gli strumenti di misura dell`aderenza alla terapia endocrina nel

Transcript

gli strumenti di misura dell`aderenza alla terapia endocrina nel
Freely available online
ISSN:2240-2594
GLI STRUMENTI DI MISURA DELL’ADERENZA ALLA TERAPIA
ENDOCRINA NEL PAZIENTE CON TUMORE ALLA MAMMELLA
THE MEASURE INSTRUMENTS OF THE ADHERENCE TO ENDOCRINE
THERAPY ON THE PATIENT WITH BREAST CANCER
Iacorossi L ¹, Piredda M ¹, De Marinis M.G.²
¹ Dottoranda di Ricerca Infermieristica Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
² Docente di Infermieristica Campus Bio-Medico di Roma
Citation: Iacorossi L, Piredda M, De Marinis MG. Gli strumenti di misura dell’aderenza alla terapia endocrina nel
paziente con tumore alla mammella. Prevent Res, published on line 16 Oct. 2014, P&R Public 74. Available
from: http://www.preventionandresearch.com/
Abstract
Many factors contribute to the failure of an adjuvant therapy, perhaps one of the most important is the adhesion to the
treatment. The topic of oral consumption of medicines generated a vast literature and considerable controversies. The
complexity of the topic is based on the fact that terms such as compliance, adherence and concordance are commonly
used as synonymous related on the consumption of medicines. Patients do not adhere to the prescribed therapy for
several reasons, and each of them needs to be analyzed and managed in order to give to the patient the best clinical
benefit. Evaluation of treatment adherence is, thus, a major issue in breast cancer care. The assessment of long term
adherent behavior, however, is methodologically challenging. Studies have yielded inconclusive results indicating
adherence rates between 20% and 100% across different phases of antineoplastic treatment. This variability of nonadherence rates found in the literature has been suggested to be attributed to heterogeneous study designs as well as
inconsistencies in methodological approaches. There is currently no Gold Standard of adherence measurement
available. Current evidence indicates that the patterns of findings on adherence might result more from the methods
used to study them than from the underlying conceptual principles. The first part of the article will explain some of the
key controversies inherent in the terminology. In the second part the measure instruments of adherence, which need
to be used in the clinical practice will be presented.
Key words: compliance, adherence, concordance, assessment
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
Riassunto
Il tema dell’assunzione di farmaci per via orale ha generato un'ampia letteratura e notevoli controversie. La
complessità del tema è data dal fatto che i termini "compliance", "aderenza" e "concordanza" sono comunemente
utilizzati come sinonimi in relazione all’assunzione di farmaci. Molti fattori contribuiscono al successo o al fallimento di
una terapia adiuvante ma, forse, uno dei più critici è il trattamento dell’aderenza.
I pazienti non aderiscono alla terapia prescritta per diverse ragioni, ciascuna delle quali deve essere analizzata e
gestita al fine di garantire al paziente il beneficio clinico. Nella cura del cancro al seno l’aderenza al trattamento è
questione importante e la valutazione del comportamento relativo all’aderenza a lungo termine è metodologicamente
impegnativa. Numerosi studi hanno evidenziato risultati inconcludenti che indicano tassi di aderenza compresi tra il
20% e il 100% nelle diverse fasi del trattamento antineoplastico. Questa variabilità dei tassi può essere attribuita ai
disegni di studio eterogenei e alle incongruenze negli approcci metodologici, inoltre, ad oggi non esiste un Gold
Standard per la misura dell’aderenza. Le evidenze attuali indicano che i tassi di aderenza potrebbero derivare più dai
metodi utilizzati per il loro studio che dai principi concettuali sottostanti.
Nella prima parte dell’articolo gli Autori cercheranno di dare una spiegazione su alcune delle principali controversie
inerenti la terminologia; nella seconda parte verranno descritti gli strumenti di misura dell’aderenza da utilizzare nella
pratica clinica.
Parole chiave: compliance, aderenza, concordanza, strumenti di misura
INTRODUZIONE
Analisi del concetto di aderenza
L’analisi del concetto di aderenza (1) ha evidenziato come essa sia associata con i termini compliance, concordanza,
obbedienza, osservanza, conformità, accettazione, cooperazione, mutualità ed alleanza terapeutica.
Uno dei problemi più delicati è stato quello di trovare un termine italiano per tradurre efficacemente compliance e
soprattutto, adherence (2). Fino a tempi relativamente recenti il termine più comune usato per indicare il "seguire le
istruzioni di trattamento" era "compliance". Nel 1976 Sackett ha introdotto il termine compliance in medicina che può
essere
semplicemente
definita
come:
"La
misura
in
cui
il
comportamento
del
paziente
corrisponde
alle
raccomandazioni del medico curante" (3).
