03 25 2012 - Comunità Pastorale
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03 25 2012 - Comunità Pastorale
1 “Noi” SETTIMANALE DELLA COMUNITA’ PASTORALE S. MARTINO e SS. NOME DI MARIA Anno VII, n. 272 - Domenica 25 marzo 2012 - Di Lazzaro Sacerdoti e diacono al servizio della nostra Comunità pastorale: - Don Luigi Badi - Parroco e Responsabile della CP, Residente in S. Martino Via Dei Canzi, 33 - tel. 02/26416283; 02/21598729; cell. 347/2978499 - e-mail: [email protected] - Don Paolo Poli - Vicario della CP e Resp. Oratori - Residente in S. Martino Via Dei Canzi, 28 tel. 02/26924437; cell.347/7699130; e-mail: [email protected] - Don Fabio Fantoni - Residente con incarichi pastorali - Residente in SS. Nome di Maria Via Pitteri, 54 - cell. 349/3945350 - Alberto Lucchetti Cigarini - Diacono permanente, Collaboratore della Cp Sito internet: www. lambrateortica.it Chiesa di S. Martino Domenica delle Palme - 1 aprile, ore 10.15 S. Messa solenne di chiusura della Missione, presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi La conclusione della Missione parrocchiale coinciderà con l’inizio della Settimana Santa, che la nostra Liturgia chiama Autentica, ossia la settimana eminente, la più vera dell’anno. Avremo il privilegio di concludere la Missione ed entrare nella Settimana Santa guidati dal carissimo cardinale Dionigi, nostro Arcivescovo per nove anni. Così ci appare ancor più chiaro il senso dell’evento straordinario che stiamo vivendo e di ogni azione ecclesiale, nonchè del compito del Vescovo: introdurre in modo più intimo nel Mistero di Cristo, che ha al suo vertice la Pasqua. Le letture bibliche di questa V domenica di Quaresima - “Di Lazzaro” - appaiono immediatamente come un preludio della Pasqua di Gesù. Pasqua significa passaggio, attraversamento: le domeniche di Quaresima ci hanno mostrato una serie di passaggi/attraversamnti. Gesù, all’inizio della sua missione pubblica, attraversò il passaggio stretto e arduo della lotta con il Maligno, che voleva distoglierlo dalla via di Dio, accreditandogli una via facile, comoda, fatta di segni di potenza. Egli decise di passare attraverso il limite del suo essere uomo, dell’aver fame e dell’aver sete, dell’essere incompreso, perseguitato, tradito, abbandonato, percosso, ucciso. Volle essere il Servo sofferente, salvare gli uomini attraverso la perdita di sè. La donna di Samaria, incontrando Gesù, passò dalla rassegnazione disperante alla fiducia e alla speranza. I Giudei ostili a Gesù furono invitati da lui a passare da una fede di tradizione - “ereditaria” - a una di scelta, di adesione personale. Infine, il cieco nato passò dalla cecità alla luce che vale assai più di quella degli occhi: la fede. Viceversa, i farisei sprofondarono in tenebre sempre più fitte e oscure, a causa della loro presunzione di poter vedere senza Gesù. ANNO VII, N. 272 - DOMENICA 25 MARZO 2012 - “DI LAZZARO” 2 La prima lettura della Domenica di Lazzaro ci narra il passaggio degli Israeliti attraverso le acque del Mar Rosso. Essi passarono illesi, gli Egiziani - invece - vennero travolti e inghiottiti dalle acque. Fu l’ Esodo, l’uscita, una sorta di nuova nascita, operata dalla potenza misericordiosa di Dio. Anche la nostra vita conosce dei passaggi, degli attraversamenti, dei guadi. Il primo è la nascita, il venire alla luce di questo mondo, passando dal sicuro grembo materno che avvolge e protegge ad una condizione di progressiva autonomia. Si tratta di un travaglio, per la donna come per il suo bambino. E il travaglio psicologico e fisico diventerà, nelle successive età della vita, sempre più un travaglio spirituale, un crogiuolo della libertà. Pensiamo per un momento all’età adolescenziale, alla sofferenza del ragazzo che vuole e deve abbandonare la fanciullezza per entrare nella condizione adulta, ma vorrebbe conservare i vantaggi della fanciullezza. Il passaggio più arduo ed oscuro della vita umana è però quello della malattia e della morte. Quest’ultima rappresenta la più radicale smentita alle attese, alle promesse, ai desideri che la vita suscita fin dai suoi inizi. La morte somiglia al mare che inghiotte nei suoi abissi la vita, cancellando inesorabilmente tutto. Gli ebrei si trovarono di fronte al mare e dovettero coraggiosamente decidere di attraversarlo. Non è consentito eludere, evitare il limite. Occorre, invece, passarci attraverso. Passare attraverso significa lasciare qualche cosa di sicuro - la terra d’Egitto sotto qualunque forma essa si presenti - rischiando, procedendo verso l’ignoto, verso una terra che non si conosce. E’ questo il lato oscuro della morte: sai dove la tua esistenza poggia nel presente, non sai se e dove troverà appoggio nel futuro. Il dialogo centrale del vangelo di oggi tra Marta, sorella del morto, e Gesù verte proprio su questo punto. “Tuo fratello risusciterà!’”, le dice Gesù. E lei, di rimando: “So che risusciterà nell’ultimo giorno”. Marta condivideva una incipiente fede nella risurrezione, maturata gradualmente nel