Il consolidamento dell`IT dalla teoria alla pratica

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Il consolidamento dell`IT dalla teoria alla pratica
Il consolidamento dell’IT dalla teoria alla
pratica
Le Cartiere Fedrigoni hanno realizzato con Fujitsu Siemens Computers un progetto di
consolidamento e migrazione su SAP per l’infrastruttura IT del CED e delle sedi
produttive.
Chi avesse ancora dubbi sulla validità di un consolidamento, ovviamente condotto con precise modalità
di analisi e di realizzazione, trova una risposta ai suoi dubbi nella implementazione fatta presso le
Cartiere Fedrigoni, un gruppo nazionale con una forte presenza all’estero, che ha recentemete acquisito
anche un’altra delle società leader nel settore, le Cartiere Miliani Fabriano.
Peraltro, la realizzazione non è solo un esempio dei
benefici che può apportare dal punto di vista della
organizzazione e della gestione un processo di
consolidamento in ambiente SAP, ma anche di come
il massimo dei benefici si possa ottenere
procedendo contemporaneamente su tutti i piani
inerenti un’infrastruttura IT, quello delle piattaforme
di elaborazione, dello storage e della rete. Se si
aggiunge che il progetto, dall’identificazione
dell’esigenza al completamento con l’entrata in
esercizio, è stato effettuato in poco più di un anno, si
evidenzia come, con le nuove tecnologie e con un
approccio pragmatico, sia possibile ridurre i tempi
realizzativi e, di conseguenza, i costi di progetto.
L’Ing. Carlo Oleotto (a sinistra), Anna Favaron
responsabile Professional Services di Fujitsu
Siemens Computers e Maurizio Granata
Professional Services consultant di Fujitsu
Siemens Computers.
La genesi del progetto
Due gli elementi che hanno spinto Cartiere Fedrigoni
al processo di consolidamento dell’architettura IT: da
una parte l’invecchiamento progressivo del parco
installato, con una vita media di 3-5 anni dell’hardware, e dall’altra l’espansione nazionale e
internazionale, con l’acquisizione anche delle Cartiere Miliani Fabriano, che ha fatto di Fedrigoni una
realtà tra le principali del settore. L’esigenza di integrare le procedure, le infrastrutture IT e la gestione in
un insieme omogeneo di hardware e di software si è poi abbinata ad un processo di migrazione dei
sistemi operativi da Novell a Microsoft e ad una adozione sull’intera scala aziendale dell’ambiente SAP,
sia per gli aspetti più strettamente connessi alla produzione che all’amministrazione.
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L’Ing. Carlo Oleotto, direttore dell’intera infrastruttura ICT, ci ha illustrato i motivi di base, i settori
coinvolti nel progetto ed i benefici ottenuti.
Q: A questo punto la sua società rappresenta un esempio concreto della praticabilità e dell’efficacia
reale di un processo di consolidamento che interessi in modo omogeneo e coordinato l’IT e i processi
aziendali. Su quale realtà si è basato il progetto?
C.O: Va innanzitutto osservato che le attività svolte sono da un lato la prosecuzione di una storia che ci
contraddistingue come azienda da parecchi anni, con una organizzazione piuttosto ramificata e
distribuita sul territorio che implica una rilevante complessità della struttura rispetto ad aziende magari
anche più grandi ma maggiormente concentrate. Come conseguenza abbiamo sempre avuto necessità
di soluzioni IT particolarmente robuste adatte a gestire questa organizzazione distribuita, che conta la
sede e un magazzino centrale nel veronese, 3 stabilimenti, 14 filiali in Italia più 7 filiali all’estero.
L’articolazione del sistema informatico interessa quindi sia i sistemi informatici veri e propri che la rete di
interconnessione. L’insieme di questi fattori ha fatto sì che si siano sempre adottato soluzioni
particolarmente robuste, affidabili ed allineate con un livello di tecnologia il più avanzato possibile.
Q: Quando avete deciso di adottare in modo integrato nuove soluzioni di consolidamento in Storage
Area Network e in definitiva di rinnovare profondamente la vostra infrastruttura IT?
