ricerca storica e analisi geomorfologica (Fiume Oglio, Valcamonica
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ricerca storica e analisi geomorfologica (Fiume Oglio, Valcamonica
Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 2 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica nel Bacino Padano Torino Regione Lombardia Direzione Generale Territorio e Urbanistica INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE POTENZIALMENTE INONDABILI A FINI URBANISTICI: RICERCA STORICA E ANALISI GEOMORFOLOGICA RELAZIONE GENERALE – GIUGNO 2001 – 3 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica La presente relazione rientra nell'ambito dell'incarico conferito al CNR-IRPI di Torino dall'IReR (Project leader Arch. Liliana Grancini) con convenzione del 5 giugno 2000, cod. IReR 2000A021, con il titolo “Determinazione delle fasce fluviali di alcuni corsi d’acqua lombardi a fini urbanistici”. Il gruppo di lavoro è costituito da: CNR-IRPI Torino Responsabile scientifico Dr. Fabio LUINO Autori della ricerca Dr. Manuela BASSI Dr. Paola BOSSUTO Dr. Paolo FASSI Dr. Fabio LUINO Collaboratori Sig. Ettore BERETTA (ricerca dati storici) Sig. Piergiuseppe TREBO’ (raccolta ed elaborazione immagini) Regione Lombardia – Direzione Generale Territorio e Urbanistica Responsabili della ricerca Arch. Antonella BELLONI Dr. Nadia PADOVAN Collaboratori Sig. Filippo NOVELLO (raccolta cartografia urbanistica) 4 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Durante la ricerca gli autori si sono avvalsi dell'aiuto di numerose persone. Si ringraziano pertanto: Dr. Aldo Pirola (direttore) e Maddalena Piotti della Biblioteca Queriniana di Brescia; Giuseppe Moretti ed Enzo Grigolato dell'Emeroteca della Biblioteca Queriniana di Brescia; Carlo Prandolini, Teresa Rossini e Sergio Baraggi della Biblioteca del Museo Scienze Naturali di Brescia; Dr. Ugo Spini (direttore), Biblioteca del Museo d’Arte e Storia di Brescia; Dott.ssa Luisa Bezzi (direttrice) e Bruno Trabucco dell’Archivio di Stato e Archivio Storico Civico di Brescia; Ing. Carlo Giacomelli, STAP di Brescia, Ing. Massimo Buizza, Consorzio dell'Oglio; Fondazione Negri, Brescia; Avv. Giuseppe Berruti, Brescia; Dr. Gianbattista Sangalli e Dr. Giampaolo Fagioli, Comunità Montana Valle Camonica; Federico Caminada e Giovanna Marzolini, Comune di Darfo Boario Terme; Giusy Ligrenzi, Teleboario, Darfo Boario Terme, Adelio Cominoli, storico di Ponte di Legno; Giulia Comensoli, Edolo; Dr. Fabio Alberti e Dr. Gilberto Zaina, Studio Geotec, Darfo Boario Terme; Dr. Giacomo Sebastiano Pedersoli, storico della Valle Camonica; Elisabetta Tedeschi e Giorgio Cotti Cometti, “Contrada del Cardo”, Darfo Boario Terme; Dr. Adriano Sigala, storico della Valle Camonica; Ufficio Idrografico e Mareografico di Milano; Dr. Franco Milani (Regione Lombardia, Risorse Idriche e Servizi di pubblica utilità), Geom. Romeo Costantini, STAP Comune di Lodi; Geom. Nicola La Rovere, Arpa Regione Lombardia; Dott.ssa Paola Delotto, Enel Hydro di Seriate; Dr. Gianni Mortara e Dott.ssa Ornella Turitto (CNR-IRPI Torino). Si esprime altresì riconoscenza a tutti i Sigg. Sindaci, ai loro collaboratori e al personale degli Uffici Tecnici dei comuni indagati per la disponibilità e l’aiuto forniti nell’ambito della ricerca. 5 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica ISTITUTO DI RICERCA PER LA PROTEZIONE IDROGEOLOGICA NEL BACINO PADANO (IRPI Torino) L'Istituto è un Organo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, istituito con decreto del Presidente del CNR n° 2409 del 3 aprile 1970. L'IRPI di Torino è uno dei quattro Istituti di Ricerca per la Protezione Idrogeologica presenti in Italia. Ha compiti di ricerca nelle regioni afferenti al Bacino Padano; gli altri tre Organi di ricerca sono costituiti a Padova, Perugia e Cosenza ed hanno compiti simili di ricerca, rispettivamente nell'Italia nord-orientale, centrale e meridionale. L'IRPI ha lo scopo di svolgere attività di ricerca, in tutti gli aspetti che siano preminentemente geologici, con particolare riferimento all'elaborazione di nuove metodologie nel settore della difesa dalle frane e dalle inondazioni, nei seguenti campi: - condizioni geologiche, idrologiche ed evoluzione morfologica dei bacini imbriferi; - fenomeni di erosione, trasporto e deposito, in relazione soprattutto a particolari eventi idrologici; - previsione e prevenzione dei fenomeni d'instabilità; - franosità dei versanti; - sistemazione dei bacini idrografici e dei corsi d'acqua; - studio delle metodologie relative alla raccolta, archiviazione ed elaborazione dei dati idrogeologici; - ricerche di fotointerpretazione applicata a problemi specifici d'instabilità dei versanti e dei corsi d'acqua. L'IRPI svolge, inoltre, interventi di studio in località colpite o minacciate da piene e frane, anche in seguito di specifiche richieste da parte di Enti pubblici. Partecipa a gruppi di studio, Commissioni, attività di consulenza e di informazione rivolta all'esterno nei campi di specifico interesse d'Istituto. Collabora inoltre con numerosi Enti Pubblici ed Istituzionali di ricerca. L'organico dell'Istituto è attualmente costituito da 17 persone (sette ricercatori, sette assistenti tecnico-professionali e tre amministrativi). La sede dell'Istituto è a Torino, in Strada delle Cacce 73, tel. 011/3977257343428, fax 011/343574, e-mail segreteria: [email protected] 6 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica "Le due case danneggiate durante l'evento dell'agosto 1940 erano state costruite proprio sulla sponda, anzi con fondamenta d'acqua, che ad ogni più piccolo aumento di portata sono investite per urto e per allagamento. Detti privati che scientemente han male costruito non possono che imputare a sé stessi la condizione in cui vengono a trovarsi ad ogni piena e quindi devono essi provvedere a difendersi dal pericolo in cui si sono messi..”. Il Prefetto di Brescia, 6/9/1940 7 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica INDICE 1. Premessa 2. La Val Camonica 2.1. Inquadramento geografico e geomorfologico 2.2. Idrografia 3. Ricerca storica 3.1. Sedi dell'indagine 3.2. Cartografia reperita 3.3. Interpretazione della notizia 3.4. Relazione e scheda storica del territorio comunale 3.5. Carta dei danni pregressi 4. Analisi geomorfologica. Carta delle aree potenzialmente inondabili 5. Analisi urbanistica. Carta dell’accorpamento degli strumenti urbanistici vigenti 6. Livelli di criticità. Carta di sintesi delle aree a differente criticità 7. Eventi di piena e considerazioni statistiche 8. Conclusioni 9. Bibliografia 10. Relazioni e schede storiche dei 17 comuni Volume I Ponte di Legno Temù Vione Vezza d'Oglio Incudine Edolo Volume II Sonico Malonno Berzo-Demo Cedegolo Capo di Ponte Ceto Braone Breno Volume III Cividate Camuno Esine Darfo-Boario Terme p. 9 p. 10 p. 13 p. p. p. p. p. 14 25 27 28 31 p. 33 p. p. p. p. p. 36 41 48 62 63 p. 76 p.135 p.160 p.194 p.226 p.243 p.268 p.292 p.317 p.335 p.353 p.384 p.403 p.422 p.460 p.499 p.526 ALLEGATI TECNICI CD Rom con relazione generale, relazioni e schede storiche dei singoli comuni, cartografie in Arcview 1. 2. 3. 4. Carta Carta Carta Carta dei danni pregressi (n. 7 tavole) delle aree potenzialmente inondabili da un punto di vista morfologico (n. 7 tavole) dell’accorpamento degli strumenti urbanistici vigenti (n. 7 tavole) di sintesi delle aree a differente criticità (n. 7 tavole) 8 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1. PREMESSA Nell’ambito del Piano delle Ricerche approvato dalla Giunta Regionale negli anni 1997-1999 sono stati condotti studi sui bacini idrografici dei Torrenti Staffora, Pioverna e del Fiume Serio, con l’obiettivo di definire una metodologia atta all’individuazione delle zone potenzialmente inondabili a fini urbanistici mediante ricerche storiche e analisi geomorfologiche. I tre bacini sono stati scelti sulla base delle differenti caratteristiche geografiche, morfologiche e territoriali. Il Piano delle Ricerche 2000-2001 ha approvato un analogo studio anche per il bacino idrografico del Fiume Oglio prelacuale (Val Camonica). La ricerca ha analizzato 17 territori comunali e precisamente: Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d’Oglio, Incudine, Edolo, Sonico, Malonno, BerzoDemo, Cedegolo, Capo di Ponte, Ceto, Braone, Breno, Cividate Camuno, Esine, Darfo-Boario Terme. Il presente studio è stato affrontato in modo multidisciplinare al fine di ridurre i limiti insiti in ogni singolo approccio, sia esso storico, geomorfologico o idraulico. La ricerca si è quindi sviluppata seguendo il filone già utilizzato negli anni precedenti dall’IRPI con risultati soddisfacenti: ad una approfondita ricerca storica è seguita un’analisi morfologica e quindi uno studio urbanistico al fine d’individuare le zone di fondovalle maggiormente soggette al pericolo d’inondazione da parte del Fiume Oglio. La scelta di esaminare esclusivamente il corso d'acqua principale, non considerando il ruolo dei tributari, appare tuttavia una decisione riduttiva, che rende questo lavoro non esauriente ai fini di una reale valutazione degli scenari di rischio esistenti sul territorio in esame. In Val Camonica, infatti, sono presenti molti torrenti laterali che in passato sono stati sede di imponenti fenomeni di colata detritica torrentizia, che hanno provocato talora il seppellimento di piccole borgate e lo sbarramento temporaneo del corso del Fiume Oglio. L’indagine storica ha consentito la raccolta di numerose informazioni: queste potrebbero tuttavia essere ulteriormente incrementate. Il periodo previsto (11 mesi) è risultato decisamente insufficiente a fronte del numero molto elevato di archivi pubblici e privati presenti nel Bresciano. La presenza, ad esempio, di numerose Fondazioni religiose, di biblioteche civiche, ma anche di collezioni private, ha fatto sì che siano state raccolte notizie utili anche in sedi difficilmente prevedibili all’inizio dello studio: ciò ha portato all’acquisizione di rara documentazione. La cartografia è stata gestita con Arcview, il GIS attualmente più diffuso e affidabile. Utilizzando come base cartografica i raster della Regione Lombardia alla scala 1:10.000, sono state redatte quattro differenti carte tematiche: a) carta dei danni pregressi, b) carta delle aree potenzialmente inondabili da un punto di vista morfologico; c) carta dell’accorpamento degli strumenti urbanistici vigenti; d) carta di sintesi delle aree a differente criticità. 9 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 2. LA VALCAMONICA 2.1. Inquadramento geografico e geomorfologico La Val Camonica, la valle più estesa della provincia di Brescia, confina a W con la Val Seriana (BG), a NW con la Valtellina (SO), ad E con la Val di Sole e le Valli Giudicarie (TN) (Fig. 1). E’ compresa quasi totalmente nei Fogli N. 19 (Tirano), N. 20 (M. Adamello), N. 34 (Breno) e per una piccola area anche nei Fogli 8 (Bormio), 9 (M. Cevedale) e 35 (Riva) dell’IGM alla scala 1:100.000. Figura 1 -Inquadramento geografico della Val Camonica con ubicazione dei capoluoghi il cui territorio è stato oggetto d’indagine. Il bacino idrografico esaminato nel presente lavoro è delimitato inferiormente dalla linea tratteggiata. 10 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Il corso d’acqua che la drena assume il nome di Oglio s.s. a Ponte di Legno, alla confluenza fra l’Oglio Frigidolfo (Valle delle Messi) e l’Oglio Narcanello (Val Sozzine). Il Fiume Oglio è per lunghezza il quinto fiume d'Italia: dalle sorgenti alla confluenza in Po misura 280 km con un bacino idrografico di 6649 km². In particolare nel tratto prelacuale ha un bacino di circa 1500 km² e misura poco meno di 79 km dalla confluenza Narcanello-Frigidolfo in Ponte di Legno al Lago d'Iseo. La testata della Val Camonica ha un andamento NE-SW, parallelo alla Linea Insubrica: la cresta unisce le Alpi Orobiche a quelle Retiche. Le vette più elevate sono ubicate nella zona settentrionale: l'Adamello (3554 m), il M. Re di Castello (2891 m) ed il M. Colombine (2215 m) sulla catena orientale, il M. Telenek (2573 m), il M. Venerocolo (2589 m) ed il Pizzo della Presolana (2621 m), su quella occidentale. Da un punto di vista morfologico la Val Camonica presenta caratteristiche simili a quelli delle maggiori vallate alpine e prealpine. La presenza del grande ghiacciaio camuno nel periodo quaternario ha contribuito al modellamento della valle, lasciando evidenti segni del suo passaggio: il profilo ad U della sezione valliva, le rocce montonate, le pareti rocciose subverticali e la presenza di depositi glaciali nelle porzioni superiori dei solchi vallivi secondari, ne sono un tipico esempio. Alcune delle valli laterali, allo sbocco sul fondovalle principale, presentano un marcato gradino morfologico testimoniante l’altezza originaria di raccordo con il fondovalle (valli sospese)(Fig.2). Figura 2 – Valbione nel Comune di Ponte di Legno: un classico esempio di valle sospesa. Nella zona centrale la morfologia appare caratterizzata da numerosi costoni che si allungano quasi perpendicolarmente all’asse mediano della valle, 11 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica mentre alcune cime svettano isolate: fra queste la più appariscente è senza dubbio il massiccio dolomitico della Concarena (2549 m). Appare evidente la notevole energia del rilievo, caratterizzata da versanti con notevoli pendenze. Il risultato di questa articolata orografia è un complesso sistema di valli nelle quali scorrono importanti tributari che hanno generato sul fondovalle dell’Oglio imponenti apparati di conoide. Solamente il conoide fra Cerveno ed Ono S. Pietro pare essere il frutto anche di ripetuti franamenti delle sovrastanti pendici calcaree. Il fondovalle è caratterizzato da tratti ampi e pianeggianti: tra i più evidenti la “Prada di Malonno”, di origine lacustre, creatasi probabilmente in seguito allo sbarramento del fondovalle del Fiume Oglio da parte di una frana o di una grande colata detritica torrentizia in epoca postglaciale. A zone ampie si alternano strette rocciose come quelle di Cedegolo e di Cividate Camuno, forre createsi per sopravvenuti fenomeni di ringiovanimento postglaciale. Nel tratto terminale, a cominciare dalla Piana di Prada, nel comune di Cividate Camuno, sino al Lago d’Iseo, la valle appare ampia e piatta (Fig. 3). In essa spiccano i due promontori rocciosi del Castelletto