Sebbene il termine compliance sia comunemente utilizzato in campo medico e nella letteratura farmaceutica, esso è
stato criticato perché ha una connotazione negativa in termini di rapporto medico-paziente (4); sembra infatti che
denoti una relazione in cui il ruolo del medico è quello di decidere il trattamento appropriato e rilasciare le relative
istruzioni, mentre il ruolo del paziente è di seguire passivamente gli ordini del medico. All'interno di questa
connotazione, la non compliance può essere interpretata come incompetenza del paziente che non è in grado di
seguire le istruzioni, o peggio, come un comportamento deviante. Questa definizione è stata respinta in quanto
tacciata di paternalismo e perché implicherebbe che il personale sanitario ha diritto di autorità sui comportamenti e
sulle azioni del paziente (5,6).
In alternativa a compliance è stato adottato da molti il termine aderenza (7), in particolare nell'ambito psicologico e
sociologico, in conformità ad un tentativo di enfatizzare il fatto che il paziente è libero di decidere se seguire le
raccomandazioni del medico curante. Anche la letteratura sanitaria usa il concetto di aderenza come sinonimo del
termine compliance che è stato criticato per la sua "sfaccettatura" paternalistica (8). La non aderenza non genera
senso di colpa nel paziente.
Nel 2003 l’OMS, che definisce l’aderenza come elemento chiave dell’atto terapeutico, ha lanciato un’iniziativa
internazionale globale per migliorare nel mondo intero i tassi sulla aderenza alle terapie comunemente usate per
trattare patologie croniche (9). Le differenti definizioni di aderenza trovate in letteratura includono diversi significati
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
come l’importanza del paziente di seguire le istruzioni (10) legando se stesso all’osservanza, l’importanza che le azioni
o i comportamenti di una persona coincidano con il consiglio o l’istruzione (8), una collaborazione per ottenere obiettivi
accettabili (11) ed una relazione collaborativa volontaria (12).
Malgrado l’accordo delle discipline sanitarie riguardo al significato del fenomeno dell’aderenza, la sua definizione è
vaga e ambigua (9,13-20). La letteratura sanitaria frequentemente considera i termini ed i fenomeni dell’aderenza e
della compliance come sinonimi e li usa in modo intercambiabile (6,10,21).
I tassi di aderenza con regimi prescritti in malattia cronica dipendono dal metodo di misura dell’aderenza (10). Fattori
come l’acuità della malattia, il sostegno sociale e finanziario dei pazienti, le convinzioni riguardanti la salute e gli
approcci comunicativi degli operatori sanitari, operano simultaneamente per influenzare le percentuali di aderenza. I
ricercatori sono concordi sul fatto che l’aderenza è un complesso multifattoriale e stimolante il comportamento del
paziente (9). Nella pratica clinica la non aderenza, particolarmente negli individui con malattie croniche determina un
aumento dei costi sanitari (9,18).
Concordanza è un termine sempre più utilizzato in relazione all'assunzione di farmaci. Si tratta di un concetto
complesso originariamente definito come "un nuovo approccio per la prescrizione e l'assunzione di medicinali. È un
accordo raggiunto dopo negoziazione tra un paziente e un operatore sanitario professionale che rispetta le credenze e i
desideri del paziente per determinare se, quando e come i farmaci devono essere assunti. Anche se reciproca, questa
è un'alleanza in cui il professionista sanitario riconosce il primato delle decisioni del paziente circa l’assunzione dei
farmaci raccomandati" (22).
La concordanza è un termine relativamente recente, utilizzato principalmente nel Regno Unito; la sua definizione è
cambiata nel corso del tempo, da quella focalizzata sul processo di consultazione in cui medico e paziente sono
d'accordo sulle decisioni terapeutiche che incorporano le rispettive posizioni, ad un concetto più ampio che si estende
alla comunicazione a supporto del paziente nell’assumere le medicine. La concordanza è a volte erroneamente usata
come sinonimo di aderenza. Il concetto di concordanza è cresciuto all'interno di un comitato di cura della salute, di
ricercatori clinici e dirigenti, istituito dalla Royal Pharmaceutical Society della Gran Bretagna (RPSG) e finanziato dalla
Merck Sharpe & Dohme Ltd (MSD) (23). La concordanza tenta di riconcettualizzare il problema della conformità. Essa
riconosce che, per molti pazienti, la non conformità è una risposta razionale alle percezioni personali della malattia e
del trattamento. Revisioni della letteratura hanno dimostrato che la non conformità è stata spesso il risultato di una
prescrizione che non ha tenuto conto delle convinzioni del paziente, delle sue aspettative e preferenze (24,25), e
potrebbe essere un indicatore di scarsa comunicazione (26). La concordanza ha dato un valido contributo al dibattito
sulla prescrizione di farmaci sottolineando il fatto che una buona prescrizione dovrebbe comportare un processo di
negoziazione tra paziente e medico, in cui viene preso in considerazione il punto di vista del paziente. Pochi sarebbero
in disaccordo con il suo principio fondamentale, cioè che la prescrizione dovrebbe tener conto delle credenze e delle
aspettative dei pazienti e del loro coinvolgimento come partner dei medici nella propria salute. La concordanza si basa
sul concetto che il lavoro del medico e del paziente nel corso della consultazione è una negoziazione tra pari e lo scopo
è, quindi, un’alleanza terapeutica tra di loro. Tale alleanza può, infine, comprendere un accordo o differire. La sua
forza sta in una nuova ipotesi di rispetto per il paziente e la creazione di apertura nella relazione, in modo che medico
e paziente insieme possano procedere sulla base della realtà e non di incomprensione, diffidenza e occultamento (27).
