Giornalino dorato

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Giornalino dorato
H aggeli@a
La notizia
L i c e o C l a s s i c o “A . M o r o ”
Dalla carta al digitale: Ebook o libro cartaceo? È difficile, al giorno d’oggi, rimanere al passo con la tecnologia, in continua evoluzione anche per quanto riguarda gli stru‐
menti di lettura. C’è infat‐
ti chi ormai preferisce il calore dello schermo piat‐
to di un ebook al profumo di carta e di inchiostro di un buon libro. Il cosiddet‐
to ebook,o, in italiano, libro digitale o e‐libro, è un dispositivo di lettura elettronico , che sta favo‐
rendo la diffusione di libri digitali, i quali stanno qua‐
si soppiantando i libri di BUON
carta. I libri digitali, di fatto, sono di gran lunga più economici di quelli stampati , occupano me‐
no spazio , non prendono polvere sugli scaffali. Ma c’è ancora chi preferisce i libri tradizionali: un buon libro è un amico che tie‐
ne compagnia prima di addormentarsi accompa‐
gna nei viaggi, distrae dal‐
la calura estiva sotto l’om‐
brellone; molti preferisco‐
no sfogliare pagine vere, che muovere il dito su uno schermo liscio. È diffi‐
cile stabilire quale dei due NATALE
Buon Natale a tutti i bambini, ai più fortunati, a chi non è
mai nato,a chi soffre negli ospedali, a chi ha problemi familiari;
Buon Natale a tutti quelli che
non hanno un tetto,a chi il fango
ha distrutto ogni cosa, a chi ha
perso tutto nel terremoto;
Buon Natale a chi vive con una
misera pensione, a chi è rimasto
sia il migliore: entrambi hanno le proprie caratte‐
ristiche e vantaggi. Fatto sta che leggere, è sempre piacevole e utile in tutte le sue forme. Anche la scuola sta rivolu‐
zionando il metodo di stu‐
dio:la carta ha il suo peso e costo. Così ,a partire da quest’anno scolastico il Ministero dell’Istruzio‐
ne,ha aperto la strada a una trasformazione dei testi nella forma ebook Anno 1, Numero 1
Data 21-12-2012
La gioia, questa emozione che dura un
istante,non è qualcosa che si possiede,
ma qualcosa che si sente e tenerla per sé,
senza condividerla con altri, la rende
malinconica. E’ una scintilla che diventa
fiamma, quando gli amici gioiscono con
noi. L’amicizia non è forse condividere
le emozioni, gli stati d’animo con chi ci
comprende? Lasciamo che i nostri amici
vengano contagiati dalla nostra gioia e
avremo l’illusione di farla durare più a
lungo. D’altra parte, se siamo tormentati
dal dolore, ricorriamo agli amici per
alleviare la sofferenza e , anche se essi
non possono rendere più sopportabili le
nostre pene, almeno riescono a distrarci.
Alessia Guaragna I N.O.
Erica Cassano I N.O. Sommario:
Articoli
1
Articoli
2
2
Articoli
3
Recensioni
3
Articoli
4
Articoli
4
A...
senza lavoro, a chi è in cassa
integrazione;Buon Natale a chi è
diverso da noi ma dentro il cuore sa amare lo stesso,a chi è
rinchiuso in una prigione a chi
se n’è andato e non è più tornato;Buon Natale a chi è generoso
a chi è onesto e paga le tasse.
Buon Natale a tutte le religioni ,a chi sa amare e a chi sa
perdonare. Per questo auguriamo con tutto il cuore Buon Natale ad un mondo migliore.
GIANLUCA GUIDA MARIA
MORRONE ADELINA SIANI CLASSE III C - SCUOLA
MEDIA A. FULCO - TORTORA
Pagina 2
CELLULARMANIA:Cellulari…Dipendenza !
Come avviene ormai in quasi tutti i Paesi europei,
anche in Italia l’uso del cellulare a scuola è vietato.
Lo ha disposto il Ministro dell’istruzione con la
direttiva del 15 marzo 2007. Ma,come dimostra la
cronaca,questa è una delle regole meno rispettate
dagli studenti:tanto che la preside dell'Istituto
Buzzati di Milano si è vista costretta a vietare il
telefonino a scuola " anche se spento e chiuso nella
tasca più nascosta dello zaino."Il divieto di utilizzo
del cellulare durante le ore di lezione risponde ad
una generale norma di correttezza, di rispetto verso
l’insegnante, l’uso di esso e di altri dispositivi
elettronici oltre a rappresentare un elemento di
distrazione, è in antitesi con il processo di apprendimento .Perchè allora non rinunciarvi? Verso il
cellulare si è sviluppata una vera e propria dipen-
denza, il telefonino diventa spesso un mezzo per
la gestione delle relazioni interpersonali, delle
proprie emozioni, stati di solitudine.
