Rapporto annuale 2014

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Rapporto annuale 2014
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RAPPORTO ANNUALE
2014
SOMMARIO
Messaggio della Direzione
3
1. PROFILO
Ivana Stankovic / Vaud
12
“Check your Chance”
e trova la tua strada!
13
Missione / Savoir-faire / Struttura 4
Leticia Magalhaes / Vallese
14
Processo di reinserimento
6
L’assessment, un ottimo metodo
di valutazione delle competenze 15
Cifre chiave
8
3. IN CIFRE
2. IPT NEL 2014
Dietro IPT, dei professionisti
Edwin Ramirez / Zurigo
Deborah Petralli / Ticino
Rapporto dell’ufficio di revisione
17
Bilancio 18
Conto d’esercizio
19
10
11
Nota:
Per agevolare la lettura dei testi, è stata impiegata la forma maschile, la quale indica indifferentemente entrambi i generi.
RINGRAZIAMENTI
Per il sostegno fornito alla realizzazione della nostra
missione, esprimiamo i nostri sinceri ringraziamenti ai
seguenti organismi:
 Il Dipartimento federale dell’interno (DFI)
 Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione
e della ricerca (DEFR)
 La Segreteria di Stato dell’economia (SECO)
 L’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS)
 I governi cantonali
 Gli uffici cantonali del lavoro
 I servizi sociali cantonali
 Gli uffici cantonali AI
Ringraziamo in particolar modo tutte le aziende che ci
sostengono quotidianamente nel nostro lavoro, offrendo
opportunità di stage e di lavoro alle persone che si rivolgono a noi.
Con il sostegno di
La nostra riconoscenza si estende inoltre a tutte le persone,
aziende, fondazioni, organizzazioni e municipalità che hanno
scelto di sostenerci fornendo il loro contributo, in particolare:
 Il Credit Suisse
 Sig. Patrick Odier
 Il Fondo per l’impiego della città di Ginevra
 La città di Sion
 Axius SA
 Migros/Micarna SA
 La Fondazione per portatori di handicap Charles Curtet
 La Fondazione Prevenzione e Salute
 Swisslos Basilea
 La Lotteria Romanda Friburgo
 La Fondazione UBS per le questioni sociali e la formazione
 La Fondazione Denantou
 La Fondazione DSR
 La Lotteria Romanda Vallese
 La Fondazione di beneficenza del Gruppo Pictet
 Opera di soccorso del Giura
 La Fondazione Burnat-Stelz
 La Lotteria Romanda Ginevra
Messaggio della Direzione
IL REINSERIMENTO PROFESSIONALE,
UN SUCCESSO IL CUI MERITO VA CONDIVISO
Olivier Sandoz
Nella società di oggi, il lavoro detiene un ruolo di primo piano. Fattore d’integrazione sia
professionale che sociale, rappresenta una forza motrice che consente alle persone in situazione
di disoccupazione di affrancarsi dall’emarginazione e dalla povertà. L’Ufficio federale delle
assicurazioni sociali (UFAS), avendo identificato nel suo “Programma nazionale di prevenzione
e lotta alla povertà” del maggio 2013 diversi ambiti in cui un intervento si rende necessario, pone
l’accento su due misure in particolare: il “sostegno nel passaggio alla formazione iniziale di base
e durante la medesima” e “l’integrazione sociale e professionale”. Si tratta di due obiettivi che
anche la Fondazione IPT persegue con determinazione, soprattutto grazie ai programmi “Case
management Formazione professionale” e “Jeunes@Work”, dedicati ai giovani in formazione o
appena diplomati, e, per quanto riguarda l’ampia utenza delle persone in cerca di lavoro, grazie
al suo processo globale di reinserimento e ai suoi strumenti di valutazione.
Sono circa 3200 le persone che, nel corso del 2014, hanno beneficiato dell’accompagnamento
professionale e personalizzato delle collaboratrici e dei collaboratori d’IPT, e il tasso di riuscita
nel reinserimento professionale è stato del 46%. Un ottimo risultato, il cui merito va condiviso.
Perché IPT non agisce sola, ma in stretta collaborazione con le assicurazioni sociali pubbliche
e private, con i servizi sociali, con i professionisti della sanità e con gli attori del settore
economico. L’aumento di queste collaborazioni è la testimonianza della qualità delle nostre
prestazioni e della fiducia di cui godiamo. Rispetto allo scorso anno, abbiamo registrato un
incremento dei mandati pari al 20%. Si tratta di una prova evidente del fatto che i bisogni in
materia di reinserimento professionale sono importanti, e che solo la condivisione delle diverse
competenze consente di rispondere a queste necessità in modo adeguato.
Marc Genilloud
Se, da un lato, un reinserimento riuscito rappresenta l’esito positivo dei processi lavorativi
nostri e dei nostri collaboratori, esso rappresenta in primo luogo il successo della persona che
ha trovato un nuovo impiego. All’incirca 700 persone accompagnate dalla Fondazione nel corso
del 2014 hanno ripreso un’attività. Si tratta di una vittoria per questi uomini e queste donne
momentaneamente esclusi dal mercato del lavoro che sono riusciti a portare a termine con
successo il loro progetto professionale, a ritrovare fiducia in sé stessi e guadagnare in autostima.
Inoltre, è bene includere in questo successo anche i datori di lavoro. Senza il loro contributo,
risulterebbe impossibile realizzare i progetti di reinserimento. Aprendo le porte delle loro
aziende, essi permettono ai nostri candidati di concretizzare le loro iniziative e, contemporaneamente, arricchiscono le proprie ditte con collaboratori motivati e competenti.
Come affermato in precedenza, l’esercizio di un’attività professionale ha delle virtù
d’integrazione, ma non solo. Il lavoro rappresenta anche la miglior protezione a lungo termine
contro l’emarginazione e la povertà. Accompagnandole verso un nuovo impiego, la Fondazione
IPT restituisce la speranza a centinaia di persone ogni anno. Un successo che va condiviso.
Desideriamo quindi che tutti coloro che contribuiscono a questo risultato riconoscano in
questo testo la nostra profonda gratitudine e l’espressione del nostro ringraziamento per la
collaborazione fornita.