e del Monticolo che dominano Darfo Boario Terme. Figura 3 – Veduta aerea dell'ampio fondovalle della Val Camonica nel tratto compreso fra Cividate e il Lago d’Iseo. 12 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 2.2. Idrografia Il Fiume Oglio prelacuale, come già accennato, misura poco meno di 79 km ed ha un bacino di circa 1500 km²: la quota minima di 185 m è ubicata allo sbocco nel lago d’Iseo. Il suo corso può suddividersi in due tratti. Il primo si estende dalla sorgente alla stretta di Cividate Camuno, per una lunghezza di circa 55 km, con pendenza media del 20-28%o e possiede un carattere decisamente torrentizio. Nel secondo, della lunghezza di circa 25 km, da Cividate C. al Lago d’Iseo, mostra le caratteristiche tipiche di un corso d'acqua di ampio fondovalle, con un alveo caratterizzato da più canali debolmente incisi (in un materasso alluvionale di ghiaie), che delimitano una fascia totalmente occupata dalle acque durante le piene. Da monte verso valle è alimentato dai seguenti affluenti (per quelli più estesi è indicata fra parentesi la superficie in km²): Tabella 1 - Tributari del Fiume Oglio prelacuale. Sinistra idrografica T. Coleasca o T. Avio (Val d'Avio) Rio della Valle di Vallaro T. Paghera (Val Paghera) Rio di Valle Moriana Rio di Valle Finale T. Rabbia (Val Rabbia) T. Remulo (Val Malga) T. Poia di Cedegolo (Val Saviore) (126 km²) T. Re (Valle del Re di Cimbergo) T. Palobbia (Val Paghera) T. Grigna (Valle della Grigna) (101 km²) T. Rovinazza di Darfo T. Re di Gianico T. Re d’Artogne Destra idrografica Fiumeclo (Val Canè) T. Val Grande di Vezza d’Oglio T. Ogliolo di Monno (Valle del Mortirolo) T. Ogliolo di Edolo (Val di Còrteno)(113 km²) T. Allione (Val Paisco) T. Clegna (Valle Clegna) T. Lanico (Val di Lozio) T. Trobiolo (Val Trobiolo di Borno) T. Dezzo (Val di Scalve)(181 km²) I tributari hanno origine in una fascia altimetrica compresa fra 1500–2800 m e confluiscono nell’Oglio a quote variabili fra 1200 e 200 m. Gli affluenti sono sovente sede di violente piene caratterizzate da ingente trasporto solido. Ne sono testimonianza gli imponenti conoidi alluvionali distribuiti lungo la valle e le numerose notizie storiche riferite a catastrofiche piene che, in alcuni casi, distrussero completamente piccoli centri abitati (es. Serio), sbarrando talora anche il corso dell'Oglio. 13 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 3. RICERCA STORICA La frequenza degli eventi alluvionali che continuano a colpire l'Italia settentrionale, conferma sempre più l'importanza della conoscenza di quanto è accaduto in passato al fine di prevedere gli scenari futuri. Le zone colpite risultano, infatti, più o meno le medesime nonostante abbiano subìto nel corso degli anni modificazioni di origine antropica (rettifiche, opere di difesa, ecc.). E’ perciò importante raccogliere il maggior numero di notizie pregresse per poter disporre di un quadro conoscitivo, il più omogeneo possibile, di analoghi fenomeni avvenuti nelle stesse aree. La metodologia d'indagine utilizzata si è sviluppata in particolare in sei fasi di ricerca: 1. Individuazione delle sedi ove possono essere custodite le notizie utili ai fini dello studio (archivi comunali, biblioteche, ecc.); 2. Ricerca delle fonti d'informazione (pubblicazioni, relazioni tecniche inedite, manoscritti, giornali, ecc); 3. Raccolta delle notizie e della documentazione cartografica; 4. Analisi, validazione e inserimento dei dati; 5. Sopralluoghi sul terreno; 6. Sintesi grafica. 3.1. Le sedi dell'indagine Come negli anni precedenti, lo studio storico è iniziato con la ricerca delle notizie utili conservate presso l’Archivio Storico del CNR-IRPI di Torino (Fig. 4). Tale collezione, iniziata nei primi anni ’70 del secolo appena trascorso, è il frutto di approfondite ricerche effettuate presso Enti pubblici operanti sul territorio (in particolare il Ministero dei Lavori Pubblici) e presso i principali archivi di stato: si tratta solitamente di documenti inediti, conservati in copia. E’ stata successivamente passata in rassegna anche la raccolta dei giornali a tiratura nazionale e locale, estraendo le notizie riguardanti le alluvioni avvenute in Val Camonica dal 1800 ai giorni nostri. Nella biblioteca dell’IRPI di Torino (circa 20.000 testi specifici) sono stati consultati testi di geomorfologia e idrologia, monografie sul bacino dell'Oglio, atti di convegni, lavori pubblicati dal Ministero dei Lavori Pubblici, ecc. (Fig. 5). 14 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Figura 4 - a) Particolare dell'archivio storico dell'IRPI di Torino; b) documento del Ministero dei LL.PP, inerente i lavori di riparazione e ripristino di opere lesionate dal T. Narcanello nel settembre 1940. Figura 5 – Interno della biblioteca dell'IRPI di Torino, la più ricca raccolta nazionale di testi specifici inerenti piene e frane del Nord Italia. Ultimata l'analisi storica all'interno dell'Istituto, è iniziata la ricerca delle sedi ove potevano essere reperite altre documentazioni utili ai fini della ricerca. Un quadro generale del Sistema bibliotecario urbano di Brescia (http://queriniana.comune.brescia.it) può essere così sintetizzato: Biblioteca Queriniana (Via Mazzini 1) Emeroteca e Basi dati (P.zza Martiri di Belfiore 6) BC1 - 1ª circoscrizione (Via Casazza 46) BC2 - 2ª circoscrizione (Vill. Prealpino, Via Col di Cadibona 5) BC3 - 3ª circoscrizione (Via G.B. da Fardengo 69) BC5 - 5ª circoscrizione (Vill. Sereno, Trav. XII 58/A) BC7 - 7ª circoscrizione (Via Tiziano 246) 15 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Biblioteca del Museo di Scienze Naturali (Via Ozanam 4) Biblioteca del Museo d’Arte e Storia (Via Musei 81) Biblioteca Ist. Agazzi (Via Ambaraga 93) Altre biblioteche speciali Archivio di Stato e Archivio Storico Civico (Via Galilei 44) Biblioteca Fondazione L. Micheletti (Via Cairoli 9) Biblioteca Fondazione Civiltà Bresciana (Vicolo S. Giuseppe 5) Biblioteca Fondazione Calzari Trebeschi (Via Crispi 2) Seminario Diocesano (Via Bollani 20) Ateneo di Scienze Lettere ed Arti (Via Tosio 12) Molto tempo è stato dedicato alla consultazione dei documenti conservati presso la Biblioteca Queriniana di Brescia (Fig. 6), sede di una vasta e preziosa documentazione. La biblioteca, fondata nel 1750, possiede circa 600.000 testi, 4000 manoscritti, centinaia di carte e mappe a partire sin dall'epoca medioevale. La consultazione è stata facilitata dalla completa informatizzazione del patrimonio presente e dalla professionalità del personale addetto. Figura 6 - Sale di consultazione della Biblioteca Queriniana di Brescia. La sezione staccata della Biblioteca Queriniana, contenente le testate giornalistiche a tiratura nazionale e locale costituisce l'Emeroteca (Fig. 7). Le pagine dei giornali sono microfilmate e coprono un lasso di tempo di oltre 160 anni. Sono stati passati in rassegna i seguenti periodici (fra parentesi gli anni di copertura): 16 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica BRESCIA OGGI BRESCIA REPUBBLICANA BRESCIAOGGI NUOVO GAZZETTA DI MILANO GAZZETTA DI MILANO GAZZETTA PRIVILEGIATA DI MILANO GAZZETTA UFFICIALE DI MILANO IL CITTADINO DI BRESCIA IL CITTADINO IL CORRIERE DELLA SERA IL GIORNALE DI BRESCIA IL POPOLO DI BRESCIA LA PROVINCIA DI BRESCIA LA SENTINELLA BRESCIANA LA SENTINELLA LA VOCE DEL POPOLO 1974-75 1943-45 1975-2000 1816-22; 1826-29 1848-1850; 1859-1868 1833-1847 1850-1859 1878-1926; 1947-1951 1945-47; 1951-74 1974-2000 1945-2000 1923-43 1870-1926; 1945-1948 1860-1921 1859-1860; 1921-25 1899-1989 Negli articoli sono state ritrovate interessantissime notizie, con informazioni puntuali, che sovente hanno consentito la validazione di dati fino ad allora incerti. A tal riguardo si riporta integralmente uno dei passi più significativi che permette di comprendere la precisione di una notizia: Giornale di Brescia, 18 settembre 1960 “La situazione a Edolo era inalterata alle ore 21. L'Oglio pur essendo lievemente diminuito come intensità di acque, manteneva la propria virulenza, investendo continuamente i fabbricati... Edolo però rimane completamente isolata per l'interruzione delle strade e delle linee telefoniche. Anche la linea ferroviaria Edolo-Brescia è interrotta in più punti nel tratto Darfo-Edolo. Edolo dall'altra notte, sta passando ore drammatiche. Gran parte della popolazione si era portata lungo l'argine del fiume per seguire gli eventi che si manifestavano piuttosto preoccupanti. ... Erano gli affluenti dell'Oglio che, dal versante della costa, gettavano melma e massi all'interno dei fabbricati siti di fronte alla distilleria Bettinelli. Intanto l'Oglio era arrivato al massimo della sua violenza ed al primo ponte stradale per Brescia, corroso dalle acque, intaccava le fondamenta delle case di Angelo Nana, Frizza e Gelmini. ... A valle della casa comunale si verificavano altri franamenti lungo tutto l'argine sinistro ed anche su quello destro mettendo in allarme tutte le famiglie. ... Nessuno ad Edolo si ricorda di avere assistito ad un simile spettacolo e la popolazione segue attonita la tragedia di cui Edolo si riteneva immune. ...Il tratto di strada che dalla piazza di Edolo congiunge la circonvallazione è già in gran parte asportato dalla violenza delle acque e con la strada sono sparite anche le piante che la costeggiavano. Anche nella zona dei fabbricati della via Gelpi, il terreno frana continuamente e paurose brecce si aprono nei muri degli edifici". Altre valide informazioni sulle piene del Fiume Oglio sono state rinvenute nella Biblioteca del Museo di Scienze Naturali di Brescia (Fig. 8), in particolare nella sezione di geologia-geomorfologia ed in quella universitaria con tesi inedite riguardanti il territorio bresciano. Altrettanto fruttuose sono state le ricerche nella collezione completa degli Annali dell'Ateneo di Brescia e in molti altri testi di idrologia, storia locale, nonché riviste ed Atti di Congressi. 17 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Figura 7 - a) Interno dell'Emeroteca della Biblioteca Queriniana di Brescia: attrezzature per la visione dei microfilms; b) articolo del Giornale di Brescia descrivente la situazione dell’Alta Val Camonica dopo la piena del settembre 1960. Figura 8 – A sinistra, interno della Biblioteca del Museo di Scienze Naturali di Brescia; a destra, frontespizio del libro di Giacomo Pedersoli sull’alluvione del settembre 1960 in Val Camonica. Sempre in Brescia è stata visionata la Biblioteca del Museo di Arte e Storia (Fig. 9), che contiene un ricco reparto di storia locale. Successivamente si è passato in rassegna il vasto Archivio di Stato e Archivio Storico Civico di Brescia (Fig. 9). La ricerca ha consentito di raccogliere interessante materiale documentaristico (ad esempio molte relazioni del XIX secolo) redatto in lingua italiana, nonostante la Val Camonica, in quel periodo, avesse subito differenti dominazioni straniere. E’ noto che questa valle partecipò alle vicende storiche che coinvolsero tutto il Nord Italia e in particolare la Lombardia: dalla lunga dominazione della Repubblica Veneta, finita nel 1797, alla dominazione francese durante la quale la valle venne a far parte della Repubblica Cisalpina (Fig. 10). Nel 1803 fu assegnata al Dipartimento del Serio (BG): alla caduta del Regno Napoleonico (1815) la Val Camonica entrò a far 18 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica parte del Regno Lombardo-Veneto (sotto la dominazione austriaca) e dal 1861 del Regno d’Italia. All'interno dell'Archivio di Stato sono state consultate diverse cartelle delle seguenti sezioni: - Imperial Regia Delegazione; - Cancelleria Prefettizia Inferiore; - Cancelleria Prefettizia Superiore; - Inventario delle stampe; - Registri elencanti le Mappe Napoleoniche, Austriache e del Regno d’Italia (Fig. 10). Figura 9 – A sinistra, una delle sale di lettura della Biblioteca del Museo di Arte e Storia di Brescia; a destra, la sala di consultazione dell’Archivio di Stato e Archivio Storico Civico di Brescia. Figura 10 – A sinistra, documento della Repubblica Cisalpina del 1803: sono descritti i danni avvenuti in seguito all'inondazione del Fiume Oglio nell'autunno 1801; in alto, Carta del Catasto Austriaco (1850 circa) di Darfo alla confluenza F. Oglio-T. Dezzo. 