1.2 Ambiente e paesaggi
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1.2 Ambiente e paesaggi
DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI 1.2 1.2 Ambiente e paesaggi ANALISI E DATI Per quanto riguarda l’ambiente e il paesaggio l’analisi per il nuovo PRG ha seguito diversi approcci, a partire dai dati già raccolti nella Relazione sullo Stato dell’ambiente (2004) e in quella sugli Indicatori di sostenibilità (2007), che costituiscono dei documenti importanti per l’individuazione dei temi del piano. Nell’analisi sono state rilevate le quantità e le percentuali, aggiornate al dicembre 2006, riguardanti l’uso del suolo, ricavate dai dati del rilievo. Questo dato mostra che la percentuale delle aree libere, destinate prevalentemente ad uso agricolo, è del 57%, poco più della metà Diagramma dell’Uso del suolo del territorio comunale; un dato che mostra l’elevato grado di consumo del suolo del comune. A queste si aggiungono le aree occupate dai corsi d’acqua: 1% e quelle, ridotte, destinate a verde pubblico attrezzato (1%) per un totale di 59% di aree a verde. Tavola uso del suolo Superficie aree produttive e commerciali mq 1.707.968 Superficie aree residenziali Superficie aree standard a verde Superficie rete stradale Superficie aree agricole Corsi d’acqua Superficie totale mq 3.129.045 mq 202.032 mq 1.462.680 mq 8.777.763 mq 90.492 mq 15.365.980 IL RILIEVO L’indagine sul territorio non urbano del Comune di Tavagnacco è stata svolta nel mese di novembre del 2006. Sono stati compiuti rilievi sul campo che hanno permesso di verificare il reale utilizzo delle superfici agricole e in genere non edificate. Sucessivamente i dati di campagna sono stati confrontati con quelli d’archivio (CTR, ortofoto, memoria storica). L’operazione è stata compiuta da esperti del settore che hanno raccolto le informazioni riguardanti le associazioni vegetazionali divise in diversi gruppi tematici che corrispondono ai materiali del paesaggio: boschi, colture, prati, alberi (isolati e a filari), siepi, recinzioni e manufatti(vedi tavola 1 scala 1:5.000). Le informazioni permettono di riconoscere i diversi caratteri dei paesaggi riconosciuti. Rilievo dell’uso del suolo e degli elementi vegetazionali del territorio comunale aggiornato al dicembre 2006, scala originaria 1:2.500 Legenda del rilievo degli spazi aperti esterni agli abitati: i materiali del paesaggio la legenda individua: diversi tipi di colture, di prati, di aree abbandonate, di siepi, di alberature singole e a filare, di aree boscate. Altri capitoli riguardano: diversi tipi di tracciati, dalle strade in trincea ai sentieri, comprendendo con viabilità “animale” le tracce di percorsi della piccola fauna, oltre ai i passaggi per la fauna in corrispondenza delle grandi infrastrutture; I diversi tipi di corsi d’acqua e relative sponde naturali o artificiali; gli elementi che connotano il paesaggio come i muri in sasso, i diversi manufatti e infine le viste di pregio. CARATTERI DEL PAESAGGIO Pur frammentati dai numerosi confini interni dovuti alle infrastrutture che tagliano il paesaggio, dal rilievo emergono dei tipi di paesaggio riconoscibili, che confermano la permanenza della divisione in fasce nord-sud e il ruolo centrale dei corsi d’acqua: Ai due estremi Il Cormor e il Torre (quest’ultimo esterno ai confini comunali), nel loro percorso nord-sud, marcano il territorio a scala vasta e ne caratterizzano la qualità dei terreni e il loro pregio naturalistico. L’immagine di Udine come “città tra i due parchi” del Torre e del Cormôr è un’immagine consolidata. I due torrenti sono individuati da sempre (a partire dal P.U.R.) come le due aste principali del sistema ambientale della pianura udinese, e costituiscono una grande risorsa, non solo come parti di un possibile sistema ecologico, ma anche come elementi che strutturano l’intero territorio a grande scala. Anche il Comune di Tavagnacco, pur se marginalmente interessato dal percorso del Cormôr e non attraversato dal Torre, è strettamente connesso ad essi. La CITTA’ TRA I DUE PARCHI: una risorsa ma anche un ‘ipotesi a scala vasta per una struttura territoriale che si appoggi sul corridoio incassato del Cormor da un lato e sulla ampia fascia del Torre dall’altro. Tra queste due fasce principali si collocano, all’interno del Comune, altre fasce intermedie, in senso nord-sud: ad est la fascia a cavallo della ferrovia si caratterizza per un paesaggio agricolo ben curato, con poche o nulle aree abbandonate e preponderanza di mais come monocoltura. Quest’area si connota anche per una marcata monotonia del territorio verso Sud (prateria del Florio), dovuta ad un riordino fondiario che ha eliminato gli elementi tipici della campagna friulana, mentre a Nord il paesaggio si fa più ricco di segni e materiali: filari, prati, orti e colture, gelsi, in particolare lungo la roggia di Udine, ora accompagnata dal percorso