guida dello studente
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GUIDA DELLO STUDENTE Diploma di tecnico dei trattamenti estetici Uno strumento di informazione per il corso di diploma Anno Formativo 2016/2017 Istituto di Formazione Professionale “Sandro Pertini” - Trento 1 GUIDA DELLO STUDENTE Diploma di Tecnico dei trattamenti estetici DESCRIZIONE SINTETICA DELLA FIGURA Il Tecnico dei trattamenti estetici interviene con autonomia, nel quadro di azione stabilito, contribuendo al presidio del processo di trattamento estetico della persona attraverso l’individuazione delle risorse, la programmazione dei servizi e l’organizzazione operativa del lavoro, l’implementazione di procedure di miglioramento continuo, il monitoraggio e la valutazione del risultato, con assunzione di responsabilità di carattere gestionale e relative al coordinamento di attività esecutive svolte da altri. La formazione tecnica nell’utilizzo di metodologie, strumenti e informazioni specializzate gli consente di svolgere attività relative ai trattamenti estetici della persona, con competenze relative all’analisi e trattamento delle parti del corpo interessate e al funzionamento/gestione dell’esercizio. TEAM DI PROGETTO RESPONSABILE DEL PROGETTO PROFESSOR ANDREA CARLO BORTOLOTTI PARTNER DI PROGETTO DOTTORESSA EMANUELA FILIPPI TUTOR INTERNO PROFESSORESSA WEBER ELENA COORDINATORI PROFESSORESSE CHETI CICERO E PAOLA PILATI DOCENTI DEL CORSO (I docenti sono contattabili via e-mail; il loro indirizzo di posta elettronica è così composto [email protected]). Cheti Cicero: Cultura professionale, Cura del portfolio Paola Fraenza: Anatomia, Fisiologia, Cosmetologia, Dermatologia, Dietologia, Elettrologia Lidia Lazzeri: English Beauty: manicure, pedicure, make up Elena Weber: massaggio connettivale, igiene e sicurezza sul lavoro, accompagnamento Paola Pilati: massaggio californiano, massaggio hot stone, trattamenti personalizzati viso e corpo, igiene e sicurezza sul lavoro, apparecchiature ad uso estetico. Alessandra Gaburri: Gestione d'impresa, Gestione del personale Emanuela Filippi: marketing Liza Martinelli: Comunicazione Rossella Zeni: lingua comunitaria inglese 2 AMBITI DI COMPETENZA E QUANTIFICAZIONE ORARIA AREA DELLE SCIENZE APPLICATE SCIENZE APPLICATE 102 TOTALE AREA 102 AREA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE 20 CULTURA PROFESSIONALE 60 TOTALE AREA 80 AREA DELLA GESTIONE D'IMPRESA GESTIONE D'IMPRESA E DEL PERSONALE 150 MARKETING 43 TOTALE AREA 193 AREA TRATTAMENTI ESTETICI TRATTAMENTI PERSONALIZZATI 171 BELLEZZA & BENESSERE 60 ENGLISH BEAUTY TOTALE AREA 231 AREA DELLA LINGUA COMUNITARIA LINGUA COMUNITARIA INGLESE 65 TOTALE AREA 65 ACCOMPAGNAMENTO 25 PORTFOLIO 10 TOTALE ORE 706 IL PERCORSO FORMATIVO Nella prospettiva di sviluppo delle competenze, propria del profilo educativo, culturale e professionale (Pecup) del quarto anno rispetto al Pecup che fa da sfondo al triennio, la finalità generale dei quarti anni è quella di favorire, attraverso l’elaborazione e la riflessione critica del sapere, del fare e dell’agire impiegate in maniera organizzata e 3 sistematica, la crescita educativa, culturale e professionale del giovane, lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e di interazione con la realtà nelle sue diverse dimensioni, l’esercizio della responsabilità personale, sociale e professionale. Il 66% del corso per il conseguimento del Diploma di Tecnico dei trattamenti estetici viene svolto in Istituto (706 ore). Il rimanente 34% in aziende formative (360 ore). CALENDARIO INIZIO LEZIONI Mercoledì 14 settembre 2016 TERMINE LEZIONI Giovedì 1 giugno 2017 SETTIMANA LINGUISTICA Dal 11 al 18 marzo 2017 1^ FORMAZIONE IN AZIENDA Dal 19 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017 2^ FORMAZIONE IN AZIENDA Dal 6 al 25 febbraio 2017 3^ FORMAZIONE IN AZIENDA Dal 10 aprile al 01 maggio 2017 METODOLOGIE ADOTTATE PRESSO L’ISTITUTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Nella realizzazione delle attività viene favorita la didattica attiva – che si basa sull'alternanza di spiegazioni teoriche, simulazioni, esempi pratici ed esercitazioni – per facilitare i processi di apprendimento. La didattica attiva promuove il coinvolgimento del singolo rispettandone il ritmo di crescita ed avvicinandosi allo schema cognitivo, emotivo e relazionale dell’allievo. Lo studente - posto al centro dell’attenzione didattica - è in grado di: accrescere la propria motivazione; individuare i propri margini di miglioramento; interagire con maggiore consapevolezza; sperimentare le nuove competenze acquisite all’interno di un contesto