19 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Terminata la raccolta delle informazioni nelle sedi suddette è iniziata la ricerca presso gli archivi comunali (Fig. 11), che ha ulteriormente arricchito i dati già collezionati. La fruibilità degli archivi consultati è risultata maggiore rispetto a quella offerta da altri archivi esaminati in anni precedenti in altre vallate lombarde per lo svolgimento di indagini simili a quelle qui esposte. L’impressione è che l'archivio sia a tutt'oggi considerato dalla gran parte delle amministrazioni locali come un'entità ingombrante ed inutile. Ragion per cui, se si eccettuano pochi comuni, solitamente i faldoni sono accatastati o nelle soffitte o negli scantinati del municipio, in locali polverosi, umidi e privi di sufficiente aerazione. In tale contesto appare un'utopia l'informatizzazione dei dati presenti, che vista la mole e l’importanza storica dei documenti conservati, dovrebbe essere un obbligo da parte del comune. Questa schedatura, inoltre, permetterebbe una ricerca più rapida ed approfondita non solo per gli aspetti riguardanti il presente lavoro, ma anche studi di carattere economico, sociologico, legislativo e ovviamente sarebbe utilissima per questioni prettamente burocratiche della stessa amministrazione comunale. La situazione degli archivi esaminati è sintetizzata in Tabella 2. Giudizio globale Assistenza da parte di personale addetto Organizzazione (presenza di un indice e/o schedario, ecc.) Conservazione (scaffalature/armadi, locale areato/umido, ecc.) Patrimonio Capoluogo Tabella 2 - Situazione degli archivi comunali esaminati in Val Camonica. Ponte di Legno O -* Temù O O O + Vione O O O Vezza d'Oglio O O + Incudine Edolo O + + + Sonico O + + + Malonno -** + Berzo Demo Cedegolo Capo di Ponte O O + + Ceto + + + + + Braone O Breno O O + Cividate Camuno O O O Esine O + + + + Darfo Boario T. O + + + + (+ buono; O sufficiente; - insufficiente); * = incendiato durante la prima guerra mondiale; ** = incendiato negli anni '40 20 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica I documenti più antichi raccolti sono ovviamente manoscritti: si tratta solitamente di relazioni tecniche compilate da tecnici (agrimensori), che misuravano la superficie dei terreni alluvionati, quindi resi improduttivi, dando talvolta indicazioni anche sullo spessore del materiale depositato, sui cambiamenti dell'alveo, ecc. Figura 11- Particolare degli archivi comunali di Vezza d'Oglio (a), Darfo Boario (b) e Sonico (c), fra i più ricchi di documentazione storica riguardante piene dell'Oglio e dei tributari. Quello di Sonico è attrezzato con moderne scaffalature scorrenti su binario che consentono di aumentare lo spazio a disposizione. Sono reperibili anche i verbali della Giunta municipale e del Consiglio comunale con relative delibere, ma solamente a partire dal XIX secolo: sono manoscritti talora ricchi di informazioni sui danni subiti dal comune. I numerosi danni prodotti dalle piene del Fiume Oglio nel XIX e XX secolo hanno portato alla 21 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica redazione di relazioni sullo stato delle opere di attraversamento, delle strade e delle arginature, finalizzate alla loro ricostruzione (documentazione raccolta nelle cartelle denominate Acque e Strade, Pubblica sicurezza). L’archiviazione dei documenti nel XIX secolo avveniva mediante una suddivisione per materie che però non erano univocamente individuate. Verso la fine del secolo (1897), con una circolare del Ministero dell’Interno, si introdusse il “criterio legislativo” che uniformò la metodologia seguita per l’archiviazione. Essa prevedeva 15 categorie suddivise in classi definite per argomento. Dalla fine del XIX secolo si è concentrata la ricerca nelle due categorie X e XV, rispettivamente "Lavori Pubblici" e "Pubblica Sicurezza" (Fig. 12): La Categoria X prevede: Classe I: "Strade-Vie e Piazze-Giardini" Classe II: "Ponti e Fognature..." Classe IV: "Acquedotto-Acque e Fontane Pubbliche-Fiumi-Torrenti-Argini" Classe V: "Consorzi stradali stradali e idraulici-Bonifiche-Navigazione" Classe VIII: "Ferrovie..." La Categoria XV comprende, invece, tutti i possibili interventi in seguito a calamità naturali. In queste due categorie è quindi possibile ritrovare tutta la documentazione inerente gli eventi alluvionali, i relativi danni ed i successivi interventi sistematori. Talvolta sono stati ritrovati progetti per la realizzazione di arginature, ponti, rettificazioni d’alveo (cfr. scheda Darfo Boario Terme) sottoposti all’approvazione degli Organi governativi. Tali progetti possono fornire interessanti indicazioni sulle piene che hanno provocato danni. Figura 12– Documenti riguardanti la piena del settembre 1960: a sinistra, elenco della viabilità danneggiata nel Comune di Capo di Ponte; a destra, progetto per la ricostruzione delle opere danneggiate nel Comune di Sonico. 22 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica All'interno dell'edificio municipale, o poco lontano, è talvolta presente anche la biblioteca civica. Sono generalmente biblioteche non molto fornite (proporzionate alla importanza dell’abitato), che raccolgono per lo più libri di narrativa e per ragazzi, testi prettamente iconografici, guide turistiche della Val Camonica, ma possiedono sempre almeno uno scaffale di testi di storie locali (Fig. 13). Figura 13 - Biblioteca comunale di Darfo Boario. Questi testi descrivono il capoluogo e le frazioni dal punto di vista geografico e storico, talvolta anche dal punto di vista architettonico e/o urbanistico. Essi assumono grande importanza perché solitamente contengono almeno un paragrafo inerente le calamità accadute nel territorio comunale (piene, frane, terremoti, incendi, carestie, peste, ecc.). Sono state visionate le biblioteche civiche di Ponte di Legno, Vione, Edolo, Malonno, Capo di Ponte, Ceto, Breno, Cividate Camuno, e Darfo Boario, nonché le biblioteche del Parco dell’Adamello e della Comunità Montana Val Camonica, situate in Breno. Sono stati anche interpellati i fotografi di ogni centro abitato della valle al fine di recuperare qualche preziosa immagine di alluvioni pregresse o vecchie panoramiche utili per un confronto sulle variazioni intervenute successivamente nel contesto morfotopografico. Di particolare interesse sono le fotografie reperite presso alcuni fotografi professionisti di Ponte di Legno, Edolo, Capo di Ponte e Malegno, presso collezioni private e cartolibrerie di diversi centri abitati. Presso Teleboario è stato inoltre ritrovato l'unico filmato RAI girato nei giorni successivi la catastrofica inondazione del settembre 1960, ricco di spezzoni molto significativi (Fig. 14). 23 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Figura 14 - Esempi di documentazione fotografica reperita presso collezioni pubbliche e private inerente la catastrofica piena del 16-17 settembre 1960: a) Corso Italia a Boario; b) Ponte di Montecchio a Darfo; c) tratto della piana di Malonno sconvolto dal passaggio della piena; d) ponte di Cividate Camuno, asportato dalla furia delle acque nella notte fra il 16 e il 17 settembre (da filmato RAI). 24 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 3.2. La cartografia reperita Durante la ricerca storica sono state raccolte e schedate tutte le cartografie riferite ai territori comunali indagati. Per il periodo compreso fra il XVI e il XVIII secolo si tratta per lo più di cartografie a piccola scala, poco significative per il presente studio. Sono solitamente carte a colori riproducenti la Lombardia, il territorio bresciano e talvolta più in particolare la Val Camonica (Fig. 15). Figura 15 - a) Carta topografica di Bressan del 1701, raffigurante la Val Camonica a valle di Edolo; b) Carta del Tirolo e della Lombardia di Anich (1774), nel tratto fra Sonico e Ponte di Legno. A partire dal 1800 vennero redatte carte di maggior dettaglio. Quelle utilizzate nel corso della ricerca sono state: 1) Carte del Catasto Napoleonico (Fig. 16a-b), carte acquarellate, telate a due diverse scale (da 1:2.000 a 1.10.000), conservate presso l’Archivio di Stato e Archivio Storico Civico di Brescia. Il Catasto Napoleonico è sicuramente, al di là della sua originaria finalità censuaria, la prima rappresentazione geometricamente precisa e attendibile della vallata qual'era agli inizi del 1800, merito delle squadre di topografi che accompagnavano le truppe francesi. Insieme alle altre cartografie storiche, ma con maggior precisione, il Catasto Napoleonico documenta la forma e la scansione dei lotti, i limiti e la localizzazione degli edifici, le destinazioni d’uso dei terreni e quelle che oggi chiameremmo infrastrutture. Con l'impianto del catasto generale del Regno 25 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica (Decreto di Napoleone 12 gennaio 1807 n. 16, Titolo VII) vennero redatte per la prima volta mappe catastali, geometriche e parcellari, dei Comuni Censuari nei quali era stato diviso il territorio. Nella ricerca storica e nella redazione della carta degli eventi alluvionali pregressi, disporre di carte di grande dettaglio appare di determinante importanza. Al tempo stesso il lasso di tempo di quasi due secoli intercorso fra la redazione delle carte del catasto napoleonico e le più recenti carte regionali, permette anche un confronto interessante della trasformazioni idrografiche subite dall'alveo del Fiume Oglio. Sono stati selezionati e riprodotti fotograficamente i seguenti mappali: Comune Berzo Inf. Berzo-Demo Braone Breno Capo di Ponte Cedegolo Ceto Cividate Camuno Darfo Boario N. mappali 36 37-38 63-64 65-66 96-97 mancante 131 152 186 Comune Edolo Esine Incudine Malonno Ponte di Legno Sonico Temù Vezza d’Oglio Vione N. mappali 192-193-194 198 237 279-280-281 374-375-376 468-469 483-484 499-500 502-503 2) Carte del Catasto Austriaco (1840-1850 circa) raccolte anch'esse presso l’Archivio di Stato e Archivio Storico Civico di Brescia. Sono mappe di buona precisione, a grande scala (Fig. 16 c-d), sulle quali verranno poi costruite le prime carte IGM negli ultimi decenni del XIX secolo. 3) Mappe catastali comunali, alla scala 1:2.000: le più antiche reperite negli archivi comunali e le più recenti negli uffici tecnici dei comuni. 4) Carta topografica della Lombardia, del Veneto e dell'Italia centrale del 1878, alla scala 1:75.000, una carta frutto dell'ingrandimento meccanico della carta alla scala 1:86.400, pubblicata mediante incisione dall'I.R. Istituto Geografico di Vienna. Essa venne riconosciuta sul terreno ed aggiornata per i corsi d'acqua importanti e per le strade carrozzabili e riprodotta in fotolitografia dall'Istituto Topografico Militare Italiano; 5) Carta topografica IGM alla scala 1:25.000. Rilievi originari al 50.000 del 1885, successivamente aggiornati alla scala 1:25.000 nel 1908; primi aggiornamenti nel periodo 1925-1936 (a seconda delle tavolette), successivi aggiornamenti del 1931-1962 e del 1970-73; 6) Carta Tecnica Regionale (CTR), alla scala 1:10.000 (fotorestituita da ripresa aerea del 1981-1983 aggiornamento al 1984-94); 7) Carte aerofotogrammetriche comunali, alla scala 1:2.000. 26 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Figura 16 - Carta del Catasto Napoleonico (1810 circa) raffigurante il centro abitato di Ponte di Legno (a) e il capoluogo di Edolo (b); carta del Catasto Austriaco (1850 circa) dell'abitato di Cividate Camuno (c) e del capoluogo di Cedegolo (d). 3.3. Interpretazione della notizia La ricerca storica ha consentito la raccolta di numerosissimi dati, i quali hanno dovuto essere validati, prima dell’inserimento in un’apposita scheda. E’ scontato che, se il documento contiene informazioni precise al riguardo della località colpita, l’ubicazione del dato d’interesse sulla carta topografica risulta abbastanza semplice. Se invece nel documento sono presenti dati geografici e/o temporali e/o d’identificazione tipologica del fenomeno non ben precisati, la verifica ha richiesto di un’analisi più approfondita e talvolta difficoltosa. L’utilizzo della Carta Tecnica Regionale, alla scala 1:10.000, alle volte non è stato sufficiente per risolvere il problema, così, spesso, si sono consultate le carte catastali e l’aerofotogrammetrico, alla scala 1:2.000, utilizzando anche le carte del Catasto napoleonico e austriaco, nel caso di documenti del secolo XIX. Nella maggior parte dei casi le cartografie consultate hanno permesso di risalire alla precisa ubicazione dei luoghi citati nei documenti. In alcuni casi, per 27 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica l’impossibilità di risalire a toponimi non riportati sulle carte utilizzate, è stato contattato l’Ufficio Tecnico del comune. Per ciò che concerne l’esattezza dei toponimi ci si è avvalsi delle carte topografiche dell’Istituto Geografico Militare (IGM), storicamente un documento di grande affidabilità, e della CTR, alla scala 1:10.000, anche se quest’ultima riporta talvolta errori di toponimi e di quote (in discrepanza con i valori presenti negli aerofotogrammetrici): è il caso della località di S. Ampollonia (invece di S. Apollonia, in Valle delle Messi), di Cima Monticello (invece di Cima Monticelli, sempre nella medesima vallata), della quota di 1119,7 m nel centro della frazione Pontagna, con un errore di almeno 30 m. In alcuni casi, sulla base di quanto riportato dai documenti, è risultato talora difficile localizzare con precisione il luogo nel quale si è verificato il processo che ha causato il danno. Ad esempio, la grande inondazione del settembre 1960: lunghi tratti della S.S. 42 furono totalmente asportati e le notizie non citano con precisione tali settori, ma solamente le interruzioni generali. Un secondo problema è sorto in merito alla precisa datazione di alcuni eventi alluvionali. Non sempre, infatti, nei documenti essa è riportata in modo esatto o completo: in particolare per documenti più antichi, la notizia sovente accenna soltanto al mese, talora alla stagione e in alcuni casi solamente all’anno. Una ricerca “incrociata”, mediante il confronto di notizie relative a comuni o bacini limitrofi, ha sovente consentito di datare con maggior precisione l’evento. Nei casi in cui vi era un riferimento solo al mese di accadimento, si sono rivelati di grande ausilio, ma solamente a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, gli Annali dell’Ufficio Idrografico; individuando i giorni in cui erano state registrate le maggiori precipitazioni si è risaliti ai giorni dell’evento di piena, tenendo conto un certo “tempo di risposta” fra l’afflusso e il deflusso. E' importante sottolineare che, in mancanza di dati strumentali, il termine piena è stato sempre riferito ad un evento idrologico caratterizzato da portate in alveo superiori a quelle ordinarie: è quindi da considerarsi come un valore qualitativo e non quantitativo. Poiché le indicazioni presenti nelle relazioni tecniche del comune, talora, non sono proporzionate all’entità del fenomeno, necessitano di una filtratura. 