Differenze di genere e psicofarmacologia

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Differenze di genere e psicofarmacologia
LA FOLLIA DELLE DONNE. LE DIFFERENZE
DI GENERE IN PSICOFARMACOLOGIA.
A cura del Gruppo di Lavoro: Farmacoeconomia e Uso
Appropriato degli Psicofarmaci
DSM-ASS1 Triestina
Trieste, Ottobre 2011
BIBLIOGRAFIA




Gender and Women’s Mental Health May 2002 WHO.
Elvira Reale. Salute Mentale nella Donna e Differenze
di Genere: dalle Evidenze Clinico-Epidemiologiche alle
Prospettive di una Prevenzione Mirata. (Centro di
Prevenzione Salute Mentale Donna, Unità Operativa di
Psicologia Clinica dell’Asl 1 di Napoli).
Judith Usall i Rodié. Gender Based
Psychopharmacology: Gender Influence in the
Pharmacological Treatment of Mental Disorders.
Actas Espa Psiquiatr 2004; 32(5):307-313
Mary V. Seeman. Secondary Effects of Antipsychotics:
Women at Greater Risk than Men. Schizophr Bull.
2009;35(5):937-948





Gail Erlick Robinson. Women and
Psychopharmacology. Medscape General Medicine
2001;4(1).
Jane M. Usher. The Madness of Women. Myth and
Experience. 2011 (Routledge edit.)
Fini C, Mirigliani A, Biondi M. Differenze di genere
nella risposta alla terapia farmacologica
antidepressiva. Rivista di Psich., 200; 42 (4)
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT, 2000; ISTAT
2001)
WHO Gender and Women's Mental Health
1. PARTE
DONNE E SALUTE MENTALE
SALUTE MENTALE NEL MONDO OGGI
I problemi di salute mentale e tra questi la
depressione in particolare, sono causa del
maggiore carico di malattia e di disabilità e
creano il maggiore allarme sociale e sanitario,
oggi nel mondo
 Le donne soffrono di problemi di salute
mentale più degli uomini in ogni fascia d’età
(prevalenza da 2 a 3 volte maggiore)

5
L’area dei disturbi psichici è maggiormente
abitata dalle donne?
 Le donne ricevono più spesso degli uomini una
diagnosi psichiatrica
 In passato: diagnosi di isteria, di nevrastenia
 Oggi: diagnosi di disturbi d’ansia, di attacchi di
panico, di disturbi fobico-ossessivi
 PTSD , BPD, PMDD

ALCUNI DATI STATISTICI
I disturbi depressivi nelle donne: 41% della
disabilità da disturbi neuropsichiatrici ( u. 29%)
 Le ragazze più sofferenti dei coetanei maschi di
disturbi dello spettro ansioso-depressivo
 Disturbi alimentari: 95% (donne) vs. 5% (uomini)
 Diagnosi di disturbi di panico: 3-4:1
 I principali problemi di salute mentale >60 anni
colpiscono maggiormente le donne: la
depressione, i disturbi cognitivi, le sindromi
organiche

7
UN’ EMERGENZA?... IN ITALIA E NEL MONDO
Esiste nella popolazione femminile un maggior
carico di malessere psichico (e segnatamente di
depressione); le donne 15-44 sono le maggiori
portatrici di patologia depressiva
 E’ evidente il nesso tra il disagio psichico e le
condizioni di vita delle donne (anche adolescenti,
post-adolescenti, donne adulte con figli minori )
 Le donne sono più colpite da eventi depressivi che
riguardano la maternità ed il carico di figli piccoli
(non, o poco, presenti nella eziologia psico-sociale
dei disturbi psichici maschili)

I DISTURBI DELL’UMORE
Depressione maggiore: prevalenza su 12 mesi
5,2% donne, 1,1% uomini (Istituto Superiore
della Sanità-Ministero della Salute e ISTAT
2000)
 E’ più persistente, con più complicanze
 Spesso in comorbidità con disturbi d’ansia (con
ansia generalizzata, panico, agorafobia)
 Con sintomi più severi, maggiore grado di
disabilità, maggiore rischio di cronicità

