La verità nascosta dei cartoni

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La verità nascosta dei cartoni
La verità nascosta dei cartoni
E poi voi direte, non conosco tutte le opere di Leopardi, non mi ricordo una
poesia che sia una per intero ma, dentro la testa ho memorizzato ogni fotogramma
di tutte le sigle dei cartoni che guardavo da piccola anche adesso che per dire il
pin del bancomat (5 numeri) mi pare un codice Fibonacci e non riesco a
memorizzarlo...
Eppure le sigle dei cartoni animati sempre, e se la nostra generazione femminile
o maschile è così è anche colpa loro, sì dei cartoon di cui ci siamo nutriti, ancora
più del cibo.
Noi femminucce siamo cresciute con il culto del principe azzurro bello e
bamboccio tipo Arthur (Georgie) Tom (Prendi il mondo e vai) oppure figo e
tenebroso (Terence di Candy) per intenderci.
I maschietti ero tutti tipo Holiver Hatton, Gigi la trottola, Il capitan Acab, Lupin,
ken Shiro ...
E io sono convinta che dietro a quei personaggi tanto amati si nascondeva una
cruda realtà.
E anche se noi siam cresciuti lo stesso, abbiamo creato una famiglia, un lavoro,
abbiamo disfatto famiglie e lavoro. Oppure siamo ancora single. In generale tutti
quanti siamo passati dai cartoni ai social. E ora ditemi quale la differenza? Sempre
di sogni si tratta. Ma io oggi vi dico la colpa è loro: dei cartoni animati! Usiamo
un po' di ironia ed entrate con me nel loro fantastico mondo.
Le vittime ma non troppo.
Loro avevano una buona dose di lacrime e sfiga e per anni noi le abbiamo seguite
tifando per loro. Abbiamo vissuto le loro tragedie. Siamo astate anche noi eroine!
(Anche se avere tutti e due i genitori non era il massimo!)
Candy Candy: La vittima di tutte le vittime, colei che insegnò alle attrici a piangere
a comando. Colei che con le lacrime fece innamorare ricchi (tutti) e poveri pochi,
ma buoni.
Si pensa però che portasse anche un po' iella, tanto che morì Anthony il suo primi
amore, conobbe Terence che finì per abbandonare la scuola e Candy, per dedicarsi
al teatro, raggiungendo l'apice del successo. Quando nella sua vita ricomparve
Candy, Susanna la sua attuale compagna finì con una gamba amputata in una sedia
a rotelle.
L'addio tra Terence e Candy fu una scena sconvolgente, salvo poi tra una lacrima
e l'altra gettarsi e consolarsi con lo zio William che si rivelò bello e ricchissimo.
Anna dai capelli rossi: che c'insegna che servendo con devozione, si può conquistare
l'amore. Credo che la fine non l'abbia vista mai nessuno, neppure lei. Era troppo
occupata a pulire.
Heidi: piccola coraggiosa che parlava con le capre e le montagne la salutavano,
viveva insieme al nonno che si nutriva a pane e formaggio e l'amica Clara che
essendo ricca doveva per forza essere sulla carrozzina e soprattutto malaticcia.
Traspare pure il discorso che l'idea di libertà supera ogni cosa, anche l'educazione
e la salute. Nessuno si spiega come non si fosse mai ferita o ammalata, sempre
scalza e poco vestita, con quei piedini scalzi anche in pieno inverno. Dogma della
fede.
Nanà: Che dire? bella e ingenua, con i lacrimoni a portata di sguardo pure lei ma
con poteri magici. Attenzione! Una news nelle fila delle eroine vittime.
Charlotte: Ricordo solo la sigla e il fatto che anche lei fosse di lacrima-facile e sfiga
a volontà. Orfana per non destabilizzare noi bambini nel concetto di famiglia
unita.
Annette: ammettiamolo su dai, se non fosse stato per quel povero diavolo di Lucien
ce lo avremmo buttato noi Daniel, l'infame fratellino dalla montagna! Per il resto
un classico lacrime e vittimismo con un finale che tutti immaginiamo, ma che
abbiamo subito fino alla fine.
Lovely Sara: bella storia in cui se non sei orfana, abbandonata non puoi essere
considerata eroina. Tutto sommato mi era piaciuta.
Pollyanna: il gioco della felicità era interessante ma ci inizia fin da allora a quello
che sarebbe stata la nostra vita, subisci in silenzio. Fattela andare bene e sarai
felice.
Milly un giorno dopo l'altro: era la catena che collegava le Vittime con le Sportivone
a oltranza. Anche di lei s'innamoravano tutti, era bionda e bellissima, ma tutti la
trattavano male ed erano gelosi, era orfana, lacrima facile, viveva in villone ma in
più aveva questa ossessione per i cavalli.
