Pop, jazz, classica che palcoscenico le Alpi
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Pop, jazz, classica che palcoscenico le Alpi
LA STAMPA DOMENICA 3 LUGLIO 2016 MONTAGNA . Società .33 www.lastampa.it/montagna MAX CASSANI U na montagna sexy e quattro stagioni: decentrata, destagionalizzata, da vivere a 360° d’inverno come d’estate. E’ questo l’obiettivo degli amministratori alpini per rilanciare un settore che l’ultimo inverno - causa la scarsità di fiocchi - si è chiuso con il segno meno ma che a luglio e agosto - complice l’incubo del terrorismo internazionale - ha la possibilità di rilanciarsi. Come? Proponendo un’offerta turistica sempre più variegata ed emozionante, fatta di attività outdoor, ospitalità autentica, gastronomia tipica, proposte culturali e musicali. Da luglio a settembre i concerti salgono in quota: musica pop, jazz, musica classica. Le vette che si trasformano in palcoscenici naturali a cielo aperto. Proprio oggi a Bolzano e dintorni si conclude l’Alto Adige Jazz Festival, il più grande d’Europa nel suo genere con circa 80 concerti in oltre 20 comuni e 50 location. A Merano però la musica continua a risuonare per tutta l’estate: prima al World Music Festival ai giardini Trauttmansdorff (tra gli ospiti: Francesco De Gregori e Suzanne Vega), poi a metà luglio al MeranoJazz; infine alle Settimane meranesi, cui partecipano alcune delle orchestre più celebri del mondo. Linguaggio universale La musica come linguaggio universale, la montagna come spazio di libertà: è il tema forte attorno a cui ruota il festival trentino dei Suoni delle Dolomiti, scattato ieri in Val di Fassa con l’omaggio a Fabrizio De André di Neri Marcoré e dello Gnu Quartet. Luoghi straordinari - cime, malghe, boschi per concerti gratuiti fuori dall’ordinario. Nessun palco o amplificazione artificiale ma osmosi totale con la natura. I live (jazz, d’autore, classica o world music: programma completo su isuonidelledolomiti.it) si tengono nel primo pomeriggio, ma anche all’alba nei pressi dei rifugi. La formula è speciale: i luoghi dei concerti vengono infatti raggiunti a piedi dal pubblico e dagli stessi artisti, che portano in spalla i loro strumenti come montanari qualsiasi. Arrivati in quota, ci Note alpine Valle d’Aosta 1 Musicastelle Ou- tdoor, dal 16 al 26 luglio. Apre Daniele Silvestri a Etroubles, chiude Ezio Bosso al Forte di Bard. In mezzo Dolcenera, Alex Britti, Roberto Vecchioni I SUONI DELLE DOLOMITI - TRENTINO Pop, jazz, classica che palcoscenico le Alpi Alto Adige 1 A Merano il World Music Festival ai giardini Trauttmansdorff (tra gli ospiti: Francesco De Gregori e Suzanne Vega), poi MeranoJazz; infine le Settimane meranesi Svizzera 1 A St.Moritz dal 7 luglio si incontrano le stelle del jazz mondiale. Musica classica a Verbier e Gstaad, dove l’estate si tengono i festival più alti d’Europa Dalle Dolomiti alla Val d’Aosta, al via la stagione dei festival musicali Suoni delle Dolomiti Scattato ieri in Val di Fassa con l’omaggio a Fabrizio De André di Neri Marcoré e dello Gnu Quartet. Luoghi straordinari – foto grande in alto – per concerti gratuiti fuori dall’ordinario. Nessun palco o amplificazione artificiale ma osmosi totale con la natura si dispone sul prato attorno ai musicisti e lo spettacolo può cominciare: le melodie di violini, trombe e clarinetti rompono il silenzio e si librano al cospetto delle cime protette dall’Unesco. L’evento prosegue fino al 26 agosto e tocca un po’ tutte le valli trentine. Tra i protagonisti di questa 22a edizione, Stefano Bollani (il 3 agosto in Val di Fassa), Cristina Donà e Fabrizio Bosso (il 12 agosto alla Paganella), Mario Brunello, ospite fin dalla prima edizione. Dal 23 al 25 luglio si esibirà col suo violoncello dopo un trekking sul gruppo del Catinaccio (prenotazione obbligatoria allo 0462-609666), e poi di nuovo il 10 agosto in Val di Non. Arpe e contrabbassi Dalle Dolomiti del Trentino ai Quattromila della Valle d’Aosta: La storia ANTONELLA MARIOTTI INVIATA A MALLES cambia la cornice ma non la suggestione. Anche qui la natura si fonde con le note per Musicastelle Outdoor, in scena dal 16 al 26 luglio. Cinque concerti di altrettanti protagonisti della musica italiana in scenari naturali d’alta quota: prati, pascoli, alpeggi. Apre il festival Daniele Silvestri a Etroubles, chiude Ezio Bosso al Forte di Bard (unico a pagamento). In mezzo Dolcenera il 17 a Champorcher, Alex Britti il 23 a Verrayes, Roberto Vecchioni il giorno dopo a La Thuile. Per gli appassionati di musica celtica, l’omonima kermesse in programma il prossimo fine settimana a Courmayeur è un appuntamento fisso: le radure della Val Veny e di Peuterey riecheggeranno dei suoni antichi delle arpe, dei tamburi e delle