foto Mauro Topini - Rivista "Campo de` Fiori"
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foto Mauro Topini - Rivista "Campo de` Fiori"
foto Mauro Topini 2 Campo de’ fiori In questi anni della mia permanenza a Civita Castellana, ho apprezzato la vostra profonda fede religiosa ed ancor più la devozione nei confronti dei protettori SS. Giovanni e Marciano Martiri. Con voi ho imparato ad amare le tradizioni e la storia di questo luogo e, nella ricorrenza delle festività patronali, voglio augurare buoni festeggiamenti a tutta la popolazione, ricordando di non trascurare l’importanza religiosa che è alla radice della festa stessa. Nel giorno dei Patroni ricorderò con particolare premura i vostri cari defunti, le persone ammalate e le meno fortunate. Farmacie Civita Castellana aperte nei giorni festivi Domenica 10 Settembre - Farmacia Comunale 2 - Via Ferretti Domenica 17 Settembre - Farmacia Comunale 1 - Via Giovanni XXIII Domenica 24 Settembre - Farmacia Filizzola - Via di Corte, C.so Bruno Buozzi Domenica 01 Ottobre - Farmacia Comunale 2 - Via Ferretti 95 Campo de’fiori Mini Festival città di Viterbo I Saranno Bavosi PRESENTANO i piccoli grandi cantanti del futuro Turni Benzinai Civita Castellana Domeniche di Settembre 03 - TAMOIL Via Flaminia, IP Variante Nepesina, API Via Corchiano 10 - API Via Flaminia Borghetto, TAMOIL Via Falisca 17 - ESSO Via Flaminia, ERG Via Nepesina 24 - ESSO Via Flaminia, AGIP Via Terni conduce la serata l’imitatore ROBERTO 20 SETTEMBRE ORE 21,30 FABRICA DI ROMA ARENA TEATRO LE VALLETTE Campo de’ fiori 3 Addio all’estate L’estate è già finita e il sole si ritira pigro all’orizzonte lasciando al tramonto quella luce e quei colori caldi del prossimo autunno. Stasera, s’è calato pian piano nel mare e l’ha acceso di un bel rosso arancio, che è sbiadito in un rosa e poi in un turchese e poi ancora in un blu cobalto. Una falce di luna crescente, accompagnata da deboli stelle, compare timida nel cielo, per non disturbare questo sole morente. La quiete di questo mare calmo mi penetra nell’anima e mi risveglia mille ricordi… Sono qui, solo, seduto sulla sabbia di una spiaggia vuota, con il solo canto dei gabbiani che volano nel cielo. E’ veloce il tempo e passa rapido, lascia solo quello che vuole e si porta con se chi non sa volare. Quale mistero la vita … ma le cose belle restano nella bellezza stessa delle cose! Ora si fa buio nella mia mente e scema la luce di questo giorno: è crepuscolo. Sandro Anselmi Uno strano silenzio lascia spazio alla gioia e alle risa di un tempo e ad immagini di cose vissute. Talvolta il nostro cammino è faticoso, è pesante, quasi insostenibile, si immagina un Dio traditore ma non bisogna mai arrendersi “la vita è un dono”, e non bisogna mai perdere la speranza: DOMANI, MAGARI, SARA’ UN GIORNO MIGLIORE. foto M.Topini Campo de’ fiori 4 DIVAGAZIONI SUL Il gusto della raccolta, di possedere gli oggetti del desiderio il panorama del collezionabile: volare alto con la fan di Alfonso Tozzi Collezionare, dal latino colligere, raccogliere, accumulare: raccolta di oggetti della stessa specie fatta con intenti culturali, di piacere o di utilità. Collezionismo, quindi, attitudine a mettere insieme cose di particolare interesse artistico, storico, scientifico, rare o curiose oppure semplicemente cose che hanno fortemente colpito la fantasia. Essere collezionisti, per dirla con Renzo Arbore, significa essere affetti dalla “più bella malattia del mondo, una piccolissima malattia che però, quando temporaneamente trova dei balzami – in questo caso gli oggetti del desiderio – non soltanto si guarisce perfettamente, ma dà addirittura una piccola felicità”. La storia del collezionismo affonda le sue radici nella notte dei tempi: alcuni la datano nell’antico Egitto, dove i Faraoni raccoglievano oggetti d’oro e pietre preziose da conservare quale patrimonio familiare, così come dimostrano molti gioielli di inestimabile valore ritrovati nella tomba di Tutankamen della XVIII dinastia, morto a soli 18 anni, sepolto unitamente a tutti i bastoni di comando della sua collezione. Altri invece si riferiscono all’usanza dei romani, i quali ritenevano sommo prestigio mostrare agli ospiti gli oggetti di un certo valore provenienti dai bottini di guerra: non ci fu condottiero, uomo politico o personaggio importante, a Roma, che non avesse la propria collezione: Giulio Cesare, per esempio, raccoglieva vasi di aromi e di profumi pregiati. Nel Medioevo il collezionare fu prerogativa della chiesa, la quale disponeva del denaro necessario per l’acquisto di preziosi cro- cifissi, reliquie, arredi sacri, avori, arazzi, tappeti, oggetti vari e curiosi, oltre ad essere destinataria di lasciti preziosi. Tuttavia molti furono, nel Medioevo, i collezionisti privati, come Chilperico I, re dei Franchi, che raccoglieva servizi da tavola in oro massiccio ornati con pietre preziose da donare all’avida Fredegonda da cui era dominato. In pieno Rinascimento, con il munifico gesto di Papa Sisto IV, che nel 1471 donò al popolo la raccolta del Campidoglio, sorse l’idea della collezione pubblica. In questo periodo storico ebbe anche sviluppo un collezionismo “scientifico”: animali rari imbalsamati o sotto spirito, automi, strumenti matematici o scientifici, costituivano spesso collezioni da mostrare ai visitatori con orgoglio. La svolta epocale la si ebbe intorno al ‘700 quando il collezionismo cessa di essere solo appannaggio delle classi più abbienti e diventa “popolare”: si diffuse, però, un diverso tipo di collezionismo incentrato sulla raccolta di oggetti spesso minuti e singolarmente di limitato pregio, pazientemente raccolti e catalogati. Si hanno, così, collezioni di insetti, di piante, di monete, medaglie, spesso oggetti che hanno modesta apparenza, ma in stretto rapporto con la storia politica del costume nonché con l’arte, sia pure minore. Appartiene a questo periodo la favolosa collezione dei bottoni dei re di Francia: settemila esemplari, miniati, scolpiti con figurazioni anche pornografiche o motivi patriottici, nonché le raccolte di guanti, merletti, bastoni da passeggio, tabacchiere, pettini antichi, ventagli, strumenti musicali e moltissime altre cose. In seguito alla rivoluzione industriale e alla conseguente diffusione del benessere, si è progressivamente diffuso il collezionismo per le categorie emergenti e si è allargato il campo ad altri oggetti di uso corrente, anche adoperati nel recente passato (modernariato) senza riguardo al valore materiale o ai pregi formali. Oggi si colleziona di tutto: tappi a corona, ex libris, martelli da calzolaio, biglietti d’ingresso (nei cinema, teatri, tram, autobus), soldatini di carta, involucri di agrumi, gomme per cancellare, armi da caccia, fotografie della nonna, gagliardetti, autoadesivi, azioni e obbligazioni (scripofilia), accendini (lightersmania), bustine di zucchero (glicofilia), biglietti della lotteria, chiudilettera (erinnofilia), conchiglie (malacofilia), cerini, fiammiferi e relative etichette (fillumenia), fischietti di terracotta (figulifilia), segnalibri e chi più ne ha più ne metta. Intorno agli anni ’70, però, fra le moltissime collezioni emergenti, una si distinse e salì prepotentemente alla ribalta del collezionismo minore, non solo italiano, LA LAMETTOFILIA, ossia la collezione delle lamette da barba intese come bustine, ma di questa ne parleremo un’altra volta; ora desidero affermare che collezionare significa volare alto con la fantasia, oltre il tempo e lo spazio, immergersi in un mondo fantastico che arricchisce lo spirito e dà un senso alla vita, agli oggetti, anche i più umili, i quali, comunque, testimonieranno nel tempo l’esistenza di una umanità sempre alla costante ricerca di se stessa. Campo de’ fiori L COLLEZIONISMO o, coinvolge sempre più persone e sempre più vasto diventa ntasia aiuta a vivere e, spesso, dà un senso alla vita. 5 Campo de’ fiori 7 Fescennino d’oro e solidarietà di Ermelinda Benedetti - foto ELEVEN FOCUS Venerdì 28 luglio 2006, é giunta alla sua settima edizione la manifestazione artistco-culturale del Fescennino d’oro, che prende il nome dal luogo in cui si svolge: Corchiano, ossia l’antica Fescennium. L’idea di assegnare ogni anno questo premio, un bassorilievo realizzato dal maestro Roberto Candolfi, nasce nel 2000, grazie alla collaborazione tra il noto musicista Nicola Piovani, che trae qui le sue origini, e il sindaco di Corchiano Battisti Bengasi, tornano in carica quest’anno. Il maestro è autore di numerosissime colonne sonore di importanti film italiani e stranieri, tra cui La vita è bella, per la quale ha vinto l’Oscar nel 1998. È, infatti, stretto collaboratore ed amico di Roberto Benigni e di altri grandi personaggi del cinema del passato e del presente, nostrano ed internazionale, e ama molto lavorare anche in teatro. Il suo paese d’origine è per lui grande fonte d’ispirazione. Nella silenziosa casa di campagna, dove si ritira di tanto in tanto per comporre i suoi pezzi, riesce a trovare la giusta concentrazione per dare sfogo al suo innato estro musicale. Il fescennino d’oro viene assegnato ogni anno ad un artista diverso, scelto da una giuria d’eccellenza: Vincenzo Cerami, Curzio Maltese, Germano Mazzocchetti, Vincenzo Mollica, Mario Monicelli, Paila Pavese e presieduta dai due ideatori del premio. Negli anni precedenti è stato conferito a personaggi importanti del calibro di Fiorenzo Fiorentini, Anna Campori e Leopoldo Trieste, che hanno fatto la storia del teatro italiano ed a nuove e promettenti leve come Massimo Wertmüller, Ascanio Celestini e Davide Enia. Quest’anno si è tornati un po’ indietro nel tempo, attingendo nuovamente dal passato e precisamente dagli anni ’60, con l’attrice teatrale, di stampo eduardiano, Angela Pagano. Dopo esserci calati nell’atmosfera della canzone napoletana, grazie al concerto dell’Ensemble Partenope, la Pagano, accompagnata al pianoforte dal Maestro Piovani, ci ha divertito con quella particolare simpatia che caratterizza i napoletani, affiancata da una spontaneità che fa di lei una grande cabarettista oltre che una bravissima attrice. Ma questa ormai prestigiosa manifestazione, sempre più seguita, è legata ad un importante progetto di solidarietà che le fa enormemente onore e la impreziosisce ancor di più. Si tratta di una cooperazione decentrata con l’ospedale pediatrico di Kimbondo, nella Repubblica Democratica del Congo, di cui si fa tramite Battisti, in qualità di medico. Il ricavato della serata, come quello di tutte le edizioni precedenti, è stato devoluto all’ospedale Gaslini di Genova, a cui fa capo il progetto e, grazie a questi ed altri generosi contributi, si è potuto operare al cuore più di qualche bambino africano purtroppo meno fortunato, che, attraverso questo nobile gesto, hanno riacquistato l’altrimenti perduta speranza di vivere. 8 Campo de’ fiori Cari amici la storia di Noel si arricchisce sempre più di nuove avventure. Conservate gli inserti e... buona lettura dai vostri Cecilia e Federico soggetto e testo Sandro Anselmi continua sul prossimo numero... Campo de’ fiori Raccolta Tappi Obiettivo raggiunto Obiettivo raggiunto. Leida e Anna Chiara ringraziano soprattutto il giornale “Campo de’ fiori”, per l’impegno preso e mantenuto seriamente per questa raccolta, tenendo viva la solidarietà . Non è stato facile portarla avanti ma con l’aiuto di Dio, e di tutta la cittadinanza, bambini compresi, il risultato è stato grande. A Settembre i tappi (un furgone intero) saranno consegnati alla Casa Via di Natale presso l’oncologico di Aviano. Ringraziamo di vero cuore tutti i centri di raccolta di Civita Castellana che si sono impegnati nell’operazione: La Cattedrale Santa Maria Maggiore, La Piscina Comunale, Le Suore Francescane, il negozio Mille Idee, Gli Uffici Comunali, Lo Studio Medico di Via Petrarca, e soprattutto i Medici, le Scuole, gli Asili Nido e le Palestre. Come vediamo Civita Castellana è stata grande e solidale in questo impegno. Si ringrazia anche chi, con un solo tappo, ha aiutato a riempire un furgone che, grazie alla solidarietà di un privato civitonico, è stato messo a disposizione per il trasporto dei tappi. Se ci saranno tappi non raccolti, TRATTENETELI, perché, se sarà possibile, verrà organizzata una seconda raccolta per il reparto di oncologia di Civita Castellana. Grazie di cuore, Leida e Anna Chiara 9 di Carlo Cattani Una ROSA di ... musicisti (e un produttore) d’HOC 2^ PAR TE Copertina CD dei Green Rose (seguito dell’intervista con Costantino “Cochi” Quarta e Francesco Santoro musicisti del gruppo Romano dei Green Rose appena usciti con il cd “THE FIRST JOURNEY” ….un confortevole viaggio “musicale” tra atmosfere e melodie della musica Celtica) D: “Moderni nel segno della tradizione” :un giudizio che mi sento di esprimere dopo ripetuti ascolti di FIRST JOURNEY .....ma è anche il messaggio che vuole passare dalla grafica dell’elegante copertina ? Cochi ,tu che sei un professionista della grafica, illustraci la “chiave interpretativa” del “concept” alla base dei “segni” del “suonatore di fiddlle “ (violino) nell’artwork di copertina . *GreenRose: Beh, diciamo che la “modernità” nella musica popolare ha stimolato molto l’inventiva dei musicisti, ha attutito la ripetitività dei temi, ha permesso la permeabilità ad altri generi…. e questo non può che essere un bene. D’altra parte nel gruppo stesso, come tra gli altri musicisti che collaborano con la nostra “vita bandistica” e/o hanno collaborato al nostro progetto discografico , esistono e coesistono formazioni culturali e generi musicali diversi, dal jazz al rock alla musica tradizionale genericamente intesa . Questo tipo di contaminazione è evidente nella canzone tradizionale Black is the colour, che ha una veste assolutamente jazz, o nella ritmica di Green rose, il brano originale che apre il cd, che ha una spiccata accezione rock. Insomma, un cd certamente non filologico ma che, nella ricerca di una sintesi che speriamo riuscita, crediamo possa soddisfare sia gli amanti della tradizione che gli amanti delle contaminazioni . Lo stesso criterio mi/ci ha guidato per la scelta della copertina. Così, per la sua grafica non ci è sembrato il caso di mettere le scogliere Irlandesi o chissà quale altra immagine Celtica convenzionale. Fra le diverse proposte su cui ci siamo confrontati, abbiamo scelto questa silouette di violinista , perché , richiamavamo una figura rappresentativa ed evocativa di un genere musicale – costituendo il violino ,il Fieddle in lingua Inglese, uno degli strumenti principe della musica Irlandese :però …però , la nostra immagine del “suonatore di violino” in una sua veste ,per cosi dire “agile e stilizzata” richiama quasi un’insegna al neon ….quindi un’immagine dinamica, moderna, che con il suo archetto proteso… chissà, forse ci indica la strada per un… “second journey”. In ogni caso piaceva a tutti…... così… perché no ? ACCETTATA ! D:Cochi ,torniamo ancora nei vostri “Amarcord settantiani” che sicuramente troveranno interesse presso i lettori : in quali condizioni provavate come pionieri del genere “Irish folk” ? *GreenRose: beh, all’epoca dei Roisin Dubh (pronuncia Roiscin Du ) era tutto diverso ; eravamo dei ragazzi, la musica rappresentava una straordinaria scoperta quotidiana ed intuivamo che stavamo aprendo una via nuova, praticamente mai battuta in Italia: la sola altra esperienza nostra coeva, che percorreva un viaggio musicale dall’Irlanda all’America , era rappresentata dai Whisky trail a Firenze . La maggior parte delle prove si svolgevano in un magazzino di idraulica e affini al Prenestino. Provavamo in condizioni precarie , seduti su vecchie vasche o copertoni, con temperature invernali assolutamente proibitive. Eppure c’erano “eroi“,come Antonio Shorthose (splendido mandolinista) che veniva in autobus da Monteverde. Insomma prove serrate senza perdite di tempo, anche due volte a settimana : era la nostra vita ! In seguito ci spostammo a La Storta a casa di Kay (McCarthy) in un luogo senz’altro più accogliente ma il viaggio era comunque disagevole . Oggi, specialmente suonando elettrico, abbiamo un posto insonorizzato, con più tecnologia e, altresì, un’esperienza e una consapevolezza del nostro fare musica maggiore di un tempo ma le vite sono inevitabilmente cambiate. Età, famiglie, lavori tra i più disparati, insomma tutto concorrerebbe a far dire : basta ! Ma se così non è , vuol dire che se una cosa non è cambiata ,quella è la grande passione per la nostra musica ! Naturalmente la “nostra storia” ha raccontato una parte del gruppo, ma forse Angelo (Pinna) con i Ned Ludd e mille altre esperienze o Maria Grazia (Pompa) con i Bogside e tanti altri gruppi, avranno una storia più o meno simile da raccontare. Mi fermo solo un attimo (Cochi) a parlare dei Bogside, di cui ho l’onore di essere stato uno dei fondatori, perché, a mio avviso, sono un’altra grande esperienza di musica tradizionale Irlandese , che ha operato per tutti gli anni ’80. Un’esperienza nata come laboratorio e che ha forgiato tanti di quelli che oggi sono gli elementi di maggior spicco di questa musica in tutta Italia. Uno fra tutti il banjoista-suonatore di bouzuki e concertista Il musicista/produttore Tony Armetta in un momento di relax con le “sue creature” Massimo Greco (attualmente con la band Ale Brider), “massimo” ispiratore del mondo delle session romane, fino ai giovani che oggi formano la terza generazione dell’Irlanda musicale Romana. Insomma un vero ponte fra l’allora e l’oggi, senza il quale probabilmente anche i Green Rose avrebbero meno significato. Maria Grazia è stata uno dei pilastri dei Bogside (oggi Dockside) quasi dalla loro fondazione. D:qual è il vostro approccio alla realizzazione di nuove composizioni ? *GreenRose: (Francesco) La proposta del brano spesso nasce da Cochi…… ma la vera macchina che mette in moto tutto è la ritmica di Francesco (ribatte Cochi) , che incomincia subito a subissarci di idee, di controtempi e di “rockismi” a cui immancabilmente si uniscono le nostre ritmiche…penso che il fatto più innovativo del gruppo sia proprio questo dialogo fra chitarra- basso e batteria, a cui speriamo si unirà in pianta più stabile Genzo Okabe. I solisti a quel punto si integrano cercando le giuste “alcove ritmiche” in cui marcare accenti, abbellimenti e controcanti. Naturalmente per le canzoni le proposte sono principalmente di Maria Grazia che nel gruppo e nei suoi arrangiamenti ha trovato (a sua detta) una considerazione che spesso nell’enfasi delle sessions gli strumentisti non hanno per la parte canora. Insomma un pool che funziona! D:Cosa ascoltavate da ragazzi ? *GreenRose: Gli ascolti erano quelli di tutti i giovani che si affacciavano alla musica in quegli anni, blues, rock, ma anche folk americano e inglese. E proprio dall’ascolto di Dylan, Donovan, ma anche di gruppi come i Jethro Tull, capimmo che ci doveva essere qualcosa dietro, qualcosa di più antico. L’occasione “galeotta” fu il regalo di un disco di canzoni Irlandesi dei Clancy Brothers, molto famosi in Irlanda all’epoca. Alcune di queste “songs” ci piacquero molto e le inserimmo in un programma di musica folk (il gruppo era Busces and Briars e ci partecipava spesso in qualità di ispiratore Giancarlo Susanna, oggi affermato giornalista musicale carto-radiofonico) che portavamo in giro nei club nel 1975. Notammo che a diversi concerti era presente una ragazza dai capelli rossi, Irlandese direte voi, no ! Napoletana…. era Barbara Barbatelli . Ci conoscemmo e attraverso lei, che era andata a Londra, potemmo ascoltare cose strane e meravigliose come i brani dei Chieftains o dei Furey Brothers. Era fatta ! L’avvento di Luciano Gaetani, amico di Barbara completò la trasformazione. mo chiesto aiuto in qualità di musicisti che Eravamo partiti per il grande viaggio: Busces facevano conoscere la loro cultura all’estero , and Briars diventarono Black Jack Davy e poi e in fondo era assolutamente vero. Roisin con l’avvento di Kay(McCarthy) i Senza tanti preamboli ci hanno offerto di parDubh. tecipare a quel programma e venimmo pagaD: La musica “popolare” in genere è una ti con una somma che all’epoca risolse alcuni musica da studiare ,una musica che richiede giorni della nostra “vacanza”. Furono tutti applicazione sia con riferimento alle “fonti” molto gentili e per noi un grande orgoglio, che con riferimento agli strumenti : come è anche perché assistemmo alle prove di altre sgorgato e come si alimenta l’interesse in puntate e conoscemmo personalmente alcuquesto ambito della musica ? ni tra i nostri idoli, insomma eravamo in un *GreenRose: Pensiamo che oggi la musica brodo di giuggiole ! Sono tornato (Cochi) in popolare viva una condizione di grande rinaIrlanda nel 2004, e senza tante speranze ho scita ma anche di ambiguità. Una musica scritto un mail alla RTE per sapere se per nata, come dire, per essere suonata sull’aia o caso era reperibile una registrazione dell’anai matrimoni, era una musica che cresceva in no tot, del gruppo tot… e via così….. Beh, armonia con il resto delle attività della vita, non ci volevo credere, dopo appena un mese una musica “umana” come accennavamo mi rispondono che il VHS da me richiesto era prima. Si imparava dal padre, dal nonno, si a mia disposizione in portineria. È stato un suonava ogni sera tornando dai campi, era fatto assolutamente commovente, dopo ben insomma parte della vita stessa. 26 anni. Ora siamo in possesso di quel Riproporre oggi musica popolare, in maniera nastro, per noi ….mitico ! “professionistica” è proprio una delle conD: Ultima ma propria ultima domanda :quali traddizioni insite nello scollamento tra questi programmi per la diffusione/promozione aspetti. D’altra parte noi viviamo in centri della vostra musica ?Prospettive di parteciurbani, abbiamo imparato a suonare nelle pazioni a “festival dedicati”, interviste /showscuole di musica o nei conservatori, e difficilcase radiofonici etcc …. mente potremo essere espressione di quel *GreenRose I programmi dei Green Rose sono in parte legati al lancio della collana edisenso “rurale” della musica. Questo è un toriale Millennium , che annovera, vogliamo aspetto che ha già coinvolto il blues, ad ricordarlo , anche le produzioni discografiche esempio, e pensiamo faccia parte di una evodei “Capolinea” dell’amico e collaboratore in luzione più generale delle società occidentali studio Genzo Okabe , Massimo “Ninad” e del loro distacco da tradizioni culturali che Carrano e i “Threegonos” …. essendo il cd si fondavano su altri presupposti sociali. Il uscito da pochi giorni rispetto alla nostra folk revival di questi anni, però, ci fa sentire chiacchierata , non possiamo essere più preuna grande voglia da parte di tanti musicisti cisi . Naturalmente ci sarà un’attività di prodi essere parte di questa evoluzione: basta mozione, delle serate di presentazione della pensare alla rinascita della pizzica salentina, collana; tournee-esibizioni estive a Roma e accanto al fenomeno dei rapper che in quella dintorni …di sicuro nella suggestiva cornice di splendida terra ha avuto un grande sviluppo. Castel S.Angelo quest’estate (ci siamo già Così, ognuno a proprio modo e con i propri esibiti in questa location nel 2004) per la mezzi - chi cercando di vivere della musica, manifestazione “SULLE TERRAZZE DI chi facendone un’attività semiprofessionistica CASTEL S.ANGELO” e poi …. e poi , tutto - traccia nuove strade espressive. Per quanto quello che potrà portare Green Rose e il suo ci riguarda tutti noi del gruppo facciamo altre “First journey”……. al Grammy Award , attività per vivere, così come non potremmo naturalmente ! E’ volato un pomeriggio con vivere senza la musica. Ma il segreto è e gli amici Costantino” Cochi” Quarta e rimane tanta passione e tanto studio e pratiFrancesco Santoro sulle ali di tanti ricordi ca, anche perché il palco è più severo dell’aia! (non tutti riportati , ovviamente) ……il crepuD:Cochi,Francesco questa bella chiacchierascolo incombe ed il virus del caos metropolita con voi stimola ancora un mucchio di tano torna a manifestarsi nelle mie orecdomande…ma al solito lo spazio (per la circochie….. un antidoto al “veleno” dei tempi stanza) è tiranno : tuttavia un riferimento a moderni per questa serata me lo sono assiqualche aneddoto su quegli anni “pionieristicurato : una ”dose“ di “First journey” e a ci” è d’obbligo …. nanna cercando di percepire ,sognando , la *GreenRose Pensiamo che l’aneddoto prinfrescura d’Irlanda “a battere” una calda cipe sia stata la partecipazione nel 1978 alla notte Romana ! Per l’acquisto del cd trasmissione “The humours of Donnybrook” per la televisione Pubblica Irlandese (RTE). www.millennium-music.org - si potrà riceveLa nostra faccia tosta a quel punto ha superà il cd “First journey” a casa in contrasserato ogni limite, come se un gruppo Irlandese gno al prezzo di 12 euro + 4 di spese si chiamasse “i pummaro’” e facesse musica postali Napoletana, qualcosa del genere. Ma anche qui si è potuto constatare la differenza tra i vari apparati. Eravamo presentati dall’addetto culturale Irlandese a Roma al Green Rose dal vivo a Guidonia nel 2004 quale aveva- Campo de’ fiori 12 Vorrei incontrarti fra cent’anni... Clementina Marucci Chissà se alla signora Clementina qualcuno, forse per scherzo, ha mai detto la tipica frase “Magari ci rivedremo fra cent’anni!” Se così è stato, quel qualcuno aveva visto lungo perché lei a cento anni c’è arridi vata veramente. Ermelinda Clementina, ultima di 8 Benedetti figli, tre maschi e cinque femmine, nasce a Nepi il 15 settembre 1906, da genitori di origine marchigiana, che, per stabilirsi in questa cittadina, allora sotto la giurisdizione dello Stato Pontificio, devono sposarsi, poiché, nonostante avevano avuto già figli, non erano ancora uniti dal vincolo matrimoniale. All’età di 18 anni sposa Natale Sugoni, originario di Nera Montoro, in provincia di Terni, fratello del marito di una delle sue sorelle. Da lui ha nove figli, ancora fortunatamente tutti in vita, tranne una bambina che morì appena nata. Al suo fianco Clementina ha trascorso settanta anni della sua vita. E’ rimasta, infatti, vedova 12 anni fa. Da quel momento non si é più sentita di stare da sola e va a vivere con il figlio più grande, che ha, oggi, 82 anni. Ha sempre aiutato il marito nel lavoro dei campi e contemporaneamente cresciuto i figli. Non potendoli lasciare da soli in casa, infatti, poiché troppo piccoli per poter badare a se stessi, Natale, durante l’inverno, quando in campagna non c’era nulla da fare, costruiva delle grandi ceste nelle quali Clementina metteva i figli per poterli portare con sé nei campi quando iniziava la stagione buona. È una dei pochissimi testimoni viventi delle due grandi guerre, che hanno afflitto il mondo nel secolo scorso. Maledice e benedice i tedeschi, poiché, nonostante la morte, la distruzione, la paura e la fame di cui furono artefi- La signora Clementina insieme al figlio e la nuora nel loro 50° anno di matrimonio ci nella seconda guerra mondiale, lei, affetta da una forte otite, fu curata da soldati tedeschi, senza l’aiuto dei quali sarebbe rimasta completamente sorda. Nonostante qualche acciacco dovuto all’età, la sua mente è lucida ed i ricordi sono vivi; potrebbe raccontarci com’è fatto il mondo e come sono fatte le persone del mondo, potrebbe insegnarci a vivere. Mi confessa di sognare spesso i tempi passati e di immaginarsi presa a svolgere ancora quelle cose che l’hanno tenuta impegnata per tanti anni, “…ma sono sciocchezze!” conclude rassegnata. Per salutarmi, si alza da quella grande e confortevole poltrona, accanto ad una finestra, dove trascorre gran parte delle sue giornate, poi torna a sedere perché il peso degli anni, purtroppo, si fa sentire. Mi riempie il cuore di gioia averla conosciuta benché non le abbia potuto regalare che qualche sorriso. Dal canto nostro possiamo solamente augurarle di trascorrere in serenità la ancora, speriamo, lunga permanenza su questa terra, in quella serenità che gli anni della giovinezza non concedono quasi mai. Campo de’ fiori Chi si è riconosciuto In questa foto pubblicata sul n. 29 di Campo de’ fiori sono stati riconosciuti: 1 - Serafino Ercolini, 2 - Pietro Ercolini, 3 - Carlo Passagrilli, 4 - Orlando Filippi, 5 - Renzo Lemme, 6 - Mauro Schirripa, 7 - Ferruccio Fontana, 8 - Luciano Caregnato, 9 - Massimo Giampieri, 10 - Alfredo Gasperini, 11 - Ferdinando Vacca, 12 - Mauro Santori, 13 - Franco Scarpetta In questa foto pubblicata sul n. 29 di Campo de’ fiori sono stati riconosciuti: 1 - Renzo Ciarletti, 2 - Massimo Giampieri, 3 - Giancarlo Carloni, 4 - Marco Belloni, 5 - Ferruccio Fontana, 6 - Pedica, 7 - Aldo Del Priore, 8 - Ottavio Biondi, 9 - Carlo Ilarioni, 10 - Massimo Mancini, 11 - Pizzi, 12 - Leonardo Ciavarella, 13 - Giuseppe Conti, 14 - Uccio Tomei 13 14 Campo de’ fiori Scopri l’Arte di Cristina Evangelisti Nato a Roma il 28 agosto 1963, Marco De Santis ha sempre vissuto a Caste Sant’Elia. Nel 1982 consegue la maturità artistica presso l’Istituto Statale d’Arte di Civita Castellana e nel 1990 termina gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Già da bambino frequenta, a Castel Sant’Elia, lo studio del pittore spagnolo Prof. Francisco Palma Burgos, che gli consentirà di amare questa forma d’arte e di apprenderne i primi insegnamenti. Dal 1980 partecipa ad alcune esposizioni personali e collettive: 1981 – Sala Pablo Neruda a Civita Castellana, 1982 – 1° Mostra arti figurative “Plein Air” Premio Sem Rossi a Nepi, 1987 – 6° Rassegna Nazionale d’Arte Giovanile a Roma, 1987 – 7° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1988 – 8° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1991 – 10° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1995 – Sala Palazzo Lezzani-Petretti a Castel Sant’Elia, 1996 Sala Palazzo Lezzani – Petretti a Castel Sant’Elia. Nell’autunno del 1994, a Roma, entra in contatto con il mondo dei pittori di Via Margutta, arricchendo, così, il suo bagaglio culturale. Ad ispirare le opere di Marco De Santis sono i paesaggi e la natura morta. Nei suoi dipinti, la ricerca dei colori, delle luci e delle ombre si materializzano in morbidi paesaggi in perfetta armonia con lo spirito romantico dell’artista. Di