LE DONNE E IL MONDO MEDICO
Le donne tendono a manifestare più sintomi
depressivi
 Le donne si percepiscono depresse più
facilmente degli uomini
 Le donne tendono a sottoporsi maggiormente
alle cure mediche
 Le donne vengono più facilmente diagnosticate
come depresse

L’IMPATTO DELLA DEPRESSIONE
Hanno più ricadute, più ricoveri, che sono in media
più lunghi
 Il ricovero porta alla cronicizzazione il 15-20%
delle persone con Depressione Maggiore
 I tentativi di suicidio (ISTAT) sono più frequenti
nelle donne e costituiscono un aumento del carico
di disabilità
 Ma se le donne tendono ad ammalarsi di più di
depressione ed altro, l’organizzazione sanitaria
risponde maggiormente ai problemi di salute degli
uomini valutati come più ‘gravi’ sul piano sociale

TRA SOFFERENZA E DIAGNOSI
Minore allarme sociale
 Minore interesse
 Minore attenzione...
della comunità sul problema della sofferenza
femminile
 Il malessere femminile è sottovalutato (si parla
di personalità isterica, di variazioni ormonali)
 Il momento diagnostico è sopravvalutato

GENETICA O EVENTI DI VITA?
Fattori di ruolo, eventi di vita (violenza sessuale,
maltrattamento), fattori psicosociali: segnalati da
OMS come fattori responsabili dello scarso livello
di salute nelle donne
 Causano un senso di perdita, inferiorità,
umiliazione e oppressione
 Ipotesi eziopatogenetiche inappropriate: fattori
esterni per uomini vs. soggettività umorale e
maggiore emotività nelle donne (=minore gravità)
 Le ipotesi genetiche, ormonali, psico-costituzionali:
non sono state finora suffragate da dati

FATTORI PSICO-SOCIALI
La pressione da ruoli multipli
 La discriminazione di genere
 I fattori associati alla povertà, fame o
malnutrizione, scarse condizioni igieniche
 Il superlavoro, lo sfruttamento
 La violenza domestica e sessuale

DONNE E VIOLENZA
La prevalenza nel corso della vita di violenza
contro le donne oscilla tra il 16% ed il 50%
 Una donna su 5 subisce uno stupro o un
tentativo di stupro nel corso della vita (OMS,
Gender and Women’s Mental Health, maggio
2002)
 Le donne e i bambini: 80% di 50 milioni di
persone coinvolte in conflitti violenti, guerre
civili, disastri naturali o provocati dall’uomo

I PIANI DI INTERVENTO MIRATO
I servizi spesso:
 NON lavorano sull’ascolto del malessere
 NON si fanno carico dei bisogni di salute delle
donne
 NON operano relativamente alla presa in carico
della complessiva condizione esistenziale della
donna
 NON lavorano sulla prevenzione
Nei servizi pubblici il trattamento prevalente o
esclusivo è quello medico-farmacologico
 C’è insufficiente attenzione allo stile di vita e
alla quotidianità
 Viene regolarmente ignorato un alto fattore di
rischio: donne 15-44 anni
 La mancanza della rilevazione della
eziopatogenesi è di danno perché non impone
ai ricercatori ed operatori sanitari una
riflessione sulle cause psicosociali ed
ambientali

LA SOFFERENZA DELLE DONNE...
Non fa rumore
 Non crea allarme sociale
 Le donne ricevono più spesso la diagnosi di
depressione
 Non si tiene conto della gravità della
sintomatologia dal punto di vista della donna
 Non sono riconosciuti gli effetti a largo raggio
sulla vita sociale e familiare

DONNE E PSICOFARMACI
Le donne sono le principali consumatrici di
psicofarmaci (ansiolitici e antidepressivi)
 Le donne assumono più farmaci, spesso in
polifarmacoterapia
 Le donne godono di minori garanzie di efficacia
e sicurezza rispetto agli uomini
 Soffrono maggiormente (2X) di effetti collaterali
(aumento di peso, discinesia tardiva)
 Mancano studi sulle diverse risposte al
trattamento farmacologico di donne e uomini
(es. SSRI vs. AD triciclici; dosi, effetti collaterali)