ciclabile verso Reana. Si rileva, in quest’area, la presenza di oggetti isolati: fabbriche, allevamenti, centrale elettrica e grandi elettrodotti. L’area centrale, a cavallo della strada Tresemane, in particolare quella interclusa dall’edificato, si caratterizza per un paesaggio agricolo meno curato, con aree di incolto o abbandono, spesso zone di risulta tra il passaggio della grande viabilità e le nuove espansioni urbane dei paesi. In questa area non c’è una coltura prevalente, è buona la presenza del mais. Da segnalare è la coltivazione dell’asparago fra Branco e Tavagnacco. Nella parte a Nord-est della strada sono rilevanti i segni tradizionali del paesaggio rurale friulano: in particolare sopra Adegliacco, dove si rilevano, filari di gelsi, siepi, prati, un roccolo, e le caratteristiche strade in trincea, infossate rispetto al piano di campagna. La fascia ad ovest, a cavallo dell’autostrada, è caratterizzata da un terreno agricolo estensivo, relativamente bassa la percentuale di cereali e abbondanti le aree a prato e a bosco. In questo caso il passaggio dell’autostrada sembra non modificare drasticamente l’utilizzo dei terreni, che varia gradualmente da agricolo, vicino ai paesi, a naturale, verso il Cormor. Solo nella parte nord del Comune, tra Feletto e Branco, il passaggio della tangenziale frammenta molto il paesaggio agricolo. Anche quest’area presenta i segni tradizionali del paesaggio rurale, seppur in maniera meno evidente. Lungo il corso del Cormor si trova un paesaggio di aree boscate e prati, con zone non curate; l’ippovia verso Buia passa qui a ridosso di Branco e Tavagnacco. A Nord ovest, alle spalle di Tavagnacco, entra all’interno del Comune un lembo del paesaggio delle colline moreniche caratterizzato da boschi di querco-carpineti e di robinieti, a confine con Tricesimo. Elemento di riferimento per il paesaggio è la Villa di Prampero con il suo parco, posta a monte del nucleo antico, sui primi rilievi. (cfr. anche Lucia Piani, materiale redatto per per Legambiente –onlus, nell’ambito del progetto “percorsi sicuri” L.285/97) Sono stati individuati i seguenti elementi di rilievo paesaggistico: Elementi positivi: • elevata naturalità e manutenzione della fascia del Cormor; presenza dei primi rilievi morenici (zona nord Tavagnacco); • strade in trincea, filari di gelsi, fossi e in genere assenza di un forte riordino fondiario (zone a ovest della ferrovia e a est del Cormor); • Le viste di pregio, verso la catena dei Musi a nord e verso i colli di Fagagna a ovest, elementi di orientamento e leggibilità del paesaggio, tra Feletto e Colugna, tra Branco e Tavagnacco e nei vuoti interclusi. Elementi negativi: • discariche abusive; • monotonia della zona a est della ferrovia, dovuta ad un eccessivo uso della monocoltura di mais e da una pesante azione di riordino fondiario; • poca cura e spesso abbandono delle aree agricole a cavallo della bretella di collegamento tangenziale ovest-tangenziale est e in prossimità dello svincolo del casello autostradale Udine nord. • DIVERSITA’ ecologica PRATI STABILI Sono stati verificati i prati stabili indicati dal rilievo fornito dall’Amministrazione Comunale di Tavagnacco; sono stati inoltre identificati altri presunti prati stabili. L’identificazione certa del prato stabile nel periodo autunnale è difficoltosa in quanto non presenta fiori o strutture botaniche evidenti tali da permettere una facile e certa conferma della presenza della flora tipica. Sono previsti pertanto ulteriori verifiche nel periodo più adatto per verificare quanto riportato nelle tavole. Il tema della diversità ecologica diviene importante e sarà considerato nel disegno del sistema del verde del nuovo piano; consiste nel porre attenzione ai diversi habitat ed ecosistemi esistenti per costruire un sistema ecologico complesso e funzionante che entri il più possibile all’interno degli ambienti urbani. La carta degli elementi vegetazionali è una prima selezione di aree ed elementi di carattere ambientale desunti dal rilievo. Carta degli elementi vegetazionali VINCOLI All’interno del Comune vi sono tre tipi di vincoli paesaggistici: • ARIA n. 15 Torrente Cormor • Zona F boscata nella frazione di Tavagnacco • Fasce di rispetto delle acque pubbliche per il Cormor, la roggia di Udine e il rio Tresemane. Il rio Tresemane è ciò che resta di una antica lavia: un torrente legato allo scolo delle acque agricole, un tempo ricco ecosistema, che negli ultimi anni ha subito imponenti opere di regolamentazione e che ad oggi è di difficile percezione, sia come ambiente acquatico naturale che come limite geografico. La sua presenza resta marcata più che altro per la presenza praticamente sovrapposta dell’omonima strada provinciale, arteria che collega Tricesimo a Udine. Carta dei vincoli paesaggistici Progetti in corso Da punto di vista ambientale sono numerosi i progetti che riguardano temi