i master “uefa-pro” 2011 - Settore Tecnico

Transcript

i master “uefa-pro” 2011 - Settore Tecnico
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Roma
N° 2/2011
I MASTER “UEFA-PRO” 2011
SOMMARIO
MATCH ANALYSIS
RILEVAZIONE, I GOL SU MANOVRA
di Aldo Dolcetti
4
SCUOLA ALLENATORI
GLI ABILITATI DEI CORSI PER ALLENATORI
E PREPARATORI ATLETICI
a cura della Redazione
7
STUDI E RICERCHE
LA VIDEO ANALISI, L’USO NELLA PRATICA
di Mauro Testa
9
METODOLOGIA
DELL’ALLENAMENTO
PROGRAMMAZIONE
DI PRECAMPIONATO
di Mattia Toffolutti
18
di Isabella Croce
29
ALLENATORI ALLO SPECCHIO, MIHAJLOVIC: MI PIACE DIRE LE COSE IN FACCIA
L’INTERVISTA
MA SO ANCHE ASCOLTARE
PUBBLICAZIONI
COME ALLEVARE PICCOLI CANNONIERI
a cura di Marco Viani
33
DIDATTICA
L’ESONERO DEL MISTER:
ISTRUZIONI PER L’USO
di Frederic Massara
34
IL CALCIO FRA PASSATO,
PRESENTE E FUTURO
QUANDO IN ITALIA
ESISTEVANO LE “ALI”
di Azeglio Vicini
48
CENTRO STUDI E RICERCHE
LE FRAGILITÀ CHE FANNO GOL
a cura di Marco Viani
49
Impaginazione,
disegni e stampa
Arti Grafiche Boccia S.p.a.
Via Tiberio Claudio Felice, 7
84131 Salerno
Tutto il materiale inviato
non verrà restituito.
La riproduzione di articoli o
di immagini è autorizzata a
condizione che ne venga
citata la fonte.
Direttore
Fotografie
Poste Italiane s.p.a
Roberto Baggio
Archivio Settore Tecnico FIGC
AS foto
Foto CGE
Foto SABE
GMT
Maurizio Pittiglio
Sabattini
Antonio Trogu
Ufficio Stampa FIGC
Sped. in abb. Post. D.L. 353/2003
Direttore Responsabile
Franco Morabito
Hanno collaborato a questo numero
Felice Accame, Isabella Croce, Aldo Dolcetti, Roberto Guidotti,
Gianfranco Laperuta, Frederic Massara, Paolo Piani, Carlo Salvadori,
Mauro Testa, Mattia Toffolutti, Marco Viani, Azeglio Vicini
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 2, DCB ROMA
Registrazione del Tribunale di Firenze
del 20 maggio 1968 n. 1911
Il n. 2/2011 del Notiziario
è stato chiuso in tipografia
il 6 luglio 2011
3
MATCH ANALYSIS
RILEVAZIONE, I GOL SU MANOVRA
di Aldo Dolcetti*
l progetto RilevAzione ha osservato ed archiviato per il Settore Tecnico
I
Nel numero scorso erano protagonisti i gol su Transizione (azione veloce che
di Coverciano tutte le Azioni di Squadra concretizzate in gol nella
sfrutta al meglio il recupero palla), mentre in questo articolo sono i gol su
Serie A italiana 2010/2011. Il campionato è stato vinto dal Milan e in tutto
Manovra ad essere sviscerati per offrire uno spunto utile. In questo ultimo
sono stati realizzati 955 gol. Le squadre che hanno segnato di più sono state
anno si è infatti parlato tantissimo del calcio spagnolo e in particolare del
l’Inter, il Milan e l’Udinese, ma è nei gol subiti dove si nota un vero distacco
Barcellona, ma noi siamo in Italia e dobbiamo fare i conti con la nostra sto-
tra il Milan, difesa meno battuta, e le altre squadre: Napoli, Lazio ed il Chievo!
ria e, su quella, “lavorare” per migliorare la nostra Qualità. Gli argomenti sareb-
Ragionamenti semplici che in realtà fanno già intuire qualcosa, ma che im-
bero tanti, perché toccano la mentalità e le metodologie, oltre che le
preziosiamo con la tipologia dei gol delle squadre salite sul podio.
caratteristiche dei giocatori!
I gol sono divisi in 3 tipologie: “Azione” (suddivisa in Manovra e Transizione),
Senz’altro si può osservare come, in generale, il Pressing, non sia molto
“Piazzato” (ossia Angolo, Punizione laterale, Fallo laterale, Punizione lontana
usato, forse perché dispendioso dal punto di vista fisico e mentale, o forse
ed anche Rinvio dal fondo) e “Diretto” (ossia Rigore e Punizione tirata diret-
perché se non ben attuato “apre” all’azione ficcante avversaria.
tamente a rete, dove la prodezza individuale è determinante).
Si può quindi affermare che l’atteggiamento difensivo più usato sia la:
Il Milan di Allegri ha segnato molto con le cosiddette “azioni” (51 su 65 totali),
-
1) DENSITÀ – Azione che vuole mettere quasi la totalità dei giocatori
concretizzandole soprattutto grazie alla verticalità (manovra in profondità e
(minimo sette) dietro la linea della palla. È una modalità difensiva per
mista, oltre alle transizioni). L’Inter di Benitez-Leonardo è stata più lenta, ha
rallentare, indirizzare o contenere l’azione avversaria, perciò dettata da
segnato tanto e lo ha fatto manovrando (38 gol su 69) e sfruttando mag-
una volontà o da una costrizione. Quando si perde il possesso di palla si
giormente le palle inattive (anche 4 prodezze su punizione dal limite). Il Na-
tende quindi a rientrare nella propria metà campo e in quella zona di
poli di Mazzarri, ha segnato correndo veloce nelle transizioni (11 gol),
campo si attuano movimenti di disturbo, di schermo, di occupazione
nell’accompagnare le manovre in profondità e miste (13 gol) e nello sviluppo
degli spazi e di chiusure delle traiettorie di passaggio. Un atteggiamento
repentino delle palle inattive (almeno in 4 gol).
a ragnatela, più o meno organizzato ed efficace. È chiaro che sarà la
Linea ad avere il compito più delicato, ma
lavorerà con una maggiore protezione e migliore “lettura” delle situazioni di gioco.
Contro questo modo di difendersi, manovrare con qualità diventa fondamentale! La
MANOVRA per gestire il possesso palla, per
costruire da dietro, per tessere il gioco, avanzare e trovare lo spazio, per entrare in zona di
rifinitura e finalizzazione. Questo tipo di
Questo breve approfondimento ci fa capire quanto sia importante non solo
la quantità dei gol, ma anche la modalità e la qualità, al di là del contributo
individuale dato da Ibrahimovic, Eto’o o Cavani.
4
*Allenatore professionista di Prima categoria,
Collaboratore tecnico nel Settore Giovanile del Milan
Dal 2000 al 2003 ha lavorato nella Panini DSP di Adriano Bacconi con cui ha
collaborato per alcuni mesi lo scorso anno per Delta Tre
azione è di rilevante durata, ha inizio da un recupero palla gestito o da una
e…gol. Normale allora rievocare magicamente il gol più emozionante del
palla inattiva sviluppata, e prende la fisionomia di una cosiddetta Azione di
campionato, nella partita di andata Lecce-Napoli quando siamo già a tempo
Gioco. All’interno di questa azione si evidenziano caratteristiche, cioè una
scaduto.
Valenza o Prevalenza tecnica a seconda dello Spazio ricoperto e dei Gesti
“Corvia aveva appena segnato, anzi no: Grava aveva salvato un gol fatto arri-
Tecnici utilizzati:
vando in scivolata in prossimità della linea di porta. Il Napoli aveva sfiorato la
-
1) PROFONDITÀ – Senso verticale del gioco, uso di spazi di campo ri-
sconfitta e, presa palla, avanzava verso la metà campo avversaria. Il Lecce ri-
dotti, presenza di almeno un passaggio verticale alto o rasoterra, meno
conquistava ancora palla e questa volta Corvia cercava di tenerla sulla tre-
numero di passaggi e svolgimento più veloce…
quarti sinistra. Su di lui “chiudeva” Gargano, evitava che la palla uscisse e con
2) AMPIEZZA – Senso orizzontale del gioco, uso di tutta la larghezza del
Corvia per terra e la panchina del Lecce tutta in piedi e in campo, dava inizio
campo, delle fasce laterali, presenza di passaggi rasoterra, cambi di
all’azione fatidica. Palla rasoterra in avanti per Cavani che venendo incontro
gioco, cross e fraseggio per un possesso palla più o meno veloce ed uno
sulla linea di metà, gira di prima a Sosa, posizionato sulla destra accanto alla
svolgimento più lungo…
linea laterale. Sosa ha davanti a sé la linea dei quattro difensori, controlla palla
3) MISTO - Azione con Valenza doppia. Uso dell’ampiezza ad inizio
e d’esterno sinistro la rigioca a Cavani in corsa. Un passaggio che scatena l’im-
azione ed utilizzo della profondità per andare alla conclusione, oppure
possibile, una palla un po’ lunga che inganna l’uscita di Fabiano, attento ad
scelta iniziale di profondità per poi aprirsi in ampiezza e trovare la con-
evitare l’eventuale fallo senza sapere cosa accadrà da lì a poco. Cavani lo salta
clusione.
con un tocco di punta destro, e davanti a Gustavo sceglie di saltarlo con un
-
-
tocco verso sinistra a tornare un po’ indietro senza che l’azione deceleri di velocità e intensità (un trasporto ad alto volume del pubblico). Il controllo successivo, sul ritorno di Brivio, consiste in una breve serie di tocchi d’esterno destro,
preparatori ad un tiro frustato e potente di collo destro. Siamo a circa 22mt e
la conclusione è energica: Rosati non può nulla! Da quel recupero palla di Gargano sono trascorsi 17,1” e il pubblico del San Paolo dalla possibile sconfitta si
ritrova catapultato nella vittoria”.
MANOVRA Profondità
Queste azioni con sviluppo verticale
sono state il 25% delle 400 manovre
gol. In media hanno avuto una durata di 17” e il Milan è stata la squadra che più ha sfruttato questa
modalità (12 gol) e la vena di Ibrahimovic (4 gol).
Il Palermo subito dietro con 10 reti,
mentre il gol più bello ed importante è stato quello di Chevanton in Napolia
MANOVRA Misto
Lecce nella 36 giornata: da un fallo laterale lontano, in 12, 5” l’azione si è con-
Queste azioni che presentano all’interno dinamiche evidentemente miste
clusa con un assist di tacco di Di Michele e con un tiro da fuori area di
(ampiezza-profondità o profondità-ampiezza) sono state il 28% del totale
Chevanton, un collo piede sinistro forte e imparabile che ha colpito la traversa
manovrato e concretizzato in gol. Inter, Milan e Genoa le squadre più pro5
MATCH ANALYSIS
lifiche in tal senso. Pato e Floro Flores i protagonisti, ma la scelta è caduta
a
un fallo laterale, in modo che Milito giri subito la palla per uscire da quell’an-
su un altro goleador: Gilardino nella partita Bari-Fiorentina, 27 giornata,
golo e far respirare la manovra andando verso il lato opposto. Il Cesena pensa
quando il risultato era fermo ancora sullo 0-0.
solo a fare densità, rientrando a protezione della propria area di rigore. L’Inter
“La Fiorentina riconquistava palla sulla zona sinistra difensiva, attraverso un
non butta palla, ma ragiona nonostante i secondi passino. Tutto rasoterra e
buon raddoppio. Da quel momento passeranno 36,6”: 29” di gestione palla e 7”
con facilità, dalle retrovie la palla supera la linea di metà campo. Cambiasso
di fiammata verticale. Infatti, la palla andava quasi subito a Mutu che guardava
controlla ed allarga per Eto’o che non è attaccato, rientra leggermente sul suo
avanti, non vedeva immediate possibilità e sceglieva invece il sostegno di Mon-
destro per un cross a rientrare dalla trequarti. C’è senz’altro la disattenzione e
tolivo, mentre la squadra avversaria rientrava a prendere posizione. Doppio
l’incapacità avversaria, ma Pazzini è in agguato e, appena il compagno crossa,
scambio con Behrami, palla indietro a Comotto per una parziale circolazione
parte in anticipo. La palla ha una traiettoria a girare e scendere che supera Pel-
palla. Natali controlla palla e appoggia al movimento incontro di Ljajic. Lo stop
legrino e trova la girata al volo d’esterno destro di Pazzini. Antonioli è battuto.”
subito orientato e la breve conduzione sono dinamici, il suo passaggio corto per
l’intelligente avanzamento di Montolivo sembra solo un altro pezzo di manovra
per trovare il varco giusto, ed invece il capitano viola ha la visione giusta. Il centrocampista diretto non accorcia e lui vede davanti a sé lo spazio utile per il movimento in verticale di Gilardino. Il lancio è perfetto, la coppia centrale
Glik-Masiello è sorpresa, ma è ciò che segue a fare la differenza, ossia l’intuizione
dell’attaccante. Nonostante quella corsa in verticale (per un attimo non ha avuto
Alla fine della stagione calcistica di Serie A, il progetto RilevAzione per-
nemmeno il contatto visivo con la palla) l’avesse portato in zona defilata, Gilar-
mette d’avere una fotografia su cui discutere. Consideriamo intanto che
dino dopo un rimbalzo ha calciato a rete di sinistro trovando l’angolino opposto.”
un 6-7% di gol su Piazzato potrebbe rientrare in ambito Azione per una
codifica differente: un gol su sviluppo di un calcio piazzato o su azione
senza tener conto dell’origine dell’azione? Ma al di là di queste considerazioni, è interessante notare come dei 577 gol su azione, 400 sono stati il
frutto di una manovra (69%) e 177 sono stati realizzati in seguito al buon
utilizzo di una transizione (31%). Quindi un po’ di gol ben costruiti ci sono
stati! In realtà, è vero che la manovra può essere una concessione degli av-
MANOVRA Ampiezza
versari, ma in generale il nostro calcio deve perseguire più capacità di gio-
L’azione per eccellenza, quella che tendenzialmente parte da dietro, cerca
care, nella gestione palla e nella costruzione gioco, per essere più padrone
di sfruttare tutta la larghezza a disposizione e con palla rasoterra vuole ar-
d’ogni genere di partita.
rivare in zona d’attacco. Le azioni gol in Ampiezza sono state il 47% sul to-
Un lavoro che deve par-
tale di Manovre gol. Azioni che in media hanno avuto una durata di 25,5”
tire dall’attività di base e
e che hanno avuto l’Inter come principale interprete. La squadra di Beni-
avanzare in quella ago-
tez prima e di Leonardo dopo, ha segnato 19 gol in seguito ad una mano-
nistica per consegnare
vra più o meno articolata. Il gol preso come esempio è proprio un gol di
giocatori più abili e pro-
a
Pazzini in Cesena-Inter nella 35 giornata. È il primo gol della doppietta a
tempo già scaduto che darà la vittoria.
“L’Inter sta perdendo e la gara è quasi terminata. Nagatomo batte in verticale
6
positivi.
SCUOLA ALLENATORI
GLI ABILITATI DEI CORSI PER ALLENATORI
E PREPARATORI ATLETICI
a cura della Redazione
CORSO MASTER – UEFA PRO
CORSO SPECIALE PER ALLENATORI DI SECONDA CATEGORIA – UEFA A
Con gli esami e la discussione delle tesi che si è tenuta al Centro tecnico fe-
Allievi che hanno superato gli esami del Corso speciale per l’abilitazione
derale di Coverciano si è concluso il Corso Master per l’abilitazione ad
ad Allenatore professionista di seconda categoria - Uefa A che si è
Allenatori professionisti di prima categoria – Uefa Pro indetto dal Set-
svolto a Coverciano dal 31 gennaio al 10 giugno 2011: Salvatore ALFIERI,
tore Tecnico della Federcalcio, che era iniziato il 25 ottobre 2010.
Maurizio AMMIRATA, Fabio ANDREOZZI, Cristiano BACCI, Simone BAN-
Tutti promossi i 34 allievi che hanno sostenuto l’esame: Alfredo AGLIETTI, Milena
CHIERI, Cristoforo BARBATO, Giuseppe BARONCHELLI, Mauro BERTONI,
BERTOLINI, Giovanni BOSI, Carmel BUSUTTIL, Enrico CHIESA, Eugenio CORINI,
Roberto BONAZZI, Ferruccio BONVINI, Rocco BOSCAGLIA, Roberto
Michele DEL VECCHIO, Marcos Antonio FALOPA, Giancarlo FAVARIN, Claudio GA-
BRANDINO, Oscar Arnaldo BREVI, Vincenzo BRUNI, Roberto BUCCHIONI,
BETTA, Fabio GALLO, Luigi Amleto GARZYA, Carmine GAUTIERI, Stefano GUI-
Carlo CALABRIA, Massimiliano CALIARI, Francesco CALZONA, Nicola
DONI, Giovanni LOPEZ, Paolo MAGNANI, Giorgio Efisio MELIS, Vincenzo
CAMPEDELLI, Benito CARBONE, Flavio CARNOVELLI, Danilo CHIODI, Sal-
MONTELLA, Giacomo MURELLI, Roberto MURGITA, Renato OLIVE, Mario PA-
vatore CIULLO, Alberto COLOMBO, Corrado CORTESI, Francesco Mas-
LAZZI, Giuseppe PALUMBO, Silvio PAOLUCCI, Carlo PERRONE, Nicola PROVENZA,
simo COSTANTINO, Enrico CUNICO, Giovanni CUSATIS, Giuseppe DE
Massimo RASTELLI, Gennaro RUOTOLO, Claudio SANGIORGIO, Marco SCHE-
PALMA, Marco DE SISTI, Antonio DEL FOSCO, Dario DI GIANNATALE,
NARDI, David SESA, Adolfo SORMANI, Giovanni STROPPA, Roberto VENTURATO.
Gianluigi DI MAURO, Salvatore D’URSO, Michele FACCIOLO, Massimi-
Particolarmente brillanti le prove dei candidati Eugenio CORINI, Vincenzo
liano FARRIS, Matteo FERRETTI, Antonio FOGLIA MANZILLO, Marco GHI-
MONTELLA e Nicola PROVENZA ai quali la Commissione d’esame ha asse-
ROTTO, Rodolfo GIORGETTI, Filippo GIOVAGNOLI, Gerardo GROTTOLA,
gnato il massimo del punteggio.
Maurizio IANNI, Carmelo IMBRIANI, Massimo INNOCENTI, Alessandro
Gli allievi del Corso Master durante una lezione di Paolo Piani sul management
7
SCUOLA ALLENATORI
8
LAZZARINI, Pierluigi LEPORE, Giacinto LOCONTE, Salvatore MARRA, Si-
zio RIDOLFI, Nicola ROMANIELLO, Mauro ROSIN, Sergio ROTICIANI, Da-
mone MASI, Massimo MASSI, Riccardo MONGUZZI, Giampaolo MORA-
niele RUSSO, Rosario SALERNO, Luca SALVALAGGIO, Cristiano SCAZ-
BITO, Mirco PAPINI, Alessandro PARISELLA, Francesco PASSIATORE,
ZOLA, Katia SERRA, Stefano SOTTILI, Daniele TACCHINI, Christian TERNI,
Gianvito PIGLIONICA, Marcello PIZZIMENTI, Stefano POLIDORI, Mauri-
Mauro ZIRONELLI.
CORSO AD INVITO PER PREPARATORI ATLETICI
D’ELIA, Andrea D’URSO, Luca ERRANTE PARRINO, Francesco FOIS,
Allievi partecipanti al Corso ad invito per Preparatore atletico svol-
Massimo GARELLA, Mario GENOVA, Marco GIOVANNELLI, Michele
tosi a Coverciano dal 10 marzo all’8 giugno 2011 che hanno superato
MADONNINI, Riccardo MANNO, Emanuele MARRA, Roberto MO-
gli esami e sono stati iscritti nei ruoli: Consalvo ACELLA, Andrea AL-
DENA, Paolo MOLTENI, Paolo NAVA, Angelo PELATI, Oscar PIERGAL-
FIERI, Fabio ALIMEHMETI, Daniele BASTIANCIG, Mattia BIGI, Mas-
LINI, Mauro POZZONI, Nicolò PRANDELLI, Jonatan PROIETTO, Renzo
simo BUCCI, Maurizio BURIANI, Armando CALIGARIS, Fabrizio
RICCI, Antonio ROMAGNOLO, Fabrizio RUZZU, Francesco SICARI,
CARBONE, Leonardo CECCHERINI, Giuseppe COLOMBINO, Alberto
Alessio SQUASSONI, Mattia TOFFOLUTTI, Francesco VACCARIELLO,
COLOSIO, Arcangelo CRISPINO, Francesco D’ALESSANDRO, Fabrizio
Salvatore VERGINE.
STUDI E RICERCHE
LA VIDEO ANALISI, L’USO NELLA PRATICA
di Mauro Testa*
a metodologia applicata alla preparazione nel calcio è in continua evo-
L
rori, soprattutto per ciò che riguarda gli aspetti coordinativi e posturali, è
luzione, ci vengono proposti metodi moderni e applicazioni sempre
un elemento di estrema importanza per la capacità di migliorarsi attraverso
nuove, spesso studiate a tavolino o in laboratorio. La sperimentazione che
l’apprendimento ideo-motorio. Diventa una forma di autocorrezione con-
viene, poi, applicata sul campo consente di dare dati e risultati specifici sul
tinua che ci permette di creare discussioni ricche di spunti con gli stessi.
quel gruppo di lavoro, in quelle circostanze specifiche, per quella categoria,
Diventa comunque importante saper pianificare gli allenamenti oltre che sa-
non sempre esportabili per tutte le realtà.
perli condurre, se si vuole ottenere il massimo beneficio da queste nuove
Tutti i preparatori cercano in base alle proprie possibilità e con la strumen-
metodologie. Infatti utilizzare la video analisi a spot, cioè solo poche volte
tazione che hanno a disposizione di indagare a fondo sul proprio metodo
al mese o solo una volta alla settimana, non garantisce alcun risultato né
di lavoro, sulla sua efficacia ed utilità. Ma esiste attualmente un modo valido,
alcun miglioramento; invece saperla inserire nella periodizzazione dell’alle-
continuativo e “discreto”, per valutare l’efficacia del proprio operare sul campo?
namento può garantire benefici e vantaggi.
