Sos Petruzzelli: “A rischio le ultime tre opere”
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Sos Petruzzelli: “A rischio le ultime tre opere”
Criminalità Ladri d’appartamento presi due specialisti recuperato il bottino @ SERVIZIO A PAGINA VII Bari.it Cultura Successo per la prima di Contemporary night con la Abbagnato e le altre étoile Premio Città di Bari ecco i cinque autori scelti per la finale BARI ANTONIO DI GIACOMO A PAGINA XI MERCOLEDÌ 7 LUGLIO 2010 bari.repubblica.it REDAZIONE DI BARI Corso Vittorio Emanuele II, 52 | 70122 tel. 080/5279111 | fax 080/5279833 | CAPO DELLA REDAZIONE STEFANO COSTANTINI | VICARIO DOMENICO CASTELLANETA | INTERNET e-mail: [email protected] SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 080/5279111 dalle ore 9.30 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 080-5279833 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Corso Vittorio Emanuele II, 52 | 70122 BARI | tel. 080/5046082 | fax 080/5046014 Il sovrintendente Vaccari: “Il mio compito è di chiudere il bilancio 2010 in attivo”. Il sindaco: “Insieme a Regione e Provincia risolveremo il problema” Operazione Saturno Sos Petruzzelli: “A rischio le ultime tre opere” A STAGIONE lirica 2010 del Petruzzelli potrebbe finire con cinque mesi di anticipo. La Fondazione infatti non avrebbe materialmente i soldi in cassa per allestire le tre opere liriche in programma fino alla fine dell’anno. «Il mio obiettivo — spiega il Sovrintendente Giandomenico Vaccari — è quello di chiudere il bilancio in pareggio. E ciò potrebbe determinare delle conseguenze». Ma Emiliano minimizza: «È solo una possibilità, con Vendola risolveremo tutto». PAOLO RUSSO A PAGINA V L Ciccorelli investito dall’esplosione di una bombola di ossigeno Bollettino dei morti sul lavoro l’ultima vittima a Foggia in un deposito di rottami PIERO RUSSO A PAGINA VII La Turandot al teatro Petruzzelli Clan e riciclaggio dopo tre anni assolti tutti i colletti bianchi Incontro cordiale fra ministro e governatore. Sei i settori: dall’edilizia scolastica al marketing territoriale ai servizi sociali “A noi i fondi Fas non spesi” La proposta di Vendola a Fitto: punire i Comuni inadempienti T RASFERIRIE i fondi dei comuni inadempienti nelle casse della Regione Puglia. A Roma il governatore Vendola e il ministro Fitto trovano un’intesa per compensare, in parte, i tagli statali. La Puglia potrà spendere i nuovi fondi in sei settori strategici: l’edilizia scolastica, la viabilità, il marketing territoriale, il ciclo delle acque, i rifiuti e i servizi sociali. A PAGINA II Il retroscena Nichi e Raffaele prove tecniche di convivenza GIULIANO FOSCHINI ON è un’intesa, perché è difficile che tra i due possa mai essercene una. Ma quella tra il ministro Raffaele Fitto e il presidente della Regione, Nichi Vendola, assomiglia tanto a una storia di convergenze parallele. L’obiettivo comune è quello di non farsi scippare fondi dal superministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a caccia di denaro per colmare i buchi nel bilancio. Per farlo sia Nichi sia Raffaele hanno bisogno di dimostrarsi virtuosi. E quindi spendere i soldi in cassa. Insomma, hanno bisogno uno dell’altro. I tempi sono brevi, prima di settembre i tecnici dovranno trovare un piano adeguato per utilizzare i fondi che fino a oggi i Comuni hanno tenuto bloccati. Gli uomini di Vendola hanno presentato ieri il loro piano di spesa. L’aspettativa è che nei prossimi giorni i tecnici del ministero facciano una controproposta o comunque diano indicazioni in merito. Non è un caso che ieri non siano volate parole di provocazione tra i due carissimi nemici. «Incontro istituzionale con il presidente della Regione» ha detto Fitto. «Clima molto disteso, siamo sicuri che il ministro ha come noi a cuore il futuro della Puglia e soprattutto dei pugliesi» ha ribadito Vendola davanti a una giungla di microfoni. SEGUE A PAGINA II Il gup Marco Guida De Leonardis agli affari istituzionali N Commissione all’Udc il Pdl insorge e accusa “Stanno con la sinistra” PIERO RICCI A PAGINA III Il presidente Nichi Vendola e il ministro Raffaele Fitto LA CENA DEI CREATIVI RE anni fa, uomini e donne dei clan baresi, ma anche insospettabili, come