3.4. Relazione e scheda storica del territorio comunale Per ogni comune esaminato è stata redatta una relazione tecnica. Dopo un breve inquadramento generale con indicazioni di carattere geografico, morfologico e amministrativo, è stata analizzata l’idrografia, descrivendo il corso del Fiume Oglio nel tratto di attraversamento del territorio comunale. A tal riguardo sono state elencate e descritte tutte le opere di attraversamento presenti lungo il corso d’acqua, opere solitamente ubicate in corrispondenza degli abitati. Il quarto capitolo analizza lo sviluppo urbanistico: viene descritta l’espansione urbana nell’ultimo secolo, mediante l’aiuto di cartografie o di fotografie che permettono un confronto. E’ così possibile notare la crescente 28 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica urbanizzazione dei capoluoghi e/o delle frazioni, l’aumento delle infrastrutture e le modificazioni del corso d’acqua dovute ad eventi alluvionali o a rettificazioni dell’alveo. L’affiancare la cartografia dell’epoca all’evento alluvionale pregresso permette di ricondurre l’inondazione nel contesto storico-urbanistico dell’epoca, mettendo in evidenza, al tempo stesso, le zone che in passato non erano state urbanizzate e che oggi, nella maggior parte dei casi, risultano essere oggetto di nuove ampie espansioni. Per un quadro più recente si è utilizzata la Carta Tecnica Regionale basata sul voli del 1981-83. Lungo il fondovalle, nel tratto da Ponte di Legno a Breno, al fine di avere un quadro realmente aggiornato, sono state riportate le più recenti strutture ed infrastrutture, sulla base alle immagini aeree dell’agosto 2000 (volo Rossi, Brescia). Nell’ultimo paragrafo della relazione tecnica vengono esaminati i punti critici del territorio comunale, quelli cioè ritenuti particolarmente pericolosi da un punto di vista idraulico: sono analizzati i ponti, le strettoie dell’alveo, tutte le diminuzioni delle sezioni di deflusso naturali e/o antropiche che potrebbero avere un ruolo importante in una possibile futura dinamica di esondazione (cfr. tavole “Carta delle aree potenzialmente inondabili”). Al termine della cartella di ogni singolo territorio comunale sono allegate le schede storiche in formato EXCEL. E’ stato catalogato ogni documento contenente un riferimento a danni per piena. Sono quindi state eliminate tutte le notizie che non riportavano la datazione e che non specificavano la tipologia del fenomeno. Non sono state prese in considerazione le segnalazioni che facevano riferimento solamente a "minacce" o "possibili coinvolgimenti". La scheda storica (Tab. 3) è composta da 19 voci. La prima (codice evento) è composta da un numero e da una o due lettere: il numero indica un preciso evento alluvionale (ad es. il codice 10 corrisponde all’inondazione del settembre 1960), le lettere le notizie relative a tale evento. Seguono poi gli estremi del documento (Enti produttori, estremi cronologici, oggetto fascicolo/sottofascicolo), la segnalazione di eventuali allegati (carte, fotografie, sezioni, ecc.) e la fonte (provenienza originali), dove cioè il documento è stato reperito. La scheda fornisce quindi informazioni sull’ubicazione del fenomeno descritto (bacino idrografico, comune, codice ISTAT, località) e la localizzazione topografica sulla carta C.T.R. scala 1:10.000 della Regione Lombardia. Successivamente è riportata la notizia (descrizione fenomeno), a volte sintetizzata, evidenziando le informazioni più importanti, spesso trascritte integralmente fra virgolette. 29 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Tabella 3 - Esempio di scheda storica per la catalogazione dei danni avvenuti durante le piene del Fiume Oglio. CODICE EVENTO 10bg a) Ministero LL.PP. - Ufficio Genio Civile di Brescia b) Sac. Ilario Vivenzi ENTI PRODUTTORI c) G.S. Pedersoli d) Giornale di Brescia a) 9 settembre 1964 b) 1971 ESTREMI CRONOLOGICI c) Febbraio 1992 d) 20 settembre 1960 a) Danni alluvionali - Progetto per la ricostruzione del ponte sul F. Oglio in Cividate Camuno, distrutto dall'alluvione del settembre 1960. OGGETTO FASC./SOTTOFASC. b) "Montecchio di Darfo Boario Terme nella storia camuna". c) "La lunga alluvione. Cronaca e storia dopo trent'anni." d) Articolo di giornale. ALLEGATI PROVENIENZA ORIGINALE BACINO IDROGRAFICO COMUNE CODICE ISTAT LOCALITA' C.T.R. (1:10.000) DESCRIZIONE FENOMENO DATA FENOMENO a) Insieme prospettico, planimetrie in scala 1:500 e 1:2000 e rilievo delle sezioni in scala 1:200. a) Archivio comunale di Cividate Camuno F. Oglio Cividate Camuno 17055 Ponte sul F. Oglio D4c2 Piena eccezionale del F. Oglio 16-17 settembre 1960. DIMENSIONI CAUSE DANNI TIPO DI INTERVENTI E COSTI NOTE LOCALIZZAZIONE IN CARTA "Spaventoso nubifragio scatenatosi dopo alcuni giorni di pioggia". A causa del cedimento e spostamento della pila sinistra che si trovava ubicata nella zona di deflusso della corrente, venne completamente distrutto il ponte sul F. Oglio. Il crollo del ponte avvenne verso le 1:30 della notte fra il 16 ed il 17. Il nuovo ponte fu progettato in cemento armato, a due luci non simmetriche, in modo da ubicare l'unica pila in zona di deposito in corrispondenza della parte destra della sezione fluviale. La lunghezza risultò di 43,5 metri, la larghezza di 10 metri e la sezione liquida disponibile pari a circa 120 mq. La spesa complessiva per il nuovo ponte fu di £ 68.800.000. Il vecchio ponte era a tre campate uguali. Precisa sul sito colpito (cerchio) 30 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Le voci successive si riferiscono alla data di accadimento dell’evento (data fenomeno), quantificandone, ove possibile, l’area colpita e le cause innescanti (dimensioni e cause). In seguito vengono riportati i danni provocati dall’evento alluvionale e gli interventi previsti e/o realizzati con i relativi costi (tipo di intervento e costi). Nelle note sono state segnalati eventuali particolari interessanti che non rientrano in nessuna delle precedenti voci. Infine, nell’ultima riga, contiene indicazioni sulla precisa o generica ubicazione dell’elemento danneggiato (localizzazione in carta). 3.5. Carta dei danni pregressi I settori di fondovalle dei territori comunali studiati sono rappresentati in 20 carte della CTR alla scala 1:10.000. Le informazioni riportate nelle schede storiche di ogni territorio comunale, sono state cartografate per mezzo di simboli con forma e colore differente, in funzione della precisa o generica ubicazione dell’elemento danneggiato (strutture, infrastrutture, territorio, ecc.)(Fig. 17). In particolare: - Ubicazione di un elemento puntuale colpito; è la più precisa in quanto si riferisce ad una struttura ben identificata (edificio, ponte, piazza, ecc.). Es.: 21-22 agosto 1911, Comune di Vione: "L'Oglio, straordinariamente gonfio, ruppe il ponte della Fucina che lo attraversa..". Ubicazione di un elemento lineare colpito; è meno precisa della precedente in quanto riferita ad un tratto stradale o fluviale (in tal caso il simbolo è stato convenzionalmente posizionato nel punto mediano). 16-17 settembre 1960, Comune di Capo di Ponte: "Vennero danneggiati considerevolmente gli argini esistenti in località Campivo a difesa dell’Oglio”. Ubicazione di un elemento areale colpito; è il tipo di inondazione più generica (in tal caso il simbolo è stato convenzionalmente posizionato a fianco del nome del capoluogo), poiché i documenti reperiti riportano in questo caso frasi del tipo: "Inondazione con grandissima invasione dell’Oglio et altre acque”, Comune di Sonico, 25 ottobre 1614. Ogni simbolo è accompagnato da un'etichetta nella quale sono riportati codici alfanumerici che rimandano alle schede storiche del comune di riferimento 31 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica (es. 56h): il numero indica un preciso evento alluvionale (cfr. Tab. 4), mentre la lettera/e indica l’informazione/i schedata in riferimento a tale evento. Figura 17 - Particolare della carta dei danni pregressi nella zona di Darfo Boario Terme. I codici alfanumerici rimandano alle schede storiche. 32 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 4. ANALISI GEOMORFOLOGICA. CARTA DELLE AREE POTENZIALMENTE INONDABILI Lo studio geomorfologico si è sviluppato in due fasi, fra loro strettamente legate. La prima ha riguardato un'approfondita analisi fotointerpretativa su differenti immagini aeree multitemporali: - IGM - Foglio 19 Tirano: anni 1954, 1961, 1991; - IGM – Foglio 34 Breno: anni 1954, 1959, 1986; - Comune di Ponte di Legno del 1961 - Asta fluviale Oglio anni 1962, 1964, 1971, 1982, 2000 - Regione Lombardia del 1981-83, 2000 Lo studio fotointerpretativo ha permesso di ricostruire le tendenze evolutive dell’alveo dell’Oglio nell’arco degli ultimi cinquant’anni: come la maggior parte dei corsi d’acqua dell’Italia settentrionale ha subito notevoli modificazioni negli ultimi decenni. Nel tronco medio-basso sono state individuate forme attive e relitte, che sovente subiscono una riattivazione durante le piene straordinarie. In particolare è stato evidenziata una “semplificazione” dell’alveo, un tempo caratterizzato dalla presenza di più canali di deflusso separati da isole ampie e vegetate, ora limitato invece da un unico e ristretto canale di deflusso con difese spondali che si sviluppano quasi senza soluzione di continuità. Tali interventi sistematori si sono accresciuti nel tempo con lo scopo di conquistare nuove aree produttive e, soprattutto dal 1960-70 ad oggi, per ricavare aree edificabili, a scapito delle zone di pertinenza fluviale. Di fondamentale importanza si sono rivelate due riprese aerofotografiche eseguite nel 1961 (zona Ponte di Legno-Temù) e nell'agosto 1962 (tratto Capo di Ponte-Darfo B.). In queste immagini sono ancora ben riconoscibili le aree alluvionate (Fig. 18), le erosioni spondali, talora ancora i ponti distrutti e le interruzioni stradali conseguenti alla catastrofica alluvione del settembre 1960 che colpì l'intera Val Camonica. Di grande utilità si sono rivelate anche le specifiche ricognizioni con elicottero (ottobre 2000 e giugno 2001) che hanno permesso l’acquisizione di immagini prospettiche a bassa quota lungo tutta l’asta fluviale, immagini che hanno consentito di rilevare in maniera più dettagliata le situazioni idrauliche critiche, soprattutto negli attraversamenti dei centri abitati. A questo tipo d’indagine sono stati affiancati numerosi e approfonditi sopralluoghi lungo l'asta dell'Oglio per verificare da una parte l’attendibilità delle notizie storiche, dall’altra le interpretazioni dedotte dalle fotografie aeree. E’ stata analizzata anche la configurazione morfologica del fondovalle alla luce delle nuove strutture e infrastrutture presenti (edifici, rilevati stradali, ponti, opere di difesa spondale, ecc.), che, in alcuni tratti, hanno assai mutato le condizioni “al contorno” esistenti al momento dell’accadimento dell’evento alluvionale. Sono state altresì censite e fotografate le opere esistenti (ponti, passerelle, briglie, soglie, muri d’argine, ecc), annotando il loro stato di conservazione e di funzionalità. 33 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Figura 18 – In alto, fotogramma del 1961 della zona di Ponte di Legno: l’alluvionamento del T. Narcanello è chiaramente ancora visibile; b) in basso immagine eseguita nell'agosto 1962 del tratto fra Cividate Camuno e Cogno. Il rilevamento morfologico lungo l’asta fluviale ha permesso di definire i limiti delle zone potenzialmente inondabili esterne all’alveo, confrontandole sovente con le aree alluvionate in occasione della piena del settembre 1960. In riferimento a quest’ultima, ancora viva nel ricordo degli abitanti, si sono raccolte informazioni non emerse dalle fonti documentali esaminate. Ad esempio, il sormonto di una lama d’acqua dell’altezza di 30-40 cm del ponte in ferro di Capo di Ponte o di quello di Incudine, oppure il franamento di un bunker della seconda guerra mondiale e la conseguente ostruzione dell’alveo dell’Oglio, fatto che provocò il disalveamento del Fiume, a valle di Vezza d’Oglio. Ovviamente l’identificazione delle aree potenzialmente inondabili (a diverso grado di criticità) e dei loro limiti esterni all’alveo di piena, si è basata sui numerosi dati raccolti durante la ricerca storica, anche se le condizioni “al contorno” risultato assai modificate rispetto all’epoca di accadimento delle alluvioni più rilevanti (1882, 1888, 1906, 1952, 1960). Le cartografie e le considerazioni morfologico-idrauliche presenti nelle relazioni dell’ISMES (1989), della Regione Lombardia (BURL n. 76, 1992) e 34 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica dello studio GEOTEC (2001) sono state tenute in considerazione nella fase d’identificazione delle aree potenzialmente inondabili. Il Fiume Oglio in diversi tratti funge da confine fra territori comunali su sponde opposte. Per questa ragione, al fine di avere un quadro più omogeneo della situazione morfologica del fondovalle, i sopralluoghi sono stati effettuati anche in comuni non previsti nel presente studio, quali Cerveno, Losine, Malegno, Monno, Niardo e Ono S. Pietro. Le zone potenzialmente inondabili lungo l’asta del Fiume Oglio prelacuale sono state rappresentate su 7 tavole sulla base della CTR. Con il tratteggio azzurro verticale è stata delimitata la zona 1, cioè la porzione d’alveo che consente il deflusso delle acque durante gli eventi di piena ordinaria. I limiti di tale zona sono assunti in corrispondenza alle opere di difesa spondale, quando presenti, oppure in corrispondenza di limiti morfologici. La zona 2, esterna all’alveo di piena ordinaria, è definita con un tratteggio verde orizzontale e comprende l’insieme delle forme fluviali riattivabili (antichi canali di deflusso). I limiti di tale zona corrispondono a dislivelli morfologici esterni all’alveo o ad opere idrauliche realizzate per il controllo delle inondazioni. La zona 3, esterna alla precedente, definita con un tratteggio obliquo rosso, comprende una porzione di territorio che potrebbe essere interessata da un’inondazione “catastrofica”. I limiti esterni sono definiti da elementi morfologici (Fig. 19). Figura 19 - Esempio di carta delle aree potenzialmente inondabili: zona di Forno Allione. 