a cui due soggetti avevano appena rubato il cellulare, invece di fermarli, visto che stavano allontanandosi tranquillamente, si sono soffermati a chiederle chiarimenti circa l’avvenuto furto. «Tutto questo nell’attesa che i due malviventi uscissero dalla stazione per poi dichiarare che non potevano inseguirli all’esterno per questioni di competenza. Consiglio degli agenti: “Faccia denuncia”! «Credo che sia sotto gli occhi di tutti come questo Paese, ormai sgretolato non solo economicamente, ma anche nei suoi valori, continui a regalarci situazioni come queste dove taluni comportamenti rischiano di indirizzare i cittadino a farsi giustizia da sé!». A.S. Una lettrice scrive: 23 febbraio la succursale di via Parenzo dell’Istituto Alberghiero Beccari di Torino è stata chiusa fino a data da destinarsi per un’invasione di ratti. «Già il fatto in sé è grave, se pensiamo che i nostri figli a scuola abbiano come compagni di banco i topi. «Ma rimanere a casa poiché nelle altre due sedi non c’è posto per ospitarli, è assurdo ed è anche assurdo che non si sappia se i giorni persi verranno in qualche modo recuperati. «Non paghi, l’Istituto non ha neppure formalmente avvisato le famiglie. «Ha lasciato questo compito al libero arbitrio dei ragazzi dicendogli di controllare il sito scolastico. «Io forse non sono al passo con i tempi, ma una comunicazione scritta da parte dei docenti me la sarei aspettata». TIZIANA 2 «Mercoledì [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 1 LA STAMPA LUNEDÌ 29 FEBBRAIO 2016 Il tempo Piogge al Nord-Est, temporali in Sardegna e lungo il Tirreno. Domani migliora LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE La circolazione depressionaria rimane attiva sul Mediterraneo con forti piogge al Nord-Est e lungo le regioni tirreniche, qui anche con temporali, in esaurimento in giornata al Nord-Ovest. La depressione si colmerà domani e con l’ingresso di correnti settentrionali più asciutte tornerà a prevalere il sole. SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO NORD Molto nuvoloso con piogge estese al Nord-Est, sul Levante Ligure e in Emilia, moderate o forti sulla fascia prealpina e pedemontana del Triveneto, in attenuazione in giornata. Al Nord-Ovest piogge residue sul Cuneese al mattino e prime schiarite dal pomeriggio. COPERTO DOMANI VARIABILE Tempo .63 . Molto nuvoloso sul versante tirrenico, in Umbria e in Sardegna con forti piogge e temporali. Schiarite sul versante adriatico salvo addensamenti più estesi e piogge al mattino sul Nord delle Marche. Nel pomeriggiosera prime schiarite su Sardegna e Toscana, rimangono rovesci, meno intensi, su Sardegna e Lazio. PIOGGIA DEBOLE-MODERATA IN EUROPA Il Sole CENTRO PIOGGIA INTENSA TEMPORALE SUD Abbastanza soleggiato tra velature o passaggi nuvolosi. Nubi in aumento in Campania dal pomeriggio con rovesci o temporali anche intensi. Qualche temporale possibile anche su Trapanese e Palermitano in serata. Rimangono maggiori schiarite e precipitazioni assenti altrove. NEBBIA VENTO NEVE Sorge alle ore 6.44 Culmina alle ore 12.23 Tramonta alle ore 18 Orari medi Italia La Luna ULTIMO QUARTO Si leva Cala alle ore alle ore 10.12 00.28 02 MAR MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO Forti piogge e temporali sul Nord dei Balcani e piogge su Austria, Ungheria. Rep.Ceca e Polonia Residui rovesci su Spagna e Sud della Francia, con tendenza a schiarite in giornata, mentre una perturbazione raggiunte le Isole Britanniche con piogge più estese in Irlanda. Deboli nevicate in Norvegia. MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature in aumento al NordOvest, in lieve calo al Sud. Neve sulle Alpi solo oltre i 1000-1400 metri. Trento Trieste 5 11 Aosta 4 Milano 7 11 8 9 11 Bologna 8 11 Torino 6 10 10 13 Venezia Genova 10 13 Firenze Ancona 9 12 Perugia 6 10 Residui rovesci al Sud, più estesi Campania, Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale, soleggiato altrove. 