simulato ma verosimile. Nella didattica attiva, l’apprendimento parte dall’esperienza, e allo studente sono richiesti un impegno personale e continuo, nonché la capacità di lavorare in gruppo. È attiva quella attività didattica nella quale gli studenti non sono recettori-esecutori, ma soggetti dotati di autonoma iniziativa. IL PECUP Come si è già ricordato, la finalità generale dei quarti anni è quella di favorire ulteriormente la crescita educativa, culturale e professionale del giovane, lo sviluppo dell’autonoma capacità di giudizio e di interazione con la realtà nelle sue diverse dimensioni, l’esercizio della responsabilità personale, sociale e professionale. Per quanto riguarda lo sviluppo della dimensione educativa, coloro che portano a termine il percorso quadriennale devono essere posti nella condizione di: acquisire maggiore curiosità ed interesse nei confronti della realtà intesa come entità complessa; collocarsi, con una maggior dotazione di strumenti culturali e metodologici, in modo attivo e critico nella vita individuale, sociale e professionale; 4 dare prova di maggiore responsabilità, indipendenza e intraprendenza nell’affrontare e risolvere i normali compiti o problemi della vita quotidiana riguardanti la propria persona, il contesto educativo, la sfera professionale; rafforzare la capacità di interagire con la realtà al fine di affinare il progetto personale e professionale. Per quanto riguarda lo sviluppo della dimensione culturale, il percorso quadriennale si prefigge di favorire: una maggiore padronanza degli strumenti culturali e metodologici che consentono di porsi criticamente di fronte alla realtà, di affrontare compiti o problemi di maggior complessità, di interpretare la società e la cultura contemporanea; lo sviluppo del senso estetico, delle abilità creative ed espressive; un patrimonio lessicale ed espressivo, anche nelle lingue comunitarie, più ampio e sicuro; un utilizzo razionale, critico, creativo e responsabile delle forme moderne della comunicazione, delle tecnologie di supporto e degli strumenti espressivi diversi dalla parola, tra loro integrati o autonomi; una più elevata capacità di utilizzo degli strumenti culturali, anche matematici, necessari per la comprensione dei processi socio-economici e della realtà naturale; atteggiamenti improntati ad una maggiore capacità di ascolto, di dialogo, di confronto, di elaborazione, di espressione e di argomentazione delle proprie opinioni, idee e valutazioni per l’interlocuzione culturale, la collaborazione e la cooperazione con gli altri; una partecipazione attiva alla sfera pubblica. Per quanto riguarda lo sviluppo della dimensione professionale, gli elementi caratterizzanti sono i seguenti: il presidio del processo di riferimento con esercizio di attività relative all’individuazione delle risorse, alla predisposizione delle lavorazioni, all’implementazione di procedure di miglioramento continuo; il coordinamento-sorveglianza di attività di routine svolte da altri in riferimento alla corretta esecuzioneapplicazione, al rispetto delle norme di sicurezza, all’adozione di protocolli per la qualità e il miglioramento continuo; l’assunzione di responsabilità di carattere gestionale dell’organizzazione di riferimento laddove è previsto l’esercizio dell’attività anche in forma autonoma; l’approfondimento e il consolidamento di abilità e conoscenze che connotano la figura professionale. PARTNERSHIP DI PROGETTO Il progetto dei Quarti anni prevede il pieno coinvolgimento del mondo del lavoro e dell’impresa: si crea, quindi, una partnership di progetto che vede coinvolti l’Istituto “Sandro Pertini” e una rete di Imprese che collaborano di comune intesa condividendo contenuti e obiettivi formativi. Il progetto è pertanto sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti che si impegnano a rispettarlo per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. I partner di progetto: EFIMAR SOLUZIONI MARKETING – azienda gestita da Emanuela Filippi, esperta in marketing per il settore turistico e per i Centri Benessere, docente di marketing presso l’Istituto di Formazione Professionale “Sandro Pertini” di Trento – Servizi alla Persona, oltreché consulente nella pianificazione 5 marketing, collaboratrice fiere nazionali e internazionali, esperta nel posizionamento individualizzato per strutture Wellness. EFFEGILAB s.r.l. – Via Giuseppe di Vittorio, 69, 38015 Lavis TN– azienda attiva nel mercato internazionale del benessere da oltre venti anni. Al centro della filosofia aziendale vi è il rispetto della natura; le formulazioni dei cosmetici sono prive