Portals/0/CORSO ISTRUTTORI 2014-15
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qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq CORSO ISTRUTTORI 2014-2015 wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui Appunti dalle lezioni del M° Bao Lan opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmrtyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas dfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklz xcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnm qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty 16/05/2015 Segreteria Tecnica asd Viet Tai Chi Italia SOMMARIO SOMMARIO ................................................................................................................ 3 Lezione 2 .................................................................................................................... 5 Silenzio e parole ..................................................................................................... 5 Dai Lao.................................................................................................................... 5 Loi Ho ..................................................................................................................... 6 Lezione 3 .................................................................................................................... 7 TIEN THIEN BAT KHI ............................................................................................... 7 Lezione 4 .................................................................................................................... 9 La respirazione ....................................................................................................... 9 Luc Dieu................................................................................................................ 10 Khiem Long .......................................................................................................... 10 Lezione 5 .................................................................................................................. 11 Le 4 respirazioni ................................................................................................... 11 Van Ba .................................................................................................................. 12 Lezione 6 .................................................................................................................. 14 Le arti marziali...................................................................................................... 14 Lezione 7 .................................................................................................................. 16 Lo Yin-Yang del Tao e la Via ................................................................................. 16 Lezione 8 .................................................................................................................. 18 LE FORME DEL VIET TAI CHI ................................................................................. 18 BAT MA TAN......................................................................................................... 19 Lezione 11 ................................................................................................................ 21 La spada ............................................................................................................... 21 Lezione 12 ................................................................................................................ 24 Truong Mien......................................................................................................... 24 LOI HO .................................................................................................................. 27 BAT MA TAN......................................................................................................... 28 Lezione 13 ................................................................................................................ 29 L’IMPORTANZA DELLE POSIZIONI NEL VTC .......................................................... 29 KHIEM LONG ........................................................................................................ 30 VAN BA ................................................................................................................. 31 Lezione 14 ................................................................................................................ 33 RIPASSO E CONSIGLI SULLE FORME D’ESAME ................................................... 33 Lezione 15 ............................................................................................................... 36 TRUONG MIEN .................................................................................................... 36 Lezione 2 Silenzio e parole L’allenamento nel VTC è un linguaggio silenzioso. Con lo sguardo e il silenzio si riesce ugualmente a condizionare l’energia perché fra energie vi è comunicazione. Si osserva da soli quello che si deve fare, non bisogna spiegare troppo agli allievi, essi si abitueranno nelle successive ripetizioni di una tecnica a trovare la correttezza dell’esecuzione. Con le parole ci vuole troppo tempo, tuttavia gli occidentali vogliono saper subito com’è ad esempio una lezione di Tai Chi; meglio fare un allenamento di prova poiché non si diffonde l’energia con una semplice spiegazione, ma la si deve percepire dentro di noi. Nel vedere i movimenti lenti in chi lo pratica, ci si chiede cosa si sente. Devi metterti con loro a provare e allora capisci cosa fanno. Le energie si mettono in comunicazione. Nel VTC non bisogna parlare. E’ ascoltare una linea energetica verso la perfezione dalla quale siamo tutti lontani. Non importa se nel praticare il Tai Chi sbagliamo alcuni movimenti, verso la perfezione siamo tutti dei principianti. Quando osserviamo un gruppo di farfalle, esse sembrano tutte brave a volare anche se una farfalla ad esempio ha una macchia o un’imperfezione ( come succede a noi con i nostri complessi). Dal di fuori il maestro vede tutto bello e armonioso perché coglie l’insieme. La bellezza del VTC è l’energia che si vede in quello che si trasmette. Non dobbiamo confrontarci con chi è molo bravo, ma dobbiamo vivere il nostro percorso interiore. Dai Lao E’ una forma bellissima, molto energetica. Alcuni dicono “ Maestro, quando faccio questa forma sento caldo e formicolio alle mani”. Una ragazza ha persino pianto quando ha sentito la sensazione di calore e ha percepito l’energia. Questa forma riesce ad unire la stimolazione e la meditazione, aspetti non sempre così evidenti nelle varie forme del VTC. La stimolazione è la cosa più evidente, più immediata nella scoperta dell’energia. Come l’uomo ha scoperto ’energia? Toccando alcune parti del corpo, ad esempio : se non ricordo una cosa batto la testa; se ho dolore al braccio strofino nel punto dolente, se un bambino piange, si tranquillizza con le carezze della mamma. Attraverso la stimolazione è come se l’uomo avesse scoperto un meccanismo di autodifesa dentro di lui che appartiene non solo all’uomo, ma anche agli animali ( quest’ultimi leccano i loro cuccioli per guarirli). La trasmissione dell’energia tra uomo e uomo avviene attraverso il massaggio. Quindi le forme più antiche di Qi Kung sono forme di stimolazione, come ad esempio battersi il petto e le cosce inspirando ed espirando. Nella Dai Lao ci sono le stimolazioni che si uniscono al pensiero e alla meditazione. Che differenza c’è tra VTC e uno sport ? Ciò che differenzia è l’intenzione perché a volte gli esercizi sono simili, come quello del nostro “la pazienza dell’elefante bianco”… Si deve avere la consapevolezza, ad esempio, eseguendolo che si va a stimolare la milza. Se noi guardiamo le stelle, non riconosciamo le costellazioni perchè nessuno ce lo insegna. Fare le cose con intenzione è importante. Se noi guardiamo le persone fare Tai Chi è facile copiare i loro movimenti ma non riusciamo a vedere la loro energia perché nessuno ci spiega come essa scorre nei meridiani all’interno del corpo. Bisogna avere determinazione energetica nei gesti del Tai Chi, saper andare oltre per vivere il gesto. Loi Ho Troviamo vari animali : il serpente, il leopardo, l’orso, il drago, la tigre. Sono tutti animali che la tigre deve incontrare prima di ritrovare se stessa perché nella vita dobbiamo imparare anche ad assumere la parte migliore di questi animali per completare il nostro essere. Non siamo nati campioni, ma siamo nati con alcuni pregi e ogni persona ha i propri. Se nella nostra formazione impariamo ad inglobare anche i pregi, gli aspetti positivi e le bravure degli altri avremo qualcosa in più : ecco perché la tigre è il re della foresta. Il serpente è simbolo della flessibilità, il leopardo della velocità, l’orso della stabilità, il drago della potenza, la tigre racchiude tutte le loro caratteristiche. La tigre ha gli artigli come altri animali del VTC, ma non si vedono. E’ più importante mostrare gli artigli che usarli. Gli animali di solito li nascondono perché, ad esempio, la tigre se camminasse con gli artigli in fuori li consumerebbe subito. Li tira fuori quando è il momento: è importante capire quando si devono tirare fuori anche nell’esecuzione della forma. Si aprono nell’attacco, quando colpiscono e si chiudono alla fine. Nel drago gli artigli ci sono all’andata, nella tigre ci sono nel ritorno. Il drago è espressione di determinazione e potenza. Che differenza c’è tra loro? La forza c’è quando si vince su se stessi. La potenza c’è quando si vince sugli altri. Essere forti per essere utili a se stessi, non per imporsi sugli altri, altrimenti sarebbe prepotenza. Chi domina con il terrore non sempre riesce ad ottenere il risultato a lungo. Essere tigre è convivere con gli altri animali della foresta, non mostrarsi superiori agli altri, ma essere determinati verso se stessi. Questo vuol dire essere tigri. Lezione 3 TIEN THIEN BAT KHI In tutte le forme del VTC è nascosto un segreto che riguarda l’energia. Questo quyen è una forma molto energetica, le tecniche sono visive anche se non sono facili da osservare. Qual è la cosa essenziale nella tecnica di respirazione? Perché Qi Kung vuol dire tecnica di respirazione. Cosa centra la respirazione con l’energia? In realtà la tecnica energetica non si vede ma il respiro si sente. E’ tramite il respiro che si allena l’energia. E perché non con la mente? Perché la mente non è controllabile. Alcuni monaci possono allenare l’energia solo con la mente, ad occhi chiusi riescono a non pensare a niente e persino a sconfiggere la malattia. Ma per noi semplici praticanti non è facile. Il Qi Kung è un insieme di tecniche che porta beneficio perché dal non respirare bene al respirare in modo corretto vi è differenza. Tutte le persone nascono e respirano ma non sanno utilizzare le tecniche di respirazione per migliorare la propria energia interna. Per l’appunto Qi kung vuol dire tecnica di respiro. Ci sono tantissime scuole di pensiero al riguardo, ma due sono i punti fondamentali O INSPIRI DENTRO L’ ARIA O ESPIRI FUORI L’ARIA. Quali movimenti li caratterizzano? Tutte le scuole di pensiero hanno un punto in comune: nella fase attiva bisogna scaricare l’energia, ossia bisogna buttare fuori l’aria e non inspirare. Analizziamo i GESTI. Le braccia si aprono nella fase inspiratoria perchè il polmone si dilata e il diaframma si abbassa ; si chiudono nella fase espiratoria. Quindi i principi fondamentali sono: quando le braccia si alzano si introduce l’aria, quando si abbassano si manda fuori l’aria. Quando si espira? Ci sono tante teorie, come