Le caste ma non troppo
Georgie: sì, per me lei è la apripista delle caste ma non troppo. Georgie era il
collegamento mancante fra le vittime lacrimose e le Caste ma non troppo. Lei che
si fece scaldare dal corpo caldo del tenero Arthur ma poi scappò con Lowell, andò
a convivere, ma appena si ammalò lo abbandonò al suo destino, si fece Abel, ci
fece un figlio, poi Albel morì.
(Anche qui... prima la madre e poi il fratello ...) e tornò ricca e con prole dal suo
tenero Arthur. Non c'è che dire sapeva il fatto suo.
Kiss me Licia: Ok Marabbio era quel che era ma quante volte dorme a casa di
Mirko? Quanta libertà le lascia il povero Marabbio? Per non parlare di Satomi, già
parliamo di lui? No eh? Kiss me Licia storia mai finita e solo perché Andrea
l'insidioso bambino una volta grande mandò tutti a defecare e con il gatto
Giuliano (dei Negromaro?) andò per la sua strada di viziato e piagnucolone.
Si dice che Justin Bieber si fosse ispirato a lui per entrare in parte con il
personaggio di cantante. E infatti...
Gli intriganti.
Unica nel suo genere femminile che io mi ricordi. Angie girls: dunque mi sono
sempre chiesta come facesse una bimba ad andare dove volesse, essere presa in
considerazione a non andare a scuola e soprattutto non essere mai andata da un
psicologo per quella sua bramosia di intrighi e delitti.
Conad: era la versione maschile di Angie girls. Un po' inverosimile come storia. E
anche un po' saputello e arrogante.
Gli Sportivoni.
Che con i loro entusiasmo ci han fatto credere che lo sport è bello. Unica pecca:
storie d'amore zero. La Pelligrini non deve aver visto molti cartoni di questo filone
d'oro.
Mimì: la lady di ferro della pallavolo, ne ha reclutate più lei nelle palestre che le S.S.
nei lager. Lei al pari dell'amico Holly vinceva la gravità, rimanendo per minuti se
non puntate intere per aria
Mila e Shiro: cugina di Mimì, diciamo che il titolo ci ha fuorviato parecchio e per
tutte le puntate il 90% di noi femminucce speravamo ed aspettavamo un lieto
finale con Shiro che per la cronaca la rifiutò per favorire la sua carriere e non
subire cali di concentrazione, visto che insomma un po' casinista era. I palloni
sembravano missili, non era pallavolo normale la loro sembrava pallavolo per
terroristi o ninja da combattimento.
Hilary: Non c'era filo in casa che non facessi volteggiare inutilmente. Per non
palare di vasi rotti con il bastone della scopa (clavette) e gli strappi muscolari per
le discese a gambe divaricate e i ponti. Sembrava un cartone animato tranquillo in
realtà era un prodotto oscuro di qualche casa farmaceutica per massacrare noi
bambine o ragazzine.
Holly e Benji: io avevo una cotta per Holly ma più per Tom Baker (che mi ricordava
Arthur di Georgie) a parte il fatto che i giocatori mi sembravano tutti dei casi
umani, da Lenders ai finlandesi che si allenavano sulla neve, ai fratelli da circo, al
povero e ricco Julian Ross (e anche l'unico a parte il finlandese Fill che abbia mai
baciato la sua povera sostenitrice) Quanta pena per Patty, che invecchiava accanto
a lui, la vedevi ma lui niente! Solo roba da lavare! Manco fosse suo marito.
Infatti per lui contava solo giocare a pallone e anche lì non era una partita ma una
guerra, con tanto di storie tristi, ricordi, visioni e reduci, la palla più di una volta
ha preso fuoco. Senza considerare campi da lancio che sembravano lande
sterminate, le porte degli avversari non si vedevano mai l'un l'altra. Wow!
Tutti in campo con lotti: Lui ci ha iniziato al golf e i giochini, il cellulare e la Wii
hanno fatto il resto. Il golf è una passione per pochi ma grazie a Lotti ci siamo
sentiti tutti golfisti senza arte né parte ma in grado di vincere!
Prendi il mondo e vai: è stato il cartone cult per me e mio fratello. Anche il manga è
stato bello, lungo, lento, ma sentimentale e aristocratico nel suo genere. Penso che
il Giappone con Touch (il nome originale) abbia creato uno stile elegante e
sportivo, che poi non si è più rivisto. Un capolavoro.
Rocky Joe: Era tutto box e vita da strada.