Olivier Sandoz
Presidente del Consiglio di fondazione
Marc Genilloud
Direttore generale
3
1.
PROFILO
MISSIONE / SAVOIR-FAIRE / STRUTTURA
La Fondazione IPT integrazione per tutti – fondata nel 1972 da alcuni imprenditori romandi – è oggi leader, sul nostro territorio
nazionale, nel settore del reinserimento professionale. IPT si occupa delle persone lese nella loro salute o che incontrano delle
difficoltà a relazionarsi con il mercato del lavoro.
Neutrale, senza scopo di lucro, IPT è riconosciuta di pubblica utilità e beneficia di mandati di prestazione conferiti dall’Ufficio federale
delle assicurazioni sociali, dalla Segreteria di Stato dell’economia, dai cantoni e dai comuni. Attiva su spettro nazionale, opera in collaborazione con gli attori della realtà economica, le assicurazioni sociali pubbliche e private, i servizi sociali e i professionisti della sanità.
Savoir-faire: un meccanismo complesso e ad alto rendimento.
Sono un centinaio le persone che, fra consulenti del personale,
psicologi e formatori, lavorano su scala nazionale al reinserimento dei beneficiari. «Il lavoro d’IPT può essere paragonato
all’orologeria di precisione. Ogni elemento del meccanismo ha
un suo ruolo, ma è il lavoro di squadra che permette di ottenere
l’ora esatta. Le lancette, da sole, non funzionano.»
Missione: successo piuttosto che occupazione
Contrariamente ad altri organismi, IPT mira ad un reinserimento
duraturo nel mercato del lavoro primario. Come dice il suo direttore
generale Marc Genilloud, «l’azienda è il nostro DNA».
Dietro allo slogan “La passerella verso l’impiego”, IPT mette in
pratica un concetto originale e innovativo basato sulla cultura
del possibile e sul principio della corresponsabilità. Personalizzato, il processo IPT mobilita la persona nella sua globalità,
permettendole di diventare protagonista del proprio progetto
professionale, di guadagnare in autonomia e di aumentare le
proprie possibilità di reintegrazione nel mondo del lavoro.
«IPT apre una finestra sul futuro dei suoi beneficiari. Si tratta di restituire loro la speranza, di agire come un motore che
permetta loro di valorizzare le proprie risorse, di colmare le
lacune, per spingerli a diventare attori della propria vita e percorrere la strada che conduce all’impiego.» Un processo che
richiede in media sei mesi, il cui risultato è duraturo: dopo due
anni, il 75% delle persone collocate da IPT continua a lavorare.
IPT - Rapporto annuale 2014
Il consulente del personale // Il consulente del personale rappresenta il filo di Arianna. È lui ad entrare per primo in contatto
con il candidato e sarà lui che, per primo, tenterà di conoscerlo
nel suo insieme; inoltre, alla fine del processo, sarà sempre lui
che dovrà assicurarsi della riuscita dell’integrazione della persona nell’azienda. «Al di là della capacità d’ascolto, dell’empatia e
della conoscenza del mercato del lavoro, i nostri consulenti sono
persone ben inserite nella realtà del mondo del lavoro, all’interno
del quale si sentono perfettamente a proprio agio,» come ci spiega
Marc Genilloud. «Si tratta di aspetti fondamentali e preziosi.»
Lo psicologo // Presso IPT, gli psicologi non hanno una vocazione terapeutica. Si avvalgono, però, degli strumenti della terapia
comportamentale e cognitiva per accompagnare al meglio il
cambiamento che si delinea nella vita del candidato.
Il formatore // La missione del formatore è duplice: aiutare il candidato a strutturare il proprio progetto professionale e sviluppare
le sue competenze. Le qualità principali di un formatore: avere una
personalità positiva e agire come formatore d’adulti, dimostrando
di possedere un’approfondita conoscenza del mercato del lavoro.
4
PROFILO
CONSIGLIO DI FONDAZIONE
MEMBRI
Sig.ra Claudine Amstein / Direttrice della Camera vodese
di commercio e dell’industria (CVCI), Losanna
PRESIDENTE
Sig. Olivier Sandoz
Direttore generale aggiunto della
“Fédération des entreprises romandes” (FER), Ginevra
Sig. Giuliano Bonoli / Professore, titolare della cattedra
di politiche sociali all’IDHEAP, Losanna
Sig. Joseph Deiss / ex Consigliere federale, Friburgo
VICEPRESIDENTI
Sig.ra Mimi Lepori
Consulente / Consono, Lugano
Sig. Gérald Kaech / ex capo della Sezione del lavoro
del Canton Giura, Delémont
Sig. Luc Recordon / Avvocato e Consigliere agli Stati, Losanna
Sig. Klemens Sebastian Binswanger
Direttore, Swiss Reinsurance Company, Zurigo
Sig. Joseph Vanderweckene / ex Direttore generale aggiunto,
Vaudoise Assicurazioni, Vufflens
ORGANIGRAMMA
CONSIGLIO DI FONDAZIONE
Presente sull’insieme del territorio svizzero,
IPT dispone di una struttura amministrativa
centrale che funge da supporto alle diverse
antenne cantonali. Ogni antenna gestisce
autonomamente i propri mandati e il proprio
budget ed è costituita da un team guidato
da un direttore.
UFFICIO DEL CONSIGLIO
DIREZIONE GENERALE
Marc Genilloud
Aggiunta: Lise Delaloye
ASSISTENTE
DI DIREZIONE
FORMAZIONE
E ASSESSMENT
ZURIGO
Jens Nils Rogge
BASILEA
Werner Lang
BERNA
Heiner Waehry
FRIBURGO
Jens Nils Rogge*
TICINO
Mathieu Ferchaud
VALLESE
Debora Banchini-Fersini
Carlos Ferreira
Lise Delaloye
INFORMATICA
& QUALITÀ
VAUD
Isabelle Grunder
Cathy-Jill Barraud
RU
GINEVRA
Franck Soive
Jean-Luc Fornallaz
FINANZA
ARCO GIURASSIANO
Martine Moret
* Coordinazione Svizzera tedesca
Isabelle Papilloud
COMUNICAZIONE
(Vacante)
5
PROCESSO
DI REINSERIMENTO
OGNI ANNO, SONO PIÙ DI 3200 LE PERSONE ASSISTITE DA IPT E PIÙ
DEL 45% DELLE PERSONE CHE USUFRUISCONO DI QUESTO SOSTEGNO
A SCOPO DI COLLOCAMENTO TROVA UN NUOVO IMPIEGO.