un consigliere comunale, due imprenditori e tre bancari finirono in un’inchiesta della Direzione antimafia che voleva provare lo stretto intreccio fra clan mafiosi ed economia pulita. Ieri, al termine di un processo con il rito abbreviato, il gup Marco Guida ha assolto 33 dei 55 imputati, condannando i 22 a complessivi 146 anni di carcere (contro i 270 chiesti dall’accusa) e a una multa di centomila euro. Il giudice ha escluso che ci fosse un’associazione di stampo mafioso, decidendo condanne fra i 18 e i due anni e assolvendo tutti i “colletti bianchi” coinvolti. Tra questi, c’era anche l’ex consigliere comunale Vitantonio Lapenna e i fratelli imprenditori Francesco e Giuseppe Girone. CHIARELLI A PAGINA VI T DONPASTA Omar Sosa e il ritmo mistico dei frutti di mare HI, come me, è nato nella terra del tarantismo, difficilmente rimane indifferente alle musiche popolari. C’è un filo sottile che le unisce, da sempre, in qualsiasi parte del mondo, che si chiami saudade in Brasile, duende tra gli andalusi, malesciana in salentino, apucundria in napoletano. Una invocazione al cielo perché quel dolore invisibile, quella ferita, paura dell’uomo di fronte a se stesso, trasformata in canto, in danza, in suono, faccia sì che l’angoscia svanisca. Omar Sosa è un musicista che racconta questo filo sottile di speranza nel mondo. Cubano, giramondo. Ovunque vada, cerca il suono sacro dei popoli ed infrange qualsiasi barriera culturale tra Paesi e continenti, attraverso la musica. SEGUE A PAGINA IX C Per info e contatti: VILLA SIGNORIELLO C.da Gazzetta 75022 Irsina (Mt) Tel. 327.8398527 • 393.0857911 Per il ristorante: tel. 0835/518847 , per l albergo: tel. 0835/629299 Il musicista cubano Omar Sosa Repubblica Bari MERCOLEDÌ 7 LUGLIO 2010 BARI ■ IX 1 L’autore L’evento Daniele De Michele, in arte Don Pasta selecter, è un dj, economista, appassionato di gastronomia. Per Kowalski ha pubblicato recentemente Wine Sound System e Food Sound system. Protagonista in Italia e all'estero di importanti eventi per l’Auditorium Parco della Musica, Slow Food on film, Taormina Arte, Time in Jazz, Città del Gusto, Taste, Mescolanze Food Festival, organizza a Roma e Toulouse Soul Food, incontro su cibo, arte e ambiente. Attualmente vive a Toulouse, dove lavora al progetto Food Sound Circus. Omar Sosa (in foto), Trilok Gurtu e Paolo Fresu: inizia con questo grande trio il Locus Festival, che accoglierà concerti memorabili, come Gil Scott-Heron o Kings Of Convenience. Il progetto combina elementi musicali tradizionali e moderni. Un viaggio che toccherà il jazz, la musica popolare cubana e quella indiana. Musica senza confini che scaturisce prepotente dall’incontro tra figure di primo piano della scena contemporanea: in prima nazionale sabato 10 luglio in piazza Mitrano, Locorotondo. Ingresso libero. La cena dei creativi Omar Sosa: “Io, pianista giramondo cerco il sapore dell’incontro tra culture” (segue dalla prima di cronaca) DONPASTA L PROBLEMA è che per parlare di misticismi c’è Donpasta, sin dal nome materialista e dionisiaco. Rischio di essere poco credibile. Mi informo. Mi fanno sapere che ama mangiare davanti al mare. Faccio una follia, rischiando seriamente di mettere in pericolo l’intervista. Al porto di Bari vendono frutti di mare e polipetti crudi. Massimo rispetto alla gastronomia barese. Omar Sosa ispirato, cozza con la mano sinistra e bicchiere di bianco nella destra, inizia a parlare. «La spiritualità di un popolo è l’essenza della realtà di quel popolo. A me non interessano le note, la tecnica. Mi interessa osservare che c’è tanto in comune tra la Santeria di Cuba, lo Gnawa in Maghreb, il Candomblé brasiliano». Finito l’aperitivo, con taccuino pronto, anche se con tracce di frutti di mare, chiedo, con tono serio «Omar, forse ti hanno avvertito. Sono un giornalista di gastronomia prestato alla musica... o piuttosto il viceversa — Mi guarda un po’ stordito. Cerco di giustificarmi con il mio spagnolo maccheronico — Insomma, dimmi il tuo piatto preferito così capiamo dove mangiamo». Mi guarda, inizialmente sorpreso, poi inizia a ridere, divertito. Da quel momento in poi il più grande problema sarà provare a parlare di musica. Mi avrà spiegato per filo