di coloranti e fragranze artificiali, oli minerali e altre sostanze chimiche non affini alla fisiologia della cute. Azienda Consorziale TERME DI COMANO – Loc. Terme di Comano, 6 – 38070 Ponte Arche (TN). Nate nel 1975, le Terme di Comano sono conosciute in tutta Italia come centro specializzato per la cura delle malattie cutanee. Il polo offre servizi e prodotti dedicati alle cure mediche ma anche percorsi per il benessere globale. Ruolo del partner nel progetto I compiti assunti dai partner di progetto sono: collaborare nell’azione di ricerca e di selezione delle aziende formative, soprattutto per quanto attiene il territorio locale; partecipare agli scrutini finali di ammissione e agli esami di Diploma Provinciale. IL TUTOR INTERNO Il termine, nell'accezione dominante, si rifà alle istituzioni scolastiche britanniche, ma è di origine latina. Deriva, infatti, dal verbo TUERI, che significa “custodire”, “difendere”, “proteggere”. Proprio per sottolineare la dimensione forte del termine, esso è usato in botanica per indicare il sostegno a cui si appoggiano le giovani piante, per garantirne e indirizzarne la crescita. Il tutor agisce per facilitare le dinamiche sia individuali sia all'interno del gruppo; guida il processo di apprendimento; orienta e assiste lo studente durante il percorso; agevola i rapporti con nuovi soggetti formativi o in nuovi percorsi. Il tutor, conoscendo nel dettaglio il sistema in cui opera, consiglia lo studente nel suo cammino riducendo le possibilità di dispersione. Mansioni del tutor interno Le mansioni del tutor interno sono: promuovere l’autovalutazione delle competenze nello studente; raccogliere i bisogni dello studente; valorizzare le esperienze personali dello studente in un clima di fiducia e reciproco scambio; stimolare nello studente i processi personali di scelta, l’autovalutazione delle competenze, la ridefinizione di modalità comportamentali poco efficaci, la rimotivazione personale; 6 fornire risposte alle domande tenendo conto delle caratteristiche personali; fare da mediatore tra famiglia, scuola e azienda. IL CONTRATTO FORMATIVO Senz’altro è utile, ai fini di un buon lavoro comune, che all'inizio dell'anno scolastico si espliciti un contratto formativo, che può essere inteso in vari modi: da una versione orale, in cui i vari elementi vengono esplicitati dal docente nelle prime ore di lezione, e spesso tacitamente accolti dagli studenti, a una vera e propria contrattazione che si conclude con uno scritto, firmato dai contraenti, docenti, studenti e famiglia. Il contratto formativo è premessa fondamentale per lo sviluppo di un rapporto educativo e formativo di tipo simmetrico: l’intero processo viene controllato da entrambe le parti, da chi apprende e da chi aiuta ad apprendere. Il contratto formativo costituisce una dichiarazione e formalizzazione esplicita e condivisa dell’operato della scuola per quanto riguarda il ruolo dei docenti e degli alunni nella quotidiana esperienza di apprendimento. Lo scopo che si prefigge è codificare e condividere i reciproci impegni che alunni, docenti e famiglie si assumono alla luce delle finalità e degli obiettivi da perseguire e da realizzare nel percorso formativo. Si mette così in moto un processo di coscientizzazione che dovrebbe condurre all’assunzione di quel ruolo di corresponsabilità nella gestione del percorso formativo ed educativo, senza il quale non è possibile nessuna forma di apprendimento. IL DIARIO Finalità: il diario è lo strumento che ti aiuterà a “fissare” l’attenzione (e la memoria) sui momenti più significativi della tua esperienza formativa e, di conseguenza, a riflettere su di essi. La sua compilazione deve essere svolta con regolarità, tenendo conto delle seguenti “voci”: Attività che ho svolto/argomenti trattati Individua ed evidenzia gli argomenti e le attività più significative. Ricorda che un’attività può essere apprezzata e ricordata per motivi diversi (essa può essere bella, entusiasmante, coinvolgente, efficace, impegnativa, importante o significativa “perché non avevo mai visto che…” etc.). In seguito puoi elencare, ma in modo sintetico, le altre attività svolte. È importante che anche questa sezione del diario “racconti” il tuo percorso formativo e ti aiuti nella stesura del riepilogo che dovrai svolgere alla fine dell’anno (ultime pagine del diario). Conoscenze e abilità che ho utilizzato/acquisito Individua quali conoscenze e/o abilità hai acquisito o messo in atto, e/o quali competenze hai sviluppato (relazionali, organizzative, tecnico-pratiche ecc.). Se hai incontrato dei problemi, indica in che modo hai cercato di superarli e gli esiti ottenuti. 