KENYA IN GENERALE Il Kenya viene diviso in due parti
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KENYA IN GENERALE Il Kenya viene diviso in due parti
KENYA IN GENERALE Il Kenya viene diviso in due parti dall’equatore e ricopre una superficie di 583.000 kmq, inclusi i 13.600 kmq del Lago Vittoria. Il paese confina a nord con l’Etiopia e il Sudan, ad est con la Somalia e l’Oceano Indiano, ad ovest con l’Uganda e il Lago Vittoria e a sud con la Tanzania. Il Kenya racchiude ogni tipo di paesaggio: deserti dorati, giungle, montagne innevate, piantagioni di caffè e tè dall’intenso colore verde scuro, ondulate savane, candide spiagge e un mare limpido che ospita bellissimi pesci colorati. La formazione geologica di maggior interesse è la Rift Valley; in quella zona la forte attività tettonica ha provocato fratture lungo le quali la risalita di masse magmatiche ha formato avvallamenti ed edifici vulcanici; tra questi il Monte Kenya (5199 m.), il Monte Elgon e il Monte Kilimangiaro. Le savane offrono l’habitat ideale per i grossi mammiferi africani, habitat che viene tutelato dai numerosi parchi nazionali, che qui occupano il 10% del territorio e sono anche tra i più belli d’Africa. Il turismo sulle coste dell’oceano indiano e nell’entroterra, in particolare nei parchi, ha portato, negli ultimi due decenni, molte entrate, alle quali si aggiungono quelle date dall’esportazione dei più importanti prodotti agricoli (tè e caffè). Popoli immigrati dall’Est e dal Nord, così come commercianti arabi e asiatici, avevano già formato un colorato miscuglio di popoli quando i britannici arrivarono, nel 1895, per erigere un prettorato. Centinaia di fattorie britanniche si diffusero negli altipiani e, ad opporre resistenza, furono soprattutto i Kikuyu guidati da Jomo Kenyatta nella famosa rivolta di Mau-Mau, dove più di 1000 persone trovarono la morte. Solo nel 1963 il paese riuscì ad ottenere la completa indipendenza. Una rete stradale ben costruita apre comodamente le porte al turista che troverà un’Africa come da manuale. PRINCIPALI AREE GEOGRAFICHE E LUOGHI DI MAGGIOR INTERESSE NAIROBI E DINTORNI Nairobi è la “stressata” capitale del Kenya, che negli ultimi anni è riuscita a svilupparsi in una delle più grandi metropoli dell’Africa orientale, anche in ambito economico. Nairobi è una città letteralmente moderna, in quanto costruita interamente negli ultimi 100 anni in seguito alla costruzione della linea ferroviaria che collega Mombasa a Kampala. La locazione dell’odierna Nairobi fu scelta per la realizzazione di una stazione che sorgeva sulla riva di un piccolo corso d’acqua che i Masai chiamavano “uaso nairobi” (acqua fredda), da qui il nome della capitale. Sarebbe riduttivo classificare Nairobi come un semplice centro caotico: il panorama culturale è vivace e ricco di vita notturna. Oltre questo la città offre spunti di interesse soprattutto se si esplora il suo hinterland di ricche colline verdi e piantagioni. KENYA MERIDIONALE Nonostante sia una piccola area compresa tra due grandi città, Nairobi e Mombasa, il Kenya meridionale è il centro per eccellenza dei safari ed ospita due dei più interessanti parchi nazionali: l’Amboseli e il Tsavo. PARCO AMBOSELI Amboseli significa “territorio della polvere” perché il lago di Amboseli è quasi sempre asciutto; qui si possono ammirare le “verdi colline d’Africa” che già affascinarono lo scrittore E. Hemingway e uno degli scenari più spettacolari del paese, ovvero il monte Kilimangiaro. Quest’ultimo oltre ad essere la vetta più alta del paese, segna il confine meridionale del parco. Il parco ospita un’incredibile varietà di ecosistemi: dalle paludi di acqua dolce all’arida e brulla savana, dagli stagni ricchi di canneti, alle pianure di arbusti, dalle foreste, alle distese laviche. È per questa sua peculiarità che è stato inserito negli elenchi dell’UNESCO come riserva della Biosfera Terrestre. Oltre che per la ricchezza di habitat, il parco è famoso per i suoi ghepardi, leopardi, facoceri, leoni, giraffe, bufali, gazzelle, rinoceronti, zebre e naturalmente gli elefanti, che sono uno degli elementi caratterizzanti del parco. PARCO TSAVO È il più grande parco del Kenya ed uno dei più estesi del mondo. È attraversato dalla statale Nairobi – Mombasa che lo suddivide in Tsavo Ovest e Tsavo Est. Tsavo Ovest offre una ricca varietà di paesaggi ma nonostante ciò gli animali non sono sempre avvistabili. Il fascino di questo parco risiede nel panorama e nel senso di infinito che regala. Tsavo Est è il regno incontrastato degli elefanti e, nonostante sia attraversato dai maggiori fiumi del Kenya, presenta un paesaggio arido e selvaggio. Nonostante ciò il contrasto tra le verdi acque del fiume e i colori della savana è visivamente spettacolare e caratterizzante; molto suggestivo l’altopiano Yatta, famoso per la più grande colata lavica del mondo. RIFT VALLEY Il tratto keniota della Rift Valley si estende a nord di Nairobi e offre alcuni dei panorami più belli d’Africa. La lunga spaccatura