La ricerca ha dedicato finora poca attenzione alle
differenze di genere in psicofarmacologia
(assorbimento, metabolismo, distribuzione,
eliminazione dei farmaci)
- le donne sono scarsamente rappresentate nei trials
clinici o farmacologici
 Le ricerche su fattori biologici e genetici hanno ampi
mezzi finanziari (vantaggi per le case farmaceutiche...)
- non vengono supportati gli studi sulle interconnessioni
tra altri singoli fattori significativi per la salute mentale
delle donne

I FATTORI SIGNIFICATIVI PER LE DONNE
Lo stato matrimoniale con figli piccoli
 La mancanza di confidenza con il partner
 La mancanza di supporti sociali
 I modelli di ruolo improntati da scarsa
impositività, dipendenza e scarsa
valorizzazione di sé (bassa autostima)
 La violenza e i maltrattamenti
 La svalutazione sociale

CONTRADDIZIONI
Minor offerta di trattamenti mirati agli stili di vita e
alla vita quotidiana
 15-44 anni: un alto fattore di rischio (per la
depressione e per gli altri disturbi psichici)
 Non sembra rappresentare (per gli operatori
sanitari) una specifica vulnerabilità
 Solo rari programmi per 15-24 (adolescenti e
post-adolescenti) e 35-44 (giovani madri e donne
con doppio carico di lavoro)

PSICOFARMACOLOGIA ‘GENDER SPECIFIC’
Possibili effetti delle variazioni ormonali
durante il ciclo mestruale
 In gravidanza e durante l’allattamento, terapie
ormonali (contraccezione orale, terapia
ormonale sostitutiva)
 Fattori con un impatto sul farmaco assunto,
sulla dose necessaria e sulla risposta

LO STATO DELL’ARTE
C’è un crescente interesse a tutto ciò è connesso
alle differenze di genere con una particolare
attenzione alle ambiguità della epidemiologia
 Negli ultimi anni sono stati studiati e discussi
alcuni aspetti legati alle differenze di genere
riguardanti la salute e la salute mentale nello
specifico
 L’interesse a questo tema è dovuto anche al
tentativo di ridurre la discriminazione e le
diseguaglianze tra le varie componenti della
società

2. PARTE
LE FASI DELLA VITA
FARMACOCINETICA - ASSORBIMENTO
In età fertile:
 Lo svuotamento gastrico è più lento
 Il passaggio nel tratto intestinale è più rapido:
- ridotto assorbimento
 La secrezione dei succhi gastrici è minore
- l’assorbimento delle sostanze basiche
(triciclici, bdz) è maggiore
DISTRIBUZIONE
Minore peso corporeo, minore volume ematico
= maggiore concentrazione ematica delle
sostanze
 Maggiore % (+11%) di tessuto adiposo =
maggiore distribuzione e minore
concentrazione
 Le sostanze liposolubili (bdz): accumulo,
emivita maggiore (donne anziane)
 2.e 3. decade: aumento di flusso ematico
cerebrale.

METABOLISMO ED ELIMINAZIONE
Clearance renale minore = concentrazione
plasmatica più elevata
 In età fertile alcuni isoenzimi del citocromo P450
sono più attivi (bdz, imipramina, clomipramina,
citalopram, diazepam: concentrazione plasmatica
più bassa)
 Isoenzima CYP1A2 è meno attivo (fluvoxamina,
clozapina, triciclici: concentrazione plasmatica più
alta)
 In generale, la concentrazione ematica degli
psicofarmaci è più alta che nei maschi

CONTRACCEZIONE ORALE

In età fertile: i contraccettivi orali tendono a
minimizzare le differenze di genere
- (modificando l’asssorbimento degli psicofarmaci)

