Shiatsu in rete

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Shiatsu in rete
SHIATSU
È un distretto
corporeo
che contiene
una quantità
sterminata
di strutture
anatomiche,
ma anche di
riferimenti a
innumerevoli
modelli culturali.
Quindi, una
altrettanto
vasta gamma
di possibilità
di rendere
l’approccio al
trattamento
molto complesso
Il potere del collo
A cura di David Hirsch
24 Discipline bio naturali
S
copo dell’articolo non è sottolineare
che ogni pressione che faccio sul
collo si riflette su ogni altra parte
del corpo, ma che, ogni pressione io
faccia, in qualunque parte del corpo di uke,
ha comunque risonanza dappertutto in una
fitta rete inestricabile, inspiegabile e mai
schematizzabile di stimoli che solo la capacità
di auto-organizzarsi di ogni individuo può
collocare, liberandoci inesorabilmente da ogni
possibilità di ‘esaltazione’ del nostro ego da
terapista. Quando ci apprestiamo a fare un
trattamento siamo soliti pianificare l’intervento,
oppure ci affidiamo ad esperienza, capacità
percettive e partiamo fiduciosi che qualcosa
riusciremo ad organizzare? Lo Shiatsu è la cosa
più semplice e naturale del mondo, siamo
noi che abbiamo la necessità di complicarlo,
forse, per poterci credere di più! Ho deciso
di trattare l’argomento del collo perché da
solo riesce a rispecchiare questo aspetto; un
distretto corporeo che contiene una quantità
sterminata di strutture anatomiche, ma anche
di riferimenti ad innumerevoli modelli culturali,
quindi, una altrettanto vasta gamma di
possibilità di rendere il nostro approccio molto
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complesso. Il collo rappresenta una
zona di collegamento e di scambio
fra superficie e profondità, istinto
e razionalità, conscio e inconscio,
materia e spirito, ad esso va attribuito
un ruolo di passaggio fra istinto
animale e intelligenza umana.
Un concetto cinese del periodo Song
descrive il collo come: “una scala a
pioli lungo cui si realizza il passaggio
dell’uomo nella sua crescita spirituale
verso il cielo”.
UN INCROCIO ENERGETICO
Cominciamo con un breve escursus
‘tecnico’ sul collo. È la struttura
più vulnerabile del corpo umano,
vi si trovano gruppi muscolari
che consentono alla testa infiniti
movimenti, fondamentali per le
interazioni sociali dell’essere umano. Le
prime due vertebre cervicali hanno, poi,
la caratteristica di permettere alla testa
una grande mobilità, rendendo questa
regione uno dei complessi articolari più
mobili e delicati del corpo. Secondo
la Medicina Tradizionale Cinese il collo
è un importante incrocio energetico,
delimitato in basso dalla clavicola,
dietro dalla colonna cervicale e al
centro dall’osso ioide. Il tratto cervicale
è composto da 7 vertebre, delle quali
3 sono atipiche: la prima vertebra
o atlante (perché sostiene la sfera
del cranio allo stesso modo in cui il
personaggio mitico Atlante sosteneva
sulle sue spalle il globo terrestre) è
conformata come un anello. Racchiude
il midollo spinale che passa dalla testa
alla colonna vertebrale e non possiede
un corpo vertebrale come tutte le
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altre vertebre. La sua forma particolare
permette l’inclinazione anteroposteriore e laterale della testa.
La seconda vertebra, epistrofeo o
axis, ha adottato il corpo vertebrale
dell’atlante. L’atlante e l’epistrofeo
nella loro interazione eseguono
dei movimenti come quelli sopra
un’emisfera dando libertà di
movimento alla testa in tutte le
direzioni. La settima vertebra cervicale
sporge più di tutte le altre e la sentiamo
sulla schiena tra tronco e collo come
una gobba: per questa caratteristica
viene chiamata ‘prominens’.
La colonna cervicale è avvolta
da legamenti forti, che tengono
assieme i singoli segmenti vertebrali,
ed è circondata da un apparato
muscolare che sostiene e muove in
coordinazione ed armonia la colonna
e la testa. Il collo contiene, inoltre
nervi e ghiandole (tiroide), tutti in
uno spazio molto ristretto e in una
funzione e interattività meravigliosa.