L’uso eccessivo del telefonino può provocare stati
di stress e di ansia ; “la sindrome da disconnessione”,“la sindrome da blackberry”,“la dipendenza
dal social network” sono possibili rischi. Come le
altre dipendenze anche quella da telefonino si
manifesta maggiormente in individui con bassa
autostima, difficoltà sociali, ansia diffusa, eccessiva sensibilità, pensieri ossessivi e comportamenti
compulsivi( casi di cyberbullismo,fotografare i
compagni e postarli su Facebook per prenderli in
giro).Come per ogni strumento del progresso l'uomo deve rimanere soggetto,protagonista e deve
avere la capacità di gestire le innovazioni tecnolo-
giche senza lasciarsene condizionare o distruggere
Emma Giada Colacino I N.O.
Un tuffo nel passato per immergerci nel presente
Praia: conferenza sulle influenze del greco nelle nostre parlate locali
Il 5 novembre gli alunni del Liceo Classico “A.
Moro” di Praia a Mare si sono recati preso l’aula
consiliare del comune Tirrenico, per prendere
parte ad una conferenza-dibattito sulle influenze
linguistiche greche nei dialetti dell’Italia Meridionale. Protagonista dell’incontro è stata la dottoressa Giuseppina Silvestri, giovane glottologa dell’Università di Pisa, nonché ex alunna del ginnasio di
Praia. La linguista, originaria di Verbicaro, in un
primo momento ha illustrato le comuni origini
delle lingue dell’area Indo-Europea, spiegando
così, le affinità esistenti tra idiomi diversi ma
parlati in territori molto distanti fra loro. In segui-
to, la dottoressa ha esposto i fenomeni che determinano i mutamenti delle lingue, risalendo così
non solo all’origine, ma anche all’etimologia di
molti vocaboli dialettali che scopriamo essere
grecofoni e grecogeni. Non sono mancati, inoltre,
riferimenti ad altre lingue antiche come il Gotico,
il Sanscrito, l’Ebraico e la lingua dei nostri padri,
il Latino.
Al termine
della discussione delle tematiche sopra citate,
alcuni alunni, particolarmente incuriositi ed affascinati, hanno posto alla studiosa dei quesiti di
approfondimento sui fenomeni fonetici studiati
che, stando all’ipotesi comprovata avanzata dalla
Silvestri, hanno lasciato traccia di sé nei nostri
vernacoli.
Elogi all’operato della glottologa da parte dei suoi
ex professori e lunghe manifestazioni di plauso
tributate dagli studenti, hanno suggellato la chiusura di questo incontro. Il dibattito ci ha permesso di
riscoprire dei “lessemi” presenti nelle varie parlate
locali, risorsa spesso trascurata che andrebbe adeguatamente tutelata e valorizzata.
verso sinistra e dall’alto verso il basso, ma esistono manga con la lettura da sinistra verso destra
come quelli . Per disegnare un manga vengono
utilizzati degli appositi strumenti e come pennini ,retini e altri attrezzi. Un’altra cosa tipica di
questo fumetto è che possiede solo due colori: il
bianco e il nero e soltanto grazie a questi due
colori i mangaka(chi disegna i manga )riescono a
disegnare interi paesaggi in modo dettagliato.
Questi fumetti si suddividono in varie categorie
che variano a seconda del pubblico a cui è indirizzato. Esistono gli Shōjo che sono manga per ragazze i cui temi sono l’amore e i problemi adolescen-
ziali, ci sono anche gli Shōnen che sono i manga
per i ragazzi e temi pricipali sono l’avventura e
l’azione e hanno un disegno più grezzo rispetto
agli Shōjo. Infine ci sono i Seinen che sono i
manga per adulti e trattano argomenti sono seri o
psicologici e il tipo di disegno è molto più raffinato e maturo.
Domenicantonio Papalia II N.O.
I Manga
Il termine manga significa in giapponese
“immagini libere” e viene usato in Giappone per
indicare tutti i tipi di fumetti anche quelli stranieri,
per i giapponesi un fumetto italiano e uno coreano
sono entrambi manga.
Invece negli altri stati i manga sono soltanto fumetti giapponesi.
La caratteristica principale dei manga e che si
leggono al contrario rispetto ai fumetti occidentali
e quindi la rilegatura si troverà alla destra del
lettore. Anche le vignette si leggono da destra
Stefano Montesano II N.O.