Nella postmenopausa: la terapia ormonale
sostitutiva mantiene le differenze di genere
- riducendo la secrezione gatrica (≥assorbimento
sostanze basiche quali BDZ, triciclici)
- riducendo l’attività dell’isoenzima CYP1A1/2 =
incremento concentrazione plasmatica di alcuni
triciclici (imipramina-Tofranil) , della fluvoxamina e
della clozapina (Leponex)
CICLO MESTRUALE
Fase follicolare: aumento degli antidepressivi
(diminuito metabolismo) e degli effetti
collaterali
 Fase luteinica: riduzione dell’efficacia degli
antidepressivi e rischio di ricaduta
 Sindrome premestruale (PMS): maggiore
sensibilità alle variazioni (cicliche) ormonali
 Litio: le ricerche sono in corso

IN PRATICA
Disturbo mentale grave : in presenza di esacerbazione
della sintomatologia in fase premestruale (PMDD)
 Prescrivere la terapia (AD: Venlafaxina, altri SSRIs) per
alcuni mesi e verificare l’efficacia del farmaco e del
dosaggio
 Eventualmente mantenere la terapia solo nella seconda
fase del ciclo (dall’ovulazione a qualche giorno dopo
l’inizio del ciclo)
 Se permane l’aggravamento premestruale: aumentare
il dosaggio per alcuni mesi, successivamente limitare
l’aumento ai 3-5 giorni che precedono l’aggravamento
sintomatologico e ridurre la dose 2-3 giorni dopo l’inizio
del ciclo
31
LA GRAVIDANZA



Attento bilanciamento dei rischi connessi alle due
opzioni
Trattare la donna con un disturbo di salute mentale
vs. salvare il feto da possibili rischi teratogeni, il
neonato da s. da discontinuazione o tossicità,
complicanze alla nascita, effetti neurocomportamentali a lungo termine
Non trattare un disturbo mentale severo: fattore
prognostico negativo (esiti ostetrici, attaccamento
madre-bambino, successivo sviluppo)
32
Tutti gli psicofarmaci passano facilmente la
barriera placentare
 Nel 1. trimestre aumenta il rischio di
malformazioni fetali
 Nel 3. trimestre è maggiore il rischio di
tossicità e della sindrome da discontinuazione
 E’ possibile l’impatto sullo sviluppo psicofisico
del bambino e dell’adolescente

E’ consigliabile trattare solo casi di una certa
gravità, in presenza di sintomi psicotici,
ideazione suicidaria, anoressia, incapacità di
provvedere a se stesse
 E’ necessario impegnarsi nella prevenzione
(se elevata ricorrenza dei disturbi o se questi
determinano gravi conseguenze)
 Nei casi meno gravi: supporto psicosociale, da
parte di equipe multidisciplinari ed eventuale
trattamento psicoterapeutico

34
GLI ANTIPSICOTICI
I più studiati: clorpromazina e aloperidolo
 Non aumento significativo del tasso di
malformazioni fetali
 AP di 1. generazione: non hanno un impatto
sul neurosviluppo (a 4 anni)
 AP di 2. generazione: finora non risultano
associati ad aumento di malformazioni fetali
 Rischio di diabete gestazionale della madre e
aumentato peso alla nascita del neonato

35
Nel post-partum e nell’allattamento
I più sicuri: clorpromazina (Largactil, Prozin) e
olanzapina (Zyprexa) caratterizzati da un
bassissimo tasso di escrezione nel latte
materno)
 Controindicati: sulpiride (Championyl) e
clozapina (Leponex)
 Pochi dati sugli altri AP
 Necessario monitorare l’eventuale comparsa
di sedazione

36
GLI ANTIDEPRESSIVI
I triciclici (3. trim.) associati a sindrome da
sospensione, ma non ad aumento del tasso di
malformazioni
 SSRIs – la paroxetina aumenta del 50% il
rischio di malformazioni maggiori
 Bupropione, venlafaxina e duloxetina,
mirtazapina, reboxetina: (dati preliminari) non
associazione con aumentato rischio di
malformazioni