7 Individua, se sono presenti, punti di debolezza nella tua preparazione o se devi “consolidare” delle competenze, ricordandoti di trovare delle strategie di miglioramento. Segnalo al tutor Segnala al tutor didattico eventuali problemi incontrati o fatti che ritieni importante comunicare, come, ad esempio: richieste di aiuto per la compilazione del diario, indicazioni per il proseguimento del corso... Il diario dovrà essere depositato per lettura da parte del tutor ogni martedì in Ufficio coordinatori. Se consegnato rispettando i termini stabiliti, il diario sarà restituito agli allievi la settimana successiva. Il diario deve necessariamente essere presente nel portfolio a fine corso e deve essere compilato in tutte le sue parti, soprattutto la sezione finale dedicata alla sintesi dell’esperienza. La mancata consegna del diario al tutor e/o la non compilazione della sezione finale di sintesi sono da considerarsi elementi che non consentono di giungere alla valutazione del percorso svolto e dunque di essere ammessi all’esame finale. 8 LA VALUTAZIONE IN ITINERE DEL PERCORSO Durante il percorso si svolgeranno una valutazione intermedia e una valutazione finale con l’utilizzo della scheda personale di valutazione. Ogni docente valuta il livello di acquisizione delle competenze per la propria Unità formativa. Le competenze da sviluppare in azienda saranno valutate dai tutor aziendali. Comportamenti osservati Atteggiamenti e comportamenti sono valutati in base alle osservazioni raccolte dai tutor aziendali; nello specifico, ambiti di attenzione sono: interesse e motivazione; partecipazione; comportamento. Inoltre, il Consiglio di Classe può proporre l’assegnazione di punti di merito o demerito in base alle attività svolte dall’allievo, fino a un massimo di 10 punti. AMMISSIONE ALL’ESAME DI DIPLOMA L’Esame conclusivo di Diploma professionale è definito dalla deliberazione della Giunta Provinciale n. 457 del 14 marzo 2013. In base alla normativa vigente, sono ammessi all'esame per il conseguimento del Diploma di Tecnico dei Trattamenti Estetici, gli allievi che abbiano frequentato almeno il 75% delle ore complessive del percorso (in Istituto e in azienda) raggiungendo risultati positivi nei diversi ambiti di competenza. I diversi elementi che determinano la valutazione del percorso sono: la formazione in Istituto e la formazione in azienda; la documentazione presentata (diario, portfolio e tesina); i comportamenti attesi. La valutazione del percorso è formulata dal team di progetto composto dai docenti del corso, dal tutor/referente del corso e da uno o più tutor aziendali designati dalla partnership di progetto. Il tutor interno e il coordinatore procedono alla valutazione del percorso analizzando il portfolio, inteso come raccolta significativa della documentazione relativa al percorso effettuato dall’allievo sia presso l’azienda sia presso l’istituto di Formazione Professionale. STRUTTURA ESAME DI DIPLOMA A partire dall’A.F. 2012-2013, le prove di esame si articolano in: 9 a) prova scritta (definita “studio di caso”: si tratta di una situazione/problema afferente al settore di riferimento, ipotetica ma del tutto verosimile, a partire dalla quale verranno proposte al candidato alcune domande, sia aperte sia a scelta multipla semplice o complessa); b) prova scritta e orale di lingua comunitaria; c) colloquio finale. Nello specifico, il colloquio finale prevede: presentazione della propria tesina di diploma su un argomento/aspetto specifico ritenuto particolarmente significativo; riflessione sull’esperienza formativa; acquisizione di un’identità professionale; aspirazioni lavorative. L’allievo, utilizzando il portfolio (quindi anche il diario), sottolinea le competenze acquisite, ne illustra le specificità e le ricadute sulla propria professionalità anche dal punto di vista della spendibilità nel mercato del lavoro, rappresentando le proprie aspettative e aspirazioni anche nell’ottica di un’ulteriore crescita attraverso la formazione permanente. Il totale dei punti attribuibili all’esame di diploma professionale è pari a 100 punti, secondo la seguente declinazione: a) minimo 30 punti/massimo 55 punti attribuibili dal Consiglio di Classe in base alla valutazione complessiva dei risultati di apprendimento (valutazione del percorso); b) massimo 45 punti attribuibili al candidato da parte della commissione in base alla valutazione delle prove di esame. Il punteggio minimo per il superamento dell’esame è stabilito in 60 punti su 100. AMMISSIONE ALL’ESAME DI ABILITAZIONE L’accesso all’esame