ITINERARIO DI UN SUCCESSO.
PREPARAZIONE ALL’IMPIEGO
BILANCIO
La persona, indirizzata verso IPT dal mandante (ufficio
di collocamento, servizio sociale, AI, azienda, ecc.), inizia
il suo processo di reinserimento con un bilancio
socioprofessionale.
Bilancio completo o complementare
Valutazione delle risorse e limitazioni
Stage d’impiegabilità
> Il mandante dispone di un rapporto d’analisi
neutrale e completo della situazione socioprofessionale della persona (risorse e limitazioni) e di un
piano d’azione suffragato, se necessario, dai risultati
di uno stage d’impiegabilità.
Allo scopo di sviluppare ed elaborare le sue competenze, vengono proposti al candidato diversi moduli di
formazione. Inoltre, il candidato definisce un progetto
professionale concreto e realizzabile, avvalorato da
uno stage in azienda.
Sviluppo delle competenze personali
Modulo Gestione del cambiamento (MGC) Modulo Ragionamento logico e comunicazione (MRLC)
> Il candidato diventa attore del proprio progetto
professionale. Questa tappa lo prepara ad una ripresa dell’attività e gli fornisce gli strumenti per gestire
meglio il proprio quotidiano e la propria situazione
personale.
Ritorno all’impiego
Modulo Presa d’informazioni in azienda (PIA) Modulo Verso una nuova attività professionale (VUNAP)
Stage di convalida in azienda
> Il candidato definisce un progetto professionale
realizzabile che convalida con uno stage in azienda.
Accesso all’impiego
Modulo Corso impiego (CI)
Modulo Presa d’informazioni in azienda (PIA)
Stage di convalida in azienda
> Il candidato viene dinamizzato durante le sue ricerche d’impiego, le quali sono in adeguazione agli
obiettivi precedentemente convalidati.
IPT - Rapporto annuale 2014
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PROFILO
SEGUITO
Il seguito proposto da IPT garantisce un ritorno
all’impiego realizzato in condizioni ottimali.
COLLOCAMENTO
Coaching del candidato in azienda
Sostegno al datore di lavoro
La persona è collocata sul mercato del lavoro primario,
soprattutto grazie alla vasta rete di aziende di cui
dispone IPT.
> Il candidato usufruisce di un coaching personalizzato.
> Contemporaneamente, il datore di lavoro usufruisce
del sostegno d’IPT.
Servizio di collocamento fisso o temporaneo
> Il candidato concretizza il proprio progetto professionale grazie a un impiego adeguato alle sue
risorse e alle sue limitazioni di salute.
> Il datore di lavoro guadagna una forza lavoro
competente.
Il processo IPT è un
programma su misura
e personalizzato,
che si organizza sia in funzione delle necessità, delle risorse e delle
limitazioni di ogni partecipante, che delle aspettative del mandante.
Applica quindi un concetto di reinserimento professionale originale
cultura del possibile
principio di corresponsabilità .
e innovativo, basato sulla
e sul
7
CIFRE CHIAVE
EVOLUZIONE DEL NUMERO DI DOSSIER “IPT GLOBALE” TRATTATI
E DEL TASSO DI COLLOCAMENTO NEL PERIODO COMPRESO TRA IL 2012 E IL 2014
AZIONI DI SOSTEGNO IPT GLOBALE
FRA CUI QUELLE CONCLUSE
NEL CORSO DELL’ANNO
TASSO DI COLLOCAMENTO
2157
1909
2054
46,03%
44,16%
1286
2012
2013
1447
1397
40,87%
2014
2012
2013
2014
IPT propone un ampio ventaglio di prestazioni, dalla valutazione delle competenze e della concreta possibilità d’impiego al sostegno totale (IPT Globale), il quale combina coaching, moduli di formazione, stage e collocamento in azienda.
Sono 2157 le persone che, nel corso del 2014, sono state accompagnate nell’ambito di un mandato IPT Globale a scopo di
collocamento, vale a dire un aumento del 13% rispetto al 2013. Il ritorno all’impiego si è concretizzato per il 46% delle
1447 persone prese a carico per le quali il processo di assistenza si è concluso durante l’anno preso in esame. La progressione del tasso di collocamento rilevata nel corso degli ultimi tre anni è una chiara testimonianza della qualità del
lavoro fornito dalle diverse equipe.
PROVENIENZA DELLE DOMANDE DI COLLABORAZIONE 2014
3,3%
5,6%
9,5%
46,9%
11,9%
22,8%






URC Servizi sociali pubblici
Medici, ospedali
Uffici AI
Servizi sociali privati, istituzioni Altro
Nel corso del 2014, sono state più di 3200 le domande di collaborazione indirizzate a IPT, vale a dire un aumento del 20%
rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, le sollecitazioni da parte dei servizi sociali pubblici evidenziano una
netta progressione, passando da 566 a 732 (+ 29%), così come quelle provenienti dagli uffici regionali di collocamento
(+ 19%), passate da 1266 a 1504.