lui, dice la Professoressa Rita Aiuti, Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma: “… Le immagini sono ricche di una luce limpida e calda, immagini che colgono la quiete un po’ malinconica di una stradicciola, la solennità di una antica chiesa o di un paesaggio che si specchia immoto nell’acqua di un fiume. Costruisce sempre con tocco sicuro immagini di una luminosità splendente, dove la luce del sole crea trasparenze impalpabili nei fili d’erba, nelle masse degli alberi e nell’acqua. La sua è una ricerca lenta, fatta di ritmi felici, tesa a cogliere quell’attimo di amore che sublima ogni forma, come il sole che fa scintillare una foglia piena di rugiada o quei silenzi che avvolgono ed impreziosiscono le nature morte ed i fiori che nel De Santis trovano felice espressione.” Campo de’ fiori Marco De Santis 15 01100 Viterbo P.zza Verdi, 2/A - Tel./Fax 0761.347651 e-mail: [email protected] Centro Commerciale Tuscia - Tangenziale Ovest - Tel. 0761.390013 e-mail: [email protected] 01030 Vallerano (VT) Via Don Minzoni, 58 - Tel./Fax 0761.751551 e-mail: [email protected] 01033 Civita Castellana (VT) Via Giovanni XXIII, 28-28A - Tel./Fax 0761.517951 e-mail: [email protected] 00169 Roma Centro Commerciale Casilino - Via Casilina, 1011 - Tel. 06.23260306, Fax 06.23279988 e-mail: [email protected] Prossima Apertura: Centro Commerciale Torresina - Via di Torresina 63037 Porto D’Ascoli (AP) Centro Commerciale Portogrande - Via Pasubio, 144 - Tel./Fax 0735.753665 e-mail: [email protected] Servizi di Assistenza, Garanzia e Privilegi OCCHIALI DA VISTA Tutti i nostri prodotti sono coperti da garanzia 24 mesi per eventuali difetti di fabbricazione, come previsto dalla normativa CE. Il programma GECO prevede i seguenti servizi specifici per gli occhiali da vista. GARANZIA TOTALE DI RISULTATO Validità: 60 giorni dalla data di emissione. I Suoi occhiali sono stati collaudati dai nostri tecnici di laboratorio: ne garantiamo, pertanto, la qualità e funzionalità. Qualora la loro efficienza non rispondesse alle sue aspettative o necessità, provvederemo, se necessario, alla sostituzione delle lenti oftalmiche e/o della montatura fino a Sua completa soddisfazione. GARANZIA GLOBALE (Lenti + Montatura) Validità: 12 mesi dalla data di emissione. In caso di rottura accidentale e irreparabile degli occhiali, lenti da vista e/o montatura, o danneggiamento che ne alterino la funzionalità, saranno forniti gratuitamente lenti identiche alle precedenti e/o montatura uguale od equivalente. Le componenti danneggiate saranno ritirate. Questo servizio sarà erogato una sola volta entro il periodo di validità. SMARRIMENTO E FURTO Validità: 12 mesi dalla data di emissione. In caso di smarrimento o furto degli occhiali da vista è applicata una riduzione del 50% sui prezzi di listino per l’acquisto di un nuovo paio di occhiali, con caratteristiche uguali od equivalenti. Questo servizio sarà erogato una sola volta entro il periodo di validità. UNDER 18 Validità: 12 mesi dalla data di emissione. La nostra esperienza dimostra che fino all’età di 18 anni l’efficienza visiva varia più rapidamente che negli anni successivi. Per assicurare una costante ed ottimale efficienza visiva, questo servizio offre la sostituzione delle lenti da vista con nuove di potere aggiornato, con una riduzione del 50% sui prezzi di listino. SERVIZIO CORTESIA Validità: 12 mesi dalla data di emissione. Gli occhiali, per mantenere inalterata nel tempo la loro funzionalità, necessitano di controlli periodici. I nostri tecnici sono a sua disposizione per eseguire i controlli di riassetto necessari ed effettuare una completa pulizia ad ultrasuoni. Luci, ombre, il calore di un vicolo del centro storico nella penombra della luna, il bagliore rossiccio di un lampione in una notte di pioggia, scorci di Civita Castellana in due diverse, ma ugualmente affascinanti, espressioni d’arte: la fotografia e la pittura. Due artisti, Mauro Topini, fotografo, e Angela Consoli, pittrice, si sono uniti per regalare al loro pubblico un’emozionante quanto romantica visione di Civita Castellana. Su un centinaio di foto notturne e con la pioggia, scattate da Mauro Topini, Angela Consoli ne ha scelte 20, dalle quali ha tratto bellissimi quadri che ripropongono le stesse immagini con una intensità ed una visione propria dell’artista. Sicuramente un appuntamento da non perdere. La mostra avrà luogo a Civita Castellana, presso la galleria HALESUS di Via Garibaldi, dal 14 SETTEMBRE al 15 OTTOBRE. Cristina Evangelisti 18 Campo de’ fiori Roma che se n’è andata: luoghi Alcune considerazioni, vecchi ricordi Scrivere qualcosa su Roma? Perché no! Ho sempre desiderato far ciò per tentare di trasferire, a chi ne avesse eventualmente interesse, quelle sensazioni ed emozioni che questa straordinaria e unica città riesce a suscitare fin dal primo incontro. Ricordo come fosse ieri il 1950, non conoscevo Roma e, in occasione dell’Anno Santo indetto da Papa Pacelli - Pio XII, ebbi l’opportunità per una brevissima permanenza, due o tre giorni in tutto, ospite assieme a mia madre di lontani parenti della nonna paterna. Questi signori, abitavano sulla Nomentana, proprio di fronte le Chiese di Santa Costanza e Sant’Agnese, avevano due ragazzi poco più grandi di me che in quell’occasione si adoperarono per farmi conoscere, sia pure velocemente, qualche monumento di quella che era divenuta la loro città di adozione. Ricordo la fugace visita alla Basilica di San Pietro con scalata fino alla palla di bronzo posta in cima alla cupola di Michelangelo, a quell’epoca era ancora consentito l’accesso ai pellegrini e le altrettanto rapide visite alle Basiliche di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, alla Bocca della Verità, all’Ara Pacis, al Foro Romano e, naturalmente, a Fontana di Trevi; ci si muoveva con i soli mezzi pubblici, le automobili private in circolazione erano davvero poche. Era luglio, si correva il Tour de France, i nostri campioni rispondevano al nome di Coppi e Bartali e i francesi a quello di Bobet e Robic soprannominato testa di vetro, era l’unico ciclista ad indossare il casco protettivo; io tenevo per Fausto Coppi il campionissimo anche se ammiravo Gino Bartali per quel suo particolare modo di sentirsi ed essere toscano. Ricordi molto lontani! Ma veniamo a tempi più recenti e precisamente alla fine degli anni 50’ allorquando, complice il servizio di leva e il breve periodo di prima nomina, la mia permanenza a Roma si protrasse per circa un anno. Quante scoperte in quel periodo! Quante nuove sensazioni! Anche in questo caso, molti ricordi sparsi, quasi dei flash: “…una passeggiata sul LungoTevere con sosta su Ponte Garibaldi ad osservare l’Isola Tiberina rischiarata dalla luna; “…una Trattoria a Tastevere, il fascino unico degli antichi vicoli di questo Rione nell’atmosfera più tranquilla delle prime ore del mattino, i molti chioschi ricchi di fette d’anguria e grattachecche; “…un piatto della tipica cucina romana a Testaccio; “…una edizione dell’Aida alle Terme di Caracalla; “…un imprevisto e del tutto casuale incontro serale con Papa Roncalli - Giovanni XXIII, mentre percorreva in automobile Via del Circo Massimo; in quell’occasione pensai che il Santo Padre, per godersi Roma, avesse lasciato di nascosto il Vaticano, complice il suo autista personale; “…la Barcaccia ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti; “…la lettura di un buon libro al Pincio; “…la sosta in un bar di Via Veneto, era l’epoca della Dolce vita e la Capitale metteva a disposizione di Federico Fellini la sua naturale scenografia, nella quale far muovere Marcello Mastroianni, Anita Ekberg e gli innumerevoli paparazzi, in quello che sarebbe diventato uno dei film più acclamati; “…una buona birra a Via Francesco Crispi o a Via della Croce. E, poi, ancora tante passeggiate senza meta lungo le strade del centro storico e di alcuni Rioni popolari per osservare: “…un angolo caratteristico; “…una fontanella in una piccola nicchia ricavata nella parete di un edificio; “…una edicola con effige della Madonna con Bambino; “…la statua monca di Pasquino; “…un’antica targa datata 1766 contenente il divieto di fare mondezzaio: …il Monsignor Presidente delle strade proibisce a qualunque persona di gettare immondezze e farsi mondezzaro in questo capocroce…” Tutto ciò molto spesso con lo sguardo rivolto verso l’alto; hai mai fatto caso che girando in città non si guarda quasi mai verso alto? Noi conosciamo le nostre città ad altezza d’uomo, infatti, succede sovente che, guardando in alto restiamo sorpresi, a volte stupefatti, per l’improvvisa scoperta di particolari mai notati prima, anche se quella strada l’avevamo percorsa centinaia di volte. Non è facile trasmettere quelle particolari sensazioni che si percepiscono girando per Roma, percorrendo le sue strade e i suoi vicoli. Nel 1971 la Radio Te l e v i s i o n e Italiana, manda in onda uno sceneggiato dal titolo Il Segno del Comando i cui interpreti principali sono quei due splendidi attori che rispondono al nome di Ugo Pagliai e Carla Gravina; una vicenda che contiene sapienti tocchi di occulto con sullo sfondo naturalmente Roma, una città presentata in maniera magica in cui passato e presente si accavallano. Lo sceneggiato, girato in Via Margutta, Trinità dei Monti e nei vicoli di Trastevere, fotografa una città inedita, una Roma che si sente nella pelle, arricchito con un motivo conduttore dal titolo Cento campane, una canzone quanto mai appropriata e destinata ad un successo travolgente. Altre sensazioni del tutto particolari quelle concernenti le consuetudini e le abitudini dei romani; le gite fuori porta, gli incontri nelle osterie tipiche, le feste popolari dei Rioni e, naturalmente, il piacere del vino dei Castelli e della celebrata cucina romana costituenti, l’uno e l’altra, uno straordinario innesto nel tronco vivo di Roma e, poi ancora, a supporto e completamento di tutto ciò, la poesia romanesca di Giuseppe Gioachino Belli, Giggi Zanazzo, Trilussa e Cesare Pascarella. Sono tante le occasioni che consentono ai romani di far baldoria accompagnando le innumerevoli feste con splendide bevute ed ancor più sublimi magnate. Giggi Zanazzo, che di romani e di romanità se ne intendeva, scriveva che, a Roma: Campo de’ fiori i, figure, personaggi “…er Primo dell’anno se màgneno le lenticchie e l’uva, perché chi magna ‘ste dù cose, dice, che conta quatrini tutto l’anno; “…er Giovedì grasso se magneno le frappe, li bocconotti e li ravioli; “…in Quaresima ceci, baccalà e maritozzi; “…er giorno de San Giuseppe le frittèlle e li bignè; “…er giorno de Pasqua l’agnèllo, er brodetto, l’ova, er salame, e la pizza rincresciuta; “…in Aprile er caprètto gentile; “…pè l’Ascenzione la giuncata; “…la notte de San Giuvanni se magneno le lumache; “…pè Settembre l’uva che fatta e ‘r fico che pènne; “…in Ottobere se fanno le vignate, gnocchi e maccaroni a tutto spiano; “…pe li Morti se magnano le fava pè minestra e poi le fava da morto d’orce e l’ossa da morto; “…pè San Martino s’opre la botte e s’assaggia er vino novo; “…pè Natale se magneno li vermicelli cò l’alice, l’anguilla, er salamone, li broccoli, er torron e er pangiallo. Ma come posso sorprendermi di queste sensazioni se anche Hans Barth, da autentico innamorato di Roma in generale e delle osterie in particolare, a queste ultime dedicò un suo libro? Memorabile scritto apprezzato anche da Gabriele D’Annunzio il quale, nell’ottobre 1909, da Marina di Pisa, volle indirizzare una lettera all’autore con la quale esprimeva tutta la sua gratitudine ed ammirazione: “…mio caro Hans Barth, il vostro lepidissimo e disertissimo libro, polito con la pomice lasciata da Catullo su la tavola d’una taverna veronese, mi sembra illustrare la sentenza di quel santo bevitore Avicenna che morì d’una malattia di stomaco: esser permesso il vino all’uomo di bello spirito e vietato al balordo… “… due volte la tortora della rimembranza ha tubato di malinconia nel mio cuore, alla lettura gioconda… “…con che grassa pennellata fiamminga voi dipingete la bettola degli Svizzeri sotto la Torre Borgia! Ben la conosco… “…io usavo condurre qualche giovine amica nel grottino borgiano per compirvi qualche dolce avvelenamento… “…vi siete mai seduto nella saletta dalle pareti gialle, entro il vano della finestra ove un’amorosa tavolina è fra due sedili di pietra così che le ginocchia dell’affrontata coppia conviene si tocchino e s’intramettanopur anche? “…ad multos annos, ilare amico…, In questi termini si esprimeva il Vate. E ancora, come posso sorprendermi per il fatto che, ad un certo punto, molte Osterie di Roma perdettero la loro precipua caratteristica di trasandatezza, per acquistare quella particolare nuova dignità derivante dalla circostanza di essere divenute luogo di ritrovo per Artisti e Intellettuali? Nei primi anni del secolo appena trascorso, in una di queste Osterie nacque il gruppo degli Amici della Cisterna, eterogeneo e rumoroso che, come dettato dell’approssimativo Statuto, probabilmente mai scritto, aveva quello di mangiare e bere in compagnia oltre a quello, ben s’intende, di organizzare scherzi più o meno pesanti alle altrui spalle. Con il passare del tempo e l’inevitabile miglioramento di quei locali, anche la fisionomia dell’Associazione si modificò fino ad assumere caratteristiche più marcatamente culturali senza, peraltro, trascurare l’originario aspetto ironico; nasceva in altri termini l’Associazione dei Romani della Cisterna i cui numi tutelari erano romani assolutamente convinti come Petrolini, Ceccarelli, Trilussa e Bottai.Ti pare poco? Scriveva Aldo Palazzeschi nel 1953: “…se vuoi conoscere qualche cosa e qualcosa godere di questo popolo, giungendo qui, prima ancor che la guida della città, compra i Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, la vera guida di Roma è quella. E frequenta le Osterie…” Scrivere su Roma, si diceva. Quale più appropriata tematica se non quella di Roma che se n’e andata - luoghi, figure, personaggi. Per far ciò ho fatto ricorso ai miei ricordi personali e, per poter pervenire a quel vastissimo documentario del panorama romano, ho chiesto aiuto alle tante carte d’archivio oltre che ad alcuni scritti; di validissimo aiuto le incisioni di Bartolomeo Pinelli e gli acquarelli di Ettore Roesler Franz. Una documentario che, traendo origine dalle terre Laziali, effettua un’ampia carrellata sui vigneti, sulle cantine in tempo di vendemmia, inquadra i bevitori seduti ad una frasca e con, indicibile nostalgia, segue le ineguagliabili gite fuori porta e l’itinerario dei carretti a vino 19 di Riccardo Consoli fino all’uscio delle Osterie. La materia è assolutamente vasta, praticamente inesauribile ma, per cominciare a mettere nero su bianco, ho dato corso ad alcune ricerche mirate soffermandomi su qualche famoso personaggio e alcuni Rioni, per prestare poi maggiore attenzione agli usi, costumi e abitudini dei romani. Tutto ciò per mia personale soddisfazione e curiosità, oltre che per porre le basi di una futura raccolta, ancorchè disordinata, una sorta di archivio a disposizione di chi ne