La video analisi consente ai preparatori di avere, quasi in tempo reale, informazioni sullo stato di forma fisica degli atleti; permette di raccogliere dati
Tecniche corrette di ripresa
sulla forza, nelle sue varie espressioni, sulla velocità e sulla resistenza. È pos-
Fondamentale per una corretta valutazione degli esercizi allenanti con l’uso
sibile valutare il livello di alcune capacità coordinative e dell’atteggiamento
della video analisi è la tecnica di ripresa cioè il modo e i metodi di posizio-
posturale dinamico dei nostri calciatori. Ci dà, inoltre, la possibilità di sovrap-
namento della videocamera in relazione al movimento dell’atleta.
porre dati diversi creando, quindi, un database ricco di utili informazioni.
Un altro aspetto sorprendente è quello di poter raccogliere tutte queste no-
Parallasse
tizie specifiche senza interrompere l’allenamento, la sua fluidità ed inten-
Il parallasse è il fenomeno per cui un oggetto sembra spostarsi rispetto
sità esecutiva. È sufficiente scegliere alcuni mezzi operativi, divisi per
allo sfondo se si cambia il punto di osservazione.
obiettivi, che possano diventare “esercizi test”, da riproporre con cadenza da
Punto di vista A
stabilire in base alle proprie esigenze valutative, per determinare i progressi
dei propri atleti o il loro stato di forma.
La video analisi analizza situazioni specifiche, in un contesto vicino al modello prestativo del gioco del calcio a differenza dei test classici che leggono una realtà spesso fine a se stessa.
Sfondo
Punto di vista B
La video analisi non soppianta l’utilizzo dei test classici, ma si propone come
supporto a quel tipo di indagine spesso finalizzata a quel momento e a quel
Scena vista da A
Scena vista da B
contesto ed in circostanze non specifiche. Ad esempio, il risultato ottenuto
con un jump test con contro movimento è confrontabile con la forza esploFigura 1 - Regola del parallasse
siva dell’atleta nell’esecuzione di un colpo di testa? Con il sistema di video
analisi questa comparazione è possibile.
*Biomeccanico
Infine, ma non per importanza, la possibilità di far vedere agli atleti i loro er9
STUDI E RICERCHE
Quando osservate qualcosa che sta davanti a voi e poi vi muovete prima
della figura, quasi certamente avremo al contrario il problema che già
verso destra e poi verso sinistra, noterete che la posizione dell'oggetto sem-
abbiamo riscontrato filmando dalla posizione del disco giallo, allungando
bra cambiare. Questo fenomeno è chiamato parallasse. (Fig. 2)
in basso il soggetto e quindi, se volessimo registrare l’altezza di un salto
Da un punto di vista quantitativo, con il
con questa posizione di ripresa, avremo il dato assolutamente scorretto
termine parallasse si indica il valore del-
e fuori dalla realtà. Ricordate che quello che è vicino alla macchina da ri-
l'angolo di spostamento.
presa appare alto, mentre ciò che è distante appare piccolo; classico è
In fotografia l'angolo di parallasse è l'an-
l’esempio di due persone fotografate frontalmente ma su due piani di ri-
golo che si forma tra l'asse ottico del-
presa differenti: il più vicino a noi appare nella foto, per effetto della pro-
l'obiettivo e l'asse ottico del mirino.
spettiva e del parallasse, più alto rispetto a chi è in secondo piano anche
L'effetto del parallasse fa sì che l'immagine
se questo non è vero, magari è quello in secondo piano ad essere real-
di oggetti vicini, vista attraverso il mirino, differisca da quella ripresa dal-
mente più alto. Da questo esempio comprendiamo l’entità dell’errore a cui
l'obiettivo e per questo capita che in alcune foto o video le persone foto-
possiamo andare incontro se non prestiamo attenzione a questo particolare.
Fig. 2
grafate o riprese rimangano parzialmente tagliate fuori dalla scena; classiche
sono le vecchie foto senza testa o col soggetto eccessivamente eccentrico
Posizione geografica della videocamera
rispetto alla foto. Questo inconveniente viene eliminato nelle reflex mono-
Esaminiamo ora la posizione geografica-spaziale della macchina, anche in
culari nelle quali si vede esattamente quello
questo caso con un esempio.
che viene fotografato (l'immagine per il punta-
Vogliamo riprendere la corsa di due auto e ne vogliamo misurare lo sposta-
mento e per lo scatto sono riprese dallo stesso
mento in metri nell’unità di tempo per ricavarci la velocità istantanea.
obiettivo). Nelle macchine fotografiche a mi-
Quale delle due posizioni di ripresa è corretta e quale no? La risposta è A.
rino galileiano questo difetto non può essere
A
B
eliminato. Dato che filmiamo con macchine
non Reflex, dobbiamo tenere in considerazione
gli errori di parallasse; facciamo alcuni esempi.
Fig. 4 Proiezioni di ripresa
Osservate la figura 3.
Fig. 3 Immagini riprese da posizioni differenti, posizione corretta; disco verde
Infatti se riprendiamo in posizione tangenziale al movimento da registrare
non faremo errori, nel caso di B come potremo misurare le distanze ripren-
Cosa succede se sbaglio posizione di ripresa e la mia posizione è il
dendo un oggetto con movimento non lineare?
disco giallo?
Un altro esempio: se il soggetto da riprendere si muove nel senso della frec-
Il soggetto risulterà allungato, quindi qualunque misura metrica nel
cia, correndo verso il bersaglio rappresentato dal cerchio, qual è la corretta po-
senso della sua lunghezza risulterà sbagliata in eccesso a causa dell’errore
sizione di ripresa? A oppure B?
di posizionamento della macchina di ripresa.
Fig. 5 Posizioni
di ripresa
E se la distanza dal soggetto che riprendiamo fosse insufficiente,
B
quale sarebbe il risultato?
L’immagine risulterebbe molto incompleta e rischieremmo di non ripren-
A
dere tutta la scena interessata all’analisi.
Se riprendessimo invece da un’altezza eccessiva, come dal disco rosso
10
Entrambe, dipende dai nostri obiettivi; A riprende la corsa lateralmente, la
macchina da ripresa è posta centralmente alla distanza del percorso da fil-
ed è curioso, insomma nel calcio c’è il tutto ed il nulla. In un mondo così in
mare per eliminare i problemi di parallasse e posso riprendere correttamente
contraddizione con se stesso risulta complesso proporre esperienze che pos-
distanze, tempi ed angoli. Se invece volessi vedere la corsa frontalmente e per
sano incontrare il favore di tutti, quindi gli esercizi allenanti che io proporrò
esempio misurare l’oscillazione del corso nella corsa o i cambiamenti in al-
sono semplicemente esempi, miei esempi che non vogliono essere che tali.
tezza del capo durante la corsa, allora la posizione corretta è la B.
È nell’intelligenza del Preparatore e nella sua abilità e preparazione culturale
mediare questi esercizi adattandoli al suo credo filosofico di lavoro, quello
7 mt
Coach
che è certo e deve essere ben chiaro è che la video analisi non è un metodo a
sé, ma un modo di lavorare che si adatta al credo di lavoro del suo utilizzatore.
1 mt
Cambi di direzione
5 mt
10 mt
Disponiamo sul campo dei cinesini a formare centralmente un corridoio.
I cinesini a lato dello stesso sono sfalsati nelle distanze tra loro in modo da
Fig. 6 Esempio di esercizio e posizione di ripresa (personale)
portare l’atleta a fare un cambio di direzione di 90° circa; questo lavoro
fatto a secco ricorda così la stragrande maggioranza dei cambi di dire-
Questo strumento calato nell’allenamento
zione effettuati dall’atleta nella gara, infatti tale angolo entra nei cambi di
È importante, per prima cosa, definire cosa intendiamo per programma-
direzione di taglio comunissimi nel calcio (più di un migliaio a gara).
zione dell’allenamento: “Formulazione teorica della strategia delle macrova-
Tale proposta di protocollo di allenamento serve ad allenare la forza, le ca-
riazioni di struttura dell’allenamento in un ampio spazio di tempo, in ordine
pacità coordinative e di equilibrio dell’atleta. La video camera di ripresa
sia agli obiettivi intermedi sia all’obiettivo finale, attraverso la stesura di un
sarà posta frontalmente al corridoio in cui l’atleta esegue i suoi cambi di
programma di allenamento”.
direzione con l’obbiettivo di raccogliere dati come la forza e l’equilibrio.
Prima di individuare le tappe per stilare un programma, bisogna stabilire
Durante una gara l’atleta compie molti cambi di direzione (cdd) con ve-
il modello teorico-fisiologico relativo all’intera gamma delle gestualità
locità e gradazioni differenti, a seconda della velocità e del grado di an-
ruolo per ruolo e relativo all’intera gamma degli aspetti decisionali, al quale
golazione del cdd i tempi di appoggio monopodalico mutano, la
il programma deve tendere. Come definizione generale si può quindi dire
necessità da parte dell’atleta di piegare gli arti inferiori durante lo stesso
che il processo di insegnamento e di apprendimento deve essere basato
a scopi prestativi si incrementa con un aumento di richiesta di forza da
su un programma ben preciso, che organizzi sia gli obiettivi da raggiun-
parte dell’organismo.
gere, che i mezzi ed i metodi utilizzati allo scopo. Per questo è pertinente
Questo gesto è importante moni-
proporre alcuni esercizi che possono diventare “esercizi test”.
torarlo e allenarlo anche per scopi
preventivi all’infortunio, alter-
Alcuni esercizi test proposti come esempio
nando nello stesso movimento
Ogni Preparatore atletico ha la sua filosofia di lavoro, nella mia esperienza la-
appoggi monopodalici ad uso di
vorativa mi è successo di incontrare Preparatori completamente dipendenti
forza muscolare di tipo eccen-
dai test periodici e altri che, definendoli non situazioni da campo, nemmeno
trico, durante l’esecuzione con la
li prendono in considerazione. Ho conosciuto Preparatori che credono ai
video analisi possiamo control-
balzi e altri no, ho incontrato chi crede nella VO2 e chi per niente, ne ho in-
larne l’allenamento.
contrati alcuni che pensano di saper già tutto e chi invece è di mente aperta
Fig. 7 I test (personale)
11
STUDI E RICERCHE
Fig. 8 Cambio direzione
asimmetrico (personale)
Test a navetta
Le navette sono una tipologia di esercizi ampiamente utilizzati nel calcio.
La quantità dei cambi di direzione è
Ognuno ha la sua distanza e ognuno le utilizza per fini anche diametral-
a discrezione del Preparatore, certa-
mente opposti, così, ad esempio, alcuni le usano con distanze brevi per al-
mente se si vuole che il protocollo
lenare reattività e velocità, altri le usano con distanze maggiori fino al
sia ripetibile e confrontabile nel
raggiungimento e superamento della soglia anaerobica per la valutazione
tempo, una volta deciso il numero di
del lattato, chi per la valutazione della capacità di assorbimento e smalti-
cambi di direzione, bisognerà poi
mento di quest’ultimo, chi per leggere la fatica.
mantenerlo per tutta la stagione.
Come abbiamo precedentemente già descritto, avendo le distanze e i tempi,
Come detto, questo esercizio può fornire informazioni sulla forza espressa
possiamo con la video analisi avere le velocità in quanto quest’ultima è frutto
dall’atleta, sull’asimmetria della stessa tra arto destro e sinistro; potrà for-
dell’operazione S (spazio) /T (tempo). Inoltre sappiamo che con la video ana-
nire informazioni sulla capacità di coordinazione dell’atleta stesso e sulla
lisi è possibile ottenere sia lo spazio che il tempo, se queste informazioni non
sua reattività contando ad esempio il numero di appoggi necessari al-
ci venissero fornite in altro modo.
l’atleta prima del cambio di direzione; potrà inoltre fornirci informazioni
Quindi il test navetta è davvero un ottimo esercizio con cui raccogliere dati
sulla qualità del gesto da parte dell’atleta stesso.
su velocità e resistenza alla fatica, qualità facenti parte delle capacità ener-
Queste informazioni potrebbero risultare utili allo scopo di modificare il
getiche condizionali.
percorso allenante con l’obbiettivo di migliorare quella capacità che ab1- 8
biamo notato mancante nel nostro giocatore.
Ad esempio, nell’immagine superiore si dà per assodata una debolezza all’arto inferiore perno destro, per rafforzarlo si lavorerà a carico naturale portando l’atleta sul doppio cinesino, chiedendogli di toccare con l’arto
superiore il cinesino più esterno. In questo modo, il tempo di stazionamento sull’arto perno sarà più lungo e quindi asimmetrico rispetto al contro laterale.
12
A questa proposta correttiva se ne possono aggiungere altre, sia per alle-
Fig. 9
Classica (personale)
Fig. 10
Con accel/deceler.
Fig. 11
A incrocio
nare in modo asimmetrico la forza sia per allenare nella stessa maniera
Nell’immagine di sinistra (9) possiamo vedere descritta la navetta classica,
l’equilibrio dell’atleta.
questa può essere più o meno lunga, ma rimane simile a quello che molti
Da questo primo esempio comprendiamo e sottolineiamo un altro
preparatori utilizzano.
aspetto della video analisi che sarà comune a tutti gli altri esercizi che
La figura al centro comprende in più, rispetto alla precedente, un’area riser-
proporrò; partendo da un esercizio “test” e potendo sulla base della sua
vata alla decelerazione e all’accelerazione con una zona centrale di espres-
esecuzione raccogliere dati, siamo in grado di modificarlo potendolo
sione della massima velocità.
personalizzare al singolo atleta che continuerà ad allenarsi in “batteria”
In questa variante se le misure restano entro questi limiti, 5 metri accelera-
con la squadra, quindi insieme agli altri, ma avendo la possibilità di per-
zione e decelerazione e 10 metri per la velocità pura, sarà possibile con la
sonalizzare lavori e carichi.
video analisi prendere i tre momenti della prova, cioè avere a disposizione i
Ciò renderà, inoltre, questi esercizi non psicologicamente monotoni ma
dati relativi al tempo e alla velocità di ogni segmento di prova, potendo avere
sempre nuovi e stimolanti rendendoli più “percorsi” che “esercizi”.
un dato per la fase di decelerazione della prova aggiunto a quello del cam-
bio di direzione con la seguente fase di accelerazione, potendo confrontare
quest’ultima con la prima accelerazione, eseguita all’inizio senza cambio di
direzione e potendo quindi capire come il cdd influisce sulla performance
dell’atleta. Questo dato diventa così strettamente correlato all’equilibrio del
medesimo ed alle sue capacità di coordinazione. Inoltre, leggiamo in questo
modo la velocità pura priva delle fasi di accelerazione e decelerazione. Nel
calcio, generalmente, le accelerazioni sono all’interno di queste misure, 510 metri; risulta quindi utile sceglierle per i nostri esercizi test.
Possiamo analizzare inoltre la tecnica di corsa e valutare gli appoggi del
piede, nonché se la corsa tende ad essere verticale (quindi non prestativa)
Fig. 15 (personale)
oppure orizzontale (prestativa).
Nella figura 11 dei protocolli di lavoro, viene invece raffigurato un percorso
comprendente 6 cambi di direzione con percorso rettilineo da fare in velocità; anche in questo percorso si possono raccogliere tutti i dati già citati per
i test precedenti, avendo in più però molti cambi di direzione che, richiedendo equilibrio, tendono ad affaticare e a mettere a dura prova le capacità
coordinative dell’atleta. Questo esercizio diventa allora molto interessante
per valutare sia gli aspetti prestativi legati alla velocità e alla reattività sia
Fig. 12 Stromotion della corsa (personale)
Fig. 13Valutazione biomeccanica (personale)
quelli coordinativi motori. Inoltre, si può ipotizzare un percorso in senso ora-
Ci è possibile inoltre valutare la corsa anche con pesi al traino per valutare
rio con cambi a destra sia in senso anti orario con cambi a sinistra; il con-
l’atteggiamento del tronco e degli arti superiori come bilanciamento nell’ef-
fronto tra i due percorsi potrebbe essere indicativo, in caso di marcate
fetto pendolo degli stessi.
differenza di difficoltà dell’atleta al cambio di direzione in un determinato
Come evidenziato nelle due figure, l’analisi del gesto è facilmente analizza-
senso, oppure ad una spiccata dismetria della forza o della lunghezza degli
bile potendo aggiungervi inoltre lunghezza delle falcate, tempi di contatto
arti inferiori.
al suolo e di volo oltre che i movimenti del Centro di gravità e della testa
Nella valutazione della corsa (fig. 15), va aggiunto che è possibile sovrap-
nella dinamica del gesto.
porre video e foto di differenti prove eseguite in tempi differenti con lo stesso
atleta o con atleti differenti a confronto.
Inoltre, una particolarità di questa tecnica di analisi dei tempi di corsa consiste nella precisione degli stessi. Infatti, a differenza delle tradizionali fotocellule che richiedono un passaggio per essere attivate e disattivate, con
evidenti problematiche ed errori legati agli stessi passaggi e alle parti del
corpo che le attivano, la video analisi consente la valutazione del tempo del
gesto a partire dal primo appoggio fino all’ultimo; vedremo poi nel prossimo capitolo che grazie ai tempi di ripresa queste valutazioni sono estremamente precise. Abbiamo, in questo modo, anche la possibilità di valutare
tempi con in mezzo un gesto diverso, come ad esempio un cambio di dire-
Fig. 14 Analisi del cambio di direzione, uso alternativo alle fotocellule (personale)
zione, rilevazione impossibile con altri metodi.
13
STUDI E RICERCHE
Il programma può essere usato come se ci fossero due o più fotocellule
in campo. L’analisi del tempo è molto affidabile, il programma sfrutta i
frame del video che sono 30 in un secondo o di più nei video con effetto
moviola. Quindi, a seconda delle velocità di ripresa rallentate o no, il
tempo è preciso al millesimo potendo arrivare a disporre di ben 1.200
frame in un secondo. L’analisi della velocità e del tempo ci permette in
un circuito di valutare la Resistenza.
Serie di balzi
I balzi vengono spesso proposti negli allenamenti. Per molti, i salti, oltre che
Fig. 17 Serie di balzi con analisi del gesto (personale)
essere un mezzo per l’allenamento della forza, sono anche un modo per evidenziare la capacità di utilizzo pliometrico della muscolatura da parte del-
La figura 16 descrive alcuni dati ottenibili nel test; oltre al tempo della prova
l’atleta nella valutazione della forza esplosiva.
si può raccogliere l’angolo di squat tra un balzo e l’atro, i tempi di contatto
al suolo tra un salto e l’altro utili all’atleta per caricarsi di energia potenziale
elastica e le altezze ottenute dagli atleti utili allo scopo di valutarne le capacità di allungamento-accorciamento muscolare tipiche della pliometria.
L’immagine mostra anche come sia possibile raccogliere in un filmato i dati
anche di tutta la squadra, confrontando così tra loro i singoli atleti e ricavandone un’immagine generale della rosa in quella determinata abilità atletica.
A titolo di curiosità alcuni staff hanno usato i dati ricavati da questo test per
scegliere i componenti delle barriere nei calci di punizione.
Fig. 16 Serie di balzi
Balzi eseguiti in serie con un numero di ripetizioni sufficienti, possono indurre il manifestarsi di un decadimento della prestazione dovuta a fatica, si
può dunque analizzare la resistenza alla forza o forza resistente. Inoltre, la
valutazione dell’esecuzione tecnica del balzo varia con la fatica stessa, così
come i dati relativi ai tempi di contatto del piede al suolo tra un balzo e l’altro. Anche le altezze possono variare e le parabole dei balzi.
Va comunque considerato il fatto che questo tipo di esercizio, usato in modo
esaustivo, cioè al punto di indurre un affaticamento, potrebbe portare all’in-
Fig. 18 (personale)
sorgere di traumatismi da sovraccarico dovuti ai microtraumi ripetuti; inoltre tale movimento nel calcio giocato non avverrebbe con una tale
Esercizi di agilità Fig. 18 (personale)
frequenza portando l’esercizio ad essere lontano dalla realtà della gara e,
La velocità di esecuzione del gesto è certamente una delle esigenze del
quindi, inutile oltre che pericoloso.
calcio moderno. L’atleta, dovendo spostarsi velocemente, ha bisogno di allenare l’agilità degli arti inferiori; inoltre è anche richiesta una velocità di
14
gambe tale da muovere la palla in direzioni differenti così da poterne difen-
esso e immediatamente con la massima velocità possibile recarsi nel luogo
dere il possesso eludendo l’avversario, oppure anche semplicemente fintare
migliore in cui ricevere la medesima sfera allo scopo di finalizzare l’azione.
gesti con l’obbiettivo di essere imprevedibile riguardo alle decisioni di dire-
C’è quindi una rapidità di decisione ed una di esecuzione da allenare.
zione del suo gesto disorientando così l’avversario.
Nel nostro test sono presenti entrambe, il preparatore lascia una sfera (es.
Gli esercizi, che hanno lo scopo di allenare l’agilità degli arti, sono quindi
una palla da tennis) e immediatamente l’atleta deve prendere una semplice
molto utili ed è possibile rilevare da questi esercizi tempi che ci dicano quale
decisione, partire! La stessa che prenderà in gara, immediatamente dopo
componente della rosa è maggiormente prestativo al riguardo, oppure si
dovrà correre rapidamente nella posizione ottimale per ricevere il pallone;
possono usare nella periodizzazione dell’allenamento allo scopo di verifi-
nei nostri test abbiamo inserito anche questo, i primi 5 metri di reazione ve-
care se il nostro allenamento all’agilità ha sortito dei risultati.
loce e poi rapidità nello spostamento verso un “bersaglio”.
I dati relativi al tempo sono molto precisi, ho l’abitudine di far partire il cro-
Esiste una prima fase, di decisione, in cui l’atleta decide di perturbare il suo
nometro del software di analisi all’ultimo appoggio del piede di spinta prima
stato passando ad un altro (per esempio da statico a dinamico, dalla marcia
del salto e di fermarlo al primo appoggio del piede fuori dall’area di allena-
alla corsa, dalla corsa al salto ecc., include quindi l’abilità di trasformazione
mento. Inoltre, lasciando liberi gli atleti di partire con l’arto preferito, pos-
cinestetica), in questa fase l’atleta usa il suo “corredo motorio” determinatosi
siamo studiare le dominanze e come queste si modificano con la fatica e
durante lo sviluppo e conseguenza di un’alfabetizzazione motoria o della
l’intensità dell’allenamento.
mancanza della stessa. Generalmente questa fase non è quantificabile con
i mezzi convenzionali, né è analizzabile la strategia motoria da esso utiliz-
Test di reattività
zata per perturbare il suo stato.
La reattività è la capacità di reagire prontamente ad uno stimolo.
Nella mia esperienza ogni atleta esegue questo passaggio tra stati di moti di-
Tale abilità è strettamente correlata alla velocità con cui si può reagire ad
versi con strategie motorie diverse; visto con l’aiuto del movimento rallen-
uno stimolo. Ma a quali stimoli è sottoposto un calciatore?
tato dalla video camera, assumono l’aspetto di gesti “coreici”, sicuramente
Abbiamo sottoposto il nostro atleta a stimoli allenanti, in quanto vicini a
migliorabili e certamente quantificabili nella durata della loro esecuzione.
quello che succede in gara. Infatti, durante una partita al nostro giocatore è
Tutte le fasi del test sono quindi registrabili con la video analisi; infatti, dopo
richiesto di analizzare il movimento della palla, di reagire prontamente ad
questa prima fase di decisione, c’è quella di esecuzione, anche questa è mo-
Fig. 19 Test di reattività, accelerazione e velocità
15
STUDI E RICERCHE
nitorabile e quantificabile. Ma, a volte, sorgono confusioni tra le differenti rapidità, quella decisionale e quella di movimento o d’esecuzione, quindi è
opportuno fare un breve accenno a come queste si sviluppano ed allenano.
Molti allenatori credono che la velocità sia qualcosa con la quale si nasce
piuttosto che un’abilità che si può allenare e sviluppare.
L’aspetto genetico è naturalmente molto importante e determina sia la composizione che la struttura fisica dell’atleta, oltre alla capacità di diventare più
forte e maggiormente potente. Tuttavia forza e potenza sono soltanto due
componenti della velocità e svolgono un ruolo fondamentale nel determinare quanto velocemente un atleta possa correre in linea retta. Il calcio, però,
Fig. 21 a destra: Accelerazione nella fase esecutiva
è uno sport multidirezionale e quindi l’abilità di correre in linee rette o la ca-
Nella tecnica di corsa, necessaria per acquisire una buona velocità di ese-
pacità di sollevare pesi elevati in palestra, non necessariamente si trasferi-
cuzione, occorre analizzare almeno tre aspetti che diventano tre fattori
sce in modo soddisfacente su un campo di calcio.
fondamentali:
La velocità è un’abilità e, come tutte le abilità, può essere insegnata, svi-
1. La postura;
luppata e migliorata attraverso un programma di allenamento che sia siste-
2. L’azione delle braccia;
matico e progressivo. Molti Preparatori allenano la velocità in linea e sui 50
3. L’azione degli arti inferiori, comprendenti le gambe e i piedi.
metri, ma è utile questo in uno sport multidirezionale come il calcio?
•
La postura; la maggioranza degli atleti, soprattutto durante la fase di
Avendo lavorato anche nell’atletica, so come molti altri che la massima ve-
decisione, in partenza si inclina a livello della vita. È corretto piegarsi
locità un centometrista la raggiunge dopo 30 metri, quindi l’allenamento
in avanti quando si accelera, ma la flessione di carico pliometrico
sui 50 metri sarebbe utilissimo ma sappiamo anche che nel calcio difficil-
della corsa deve partire più in basso, sono infatti le strutture del
mente avremo scatti superiori ai 30 metri!
piede, dell’articolazione tibio-tarsica e del ginocchio che hanno ca-
Allora, forse sarebbe opportuno allenare e studiare come arrivare ai 30 metri,
pacità di stoccare energia potenziale elastica utile all’esecuzione del
quelli in cui sta reagendo ed accelerando, sviluppando velocità e questo
gesto e allo sviluppo del lavoro eccentrico. (Ovviamente dovremmo
comprende i gesti di decisione (con i tempi correlati ad esso), l’accelerazione
aver allenato anche la flessibilità, capacità condizionale anche ana-
(la video analisi consente di visualizzare il dato dell’accelerometro nel video,
lizzabile con la video analisi).
fig. 20 e fig. 21) e la tecnica di movimento.
•
Azione delle braccia; tutti sanno dell’importanza dell’effetto pendolo
sviluppato dalle braccia durante la corsa. Questo aspetto biomeccanico è utile sia nella progressione della corsa sia nella gestione dell’equilibrio da parte dell’atleta durante la stessa. Inoltre, braccia e
gambe agiscono in maniera diagonale, gamba destra e braccio sinistro in avanti. Un braccio portato molto in alto con un’oscillazione
vistosa aiuta l’azione della gamba nel muoversi velocemente.
•
Azione delle gambe e dei piedi; i primi quattro, sei passi sono di accelerazione pura e spinta sul terreno, l’esecuzione corretta richiede che
essi non siano troppo ampi, altrimenti l’atleta perde grip e capacità
Fig. 20 a sinistra: Tempo di decisione e accelerazione negativa
16
di spinta; quindi, se con la video analisi notiamo difetti al riguardo,
potremo facilmente correggerli e tenerci uno storico di dati al ri-
fase evolutiva e ciò che è possibile, invece, fare per un atleta professionista.
guardo. Passi iniziali ampi, contrariamente a quello che si potrebbe
Per entrambi la video analisi è utile: per i soggetti in evoluzione motoria, a
pensare non aiutano, essi esercitano una forza frenante anziché di
imparare e correggersi; per i professionisti, a correggersi e monitorarsi.
accelerazione; infatti, se vogliamo esercitare una buona forza di
Alcuni, spesso, mi chiedono quali possibilità ci sono di utilizzare questa me-
spinta, il centro di massa del corpo deve essere avanti al piede di
todica in tempo reale, cioè in diretta. Per valutare gli aspetti coordinativi o per
spinta. Dopo i primi quattro, cinque passi la postura può mutare in
analizzare l’esecuzione degli esercizi in “tempo reale” o real time, non esiste
una postura più eretta portando di più il tronco sui fianchi. I piedi
difficoltà alcuna, diverso è raccogliere dati sulle capacità condizionali: que-
devono lavorare bene nella zona dell’avanpiede, in questo modo si
sto va fatto in post analisi. L’analisi di un video comprendente un esercizio
sfrutta la capacità di deformazione elastica dello stesso a carico del-
eseguito in batteria dall’intera squadra richiede un quarto d’ora di elabora-
l’arco plantare e di quello trasverso. Il tallone dovrebbe arrivare al
zione in post analisi. Spesso nello sport, ogni elemento nuovo viene valutato
massimo a sfiorare il terreno, caricando al massimo di energia po-
solo in considerazione dei risultati sportivi che esso può produrre. Purtroppo
tenziale elastica il tendine di Achille. Un piede elastico (con la video
vittoria e il suo opposto, la sconfitta, sono dovute a così tante variabili che im-
analisi sono analizzabili i tempi di contatto al suolo, indicazione di
putarle nel bene o nel male ad una sola causa è un grave errore valutativo.
flessibilità e reattività articolare del piede) è fondamentale sia a li-
Per chi ha questo modo di vedere le cose, mi permetto di proporne uno
vello prestativo che preventivo; il piede, infatti, ha grandi capacità
nuovo: cercare quelle cose che permettano una maggiore conoscenza delle
di immagazzinare energia per il movimento e di disperderla, assor-
variabili che generano vittorie e sconfitte, ridurre se possibile le variabili
bendola quando questa è con vettore tale da produrre infortunio.
stesse e confidare nell’innovazione delle cose e dei metodi soprattutto se
Fondamentali dunque le calzature che vengono utilizzate e, come
senza effetti collaterali come la video analisi; se poi doveste vincere anche
detto, l’analisi della tecnica di corsa che ci notificherà se l’atleta usa
tutte le vostre gare usando la metodica in oggetto, non attribuite a questa
correttamente le parti deputate del piede all’accelerazione e alla de-
nessun merito; un navigatore satellitare vi potrà dare le indicazioni e le infor-
celerazione (il tallone).
mazioni per andare in una direzione, ma il mezzo che sceglierete, la velocità
La possibilità di riprendere l’allenamento diventerà allora pregnante se la
e i modi con cui ci andrete continuerà ad essere una prerogativa della deci-
si utilizzerà con degli obiettivi ben prefissati, analizzando magari i vari
sione cosciente e delle capacità dell’essere umano.
gesti e quantificandoli durante gli esercizi di allenamento alla velocità, all’accelerazione, all’agilità laterale ricordandoci che non è detto che agi-
Ringraziamenti: Al Presidente del Bellinzona, Giulini, e a quello del Chievo, Cam-
lità e velocità siano sinonimi. Si sa infatti che:
pedelli: due persone con cui ho stretto un rapporto di amicizia vera ed a cui devo
-
La maggior parte dei calciatori è in grado di migliorare la propria ve-
e dovrò sempre riconoscenza. Altre vite straodinarie sono quelle che portano il
locità e la propria rapidità semplicemente correggendo la biomecca-
nome del mister del Chievo di quest’anno, Stefano Pioli, e di tutto il suo staff con
nica del proprio stile di corsa;
cui ho lavorato benissimo, in particolare Matteo Osti e Graziano Vinci, rispettiva-
La velocità reattiva può essere migliorata fino del 30% con un cor-
mente Preparatore atletico e dei portieri. Infine lo staff del Bellinzona calcio con il
retto allenamento.
Preparatore, Marco Vaccari, e l’amico e Direttore Generale del team, Fabio Lupo:
-
Comprendete da questo come si inserisce la video analisi in questi contesti,
un'altra conoscenza straordinaria che questa esperienza mi ha regalato.
la possibilità di analizzare i progressi dei discenti e di misurarli è importante
anche per la motivazione che riusciamo in questo modo a trasmettere.
Vedersi e correggersi diventa più naturale così come l’apprendimento di
Bibliografia
L’ampia bibliografia relativa al suddetto elaborato è a disposizione degli interessati presso la redazione del Notiziario (email: [email protected]).
nuovi gesti motori. Ma non va confuso quello che si può fare su un atleta in
17
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
PROGRAMMAZIONE DI PRECAMPIONATO
di Mattia Toffolutti*
a mia stagione agonistica 2010-2011 in serie A si è svolta con l’A.C.
Ho cercato di sviluppare i lavori di potenza aerobica superiori ai sei mi-
Cesena. Nei primi incontri con il mister Massimo Ficcadenti ab-
nuti per avere uno stato stazionario dei parametri fisiologici affinché i
biamo discusso della metodologia e delle linee guida da utilizzare, con
parametri cardiocircolatori, quali ventilazione, frequenza cardiaca e
quali mezzi sviluppare la potenza aerobica e la forza (neuromuscolare),
consumo di ossigeno, non cambino nel tempo dopo il primo periodo
come svolgere i lavori preventivi e come sarebbe stato suddiviso il ma-
di esercizio di tre minuti.
crociclo del precampionato, in due parti.
Ovviamente dal progetto preparatorio di base, a seconda delle esigenze
La progettazione per il precampionato mi è stata facilitata poiché
di partite amichevoli e agli eterocronismi dell’assorbimento anche im-
avevo il prospetto di quello che era stato fatto dal mister nel precam-
mediato del carico di lavoro, la programmazione è stata adattata.
pionato della stagione agonistica 2007/2008 con la squadra della Reg-
Per avere una minima fotografia della squadra, ho fatto subito i test di
gina, dalla possibilità di confronto con colleghi di ampia esperienza
salti Squat Jump (SJ), Contro Movimento Jump (CMJ) e Contro Movi-
come gli amici Valter Vio e David Morelli, e dall’aver potuto in passato
mento Jump Libero (CMJ L), più i test di velocità sui 10-20mt e il cal-
svolgere la valutazione funzionale della A.C. Fiorentina e confrontarmi
colo della massa grassa (ripetuto poi a metà e fine ritiro) nei muscoli
con persone di spessore come il prof. Giampietro Venturati e Renzo Ca-
bicipiti, tricipite, sottoscapolare, soprailiaco; avendo avuto esperienze
sellato. Inoltre, mi è stato di fondamentale supporto il confronto con il
passate e un mio buon archivio su questi test negli anni, mi sono reso
Fisiologo e Professore Dr. Federico Schena, preside della Laurea Magi-
conto di alcune caratteristiche di forza esplosiva dei giocatori.
strale della facoltà di Scienze Motorie di Verona, e con il Dr. Danilo Ma-
Invece, per avere un polso della situazione sulle capacità aerobiche, ho preferito
nari, da anni consulente della Fiorentina Calcio e del Parma Calcio, con
non fare un test di “cancello”, anche semplice, perché secondo me già dopo pochi
il suo ricco archivio storico di valutazione funzionale con metabolime-
giorni, soprattutto per chi arriva dal ritiro con uno stato di forma precario, lo
tro ed altri tipi di test.
stato aerobico del giocatore migliora in breve tempo e dunque i dati rilevati dal
In base a queste indicazioni, mi sono messo a programmare un pro-
test cambiano; inoltre, per l’impossibilità di poter eseguire a breve un test incre-
getto preparatorio di massima, per il ritiro della squadra da svolgersi
mentale con il metabolimetro, che ho programmato in una seconda fase del ri-
nella località altoatesina di Malles.
tiro, ho deciso di utilizzare una seduta di allenamento aerobico come test
Il progetto preparatorio era indirizzato su una buona base di lavoro
valutativo, facendo svolgere 3x1.500 metri con 3’40” di recupero fra le ripetute
aerobico e di potenza aerobica, e su lavori di prevenzione e rafforza-
(chiamati anche 1.500 esplorativi) sulla pista di atletica utilizzando i tempi per
mento del tanto citato “Core”.
capire lo “stato organico” dei giocatori, per poterli suddividerli in gruppi di alle-
Dividendo in due fasi il periodo del ritiro, la prima parte è stata orga-
namento più omogenei per i lavori aerobici.
L
nizzata in maniera più organica come mezzi di lavoro; mentre la seconda parte, se si può usare una parola più specifica come intensità,
Esempio del lavoro esplorativo 3x1.500 mt rec 3’40”
con lavori sulla resistenza alla velocità e lavori di forza più funzionali.
Tempi ottenuti con 3x1500mt: da questi poi ho fatto una media per divi-
Abbiamo effettuato dei lavori di forza e adattamento neuromuscolare
dere e lavorare più sullo specifico.
di ogni parte del corpo (total body) nelle prime sedute di lavoro, con
esercitazioni più generali e di coordinazione di movimenti monoassiali
e multiplanari.
18
*Tesi finale del Corso 2010-2011 per l’abilitazione a Preparatore atletico.
Nell'elaborato l'autore fa riferimento al lavoro specifico effettuato al Cesena
nel corso della stagione sportiva 2010-2011
Ecco un estratto in riferimento alle parole del ricercatore australiano Dottor Bishop riportate dal professor Arcelli:
“In pratica quella ‘finestra’ attorno alla soglia anaerobica è la più utile per
ottenere un miglioramento dell’aerobico periferico. Grazie a tale miglioramento – determinato proprio da un aumento del numero e del volume dei
mitocondri (i corpuscoli dentro ai quali si produce l’ATP aerobico) – c’è l’utilizzo di una percentuale più elevata dell’ossigeno che arriva ai muscoli. Ma in
quell’ambito di velocità, proprio perché si forma acido lattico e dunque aumenta l’acidità, sembrerebbe che ci sia anche un’inibizione alla fabbricazione di nuovi mitocondri.
Parlando con Bishop gli ho detto che, allora, restando in quella ‘finestra’ si ha da
un lato uno stimolo negativo (rappresentato dagli ioni H+ e dall’acidità); dall’altro lato uno stimolo positivo, quello che conduce appunto alla sintesi di nuovi mitocondri. Può darsi che, rimanendo in quella ‘finestra’ gli effetti positivi superino
quelli negativi (a velocità superiori succederebbe il contrario) e che diventano anNote: A seconda dei tempi ottenuti ho
diviso i giocatori in gruppi per impostare i lavori successivi 4x1.500 e
5x1.500 e altri lavori aerobici come il
4x4’ soglia e 3’ a medio lento, o lavori sopra soglia come 6x600mt recupero 300mt (i giocatori nei gruppi, in base allo stato di adattamento, venivano ulteriormente adattati).
cora più favorevoli se – attraverso l’uso del bicarbonato – si abbassa l’acidità.
Trovati i tempi ottenuti con il lavoro di 3x1.500mt, ho diviso i giocatori in
questa volta non compiuta da lui, ma da un gruppo norvegese. In essa si è
vari gruppi di lavoro a cui andavo a richiedere un certo tempo nei lavori
visto che le capacità tampone dell’uomo migliora molto se si corre a circa
successivi, cercando di far capire loro che non mi interessava la velocità
l’80% del massimo consumo di ossigeno, ossia fra il 75% e l’85% della fre-
con cui venivano svolti gli esercizi, ma il mantenimento costante del
quenza cardiaca massima, in pratica attorno alla soglia anaerobica.
tempo proposto in tutte le ripetute piuttosto che “esagerare” nelle prime
Il lavoro di questo tipo (per esempio costituito da ripetute dai 600 ai 1.000
ripetizioni e “crollare” alla fine stressando l’organismo. Finite le ripetute, o i
metri), insomma, fa sì che – senza assumere bicarbonato dall’esterno – il san-
lavori più importanti di potenza aerobica, si cercava di reintegrare veloce-
gue (e, verosimilmente, i liquidi extracellulari) se ne arricchiscano. In defini-
mente le scorte di glicogeno entro i 30’ con dei gel a base di carboidrati.
tiva, l’abitudine a compiere queste ripetute sembra essere anche in grado,
La mia idea di fondo sui lavori aerobici rispetta l’idea di massima del profes-
per lo meno in parte, di simulare l’assunzione di bicarbonato per bocca”.
sor Arcelli, cioè lavorare sulla velocità di soglia che è un dato meccanico.
Per quanto riguarda l’allenamento della forza, non avevo una grande espe-
Per la mia esperienza è più semplice ritornare al passato lavorando sul
rienza personale, anche se ho lavorato per due stagioni con il Rugby Co-
parametro della soglia, visto che negli anni si è parlato maggiormente
lorno (squadra che militava in A1 del campionato italiano) e con giocatori
di V.A.M. (Velocità Aerobica Massimale) approvo dunque la provocazione
che provenivano da un back-ground importante sui lavori di forza massima
del professor Arcelli di non usare come misurazione la VAM dei giocatori
e di ipertrofia muscolare. Poiché il rugby è uno sport di contatto, è fonda-
per evitare di confondere le idee, soprattutto in un periodo come quello
mentale avere una certa “dote” di forza per essere più performanti e per cre-
della preparazione dove i carichi sono importanti dal punto di vista quan-
arsi una specie di armatura di protezione e rafforzamento del proprio corpo,
titativo e qualitativo.
sottoposto sempre a contatti importanti.
Bishop si è dichiarato d’accordo con me e ha avanzato l’idea che lo stimolo positivo per la sintesi dei nuovi mitocondri sia rappresentato dallo ione lattato.
Vorrei ricordare che, sempre a Monza, Bishop ha parlato di una terza ricerca,
19
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
Nel calciatore, invece, il lavoro di forza è più un lavoro neuromuscolare visto
Molta cura è stata data alla mobilità articolare, con sequenze su ostacoli
che i primi adattamenti sono da attribuire ad un miglioramento “nervoso”
messi in varie posizioni per richiedere sempre una maggior mobilizza-
più che muscolare. Un condizionamento generale di tutto il corpo è impor-
zione degli arti inferiori; questo tipo di esercitazione è stata utilizzata
tante soprattutto per gli aspetti preventivi più che per la performance; que-
molte volte come parte del riscaldamento della seduta pomeridiana.
sto si può ottenere con lavori a circuito prettamente “a sequenza orizzontale”
Nel primo periodo svolto a Malles, i lavori fisici sono stati effettuati la
per un maggior affaticamento dei distretti muscolari coinvolti, seppur i ca-
mattina; nel pomeriggio, invece, sono stati svolti i lavori tattici con il
richi siano minimi, e attraverso un lavoro sulla forza di resistenza, ad esem-
mister e partite amichevoli.
pio con due o tre serie da 12 ripetizioni. Si è cercato di lavorare anche sulla
L’alternanza dei carichi è stata in crescendo con uno sviluppo di mi-
corretta esecuzione di alcuni esercizi base della pesistica come un normale
crociclo nano di tre giorni, con uno sviluppo di un primo giorno di po-
squat, o degli affondi sagittali, poiché ho trovato pochi giocatori che avessero
tenza aerobica, un secondo di lavori sempre aerobici ma di intensità
una esecuzione corretta del gesto motorio (solitamente i giocatori di origine
minore sul ritmo medio e il terzo giorno con lavori sulla muscolazione
sud americana sono più capaci nell’esecuzione di lavori con i pesi liberi).
generale: questa alternanza si è tenuta per il primo periodo di lavoro
Abbiamo lavorato con una particolare cura anche sulle braccia con l’utilizzo
svolto a Malles.
di palloni medicinali: anche in tal caso ho riscontrato poca attitudine a una
Nel secondo periodo del ritiro a Castrocaro, i lavori di potenza aerobica
corretta esecuzioni di gesti, pur essendoci stata una buona partecipazione
sono cambiati con lavori intermittenti, e l’inizio di esercitazioni sulla re-
da parte dei giocatori. Dopo l’esercitazione sulla forza, in sequenza veniva
sistenza alla velocità (500-600 metri), con sviluppi metrici e di intensità,
svolto un lavoro di riequilibrio neuromu-
Note: Valori rilevati con il test svolto con metabolimetro k4, il giorno 3 agosto 2010 alle ore 9.15’ su un anello in erba di mt 420
scolare con una introduzione ai balzi di partendo con una velocità di 9km/h e con un aumento di 0,3 km/h ogni 140mt fino ad esaurimento
poche ripetizioni e un lavoro di piccola
pliometria, con esercizi di coordinazione
e di sensibilità dell’appoggio del piede e
scatti di 4-8 metri.
Ho insistito molto, inoltre, sulle andature
classiche (skip, calciata, calciata sotto, doppio impulso…) tipiche dell’atletica leggera, che poi ho impiegato durante l’anno
come una parte importante del riscaldamento. Con buona enfasi è stato svolto un
lavoro importante di forza generale e di
tenute del “Core” sviluppato in tutti gli allenamenti mattutini del ritiro, che precedeva poi i lavori di potenza o capacità
aerobica con volumi di 20’ per seduta; c’è
stato un buon feed-back con i giocatori
perché molti di loro hanno continuato a Vo2at = percentuale di volume di ossigeno alla velocità di soglia tmax = tempo massimo del test, tAT = tempo del test dove si è desvolgerlo singolarmente in palestra.
20
terminata la velocità di soglia. Giri = di 280mt svolti dagli atleti.
Note: I risultati sono stati nelle attese con un buon miglioramento della soglia anerobica, minore forse sul massimo consumo di ossigeno dove però si è lavorato meno come aspetto qualitativo
come sono stati evidenziati dai vari studi di autori del Nord Europa.
Ritengo che nel periodo precampionato la preparazione sia stata
Sempre nel secondo periodo del ritiro, si è svolto un test funzionale
svolta in maniera corretta con carichi adeguati; non ho avuto infor-
con metabolimetro per individuare il massimo consumo di ossigeno, i
tuni gravi, solo qualche stato di affaticamento e quindi credo che i
valori delle soglie (che hanno confermato le mie aspettative), i valori
giocatori siano arrivati pronti all’inizio del campionato.
delle varie frequenze cardiache.
Il microciclo nano che ho effettuato in ritiro è stato ripreso anche
Successivamente nelle due ultime settimane siamo passati a dei mi-
nel periodo di preparazione della pausa natalizia.
crocicli simili al microciclo di base del campionato.
Dai giocatori è stata considerata un preparazione molto faticosa
Nel periodo agonistico il microciclo base (costituito da lavori sulla
(ma non si sa quanto questo sia attendibile); in molti di loro ho ri-
soglia, forza e velocità) diventa più rigido, il mio proposito è stato
scontrato difficoltà nell’eseguire esercizi semplici di mobilità e di
quello di introdurre delle varianti che sono state chiamate domi-
coordinazione per gli arti superiori (es.: traslare una palla medica
nanti cicliche o cicli settimanali.
da destra a sinistra), ma lavorandoci, ho ottenuto piccoli e confor-
I mezzi di allenamento rimangono invariati ma, alternativamente
tanti risultati.
nelle settimane, un mezzo di allenamento veniva aumentato circa
del 20% (es.: esercitazioni di soglia o di forza o di velocità).
Le domande e i dubbi pre-ritiro!
21
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
Il Diario dell’A.C. Cesena 2010-2011
rale + stazione di policoncorrenza con palla medica di 5kg ritorno 80 mt
PROGETTO PREPARATORIO AC CESENA
in S2 + 4’ andature varie
1° Periodo - Ritiro di Malles
tecnico-tattica (t.t.) 45’ fase difensiva + 20’ di partita a 4 porte + 5’scarico tot 1:25’
OBIETTIVI:
17 luglio 10
•
Capacità aerobica;
allenamento 3°
•
Innalzamento della potenza aerobica a S4 soglia;
6’ corsetta S2’+ core 15’ + 20’ lavoro propiocettivo con tavolette propio-
•
Adattamento ai lavori di muscolazione;
cettive + 2x13 stazioni circuito forza resistenza parte inferiore e superiore
•
Lavori di forza e biomeccanici sulle salite;
+ 8x8 mt andature preatletismo + rapidità 3x6 over 25 cm frontali 2 mt
•
Lavoro sul “Core” e propriocettivo.
2x6 over laterali + 2 mt + 2x4 mt + 2 mt rap + 3 mt 20 mt + 6 allunghi
di 50 mt tecnici (tecnica di corsa 300 mt) tot 1:45’
14 luglio 10
pomeriggio
allenamento
mister 15’ attivazione tecnica con la palla + 6’ 8x8 mt con mobilità e andature
Viaggio verso il ritiro di Malles
varie + 40’ t-t + 2 partitelle 8:8 campo ridotto 20’ partita + scarico tot 1:40’
15 luglio 10
18 luglio 10
allenamento 1°
allenamento 4°
riscaldamento 6’ corsa S2+ 20’ mobilità articolare a terra - addominali - dorsali;
Corsa 6’ S2 + 4’ stretching 5x andature sui 10 mt + 4 allunghi di 25 mt +
20’ a S2 a 5’15’’ al km +10’ a S2-S3 a 5’10’’-4’55’’ al km + 9’ S2 + 6 allunghi
potenza aerobica 4x1.500 su strada (gruppi da 5’30’’ al km - 6’, - 6’20’’,
sui 50mt tot 8km allunghi tot 300 mt
6’35’’ al km) pec 3’40’’ tot 6 km + tot 40’ + scarico + addominali 10’
7’ scarico colonna tot. 1:25’
pomeriggio
pomeriggio
amichevole
corsa 3’ S2+ 10’ andature varie
Cesena – Valvenosta 4-0
test valutazione forza esplosiva arti inferiori con Opto Jump, Squot Jump,
Contro movimento Jump, Contro movimento Jump braccia libere
19 luglio10
test velocità con fotocellule sui 10-20mt tot 40 mt
allenamento 5°
mister fase difensiva-tecnica 10’ partita con le mani + 10’ di 10:10 a metà
3’ a S2 + 25’ core (4)
campo tot 1h 20’
4x4 ostacoli a 10 mt lavoro preventivo e mobilità coxofemorale + policoncorrenza palla medica 5kg. + 80 mt S2
16 luglio 10
3x10’ (svolti 2 ‘ a S2 + 6’ a S3 + 2’ a S2) capacità aerobica all tot 6,1 km
allenamento 2°
rec 3’ + scarico colonna svolto in palestra 10’ tot 1:35’
20’ lavoro preventivo addominali-dorsali-core
pomeriggio
3x1.500 potenza aerobica (test) esplorativi a sensazioni bene da 5’20’’ al
mister 30’ video analisi 10’ riscaldamento tecnico 3 colori 6’ andature e
km – a 6’45’’ al km su pista rec 3’40’’ tot 4,5 km - tot 1:20’
mobilità + 40’ t-t 10’ partitella con le mani + 20’ con i piedi tot 1:35’
pomeriggio
corsa 3’ a S2 + 5x4 stazioni con 4 ostacoli di 70 cm mobilità coxo-femo22
20 luglio 10
24 luglio 10
allenamento 6°
allenamento 9°
corsa 6’ S2 + 20’ core + 30’ circuito arti inferiori e superiori + 30’ propio-
25’ lavoro preventivo core + add + dorsali
cettivo a gruppi + 2x3x8’’ isometria squot
5x mobilità articolare con 4 ostacoli + 1 passaggio sotto ostacolo + 5 mt
rapidità 6x6 scaletta + 3x caduta da 30cm + 6 over + 2 mt
andature + palla medica lavoro aerobico
3x4 cerchi + 4 mt + 2x1 mt contro movimento + 4 mt + 2x psicocinetica
1°x10’ a S3 + 2’ palleggi tecnici + 2°- 9’ con 6x150 mt a 31’’-27’’ rec 100 mt
colore 5 mt tot 30 mt + 4 allunghi tecnici 50 mt + scarico colonna tot 1:35’
+ 2’ tecnica + 3°- 9’ con 6x150 mt a 31’’- 27’’ rec 100 mt con 3’ di tecnica
pomeriggio
tot 6 km + 15’ scarico colonna tot 1:40’
mister 12’ riscaldamento con palla + 6’ mobilità andature + 25’ fase di-
pomeriggio
fensiva + 35’ partita 9<9 40x50 mt + 4’ scarico colonna
mister risc con 7’ andature e mobilità 8 mt + 4x passaggio ostacoli + 5 mt
andature + slalom tre paletti + 3 mt tot 30 mt.
21 luglio 10
+ mister t-t + 30’ di partitella 9-9 tot 1:30’
allenamento 7°
3’ a S2 + 20’ di add + dorsali + core + 12’ 4xcircuito mobilità articolare
25 luglio 10
con 4 ostacoli + 2 ostacoli avanti dietro + 1 sotto + policoncorrenza x
allenamento 10°
3 lanci + potenza aerobica lavoro intermittente recupero attivo in S2 tot
corsa 3’ S2 + 5’ slanci alla rete mobilità articolare + 6’ andature + 40’ palle inattive
6 km (2.400 mt ) 3x10 -1°- 7x150 mt rec 100 mt + 2°-6x100mt rec 50
15’ circuito forza resistenza + propriocettiva + test di stiffness con Opto Jump
mt + 3°- 5x150 mt rec 100 mt + 3 all sui 50 mt con 2’ di S2 e 1’ di S2 fi-
2xcaduta 30 cm + 2 balzi da 50 cm
nali + 6’ scarico colonna gruppi A a 29’’- B a 31’’- C a 33’’ e D a 35’’ sui 150
1xcaduta 30 cm + 1 balzo 50 cm
mt tot 1:25’
2x3 mt salto ostacolo + 3 mt tot (12mt)
pomeriggio
3x6 cerchi + 5 mt tot 15 mt
amichevole
3x10 mt con 3 over + 2 over tagli passo tot (30) mt tot 60 mt
Cesena – Valvenosta 7-0
4x50 mt all tot 200 mt
pomeriggio
22 luglio 10
amichevole Cesena - Pergocrema 0-0
RIPOSO tutto il giorno
26 luglio 10
23 luglio 10
allenamento 11°
allenamento
25’ core-add-dorsali + 15’ mobilità 5x4 ostacoli aperture coxofemorale +
arrivati i giocatori: Y. N.- E.B.- M.P.
1 sopra sotto ostacolo + 6 salti sul jumping + palla medica
6’ a S2 +10’ andature con 4 allunghi potenza aerobica + 4x4’ a soglia +3’ a
+ gruppo A 3x9’ intermittente forza tot km 5 km rec 2’30’’ metri 1.650 mt
velocità di S2-S3 tot 6 km tot 28’ + 15’ scarico colonna tot 1:12’
B 3x9’-8’-6’ - intermittente forza tot 4 km
pomeriggio
+ 15’ scarico colonna tot 1:35’
mister 4’ a S2 + 20’ difesa con 2<2 3<3
pomeriggio
Y.N. + 11’ di S2 con 4 allunghi tecnici tot 1:40’
mister riscaldamento tecnico + 10’ prof + t-t 11< 0 piu 25’ partitella 9<9
a metà campo + 5’ scarico colonna tot 1:40’
23
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
27 luglio 10
30 luglio 10
allenamento 12°
allenamento 16°
corsa 6’ S2 + 5’ andature atletiche + potenza aerobica, su strada 5x1.500 mt
mattina
a S4 bene tot 7.500 rec 3’30’’ tra ripetute
10’ riscaldamento + A - 2x2x4 eccentrica flessori + 6 calciate; B-2x su due bosu
pomeriggio
6 semi squot con palla medica + 6 skip; + C- 2x8 Varju con 6 skip; D - 2x2 balzo
mister 30’ con mister in Seconda + 10’ a gruppi di 8 possessi palla + 25’
con palla medica + lancio mb, E- 2x4 ecc in caduta + 6 calciate, F 2x6 circon-
partitella 1:20’
duzioni dx e sx con palla medica kg 5, G - 2x8 semi squot kg 15 + 6 skip
SALITE
28 luglio 10
4x50 mt 1°-3° in ampiezza 2°-4° in frequenza + 4x30 mt come prima serie
allenamento 14°
+ 3x10 mt max stop al 5 mt +5 mt max + dopo la 4/a ripetizione si rien-
15’ riscaldamento con mobilità articolare + 35’ palle inattive + divisione in
trava con corsetta all’indietro totale seduta 350 mt
due gruppi: un gruppo in palestra un giro di circuito forza resistenza alle mac-
+ in piano 4x caduta da 45 cm con Contro Movimento + 3 mt sprint tot 15 mt
chine isotoniche + 2° gruppo lavoro propioecettivo su tavolette e bosu + 1x6
rip prevenzione hamstring + 3x3 circonduzioni con palla medica di 5kg.
Note:
esterno
Quantificazione teorica
2x2 power + 2x2 dx e sx balzo Cometti con atterraggio in eccentrica +
capacità aerobica 15 km + (6km di risc)
2x2 balzi concentrici + 2 ostacoli di 50 cm
potenza aerobica 41 km
(6 balzi)
vam 5,3
3x3 mt con cambio di direzione in linea 6 mt tot 18 mt
palestra 4 sedute
4x5 mt + 10 mt frequenza e ampiezza tot 60 mt
core 8 sedute
2x un contro-movimento + 5 mt tot 10 mt
coxo femorale 4 sedute
3x8 mt partenza psicocinetica tot 24 mt + 50 mt all tot 1:35’
lavori di salita (1) 350 mt
pomeriggio
Lavori propiocettivi quattro
amichevole
lavoro alattacido 1
Cesena - Alto Adige 2-1
balzi 20 + 4
velocità 300 mt (350)
29 luglio 10
salite 350 mt
Allenamento 15°
allunghi 1.000 mt
mattina riposo
pomeriggio
TEST
video 40’ analisi partita
Velocità 10-20 mt
20’ riscaldamento con palla e prof. + 4x2 ostacoli passaggio dell’ostacolo
Forza esplosiva sj-cmj-cmj-libero
tipo ostacolista +6 mt in andature + 35’ t-t con mister
Plicometria 10,5%
3 gruppi 6x600 mt rec 250/300 mt a S2 gruppo A 2’01’’-2’05’’ gruppo B
Potenza aerobica
2’11’’- 2’14’’ gruppo C 2’20’’ tot 5,3 km lavoro alla VAM tot 1:15’
Tutti i lavori aerobici sono superiori a 6’ per avere uno stato stazionario
dove i parametri cardiocircolatori (ventilazione, F.C. e consumo di O2)
24
non cambiano nel tempo dopo il primo periodo di esercizio di 3’.
+ 10 calciate; E 3x6dx,sx 18kg step up + 10 skip, F 3x8 5’’ iso + semi squot
Piscina
con 28kg + 10 skip. G 3x4 dx, sx sloveni + 10 calciate
Si utilizza con giocatori affaticati o che devono recuperare.
3x6 dx,sx su 20cm + scatto 5 mt (15 mt) 3x conce e caduta Cometti 2xdx,
Salite
sx tot 6 dx + 3x 6 cerchi +5 mt (15 mt) + 3x concentrici 50 cm + 3 balzi
Oltre gli aspetti metabolici centrali e di forza per gli arti inferiori, studio, per le
50 cm tot 9 balzi + 5 mt tot 15 tot 50 mt + 5’ scarico colonna tot 1:30’
accelerazioni, la corsa in salita a velocità costante equivale alle accelerazioni su
pomeriggio
terreno piano, poiché l’angolo che il corpo del corridore forma con il terreno
20’ mister e prof con 5’ andature + 40’ t-t con 3 contro 2. E 4 contro 5 +
inclinato è equivalente a quello che il corpo del corridore (che compie le ac-
6 partitine 6<6 da 3’ e 2’ alta intensità tot 1:40’
celerazioni) forma con il terreno piano e il dispendio energetico è lo stesso.
Y. N. e S.V. 10’ a S2 + 15’ S2 con allunghi di 50 mt e 1’30’’ a S3 a 155 fc – Y.
N. e 170 fc S.V.
2° Periodo - Ritiro di Castrocaro agosto 2010
OBIETTIVI:
G. C. problemi a un piede non si allena
P.S. periostite non si allena nel pomeriggio
•
Capacità aerobica;
•
Innalzamento della potenza aerobica a S4 soglia;
05 agosto 10
•
Adattamento ai lavori di muscolazione.
allenamento 4°
Riscaldamento 7’ corsetta S2’+ addominali e dorsali 22’ + 12’ mobilità arti-
02 agosto 10
colare 4x6 ostacoli (mobilità coxofemorale) su e giù 5 mt andature ex po-
allenamento 1°
liconcorrenza con palla medica + RSA - lavoro a navetta 3x5 20 mt+20mt
pomeriggio
(200 mt le serie pec 5’) tot 600 mt dopo ultima serie + 1200 a S3 tot 1.15’
corsa 6’S2 + 25’core + 13’S2 con allunghi 2x100 mt + 6x50 mt tot 2.500 mt tot 40’
1/a serie lattati F. C. 2,7- 2/a serie M.P. -1,8 E.G. 13,- 3/a serie G. C. 15, M. P.
mister partitine 6<6 da 4’ le seconde a 3’ tot 1:18’
10 lavoro differenziato S.V. 2x8’ intermittente
pomeriggio
03 agosto 10
riscaldamento 20’ con andature varie + t-t 50’ + partitelle 9<9 a metà
allenamento 2°
campo tot 1:45’
Test con metabolimetro k4 su percorso su erba di 420 mt media 4 km +
test squot Jump – contro movimento Jump – contro movimento Jump
06 agosto 10
braccia libere test (controllo anti doping da parte del Coni)
allenamento 5°
pomeriggio
Corsa 6’ S2 + 5’ streching + mobilità articolare con mani appoggiate alla rete
20’ riscaldamento con mister e prof (5’ andature ) + 40’ t-t +20’ di partite
4 stazioni forza A - 3x4 dx, sx power con peso di 5 kg + B 3x8 con 10 kg varju
9<9 tot 1:33’
+ 8 balzelli + C 3x8 semi squot con palla medica 5 kg con 10 calciate + D 3x6
circonduzioni spalle con 10 kg + 6 ripetizioni con speed leater 2x4 (4+4+6
04 agosto 10
mt) cambi di direzione (28 mt) 3x4 scalini + 5 mt (15 mt); 3x6 over a campana
allenamento 3°
+ 5 mt (15 mt); 2x6 cerchi +5 mt (10 mt) 3x partenza sedia con cont mov +
25’ lavoro preventivo add-dorsali-core
5 mt (15 mt); + 3x salto indietro pallone + 5 mt (15 mt) tot 70 mt
forza 7 stazioni 3x A 3x6 affondi + 10 calciate, B- 3x8 semi sq con MB su
+ 4 all di 50 mt (200 mt) tot 50’
bosu + 10 skip; C- 3x8 varju 14kg + 5 over saltelli, D – 3x5 cadute in ecc
pomeriggio riscaldamento 20’ misto + 45’ t-t + 20’ partitella 9<9 tot 1:30’
25
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
07 agosto 10
09 agosto 10
allenamento 6°
allenamento 1°
corsa 6’ S2 + 10’ mobilità ed andature + palle inattive + rapidità mister 3x4
pomeriggio
2 mt tot 25 mt tot 1:30’
20’ core, add, dorsali + capacità aerobica 24’ (5 giri di campo a S2 + 5 giri
sera ore 20:45 triangolare campo Manuzzi partite di 45’
con all 70 mt ogni giro + 5 giri con all 40 mt) tot 4,5 km + 8x balzi su 5
Cesena - Parma 1-1; Cesena - Chievo 0-1
ostacoli di 55 cm + 4 mt skip, tot (20+20) 40 toccate
20’ partitella 9<9 metà campo tot 1:33’
S.A., non partitella, G.P., G.C. e Appiah non balzi
Note:
Quantificazione teorica
somma mesocicli 1, 2
capacità aerobica 3 km
15 + 3 = 17 km
10 agosto 10
potenza aerobica 8 km
41 + 8 = 49 km
allenamento 2°
vam 5,3 km
5,3 km
10’ addominali + forza A pressa 1x5’’ iso + 3x6 dx, sx spinta con una at-
lattato 600 mt
600 mt
terro con due da 100-120 kg, B castelli 3x6’’iso 8 rip con 55 kg, C 3x10
palestra 2
4 + 2 = 6 sedute
panca piano 45 kg, D 3x 6 affondi, E 3x8 bosu con 5 kg MB + 10 skip, F 3x5
core 3
8 + 3 = 11 sedute
eccentrica caduta + 10 calciate, G 3x8 varju con 14 kg + 6 saltelli su over
cambi di direzione 30 mt
30 mt
H 3x4 ecc sloveni + 10 calciate
coxo femorale 1
4 + 1 = 5 sedute
3x6 cerchi + 5 mt tot 15 mt, 3x12 mt con 3 + 2 over tot 36 mt
lavori di salita
350 mt
mister tiri in porta 18-20 tiri a testa tot 1:30’
lavori propiocettivi
4
S.A. palestra leg + elastico + 2x10’primo a 5 km-h e 2 con allunghi 50-100 mt 4 km
lavoro alattacido 1
1
pomeriggio
balzi 10
20 + 10 + 4 = 34
20’ risc con mister e( 5’S2 )+ 50’ tattica + azioni in conclusioni veloci +
velocità 150 mt
300 + 150 mt = 450
20’ partitella 9-9 tot 1h30’
S.A. 10’ a S3 160-165fc + 6 allunghi sui 50 mt 2 km + tot 300 mt
TEST
Velocità 10-20 mt
11 agosto 10
Forza esplosiva sj-cmj-cmj-libero
allenamento 3°
Test incrementale con metabolimetro k4
amichevole Cesena – Pavia 3-0
Plicometria 10,5%
un tempo a testa S.A. svolge 2x10’ primo a S3 a 165 di fc- 2° con variazioni
finale a 180 di fc + mobilità articolare
A.C. CESENA
3° Periodo - Cesena agosto 2010
12 agosto 10
OBIETTIVI:
allenamento 4°
•
Mantenimento della potenza aerobica a S4 soglia;
25’ core-add-dorsali + 6x6 ostacoli mobilità articolare + 8 mt andatura
•
Adattamento ai lavori di muscolazione;
atletica + palla medica esercizi di policoncorrenza
•
Lavori sulla R.S.A. (Repeated Sprint Ability).
lavoro aerobico 2x10’ intermittente 1° (2’ a S2+7x150 mt a 30’’ rec 100 mt)
+ 4’ palleggi, 2° + a S2 + 3x150 mt rec 100 mt + 4x100 mt a 15’’- rec 50 mt
26
tot 4km tot 1:15’
pomeriggio
pomeriggio
amichevole Cesena-Compagine Romagna 4-0
riscaldamento 20’ con andature varie + t-t 50’ + partitelle 9<9 a metà
campo tot 1:45’
19 agosto 10
allenamento 9°
13 agosto 10
Corsa 6’ S2 + 5’ mobilità con nastro +15’addominali-dorsali 10’ tecnica +
allenamento 5°
partitella 9>9 15’ tot 1:10’
mattina allenato S.A. lavoro di forza + 2 km a S3
D. P., M.P., M. D. e T. fatto 10x4x22 mt in 6’20’’ + 8’ con variazioni
Triangolare pomeriggio ore 16
Cesena - Bellaria 1-0 – Cesena - Sangiovese 5-4 (ai rigori)
20 agosto 10
Note: E.G. i flessori stanchi, M.I. principio di pubalgia, M.L. adduttore stanco
allenamento 10°
(cross) M.P. traumatico, D. P. ripreso da un affaticamento al retto femorale.
Corsa 5’ S2+5’ mobilità articolare + 5’ andature skip + velocità 4x8 mt slalom due paletti 32 mt; 2x8 mt salto ostacolo rapido tot 16 mt, 2x5 mt
16 agosto 10
contro movimento 10 mt, 2x5 mt partenza due appoggi 10 mt, 2x5 mt a
allenamento 6°
L 10 tot 80 mt + 25’ + 40’ t-t + 18’ 9>9 metà campo tot 1:22’
eseguono test k4 S.V.- Y. N.- S.A.
Y.N. + corsa 12’ S2 finali
pomeriggio
corsa 3’ S2 + 2’ mobilita lavoro aerobico 3x7’ 1° allungo sui 40-20mt, 2°
21 agosto 10
con allungo sui 20 mt 3° con allungo sui 16 mt su lato lungo tot 21’ 4,5km.
allenamento 11°
Balzi 4x5 su ostacoli 55 cm in sucessione tot 20 balzi.
Corsa 3’ S2 + mobilità articolare + andature tot 15’ + palle inattive 45’ +
Partitella 9>9 a metà campo intensa buon impegno 25’ tot 1:10’
rapidità 12x2 mt partenza in movimento tot 25 mt tot 1.20’
sera ore 20 - amichevole Cesena - Brescia 1-1
17 agosto 10
allenamento 7°
23 agosto 10
24’ addominali-dorsali – ecc flessori esercizio nordic + 6’ mobilità artico-
allenamento 13°
lare, 4 serie con 8 ostacoli + lavoro di RSA 5x20 + 20 a navetta rec 20’’ tot
6’ corsa +3’ mobilità articolare + lavoro aerobico 1°x8’ (3’ a S2+ 4 allunghi
200 mt rec 3’+ 6x30 m con CdA rec 40’’ (180 mt) + 8x20mt in linea rec 20’’
di 50 mt, rec100) + 2°x7’ con inserimento di 6 scatti da 18 mt tot 4 km
recupero attivo (160 mt) tot 540 mt di RSA
5’ mobilità su ostacoli + 5x5 balzi (10 con pausa + 15 consecutivi) tot 25
+ 25 tiri da varie posizioni tot 1:20’
(S. A., B. C. e M. L., skip su over)
pomeriggio
partitella metà campo 9>9 tot 1:15’
20’ risc mister in seconda + 45’ t-t attacco contro difesa + 4 partite 6<6
da 3’ (alta intensità) campo doppia area tot 1.30’
24 agosto 10
allenamento 13°
18 agosto 10
corsa 3’ S2 + 20’ core con esercizio nordic 3x5 eccentrica flessori + 5’ an-
allenamento 8°
dature abc corsa + lavoro su RSA con 8x20 mt in linea rec 20’’ attivo (160
20’ torello + 45’ palle inattive tot 1:05’
mt) rec attivo 2’ +2’+ 6x30 mt tipo test di bansbo con CdA rec 30’’ (180
27
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
mt) rec 2’ attivo + 2’ + 6x20 mt in linea (120 mt) rec 20’’ con partenza al-
Note:
ternando la gamba di spinta dx-sx + tot rsa 460 mt
Quantificazione teorica
somma mesocicli 1, 2, 3
mister 20 tiri da varie posizioni tot 1:20’ no tiri G. P., M.I. e G.C.
capacità aerobica + (4 km di risc)
17 + 4 = 21 km
potenza aerobica 17 km
49 + 17 = 66 km
25 agosto 10
lavoro alla VAM
5,3
allenamento14°
palestra 1
6 + 1 = 7 sedute
15’riscaldamento + amichevole in famiglia con Primavera un tempo a testa 45’
core 3
11 + 3 = 14 sedute
mobilità coxo femorale 4
5+4=9
26 agosto 10
lavori di salita
350 mt
allenamento 15°
rsa 1.000 mt
600 + 1.000 = 1.600 mt
15’ riscaldamento (4’ S2 + streching + 5 andature) 1h t-t + 18’ partitella
lavori propiocettivi
4 sedute
9<9 tot 1:32’
lavoro alattacido 1
1 seduta
+ Y.N., E.S. 10’ a S2
balzi 85
34 + 85 = 119
velocità 130 mt (350)
450 + 130 = 580 mt
27 agosto 10
salite 350 mt
350 mt
allenamento 16°
allunghi 1.000 mt
1.000 mt
risc 10’ + 1h palle inattive + rapidità 3x4 partenza in movimento 2 mt tot
25 mt tot 1:20’
Viaggio a Roma
LEGENDA
T-T = lavori tecnico tattici
28 agosto 10
V.A.M. = velocità massimale aerobica
allenamento 17°
S2 = velocità di soglia aerobica circa a 2ml/moli di acido lattico
5’ riscaldamento + rifinitura 15’ palleggi liberi + 5’ rapidità con andature
S3 = velocità a ritmo medio circa a 3ml/moli di acido lattico
varie + scarico colonna tot 30’
S4 = velocità alla soglia anerobica circa a 4 ml/moli di acido lattico e
anche un po’ sopra
campionato 1/a giornata - ore 20:45’
RSA = repeated sprint ability lavori sulla resistenza alla velocità
Roma - Cesena 0-0
CdA = con cambi di direzione
Policoncorrenza = esercitazioni e lanci con le mani con l’uso della
palla medica.
28
ALLENATORI ALLO SPECCHIO, L’INTERVISTA
MIHAJLOVIC: MI PIACE DIRE LE COSE IN FACCIA
MA SO ANCHE ASCOLTARE
di Isabella Croce*
Breve curriculum professionale
nere nell’ambiente. Fare il dirigente non mi interessava, a me piace il pro-
“Per diventare allenatore ho fatto un percorso formativo che è più o meno si-
fumo dell’erba del campo, la vita da spogliatoio, avere delle responsabilità
mile a quello che si fa in Italia. Io ho seguito tutti i corsi in Serbia. L’unica dif-
perché così riesco a dare il meglio di me. Ho iniziato a prendere degli appunti
ferenza è che da noi il corso di seconda categoria lo si può fare mentre si
su quello che facevano i miei allenatori e a studiare gli allenamenti. Mi pia-
gioca ed io l’ho fatto nel mio ultimo anno da calciatore quando ero all’inter.
ceva pensare a cosa avrei fatto io in quella situazione e mi inventavo degli
Il master invece l’ho frequentato mentre ero l’allenatore in seconda di Ro-
esercizi o delle situazioni di gioco che potessero essere utili”.
berto Mancini. Per quanto riguarda le materie e le ore sono identiche a quelle
che ci sono in Italia”.
Come definiresti il ruolo dell’allenatore?
“È un ruolo da pazzi!!! Lo dico perché non si deve solo allenare la squadra
Come e quando è nata l’idea di diventare allenatore?
ma anche il ds, il presidente, la stampa, i tifosi. Uso il termine allenare per
“Quando sei giovane pensi a giocare. Negli ultimi cinque, sei anni della mia
carriera, però, ho iniziato a pensare: ma quando smetto cosa posso fare?
*Psicologa, specializzata in Psicologia dello sport
Il calcio è sempre stata la mia grande passione e mi sarebbe piaciuto rima29
ALLENATORI ALLO SPECCHIO, L’INTERVISTA
indicare il fatto che bisogna gestire tanti aspetti, bisogna farsi capire in diversi
contesti. Puoi fare tutto al meglio ma poi se perdi una partita si rimette tutto
in discussione. Bisogna avere dentro di sé la coscienza pulita per superare
certi momenti. Nel bene e nel male è un ruolo che ha delle responsabilità e a
volte si dipende da persone che non se ne intendono di calcio. Ci sono presidenti che non ammettono di non capire e si intromettono. Inoltre è un lavoro che ti prende tante energie, quando sei un giocatore finisce tutto dopo
l’allenamento, quando alleni non è più così”.
30
Quali a tuo avviso i punti forti e i punti deboli di questa figura al
sempre ragione perché non mi farebbero pensare. A me piace dire le cose in fac-
giorno d’oggi?
cia e allo stesso tempo mi piace che gli altri facciano la stessa cosa con me.
“Oggi come oggi l’allenatore è molto più attento alla gestione del gruppo men-
Ci sono invece allenatori permalosi che stoppano sul nascere questa dinamica.
tre nel passato si focalizzava maggiormente sull’allenamento, sulla tattica. A me
Rispetto ai dirigenti mi piace tenere ottimi rapporti, li tengo partecipi delle mie
piacciono entrambi gli aspetti. Come punto di forza metto la cura che si ha per
scelte e mi confronto con loro. Se mi danno dei consigli ragiono se possano es-
le relazioni, l’importanza del farsi capire e seguire. È l’aspetto che considero più in-
sermi utili oppure no. Nessuno si è mai permesso di dirmi: perché non lo hai fatto
trigante, la sfida più complessa. Tenendo presente che non esistono gli allenatori
giocare? Anche nei confronti del presidente dico chiaramente come vedo la squa-
perfetti, così come non esistono le persone perfette, lego i punti deboli della fi-
dra e spiego i motivi delle mie decisioni. È importante il dialogo continuo.
gura dell’allenatore agli aspetti del carattere, nel senso che bisogna essere posi-
Nei momenti di difficoltà, finora non mi è mai successo di trovarmi isolato.
tivi, non fare vedere che si è preoccupati, per dare sicurezza e stabilità al gruppo.
Sono una persona che non si fascia la testa ma rimango concentrato sul lavoro
È importante mantenere un certo equilibrio non esaltandosi troppo dopo le vit-
senza perdere energie e le sicurezze. In questi momenti ritengo sia corretto risol-
torie ma neanche abbattendosi troppo nelle sconfitte. In ogni caso i messaggi
vere tutto all’interno della società attraverso un confronto interno, peraltro senza
da dare devono essere chiari e mirati sulle cose che bisogna fare”.
fare trapelare le cose ai giornali”.
Come si dovrebbero impostare i rapporti con gli altri ruoli?
Quali sono le caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere un
“All’interno del mio staff cerco di avere delle persone che mi dicano sempre le cose
allenatore?
come stanno, che mi parlino delle loro sensazioni, delle loro opinioni perché così
“L’allenatore deve saper gestire tante situazioni non solo inerenti alla propria
facendo mi fanno riflettere. Non mi piace lavorare con delle persone che mi diano
squadra. Deve essere un capo attento alle varie dinamiche relazionali. Credo
sposizione maggiori sono le possibilità di capirsi e di trovare la giusta modalità di lavoro. Per questo mi è servito anche avere cinque figli!!!”.
Qual è la tua filosofia calcistica?
“Mi piace giocare per vincere e non mi piace giocare per non perdere. Le mie
squadre si assumono dei rischi per vincere”.
Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora nel tuo
percorso formativo?
“La mia maggiore difficoltà è stato il tempo perché dovevo sempre viaggiare
e trovare il modo ed il tempo giusto per incastrare tutti gli impegni. Infatti, al
tempo in cui ho frequentato il master, in Serbia, ero l’allenatore in seconda di
che avere avuto una buona carriera da calciatore serva per capire certe situa-
Mancini. Il direttore della scuola allenatori, che è anche un mio amico, è
zioni e perché i ragazzi si sentano compresi in alcune circostanze. I calciatori
molto rigido ed io mi arrabattavo per andare regolarmente al corso chie-
ti valutano continuamente: come ti comporti, come parli, come ti vesti ecc…
dendo al Mancio le ore di permesso. Alla scuola mi dicevano: Tu sei Sinisa e
ed aver fatto parte di più spogliatoi può servire anche se poi ovviamente, come in tutte le cose, è il lavoro che conta”.
Quali sono stati gli allenatori che sotto il profilo della gestione
tattica e umana hanno influenzato il tuo modo di allenare?
“Rispetto al lavoro sul campo direi due nomi su tutti: Mancini, che dedica molto tempo ed è molto attento ad ogni particolare dal punto di
vista tattico, e Zaccheroni che ha un modo più scolastico di spiegare.
Invece, per la gestione del gruppo, non posso non nominare Eriksson,
Boskov e Mazzone che hanno modalità di porsi molto diverse l’uno dall’altro ma anche molto efficaci”.
Che cosa ti ha colpito maggiormente del loro modo di porsi?
“Sono tre persone veramente molto diverse tra loro. Eriksson non si arrabbiava mai, non urlava, al massimo diventava rosso in volto. I suoi
messaggi erano sempre molto chiari ed anche chi non giocava titolare
dava il massimo per lui grazie al suo modo di porsi. Al contrario Mazzone partiva sempre in quarta ma in questo modo sapeva stimolarti.
Boskov invece era la simpatia in persona. A me piace usare un po’ tutte
queste modalità. Con ogni persona bisogna capire che cos’è che gli fa
accendere la scintilla. Maggiori sono gli strumenti che abbiamo a di31
ALLENATORI ALLO SPECCHIO, L’INTERVISTA
LA SCHEDA
SINISA MIHAJLOVIC nato il 20 febbraio 1969 a Vukovar (Serbia)
devi dare l’esempio. La scuola allenatori è a Belgrado, anche se nel pe-
CURRICULUM CALCIATORE
riodo estivo andavamo al mare o in montagna. Anche all’esame mi è
stato chiesto di dare e fare qualcosa di più degli altri”.
Attualmente quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi del
processo formativo di un allenatore?
“È importante lo scambio fra di noi. Bene o male tutti sanno di tattica ma
sono i racconti delle esperienze che servono, che ti fanno immedesimare
e riflettere. La complessità del nostro ruolo rende fondamentale il confronto, spiegarci ed ascoltare i colleghi”.
Se tu dovessi elencare per ordine di importanza le competenze
specifiche di un allenatore…
“Direi la gestione del gruppo ed il saper allenare, la competenza in campo”.
A tuo avviso come dovrebbe essere la formazione di un allenatore dei settori giovanili? In che cosa dovrebbe essere maggiormente supportato?
“Occuparsi dei giovani vuole dire lavorare in maniera diversa. Posso anche
capire che molti allenatori dei settori giovanili abbiano il sogno di arrivare ad allenare in serie A ma l’importante è che con i ragazzi adottino
modalità di lavoro differenti. Fino ai dodici anni bisogna farli divertire e
farli lavorare con le abilità tecniche e coordinative. Soprattutto adesso
che i ragazzi sono scoordinati, in sovrappeso e
CURRICULUM ALLENATORE
stanno spesso in casa davanti al computer.
Qui in Italia si fa da subito molta tattica, si lavora sul rompere il gioco, sulla difesa ed io ho
un esempio di questo anche in famiglia visto
che mio figlio frequenta un settore giovanile.
In Serbia, ma anche in tutti i paesi dell’est, a
scuola facevamo tutti gli sport e si lavorava
molto sulla costruzione del gioco, tutto con la
CURRICULUM STUDI
palla. Anche oggi è così e c’è un ambiente che
lascia il tempo per imparare, mentre in Italia c’è
troppa competitività”.
Dati aggiornati al 25 maggio 2011
32
PUBBLICAZIONI
COME ALLEVARE PICCOLI CANNONIERI
a cura di Marco Viani*
U
n manuale teorico e pratico, segnatamente rivolto alla formazione
di Pulcini e Esordienti, il cui titolo, “Le abilità del tiro in porta”, è
meno ambizioso del sottotitolo, “I requisiti del sapere fare goal”.
Ne è autore Marco Stoini** che riversa in oltre 200 pagine, edite da
“Luglioeditore”, il suo protratto lavoro principalmente nei settori giovanili di ogni livello, sia in qualità di allenatore sia con compiti di direzione
tecnica, di osservazione e scouting a livello professionistico.
Il suo punto di partenza è una definizione-base, decisiva per lo sviluppo
dell’intera trattazione. Il tiro in porta è da lui inteso come "la conclusione
a rete in senso lato, in tutti i modi possibili, discostandosi pertanto dal significato strettamente legato al singolo gesto tecnico".
Ciò conduce l'autore a percorrere molteplici itinerari, pensando a tutto
ciò che precede l'atto conclusivo e analizzando tutti i prerequisiti necessari per renderlo corretto ed efficace.
Ne esce un panorama piuttosto complesso e composto da moltissimi
fattori che si intersecano continuamente, ognuno dei quali spesso non
può prescindere da altri. Stoini si pone il compito di far apprendere il
calcio in modo più situazionale possibile, dopo aver fornito ai bambini
le basi globali per potersi calare con profitto nelle situazioni di gioco,
considerate la vera palestra per imparare davvero a giocare a pallone.
Tre le componenti prevalentemente studiate: quella motorio-coordina-
una partita vera succede solo quando si affronta un calcio piazzato, ed
tiva, quella tecnica e quella tattica. Stoini fornisce un'interpretazione pre-
anche in quel caso le variabili tattiche da considerare non mancano (si
cisa di cosa debba intendersi per tecnica e tattica in un contesto di
pensi ad esempio al dover calciare un pallone su un corner o su una puni-
analisi di prerequisiti, rapportando sempre prevalentemente la discus-
zione laterale affinché esso possa essere ben sfruttato dai compagni in mo-
sione alla fascia di età compresa fra gli 8 e i 12 anni, senza tuttavia trala-
vimento in area di rigore). In una concezione come quella che proponiamo,
sciare concetti riferibili anche a soggetti più grandi.
pertanto, saper tirare in porta diventa sapere concludere a rete, sapere fare
La terza e conclusiva parte del manuale mira a fornire criteri per elabo-
goal, che è molto, molto di più”.
rare le esercitazioni adatte agli scopi esaminati e, pur tenendosi lontana
dall'intento di presentare un eserciziario, finisce per dare una traccia pratica di intervento, anche in esempi di progressione didattica.
"Quando un bambino vuole imparare sul serio a calciare a rete" – scrive
Stoini a conclusione del volume – "deve imparare molte più cose rispetto
*Collaboratore Settore Tecnico FIGC
**Marco Stoini, allenatore con una lunga esperienza nei Settori giovanili di squadre di ogni livello
a chi si accontenta di impattare la palla con una scarpata; tirare e basta in
33
DIDATTICA
L’ESONERO DEL MISTER: ISTRUZIONI PER L’USO
di Frederic Massara*
Introduzione
1. Che cos’è l’esonero
… il mister è condannato a essere un condottiero, un educatore e, a volte, un
Dispiace per il mister ma abbiamo il dovere di provarle tutte per il bene della
filosofo. Gli occorre molta filosofia perché se la sua squadra affonda per vari
squadra.
motivi, tutte le colpe, le responsabilità di ogni sbaglio, sono rovesciate su di
lui, per contratto. Il capro espiatorio è sempre il mister.
Non so se in Italia una società di calcio le provi tutte per risolvere i mali della
squadra, ma un tentativo è garantito: esonerare l’allenatore.