IPT - Rapporto annuale 2014
8
PROFILO
PROFILO DELLE PERSONE PRESE A CARICO
Formazione







15,9%
2,7%
2,9%
40,9%
4%
5%
28,6%
Senza formazione
AFC
AFP
Università SUP
Maturità
Altre formazioni
Età
4%
< 20 anni
20-29 anni
30-39 anni
40-49 anni
> 50 anni
Problematica di salute





15%
28%
22%
31%
5,6% 3,3% 2,8%






8,1%
24,4%
55,8%
Dipendenza
Mentale
Senza problematica Fisica Psichica
Sociale Durata della mancata attività
3,6%
0-12 mesi 
12-24 mesi 
24-60 mesi 
> 60 mesi 
In impiego 
Mai avuto un impiego 
6,9%
13,5%
12,5%
31,9%
31,6%
IL 2014 IN CIFRE
3287
1927
persone
assistite
1608
stage
organizzati
6 mesi
la durata media
del processo
di reinserimento
visite aziendali
realizzate
46,03%
la percentuale di persone prese a carico
a scopo di collocamento che ha ripreso
un’attività professionale
9
2.
IPT NEL 2014
Dietro IPT, dei professionisti
COMPRENDERE E CONVINCERE
CANDIDATI E DATORI DI LAVORO
I consulenti del personale IPT
accompagnano i beneficiari verso l’impiego. Il percorso, dal primo colloquio fino all’assunzione,
richiede in media sei mesi. John
Howald, che esercita questo mestiere da dodici anni, racconta
con passione e sincerità la sua
esperienza. Intervista.
Secondo il suo direttore generale, Marc Genilloud, «il lavoro di consulente IPT si può imparare solo lavorando per
IPT». Cosa rende così particolare questo mestiere?
Quando si lavora con le persone, non esiste un manuale
d’istruzioni. Ogni individuo è diverso, con dei precedenti e una
personalità ben definiti. Si tratta di capire con chi si ha a che
fare e sapersi adattare. Questa regola è ancora più importante
quando si è confrontati ad un’utenza come quella d’IPT. Dobbiamo saper trovare il tono giusto e le parole più appropriate,
che tengano conto del percorso, spesso difficile, delle persone che incontriamo e che possano dar loro un nuovo slancio.
A questo proposito, quali sono le doti necessarie a stabilire
il miglior contatto possibile con i candidati?
L’importante è riuscire a stabilire un rapporto di fiducia con
la persona che accompagniamo. Ascolto ed empatia sono
indispensabili, così come l’energia positiva che dobbiamo
saper trasmettere. A volte, anche una sana dose d’umorismo può aiutare a sbloccare certe situazioni e ad abbattere
la barriera che ci separa dal nostro candidato. In fondo credo che, per essere un buon consulente, bisogna soprattutto
amare le persone e desiderare il loro bene.
È questa la fonte della sua motivazione quotidiana?
Esattamente. Mi avvicino alla sessantina. Ho trascorso più
di vent’anni all’estero, in Nepal, in India, lavorando con persone in difficoltà, bambini di strada, tossicodipendenti. Ho
sempre voluto aiutare gli altri. Ma l’aspetto sociale non è che
una delle sfaccettature di questo mestiere. Il rapporto con i
datori di lavoro è altrettanto importante.
Nella fase del collocamento, il successo del programma
IPT dipende in buona parte da quest’aspetto?
Non solo. Il nostro è un percorso graduale. Per poter
convalidare il loro progetto professionale, le persone che
accompagniamo devono prima seguire uno stage in azienda.
In questo contesto, essere in contatto con i datori di lavoro e
avere un’ampia rete di partner sono per noi fattori di primordiale
importanza: a tempo debito, dobbiamo poter appoggiare i nostri
candidati presso le aziende pronte ad accoglierli.
«Essere in contatto con i datori di lavoro
e avere un’ampia rete di partner sono per noi
fattori di primordiale importanza.»
La cooperazione tra i consulenti di una stessa regione ha
un ruolo importante?
Certo, il dialogo tra colleghi resta primordiale. Remiamo tutti sulla stessa barca. La riunione settimanale è un momento
ideale per lo scambio d’informazioni. Se, ad esempio, nessuno dei miei candidati corrisponde al profilo richiesto per uno
dei posti disponibili in un’azienda della mia rete, ne parlerò
ai miei colleghi, i quali avranno senz’altro qualcuno di adatto
da proporre. Si tratta, in primo luogo, di un lavoro di squadra.
UNA COLLABORAZIONE INTERDISCIPLINARE COSTANTE
Sono circa 47* i consulenti del personale IPT che operano a servizio dei beneficiari, ma non sono i soli. In alcune fasi
della procedura subentrano non meno di 35* tra formatori e psicologi, in particolare durante i moduli di formazione, in
cui si tratta di sviluppare le competenze dei partecipanti e di far sbocciare il loro progetto professionale. «Ogni caso è
sottoposto al lavoro di più persone» precisa Marc Genilloud, direttore generale.
* Totale per IPT Svizzera al 31.12.2014.
IPT - Rapporto annuale 2014
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IPT NEL 2014
Testimonianze
ZURIGO
TICINO
/ Edwin Ramirez, 25 anni,
impiegato di commercio
/ Deborah Petralli, 26 anni,
decoratrice di carrozzeria
Dopo aver concluso il suo apprendistato, nonostante avesse un diploma d’impiegato di commercio e parlasse due lingue straniere, Edwin
Ramirez non riusciva a trovare lavoro. Questo
ragazzo di 25 anni è in sedia a rotelle e si esprime con una voce un po’ strana, dovendo talvolta inspirare profondamente nel bel mezzo di una frase. All’epoca, la sua consulente
URC aveva proposto a Edwin, che è anche membro della squadra
nazionale di rugby in carrozzina, di affidarsi ad IPT; sapeva che
avrebbe ricevuto consigli utili e frequentato dei corsi specifici alla
preparazione del suo inserimento professionale. Tra i diversi moduli seguiti presso IPT, Edwin ha particolarmente apprezzato le
due mattine settimanali dedicate all’elaborazione delle sue candidature. «Ho ritrovato la motivazione, soprattutto quando dovevo far
fronte alle risposte negative da parte di alcune aziende,» si ricorda.
Deborah sapeva già parecchie cose nell’ambito
della decorazione. Ma dal momento in cui
si è rivolta a IPT, ha iniziato a praticarla
in un contesto... completamente diverso!
Decoratrice in un negozio, alla fine del 2013
questa giovane ragazza sceglie di lasciare il suo impiego. Le
condizioni di lavoro non la soddisfano. È demotivata. A 26 anni,
ha bisogno di ritrovare fiducia in se stessa.
