LA FERRAMENTA SECONDO ANDREA LENOTTI

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LA FERRAMENTA SECONDO ANDREA LENOTTI
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Ormai ci siamo, il 2 dicembre a Milano si terrà l’ultimo evento dell’anno che coinvolge la
ferramenta, settore fondamentale nella composizione merceologica del fai da te. Dopo i vari
Business Point, Ferexpo e BricoDay, eccoci quindi a iFerr, evento espositivo e convegnistico
dedicato in maniera specifica alla filiera della ferramenta: produttori, grossisti, rivenditori e,
perché no, clienti.
In particolare iFerr gode di un sostegno particolare da parte di Assofermet, l’associazione
nazionale che raggruppa i grossisti di ferramenta e che ha dato un contributo fondamentale
nell’organizzazione dell’evento milanese. La formula è quella che si sta sempre di più consolidando
come format vincente e apprezzato dal mercato: quello della giornata unica, con un
appuntamento convegnistico particolarmente importante e con relatori di alto profilo e uno spazio
espositivo che, da un lato rappresenta il settore e dall’altro è una forma di contatto virtuoso tra le
aziende e un pubblico estremamente mirato.
Abbiamo parlato di iFerr e non solo, con Andrea Lenotti, consigliere di Assofermet.
Assofermet è sostanzialmente l’unica realtà associativa strutturata che abbiamo in Italia nel
mondo della ferramenta. Quest’anno abbiamo visto il logo di Assofermet, in qualità di
patrocinante, praticamente in tutti gli eventi organizzati a favore del mondo della ferramenta e del
fai da te, dal Ferexpo di Bergamo al BricoDay di Milano, fino ad individuare in iFerr il luogo in cui
impegnarvi con il vostro congresso nazionale. Dare il sostegno a tutti è una scelta ponderata o è
semplice protagonismo?
Andrea Lenotti. Le Associazioni di categoria devono avere un ruolo da protagonista quando i
problemi da affrontare all’interno del proprio mercato di riferimento sono tanti e gravi. Quando
tutto va perfettamente bene non serve che le associazioni si facciano sentire. Il problema è che
in Italia, in generale e quindi nel nostro specifico mercato, non si può dire che le cose vadano
perfettamente bene. Nella nostra filiera, che comprende la ferramenta tradizionale e la
ferramenta per il bricolage, esistono problematiche e complessità che vanno affrontate,
approfondite e risolte. Per fare questo è importantissimo incontrarsi, confrontarsi e parlare, per
questo motivo noi di Assofermet abbiamo sostenuto e sosterremo in futuro tutti i momenti che
hanno questi obbiettivi. Bisogna cominciare a ragionare in maniera diversa, dobbiamo creare
momenti in cui potersi parlare, in cui far nascere alleanze. Il ruolo del grossismo oggi è sempre più
difficile, ma al contempo sempre più fondamentale.
La crisi economica che peso ha sulla necessità di affrontare questi ragionamenti?
Andrea Lenotti. La crisi economica è un problema in sé e per tutti, ma il cambio di mentalità a cui
alludo ha radici assai più profonde. Il grossismo del nostro settore oggi, checché se ne dica, sta
aumentando perché è diventato piattaforma. A fronte del ruolo di servizio alle ferramenta
tradizionali, molti dei nostri iscritti oggi lavorano anche con la grande distribuzione con dei marchi
privati e recentemente anche con il mondo dell’e-commerce. Per questo il grossismo oggi ha la
necessità di armonizzare i rapporti con tutta la filiera, a monte con i fornitori e a valle con i clienti,
siano essi tradizionali o GD.
Quale dovrebbe essere il primo fondamentale passo da fare?
Andrea Lenotti. Dobbiamo creare il distretto della ferramenta. Ora o mai più. Dobbiamo
cominciare a dare un valore importante al mondo della ferramenta, che non è quello del fai da te,
è completamente diverso e vale molto di più.
Quanto di più?
Andrea Lenotti. E’ difficile dirlo perché stiamo parlando di un mercato che non è censito. I
dati GFK ci parlano di un mercato del fai da te intorno agli 11 miliardi di euro. E’ evidente che se
mettiamo insieme il fai da te e la ferramenta, con le sue referenze rivolte al pubblico dei
professionisti, arriviamo ad una cifra molto superiore. Se si considera che il mondo dell’ingrosso
vale circa il 20% del totale è facile fare le dovute proporzioni. Per facilitarci ulteriormente il
compito posso anche segnalare un dato proveniente dall’Agenzia delle Entrate che indica in 16
miliardi il valore del mercato della ferramenta, compreso di brico e garden; un dato però che non
comprende l’intero mondo della distribuzione. In sostanza noi riteniamo che il mercato
della ferramenta, in tutte le sue declinazioni, dal professionale al fai da te possa essere stimato in
una cifra compresa tra i 16 e i 20 miliardi di euro e in questo contesto l’ingrosso ha un ruolo molto
importante.
Dal sito dedicato a iFerr 2014 vediamo che “Il distretto della ferramenta. Ora o mai più” è anche il
titolo della sua relazione al convegno della mattina, animato tra l’altro da personaggi di primo
piano quali Casati di Stanley Black&Decker, Fiorasio di Fisher, Angioni di Amazon, e altri (per
l’elenco completo vi rimandiamo al sito di iFerr che trovate nella Rotta di Navigazione – n.d.r.). Il
titolo del convegno è “Filiera commerciale: tra evoluzione e rispetto”. Il problema dell’evoluzione ci
è chiaro, ma in qualità di grossisti individuate anche un problema di rispetto?