Questa visione delle interazioni sanitarie vede la consultazione come uno spazio di dialogo ed è stata in contrasto con il
rispetto paternalistico o con il modello di aderenza che è caratterizzato da un presupposto inespresso dove il ruolo del
paziente doveva essere passivo (27). I principi di concordanza non sono nuovi (28), tuttavia, si trovano sempre più
nell'ambito della ricerca sui servizi sanitari e nella salute dei circoli politici (26,29). In contrasto con la compliance e
l’aderenza, la concordanza si adatta più nettamente nel panorama politico del Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del
Regno Unito.
Fino a poco tempo fa, il problema della non aderenza non era oggetto di notevole interesse per la cura del cancro, e
questo era dovuto principalmente al fatto che quasi tutte le terapie erano somministrate per via parenterale
in
ambiente ospedaliero (anche se dovrebbe forse essere qui ricordato che la non aderenza è anche un problema dei
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
farmaci parenterali contro il cancro) (30). Tuttavia, il recente sviluppo di terapie orali in oncologia potrebbe segnare
una svolta della percezione della necessità di valutare l'aderenza tra i malati di cancro; inoltre, i pazienti tendono a
preferire le terapie orali ai farmaci parenterali (31,32). Gli studi disponibili mostrano un’eterogeneità significativa a
causa della variabilità delle misure e delle fonti di dati utilizzate , così come delle misurazioni nel tempo. L'obiettivo di
questo lavoro è quello di sintetizzare le conoscenze attuali sugli strumenti di misura sull’aderenza
alla terapia
ormonale derivanti da questi studi.
STRATEGIA DI RICERCA
La ricerca è stata effettuata consultando tramite internet i database Pubmed, Medline, Cinahl ed Embase. Su Medline
sono stati utilizzati termini Mesh e parole di testo libero combinati opportunamente attraverso gli operatori logici in
modo da produrre la seguente stringa di ricerca: "Administration, Oral" [Mesh] AND "Breast Neoplasms" [Mesh] AND
("patient compliance" [Mesh] OR "medication adherence" [MeSH Terms] OR medication adherence [Text Word]) AND
("0001/01/01" [PDAT]: "2014/06/06 [PDAT]) NOT "Injections, Intravenous" [Mesh]. I limiti utilizzati si riferivano alla
popolazione umana e a pubblicazioni in lingua inglese e italiana. Sono stati identificati 20 articoli sulla terapia
antitumorale orale in cui l'aderenza era un endpoint primario e per il quale il metodo di misurazione dell’aderenza era
stato definito in modo esplicito.
GLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELL’ADERENZA
L'aderenza può essere stimata nella pratica clinica da una varietà di metodi tra cui questionari self-report, interviste
telefoniche, cartelle cliniche, dati relativi a ripetizione delle prescrizioni e/o rimborsi relativi all’assunzione dei farmaci,
conteggio manuale dei farmaci inutilizzati, conta delle pillole e distributori elettronici. Molti di tali metodi sono stati
utilizzati per valutare l'adesione al tamoxifene ed agli inibitori dell’aromatasi nella pratica clinica (33-44).
