Yemen - Socotra L`isola che non c`è – un angolo di paradiso

Yemen - Socotra
L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Noi andiamo in giro per il mondo in cerca dei nostri sogni, delle nostre emozioni,
delle nostre evasioni e spesso releghiamo in luoghi inaccessibili e lontani ciò che
si trova a portata di mano.. questo è vero, eppure proprio in certi luoghi meno a
portata di mano, la bellezza diventa unica e pare possedere un’anima ancora
incontaminata dalla civiltà.
Yemen - Socotra
L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Mai come a Socotra, piccola isola nell’Oceano Indiano, ho avvertito il piacere
unico e puro del primordiale, della natura che sola, domina su tutto e tutti!
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Nominata riserva naturale dall’UNESCO, l’isola emerge sino
ad un’altezza di 1500 m dall’oceano, è a 240 Km dalla costa
africana e ad oltre 400 Km da quella asiatica dello Yemen,
cui politicamente appartiene.
La sua collocazione, in mezzo all’oceano, la composizione
diversificata del suolo con rocce vulcaniche, il regime
monsonico del clima che regola due stagioni delle piogge…
la conquista di tutti questi fattori, ha prodotto il miracolo
di un microcosmo diverso, arcaico e primordiale!
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Quest’isola povera, brulla, battuta dal vento, quasi disabitata,
è dunque favolosa.
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La capitale Hadibo è più che altro un grosso villaggio con poche case,
nessun grande albergo, con circa 5000 dei 50.000 abitanti dell’isola… più
ovviamente 12.000 capre!
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Inoltre proprio qui si possono incontrare ben 850 specie di piante, alcune
racchiuse in riserve botaniche, altre libere sparpagliate per l’isoletta…
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...e molte di queste sono resti di fiori antichissimi, scomparsi dalla terra da
grandissimo tempo.
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Sempre qui la
natura pare raccontarci
la sua storia e la sua vita
di sopravvivenza con
alberi secolari e
immense distese che
paiono protendersi fino
all’infinito...
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...abbiamo anche visto con stupore piante che crescono addirittura sulle
rocce…
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...e che dire delle Dracoene?
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Questi alberi a forma di ombrello sono detti “Alberi del Drago” o
“Sangue del Drago” per la resina che stillano e che viene ancora oggi
usata come medicamento per diverse malattie.
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La valle delle Dracoene ci appare
nel suo insieme un quadro surreale.
Gli alberi del Drago, ad ombrello,
sembrano modellati dalla mano
dell’uomo e non dalla natura.
Purtroppo però le Dracoene
Cinnabari si stanno estinguendo:
le piante maturano pochi semi
da cui germinano tenerissime
pianticelle che finiscono preda
delle infaticabili masticatrici,
le capre, che col loro frenetico
brucare, divorano tutto ciò che
trovano.
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L’erosione inoltre ha
creato, attraverso i
secoli, nella montagna,
strani giochi di rocce
che sembrano sculture
provocate dall’uomo..
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...il tutto appare spesso come una possente muraglia, un contrafforte difensivo..
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...ma poi ci si guarda intorno: difensivo da chi? da che cosa? Forse dalle capre
uniche abitanti del luogo?
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Il fatto è che, estendendo lo sguardo attorno a noi, avvertiamo che tutto è
serenità e una pace infinita scende nel nostro animo.
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Il dolce profumo della terra e degli alberi che stanno germogliando penetra
fluttuando attraverso i finestrini della jeep, che teniamo aperti proprio per
meglio sentire l’atmosfera unica del luogo e guardare il sole che si alza
sull’orizzonte riempiendo il cielo di luminosità..
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Lungo il percorso verso la parte costiera estrema, occidentale, dell’isola, si
incontrano poi paesaggi surreali, barche di pescatori disseminate tra lagune
azzurre incontaminate e sullo sfondo, il blu profondo delle acque del mare…
è vera poesia!
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Poi, tra la sabbia e le bianche dune appare il mare cristallino e si ha la
sensazione di essere unici a godere di tanta bellezza ed allora viene
immediato il desiderio di buttare le scarpe, gli abiti da turista, il vivere
occidentale, per restare qui.. solo in compagnia dei piccoli granchi che, a
frotte, corrono verso il mare trasparente...
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
...e la sabbia è talmente bianca che, colpita dai raggi del sole, arriva ad
accecare chi la guarda… e poi con lo schiaffo impetuoso della marea che
si alza e del vento che l’aiuta, si spinge fin sulle rocce, creando particolari
contrasti di colore.
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L'isola che non c'è – un angolo di paradiso
Non c’è traccia di vita umana ed ognuno di noi, in questo paradiso, si sente un
novello Robinson Crusoe nell’isola che non c’è, e quando si deve lasciare
questo angolo bucolico, tra i falchi curiosi e le caprette brucanti, lo si fa
veramente a malincuore.