C.O.: L’esigenza era latente da tempo, ma il fattore che ha innescato il processo di rinnovamento è stata
un’acquisizione importante per il nostro gruppo, quella delle Cartiere Miliani Fabriano. Ciò ci ha spinto a
delineare un’architettura informatica con prestazioni avanzate in grado di supportare le evoluzioni
previste e di creare delle sinergie con la possibilità dl riportare all’interno una gestione che nel caso
delle Cartiere Fabriano era stata data all’esterno, e quindi non direttamente controllabile. Il risultato è
stato una forte omogeneità infrastrutturale, da quanto concerne i server e lo storage sino alle
connessioni di rete e alle applicazioni. Naturalmente il fatto che le Cartiere Miliani Fabriano operino nel
nostro stesso business, anche se in modo complementare per quanto riguarda i prodotti, e che usino i
nostri stessi processi di produzione, terminologie e prassi nella gestione della produzione, ha
semplificato il processo di integrazione e razionalizzazione.
Q: Il processo di consolidamento e di
integrazione con l’IT di Miliani
Fabriano non si è però limitato
“all’hardware”.
C.O.: No, è stato a 360 gradi perché
solo così abbiamo capito che era
possibile ottenere il massimo dei
benefici dal consolidamento, dalla
razionalizzazione dello storage e
dall’adozione di SAP nei diversi ambiti
aziendali. E stata quindi definita una
strategia di migrazione dell’intero
sistema IT verso SAP, con l’obiettivo
primario di unificare le piattaforme
applicative di alcune aziende del
gruppo
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Q: Che metodologia avete usato per realizzare la migrazione?
C.O.: Il primo passo è stato quello di creare presso il CED della sede di Verona un unico polo dove far
risiedere il sistema SAP, in modo da poter costruire una piattaforma particolarmente efficiente che
garantisse il massimo delle performance agli utenti sia attuali che futuri. Infatti su questa piattaforma è
stata trasferita l’utenza di Cartiere Miliani Fabriano da parecchi mesi con grande soddisfazione.
Peraltro, il trasferimento di SAP da Fabriano alla sede di Verona non ha presentato problemi, nemmeno
di tipo trasmissivo. Inoltre, da Verona il servizio è poi erogato anche a tutte le filiali europee.
Q: Che tipo di connessioni usate e che criteri avete adottato per garantire la continuità operativa?
C.O.: L’ottimizzazione effettuata ci ha permesso di adottare linee a 64 Kbit, quindi non particolarmente
costose, tranne la connessione tra il CED di Verona e le sede di Fabriano che opera a 2 Mbit. Abbiamo
poi adottato criteri di sicurezza, percorsi alternativi e tutto quanto richiesto per garantire la continuità del
servizio.
Q: Per quanto concerne l’infrastruttura IT, quali sono
stati gli assunti di base del progetto?
C.O.: In sintesi, l’infrastruttura doveva essere valida e
robusta, affidabile ma anche in grado di dare tempi di
risposta efficienti e di assicurare un throughput per
l’elaborazione dei dati sicuramente performante, con alti
livelli di servizio stabili nel tempo. La validità delle scelte
adottate è confermata dagli utenti utilizzatori, che oggi
usufruiscono di tempi di risposta nettamente migliori
rispetto alla situazione precedente dove, per inciso, il
server era per di più locale. Ci sono query che
scandiscono un volume eccezionale di dati che hanno
risposte praticamente istantanee. Va osservato che
questi risultati sono stati ottenuti facendo particolare
attenzione, assieme al team di Fujitsu Siemens
Computers, al dimensionamento dell’intera infrastruttura.
Non abbiamo infatti acquisito le macchine più
performanti in assoluto perdendo di vista il livello di
investimento necessario o il TCO, anche se ovviamente
si tratta di macchine di fascia enterprise.
Q: Il coinvolgimento di Fujitsu Siemens Computers si è
esteso quindi alla fase progettuale e non limitato alla
fornitura delle piattaforme?
C.O.: Fujitsu Siemens Computers ci ha assistito non
solo nella progettazione e nel dimensionamento del
L’architettura IT e le applicazione delle Cartiere
Fedrigoni sviluppata congiuntamente a Fujitsu
sistema ma anche nell’installazione e nell’avviamento
Siemens Computers
dell’impianto. Vi è stata infatti l’esigenza di profonde
capacità tecniche che noi non abbiamo e di cui non
vogliamo dotarci, soprattutto per ciò che concerne la
configurazione dischi del sistema SAN. La nostra struttura, infatti, non è una struttura specialistica ma di
gestione e coordinamento di risorse e di progetti. Fujitsu Siemens Computers ci ha quindi fornito tutte le
competenze tecniche e sistemistiche che si sono rivelate necessarie.
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Q: Quando vi siete avviati sulla strada della riorganizzazione del sistema informativo come siete arrivati
a Fujitsu Siemens Computers?