e per segno almeno dieci ricette cu- I Il musicista apre il Locus festival con Fresu e Gurtu: “Un piatto tra Cuba, Italia e India” bane. «Ho un problema con il cibo. Quando impazzisco per una cosa divento monotematico. Per me la pasta con le vongole è stata una rivelazione divina. Le volevo mangiare sempre, appena arrivavo in Italia. A un certo punto ho capito che dovevo provare altre cose, allora sono passato alle cozze saltate in padella. Droga allo stato puro». «Ti porto nel luogo mistico del pesce. Una vera e propria celebrazione della genialità della cucina povera. Il Pashà a Conversano. Ti dico solo: Gnocchetti allo scorfano, burrata e acciughe con crema di cime di rapa e pane raffermo, involtino di pesce azzurro con passatina di ceci e cipolla rossa croccante». Cosa ti avvicina a Paolo Fresu, con cui suonerai sabato? «Il piacere della conversazione, dell’ascolto. Stare sul palco con lui è come una chiacchierata con un amico. C’è un tema e si discute di INGREDIENTI 2 scorfani di media grandezza, scampi, gamberoni, cozze, pomodorini, 1 cipolla, 1 bicchiere di vino bianco, olio extravergine d'oliva, un ciuffetto di prezzemolo, sale, pepe, pastina. PREPARAZIONE Soffriggete una cipolla e l'aglio in una padella grande. Dopodiché buttatevi il pesce e fate insaporire il soffritto. Togliete il pesce e fate sfumare il vino. Unite i pomodorini, gli scampi, le cozze e cucinate a fuoco lento. A metà cottura aggiungete il pesce. Ultimate la cottura, pepate, cospargete di prezzemolo. Preparate una pastina piccola e unitela al brodo. Per secondo mangerete il pesce. quello. Nessuna virtuosità. Paolo però è un disgraziato. Io mi agito molto quando suono, ballo, faccio di tutto e prima di suonare non potrei mangiare. Paolo mangia, finisce il caffè e sale sul palco. Dice che altrimenti suona male». Sei stato tra i primi nel jazz a usare l’hip hop. I puristi ti criticarono assai. «Si suona in questo momento specifico della storia della umanità. E il suono di ora è l’hip hop. Il jazz è molto più universale di quanto credano i dogmatici. Perché c’erano i vari Monk, Coltrane, etc? Perché si sentivano liberi di creare. Prima gli artisti non avevano accesso alla conoscenza. Non c’erano archivi musicali. Potevi ascoltare qualcuno suonare, ma stava a te poi rielaborarlo, farlo tuo, trasformarlo. Fosse per i puristi si rischierebbe l’omologazione. L’unica cosa che è impossibile da appiattire è la cucina. Prova a toglie- re la pasta ad un italiano. Il cibo è una sorta di voce ancestrale». Omar sto cercando di dimostrarmi che so fare un’intervista senza parlare di cibo. Parliamo di Coltrane, nostro idolo comune. «È come una cerimonia. Non è musica. Non solo musica quantomeno. Direi pollo con zenzero» Ma tu intigni. Vabbè, dammi almeno la ricetta. «Aglio, cipolla e un poco di pomodoro. Deve sentirsi il piccante dello zenzero. Cucinato con olio di oliva, ovviamente. L’aglio è Elvin Jones, la batteria. Il contrabbasso è il pollo, Garrison, la sostanza. Il piano è la cipolla. Sai noi pianisti magari non abbiamo sapore, ma diamo sapore. Trane è lo zenzero». Vabbè, ho capito, Omar sei peggio di me. Con te e Fresu sul palco ci sarà anche Trilok Gurtu, maestro tablaista indiano. Per ritrovarvi con la sua metrica passate il tempo a contare? L’ARTISTA Pianista eccezionale e poliglotta musicale: il cubano Omar Sosa, è un’allegoria vivente dello scambio artistico «Effettivamente in quanto cubano la mia è una cultura di metrica binaria, immaginati tu. È un percorso curioso. Un mio amico dice che facciamo una sorta di cha cha cha con tabla, niente di astrat- “La pasta con le vongole è stata una rivelazione divina: la volevo continuamente. Poi sono arrivate le cozze in padella: droga allo stato puro” IL PIATTO “Pollo con zenzero per il mio mito Coltrane: con l’aglio della batteria e la carne del contrabbasso Il piano è la cipolla” to o contemporaneo. È come un cuoco che prova a inventarsi un piatto tra Cuba, Italia e India. Fagioli spicy, ad esempio con curcuma, perché no. Magari ad alcuni può non piacere. Tutto sta nell’avere curiosità. Allora sentirà il sapore di culture che provano ad unirsi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Repubblica Bari