di abilitazione all’esercizio dell’attività autonoma è consentito al termine del corso di Diploma e dopo il superamento dell’esame di diploma. L’esame di abilitazione professionale è organizzato da apposita commissione con sede presso il Servizio artigianato della Provincia autonoma di Trento. LA TESINA DI DIPLOMA Il lavoro di redazione della tesina deve essere inteso e impostato come un approfondimento interdisciplinare che lo studente compie su un argomento liberamente scelto e condiviso con i docenti direttamente interessati. La tesina può altresì avere carattere sperimentale e di ricerca. In quest’ultimo caso lo studente può approfondire 10 argomenti non presentati nelle lezioni ma ritenuti pertinenti e complementari al percorso. L’argomento/ambito scelto deve avere un valore reale e coerente rispetto alla figura professionale di riferimento. La stesura dell’elaborato deve essere chiara e precisa, in modo che il tutto risulti coerente e non sia una pura giustapposizione di pezzi di testo e immagini scopiazzate qua e là. Alcuni indicatori oggetto di valutazione della tesina sono la coerenza logica tra le parti, la precisione e la correttezza, il corretto impiego delle fonti nonché la loro esplicitazione, le scelte di metodo effettuate, l’assenza di lacune espositive o di organizzazione, la proprietà di linguaggio... È possibile presentare le tesina in formato cd-rom, ipertesto,ecc.: la scelta deve essere però motivata da ragioni di metodo e non solo dal gusto per l’originalità e deve essere sorretta dalla qualità del prodotto. IL PORTFOLIO Il portfolio raccoglie ordinatamente e stabilmente la documentazione più significativa del percorso dello studente. La costruzione del portfolio è di competenza dello studente che viene guidato e supportato nelle attività di compilazione dal coordinatore del corso, d’intesa con il tutor interno e con i docenti. LA STRUTTURA DEL PORTFOLIO È utile che il portfolio sia strutturato in modo ordinato e articolato nelle seguenti sezioni: La prima sezione deve contenere i dati riguardanti la struttura formativa e il tutor del percorso; i dati anagrafici dell’allievo e quelli relativi al suo percorso formativo. La Sezione può comprendere i seguenti elementi: Per quanto riguarda la parte introduttiva: il frontespizio; l’indice; l’autopresentazione dell’allievo (introduzione personalizzata: “mi presento…”); dati identificativi della scuola e del tutor interno; dati anagrafici dell’allievo; schede di valutazione; attestato di qualifica; contratto formativo; Per quanto riguarda i dati: dati anagrafici dell’allievo: vengono indicati nome, cognome, luogo e data di nascita; dati identificativi della struttura formativa, sede e tipologia dell’attività corsuale: vengono indicati denominazione Centro/Istituto di formazione, indirizzo e recapiti sede, denominazione corso (specificazione del diploma e della figura di riferimento), anno formativo; dati identificativi del tutor/referente del percorso: vengono indicati nome e cognome. Per quanto riguarda il percorso formativo pregresso, nella logica di disporre di riferimenti che consentano di collocare il portfolio del quarto anno in continuità con il processo educativo e formativo del triennio, e relativa documentazione (portfolio del triennio), si può prevedere l’inserimento: 11 della scheda personale di valutazione del terzo anno (particolare importanza, dal punto di vista delle informazioni relative al pregresso percorso formativo, è assunta, oltre che dai livelli di acquisizione delle competenze traguardo dei vari insegnamenti, dalle indicazioni in termini di “giudizio di orientamento”); dell’attestato di qualifica professionale (particolare importanza dal punto di vista delle informazioni relative al pregresso percorso formativo è assunta dalle indicazioni in termini di competenze acquisite -punto 5 del nuovo modello nazionale per la certificazione finale- e di percorso formativo dal punto dei vista dei contenuti -punto 6.1-, delle caratteristiche del tirocinio -punto 6.2- delle eventuali altre esperienze pratiche -punto 6.2-) di eventuali certificazioni ufficiali (ad esempio, ECDL, KET, FIT, patentini vari di mestiere, ecc..). Per quanto riguarda il percorso formativo del quarto anno, si prevede: il Contratto formativo, predisposto dall’Istituzione formativa e completo in tutte le sue parti (firme allievo, genitori, docenti, referenti e responsabili del percorso). Tra i suoi vari elementi, si ricorda che la partecipazione dei genitori alla stipula del contratto assume particolare valore e importanza; la Scheda personale di valutazione (intermedia/finale) delle competenze acquisite, dei comportamenti osservati, della partecipazione al percorso. La seconda sezione contiene i materiali prodotti dall’allievo nel corso dell’anno in riferimento ai vari “Ambiti di competenza” (Comunicazione – Lingua comunitaria – Trattamenti estetici – Gestione d’impresa – Scienze applicate). Gli elaborati hanno il compito di documentare le competenze acquisite non solo attraverso le ricerche e le esercitazioni svolte, ma anche attraverso le prove e i test affrontati. Oltre a ciò, accoglie le osservazioni e le riflessioni dell’allievo e dei docenti per quanto riguarda lo svolgimento dei compiti assegnati (vedi Schede di accompagnamento dell’allievo e del docente). Si tratta, quindi, dei documenti che più significativamente descrivono e attestano il percorso formativo. La significatività della documentazione dovrebbe essere graduata in base al suo contributo all’attività di valutazione dei livelli di acquisizione delle competenze rispetto ai compiti da svolgere. La documentazione scelta dovrebbe tenere conto anche della sua idoneità nell’attestare il progressivo emergere di potenzialità rispetto all’eventuale proseguimento della formazione dopo il quarto anno. In generale, si sottolinea l’importanza che nella scelta della documentazione sia assicurato, nell’ottica di valorizzare le pratiche dell’autonomia e della partecipazione attiva e consapevole caratterizzanti il quarto anno, l’effettivo protagonismo dell’allievo entro un contesto di sistematico confronto con il tutor didattico/coordinatore del corso, chiamato a sostenere/accompagnare le attività di allestimento del Portfolio da parte dell’allievo. È opportuno che l’organizzazione della documentazione avvenga secondo un’ottica di contestualizzazione temporale (data) e situazionale (luogo e modalità di lavoro) al fine di far emergere, sia in generale sia in sede di conclusione dell’esperienza (esame finale), il profitto formativo raggiunto. Trovano collocazione nella seconda sezione: la documentazione considerata più significativa ai fini della valutazione degli apprendimenti; la tesina elaborata dall’allievo. La terza sezione raccoglie la documentazione in grado di fornire ulteriori elementi informativi considerati importanti. A titolo di esempio: le relazioni elaborate in riferimento alle diverse esperienze didattiche d’aula; 12 le relazioni di tutte le formazioni aziendali; la presentazione dell’allievo attraverso l’impiego del Curriculum Vitae europeo; la documentazione attestante la partecipazione a corsi, manifestazioni, iniziative, certificazioni ecc.; qualsiasi altra documentazione ritenuta fonte di elementi integrativi ritenuti importanti. PROGETTO ENGLISH BEAUTY Il CLIL (Content and Language Integrated Learning), apprendimento integrato di lingua e contenuti, si riferisce all’insegnamento di qualunque disciplina non linguistica per mezzo di una lingua seconda o straniera (L2). Il contenuto disciplinare non linguistico viene acquisito attraverso la L2 e la L2 si sviluppa attraverso il contenuto disciplinare non linguistico. Il progetto “English Beauty” sviluppa moduli autonomi rispetto all’ambito dei trattamenti estetici, prendendo in esame, in particolare, il manicure, il pedicure e il make-up. Il progetto English Beauty sarà valorizzato con la proposta di una settimana linguistica in Inghilterra per tutti gli allievi. SETTIMANA LINGUISTICA Il progetto prevede una settimana linguistica in Inghilterra dal 11 al 18 marzo 2017 . Si tratta di un periodo di permanenza all'estero durante il quale gli studenti possono approfondire e migliorare le loro conoscenze linguistiche applicandole in situazioni reali. Gli studenti vengono ospitati da famiglie locali e frequenteranno un corso di lezioni. Al valore linguistico dell’esperienza se ne abbina un secondo di carattere culturale con uscite e visite a luoghi di interesse storico-artistico-culturale. In tal modo, gli studenti possono venire a contatto con nuove realtà culturali, apprendere e crescere in contesti diversi rispetto a quelli di appartenenza. CERTIFICAZIONE LINGUISTICA La certificazione linguistica è un’attestazione formale del livello di conoscenza della lingua straniera, rilasciata da un Ente certificatore riconosciuto. Le certificazioni linguistiche, oltre ad arricchire il curriculum degli studenti, agevolano tutti coloro che intendano proseguire i propri studi all’estero e costituiscono un plusvalore per l’inserimento in un contesto lavorativo europeo, in quanto riconosciute ufficialmente in tutta l’UE. Alla luce dell’offerta formativa proposta – English Beauty e la settimana linguistica all’estero - il conseguimento di una certificazione linguistica è raccomandato a tutti gli studenti del quarto anno di diploma. Inoltre, chi avrà conseguito la certificazione linguistica B1 sarà esonerato dalla prova scritta e orale di lingua comunitaria (inglese). MODALITÀ DI INFORMAZIONE ALLE FAMIGLIE Il percorso formativo presentato in queste pagine chiede alle famiglie di essere partecipi e presenti nel cammino delle proprie figlie, sostenendole e incoraggiandole nel bisogno e valorizzando i successi ottenuti. 