Uno stage per superare paure e pregiudizi
Per aiutare Edwin, IPT ha puntato sul metodo PIA: contattando
spontaneamente dei potenziali datori di lavoro e proponendosi
per uno stage, le persone in situazione di disoccupazione possono aver accesso ad un mercato del lavoro più nascosto. Inoltre,
questo permette alle aziende di valutare le competenze e la
motivazione delle persone in cerca d’impiego, la qual cosa è di
primordiale importanza per i portatori di handicap poiché permette di superare le paure e i pregiudizi nei loro confronti.
Quando le indennità giornaliere di disoccupazione di Edwin Ramirez stavano per estinguersi, Swisscom gli ha fatto una proposta di assunzione, con uno stipendio completo fin dal principio.
«Il profilo del signor Ramirez mi ha entusiasmato,» dice Adrian
Bossart, il suo capo. «S’impegna, è simpatico e, in più, ci fornisce
esattamente le conoscenze di cui abbiamo bisogno per sviluppare i nostri strumenti di reporting marketing.»
Una storia a cui ispirarsi
Susanne Schüpbach ed Elena Folini, responsabili delle risorse
umane presso Swisscom, intrattengono da tempo un’eccellente relazione con IPT. Sono state loro a proporre Edwin Ramirez
per questo posto di lavoro, inizialmente previsto come stage.
Oggi, si dicono molto soddisfatte del successo di questa collaborazione. Il contratto a durata determinata di Edwin Ramirez
è già stato prolungato ed è prevista la sua assunzione a tempo
indeterminato. Ecco una storia che potrà essere fonte d’ispirazione per i responsabili di altri settori dell’azienda!
Una situazione complessa riorientata verso IPT
Presso l’ufficio regionale di collocamento, s’intuisce una
situazione complessa e Deborah Petralli viene reindirizzata
verso la Fondazione IPT. «Per fortuna, dice, perché ero
disorientata. Avevo troppe idee in mente e non sapevo
come procedere.» IPT le apre nuove prospettive. «Abbiamo
rielaborato alcune situazioni professionali per lei difficili,
spiega Simone Villa, il suo consulente personale presso IPT.
Abbiamo cercato di migliorare la gestione delle emozioni
e ideato nuove strategie relazionali.» Dopo aver ritrovato
la motivazione, Deborah si è iscritta a un corso di graphic
design e decorazione su auto a Zurigo. Il suo interesse per il
settore viene così confermato.
Un’offerta di lavoro su Facebook
Qualche tempo dopo, il destino ci mette lo zampino.
Damiano Crivelli, responsabile del settore decorazione
della Carrozzeria Gorla SA a Castel San Pietro, fa sapere
attraverso Facebook di essere alla ricerca di un decoratore
di automobili. In accordo con Simone Villa, Deborah decide
di rispondere. «Era sempre più evidente che si trattasse
del mestiere che Deborah desiderava esercitare, ed anche
quello per cui era maggiormente qualificata, quindi perché
non provare?» Si è così deciso che, per iniziare, Deborah
Petralli avrebbe seguito uno stage di due settimane nella
carrozzeria, per ambientarsi e fare conoscenza. Concluso
il periodo di prova, entrambe le parti si sono dette molto
soddisfatte e, con l’aiuto di Simone Villa, è stato stipulato
un contratto a tempo indeterminato che tiene conto della
poca esperienza della ragazza e della formazione che la
carrozzeria dovrà fornirle. Damiano Crivelli e Deborah
Petralli affermano in coro di aver beneficiato di “un’ottima
opportunità”!
11
Testimonianza
«JEUNES@WORK MI HA APERTO GLI OCCHI»
/ Ivana Stankovic, insegnante presso JEUNCOMM FORMATION
LA SUA CONSULENTE IPT
Cathy-Jill Barraud – IPT Vaud
«Ivana Stankovic ha integrato il programma Jeunes@Work
dopo un breve periodo di disoccupazione. Questa situazione
era per lei stressante, ma la sua volontà e capacità d’ascolto
erano ben percettibili. Grazie alla dinamica di gruppo, Ivana ha
potuto condividere le proprie preoccupazioni con gli altri partecipanti ed è riuscita a dar forma al suo progetto professionale.
In questa fase di transizione, di per sé difficile, è importante
non sentirsi soli, per meglio relativizzare la propria situazione
e andare avanti. Alle volte, i giovani hanno bisogno di un punto
di vista esterno per osare imboccare nuove strade.»
«L’INSEGNAMENTO È STATO UNA RIVELAZIONE»
Riconoscenza: è questo il termine spontaneamente utilizzato
da Ivana Stankovic per definire la sua esperienza presso
Jeunes@Work. «Devo moltissimo alle persone che mi hanno
accompagnata durante il programma. Mi hanno letteralmente permesso di aprire gli occhi.» Nonostante fosse titolare di
un master in management con specializzazione in marketing,
conseguito alla HEC di Losanna, Ivana, dinamica ragazza di
25 anni, non riusciva ad immaginare il proprio futuro in quel
settore professionale. Uno stage di assistente in marketing
l’ha definitivamente convinta. «Non ero fatta per quel lavoro.
Sono una persona molto comunicativa. Non potevo pensare di
trascorrere le mie giornate stando seduta dietro allo schermo
di un computer.» Lei che, da bambina, adorava giocare alla
maestra, non osava ancora prendere la decisione di cambiare
completamente direzione. Jeunes@Work l’ha aiutata a farlo.
«Ho riacquistato fiducia in me stessa, rielaborato il mio
curriculum vitae e la mia lettera di candidatura. Ho ricevuto
l’incoraggiamento necessario per impegnarmi nel campo
dell’istruzione che, in fondo, sapevo esser fatto per me.» La sua
prima esperienza presso l’azienda JEUNCOMM è stata una rivelazione. Ivana Stankovic desidera proseguire la sua carriera
nel settore pubblico e, quest’autunno, inizierà una formazione
presso l’Alta Scuola Pedagogica.