35 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 5. ANALISI URBANISTICA. CARTA STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI DELL’ACCORPAMENTO DEGLI L’analisi urbanistica condotta ha evidenziato come il territorio compreso nel bacino idrografico del Fiume Oglio nell’Alta Val Camonica sia interessante e complesso al tempo stesso. Lo stato di fatto dell’edificato ha messo in luce le varie criticità tipiche di un’area in via di espansione che per contro presenta non pochi problemi legati ai rischi idrogeologici. L’obiettivo dell’analisi è quello di acquisire da una parte conoscenze utili sul patrimonio edilizio esistente e dall’altra di fornire indirizzi al fine di verificare la compatibilità delle future espansioni. Sono stati analizzati e successivamente accorpati gli strumenti urbanistici vigenti di 17 Comuni insistenti interamente o in parte sull’asta del Fiume Oglio, per il tratto compreso tra Ponte di Legno e Darfo-Boario Terme. Oltre i 17 Comuni, oggetto del presente studio, dal punto di vista urbanistico sono stati esaminati i territori comunali situati anche solo per una piccola porzione lungo il corso del Fiume e importanti al fine della definizione delle fasce potenzialmente inondabili. Nella prima fase di lavoro sono state raccolte le cartografie relative agli strumenti urbanistici vigenti con le relative Norme Tecniche di Attuazione oltre che le mappe catastali recenti e non e le aerofotogrammetrie in scala 1:2.000 e 1: 5.000. Le cartografie sono state necessarie per mappare in una carta di sintesi, corrispondente alla C.T.R. in scala 1:10.000 ingrandita alla scala 1:5.000, le destinazioni d’uso del suolo esistenti o previste. Per ogni territorio comunale è stata effettuata un’approfondita analisi al fine di realizzare l’accorpamento relativo all’utilizzo del suolo almeno per le aree limitrofe al Fiume Oglio e alla confluenza con i suoi tributari. Gli strumenti urbanistici considerati riguardano sia quelli attualmente vigenti sia quelli ancora in itinere. Il fondovalle del Fiume Oglio mostra una situazione urbanistica molto dinamica e in continua evoluzione: infatti, tra gli strumenti urbanistici esaminati, numerosi sono quelli che prevedono Varianti Generali o nuovi P.R.G. Il Comune di Vezza d’Oglio, ad esempio, ha adottato recentemente il nuovo P.R.G. ed è in fase di trasmissione agli Uffici regionali competenti per l’istruttoria di approvazione dello stesso. Un altro esempio è dato dallo strumento vigente del Comune di Ponte di Legno rappresentato dal vecchio P.R.G. approvato con delibera di Giunta Regionale n. 16.000 del 24/06/75: numerose varianti particolareggiate hanno modificato nel corso degli anni tale P.R.G.. Solo ora l’Ufficio Tecnico del Comune sta predisponendo una copia informatizzata, aggiornata allo stato di fatto, dello strumento urbanistico vigente al fine di permettere una lettura corretta del territorio. Va rilevato che nonostante questa semplificazione ci sono ancora problemi di definizione delle aree contrassegnate come U.P. (Uso Pubblico), che comprende due destinazioni d’uso differenti e precisamente i servizi pubblici e il verde attrezzato. Per il presente studio è invece necessario definire in modo 36 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica preciso le aree diversamente azzonate al fine di individuare la differente vulnerabilità e d’indirizzare le scelte pianificatorie. Poiché è risultato impossibile individuare le diverse zone, si è scelto di contrassegnare in colore verde chiaro tutta l’area azzonata come U.P., anche se occorrerà ricordare che all’interno della stessa saranno o sono già localizzati edifici pubblici quali scuole, caserme, uffici municipali e strutture sanitarie e polifunzionali. Altra anomalia rispetto a tutti gli strumenti urbanistici esaminati è stata riscontrata nella Variante Generale al P.R.G. del Comune di Piancogno approvato nel 1999. Nell’accorpamento effettuato si è scelto di contrassegnare con un apposito sovrasimbolo (“i” bianca cerchiata in nero) le aree azzonate come verde pubblico denominate Zone di rispetto dell’abitato. In queste aree pur essendo vietate le nuove edificazioni vengono permessi ampliamenti una tantum nella misura pari al 15% della Superficie lorda di Pavimentazione attuale, senza consentire cambi di destinazione d’uso se non a residenza ed esclusivamente per adeguamento igienico sanitario. Infine va segnalato che la mancanza di cartografie omogenee di riferimento aggiornate, anche in questo caso, ha creato non pochi problemi durante i sopralluoghi tecnici e nella stesura delle cartografie di sintesi. Per quel che riguarda l’Alta Valle Camonica, già studiata 5 anni fa in modo sperimentale, nel tratto Ponte di Legno-Edolo, è stato possibile fare un confronto tra le situazioni pregresse e quelle odierne. In tutto il territorio sopracitato si sono svolte considerevoli trasformazioni, in parte in attuazione di quanto previsto dagli strumenti urbanistici allora vigenti, in parte in base a successive nuove destinazioni d’uso. Sempre in riferimento all’Alta Valle va ricordato che le esigenze di nuove edificazioni sono dettate per lo più da richieste legate allo sviluppo turistico-alberghiero. La popolazione, infatti, aumenta notevolmente in alcuni periodi dell’anno, talvolta quadruplicandosi. Nel Comune di Ponte di Legno, ad esempio, sono state edificate a scopo residenziale-turistico nuove aree limitrofe al Fiume Oglio e al tributario Torrente Narcanello; anche nel Comune di Incudine si è registrata l’edificazione a scopo turistico di nuove residenze in località Solivo, a ridosso del Fiume Oglio. La Media e Bassa Valle Camonica sono caratterizzate invece da nuove edificazioni che interessano maggiormente il settore industriale, artigianale e commerciale pur mantenendo uno sviluppo, anche se minore, dal punto di vista turistico e residenziale. Nei Comuni di Vezza d’Oglio e Cividate Camuno, ad esempio, vasta aree sono state interessate da nuove espansioni a carattere artigianale, commerciale e talvolta industriale, invadendo per quei tratti parte della piana di fondovalle del Fiume Oglio. In alcuni comuni la crescita urbana, verificata con le foto aeree relative ad anni diversi, è risultata in espansione verso le aree adiacenti al corso d’acqua. Questo per quanto riguarda sia le aree produttive di nuovo impianto sia le aree residenziali. 37 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Molto interessante è stato inoltre rilevare l’importante ruolo che hanno assunto gli studi di fattibilità geologico-tecnica ai fini pianificatori, realizzati in ottemperanza prima della delibera di Giunta Regionale n. 637918 del 6 agosto 1998, recepita poi dalla successiva legge regionale n. 41/97 e dalle relative linee guida. Per alcune amministrazioni comunali gli studi geologici sopracitati hanno fornito utili indicazioni a supporto delle scelte edificatorie o hanno “congelato“, in altri casi, situazioni a rischio in attesa di studi più approfonditi, al fine di individuare le zone più sicure dove edificare o le zone da mettere in sicurezza mediante opere atte alla mitigazione del rischio. Purtroppo non tutti gli strumenti urbanistici sono dotati ancora di studi geologici adeguati; questo in considerazione della recente approvazione della Legge regionale. Solo tra qualche anno sarà possibile verificare l’efficacia e l’efficienza di tale legge in riferimento alla riduzione di esposizione dell’urbanizzato a situazioni di rischio idrogeologico. Nella carta mosaico dei P.R.G. e Varianti Generali sono state riportate le destinazioni d’uso del territorio in esame accorpate per funzioni principali in 8 categorie ben distinte e precisamente (Fig. 20): • Residenziale (contrassegnato in colore giallo) comprendente l’edificato esistente e quello previsto sia di completamento che di nuova espansione oltre che tutti nuclei storici indicati come zone A dagli strumenti urbanistici vigenti. • Zone di Servizio ad Uso Pubblico (contrassegnate in colore arancio) che comprendono le aree utilizzate per l’edificazione dei servizi ad uso pubblico, esistenti o previsti, quali le sedi municipali e le relative aree di servizio, tutti gli edifici strategici (caserme, strutture scolastiche e sanitarie, chiese, ecc.), le aree interessate dalla raccolta dei rifiuti o dalle piattaforme di stoccaggio dei materiali inerti e quelle utilizzate per l’insediamento di impianti di depurazione. • Zone Turistico-Alberghiere (contrassegnate in colore viola) comprendenti strutture ed edifici utilizzati stagionalmente a scopo turistico quali residence, alberghi, centri termali ed altro. • Zone Produttive (contrassegnate in colore rosso) che comprendono gli edifici esistenti o previsti a carattere industriale, artigianale e commerciale. • Zone a Verde Pubblico Attrezzato e Standard (contrassegnate in colore verde chiaro) dove sono state riportate le aree utilizzate ad uso pubblico per la ricreazione e lo sport quali campi da gioco, verde attrezzato, campi sportivi e zone adibite ad uso privato come i palazzetti per lo sport, strutture polisportive, pesca sportiva e campi da golf. Con lo stesso contrassegno sono state accorpate anche tutte le aree utilizzate a standard quali parcheggi, zone di rispetto dell’abitato, stradale, fluviale, ferroviario e cimiteriale. • Zone Agricole (contrassegnate in colore marrone chiaro) per cui, oltre alla destinazione ad attività agricole, si prevede la possibilità di edificazione limitatamente ad indici volumetrici bassi fissati dalla L.R. 93/80 38 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica relativamente alla residenza e alle strutture necessarie alla conduzione del fondo agricolo. • Zone Boschive (contrassegnate in colore verde scuro) comprendenti tutte le aree naturali e di pregio ambientale quali parchi sovracomunali (Parco del Barberino) o parchi naturali regionali (Parco dell’Adamello) e le aree con copertura boschiva e adibite a pascolo, per lo più situate in alta quota. • Zone di Rispetto Fluviale (contrassegnate in colore azzurro) che riportano le aree indicate negli strumenti urbanistici a salvaguardia del corso d’acqua. In queste zone non è consentito realizzare nuovi edifici; sull’edificato esistente è però possibile intervenire con opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamento igienico sanitario e recupero conservativo. Pur non essendo concesso un aumento volumetrico risulta significativo rilevare che qualsiasi struttura esistente, sia essa anche solo un rustico decadente, può essere recuperata come volumetria a fine edificatorio residenziale. Figura 20 - Esempio di analisi urbanistica dell'abitato di Capo di Ponte, con le differenti destinazioni d'uso del territorio. In seguito è stato attribuito un “valore di criticità“ alle 8 categorie funzionali ricadenti nelle zone potenzialmente inondabili per sovrapposizione; si è così 39 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica ottenuta una carta delle criticità semplificata da utilizzare ai fini pianificatori ad indirizzo per le scelte urbanistiche. Analizzando rapidamente i livelli di pianificazione vigenti sul territorio nazionale e quindi regionale è emerso che il ruolo principale decisionale di destinazione d’uso del territorio spetta ancora all’amministrazione comunale, nonostante in questi ultimi anni siano state approvate nuove norme in materia. Come già sopra riportato la l.r. 41/97 e le relative linee guida definite dalla direttiva della Giunta Regionale del 6 agosto 1998 obbligano i Comuni a dotarsi di uno studio geologico al fine di verificare la compatibilità fra le previsioni di Piano e le condizioni geologiche dei territori interessati. Le Amministrazioni Comunali hanno competenza, in quanto gestori e proprietari del patrimonio documentaristico e archivistico proprio, nell’individuazione delle serie storiche pertinenti le calamità naturali manifestatesi sul territorio comunale. Anche per tale motivo il presente studio e quelli precedenti sono entrati a far parte integrante delle direttive di cui sopra come metodologia ad indirizzo dei geologi professionisti incaricati dalle Pubbliche Amministrazioni al fine di realizzare indagini geologiche mirate a ridurre o a mitigare il rischio presente nelle aree potenzialmente inondabili. Va evidenziata la necessità di una collaborazione stretta tra Enti territorialmente competenti al fine di aggiornare periodicamente le banche dati e le relative cartografie integrando con dati recenti che permettano una corretta lettura della situazione territoriale in continua evoluzione. 40 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 6. LIVELLI DI CRITICITA’. CARTA DI SINTESI DELLE AREE A DIFFERENTE CRITICITÀ Sovrapponendo l’accorpamento degli strumenti urbanistici agli elementi di pericolosità idraulica sulla Carta Tecnica Regionale alla scala 1:10.000 vengono individuate le aree azzonate che assumono, in funzione di parametri quali, ad esempio, la densità abitativa e la presenza di infrastrutture ed edifici strategici e pubblici, significato di scenario di criticità, poiché ricadenti nelle fasce potenzialmente inondabili del Fiume Oglio. La carta delle aree a differente criticità che ne deriva è da considerarsi una carta di sintesi e quindi di fondamentale importanza per la definizione di indirizzi utili ad orientare le scelte pianificatorie e urbanistiche a scala locale, anche ai sensi di quanto disposto dalla L.R. n. 41/97 "Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti" e successive Direttive. La metodologia utilizzata nel presente studio consente, in modo semplificato, attraverso una classificazione del territorio, suddiviso in zone omogenee di urbanizzazione e di uso del suolo, di valutare il danno provocabile da un dato evento, con un approfondimento di tipo qualitativo. Infatti, per poter ottenere il livello di rischio a cui il territorio in esame è sottoposto, sarebbe necessario utilizzare una scala di maggior dettaglio e valutare il comportamento del singolo edificio, le sue caratteristiche costruttive e quindi la sua vulnerabilità, mediante un rilevamento strutturale. Per avere una corretta esposizione dell’ urbanizzato al rischio di inondazione, l’intero patrimonio edilizio interessato dovrebbe essere suddiviso successivamente in categorie con identico comportamento strutturale e valutato in termini di danno atteso, con i relativi costi attualizzati degli eventuali interventi di miglioria o ristrutturazione previsti per la mitigazione del danno stesso. L'accorpamento in categorie ha invece permesso di semplificare la vulnerabilità del costruito, evitando l'applicazione di schede strutturali per singolo edificio e struttura o per classi omogenee di edifici. La metodologia atta a definire le aree di criticità è stata applicata ai 17 Comuni appartenenti al bacino idrografico del Fiume Oglio, anche se sulla carta allegata sono riportati solo i risultati relativi degli abitati insistenti sull'asta principale del corso d’acqua in esame. Le 8 categorie funzionali derivanti dall’analisi urbanistica sono state ulteriormente accorpate in 4 classi a diverso livello di esposizione al pericolo di inondazione in funzione dei seguenti parametri: 41 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica • presenza o concentrazione di persone nelle 24 ore o in alcune ore particolari del giorno; • presenza di macchinari o beni che potrebbero subire un ingente danno economico; • presenza di strutture a carattere socio-ricreativo e/o mancato profitto per danni indotti alle zone agricole; • presenza di aree particolarmente pregiate dal punto di vista ambientale. Nei 4 livelli di esposizione dell’ urbanizzato ricadono: • nel livello ALTO gli accorpamenti delle zone residenziali e turistico/alberghiere (contrassegnate rispettivamente in colore giallo e viola); • nel livello MEDIO gli accorpamenti delle zone di servizio ad uso pubblico e le zone produttive (contrassegnate rispettivamente in colore arancione e rosso); • nel livello BASSO gli accorpamenti delle zone a verde pubblico attrezzato e standard e le zone agricole (contrassegnate rispettivamente in colore verde chiaro e marrone chiaro); • nel livello MOLTO BASSO gli accorpamenti delle zone boschive e le zone a parco fluviale (contrassegnate rispettivamente in colore verde scuro e azzurro). Per realizzare la carta di sintesi delle aree a differente criticità è risultata necessaria la definizione di una “matrice di criticità” (Fig. 21), che permetta un corretto incrocio tra la pericolosità delle due zone potenzialmente inondabili e precisamente Zona 2 – alta e Zona 3 – media, e il livello di esposizione al rischio degli accorpamenti urbanistici valutata qualitativamente. Non rientra nella matrice la Zona 1 potenzialmente inondabile in quanto, per definizione è quella corrispondente all’alveo di piena ordinaria del corso d’acqua, nella quale non ricade alcun tipo di azzonamento urbanistico. Ogni livello di esposizione al rischio presenta una diversa graduazione di criticità a seconda che ricada nella Zona 2 o 3: ad esempio ad un livello di esposizione urbana ALTO ricadente nella Zona 2 – ALTA corrisponde una criticità ALTA in quanto si tratta per la maggior parte di edifici ad uso residenziale e turistico, esistenti o previsti, costruiti nella zona immediatamente esterna all'alveo di piena ordinaria. 