13 Certamente è un percorso impegnativo che richiede estrema motivazione e coinvolgimento ma che parimenti offre un’opportunità formativa di alto livello e spessore sia professionale che culturale. Alle famiglie è garantito un rapporto stretto con i docenti impegnati nel quarto anno e con il referente del progetto stesso attraverso: un incontro di presentazione del percorso, del contratto formativo, della settimana linguistica, della modalità di esecuzione della formazione in azienda previsto per la giornata di mercoledì 21 settembre 2017 alle ore 16:30; le udienze particolari e generali nel primo e nel secondo quadrimestre; gli incontri individuali con tutor e/o coordinatore del corso previo appuntamento; la consegna della scheda di valutazione del primo e del secondo quadrimestre; le comunicazioni scritte sul libretto o mediante circolari. LA FORMAZIONE IN AZIENZA (ALTERNANZA) La formazione aziendale si svolgerà in tre periodi per un monte ore complessivo 360 ore. Ogni esperienza di formazione in azienda è accompagnata da un progetto formativo sottoscritto da allievo, dal dirigente dell’Istituto di Formazione Professionale e dal tutor dell’azienda, nel quale sono indicati i ruoli, i compiti e le responsabilità di ciascuno. Le aziende coinvolte nel progetto garantiscono la presenza di risorse umane idonee a trasferire competenze, l’accompagnamento di tutor con formazione e competenze adeguate, l’utilizzo e l’impiego di prodotti/tecnologie di alta e specifica qualità, la professionalità dei servizi offerti e un’efficiente struttura organizzativa. La formazione in alternanza è attestata dalla documentazione prevista (diario, registro, portfolio). Nel corso dei periodi di alternanza lo studente è messo in grado di poter realmente incrementare, rispetto al triennio, le capacità relazionali, organizzative e le competenze pratiche: alla conoscenza teorica e professionale si affianca sempre più la capacità di fare coniugando il saper fare con il sapere stesso. L’azienda è dunque un ambiente di apprendimento e di crescita personale oltre che professionale. In particolare la formazione in azienda ha gli obiettivi di: favorire l’acquisizione di competenze di tipo gestionale, organizzativo e relazionale; ampliare le competenze tecnico-professionali; sviluppare l’autonomia e la responsabilità personale, sociale e professionale; stimolare i giovani alla valutazione delle proprie esperienze, all’analisi dei processi e alla soluzione di problemi; abituare l’allievo a riflettere sull’ambiente in cui opera, su ciò che è necessario possedere in termini di conoscenze, abilità e comportamenti per affrontare adeguatamente i compiti o problemi di varia natura. L’attività in azienda sottende i seguenti aspetti: spiegazione, da parte del tutor aziendale, delle modalità organizzative, delle metodologie adottate nel centro, delle apparecchiature e dei prodotti cosmetici utilizzati; osservazione alle attività e correzione dell’errore, suggerimenti, stimoli qualora necessario; 14 partecipazione diretta dell’allievo alle attività dell’Istituto in direzione di una sempre maggiore autonomia e responsabilità Il progetto prevede il raggiungimento delle competenze in azienda attraverso un percorso individualizzato: gli allievi svolgeranno il tirocinio in diverse realtà lavorative, che offrono servizi diversificati rispetto alle singole istanze formative. Il tutor manterrà rapporti costanti con l’azienda formativa in base alle esigenze. Spetterà al tutor interno e al team di progetto individuare l’azienda più idonea ad ogni singolo allievo in modo tale da consentirgli il raggiungimento delle competenze previste dal progetto stesso. CONTRATTO FORMATIVO ALLIEVO - TUTOR AZIENDALE L’allievo s’impegna a: seguire le indicazioni dei tutor e a far riferimento a essi per qualsiasi esigenza di tipo organizzativo o altre evenienze; rispettare gli obblighi di riservatezza circa processi produttivi, prodotti o altre notizie relative all’azienda di cui venga a conoscenza, sia durante che dopo lo svolgimento della formazione