Nella giornata inaugurale di questo corso per Direttore Sportivo ho dovuto
L’esonero dell’allenatore è un provvedimento strategico con il quale una so-
chiedere un permesso per assentarmi dalle lezioni e fare rientro in sede
cietà di calcio pensa, tenta, spera, di correggere i malfunzionamenti e risol-
presso la società per cui lavoro: era appena stato esonerato l’allenatore di
vere le difficoltà che la squadra attraversa in quel momento decretando
Prima Squadra e dovevo introdurre il successore nel suo nuovo ambiente.
l’incapacità del professionista in questione a svolgere i compiti a lui affidati.
Il corso di abilitazione per Direttore Sportivo dura sei settimane; il nuovo al-
L’esonero è una malsana consuetudine alla quale le società ci hanno abi-
lenatore ha resistito meno: esonerato dopo quattro giornate.
tuato e i giocatori si consegnano inermi. “Tanto lo cacciano”, non è soltanto
Il cambio dell’allenatore rappresenta per una squadra di calcio uno dei mo-
un’espressione che racchiude lo stato d’animo di una squadra in difficoltà,
menti di maggiore criticità. Fenomeno assolutamente trasversale conosciuto
“tanto lo cacciano” è un alibi, una giustificazione per arrendersi senza com-
ad ogni latitudine calcistica, l’esonero trova la sua massima espressione nel
battere: “tanto lo cacciano lo stesso”.
calcio italiano dove viene utilizzato in tutte le categorie con grande frequenza.
L’esonero è un atto di viltà con il quale la società colpisce l’anello debole del
In queste pagine, dopo aver analizzato alcuni dati statistici e ripercorso le
sistema distogliendo l’attenzione dalle proprie mancanze e inefficienze.
esperienze personali in merito all’esonero dell’allenatore, cercherò di defi-
L’esonero in questi casi diventa un’arma impropria scagliata contro l’allena-
nirne il significato individuando le cause che lo generano, i momenti che lo
tore riversandogli addosso colpe e responsabilità.
favoriscono, i modi in cui si sancisce, i costi che comporta e le problemati-
L’esonero è un fallimento. Fallimento di un progetto che non si è voluto di-
che che lo accompagnano. Un Direttore Sportivo deve conoscere a fondo
fendere. Fallimento di una pianificazione cui non si è dato il tempo di at-
tutto ciò che un esonero inevitabilmente comporta per valutare se rappre-
tuarsi. Fallimento di un’idea in cui non si è voluto credere.
senta o meno la soluzione giusta e, se possibile, prevenirlo.
A volte, però, l’esonero è l’unica strada da intraprendere.
Provvedimento considerato medicina necessaria, cura ricostituente, terapia
d’urto o elettroshock per guarire i problemi di una squadra e risolvere tutti
2. Statistiche
i malfunzionamenti che allontanano la società dagli obiettivi che si è prefis-
Basandomi su un’indagine condotta dal Centro Studi Settore Tecnico
sata a inizio stagione. Le funzioni terapeutiche dell’esonero sono, a mio av-
FIGC e integrandola con i dati attinti dall’Almanacco illustrato del Calcio,
viso, discutibili e le controindicazioni numerose.
pubblicazione annuale che raccoglie la cronistoria degli avvenimenti
Per questo motivo, prima di ricorrere all’esonero: si raccomanda di leggere
calcistici nazionali di ogni stagione, ho elaborato le seguenti tabelle che
attentamente le avvertenze e le modalità d’uso.
riguardano i campionati professionistici italiani: Serie A, Serie B, Prima e
Seconda Divisione (già Serie C1 e Serie C2) delle ultime cinque stagioni,
*Tesi finale del Corso 2010-2011 per l’abilitazione a Direttore sportivo
34
dal campionato 2005/06 al campionato 2009/10.
Nelle tabelle 1, 2 e 3 sono raggruppati i
dati relativi al numero di squadre che durante i vari campionati sono ricorse o
meno all’esonero, le società che hanno licenziato nella stessa stagione più di un
allenatore, quelle che hanno optato per
un reintegro dell’allenatore prima allontanato e il numero totale di esoneri che si
sono verificati durante la stagione.
I dati che emergono sono allarmanti:
ogni stagione mediamente il 50% degli
allenatori scelti alla guida tecnica della
squadra viene esonerato prima della
fine del campionato. In particolare in
Serie A la percentuale di squadre che
hanno cambiato l’allenatore durante
Tabella 1: esoneri Serie A e Serie B dal 2005 al 2010 (Fonte: nostra elaborazione)
l’anno è passata dal 40% del 2005/06 al
60% della stagione 2009/10; in serie B
la percentuale oscilla tra il 40% e il 59%;
nella Prima Divisione girone A la forbice
varia dal 44% al 61% mentre nel girone
B la situazione è ancora più tragica:
nelle ultime cinque stagioni la percentuale degli esoneri ha sempre coinvolto
almeno il 61% delle squadre con un
picco del 77% raggiunto nella stagione
2006/07. La Seconda Divisione è in linea
con la Prima ad eccezione del girone B
che nella stagione 2009/10 ha conseguito un record straordinario per il calcio italiano: soltanto il 38,89% delle
squadre ha esonerato l’allenatore con
ben undici tecnici su diciotto che
hanno “salvato” la panchina.
Tabella 2: esoneri Prima Divisione (già C1) dal 2005 al 2010 (Fonte: nostra elaborazione)
35
DIDATTICA
L’analisi qualitativa dei dati raccolti evidenzia alcuni aspetti interessanti:
•
Serie A e Serie B hanno un andamento molto simile.
•
In Prima Divisione si evidenzia una
sostanziale differenza tra i due gironi: nel girone B si esonera con più
facilità e i dati dimostrano che è il
torneo professionistico dove, negli
ultimi cinque anni, mediamente si
è esonerato di più.
•
In Seconda Divisione nei tre gironi
l’andamento varia a seconda delle
stagioni ma è importante sottolineare come nell’ultimo campionato
la percentuale delle squadre che
hanno esonerato almeno un allenatore sia diminuita, in controtendenza
con tutti gli altri tornei professionistici
che hanno invece evidenziato un incremento degli esoneri. Questo dato
dipende probabilmente dalla crisi finanziaria che ha investito l’economia
globale mettendo in ginocchio le società minori che si vedono costrette
a non abusare dei licenziamenti che comportano costi aggiuntivi.
•
Tabella 3: esoneri Seconda Divisione (già C2) dal 2005 al 2010 (Fonte: nostra elaborazione)
In tutte le categorie, negli ultimi tre anni si assiste alla tendenza di ri-
all’anno che era stata raggiunta nel 2007/08 e nel 2008/09. Se si considera
chiamare alla guida della squadra l’allenatore precedentemente esone-
che negli anni in questione le squadre professionistiche sono centotrenta-
rato; questa decisione, figlia di un classifica che stenta a migliorare,
due questi numeri sono raccapriccianti. La particolare propensione all’eso-
dipende anch’essa probabilmente dalla crisi economica che non per-
nero di alcune società ha certamente contribuito ad innalzare il totale dei
mette l’assunzione di un ulteriore tecnico.
licenziamenti stagionali. Come infatti emergeva nelle precedenti tabelle
ormai le società non si accontentano più di esonerare un solo allenatore a
36
Nella tabella 4 ho analizzato il numero totale di esoneri nei vari campionati
stagione e concedono ai nuovi assunti solo poche giornate per migliorare
professionistici raggruppando i gironi di Prima e Seconda Divisione. Il primo
la situazione. Gli esoneri si consumano sempre più velocemente, la durata
dato che colpisce è il trend crescente degli esoneri totali che è passato dagli
degli incarichi è sempre più breve e l’unico aspetto positivo per i tecnici è
87 del 2005/06 ai 108 del 2009/10 sfondando così la soglia dei 100 esoneri
la produzione di nuovi posti di lavoro a ciclo continuo.
Focalizzandomi poi solo sulla Serie A ho quindi elaborato una tabella
dove ho raccolto i dati relativi al numero di gare disputate da ogni mister,
i punti ottenuti durante la sua permanenza alla guida tecnica e la sua
media punti partita. Nella tabella 5 si può notare che l’esonero non sortisce sempre gli effetti desiderati. In ogni stagione considerata, la media
punti dei tecnici subentrati non è sempre migliorata rispetto a quella dei
predecessori; molte società non si accontentano più di un solo esonero
all’anno e collezionano tecnici in serie arrivando in alcuni casi a ingaggiare anche quattro allenatori nella stessa stagione sportiva. Allo stesso
modo la smania di esonero porta talvolta i Presidenti a concedere agli
allenatori pochissime giornate per incidere sull’an-
Tabella 4: totale degli esoneri dal 2005 al 2010 nei campionati professionistici italiani
(Fonte: nostra elaborazione)
damento della squadra e assistiamo a veri e propri
paradossi con esoneri che si consumano dopo
poche settimane.
Infine va evidenziato che l’unica squadra di Serie
A sempre presente, nell’elenco delle squadre che
nelle ultime cinque stagioni ha esonerato almeno
un tecnico all’anno, è l’U.S. Città di Palermo.
Se paragoniamo i dati nazionali con quelli dei
principali campionati europei vediamo che il
paese più virtuoso è l’Inghilterra. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi Settore Tecnico
FIGC, che prende in considerazione i cambi di allenatore dal 1992 al 2006 nelle massime divisioni
di Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna si
evidenzia che i paesi dove si esonera meno sono
Inghilterra e Francia. L’Italia è al penultimo posto di
questa classifica, superata di misura dalla Spagna.
Tabella 6: i cambi di allenatori nei 5 principali paesi europei
dal 1996 al 2006 (Fonte: Centro Studi Settore Tecnico)
Tabella 5: effetti di un esonero in Serie A nei campionati dal 2005 al 2010 (Fonte: nostra elaborazione)
37
DIDATTICA
Va notato che negli ultimi due campionati l’Italia ha peggiorato la sua posizione
3. Esperienze personali
collocandosi all’ultimo posto di questa speciale graduatoria; in particolare nella
Da oltre vent’anni frequento, in vesti diverse, l’ambiente calcistico.
stagione in corso la classifica è mutata nel modo seguente: Italia 13 esoneri,
Cresciuto nel settore giovanile del Torino in un’epoca in cui quella scuola
Germania 11, Spagna 7, Inghilterra 4 e Francia 3. Insieme all’Italia anche in Ger-
era sinonimo di risultati e produzione di calciatori, ho iniziato il mio per-
mania il numero degli esoneri è cresciuto mentre Inghilterra e Francia si con-
corso di atleta professionista nel 1987 concludendolo nel 2003 dopo 16
fermano i paesi dove si esonera meno. Non stupisce il fatto che gli allenatori più
stagioni sportive che mi hanno permesso di realizzare il sogno di molti ra-
duraturi della storia del calcio europeo appartengano a società inglesi e fran-
gazzi che come me sono nati con l’immensa passione per il calcio: fare il
cesi. Alex Ferguson guida il Manchester United dal 1986 mentre Arsène Wen-
calciatore. In quegli anni sono stato tesserato come seconda punta in tutte
ger è sulla panchina dell’Arsenal dal 1996. Ma il primato spetta ad una società
le categorie professionistiche dalla Serie C2 alla Serie A.
francese: l’AJ Auxerre il cui allenatore Guy Roux ha condotto la squadra dal 1961
Attaccante poco prolifico sono risultato più efficace nel produrre assist per
al 2005. Nel calcio del dopoguerra a loro spetta il podio dei mister più longevi.
i compagni coi quali negli anni ho condiviso le soddisfazioni derivanti da
una promozione come i dolori che accompagnano le retrocessioni. In questo percorso ho conosciuto molto presto il significato dell’esonero dell’allenatore. Infatti questa pratica, che nei numeri abbiamo visto molto diffusa,
ha investito la mia attività fin dal mio primo anno di professionismo.
Stagione 1987/88: Pavia, serie C1, a quattro giornate dalla fine in piena
lotta salvezza, in seguito ad alcune sconfitte viene esonerato il mister al
quale mi sento molto legato. Ancora fresco di settore giovanile, dove
l’eventualità dell’esonero mi risultava totalmente sconosciuta, vivo questa
decisione della società in maniera traumatica. Il mio senso di responsabilità sfocia a tratti in senso di colpa per qualche occasione da goal sciupata che nel mio immaginario può aver inciso sulla sorte del tecnico.
Foto 1: Guy Roux, mister dell’AJ Auxerre (Francia) dal 1961 al 2005 (Courtesy of Getty Images)
Conquistato dai metodi del nuovo allenatore, supero velocemente lo
sconforto fino a realizzare il goal salvezza contro la Reggiana in casa all’ultima giornata di campionato.
Nei miei sedici anni da professionista ho vissuto l’esperienza dell’esonero
del tecnico altre otto volte, abbandonando il calcio giocato con l’ottima
media di un licenziamento ogni due stagioni.
Dopo aver preso l’abilitazione di Allenatore di Base nel 2001, nell’estate
2006 ho conseguito il Diploma di Allenatore Professionista di 2a Categoria presso il Settore Tecnico di Coverciano e, fresco di patentino, ho intrapreso la carriera di allenatore. Infatti pochi giorni dopo la conclusione del
corso mi si è presentata l’opportunità di seguire Danilo Pileggi a Benevento in Serie C2 come suo secondo. L’esperienza a Benevento è durata
pochi mesi e, ai primi di novembre dopo una sconfitta in casa, ero già
38
Foto 2: Alex Ferguson mister del Manchester United in carica dal 1986 (Courtesy of
Getty Images)
Foto 3: Arsène Wenger mister dell’Arsenal
in carica dal 1996 (Courtesy of Getty Images)
stato esonerato insieme all’allenatore.
La stagione successiva Andrea Camplone mi propone di collaborare con
4. Esonero: perché
lui seguendolo come allenatore in seconda in Serie C1 alla guida di un Pe-
La legge 23 marzo 1981, n. 91 definisce e disciplina i rapporti tra società
scara che attraversa un momento di instabilità societaria. Partiamo per il ri-
e sportivi professionisti; l’art. 4 della suddetta legge deroga in merito alla
tiro con molti ragazzi e pochi contratti ratificati.
disciplina sui licenziamenti prevista dall’ordinamento per i contratti di la-
Con il passare dei giorni aumentano le incertezze dirigenziali e al termine
voro subordinato.
della preparazione la società evapora e con essa il nostro incarico. Suben-
In ambito ordinario il licenziamento dei lavoratori subordinati può avve-
trano nuovi soci e con loro nuovi tecnici; Camplone ed io aspettiamo una
nire solo per giusta causa con conseguente allontanamento dal posto
nuova opportunità. La stagione è ormai iniziata e non ci resta che atten-
di lavoro; nel mondo sportivo professionistico l’allenatore, attraverso
dere che arrivino i primi esoneri a liberare qualche panchina.
l’esonero, viene estromesso dal posto di lavoro senza che questo provve-
L’attesa non è troppo lunga e a ottobre, puntuali come i monsoni, i cicloni
dimento comporti l’interruzione del rapporto contrattuale.
dirigenziali si abbattono sulle squadre in difficoltà generando i primi licen-
L’allontanamento dell’allenatore può avvenire per le ragioni più dispa-
ziamenti e smuovendo il mercato degli allenatori disoccupati. Così a no-
rate e le motivazioni delle società, che in qualsiasi categoria adottano
vembre 2007 subentro come allenatore in seconda del Martina in C1.
questo provvedimento, sono spesso dettate da incoerenza, debolezza e
Anche in questo caso la situazione societaria è precaria e la squadra ar-
improvvisazione. Le società si dimostrano sempre molto creative nel tro-
riva da un pessimo avvio di campionato. Il nostro ingaggio non produce
vare pretesti per motivare la decisione di un esonero.
effetti immediati ma dopo alcune giornate la classifica migliora mentre
Analizziamo ora i motivi ricorrenti che portano i club a licenziare il pro-
la crisi societaria peggiora. Questa situazione porta tutti i giocatori a cer-
prio tecnico valutando quali tra questi sono pretestuosi e quali possono
care nuove sistemazioni al mercato di gennaio e con il tecnico ci ritro-
essere ricondotti ad una valida ragione.
viamo a disputare alcune gare potendo utilizzare solo i giovani della
squadra Berretti. A quel punto la situazione si compromette ulterior-
4.1 Motivi ricorrenti
mente e ai primi di febbraio 2008 in seguito ad una sconfitta in casa il mi-
•
Mancanza di risultati
ster rassegna le dimissioni ed io con lui.
In Inghilterra esiste la cultura sportiva, in Francia esiste la cultura della
Il bilancio della mia esperienza di allenatore in seconda in questi due anni
tecnica, in Spagna esiste la cultura del bel gioco, in Italia c’è la cultura
si conclude con un esonero, un subentro con successive dimissioni e
del risultato. In Italia non conta giocare bene o giocare lealmente, in
molti mesi di inattività nei quali mi dedico a visionare squadre e gioca-
Italia conta vincere. Le analisi sul buon operato di un tecnico sono
tori divorando innumerevoli partite sia dal vivo che videoregistrate.
sempre influenzate dai risultati del campo.
A luglio 2008 il Direttore Walter Sabatini, già mio Direttore Sportivo nel
Ne consegue che la madre di tutte le ragioni che nel nostro calcio
1998 ad Arezzo, mi propone di seguirlo a Palermo affidandomi il controllo
portano all’esonero dell’allenatore è la sconfitta. La sconfitta non si
dell’attività di scouting e il coordinamento tecnico del Settore Giovanile.
accetta, non si sopporta, non si tollera; la sconfitta è dolorosa e ri-
Questa è la mia terza stagione da dirigente dell’U.S. Città di Palermo e, no-
chiede un colpevole. La sconfitta genera processi sommari alla ri-
nostante i brillanti risultati ottenuti dalla squadra, in questa nuova veste
cerca del colpevole. Nel calcio italiano il colpevole è l’allenatore.
ho già assistito a quattro esoneri dell’allenatore incrementando la media
precedentemente conseguita sia nella mia carriera da giocatore (una ogni
•
Pressione dei tifosi
due anni) sia da allenatore (una all’anno).
Molto spesso la decisione di allontanare un tecnico viene indotta da
Quant’è lontano quel giovane calciatore che a Pavia era afflitto per l’eso-
pressioni esterne alla società. Queste influenze possono essere di
nero del mister?
varia natura ma le più ricorrenti derivano dall’umore dei tifosi.
39
DIDATTICA
In Inghilterra non è raro assistere a squadre retrocesse applaudite
duzione tecnica e qualche volta questo lavoro ai fianchi produce
dai supporters in mezzo al campo; in Italia le squadre retrocesse sono
l’effetto desiderato: un nuovo posto di lavoro disponibile.
assediate dai tifosi negli spogliatoi. Assenza di risultati, confronti con
predecessori che hanno lasciato un buon ricordo o beniamini esclusi
•
Incompatibilità con la squadra o parte di essa
dall’undici titolare sono potenziali motivi scatenanti delle antipatie
Se sovente i dirigenti si confrontano con i calciatori per cogliere
della piazza nei confronti di un allenatore.
gli umori della squadra nei confronti dell’allenatore, allo stesso
In un contesto in cui le curve sono sempre più forti e le società sem-
modo gli atleti non perdono occasione per mandare segnali alla
pre più deboli, lo stadio si trasforma in una vera e propria arena dove
società qualora il tecnico risulti loro poco gradito. Carichi di lavoro
la folla decide le sorti di un allenatore e induce il Presidente di turno
considerati eccessivi, rigidità temperamentale, incomprensioni tat-
a tramutarsi in Imperatore che decreta l’esonero con il pollice verso.
tiche o minutaggio insufficiente sono solo alcuni dei pretesti ai
Così facendo le società soddisfano le volontà popolari e assecon-
quali si possono appellare i giocatori. Nell’arco di una stagione ci
dano l’opinione pubblica per distogliere l’attenzione dalle proprie
sono sempre calciatori scontenti, poco utilizzati o incompresi.
responsabilità.
Le rose delle squadre sono talmente ampie che nemmeno il miglior turn-over può regalare soddisfazioni a tutto l’organico. Nel
•
Pressione dei media
momento in cui montano i malumori dei giocatori che hanno un
Nel calcio italiano le campagne mediatiche a favore o contro un allena-
peso specifico da far valere in società o nell’ambiente, si possono
tore sono frequenti. Che si tratti di una realtà locale dove il rapporto
generare conflittualità forti con il mister. Nel calcio di oggi i gioca-
stampa-società-allenatore è più diretto o di una realtà metropolitana
tori sono vere e proprie imprese individuali che, direttamente o in-
seguita dalle maggiori testate nazionali, non è facile stabilire se siano le
direttamente attraverso i propri agenti, cercano di far valere le
linee editoriali a fomentare la piazza per forzare un esonero o se al con-
proprie ragioni. Non è raro assistere ad esoneri indotti da pressioni
trario i media assecondino l’umore popolare sollecitando il licenzia-
effettuate da membri della squadra o addirittura singoli calciatori.
mento del tecnico. Sta di fatto che i mezzi d’informazione finiscono
talvolta per accanirsi invocando l’esonero del mister come una libera-
•
Presenza di diverse correnti societarie
Le società presentano, soprattutto nelle categorie inferiori, delle
zione, che puntualmente arriva.
proprietà composite con maggioranze non sempre assolute.
