Martinica - IC 66 Martiri
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Martinica - IC 66 Martiri
Martinica STORIA DELLA MARTINICA La storia della Martinica è piuttosto recente a causa del suo popolamento tardivo. Tra i momenti che più l'hanno marcata si ricordano l'immigrazione massiccia di schiavi neri africani a partire dal 1670, le guerre per il predominio tra imperi coloniali europei, l'evoluzione delle attività agricole, l'eruzione de La Pelée del 1902 e infine le rivendicazioni indipendentiste moderne. GEOGRAFIA Misura 80 km in lunghezza e 39 in larghezza. Il Nord, con il Picco di Carbet e il Monte Pelée (o Montagna Pelée), punto più alto dell'isola (1397 m s.l.m.), è il regno della foresta tropicale. Al centro, la piana di Lamentin fa da transizione verso il Sud dell'isola che offre una successione di piccole colline (mornes) e di valli. La costa è caratterizzata da numerose baie e cale (anse) molto pittoresche. Tra le località di maggiore interesse paesaggistico c'è la spiaggia delle Salines. CLIMA Il clima della Martinica va dai 25 ai 30 gradi centigradi. Si succedono due stagioni: da luglio a ottobre vi è la stagione umida, caratterizzato da forti perturbazioni e cicloni che si formano nell'Oceano Atlantico al largo delle coste del Senegal; da gennaio ad aprile invece vi è la stagione secca, caratterizzata da qualche scroscio improvviso di pioggia. ECONOMIA Basata sull’agricoltura: la principale produzione è quella della canna da zucchero, che è in diminuzione a favore della produzione delle banane da esportazione. Lo zucchero di canna viene utilizzato dalle numerose distillerie locali per essere trasformato in rum, il prodotto d'esportazione più noto della Martinica. Le industrie basano principalmente la loro produzione sulla lavorazione dei prodotti agricoli e si concentrano nella zona di Fort-de-France e Lamentin. L'allevamento e la pesca provvedono in parte al fabbisogno locale. Situata in un’antica distilleria ora ristrutturata, il museo della canna da zucchero, prodotto agricolo sul quale si basava l'economia dell'isola, offre un’esposizione permanente basata sul tema “una terra, una pianta, un popolo”. Kristy Caruccio