37
Nel post-partum e nell’allattamento
AD di 1. scelta: sertralina, paroxetina,
fluvoxamina
 Tossicità neonatale da fluoxetina, citalopram,
escitalopram, venlafaxina:
- irritabilità e pianto persistente
- disturbi del sonno
- brividi
- irrequietezza e difficoltà ad alimentarsi
- crisi convulsive

38
GLI STABILIZZATORI DELL’UMORE
I maggiormente associati al rischio di
teratogenicità
 L’ acido valproico: fino all’ 8.7% di
malformazioni (spina bifida, malformazioni
cardiache, facciali e urogenitali)
 La carbamazepina : fino all’1% di rischio per
spina bifida
 Ambedue dose-dipendenti
 Associati con il metabolismo dell’acido folico
(assumere 5 mg/die da almeno 1 mese prima
della gravidanza)

39
Il Litio

1. trimestre: incidenza x5 malformazioni
cardiache (anomalia di Ebstein nello 0.05%
dei nati da madri esposte al litio) rispetto alla
popolazione generale

Dopo il 1.trimestre: aumenta il rischio di
diabete insipido, polidramnios, disfunzione
tiroidea e sindrome ‘floppy infant’
40
Nel post-partum e nell’allattamento

Il litio è controindicato (elevato passaggio nel
latte materno) per l’elevata tossicità
neonatale

Acido valproico e carbamazepina: considerati
sicuri per il ridotto passaggio nel latte materno
41
LE BENZODIAZEPINE
1. trimestre: palatoschisi, parto pretermine,
basso peso alla nascita
 3. trimestre: tossicità, ‘floppy infant’ (ipotonia
muscolare, difficoltà nella suzione, alterazioni
nella regolazione della temperatura corporea,
apnea, basso punteggio di Apgar)

Cautela nell’allattamento (maggiore passaggio
nel latte materno e sedazione-diazepam)
 Considerati sicuri: zolpidem e zaleplon

42
CLIMATERIO E CAMBIAMENTI ETÀ-CORRELATI
In questa fase della vita le donne richiedono
dosi inferiori di psicofarmaci
 La prevalenza della discinesia tardiva aumenta
con l’età e nelle donne tende a presentarsi con
maggiore severità
 Dopo i 50 anni le donne sono più a rischio di
agranulocitosi indotta dagli antipsicotici

43
3. PARTE
LE CLASSI DI PSICOFARMACI
LE BENZODIAZEPINE
Lorazepam (Tavor) e oxazepam (Serpax):
concentrazioni maggiori (la clearance per
coniugazione è minore)
 Alprazolam (Frontal, Xanax, Valeans): minore
concentrazione (la clearance per ossidazione è
maggiore)

Gli anticoncezionali facilitano la coniugazione e
inibiscono l’ossidazione (n.b. Non hanno effetto su
alprazolam e lorazepam)
 Aggiustare le dosi!

GLI ANTIDEPRESSIVI





Sembra che le donne rispondano meglio agli SSRI (gli
uomini ai triciclici)
> 50 a. aumenta il livello plasmatico (isoenzimi citocromo
P450 meno attivi) di imipramina (Tofranil),
clomipramina (Anafranil), sertralina (Zoloft) (anche
nelle giovani)
Fase luteinica: si abbassa il livello plasmatico di
trazodone (Trittico) e desipramina (Nortimil)
(specialmente se PMS)
Gli anticoncezionali rallentano il metabolismo epatico
della imipramina: ridurre la dose di 2/3
I CO possono ridurre i livelli plasmatici di altri triciclici
attraverso l’induzione degli enzimi epatici: ev.
aumentare la dose
MODULATORI DEL TONO DELL’UMORE
Litio = minore clearance e variazioni legate al
ciclo
 Nessuna differenza nella risposta tra donne e
uomini
 Effetti collaterali: l’ipotiroidismo è più frequente
nelle donne
 Effetti sulla sfera sessuale: maggiori nelle
donne

MODULATORI DEL TONO DELL’UMORE
Carbamazepina (Tegretol) = induttore epatico
 Riduce l’efficacia degli anticoncezionali !
 Usare dosi minori nelle donne
 Valproato (Depakin) = gli uomini rispondono
meglio (nella profilassi)
 Il 45% delle donne avrà disordini mestruali, alto
rischio di iperandrogenismo e ovaio policistico
(se inizia il trattamento < 20 a.)

