0razio: un epicureo

Transcript

0razio: un epicureo
0razio:
un epicureo
poeta d'amore?
Un amore'libertino'ma moderato. come facllmente si ricava dai testi fin qui letti (e da numerosi altri disseminati nei primi tre [bri delle Odz),
la concezione dell'amore che traspare dalla lirica
oraziana, non coincide con quella della morale
benpensante, ma si ricoilega all'amore 'libertino'
dei poeti contemporanei, da Catullo agli elegiacl.
T\-rttavia tale concezione risente del carattere
equilibrato proprio di Orazio, fautore convinto, come sappiamo, di quella med'iocritas che per
principio non ammette né la passionalità di
Catulio né Ia nequ,iti,a degìi elegiaci.
La scelta'libertina'fatta da Orazio in campo amoroso non esclude infatti una vita rispettabile
e socialmente approvata, né comporta una
condotta dissÌpata: Orazio è un personaggio imI,,,r'Iàtrlp nplla Roma conlemporanea. come si
erirce dalla satira I 9: è il poeta ufflciale, vicino ai
potenti \lecenate e,\ugusto.
Forse proprio per questo. perché non identffica
la sua vita con I'amore. egli è immune dalla
sofféreriza de$i elegiaci: Lxìa notte d'arnore negata, un capriccio della ,lonna o qualche altro incidente di tna relazione galanre non lo riducotlo alla disperazione. Egli sa bene che da rula reìazione
irregolare con dorme Llbere e raffinate o da un incontro occasionale con ancelle non può pietende-
1a fedeltà o lapud'i,ci,ti,a, che ir-ivece
sono fatte su misura per la matrona - alnmesso
che Ia matrona stessa ne sia all'altezza.
re virtù come
La componente epicurea.In Orazio, inoltre, l'esperlenza amorosa è soggetta alle restrizioni dettate dalla morale epicurea, secondo la quale 1'amore è un sentimento naturale, che merita di essere soddisfatto a condizione che non degeneri
nel turbamento passionale (come nei catulliano
Odi, et amo), incompatibile con I'aureo principio
della autark erin,, l'autosufficienza del saggio.
Letica epicurea del piaeere stabile, fondato
sulla rinuncia, conferisce alle liriche d'amore di
Orazio una tonalità malinconica, talora greve:
prezzo pagato a una saggezza che mai si dissocia
dal senso di precarietà awertito in ogni manifestazione del vivere.
La fenomenologia dell'amofè. Datla lirica orazia-
na afflora un'ar[icolata fenomenologia deIl'amore
e delle relative situazionl, che tuttavia si collegano a Lma concezione unitaria della donna.
Orazio passa così dalle esperienze giovanili degh Epod,i - che non disdegnano l'amore totmentoso per la liberta Frine (epodo XIV, 15-16) o l'amore omosessuale per il giovane Licisco (epodo
XI, w. 23-24)
1a
-
alle figure femminili delle Odz:
timida Cloe di I23, che pol accetterà l'amore di
Orazro
(III 9), e infine lo lascerà (IIi 26);
(l 11), Glìcera (l 19), Làlage (122 eII
Leucònoe
5), Clòride (II 5), la spergiura Barine (II 8),
Galatea (III27), Cìnara da1 buon carattere (IV 1),
Fillide ultimo amore
(N
11) e tante altre.
AÌtrettanto varie sono le situazioni delineate:
Orazio sperimenta Ia deÌicatezza di Leucònoe (l
11), 1a ritrosia di Cloe (I 23), la gelosia per Lidia
(l 13) e pèr Barine, che pure gli ha giurato fedeltà
(II 8), il ritorno della passione per Lidia, già Iasciata per altri amori (III 9), il rifiuto di Lice (III
10), pensierosa del destino di Orazio e del proprio. Non mancano delusioni, abbandoni, separazioni, propositi di vendetta e, alla cornice, relazioni amorose di altri, che pure consentono al poeta
di esprimere il suo punto di vista, come nel caso
della Asterie dell'ode III 7, che in assenza del marito riceve Ie attenzioni di un vicino.
La visione oraziana dell'amore. Ma quat è I'immagine dell'amore che il poeta ha voliiiii"trasmettere? Di fronte alle oscillazioni degli studiosi, incerti tra riconoscere «la sincerità e la profondità
di alcuni amori di Orazlo, (Castorina) e l'ispirazione prevalentemente letteraria delle sue donne,
protagoniste di una storia d'amore fantastica anche se reali (Pasquali), Fedek (Donna e amDre
i,n CatuLLo e in Orazio, cit., pp. 182-183) si chiede se sia dawero importante accertare la realtà
biografica di taÌi esperienze amorose. Quei che
conta è che Orazio abbia voÌuto proporre una sua
visione.del'l'amore, che ne11a varletà dei tipi realizza perfettamente Ìa concezione epicurea di un
amore nient'affatto passionale, che non disdegna né g1i appuntamenti casuali (come nella
satira I 5, w. 82-85) né gli amori ancillari (come
nell'ode II4).
Il fatto di coltivare l'amore con donne sempre diverse, senza mai lasciarsi prendere dalla passione,
o dominandola agevolmente, denota un cglggl:
lo dei sentimenti c_Ì-re ha qualcosa di irreale, di
sdniùffiffii$#dEÉ di poter concludere che
proprio nella concezione dell'amore l'epicureisrno
avesse trovato in Orazio quella piena reùazazrone che, invece, non era riuscito a raggiungere in
altri settori dell'etica,.
Per approfondire
Un profìlo sintetico si trova in O. Bianco, La donna in )razio,
in Letture oraziane, a cura di G. Bruno, Edizioni Osanna,
Venosa 1993, pp.13-26, e più analitico e legato ai testi il
contributo di P Fedeli, Carmi d'amore di )razro. Un percorso didattico, in uAufidus,, (6), 18, 1992, fasc. 18, pp,59-73,
i
€