aziendale; rispettare i regolamenti aziendali e le norme in materia di igiene e sicurezza. Il tutor aziendale si impegna a: accogliere il corsista in azienda informandolo sulla struttura aziendale e sulle competenze attese; accompagnare il corsista in azienda durante il periodo di formazione; trasmettere il proprio sapere professionale nelle forme e nei tempi adeguati al progetto; monitorare il raggiungimento delle competenze intervenendo con i modi più efficaci; espletare la documentazione necessaria (compilazione del registro e della scheda di valutazione); mantenere i contatti con il tutor interno informandolo dell’andamento dell’esperienza e intervenendo, d’intesa con lui, qualora sia necessario. IL REGISTRO DELLA FORMAZIONE IN AZIENDA 15 Il registro della formazione in azienda è uno degli strumenti a supporto della documentazione delle esperienze di formazione vissute dallo studente. In particolare, il registro è utilizzato dal tutor aziendale per annotare le assenze/presenze dell’allievo nonché disporre di un quadro di sintesi delle attività svolte dall’allievo nel periodo di permanenza nell’azienda. Per una corretta gestione e conservazione del registro, si ricorda che: il registro deve essere presente in azienda fin dal primo giorno di avvio dell’esperienza e deve essere esibito durante eventuali visite di monitoraggio; il registro deve essere custodito dal tutor aziendale che si impegna a garantirne, comunque, l’accesso allo studente, e consegnato al tutor scolastico alla fine di ogni periodo di formazione in azienda; il registro deve recare in tutte le sezioni le firme richieste, pena la sua non validità come documento probante l’esperienza di formazione aziendale; il registro deve pervenire definitivamente all’Istituto di formazione professionale prima della valutazione complessiva del percorso; l’assenza dell’allievo deve essere comunicata tempestivamente da quest’ultimo al tutor aziendale e giustificata all’Istituto al rientro in aula. La compilazione delle varie sezioni da parte del tutor aziendale deve essere sistematica ed esaustiva. È inoltre auspicabile che le registrazioni siano oggetto di confronto fra allievo, tutor aziendale e tutor scolastico. Il registro è diviso in due parti: Registrazione delle presenze: Ogni pagina va compilata in tutte le sue parti in modo chiaro, senza l’uso di correttori. In questa prima parte si annota l’orario di lavoro per ogni giornata e quindi si calcola la somma delle ore di lavoro svolte per ogni settimana (il periodo di 7 giorni dal giorno di arrivo in azienda). L’allievo e il tutor aziendale firmano negli appositi spazi. Registrazione delle attività In questa seconda parte si annotano le attività svolte durante la settimana e le modalità di esecuzione (se in affiancamento, con supervisione o in autonomia). Il tutor aziendale può inoltre comunicare valutazioni o idee sulla preparazione dell’allievo. La registrazione delle modalità di esecuzione delle attività è molto importante ai fini della valutazione sia durante il percorso che finale, dell’effettiva idoneità dell’allievo ad assumere ruoli di autonomia e responsabilità. ORARIO DI LAVORO Gli allievi impegnati nella formazione aziendale sono soggetti a tutte le norme vigenti in materia di legislazione sociale, igiene e sicurezza del lavoro, nonché alla legislazione sulla tutela dei minori. L'orario delle prestazioni sarà concordato tra tutor aziendale e tutor scolastico per il periodo di tirocinio e comunque seguendo le indicazioni sotto indicati. 16 Istituto di Formazione Professionale Sandro Pertini ATTIVITÀ INTEGRATIVE E DI ACCOMPAGNAMENTO Si tratta di attività che il team di progetto ritiene importante offrire agli allievi per approfondimenti tematici di settore e/o per una loro maggiore qualificazione (es. preparazione specifica per il conseguimento di certificazioni linguistiche, di abilitazioni particolari, ecc.). Finalità generali dell’unità/attività formativa Denominazione unità/attività formativa ACCOMPAGNAMENTO/CURA DEL PORTFOLIO accoglienza, presentazione del corso, con particolare attenzione alle competenze che caratterizzano la figura del tecnico e la figura Docente di riferimento: Cheti Cicero ACCOMPAGNAMENTO/DIARIO/ ALTERNANZA Docente di riferimento: Elena Weber professionale di riferimento; presentazione Portfolio (organizzazione interna) e relative finalità; modalità di redazione del portfolio; azioni di accompagnamento. accoglienza; presentazione delle modalità attuative e organizzative dell’alternanza; presentazione del diario (organizzazione interna) e relative finalità; azioni di accompagnamento.