il racconto sumero del diluvio universale

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il racconto sumero del diluvio universale
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IL RACCONTO SUMERO
DEL DILUVIO UNIVERSALE
Vivevo nella città di Shurrupak, sulle rive dell'Eufrate, servo fedele del saggio dio Ea.
La città invecchiò, ed invecchiarono gli dei: Anu, il padre, e i suoi figli, Enlil, Ea, Ninurta, Ennugi, Ishtar e gli altri.
Ishtar creò problemi tra gli uomini: guerra e agitazione. Gli dei non potevano dormire a
causa della confusione. Alla fine Enlil, il guerriero, disse agli dei:
“Liberiamo le acque del mondo e anneghiamo questa folla che disturba il nostro riposo.”
Gli dei acconsentirono.
Anche Ea fu costretto a sottostare alla decisione degli dei. Non poteva avvisare il genere
umano del diluvio, ma sussurrò il segreto alla mia casa di canne, e il vento, tra le canne, lo
sussurrò a me nel sonno: 'Uomo di Shurrupak, abbatti la tua casa e costruisci una barca'.
Ubbidiente al dio, costruii una barca, lunga ed ampia, e provvista di un tetto, e portai nella
barca i semi di tutte le cose viventi. Portai la mia famiglia e i miei beni, e un maschio e una
femmina di tutte le creature viventi del mondo, sia selvatiche che addomesticate.
La tempesta infuriò per sei giorni e sei notti, sommergendo il mondo. Il settimo giorno la
tempesta si placò. Guardai fuori dalla barca: non c'era nient'altro che acqua sulla faccia
della terra. Allora mi misi a piangere.
Alla fine la nave si incagliò sulla cima del monte Nisir. Ansioso di scoprire se l'acqua stava
diminuendo, liberai una colomba, una rondine, un corvo. La colomba e la rondine tornarono, esauste, ma il corvonon tornò: aveva trovato un posto sulla terraferma dove riposarsi.
Pieno di gioia, feci un sacrificio agli dei.
Appena Enlil sentì il fumo dolciastro del mio sacrificio, montò su tutte le furie. “È scampato
qualcuno di questi fastidiosi mortali? Avrebbero dovuto morire tutti. Qualcuno deve averli
avvertiti!”
Ma il saggio Ea rispose: “Il diluvio era un destino troppo duro per tutta l'umanità. Questo
uomo, almeno, non meritava di morire. Comunque, non gli ho mandato nessun avvertimento; ha fatto un sogno”.
A queste parole, l'ira di Enlil si placò. Mi prese per mano e fece venire mia moglie accanto
a me. Ci inginocchiammo, e lui ci toccò la fronte. “Fino ad ora, Utnapishtim era mortale. Ora
lui e sua moglie saranno come gli dei.”
Neil Philip, Il libro illustrato dei miti di tutto il mondo, Fabbri
Paola Maniotti
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Riordina le frasi per ricostruire il racconto.
Alla fine addirittura Enlil rese immortale Utnapishtim e sua moglie.
Dopo sei giorni di pioggia mandò tre uccelli a controllare se le acque stavano
abbassandosi.
Gli dei erano stanchi di sentire la confusione fatta dagli uomini.
Il corvo non tornò e Utnapishtim capì che le acque si stavano ritirando.
Utnapishtim costruì una barca e vi fece salire la sua famiglia e delle coppie di
ogni specie animale.
Il dio Ea mandò un sogno per avvisare Utnapishtim del pericolo.
Il dio Ea riuscì a calmare Enlil.
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La dea Ishtar aveva provocato guerre fra gli uomini.
Utnapishtim fece un sacrificio agli dei, ma Enlil capì così che un uomo si era
salvato.
Per questo gli dei decisero di distruggerli tutti, mandando un’alluvione.
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Leggi il racconto di Noè e il diluvio universale presente nella Bibbia (Genesi 6,5-22; 7,124; 81-21) e cerca tutte le somiglianze con quello dei Sumeri:
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