“..non c`ero e non conosco cosa accadde… diffido dalla storia
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“..non c`ero e non conosco cosa accadde… diffido dalla storia
“..non c’ero e non conosco cosa accadde… diffido dalla storia ufficiale non ci vedo mai riferimenti alla gente comune. Ho viaggiato per il mondo, senza tregua senza sosta, per lunghi anni. E quello che porto nel cuore non sono personaggi ma persone, gente comune e il loro quotidiano. Ogni loro racconto per me è un piccolo grande tesoro, di un valore inestimabile. Non c’ero e non conosco cosa accadde… ma so che oggi vivo un presente da uomo libero. E questo mi basta per credere che oggi sia un giorno speciale” Anton Vanligt Buongiorno a tutti, grazie all'Anpi per avermi data l'opportunità di partecipare a questa così importante e significativa ricorrenza qui a Loreto dove Vitto' ha vissuto i primi anni della sua infanzia. Ne sono onorata e commossa. Ringranzio anche a nome della segreteria della CGIL che come è noto e consolidato condivide con l'Anpi, da sempre, tutti i valori di libertà, di eguaglianza, di rispetto dei diritti e di solidarietà. Ho voluto iniziare con queste parole le più appropriate credo per ricordare insieme un uomo, un ragazzo, un eroe. Non c'ero e non conosco cosa accadde, ma conosco il presente, conosco l'eredità che uomini e donne come Vittò, militante esemplare e autorevole, partigiano più popolare tra i giovani della sinistra extra-parlamentare sanremese, mi hanno lasciato. Questi giovani lottarono per la nostra libertà, e se noi oggi ci troviamo a difenderla quella libertà, non a doverla conquistare da zero, lo dobbiamo a loro. Mai come oggi è chiaro che questa libertà non è un diritto acquisto per sempre, ma abbiamo il compito e il dovere, non solo morale, di difendere la democrazia e la sovranità dello stato per non perdere mai più la nostra indipendenza di pensiero e di azione. Oggi è un giorno importante non solo perché ricordiamo il valore, ma anche perché questo uomo sia sempre da esempio per noi e per i nostri giovani. Il mio pensiero va proprio a loro alle nuove generazioni, smarrite e disorientante, per altrui responsabilità, lasciate sole a dover affrontare un periodo di crisi non solo economico ma di valori, di giustizia, di libertà, una crisi profonda che ha origine dall'anacronismo di quegli stessi paradigmi che hanno finora guidato il nostro modello di sviluppo. I nostri giovani devono trovare la stessa spinta di riscatto umano, quella spinta che fece diventare forze storiche attive uomini come Vittò, quella spinta che non li ha fatti mai desistere da un sogno che si chiama Italia. I nostri giovani possono oggi voltarsi indietro e nel passato trovare il coraggio, la forza la determinazione che il periodo richiede. C'è stata un Italia di cui andare fieri, ci sono stati uomini e donne che per anni hanno lottato sempre e a voi giovani dico non mollate mai, voltatevi indietro per ricercare il coraggio e guardate avanti per prendervi e riprendervi quello che vi appartiene, la vostra vita e i vostri sogni. Resistere e esistere oggi non basta più, il semplice esistere non è più sufficiente, esistere ha senso solamente se lottiamo ancora per avere un futuro, magari un futuro migliore, se non ci arrendiamo, se continuiamo a volere fortemente un paese libero. Non basta più vivere di eredità oggi non possiamo e non vogliamo rimanere a guardare mentre qualcuno mina il nostro e il vostro futuro, noi oggi fieri di questa storia, fieri di questi uomini dobbiamo vivere e reagire. Possiamo e dobbiamo essere attori coraggiosi e non spettatori di questo momento. E in questo momento vorrei ricordare proprio le migliaia di giovani nelle piazze di Madrid e di Atene che urlano per la loro libertà e per il loro futuro perché loro stanno pagando un prezzo che a mio avviso è altissimo. La resistenza ci ha consegnato le nostre istituzioni libere democratiche e repubblicane noi dobbiamo riaffermare la loro dignità, la nostra è responsabilità civile liberarle da coloro che con comportamenti vergognosi rischiano di delegittimarle. Le nostre istituzioni devono tornare a rappresentare questo popolo e questa storia devono tornare a brillare di democrazia perché non sia mai vano il sacrificio di coloro che morirono per renderci liberi e democratici. Noi siamo italiani e apparteniamo all'Italia, e dobbiamo riprenderci quello che è nostro la libertà civile. Si può e si deve ancora sperare in un futuro migliore, perchè il futuro nessuno pùò toglierlo e nessuno può portarci via la nostra storia. Fino a quando ci saranno giornate come queste il passato non sarà passato, ma sarà il nostro punto di partenza per risalire, la nostra leva, il nostro coraggio il nostro domani. E chiudo con le parole di Calvino: Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano. <Italo Calvino> Ho letto con piacere il libro scritto da Romano Lupi con la prefazione di Antonio Gibelli e consiglio a tutti i presenti una buona e riflessiva lettura. Questo libro contiene bellissime foto di Vitto' con Gino Napolitano ed Alessandro Natta, due meravigliose persone che mi mancano, ci mancano. Grazie a tutti. Viva la resistenza, viva la Repubblica, viva l'Italia. (Costanza Florimonte, Responsabile Confederale CGIL Arma-Taggia-Valle Argentina)