La regione cervico-occipitale è
caratterizzata dalla presenza di
molte radici nervose, di seguito
sinteticamente schematizzate:
• fra 4a e 5a vertebra, passa la 5a
radice cervicale che innerva il
muscolo deltoideo e del bicipite
e consente la sensibilità cutanea
del tatto, della temperatura e della
posizione dalla parte esterna del
braccio al midollo spinale e al
cervello;
• fra 5a e 6a vertebra, passa la 6a
radice cervicale che innerva il
muscolo bicipite e dell’estensore
radiale e consente la sensibilità
dell’avambraccio (pollice e indice);
• fra 6a e 7a vertebra, passa la 7a
radice cervicale che innerva il
muscolo tricipite, i flessori della
mano e gli estensori delle dita,
consente la sensibilità cutanea del
dito medio;
• fra 7a vertebra cervicale e 1a
dorsale passa l’8a radice cervicale
che innerva i muscoli interossei
che allargano e approssimano
le dita della mano e i flessori
delle dita, consente la sensibilità
dell’avambraccio e della mano
esterna (anulare e mignolo).
Tutti i mammiferi hanno 7 vertebre
cervicali, questo significa che la giraffa,
l’uomo e il topo hanno lo stesso
numero di vertebre cervicali.
I MERIDIANI NELLA MEDICINA CINESE
Andiamo adesso a vedere cosa
possiamo trovare sul collo solo
rimanendo in un ambito che in
qualche modo ci compete, ovvero
Discipline bio naturali 25
SHIATSU
quello relativo allo Shiatsu, alla
filosofia orientale e alle tecniche
strettamente connesse.
I meridiani cui si riferisce la medicina
cinese sono essenzialmente distribuiti in:
• 12 Jing Mai o meridiani principali;
• 12 meridiani tendino-muscolari, jing jin;
• 12 meridiani distinti, jing bie;
• 8 meridiani curiosi, qi jing ba mai.
Questi meridiani assicurano la
distribuzione “energetica”, a vari livelli
e con diverse attinenze, dal momento
del concepimento dell’essere a quello
della sua morte.
Dei 12 jing mai, i 3 yang del braccio e
i 3 yang della gamba transitano dal
collo, lo stesso si può dire dei relativi
tendino-muscolari.
Ovviamente nell’area del collo sono
presenti una quindicina di punti di
agopuntura, con numerosi riflessi in
funzione di localizzazione e meridiani
di appartenenza. Per quanto attiene ai
meridiani distinti, la loro circolazione
energetica avviene sia per gli arti
inferiori che superiori, dalla periferia
verso la testa. Il meridiano distinto
penetra in profondità, entra nel tronco
e arriva all’organo corrispondente, si
porta al viscere accoppiato, quindi
passa dal collo per arrivare alla
sommità del capo.
I meridiani straordinari (o curiosi) sono
otto e tutti, tranne il Dai Mai (vaso
cintura), passano dal collo.
Le mappe ufficiali della scuola istituita
dal M° Tokugiro Namikoshi riportano
una serie di punti la cui localizzazione
prescinde dal tradizionale decorso di
meridiani e/o punti di agopuntura, ma
tiene conto delle inserzioni muscolo/
scheletrico e tendinee, nonché del
sistema nervoso del corpo umano.
Come si può vedere in Figura 1 e 2
(a pag. 28), sul collo sono presenti
numerosi punti in corrispondenza con
il muscolo sternocleidomastoideo,
degli scaleni e del trapezio che
insistono sull’area di pertinenza di
numerosi nervi craniali, tra i quali,
forse il più noto è il nervo vago
(pneumogastrico), responsabile
di numerose funzioni di grande
importanza.
DAL COLLO A TUTTO IL CORPO
Il M° Masunaga, nella sua visione
‘estensiva’ della distribuzione dei
percorsi energetici sul corpo umano,
fa transitare dal collo tutti i dodici
meridiani. Premessa la complessità di
individuare i singoli distretti corporei
di ogni meridiano in tale area, un
trattamento accurato del collo è assai
probabile che vada a stimolare tutti gli
organai e visceri correlati
Fasce di Meiso Shiatsu. Definite
anche ‘fasce comunicanti’,
rappresentano uno dei modi di
trattamento sviluppati dal maestro
Yuji Yahiro e coprono orizzontalmente
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Figura 2
tutto il corpo creando possibilità
di comunicazione fra aree diverse.