I questionari self-report, spesso considerati meno affidabili, hanno evidenziato che il 12-24% dei pazienti non sono
aderenti ad una o più dosi di tamoxifene a settimana (36,39). Le interviste telefoniche condotte in diversi tempi hanno
mostrato che il 15-17% dei pazienti ha interrotto il Tamoxifene dopo due o tre anni dall’inizio, mentre il 31% non è
riuscito a completare la terapia adiuvante di cinque anni (33,37,45). Revisioni delle cartelle cliniche hanno evidenziato
che il 21% delle donne con carcinoma duttale in situ ha smesso il tamoxifene al terzo anno (40,44). In un'analisi
retrospettiva il 23% delle donne non erano aderenti durante il loro primo anno di terapia adiuvante con tamoxifene
(41). Dati recenti suggeriscono inoltre risultati simili in pazienti che hanno ricevuto l'inibitore dell'aromatasi
anastrozolo (46). Le autovalutazioni di aderenza tipicamente sono superiori ai conteggi di pillole o ai mezzi elettronici
(43).
L'uso del sistema di monitoraggio microelettronico sui flaconi (MEMS), innovazione relativamente recente che registra
data e ora in cui il tappo di un flacone di compresse viene rimosso come indice di assunzione di una dose del farmaco
presente al suo interno, ha rivelato che i self-report dei paziente, così come il conteggio delle pillole, generalmente
sovrastimano l’aderenza (43).
La misurazione dell’aderenza dei pazienti al farmaco è irta di difficoltà (47). Uno dei problemi del
comportamento
nell’aderenza al trattamento è riscontrabile nell'atto stesso della misurazione e di come questa possa influenzarlo.
Se i pazienti sono consapevoli del fatto che la loro adesione viene monitorata, questo potrebbe stimolare l'aderenza
semplicemente richiamando l'attenzione sul comportamento. I pazienti possono percepire che l'adesione a un
trattamento è uno dei compiti previsti del "buon paziente" e possono essere riluttanti ad ammettere la non aderenza
perché temono che questa volontà offenda o deluda il medico o comporti la sua disapprovazione. Di conseguenza, nel
tentativo di presentarsi come più aderenti, i pazienti possono creare un punteggio di aderenza falsamente elevato
tanto da prendere più farmaci al momento della prova.
Le misure di aderenza possono essere suddivise in due categorie a seconda se la valutazione è diretta o indiretta:
-Misure dirette: si valuta l’aderenza alla terapia endocrina mediante l’osservazione da parte dell’operatore sanitario
mentre il paziente assume il farmaco, oppure si misurano i livelli di un farmaco o dei suoi metaboliti attraverso un
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
prelievo ematico. Tuttavia, molti farmaci hanno un’emivita plasmatica così breve che, misurando il livello nel plasma
sanguigno, si andrebbe solo a individuare se i pazienti hanno preso la loro dose più recente; inoltre, l’esecuzione di
questi test è lunga e costosa e i pazienti possono considerarla invadente.
-Misure indirette: si valuta l’aderenza mediante self-report, le relazioni dei familiari e degli operatori sanitari, le
prescrizioni compilate, la conta delle pillole ed il monitoraggio elettronico. I self-report sono un metodo pratico e
conveniente per misurare l’aderenza. Tuttavia è evidente che i self-report dei pazienti possono potenzialmente
sottostimare la non aderenza (48). Allo stesso modo, familiari e operatori sanitari tendono a sovrastimare la capacità
di un paziente di aderire ad un regime terapeutico ed il livello di aderenza (49,50). Gli studi con il Medication Events
Monitoring System ® (MEMS) sull’aderenza alla terapia nei pazienti con infezione da HIV hanno dimostrato che i
medici calcolano male l'aderenza nel 41% dei pazienti e gli infermieri giudicano male l’aderenza nel 30% dei pazienti
(50). Anche le prescrizioni compilate e la conta delle pillole tendono a sovrastimare l'adesione (49) e potrebbero
essere compromesse se i pazienti eliminano delle pillole o prendono più di una dose per volta (51).
Il monitoraggio elettronico (MEMS) è attualmente ritenuto il "gold standard" e ha la potenzialità di fornire un profilo
dettagliato di utilizzo nel tempo. In diversi studi, sono stati riportati i tassi più elevati di aderenza quando il
trattamento è stata monitorato in questo modo (43,52-54). Tuttavia, non è senza problemi. L'apertura del contenitore
non garantisce l'ingestione del farmaco: la dose può essere semplicemente scartata. Eticamente, ai pazienti deve
essere detto in anticipo che la loro adesione sarà monitorata con il rischio che ciò potrebbe comportare miglioramenti
temporanei in aderenza nei pazienti che modificano il loro comportamento per renderlo all'altezza delle aspettative
dell'osservatore. Il controllo elettronico è anche costoso e non fornisce informazioni sul tipo di aderenza (intenzionale o
non intenzionale). Tali limitazioni significano che questa tecnica può essere meno adatto per l'uso in studi naturalistici
e studi clinici. Il self-report del paziente può invece essere un'alternativa poco costosa al monitoraggio elettronico per
l'uso in studi naturalistici e di pratica clinica (55). Dunbar e Waszak nella loro revisione (56) hanno confermato che
tale misura in generale concorda con misure "oggettive", anche se sono state trovate alcune variazione di accordo.