C.O.: Noi abbiamo un rapporto storico con la società, è un rapporto produttivo perché abbiamo in casa
oramai una sessantina di loro macchine, di cui abbiamo verificato
affidabilità e robustezza e vogliamo continuare su questa strada, ovviamente sino a che la qualità rimane
sui livelli attuali. Inoltre, l’omogeneità del parco è per noi un valore a cui non rinunciamo se non siamo
obbligati a farlo. L’idea di adeguare l’infrastruttura alle nuove esigenze è nata proprio parlandone con
loro. Riteniamo poi che a livello delle performance e delle piattaforme adottate con macchine di questa
levatura la differenza non la faccia il prezzo ma la qualità ed il servizio che vi è alle spalle.
Q: Dal punto di vista applicativo, quali sono i processi interessati?
C.O.: Il progetto è partito inizialmente interessando il sistema SAP, per gli ambienti di test, di sviluppo e
di produzione, con i server che sono stati collegati allo storage in SAN. Ora siamo in procinto di fare
un’altra grossa implementazione inserendo ulteriori server in SAN. L’idea di base è di utilizzare la SAN
anche per le altre applicazioni (ad esempio file server) della sede perché collegato allo storage c’è il
sistema di back up dei dati con una libreria a forte capienza.
Sotto questo aspetto abbiamo adottato un prodotto di riferimento sul mercato fornito da ADIC, abbiamo
definito le policy di sicurezza e realizzato la migrazione dal sistema precedente a quello attuale
scegliendo la soluzione di Legato Networker.
Contemporaneamente a SAP abbiamo poi avviato anche la migrazione del sistema operativo
confermando la scelta di Microsoft Windows 2000, diventato 2003 nel frattempo.
Q: Avete altri progetti all’orizzonte?
C.O: Prevediamo di inserire ulteriori server in ambiente SAN. Sono server applicativi, orientati al
datawarehousing, che hanno bisogno di tempi di riposta validi e di adeguato spazio disco, per cui
trovano una collocazione ottimale in quell’ambiente. Inoltre, mentre si rinnova il parco tecnologico,
cogliamo l’occasione anche di ottimizzare il percorso e l’utilizzo dei dati che sono già in SAN, che sono
quindi immediatamente disponibili per essere trasformati e utilizzati per creare metadati o per le query.
Le tecnologie adottate ed il ruolo del fornitore
Il ruolo del fornitore ha assunto nel progetto una consistente valenza. La fornitura
delle piattaforme, che ha coinvolto sia soluzioni di proprietà che di terze parti, con
una forte componente di integrazione, è avvenuta in parallelo all’erogazione di
servizi professionali e di coordinamento del team di progetto e di sviluppo.
Alla Dott.a Anna Favaron, manager per i Professional Services di Fujitsu Siemens
Computers, abbiamo chiesto di chiarirci i principali aspetti connessi al progetto.
Q: Che tecnologia è alla base dell’evoluzione del S.I. delle Cartiere Fedrigoni?
A.F.: Abbiano effettuato la sostituzione di server di tre-cinque anni con nuovi
server della famiglia Primergy Xeon. In alcuni casi abbiamo anche vagliato le
soluzioni blade server per quanto concerne la componente Web, proprio per
disporre di dinamismo e flessibilità peculiari dei blade.
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Q: La problematica della gestione ha implicato la realizzazione di strumenti particolari?
A.F.: Uno degli interventi commissionatici è stato proprio quello di sistemazione della soluzione di back
up degli stabilimenti, dove vi sono dei sistemi Primergy per la gestione ed il controllo dell’avanzamento
della produzione.
Negli stabilimenti abbiamo unificato la piattaforma applicativa e realizzato un sistema di controllo
centrale che mette in grado la struttura di gestione di Cartiere Fedrigoni di eseguire tutte le indagini
necessarie, verificando quotidianamente che i back up siano stati completati correttamente e non vi
siano problemi pendenti.
Trattandosi di un parco interamente Fujitsu Siemens ogni server è stato dotato di software e di una
apposita scheda per il rilevamento di qualsiasi anomalia hardware, anche in modo preventivo,
consentendo ai gestori incaricati di effettuare indagini su tutti i server della rete di Cartiere Fedrigoni e di
ricevere le segnalazioni relative ad eventuali anomalie. Ad esempio, per ogni server si può verificare lo
stato di tutte le componenti, la temperatura, il funzionamento delle ventole, i dischi, In pratica, un server,
così scomposto è direttamente sotto gli occhi del personale di gestione.
Q: Quali sono state le macchine coinvolte nel progetto?
