CELLULITE, PROBLEMA MEDICO I PROBLEMI E LE CURE

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CELLULITE, PROBLEMA MEDICO I PROBLEMI E LE CURE
CELLULITE, PROBLEMA MEDICO I PROBLEMI E LE CURE
Lorenzo Donega’: essenziale lo stile di vita corretto
Della cellulite si parla spesso in chiave “mondana”. Invece siamo di fronte a un problema
che ha implicazioni e conseguenze mediche, se non correttamente affrontato. Il Dott.
Lorenzo Donega’ Specialista in Chirurgia Vascolare, responsabile del centro di
riabilitazione e diagnostica vascolare del C.T.R. e della unità operativa di Chirurgia
Vascolare di Villa Verde, spiega il disturbo e le soluzioni. Comunemente per cellulite si
intende un in estetismo che normalmente si localizza nelle coscie e nei glutei di persone
di sesso femminile, che si manifesta con aumento di volume dell’arto e aspetto della
cute a buccia di arancio. E’ una lipolinfodistrofia: cioè si tratta di accumulo di cellule
adipose che per ragioni ormonali si localizza nelle coscie [ obesità ginoide ]; la cellula
adiposa è la più grande cellula dell’organismo e gli accumuli creano ostacolo al deflusso
linfatico. Così si ha stasi linfatica [ linfedema ]; la linfa trasporta proteine, che hanno
alto peso specifico e quindi trattengono acqua; ecco perché l’aspetto più evidente è la
ritenzione idrica. Spesso si associa a insufficienza venosa, che può aggravare l’edema.
Importante quindi prima di iniziare un trattamento della cellulite una valutazione
specialistica vascolare sia come esame clinico, sia come diagnostica strumentale [
doppler e/o ecocolordoppler ].
Il paziente cosa può fare per prevenire? Il trattamento della cellulite, se non
associata ad altra patologia, si fonda su alcune abitudini di vita corrette e su presidi
terapeutici. Innanzi tutto è utile avere una diuresi aumentata, con una terapia idropinica
[ bere molta acqua, almeno 2 litri al giorno in parte a digiuno ]. Si possono associare
altre bevande diuretiche, come tisane a base di tarassaco, the verde, ecc… . se la
paziente è soprappeso bisogna anche ridurre l’apporto calorico, per ridurre il tessuto
adiposo, con una dieta il più possibile corretta e equilibrata. Inoltre molto importante è il
movimento, sia perché aumentando il consumo calorico riduce l’accumulo di adipe, sia
per modificare il rapporto muscolo/adipe a livello della coscia. In quest’ottica consiglio
quindi di praticare con costanza fitness, se possibile facendosi seguire da istruttori
esperti.
Come affronta questo problema il C.T.R.? I sussidi terapeutici incruenti, praticati dal
C.T.R. sono: elettrolipolisi, linfodrenaggio manuale e meccanico. L’elettrolipolisi consiste
in impulsi di onde a varia frequenza che agiscono sia stimolando il metabolismo dei
grassi, che vengono scissi in molecole più semplici, sia riducendo la resistenza della
parete della cellula adiposa, per cui è molto più sensibile all’azione del linfodrenaggio. Il
linfodrenaggio deve essere combinato: massaggio linfodrenante, che va eseguito da
mani esperte, linfodrenaggio meccanico, che è costituito dalla presso terapia o da
elettrostimolazioni: i risultai ottenuti sono in genere soddisfacenti, ma comunque non
definitivi, per cui è bene ripetere periodicamente [ ogni anno o due ] il trattamento. Per
mantenere il risultato è molto utile l’uso di una calza elastica. Soprattutto se si associa
un’ insufficienza venosa consiglio di associare farmaci “flebotonici” come ad esempio
l’associazione di Diossina ed Esperidina. In conclusione un buon risultato richiede una
terapia combinata, fatta di buone regole di vita e di alcuni corretti presidi terapeutici,
meglio se consigliati da uno specialista.
PREVENIRE LA TROMBOSI: importante la valutazione del rischio
Negli ultimi 20 anni ha sempre più acquistato importanza la valutazione del rischio
trombo embolico venoso, ai fini della prevenzione. In sintesi il problema è questo: vi
sono situazioni [ interventi chirurgici, traumatismi, immobilizzazioni in tutori gessati,
allettamento, ecc… ] che , soprattutto in pazienti predisposti, possono causare una
trombosi venosa, generalmente negli arti inferiori. Circa il 50% delle trombosi venose
profonde si complica con embolia polmonare, che è una malattia potenzialmente
mortale. Le recenti linee guida pubblicate hanno permesso di suddividere il rischio
trombotico in basso, moderato, alto e molto alto, tenendo presente fattori di rischio
legati ad esempio al tipo di intervento chirurgico e fattori di rischio individuali. Ad ogni
tipo di rischio corrisponde una profilassi adeguata, che è in grado di ridurlo in maniera
significativa, ma purtroppo di non azzerarlo. Per la valutazione è importante uno studio
specialistico, fatto da corretta anamnesi, valutazione clinica e strumentale
ecocolordoppler, studio dell’assetto coagulativo. La profilassi consiste in precoce
mobilizzazione, calze elastiche, eparina quando indicata, oltre alle normali regole di
corretta gestione del paziente.
GLI INESTETISMI VENOSI: una vera malattia da prevenire
I più comuni inestetismi venosi sono i capillari [ nome tecnico teleangectasie ], e le
micro varici sono il primo grado dell’insufficienza venosa, quindi sono una vera malattia
e non un semplice problema estetico, anche se in genere è per questo motivo che le
pazienti si rivolgono al medico specialista. Trattandosi di una patologia è indispensabile
una adeguata valutazione specialistica clinica e ecocolordoppler, per escludere patologie
più serie, che causerebbero il fallimento del trattamento. Il trattamento più
comunemente usato è quello scleroterapico, che consiste in iniezione di un farmaco
sclerosante all’interno del vaso; il farmaco causa flogosi del segmento di vena che in
questo modo si chiude. In seguito intervengono le cellule della difesa immunitaria per i
processi di riassorbimento. Recentemente è stato proposto il trattamento laser,
attualmente, secondo i dati recenti della letteratura scientifica, è ancora preferibile il
trattamento classico. Il laser endovascolare invece ha ottime indicazioni sulla malattia
varicosa della grande safena, dove nella maggioranza dei pazienti ha sostituito il vecchio
stripping. La scleroterapia è una metodica ambulatoriale, praticata e valicata da molti
anni di esperienza; la principale controindicazione è l’allergia al prodotto, reazioni
allergiche sistematiche sono peraltro rarissime.