L'utilità di aderenza con questionari è, comunque, limitata da diversi problemi. I pazienti possono esagerare la loro
adesione se credono che il rapporto di aderenza deluda il proprio medico (57,58). Ciò significa che la precisione del
self-report varia a seconda del tipo di aderenza. Le segnalazioni di bassa aderenza sono più accurate di quelle di alta
aderenza (58,59). La formulazione degli item nel questionario può aggravare questo problema.
Tra i self report, la scala MMAS-8, già validata da Morisky et al (2008) (60), sembra essere uno strumento affidabile
per misurare l’aderenza, con un Alpha di Chronbac di 0.83 ed è stata utilizzata in vari studi internazionali su pazienti
cronici in terapia orale. La scala MMAS-8 si compone di otto item che affrontano specifici comportamenti riguardanti
l’assunzione del farmaco e l'aderenza sia intenzionale che non intenzionale. Le prime sette voci hanno risposte
dicotomiche (si/no) e sono formulate in modo da evitare bias legati all’accettazione passiva, mentre l'ottava voce
prevede 5 punti di risposta secondo la scala Likert. Il punteggio totale va da 0 a 8, con valori più elevati che
rispecchiano un’aderenza più alta. Coloro che ottengono un punteggio inferiore a 6 vengono considerati a bassa
aderenza, mentre punteggi maggiori di 6 sono associati ad un’alta aderenza (61). Un ulteriore problema si verifica se
gli elementi del questionario combinano i report di non aderenza con le ragioni di aderenza. Ad esempio, un elemento
come "prendo meno farmaci se mi sento meglio" è difficile da interpretare per i pazienti. Come dovrebbe rispondere il
paziente che prende meno farmaci ma non perché si sente meglio? Il questionario self report dove essere affinato, per
poter garantire l’affidabilità nella misurazione di aderenza (62).
Uno dei problemi principali della
valutazione dell’aderenza nella pratica clinica è che la maggior aderenza rimane
sconosciuta. Una distinzione concettuale recente che riunisce i risultati di diversi tipi di ricerca e le spiegazioni sull'uso
di farmaci dei pazienti è quello di aderenza "non intenzionale" e "intenzionale".
L’aderenza non intenzionale si riferisce alle barriere messe da parte dei pazienti che assumono medicine come
prescritto. Alcune barriere risultano dalla capacità e dai limiti delle risorse del paziente quali carenze di memoria (ad
esempio, dimenticare le istruzioni e/o di assumere il farmaco), di destrezza (ad esempio, difficoltà di apertura dei
contenitori
farmacologici
www.preventionandresearch.com
o
la
difficoltà
di
utilizzare
dispositivi
inalatori)
o
di
conoscenza.
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
L’aderenza intenzionale descrive il modo in cui i pazienti possono prendere decisioni deliberate per regolare il proprio
utilizzo di farmaci e comprende i "rejectors", cioè coloro che non prendono le medicine e/o che alterano la dose o la
frequenza dei farmaci o prendono solo il trattamento "necessario" (parziale non conformità). L’aderenza intenzionale è
dunque un intervento volontario e dipende dalle credenze dei pazienti, dalle circostanze, dalle priorità, preferenze ed
esperienze, anche se queste percezioni e azioni possono differire dalle aspettative dei medici e dalla razionalità (63).
Attualmente non disponiamo di conoscenze sufficienti circa l'entità intenzionale e non intenzionale dell’aderenza.
CONCLUSIONI
Il trattamento adiuvante con la terapia ormonale orale migliora gli esiti clinici per il cancro al seno, ma le donne hanno
difficoltà nell’aderire al regime di 5 anni. L’aderenza non ottimale al trattamento terapeutico ha impatto sul beneficio
clinico, può provocare resistenza al trattamento, progressione della malattia, (64), ma anche esiti clinici ridotti, inutili
cambiamenti di trattamento, aumento degli effetti collaterali e tassi di ospedalizzazione ancora più elevati, a causa del
fallimento del trattamento stesso (65).
Proprio per questi motivi l’aderenza e il metodo utilizzato per valutarla, visto il loro impatto sugli outcome,
acquisiscono un carattere estremamente rilevante.
Ci sono molti approcci e suggerimenti su come misurare l'aderenza ai trattamenti endocrini orali, ma pochi di questi
sono stati scientificamente testati. Uno dei problemi di valutazione dell’aderenza nella pratica clinica è che la maggior
aderenza rimane sconosciuta.