ad esempio seguire il ritmo cardiaco. Come può capire un allievo che non ha nessuna base teorica? Per una lezione di canto bisogna saper leggere le note musicali. Pertanto dove sono nascoste le note, il ritmo del respiro durante l’esecuzione di una forma? I grandi maestri nascondono il ritmo nei movimenti. In un movimento lungo non si può fare un respiro corto. Se il movimento è lungo , per forza il respiro deve essere lungo. Il movimento corto ha il respiro corto. Questo è il segreto. Tramite il movimento si educa il respiro e tramite il respiro si riesce a condurre le energie. Tutta l’energia viene convogliata al dantian e da esso distribuita verso lo spazio interessato. Certamente nel dantian ci vuole più tempo per uscire dai piedi che non dalle mani. Tutto il movimento che comporta lo stimolo al piede ha il respiro lungo; tutto quello che si trasmette alle mani deve essere per forza veloce. Nella forma troviamo i movimenti del ciclo della vita ( il cerchio anteriore e il cerchio posteriore) e del bacino: essi contengono un altro segreto che vedremo un ‘altra volta. Anche attraverso i movimenti e le posizioni indovini qual è la tecnica di respiro. Le posizioni intermedie cosa sono? Indicano un passaggio per procedere alla successiva tecnica. Infatti tra il giorno e la notte, tra l’alta e la bassa marea, c’è sempre un passaggio stanco. Le posizioni intermedie sono semplicemente un attimo di aria che entra ed esce, un attimo di apnea. Le posizioni intermedie possono essere più stabili di altre. Se una persona ha molta stabilità , il respiro è lungo e forte ; invece, in chi ha poca stabilità, il respiro è veloce e lo si vede in questo quyen durante il movimento “cielo-terra”. Sono queste due forze che creano l’equilibrio. Un buon equilibrio deve lavorare sul dualismo yin e yang , tra cielo e terra. Un vero equilibrio è sempre l’insieme di due forze. Non esiste un equilibrio statico, quindi se noi vogliamo restare quello che siamo dobbiamo muoverci sempre. Restare se stessi vuol dire migliorare sempre. Nell’esecuzione troviamo dei movimenti in cui è presente il battere dei piedi. Nel VTC battere vuol dire stimolare i meridiani, nel QI kung vuol dire disperdere l’energia per poi concentrare di nuovo il respiro. Alla fine della forma, il battere delle mani e dei piedi ha il significato di SCARICO. Molte persone mi hanno detto: <<Io faccio una bella forma di Qi kung e poi quando torno a casa non riesco a dormire.>> <<Hai scaricato?>> ho chiesto. <<No>> <<Hai sbagliato, non puoi fare un allenamento di Qi Kung senza gli esercizi di scarico. E’ come fare un massaggio energetico, ti prendi tutti i malanni del paziente!>> Nel lavoro di Qi Kung si deve sempre scaricare l’energia altrimenti ci si carica di adrenalina. Lezione 4 La respirazione Nella respirazione siamo soliti a considerare solo la fase dell’inspirazione e dell’espirazione. Ma esiste anche l’APNEA. A cosa serve? Serve a trattenere l’energia per distribuirla dal dantian al resto del corpo. Durante l’apnea il corpo sfrutta tutte le riserve di ossigeno che abbiamo dentro fino a sentire l’angoscia del soffocamento. Infatti il corpo comincia a dare dei segnali che ha esaurito tutto l’ossigeno e dà dei colpi molto forti. L’apnea aiuta a sviluppare la resistenza, la forza (infatti quando le persone stanno per morire annegate, dalla forza che scaturisce in quegli attimi cercano istintivamente di tirare giù chi è con loro). Molti esercizi di QI Kung hanno lo scopo di sviluppare la resistenza per tirare fuori la FORZA INTERNA CHE CI AIUTA A SUPERARE LE AVVERSITA’ DELLA VITA. A tal proposito vi racconto la storia del SARTO che viveva in Vietnam. Questo vecchietto dalla corporatura esile e magra, un giorno vide andare a fuoco il palazzo in cui abitava e nel mezzo dell’incendio riuscì a salvare non solo se stesso, ma anche la sua macchina da cucire molto pesante perché era il suo unico mezzo di sostentamento e perderla sarebbe stato un danno molto grave. Tutti si chiesero come avesse fatto e lui stesso si sorprese perché in condizioni normali non ci sarebbe sicuramente riuscito. Ciò dimostra come nella disperazione si possa tirare fuori una forza interna straordinaria. Il vecchietto comunque era abituato a fare cose incredibili come ad esempio dormire con un sacco di sabbia sulla pancia. Nella Tien Thien Bat Khi l’esercizio di respirazione dopo l’esecuzione del “cielo posteriore” consiste proprio nel fare un’apnea per bruciare tutta la nostra riserva di energia. Nel Qi Kung gli esercizi di iperventilazione portano molto ossigeno al cervello con conseguente stato di benessere e eccitazione; servono per caricarsi di energia e rompere ad esempio una pila di mattoni. L’apnea, invece, scarica e serve per disperdere l’energia. E’ importante, quindi, capire quando abbiamo bisogno della respirazione forzata. Luc Dieu Il movimento dell’elefante = bisogna andare in torsione con il busto perché si deve stimolare il punto interno del ginocchio (meridiano della milza). Se vogliamo farlo bene anche le braccia devono eseguire un movimento circolare. Se si sente sofferenza , il movimento è giusto. Questo quyen del primo anno è il più difficile e i suoi movimenti vengono chiamati i “6 movimenti meravigliosi”. Ha un significato importante: la vita è come un fiore di loto, quando sboccia fa cadere i semini nel fango ed essi daranno vita ad altri fiori bellissimi. Ci insegna che dobbiamo trascendere le cose materiali e ritrovare la purezza. Questa forma può essere collegata all’esercizio dei 5 tibetani nello yoga. Khiem Long Dov’è il movimento di Qi Kung in questa forma? Lo troviamo all’inizio nel drago e nel corpo d’acciaio. Comincia quando inspirando si caricano le braccia in alto (stimoliamo la vescica biliare) e finisce quando espirando si scarica abbassando con forza le braccia. Il lancio delle braccia è fondamentale, è il nocciolo della forma. Il lavoro di questa lezione consiste nel provare ad eseguire le forme di Viet Tai Chi in modo molto carico come prevede il Qi kung ed è un lavoro riservato solo agli istruttori perché conoscono il percorso accademico tradizionale della nostra disciplina. Tutte le forme infatti potrebbero essere allenate con il Qi Kung perché i maestri antichi hanno nascosto in ogni forma un segreto di Qi Kung, di Energia, di medicina e di applicazione marziale. Un argomento di tesi potrebbe, infatti, approfondire e scoprire dove sono racchiusi i segreti di Qi Kung nelle Forme dei 4 anni. Lezione 5 Le 4 respirazioni Quali sono le caratteristiche di ognuna? 1) Respirazione LA COMPLETEZZA - cerchio orizzontale-: all’inizio la fatica dell’allievo è tenere l’espirazione lunga (la fanno finire in modo veloce, quasi troncata). Invece deve seguire e accompagnare tutto il nostro gesto, serve una profonda espirazione per svuotare tutta l’aria che abbiamo dentro. In questa fase bisogna tenere la lingua verso l’alto per chiudere il ciclo del vaso concezione e governatore. Perché si esegue ad occhi chiusi? Per non avere il senso della misura. Spesso nel Tai Chi si deve sentire il movimento e non vederlo. Quando noi facciamo una connessione visiva non ci rendiamo conto di tutti i movimenti. Esempio: allunghiamo una mano e apriamo il tappo di una bottiglia. Se chiudiamo gli occhi non riusciamo ad afferrarlo, invece ad occhi aperti il gesto viene corretto dalla vista. L’uomo non è nato con la misura, ma l’ha acquisita nel tempo. Basta osservare i bambini neonati : fanno vari tentativi prima di afferrare qualcosa. L’adulto riesce a combinare una coordinazione visiva sofisticata. Poi quando invecchia la perde, perché diminuisce la capacità visiva. Il Tai Chi sviluppa questo senso di misura, anche ad occhi chiusi sappiamo esattamente dove vado a toccare. Una volta ho avuto un allievo non vedente : è impressionante notare come lui facesse il vero Tai Chi perché ascoltava i movimenti e sapeva dov’era esattamente la sua mano. Questa respirazione si chiama così perché il cerchio comprende sempre tutti i movimenti. 2) Respirazione LA PIENEZZA – cerchio verticale - : rappresenta la meccanica delle respirazioni più difficili perché se tu vuoi riempire i polmoni subito con l’inspirazione , uscirà poca aria nella fase dell’espirazione. Se tu vuoi respirare bene devi eseguire l’espirazione lunga così poi si riesce inspirare profondamente. L’espirazione è una fase attiva. Più si comprimono i muscoli del diaframma, più il polmone riesce a svuotarsi e a far entrare aria nuova. Se invece il polmone è già pieno, non entra niente. Per quello si chiama “la Pienezza”. Se vuoi raggiungerla devi prima svuotare. Il vuoto non è differente dal pieno. Se vogliamo imparare delle conoscenze nuove, dobbiamo dimenticare quelle che abbiamo avuto. 3) Respirazione con l’apnea : l’apnea viene chiamata “ la camicia di ferro – il corpo d’acciaio”. Cosa si va a forzare? Il dantian e le spalle. Prima inspiriamo lentamente con tutta la forza, poi ci blocchiamo in apnea e infine espiriamo. Questo movimento assomiglia a quello del campanaro che suona le campane: tira la corda con tutta la forza che possiede e poi improvvisamente la lascia andare espirando. 4) Respirazione delle 5 energie che escono dalle dita: consiste nell’inspirare, blocco il dantian restando in apnea, poi espiro forte e butto fuori tutta l’aria che ho dentro. Quello che buttiamo fuori è energia negativa, chiamata anche “energia perversa” perché con il movimento delle braccia aperte si espelle tutto. Osservando le persone si può notare che se sono contente INSPIRANO, quelle che sono tristi sbuffano come se istintivamente volessero espellere la negatività che hanno dentro il corpo. Quindi se tu vuoi essere felice prima svuota la tua tristezza ( espira velocemente varie volte e poi inspira). Si deve insegnare ad eseguire la respirazione con le braccia aperte perché rilassa moltissimo. Quando noi facciamo il pugno nelle arti marziali si chiama PUGNO DI BUDDHA. Quello del leopardo si chiama proprio così. Secondo gli orientali la mano è formata solo da 4 dita e ognuna rappresenta un aspetto: la rabbia, l’amore, la felicità … Il pollice è la mente che cerca di controllare e tenere uniti le altre dita. Se ci arrabbiamo, dobbiamo usare la testa per controllare il nostro corpo. Viene chiamato anche “pugno dell’inconscio”. I bambini ce l’hanno quando nascono perché istintivamente cercano di controllare le loro emozioni. Quando le persone manifestano questo tipo di atteggiamento è perché hanno molta rabbia dentro. Il maestro Phan Hoang ha creato questo quyen della respirazione non solo per i praticanti delle arti marziali, ma anche per le persone qualunque che possono eseguire l’esercizio delle 4 respirazioni da seduti, sdraiati o camminando. Può essere utile persino per gli ammalati ricoverati in ospedale. I principianti hanno bisogno di movimenti ampi durante l’esecuzione mentre i praticanti più esperti di arti marziali e di Qi Kung lo eseguono con movimenti meno ampi e più rapidi. Van Ba Alcuni contenuti li ritroveremo anche in “mani di nuvole”. Si parla della potenza dell’acqua. Quali sono i due movimenti ? La LEGGEREZZA e la CALMA. Gli allievi devono imparare a sentire il peso della mano e annullare quella del braccio: ciò non è facile. - Si deve muovere prima la mano e poi il gomito ( questo movimento si chiama “ CODA DI PESCE”). Generalmente la mano sx è più leggera perché ha meno muscolatura. - I 3 cerchi verticali sono posizionati all’altezza del viso, del torace e del dantian. -Il movimento delle onde è interessantissimo, viene chiamato trasmissione delle onde. Il movimento parte prima dalle gambe e dalle anche poi arriva fino alle mani. I grandi maestri hanno scoperto questa tecnica e nelle arti marziali è molto usato per