La pagina di ItaliaOggi con il testo integrale dell`articolo

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La pagina di ItaliaOggi con il testo integrale dell`articolo
ItaliaOggi
mercoledì 16 febbraio 2011
pag. 24
Il rinnovamento della City con gli edifici di qualità rivela l’ambizione del primato competitivo
Londra, città dei grattacieli icona
Soprannomi per le torri dello skyline: marketing per vendere
DI
SIMONETTA SCARANE
ondra lancia la moda del
grattacielo icona. Il soprannome rende più attrattivo
il grattacielo. E il nuovo
marketing dei nickname aiuta
a vendere. Londra lo testimonia
con il suo nuovo skyline pieno di
torri icona, grattacieli dai nomi
più strani ma diventati famosi
immediatamente fuori dal Regno Unito. La città sta uscendo
dalla recessione e ha rimesso
in campo la costruzione di nuovi grattacieli che punteggiano
sempre più numerosi lo skyline
della City trasformandolo in uno
dei più sofisticati del mondo. E
le nuove torri dimostrano l’ambizione di rafforzare la supremazia della capitale londinese
nel mondo. La resurrezione del
progetto di costruzione del Cheesegrater, la grattugia, così è stata
denominata, su Leadenhall, opera di Rogers Stirk Harbour’s +
L
Partners, ad esempio, è solo il
primo di una serie di proposte di
costruzione rispolverate dopo essere state accantonate in passato
a causa della crisi economica. A
dare una mano all’ambizione di
crescita dei grattacieli londinesi
sono state chiamate le archi-star
più importanti, ma non basta.
Complice per la notorietà dei
grattacieli dello skyline londinese è il marketing: per competere bisogna avere un marchio
e Londra, in primis, si sta fabbricando il suo grazie ai grattacieli più innovativi dal punto di
vista tecnologico e del risparmio
energetico. I quali, a loro volta,
per guadagnarsi un posto al sole
nel palcoscenico della notorietà
internazionale, con conseguenza
positive sulla capacità di attrarre
investitori, vengono soprannominati dagli stessi architetti e
dai costruttori. Se l’ambizione è
Una veduta con
le torri Pinnacle,
Walkie Talkie e the
Gherkin, il Cetriolino
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segue
ItaliaOggi
mercoledì 16 febbraio 2011
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competere un semplice indirizzo,
anonimo, non può più bastare, è
la convinzione che sottende il
nuovo fenomeno. Un esempio?
Il grattacielo Strata, una torre
residenziale che in cima, primo
al mondo, ha tre turbine eoliche
a cinque pale che provvedono a
produrre, grazie al vento, l’8% del
fabbisogno energetico dell’edificio. Strata, per la sua silhouette allungata e raffinata è stato
subito ribattezzato «Rasoio», per
la sua sensazione evocatrice. E i
suoi appartamenti con vista sul
Tamigi e poco lontani, in linea
d’aria, dal London Eye, la ruota che quando fu costruita fece
molto scalpore, possono arrivare
a costare anche 7 miliardi come
prezzo massimo. Il soprannome
più sexy fra i grattacieli londinesi
è appannaggio di quello progettato da Norman Foster per Swiss
Re, conosciuto ormai con il nome
di «Cetriolino». Quando nel 2003
fu completato e il soprannome cominciò a circolare la compagnia
assicuratrice vietò ai suoi dipendenti di utilizzare il nomignolo
pop e di chiamare l’edificio con
il suo nome: 30st Mary Axe. Ma
oggi tutti lo chiamano “Cetriolino” Neppure i grattacieli di New
York o Shanghai, hanno nomi
così originali. Del resto l’uso dei
soprannomi è tipicamente british
ed è un indicatore di grande popolarità e di personalità. Critiche
si sono accese sul probabile nomignolo «Pinnacle» con il quale
si parla del grattacielo Helter
Skelter di Khon Pedersen Fox,
che sarà pronto nel 2012. Soprannome che non piace al suo
sviluppatore, Khalid Affara che
ammette però che Helter Skelter è un nome molto inglese e
che fuori dal Regno Unito pochi
sanno cosa significhi mentre il
soprannome Pinnacle è di più
facile presa e comprensione. Se
un edificio viene immediatamente ribattezzato vox populi questo
è ritenuto molto importante perchè dimostra l’attrattività delle
architetture dei nuovi grattacieli
anche se i loro nomi non sono necessariamente raffinati.
Bishopsgate è chiamato il
grattacielo in costruzione opera
di Allies & Morrison, WalkieTalkie è chiamato volgarmente
il grattacielo in Fenchurch Street progettato da Rafael Vignoly,
frammento di vetro, The Shard, è
il nome della torre di vetro firmata da Renzo Piano, che dal 2012,
quando sarà terminata, sarà il
più alto grattacielo di Londra,
con albergo Shangri-La spa e belvedere all’ultimo piano, indirizzo
che, è l’attesa, attirerà milioni di
visitatori l’anno per la sua altezza che ne farà un osservatorio
privilegiato con vista unica su
tutta Londra e dintorni.
Ma nonostante l’apparente irriverenza di questi soprannomi,
rivelano qualcosa sulle priorità
della città che continua a crescere con operazioni di riqualificazione urbana che vede operazioni
di demolizione e ricostruzione di
edifici a catena in interi quartieri che si trovano oggi ad essere
completamente valorizzati dalle
nuove costruzioni. L’architettura
della città di oggi, merito dei singoli edifici, è una parata di strani
eppure meravigliosi grattacieli
concepiti, ognuno per attrarre
l’attenzione, ognuno più icona
del precedente.
Qui sotto, il grattacielo denominato Walkie Talkie
Qui sopra, il Bishopgate
Heron Tower
The Gherkin, il Cetriolino
di Norman Foster
Il primo grattacielo eolico del mondo
ribattezzato il Rasoio per la sua
silhouette
Una veduta di Londra con il grattacielo più alto, il frammento
di vetro, in costruzione, opera di Renzo Piano