A.F: La Storage Area Network, che costituisce la componente infrastrutturale più innovativa, è composta
da uno storage EMC CX 600 con circa 4 terabyte di dati, due switch McData e una tape library ADIC
Scalar 100 dotata di quattro drive LTO2. A breve è prevista l’implementazione di una Tape Area
Network dedicata di tipo fibre channel per il salvataggio dei dati. I cluster installati per gli ambienti di
sviluppo, di quality assurance e di produzione dei sistemi SAP sono costituiti da server Primergy RX 600
a quattro processori. A questi saranno aggiunti altri server per l’estensione del sistema SAP ad altre
strutture aziendali e la migrazione delle applicazioni della sede, in modo da favorire l’utilizzo spinto dello
storage condiviso.
Per gli stabilimenti abbiamo implementato la soluzione ad alta affidabilità di Microsoft Cluster con server
Primergy RX 300 con due processori, lo storage proprietario Fujitsu Siemens Computers in fibra ottica e
la soluzione di back up CA BrightStor.
Q: Che metodologia di progetto e di sviluppo avete adottato?
A.F.: Abbiamo seguito un approccio progettuale a building block, effettuando preventivamente un
assessment della infrastruttura della sede centrale e definendo con Cariere Fedrigoni il sistema
operativo di riferimento, che è risultato essere Windows 2003 Server. Abbiamo quindi realizzato il
consolidamento della piattaforma degli stabilimenti, che sono gli elementi più critici e vitali per l’azienda.
Abbiamo poi replicato questo progetto costituito dalle fasi di assessment, progettazione,
implementazione della soluzione e handover al cliente per le altre realtà aziendali.
Q: Un team molto esteso?
A.F.: Il team di realizzazione, gestito da un capo progetto Fujitsu Siemens, comprendeva un nucleo di
sistemisti Fujitsu Siemens coinvolti in tutte fasi del progetto ed integrato, quando opportuno, con risorse
fornite da partner con compiti specifici e delimitati.
Q: Quanto della struttura IT è risultato interessato dal progetto e quanto tempo ha richiesto?
A.F.: Poco meno dell’80%. In pratica, in un anno e mezzo e con alcuni step successivi abbiamo
profondamente cambiato e rinnovato la precedente infrastruttura IT. Abbiamo implementato per il
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sistema di monitoraggio e di gestione centrale dell’infrastruttura la soluzione proprietaria di Fujitsu
Siemens ed è ora in corso la valutazione dell’integrazione con soluzioni di terze parti per la gestione di
tutti gli asset ICT aziendali.
-FineGruppo Fedrigoni
Il Gruppo Fedrigoni è un importante gruppo industriale, attivo in tutto il mondo, per il quale lavorano
quasi duemila persone e che sviluppa un fatturato annuo consolidato di oltre 500 milioni di euro ripartito
in differenti aree di business.
La produzione cartaria, nella quale operano due aziende distinte:
Fedrigoni Cartiere S.p.A.
Cartiere Miliani Fabriano S.p.A.
L’ attività del Gruppo Fedrigoni, non si esaurisce con la sola produzione cartaria, ma si occupa anche di:
distribuzione, converting, realizzazione e la commercializzazione di articoli da regalo e cartoleria,
progettazione, produzione e manutenzione di impianti e macchinari per cartiere, organizzazione e
gestione di congressi, conferenze ed eventi in genere e produzione di sistemi di sicurezza.
www.fedrigoni.com
Fujitsu Siemens Computers
Fujitsu Siemens Computers è l’azienda IT leader in Europa con una strategia focalizzata su prodotti,
servizi e soluzioni di nuova generazione nelle aree Mobility e Business Critical Computing. Fujitsu
Siemens Computers vanta un ampio portafoglio prodotti: dai palmari ai desktop sino alle soluzioni per
infrastrutture IT. L’azienda opera con successo in tutti i mercati chiave in Europa, Medio Oriente, e
Africa. Frutto della cooperazione globale tra Fujitsu Limited e Siemens AG., Fujitsu Siemens Computers
trae vantaggio dai punti di forza e dal potere di innovazione delle due aziende dalla cui joint-venture
paritaria è costituita, ed è in grado di offrire soluzioni per le grandi aziende, le piccole e medie imprese e
il segmento consumer
In Italia Fujitsu Siemens Computers S.p.A. ha sede a Vimodrone (MI) ed è presente sul territorio con
filiale a Roma.
Per maggiori informazioni, visitate: www.fujitsu-siemens.it