aumentare la potenza dei pugni nei combattimenti. Vanno prima le gambe e se eseguito insieme alle mani è sbagliato. E’ un movimento chiamato “SALICE PIANGENTE”: prima si muovono i rami e poi le foglie. Se lo esegui bene si muove il dantian e le gambe lo nascondano. - Il dantian si muove prima in orizzontale con il movimento precedente, successivamente in verticale quando si esegue il gabbiano. - Quando scendiamo dal gabbiano gli ultimi movimenti sono la “sciabola e il calcio nascosto”. Il maestro P. HOANG ha ideato questa forma quando era in Canada e vedeva i gabbiani vicino a una cascata. Per lui quel periodo della sua vita rappresentava un momento doloroso perché aveva lasciato la Francia. LA NUVOLA è un simbolo molto importante nel Viet Tai Chi e rappresenta la leggerezza sia mentale che del muoversi. Perché la nuvola non viene paragonata alla piuma? Anch’essa è leggera e vola via. Le nuvole contengono energia , infatti quando si scontrano scoppiano i temporali e i maestri usavano questa immagine negli allievi per stimolare la loro leggerezza e ed energia. Lezione 6 Le arti marziali Quando chiedono cosa sia l’arte marziale, si racconta una favola. Ci sono 3 ciechi che decidono di andare a conoscere un elefante. Il primo tocca la gamba dell’elefante e dice: << L’elefante è come un pilastro, è tondo, alto e molto forte >>. Il secondo cieco tocca l’orecchio e dice: <<E’ sottile e flessibile >>. L’ultimo cieco tocca la proboscide e a sua volta dice: << E’ come un serpente, è sinuoso>>. Praticamente tutti e tre erano convinti di aver toccato e fatto esperienza di cosa fosse un elefante ma in realtà ne avevano vista solo una parte. L’arte marziale è la stessa cosa e anche noi ne vediamo solo un aspetto, quello più evidente. Normalmente il Tai Chi viene considerato una cosa molto lenta, ma in realtà ci sono delle forme che sono veloci e che vengono insegnate ad un livello più alto e non praticate nella quotidianità. Per quale motivo? La risposta va ricercata nella storia della Cina. Durante la Rivoluzione Culturale il Tai Chi Chuan subì un cambiamento con il grande condottiero Mao. Egli impose che le arti marziali non fossero più un’espressione sportiva e di lotta, ma rientrassero nell’ambito della prevenzione alla salute. Questo perché governare un paese come la Cina con vari movimenti armati e marziali non sarebbe stato facile ed era meglio reprimere le espressioni di orgoglio, di libertà ed i moti antirivoluzionari. In questo modo il Tai Chi si trasformò in qualcosa di molto dolce e nel tempo le cose segrete e dinamiche vennero dimenticate o abbandonate. Tuttavia, se andiamo a vedere dove esiste lo Yin, troviamo anche lo Yang. Per esempio: non esiste una persona che possa sempre camminare lentamente o viceversa correre veloce. Infatti se uno si sa conservare, sa distinguere quando è il momento di camminare o di correre. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che pratichiamo Tai Chi in modo completo. Quando facciamo qualcosa di veloce non diventa arte marziale ma Tai Chi dinamico e quando facciamo qualcosa di lento non deve essere per forza statico e fermo. Il Tai Chi non è un’arte marziale rallentata e viceversa l’arte marziale non è Tai Chi accelerato. Ogni tecnica ha dentro lo yin e lo yang . Analizzando una tecnica lenta, l’aspetto yin è quello che si manifesta all’esterno per compensare qualcosa di interno molto potente. La tecnica lenta è profonda e viceversa quando una tecnica è molto veloce, esternamente è molto yang e all’interno c’è un movimento rilassato. Se non si rilassa la muscolatura, non si può essere veloci. Come si fa ad essere veloci? Capita ai praticanti di Viet Vo Dao che prima di una gara si riscaldino in continuazione e poi quando tocca a loro sono duri. Questo perché erano sciolti fuori, ma non dentro, la paura li bloccava. La velocità deriva prima dalla scioltezza mentale e se non c’è questa condizione non può esserci scioltezza fisica. Se noi vogliamo allenare un movimento molto veloce, dobbiamo prima rilassare la mente, come ad esempio per eseguire la forma del Phi Dieu . Inoltre , si può fare se si possiede una visione lenta. Il corpo non deve ingannare la mente. Molti allievi sono bloccati dalla paura, il loro corpo va più veloce dei pensieri e spesso sbagliano durante un esame o in una dimostrazione (sta andando troppo veloce e la sua mente non connette, però, se una forma viene allenata per molto tempo diventa un automatismo riuscendo a controllare la paura ). A volte capita anche il contrario cioè che sia la mente a trascinare il corpo. Nel principiante è il corpo che trascina la mente; nell’istruttore è la mente che trascina il corpo ( esempio quando dice io voglio, io posso, io devo…) ; il livello più alto è quello del maestro in cui corpo e mente viaggiano insieme, esso rappresenta ciò a cui tutti aspiriamo ossia quando corpo e mente sono in sintonia. Spesso la paura paralizza il corpo che non ubbidisce più alla mente. Quando vediamo una persona bella nei movimenti ? Quando è armoniosa e il movimento è ben sincronizzato perché la mente lavora insieme al corpo. Questo è il segreto del Tai Chi. Quindi per raggiungere l’armonia si deve lavorare sia nell’aspetto yin che yang. Quando eseguiamo un movimento lento, lo dobbiamo fare veramente lento e quando eseguiamo il movimento veloce deve essere proprio veloce. L’esecuzione con una via di mezzo non serve a niente nel vero Tai Chi, è utile solo per imparare all’inizio. Dobbiamo vivere il nostro movimento e lavorare sugli estremi: quando eseguiamo lo yin deve essere un movimento molto lento con posizioni solide; quando ci troviamo nello yang il movimento deve essere veloce e preciso. Noi praticanti dobbiamo cercare ogni giorno di crescere lavorando in entrambi gli estremi. Alla fine si farà un ottimo Tai Chi. Lezione 7 Lo Yin-Yang del Tao e la Via Nel mondo filosofico orientale troviamo una teoria importante che riguarda i 3 elementi creatori, i 5 elementi e gli 8 trigrammi. Essa è conosciuta come la teoria dello Yin /Yang, il dualismo. All’inizio non c’è niente e si chiama VUOTO. Il vuoto in vietnamita si chiama VO CUC e si concretizza in qualcosa. La non esistenza si concretizza in una esistenza che si chiama THAI CUC il Supremo creatore ( TAI CHI in cinese). Lou Tzu, filosofo del sesto secolo, scrive nel “Tao Te Ching” << lo puoi chiamare VUOTO o NON VUOTO , puoi chiamarlo DIO o NON DIO, ma per poterlo chiamare lo si chiama VUOTO>>. Ammettiamo che qualcosa si concretizzi e si chiami THAI CUC, il grande creatore. Esso come si autorigenera? Come una palla di fuoco girando su se stesso e dividendosi in negativo e positivo, Yin / Yang. Insieme entrambi formano il TAO. Perché non lo abbiamo disegnato come un quadrato con una linea che lo divide a metà? Perché in realtà questa linea sinuosa simboleggia ciò che ha l’altro e che invece non si ha, insieme si completano. Una parte simboleggia l’oscurità e l’altra corrispettiva la luce. Dentro alla luce c’è un punto di oscurità e dentro l’oscurità c’è un punto di luce. Ciò vuol dire che non vi è mai l’ASSOLUTO. Infatti non esiste mai la condizione di buio assoluto, esso quando arriva nel suo punto massimo del manifestarsi, dà inizio alla condizione per risalire verso la luce. Il TAO è la linea sinuosa che include queste due realtà e le separa allo stesso tempo. Che cosa definisce una cosa negativa e una cosa positiva? Non è semplice. Il positivo o il negativo sono causati dallo STATO FISICO, DLLA FORMA E DALLA SUA APPLICAZIONE. Vuol dire che se una cosa è rigida, positiva, dinamica e cresce è Yang; se una cosa decresce, è sinuosa, oscura e flessibile allora è Yin . Tuttavia lo Yin non assume la connotazione del negativo secondo il significato occidentale e cioè che può far male. Semplicemente è una caratteristica contraria dello Yang. Poter determinare il positivo e il negativo ha portato molte incomprensioni come ad esempio il considerare la natura femminile inferiore a quella maschile. Inoltre la condizione dello Yin non è assoluta, può trasformarsi in Yang (una donna può diventare forte e veloce , mentre un uomo può piangere e lasciarsi andare). Yin e Yang si invertono di ruolo, al massimo dello splendore si comincia a scendere, al massimo del mezzogiorno comincia la sera e viceversa. Questa è la legge della continuità, non si distrugge nulla, ma si continua un’evoluzione. Yin e Yang insieme si completano: ciò che ha una parte, viceversa l’altra non ce l’ha. Una situazione può, a seconda delle circostanze, essere positiva o negativa. Ad esempio, se un coltello è in mano al chirurgo è positivo, in mano ad un assassino è negativo. Non è il coltello in sè positivo o negativo, ma l’uso del coltello. Questo uso ha a che fare con il concetto di DAO : è IL TERZO ELEMENTO NASCOSTO E RAPPRESENTA LA VIA, IL DAO. Cosa significa? E’ il modo di interpretare il positivo e il negativo in maniera armoniosa. Di fronte ad un evento puoi decidere cosa fare: lasciar perdere o combattere. Il permettersi di decidere significa seguire il Dao. Esso è diverso per ognuno di noi, ma in ogni momento il modo di reagire è diverso. Se tu pensi che scappare sia la scelta giusta, va bene; se invece pensi sia giusto affrontare la questione, va ugualmente bene. L’importante è aver fatto la scelta che più sia in linea con il nostro sentire e ciò significa seguire il nostro Dao che non è universale , ma è personale. Lou Tzu lo definisce LA VERA VIA E NON E’ UNA VIA COSTANTE. Infatti dire “io sono fatto così e sarò sempre così” è sbagliato perchè dipende dalle circostanze. Noi agiamo e possiamo reagire per raggiungere il massimo dell’armonia della situazione senza essere in conflitto con noi stessi. Questo modo di porsi nella vita significa SAPER COSTRUIRE IL NOSTRO DAO, LA NOSTRA VIA IN ARMONIA CON SE STESSI E CON CHI ABBIAMO VICINO. Infatti dovremmo affrontare una realtà positiva o negativa non misurandola solo su noi stessi, ma intendere l’armonia in senso universale in relazione con gli altri e con la natura per vivere in un mondo di pace e di maggior benessere per tutti. Infine l’EQUILIBRIO tra Yin e Yang è vivere bene anche dal punto di vista energetico ossia nell’ equilibrio tra i meridiani Yin e i meridiani Yang. L’eccedere energetico in una parte o dall’altra determina la malattia o un blocco energetico. Lezione 8 LE FORME DEL VIET TAI CHI In una forma troviamo vari aspetti, la possiamo paragonare ad una poesia molto lunga che un poeta lascia in dono. Vi troviamo la ginnastica , la respirazione, il qi kung, il marziale, l’insegnamento nascosto e la stimolazione energetica dei meridiani. Un tempo, prima di un allenamento marziale, non si faceva ginnastica; noi adesso dobbiamo fare il riscaldamento perché iniziamo l’arte marziale in età adulta. Ma se avessimo iniziato a cinque anni non servirebbe fare il riscaldamento prima del VTC perché esso è già una ginnastica . Quindi la partenza di tutte le forme è una specie di stretching, un movimento lento con apertura, respirazione, accumulo di energia e alla fine con la dispersione dell’energia. Anticamente esisteva una FORMA MADRE e veniva imparata in molto tempo e con pazienza dagli allievi che a loro volta quando diventavano Maestri la trasmettevano allo stesso modo. Poi successivamente sono nate nuove scuole e sono state inserite forme più brevi. Un’unica forma lunga è stata suddivisa in tante parti per dare la possibilità agli allievi di ottenere nell’immediato dei benefici energetici. Tutte queste forme che abbiamo nel nostro programma hanno una successione non casuale e appartengono ad un’unica concezione. Troviamo forme legate al pensiero della dualità Yin/Yang, ai tre elementi Cielo-Terra-Uomo, alla Via da seguire, alle otto