IL SUO PRIMO DATORE DI LAVORO
JEUNCOMM FORMATION – Saïd Sbaï,
responsabile pedagogico
«Ivana Stankovic ha tutte le qualità richieste per diventare un’eccellente insegnante.
Grazie al suo entusiasmo, alla sua motivazione e al suo desiderio di trasmettere le
proprie conoscenze, è riuscita a trasformare la sua giovane età
in un atout. I corsi di contabilità di cui era responsabile si sono
svolti alla perfezione. La serietà con cui ha preparato la materia e la sua capacità di trasmetterla sono state notevoli. Siamo
felici di sapere che questa prima esperienza le ha permesso di
trovare la sua strada.»
IL PROGRAMMA IPT APPLICATO
Jeunes@Work
Questo programma gratuito si rivolge ai giovani diplomati tra i 18 e i 28 anni che hanno terminato il loro percorso di studi (AFC,
università, scuola di commercio, scuola universitaria, ecc.) e che sono alla ricerca del primo impiego. Grazie ad un processo
basato su una consulenza personalizzata e attività di formazione collettive, Jeunes@Work fornisce ai giovani gli strumenti
necessari a strutturare un progetto professionale concreto e realizzabile, a preparare un solido dossier di candidatura e ad
intraprendere in maniera autonoma le corrette iniziative con i datori di lavoro.
IPT - Rapporto annuale 2014
12
IPT NEL 2014
“CHECK YOUR CHANCE”
E TROVA LA TUA STRADA!
JEUNES@WORK NEL 2014
607 giovani si sono rivolti
a Jeunes@Work
60%
di coloro che hanno portato
a termine il programma
ha trovato uno sbocco
professionale
IL CIRCUITO “CHECK YOUR CHANCE”, PRIMA ASSOCIAZIONE DI LOTTA CONTRO LA DISOCCUPAZIONE
GIOVANILE, RIUNISCE ATTORNO AD UNA BELLA
INIZIATIVA PARTNER PUBBLICI E PRIVATI. LA FONDAZIONE IPT È UNO DEI SUOI PRINCIPALI PARTNER
IN SVIZZERA ROMANDA.
In Svizzera, la disoccupazione colpisce il 3,5% dei giovani tra
i 15 e i 24 anni. Nonostante le cifre non siano ancora allarmanti, il problema esiste. Il primo contatto con il mondo del
lavoro è importante, si tratta di evitare ad ogni costo un inizio
di percorso siglato da un fallimento, per poi scivolare verso la
dequalificazione, la frustrazione...
A questo scopo, nel febbraio 2015, la SECO e sei organizzazioni
svizzere senza scopo di lucro hanno lanciato l’associazione di
livello internazionale “Check your Chance“, sotto la presidenza di Valentin Vogt, già presidente dell’UPS (Union patronale
suisse). Per questo progetto, la SECO ha deciso d’investire
un milione e i partner privati due milioni. Quattro i partner
appartenenti al circuito in Svizzera tedesca, uno in Ticino e,
per la Svizzera romanda, la Fondazione IPT, tramite il programma Jeunes@Work, è il solo interlocutore.
Jeunes@Work propone un’offerta complementare a quella
degli uffici regionali di collocamento e mette l’accento sul
marketing personale e individuale. «Il nostro aiuto è gratuito
e si svolge sotto forma di un accompagnamento quotidiano,
mirato, della durata di due mesi. L’obiettivo: determinare
l’attività più indicata per il giovane in questione, definire
quali siano i suoi datori di lavoro potenziali e mettere a sua
disposizione gli strumenti per “vendersi” in modo efficace,»
spiega Marc Genilloud, direttore generale della Fondazione
IPT. Oramai, si sa, la qualità di un curriculum non è più sufficiente per ottenere un impiego. Le qualità del candidato
in relazione al posto di lavoro sono altrettanto importanti.
L’IDEA DI UN BANCHIERE!
L’idea “Jeunes@Work” è stata lanciata nel 2007 da Patrick Odier, Presidente dell’Associazione svizzera dei banchieri. Il programma è stato lanciato concretamente nel 2008 e dal
2010 può contare sul sostegno di Credit Suisse, che ha investito non meno di 30 milioni
nell’iniziativa “Tutti uniti contro la disoccupazione giovanile”. Accompagnando più di 2200
giovani e con un tasso di successo del 70%, Jeunes@Work prosegue il suo lavoro anche
in qualità di membro dell’associazione “Check your Chance”.
13
Testimonianza
«PRIMA ERO NEL MIO MONDO»
/ Leticia Magalhaes, apprendista assistente di direzione dal novembre 2014
LA SUA
CONSULENTE IPT
Presso Momect SA, l’impegno di Leticia Magalhaes (a destra), oramai al
primo anno di stage, è apprezzato.
«IPT MI HA DAVVERO INCORAGGIATA»
«Ogni giorno, sono felice di venire al lavoro.» Il sorriso di
Leticia Magalhaes, 20 anni, la dice lunga: si tratta di una bella storia professionale, che si svolge dalle parti di Collombey.
«Mi sono ritrovata in un mondo tutto al maschile (Momect SA
è una società specializzata in montacarichi, manutenzione e
trasporti). All’inizio è stata dura, ma ho imparato come reagire
e adesso va tutto bene.» In poco tempo, Leticia si è vista affidare delle responsabilità. «Ne sono contenta, le responsabilità
rendono il mio lavoro ancora più interessante. E poi so che, in
caso di bisogno, c’è sempre qualcuno disposto ad aiutarmi;
è motivante.» Al traguardo del primo anno di apprendistato,
Leticia immagina il futuro con fiducia, un passo alla volta:
«Per prima cosa, desidero portare a termine il mio apprendistato e poi, forse, ottenere un diploma di maturità. Dopodiché,
vedremo quali possibilità si presenteranno.»