fosse eventualmente interessato. Conversando occasionalmente con Sandro Anselmi, Presidente, Fondatore e Direttore Editoriale di Campo de’ fiori, si convenne che questi miei scritti in ordine sparso, aventi la tematica di cui innanzi, potessero verosimilmente trovare ospitalità nel suo giornale atteso che lo stesso, oltre ad essere diffuso in gran parte dell’alto Lazio, viene regolarmente distribuito in alcuni famosi locali di Roma, oltre che nelle Stazioni MET.RO. Lo stesso Direttore Editoriale ha recentemente scritto un fondo con il quale si dichiara giustamente stracolmo di gioia nel verificare che Campo de’ fiori è ormai significativamente presente nella Capitale e si dichiara, altrettanto giustamente, orgoglioso per il fatto che la rivista, che pure riscuote tanto successo, non beneficia di alcun contributo pubblico. Allo stesso Sandro Anselmi va tutto il mio riconoscimento e la mia profonda gratitudine per l’ospitalità concessami, a Cristina Evangelisti che di Campo de’ fiori è la Segretaria di Redazione, oltre che validissima responsabile per la parte grafica e d’impaginazione, il mio sentito ringraziamento. Campo de’ fiori 20 o Le guide di C n a i h c r Co STORIA Il piccolo centro urbano di Corchiano è ubicato sulle pendici orientali dei Monti Cimini, ad una quota media di 200 m sul livello del mare. La sua area si estende per 30 Kmq ed é occupata da 3601 abitanti. di La zona presenta inseErmelinda Benedetti diamenti già di epoca paleolitica, testimoniafoto Mauro Topini ta dalle cosiddette “cavernette falische”, delle piccole grotte con funzione di riparo. Il primo vero e proprio stazionamento permanente é, tuttavia, da far risalire all’VIII secolo a.C., come indicato dal ritrovamento di tombe a pozzo e a fossa, attribuibili a questo periodo. Il centro abitato doveva sorgere su di un pianoro, difeso per tre lati dai due corsi d’acqua sottostante e per il quarto da un imponente fossato realizzato artificialmente. La maggior parte degli studiosi, che ha setacciato passo passo la zona, lo ha identificato con l’antica Fescennium, dai cui abitanti i Romani appresero i Ludi Fescennini, delle rappresentazioni a volte licenziose che divennero il fondamento della satira teatrale latina. L’ampliamento della necropoli, che nel VI secolo a.C. assume anche un nuovo e più regolare assetto, fa intuire che l’originario insediamento andò pian piano allargandosi. In questo periodo Corchiano vive una situazione di benessere, dovuta molto probabilmente all’influsso della rigogliosa vicina capitale di Falerii Veteres. Questa fase di prosperità raggiunge il suo punto massimo nel IV secolo, quando sorgono, nel territorio di Corchiano, una serie di piccoli insediamenti aventi una funzione strategica nei confronti della crescente espansione romana. In questo momento di particolare vivacità culturale si insidia un gruppo proveniente dall’Etruria settentrionale interna, che si omologa, a poco a poco, alla popolazione locale. La loro presenza é dichiarata da iscrizioni in lingua etrusca incise o dipinte su tegole poste a chiusura dei loculi. Nel 241 a.C. Falerii viene rasa al suolo dai Romani, che le confiscano metà dei territori in suo possesso. Conseguentemente a ciò, anche per Corchiano inizia un massiccio spopolamento. Il territorio, però, non fu del tutto abbandonato e anzi, considerata la presenza di tombe di notevole impegno architettonico, disposte per lo più lungo la via Amerina, a ribadire il ruolo fondamentale per l’agro falisco di questa importante arteria, è possibile ipotizzare lo stanziamento in questa zona di gentes romane, che investono capitali nell’agricoltura e nell’allevamento, potenziando la produttività del territorio. Scarse sono le attestazioni di età imperiale e questo porta a credere che la presenza di abitanti si dirada dal II secolo d.C., fino ad arrivare ad un vero e proprio abbandono nel IV e V secolo d.C.. Il periodo altomedievale rimane certamente un periodo molto oscuro per Corchiano. Solo l’incerta situazione politica spinge lentamente la popolazione ad occupare luoghi facilmente difendibili e naturalmente fortificati, spesso coincidenti con gli antichi siti preromani. Questo è quanto accadde anche per Corchiano. Il feudo viene assegnato da Gregorio VII a Ranieri di Farolfo, capitano di ventura, che nel 1100 costruisce la rocca e i castelli di Cenciano e Castellaccio. Nel 1158, Boccaleone, figlio di Stefania di Guido di Geraldo e dello stesso Ranieri di Farolfo, vende il castello a Papa Adriano IV, assicurandogli la fedeltà degli abitanti e rinunciando ad ogni diritto o pretesa futura, pur continuando ad amministrarlo e difenderlo. Nel 1201 si allea con Gallese per combattere il castello di Santa Bruna, sconfitto ed annesso al feudo di Corchiano, che nel corso del XIII secolo è sotto il potere di Viterbo. Nel 1286, Orso Orsini e Pietro di Vico saccheggiano ed occupano alcuni castelli e ottengono il possesso di altri, tra cui Corchiano. Il fondo rimane proprietà degli Orsini per tutto il XIV secolo, durante il quale cresce per dimensioni ed abitanti, fino ache, nella seconda metà del 1400, una rivolta degli abitanti della vicina Gallese, mossa contro Paolo Orsini, permette a Papa Paolo II di annettere tra i beni della Camera Apostolica alcuni feudi della zona, nei quali rientrano proprio Corchiano e Gallese. Nel 1478, Sisto IV concede al cardinale Guglielmo d’Estouville di governare e percepire le rendite di alcuni castelli dell’agro romano, compreso quello di Corchiano, che viene arricchito di nuovi ed importanti edifici. Alla morte del Cardinale, Sisto IV ne riprende possesso, assommandolo alle proprietà dell’ospedale di Santo Spirito in Sassia. Gli abitanti, appoggiati dalla famiglia Orsini, desiderosa di riappropriarsi del borgo, insorgono, ma il nuovo Papa, Innocenzo VIII, fa sedare la rivolta. Nel 1539, entra a far parte della contea di Ronciglione, sotto il dominio di Pier Luigi Farnese, il quale ristruttura il castello adibendolo a dimora signorile, pur mantenendo le caratteristiche difensive. Nel 1646 viene ereditato da Ranuccio II, accusato dal Papa, qualche anno più tardi, della morte del nuovo vescovo di Castro. Le truppe pontificie invadono pertanto il ducato, che viene raso al suolo, e Corchiano torna a far parte dei beni della Camera Apostolica. Nel 1798, Corchiano attraversa uno dei suoi momenti peggiori, a causa dell’occupazione da parte dei francesi, che dopo un assediato di sette giorni, abbattono la resistenza obbligano gli abitanti a foraggiare i cavalli dell’esercito, accampato nella vicina Civita Castellana. Nel 1827 è innalzato al rango di Ducato. Nel 1870, entra infine a far parte del Regno d’Italia, assieme alle terre che costituivano lo Stato Pontificio, e viene incluso nella provincia di Roma, fino al 1927 quando Viterbo viene nominato nuovo capoluogo di ITINERARIO TURISTICO provincia. Spostandosi per il paese, é possibile ammirare testimonianze delle diverse epoche che hanno fatto la storia di Corchiano. I resti di tombe e tagli nella roccia, per lo scolo delle acque e le relative iscrizioni, rimandano al periodo falisco ed etrusco. A tale proposito, interessanti sono le necropoli di Musate, con la Tomba delle maschere e la Tomba del capo, di Paciano, di Caprarecce, di Grotta Porciosa, della Madonna delle Grazie di Sant’Egidio, di Madonna del Soccorso, nelle Campo de’ fiori 21 Campo de ’ fiori vicinanze della quale si può osservare la Via Amerina, che ricompare anche in altri punti del territorio di Corchiano. Gran parte dei numerosi reperti archeologici rinvenuti, molti vasi dipinti ed ori, sono conservati presso il Museo di Valle Giulia, a Roma, ed il Museo Civico di Civita Castellana. Solo il Fescennino, frammento di un sarcofago risalente al periodo romano, è custodito nella Biblioteca Comunale del paese. Del periodo medievale sono, invece, i ruderi della Rocca, definitivamente demolita, a causa del crollo di buona parte di essa, nel 1979 ad, eccezione di un solo torrione, e l’antica fontana a cannelle, che si trova in Piazza IV novembre, restaurata nel 1661 e caratterizzata dal ripetersi del giglio, lo stemma dei Farnese. Corchiano ospita ben sei chiese. La Chiesa di San Biagio, in stile romanico, ad una unica navata, riporta gli affreschi di Lorenzo ed Antonio da Viterbo (1564). La Chiesa della Madonna del Soccorso, del XVI secolo, in uno stile di confine tra il rinascimentale ed il baroccheggiante, è attribuita a Giuliano da Sangallo ed é provvista di un campanile a vela. Sulla navata di destra, accoglie la Cappella del Paradiso, affrescata da Federico Zucccari e allievi della scuola; ad essa é, inoltre, annessa una struttura conventuale appartenuta agli agostiniani e oggi abitazione privata. La Chiesa di Sant’Egidio, della seconda metà del ‘500, è impostata su una sola navata terminante con un’abside semicircolare su cui è impiantato un campanile a vela. L’interno, con soffitto a capriate lignee, presenta le pareti, l’abside ed il presbiterio affrescati da Bartolomeo Torresani. La Chiesa di Santa Maria del Rosario, un tempo collegiata, edificata nel 1400, conserva all’interno un bel ciborio marmoreo con bassorilievi. La Chiesa di Sant’Antonio, piccola e semplice, è stata costruita nel 1428 e conserva vari affreschi tra cui una deposizione. Infine la Chiesa della Madonna delle Grazie, di impianto romanico e con un altare in stile barocco. Nel territorio di Corchiano, in località pian Sant ’Angelo, esiste un’oasi protetta dal WWF, nella quale è possibile osservare numero specie di animali e piante selvatiche. TRADIZIONI E FESTE Festa di Sant’Antonio Abate Festeggiamenti in onore del Santo protettore degli armenti, con celebrazione liturgica e benedizione degli animali, il 17 gennaio. Festa di San Biagio Vescovo Celebrazioni liturgiche in onore del Santo patrono del paese, il 3 di febbraio. Infiorata Un tappeto di fiori colorati, calpestato dalla statua della Madonna, ricopre le principali strade del paese, a partire dalle strette viuzze del centro storico per allargarsi alle più agevoli vie della zona nuova. Cade sempre l’ultima domenica del mese di Maggio, in chiusura del tempo mariano, anziché in occasione del Corpus Domini. Estate Corchianese Giochi popolari (tiro con l’arco, corsa dei rotoloni, corsa con le pinne, corsa con i sacchi, tiro alla fune, gioco dei secchi bucati…), che hanno inizio con la sfilata in costume delle sei contrade del paese e si concludono con il Palio dei somari. Ai giochi si alternano serate di musica e spettacolo per tutti i fine settimana del mese di luglio. Festa della Madonna delle Grazie Al pellegrinaggio religioso, che raggiunge la chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie ed alle relative funzioni religiose, si affiancano spettacoli musicali e di varietà, tra il 12 ed il 15 di Settembre. Presepe Vivente Rappresentazione della natività di Gesù bambino, tra le più vecchie e suggestive dellaTuscia, in uno scenario naturale che si adatta perfettamente alla rievocazione e che viene ogni anno modificato ed arricchito, conservando sempre il suo particolare fascino. Dal 25 dicembre al 6 gennaio, tutti i gior- n i festivi, dal tramonto in poi. SAPORI TIPICI Corchiano si rifà alla tradizione dei piatti poveri di tutta la zona: pancotto, pane immerso in un brodo caldo di erbe di campo; panzanella, pane bagnato condito con pomodori rossi, sale ed olio; scafata, fave con salsicce, pancetta e cotiche di maiale; fagioli con le cotiche; le bertolacce, che qui assumono questo caratteristico nome, ma che in realtà non sono altro che le tipiche crepès sottilissime, farcite di formaggio grattugiato, conosciute in tutta la zona; i ciuci, maccheroni fatti in casa con acqua e farina, lunghi, rotondi e piuttosto spessi. Per quanto riguarda i dolci, anche a Corchiano sono caratteristici quelli realizzati con le nocciole: tozzetti e cazzotti. Più specificatamente locali sono, invece, il faldone, una crostata ripiena non di marmellata ma di un impasto di ricotta, uova, zucchero e aromi di vari agrumi. Un ripieno simile è utilizzato anche per un altro dolce: i gravioli, a forma di raviolo ma farciti con questo particolare ripieno e fritti in olio bollente. Con un impasto di ceci macinati, addolciti principalmente con zucchero e liquore, avvolto in comune pasta sfoglia, sono i ceciaroli, da friggere anch’essi in olio bollente. LE CURIOSITA’ Ma lo sapevate che a Corchiano… I più anziani del pese sono Pasqua Marconi, nata il 7 Aprile 1909, e Filomena Campanelli, nata il 19 Dicembre 1909. I nuclei familiari sono 1351. Le coppie sposate da più anni sono: Daniza Prosperi e Romolo Fiordelmondo 30.4.1944, Carmela Ortenzi e Benedetto Pisanelli 28.5.1944, Maria Cioccolini e Nicola Raganelli 21.9.1944. LE SCELTE PER L’ANNO ACCADEMICO 2006/2007 DELLA SCUOLA DI DANZA HONEY Come ormai tutti abbiamo ben capito la HONEY DANCE viaggia ad un livello qualitativo ampiamente superiore a tutte quelle strutture che propongono la danza solo a livello amatoriale. La HONEY DANCE ha dimostrato professionalità amministrativa e didattica proponendo la danza come arte e cultura e mettendo a disposizione degli allievi artisti di nota fama, con curriculum degni del più grande rispetto. Nell’anno 2005/2006 ha infatti prodotto veri spettacoli di danza a cui non eravamo certo abituati. Per l’anno 2006/2007 ancora una volta ci stupisce con la scelta di non partecipare a manifestazioni che, come di consueto, si svolgeranno in occasione delle feste Patronali proprio per non confondersi con palestre generiche. E’ assodato il fatto che, proporre e riproporre saggi già visti, sicuramente porta pubblicità ma è ancor più vero che il ripasso di vecchie coreografie o il crearne sempre delle nuove porta via tempo importante ed indispensabile allo studio della danza. La HONEY DANCE quindi, nel rispetto delle famiglie e degli allievi, per l’anno 2006/2007 ha messo a punto un proprio programma pubblicitario che nulla costa alle famiglie, che nulla toglie alle ore di studio e che aiuterà gli allievi ad approfondire la conoscenza delle tecniche della danza. DALLA RIAPERTURA DELLA SCUOLA, PREVISTA PER IL 04 SETTEMBRE 2006, SI SUSSEGUIRANNO QUINDI STAGE GRATUITI DIMOSTRATIVI DI DANZA MODERNA, DI CONTEMPORARY JAZZ, DI MODERN JAZZ E DI PASSO A DUE CLASSICO E MODERNO PER TUTTI I LIVELLI (PRINCIPIANTI, INTERMEDIO, AVANZATO) CON INSEGNANTI QUALIFICATI. INOLTRE LA HONEY FESTEGGIA L’ENTRATA NEL PARTERRE DEGLI INSEGNANTI DI IVAN BOTTARO, BRAVISSIMO E QUALIFICATO PROFESSIONISTA INSEGNANTE DI MODERNO E DI MARA GIAVON, GRANDE PROFESSIONISTA, BALLERINA E COREOGRAFA, CHE HA PERFEZIONATO LA SUA TECNICA DI MODERN JAZZ CON LUNGHI ANNI DI STUDIO A BROADWAY. Calendario stage gratuiti di danza moderna per il mese di settembre con Mara Giavon, Jvan Bottaio, Valentina Lorenzetti, Alessandro Pustizzi : 05.09.2006 / 06.09.2006 / 07.09.2006 / 08.09.2006 / 12.09.2006 / 13.09.2006 / 14.09.2006 / 15.09.2006 Un’altra grande opportunità ed un nuovo grande servizio offerto dalla Honey dance a tutta la cittadinanza. E il mese di ottobre cosa ci riserverà? La segreteria della scuola sarà attiva dal 