direzioni e tutto questo percorso completa la persona come se avesse fatto un’unica FORMA GRANDE. Perciò, ad esempio, un allievo del terzo anno o una cintura nera non possono iniziare dalle forme del loro corrispettivo anno, ma da quelle del primo anno. Se vogliamo allenarci seriamente dobbiamo partire dalla Luc Dieu e proseguire in successione fino all’ultima forma che conosciamo. Sarebbe utile eseguire tre volte ogni forma, altrimenti una sola volta, in questo modo si rispetta il pensiero dei Maestri. Ecco perché eseguite le prime quattro forme, ti senti caldo e comincia a girare bene dentro di noi l’energia provando benessere. Il fatto che a noi piaccia di più una forma rispetto ad un'altra dipende dal nostro modo di essere. C’è chi è più introspettivo e preferisce le forme più statiche. Il Dai lao, la Van Ba piacciono un po’ a tutti perché sono forme belle e con un messaggio interiore profondo. Tuttavia si ha bisogno anche di ciò che è opposto a noi; abbiamo bisogno di misurarci anche con quello che non ci piace perché ci completa. Per esempio, se noi siamo persone introverse dobbiamo cercare di frequentare persone contrarie a noi, quindi quelle estroverse e nel VTC eseguire forme dinamiche. Tutte le scuole di Tai Chi hanno nei loro programmi di formazione ad alto livello le FORME DINAMICHE. Viceversa molte scuole di arti marziali hanno forme molto morbide. Il VVD e il Karate sono scuole che a livello alto ( 3°-4°-5° dang) hanno molte tecniche di respirazione, similmente nel VTC praticato ad un livello alto abbiamo calci e pugni molto veloci. Ciò vuol dire che partendo da un punto di vista diverso si cerca alla fine di arrivare allo stesso traguardo: cercare il completamento con il nostro OPPOSTO. Infatti chi per molti anni è stato duro, alla fine cerca la MORBIDEZZA e viceversa chi per tanti anni è stato molto flessibile alla fine cerca la DECISIONE. Qualche volta troviamo nel Tai Chi movimenti e tecniche che non ci piacciono, ma dobbiamo pensare che anche queste esperienze ci possono fare del bene. Non sono state messe lì per metterci in difficoltà, c’è sempre una parte di energia dentro di noi che spesso non viene coltivata. Uno si giustifica dicendo “sono fatto così”. Non è vero, tu pensi di essere così e spesso chiedi cosa puoi fare per non essere lento, ad esempio. Non sei lento, ti piace fare le cose con calma, è diverso. Se scoppiasse un incendio, per ipotesi, sono sicuro che scapperesti via veloce anche più degli altri. Se, invece, dovessi andare a pranzo ti accomoderesti al tavolo con molta calma. E’ UNA SCELTA E NON UN MODO D’ ESSERE, IL TAI CHI AL CONTRARIO E’ UN MODO D’ESSERE E NON UNA SCELTA. Dobbiamo sviluppare questa parte mancante dentro di noi, solo così raggiungeremo l’ARMONIA. Molti del VVD praticando il VTC migliorano il loro VVD perché acquistano maggior sensibilità; molti del VTC che praticano VVD crescono nella dinamicità. BAT MA TAN Cosa significano le OTTO POSIZIONI DEL CAVALLO ? Esse rappresentano OTTO TECNICHE, OTTO STRATEGIE. In realtà il cavallo è un modo di definire un movimento. Il cavallo era l’unico mezzo di trasporto per andare in giro. Quando in gergo marziale si dice “MUOVI IL TUO CAVALLO” VUOL DIRE COMBATTI. Di solito significa assumere delle POSIZIONI come ad esempio: -METTITI IN CAVALLO -DISTRUGGI IL CAVALLO DELL’AVVERSARIO. S’intende dire quindi POSTURE E MOVIMENTI. Quando si nomina il cavallo spesso è il CAVALIERE che ci interessa e non il cavallo; non si combatte con il cavallo ma con quello che c’è sopra il cavallo. Pertanto sono le tecniche che danno le posizioni e portano alla parte nascosta e all’importanza del movimento stesso. Una posizione rivela quale movimento seguirà. Ma quali sono gli ELEMENTI che determinano una POSIZIONE ? Innanzitutto le GAMBE, le MANI e lo SGUARDO. Bisogna essere abili nell’osservare che, nonostante le posizioni delle gambe siano uguali in più movimenti, ci sono altri elementi da considerare. Per esempio c’è differenza tra l’arcIere e il cavaliere anche se le gambe sono nella stessa posizione perché nell’arciere le braccia tirano le frecce di lato. Per determinare quindi una POSIZIONE sono necessari : TECNICA , POSIZIONE, BRACCIA, SGUARDO E DIREZIONE. Infatti tra una gru e una fenice a volte la differenza sta solo nella direzione verso cui è rivolto lo sguardo e ciò dipende dall’applicazione. Infine i PIEDI devono stare ben ancorati a terra o nella posizione che mi permette di pestare il piede dell’avversario . Come potete notare è complesso capire quale posizione determinano le gambe perché ciò dipende dalle applicazioni. ( vedere altre spiegazioni della “Bat MaTan” nelle lezioni n° 12- 13) Lezione 11 La spada La spada non è semplicemente un attacco o una difesa, è anche uno stato d’animo . Più si cresce nel Tai Chi più si cresce nell’arte della spada. Molte scuole marziali praticano solo la spada , ma nel Tai Chi si lavora sia con la spada che a mani nude. Quali sono i segreti per fare bene la spada? 1) la confidenza : considerare la spada come un prolungamento di noi stessi. Una volta i samurai andavano a dormire con la spada perché era parte integrante di loro. Non si può viverla come una cosa staccata da noi, lavorarci un paio di volte alla settimana e pretendere di muoversi bene con essa. Come i cowboys dormivano con la pistola, così i samurai con la spada. Bisogna, quindi, aver confidenza e allo stesso tempo rispetto perché non è un gioco. Consideriamola come fosse una parte del nostro corpo. Molte persone girano con la spada o con il bastone smussando i muri di casa, non succede nulla di grave però capisci che per loro sono ancora un corpo estraneo perché il tuo dito o il tuo braccio quando ti muovi non va in giro a sbattere . Il senso di misura, ossia la distanza tra noi e gli altri o l’esterno è molto importante e va affinato. 2) la leggerezza e la precisione: molte spade si fondano sulla forza, alcune sulla flessibilità e altre sulla precisione. La spada del Tai Chi non ha la potenza della katana o del gladio, ma colpisce il punto giusto ed essere precisi è dunque importante. Ciò può essere più efficace, tuttavia essendo leggera e più veloce ci vuole precisione. Nel Tai Chi non viene usata infliggendo un colpo unico, ma inferendo molti colpi che portano a dissanguare l’avversario, assomiglia alla scherma di una volta. Nella spada è necessaria la precisione (ciò non è richiesto nella sciabola) e per tale caratteristica viene accostata all’arte della calligrafia cinese. Una volta si scriveva con il pennello ed era necessario avere molta morbidezza del polso. La spada va impugnata come fosse un pennello. Il segreto è lasciar vivere la spada. Più la tieni e più diventa rigida. La rigidità è la morte. Se noi amiamo una cosa dobbiamo lasciarla vivere; similmente vale anche per le persone care. La spada va lasciata andare, noi non la dobbiamo tenere, dobbiamo lasciarla muoversi e bloccarla solo alla fine. Se noi la teniamo dura diventa un bastone e nel suo movimento mancherà l’armonia. Al’inizio gli allievi, quando iniziano ad usarla a lungo, hanno molta contrattura al braccio perché la impugnano molto stretta. 3) Certamente esprime la nostra personalità come qualcuno di voi istruttori suggerisce. All’inizio è l’uomo che muove l’ arma, dopo è l’arma che muove l’uomo, infine l’uomo viaggia insieme con l’arma. Dunque all’inizio essa è inerme, poi è la spada che trascina l’allievo e che lo fa eseguire velocemente la forma, infine quando l’allievo si muove bene è quando c’è armonia tra lui e l’arma. Il terzo segreto è che bisogna amare la spada. Inoltre bisogna sapere quello che si sta facendo, averne consapevolezza. Spesso una persona pensa di fare un cerchio ma esegue un ovale, non sa quando deve fare un attacco a 45° oppure non ha idea che un fendente sia diverso da un montante. L’arte marziale è difficile perché è un insegnamento velato. Nella forma c’è un poema che accompagna i movimenti della spada, ma leggendo un poema non si capisce subito il suo significato. Perché? Nelle arti marziali moderne i poemi contengono solo i numeri e le descrizioni delle tecniche…(es. calcio circolare all’indietro) non vi è poesia ma solo praticità. Se uno legge invece il verso poetico “ IL BOSCAIOLO TAGLIA L’ALBERO”… E’ grandioso il suo significato. Dopo un po’ di tempo nella pratica , ci si comincia a chiedere perché e cosa significhi. Si capisce che è un taglio al tronco, e che l’albero va tagliato alla radice. Ma che cosa rappresenta l’albero? E’ L’ALBERO DELLA VITA, DA DOVE PROVENIAMO. Noi dobbiamo dare un taglio al passato se vogliamo crescere. Sotto una quercia non cresce un altro albero e noi SIAMO VITTIME DI TUTTO CIO’ CHE CI HA PROTETTO. Dobbiamo uscire via, dobbiamo tagliare l’albero almeno TRE VOLTE, NON UNA VOLTA nella vita e in particolare : la PRIMA quando nasciamo la SECONDA quando ci sposiamo la TERZA quando muore un nostro caro come un genitore. Altro ragionamento lo possiamo fare nel verso IL GUIZZO DELLA CARPA. Che cos’è la carpa e cosa significa? La CARPA DEL DRAGO non vuole essere solo una carpa , ma vuole assomigliare al drago e questo è un insegnamento nascosto. I versi sono metafore che contengono l’insegnamento velato. I Maestri non vogliono che si capisca subito e aspettano che nell’allievo la crescita mentale sia proporzionale a quella fisica. Altrimenti il primo giorno che viene in palestra un allievo, si potrebbe consegnargli un DVD con le forme e l’allievo se le impara. Non funziona così, la ricerca che ognuno deve percorrere è DENTRO di NOI . Tecnicamente si possono imparare 10 forme in un mese, ma non si potrà avere la stessa maturità di uno che ha praticato molti anni l’arte marziale. La MATURITA’ arriva solo con la PRATICA , la COSTANZA e il CUORE PURO soprattutto. Avere il cuore puro significa imparare l’arte marziale per il bene degli altri e per il bene di se stessi. Le persone che imparano per altri obiettivi, come ad esempio per fare il male o solo come arma di attacco non arriveranno a capire certe raffinatezze di pensiero. Ecco perché l’insegnamento velato non è così immediato da capire. Ci vuole Tempo per maturare. Una volta in Oriente i santuari venivano costruiti in luoghi molto lontani dai paesi abitati e ci volevano mesi o anni per arrivarci. Spesso il tempo impiegato nel viaggio portava a trovare le risposte agli interrogativi che si volevano porre all’oracolo. Ecco che dopo anni di pratica qualcosa dalla nostra mente comincia a venir fuori e ci si chiede anche PERCHE’ VAGABONDARE TRA LE ANSE DEL FIUME e non invece nuotare , perché il drago nel suo percorso deve vagabondare. Non esiste un percorso tutto dritto, anzi è pieno di curve e di difficoltà. Inoltre in Oriente ATTRAVERSARE LE GRANDI ACQUE vuol dire che c’è un cambiamento radicale nella vita da affrontare. Quando una persona si sposava attraversava il fiume perché i villaggi erano da una parte all’altra delle sponde del fiume. Quando qualcuno deve chiedere un cambiamento di vita I CHING consiglia il saggio di attraversare le grandi acque. ( In reatà magari passa una montagna !). Se non vuoi cambiare vita , devi seguire tante curve per cercare una soluzione e così devi vagabondare attraverso le anse del fiume. Il simbolismo riguarda questi ragionamenti ed è importante che ogni persona legga i versi del poema e dia anche la sua interpretazione . Il bello dell’arte marziale è questo e incontrando maestri diversi si possono trovare vari insegnamenti magari diversi tra loro. Chi ha ragione , qual è quello giusto? Tutti e tutto perché ogni VIA porta al DAO. Il vero Dao non è la via stabilita, ognuno ha una via propria per raggiungere la serenità o la pace nel cuore. Non è necessario che la via sia uguale a quella degli altri. Queste