Uno dei requisiti urgenti è quindi quello di sviluppare metodi e tecniche per facilitare la comunicazione sull’onesta
assunzione dei farmaci, per facilitare comportamenti intenzionali sull’assunzione del trattamento prescritto, e per
stimolare consulenze e discussioni condivise tra paziente e personale sanitario. I risultati dello studio condotto da
Oberguggenberger et al (2012) (66) mostrano che l'impatto della metodologia utilizzata è di notevole importanza
nell'ambito delle indagini sull’aderenza. Al fine di giungere ad una valutazione più accurata e per ottenere
successivamente stime più precise dei tassi di aderenza in questa popolazione di pazienti è obbligatorio sviluppare e
convalidare strumenti specifici per i pazienti trattati con agenti endocrini per il trattamento del cancro al seno. Solo
quando questi metodi saranno stati scientificamente validati, potremo migliorare l'aderenza ai trattamenti endocrini
orali nelle donne con neoplasia della mammella.
BIBLIOGRAFIA
1. Bissonette J. (2008). Adherence: A concept analysis. Available from:
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.13652648.2008.04932.x/abstract;jsessionid=1DA9DA20A1F851306238AE9F4FDCFD8D.f02t01
2. WHO, World Health Organization. (2003). Adherence to Long-Term Therapies: Evidence for Action. Available from:
http://www.who.int/chp/knowledge/publications/adherence_full_report.pdf
3. Haynes RB, Taylor DC, Sackett DL. Compliance in health care. Baltimore: Johns Hopkins University Press, 1979.
4. Stimson GV. Obeying doctor's orders: a view from the other side. Soc Sci Med 1974; 8 (2): 97-104.
5. Dracup K, Meleis AI. Compliance: an interactionist approach. Nursing Research 1982; 31: 31-36.
6. Kontz MM. Compliance redefined and implications for home care. Holist Nurs Pract 1989; 3(2): 54-64.
7. Barofsky I. Compliance, adherence and therapeutic alliance: steps in the development of self-care. Social Science
and Medicine 1978; 12(5A): 369-376.
8. Christensen AJ. Patient adherence to medical treatment regimes: bridging the gap between behavioural science and
biomedicine. New Haven and London: Yale University Press, 2004.
9. WHO, World Health Organization. (2003). Adherence to Long-Term Therapies. Evidence for Action. Available from:
http://whqlibdoc.who.int/publications/2003/9241545992.pdf
10. Haynes RB, Yao X, Degani A, et al. (2005). Interventions for enhancing medication adherence. Available from:
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD000011.pub2/abstract;jsessionid=ED434AAEDD24CD92D6
BC17D808FC33BF.f04t01
11. Rose LE, Kim MT, Dennison CR, Hill MN. The contexts of adherence for African Americans with high blood pressure. J
Adv Nurs 2000; 32(3): 587-94.
12. Chisholm MA, Vollenweider LJ, Mulloy LL, et al. Renal transplant patient compliance with free immunosoppressive
medications. Transplantation 2000; 70: 1240-4.
13. Bissell P, May CR, Noyce PR. From compliance to concordance: barriers to accomplishing a re-framed model of
health care interaction. Soc Sci Med 2004; 58(4): 851-62.
14. Donovan JL, Blake DR. Patient non-compliance: Deviance or reasoned decision-making? Social Science & Medicine
1992; 34: 507-513.
15. Dunbar-Jacob J, Mortimer-Stephens MK. Treatment adherence in chronic disease. J Clin Epidemiol. 2001; 54(1):
S57-60.
16. Farmer KC. Methods for measuring and monitoring medication regimen adherence in clinical trials and clinical
practice. Clin Ther 1999; 21(6): 1074-90.
17. Murphy N, Canales M. A critical analysis of compliance. Nurs Inq 2001; 8(3): 173-81.
18. Simpson RJ Jr. Challenges for improving medication adherence. JAMA 2006; 296(21): 2614-6.
19. Stevenson FA, Cox K, Britten N, Dundar Y. A systematic review of the research on communication between patients
and health care professionals about medicines: the consequences for concordance. Health Expectations 2004; 7(3):
235-245.
20. Vermeire E, Hearnshaw H, Van Royen P, Denekens J. Patient adherence to treatment: three decades of research. A
comprehensive review. J Clin Pharm Ther 2001; 26(5): 331-42.
21. Roter DL, Hall JA, Merisca R, et al. Effectiveness of interventions to improve patient compliance: a meta-analysis.
Medical Care 1998; 36(8): 1138-1161.
22. Medicines Partnership. (2003). From compliance to concordance. Available from: http://www.medicinespartnership.org
23. Marinker M, Blenkinsopp A, Bond C, et al. From compliance to concordance: achieving shared goals in medicine
taking. London: Royal Pharmaceutical Society of Great Britain; 1997.
