madri e giovani figlie: consapevolezza e libertà diverse nel vivere il

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madri e giovani figlie: consapevolezza e libertà diverse nel vivere il
MADRI E GIOVANI FIGLIE: CONSAPEVOLEZZA E LIBERTÀ DIVERSE NEL VIVERE IL LUTTO PER LA
MORTE DEL MARITO/PADRE
M. ZACCHERINI
HOSPICE S.FELICE A EMA, FIRENZE, ITALY
E. Kubler Ross descrive la morte come lo schiudersi del bozzolo che trasforma la larva in farfalla. Dante
Alighieri nella Divina Commedia descrive i viventi della terra come: vermi, nati a formar l'angelica farfalla,
che vola alla giustizia senza schermi.
In entrambi c'è l'idea che la morte dia l'accesso ad una vita migliore, o quantomeno, diversa, ma questo per
coloro che restano, i dolenti, è reale, ma non per tutti, solo quando accompagnato da un qualsiasi tipo di
fede profonda.
Nel mio percorso di psicologa, in Cure Palliative da 5 anni ed in hospice da 1 anno, ho potuto incontrre e
lavorare con molte persone che si trovavano a vivere la morte di un loro caro. Ultimamaente lavoro spesso
con coppie formate dal coniuge sopravvissuto e dal figlio, soprattutto mogli/madri con figlie/i adolescenti,
giovani adulte.
Senza prescindere dalla consapevolezza che il dolore è dolore, sempre, e che esistono differenze individuali
anche legate all'età ed al ruolo diverso rispetto al proprio caro deceduto, mogli e figlie vivono le fasi del lutto
con tempi e consapevolezze diverse.
Nella mia esperienza sovente le mogli passano per una fase di non accettazione dell'accaduto, poi
consapevolezza della realtà, rabbia per l'ingiustizia subita, disperazione, depressione, paura, progettualità
per i figli e su tutto sempre, il dolore.
Le figlie invece spesso partono già da un dialogo col loro dolore, col doversi inventare una nuova realtà
senza il padre, facendo i conti con il rammarico per non averlo accanto a condividere la quotidianeità, è
come se, per loro, diversamente che per le madri, il tempo non si arrestasse e la consapevolezza di una vita
che è già un'altra vita, fosse immediata.
Quando ho incontrato delle figlie arrabbiate, la rabbia era contro il padre per averle lasciate non tanto per il
senso di aver subito qualche ingiustizia, come spesso ho trovato nelle mogli, e le ho trovate sempre
disponibili a confrontarsi con questa rabbia, esprimerla, scaricarla verbalmente e fisicamente.
Come accade spesso nella vita anche davanti alla morte pare che i figli si permettano più libertà di quanto
non accada ad un genitore.