sono parole che ti lasciano molto riflettere. Anche il Maestro dà solo delle indicazioni, non può costruire la Via per Te. Lezione 12 Truong Mien La traduzione del nome di questa forma vuol dire “lungo sogno o lungo sonno”; potrebbero essere due cose diverse o anche le stessa cosa. Per quale motivo? Perché il sogno è sicuramente diverso dal sogno, ma nei molti sonni uno sogna. In un certo senso l’uno è dentro l’altro. Certamente uno può sognare ad occhi aperti, però è in uno stato di incoscienza. Molti psicologi pensano che attraverso i sogni si possa individuare lo stato emotivo di una persona. Perché una persona sogna certe cose e altre no? Qual è il più grande sogno della vita umana? Spesso si dice che la vita sia un sogno, ma è un’illusione. Cosa ci illude? I 5 aggregati o possiamo dire anche il cuore. I 5 sensi che ci fanno conoscere il mondo e allo stesso tempo ci illudono e ci nascondono la verità. Ci portano illusioni e distruzione. Per quale motivo una persona deve essere fedele ad un ideale o a uno spirito patriottico? Niente altro che un’educazione. I samurai morivano per il loro signore, il monaco moriva per proteggere la pagoda; oggi anche i rifugiati e i destini di tante persone muoiono per la loro ideologia religiosa, non è diverso da un tempo. In ogni caso si può parlare di dottrina, di un inquinamento mentale. Sei hai un comportamento corretto, se sei fedele al tuo paese è sicuramente positivo, giusto. Non credo, però, che sia il vero istinto umano. Confucio dice: “ L’uomo primitivo è di natura buona, l’uomo nasce buono ma sono le circostanze che lo rendono selvaggio”. Questo è un buon principio: se l’uomo nasce buono, vuol dire che i bambini nascono buoni e l’educazione li rende diversi. Come possiamo sapere se noi non stiamo vivendo un sogno? Se siamo qui a parlare, ciò significa qualcosa ossia che siamo svegli e lucidi. Dobbiamo tutti i giorni mettere in dubbio ciò che riceviamo come istruzione anche dai nostri maestri. Ecco perché nel buddhismo c’è una frase che dice: “ SE INCONTRI IL BUDDHA PER STRADA UCCIDILO”. Perché il Buddha non può esistere nelle strade, è dentro il nostro cuore. Un vero insegnamento lo devi percepire in modo naturale/naturalmente. I maestri usano le parole non per insegnare ma per provocare e queste mie parole, di conseguenza, sono una provocazione. L’insegnamento ad ogni allievo arriva da direzioni diverse e ognuno lo percepisce in maniera personale. Io penso che l’unica maniera di non vivere il sogno sia di rimanere staccati dai nostri cinque aggregati. Dobbiamo saper vivere nel distacco e non è facile perché tutto il mondo vive dentro ai cinque aggregati , perciò come posso fare io a starne fuori? Per esempio, vivere senza il cellulare. Gli occhi ci ingannano. Una possibilità potrebbe essere diventare come Siddharta e vivere in montagna o in un’isola: l’isolamento vuol dire anche rientrare dentro di sè. Da qualche parte esiste un bambino primitivo e puro dentro di noi, quello che troviamo nella “fanciulla di giada in mani di nuvole”. Dobbiamo trovare la nostra vera natura e accettarla anche se potrebbe essere molto deludente. Per quale motivo facciamo questi discorsi? Perché pratichiamo Tai Chi, il cui movimento ha lo scopo di riportare l’uomo allo stato naturale, ognuno a suo modo. Moltissimi maestri avevano pensato di eliminare le arti marziali, il lavoro di potenziamento al fisico e ai muscoli e lo studio. Quello che contava era solo l’energia in quanto consideravano il corpo in prestito e serviva per nutrire e contenere questa fonte energetica che viene dentro di noi e che assume molteplici immagini. Un tempo il Tai Chi era l’espressione più alta delle arti marziali perché era senza forma. Infatti fino a quando c’è una forma è ancora combattibile, senza forma è impossibile combattere. Come l’acqua che assume la forma del contenitore, arriva dovunque e spegne il fuoco. Molte scuole di pensiero e di meditazione hanno cercato questo filo conduttore e hanno proposto varie tecniche di PURIFICAZIONE per ritrovare se stessi. Insegnare alla gente a sognare è molto facile, insegnare alla gente a ritrovare se stessi è molto difficile. La maggior parte delle persone non vuole ritrovarsi per quale motivo? E’ doloroso, si ha paura di perdere qualcosa . Per esempio : “Io ho un telefono che funziona malissimo, ho provato di tutto per sistemarlo e c’è un pulsante che non ho osato toccare ( RESET) poi ho pensato cos’ho da perdere? Invece ho paura di toccarlo.” Possiamo anche noi fare un RESET DELLA NOSTRA VITA , ma abbiamo paura di perdere quel misero diploma, quel poco di considerazione, quei pochi soldi che abbiamo risparmiato, quei pochi affetti… insomma temiamo di perdere qualcosa di vitale importanza. Facendo così restiamo come questo mio telefono che ha una vita molto ingarbugliata. Tutto ciò è un terribile sogno che viviamo ad occhi aperti. Ti accorgi che a cicli ti ricapitano le stesse cose, non è possibile essere così sfortunati pensiamo. Ma se non è cambiato niente ovviamente le cose ricapitano. Secondo LA TEORIA del BAT QUAI o del PENSIERO YIN-YANG DEL TAO una di queste 3 cose deve cambiare, evolvere: TU - LE ALTRE PERSONE – LE CIRCOSTANZE. Per esempio sarebbe importante fare questa riflessione: *TU e le ALTRE PERSONE siete giusti , ma le circostanze sono sbagliate = non c’è cambiamento. * Se TU e le CIRCOSTANZE siete giusti, ma le altre persone sono sbagliate = non c’è cambiamento. Per quale motivo uno soffre e l’altro no? Perché sentiamo un certo senso di responsabilità. Molto spesso usiamo i SENSI DI COLPA che ci procurano frustrazione e pensiamo, di conseguenza, che soffrire e frustrare il nostro corpo sia l’unica maniera per trascendere. Molti Maestri hanno fatto ciò e lo stesso Siddharta l’ha fatto prima di trovare la Via dell’Illuminazione. Molti dormivano con i chiodi o appesi su un albero o non mangiavano perché pensavano che frustrando il corpo avrebbero potuto elevarsi. Tornando al “generale” descritto nella Truong Mien, ha vissuto moltissimi anni limando la spada e intanto portava dentro di sé il rancore . Ciò ti RENDE VECCHIO ecco perché lui ha scorto sull’acqua il volto di se stesso che non riconosceva. In questo modo non potrai mai vincere, non è LA VENDETTA IL SEGRETO DEL COMBATTIMENTO, ma il segreto sta nella LUCIDITA’. Quando in preda alla rabbia ti scaraventi addosso all’avversario, se non sei preparato, ti può uccidere in un attimo. Però “il generale” riconoscendosi nello specchio delle acque calme, ha avuto un momento che si chiama RISVEGLIO. Per quale motivo c’è il RISVEGLIO? Perché nello stesso momento in cui la persona vede se stessa , si accorge dei propri errori e PUO’ FARE DELLE SCELTE. Questo processo, però, non può essere provocato, arriva da solo. Tu non puoi andare da una persona e dire che sta sbagliando, non ti risponde o non ti bada poi ci sbatte la testa e si rende conto dei suoi limiti. Questa consapevolezza è L’ ILLUMINAZIONE. Detto a parole non è facile da capire , ma è così. Essa non la trovi se la cerchi, ma se non la cerchi non la troverai mai. Allora cosa si cerca? Si deve cercare perché può darsi che accada, non si trova se non la si cerca ovviamente. Se io sono in ASCOLTO, QUALCOSA ACCADE E POSSO TROVARE L’ILLUMINAZIONE. E’ importante rimanere in ascolto; se io cercavo te, tu quando mi sfiori neanche te ne accorgi perché non stavi cercando e io non sono tra le persone che stavi cercando . Quanti maestri sono venuti in questo mondo e nessuno li ha mai riconosciuti perché non li cercavano; le persone erano in attesa di uno con la barba lunga come Gesù e quello che veniva dal Marocco dalla pelle nera non rientrava nelle loro idee, non vi era l’ascolto giusto. Perché ciò avvenga ci deve essere anche l’ASCOLTO NELLA DIREZIONE GIUSTA. Quando la ricerca è fissa e limitata vuol dire che si è già dentro un “LUNGO SOGNO”. Poi un giorno si spezzerà, può essere anche fatale o può essere anche voluto, cercato…. ALTRIMENTI LE COSE NON CAMBIANO E NOI CONTINUEREMO QUESTI SOGNI IN ETERNO. Meditate ! LOI HO Analizziamo i movimenti dei cinque animali di questa forma: SERPENTE : simbolo della flessibilità, è un movimento di attacco? No, è una DIFESA. Se uno pensa che sia un attacco esercita la forza delle braccia alla fine del movimento, invece se è una difesa si deve esercitare la forza quando, all’inizio del movimento, le braccia si preparano ad uscire in avanti mentre ruotano vicino alla schiena. Infatti il serpente sguscia via con la sua flessibilità. LEOPARDO: simbolo di velocità , il suo è un movimento di ATTACCO e colpisce sotto il fegato e alla milza. ORSO : simbolo di stabilità, il suo è un movimento di DIFESA per svincolarsi. Nel caso uno ti abbracci riesci a liberarti spingendolo via. DRAGO: simbolo della forza, il suo movimento è composto sia da una PARATA, sia da un ATTACCO. Nella parata si prende la gamba dell’avversario, lo si butta a terra e poi con un attacco lo si colpisce. TIGRE : il suo è un movimento di ATTACCO eseguito con più tecniche. La tigre fa così: prende, strappa e poi attacca; azzanna, ferisce e dopo ammazza. L’attacco viene sferrato dall’ ARTIGLIO DELLA TIGRE. Perché questa forma si chiama LOI HO (la tigre di tuono) quando ci sono anche tutti questi animali? Perche la tigre deve imparare anche dagli altri se è il RE DELLA FORESTA? Quello che dite voi istruttori è vero e cioè per crescere, confrontarsi con gli altri, assumere le caratteristiche di ciascun animale. Noi siamo nati tigre ma non lo si diventa a comando, potenzialmente possiamo diventarlo. Per esempio, non è scontato che chi nasce con gli occhi a mandorla sia predisposto per le arti marziali. Abbiamo però tutti gli ingredienti per poter apprendere. La tigre deve saper imparare e impara più dagli estranei che dai propri simili perciò serve affrontare il viaggio. Dai propri simili non si impara niente, ma da culture diverse e da famiglie diverse sì. In questo modo quando torni a casa apprezzi ciò che hai. I grandi maestri non insegnano ai loro figli, li mandano da altri. Il principio del buon combattente afferma che bisogna prima imparare le cose diverse da noi, tutto ciò che non abbiamo sviluppato. La tigre non è un serpente e non può avere la schiena flessibile come la sua. Quando diventa resistente una schiena? Quando la tigre potenzia la forza che ha insita in se stessa. Non potrà avere l’evoluzione di un drago, non volerà mai sulle nuvole , però a forza di imparare a saltare crescerà molto la sua capacità di sollevarsi. Infatti con il peso che ha sarebbe devastante e fatale, nel caso di una tecnica sferrata dall’alto non possedere una buona capacità di elevazione. Ecco perché una vera tigre deve saper fare il drago, il serpente e altri animali. Essa deve prima imparare dalla tigre acqua, poi dalla tigre fuoco, legno, metallo e alla fine ritrovare la tigre di se stessa. Provate già adesso a fare Tai Chi con vari maestri e poi troverete un giorno il vostro vero Tai Chi. Questo è il messaggio della Loi Ho. BAT MA TAN Il CAVALIERE è collegato al CAVALLO e dobbiamo capire quali sono i suoi movimenti : AGGIRARE IL CAVALLO O AGGIRARE L’AVVERSARIO : Cosa significa? Se l’avversario è più forte, tu devi aggirarlo e affrontandolo dritto puoi avere delle sorprese perché è superiore a te. Al di là dell’avversario vuol dire indebolirlo creando illusioni attraverso attacchi ripetuti nelle varie direzioni (alto ,basso, destra, sinistra). SALIRE SUL CAVALLO: vuol dire affrontare una posizione superiore. Se siamo ad una stessa altezza può anche essere una posizione di attacco, se siamo più alti accettiamo ancora di più la nostra superiorità riuscendo a dominare il campo di battaglia come ad esempio trovarsi sopra ad una collina o avere