Leticia misura il cammino percorso in questi ultimi mesi
«Prima di indirizzarmi ad IPT, quasi non parlavo, ero nel mio
mondo. La mia consulente mi ha incoraggiata ed è stata di
grande sostegno. Sono partita da zero, e adesso mi apro con
maggior facilità. Non solo sul posto lavoro, anche con i miei
amici. Sto imparando molto…»
Liliane Bonvin – IPT Vallese
«Leticia Magalhaes ci è stata
indirizzata dal CIO (Centro
d’Informazione e Orientamento) di Martigny, nel marzo 2014. In seguito ad alcune
difficoltà di natura personale, aveva interrotto gli studi
intrapresi alla Scuola Superiore di Commercio di Martigny.
Dopo un’analisi approfondita della sua situazione, le ho
proposto due stage in azienda; dopodiché, nel mese di ottobre 2014, ha iniziato una formazione presso Momect SA.
Successivamente, l’Ufficio AI mi ha dato il cambio. La collaborazione con questa ragazza, che ha manifestato la volontà di trovare delle soluzioni concrete, è stata eccellente.
È una ragazza che sa accettare i consigli. Un esempio:
le avevo fatto notare che avrebbe dovuto curarsi di più.
Il cambiamento è stato evidente fin dal nostro incontro
successivo.»
IL SUO
DATORE DI LAVORO
Momect SA – Oana Perreira,
assistente di direzione
«Siamo davvero contenti di
Leticia. S’impegna molto; ad
esempio, se deve finire un
lavoro non esita a fermarsi
più a lungo in ufficio. È molto
coscienziosa, al punto da
dover fare attenzione a non
chiedere troppo a sé stessa.
Oggi, Leticia fa parte della famiglia. Speriamo tutti che, una
volta terminato il suo apprendistato, resterà in azienda.»
IL PROGRAMMA IPT APPLICATO
Case management Formazione professionale
Progetto comune dei cantoni e della Confederazione, il Case management Formazione professionale permette di offrire un
accompagnamento su misura a giovani che incontrano difficoltà di diverso tipo (scolastiche, familiari, di salute, d’integrazione, ecc.). Questo programma mette a disposizione dei giovani in questione – e dei loro interlocutori – una linea guida che
li accompagnerà dalla fine della scolarità obbligatoria sino all’inserimento nel mondo del lavoro. Così, potranno fare il loro
ingresso nella vita professionale con un diploma in tasca.
IPT - Rapporto annuale 2014
14
IPT NEL 2014
L’ASSESSMENT, UN OTTIMO METODO
DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
CON IL SUO PROGRAMMA DI ASSESSMENT, IPT PROPONE UNO STRUMENTO PARTICOLARMENTE
EFFICACE PER ANALIZZARE RAPIDAMENTE LE COMPETENZE CHIAVE E LE CAPACITÀ DEI CANDIDATI
NEL CONTESTO LAVORATIVO. IL SERVIZIO PUBBLICO DELL’IMPIEGO DEL CANTON FRIBURGO L’HA
ADOTTATO DOPO UNA FASE PILOTA ASSAI PROMETTENTE.
Valutare le conoscenze tecniche di un futuro collaboratore
è molto importante. Altrettanto importante, ma assai difficile nel quadro ristretto di qualche colloquio, è scoprire
quali sono le qualità personali, sociali e intellettuali che
una persona saprà applicare per far fronte ai vincoli del
mondo del lavoro. Il programma d’assessment ACP (analisi
delle competenze personali) proposto da IPT consente di
mettere in risalto queste qualità.
«Collocandolo in diverse situazioni – come
spiega Isabelle Papilloud, responsabile del
settore formazione e assessment presso
IPT – l’assessment mette in evidenza la
vera natura del candidato. Si ottiene così
una doppia valutazione, quella del candidato su se stesso e
quella degli esaminatori d’IPT sul partecipante. Questi due
punti di vista vengono poi messi a confronto.»
Una giornata di esercizi pratici
Durante questa giornata, gli esaminatori d’IPT – due, di cui
uno psicologo – separatamente osservano i candidati, tenendo conto anche del loro linguaggio non verbale. Entrambi
compilano una griglia di valutazione molto complessa, basata
su elementi fattuali, per poi mettere i due pareri a confronto.
«Si tratta di una grossa responsabilità, che richiede tutta la
nostra concentrazione. I partecipanti all’inizio sono spesso un
po’ tesi, ma poi finiscono col trovare l’esercizio ludico e costruttivo.»
Un programma che si presta a tutti i profili
Gli esercizi pratici permettono di valutare, fra le altre cose, il
livello di autonomia della persona, la sua socievolezza, la sua
capacità a risolvere un problema o a far fronte agli imprevisti.
«L’assessment che proponiamo non è legato ad un ruolo o ad un
profilo in particolare. È uno strumento che si presta ad ogni circostanza, che si tratti di un dirigente, di un collaboratore amministrativo o di un meccanico.» Permette di collegare il progetto
professionale del candidato alle sue competenze chiave e alle
sue capacità, per meglio determinarne la pertinenza.
L’assessment risulta essere uno strumento prezioso non
solo per il mandante, che ottiene informazioni precise sul
candidato, ma anche per il candidato stesso, che potrà meglio
inquadrare le proprie competenze. «Penso che le aziende dovrebbero regalarlo ai propri collaboratori, come lo farebbero
con un corso di lingua!» Perché, è bene precisarlo, il rapporto
scritto stabilito alla fine della giornata di assessment viene
consegnato sia al partecipante che al mandante.
15
L’ASSESSMENT, UN OTTIMO METODO
DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
3 DOMANDE A...
Hugues Sautière, capo della sezione Disoccupazione
al Servizio pubblico dell’impiego del Canton Friburgo
Cosa ha convinto il suo servizio ad adottare il programma assessment d’IPT?
Questo programma rappresenta uno strumento complementare che ho sempre
sognato di proporre ai consulenti del personale, a sostegno delle loro strategie
di collocamento. L’esperienza lo dimostra: quanto prima ci si occupa delle persone in cerca di lavoro, meglio si riesce a reinserirle in modo duraturo sul mercato. Il consulente del personale ha dunque come obiettivo quello di stabilire,
assieme alla persona e nel minor tempo possibile, una strategia di reinserimento mirata, attivando le misure adeguate al profilo in questione, ai suoi punti forti
e alle sue lacune. L’assessment d’IPT, grazie agli elementi supplementari messi
a disposizione dal programma, aiuta il consulente a potenziare o riorientare la
sua strategia.