42 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Altro esempio è rappresentato dagli elementi territoriali e urbanistici, con livello di esposizione urbana MOLTO BASSO, che ricadendo nella Zona 3, determinano una criticità BASSA in quanto trattasi per la maggior parte dei casi di aree boschive e di pregio ambientale situati nella porzioni di territorio che potrebbe essere interessata da un'inondazione " catastrofica ". Si rileva che tale ultima criticità potrebbe modificarsi qualora gli edifici esistenti nelle stesse aree venissero recuperate a scopo residenziale. Dalla carta delle criticità si evince che la situazione urbanistica risulta in alcuni punti molto critica. Infatti all’interno delle due zone potenzialmente inondabili ricadono nuove espansioni residenziali e turistiche che presentano pianterreni abitati o box interrati, attività produttive che spesso necessitano di prelievi continui d'acqua e per questo motivo vengono sempre di più posizionate nelle vicinanze del Fiume Oglio, campeggi collocati in tali zone per motivi paesaggistici, aziende agricole e relative abitazioni dei conduttori dei fondi spesso edificate senza controlli particolari e stoccaggi di materiali o discariche localizzate lungo gli argini che in caso di eventi alluvionali potrebbero essere rimobilizzati, creando problemi di sicurezza e igienico sanitari. Da verifiche approfondite sono emerse le seguenti considerazioni: Ponte di Legno: lungo tutto il corso del torrente Narcanello, nel tratto compreso tra Località Sozzine fino alla confluenza con il Fiume Oglio, risultano esserci zone ad alta e media criticità (aree residenziali, di verde attrezzato e agricole ricadenti in zona 2); anche il centro storico di Ponte di Legno e la località Poia in prossimità del Fiume, sia in destra che in sinistra idrografica, presentano criticità alta e medio alta per le loro destinazioni d’uso. Temù: la località Pontagna risulta ad alta criticità (zone residenziali ricadenti in Zona 2). In prossimità del ponte, in Zona 2, ricadono azzonamenti di carattere residenziale ed a uso pubblico. Nella zona sud del territorio comunale, nella stessa Zona 2, ricade parte dell’area adibita a servizio della centrale idroelettrica. Vione: una piccola porzione ad uso residenziale, situata in destra idrografica, che ricade in Zona 2, risulta ad alta criticità. Vezza d’Oglio: si segnala che il centro polifunzionale di recente costruzione, situato in destra idrografica in corrispondenza dell’ansa del Fiume, ricade in Zona 2 con una criticità medio alta. La zona utilizzata a scopo artigianale, industriale e commerciale, già realizzata, situata in sinistra idrografica presenta una criticità medio alta (Fig. 22). Incudine: anche in questo Comune si riscontra un’area ad alta criticità in corrispondenza delle nuove espansioni residenziali situate in sponda sinistra, a monte del paese. 43 Figura Figura 21 – Matrice utilizzata per correlare la pericolosità delle aree potenzialmente inondabili con i diversi livelli di esposizione dell’urbanizzato, esternamente alla zona 1, rappresentata dall’alveo di piena ordinaria del Fiume Oglio. 21 Edolo: criticità medio alta presentano le aree, destinate a nuova espansione residenziale, collocate in sinistra idrografica a sud dell’abitato. Sonico: nel territorio comunale sono interessate da criticità media o medio bassa ampie zone a destinazione agricola con radi edifici esistenti. Malonno: in destra idrografica ricadono nella Zona 2 vaste aree agricole e produttive, e in minore entità zone residenziali, di servizi pubblici, turistico alberghiere e a verde attrezzato, situate sia a valle che a monte della S.S. 42. Berzo Demo: la maggior parte della zona industriale in località Forno Allione, situata tra la ferrovia e il Fiume Oglio, ricade in Zona 3 e presenta media criticità. Cedegolo: in sponda sinistra del Fiume Oglio le aree comprese sino alla S.S. 42 (residenziali, produttive e di servizio pubblico) ricadono in Zona; anche l’intera area della centrale ENEL ricade in Zona 3 con criticità media. Capo di Ponte: a Nord del Ponte di San Rocco si trovano vaste aree agricole e di verde attrezzato ricadenti nelle Zone 2 e 3.Sempre in Zona 3 ricadono aree del centro storico e residenziali di nuovo impianto oltre che piccole aree di uso pubblico e turistiche, nonché parte delle aree delle manifatture di Breno. Cerveno e Ceto: piccole porzioni di aree produttive ricadono in Zona 3 con criticità medio alta. Braone: in località Brendibusio la S.S. 42 ricade nella Zona 3. Losine: sia in destra che in sinistra del Fiume Oglio nelle Zone 2 e 3 ricadono aree agricole con presenza di edifici. Breno: in località Il Foppo ricadono in Zona 3 soprattutto aree industriali ed alcune aree residenziali, turistiche e ad uso pubblico. Nella zona situata a sud dell’abitato si segnala in località Madonnina una piccola area residenziale a vulnerabilità medio alta. Cividate Camuno: in sinistra idrografica si trovano aree residenziali situate in prossimità del centro storico con criticità alta. La vasta area agricola di Boleno risulta a criticità media. In destra idrografica l’area industriale di Prada e piccole zone residenziali (situate tra il Fiume e la Ferrovia) ricadono interamente in Zona 3. Malegno: nella zona 2 ricadono la zona industriale situata a valle della linea ferroviaria ed alcune piccole aree residenziali. Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Piancogno: esiste una piccola area adibita a cava ricadente in Zona 2. A valle della stazione si trova una zona industriale ricadente in Zona 3. Una vasta area residenziale, situata in località Pianborno, ricade in Zona 3. Esine: a Nord del territorio comunale ricadono in Zona 2 l’area industriale e la piattaforma ecologica, con criticità medio alta. In destra idrografica sono situate vaste zone con destinazioni d’uso varie ricadenti in Zona 2 e 3. Darfo Boario Terme: gran parte del territorio comunale ricade per alcune porzioni in Zona 2 (Località Barbara) e per le restanti aree di fondovalle in Zona 3, presentando vari livelli di criticità a seconda degli azzonamenti interessati dalle stesse. Partendo da Nord le aree retrostanti la località Monticolo, e precisamente una vasta area industriale e la zona residenziale di Angone nonché l'ampia area agricola, ricadono in Zona 3. Nella medesima zona ricadono inoltre l'area della Frazione Boario, situata in prossimità del Castelletto a destinazione d'uso mista (residenziale, ad uso pubblico, produttiva e a verde attrezzato), e parte dell'abitato della frazione di Montecchio (gran parte a verde attrezzato, e in parte produttiva, residenziale e ad uso pubblico).Per quanto riguarda il capoluogo Darfo ricadono in Zona 3 quasi tutte le destinazioni d'uso del suolo ad esclusione delle zone produttive. Infine nella parte sud del territorio comunale ricadono in Zona 3 aree residenziali, agricole, produttive e ad uso pubblico. Occorre a questo punto segnalare che: • in Alta Valle Camonica la criticità risulta essere quasi sempre alta poiché la maggior parte delle aree ricadenti nelle Zone potenzialmente inondabili sono azzonate come residenziali e turistico-alberghiere. • Per alcuni Comuni, quali Edolo, Cedegolo e Capo di Ponte, va ricordato che, anche se nella carta di sintesi non risultano esserci aree significative ad alta criticità, le situazioni problematiche legate alla presenza di nuclei abitati localizzati direttamente sul corso d'acqua devono comunque essere tenute sotto stretto controllo al fine di evitare situazioni di rischio in caso di grave evento alluvionale. • La zona agricola situata in località Boleno nel Comune di Cividate Camuno, ricadente interamente in Zona 2, risulta ad oggi libera da edificazioni e con norme di salvaguardia precise che mantengono inalterata la vocazione d'uso del suolo dell'area. Per queste caratteristiche la stessa potrebbe fungere da area di laminazione in caso di piena straodrinaria. • Alcuni comuni della media e bassa Valle Camonica, e precisamente Malonno, Berzo Demo, Breno, Cividate Camuno e Darfo Boario Terme, presentano una criticità medio alta dovuta essenzialmente alla presenza di numerose aree produttive ricadenti in Zona 2 e 3. • Il Comune di Darfo Boario Terme presenta livelli di criticità differenziati. Infatti nella definizione delle aree ricadenti in Zona 3 si è tenuto conto dei limiti raggiunti dalle acque durante la piena del settembre 1960. Questo 46 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica perché se si dovesse ripetere una simile dinamica di esondazione (rottura dell'argine a monte), nonostante la realizzazione di numerose opere idrauliche nel tratto finale del Fiume Oglio, si potrebbe ripresentare una situazione analoga con danni di entità assai maggiore. E’ doveroso inoltre ricordare che, per un corretto utilizzo del territorio, anche le aree agricole, le aree boschive e l'ambito fluviale previste dagli strumenti urbanistici vigenti, ricadenti per molti tratti nelle zone potenzialmente inondabili, devono essere assoggettate a studi geologico-tecnici di dettaglio qualora interessate da interventi edificatori, ai sensi della L.R. n. 41/97. Questo al fine d'individuare le vocazioni d’uso, le condizioni di criticità esistenti e le prescrizioni idonee per mitigare o ridurre il rischio. La fase finale sarà definita a livello locale e quindi a scala di Piano per non compromettere gli equilibri che consentano anche una tutela ambientale preventiva. Figura 22 - Esempio di una carta di sintesi delle aree a differente criticità per la zona di Vezza d’Oglio. Alla carta delle aree potenzialmente inondabili è stato sovrapposto lo sviluppo edificatorio con lo scopo d’individuare le aree azzonate che, a seconda della densità abitativa e della presenza di strutture ed infrastrutture, assumono significato di scenario di criticità, in quanto ricadono nelle zone potenzialmente inondabili. 47 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 7. EVENTI DI PIENA E CONSIDERAZIONI STATISTICHE La ricerca storica ha consentito di raccogliere circa 400 segnalazioni di danni avvenuti in seguito a piene del Fiume Oglio. Si sono ritrovate notizie a partire dal 1204, ma ovviamente quelle più antiche danno informazioni meno attendibili e significative, non indicando quasi mai con precisione l'area colpita. A partire dal XVI secolo le informazioni divengono più dettagliate, anche se il più delle volte fanno riferimento a danni generici sul territorio comunale. Non si deve d'altronde dimenticare che il fondovalle del Fiume Oglio, ancora nel Rinascimento era costituito per lunghi tratti da una incolta e malsana palude. I centri abitati, per questo motivo e per evitare le frequenti inondazioni del Fiume Oglio, erano sorti e si erano sviluppati per lo più sui versanti o al loro piede. Tuttavia la necessità dell’approvigionamento idrico li aveva "obbligati" a scelte pericolose: evitavano sì le piene dell'Oglio, ma dovevano sovente subire le disastrose colate detritiche dei tributari che alimentavano il conoide su cui si erano insediati. In Tab. 4 sono elencati in ordine cronologico gli eventi di piena del Fiume Oglio dei quali sia stata raccolta almeno una segnalazione di danno. Nella tabella compaiono le informazioni relative alla data dell’evento (anno, mese e giorno), al comune coinvolto e le località danneggiate. Nell’ultima colonna è stato inserito il codice evento; tale codice alfanumerico compare nelle 7 tavole dell’allegato 1 “Carta dei danni pregressi”, collocato in corrispondenza della località colpita, così come descritto nel paragrafo 3.5. Tabella 4 - Elenco cronologico delle piene con danni avvenute lungo l’asta del Fiume Oglio prelacuale, in base alla documentazione storica reperita (periodo 1500-2000). anno mese giorno/i Comune località C. Ev. Darfo Boario T. Territorio comunale 112 1521 Vione Stadolina (fucine) 27c 1534 Edolo Edolo abitato 72 Braone Braone abitato 73 1540 Cividate Camuno Piana di Cividate Camuno 113 1544 Esine Territorio comunale 74 1506 autunno 1536 ottobre 27-29 1614 ottobre 25 Incudine Territorio comunale 56a 1614 ottobre 25 Edolo Territorio comunale 56b 1614 ottobre 25 Ponte di Legno Territorio comunale 56c 1614 ottobre 25 Vione Territorio comunale 56d 1614 ottobre 25 Vezza d'Oglio Territorio comunale 56e 1614 ottobre 25 Sonico Territorio comunale 56f 1614 ottobre 25 Malonno Territorio comunale 56g 1614 ottobre 25 Cedegolo Territorio comunale 56h 1614 ottobre 25 Cividate Camuno Territorio comunale 56i 48 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1614 ottobre 25 Ceto Territorio comunale 56l 1614 ottobre 25 Braone Territorio comunale 56m 1614 ottobre 25 Breno Territorio comunale 56n 1614 ottobre 25 Esine Territorio comunale 56o 1614 ottobre 25 Darfo Boario T. Territorio comunale 56p 1615 agosto 15 Braone Territorio comunale 114a 1615 agosto 15 Breno Territorio comunale 114b 1615 agosto 15 Cividate Camuno Territorio comunale 114c 1615 agosto 15 Esine Territorio comunale 114d 1615 agosto 15 Darfo Boario T. Darfo abitato 114e 1644 agosto 31 Esine Territorio comunale 68b Berzo Demo Abitato di Demo 76a Darfo Boario T. Darfo abitato 78 Capo di Ponte Piazza principale di Capo di Ponte 115 Vezza d'Oglio