Anno 1, Numero 1
Pagina 3
LA MALA VITA
La Mala Vita: Nino Maressa e Flavia Piccinni.L’uno maresciallo del ROS Calabria, la seconda
giornalista. Un duo formidabile e avvincente. Uno
di quei libri che “una pagina tira l’altra”.La
‘Ndrangheta hanno provato in tanti a raccontarla,
ma mai prima d’ora chi l’ha combattuta in primo
piano. Il nocciolo di questo libro -che parte dall’arresto del boss dei boss G.Morabito fino alle
indagini sulla strage di Duisburg- sta in una telefonata tra l’omonima ‘ndrina nel quale troviamo
alcuni punti interrogativi che ci riportano al solito
dubbio: accordi Stato-Mafia? Anni e anni, uomini
e uomini ma la Calabria, lo Stato non parla, l’Italia
è muta.Se pur rivestito d’un’immagine saettante
non sarà tale libro a rivelare le indiscrezioni.Un
vecchio detto recita “Il silenzio è d’oro”. Mai detto
fu più appropriato per la cultura mafiosa dell’omertà. . È a questa ‘legge’ che i mafiosi si sono
sempre attenuti nella vita sociale e soprattutto nei
processi. La stessa alla quale, purtroppo, si attengono, inconsapevolmente anche i cittadini perché
quelli della malavita siamo noi, che ci svegliamo
la mattina, e scegliamo il silenzio. La ragione che
alimenta l’omertà è la paura, e quest’ultima a sua
volta è data forse da uno stato che non c'è, che non
c'era un tempo, e che non c'è nemmeno oggi a
garantire loro giustizia e protezione. Conosci quindi i luoghi dove vivi? E la gente che ti siede vicino? Credi di vivere in un tipo di luogo, ma un dì
apri gli occhi e conosci realtà che tutti, vergognosamente, preferiscono tenerti .nascoste chiudendo
gli occhi e sottomettendosi. E nel silenzio, silen-
ziosamente si abbandonano…credendolo capace
di garantire sicurezza. Ma è solo silenzio.
Martina Laino I N.O.
Recensione al libro “Il viaggio de lla strega bambina” di Celia Rees
Il romanzo “Il viaggio della strega bambina” è scritto
dove incontra nuove persone e spera di trovare una nuova
sotto forma di diario e ricostruito sulla base di documenti
casa, un luogo dove essere una persona nuova. Scopre
chiamati “le carte di Mary”. Le carte sono state ritrovate
però che non è facile fuggire e presto cade vittima di
all’interno di una trapunta e le date sono ipotetiche, e
superstizioni e sospetti che potrebbero farle subire lo
basate sui riferimenti presenti nel testo. La storia,che
stesso fato di sua nonna. Mary è decisa a non farsi calpe-
viene fuori dai manoscritti, appare forte ed emozionante,
stare, torturare e uccidere per un crimine immaginario
raccontata da una bambina, Mary, nipote di Alice Nuttal,
come la stregoneria. Uno sguardo femminile sul mondo,
accusata di stregoneria. Quando la nonna viene condanna-
una storia narrata come una ripresa cinematografica. E'
ta a morte, per sottrarsi allo stesso destino, Mary decide di
facile immedesimarsi in Mary, essere coinvolti nella sua
fuggire. Le rimangono solamente un baule di abiti e un
avventura, partecipare al suo viaggio.
biglietto per il “Nuovo Mondo”.
Mary che affronta la sua crescita.
Il viaggio della strega bambina è un libro di facile lettura,
decisamente appassionante.
Michela Giannotti I N.O.
La trama è avvincente e dal ritmo incalzante, sviluppata
Quello che emerge dal romanzo, è il coraggio di Mary che
durante tutta la narrazione, dove non mancano i colpi di
la spinge a ricominciare la propria vita in un altro posto,
scena e le attese, insieme alle esperienze dell'adolescente
“Bianca come il latte, rossa come il sangue”
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli
amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in
perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola
sono uno strazio, i professori "una specie protetta che
speri si estingua definitivamente". . Quando nella sua
classe arriva il nuovo professore di storia e filosofia, Leo
si prepara al suo attacco. Ma basta poco per fargli capire
che questo giovane insegnante è diverso: una luce gli
brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno.
Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che
lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che
nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco.
Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del
sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un
sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora
non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come
tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la
sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice
è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco
che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di
sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non
possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande. Bianca come il latte, rossa come il sangue non è solo un romanzo di formazione, non è solo il
racconto di un anno di scuola, è un testo coraggioso che,
attraverso il monologo di Leo , ora scanzonato e brillante,
ora più intimo e tormentato , racconta cosa succede nel
momento in cui nella vita di un adolescente fanno irruzione la sofferenza e lo sgomento, e il mondo degli adulti
sembra non aver nulla da dire.