9 14 DEBOLI L‘Aquila 4 Roma Campobasso 10 13 DOPODOMANI 5 10 Foggia FORTI MOLTOFORTI Vigilanza meteo di oggi e domani 9 16 Bari Napoli 13 17 10 15 Alghero MODERATE Piogge al Nord e sul versante tirrenico, qui anche con temporali. Attenuazione in giornata. 9 Potenza 5 10 10 12 Cagliari Catanzaro 9 12 7 15 Palermo Reggio Calabria 10 17 10 17 Catania 11 18 Inizialmente soleggiato, dal pomeriggio passaggio di rovesci o temporali dal NordEst verso le regioni centrali. NESSUNA MODERATA ELEVATA ESTREMA Forti piogge o temporali al Nord-Est, sul versante tirrenico e in Sardegna. Acura di www.nimbus.it Lunedì Che tempo farà Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN °C MAX °C OGGI 8 4 13 24 15 22 18 16 -10 22 10 0 18 10 18 22 8 15 17 14 15 25 26 15 14 23 15 18 -10 16 8 14 -6 3 26 2 8 15 20 26 33 26 35 30 29 1 31 17 14 32 26 24 28 13 23 25 30 25 32 41 26 26 32 35 24 7 27 12 30 5 9 32 16 14 CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTAMBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN °C MAX °C OGGI -1 9 7 8 -3 1 6 -3 6 5 -2 1 0 -10 6 3 -2 7 0 -4 -5 -2 12 0 0 10 0 -7 4 -6 -7 8 -1 6 -2 4 6 21 17 14 3 2 10 5 15 10 3 5 5 -3 17 16 6 10 9 1 1 5 16 4 3 13 9 -2 14 3 -5 21 3 9 1 14 Dopo un inverno dal tepore anomalo è finalmente arrivata la pioggia LUCA MERCALLI L a vigorosa depressione «Zissi» si è mossa dalle Baleari alla Corsica, nella posizione più adatta a convogliare un massiccio flusso di aria umida mediterranea verso l’Italia con piogge finalmente estese e intense e forti nevicate sulle Alpi occidentali, rimaste finora quasi a secco. Domani, 1° marzo e inizio della primavera meteorologica, il vortice si allontanerà verso Est, piogge moderate si sposteranno al Meridione mentre rasserenamenti torneranno al CentroNord, poi una rapida discesa di venti freschi nord-occidentali tra mercoledì e giovedì porterà nuove piogge dalle Venezie e dal Centro verso il Sud, seguite dal föhn sul versante sudalpino. La breve ma straordinaria vampata di aria calda di una settimana fa, dopo aver interessato le Alpi domenica 21 febbraio con isoterma 0 °C a 4000 m, si è fatta sentire lunedì 22 sulle isole, dove i termometri sono saliti a 25 °C a Randazzo (Catania) e 26 °C intorno ad Alghero. Poi due perturbazioni atlantiche hanno portato precipitazioni qua e là, più copiose sul crinale tosco-emiliano martedì (24 mm al Passo del Cerreto) e giovedì (32 mm al Lago Scaffaiolo), intervallate da schiarite e föhn nelle valli alpine. Intanto correnti più fredde riportavano le temperature nella norma con qualche gelata in Valpadana (-4 °C a Malpensa all’alba di venerdì), ma non all’estremo Sud, ancora sotto il libeccio tiepido. Sabato piogge in intensificazione al NordOvest con la nuova depressione in avanzata dalla Catalogna, forti la sera con temporali tra basso Piemonte e Liguria e 5-10 cm di neve bagnata in calo fin sulla pianura cuneese, ieri mattina una spruzzata è apparsa anche a Domodossola. Fino a ieri pomeriggio precipitazioni sopra i 40-50 mm e fino a 150 mm nell’entroterra di Sestri Levante, 40-60 cm di neve sulle Alpi occidentali a 13001500 m, con una punta di 80 cm sul Monte Settepani, nel Savonese. Scirocco impetuoso al Sud (113 km/h a Reggio Calabria), mari agitati e 24 °C a Palermo. Un bilancio definitivo dell’evento non è ancora possibile, ma l’intensa perturbazione ha ripianato almeno in parte il deficit pluviometrico degli ultimi mesi in Piemonte. Resta però l’anomalia termica: a poche ore dalla sua fine, è ormai certo che l’inverno meteorologico (trimestre dicembrefebbraio) sarà il secondo tra i più miti dal 1753 a Torino dopo il caso del 2006-07, con temperatura media di 6,2 °C, 1,7 °C sopra il normale. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE; AL SABATO, SOLO NELLE PROVINCE DI BIELLA E VERCELLI, LA STAMPA E OGGI €2,00 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; €1,40 CON «LA VOCE DI MANTOVA»; C 1,50 CON «PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. ARMANI.COM 1 23456789A8B5CCDEF89 LA STAMPA