24. Horne R. One to be taken as directed: Reflections on non-adherence (non-compliance). Journal of Social and
Administrative Pharmacy 1993; 10(4): 150.
25. McGavock HA. A review of literature on drug adherence. London: Royal Pharmaceutical Society of Great Britain,
1996.
26. Marinker M. Personal paper: Writing prescriptions is easy. British Medical Journal 1997; 314: 747.
27. Marinker M, editor. From compliance to concordance: achieving shared goals in medicine taking. London: Royal
Pharmaceutical Society; Merck, Sharp, and Dohme, 1997.
28. Britten N. Prescribing and the defence of clinical autonomy. Sociology of Health and Illness 2001; 23(4): 478-496.
29. Blenkinsopp A. From compliance to concordance: How are we doing? International Journal of Pharmacy Practice
2001; 9 : 65-66.
30. Borras JM, Sanchez-Hernandez A, Navarro M, et al. Compliance, satisfaction, and quality of life of patients with
colorectal cancer receiving home chemotherapy or outpatient treatment: a randomised controlled trial. BMJ 2001;
322: 826.
31. Fallowfield L, Atkins L, Catt S, et al. Patients’ preference for administration of endocrine treatments by injection or
tablets: results from a study of women with breast cancer. Ann Oncol 2006; 17: 205-210.
32. Liu G, Franssen E, Fitch MI, Warner E. Patient preferences for oral versus intravenous palliative chemotherapy. J Clin
Oncol 1997; 15: 110-115.
33. Demissie S, Silliman RA, Lash TL. Adjuvant tamoxifen: predictors of use, side effects, and discontinuation in older
women. J Clin Oncol 2001; 19 (2): 322-328.
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
34. Fink AK, Gurwitz J, Rakowski W, et al. Patient beliefs and tamoxifen discontinuance in older women with estrogen
receptor--positive breast cancer. J Clin Oncol 2004; 22(16): 3309-3315.
35. Font R, Espinas JA, Gil-Gil M, et al. Prescription refill, patient self-report and physician report in assessing adherence
to oral endocrine therapy in early breast cancer patients: a retrospective cohort study in Catalonia, Spain. Br J
Cancer 2012; 107(8): 1249-1256.
36. Grunfeld EA, Hunter MS, Sikka P, Mittal S. Adherence beliefs among breast cancer patients taking tamoxifen. Patient
Education and Counseling 2005; 59(1): 97-102.
37. Lash TL, Fox MP, Westrup JL, et al. Adherence to tamoxifen over the five-year course. Breast Cancer Res Treat
2006; 99(2): 215-220.
38. Martin B, Barghout V, Hutchins L. Compliance and persistence of tamoxifen and aromatase inhibitors in breast
cancer patients. European Journal of Cancer 2006; 4: 96-97.
39. Murthy V, Bharia G, Sarin R. Tamoxifen non-compliance: does it matter? Lancet Oncol 2002; 3(11): 654.
40. Owusu C, Buist DS, Field TS, et al. Predictors of tamoxifen discontinuation among older women with estrogen
receptor-positive breast cancer. J Clin Oncol 2008; 26(4): 549-555.
41. Partridge AH, Wang PS, Winer EP, Avorn J. Nonadherence to adjuvant tamoxifen therapy in women with primary
breast cancer. J Clin Oncol 2003; 21(4): 602-606.
42. Partridge AH. Non-adherence to endocrine therapy for breast cancer. Ann Oncol 2006; 17: 183-184.
43. Waterhouse DM, Calzone KA, Mele C, Brenner DE. Adherence to oral tamoxifen: a comparison of patient self-report,
pill counts, and microelectronic monitoring. J Clin Oncol 1993; 11(6): 1189-1197.
44. Yen TW, Hunt KK, Mirza NQ, et al. Physician recommendations regarding tamoxifen and patient utilization of
tamoxifen after surgery for ductal carcinoma in situ. Cancer 2004; 100(5): 942-949.
45. Fink D, Lang U, Kimmig R. Fundamental advances in the adjuvant systemic therapy of breast cancer. Gynakol
Geburtshilfliche Rundsch 2008; 48(3): 111-112.
46. Partridge AH, LaFountain A, Mayer E, et al. Adherence to initial adjuvant anastrozole therapy among women with
early-stage breast cancer. J Clin Oncol 2008; 26(4): 556-562.
47. Gordis L. Assuring the quality of questionnaire data in epidemiologic research. Am J Epidemiol 1979; 109(1): 21-24.
48. Miaskowski C, Shockney L, Chlebowski RT. Adherence to oral endocrine therapy for breast cancer: A nursing
perspective. Clinical Journal of Oncology Nursing 2008; 12: 213-221.