ANTIPSICOTICI
Concentrazione plasmatica più alta nelle
donne
 In età fertile necessitano di dosi più basse, in
postmenopausa di dosi più alte rispetto agli
uomini (estrogeni?)
 Risposta più rapida e maggiore agli AP 1. gen.
 Nessuna differenza per gli atipici
 In età fertile risposta migliore all’aloperidolo
(Serenase, Haldol) e olanzapina (Zyprexa)
 Ignoti gli effetti delle cure ormonali

EFFETTI COLLATERALI
Alto rischio di effetti collaterali nelle donne e
in presenza di polifarmacoterapia (Quesiti
irrisolti: diversa compliance? fattori quali il
fumo/la nicotina?)
 EPS (tremori, bradicinesia, rigidità), distonie
(contrazioni muscolari), discinesia tardiva
 Eosinofilia e agranulocitosi in clozapina
(Leponex)
 Iperprolattinemia con galattorrea, amenorrea e
disfunzioni sessuali

AUMENTO DELLA PROLATTINA (1)
AP 1. generazione, risperidone (Risperdal,
Belivon), amisulpride (Solian, Deniban): >10X
 Acne, irsutismo
 Ginecomastia, galattorrea, disfunzioni sessuali
 Atrofia uretrale e della mucosa vaginale, ridotta
lubrificazione vaginale e dispaneuria
 Perdita della libido
 Disfunzione ovarica, ridotta fertilità, oligomenorrea
e amenorrea

AUMENTO DELLA PROLATTINA (2)
Tumori del seno e prostatici: non c’è evidenza di
correlazione
 M. autoimmuni (spesso precedono l’esordio): LES,
artrite reumatoide, S. Sjoegren, Tiroidite di Hashimoto,
morbo celiaco, sclerosi multipla
 AP aumentano la prolattina, e i depositi lipidici (dai
quali vengono sintetizzati gli steroidi)
 Osteoporosi (in postmenopausa: 30% donne)
- nelle donne la struttura ossea: più piccola
- possibile una maggiore vulnerabilità nelle donne

PROLUNGAMENTO Q-T
> 500ms (nelle donne più prolungato già di
base)
 2/3 di tachicardia ventricolare fatale con
Torsades des Pointes nelle donne
 Clozapina, olanzapina, risperidone, aloperidolo
 Fattori di rischio: insufficienza cardiaca,
squilibrio elettrolitico, overdose, contenzione
fisica, età avanzata, insufficienza renale o
epatica

AUMENTO DI PESO E DIFFERENZE DI GENERE
IMC: sovrappeso >25 kg/m², obesità >30
kg/m²
 Fino al 30% in trattamento con psicofarmaci
sviluppano obesità (80% il sovrappeso)
 Aumentato rischio di ipertensione arteriosa,
infarto del miocardio, ictus cerebrale, DM tipo
II, dislipidemia, problemi respiratori,
osteoartrite, problemi epatici, alcuni tumori,
problemi sociali e psicologici (riprovazione
sociale, ridotta autostima)

Nelle donne: problemi riproduttivi e danno
potenziale al nascituro
 Particolarmente a rischio con clozapina e
olanzapina (particolarmente se associate ad
altri farmaci-ricerche in corso con fluoxetina)
 In ordine decrescente: quetiapina, risperidone,
amisulpride, aripiprazolo

Donne in postmenopausa: aumenta il grasso
addominale associato ad aumento della
mortalità per incidenti cardiovascolari e DM
tipo II
 Inizialmente il limite di peso per sviluppare i
disturbi dismetabolici è molto più alto nelle
donne
 Le donne che sviluppano il diabete sono molto
più a rischio degli uomini