Ponte di Davena 57a Cividate Camuno abitato 57c 1659 settembre 1676 maggio 30 1707 ottobre 1738 ott/nov 18/10-primi 1738 ott/nov 18/10-primi Cividate Camuno 1738 ott/nov 18/10-primi Esine Territorio comunale 57d 1738 ott/nov 18/10-primi Breno Territorio comunale 57e 1738 ott/nov 18/10-primi Cedegolo Territorio comunale 57h 1738 ott/nov 18/10-primi Sonico Territorio comunale 57i 1738 ott/nov 18/10-primi Malonno Territorio comunale 57l 1738 ott/nov 18/10-primi Edolo Territorio comunale 57m 1738 ott/nov 18/10-primi Incudine Territorio comunale 57n 1738 ott/nov 18/10-primi Temù Territorio comunale 57o 1738 ott/nov 18/10-primi Vione Territorio comunale 57p 1738 ott/nov 18/10-primi Ponte di Legno Territorio comunale 57q 1739 dicembre 5-6 Malonno Territorio comunale 80a 1739 dicembre 5-6 Edolo Territorio comunale 80b 1739 dicembre 5-6 Sonico Territorio comunale 80c 1739 dicembre 5-6 Ceto Territorio comunale 80d 1739 dicembre 5-6 Incudine Territorio comunale 80e 1739 dicembre 5-6 Braone Territorio comunale 80f 1739 dicembre 5-6 Vezza d'Oglio Territorio comunale 80g 1739 dicembre 5-6 Temù Territorio comunale 80h 1739 dicembre 5-6 Vione Territorio comunale 80i 1739 dicembre 5-6 Ponte di Legno Territorio comunale 80l 1739 dicembre 5-6 Breno Territorio comunale 80m 1739 dicembre 5-6 Esine Territorio comunale 80n 1739 dicembre 5-6 Cividate Camuno Territorio comunale 80o 1739 dicembre 5-6 Darfo Boario T. Abitato di Darfo 80p 1745 settembre 2 Breno Abitato di Breno 117 1757 agosto 30/8-1/9 Cedegolo Territorio comunale 51a 1757 agosto 30/8-1/9 Incudine Territorio comunale 51c 49 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1757 agosto 30/8-1/9 Ponte di Legno Territorio comunale 51d 1757 agosto 30/8-1/9 Temù Territorio comunale 51e 1757 agosto 30/8-1/9 Vione Territorio comunale 51h 1757 agosto 30/8-1/9 Vezza d'Oglio Territorio comunale 51i 1757 agosto 30/8-1/9 Edolo Territorio comunale 51m 1757 agosto 30/8-1/9 Malonno Territorio comunale 51p 1757 agosto 30/8-1/9 Braone Strada Valeriana 51r 1757 agosto 30/8-1/9 Breno Territorio comunale 51s 1757 agosto 30/8-1/9 Cividate Camuno Abitato di Cividate 51t 1757 agosto 30/8-1/9 Ponte di Legno Poia 51ac 1758 luglio 22 Berzo Demo Territorio comunale 118a 1758 luglio 22 Braone Territorio comunale 118c 1761 ottobre 17 Vione Ponte di Stadolina 81 1769 luglio Berzo Demo Piani di S. Zanone 154a 1769 luglio Berzo Demo Saletto 154b 1769 luglio Cividate Camuno Boleno 154c 1769 luglio Cividate Camuno Vecchio ponte in pietra sul F. Oglio 154d 1769 luglio Darfo Boario T. Contrada Attola 154e 1769 luglio Darfo Boario T. Montecchio 154f 1780 ottobre Cedegolo Territorio comunale 83b 1789 autunno Sonico Ponte di Dazza 85a 1789 autunno Capo di Ponte Capo di Ponte abitato 85b 1801 dicembre Edolo Territorio comunale 157a 1801 dicembre Vezza d'Oglio Territorio comunale 157b 1801 dicembre Vezza d'Oglio Ponte di Davena 157c 1801 dicembre Vione Ponte di Stadolina 157e 1801 dicembre Incudine Territorio comunale 157f 1801 dicembre Temù Ponte della Fucina 157g 1801 dicembre Ponte di Legno Sozzine 157i 1801 dicembre Temù Pontagna 157m 1801 dicembre Ponte di Legno Contrada della Poia 157o 1801 dicembre Vezza d'Oglio Vaiana 157p 1801 dicembre Vione Strada tra Stadolina e il ponte 157q 1801 dicembre Vezza d'Oglio Fontanacce 157r 4 1808 maggio Vione Ponte di Vione 159a 1808 maggio Darfo Boario T. Territorio comunale 159b Darfo Boario T. Bessimo (nuova strada) 119 1810 maggio (?) 1812 ottobre 20 Edolo Territorio comunale 88a 1812 ottobre 20 Capo di Ponte Territorio comunale 88b 1829 settembre 19 Darfo Boario T. Darfo (ponte) 106a 1829 settembre 19 Cividate Camuno Territorio comunale 106b 1829 settembre 19 Braone Brendibusio 106c 1829 settembre 19 Sonico Tra Sonico e ponte Dazza 106e 1829 settembre 19 Capo di Ponte Prati di Scianica 106g 50 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1829 settembre 19 1836 Edolo Regia strada di Valcamonica presso località Rincolungo 106l Edolo 61 129b 23 Vione Territorio comunale Str. Regia tra il Ponte di San Rocco e la piazza di Capo di Ponte Regia strada di Valle Camonica nei pressi di Stadolina 1839 settembre 2 Sonico A valle del ponte di Dazza 14b 1839 settembre 2 Sonico Sonico 14d 1839 settembre 2 Edolo Mu - Sponda sx del F. Oglio 14e 1839 settembre 2 Incudine Fucina Gregorini 14f 1839 settembre 2 Vione Ponte di Stadolina 14h 1839 settembre 2 Temù Pontagna 14l Vione Ponte di Stadolina 108 1837 giugno 1838 agosto Capo di Ponte 127 1844 giugno 1845 agosto fine Darfo Boario T. Fra le località Rogno e Corna 70b 1845 agosto fine Sonico Scoglio di Dazza 70d 1846 maggio 15-17 Cividate Camuno Prateria di Cividate, nei pressi di Cogno 130b 1846 maggio 15-17 Capo di Ponte A monte del ponte di San Rocco 130d 1848 luglio Edolo 1848 luglio Vione Ponte di Stadolina 132c 1850 agosto 14-15 Vione Ponte di Stadolina 36a 1852 ottobre 4 Cividate Camuno Territorio comunale 37b 1852 ottobre 4 Vione Territorio comunale 37c 15-18 Esine Presso il ponte di Esine 131b 15 Vione Ponte di Stadolina 133a 1862 settembre 5 Darfo Boario T. Territorio comunale 128a 1862 settembre 5 Ceto Badetto 128b 1862 settembre 5 Esine Ponte in loc. Ceppata 128c 1872 ottobre 6 Ceto km 94 della SS 42 del Tonale 28 1873 luglio 27 Vezza d'Oglio Territorio comunale 92 1878 Vezza d'Oglio Territorio comunale 90a 1878 Vione Territorio comunale 90b 1852 novembre 1853 luglio Regia Strada di Val Camonica tra Edolo e il Ponte San Brizio 132b 1879 giugno 19-20 Darfo Boario T. Casino Boario 161a 1879 giugno 19-20 Darfo Boario T. Attola 161b 1879 giugno 19-20 Darfo Boario T. Isola 161c 1882 settembre 15-18 Ponte di Legno Territorio comunale 1a 1882 settembre 15-18 Temù Territorio comunale 1b 1882 settembre 15-18 Darfo Boario T. Campagna di Darfo tra Bessimo ed Erbanno 1d 1882 settembre 15-18 Temù Pontagna 1f 1882 settembre 15-18 Edolo Territorio comunale 1g 1882 settembre 15-18 Breno Ponte della Madonna 1h 1882 settembre 15-18 Darfo Boario T. Sponda sx del F.Oglio presso Darfo 1l 1882 settembre 15-18 Capo di Ponte Capo di Ponte abitato 1m 1882 settembre 15-18 Esine Pressi di Cogno 1n 1882 settembre 15-18 Darfo Boario T. Attola grande 1o 1882 settembre 15-18 Darfo Boario T. Montecchio 1p 51 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1885 agosto 9-10 Vione Stadolina di sotto 29b 1885 agosto 9-10 Vione Ponte Strada Nazionale a sud di Vione 29c 1885 agosto 9-10 Vione Contrada Vallaro 29d 1887 giugno 2-3 Darfo Boario T. Piazza del Porto (Montecchio) 95 1888 luglio 6-8 Darfo Boario T. Montecchio abitato 96a 1888 settembre 9-10 Vezza d'Oglio Davena (ponte) 39a 1888 settembre 9-10 Darfo Boario T. Montecchio abitato (Piazza) 39c 1888 settembre 9-10 Darfo Boario T. Casino Boario 39e 1888 settembre 9-10 Esine Ponte in loc. Ceppata 39f 1888 settembre II° decade Darfo Boario T. A monte di Montecchio 97 1888 Ponte di Legno S. Apollonia 13a ottobre 3-4 1888 ottobre 3-4 Vezza d'Oglio Davena (ponte) 13d 1888 ottobre 3-4 Darfo Boario T. Montecchio abitato 13e 1888 ottobre 3-4 Breno Calchera 13f 1888 ottobre 3-4 Breno Bosche 13g 1888 ottobre 3-4 Breno Calameto 13h 1888 ottobre 3-4 Edolo Ponte della Strada Nazionale per Mu 13i 1888 ottobre 3-4 Ponte di Legno Contrada S.Campello 13l 1888 ottobre 3-4 Vione Ponte di Stadolina 13m 1888 ottobre 3-4 Malonno Strada Nazionale del Tonale 13n 1888 ottobre 3-4 Sonico Territorio comunale 13o 1889 ottobre 29 Darfo Boario T. Campagne di Boario 98a 1889 ottobre 29 Breno Strade comunali 98b 1890 Esine Territorio comunale 91 1892 Darfo Boario T. Montecchio e dintorni 100 Darfo Boario T. Montecchio 99 15 Ponte di Legno Pressi di Zoanno - San Campello 16b 1900 agosto 1901 giugno 1901 giugno 15 Darfo Boario T. Montecchio 16c 1906 novembre 7-8 Capo di Ponte Capo di Ponte abitato 135o 1906 novembre 7-8 Darfo Boario T. Casino Boario 135f 1906 novembre 7-8 Darfo Boario T. Casino Boario 135g 1906 novembre 7-8 Darfo Boario T. Darfo abitato 135h 1906 novembre 7-8 Darfo Boario T. Corna 135i 1906 novembre 7-8 Darfo Boario T. Montecchio 135l 1906 novembre 7-8 Darfo Boario T. Bessimo 135m 1906 novembre 7-8 Malonno Territorio comunale 135n 1911 agosto 21-23 Edolo Edolo - Ponte ferroviario 42d 1911 agosto 21-23 Incudine Incudine abitato - case presso la "Trattoria della Catterina" 42e 1911 agosto 21-23 Ponte di Legno S. Apollonia 42f 1911 agosto 21-23 Ponte di Legno Precasaglio 42g 1911 agosto 21-23 Ponte di Legno Zoanno 42h 1911 agosto 21-23 Ponte di Legno Strada Nazionale del Tonale 42i 1911 agosto 21-23 Temù Ponte della Fucina 42l 1914 agosto 16 Darfo Boario T. Casino Boario 160 52 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1922 Ponte di Legno Sozzine 2 1926 maggio 16 Darfo Boario T. Darfo abitato 43e 1926 maggio 16 Cividate Camuno Prada 43i 1926 maggio 16 Cividate Camuno Boleno 43l 1926 maggio 16 Darfo Boario T. Attola 43m 1926 maggio 16 Darfo Boario T. Bessimo 43n 1926 maggio 16 Darfo Boario T. Darfo - via Albera 43o 1926 maggio 16 Darfo Boario T. Boario - via Manifatture 43p 1926 maggio 16 Cividate Camuno Casello ferroviario di Cividate C. 43q 1926 maggio 16 Darfo Boario T. Montecchio (chiesa) 43d 1926 novembre 1-2 Darfo Boario T. Boario - via Manifatture (Stabilimenti del cotonificio) 136b 1926 novembre 1-2 Darfo Boario T. Cabina elettrica (Attola) 136c 1927 settembre 25 Darfo Boario T. Darfo abitato 17f 1927 settembre 25 Cedegolo Strada nazionale tra km 82 e 85 17i 1927 settembre 25 Vione Strada Stadolina bassa 17d 1927 novembre 10 Darfo Boario T. Casino Boario 105i 1927 novembre 10 Esine Pianura di Esine 105a 1927 novembre 10 Darfo Boario T. Darfo abitato 105b 1927 novembre 10 Darfo Boario T. Fraz. Corna - Stab.Ledoga 105c 1927 novembre 10 Darfo Boario T. Montecchio abitato 105e 1927 novembre 10 Breno Sponda sinistra tra Breno e Losine 105f 1928 ottobre 22 Darfo Boario T. Montecchio (chiesa) 101a 1928 ottobre 22 Darfo Boario T. Darfo abitato 101b 1928 ottobre 22 Darfo Boario T. Cotonificio Turati (Boario) 101e 1928 novembre 1-3 Darfo Boario T. Darfo abitato 124 1931 ottobre 26 Darfo Boario T. Boario - via Manifatture 137 1933 giugno 27 Darfo Boario T. Casino Boario 138 1933 ottobre 8-9 Temù Centrale Enel di Temù 18d 1933 ottobre 8-9 Vione Ponte sull'Oglio 18f 1933 ottobre 8-9 Vione Gerù 18g 1933 ottobre 8-9 Darfo Boario T. Montecchio 18h 1933 ottobre 8-9 Cividate Camuno Boleno 18l 1933 ottobre 8-9 Cividate Camuno Lungoglio 18m 1933 ottobre 8-9 Vione A sud di Cortaiolo 18n 1935 ottobre 3-5 Ponte di Legno Sozzine 3a 1935 ottobre 3-5 Ponte di Legno Ponte Sgaria 3b 1935 ottobre 3-5 Ponte di Legno Cida 3c 1935 ottobre 3-5 Ponte di Legno Abitato di Ponte di Legno 3d 21-23 Darfo Boario T. Montecchio 45b 1937 settembre 1939 luglio 9-10 e 13 Capo di Ponte Campivo 4b 1940 agosto 14 Ponte di Legno Confluenza T. Frigidolfo-Narcanello 6 1942 settembre 27 Ponte di Legno via IV novembre 7a 1942 settembre 27 Ponte di Legno Cida 7b 1942 settembre 27 Vione Stadolina, segheria comunale 7c 53 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1947 settembre 25-26 Esine Saletti 140 1948 settembre 4 Ponte di Legno Cida 8a 1948 settembre 4 Ponte di Legno via IV novembre 8b 1949 ottobre 24 Darfo Boario T. Strada Attola Grande 141 1952 ottobre 25-26 Darfo Boario T. Montecchio (sponda sinistra) 102a 1952 ottobre 25-26 Darfo Boario T. Bessimo Superiore 102b 1952 ottobre 25-26 Darfo Boario T. Attola Grande 102c 1952 ottobre 25-26 Capo di Ponte Capo di Ponte abitato 102d 1952 ottobre 25-26 Cividate Camuno Cividate Camuno abitato 102f 1952 ottobre 25-26 Breno Calameto 102g 1952 ottobre 25-26 Esine Contrada Toroselle 102h 1952 ottobre 25-26 Cedegolo Abitato di Cedegolo 102l 1952 ottobre 25-26 Ceto Isola 102q 1952 ottobre 25-26 Ceto Badetto 102s 1952 ottobre 25-26 Darfo Boario T. Corna - Stab. Ledoga 102t 1952 ottobre 25-26 Darfo Boario T. Boario - Stab. Olcese 102u 1953 ottobre 16-17 Darfo Boario T. Attola Grande 143b 1954 agosto 22 Darfo Boario T. Corna Rosse (Bessimo Superiore) 144 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Sozzine 10a 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Sponda sinistra T. Narcanello (loc. Cida) 10b 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Strada di Val Sozzine 10c 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Ponte Cida 10d 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Ponte Sgaria 10e 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Abitato di Ponte di Legno 10f 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Cida 10g 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Ponte di Poia 10h 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Ponte dei Buoi 10m 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Ponte di Legno abitato 10o 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Poia 10q 1960 settembre 16-17 Temù Territorio comunale 10s 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio Vaiana 10aa 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio A valle del ponte di Davena 10ab 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio Davena 10ah 1960 settembre 16-17 Vezza d'Oglio Ponte sull'Oglio di via Stella 10ai 1960 settembre 16-17 Incudine Territorio comunale 10au 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Impianto termale di Boario T. 10az 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Boario - via Manifatture 10bb 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Asilo di Boario Terme 10bc 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Chiesa di Boario Terme 10bd 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Montecchio (sponda sinistra) 10be Sottocroce (sponda destra) 10ad Nazet, a valle della confluenza con la Val Grande in sponda 10af destra Fontanacce 10ag 54 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo (Chiesa) 10bf 1960 settembre 16-17 Cividate Camuno Ponte su F. Oglio 10bg 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Corna - Stab. Ledoga 10bh 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Angone 10bi 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Bessimo Superiore 10bl 1960 settembre 16-17 Cividate Camuno "La Prada" 10bm 1960 settembre 16-17 Cividate Camuno Piazza del paese e Lungoglio 10bn 1960 settembre 16-17 Esine Plemo 10bp 1960 settembre 16-17 Esine Contrada Toroselle 10br 1960 settembre 16-17 Esine Sacca - via Toroselle 10bs 1960 settembre 16-17 Esine Sacca 10bt 1960 settembre 16-17 Braone Tratto di SS 42 tra Brendibusio e Badetto 10bu 1960 settembre 