il vantaggio di avere il sole alle spalle mentre l’avversario ha il sole in faccia. Questo vuol dire “superiore di cavallo”. SCENDERE DA CAVALLO: significa abbassarsi e in questa posizione posso colpire solo io e l’avversario no. Molti animali sono vivi in questo mondo perché sono molto bassi. Tra un serpente e una giraffa , ha la meglio sempre il serpente. Abbassarsi può voler dire anche mitizzarsi o accorciarsi. GALOPPO: vuol dire andare a parallelo con l’avversario, significa restargli incollato con piccoli passi. TROTTO: vuol dire colpire e tornare. RITORNO DEL CAVALLO: vuol dire far finta di scappare, risalire e colpire di ritorno. Faccio finta di scappare via con il cavallo e colpisco l’avversario di ritorno. Questa è la strategia di far finta di scappare. Se alleniamo la forma alleniamo anche il principio di combattimento. ARCIERE : la sua strategia è colpire lateralmente. Bisogna far rumore battendo i piedi, in questo modo ci si allena a pestare i piedi dell’avversario in modo che lui non possa scappare via e si può colpirlo. Naturalmente una mano deve parare e l’altra colpire. L’arte marziale è molto complicata e la strategia vincente è: prima proteggersi e poi colpire. ( Altre spiegazioni della “Bat Ma Tan” sono presenti nelle lezioni n° 8-13) Lezione 13 L’IMPORTANZA DELLE POSIZIONI NEL VTC Nelle lezioni precedenti abbiamo visto lo studio delle POSIZIONI DEL CAVALLO. Le posizioni sono alla base delle arti marziali. E’ come dire che la musica è basata sulle note e non si possono comporre dei brani musicali se non si conoscono le note musicali. Similmente non si riesce ad interpretare una forma se non si possiedono le posizioni di base. Questo principio era già riconosciuto al tempo dei monaci Shaolin. Infatti si è scoperto che i pavimenti dei loro templi erano colmi di solchi con impronte dei piedi a forza di camminare per allenarsi. Per quale motivo le posizioni servono ? Perché oltre a darti stabilità e tono muscolare stimolano moltissimo il lavoro dei meridiani delle gambe. Quando una persona sta bene sulle gambe riesce a fare facilmente tutto il lavoro marziale. Una volta i Maestri dedicavano molto tempo ai loro allievi per insegnare prima le posizioni e successivamente le tecniche. Adesso succede il contrario, prima si insegnano le tecniche poi le posizioni, questo perché l’allievo si stancherebbe e abbandonerebbe facilmente la disciplina marziale. Il Maestro Bao Lan racconta: ho avuto anch’io un’esperienza simile. Quando avevo 6 anni iniziai le arti marziali. E mentre tutti i miei amici praticavano Taekwondo, Judo o VVD, mio padre mi portò da un Maestro di un villaggio che faceva vari lavori e si occupava di molte attività ossia di giorno faceva il falegname, di sera insegnava le arti marziali e se necessario era anche medico e curava la gente del villaggio. Durante le sue lezioni tutti noi bambini ci mettevamo nella posizione indicata dal maestro, fermi immobili e lui ci lasciava lì finché non si bruciava tutto l’incenso che serviva come misuratore del tempo. Nel frattempo andava a fare il suo lavoro di falegname. Dopo dieci minuti ricordo ancora quanto male avessero le mie gambe, il dolore era terribile. Io ero sempre in prima fila e i miei compagni mi dicevano “Bao Lan, soffia su quell’incenso!” Trascorsi tre mesi incontrandomi con gli amici, loro raccontarono cosa avevano imparato nelle rispettive discipline marziali e si vantavano delle tante cose che sapevano fare. Quando toccò a me parlare, dissi che avevo imparato a stare solo in una posizione. Volevo cambiare Maestro, ma mio padre non lo permise. Ora sorrido e a distanza di anni capii che avevo trovato il Maestro giusto perché se un praticante ha acquisito tutte le posizioni marziali, poi gli viene facile imparare le varie tecniche e forme. Anche qualche anno fa ebbi un’esperienza simile che vi fa capire l’importanza delle posizioni. In uno dei miei viaggi in Vietnam mi dissero che c’era un Maestro molto bravo, aveva sfidato sul ring coreani e tailandesi. Era molto forte nel kickboxing vietnamita, era imbattibile e il suo nome d’arte era “LA TIGRE NERA”. Il problema era che lui non insegnava a nessuno e qualora decideva di farlo doveva prima misurare chi aveva davanti. La persona che mi accompagnò da lui mi avvertì che la prova consisteva nel mettersi nella posizione richiesta e poi aspettarsi un calcio terribile. Se mi fossi rifiutato non avrebbe accettato di insegnarmi nulla. Io infatti non camminai per tre giorni perché i calci sulla tibia o sul malleolo sono dolorosissimi. Arrivato infatti da questo Maestro, dopo le presentazioni, gli dissi che desideravo imparare la forma del COLTELLO A FARFALLA del Wing Chun, una famosa scuola marziale. Come mi avevano suggerito, accettai di mettermi nella posizione indicata e all’improvviso mi arrivò un calcio fortissimo e io, in risposta all’attacco, spinsi in avanti invece di scappare. Il Maestro rimase inizialmente perplesso nello scorgere di non avermi fatto nulla e ci recammo poi a pranzare in un ristorante che si trovava al secondo piano. Al termine feci per alzarmi, mi sentii bloccato sulla sedia con una contrattura fortissima: praticamente il muscolo colpito dal calcio si era raffreddato e ora il dolore si faceva sentire. Il Maestro nel vedermi così sofferente si rilassò perché capì che aveva colpito giusto. In Oriente un tempo i vari duelli finivano con la morte di qualcuno per sapere quale scuola fosse la più valida rispetto all’altra. Poi i duelli si trasformarono in combattimenti virtuali: ogni scuola chiamava fuori un combattente alla volta e si schierava in una posizione. I combattenti dell’altra scuola dovevano mettersi nella posizione antagonista. Si arrivava alla risoluzione della competizione con uno scacco matto marziale in cui uno dei due combattenti non riusciva a trovare la posizione giusta. In questo modo si risparmiavano molte vite umane. Nei film cinesi di molti anni fa durante i duelli inquadravano solo i piedi dei combattenti e come essi si giravano negli spostamenti. Dalle posizioni delle gambe e dei piedi si riusciva ad indovinare la mossa dell’avversario. Lo si spiega perché le gambe e i piedi assumendo una posizione precisa, determinano il tipo di colpo, cioè se è laterale, frontale o circolare. Naturalmente si trattava di un combattimento statico a colpo unico. Ora i combattimenti marziali non sono più così perché non si basano più sul colpo unico, ma sul punteggio di toccata cioè per chi colpisce prima, perciò sono molto leggeri, si fanno quasi in piedi senza posizioni ben definite. Ciò ha portato ad un impoverimento delle arti marziali perdendo il valore delle vecchie tradizioni, ora è solo un gioco sportivo. Il Tai Chi fortunatamente è rimasto fedele alle tradizioni quindi le posizioni devono essere veramente posizioni. Qual è il problema del Tai Chi? Purtroppo in Italia è stato importato come uno sport per le donne, per gli anziani e per coloro che non hanno un fisico atletico. E’ una credenza sbagliata e il Tai Chi non ha avuto una buona qualità nei praticanti perché gli allievi non vengono filtrati e migliorati. Si parte dal presupposto che il Tai Chi sia adatto a tutti e si vuole avere molte persone ai nostri corsi. Tutto ciò è vero, ma dopo il terzo anno di pratica bisogna filtrare e al quarto anno devi insegnare le posizioni: una cintura nera deve tirare bene un calcio o un pugno, non si può fare il Tai Chi in piedi perché vuol dire che non vengono curate e considerate importanti le posizioni. Mi trovate d’accordo sul fatto che tutti possano praticare il Tai Chi , ma ad un livello alto di istruttore bisogna tornare alle tradizioni cioè CURARE LE POSIZIONI, LE POSTURE, L’EQUILIBRIO. E’ fondamentale. KHIEM LONG Qual è il segreto della posizione lunga del drago? Non possiamo avere tutti la stessa apertura di gambe perché è proporzionale alla nostra altezza ovviamente. Come trovare l’apertura adatta a noi? In questo modo: apro i piedi che raggiungeranno la larghezza delle nostre spalle, porto in avanti una gamba e poi mi piego finché non vedo più l’alluce. Se non abbiamo la possibilità di osservarci ad uno specchio come possiamo determinare quanto sia lunga la nostra gamba ? Mi avvicino ad un muro mantenendo una certa distanza, formo con il corpo la diagonale di un triangolo i cui lati sono il muro e il pavimento. La diagonale è data dalle braccia alzate che toccano il muro e finisce ai piedi che son ben appoggiati al pavimento. Poi faremo avanzare una gamba e ci piegheremo finché non vedremo più l’alluce. Come passiamo da una posizione alta ad una bassa senza precipitare? Il segreto è PIEGARSI, più vogliamo andare in posizione lunga, più ci dobbiamo abbassare. Di solito le persone si abbassano poco e poi sono instabili con un equilibrio precario. Se mi abbasso è più facile spostarmi in avanti rimanendo in linea col baricentro senza cadere. VAN BA Qual è il segreto racchiuso in questa forma? Le mani, la morbidezza, la fluidità etc., quello che voi allievi dite, sono tutte sfumature e appartengono al vestito della forma . In realtà il vero lavoro è quello dei movimenti del dantian o dan dien. Infatti il poema dice: nel momento più difficile mantieni il tuo centro. Nella Van Ba il punto focale è il lavoro sia verticale, sia all’indietro e sia in avanti, del dantian. In questa forma sono presenti gli elementi cielo, terra, acqua, nuvole ma SIAMO NOI l’ELEMENTO NASCOSTO rappresentato dal VENTO. Nel dantian si conserva l’energia che passa nel ciclo della vita, quello in cui il vaso concezione e governatore si connettono e portano l’energia proprio al dantian. Si chiama ciclo celeste e lungo questo percorso ci sono tre punti importanti: uno sopra la testa (punto celeste), uno sulla schiena vicino ai reni (porta della vita) e uno sotto l’ombelico che per l’appunto è il dantian. Voi vedete le mani muoversi delicatamente verso l’alto (il cielo), prendere l’energia celeste, poi c’è l’acqua che cade…in realtà è il dantian che lavora. Le mani e le braccia sono elementi visibili del Tai Chi, ma esistono anche degli elementi invisibili. Non è solo un semplice lavoro di anca o di mani, c’è una relazione tra meridiani della mano e il dantian per accumulare l’energia e poi essa passa nei meridiani dei piedi. La parte esterna dei piedi è yang con il meridiano della vescica biliare e la parte interna è yin con il meridiano dei reni. TINH MAT In questa forma ci sono tutti i 12 meridiani e la traduzione del nome vietnamita è ESSENZA NASCOSTA. Perché si chiama così? TINH vuol dire essenza nascosta che è dentro di noi, ma questo è quello che appare alla spiegazione occidentale. In realtà il segreto non c’è. Viene detta così perché, altrimenti, non sarebbe mai importante agli occhi delle persone; se un Maestro ha creato una forma è ovvio che sia nei suoi intenti che il mondo la scopra. Il nome è una strategia per creare curiosità e le persone andranno cosi a cercare questo segreto attraverso un percorso di lavoro interno. In Oriente tutto è definito segreto, si dice infatti 6 movimenti meravigliosi, 8 gioielli, 5 anelli: sono tutte situazioni fantastiche per invogliare la gente a cercare. ( Tinh = purezza; Mat = segreto) In realtà questa forma non vorrebbe solo riferirsi al lavoro dei 12 meridiani, ma vuole introdurre un importante concetto ENERGETICO. Che cos’è la PUREZZA? Il termine esatto che la definisce sarebbe THIEN KI. Da dove proviene l’energia pura? Al momento della nostra nascita abbiamo l’ENERGIA CELESTE chiamata ENERGIA EREDITARIA. Essa può essere solo conservata a lungo ma non può crescere. Invecchiando, con il passare degli anni, essa si consuma e la si perde completamente al momento della morte. Per fortuna l’uomo accumula la sua seconda fonte