Andrea Lenotti. Direi proprio di si. Credo sia necessario oggi fare il punto su quale deve essere
il ruolo della distribuzione nei confronti del mercato e quello della produzione nei confronti della
distribuzione. Oggi la produzione è all’affannosa ricerca di sbocchi commerciali, operazione
assolutamente lecita e forse anche doverosa, tuttavia vogliamo sottolineare che il rispetto della
categoria dei grossisti non può prescindere.
Può farci un esempio di comportamento irrispettoso da parte della produzione?
Andrea Lenotti. Molte aziende, soprattutto multinazionali, hanno una politica di prezzi che non è
assolutamente logica nel rispetto della filiera. Sovente abbiamo modo di rilevare prezzi molto più
bassi in grande distribuzione rispetto a quelli che noi possiamo fare nel tradizionale. Ripeto, è
lecito che ciascuno sviluppi le politiche commerciali che più ritiene opportune, però se scegli di
lavorare con il canale del grossismo lo devi rispettare. Noi siamo quelli che riescono a raggiungere
quella distribuzione tradizionale tanto polverizzata ma tanto presente nel territorio. Senza le
ferramenta sarebbe difficile raggiungere il cliente professionale, ma sarebbe anche difficile parlare
di brico.
Ferramenta e grande distribuzione sono quindi due canali distributivi contrapposti?
Andrea Lenotti. Uno dei compiti fondamentali di iFerr e del nostro congresso è proprio quello di
far discutere tutte le componenti della filiera con lo scopo di riuscire ad armonizzare una
situazione certamente non semplice. La GD sta in alcuni casi crescendo e in altri soffrendo, i negozi
tradizionali, in questo momento difficile, tengono meglio in termini di fatturato. Se guardiamo i
dati scopriamo che sono ormai 5/6 anni che la crescita della GD rispetto al tradizionale è ferma. Si
parla di un 64-65% di quota nel mercato brico per le ferramenta e di un 35-36% per la GD. E’ un
dato di fatto che rispecchia quello che è l’Italia e di cui si deve tenere conto. Quello che dobbiamo
fare è armonizzare questa situazione.
In effetti qualche anno fa Assofermet aprì le porte alla grande distribuzione specializzata, però, ci
sembra, con scarsi ritorni, solo BricoLife per quel che ci risulta è entrata a far parte
dell’associazione. Occorre insistere?
Andrea Lenotti. Certamente. E’ vero che noi tre anni fa abbiamo aperto le porte alla GD, ma è
altrettanto vero che in questi tre anni abbiamo dovuto affrontare problemi assai più urgenti
imposti dalla crisi economica e politica del nostro Paese. Con questa edizione di iFerr e con questo
nostro congresso vogliamo creare un nuovo punto di partenza per riaprire quell’approccio al
mercato e a tutti i protagonisti dello stesso che ci sembra indispensabile per crescere bene. Lo
ripeto: è importantissimo che tutti i protagonisti della filiera trovino il tempo e la voglia di parlare,
di discutere e di confrontarsi, per poi , ovviamente, tornare ad essere concorrenti sul mercato.
Possiamo dare un contenuto un po’ più preciso alle parole confronto e armonizzazione?
Andrea Lenotti. Noi crediamo che sia importante oggi raggiungere una forma di equilibrio nella
distribuzione che metta al centro il consumatore perseguendo logiche referenti alla qualità,
all’informazione e alla formazione. Fino ad ora si è fatto mero commercio, oggi serve fare molto di
più e noi come Associazione non possiamo esimerci dal dare un nostro importante contributo.
La GD deve crescere sul fronte della qualità del rapporto con il cliente, mentre
la ferramenta tradizionale deve assolutamente modernizzarsi, essere più aperta ed accogliente. Si
può fare libero servizio anche in 100 mq, se andiamo all’estero vediamo delle ferramenta a
conduzione familiare e di piccole dimensioni che sono dei veri e propri gioiellini dove è un piacere
entrare. Lo stesso deve accadere anche in Italia.
Veniamo ora al convegno del pomeriggio dove si parlerà di imprenditoria ed etica con un palco di
relatori quanto meno insolito: Don Mazzi, Beppe Carletti dei Nomadi e Daniele Massaro, tra gli
altri. Come dobbiamo interpretare il contenuto “etica” e la presenza di personaggi tanto insoliti per
un convegno rivolto alle ferramenta?
Andrea Lenotti. E’ un convegno in cui si parlerà di etica e di professionalità ed è importante
perché ci viene richiesta dall’Europa. L’8 ottobre scorso Edra e Fedyma (le associazioni europee
rispettivamente dei distributori e dei produttori di prodotti per il bricolage – n.d.r.) hanno firmato
un accordo etico sulla condotta per la vendita al dettaglio e sui rapporti produzione-distribuzione.
Ritengo che anche in Italia dovremo riuscire a percorrere la stessa strada ed è per questo che
abbiamo pensato di organizzare un primo incontro che mettesse al centro le tematiche dell’etica e
della professionalità nei rapporti. Per quanto riguarda i personaggi che interverranno credo sia
importante aver coinvolto anche grandi nomi che non hanno espressamente a che fare con il
mondo della ferramenta, ma che possono portare esperienze assolutamente interessanti e
ispiratrici. E’ un modo per uscire dal ghetto tematico di un settore chiuso per aprirsi a quel mondo
esterno fatto da milioni di consumatori.
Per tutti i dettagli su iFerr, la location, i convegni e l’area espositiva vi rimandiamo al sito
dell’evento che trovate nella Rotta di Navigazione. Noi di Bricoliamo ci saremo per potervi
puntualmente informare una volta chiusi i lavori.
Novembre 2014