cornamuse. Non Alto Adige Jazz Festival Il più grande d’Europa nel suo genere con circa 80 concerti in oltre 20 comuni e 50 location, si conclude proprio oggi a Bolzano Twitter @maxcassani 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Silenzio, frutteti e castelli In Val Venosta abitano le fiabe Il turismo riscopre un angolo del Sud Tirolo C’ è una valle attraversata da canali e frutteti di mele, albicocche, e piante di pere secolari. E il tempo sembra rallentare per darti un po’ di respiro in più. Anzi proprio il respiro cambia, l’aria è sottile e leggera. La Val Venosta è ancora una valle disegnata dal lavoro contadino nei frutteti, appezzamenti non molto estesi che garantiscono una qualità superiore del prodotto, e accanto alla tradizione agricola in questo pezzo di Sud Tirolo il turismo sta scoprendo una meta di bellezze naturali e storiche, con paesi disegnati come nelle fiabe. Tre sono i centri principali: Malles, Sluderno e Glorenza, questa una città tutta circondata da mura, con un cuore bianco tra calce e marmi. «Eravamo una civiltà chiusa - racconta Valerio Rainis, storico della città -, queste mura ricordano il desiderio di difendersi da chiunque arrivasse da fuori, credo siamo rimasti unici in Italia con mura che circondano tutta la città e così ben conservate. Adesso però vogliamo aprirci, vogliamo accogliere». Recentemente sono stati ristrutturati i camminamenti delle mura e si possono percorrere: come facevano probabilmente le guardie di un tempo. Glorenza era una città contadina e quelle abitazioni corredate dalla stalla, ora sono diventate il centro storico più pregiato: dove c’erano il mercato e le stalle adesso c’è un lungo porticato, bianco di calce. Glo- renza è la più piccola città dell’Alto Adige, è il centro turistico della Val Venosta, la città del commercio, circondata da itinerari verso i castelli, il lago, le cave di marmo di Lasa (scelto dall’architetto Santiago Calatrava per la stazione ferroviaria a Groud zero) e conventi. Il castello di Coira è ancora oggi abitato dalla famiglia proprietaria del Conte Johannes Trapp, tutto il castello è particolare per l’estrema cura con la quale è stata conservata la parte abitativa e gli oggetti: di particolare pregio una collezione di armature - di tutte le misure e di diversi periodi - e armi medioevali, probabilmente unica al mondo, compresa un’armatura per un cavallo. Il lago di Resia è poco distan- Lago di Resia Il campanile che spunta dal lago di Resia è una delle attrattive turistiche della Val Venosta FRIEDER BLICKLE te, è un lago creato per la produzione di energia idroelettrica si decise di sfruttare i laghi di Resia di Curon e di San Valentino alla Muta. La creazione di una grande diga unificò i primi due laghi e sommerse gli abitati di Curon e un semplice evento musicale ma una festa folk condita da mercatini d’artigianato, laboratori e danze irlandesi. E dopo un paio di birre stout c’è chi vede pure gnomi e folletti aggirarsi per i boschi. Oltreconfine gli appuntamenti musicali più prestigiosi sono concentrati in Svizzera. Soprattutto a St. Moritz, dove per un mese a partire dal 7 luglio le stelle del jazz mondiale si incontrano anche nell’esclusivissimo Dracula Club, per l’occasione aperto a tutti e trasformato in una sorta di Blue Note alpino. Se al jazz preferite la musica classica, le località giuste sono invece Verbier e Gstaad, dove ogni estate si tengono i festival più alti d’Europa. parti di Resia. Nell’estate 1950 il progetto venne completato, gli edifici distrutti e sommersi dall’acqua. Solo il campanile romanico della chiesa, risalente al XIV secolo, venne salvato perché sotto tutela storico-artistica. Grazie alla costanza e alla giusta intensità del vento, il lago di Resia è frequentato spesso dagli appassionati di kitesurf. E d’inverno, sul lago ghiacciato si praticano lo sci di fondo e la slitta a vela. Ovviamente un luogo così ispira leggende, come quella che vuole che in certi giorni si possano udire le campane del campanile che risuonano dal fondo del lago. L’abbazia di Monte Maria è l’abitazione dei frati benedettini la più ad alta quota in Europa, i monaci offrono ospitalità e in questi mesi sono in corso ampliamenti per offrire più posti oltre alla creazione di una biblioteca con vista sulla valle. All’interno un museo racconta la storia dei monaci. Valerio Reinis conclude la visita di Glorenza accompagnandoti appena fuori le mura e indica un’altra preziosa eredità del passato: una pianta di pere centenaria. «Qui la frutta è un tesoro, si dice che il passato e la marmellata di queste pere cura qualsiasi male» sorride dicendolo, ma forse un po’ ci crede anche lui. twitter @lamariotts 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI