Perché ti piace studiare l`italiano?
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Perché ti piace studiare l`italiano?
<<Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza>> -Dante Alighieri, La divina commedia Non è sempre facile chiedere a uno studente “Perché ti piace studiare l’italiano?” Eppure è ancora più difficile rispondere a quella domanda. Qualcuno dirà che lo studia per motivi di patrimonio di famiglia. Racconterà la storia del bisnonno e della bisnonna quando arrivarono tanti anni fa pieni di lacrime, incertezze e paure agli Stati Uniti per stabilirsi e cominciare una nuova vita di prosperità. Qualcun altro dichiarerà la sua passione per lo sport nazionale d’Italia: il calcio. Annuncerà che tifa per Milan o Juventus e che apprenda l’italiano per capire meglio gli strilli dei calciatori, degli allenatori e della cronaca sportiva. Io, invece, vorrei dire qualcosa diverso, qualcosa di originale. Mi piacerebbe ammettere cos’è dell’italiano che mi stupisce e mi fa sempre sentire felici quando le parole si cadono dalle mie labbra. Comunque, devo avvertirvi. Io sono italiano e quel fatto potrebbe influenzare la mia risposta. E adesso che vi ho fatto sorridere, rivelerò il motivo per cui io studio l’italiano. È vero che l’italiano è la figlia del latino e ha come sorelle lo spagnolo, il francese, il catalano, il portoghese; tutte brave lingue con le loro storie e la loro bellezza. L’italiano però è più di una lingua. È uno stile di vita. È un modo di esprimersi con passione, con l’energia, con tutta la storia d’Italia in sé. Gli Umbri, i Latini, i Greci antichi e tutte le altre società che lasciarono il loro impatto sulla penisola italiana sono l’italiano. L’impero romano e le tribù che lo distrussero sono l’italiano. Il Rinascimento che cambiò la vita umana è l’italiano. Dante Alighieri fu il creatore dell’italiano. Il Risorgimento di Cavour e Garibaldi fa parte della lingua italiana. Mangiare un bel piatto di rigatoni alla bolognese con un bicchiere di Sangiovese con la vostra famiglia è la lingua italiana. Dire "Ciao!" è definitivamente l'italiano. Il neorealismo è l’italiano. I Ferrari e le FIAT sono l’italiano in movimento. Totò, Alberto Sordi, Carlo Verdone, Anna Magnani, Mina, Pino Daniele, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Giorgia, e tanti altri sono l’italiano di carne ed ossa. Il congiuntivo, con espressioni come “Mi piace che voi ancora leggiate questo saggio”, è l’italiano. Como potete vedere, l’italiano si trova dappertutto. C’è nei libri, nella musica, nell’arte, nel cibo (e che bel cibo che sia!), nella moda, nella vita quotidiana di voi e di me. Possiamo anche aggiungere che è una lingua di bel suono. Per esempio, se siete di madrelingua italiana e avete l’accento di un vero italiano, ditevi ad alta voce la frase “raddoppiamento fonosintattico” e ascoltatela e sentitevela. Che cosa vuol dire? Veramente non lo so, però all’orecchia è bellissima in qualsiasi dialetto italiano. Insomma, per rispondere alla domanda in questione e per essere bravo studente della mia professoressa d’italiano, la quale vorrei impressionare, desidero precisare quanto segue: studio l’italiano perché è l’italiano, perché dietro di sé c’è la storia di un popolo fantastico e mitico, al quale sono fiero di appartenere. Studio l’italiano perché è la bella lingua del Belpaese.