•
Pressioni esterne da parte degli stakeholders
La necessità di ripartire il rischio d’impresa tra più soci aumenta le
Non solo i tifosi o i media possono esercitare pressioni sulla società
cariche sociali e porta spesso a discrepanze decisionali.
invocando un esonero. Esistono altri portatori di interesse nell’avvi-
In alcuni club i Vice Presidenti si sprecano e con loro i candidati alla
cendamento del tecnico: allenatori disoccupati, ex giocatori che vo-
panchina si moltiplicano. La scelta dell’allenatore all’inizio dell’anno
gliono intraprendere questa nuova carriera, agenti che propongono
è controversa e a meno che non produca un percorso netto formi-
un loro assistito e dirigenti sportivi sono sempre pronti a dispen-
dabile la sua caduta durante la stagione è assicurata.
sare buoni consigli ai Presidenti alle prese con cattivi risultati. I canali per far pervenire le candidature non mancano e, casualmente,
40
•
Conflittualità con la proprietà
la domenica gli allenatori disoccupati affollano le tribune degli stadi
La banale intromissione tecnica del Presidente nella gestione della
delle squadre in crisi. Ogni mezzo è buono per insinuare un dub-
squadra rappresenta il caso più eclatante di conflittualità che si
bio crescente nelle convinzioni di una società in merito alla sua con-
può generare tra proprietà e allenatore. Sistema di gioco troppo
offensivo o, al contrario, troppo difensivo, mancato utilizzo di al-
4.2 Valide ragioni
cuni giocatori, sostituzioni considerate sbagliate e scarsa valoriz-
A mio avviso i giustificati motivi per cui è corretto assumere la decisione
zazione dei giovani sono obiezioni con le quali un tecnico deve
dell’esonero sono ben altri rispetto a quelli sopra citati. Il ricorso all’allon-
spesso convivere. Queste interferenze, piuttosto frequenti, non
tanamento del tecnico deve essere preso in considerazione solo quando
sono l’unico esempio di contrasto tra tecnici e presidenti.
la società ha preventivamente messo in pratica tutte le azioni necessarie
Non solo le sconfitte producono tensioni, ma talvolta anche i suc-
per tutelare, sostenere, salvaguardare e rafforzare la posizione dell’allena-
cessi e la distribuzione dei meriti delle vittorie possono indurre un
tore e, nonostante questo, il mister si pone in una delle seguenti situazioni:
sentimento perverso che alimenta invidie e gelosie. Nel calcio italiano è ancora molto radicata l’idea del Presidente mecenate che
•
Perdita di controllo tecnico e gestionale sulla squadra
trae giovamento e visibilità dalla conduzione societaria della squa-
Quando un allenatore non riesce più ad incidere sulla squadra sotto
dra della città. Il ritorno di immagine che garantisce questa posi-
il profilo tecnico e comportamentale l’esonero diventa difficile da
zione è esponenzialmente superiore a qualsiasi altra forma di
evitare. Se gli stimoli tattici e motivazionali che il mister trasmette ai
investimento pubblicitario. Se la grande popolarità acquisita è of-
giocatori non vengono più recepiti dal gruppo con conseguente
fuscata da meriti che vengono riconosciuti al solo lavoro del tec-
perdita di leadership e autorevolezza del ruolo, la funzione del tec-
nico, si possono generare conflittualità pericolose che in alcuni casi
nico è gravemente compromessa. Inoltre se il mister si fa influenzare
trovano soluzione solamente con l’esonero del mister.
nelle scelte da pressioni esterne di dirigenti, tifosi o media, la sua po-
Tutte queste motivazioni, sovrapponibili e cumulabili tra loro,
sizione risulta delegittimata agli occhi della squadra e le probabilità
fanno parte del ventaglio di pretesti cui una società è solita appel-
che riesca ad incidere su di essa si riducono notevolmente.
larsi per giustificare l’allontanamento del proprio tecnico scaricando le colpe su un unico capro espiatorio: il mister. Il solo
•
Disallineamento dal progetto societario concordato ad
verificarsi di una di queste situazioni rappresenta già di per sé la
inizio stagione
prova del malfunzionamento societario; piuttosto che attaccarsi a
L’allenatore deve rispettare e cercare di attuare i programmi preven-
queste giustificazioni o cedere alla tentazione dell’esonero una di-
tivamente concordati con la società. Se nell’esercizio delle sue fun-
rigenza dovrebbe preoccuparsi di salvaguardare, tutelare e raffor-
zioni il tecnico per un interesse individuale viene deliberatamente
zare realmente la posizione del mister dimostrando autorevolezza
meno alle strategie condivise e accettate ad inizio stagione con la
e rischiando anche di diventare impopolare. Assistiamo invece fre-
società, l’esonero diventa inevitabile. Comportamenti, comunica-
quentemente a retoriche difese d’ufficio poco convincenti: dichia-
zione con i media, decisioni e gestione tecnica devono essere sem-
razioni pubbliche di rito che risultano poco credibili.
pre in linea con l’interesse della squadra e del conseguimento degli
obiettivi prefissati.
Non si tratta di vere e proprie comunicazioni menzognere, ma piuttosto
di compensazioni sociali in cui la comunicazione è artefatta ma sorretta dall’implicita convenzione di non venir presa alla lettera.
•
Mancato rispetto degli obblighi derivanti dal contratto e/o comportamenti lesivi della reputazione e dell’immagine della società
I doveri istituzionali e le norme di comportamento che un tecnico
Così un allenatore confermato pubblicamente viene talvolta dele-
deve rispettare nell’esercizio della sua attività sono disciplinati dagli
gittimato nello spogliatoio e questo atteggiamento, tanto diffuso
articoli 19 e 35 del Regolamento del Settore Tecnico oltre che dall’ac-
quanto dannoso, non è che l’anticamera dell’esonero.
cordo collettivo di categoria attualmente in fase di rinegoziazione
41
DIDATTICA
tra le parti. Assenza ingiustificata agli allenamenti o alle gare, insulti,
dizioni di affrontare l’impegno agonistico successivo con una mi-
aggressioni, dichiarazioni contro la proprietà o altre strutture socie-
gliore conoscenza del nuovo contesto lavorativo. Da notare che esi-
tarie sono alcuni esempi di comportamenti che non solo giustificano
stono delle eccezioni che vedono talvolta le società esonerare i propri
l’esonero di un allenatore ma lo espongono a possibili squalifiche,
tecnici all’indomani di una vittoria. Chiaramente questi rari eventi non
sanzioni pecuniarie e, nei casi più gravi, alla richiesta da parte della
rientrano nella casistica legata al risultato ma si consumano comunque
società della risoluzione contrattuale.
spesso subito dopo la gara. Questo aspetto dimostra come la partita
con le sue tensioni ed emozioni possa generare in allenatori e dirigenti
Perdita di controllo tecnico e gestionale sulla squadra, disallineamento
reazioni impulsive che talvolta portano a decisioni poco razionali.
dal progetto societario concordato e mancato rispetto degli obblighi de-
Vi sono altri periodi della stagione che presentano una casistica ricor-
rivanti dal contratto e/o comportamenti lesivi della reputazione e del-
rente di sollevamento dall’incarico dei tecnici. In primo luogo alla vigi-
l’immagine della società sono a mio avviso le uniche ragioni che possono
lia di una sosta di campionato. È piuttosto frequente rilevare tra le
giustificare l’esonero di un allenatore.
argomentazioni a sostegno di un esonero che si verifica in questi periodi, che le società pur non essendo pienamente convinte, forzano la
5. Esonero: quando e come
decisione in virtù del fatto che quindici giorni di lavoro senza partita rap-
Abbiamo esaminato diversi motivi dell’allontanamento della guida tec-
presentano una ghiotta occasione da offrire ad un nuovo allenatore.
nica della squadra, cerchiamo ora di valutare se vi sono momenti parti-
Altro momento a rischio esonero è la vicina chiusura delle finestre di
colari in cui viene deciso un esonero e le relative procedure burocratiche
mercato. Anche in questo caso la possibilità di intervenire sull’orga-
e comunicative che lo accompagnano.
nico determina scelte che dipendono molto dalle necessità tecniche dettate dall’allenatore. Se in quel determinato periodo la fiducia
5.1 Timing
riposta nel mister vacilla, la tentazione della società di anticiparne
Purtroppo nei campionati italiani ogni momento è buono per “cac-
l’allontanamento aumenta conservando così la possibilità di modifi-
ciare” un allenatore e, dal ritiro estivo alla penultima gara della sta-
care la squadra alla luce delle esigenze del nuovo allenatore.
gione, il mister non è mai al riparo dal rischio allontanamento.
Appare quindi chiaro come in Italia, una sconfitta, alla vigilia di una
Innanzitutto va evidenziato come la stragrande maggioranza degli
sosta di campionato, a pochi giorni dalla chiusura della campagna tra-
esoneri si consumi dopo la disputa di una gara a riprova del fatto
sferimenti, rappresenti per un allenatore in bilico un cocktail esplosivo.
che il risultato sportivo se non è la causa di questa decisione ne rap-
42
presenta senz’altro il detonatore. La cultura del risultato che accom-
5.2 Modi
pagna l’universo calcistico nazionale non perdona; in Italia un
Considerando che un Direttore Sportivo deve essere pronto a lavorare
allenatore in bilico può risolvere le incomprensioni, può superare le
in contesti societari diversi dai più organizzati ai meno strutturati, è
contestazioni ma rimane impotente davanti alla sconfitta. Per questo
importante conoscere la modalità con cui gestire burocraticamente
motivo l’immediato dopo gara o al massimo il giorno seguente, risul-
l’onere di un esonero. Una società di calcio non può affidare l’incarico
tano essere i momenti in cui si decide la maggior parte degli eso-
di responsabile tecnico della Prima Squadra a due soggetti diversi
neri. Fondamentalmente questo timing si spiega soprattutto per due
contemporaneamente. Questa raccomandazione apparentemente
ragioni: distogliere parzialmente l’attenzione dei più dalle colpe della
scontata si scontra con la superficialità di alcune realtà sportive i cui
società e permettere al nuovo allenatore di iniziare il ciclo di lavoro
dirigenti gestiscono la questione con poca attenzione alle procedure
settimanale alla ripresa degli allenamenti mettendolo così nelle con-
necessarie affinché l’esonero sia correttamente formalizzato.
Nei professionisti la modalità con cui si comunica questa decisione
6. Costi di un esonero e gestione dello staff
al diretto interessato non è disciplinata da alcun regolamento ma
In Italia l’esonero solleva l’allenatore dal suo incarico ma il rapporto profes-
per consuetudine si usa la forma scritta con certezza di consegna:
sionale con la società non si interrompe e gli emolumenti del mister de-
telegramma, raccomandata con avviso di ricevimento o raccoman-
vono essere regolarmente pagati sino alla naturale scadenza del contratto.
data a mano.
Quindi il cambio di guida tecnica non incide soltanto sulla gestione della
Nei dilettanti la procedura è invece disciplinata dall’art. 43 del Rego-
squadra ma produce effetti anche sui bilanci societari: l’assunzione di un
lamento della Lega Nazionale Dilettanti, inserito nelle Carte Federali,
nuovo professionista incrementa il monte stipendi andando a gravare ulte-
che sancisce che:
riormente la voce dei costi. Inoltre nel calcio attuale i tecnici cercano sem-
le dimissioni o l’esonero degli allenatori devono essere comunicate alla
pre più di garantirsi dalla possibilità di un esonero, inserendo nel contratto
controparte a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
delle penali a carico della società in caso di licenziamento. Naturalmente
Informare il tecnico non è comunque sufficiente per la ratifica del-
questa tutela riguarda pochi privilegiati che hanno un elevato potere con-
l’esonero; infatti sia le società professionistiche che dilettantistiche
trattuale e rappresenta per loro una sorta di polizza assicurativa contro la
hanno l’obbligo di comunicarlo in forma scritta su appositi moduli al-
precarietà tipica del ruolo del tecnico. Infatti uno dei pochi freni inibitori
l’ufficio tesseramenti del Settore Tecnico della F.I.G.C. e alla propria
delle società nel momento in cui ponderano l’eventualità di un esonero è
Lega di appartenenza.
certamente legato alle ripercussioni finanziarie della questione.
La gestione di un esonero sovente non si esaurisce con il solo adem-
Ripercussioni che pongono il club di fronte ad un ulteriore dilemma che ri-
pimento dell’iter burocratico poiché si tende a gestire questo prov-
guarda la gestione dello staff dell’allenatore che si decide di sollevare dal
vedimento con una platealità talvolta eccessiva. Infatti i modi con
proprio incarico. La questione apparentemente semplice dovrebbe preve-
cui viene trasmessa questa decisione sono molteplici: in diretta tv o
dere l’allontanamento di tutto il gruppo di lavoro e l’insediamento di un
radiofonica, sui siti internet, urlato in sala stampa o sussurrato al
nuovo team ma in realtà non è sempre così e l’argomento, alquanto deli-
giornalista amico che potrà farne un’esclusiva. I mezzi di informa-
cato, merita un approfondimento.
zione si sprecano e prima o dopo tutti rappresentano un potenziale
Sempre più spesso le società cercano di risolvere a monte questo problema.
megafono che presidenti e società utilizzano in maniera più o meno
Infatti la tendenza attuale porta i club di tutte le categorie ad individuare fi-
plateale per annunciare la loro presa di posizione. A volte toni e con-
gure tecniche qualificate che possano lavorare stabilmente nella propria
tenuti del messaggio trascendono cedendo alla tentazione di colpe-
struttura rimanendo legate professionalmente nel tempo alla società e non
volizzare al massimo il tecnico di turno che diventa così un utile
all’allenatore. Questo tipo di soluzione è certamente efficace nel circoscri-
capro espiatorio o un diversivo da offrire nell’analisi di un momento
vere il problema ma non lo elimina completamente.
negativo della propria squadra.
Nel calcio attuale il responsabile tecnico della Prima Squadra si avvale di al-
Personalmente ritengo che un Direttore Sportivo abbia il dovere,
cuni collaboratori che ne condividono la gestione dei giocatori.
nel momento in cui la società decide di adottare questo provvedi-
Allenatore in seconda, preparatore atletico e preparatore dei portieri sono
mento, di fare in modo che lo stesso venga comunicato al destina-
figure imprescindibili del calcio professionistico anche ai minimi livelli e
tario prima che ai giornalisti e che la questione venga gestita in
tanto più si sale di categoria quanto più numeroso può essere lo staff tec-
maniera sobria con il massimo rispetto del professionista esonerato.
nico. Oggi nuove figure professionali e assistenti di campo riempiono lo
Considero inoltre queste attenzioni necessarie per coerenza con la
spogliatoio degli allenatori dei club di Serie A.
scelta societaria effettuata nel momento in cui si è puntato sull’al-
L’allargamento smisurato delle rose di giocatori impone spesso il ricorso
lenatore in questione.
a preparatori specifici che si dedicano al recupero degli infortunati. L’iper
43
DIDATTICA
specializzazione tattica può prevedere collaboratori dedicati al lavoro
Quindi sebbene economicamente vantaggioso, considero quanto meno
di singoli reparti della squadra così come il motivatore o lo specialista
imprudente da parte di una società mantenere all’interno della propria
dei calci piazzati possono trovare posto sulle panchine aggiuntive dei
struttura membri dello staff dell’allenatore esonerato. A mio avviso, si tra-
campi di Serie A.
scurano sovente queste considerazioni che sono invece determinanti
Se le società non indugiano nel sollevare dall’incarico il tecnico, molto
per ottenere la miglior collaborazione possibile dentro e fuori dal campo.
spesso esitano nel decidere le sorti dei suoi collaboratori. Questo atteggiamento, che può anche derivare dall’apprezzamento delle capacità dei
7. Quanto è sottile il confine tra l’esonero e le dimissioni
professionisti in questione, è in realtà prevalentemente dettato da vo-
Esonero e dimissioni producono il medesimo effetto tecnico ma presentano
lontà di risparmio economico. La sostituzione di tutto lo staff tecnico
sostanziali differenze in ambito economico, professionale e comunicativo.
considerata troppo onerosa induce infatti qualche volta i dirigenti ad
Entrambe le modalità interrompono il rapporto di lavoro tra allenatore e so-
adottare soluzioni intermedie che prevedono la conferma di alcuni assi-
cietà ma le diverse ripercussioni che ne derivano non sono trascurabili.
stenti dell’allenatore esonerato. Questo tipo di decisione, utile per salva-
In entrambi i casi, se l’allontanamento precede l’inizio del campionato, il mi-
guardare il bilancio, nasconde delle insidie e può rivelarsi nefasta per la
ster conserva la possibilità di svolgere la propria attività in un’altra squadra ma
nuova guida tecnica della squadra. L’amarezza, la delusione e il rancore
solo dopo aver risolto il rapporto contrattuale con la società. La possibilità
che accompagnano l’esonero dell’allenatore assicurano sempre un disa-
per l’allenatore di occupare un'altra panchina decade invece se esonero o di-
gio nei collaboratori. Ne consegue che esonerare il mister confermando
missioni avvengono dopo la prima giornata di campionato. Ne consegue
invece alcuni membri del suo staff può generare dinamiche e imbarazzi
che questo termine rappresenta un vero e proprio spartiacque che in alcuni
pericolosi che investono i seguenti rapporti:
casi accelera i processi degenerativi del rapporto tra tecnico e società. Infatti questa scadenza può innescare talvolta ulteriori tensioni e preoccupa-
•
Rapporto tra lo staff tecnico subentrante e il residuo staff
zioni in un allenatore il cui operato venga messo in discussione già durante
confermato
il ritiro pre-campionato.
La fiducia dell’allenatore che subentra nei collaboratori del suo pre-
Da notare che è comunque possibile il tesseramento in una Federazione
decessore è quanto meno cauta e il disagio di questi ultimi nel ge-
Estera di un tecnico già tesserato in Italia purché abbia risolto consensual-
stire il rapporto con il nuovo tecnico è assicurato. Queste
mente il contratto con la società di appartenenza e ottenuto il parere favo-
problematiche indeboliscono le basi di un rapporto che necessita al
revole del Comitato Esecutivo del Settore Tecnico .
contrario di totale collaborazione, sinergia e fiducia.
Altra questione è quella relativa all’aspetto economico della vicenda: con
l’esonero il rapporto di lavoro si sospende ma prosegue la retribuzione fino
•
44
Rapporto tra la squadra e il residuo staff confermato
alla naturale scadenza del contratto mentre con le dimissioni il rapporto di
I giocatori particolarmente legati al tecnico esonerato sono sempre
lavoro si interrompe ed è accompagnato dalla risoluzione contrattuale con
alla ricerca di un conforto per il loro malessere. Questo processo la-
conseguente interruzione dei pagamenti. In pratica l’allenatore esonerato
mentoso che rischia di trovare una pericolosa sponda nei collaboratori
ha diritto a tutti i compensi pattuiti per tutta la durata del contratto mentre
confermati non può che rallentare l’accettazione del modo di pensare
l’allenatore dimissionario rinuncia agli stipendi non ancora maturati.
del nuovo mister. Allo stesso modo gli assistenti tecnici sopravvissuti
Appare subito chiaro come società e tecnici abbiano interessi economici
all’esonero potrebbero trovarsi in difficoltà con la squadra nell’appog-
diametralmente opposti in questa vicenda ma sotto il profilo professionale
giare metodologie di lavoro diverse e talvolta palesemente in antitesi
e comunicativo le posizioni potrebbero essere convergenti. Rassegnare le
con i concetti sostenuti con forza nella precedente gestione.
proprie dimissioni è senz’altro un gesto nobile e consapevole che può valo-
rizzare l’immagine di un tecnico molto più di un esonero. Allo stesso modo
Non importa se un allenatore viene salvato da motivi poco nobili o circo-
se l’ambiente è ben disposto nei confronti del tecnico nonostante le pro-
stanze fortuite piuttosto che dalla coerenza di una società che difende le pro-
blematiche relative all’andamento della stagione, le sue dimissioni possono
prie scelte estive, ma questi casi particolari devono fare riflettere ogni
togliere più di un imbarazzo alla società che decide di cambiare. Per queste
Direttore Sportivo prima di prendere una decisione delicata come quella del-
ragioni una volta consumata la decisione di allontanare il mister, può essere
l’esonero di un tecnico. Il coraggio di difenderlo e sostenerlo allontanando lo
utile verificare se esistano le condizioni per una separazione consensuale.
spettro di un esonero è un segnale che spesso scatena dinamiche positive.
È difficile immaginare che un professionista sia disposto a rinunciare ai pro-
Dobbiamo ricordarci sempre che: dieci giorni per un allenatore possono di-
pri compensi ma la risoluzione contrattuale negoziata può essere vantag-
ventare cinque anni.
giosa per entrambe le parti. Le società possono ottenere uno sconto
rispetto alla totalità dei compensi ancora da corrispondere e i tecnici, a
9. Prevenire un esonero: si può?
fronte di qualche rinuncia di natura economica, possono garantirsi un ri-
A mio avviso l’esonero di un allenatore non soltanto si può prevenire: si
torno d’immagine migliore e, nel caso di contratti pluriennali, assicurarsi la
deve prevenire. La pratica dell’esonero è talmente diffusa da aver por-
possibilità di poter accettare nuove offerte di lavoro nella stagione succes-
tato i tecnici di ogni latitudine a cercare una sorta di riparo nei confronti
siva senza doversi liberare da vincoli esistenti.
di questa malsana abitudine. Le penali a carico delle società in caso di
esonero da alcuni anni hanno fatto capolino sui contratti dei tecnici più
8. Esonero mancato
importanti; questo strumento difensivo appartiene infatti solamente ad
Vi sono momenti in cui una società, pur maturando la convinzione che l’eso-
allenatori dall’altissimo potere contrattuale in sede di negoziazione.
nero del tecnico sia necessario, viene frenata in questo proposito da alcune
Si tratta indubbiamente di un buon dissuasivo contro l’esonero che tal-
considerazioni che esulano dalla residua fiducia riposta nell’allenatore.
volta però si rivela insufficiente. Ma vediamo invece quali potrebbero es-
Mi riferisco in particolare alla mancanza di fondi economici e/o alla man-
sere i comportamenti che una società, guidata dal suo Direttore Sportivo,
canza di tecnici considerati affidabili disponibili sul mercato.
dovrebbe mettere in pratica per limitare preventivamente il rischio di al-
Per quel che riguarda il primo aspetto, abbiamo visto quali siano le ripercus-
lontanamento del proprio tecnico durante la stagione.
sioni economiche di un esonero nelle casse della società. In un periodo di
crisi come quello attuale che investe l’economia globale, le casse societarie,
9.1 Scouting degli allenatori
soprattutto nelle categorie inferiori, sono spesso desolatamente vuote.
