Dal progetto al negozio un codice per «vedere» come nasce il

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Dal progetto al negozio un codice per «vedere» come nasce il
Codice cliente: 8793411
10 Monza e Brianza
Sabato 24 Maggio 2014 Corriere della Sera
MI
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La novità Il «passaporto» si può leggere con uno smartphone
Dal progetto al negozio
un codice per «vedere»
come nasce il mobile
le aziende brianzole del mobile che
partecipano al Mab
dal 29 maggio
Brianza alla conquista di nuovi mercati
MONZA — Il mobile brianzolo viaggia con il «passaporto». Il
documento è l’ultima iniziativa
di Camera di commercio, messa
a disposizione gratuitamente
delle imprese, per favorire
l’export e tutelare il marchio
«made in Brianza». Grazie a un
codice il cliente, in qualunque
parte del mondo, potrà leggere
con uno smartphone tutta la
storia del mobile dal progetto
alla sua realizzazione.
È nell’export, del resto, che i
mobilieri brianzoli vedono l’ancora di salvezza in un momento
difficile, seppure in leggera ripresa. Anche se la recessione ha
messo in difficoltà piccole e
medie imprese del quadrilatero
del mobile (Lissone-MedaGiussano-Cantù, la ripresa inizia a farsi vedere soprattutto per
chi ha saputo guardare oltre il
recinto del mercato nazionale.
«Siamo cautamente ottimisti
— conferma Sergio Colombo,
referente del settore legno arredo in Confindustria di Monza e
Brianza —. Il rinnovo delle agevolazioni fiscali sull’arredo ci
fanno tirare un sospiro di sollievo e il Salone del mobile di
Milano ha permesso a molte
aziende di ricevere commesse
importanti, soprattutto dall’estero». La conferma arriva
Industriale Sergio Colombo,
referente legno e arredo per
Confindustria Monza Brianza
dall’ufficio studi della Camera
di commercio di Monza e Brianza. Nel 2013 ammonta a oltre
2,6 miliardi di euro il valore dell’export commerciale del comparto legno-mobile delle imprese lombarde verso il mondo.
Dato in crescita del 3,1% rispetto al 2012.
Sul totale dell’export, Monza
e Brianza pesa più del 30% e ha
fatto registrare lo scorso anno
esportazioni per oltre 823 milioni di euro (+2,8% rispetto al
2012). I principali acquirenti nel
mondo di mobili lombardi sono
tre Paesi europei: Francia, Ger-
mania e Svizzera. Nella top ten
lombarda dell’ultimo anno la
Cina è il Paese che cresce di più,
mentre le imprese del «made in
Brianza» sono quelle che conquistano di più i Paesi arabi e
mediorientali, con il Qatar che
si colloca al nono posto tra gli
Stati che importano di più mobili brianzoli, seguito da Israele.
Più delicata la situazione nella
Brianza comasca dove i mobilifici attivi a fine 2013 erano
1.123 e davano lavoro a 8.551
persone. Nel corso del 2013
hanno chiuso 53 aziende, men-
tre le nuove sono soltanto 20.
Un calo di imprese si registra
anche nel Lecchese (135 imprese e 907 addetti), dove le cessate
attività sono 12, contro le 3
aperte. Il segno meno riguarda
anche la produzione. Nel quarto
trimestre del 2013 è scesa del
La crisi dei prodotti di fascia media
Ma i tre colossi di Giussano hanno ceduto fabbriche e marchi
GIUSSANO — Erano tra le aziende leader del settore.
Non soltanto a livello nazionale ma anche all’estero.
Producevano cucine, salotti, camere da letto e porte.
Per anni Feg-Salvarani, TiSettanta e Tre P & Tre più
sono state il fiore all’occhiello del legno arredo,
facendo conoscere Giussano in Italia e all’estero. Poi è
arrivata la crisi e i tre colossi del «made in Brianza»
hanno cominciato a segnare il passo. Ogni anno di
più, fino a essere costrette a vendere il marchio o a
ridimensionare l’attività. La Tre P & Tre più aveva 90
dipendenti, 250 show room sparsi in tutto il mondo,
due linee di produzione che sfornavano 150 mila
porte d’interni all’anno, al ritmo di 700 al giorno.
