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Nuove frontiere Il business? Sarà sempre più condiviso
La sharing mobility è uno dei fenomeni trainanti
della sharing economy, il nuovo modello
economico basato sull’idea che la condivisione
sia in grado sia di ridurre gli sprechi, sia di
creare nuovi posti di lavoro, rendendo disponile
un servizio ad un numero sempre maggiore di
cittadini e viaggiatori grazie alla sua maggiore
accessibilità. Doppio binario
La prima manifestazione della sharing mobility
è stato il bike sharing. Più di recente sono
Sondaggio
Di chi è il mio cliente? Antitrust e
Giudici si pronunciano in modo
differente. Lei ritiene che un
Intermediario che ha cambiato
Compagnia mandante possa
successivamente contattare
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certo, i clienti sono dell'Intermediario
no, i clienti sono della Compagnia
si, ma solo se utilizza un proprio
Data Base e se evita comportamenti
civilmente e penalmente rilevanti
si, se non mette in atto
comportamenti considerati come
"concorrenza sleale"
si, se non ha firmato un patto di "non
concorrenza"
partiti i progetti di car sharing. Oggi è in fase di
diffusione anche il van sharing, mentre a
Le vostre risposte
Milano è stata di recente annunciata
l’attivazione di un servizio di scooter sharing in vista di Expo 2015. Se oggi è ancora difficile
valutare il suo impatto sul tessuto economico del Paese, è indubbio che la condivisione dei
mezzi di trasporto sia un tassello sempre più importante del mercato della mobilità. Nel 2013 l’adesione ai programmi di car sharing è cresciuta nel mondo del 50%, con quasi 3,5
milioni di utenti e 70.000 veicoli. L’Europa e il Nord America sono le due aree dove il servizio è
più diffuso. Secondo il monitoraggio della società di consulenza Frost Sullivan, gli utenti del car
sharing arriveranno ad essere quest’anno circa 5 milioni. In Italia il servizio, avviato nel 2013 (con
130.000 utenti, dei quali 108.000 a Milano, e 1.800 veicoli), registrerà addirittura un incremento
degli utenti del 400%. Il fenomeno della condivisione dell’auto non riguarda però solo i privati ma, fin dal suo debutto,
ha attirato l’attenzione del mondo delle imprese. Sempre secondo Frost Sullivan, il corporale car
38.000, saranno più di 1 milione. Germania, Francia e Paesi Bassi hanno garantito lo scorso anno il 70,2% delle immatricolazioni
del Vecchio Continente. A contribuire alla sua affermazione da qui al 2020 saranno però anche
Gran Bretagna, Svizzera, Norvegia, Svezia, Danimarca, Belgio e Italia. Proprio il nostro Paese, alla luce dell’elevata penetrazione delle auto aziendali, è considerato da
Frost Sullivan un mercato molto appetibile per gli operatori del corporale car sharing. Alphabet, la società di Bmw Group attiva nei servizi di mobilità aziendale, lancia in questi giorni in
Car Server
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immatricolate in Europa, ovvero circa il 5% del totale dei veicoli aziendali. Gli utenti, ad oggi circa
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sharing arriverà nel 2020, grazie ad una crescita media annua del 71,7%, alle 85.000 auto
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Italia AlphaCity, il suo servizio di corporate car sharing già attivo in otto Paesi con oltre 9.000
utenti. Disponibile su tutti i modelli Bmw e Mini, presto sarà utilizzabile anche con Mini Hatch e
Mini 5 porte, con la nuova Bmw Serie 2 Active Tourer e con l’elettrica Bmw i3. In campo
«I fleet manager sono interessati ad offerte di mobilità sempre più integrate — spiega Andrea
Cardinali, presidente e amministratore delegato di Alphabet Italia —. Il car sharing non vuole
dunque sostituirsi al noleggio delle flotte aziendali, quanto fornire un’alternativa a servizi come il
taxi o il rent-a-car, permettendo così di ridurre i costi». Car Server, il primo operatore del mercato del noleggio a lungo termine a capitale interamente
italiano, «lavora con alcuni clienti con l’obiettivo di offrire soluzioni di mobilità condivise che
consentano ai dipendenti di utilizzare la stessa vettura. Queste aziende — spiega
l’amministratore delegato Giovanni Orlandini — hanno piattaforme Intranet che permettono agli
utilizzatori di prenotare il mezzo quando hanno la necessità di utilizzarlo. Questo consente ai fleet
manager di avere sempre sotto controllo la situazione delle vetture disponibili, di quelle in uscita
e degli utilizzatori». Cisalpina Tours ha attivato nel 2012 Cisalpina Sharing, una piattaforma Internet a circuito chiuso
per l’utilizzo condiviso delle auto per gli spostamenti tra i dipendenti. «Il car sharing — commenta
il direttore generale Alfredo Pezzani — può aiutare le aziende a ottimizzare la gestione della
propria flotta aziendale; il tutto con effetti positivi anche sullo stress e sulla socialità tra colleghi di
lavoro. Le imprese inoltre sono in grado di coniugare le esigenze di mobilità con gli obiettivi di
responsabilità sociale, da comunicare anche in sede di bilancio ambientale attraverso il calcolo
e la rendicontazione delle emissioni di Co2 risparmiate». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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