L'uomo tigre: lui invece univa il ring con i buoni sentimenti. Una storia
strappalacrime di sottofondo per le femminucce e combattimenti sanguinolenti
per i maschietti. Pochi cartoni hanno unito così i maschi e le femmine.
Sampei: io lo odiavo. E voi! No? Innanzitutto la pesca non è uno sport. E praticato
da lui ancora meno, anche solo parlarne mi dà fastidio quindi passiamo oltre! Non
vi dico che odio la pesca a causa sua, ma sicuramente non la amo per merito suo!
Gigi la trottola: Gigi, il basket e le mutandine bianche! Divertente ma per maschietti
molto di più. Il cane lo avrei soppresso.
Le ambigue.
Loro non si capiva che sesso avessero ma cosa volevano sì.
Lady Oscar (almeno a me) ha insegnato la rivoluzione francese e in generale è stata
il precursore della rivoluzione sessuale. Infatti anche lei senza madre, vissuta come
un maschio, rifiuta l'amore e la femminilità se non all'ultimo quando il suo André
perde la vista, prima un occhio poi anche l'altro e infine muore tra le sue braccia.
Adieu. Dopo poco Lady Oscar s'immola pure lei come una Giovanna D'arco. Ma
rimane segretamente innamorata di Maria Antonietta No?? (Un mio grande
dubbio non lo avete avuto pure voi? Ok, solo io.)
Ranma 1/2: Lì era istigare alla pubertà i ragazzi e le ragazze. Già il mercato
annunciava segnali inquietanti di lolitismo e pruriginosi personaggi. Divertente sì,
ma per gli ormoni. Forse perché quando andava in onda noi eravamo già nella
fase "evolutiva" della specie.
Lamù: Un po' geisha e un po' pericolosa, stupida quanto bastava per far ridere e
strizzare l'occhio a un pubblico anche più grandicello. L'ho sempre vista come un
buttare il sasso verso ben altri cartoni per un pubblico di soli adulti. Rimane un
mio pensiero personale.
Kioto dolce Kioto: portinaia casta e pudica, vedova (che non ci stava mai male) e
circondata da un micro cosmo di gente da strada. Praticamente il mio cortile di
casa.
Le maghette.
Erano le più divertenti e allora anche caste, nel cuore di noi bimbe. Sentimenti,
amore, magia. Sono loro che ci hanno fregato di più. Maledette!
Creamy: Odiavi Yu e sopportavi Creamy. Perché lo guardavo? per Toshio! Oh sì.
Anche adesso.
Magica Emy: Un clone di Creamy.
Lulù l'angelo dei fiori: noioso come pochi ma univa il culturale con il vagabondaggio
e qualche sfumatura di sentimento e magia. Sarà che mi ricordo a pelo la sigle e
questo e tutto dire.
E' quasi magia Jhonny: bella storia anche se il triangolo no era un po' azzardata come
ipotesi. Beh insomma lui amava Sabrina, anch'io amavo Sabrina. Lui sopportava
appena Tinetta, io la odiavo! Non ho mai capito il perché di tutte quelle storie
ambigue fra Jhonny-Tinetta-Sabrina finché non mi sono sposata e allora ho dato
ragione a Tinetta!
Ransie la strega: sigla splendida. La storia è carina anche se nel manga si evolve in
un'epopea troppo lunga e poco divertente.
Gli Imbroglioni.
Loro con la scusa della storia strappalacrime, del bel fascino e della destrezza
rubavano, intascavano e finivano sempre ricchi e felici ma onesti nella morale,
perché riuscivano sempre a darti l'apparenza che loro avevano ragione. I politici
dei cartoon in pratica.
Occhi di gatto: Loro ammiccavano, sculettavano, rubavano e ti facevano stare con
l'ansia assieme a Matthew, che povero sciocco non voleva capire che Shila e la
ladra fossero la stessa persona. La trama era bella e forse anche per questo
diventavi ladra pure tu. Io dal giocattolaio sono stata subito sgamata, loro no. Vero
è che mi ripresentai quello stesso giorno con il sacchetto con la refurtiva pronta a
fare un nuovo colpo. Beata fanciullezza e ingenuità.
City Hunter: io lo vedo solo come uno sciupa femmine imbranato. Oggi sarebbe
un acclamato poeta del Twitter.
Lupin: Lupin Era un mito. Margot la odiavo ma sapeva il fatto suo. E i compari
due sagome da Colorado cafè.
Diabolik: era un cult un po' ammiccante come gli altri sopracitati. Un genere
anche per i più grandicelli.
I vagabondi.
Loro non si sapeva perché ma se ne andavano in giro in libertà sfidando qualsiasi
agente atmosferico, impavidi ai più ovvi bisogni biologici.