Indipendentemente dalla metodica
di trattamento e ai riferimenti ad
essa collegati, anche in questo caso
troviamo delle zone di pertinenza
‘energetica’ dei 5 organi
Punti Finestra Del Cielo. Sono punti
descritti per la prima volta nel ‘Cardine
Spirituale’ (testo antico di agopuntura):
tranne P 3 che è sul braccio e MC 1 sul
torace, sono tutti localizzati nella zona
di giunzione tra testa e busto.
In genere questi punti sono messi
in relazione con i meridiani ‘distinti’ e
al modo in cui il corpo trae il Qi dal
cielo attraverso gli organi di senso
(orifizi del cielo). Questo Qi passa
nel petto per avere un riflesso sul
diaframma e stimola il movimento
dei 4 arti. Secondo alcuni autori
l’azione di questi punti può creare
una finestra di opportunità di modo
che ci sia lo stimolo a cambiare le
proprie modalità di pensiero e di
comportamento.
Quando faccio una pressione in
una qualsiasi zona del collo, sto
stimolando un collegamento di
volta in volta diverso a seconda
della filosofia cui mi avvalgo, la zona,
microzona o punto sono i medesimi,
ma per la medicina cinese ci transita
un meridiano collegato ad un
determinato organo, mentre per la
mappa di Masunaga, in quello stesso
MAGAZINE
Figura 1
punto passa un meridiano che ‘lavora’
su un organo differente, senza contare
che per la tecnica Namikoshi stiamo
premendo muscoli, tendini, nervi e
così via. Questa visione, per così dire
ampia, la si può estendere, anche se
con minor rappresentatività, a tutto il
resto del corpo, quindi diventa assai
complesso impostare una qualsiasi
strategia di intervento, a monte del
trattamento, che prescinda dalla
capacità di Tori di entrare in sintonia
con il lavoro e percepire quale è il
riflesso più appropriato alla coppia
Tori/Uke del momento.
Ne consegue che, strumento
fondamentale per un buon operatore
Shiatsu, non è tanto la conoscenza
approfondita di tutte le regole
esistenti, comunque utili a confortare
culturalmente Tori, ma la capacità
di entrare in relazione con Uke e la
capacità di portare pressioni di buona
qualità che siano efficaci e stimolanti.
Questo sposta un po’ l’attenzione
della formazione verso la
ricerca di una miglior qualità
possibile nell’esprimere la nostra
pressione-perpendicolare-costante. dbn
Saggezza orientale
“Mentre Confucio contemplava sul monte Lu-liang le acque
che precipitavano da un’altezza di trenta canne e la schiuma
che scorreva per quaranta li, tanto che le testuggini, i sauri, i
pesci e le tartarughe non potevano nuotarvi, vide un uomo
che vi nuotava. Lo prese per uno che, avendo dei dispiaceri,
volesse darsi la morte e ordinò ai suoi discepoli di correre alla sua altezza e di afferrarlo. Ma costoro avevano fatto alcune
centinaia di passi quando quello uscì dall’acqua e se ne andò
a passeggiare lungo l’argine, con i capelli sciolti sulle spalle
cantando una canzonetta. Confucio lo seguì e l’interrogò dicendo: “Ho creduto che tu fossi un fantasma, ma esaminandoti
vedo che sei un uomo. Mi permetto di chiedere se hai una Via
per avventurarti nelle acque”.
“No, non ho nessuna Via - disse l’uomo -. Ho cominciato con
lo stato nativo, ho progredito con le qualità naturali, mi sono
perfezionato con il decreto celeste.
Entro insieme al flusso ed esco insieme al riflusso. Seguire il
modo di comportarsi dell’acqua senza averne uno mio proprio: questo e il modo con cui mi vi avventuro”.
Chiese Confucio: “Che significa: ho cominciato con lo stato
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nativo, ho progredito con le qualità naturali, mi sono perfezionato con il decreto celeste?”
“Che io sia nato sulla terra e mi trovi bene sulla terra è stato
nativo - rispose l’uomo -, Che abbia progredito nell’acqua e
mi trovi bene nell’acqua è qualità naturale, che io faccia in un
certo modo senza sapere il perché è decreto celeste”.
n. 5 settembre 2012