28 Agosto. Info: 0761/540380 www.honeydance.com Via G. Carducci 30 Civita Castellana EVENTI ANNO 2005/2006 SCUOLA DI DANZA HONEY SPETTACOLI: SETTEMBRE 2005 Spettacolo in Piazza Matteotti con la partecipazione di Massimo Adorni e ballerini Professionisti dell’AID DICEMBRE 2005 Spettacolo per Telethon con la partecipazione di Rossella Brescia, Fabrizio Batoli e ballerini professionisti dell’AID GIUGNO 2006 Spettacolo in Via Roma “Euterpe e Tersicore” In partecipazione con l’accademia di musica Muzio Clementi Con orchestra sinfonica dal vivo e coro dal vivo Con la partecipazione di Fabrizio Mainini, Fabrizio Bartoli E ballerini professionisti dell’AID GIUGNO 2006 Spettacolo al Palart Fabrica di Roma Con la partecipazione di ballerini professionisti dell’AID STAGE: SETTEMBRE 2005 stage di Modern Jazz con Cristina Gangalanti stage di Hip Hop con Andrea Iacopini DICEMBRE 2005 stage di Danza Classica con Rossella Brescia stage di Danza Classica con Zheren Phan MARZO 2006 Stage di Modern Jazz con Mara Giavon Stage di Modern Jazz con Ivan Bottaio APRILE 2006 Stage di Modern Jazz con Ivan Bottaio LEZIONI di PAS DE DEUX classico e moderno: Settembre 2005 / Ottobre 2005/ Dicembre 2005 / Febbraio 2006 / Marzo 2006 Alla chiusura dell’anno accademico la scuola di danza Honey ha assegnato una borsa di studio al più meritevole degli allievi valida per lo studio della danza classica e il Pas de Deux Ha assegnato 26 premi-danza di cui tre validi per lo studio del Pas de Duex nell’anno 2006/2007 e ventitre validi per lezioni di approfondimento della tecnica classica presso l’AID Il 21 Giugno in presenza di una commissione composta da insegnanti interni e da Fara Greco, docente dell’Accademia Nazionale di danza, si sono svolti gli esami di danza classica per il secondo, terzo e quarto corso . Per il mese di Settembre 2006 la scuola di danza Honey Dance propone lezioni gratuite dimostrative di DANZA MODERNA per tutti i livelli di preparazione (principianti - intermedio - avanzato) con IVAN BOTTARO e VALENTINA LORENZETTI Calendario stage gratuiti: IVAN BOTTARO: VALENTINA LORENZETTI: 5 Settembre 6 Settembre 8 Settembre 13 Settembre 15 Settembre 5 Settembre 7 Settembre 12 Settembre 14 Settembre Campo de’ fiori 24 di Maria Cristina Caponi Eyes wide shut, Usa, 1999. Regia: Stanley Kubrick; interpreti: Tom Cruise, Nicole Kidman, Sydney Pollack, Julienne Davis, Marie Richardson, Rade Serbedzija, Leelee Sobieski; sceneggiatura: Stanley Kubrick, Frederic Raphael; fotografia: Larry Smith; distribuzione: Warner; durata: 2 ore e 38 minuti. In occasione del settantottesimo anniversario dalla nascita del discusso autore di “Arancia Meccanica”, è doveroso rendergli un sentito omaggio, analizzando un’opera che è stata definita il suo testamento spirituale. Infatti, “Eyes wide shut” adempie perfettamente al ruolo d’ultima pietra miliare nella cinematografia dell’acclamato regista Stanley Kubrik. Il lungometraggio, interpretato da un’algida e conturbante Nicole Kidman e da un Tom Cruise in pieno possesso delle sue doti attoriali, è liberamente ispirato al romanzo “Doppio sogno”, scaturito dalla mente del drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler. È difficile poter inserire questa pellicola all’interno di un ben preciso genere, poiché lo spettatore, coinvolto dal flusso narrativo, si lascia scivolare in un viaggio psicossessuale, che in seguito devia in un inquietante thriller. In tal modo, ciò che all’inizio appare simile ad un Kammerspiele, per le venature da dramma borghese incentrato su vicende sentimentali e crisi matrimoniali, diviene una storia ricca di suspence. In una livida New York dai colori intensi, si fa strada il dramma del Dt William Harford, il quale intraprende un viaggio che lo condurrà ad una graduale discesa agli inferi, dopo la fatale rivelazione di sua moglie Alicia. Il protagonista si aggira in un’atmosfera onirica con il desiderio di divenire agente dell’azione, ma inevitabilmente è un soggetto passivo di sguardo. Egli si deve accontentare di registrare nella mente il campionario di personaggi e d’alterne vicende che sfilano davanti ai suoi sbalorditi occhi. Ciò lo si può notare nella sequenza, passata alla storia, con il nome di scena dell’orgia. Bill Harford, colpito dalla lussuria che trasuda da quei nudi femminili, impreziositi dall’incognita di una maschera neutra, tende a protrarsi verso quegli esseri, così simili a manichini, che mimano scene sessuali. Ma solo il suo pensiero potrà posarsi su quelle carni, infatti, dovrà abbandonare ogni proposito; una volta scoperto dall’af- EYES WIDE SHUT follata enclave d’uomini in maschera diverrà un oggetto passivo di sguardo, bersaglio delle bieche occhiate dei partecipanti al rito da poco officiato. Il suo essere passivo è ben evidenziato anche in altri episodi che costellano il film: infatti, egli diviene dapprima una valvola di salvezza su cui Marion si getta, sotto shock per la recente perdita del padre, ma successivamente viene anche abbordato da una giovane prostituta all’angolo della strada. In entrambi i casi, il destino gioca in modo che non scatti la scintilla della passione e tutto scivoli in una bolla di sapone. All’inettitudine dell’uomo corrisponde l’aggressività repressa della sua patner: è lei che manovra i fili nel rapporto di coppia. Tutto il dramma di Harford nasce dal lungo monologo della moglie, che in preda ai fumi della droga, rivela al compagno la sua fantastica, e mai realizzata, evasione con un affascinante ufficiale della marina. Gli schemi mentali su cui il dottore aveva impostato la sua vita incominciano a crollare, s’infrangono nell’amara consapevolezza di trovarsi al suo fianco una donna che credeva di conoscere, ma la cui personalità è ancora avvolta in un velo d’ineffabilità. Alicia, come nella novella il magnetizzatore di Hoffman, è talmente attratta dalla visione di questo militare da inseguire la sua silhouette anche nel campo dei sogni, dove ad emergere prepotentemente è l’inconscio; in questo territorio della psiche, simile al limbo, è impossibile ingannare i propri desideri. Perciò, la sua unica soluzione è tentare di rimuovere il fuoco della passione confessando l’incubo, frutto di una piacevole nevrosi, al marito. Del resto, si potrebbe tracciare un parallelo fra il sogno descritto da Alicia e la sequenza dell’orgia, raccontata come un sogno. Infatti, questa scena è priva di nessi logici, da attuare con pragmatica razionalità, si può soltanto procedere impostando la vicenda con le regole che fungono da struttura alle visioni orfiche. Ogni domanda che lo spettatore si potrebbe porre, è priva di una risposta: chi è la donna salvifica?E come ha fatto a riconoscere l’intruso? E l’identità dell’uomo che dall’alto osserva il dottore? In questi quesiti, Kubrick ha cercato di tradurre in immagini l’ambiguità che alberga nel testo originale di Schnitzler. Inoltre, il cineasta ricorre anche ad intricare maggiormente la trama, aggiungendovi il dialogo fintamente esplicativo tra il magnate Ziegler e Bill, il quale incredulo finge di credervi per porre fine ai dubbi che attanagliano la sua mente. Kubrick è di nuovo agli altari della gloria, meritatamente, per aver realizzato un’opera intensa servendosi di carrellate leggere, immagini sorprendenti, colori intensi, con prevalenza di toni caldi per le scene più esplicitamente erotiche e soprattutto un ritmo controllato. Campo de’ fiori 26 Come eravamo e p p e s u i G n o D n o c gio g e p m a c In Se con Don Checchino avevamo scoperto la montagna, con Don Giuseppe Bodini, allora parroco di San Lorenzo qui a Civita Castellana, noi giovani di allora, avevamo scoperto l’oradi torio. Che uomo Don Alessandro Soli Giuseppe, una vita intera passata per i ragazzi, per il loro tempo libero, per la loro formazione fisica e spirituale, sempre pieno di debiti, accumulati per far decollare quella parrocchia appena costruita, e sempre disponibile a renderci felici anche durante le vacanze. Tra i vari movimenti cattolici, riuscì con successo ad allestire varie squadriglie di scouts, coadiuvate anche dai “lupetti”, e ad organizzare campeggi estivi, che ci fecero gustare il vivere all’aria aperta e l’arte di arrangiarsi per la sopravvivenza. Io facevo parte della squadriglia delle VOLPI (che vedete nella foto) il cui motto era “toujour be prepared” (essere sempre pronti) e dopo i campeggi effettuati prima sul Terminillo, a Vallonina e Pian de’ Rosci, Don Giuseppe ci portò alla scoperta del Parco Nazionale d’Abbruzzo. Eravamo esattamente a Val Fondillo, vicino Opi, sotto alla Camosciara, in una zona allora incontaminata, erano appunto gli anni ’60 Don Giuseppe Bodini 1932 - 1992 Anni ‘60 - Scout squadriglia VOLPI da sx Ermanno Santini, Luciano Caregnato, Pietro Angeletti, Alessandro Soli ed era la prima volta che noi scouts vedevamo quei panorami da cartolina. Tutti sotto due tende militari che il buon parroco aveva rimediato grazie a conoscenze di circostanza, in brandine anch’esse militari, tutti ammucchiati stretti in vecchie coperte (i sacchi a pelo non sapevamo cosa fossero), vivevamo l’emozione dei rumori notturni: qualche ululato lontano, il lugubre verso del gufo o della civetta, insomma ci rendevamo conto che anche noi stavamo vivendo un’avventura particolare, che mai più avremmo dimenticato. Che bello al mattino lavarsi lungo il torrente con la sua acqua gelida, che bevevamo a due mani, intagliare i rami degli alberi, fare in pratica i nodi di corda che avevamo imparato in teoria e provarne la loro tenuta. Trasmettere certe sensazioni non è facile, ma torno a ripetere che, forse descrivendole dettagliatamente, si può raggiungere lo scopo primario dei miei articoli: quello di tramandarle così com’erano alle nuove generazioni “in tutt’altre faccende affaccendate”. Pescasseroli, col suo museo del Parco, con le sue aquile, i lupi, gli orsi e altri animali imbalsamati e impagliati, testimonianze senza tempo di una natura che va, man mano, scomparendo. Noi che guardavamo tra le vetrine, imbambolati davanti alla vipera, inconfondibile nella sua testa triangolare, stupiti davanti al grazioso scoiattolo. Poi tornati al campo, cercavamo di mettere in pratica tutte le nozioni scoutistiche che avevamo appreso in aula. C’era uno spirito di collaborazione, un’ amicizia incredibile, eravamo un gruppo omogeneo, ma soprattutto eravamo felici, felici di stare lì con le risate e le battute argute di Don Giuseppe. Voglio ricordare a proposito un opuscolo che i suoi parrocchiani pubblicarono dopo la sua morte avvenuta il 7 Aprile 1992, intitolato “Il carisma dell’allegria”, perché appunto Don Giuseppe era l’allegria personificata, quell’allegria che ti dà il digiuno forzato, o la preoccupazione del domani, quando vorresti fare mille cose, ma non hai i mezzi per farle. E allora come ha fatto Don Giuseppe a fare quello che ha fatto? Scouts, squadra di Pallavolo, tornei di calcio, schola cantorum, presepi artistici, commedie, recite etc.etc., la risposta sta nell’ultima frase dell’opuscolo di cui sopra “ho lavorato in parrocchia sempre e soltanto per LUI”. Sì, perché questo sacerdote ha acceso nella nostra storia una scintilla dell’Amore di Dio. 28 KARATE SHOTOKAN Corsi per: Bambini dai 5 ai 7 anni Propedeutici al Karate e di preparazione a tutti gli altri sport Campo de’ fiori CARDIO KICK BOXING sferra colpi provenienti dal monto delle arti marziali a tempo di musica con l’ausilio di colpitori KRAV MAGA sistema di autodifesa TAI CHI CHUAN La ricerca del corpo e del benessere attraverso il movimento del corpo Ragazzi dagli 8 ai 12 anni e del respiro Programma tecnico differenziato per ampliare la conoscenza specifica del Karate KICK BOXING Ragazzi e Adulti agonisti Programma d’allenamento specifico atto ad affrontare i vari livelli di competizioni (regionali, nazionali ed internazionali) Ragazzi e Adulti amatori Studiato per persone dai 15 ai 60 anni che vogliono coltivare il fisico senza trascurare l’importante apporto della mente attraverso lo studio del karate tradizionale BALLI TOTAL BODY Corso di ginnastica studiato per tutte le età JUDO YOGA Raggiungimento perfetto dell’equilibrio corpo e mente, tecniche di meditazione antistress e antidepressivo LATINO AMERICANI Salsa cubana e portoricana Bachata - Merengue Rueda de Casino MASSAGGIO SHIATZU SETTEMBRE 2006 apertura corsi Via dello Scasato 24/26 - Civita Castellana Info: 0761.518132 - 338.1749194 [email protected] Campo de’ fiori 29 STRI CIVITONICI ILLU LE MAESTRE PIE VENERINI di Enea Cisbani Nel centro storico di Civita Castellana, alla confluenza delle vie Panico e di Porta Lanciana, abbandonato e degradato dal tempo, si erge in tutta la sua bellezza di forme e linee architettoniche tardo barocche, Palazzo Stefani-Lepori, che fino al 1988 ha ospitato il Collegio e la Scuola delle Maestre Pie Venerini, importante nonchè vitale istituzione culturale e religiosa cittadina, che nel corso di tre secoli di vita ha contribuito all’educazione e formazione di intere generazioni di civitonici. Il 9 Febbraio 1656, nella cittadina medioevale di Viterbo, regnante il Pontefice Alessandro VII e Vescovo di Viterbo il Cardinale Francesco Maria Brancaccio, nasce ROSA VENERINI, fondatrice dell’Ordine delle Maestre Pie Venerini, terzogenita del Dottore Goffredo e Marzia Zampighetti. Nel 1676, entra nel monastero di Santa Caterina in Viterbo, dell’Ordine Domenicano, ma dopo alcuni mesi di permanenza deve subito uscirne per l’improvvisa morte del padre e del fratello maggiore. Nel 1682, entra nel collegio dei Padri Gesuiti di Viterbo, importante centro religioso, dove ha modo di poter evidenziare le sue notevoli doti culturali ed organizza- formella in ceramica ispirata ad un episodio della vita della Beata Rosa Venerini tive nell’istruzione dell’infanzia abbandonata, assai numerosa nella città di Viterbo come in tutti i centri della Tuscia. Nel 1686, Artemisia Mansanti Brugiotti, appartenente ad una delle più importanti famiglie Viterbesi, dona a Rosa Venerini un palazzo nel centro di Viterbo, dove la giovane appartenente alla Compagnia di Gesù allestisce la prima scuola per l’infanzia abbandonata, modello e origine delle numerose scuole fondate in tutti i centri del viterbese. Nonostante alcune resistenze e diffidenze iniziali, il modello scolastico inaugurato da Rosa Venerini, riscuote ovunque successi e ampi consensi, sia dalle autorità religiose che dalle popolazioni dove sorgono le stesse scuole. Verso la fine del ‘600, le condizioni di vita nelle città sono alquanto incerte e precarie: estesa mortalità infantile, orfani, precarie condizioni igieniche e cibo insufficiente. In questo ambiente fortemente degradato si inserisce, dunque, l’azione rinnovatrice di Rosa Venerini. Tra il 1699 e il 1713, costituisce l’Ordine delle Maestre Pie Venerini appartente alla Compagnia di Gesù e fonda numerose scuole: Bagnaia, Oriolo, Bolsena, Vetralla, Vitorchiano, Soriano, Blera, Ronciglione, Veiano, Capranica, Bomarzo, Carbognano e nel 1711, Civita Castellana. A Civita Castellana un nobile cittadino, il Marchese Lepori, dona all’ordine il Palazzo di via Panico, dove la scuola rimarrà fino al 1986. Su tre livelli, al piano terra dell’edificio erano posti i magazzini e le cucine; al primo piano il refettorio, la Cappella per le funzioni religiose, la grande aula con il teatrino per la scuola dell’infanzia e le aule delle scuole di taglio e cucito; al secondo piano, gli alloggi delle religiose e le camere per i bambini abbandonati. Un collegio che resiste a varie vicissitudini: nel 1776 la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti a cui le Maestre Pie Venerini appartengono, porta ad una parziale chiusura della scuola, ma che continua ad operare sotto un’altra denominazione. Nel 1805 viene soppressa dai Francesi e, nel 1849, dalle Autorità della Repubblica Beata Rosa Venerini Romana. Nel 1870, con la proclamazione dello Stato Italiano, continua ad operare e a formare i giovani cittadini di Civita Castellana e il convento e la scuola non vengono espropriati dal Demanio Pubblico, come avviene per altre proprietà religiose presenti nel nostro centro. Nel 1930, consolida la sua funzione di ricovero e cura di bambini e ragazzi appartenenti a famiglie disagiate. Peculiarità che mantiene negli anni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1986, sotto il Vescovo Mons. Marcello Rosina, il collegio, per mutate esigenze tecniche e religiose, cessa di esistere. Senza clamore, con estremo riserbo, le Maestre Pie Venerini lasciano Civita Castellana. Per il Palazzo, che dal 1711 al 1986 è stato un centro fiorente di vita e cultura, inizia un lungo e inarrestabile declino, sempre al centro di varie ipotesi di recupero: nel 1988 casa protetta per gli anziani e, nel 1999, centro universitario. Nel 2001, viene rifatta la copertura lignea, ma lo stato di abbandono attuale è sempre più forte, per un autentico capolavoro dell’architettura civile di Civita Castellana. La redazione di Campo de’ Tanti Auguri a Bruno e Anna Brunelli che il 4 Settembre hanno festeggiato il loro 63° anniversario di matrimonio, dai figli, nipoti e pronipoti. Il 5 Settembre hanno festeggiato, con gioia, l’anniversario delle loro nozze Marilena e Elio di Gaeta. Tanti auguri dai figli Vincenzo e Massimo, la nonna Elisa, Cristina e Antonella. Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Cristina Caponi che compie 22 anni il 28 Settembre da papà Fabrizio, mamma Ida e dal fidanzato Massimo. Buon Compleanno a Giulia Scarlaccini che il 20 Settembre compirà 2 anni. Tanti auguri da mamma, papà, i fratelli e le nonne. Buon Compleanno a Chiara Fantini di Corchiano che il 5 Agosto ha compiuto 1 anno. Tanti Auguri da mamma, papà, il fratellino e tutti i parenti e amici. Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Patrizia Profili che compie 30 anni il 12 Settembre, da Cristina e Claudio Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Giorgio Dei Tantissimi auguri di Buon di Castel Sant’Elia, che Compleanno a compie 2 anni il Emanuele Pirottina e Paola Pellegrini Antonio Foglietta 14 Settembre, si sono uniti in matrimonio il giorno che compie gli da mamma, papà, 31 Luglio, nella chiesa cattedrale di anni il 25 i nonni, gli zii e la Civita Castellana. Agli sposi gli auguri Settembre dalla cuginetta Maila. di felice vita insieme da mamma, nonna, i genitori papà, Serena, parenti ed amici. e gli zii Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Daniela e Luca di Corchiano dal figlio Cristian, da Mariantonia e Luigi. fiori si associa agli auguri Buon compleanno a Federico e Fabio che hanno compiuto gli anni rispettivamente il 26 Agosto e il 2 Settembre, da parte di zia Caterina, zia Michy e zio Cla. Il 14 Settembre festeggerete il vostro 3° anno di matrimonio. Auguri a Vasco e Elenia e al piccolo Andrea da Marco e Stefania. Buon Anniversario. 100 di questi giorni a nonna Elisa di Gaeta che il 20 Agosto ha Buon Compleanno a Michele compiuto 86 anni. Bonamin che il 28 Tanti auguri dai nipoti Settembre compie 8 anni. Tantissimi auguri a Massimo e Vincenzo, Auguri da mamma, papà, Elio, Marilena, Vincenzo Pirro di Sonia, Giancarlo e Aldo. Cristina e Antonella. Gaeta che ha compiuto 33 anni il Il 30 Luglio hanno 3 Settembre da festeggiato 60 anni di papà Elio, la mamma matrimonio Irmo Soli e Marilena, la nonna Oralda Stefanini, geniElisa, la fidanzata tori del nostro collaboAntonella, Massimo ratore Alessandro. e Cristina. Auguri per queste nozze Il 28 Luglio è venuto al mondo, circondato d’affetto, Lorenzo Di Bartolo. I più sentiti auguri alla mamma Guendalina, al papà Gaetano e al fratellino Rocco e soprattutto al piccolo Lorenzo, da parte di Cristina, Ida, Fabrizio e Massimo. di diamante dai figli, nipoti e pronipoti. Tantissimi auguri di A Stefano Perelli Buon Compleanno a che il 14 Settembre Claudio Profili, che il 23 compie il suo primo Settembre compie 25 anno di vita. anni, dalla fidanzata Tanti auguri dai Cristina genitori, i nonni, zio Miro e zia Vale Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Fabrizio Caponi che ha compiuto 55 anni il 28 Agosto, dalla figlia Maria Cristina, la moglie Ida e da Massimo. Campo de’ fiori La Chiesa di San Giorgio a Civita Castellana (sec. XIII - 1914) del Prof. Arch. Enea Cisbani La Chiesa di San Giorgio, è situata nella zona sud-est del pianoro tufaceo su cui sorge l’abitato antico di Civita Castellana, nella immediata vicinanza di insediamenti religiosi del periodo Etrusco-Falisco come il Tempio di Giunone e in un’area che ha conservato notevoli e consistenti tracce dell’ età medioevale, come la vicina Chiesa di Santa Maria del Carmine. L’epoca di costruzione risale agli inizi del XIII secolo come attesta un antico documento archiviale del 5 Maggio 1244, relativo alla donazione di alcuni beni della Basilica di San Lorenzo in Roma. Le vicine chiese di Sant’Antonio in Via dello Scasato, Santa Maria del Vinciolino e Santa Maria del Carmine in Via Ferretti, legano la Chiesa di San Giorgio ad una realtà urbana fortemente condizionata sia dalle strade di accesso allo sperone tufaceo che dalle porte stesse di entrata come Porta Lanciana. La stessa Porta Lanciana permetteva, dunque, di raggiungere dalla città la zona orientale del territorio comunale. La Chiesa di San Giorgio, in origine, era posta appena fuori il centro abitato antico assumendo il carattere di “Ecclesia Ruralis”, che conserverà nei secoli successivi. Tra la fine del sec. XV e gli inizi del sec. XVI, l’area sulla quale sorge la chiesa è interessata da notevoli interventi edilizi ed urbanistici che muteranno profondamente la conformazione del quartiere e la stessa viabilità restituendo alla zona una nuova dimensione architettonica profondamente diversa da quella originaria prettamente medioevale. L’originaria struttura architettonica medioevale era caratterizzata dalla conformazione a salienti, dalle tre navate interne e dal campanile con accesso interno nella navata sinistra. La struttura geometrica e proporzionale della chiesa vede l’utilizzo del modulo quadrato come elemento base per la definizione metrica delle navate e in alzato per la definizione dell’altezza del campanile. La Chiesa di San Giorgio, tuttavia, continuò nei secoli ad essere una realtà religiosa di media importanza, utilizzata in determinate ricorrenze e risultando affidata ad un solo Presbitero. All’interno, nella navata centrale e sull’abside, era collocato l’altare di San Giorgio e la stessa reliquia conservata nella chiesa Cattedrale di Santa Maria Maggiore, veniva trasportata con una solenne processione nella chiesa omonima in occasione della festività del Santo, dove restava per tutta la durata delle celebrazioni religiose. La manutenzione e la cura della chiesa era affidata alla compagnia di “Santa Croce”, che vi officiava la messa domenicale. Altresì, la chiesa era officiata nelle festività dei Santi Biagio, Egidio e Stefano, dei quali esisteva un altare a loro dedicato posto all’interno della stessa. Nel 1697 la Chiesa viene arricchita di un baldacchino ligneo in corrispondenza dell’altare maggiore e viene posizionato un armadio nella navata sinistra che serviva come sacrestia e per conservare i paramenti ecclesiastici. L’esterno della chiesa era infestato da rovi e cespugli e tenuto dai confinanti in pessime condizioni, tanto da crearne notevoli problemi strutturali alle pareti e lo stesso Vescovo intervenne invitando i confinanti stessi ad una maggiore cura e fissando in 25 scudi l’eventuale multa. Alla fine del sec. XVII, nell’anno 1699, l’edificio si presentava in condizioni non eccellenti e il Vescovo Aleotti ordina il restauro della struttura religiosa che subisce drastici cambiamenti tipologici, come l’eliminazione dell’originaria conformazione a salienti, sul modello di Santa Maria del Carmine, per realizzare l’attuale confomazione a capanna, notevolmente più bassa e meno incisiva architettonicamente. Vengono lasciati inalterati il campanile e le tre navate interne. La porta d’ingresso non era provvista dell’iscrizione del Santo e il Vescovo Ascanio Blasi nel 1710 ordina di provvedere a tale inconveniente. Nel 1833 la chiesa venne posta sotto la giurisdizione della cattedrale e non risultava in buone condizioni in quanto durante il periodo della dominazione Napoleonica era stata ridotta ad una stalla e al casermaggio della truppa. Nel 1828 viene restaurata e riportata all’uso originario. Nel 1898 la Chiesa di San Giorgio viene definitivamente abbandonata in quanto già da molti anni non veniva più utilizzata per le ricorrenze religiose. Il 23 Novembre 1914 il comune di Civita Castellana autorizza l’utilizzo di due navate della chiesa per ospitare i corsi della “Regia Scuola Professionale per l’Arte Ceramica”. Nel 1915, Il consiglio di amministrazione della scuola nelle persone degli avvocati Ulderico Midossi e Bruno Flamini, richiede di adibire i locali restanti della chiesa per attività didattiche, dopo i necessari interventi di restauro. I lavori dovettero essere abbandonati a causa degli eventi bellici e ripresi nel 1919. Attualmente risulta inglobata nelle strutture architettoniche dell’Istituto Midossi. Campo de’ fiori 35 NATI MATRIMONI MORTI a Civita Castellana a Civita Castellana a Civita Castellana 10.06 Silvia Branca / Massimo Sfascia 10.06 Massimiliano Coracci / Francesca Liberali 10.06 Antonella Manili / Maurizio Papa 11.06 Moira Corciulo / Felice Pasquali 18.06 Roberto D’Antoni / Gloria Sanna 24.06 Giacoma De Florio / Pietro Morelli 01.07 Roberto Bellizzi / Monika Marlowicz 01.07 Roberta Gelati / Piccinini Massimiliano 08.07 Stefania De Giorgi / Alessio Olivieri 08.07 Letizia Abballe / Daniel Gulino 08.07 Valentina Corazza / Alessio De Angelis 08.07 Daniele Coracci / Alessia Prudenzi 08.07 Maurizio Pinti / Laura Rossi 10.07 Raffaele Romano / Rosa Fumo 15.07 Stefano Biccheri / Orietta Puzzello 15.07 Emanuela Valentini / Roberto Merlini 15.07 Alessia Nicolai / Marco Paduano 16.07 Silvia Della Porta / Stefano Falasca 22.07 Francesca Albertini / Valentino Fantera 22.07 Stefano Carrisi / Michela Marchetti 22.07 Francesco Panico / Gloria Testa 29.07 Angela De Masi / Stefano Spolverini 29.07 Michela Fiori / Emanuele Laurenti 29.07 Mirko Marini / Giorgia Nardi 05.08 Massimo Valeri / Eleonora Melissano 05.08 Paolo Vaselli / Arianna Ciavattini 06.08 Fausto Carones / Stefania Ragazzini 18.08 Massimo Di Benedetto / Sabrina Carosi 24.08 Stefania Fundarò / Antonio Orlando 31.07 Paola Pellegrini / Emanuele Pirrottina 10.06 Maurizio Gavazzi 13.06 Attilio Cecchini 17.06 Mario Martelletti 19.06 Albertina Cavalieri 20.06 Giuseppina Moretti Emanuele Colletti 27.06 Maria Carmine Del Papa 29.06 Anna Casadidio 30.06 Maria Giuseppina Proietti 01.07 Vincenzo Pieralisi 03.07 Costanza Sansonetti 04.07 Enrico Brivio 08.07 Luigia Conti 09.07 Anna De Rubeis Giovanni Mattioli Rodolfo Profili Pietro Rossi 11.07 Alfonso Marinozzi 12.07 Ettore Tuia 16.07 Serafina Cesarini 18.07 Luigi Iencinella 20.07 Antonio Frate Fausta De Iulis 22.07 Mirella Casadidio 25.07 Bernardino Del Signore 01.08 Giulia Santini 02.08 Edvige Broglia 03.08 Vanda Belloni 05.08 Elvira Pigliacelli Anacleto Marchini 12.08 Ermo Ottavianelli 17.08 Ione Parroccini Clara Corella 19.08 Licia Miccini 22.08 Valerio Scorcella 24.08 Marcello Spaccasassi 08.06 Federica Oddi 10.06 Simone Palamides 10.06 Alberto Rossi 15.06 Federica Nelli 17.06 Gianluca Vacca 19.06 Alessio Sciarrini 21.06 Filippo Capozzucchi 22.06 Chiara De Santis 26.06 Allegra Mancini 27.06 Francesco Lutri 28.07 Angelica Coracci 29.06 Leonardo Masserotti Benvenuti 30.06 Lorenzo Pompei 02.07 Davide Marian Alesse 05.07 Andrea Pistola 05.07 Simone Santoro 18.07 Angelo Marrati 18.07 Marco Bonazzoli 29.07 Lorenzo Paul Boljlete 02.08 Gabriele Nonni 04.08 Luca Egidi 04.08 Riccardo Francioli 07.08 Alberto Ene 07.08 Elena Maria Dabes 08.08 Iulia Elena Taru 09.08 Riccardo Rotaru 16.08 Roberto Moretti 19.08 Daniele Spagnolo 19.08 Beatrice Casaluce 24.08 Matteo Filippi 27.08 Giulio Frinco 27.08 Maria Michelle Montoresi 27.08 Eduard Steven Pincay Gorozabel Campo de’ fiori 36 Una “Fabrica” di ricordi La vecchia sorgente di Peccio Attuale fonte dell’acqua di Peccio Fabrica di Roma è ricca di sorgenti d’acqua, tanto da venderla anche ad altri paesi, come ad esempio Magliano Sabina e così, nomi come Lullurullù, Salvani, Selva, Acquaforte, Gricciano, di Sandro Anselmi Peccio, sono familiari ai suoi abitanti che magari per una volta, in gioventù, vi hanno fatto una scampagnata per mangiare una fresca “panzanella” e bere direttamente dalla polla sorgiva. La sorgente di Peccio non era come la vediamo oggi, ma fino a non molti anni fa era una semplice buca scavata ai margini della strada, proprio nel lato opposto dell’attuale impianto. La buca di dimensioni ridotte, tratteneva l’acqua sorgiva prima di lasciarla scorrere in un piccolo canaletto . L’acqua era sempre fresca e limpida, ma in primavera si formava un piccolo velo di microscopiche alghe verdi sulla superficie, che doveva essere allontanato con il palmo della mano per poter immergere il fiasco da riempire. Tutto intorno cresceva una rigogliosa vegetazione che faceva da magnifica cornice a questa piccola oasi. Erano molte anche in quei tempi le soste alla sorgente di Peccio. Carretti, somari, muli con Luogo, poco più avanti dell’attuale fonte, dove era situata l’acqua sorgiva, con il ponte della ferrovia. “l’imbasto”, biciclette, aspettavano che il conducente si approvvigionasse, sempre dopo una ricca bevuta. Si riempivano i fiaschi impagliati e i barilotti di legno (barlozzi) che, immersi, regalavano mille bollicine. Veniva bagnato anche un sacco di iuta che, avvolto intorno ai recipienti, conservava un po’ di frescura. Chissà quante volte i contadini che lavoravano i terreni prossimi alla sorgente, magari in mezzo alla calura di una mietitura, avranno sognato quell’oasi e desiderato quell’acqua fresca con la quale dissetarsi e rinfrescarsi… Lo spostamento della fonte sul lato opposto, e la conseguente sistemazione attuale, sono frutto di una pura casualità. Anni or sono, infatti, duranti i lavori di scasso del terreno che è a monte della fonte, emerse una copiosa massa d’acqua che, fino a quel momento, camminava sotto terra per emergere oltre