ambientali e di rilancio del territorio agricolo. Questi progetti, che fanno capo al “Master Plan” promosso dall’assessorato all’ambiente nel 20001, si configurano come un importante complesso di azioni diversificate, volte al recupero di aree abbandonate, alla promozione dell’attività agricola biologica e agrituristica, entro un quadro progettuale intercomunale esteso all’intera Valle del Cormor. La realizzazione dell’ippovia lungo da Tavagnacco a Buia ne costituisce l’elemento più visibile. Le diverse azioni in corso superano un’ottica meramente urbanistica ma presentano delle implicazioni importanti per la costruzione del nuovo piano e della progettazione degli spazi aperti extraurbani che esso conterrà. Nel corso della redazione del piano, ai fini della valutazione degli impatti, saranno utilizzati anche altri due studi precedentemente redatti dal Comune: -Comune di Tavagnacco, Relazione sullo stato dell’ambiente, analisi ambientale iniziale, 2006; -a cura di: Punto3 A. Ulian B. Pedretto, Tavagnacco, Indicatori di sostenibilità, febbraio 2007. 1.2 ambiente e paesaggi IL PUNTO DI VISTA DALLA PARTECIPAZIONE Nei diversi incontri svolti da ottobre a dicembre 2006 (vedi dossier Partecipazione) numerosi sono i temi emersi che riguardano il temi ambientali o relativi al paesaggio. Il “VERDE” COME PRINCIPALE ELEMENTO DI QUALITà e di identità “Ho il terrore che mi tolgano il verde, vivo a Tavagnacco per quello”, “ci vorrebbe più verde, anche solo da vedere” “nelle nuove espansioni c’è un’esuberanza di residenza e poco rispetto del verde”. Dagli incontri collettivi ma anche dallo Sportello Urbanistico, la percezione diffusa è che il verde, anche solo “da vedere” è elemento caratteristico del Comune, sia per la presenza di viste di pregio che per la possibilità di fruizione, ampliata dalle recenti piste ciclabili, viste come una risorsa importante da implementare. PAESAGGI NASCOSTI: la percezione è che nonostante il consumo di territorio ci siano pezzi di qualità ambientale da salvare, “ci sono ancora luoghi di pregio poco conosciuti e poco fruibili: il Cormor, la chiesa aquileiese di Adegliacco, i prati stabili, le rogge,…”ci sono luoghi bellissimi che nessuno conosce” . PARCHI “Perché non pensare a Tavagnacco come MONACO di Baviera? ” “ci vorrebbero polmoni di verde nelle frazioni e tra le frazioni” , “bisogna trovare un’area dove far riunire e ritrovare la gente come nel parco del Cormor”. Le aree verdi pubbliche sono percepite non solo come aree di svago ma come importanti luoghi di aggregazione sociale, soprattutto per le nuove popolazioni recentemente entrate in Comune. criticità “Nei paesi non ci sono più alberi” “mancano campi sportivi” “Le aziende agricole sono poche ma di qualità, sono da tutelare”. 1.1 Ambiente e paesaggi TEMI E LUOGHI In riferimento alla redazione del nuovo piano regolatore generale i temi emersi dall’analisi, relativi all’ambiente e al paesaggio, sono i seguenti: • il telaio ambientale, visto come infrastruttura territoriale primaria, non risolvibile entro il territorio comunale di Tavagnacco. A scala vasta i due torrenti del Torre e del Cormor, emergono come le due aste principali del sistema ambientale della pianura udinese, e costituiscono una grande risorsa, non solo come parti di un possibile sistema ecologico complesso, ma anche come elementi che strutturano l’intero territorio a grande scala. A partire dall’ambiente è possibile dare forme allo sviluppo territoriale e rivelare i paesaggi nascosti. • le campagne urbane e i vuoti interclusi, elementi di confine deboli da ripensare. I vuoti agricoli interclusi dall’edificato costituiscono degli elementi di separazione e distinzione tra i centri, ma molto spesso sono considerati solo degli spazi in attesa di essere riempiti: né campagna né città, frammenti isolati, che, però, costituiscono delle pause riconoscibili nell’edificato. Appare utile la costruzione di un ragionamento a scala vasta assieme agli altri Comuni sul tema delle campagne urbane, spazi agricoli che possono trovano nella relazione con la città non un limite ma un diverso ruolo. • Il consumo di suolo, che erode il verde attorno ai centri, è un tema rilevante, data la dimensione delle superfici rimaste libere, prevedendo espansioni che non cancellino i caratteri identitari e di leggibilità del territorio legati ai grandi spazi aperti naturali e alle viste della pianura e dei colli. • Le aree verdi pubbliche (verde urbano). Gli spazi aperti naturali pubblici e privati costituiscono un tema importante come possibili nuovi riferimenti spaziali, visivi e sociali entro le aree urbane. Carta “Ambienti e paesaggi Strutturanti” (tavola 3 allegata) La carta riporta l’analisi dei valori ambientali e paesaggistici, individuando le possibile aree per un telaio ambientale a scala vasta, che consolidi i diversi ecosistemi in un sistema complesso di diversità ecologica.