Racconti di viaggio
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Racconti di viaggio
Mono Racconti di viaggio Proponiamo qui due schede a cura di Nicola Rochat e Peter Ciaccio, che ci consigliano una serie di libri e film su viaggi e viaggiatori. Non si tratta ovviamente di elenchi completi e sistematici, ma di proposte varie e diverse che possono essere usate per iniziare un percorso tematico, individuale o di gruppo, o semplicemente per fare qualche “assaggio” occasionale. Buona lettura e buona visione! ra. Un’epopea emozionante, un viaggio verso l’ignoto compiuto da un gruppo di giovani scandinavi. Viaggi Alfredo Antonaro, Theoria 1998 Racconti, aforismi, citazioni, ricordi di un viaggiatore. Godibile e consigliabile. “Passeggiare per le strade di New York insegna che qui è possibile avere tutto chiavi in mano. La vacanza, l’auto, l’ufficio, il sesso, l’azienda, la festa. Anche la morte. L’America spesso è la voglia di essere in un posto, non il posto in cui si avrebbe voglia di essere”. Venezia è un pesce. Una guida Tiziano Scarpa, Feltrinelli 2001 Piccolo grande esempio di guida “altra” in un luogo tra i più descritti e turistici del globo. La narrazione delle esperienze fisiche ed emotive che si possono fare nella città lagunare, viste dagli organi del corpo e dell’anima: i piedi, le gambe, il cuore, le mani, il volto, le orecchie, la bocca, il naso, gli occhi. Un gioiellino ancor più apprezzabile se già conoscete la Serenissima. Corte Sconta detta Arcana Hugo Pratt, Mondadori 1980 (ripubblicato Lizard 2000) Il mio fumetto preferito di Corto Maltese, ambientato in Estremo Oriente; una storia di giunche e di treni blindati, di società segrete e di militanti rossi neri e verdi che si combattono negli anni dopo la rivoluzione russa. È il nome di “uno di quei luoghi magici dove vanno i veneziani quando sono stanchi delle autorità costituite, e aprendo delle porte in fondo alle corti se ne vanno in posti bellissimi ed in altre storie”. Libri di viaggio La leggenda dei monti naviganti Paolo Rumiz, Feltrinelli 2007 Viaggio di 7000 km su una Topolino d’epoca attraverso Alpi ed Appennini, ritmi e tempi diversi. I monti naviganti che costituiscono l’ossatura della nostra penisola. “Ero partito per fuggire dal mondo, e invece ho finito per trovare un’Italia vitale e segreta: ne ho scritto con meraviglia per la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale, con rabbia per il potere che lo ignora”. Tre uomini in bicicletta Paolo Rumiz – Francesco Altan, Note tecniche di Emilio Rigatti, Feltrinelli 2002 Da Trieste ad Istanbul in bicicletta, duemila km attraverso i Balcani, verso Oriente, da dove la gente scappa. Un giornalista/viaggiatore, un vignettista, un professore/ciclista. In bicicletta, esposti a venti ed odori, fatica e sudore, sapendo de-scrivere con poesia e sensibilità un viaggio non solo interiore. Una chicca per amanti di viaggi e non solo di velocipedi. “Dove vai? Porto a spasso il bambino che è in me!”. Kon-Tiki Thor Heyerdahl, Giunti Martello 1978 4000 miglia attraverso l’oceano Pacifico, a dimostrare la teoria secondo cui già i popoli andini solcavano l’oceano verso la Polinesia prima dell’arrivo degli europei, a bordo di una zattera costruita con i materiali di allo16 Quella volta che in viaggio… Luciano Del Sette, Feltrinelli 1995 Istantanee dal mondo nero su bianco, piccole storie, incontri, citazioni. “C’è bisogno che ciascuno di noi cominci di nuovo a raccontare, perché il racconto è l’anima del viaggio”. Pillole, aneddoti, ricordi, note, impressioni da 25 anni di viaggi di un giornalista che ha avuto la fortuna di