Circolare_n°8_Giornata_della_gentilezza

Transcript

Circolare_n°8_Giornata_della_gentilezza
Ministero Dell’ Istruzione
Dell’Università e Della Ricerca
Unione Europea
Fondo Sociale Europeo
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “TERESA CONFALONIERI”
C.M. SAPM05301G - Liceo Linguistico - Liceo delle scienze umane – Liceo delle scienze umane (opz. economico-sociale) Liceo musicale
Largo G. C. Capaccio, 5 - Tel. 082846002 – 082846049 – Fax 082846228
C. M. SARM053017– IPSIAM Campagna - Istituto professionale per l’industria e l’artigianato “Arredi e forniture di interni”
Via San Vito Superiore 1 - Tel. 082846664 Fax 0828479819
www.teresaconfalonieri.it E mail [email protected]
84022 CAMPAGNA (SA)
C. F. 91050660652
C. M. SAIS053004
CIRCOLARE N° 8
Ai docenti
Agli alunni
CIRCOLARE: GIORNATA DELLA GENTILEZZA.
Il 13 novembre si celebra la giornata della gentilezza. Disegniamo il nostro poster!!!
La giornata mondiale dedicata alla gentilezza, prevista per il 13 novembre, è l’occasione per sollecitare
azioni, parole e gesti di cura e di attenzione verso gli altri. E per imparare a stare insieme con rispetto,
empatia
e
con
reciproca
allegria.
Perché
la
gentilezza
è
contagiosa…
La giornata mondiale della gentilezza
In mezzo a tante feste, ricorrenze e rievocazioni, c’è anche la giornata mondiale della gentilezza. Si celebra
il 13 novembre e anche l’Italia, insieme a numerosissimi altri Paesi, aderisce all’iniziativa che ha preso avvio
nel 1998. È un’occasione in più per moltiplicare le parole e i gesti di rispetto e di attenzione verso gli altri,
cosa che naturalmente dovrebbe essere fatta ogni giorno e non solo nel “giorno gentile”. La giornata della
gentilezza tuttavia può diventare il pretesto per introdurre il tema della relazione con gli altri, per discutere in
classe sulle parole che usiamo, gli atteggiamenti e le attitudini che esprimiamo.
IL DECALOGO per essere gentili
1. Alzati ogni mattina col sorriso sulle labbra, ritenendoti fortunato per il fatto che vivi e puoi dare il tuo
contributo alla vita nel mondo.
2. Impara ad ammirare le bellezze della natura in tutte le sue forme, apprezzando l'importanza in un
ambiente pulito e favorevole all'uomo.
3. Impara ad apprezzare anche la cultura e l’arte, che sono aspetti evoluti dell'umanità e la possono aiutare
a crescere.
4. Rispetta con convinzione profonda le regole che la società si è data, perché rappresentano la guida
indispensabile per una serena convivenza.
5. Se noti incongruenze o dei difetti nella società, evita atteggiamenti disfattisti, ma impegnati per dare il tuo
apporto al suo miglioramento.
6. Guardati intorno: anche nel piccolo orizzonte della tua quotidianità, c’è sempre qualcuno che tu puoi
aiutare.
7. Opera soprattutto a favore di coloro che non lo chiedono, perché spesso hanno più bisogno di altri.
8. Non pretendere ricompense per quello che offri agli altri e trova in te stesso la gioia di aver ben agito.
9. Cerca di trasmettere lo spirito della gentilezza intorno a te, così da coinvolgere sempre più persone in un
progetto comune di perfezionamento della nostra natura di uomini.
10. Trova la forza e l'entusiasmo per proseguire sul cammino della gentilezza, anche considerando che essa
può produrre in te un importante benessere psico-fisico.
Gentili non si nasce, si diventa
Il rispetto e la gentilezza s’imparano fin da piccoli. E li si insegna ai bambini e ai ragazzi attraverso i gesti e le
parole, gli esempi e le scelte quotidiane, la qualità delle relazioni e le modalità che noi stessi adottiamo per
rappresentare gli altri. I giovani imparano, oltre che dalle parole ed esortazioni, anche dagli esempi e i
comportamenti degli adulti, dai segnali espliciti e impliciti che essi colgono e fanno propri. Oggi, più che in
passato, nella scuola e negli spazi dell’incontro, vedono le differenze e sperimentano concretamente
la pluralità. Entrano infatti a contatto ogni giorno con le diversità delle storie, dei riferimenti culturali, delle
provenienze e delle appartenenze. E dalle situazioni di convivenza quotidiana possono imparare la curiosità
e l’apertura, il rispetto e la cura.
Possono diventare consapevoli che i gesti che vengono fatti agli altri e le parole che vengono dette tornano
sempre indietro e vengono “restituiti” al mittente, come un boomerang.
A questo proposito, una storia tradizionale racconta di un ragazzo che era spesso aggressivo e che si
lamentava perché non era accettato dai compagni. Il padre allora lo portò sulla montagna e lo invitò a dire le
stesse parole che di solito rivolgeva ai suoi compagni. Grazie all’eco, le parole cattive ritornarono indietro
fino a lui, potenziate e amplificate nel tono e nella potenza. Gli disse poi di provare a dire delle parole
gentili, di apprezzamento e di accoglienza verso i suoi compagni, immaginando di averli lì davanti. Le stesse
parole buone e gentili tornarono forti e chiare fino alle sue orecchie. Il ragazzo capì così che le parole e i
gesti funzionano come l’eco della montagna: quello che si dice e che si fa ci ritorna indietro con lo stesso
colore e con il medesimo segno.
Parole e gesti che diventano contagiosi
Ma come si può educare all’attenzione nei confronti di se stessi e degli altri, di coloro che sentiamo simili e
vicini e, soprattutto, verso chi ci appare distante e differente? Lo si può fare attraverso proposte concrete e
coinvolgenti che devono cercare di agire nelle due direzioni: quella di aprire le menti e quella di aprire il
cuore. Il rispetto, infatti, non si insegna attraverso i richiami al dover essere, ma trasmettendo più
conoscenze e informazioni sul mondo, su di sé, sugli altri e sulle dense e inestricabili interazioni che
uniscono da sempre le vicende umane e i contesti diversi. Ma la conoscenza da sola non basta. Il rispetto lo
si insegna allora anche allenando i nostri alunni all’empatia, all’ascolto di sé e degli altri, a lasciare spazio e
tempo a ciascuno, a capire punti di vista diversi dal proprio.
E allora, nel giorno della gentilezza, che si dilaterà fino a diventare settimana, mese e poi anno e che
diventerà contagioso, proviamo a sperimentare la forza e la creatività del rispetto seguendo tre direzioni:

l’attenzione alle parole che usiamo per definire e rappresentare gli altri;

l’adozione di gesti individuali di gentilezza e di apertura;

la realizzazione di un’attività collettiva di cura e di attenzione rivolta all’esterno, a coloro che vivono situazioni di fragilità
o di solitudine.
Per educare alla gentilezza: immagini, un manifesto, un concorso

Immagini di gentilezza. Ecco un sito sulla giornata internazionale sulla giornata della gentilezza nel quale possiamo
trovare immagini e poster dedicati al rispetto e a buone relazioni con gli altri: www.randomactsofkindness.org

poster per la giornata della gentilezza Possiamo anche noi realizzare il nostro poster della gentilezza, mettendo
insieme come in un mosaico i gesti di cura, le parole pronunciate, le attenzioni e le azioni che abbiamo realizzato.

Il manifesto della gentilezza. L'associazione italiana che promuove la giornata della gentilezza propone un Manifesto
della gentilezza in 10 punti che invita a praticare ogni giorno virtù come: pazienza, apertura, tolleranza, rispetto,
condivisione, cura, riutilizzo, sobrietà, attenzione.

Il concorso Una classe di tutto rispetto. La gentilezza vola lontano!. Giunti Progetti educativi propone per il secondo
anno il concorso “Una classe di tutto rispetto. La gentilezza vola lontano”.
DISEGNIAMO UN POSTER SUL TEMA DELLA GENTILEZZA PER OGNI CLASSE. I PIU’ BELLI SARANNO
COLLOCATI SULLE PARETI DELLA SCUOLA.
Il dirigente scolastico
F.to Prof.ssa Rossella De Luca