OBESITÀ E TUMORI
Il tessuto adiposo funge da deposito di
sostanze carcenogene liposolubili
 Ambedue i sessi in trattamento con AP e con
obesità adominale: rischio ca colon >308%
 Donne in età adulta e in postmenopausa: se
aumento di peso, >rischio di ca mammario
 Ca endometriale: >rischio in obesità, adiposità
addominale, aumento di peso in età adulta (AP
aumentano tutti e tre i fattori)

DIABETE , ANTIPSICOTICI E GENERE
In generale un aumento di DM-II correlato
all’aumento di peso dopo l’introduzione degli
AP atipici
 L’impatto del DM è più distruttivo nelle donne
 Maggiore rischio di ipertensione, dislipidemia,
quindi rischio coronarico e associazione con
ovaio policistico (infertilità, cicli irregolari, obesità,

irsutismo)

Olanzapina: aumentato rischio nelle donne
DIABETE E GRAVIDANZA
Associazione tra diabete e malformazioni
congenite (difetti del tubo neurale, difetti
cardiaci, atresia anorettale, ipospadia, ernia
diaframmartica, displasia dell’anca)
 1985-2006/ 7 studi: 117 anomalie in 1977
gravidanze
 >rischio da AP che inducono aumento di peso

DIABETE E TUMORI NELLE DONNE
Esposizione cronica all’insulinoresistenza e
all’iperinsulinemia: >rischio ca mammario
 >rischio di sviluppare un tumore già in fase
prediabetica
 Il diabete incrementa la mortalità del 40% nei
5 anni successivi alla diagnosi di ca mammario
 Diabete, obesità, poca attività fisica: >rischio di
ca endometriale

DIABETE, RISCHIO CARDIOVASCOLARE,
MORTALITÀ E GENERE
Gli AP aumentano il rischio di diabete che ha
un impatto molto più distruttivo nelle donne
 Le donne con diabete: un aumento 4-6x di
rischio di sviluppare un problema
cardiovascolare (u. 2-3x)
 Infarto del miocardio nelle donne: prognosi
peggiore, maggiore rischio di decesso

LA SINDROME METABOLICA
LA SINDROME METABOLICA
Iperglicemia, iperlipidemia, ipertensione,
obesità addominale
 Aggravata, spesso indotta, da AP
 Un ruolo importante nel rischio cardiovascolare
 Aumento (maggiore) di rischio nelle donne
 Influenze sesso-correlate su massa corporea,
su insulinoresistenza, forse su dislipidemia

CONCLUSIONI
Le donne sono più suscettibili all’aumento di
peso indotto da AP
 La dieta è meno efficace nel ridurre i rischi
metabolici, dislipidemici e cardiovascolari
 La morte per incidente cardiovascolare
aumenta in modo spropositato nelle donne in
trattamento AP
 Usare dosi particolarmente basse ed evitare
polifarmacoterapie

Nell’infanzia e nell’adolescenza maggiore
carico di effetti secondari (obesità, DM-II,
dislipidemia, problemi apparato digerente e
urogenitale, sintomi neurologici e sensoriali)
 Aumento di prolattina causa sintomi maggiori
nelle donne (incl. riduzione della fertilità)
 In gravidanza: AP sedativi >rischio di embolia
 Aumento di peso da AP: complicanze ostetriche

LA CONOSCENZA È INDISPENSABILE...
...per prevenire i rischi per le donne e per i loro figli
 Le donne con diagnosi di schizofrenia sono più
svantaggiate anche in assenza di terapia
 Aumentato rischio da fattori sociali quali essere una
ragazza madre, bassa scolarità, basso reddito, senza
partner
 Impatto diretto e negativo in associazione con altri
fattori di rischio fisico e le varie fasi della vita
- maggiore sensibilità delle donne all’aumento di peso,
diabete, rischio cardiovascolare
- tromboembolismo venoso: contraccettivi e terapia
sostitutiva, gravidanza, complicanze ostetriche

.....CONTINUA......