coniugare passione e mestiere. Film di viaggio Polvere nelle scarpe. Storie di Patagonia Silvia Metzeltin, Corbaccio 2002 Patagonia terra di bellezze naturali straordinarie, selvagge. L’autrice, alpinista e scrittrice, parla invece di incontri con gli uomini e le donne che abitano questi spazi immensi battuti dal vento, e le loro sono storie di personaggi di un mondo che mal s’accorda con la globalizzazione. Sullo sfondo, le montagne, la Patagonia. The Blues Brothers di John Landis, USA 1980, 130’ Due fratelli, leader di una Rhythm ‘n’ Blues Band, non si fermano davanti a nulla, perché sono “in missione per conto di Dio”. La loro Dodge bianca e nera del ‘74, comprata ad una svendita di macchine della polizia, sarà la loro fedele compagna di viaggio. In questo film c’è la scena d’inseguimento più paradossale della storia del cinema. Buonanotte signor Lenin Tiziano Terzani, Longanesi 1992 Agosto 1991, Terzani è in Siberia, sul fiume Amur, confine cino-sovietico. Arriva la notizia del golpe anti-Gorbaciov, e il grande reporter intraprende su due piedi un viaggio verso Mosca, con navi, aerei, treni, auto e mezzi di fortuna, dipingendo un’eccezionale affresco del tramonto dell’impero sovietico nei giorni del suo crollo definitivo. Appunti e riflessioni compongono una galleria di individui e popoli diversi. Il settimo sigillo (Det Sjunde inseglet) Il posto delle fragole (Smultronstället) di Ingmar Bergman, Svezia 1956, 96’ e Svezia 1957, 91’ Nel giro di un paio d’anni, Bergman presenta due capolavori sul senso della vita che potrebbero essere quasi considerati l’uno la prima parte dell’altro. Nel primo, un cavaliere torna in patria dalle Crociate, deluso per non aver trovato Dio né alcuna risposta alle sue angosce. La sua ora sarebbe giunta, ma il cavaliere sfida a scacchi la Morte che sospende l’esecuzione del suo dovere fino allo scacco matto. Nel secondo, ambientato in epoca contemporanea, un professore rivisita la propria vita in un viaggio in macchina da Stoccolma a Lund, in compagnia di sua nuora e di altri inattesi personaggi. Avrebbe dovuto prendere l’aereo, ma solo l’automobile gli permette di intraprendere un “vero” viaggio. Latinoamericana. Un diario per un viaggio in motocicletta Ernesto “Che” Guevara, Feltrinelli 1993 Resoconto di migliaia di km dall’Argentina al Venezuela, fatti nel 1951 con l’amico Granado a bordo della Poderosa, vecchia motocicletta che man mano perde i pezzi. Un “Che” ancora 23-enne, che nell’attraversare un continente lo conosce e matura la consapevolezza della necessità di un cambiamento sociale radicale. Dall’oceano alle Ande, dai minatori agli Indios, uno spaccato del Sudamerica. (a cura di Nicola Rochat) 17 Alice nelle città (Alice in den Stadten) Paris, Texas I diari della motocicletta (Diarios de motocicleta) di Wim Wenders, RFT 1973, 110’ e USA-RFT-Francia, 150’ Due film di Wenders in cui il viaggio è vero protagonista. Il primo è una commedia dove un giovane giornalista si ritrova con una bambina non sua. Il viaggio li cambierà entrambi. Il secondo invece è il dramma di un uomo che ha perso la memoria e la ritrova solo dopo aver trovato la moglie: un doloroso viaggio nella memoria che condanna il protagonista a vagare per sempre. di Walter Salles, , USA-Messico-Cuba 2004, 128’ Trasposizione cinematografica dei testi autobiografici dei protagonisti. Nel 1951 Ernesto e Alberto, due giovani studenti borghesi di Buenos Aires, partono per un viaggio di 12.245 km attraverso il Sud America, che determinerà la vita del futuro Che Guevara e influenzerà la storia del continente. Magistralmente filmata, è una storia sorprendente