16-17 Braone Zona tra Brendibusio e Gisole 10bz 1960 settembre 16-17 Ceto Badetto 10cb 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Capo di Ponte abitato - via Parolari 10cc 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Morandini 10cd 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Seradina 10ce 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Ponte in ferro per Cemmo 10cf 1960 settembre 16-17 Cedegolo Cedegolo abitato - via Nazionale 10cg 1960 settembre 16-17 Berzo Demo SS n.42 tra km 103,7 e km 104 10ch 1960 settembre 16-17 Malonno Piana di Malonno 10ci 1960 settembre 16-17 Malonno Ponte delle Capre 10cl 1960 settembre 16-17 Malonno Ponte di Lorengo 10cm 1960 settembre 16-17 Sonico Paissone 10cq 1960 settembre 16-17 Sonico Sonico - via Nazionale 10cr 1960 settembre 16-17 Sonico Mollo 10cs 1960 settembre 16-17 Berzo Demo Forno Allione 10cu 1960 settembre 16-17 Breno Presso il Ponte Minerva 10cv 1960 settembre 16-17 Breno Presso il Ponte Minerva 10cz 1960 settembre 16-17 Breno Spinera 10da 1960 settembre 16-17 Breno Calameto 10db 1960 settembre 16-17 Breno Bosche 10dc 1960 settembre 16-17 Breno Balote 10dd 1960 settembre 16-17 Breno Rana 10df 1960 settembre 16-17 Breno Contrada Saletto 10dg 1960 settembre 16-17 Breno Sponda sx c/o passerella pedonale 10dh 1960 settembre 16-17 Breno A monte del Ponte Minerva 10di 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - via Roccole 10dl 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Boario - via M. d'Azeglio 10dm 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - via Quarteroni 10dn 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - via Saletti, 50 10do 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Corna - via Lepetit 10dp 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Montecchio - via Giusti 10dq 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - Via Ronchi 10dr 55 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - P.zza Beveratore 10ds 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Boario - Via Valeriana 10dt 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - Via S. Cristoforo 10du 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - Via Ghezza 10dv 1960 settembre 16-17 Darfo Boario T. Darfo - Via Albera 10dz 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Strada comunale del Convento 10eb 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Campivo 10ec 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Capo di Ponte abitato - via Italia 10ed 1960 settembre 16-17 Capo di Ponte Strada comunale Prada 10ee 1960 settembre 16-17 Cedegolo Cedegolo abitato - via Roma 10ei 1960 settembre 16-17 Ceto Isola 10eo 1960 settembre 16-17 Breno Follo 10eu 1960 settembre 16-17 Edolo Edolo - Via Ramus 10ev 1960 settembre 16-17 Edolo Strada Statale n. 42 10fc 1960 settembre 16-17 Edolo Edolo - Via Gelpi 10fd 1960 settembre 16-17 Esine Strada statale presso ponte 10fe 1960 settembre 16-17 Berzo Demo S. Zanone 10ff 1960 settembre 16-17 Sonico Sonico - Ditta Pasquini 10fg 1960 settembre 16-17 Ponte di Legno Ponte di Legno abitato 10fi 1 Darfo Boario T. Bessimo superiore 146 1963 novembre 5 Capo di Ponte Territorio comunale 147b 1963 novembre 5 Esine Territorio comunale 147c 1965 settembre 2-3 Ponte di Legno Ponte su Viale Venezia 11a 1965 settembre 2-3 Ponte di Legno Ponte a valle di quello di Cida 11b 1965 settembre 2-3 Ponte di Legno Cida 11c 1966 novembre 3-5 Ponte di Legno Territorio comunale 12a 1966 novembre 3-5 Temù Pontagna 12c 1966 novembre 3-5 Sonico via Nazionale - Sonico 12f 1966 novembre 3-5 Cividate Camuno Località Arca - Mazera 12h 1966 novembre 3-5 Cividate Camuno Canselone 12i 1976 settembre 13-14 Cividate Camuno Prada 158 1960 ottobre 1976 ottobre 2-3 Capo di Ponte Ponte di ferro per Cemmo 149b 1976 ottobre 2-3 Cividate Camuno Prada 149c 1976 ottobre 2-3 Breno Calameto 149d 1976 ottobre 2-3 Cividate Camuno Borgo Olcese 149e 1976 ottobre 2-3 Cividate Camuno Via Roma - Viale Vannia 149f 1976 ottobre 2-3 Ceto Fornaci 149g 1976 ottobre 2-3 Cedegolo Territorio comunale 149h 1976 ottobre 2-3 Darfo Boario T. Bessimo 149i 1976 ottobre 2-3 Darfo Boario T. Montecchio 149l 1976 ottobre 2-3 Esine Territorio comunale 149m 1985 agosto 5-6 Temù Pontagna, loc. Fucine 22b 1987 luglio 18-19 Ponte di Legno Territorio comunale 15a 1987 luglio 18-19 Temù Pontagna, loc. Fontane 15b 56 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 1987 luglio 18-19 Vezza d'Oglio Ponte Davena 15o 1987 luglio 18-19 Sonico Greano 15s 1987 luglio 18-19 Breno Calameto 15t 1987 agosto 23-25 Temù Pontagna 25d 1987 agosto 23-25 Incudine Territorio comunale 25e 1987 agosto 23-25 Ponte di Legno Ponte di Legno abitato 25f 1987 agosto 23-25 Vezza d'Oglio Casot 25h 1987 settembre 26-30 Temù Pontagna 26b 1991 settembre 30 Darfo Boario T. Bessimo - ponte sulla variante alla S.S. 42 del Tonale 153a 1993 ottobre 3-5 Temù Territorio comunale 30a 1993 ottobre 3-5 Berzo Demo S. Zanone c/o carrozzeria Toretti 30b 1993 ottobre 3-5 Braone Gisole 30c 1993 ottobre 3-5 Cividate Camuno A valle del canale Selm 30d 1993 ottobre 3-5 Vezza d'Oglio Territorio comunale 30f 1993 ottobre 3-5 Darfo Boario T. Boario - Via Manifatture 30g 1993 ottobre 3-5 Darfo Boario T. Boario T. - Sottopasso Terme 30h 14-16 Darfo Boario T. Darfo abitato 46c 27 Darfo Boario T. Territorio comunale 155a 1996 novembre 1997 giugno In base ai dati raccolti, gli eventi di piena del Fiume Oglio che hanno provocato danni in Val Camonica risultano in totale 94 nell'arco di 500 anni. Il numero è sensibilmente aumentato con il passare degli anni: da 6 eventi del XVI secolo, a 40 del XX secolo (Fig. 23). Tale stato di fatto è dovuto principalmente a tre fattori: un primo riguarda la perdita dei documenti antichi (trasferimenti, incendi, inondazioni, furti, ecc.) che non permette di avere una visione omogenea su un arco di cinque secoli; un secondo concerne l’incremento delle fonti d’informazione, soprattutto nel XX secolo, e un terzo è determinato dall’aumento della pressione antropica sul fondovalle, con conseguente maggiore probabilità di coinvolgimento durante le inondazioni. Prendendo in considerazione esclusivamente gli 83 eventi alluvionali precisamente datati (almeno anno e mese di accadimento), si rileva che la loro distribuzione è concentrata nel periodo autunnale (56,6%). I mesi di ottobre (21 casi) e settembre (18) sono quelli in cui si è manifestata una maggior frequenza di piene (Fig. 24); segue il mese di agosto, nel quale si sono riscontrati 14 eventi originatisi in alucni casi da violente piene torrentizie di alcuni tributari (ad esempio l’evento del 21-23 agosto 1911). 57 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 40 n.° eventi alluvionali 35 30 25 20 15 10 5 0 XVI XVII XVIII XIX XX secoli Figura 23 – Distribuzione secolare delle piene con danni nel bacino del Fiume Oglio prelacuale (periodo 1500-2000). dicembre novembre ottobre settembre mesi agosto luglio giugno maggio aprile marzo febbraio gennaio 0 5 10 15 20 25 n.° eventi alluvionali Figura 24 - Distribuzione mensile delle 83 piene, precisamente datate, che hanno provocato danni lungo l’asta del Fiume Oglio in Val Camonica (1500-2000). 58 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Il territorio comunale di Darfo Boario risulta di gran lunga il più colpito dalle piene del Fiume Oglio (43 eventi con 88 segnalazioni), a causa della sua posizione (chiusura della valle) e della sua estensione areale. Seguono i comuni di Vione e Ponte di Legno (Fig. 25). Il primo capoluogo è ubicato sul versante destro, elevato di oltre 250 m rispetto al fondovalle. La sua frazione Stadolina, e in particolare la zona di Stadolina bassa (ponte, segheria, fucina), è invece ubicata sulle sponde del Fiume Oglio: per tale vicinanza è risultata spesso coinvolta da episodi alluvionali (13 segnalazioni). Ponte di Legno, alla testata della Valle, è viceversa situato alla confluenza dei due rami del Fiume Oglio e ha risentito in gran parte delle piene torrentizie dei due tributari (in particolare il T. Narcanello). n° eventi alluvionali Darfo Boario Terme Vione Ponte di Legno Cividate Camuno Esine Edolo Temù Breno Capo di Ponte Vezza d'Oglio Sonico Braone Incudine Cedegolo Ceto Malonno Berzo Demo 0 10 20 30 40 50 Figura 25 – Territori comunali della Val Camonica coinvolti da eventi di piena con danni del Fiume Oglio dal 1500 ad oggi. In base al numero di territori comunali colpiti e al numero di segnalazioni raccolte, è possibile classificare gli eventi catalogati in differenti "livelli di criticità" 59 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica (Fig. 26). Tale criterio non tiene conto, quindi, dell'entità dei danni provocati, in quanto essi risultano molto difficili da quantificare. Il primo livello comprende l'evento alluvionale del settembre 1960, non paragonabile ai precedenti e ai successivi in termini di segnalazioni e areale colpito: 88 segnalazioni distribuite in 16 territori comunali su 17 esaminati (escluso Vione). Al secondo livello di criticità appartengono quattro eventi alluvionali, tutti avvenuti prima del 1800: hanno coinvolto un numero di territori comunali variabile da 11 a 14, con un numero di segnalazioni compreso tra 12 e 14. Nel terzo livello ricadono cinque eventi di piena che hanno interessato fra 6 e 8 territori comunali, con un numero di segnalazioni variabili fra 10 e 12. 16-17 settembre 1960 1° LIVELLO 25 ottobre 1614 5-6 dicembre 1739 2° LIVELLO 18 ott/primi nov. 1738 30 ago/1° sett 1757 3-4 ottobre 1888 eventi alluvionali 25-26 ottobre 1952 15-18 settembre 1882 3° LIVELLO 2-3 ottobre 1976 dicembre 1801 3-5 ottobre 1993 comuni coinvolti segnalazioni 19 settembre 1829 2 settembre 1839 luglio 1769 15 agosto 1615 4° LIVELLO 18-19 luglio 1987 21-23 agosto 1911 8-9 ottobre 1933 3-5 novembre 1966 0 20 40 60 80 100 Figura 26 – Eventi di piena avvenuti negli ultimi cinque secoli nel bacino del Fiume Oglio, suddivisi per livello di criticità. In questo grafico sono rappresentati solamente gli eventi appartenenti ai primi quattro livelli. 60 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica Ad un quarto livello appartengono 9 eventi alluvionali che si sono manifestati in 4-6 territori comunali ed hanno avuto 3-7 segnalazioni. Il quinto ed ultimo livello comprende i restanti 74 eventi alluvionali (cfr. Tab. 4). 61 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 8. CONCLUSIONI Durante la ricerca storica sono state raccolte, validate e classificate quasi 400 segnalazioni di danno in conseguenza di piene del Fiume Oglio. Esse offrono un quadro abbastanza preciso dell’attuale situazione di pericolo legato alle esondazioni del Fiume. L'analisi geomorfologica del fondovalle ha consentito di individuare alcuni punti e/o tratti particolarmente critici dove il pericolo si tramuta in rischio: è il caso di tutti i centri abitati incombenti sul corso d'acqua, delle opere di attraversamento con luce insufficiente e dei nuovi rilevati stradali. La criticità appare omogeneamente elevata. In alta valle, ad esempio, la gran parte delle zone comprese nelle aree potenzialmente inondabili sono destinate alla realizzazione di case abitative, alberghi, ecc. L’abitato di Ponte di Legno, alla confluenza con i due rami di testata dell'Oglio è un classico esempio di come l'espansione urbanistica degli ultimi decenni non abbia tenuto nella dovuta considerazione l’attività dei corsi d'acqua, spesso canalizzati, talora addirittura intubati. Trattandosi di torrenti soggetti a piene repentine e in alcuni casi (T. Narcanello) anche a colate detritiche torrentizie, il livello di criticità in questo caso appare abbastanza elevato. Ma anche a Darfo-Boario Terme la situazione è assai critica. Le ingenti opere di difesa realizzate dopo l'evento alluvionale del settembre 1960 non hanno evitato, negli anni successivi (1976, 1991, 1993, 1996 e 1997), allagamenti di aree urbane per eventi di piena modesti se confrontati con la piena succitata. Gli studi idraulici effettuati in questi ultimi decenni, d’altronde, hanno messo in evidenza come la portata stimata nel settembre 1960 non corrisponda a valori con tempi di ritorno secolari, bensì pari a 30-40 anni. Un'approfondita analisi pluviometrica e un dettagliato studio idraulico sarebbero auspicabili al fine di chiarire quali siano i rapporti esistenti fra afflussi e deflussi in Val Camonica, soprattutto in occasione di eventi idrometeorologici eccezionali. Tale tipo d’indagine, che esula dalle finalità del presente lavoro, rappresenterebbe un necessario completamento. Si ritiene, infatti, che solo un approccio multidisciplinare fra ricerca storica, analisi geomorfologica e studio idrologico sia il miglior criterio d’indagine per una corretta previsione degli eventi alluvionali e per una loro prevenzione. Ai fini dell'individuazione delle aree maggiormente esposte al pericolo d'inondazione, ai risultati così ottenuti, deve obbligatoriamente essere sovrapposta un'analisi urbanistica (come è stato fatto nel presente lavoro) in grado di indicare dove la criticità raggiunga i livelli più elevati. Queste valutazioni sono oggetto di grande richiesta da parte degli Organi tecnici degli Enti pubblici preposti alla pianificazione territoriale. Solo da una visione non più statica ma dinamica del territorio, basata su un’approfondita conoscenza dei principali fattori che concorrono a modificarlo, può emergere un numero sufficientemente ampio d'informazioni per intervenire omogeneamente su un ambiente in continua e rapida evoluzione. 62 Individuazione delle zone potenzialmente inondabili dal punto di vista storico e morfologico a fini urbanistici: Fiume Oglio (Val Camonica) PRIR 2000 – Convenzione del 5 giugno 2000 - Cod. IReR 2000A021 - Ricerca effettuata dal CNR-IRPI Torino e Regione Lombardia, Direzione Gen. Territorio e Urbanistica 9. BIBLIOGRAFIA CONSULTATA FONTI UTILIZZATE AA.VV. (1984-1987): “La Lombardia paese per paese”. Ed. Bonechi, Firenze. Vol. I: p. 295, p. 451, p. 470-472; vol. II: p. 175-183; vol. 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Relazioni e schede storiche dei 17 comuni Volume I Ponte di Legno p. 76 Temù p.135 Vione p.160 Vezza d'Oglio p.194 Incudine p.226 Edolo p.243 Volume II Sonico p.268 Malonno p.292 Berzo Demo p.317 Cedegolo p.335 Capo di Ponte p.353 Ceto p.384 Braone p.403 Breno p.422 Volume III Cividate Camuno p.460 Esine p.499 Darfo Boario Terme p.526 77