popolo di Dio. Ma di fronte al dolore del presente, al mare della morte che travolge l’esistenza umana, quella fede non appare persuasiva alla coscienza; sembra una di quelle formule apprese mnemonicamente, ma non elaborate dalla persona. Così rischia di essere anche la nostra fede e la nostra attesa della risurrezione. Chissà se vi sarà un oltre, speriamo che vi sia qualcosa...diciamo. Ma Gesù incalzò Marta e sorprende anche la nostra incertezza: “Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà, e chiunque vive e crede in me non morrà in eterno!” Io sono la risurrezione. L’oltre rispetto alla nostra morte, all’attraversamento più drammatico che non è risparmiato ad alcuno, è Lui, Gesù. Che cos’è l’ al di là? E’ Cristo risorto, èl’uomo Gesù di Nazareth assiso alla destra di Dio, ossia per sempre e con tutto il proprio essere in comunione con il Padre. Passare da questa vita all’altra -sconosciuta vita - vuol dire accedere a Cristo, e in Lui al Padre, nella comunione indefettibile dello Spirito. Sarà il compimento del Battesimo: smorti con Cristo e sepolti con lui - al peccato - anche noi risorgeremo e vivremo per sempre. Ma per risorgere, per attraversare illesi le acque del male e della morte, occorre camminare - agire! - in comunione con Lui, camminare fin d’ora nella vita nuova inaugurata dal battesimo. Io sono la vita: sono la risurrezione perchè già oggi, nella vostra esistenza terrena, sono la Vita - ossia la verità, il senso - del cammino di ogni uomo e donna. In me si trova il segreto dell’amare, gioire, sperare, soffrire che approdano alla pienezza. Credi tu questo? Che Gesù sia fin d’ora la vita che vince il male e la morte non è automatico. Gli ebrei attraversarsono il mare sull’asciutto, gli Egiziani furono inghiottiti. Anche noi possiamo attraversare la morte rimanendo incolumi oppure esserne inghiottiti. Se vivi oggi la vita nuova di Cristo e in Cristo risorto non verrai inghiottito, ma passerai alla vita piena e definitiva. Credi tu questo? don Luigi “NOI” - SETTIMANALE DELLA CP S. MARTINO E SS. NOME DI MARIA IN MILANO 3 Domenica “Delle Palme” - 1 aprile 9.00 - Santuario: 9.45 - Santuario: S. Messa Supplica alla Madonna delle Grazie presieduta da S. Em.za il Cardinale Dionigi Tettamanzi 10.15 - S. Martino: S. Messa solenne con mandato missionario alla Comunità, presieduta da S. Em. za il Cardinale Dionigi Tettamanzi preceduta da Benedizione delle palme e degli olivi e Processione 11.15 -SS. Nome di Maria: 12.45 - Oratorio S. Luigi: 18.00 - SS. Nome di Maria: 18.00 - S. Martino: S. Messa Pranzo in condivisione e saluto ai Missionari (ragazzi, adolescenti, adulti; iscrizioni entro il 29 marzo) S. Messa S. Messa In S. Martino è sospesa la S. Messa delle 11.30. Festa della Divina Misericordia Domenica 15 aprile 2012 nella Chiesa di SS. Nome di Maria Programma della Giornata ore 14,30: Accoglienza; ore 15,00: Ora di Misericordia e Adorazione eucaristica; Confessioni ore 16,15: Meditazione di Don Luigi Badi sulla Misericordia ore 17,00: Benedizioni delle immagini di Gesù misericordioso ore 18,00: Santa Messa solenne Si ricorda che la Novena in preparazione sarà in SS. Nome di Maria (prima della Messa delle 18,00) e che è possibile ottenere, alle condizioni stabilite dalla Chiesa, l’Indulgenza plenaria. Sarà infine possibile segnalare agli incaricati la personale intenzione di preghiera (per i defunti o per i vivi) da menzionare nella Messa. ANNO VII, N. 272 - DOMENICA 25 MARZO 2012 - “DI LAZZARO” 4 Triduo pasquale 2012 Pubblichiamo il Calendario delle Celebrazioni Liturgiche del S. Triduo pasquale. La nostra Comunità vivrà in quei giorni il cuore della propria esperienza di fede e di comunione fraterna, fondamento dello slancio evangelizzatore e missionario. GIOVEDÌ SANTO 5 APRILE, “LÌ AMÒ SINO ALLA FINE” 7,30 in Santuario: Liturgia della Parola 9,30 in S. Martino: Ritiro spirituale per i ragazzi e gli adolescenti (fino alle ore 18,15) 17,00 in S. Martino: S. Messa “Nella Cena del Signore” 18.15 -19 ,00 in S. Martino: Confessioni 17,00 -18,30 in SS. Nome di Maria: Confessioni 21.00 in SS. Nome di Maria: S. Messa “Nella Cena del Signore” VENERDÌ SANTO 6 APRILE - “QUANDO SARÒ ELEVATO DA TERRA ATTIRERÒ TUTTI A ME” 7.30 in Santuario: Liturgia della Parola 15.00 in S. Martino: Celebrazione della Passione di N. S. Gesù Cristo 16,30 - 19,00 in S. Martino: Confessioni 16,30 -18,30 in SS. Nome di Maria: Confessioni 21,00 in SS. Nome di Maria: Celebrazione della Deposizione di N. S. Gesù Cristo A seguire in SS. Nome di Maria: Adorazione fino alle ore 7,30 di sabato 7 aprile SABATO SANTO 7 APRILE - “AVE VERUM CORPUS!” 9,00 in SS. Nome di Maria: Liturgia della Parola 10,00-12,00 e 15,00-18,30 in S. Martino e in SS. Nome di Maria: Confessioni 21.00 in S. Martino: Veglia pasquale DOMENICA 8 APRILE, PASQUA DI RISURREZIONE - “NON É QUI, É RISORTO!” SS. Messe in S. Martino, in SS. Nome di Maria e in Santuario secondo l’orario festivo “NOI” - SETTIMANALE DELLA CP S. MARTINO E SS. NOME DI MARIA IN MILANO