Oggi nella fabbrica di via Dell’Industria 50 operai
sono di troppo e gli altri 40 sono stati salvati soltanto
con l’affitto per due anni di un ramo d’azienda. Poi
non si sa. Stessa sorte per la Feg Salvarani. L’azienda
di cucine è stata acquistata dalla Terragni
fabbricamobili di Paderno Dugnano, che ha preso in
affitto per un anno i capannoni e continuerà a
produrre col marchio storico dando lavoro ai 30
dipendenti rimasti (erano 105). Tempi bui anche per
la TiSettanta. I lavoratori sono ormai ridotti al
lumicino e l’azienda ha trasformato la propria
vocazione da industriale a commerciale. «Sono
imprese che hanno sempre avuto un mercato estero
— spiega Armando Busnelli, segretario generale della
Filca Cisl di Monza e Lecco — ma con prodotti di
fascia media. Da qualche anno quel segmento non
tira più, né in Italia né fuori, e le conseguenze si
vedono: oggi soltanto l’alta qualità riesce a ritagliarsi
uno spazio a livello internazionale». (D. Col.)
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5,1% per le imprese artigiane e
dell’8,4% per le industrie, che
fanno rilevare anche una flessione per quanto riguarda il fatturato (-3,6%).
«Le commesse dall’estero
non sono mai venute meno —
afferma però Claudio Canobbio,
presidente dei giovani imprenditori della Confederazione nazionale dell’artigianato di Como
e titolare di un’azienda di mobili nel Canturino —. Quello che
si nota da qualche mese è una
timida ripresa anche del mercato interno, che negli ultimi due,
tre anni ha subito uno stallo».
Per far ripartire le vendite in
Italia dopo il Salone del mobile
(vetrina internazionale per 160
imprese brianzole) il prossimo
appuntamento per il settore è a
Erba, dove dal 29 maggio al 2
giugno Cna e Camere di commercio di Como e Lecco, e otto
Comuni della Brianza monzese,
comasca e lecchese (tra cui Lissone, Giussano, Meda e Lentate
sul Seveso) hanno organizzato
la prima edizione del Mab, Mobili e arredamenti in Brianza.
Negli spazi di Lariofiere 60 imprenditori brianzoli metteranno in vetrina (compratori sono
attesi anche da Stati Uniti e Russia) il meglio della loro produzione.
Diego Colombo
Rosella Redaelli
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Villa Reale
Ecco la rosa
che profuma
di ribes
Non ha ancora un
nome, la rosa del
francese Alain Meillard
che ha vinto ieri al
roseto di Villa Reale a
Monza il premio
«Regina Teodolinda»
al Concorso
internazionale di rose
nuove, istituto da Niso
Fumagalli, patron
della Candy. La rosa
vincitrice ha un
profumo tenace, con
note di cassis, ribes
nero, bergamotto. La
più bella rosa italiana è
invece del giovane
ibridatore di Vicenza
Davide Dalla Libera.
(R. Red.)
L‘iniziativa
Il banco di scuola si trasferisce in banca
Lezione di risparmio per 500 studenti
CARATE BRIANZA — Con gli alunni di quarta e
quinta elementare parlano di salvadanaio e
paghette. Con i ragazzi delle medie spiegano
che cos’è un libretto di risparmio, come gestire
le mance e quali sono i rischi legati ai giochi a
pagamento sulla rete. Con gli studenti delle
superiori affrontano invece temi come la
gestione del conto corrente, l’uso delle carte
prepagate, la clonazione del bancomat e le
frodi in internet. Vanno a scuola di risparmio
gli studenti della Brianza. A fare da insegnanti
sono i funzionari della Banca di credito
cooperativo di Carate Brianza, che ha raccolto
l’invito della sezione di Monza della
Federazione italiana dei maestri del lavoro per
educare i giovani dai 10 ai 19 anni a un uso
corretto dei propri soldi. Con l’assenso delle
famiglie gli studenti passano un’ora
nell’istituto di credito di via Cusani per
imparare a gestire i propri soldi. Finora sono
500 i ragazzi di elementari, medie e superiori di
Carate Brianza e Seregno che hanno preso parte
all’iniziativa. Ma prima della fine dell’anno
scolastico sono già state programmate lezioni
per altri 200 studenti delle scuole dell’Alta
Brianza e di Monza. Senza contare che l’anno
prossimo si replica.
«Una banca come la nostra — spiega il
presidente della Bcc Annibale Colombo — ha il
dovere di creare valore per il proprio territorio.
E lo facciamo con la formazione e attraverso
numerosi interventi nel sociale. Basti pensare
che nel 2013 abbiamo sostenuto 300 tra
manifestazioni e interventi per circa 2 milioni
di euro». (D. Col.)
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