la strada, nella vecchia sorgente. Allora si provvide ad incanalarla e portarla di nuovo sul suolo pubblico, nel posto dove è oggi. L’acqua di Peccio è buona, leggera e sempre fresca ed il popolo le riconosce qualità particolari, quali quelle di far abbassare la pressione sanguigna e fare espellere i calcoli. Sarà pure così, ma importante è che non costa nulla e, le sue numerose cannelle, soddisfano i bisogni di moltissime famiglie. Campo de’ fiori Via Donatello - Loc. Fontana Matuccia Civita Castellana (VT) - T. 0761.514016 DANZA 39 CLASSICO - LATINO/AMERICANO - CONTEMPORANEO DANZA ORIENTALE - MODERN JAZZ - FLAMENCO LIRICAL - TANGO ARGENTINO - HIP HOP - BREAK DANCE PASSO A DUE mod. ACROBATICA dal 20 al 23 Settembre in contemporanea nelle nostre 5 sale 26 ore di LEZIONI GRATUITE aperte a tutti MERCOLEDI 20 SETTEMBRE MODERN JAZZ principianti con Ilaria Bianchi Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/17,00 MODERN JAZZ avanzato con Ilaria Bianchi Piano 2 - Sala 1 - ore 17,00/18,30 DANZA MODERNA proposta per intermedio/avanzato con Michele Mesiti Piano 2 - Sala 1 - ore 19,00/20,30 DANZA DEL VENTRE 1° livello con Diane Dubreil Piano 1 - Sala 2 - ore 16,00/17,30 DANZA DEL VENTRE 2° livello Pino 1 - Sala 2 - ore 17,30/19,00 FLAMENCO con Lorena Salis Piano 1 - Sala 2 - ore 19,00/20,30 LIRICAL avanzato con Francesca Antonelli Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30 LIRICAL intermedio con Francesca Antonelli Piano 2 - Sala 3 - ore 17,30/19,00 GIOVEDI 21 SETTEMBRE CLASSICO intermedio con Ludovica Cenci Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/17,30 CLASSICO avanzato/contemporaneo con Ludovica Cenci Piano 2 - Sala 3 - ore 18,00/20,00 HIP HOP principianti con Gabriel Hassan e Michela Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30 HIP HOP e BREAK DANCE con Gabriel Hassan Piano 2 - Sala 1 - ore 18,00/20,00 LATINO-AAMERICANO con Francesca Guarrera Piano 2 - Sala 1 - ore 21,00/23,00 VENERDI 22 SETTEMBRE DANZA MODERNA proposta per intermedio, con Michele Mesiti Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30 DANZA MODERNA proposta per avanzato con Michele Mesiti Piano 2 - Sala 1 - ore 18,00/20,00 ACROBATICA principianti con Francesca Antonelli Piano 2 - Sala 2 - ore 16,00/17,30 ACROBATICA perfezionamento Piano 2 - Sala 2 . ore 18,00/19,30 CONTEMPORANEO intermedio con Ludovica Cenci Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/18,00 CONTEMPORANEO avanzato con Ludovica Cenci Piano 2 - Sala 3 - ore 18,00/19,30 TANGO ARGENTINO con Piero Piccioni e Donatella Lupia Piano 2 - Sala 3 - ore 21,00/23,00 LATINO/AMERICANO con Franca Guarrera Piano 2 - Sala 1 - ore 21,00/23,00 SABATO 23 SETTEMBRE in questa giornata BLU LIFE mette a vostra disposizione le sue sei sale dalle ore 9,00 fino alle ore 19,00 Accordatevi con gli insegnanti e prenotate in segreteria la vostra sala per studiare ancora qualche passo ! Dalle ore 19,00 alle ore 20,30 potrete rilassarvi al bar, in piscina o nella zona benessere. Dalle ore 20,30 potrete gustare un aperitivo al buffet nel nostro spazio all’’aperto: ricordate solo di confermarci la vostra presenza ritirando entro le ore 19,00 il biglietto omaggio in segreteria. 40 Campo de’ fiori Album d Anno Scolastico 1963-64 scuola elementare a Faleri. Foto del Sig. Antonio De Rinaldis Civita Castellana, Delia e Natia De Angelis Civita Castellana, Settembre 1970 Maria, Assunta e Claudio Tullo Civita Castellana, famiglia Giordani. Foto del Sig. Luigi De Angelis Anni ‘60. Gianni Rivera, militante a Orvieto, fà visita alla squadra di Civita Castellana Campo de’ fiori dei ricordi 41 Campo de’ fiori 43 Nessuna fascia per la Tuscia Il 26 Agosto, davanti allo stupendo scenario di Palazzo Farnese di Caprarola, si sono sfidate 60 bellissime ragazze per l’accesso alla finale di Miss Italia. La fascia di Miss Lazio è stata indossata da Jasmine Gigli, 17 anni, romana, studentessa del liceo cinematografico, la quale dovrà affrontare la passerella si Salsomaggiore Terme, dove verrà incoronata la più bella ragazza del 2006. Altre tre ragazze della regione Lazio dovranno, invece, affrontare la passerella di Iesolo. Purtroppo, quest’anno, con grande dispiacere di Miriam Turchetti che cura l’organizzazione del tour per le ragazze del viterbese, nelle finali non ci saranno ragazze della Tuscia. ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATI a pagamento per ditte o società Tel. Fax 0761.513117 Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione TESTO Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a Campo de’ fiori P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a [email protected] (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni)........................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile per la qualitià e la veridicità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche. Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”. COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME.............................................. Via.................................................................Città..................................................................... Tel....................................................................Firma................................................................ Campo de’ fiori NATI a Corchiano 05.04 Asia Ridolfi 09.04 Aleks Carciu 10.04 Lorenzo Boria 21.04 Laura Boria 29.04 Marco Pattavina 29.05 Lorenzo Lilli 05.06 Daniela Larisa Stefan 21.06 Ahmed Khan Billal 24.06 Chiara Pieralisi 25.06 Giulia Crescenzi 30.06 Ilaria Marini 07.07 Asia Testa 18.07 Maria Lisa Nastese 30.07 Adelina Pavel 05.08 Sofia Cioccolini 06.08 Tasnim Golam 03.09 Federico Cagnetti MATRIMONI a Corchiano 45 MORTI a Corchiano Florin Ionita / Lenuta Savoi Mauro Vilella / Helen Andreea Slupetchi Andrea Falchi / Roza Maria Pasca Romica Pavel / Anisoara Merchez Alessio Cau / Marianna Albanese Alessandro Bufarini / Patrizia Barberini Massimo Di Benedetto / Sabrina Carosi Danilo Conti / Emanuela Rita Mirko Menicacci / Katia Di Giovenale Massimiliano Toma / Emanuela Cencioni Andrea Fabbrucci / Rosella Prosperi Giovanni Gentili / Elena Prunaru Umberto Todini / Antonella Ciaravella Massimo Ferro / Donatella Morelli Fausto Carones / Stefania Ragazzini Andrea Fersini / Maria Ester Leoniddi Roberto Ortenzi / Isabella Massimiliani Dino Scorrano / Francesca Fiorentini Alessio Nasorri / Francesca Dia 07.04 Salvatore Nenci 09.04 Violante Crescenzi 11.04 Alessandro Santini 12.04 Alfonso Britta 21.04 Franca Agnese Nardone 23.06 Diodoro Di Giuseppe 23.06 Gianni Passini 27.06 Dalmazia Lattanzi 20.07 Rodolfo Achilli 06.08 Rodolfo Spiriti 07.08 Rinaldo Crescenzi 30.08 Romolo Magrini Michele Magrini / Donatella Ceccarelli Bertino Boldrini / Elisabetta Urbani Roberto Papini / Romina Francescangeli Andrea Panunzi / Isabella Leoniddi Soprannomi Corchianesi Lo Streppo, Pistone, Passone, Picchione, Tanghene e Manghene, Bricchetto, Bocaletto, Grillo, Sigherettaro, L’orso, Spoiamorti, Nasociacco, Canetto, Commerciante, Papparone, Beccio, Maghetto, Burotto, Sciuba, Petopeto, Caciolupo, Scacio, Puzzafiato, Burino, Petona, Bombolo, Cifoletto, Passerello, Camiciola, Pizzone, Ventotto, Paperone, Sabettoli, Svertezza, Strapazzacarzoni.......... 46 Campo de’ fiori Festeggiamenti in onore di MARIA SS DELLE GRAZIE a Corchiano 02 SETTEMBRE 2006 ore 15,00 Corsa dei cavalli in Via Fabrica di Roma ore 21,30 Serata musicale d’ascolto con i “SARANNO BAVOSI” ed il gruppo di bambini “DIVENTERANNO FAMOSI” in Pza del Bersagliere 08 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 “La bottega delle Chiacchiere” di Sassacci, presenta “RUGANTINO” in Pza del Bersagliere. 09 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 “GREASE” IL MUSICAL con la compagnia “SIAMO GIA’ FAMOSI” di Civita Castellana, in Pza del Bersagliere. 10 SETTEMBRE 2006 ore 15,00 Presso il campo di tiro a volo di Gallese si svolgerà la prima edizione del percorso di caccia intitolato a Salvatore Caracuta ore 21,30 Seconda edizione della “CORRIDA” di Corchiano con la partecipazione straordinaria di artisti televisivi, in Pza del Bersagliere. Al termine verranno premiati i vincitori del percorso di caccia. 13 SETTEMBRE 2006 ore 08,00 S.Messa in S. Maria del Rosario ore 12,00 Apertura dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie con fragoroso sparo di bombe ore 16,30 Pellegrinaggio a piedi con l’immagine di Maria delle Grazie, Santa Messa e preghiera di affidamento di Corchiano alla Madonna. ore 21,30 Saggio della scuola di DANZA FRANCY SPORT CENTER di Corchiano in Pza del Bersagliere. 14 SETTEMBRE 2006 ore 08,00 Santa Messa in Santa Maria del Rosario ore 17,00 Sfilata per le vie del paese ed esibizione in piazza della Banda folkloristica “LA FRUSTICA” di Faleria ore 17,30 Recita comunitaria del S.Rosario e S.Messa in S.Maria delle Grazie ore 19,30 Estrazione della tombola del valore di € 1.500,00 in Pza IV Novembre ore 21,30 In Pza IV Novembre concerto della Banda Musicale “Giuseppe Verdi” diretta dal M. Alesssandro Achilli. 15 SETTEMBRE 2006 ore 08,00 S.Messa in S.Maria del Rosario ore 11,15 S.Messa solenne in S.Maria delle Grazie ore 17,30 Recita comunitaria del Rosario e S.Messa in S.Biagio ore 18,00 La banda musicale “Giuseppe Verdi” con le coreografie delle Majorettes percorrerà le vie del paese al suono di allegre marce ore 21,00 In Pza del Bersagliere, grandioso spettacolo musicale con il comico del SEVEN SHOW Carmine Faraco e la partecipazione di Denise. A seguire il grande MINO REITANO. Durante lo spettacolo verrà estratta la lotteria con ricchi premi. ore 24,00 Presso il campo sportivo nuovo in Via Vignanello grandioso spettacolo pirotecnico della ditta Poleggi di Canepina. Festeggiamenti in onore dei SS Martiri Marciano e Giovanni a Civita Castellana 1-8 SETTEMBRE 2006 Sala Pablo Neruda - Personale di pittura: Mesisca a C. Castellana. 06 SETTEMBRE 2006 Via della Carraccia - 2° Torneo di Calcio a 5 “Santi Giovanni e Marciano” organizzato dalla ASD Sassacci. 08 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 Pza Di Vittorio - concerto con Mondo Marcio, i Finley e Daniele Groff 09 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 Pza Di Vittorio - Concerto con i RIFLESSI DEL SOLE 10 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 Pza Di Vittorio - esibizione degli allievi del Club Helena Dance. 10-17 SETTEMBRE 2006 Corso Bruno Buozzi - Sala Pablo Neruda - Personale di pittura dell’artista Aldo Cerri. 13-14-15 SETTEMBRE 2006 ore 18,00 Chiesa Cattedrale - Triduo di preparazione 13 SETTEMBRE 2006 ore 17,00 Via di Corte - Palazzo Montalto Belei - Sala Peretti - Convegno: Storia e restauro dell’edicola sacra di Sant’Anna in Via di Corte. 14 SETTEMBRE - 15 OTTOBRE 2006 Via Garibaldi - Galleria Halesus - Mostra: OBIETTIVI E PENNELLI SU CIVITA...LA CASTELLANA. Dipinti di Angela Consoli e foto di Mauro Topini. 14-24 SETTEMBRE 2006 Via Don Minzoni - Galleria del Tiratore - Personale di pittura di Maria Pia Rossini. 14 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione scuola di danza BLU LIFE 15 SETTEMBRE 2006 ore 17,00 Pza Matteotti - Centro Sociale Anziani - Mostra collettiva di pittura. ore 18,00 Chiesa Cattedrale, Vigilia della festa. Primi vespri solenni. ore 21,00 Pza Matteotti - BENETTON e BLU LIFE sotto le stelle. 16 SETTEMBRE 2006 dalle ore 5,00 alle ore 9,30 - Chiesa Cattedrale - Celebrazione continuata di SS.Messe ore 10,00 Forte Sangallo - Apertura mostra artigianato artistico organizzato dal Comune di Civita Castellana in partenariato con il CNA provinciale. ore 11,30 Piazza Duomo - Chiesa Cattedrale - S. Messa solenne presieduta da S.E. Mons. Divo Zadi Vescovo e concelebrata dai Parroci della città. ore 15,30 Gara Ciclistica “Trofeo San Marciano” G.P. Ceramica Flaminia. ore 18,00 Pza Matteotti - Esibizione del Club OKINAWA ore 19,30 Chiesa Cattedrale - S.Messa celebrata da Mons. Pasquale La Rocca, Vicario Foraneo ore 20,15 Pza Duomo - Chiesa Cattedrale - Processione con le Reliquie dei SS Patroni. ore 20,45 Pza Matteotti - Bengalata 17 SETTEMBRE 2006 Grandiosa Fiera di merci e bestiame (intera giornata) ore 10,00 Forte Sangallo - Mostra artigianato artistico organizzato dal Comune di Civita Castellana in partenariato con il CNA provinciale. ore 15,00 Via di Corte - Palazzo Montalto Belei - Tornei di Burraco organizzato dall’A.S.D. “Non Solo Burraco” a scopi benefici. Iscrizione aperta a tutti. ore 17,30 Vie del Centro Storico - Corteo Storico dei Borgia accompagnato dagli spadaccini di Soriano nel Cimino, dai Tamburini di Amelia, dalle Majorettes e dai Tamburini di Nepi. ore 18,00 Pza Matteotti - Investitura dei Capitani a cura dell’Ass. Civita Cavalli ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione scuola di ballo CORAZON LATINO 18-20 SETTEMBRE 2006 Parrocchia S.Giuseppe Operaio - torneo Pulcini ASD Civita C. Calcio Giovanile 23 SETTEMBRE 2006 ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione della palestra GINNY CLUB 24 SETTEMBRE 2006 ore 16,30 Forte Sangallo - Palio degli Anelli (Ass. Civita Cavalli), Corteo storico. ore 20,00 Pza Matteotti - Tombola ore 22,30 Spettacolo pirotecnico in Via Belvedere Falerii Veteres (ditta Fire Works) 26 SETTEMBRE 2006 - 4 OTTOBRE 2006 Sala Pablo Neruda - Mostra di animali esotici 28 - 30 SETTEMBRE 2006 VI Giornata Sportiva Borgiana - Host Town delegaz. Naz. Repubblica D’Irlanda 30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 2006 Manifestazione di auto d’epoca XVI Coppa dei Laghi. Campo de’ fiori L’angolo ... cin cin 47 di Letizia Chilelli Il vocabolario del vino 2^parte Riprendiamo il discorso sul “Vocabolario del Vino”. Il colore GIALLO PAGLIERINO, lo possiamo trovare nei vini ottenuti dalla vinificazione in bianco di uve raccolte in piena maturazione. Lo chiamiamo così poiché la tonalità del giallo è simile al colore della paglia. GIALLO DORATO, è la tonalità che troviamo nei vini ottenuti con uve che hanno subito una leggera sovramaturazione. Il colore ci ricorda la nuance dell’oro, che viene in prevalenza data dal passaggio in legno del nostro vino. Ricordiamo però che se questa tonalità Protegge i tuoi valori Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25 01033 Civita Castellana (VT) Tel.0761.599444 Fax 0761.599369 [email protected] non presenta vivacità, ci troviamo di fronte ad una caratteristica negativa della nostra bottiglia, evidentemente, infatti, siamo in presenza di una vino ossidato e quindi non più bevibile. La tonalità GIALLO AMBRATO simile all’ambra o al topazio si trova nei vini passiti e/o liquorosi. E’ un aspetto negativo se i vini presi in esame non rientrano nelle categorie che ho appena elencato, anche in questo caso ci si trova di fronte a vini ossidati. Prendiamo ora in esame i VINI ROSATI, per i quali si usa questa terminologia: - Rosa Tenue - Rosa Cerasuolo - Rosa Chiaretto Il ROSA TENUE, ci ricorda il colore dei petali dei fiori di pesco o della rosa dell’omonimo colore. Se vi sono presenti riflessi violacei abbiamo nel nostro bicchiere un vino giovane che ha subito una vinificazione molto veloce di uve a bacca