6. Che cosa è stata la strage degli innocenti? È un fatto storico?

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6. Che cosa è stata la strage degli innocenti? È un fatto storico?
6. Che cosa è stata la strage degli innocenti? È un fatto storico?
Vicente Balaguer
La strage degli innocenti appartiene, come l’episodio della stella dei Magi, al Vangelo dell’infanzia
di San Matteo. I Magi avevano chiesto del re dei giudei (Mt 2, 1) e Erode – che sapeva di essere il
re dei giudei – inventa uno stratagemma per verificare chi può essere quello che considera un
possibile usurpatore, chiedendo ai Magi che lo informino al loro ritorno. Quando si rende conto che
sono tornati per un’altra strada, “s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del
suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi” (Mt 2,
16). Il passo richiama altri episodi dell’Antico Testamento: anche il Faraone aveva fatto uccidere
tutti i neonati degli ebrei, secondo quanto narra il libro dell’Esodo, ma si salvò Mosè, proprio colui
che in seguito liberò il popolo (Es 1, 8 - 2, 10). San Matteo nel brano dice anche che con il martirio
di questi bambini si compie un oracolo di Geremia (Ger 31, 15): il popolo di Israele fu mandato in
esilio, ma da lì lo trasse il Signore che, con un nuovo esodo, lo riportò alla sua terra promettendogli
una nuova alleanza (Ger 31, 31). Pertanto il senso del passo sembra chiaro: per quanto si
impegnino i potenti della Terra, non possono opporsi ai piani di Dio per la salvezza degli uomini.
In questo contesto si deve esaminare la storicità del martirio dei bimbi innocenti, di cui abbiamo
notizia solo da San Matteo. Nella logica della ricerca storica moderna, si dice che «testis unus
testis nullus», un solo testimone non vale. Senza dubbio è facile pensare che l’uccisione dei
bambini a Betlemme, un villaggio di pochi abitanti, non fu molto numerosa, e per questo non passò
agli annali. Quello che è certo è che la crudeltà che manifesta è in linea con le efferatezze che
Flavio Giuseppe ci racconta di Erode: fece affogare suo cognato Aristobulo quando costui
raggiunse una grande popolarità (Antichità Giudee, 15 & 54-56), assassinò suo suocero Ircano II
(15, & 174-178), un altro cognato, Costobar (15 & 247-251), sua moglie Marianne (15, & 222239); negli ultimi anni della sua vita fece uccidere i suoi figli Alessandro e Aristobulo (16 &130135), e, cinque giorni prima della sua morte, un altro figlio, Antipatro (17 & 145); infine ordinò che
alla sua morte fossero uccisi dei notabili del regno, perché la gente della Giudea, lo volesse o no,
piangesse la morte di Erode (17 &173-175).
Bibliografia: A. Puig, Jesús. Una biografía, Destino, Barcelona 2005; S. Muñoz Iglesias, Los
evangelios de la infancia. IV, BAC, Madrid 1990; J. Danielou, Los evangelios de la infancia,
Herder, Barcelona 1969.
Tradotto da http://www.opusdei.es