49. MacLaughlin EJ, Raehl CL, Treadway AK, et al. Assessing medication adherence in the elderly: Which tools to use in
clinical practice? Drugs and Aging 2005; 22: 231-255.
50. Paterson DL, Swindells S, Mohr J. Adherence to protease inhibitor therapy and outcomes in patients with HIV
infection. Annals of Internal Medicine 2000; 133: 21-31.
51. Osterberg L, Blaschke T. Adherence to medication. New England Journal of Medicine 2005; 353: 487-497.
52. Lee CR, Nicholson PW, Ledermann JA, Rustin GJ. Patient compliance with prolonged oral altretamine treatment in
relapsed ovarian cancer. European Journal of Gynaecological Oncology 1996; 17(2): 99-103.
53. Lee CR, Nicholson PW, Souhami R, Deshmukh AA. Patient compliance with oral chemotherapy as assessed by a novel
electronic technique. Journal of Clinical Oncology1992; 10(6): 1007-1013.
54. Lee CR, Nicholson PW, Souhami RL, et al. Patient compliance with prolonged low-dose oral etoposide for small cell
lung cancer. British Journal of Cancer 1993; 67(3): 630-634.
55. Garber MC, Nau DP, Erickson SR, et al. The concordance of self-report with other measures of medication
adherence: a summary of the literature. Med Care 2004; 42(7): 649-652.
56. Dunbar J, Waszak L. Patient compliance: Pediatric and adolescent populations. In: Gross AM and Drabman RS (eds),
Handbook of clinical behavioral pediatrics. New York: Plenum Press,1990. 365-382.
57. Gordis L, Markowitz M, Lilienfeld AM. The inaccuracy in using interviews to estimate patient reliability in taking
medications at home. Med Care 1969; 7(1): 49-54.
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74
Freely available online
ISSN:2240-2594
58. Haynes RB, Taylor DW, Sackett DL, et al. Can simple clinical measurements detect patient noncompliance?
Hypertension 1980; 2(6): 757-764.
59. Morisky DE, Green LW, Levine DM. Concurrent and predictive validity of a self-reported measure of medication
adherence. Med. Care. 1986;24(1):67–74.
60. Morisky DE, Ang A, Krousel Wood M, Ward HJ. Predictive validity of a medication adherence measure in an
outpatient setting. J Clin Hypertens 2008; 10(5): 348-354.
61. Karmakar M. (2013). Predicting Adherence to Aromatase Inhibitor Therapy in Patients with Breast Cancer Using
Protection Motivation Theory. Available from:
https://etd.ohiolink.edu/ap/10?17446147157938::NO:10:P10_ETD_SUBID:3412
62. Horne R. Measuring adherence: the case for self-report. International Journal of Behavioural Medicine 2004; 11
(Suppl): 75.
63. Barber N. Should we consider non-compliance a medical error? Qual Saf Health Care 2002; 11(1): 81-84.
64. Makubate B, Donnan PT, Dewar JA, et al. Cohort study of adherence to adjuvant endocrine therapy, breast cancer
recurrence and mortality. Br J Cancer 2013; 108(7): 1515-1524.
65. Ziller V, Kyvernitakis I, Knöll D, et al. Influence of a patient information program on adherence and persistence with
an aromatase inhibitor in breast cancer treatment--the COMPAS study. BMC Cancer 2013; 13: 407.
66. Oberguggenberger AS, Sztankay M, Beer B, et al. Adherence evaluation of endocrine treatment in breast cancer:
methodological aspects. BMC Cancer 2012; 12: 474.
Autore di riferimento: De Marinis MG
Docente di Infermieristica Campus Bio-Medico di Roma
e-mail: [email protected]
Corresponding Author: De Marinis MG
Professor of Nursing Science University Campus Bio-Medico, Rome, Italy
e-mail: [email protected]
www.preventionandresearch.com
Published on lin e 16. Oct. 2014|P&R Public. 74

Documenti analoghi

Hot Topic: Aderenza alla Terapia Medica

Hot Topic: Aderenza alla Terapia Medica paziente di pagare e di aderire al protocollo prescritto • Dare al paziente un pro-memoria scritto che elenchi i farmaci, inclusi le modalità e i tempi in cui questi vanno assunti • Sviluppare un r...

Dettagli

La compliance nel trattamento della schizofrenia

La compliance nel trattamento della schizofrenia therapy. It has been shown that compliance has a very important influence on the final outcome of the patient. It is necessary to identify the factors which are more frequently associated with non-...

Dettagli