di energia che si chiama ENERGIA TERRESTRE. Essa proviene dalla natura attraverso quello che riusciamo ad accumulare dal cibo, dall’allenamento fisico e dalla respirazione e tutto ciò diventa ENERGIA VITALE perché ci viene data dalla vita. Questa energia viene filtrata nei vari organi (importantissimo ad esempio il lavoro dei reni e della vescica) e in parte trasformata i in ENERGIA PURA. Il resto viene eliminato con le feci e le urine ed è chiamato ENERGIA IMPURA. Quindi l’ENERGIA PURA unita all’ENERGIA CELESTE E TERRESTRE diventa ENERGIA DI DIFESA. Quindi è proprio l’energia pura che a noi serve. Concludendo, qual è l’insegnamento della Tinh Mat ? Insegna a muovere l’energia di difesa dentro di noi andando a tonificare i vari organi attraverso tutti i meridiani del nostro corpo . Per questo si chiama FORMA DELL’ENERGIA PURA , segreta o non segreta, la spiegazione è questa. Lezione 14 RIPASSO E CONSIGLI SULLE FORME D’ESAME I sigilli È molto importante il momento in cui si crea il sigillo con le mani. Per gli allievi inesperti è naturale mantenere il sigillo nelle mani anche durante i movimenti intermedi. Un istruttore invece deve sapere quando è il momento giusto di formarlo. Per esempio nei gabbiani: dopo il giro delle braccia prima di alzarle nel Sinh Lo: movimento iniziale formiamo il sigillo quando riuniamo le braccia prima di aprire le ali e alzare la gamba nel Dai Bang. PHI DIEU Nei movimenti iniziali, dopo l’apertura, le mani che formano il sigillo della lucidità scendono dalla parte esterna delle cosce fino alle ginocchia andando a stimolare la vescica biliare e il fegato per trovare il coraggio di iniziare l’avventura della propria crescita. Quindi, in questi movimenti, se eseguiti con intenzionalità, noi troviamo la forza, il coraggio e la decisione per armarci e lanciarci. KHAI MON -La parata iniziale deve avere il braccio piegato; -quando giriamo a sx nel movimento del liocorno le gambe devono essere in linea; -nel serpente contemporaneamente all’avvitamento delle gambe e dei piedi girano anche le mani, il peso del corpo è al centro sulla gamba dx e poi lentamente ci spingiamo in avanti con il bacino (finchè non sentiamo più il peso della gamba d’appoggio) spostando quindi anche il baricentro in avanti; -nella gru e nella fenice ci si deve spostare a 45° gradi lungo una linea diagonale di un ipotetico quadrato e le braccia indicano per prime la direzione; -nella tigre si devono vedere bene gli artigli; -nella scimmia, dopo il piegamento , raccolgo le mani ai fianchi e poi nel movimento dell’offrire allungo le mani verso l’alto; -nella chiusura finale, l’uccello fatto con le mani porta le braccia verso l’alto e poi verso il basso con un movimento convinto, determinato e veloce. TRUONG MIEN Nei seguenti movimenti descritti nel poema, dobbiamo immaginare di: “guardare la luna e dimenticare la tristezza; volare con le mani come una farfalla; gettare via la tristezza di questo mondo; volare come la gru con le ali delle braccia piegate a 45° ; bagnarsi alla fontana sacra come un cigno; preparare la spada immaginando le mani sopra una pietra che stanno affilando la lama andando avanti e indietro; impugnare la spada e raccogliere la propria energia prima di trasformarla ritrovando la calma; infine, guardare nelle mani il vuoto, la luna del cielo riflessa e lo specchio di se stessi.” Dov’è la difficoltà in questa forma? Non sta nelle tecniche, ma nel capire ed interpretare lo stato d’animo di chi si racconta nella forma. Dobbiamo vivere la VERA STORIA, non indossarla. Il Maestro Phan Hoang una volta disse: “Ognuno di noi deve avere il coraggio di vivere la propria storia d’amore, non raccontare la storia di un altro”. Questa forma la dobbiamo interpretare e viverla. Poiché il corpo è lo specchio del nostro stato d’animo: se siamo determinati , la determinazione trasparirà dai nostri gesti; al contrario, se siamo indecisi, mai saremo convinti anche nei nostri movimenti. Il Maestro Bao Lan racconta: quando ero piccolo assistevo spesso con mia madre agli spettacoli teatrali. Lei era amante dell’opera pechinese. Per me era una cosa tremenda perché non semplice da capire, per alcuni aspetti la possiamo paragonare alla lirica. Anche nell’opera cinese ci sono tanti vocalizzi, non è facile distinguere il suono delle parole e quindi capire la storia dello spettacolo. Lei ne godeva all’ascolto e mi spiegava che l’attore con la faccia rossa rappresentava il buono, quello con la faccia nera era il cattivo e quell’altro ancora che sembrava tenesse una scopa in mano o un piumino era il cavaliere a cavallo. Questo tipo di Teatro rappresenta l’ARTE DELL’ INTERPRETAZIONE TRAMITE I SIMBOLI. Anche il Tai Chi ha i suoi simboli, in questa forma sono espressi dalla luna, dalla sciabola, dal vuoto/pieno, dal dao, dalla determinazione, dalla nostalgia, dall’equilibrio, dall’abbandono, dalla vacuità, ecc. e bisogna saperli interpretare. Se si fa il movimento della sciabola,esso potrebbe essere simile a quello della “Van ba”, ma le mani qui rappresentano le nuvole e son leggere mentre nel fare la sciabola nel “Troung Mien” il movimento è più rigido. Per chi non conosce le arti marziali sembra tutto uguale, ma non lo è. Sono piccole cose e nel loro insieme cuciscono la forma, le danno significato perché questa forma nasconde molto simbolismo e noi nell’impararla dobbiamo saperla interpretare con i movimenti. VAN THU E’ importante l’intenzione con cui eseguiamo la forma perché si capisce se c’è un collegamento tra noi e la forma nel suo significato e nei suoi movimenti. Possiamo tutti essere nuvole, dobbiamo riuscire ad abbandonare la nostra terra fatta di pensieri, preoccupazioni e diventare leggeri. Le gambe devono trovarsi in linea, il movimento è continuo ed ispira leggerezza, una leggerezza che è flessibilità e impermanenza. Per fare questo ci vuole un buon spostamento di gambe, perché è difficile rappresentare la leggerezza con le mani se le gambe sono di piombo. Come si può ottenere uno spostamento leggero? Gli strumenti che ci aiutano sono il tenere le posizioni basse e per mantenere l’equilibrio bisogna lavorare bene con il dandien. Di solito quando l’equilibrio è scarso, si tende a spostarsi in avanti per poterlo recuperare, in particolare nelle persone giovani. Si dice, infatti, che i giovani consumino le scarpe sulle punte mentre i vecchi le consumino sui talloni. Negli spostamenti di dx e sx le mani servono come bilanciamento. La vera camminata del Tai Chi è quella con il baricentro dritto, quindi lo scivolare via negli spostamenti non comporta il perdere dell’equilibrio spingendosi con il busto in avanti e nemmeno il suo recupero per tornare dritti. Il baricentro si muove sempre nella stessa linea perpendicolare al pavimento mentre un piede “si accorcia e l’altro va su”. Non servono muscoli potenti per questi spostamenti delle gambe, dobbiamo invece saper controllare il baricentro e se vogliamo che il corpo vada avanti, indietro, a destra, a sinistra rispettivamente muoviamo il baricentro in avanti, indietro a destra e a sinistra secondo l’intenzione. L’azione deve partire dal dandien e non dalle mani. In questo modo si avrà una sensazione di leggerezza e non si vedranno trascinare le gambe, ma un movimento continuo . Il Tai Chi, dunque, è saper lavorare bene con il dandien e riuscire a dare una continuità nel movimento cioè non si deve far percepire quando finisce una tecnica anche se è stata eseguita perfettamente perché ciò comporta un blocco del fluire dell’energia faticando il doppio per eseguire poi il movimento successivo. Esso, pertanto, deve iniziare prima che finisca quello precedente (pensate all’andare in bicicletta). Quando scendiamo per fare il serpente non dobbiamo ad esempio, concludere il movimento perché ci vuole poi una gru per tirarci su. Nella forma i passi sono stati inseriti per farvi camminare ed esercitare mantenendo il baricentro nel modo corretto, tuttavia la forma non cambia se viene eseguita solo con le mani purché la leggerezza sia espressa con movimenti continui delle mani. Questa è l’anima di “Mani di Nuvole”, il resto è accademia. SALUTO FINALE DEL MAESTRO BAO LAN Siamo giunti alla penultima lezione e con soddisfazione ho potuto notare come tutti abbiano migliorato il proprio livello . Ciò rientra in un ciclo: prima si è allievi, poi si diventa istruttori e poi anche maestri. Il ciclo continua come lo è stato per me. Ricordo quand’ero bambino e insieme ai miei compagni ci allenavamo in cortile in pantaloncini corti e a petto nudo; in corridoio si allenavano le cinture nere e noi bambini le consideravamo inavvicinabili; in palestra invece si allenavano coloro che noi consideravamo i “santi” cioè i maestri. Questo per augurarvi di continuare il vostro ciclo di evoluzione. Il Tai Chi è un tendere alla perfezione, ma allo stesso tempo è costituito dalla semplicità e dalla pulizia dei movimenti. Servono l’intenzione e la chiarezza dei movimenti, il Tai Chi deve essere vissuto come un’esplosione di energia. Non temete di essere imperfetti, la correttezza verrà col tempo imparando ad osservare gli altri di grado superiore al vostro. Il confronto non deve portare al conflitto o alla divisione, non fermatevi sulle diversità di esecuzione, piuttosto chiedete ai vari Maestri che incontrerete, di poter rivedere la loro esecuzione dei movimenti di una tecnica. Cercate di stimolare la capacità di modificare voi stessi in relazione alle situazioni in cui vi troverete ricordando che un combattente deve vincere prima di tutto non gli altri, ma se stesso. Lezione 15 TRUONG MIEN Nelle precedenti lezioni abbiamo visto il significato del nome del poema Truong Mien parlando di alcuni concetti importanti quali il SOGNO, il LUNGO SONNO e il RISVEGLIO. Spieghiamo ora il significato del poema di questa forma. 1)Guardare la luna e dimenticare la tristezza: Guardare la luna ci rende tristi, perché? Essa rappresenta il nostro inconscio, le nostre ombre, le nostre paure. E’ lo specchio della nostra anima e indica uno stato d’animo interiore. Solitamente noi identifichiamo con il termine SOLARE ciò che va verso l’esterno e una persona allegra vivace, invece con il termine LUNARE ciò che va verso l’interno e una persona più chiusa e timida. La luna, al contrario del sole, spesso non è piena, ne vediamo solo una parte e ciò evoca la tristezza, la mancanza di qualcosa. Spesso le persone che sono lontane dalla loro patria o dalla persona amata guardando la luna provano nostalgia, si sentono incompleti e tristi. Perciò si cerca di dimenticare e di attuare una trasformazione come fa la farfalla. 