è costellata di vulcani, fiumi, montagne e laghi. I numerosi vulcani, simbolo dell’intensa attività tettonica della zona, plasmarono il paesaggio e, sebbene ora abbiano quasi tutti esaurito la loro carica distruttiva, continuano ad essere riconoscibili e caratterizzanti con le loro caldere e i giganteschi coni. Sempre i vulcani hanno dato vita ad un altro fenomeno tipico della Rift Valley: i laghi alcalini. È proprio uno di questi laghi, il lago Nakuru che, con le sue alghe, attira e nutre centinaia di migliaia di fenicotteri rosa creando, con la loro livrea, un magnifico gioco di colori. Grazie ai fenicotteri è stato dichiarato Parco Ornitologico Nazionale. Avvistabili anche facoceri, babbuini e grandi mammiferi. KENYA OCCIDENTALE Pensando al Kenya occidentale vengono subito in mente due parole: Masai Mara. Questa riserva faunistica è all’interno nella pianura del Serengeti e prende il nome dal popolo Masai, che abita varie zone di questa pianura, e dal fiume Mara. È formata da un’ondulata savana erbosa, punteggiata di tipiche acacie dalla chioma piatta ed ospita branchi di zebre e gnu. Famosa la migrazione di quest’ultimi che avviene in luglio ed agosto, quando milioni di questi animali lasciano il Serengeti e si dirigono verso nord in cerca di pascoli più verdi, per tornare nuovamente a sud in ottobre. Ci sono anche i grandi felini e non è raro avvistarli mentre cacciano. Potremmo paragonare la zona occidentale del Kenya ad una ricca tavolozza dai colori cangianti: l’ocra della savana, lo smeraldo delle colline, il blu intenso del Lago Vittoria punteggiato dai caldi e vivaci colori dei pescherecci. Il Lago Vittoria non solo è il più grande lago di acqua dolce dell’Africa equatoriale ma è anche la sorgente del Nilo Bianco. Il lago contiene nelle sue acque il pesce persico del Nilo, che ha eliminato più di 300 specie di pesci che vivevano esclusivamente in questo lago. Oltre al Persico, anche il giacinto d’acqua non ha rivali naturali e quindi si è investito per estirpare meccanicamente questa pianta che al culmine della sua estensione aveva ricoperto una superficie pari a 17.230 ettari. ALTIPIANI CENTRALI Gli altipiani centrali sono una zona particolarmente fertile e piovosa. In questa zona la gente si dedica all’agricoltura e segue i ritmi lenti e regolari della natura. Caratteristiche sono il Kirinyaga e il Monte Keny, la seconda montagna più alta d’Africa che fa da trono con i suoi ghiacciai alla divinità suprema dei kikuyu: Ngai. Ancora oggi questa tribù lascia aperte le porte che sono di fronte alla maestosa montagna. Oltre ad essere venerata dai kikuyu, il Monte Kenya ha l’onore di essere un sito considerato Patrimonio dell’Umanità e Riserva della Biosfera dell’UNESCO. Nell’altopiano è situato anche la Riserva di Meru che ospita la rarissime zebre di Grevy, così come le bellissime giraffe reticolate. KENYA SETTENTRIONALE Il paesaggio cambia radicalmente; questa regione, quasi desertica, si differenzia dagli altri per gli scenari naturali e per la variegata fauna. Questa è la zona delle terre dei Samburu, popolo di pastori come i Masai con i quali sono strettamente imparentati. È proprio nella regione di questa popolazione che si trova la riserva Samburu: qui vivono le zebre di Grevy, la giraffa reticolata, l’Oryx Berisa, lo struzzo somalo dalle zampe blu e l’antilope gerenuk. Il parco si estende fino al lago Turkana, noto anche come Mare di Giada. Nonostante sia soggetto a forte evaporazione riesce a mantenere un certo livello, seppur precario, grazie all’apporto del fiume Omo, che scende dagli altipiani etiopi. MOMBASA E COSTA MERIDIONALE Mombasa, la porta per i paradisi costieri del nord e del sud. Kisiwa Cha Mvita, l’isola della guerra, si è dimenticata questo passato per diventare l’isola delle vacanze nonostante siano presenti ovunque i segni del suo passato turbolento. I numerosi resti architettonici del periodo Swahili ricordano i commercianti arabi e persiani che attraccavano lungo le coste per il commercio di schiavi, avorio, spezie e pietre preziose. La costa sud, difesa da una lunga barriera corallina, è celebre per le sue spiagge orlate di palme. A 25 km a sud di Mombasa si trovano le splendide spiagge, tra le quali la spiaggia di Diani, nota per la sua barriera corallina e per i columbus che abitano la foresta che ha sbocco sulla spiaggia. COSTA SETTENTRIONALE Qui si trova la meta più suggestiva della costa kenyota: l’arcipelago di Lamu. L’arcipelago prende il nome dall’isola; Lamu Town è stata inserita trai Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Qui, forse più che in tutte le altre località della costa, si è affermato il concetto di discendenza araba come aristocrazia; infatti, per anni il termine per indicare i discendenti delle famiglie più influenti di Lamu è stato Wa-Arabu (“arabi” in swahili). Il passato arabo si conserva con le decorazioni e incisione delle case e nei stretti vicoli che impediscono gli spostamenti in macchina: a Lamu ci si sposta solo a cavallo o a piedi.