Potremmo quindi parlare di complementarità tra l’analisi del consulente
e l’assessment?
Assolutamente sì. L’assessment, che si svolge nell’arco di una giornata, fornisce
informazioni che un consulente può difficilmente ottenere in mezz’ora di colloquio.
Precisando il profilo del disoccupato ed individuando gli ostacoli al suo reinserimento, questo strumento permette al consulente di lavorare in modo più mirato.
Si rivela particolarmente utile quando i problemi della persona sono difficili da
identificare. Dopo aver testato il prodotto d’IPT da ottobre 2013 a giugno 2014, lo
abbiamo ufficialmente inserito nel ventaglio delle nostre misure attive. La società
e il profilo delle persone in situazione di disoccupazione evolvono continuamente;
dobbiamo interrogarci e saper adeguare alla situazione gli strumenti e le metodologie in uso.
Sarebbe disposto a raccomandare questo strumento?
L’ho già fatto! L’ho presentato nell’ambito del Glaco (Groupe latin des coordinateurs
chômage), di cui sono presidente per il 2015.
A CHI SI RIVOLGE QUESTO PROGRAMMA
Assessment
L’analisi delle competenze personali (ACP) proposta da IPT, si rivolge sia ai professionisti dell’orientamento e
del reinserimento, che ad assicurazioni private e aziende. Le tariffe applicate da IPT, fondazione senza scopo
di lucro, rendono questo programma accessibile anche alle piccole e medie imprese. In sintesi, il programma
può essere proposto «a tutte le persone che s’interrogano sul loro futuro professionale». Il Servizio pubblico
dell’impiego del Canton Friburgo è il primo ad averlo adottato, e quello del Canton Ticino ha già manifestato il
proprio interesse.
IPT - Rapporto annuale 2014
16
3.
IN CIFRE
RAPPORTO DELL’UFFICIO DI REVISIONE
17
BILANCIO
DARE
2014
2013
ATTIVO CIRCOLANTE
4’960’013
4’426’760
Liquidità
Cassa, CCP e conti bancari
2’883’622
2’883’622
2’351’617
2’351’617
Realizzabile a breve termine
Debitori netti
Altri crediti
1’042’779
994’072
48’707
806’808
730’183
76’625
Ratei e risconti
1’033’612
1’268’335
ATTIVO FISSO
488’083
817’261
Immobilizzazioni materiali
Cauzioni, garanzie affitto
252’335
235’748
576’763
240’497
TOTALE
5’448’097
5’244’020
AVERE
2014
2013
2’681’895
2’185’584
785’565
33’203
752’362
511’929
31’274
480’655
1’295’785
1’295’785
-
1’039’906
1’039’906
-
600’544
600’544
633’748
633’748
CAPITALE DI FONDI
1’160’750
1’557’805
Fondi stanziati
1’160’750
1’557’805
CAPITALE PROPRIO
1’605’452
1’500’631
Capitale e riserve libere
Capitale di costituzione
Capitale libero
Utili non distribuiti
Risultato d’esercizio
704’091
14’000
2’669’087
-2’083’817
104’821
738’184
14’000
2’669’087
-2’632’203
687’299
901’361
762’448
5’448’097
5’244’020
CAPITALE DI TERZI
Esigibile a breve termine
Linee di credito bancario
Fornitori e altri creditori
Ratei e risconti
Passivi transitori
Accantonamenti diversi
Esigibile a lungo termine
Debiti verso terzi
Riserve a destinazione vincolata
TOTALE
IPT - Rapporto annuale 2014
18
IN CIFRE
CONTO D’ESERCIZIO
2014
2013
ENTRATE D’ESERCIZIO Contributi del settore privato
Ricavi da collocamenti temporanei
Ricavi da formazioni esterne
Ricavi IPT Consulenza, assicuratori e aziende
Ricavi diversi e sovvenzioni
14’714’957
14’692’796
2’305’550
1’904’069
18’652
178’495
204’334
2’245’701
1’836’109
5’392
253’673
150’527
Contributi del settore pubblico
Mandato di prestazione UFAS
Prestazioni SECO
Prestazioni UCAI
Prestazioni Azioni sociali
Altre Istituzioni pubbliche
11’430’644
1’442’239
5’579’228
1’168’258
2’577’253
663’666
10’524’559
1’422’228
5’489’687
1’056’330
2’291’070
265’244
978’763
0
509’763
469’000
1’922’536
287’000
1’372’536
263’000
SPESE DI GESTIONE
14’574’392
14’093’414
Stipendi versati alle persone collocate in missioni temporanee
Retribuzioni del personale IPT
Onorari di terzi
Affitti e spese locative
Sistemazione impianti e informatica
Altre spese generali
1’712’010
10’532’645
117’495
1’280’243
441’207
490’792
1’745’269
10’099’055
75’365
1’312’741
361’003
499’981
UTILE D’ESERCIZIO
140’565
599’382
ALTRI MOVIMENTI
-322’592
360’037
Risultato finanziario
Risultato eccezionale
-40’644
-281’948
-41’846
401’883
RISULTATO PRECEDENTE ALLA VARIAZIONE DEI FONDI
-182’027
959’420
VARIAZIONE DEL CAPITALE DI FONDI
286’848
-272’120
RISULTATO NETTO
104’821
687’299
Donazioni assegnate
Lotteria romanda
Contributo Credit Suisse Jeunes@Work
Donazioni diverse, sponsorizzazioni
IMPRESSUM
© Fondazione IPT 2014
Tipografia: Valmedia / Realizzazione: Le fin mot Communication / Traduzione: Anna Vernizi-Marzi
Fotografie: Tiana Clain, Isabelle Favre (copertina) / Robert Hofer (pag. 3, 5, 13, 15) / Fotolia-Photographee.eu (pag. 4)
Fotolia-Jeanette Dietl (pag. 4, 15) / Isabelle Favre (pag. 10, 12) / Tiana Clain (pag. 14)
19
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