nera. Se vi sono presenti riflessi che ricordano il colore del rame, ci troviamo di fronte ad una vinificazione in bianco di uve con poca materia colorante (Es. il Pinot Grigio). Il ROSA CERASUOLO, è il colore simile ad una varietà di ciliegie come la Moretta di Cesena o il Durone di Vignola. Le sfumature nel nostro bicchiere posso essere violacee o aranciate, e sono determinate dal grado di maturazione del vino che stiamo esaminando. Il ROSA CHIARETTO, è il colore che si avvicina di più al vino rosso. In genere, questi vini nel primo anno di vita mantengono i riflessi violacei che poi sfumeranno in aranciati dopo circa due anni dalla loro produzione. Per i VINI ROSSI, l’Associazione Italiana Sommelier utilizza i seguenti aggettivi: - Rosso Porpora - Rosso Rubino - Rosso Granato - Rosso Aranciato Il ROSSO PORPORA si usa per definire i vini molto giovani, si utilizza questa terminologia poiché il colore del vino è paragonabile alla veste cardinalizia o al fiore della Peonia, cioè un “rosso carico” con marcati riflessi violacei. La tonalità ROSSO RUBINO è sintomo di vino rosso giovane e in buono stato di salute e conservazione, il colore del “nostro bicchiere”ricorda l’omonima pietra preziosa, ecco il perché di tale terminologia. Se ci troviamo in presenza di un vino il cui colore ricorda il rosso del sangue (ricchezza di materia colorante) ed i semi del melograno (materia colorante scarsa),descriveremo il colore del nostro vino con la terminologia ROSSO GRANATO. I vini facenti parte di questa categoria si sottopongono “volentieri” ad un medio invecchiamento. La tonalità che viene usata per descrivere un grande vino rosso è quella che ci ricorda il colore “caldo”dei mattoni, con riflessi che vanno dal bruno all’aranciato: il ROSSO ARANCIATO. Da ricordare, però, che questa tonalità assume accezioni negative se si parla di vini rossi da bersi giovani, infatti è sintomo di un precoce stato di maturazione o ancor peggio un avanzato grado di degradazione. Arrivederci al prossimo numero nel quale parleremo di altri aggettivi che “accompagnano”le nostre bottiglie. (Bibliografia “Tecnica della degustazione”A.I.S edizione 2001) 48 Campo de’ fiori Album dei ricordi Civita Castellana 1936 - scuola elementare maschile, nati nel 1926. Maestro Carissimi. Foto del Sig. Lido Gatti Giovani civitoniche. Foto della Sig.ra Delia De Angelis Campo de’ fiori Dal “Numero Unico” del 1954/55 49 Campo de’ fiori Album d 50 1961 civitonici in gita - foto della Signora Conti Graziella Fabrica di Roma - matrimonio degli anni ‘40 foto della Signora Alba Iannoni Civita Castellana. Anna e Franca Castellucci in maschera insieme alla loro nonna Civitonici a Porto San Giorgio - foto della signora Cicconi Corinna Civita Castellana anno scolastico 1951 seconda elementare, insegnante Flaminia Ceccarelli. Foto della Sig.ra Loretta Manoni dei ricordi Campo de’ fiori 51 Campo de’ fiori 52 Centro di Diagnosi e Terapia Neuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica, Psicopedagogica Via Tasso 6/A - Civita Castellana (VT) T. 0761.517522 A cura della Dott.ssa Anna M. Sambuci, logopedista L’inizio della scuola: un momento importante da condividere L’inizio della scuola è la prima tappa importante nella vita sociale di ognuno di noi e come tale ci rinnova ogni anno tante emozioni, non più come protagonisti, magari, ma anche come genitori o come nonni. Viene affrontato carico di aspettative, ansie, curiosità e timori che però non sono uguali per tutti. Pensiamo ad un bambino di tre anni all’entrata della scuola dell’infanzia. Probabilmente, per la prima volta nella sua vita, egli si troverà direttamente a confronto con tanti altri piccoli esseri proprio della sua grandezza, vestiti tutti uguali, in un ambiente completamente sconosciuto, con due adulti, gli insegnanti, che non conosce minimamente. Come si sentirà ? Quale reazione ci dobbiamo aspettare ? Quale sarà la risposta al saluto della mamma che dopo qualche istante se ne va? Lo psicologo Bowlby, un grande studioso americano dei meccanismi affettivi e cognitivi che regolano l’attaccamento infantile e quello adulto dice: “Un ambiente accettante e incoraggiante riduce la tendenza a preoccuparsi eccessivamente quando bisogna agire, reagire ed esplorare. Gli effetti benefici dell’attaccamento vengono interiorizzati nel corso dei primi anni di vita”. ( Bowlby 1989,p 29 ) In base a queste affermazioni possiamo quindi dire che se il bambino ha sviluppato un attaccamento sicuro ed ha fiducia nella comprensione e nell’aiuto che il genitore gli darà in caso di difficoltà, dopo un normale e fisiologico vissuto di disagio, resterà a scuola senza più piangere, salutando la madre e facendole le feste quando torna a prenderlo. Il bambino che invece dubita dell’aiuto del genitore sarà più incline all’angoscia e poco disponibile all’esplorazione e all’azione poiché il distacco gli provoca ansia. Molto spesso questo disagio inspiegabile si trasforma in “mal di pancia o mal di testa” e proprio perché può essere la somatizzazione di un malessere interiore non va mai sminuito di fronte al bambino che, a modo suo, ci sta chiedendo aiuto. Ci sono poi molti bambini che all’inizio della scuola non hanno ancora raggiunto uno sviluppo linguistico adeguato per una buona autonomia comunicativa. Per questi bambini l’assenza della mamma, che fino a quel momento ha avuto il ruolo di interprete nelle situazioni critiche, può lo stesso provocare un senso di frustrazione molto alto che può trasformarsi in aggressività. Non è raro trovare bambini che mordono i compagni apparentemente senza motivo, anche se fino ad allora non lo avevano mai fatto! Spesso poi l’inizio della scuola coincide con la nascita di un fratellino e allora l’ansia di separazione si carica anche di altri contenuti, relativi alla perdita del valore affettivo, del proprio posto all’interno del nucleo familiare che, fino a quel momento, lo aveva collocato al centro dell’attenzione. Il bambino in questo caso può sentirsi smarrito e provare delle paure che lo rendono inconsolabile. L’inizio della scuola primaria segna poi la seconda tappa della vita sociale. È qui che per la prima volta viene richiesto al bambino di dimostrare le sue abilità e per la prima volta viene messo a confronto con altri pari a lui. In questo momento le risposte dell’ambiente giocano un ruolo fondamentale nell’accogliere o negare il disagio che a volte si presenta. Le richieste degli insegnanti, normalmente dosate in modo graduale per favorire l’ap- prendimento della lettura e della scrittura, possono rivelarsi troppo veloci per quei bambini che scoprono solo in quel momento di avere una difficoltà. Potrebbe trattarsi solo di una difficoltà causata da una forte ansia da prestazione oppure di un disturbo specifico di apprendimento ma in ogni caso il senso di frustrazione di fronte all’impegno sostenuto sarà tale da compromettere la motivazione al compito. Le reazioni del bambino saranno diverse naturalmente, anche in base al suo carattere, che si va formando, all’ambiente che lo circonda e alle sue capacità di comunicazione. In ogni caso l’abilità dei genitori, ed in questo caso anche degli insegnanti, nel cogliere ed interpretare correttamente i vari segnali sarà determinante per un proseguimento adeguato di quello che si preannuncia come un lungo cammino. Per approfondire questo argomento, che abbiamo qui appena accennato poiché la sua complessità è tale che una bibliografia notevole lo dimostra, vi suggeriamo la lettura di “La cattedra e il banco” di A. Ciucci Giuliani – ( Ed. Carrocci Faber ) e vi diamo appuntamento ad Ottobre per la prossima conferenza che si terrà nella sala Pablo Neruda a Civita Castellana con il tema: “Adolescenti, parliamo di sesso?”. Per maggiori informazioni potete inviare una e-mail a [email protected] , visitare il nostro sito: www.centroceral.com o chiamarci al num. 0761/517522 Campo de’ fiori 53 Campo de’ fiori 54 Album d 1988 - scuola elementare di Civita Castellana foto della Signora Conti Graziella 1989 - 5° elementare di Fabrica di Roma - insegnante Verena Baldassi foto di Arnaldo Ricci Campo de’ fiori 55 1989 dopo 26 anni si ritrovano alunni e professori dell’avviamento industriale di Fabrica di Roma dei ricordi Se vi riconoscete in queste foto, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere pubblicate le vostre foto, portatele presso la redazione di Campo de’ fiori, esse vi verranno immediatamente restituite 1965 - Castel Sant’Elia prima comunione Campo de’ fiori 56 Associazione Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.) www.campodefiori.biz www.campodefiorionline.it www.accademiainternazionaleditalia.it ATTENZIONE ci è stato segnalato, da alcuni operatori commerciali di essere stati contattati per l’inserzione pubblicitaria delle loro attività su Campo dè fiori, da persone a noi sconosciute. Comunichiamo pertanto che le persone incaricate a qualsiasi titolo, da Campo dè fiori, dovranno essere munite di autorizzazione su carta intestata, debitamente firmata dal direttore e contenente i dati anagrafici dell’incaricato stesso. L’incaricato dovra inoltre esibire un documento di riconoscimento. Campo dè fiori è la più grande vetrina per i tuoi affari. La pubblicità su Campo dè fiori arriva e “porta bene” ed entra nelle case di milioni di lettori. TEL. 0761/513117 [email protected] Sede, Direzione e Redazione: Piazza della Liberazione n° 2 - 01033 Civita Castellana (VT) SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 I miei dati Nome___ ____ ___ Cognome____________________Età_________CAP________Città________________________Prov._______ Telefono______________________e-Mail________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 Il regalo è per: Nome__________________________Cognome_____________________Età___Via_________________________________________ CAP_______Città__________________________Prov._____Telefono__________________e-Mail______________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Firma________________________________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. 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Questo perché la tecnologia e le sue applicazioni sono governate dall’uomo mentre le leggi che regolano la vita, sono state scritte dal Creatore per i credenti o, come affermano i non credenti, dalla natura. Ovviamente ci si accorge immediatamente della complessità biologica della vita e di tutte le relazioni biologiche fra esseri viventi; non a caso la medicina viene definita scienza non esatta! Detto questo, affrontiamo adesso uno dei miei soliti quesiti che questa volta è di natura biologica: perché le zanzare non pungono alcune persone? Dalla mia ricerca è emerso che non è stato facile, per gli scienziati, dare una risposta precisa fino a questo momento. Gli studi però sono arrivati ad un punto tale che, con molta probabilità, entro il 2006 si troverà la spiegazione del perché di cui sopra. Sono secoli che l’uomo tenta di dare una spiegazione alla selezione che fanno le zanzare nel pungere , ma questa volta, con buona probabilità, si è molto vicini alla soluzione; una volta trovato il motivo è ovvio che si potrà intervenire con efficacia per salvaguardare gli individui che vengono punti. Gli studi più avanzati al mondo, sono stati, e sono attualmente condotti da un gruppo di scienziati, facenti parte dell’organizzazione sulla ricerca agricola, di Rothamsted nella contea di Hertfordshire in Inghilterra. Questi scienziati hanno chiarito con certezza che gli odori emanati da qualsiasi corpo animale ( per cui non solo l’uomo) attira e rende appetibile, per le zanzare, il sangue che serve da nutrimento alle femmine; di conseguenza solo quelle di sesso femminile pungono gli animali, compreso l’uomo; quelle di sesso maschile non si nutrono di sangue animale ma di vegetali. Fino a qui niente di sensazionale, perché già tutto questo si era intuito molto prima. Quello invece che gli scienziati hanno scoperto di nuovo e forse servirà a risolvere il problema, è che, alcuni individui di animali ( compreso l’uomo ) insieme agli odori, inevitabilmente emanati e percepibili dal- l’olfatto delle zanzare, emanano anche una sostanza, che copre e maschera tutti gli altri odori, rendendo agli insetti in questione impercettibile al loro olfatto, il corpo umano! Entrando ancora più nel particolare, in sostanza la zanzara vede con la vista la preda, anche da diverse centinaia di metri; si avventa su di essa a tutta velocità ed appena raggiunta una distanza di trenta metri circa, mette in funzione l’olfatto per sentire se la preda è appetibile e si avvicina poi, fino ad arrivare ad un metro dalla preda; a questo punto, se l’animale da pungere emette la sostanza che maschera gli odori del suo corpo, la zanzara capisce che quel corpo non è più un corpo da pungere, semplicemente perché non sente gli odori di un corpo animale, è come se quel corpo fosse diventato un pezzo di legno o una pietra, di conseguenza si allontana a cercare un altro animale, che non avendo la possibilità di emettere la sostanza mascherante, si becca la puntura! In realtà è come se l’animale ( compreso l’uomo) che emette la sostanza annullante gli odori, andasse in giro con una sorta di zanzariera che l’avvolge alla distanza di circa un metro! Ebbene, attualmente gli scienziati stanno cercando di isolare questa sostanza, che per l’olfatto dell’uomo è inerte; molto probabilmente una volta trovata, si potrà spruzzare sul corpo di quelli che vengono punti per immunizzarli. Il repellente antizanzara che verrà utilizzato, una volta trovato, sarà inodore per l’uomo, al contrario di tutti quelli utilizzati fino ad ora! Lo studio di tutto questo è reso difficile perché le zanzare non reagiscono agli odori con le stesse reazioni e sensazioni umane, ma con loro sensazioni difficilmente individuabili! BANDIERE DAL MONDO Sapresti dirci a quale nazione appartiene questa bandiera? Il primo che indovinerà e ne darà comunicazione in redazione, riceverà un simpatico omaggio offerto dalla gioielleria PONTE VECCHIO Il personaggio misterioso Nella foto di fianco è riportata la foto di una famosa attrice. Sapresti dire chi è? I primi 5 che, indovinando, ne daranno comunicazione in redazione, riceveranno un simpatico omaggio offerto dalla profumeria Paolo e Concetta Album d Campo de’ fiori 58 1961 - Campeggio a Montalto di Castro - foto del Signor Marco Bracci 1955 - Civita Castellana, prima comunione. Foto della Signora Vanda Del Priore Se vi riconoscete in queste foto, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere pub Famiglia di Corchiano - foto della Signora Severina Iannoni Civitonici in gita a San Pietro insieme a Don Giuseppe Bodini Civita Castellana - Ragazze nel chiostro del Forte Sangallo - foto della Signora Giovanna Coramusi dei ricordi Campo de’ fiori blicate le vostre foto, portatele presso la redazione di Campo de’ fiori, esse vi verranno immediatamente restituite. 59 60 Campo de’ fiori Annunci LAVORO -CERCO lavoro come baby sitter zona Civita Castellana e dintorni. 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