e commovente anche per chi non ha mai tifato per il Che: un frammento personale di vita privata che tocca questioni universali. Hollywood o morte (Hollywood or Bust) di Frank Tashlin, USA 1956, 95’ Commedia divertentissima con Jerry Lewis e Dean Martin, dove la città del cinema è il traguardo, ma il viaggio è il film. I due amici partiranno per conoscere la sex symbol Anita Ekberg, con una lussuosa macchina vinta alla lotteria. Fedele compagno di viaggio, un cane danese di nome Lord Byron! Tutto su mia madre (Todo sobre mi madre) di Pedro Almodóvar, Spagna-Francia, 1999, 101’ La morte del figlio diciassettenne porterà Manuela a fare un viaggio nel presente del proprio passato. Da Madrid, dove era fuggita 17 anni prima, torna a Barcellona, in cerca del padre di suo figlio. Incontrerà vecchi e nuovi compagni di vita, ma soprattutto ritroverà la voglia di sopravvivere. Capolavoro di Almodovar, film dove le sue tematiche di nicchia queer e filo-femministe riescono a trovare un linguaggio “ecumenico”. A 30 secondi dalla fine (Runaway Train) di Andrej Michalkov Koncalovskij, USA 1985, 111’ Azione, violenza e neve, tanta neve, accompagnano due evasi da un carcere dell’Alaska. Fuggono su un treno in cui sono gli unici passeggeri, insieme ad una donna spuntata dal nulla. Il macchinista è morto e il treno corre verso la libertà e/o la morte. Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?) Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) di Joel e Ethan Coen, USA 2000, 106’ e USA 2007, 122’ Il viaggio alla ricerca dell’Eldorado dei fratelli Coen può essere una deliziosa commedia o un viaggio all’inferno. Nel primo film tre evasi vanno alla ricerca di un tesoro che non c’è, in una sorta di parodia del viaggio per eccellenza, l’Odissea di Omero, a ritmo di gospel. Nel secondo, diversi personaggi danno la caccia ad un tesoro che c’è, ma troveranno inevitabilmente un serial killer così convinto di essere l’angelo della morte, da convincerne anche lo spettatore. Getaway (The Getaway) di Sam Peckinpah, USA 1972, 122’ Viaggio verso il Messico, sinonimo di libertà, per un rapinatore e sua moglie. Libertà non solo dalla galera, ma anche dai cattivi di turno, conquistata a caro prezzo di sangue. Notevoli la scena iniziale che descrive la staticità del carcere opposta alla vita libera della natura e le scene romantiche di sogno ad occhi aperti. Una storia vera (The Straight Story) di David Lynch, USA-Francia 1999, 111’ Viaggio di 500 km e sei settimane di un 73enne, senza patente e che cammina con due bastoni, a dorso di un trattore, per trovare il fratello malato. Incredibile film realista di Lynch. Solaris (Solyaris) di Andrej Tarkovskij, , URSS 1971, 165’ (ed.it. 115’) Lo psicologo Kris Kelvin attraverserà lo spazio per raggiungere gli astronauti della stazione orbitante a Solaris, pianeta capace di materializzare i fantasmi della coscienza di chi vi si avvicina. Anche egli ne subirà le conseguenze. Grande film di fantascienza, che trascende il genere per portare lo spettatore nella dimensione del subconscio. La versione italiana è inspiegabilmente mutilata di quasi un’ora, compresa una lunga sequenza in macchina sulle tangenziali di Tokio, girata in soggettiva: un vero “trip”. La strada di Federico Fellini, Italia 1954, 104’ Il saltimbanco Zampanò, che si esibisce come uomo forzuto, e l’ingenua e infantile clown Gelsomina vagano per i paesini dell’Appennino centrale portando il loro spettacolo. Secondo Morando Morandini “Parabola cristiana sul peccato, apologo sulla condizione umana in generale e della donna in particolare”. (a cura di Peter Ciaccio) 18