Le società di calcio investono cifre consistenti nell’attività di scouting.
Il rispetto delle scadenze imposte dagli organi di controllo sui bilanci rappre-
Questa si concentra quasi sempre unicamente sulla ricerca e indivi-
senta sovente un ostacolo insormontabile e ogni tre mesi i punti di penaliz-
duazione dei calciatori che vengono poi reclutati per comporre l’or-
zazione in classifica si abbattono copiosi. È evidente che in un simile contesto
ganico della squadra. Questa ricerca è capillare e meticolosa. Decine
l’idea di aggiungere un ulteriore stipendio nel conto economico del club
di osservatori guardano quantità industriali di partite di calcio, dal vivo
viene considerata con orrore e le pulsioni verso l’esonero si acquietano molto.
come in DVD. Una volta individuato un potenziale giocatore interes-
Allo stesso modo in categorie superiori, dove il vincolo di bilancio è meno
sante, le indagini per conoscerne pregi e difetti si sprecano. Si vivise-
stringente, esistono momenti in cui una società tentenna sul licenziamento
ziona la carriera di un centravanti, si osservano i suoi allenamenti, si
del tecnico in virtù della difficoltà di reperire sostituti ritenuti adeguati.
contano i suoi infortuni, si analizzano i suoi goals e i suoi limiti carat-
In entrambi i casi gli ultimatum concessi al tecnico si protraggono e qualche
teriali. Ci si domanda come potrebbe integrarsi con i compagni di re-
volta questa fiducia prolungata genera un mutamento della situazione con
parto o come si relazionerebbe con l’ambiente e in conclusione si
classifiche che migliorano e squadre che rinascono.
decide se è il giocatore giusto per la squadra in cui si lavora.
45
DIDATTICA
Ritengo che il medesimo studio che le società concentrano sui cal-
Lo scouting degli allenatori rappresenta il primo pilastro contro l’esonero.
ciatori debba essere applicato anche agli allenatori. Considero inac-
46
cettabile, in un calcio evoluto come quello italiano, che la scelta del
9.2 Definizione chiara di obiettivi e aspettative e condivisione
tecnico possa dipendere da un’analisi superficiale della sua carriera,
dei programmi
dalla segnalazione di un agente, dalla simpatia che trasmette o dallo
Una volta effettuata la nostra scelta diventa a mio avviso necessario
sponsor che porta in dote. Prima di affidare la guida del patrimonio
esporre in maniera chiara al candidato tecnico gli obiettivi e le aspet-
tecnico di un club ad un allenatore è necessario conoscerne qualità
tative della società. Questo aspetto non è semplice, in particolare
e limiti analizzandone il percorso professionale, la metodologia, i suc-
non lo è nel calcio italiano dove tutti i protagonisti sono sempre alla
cessi o gli eventuali fallimenti e valutando con estrema cura se rap-
ricerca del cosiddetto progetto.
presenta il profilo giusto per la società. Penso che lo scouting degli
Un progetto chiaro, un progetto stimolante, un progetto vincente, un
allenatori debba includere tutte le attività necessarie per una cor-
progetto pluriennale: allenatori e dirigenti sono sempre alla ricerca di
retta conoscenza e analisi delle seguenti caratteristiche:
società che propongano questo PROGETTO.
•
metodologia di lavoro;
Nel calcio italiano, tranne poche eccezioni, il progetto non esiste.
•
conoscenze tattiche;
Ogni domenica obiettivi e propositi vengono rimessi in discussione e ri-
•
sistemi di gioco adottati;
visitati. La volontà di perseguire una linea strategica aziendale è settima-
•
capacità didattiche;
nalmente a rischio. La locomotiva dei risultati del campo può facilmente
•
varietà e molteplicità delle proposte didattiche;
far deragliare il treno societario e le azioni delle società quotate in borsa
•
capacità di leggere ed eventualmente modificare l’andamento
risentono più di una sconfitta che di una minus valenza in bilancio.
della gara;
In questo quadro di riferimento diventa difficile pianificare obiettivi
•
capacità relazionali e gestione dei conflitti;
coerenti che tengano conto di variabili dipendenti dal nostro ope-
•
comunicazione con i giocatori, la società e i media;
rato. Assistiamo così a programmi che contemplano le seguenti in-
•
propensione al lavoro con i giovani e capacità di gestire i gioca-
tenzioni: spendere poco, valorizzare giovani da rivendere
tori più esperti;
velocemente, esprimere un bel gioco che faccia divertire il pubblico
•
capacità di adattamento alle difficoltà;
e vincere il campionato. Questi propositi non sono completamente
•
motivazioni;
incompatibili ma dobbiamo essere consapevoli che sono molto dif-
•
carattere;
ficili da raggiungere e che il loro mancato conseguimento non può
•
principi di gestione del gruppo.
essere imputato al malcapitato allenatore di turno. La società ha il do-
È evidente che non troveremo sempre l’optimum che concentri al
vere di essere coerente nella comunicazione dei propri programmi
meglio tutti questi aspetti ma la consapevolezza di quelli che po-
anche all’ambiente esterno: i progetti di minima sopravvivenza nelle
trebbero essere i difetti o i limiti del tecnico ci permetterà di aiutarlo
stanze del consiglio di amministrazione non vanno d’accordo con le
nel suo percorso. Pertanto prima di scegliere un allenatore è neces-
promesse e i proclami ambiziosi dichiarati sui giornali.
sario osservarlo in panchina durante le gare, studiarlo in mezzo al
Nella prassi gestionale si dice che gli obiettivi devono essere SMART:
campo mentre dirige gli allenamenti, incontrarlo e conoscerlo.
Specific, Measurable, Achievable, Realistic, Timetable ossia Specifici, Mi-
Ritengo che nel calcio attuale una scelta così accurata sia indispen-
surabili, Raggiungibili, Realistici e Ben Pianificati nei tempi. Le Società
sabile per una società che punti alla massima efficienza e il Direttore
di calcio, che rappresentano oggi vere e proprie aziende di intratte-
Sportivo si deve adoperare per favorirla.
nimento dai fatturati milionari, non possono esimersi da queste ele-
mentari regole di strategia aziendale. Anche laddove i nostri tra-
Non è necessario sottoporlo a maieutica socratica o cercare di indirizzare
guardi siano difficili da raggiungere o poco realistici rispetto al con-
le sue scelte ma è bene esserci quando il dubbio promette di svilup-
testo in cui operiamo, abbiamo il dovere di esporli in maniera
parsi nell’errore che deve essere evitato o altrimenti condiviso.
inequivocabile al tecnico che intendiamo assumere. Le aspettative
Con l’allenatore si teorizza ed elabora un progetto individuandone gli in-
possono rivelarsi inadeguate ma vanno chiarite prima di siglare un
terpreti ma è cosa marginale rispetto alla gestione e alla conduzione
accordo. Questo chiarimento deve essere reciproco in quanto obiet-
che da sole possono comprimere o dilatare a dismisura il valore com-
tivi e attese dell’allenatore devono essere noti per sgombrare subito
plessivo di una squadra e l’affermarsi o l’eclissarsi di un singolo calciatore.
il campo da possibili equivoci. La totale condivisione dei programmi
Sostenere, appoggiare e all’occorrenza difendere l’allenatore che è stato
societari con l’allenatore e la loro corretta divulgazione all’ambiente
scelto e con cui si sono condivisi i programmi societari a inizio stagione
rappresentano il secondo pilastro per la prevenzione dell’esonero.
può risultare difficile e impopolare ma questa coerenza rappresenta il
terzo e più importante pilastro su cui poggia la stabilità del mister.
9.3 Tutela e sostegno dell’allenatore scelto
Prevenire un esonero: si può!
Dopo aver accuratamente individuato l’allenatore che fa per noi, esposto e condiviso i nostri programmi la scelta è più consapevole ma il
10. Frasi fatte: sempre utili in caso di esonero
compito più difficile deve ancora iniziare. Una società deve essere coe-
Da usare all’occorrenza in caso di esonero, in qualsiasi contesto, in qualsiasi
rente con le decisioni che ha preso e deve tenerle al riparo da miopi in-
categoria.
terferenze che non vedano oltre il tabellino dell’ultima gara disputata.
•
Era necessaria una scossa;
In Italia ci sono 60 milioni di allenatori che individuano all’istante
•
Andremmo esonerati tutti, ma non si può cacciare un’intera rosa di gio-
l’errata disposizione tattica della propria squadra del cuore, invo-
catori e dirigenti;
cano lo sviluppo della manovra sulle fasce laterali e non sbagliano
•
La società ha fatto quanto doveva, ora tocca alla squadra;
una sostituzione. Opinionisti competenti, urlatori improvvisati, diri-
•
I giocatori non hanno reagito, spiace per il mister ma serviva qualcosa
genti contestati o presidenti impazienti sono sempre pronti alle prime
di diverso;
difficoltà a caldeggiare l’esonero dell’allenatore ma, soprattutto nelle
•
Non ci sono più alibi;
intemperie, una società che punti alla massima efficienza deve essere
•
Il gruppo però deve farsi un esame di coscienza;
in grado di sostenere chi è al timone della squadra e aiutarlo a man-
•
La società non poteva stare ferma, ora tocca ai giocatori;
tenere la rotta verso gli obiettivi che si sono stabiliti a inizio stagione.
•
Dispiace per il mister ma abbiamo il dovere di provarle tutte per il bene
Compito che spetta in primis proprio al Direttore Sportivo che deve
della squadra;
fare da scudo nelle bufere che investono, prima o poi, ogni allenatore.
•
Il Direttore Sportivo è:
Ringraziamenti: Un ringraziamento va a tutti coloro che mi hanno sostenuto
il primo interlocutore dell’allenatore che a dispetto di guadagni e popo-
e incoraggiato durante la mia carriera di calciatore, di allenatore e di dirigente.
larità rappresenta l’anello debole, l’uomo dei dubbi più o meno dissimu-
Un ringraziamento speciale a Walter Sabatini: fonte di ispirazione inesauribile, di-
lati e nello stesso tempo il demiurgo che forgia le idee e, nella sua
rigente straordinario capace nei fatti di sacrificare se stesso per salvaguardare un
capacità di trasferirle ed applicarle, risiede la possibilità di affermazione
progetto, un gruppo di lavoro, un’idea.
della squadra.
L’allenatore non ha bisogno di un consigliere o di un assistente spirituale,
ha bisogno di capire che hai capito e vedere che hai visto.
Ora bisogna solo tacere e pedalare.
Bibliografia
L’ampia bibliografia relativa al suddetto elaborato è a disposizione degli interessati presso la redazione del Notiziario (email: [email protected]).
47
IL CALCIO FRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
QUANDO IN ITALIA ESISTEVANO LE “ALI”
di Azeglio Vicini*
“
Come è bello il calcio se ci sono le
Domenghini e, in tempi più recenti, i “numeri sette” come Causio, Sala, Conti,
ali!”. È stato il titolo di un gior-
Donadoni… Oggi manca il loro erede.
nale sportivo a testimoniare l’impor-
L’estinzione delle ali è però un caso tutto nostrano perché in molti paesi non
tanza tecnica e spettacolare di
sono affatto sparite. In Spagna, Portogallo, Olanda, Francia, Inghilterra, l’intero
avere le “ali” rimpiangendo la loro
Sud America e anche nelle formazioni africane ali fantasiose e veloci cre-
scomparsa (in Italia più che altrove).
scono, eccome. Pensiamo alla finale del Mondiale sudafricano con Robben
L’ala: il giocatore che sulla fascia
e Kuyt da una parte, Iniesta e Pedro dall’altra. Poi ci sono le “anomalie” come
porta il pallone dalla metà campo a
Ribery e Cristiano Ronaldo, che da ali si trasformano in goleador.
ridosso dell’area avversaria creando
Perché da noi questo non succede? Probabilmente la questione è prima di
scompiglio con dribbling che
tutto tattica, con schieramenti che puntano soprattutto a infoltire la parte
danno superiorità numerica in fase
centrale del campo.
di attacco e che inventa assist con
Ne sono un esempio
precisi cross in area. Un ruolo al quale noi allenatori davamo grande impor-
recente due grandi
tanza perché spesso era l’ala a fornire un grande contributo al risultato e allo
giocatori del calibro
spettacolo; fino a pochi anni fa, infatti, nelle nostre squadre l’ala non la face-
di Donadoni e Figo
vamo mai mancare perché in fase di rilancio dell’azione si trattava di un ri-
che, dopo aver dato
ferimento per alleggerire la pressione avversaria mentre in fase di attacco
per anni spettacolo
permetteva di allargare il gioco e aprire le difese avversarie.
sulla fascia, hanno fi-
Pur con le dovute proporzioni tutte le squadre – grandi e piccole – di ogni
nito la loro carriera a faticare a centrocampo senza avere la resistenza ne-
categoria avevano questi giocatori, importanti quanto lo erano i “numeri
cessaria per quel ruolo e con poche possibilità di fare uso del loro micidiale
dieci” al centro del campo. Senza considerare che in Italia le ali hanno avuto
dribbling. Una maggiore attenzione credo si dovrebbe prestare a livello di
sempre una grande tradizione. Fin dal secondo dopoguerra era molto diffi-
settore giovanile.
cile che chi giocava all’ala non fosse abile nel dribbling, nella rapidità, nello
Il nostro vivaio non produce più talenti che sappiano correre sulla fascia
scambio e nel cross. Anche col passare degli anni spesso non si trattava di
con il pallone nei piedi e saltando l’avversario anche perché i ragazzini non
giocatori dotatissimi sul piano della prestanza fisica ma sempre erano veloci,
sono incoraggiati a questo tipo di gioco. Spesso si predilige l’aspetto tat-
pungenti; e questo
tico troppo presto sacrificando la tecnica e la fantasia a un concetto di col-
tra l’altro consentiva
lettivo fin troppo esasperato. Eppure tutti poi si entusiasmano per una
loro di guadagnare
giocata di Messi o di Cristiano Ronaldo. E se si creasse più interesse pre-
anche falli preziosi.
miando il migliore dribblatore del campionato?
Nella nostra Nazionale basta ricordare
Carapellese, Muccinelli, Mora, Meroni,
48
*Dirigente benemerito FIGC, ex Commissario tecnico azzurro
ed ex Presidente del Settore Tecnico
CENTRO STUDI E RICERCHE
LE FRAGILITÀ CHE FANNO GOL
a cura di Marco Viani*
Caro Marco Calamai,
so di essere una ragazzina piena di paure e per questo di fronte alle difficoltà piango
o dico no. Un giorno dopo la partita di basket mi hai detto: “O ti svegli o ti perdo”.
Queste parole mi hanno un po’ offesa, ma poi con l’aiuto della mamma ho capito
cosa volevi dirmi. Se mi devo svegliare significa che posso fare, ma devo credere di
più in me stessa. Adesso, come hai visto, cerco di essere più coraggiosa di tirare il pallone nel canestro, di ascoltare e di fare quello che spieghi. Quando la lezione finisce
esco dalla palestra più contenta perché mi sono divertita. Ho fatto tanti, tanti canestri e ho aiutato la mia squadra a vincere.
Ciao, Silvia.
È la lettera di una ragazzina “piena di paure”, come essa riconosce, al suo allenatore impegnato, con una squadra di basket, a far crescere o addirittura a far
che sentono il male come condizione naturale della loro esistenza, che
scoprire vita a tante altre creature alle prese con quotidiani tremolii e, forse,
vivono l’handicap come mezzo di congiunzione fraterna con tutti gli
con altre paure.
altri, che accolgono il dolore come una componente buona e bella
Ciò che mi piace tirar su da questa lettera è registrare come la fragilità si fa lie-
della vita. Non da scorporarlo da questa, non da negare ma da gustare,
vito e sostanza, in una parola valore, di un nuovo rapporto, di un nuovo stare
da abbracciare forte forte. Anche per me questo abbraccio con la sof-
ed essere insieme di due persone. Silvia sbanda, oscilla, rifiuta. Si assenta da se
ferenza è uno dei mezzi più diretti e più efficaci per ascoltarsi, per met-
stessa e dagli altri. Vive un vuoto. Marco lo vede e ci si immerge. “O ti svegli o ti
tersi in contatto con se stessi, per sondare la nostra umanità, prendere
perdo”. Chiede molto a Silvia, ma anche molto a se stesso. Perché per non per-
in mano il nostro cuore e armonizzarlo con quello degli altri. Direi che
derla, per non smarrire tutto ciò che Silvia è per se stessa, per lui e per tutta la
è una buona postazione, un pregiato osservatorio per guardarsi vera-
squadra, deve anch’egli ‘svegliarsi’, farsi nuovo, riprendersi in mano. Anche
mente dentro e da questo interno uscire per incontrare e capire (non
Marco, in sostanza, vive un suo vuoto, una sua fragilità davanti a un diverso
giudicare) i sentimenti di chi ci sta vicino ed anche lontano.
impegno, davanti a un più alto coinvolgimento.
Il limite inoltre richiama il cielo. C’è un bisogno di infinito che accom-
La mano che ti porge il malato, il debole, il precario, l’indeciso non è solo un’op-
pagna inesorabilmente chi vive una menomazione. Il più immobile è il
portunità per essere vicini, ma anche una possibilità di andare insieme oltre i
più pronto al viaggio, il più silenzioso è il più pronto all’urlo. Per que-
propri limiti, di richiamare la reciproca forza attraverso la reciproca debolezza.
sto chi gli è accanto deve guardare in alto in tutti i sensi e in tutte le di-
Quando tu mi aiuti a tirarmi fuori da me stesso, quando tu mi porti alla luce,
rezioni. Chi sa volare non deve buttar via le ali per solidarietà con chi
porti alla luce anche te stesso, diventi un altro. La tua e la mia fragilità ci fanno
non si stacca da terra, ma insegnare a tutti il volo.
conoscere, entrare in noi, unire in profondità per poi diventare, e farci diven-
Silvia e Marco s’innalzano insieme. Ci piace vederli tutt’e due con le
tare, motori di un altro noi, per restituirci nuovi a noi stessi.
mani verso il cielo, su su, oltre oltre, verso un canestro dove segnare.
Un meno, che non riconduce forzatamente a menomazione, diventa
così tramite, poi conoscenza, poi futuro. Credo proprio che questo av-
*Collaboratore Settore Tecnico FIGC
venga anche con la sofferenza. Penso a quelle persone, né santi né eroi,
49
CENTRO STUDI E RICERCHE
Non mi pare quindi una forzatura riportare, al termine di queste
righe, le parole che un’educatrice, la dottoressa Emma Lamacchia, rivolge ai vari istruttori interessati ad avvicinarsi al mondo dell’infanzia con handicap. La responsabilità di rivolgerle a tutti voi è
unicamente mia, e in sincerità non so se dover chiedere scusa a
qualcuno per questa estensione.
Lettera ad un allenatore
Sei un uomo forte, pieno di energia, abituato a lavorare con
persone sportive, abili.
Forse non hai avuto l’occasione di ascoltare bambini che hanno
poca voce per farsi sentire e parlano tanto piano o tanto male
che viene da pensare non abbiano niente da dire.
Prova ad ascoltare chi non ha voce, è piccolo, impacciato,
non ha abilità perché ha dei difetti fisici o psicologici, si sente
È questo il gesto che rende unico e sublime il basket perché tirare verso
inferiore, ha paura, vergogna di essere al mondo così.
l’alto è come un dispiegare di ali, un volo che disegna una invocazione,
Puoi scoprire un mondo tanto ricco che sa parlare dei temi
che delinea una liberazione, che avvolge come un abbraccio, che rac-
fondamentali dell’esistenza umana, con immediatezza,
chiude un sogno.
sincerità e verità. Puoi scoprire che bambini che non sanno
È artificioso a questo punto chiedersi se il rapporto tra un allenatore e una
giocare o forse non sanno neanche desiderarlo, possono imparare
allieva così particolari non racchiuda dinamiche e insegnamenti comuni,
con un adulto molto competente nel gioco, mosso non dalla pietà,
e magari utili, anche a tutti coloro che vanno in panchina e in campo in
ma dal desiderio appassionato di sviluppare la potenzialità che
condizioni ordinarie, seppur sempre complesse e problematiche? Chi non
esiste in ognuno e risvegliare la voglia di giocare.
si è mai imbattuto nel silenzio o nel mutismo di un suo giocatore?
Un bambino con difficoltà può essere aiutato a cambiare se un
Chi non ha saputo decifrare o scoprire la richiesta di aiuto o di ascolto
adulto capace, con buoni occhi, gli dice: “Anche tu puoi giocare”.
celata in una fuga o in un abbandono? Chi non si è arreso o è rimasto
disarmato di fronte ad un dolore, ad uno smarrimento altrui? Chi non
è ripartito proprio da una ferita per diventare più forte? Chi non ha scoperto in una ‘retrocessione’ un valore per arrivare su su, oltre oltre, proprio come Silvia e Marco? Questo elenco potrebbe continuare,
estendendosi in lungo e in largo, in verticale e in orizzontale, perché
non esclude nessuno, tutti ne sono protagonisti, con muscoli ora turgidi, ora svuotati, con spiriti ora allenati, ora abbandonati.
50