Conan: Io amavo come amava Lana. Un profondo amore che traspariva in ogni
puntata.
Belle e Sebastian: mai piaciuto e mai capito. Un genere per gli amanti della natura e
dei cani.
I culturali.
Loro t'insegnavano divertendoti erano i bignami preistorici. I precursori di
Wikipedia.
Cuore: Le avventure del libro. Niente da dire. Bel libro, grande sigla, bel cartone.
Pollon: fantastica con la sua polvere di fata, che non è talco ma cos'è? La pusher
mitologica allegrotta, intrigante, maliziosa e divertente! Lei univa anche diversi
generi tipo maghette e vittime. Con lacrima facile, magia e tanto per cambiare, la
sua situazione di orfana di madre! (Ma orfana di padre mai?)
Il piccolo principe: visto poche volte giusto per sapere la storia.
Il tulipano nero: un altro spaccato della Parigi ai tempi della rivoluzione francese.
Anche lì speri bacini e hai combattimenti con spada e coppa.
Siamo fatti così: e beh! Con loro abbiamo capito come funzioniamo! Sì, ma solo
teoricamente! I maschi neanche quello. Se questo cartone animato lo avesse visto
Candy, sarebbe diventata anatomopatologa, oltre che infermiera.
Spero in una prossima versione di siamo fatti così: sentimenti e pensieri. Ma forse
a quello ci pensiero noi femminucce.
I guerrafondai.
Loro combattevano e vagabondavano combattendo. Inutile a dirlo: solo per
maschietti.
Pokerman: non hai un cane o un gatto, non puoi andare a vedere i cavalli, ma puoi
prendere un Pokemon, gli fai capire chi comanda, lo fai diventare un tuo
"figlioletto", lo addestri a combattere e poi puoi fare le tue belle bische a cielo
aperto. Con tanto di palestra per incontri e sfide. E scommesse no? Nessuno ha
mai smentito.
Digimon: Digimon era un versione più robotica e sofisticata di Pokemon.
Tommy e Jerry: ah loro erano il massimo ideale dei piccoli serial killer. Tipo prima
ti nutri di Tom e Jerry e poi vai a fare arancia meccanica da grande. Esagerata?
Forse ma fino a un certo punto! Io comunque tifavo perennemente per Jerry il
gatto! Sarà stata solidarietà tra perdenti!
Willie il coyote: ok, siamo tutti dalla sua parte, odiamo Beep beep come la morte!
Lui ci ha insegnato a non arrenderci! Ad essere astuti e machiavellici, ma anche
un po' sadici! Tanto poi alla fine lui lo sa che fine fa!
Tartaruga Ninja: Il fascino losco delle tartarughe! Io sono dalla parte di Leonardo.
Jeeg Robot: che dire mi fanno schifo nonché paura i Trasmofers, figuriamoci Jeeg.
Appena ho capito che non c'è trippa per love story ho smesso di guardarlo e c'est
la vie.
Ken Shiro: mitico! Lui e la sua sete di giustizia e la sua storia che non ho mai capito
quale fosse. Comunque alla fine il bene vince su tutto come Ken Shiro, anche se
alla fine lui muore. (No?) No, non muore ma sarebbe stato un bellissimo finale.
Gli extra terresti.
Nell'infanzia ci stanno più loro che tutti gli altri qui sopra raccontati.
Memole dolce Memole: piccole storie di buon cuore di fatina. Naturalmente Memole
era un prototipo per femminucce e Jobin per maschietti. Memole era di lacrima
facile, orfana, sfortunata e pasticciona. Un modello per noi bambine.
Jobin: Jobin era tenero ma per maschietti per questo non ne posso parlare più di
tanto tranne ha un finale a lieto fine. E meno male!
Snorkie: gli Snorkie dopo i puffi erano una civiltà acquatica dove il buonismo e i
buoni sentimenti erano amplificatati. In pratica noioso.
I puffi: voglio terminar con loro! 100 puffi blu con puffetta
(Mercenaria. Lo sapete cosa dicono di puffetta vero?) con a capo il grande Puffo
dal capello rosso comunismo. Infatti i puffi come emblema del comunismo, erano
lavoratori, anche se con sfaccettature caratteriali differenti. Si aiutavano, si
volevano bene, si puffano insieme in allegre scorribande. Intanto Il Grande Puffo
con Quattrocchi ... cose losche... Dite che non ho visto il cartone giusto?
Naturalmente scherzo e termino qui senza parlare della Disney (che odio perché
si è data al lato oscuro e non voglio aggiungere altro) la Pixar, la Warner Bros,
Hanna e Barbera o cartoon network e della fantastica Marvel. Ma altri danni altri
racconti.
Buona vita a tutti!