Noemi Surace
1 N.O.
Frammenti poetici
Un compagno è come i petali di rosa
che si staccano dalla corollae cadono
lentamente con il vento soffice. Francesco
Basuino Scuola Media Amedeo Fulco
Un amico scherza e gioca insieme a te,
un amico è come un arcobaleno che splende nel cielo.
Mario Papa
Scuola Media “Amedeo Fulco”
Quando guardo il cielo all’alba,
vedo la luna che sorride al sole.
I I I C Scuol a Medi a “Amedeo Ful co”
Gli adolescenti d’oggi sempre più frequentemente trasgrediscono le regole facendo le
cose che gli adulti proibiscono. Questo li fa
sentire più grandi, liberi da imposizioni, ma
inconsapevoli delle conseguenze. La scuola
ha un ruolo molto importante nella formazione e nell’educazione dei giovani per questo la Media “Fulco” il 20/11/2012 ha organizzato un incontro, nella sala mensa della
Scuola, con gli esperti, invitando il comandante dei Carabinieri del nucleo di Scalea,
per una conferenza sulla legalità. Di fronte
ad una platea di ragazzi attenti e curiosi, il
capitano Vincenzo Falce ha illustrato prima
le norme più importanti del Codice della
strada che bisogna osservare, dal momento
che molti di noi, quattordicenni, si accingeranno tra poco alla guida del motorino: indossare il casco, pagare l’assicurazione, non
guidare in stato di ebbrezza, non far uso del
cellulare alla guida, rispettare i segnali. Ha
quindi sottolineato che le regole vanno osservate non per il timore di prendere una multa,
21 Dicembre 2012:
fine del mondo o inizio di una nuova era?
“Il sole si spegnerà, i vulcani erutteranno, i terremoti distruggeranno la terra, tra
la gente scoppierà il panico”. La fine del mondo è uno degli eventi che ha da
sempre scatenato la fantasia degli uomini. Da Bernardo di Turingia, che fissava
la scomparsa della Terra nell’ultimo giorno dell’anno 992, a Nostradamus,
astrologo del XVI secolo, che prevedeva la distruzione della specie umana per il
1732, fino alla più recente profezia dei Maya secondo la quale il 21 dicembre
2012 dovrebbe verificarsi un evento di dimensioni planetarie che avrebbe come
conseguenza o una profonda trasformazione spirituale dell’umanità, un periodo
di pace globale, oppure la fine del mondo. I Maya, popolo di astronomi, legavano l’evento alla fine di un ciclo del loro calendario e l’inizio di uno nuovo. Ed
ancora hanno avuto il loro momento di successo le varie profezie di Gioacchino da Fiore o di papa Innocenzo III. Per non parlare dei tanti libri pubblicati
sull’argomento o dei film spettacolari sul disastro globale. E per chi non vuole
arrendersi all’apocalisse, oggi Internet offre kit di sopravvivenza dotati di sistemi di comunicazione, medicinali, maschere antigas, tuta antibatterica, provviste
per 24 mesi. Oppure aziende specializzate sono pronte ad esaudire le richieste di
bunker hi-tech dotati di ogni comfort e per ogni esigenza, veri e propri rifugi a
cinque stelle. Insomma, fine del mondo o no, non c’è motivo di preoccuparsi: il
mercato globale ha la risposta giusta alla paura planetaria!
MARTINA LIMONGI VINCENZO BARBERO
Media A.Fulco - Tortora
ma soprattutto per evitare danni gravi alla
nostra incolumità e a quella degli altri. Poi ha
parlato di azioni illegali e delle loro conseguenze. Sono sempre più numerosi i minorenni che commettono reati che, se gravi,
possono portare al carcere minorile, un istituto di rieducazione per i giovani
dai 14 ai 18anni. A questo punto sono intervenuti alcuni ragazzi, ponendo varie domande: sul corretto uso del casco, sul conseguimento del patentino, sul reato delle falsificazioni dei marchi sui prodotti, sulla fedina
penale.
Conclusosi il dibattito, noi ragazzi siamo
rimasti con le nostre riflessioni. L’incontro è
stato molto interessante e ci ha chiarito tante
cose che non sapevamo, ma ci ha fatto anche
capire l’importanza dell’osservanza delle
regole. E’ rassicurante sapere che l’Italia è al
penultimo posto in Europa per criminalità
minorile, tuttavia noi giovani dobbiamo essere più responsabili e consapevoli delle nostre
azioni.
classe III C Scuola
Faviere Giada, Martina Limongi,
Miriam Prestia
CLASSE III C - SCUOLA MEDIA A.FULCO TORTORA