2)Perché trasformarsi in una farfalla e volare via lontano?: Per evolvere la nostra parte interiore dobbiamo trasformare tutto ciò che è superfluo attraverso un percorso doloroso similmente come fa la farfalla durante la sua metamorfosi da bruco per poter crescere le ali e volare via. La farfalla è simbolo di evoluzione, di un passaggio che si deve compiere. Perché non si cita la gru al posto della farfalla? Perché essa per sua natura è un essere svolazzante che non resta ferma in un luogo, ma passa da fiore in fiore. Altri animali, invece, lavorano nello stesso posto, come molti di noi che si alzano al mattino, percorrono sempre la stessa strada e timbrano il cartellino del lavoro e non possono fare di certo come la farfalla. Questo essere alato, che oggi è qua e domani è là, sembra proprio suggerire di abbandonare la routine, di lasciarsi andare, di prendere iniziative nuove, di cambiare vita. 3)Dimenticare la tristezza e buttare via tutte le cose che preoccupano: Spesso la realtà che si sta vivendo ci fa prigionieri, soprattutto quando sono gli altri a dirci la vita che dobbiamo vivere. Ciò è pesante da sopportare. Quand’ero giovane ero iscritto alla facoltà di ingegneria e avevo vinto una borsa di studio, però, a me non piaceva l’indirizzo scientifico nonostante riuscissi bene negli studi. Più andavo avanti con gli esami, più avevo paura dell’avvicinarsi della laurea perché sentivo che per me sarebbe giunta la fine delle mie aspirazioni. Avevo scelto questa facoltà perché in Vietnam si pensava che non ci fosse bisogno di filosofi e si obbligavano gli studenti, che volevano studiare all’estero attraverso le borse di studio, a scegliere le materie scientifiche come la facoltà di ingegneria. Mentre studiavo all’università speravo veramente che cambiasse qualcosa. Un giorno ascoltando la radio sentii la notizia della “Caduta di Saigon” e pensai : “non ho più il mio paese, non sono più marxista, ho solo l’asilo politico e perciò posso interrompere gli studi nonostante manchino alla laurea solo otto esami”. Finalmente era accaduto quel qualcosa che il mio inconscio desiderava succedesse. Altro condizionamento proveniva da mia madre che mi diceva: << In tutto il Vietnam di 1000 persone che studiano, 1 arriva alla maturità; dei 1000 che sostengono la maturità , 1 prende la lode; dei 1000 che escono con la lode, 1 riesce a vincere la borsa di studio. Tu sei il rappresentante fortunato di questi studenti e non puoi deludere il tuo Paese>>. Siamo spesso ricattati dall’immagine che il mondo vuole da noi e non riusciamo a buttarla via. Così, anche il generale della Troung Mien cosa può fare da solo per cambiare le sorti del suo paese? Non può ritenersi responsabile della sconfitta e continuare nella solitudine in alta montagna a limare la spada. 4)Volare come la gru e purificarsi come il cigno Impariamo a buttare via ciò che non ci appartiene perché ci procura solo tristezza. Bisogna quindi trasformarsi in una GRU e volare via. La gru è segno di equilibrio interiore e psicofisico. Una persona forte deve, prima di tutto, essere equilibrata, forte sia nella mente che nel corpo, altrimenti rischia di essere solo un esaltato come avviene in questi tempi a molti giovani drogati di ideologia che pensano di essere forti portandosi addosso le bombe per ammazzare una folla. Altro passaggio importante citato nel poema è quello della gru che vuole diventare un CIGNO, ma deve prima purificarsi. Il cigno, infatti, oltre ad essere equilibrato è anche un animale nobile, è l’essenza della purezza e se vogliamo trascendere è necessario purificarsi e buttare via la tristezza. A tal proposito il maestro Phan Hoang mi raccontò una sua esperienza: dopo aver girato il mondo decise di ritirarsi in un monastero in Corea e prima di entrare andò alla stazione, si liberò di tutto quello che aveva e lo depositò dentro ad una cassetta di sicurezza, compresa la carta di credito. Fece un atto di purificazione come Siddharta prima di diventare il Buddha che uscì dal palazzo imperiale e per prima cosa si fermò nella foresta, prese un coltello, si tagliò i lunghi capelli e li consegnò al servo dicendogli di riportarli ai suoi genitori. Ciò voleva dire che da quel giorno non esisteva più come il Principe Siddharta. Se vogliamo trascendere, dobbiamo purificarci buttando via le cose materiali e anche i sentimenti perché l’attaccamento è fonte di desiderio. Tuttavia il desiderio di non attaccamento può essere considerato lo stesso un attaccamento, come vedete la cosa è complessa. Una volta purificati non è che le cose avvengono nell’immediato. Si deve essere disponibili nel far succedere le cose, tuttavia non tutte le persone che cercano la VIA la trovano, quelli però, che non la vanno a cercare, mai la troveranno. Anche in un monastero non è detto che chi è davanti al Buddha si illumini, può darsi che l’illuminazione avvenga in chi lavora in cucina o in giardino perché non è importante cosa facciamo , ma l’intenzione con cui eseguiamo le nostre attività. I samurai dovevano imparare nella vita a rendersi disponibile e la forza del guerriero è infatti la disponibilità. 5) In alta montagna, sotto la luna, affila la lama : Al “GENERALE della Truong Mien” che non aveva più un Signore da servire, un Paese per cui combattere cosa rimane? IL RITROVARE SE STESSO DIVENTANDO CONSAPEVOLE CHE IL VERO NEMICO NON SONO GLI ALTRI, MA PROPRIO SE STESSO. Quando si lima la spada non pensiamo che ci sia sempre qualcuno da ammazzare. Limare la spada è come forgiare la propria anima. Molti processi interiori hanno bisogno di essere accompagnati anche da alcuni gesti esteriori come ad esempio nei bellissimi “mandala “ eseguiti dai monaci tibetani. Impiegano tantissimo tempo , concentrazione, impegno per realizzare con sabbia colorata dei disegni perfetti e poi una volta terminati in un attimo tutto va gettato al vento. Questo per consapevolizzare i concetti del NULLA , del NON ATTACCAMENTO, del NON POSSESSO. E’ un agire contrario alla nostra mentalità: noi pensiamo infatti che tutto quello che facciamo qui su questa vita sia PERMANENTE, come ad esempio costruirsi una casa, amare la stessa persona… Il segreto della vita è la NON PERMANENZA. Ciò che dobbiamo combattere e vincere, innanzitutto, siamo noi stessi. A tal proposito il grande stratega cinese di combattimento Sun Tzu scriveva nel suo libro “Primavera-Autunni”: <<Conosci te stesso, conosci l’avversario, cento battaglie e cento vittorie>>. Se tu conosci te stesso è positivo, se non ti conosci non vale la pena di mettersi a confronto con gli altri perché hai già perso. Nella forma sono presenti due spade che rappresentano lo yin e lo yang. Una spada va avanti e l’altra va indietro, una guarda il futuro e l’altra guarda il passato, una l’Est e l’altra l’Ovest, una vince l’avversario e l’altra vince il proprio ego. 6)Guardando giù, nello specchio d’acqua, sei sicuro di essere proprio tu? Guardando la nostra immagine riflessa su uno specchio d’acqua ci si domanda a volte se quello che vediamo siamo proprio noi. Perché non è immediato questo riconoscimento? L’uomo spesso non si riconosce o meglio nella propria immagine riflessa in uno specchio scorge ciò che vuole o quello che i propri occhi vogliono vedere. E’ più facile guardare negli altri piuttosto che andare al nostro interno, ma se non riusciamo a riconoscerlo non raggiungeremo mai la serenità. Quando’ero piccolo giocavo agli “indiani” e mi facevo dei segni sul volto. Perché mi lavassi alla sera , mia madre mi diceva che l’anima durante il sonno vagava e quando poi rientrava nel corpo con quei segni non lo avrebbe riconosciuto e sarei rimasto addormentato per sempre. Ciò mi spaventava tantissimo perciò mi lavavo molto bene ogni volta prima di andare a dormire. Questa credenza ci fa pensare che spesso la nostra parte interna non riconosce ciò che è la sua parte esterna. Per esempio , molte donne di una certa età si vestono come delle bambine perché loro si vedono così, mentre gli altri naturalmente non hanno questa percezione. Nello specchio guardiamo soprattutto il nostro esteriore e raramente il nostro interiore. Il domandarsi chi siamo guardandoci in questo riflesso non avviene molto facilmente. Al generale della Truong Mien ci son voluti vent’anni prima di porsi questa domanda, dopo un “lungo sonno o lungo sogno” si sveglia, vede nello specchio d’acqua i suoi capelli diventati bianchi e si chiede come sia stato possibile che la vecchiaia lo avesse raggiunto. Quel Generale rappresenta ognuno di noi, probabilmente non ci siamo ancora completamente riconosciuti nell’immagine riflessa di uno specchio perché non è semplice avere questa visione che diamo per scontata. E’ un processo che avviene attraverso una lunga ricerca interiore e con molta sofferenza. 4 respirazioni............................................................................................................ 10 BAT MA TAN....................................................................................................... 18; 27 Dai Lao........................................................................................................................ 4 drago .......................................................................................................................... 5 I sigilli ....................................................................................................................... 32 KHAI MON ................................................................................................................ 32 Khiem Long ................................................................................................................ 9 KHIEM LONG ............................................................................................................ 29 l’APNEA ...................................................................................................................... 8 leopardo ..................................................................................................................... 5 Loi Ho ......................................................................................................................... 5 LOI HO ...................................................................................................................... 26 Luc Dieu...................................................................................................................... 9 orso ............................................................................................................................ 5 PHI DIEU ................................................................................................................... 32 POSIZIONI NEL VTC .................................................................................................. 28 Qi Kung ....................................................................................................................... 6 respirazione ............................................................................................................... 8 serpente ..................................................................................................................... 5 silenzio ....................................................................................................................... 4 spada ........................................................................................................................ 20 Tao ........................................................................................................................... 15 TIEN THIEN BAT KHI ................................................................................................... 6 tigre ............................................................................................................................ 5 TINH MAT ................................................................................................................ 30 TROUNG MIEN ........................................................................................................ 32 TRUONG MIEN ........................................................................................................ 35 Truong Mien............................................................................................................. 23 Van Ba ...................................................................................................................... 11 VAN BA ..................................................................................................................... 30 VAN THU .................................................................................................................. 33 Via ............................................................................................................................ 15