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34 Mercoledì 15 Luglio 2009 Gazzetta del Sud Cronaca di Reggio . Con il concerto di Marina Rei e la presentazione dell’iniziativa antimafia si è conclusa la Festa del Lavoro della Cgil Una rivoluzione culturale che parte... da Sud Premio Trentin assegnato a Saverio Strati, Gherardo Colombo e Silvana Cappuccio Domenico Malara Niente lenzuoli bianchi, né inutili slogan che invitano a omicidi di massa. L’associazione “daSud” punta ad una vera e propria rivoluzione culturale per sconfiggere, o quanto meno contrastare, la criminalità organizzata. Un’antimafia del fare e non dell’apparire, che punta alla conoscenza e alla ricostruzione della memoria per strappare il Mezzogiorno dal cancro dell’ignoranza, terreno fertile dove attecchiscono quelle piante ormai secolari che si chiamano mafia e ’ndrangheta. Per fare ciò, “daSud” si rimette in cammino alla ricerca delle storie dimenticate. E lo fa, per il secondo anno consecutivo, dalla Festa del Lavoro della Cgil, dove ieri pomeriggio ha presentato “La lunga marcia della memoria”, l’evento che unisce arte, cultura e approfondimenti contro le mafie e per i diritti. Madrina d’eccezione della manifestazione è Marina Rei, la cantautrice-percussionista che ieri sera, dal palco della pineta Zerbi, ha concluso l’ottava edizione della Festa del Lavoro. L’edizione 2009 della “Marcia della memoria”, che inizia oggi e si concluderà il 25 luglio, sarà dedicata alle “strade e piazze antimafia”. Stamattina alle 12, infatti, in contemporanea in tutt’Italia, associazioni, gruppi, comitati, artisti, semplici cittadini si daranno appuntamento con “daSud” e l’archivio web “Stopndrangheta.it” per riscrivere la toponomastica delle nostre città, con la simbolica intitolazione di strade, piazze e luoghi pubblici alle vittime inno- La città di Bologna intitola due vie a Gianluca Congiusta e Rocco Gatto Santo Gioffrè, Vera Lamonica, Marina Rei, Francesco Alì, Giuseppe Strangio e Danilo Chirico centi della criminalità organizzata. Tutte le foto delle varie iniziative saranno poi pubblicate sul sito www.dasud.it, per dare vita ad una mappa dell’Italia che non si rassegna. Tra le città che hanno aderito all’iniziativa anche Bologna. Nel capoluogo emiliano, infatti, l’attuale via Pratello sarà simbolicamente intitolata al commerciante Gianluca Congiusta, ucciso a Siderno il 24 maggio 2005, mentre via Petralata sarà intestata a Rocco Gatto, ucciso il 12 marzo del 1977 a Gioiosa Ionica. Mugnaio, iscritto al Pci, Gatto si ribellò al pagamento del pizzo e venne assassinato a colpi di lupara. Un storia, quella di Gatto, raccontata su un murales dipinto nella piazza del mercato di Gioiosa Ionica. «Siamo orgogliosi che proprio dalla Festa del Lavoro parti la “Lunga marcia della memoria”, un importante contributo culturale e di legalità, che in territori martoriati come il nostro si traduce in occasione di sviluppo», ha affermato il segretario della Cgil, Francesco Alì, nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio, alla presenza, tra gli altri, di Marina Rei, del segretario provin- ciale del Pd, Giuseppe Strangio, del portavoce dell’associazione “daSud”, Danilo Chirico, dell’assessore provinciale, Santo Gioffrè, e di Vera Lamonica, della segreteria nazionale della Cgil. «Se c’è lavoro, se ci sono diritti, se c’è libertà – ha aggiunto Danilo Chirico – ci saranno sempre meno spazi per la criminalità. Questo lo si può fare solo intraprendendo un percorso culturale che coinvolga insieme intellettuali, artisti, associazioni, semplici cittadini. Non è vero che la gente non si ribella alla mafia, c’è chi l’ha fatto a costo della propria vita, ma non ha trovato istituzioni credibili». Di personaggi simbolo ha parlato anche Santo Gioffrè, riferendosi alla “sua” Artemisia Sanchez «simbolo – ha detto l’assessore provinciale – di una Calabria che cerca a tutti i costi un riscatto sociale. Quella stessa Calabria che oggi, oltre alla piaga mai rimarginata della criminalità organizzata, si ritrova a pagare sulla propria pelle la crisi del Nord». Chiaro il messaggio di Peppe Strangio: «La lotta contro l’illegalità – ha affermato il segretario regionale del Pd – non è uno sport per professionisti, ma uno sport per tutti. Ognuno deve dare, nel suo quotidiano, una testimonianza di legalità, mettendo da parte steccati e ideologie politiche». Così come Vera Lamonica, che ha parlato di «fase delicata per il Mezzogiorno, in cui – ha affermato la sindacalista della Cgil –, oggi più che mai abbiamo bisogno di linguaggi e simboli forti». «La violenza non si fa solo con le armi, ma relegando un popolo all’ignoranza», ha infine aggiunto Marina Rei, convinta che «solo la cultura può aprire le menti e ingentilire gli animi. Attraverso la musica, il teatro, l’arte, la letteratura – ha affermato la cantante – si può entrare nel cuore della gente ed educarla alla conoscenza. Proprio per questo noi artisti abbiamo una grande responsabilità». Ieri sera, dunque, la conclusione della Festa del Lavoro dell Cgil, con l’ultimo dibattito e l’assegnazione del premio giornalistico “Bruno Trentin” a Saverio Strati, Silvana Cappuccio e Gherardo Colombo. Prestigioso riconoscimento anche per il segretario della Cgil, Francesco Alì, al quale è stato chiesto, dal segretario nazionale della Cgil Gugliemo Epifani, di entrare nel consiglio di amministrazione della Fondazione “Di Vittorio”. Uno scorcio del quartiere di San Giovannello Ieri sera la decisione dei giudici supremi Processo “Eremo” la Cassazione annulla 6 assoluzioni È giunta anche la parola definitiva della Cassazione sulle pene che dovranno scontare Antonino Franchina (6 anni e 8 mesi); Diego Postorino (4 anni) e Gioacchino Riedo (4 anni), tutti coinvolti nell’ambito del procedimento “Eremo”. La Corte di Cassazione ha poi accolto l’assunto del sostituto procuratore generale e ha annulato le assoluzioni della Corte d’Appello reggina e ha rinviato i sei imputati a un nuovo giudizio da celebrarsi in un’altra sezione della Corte d’Appello. Dovranno, dunque, comparire di nuovo di fronte ai giudici reggini Antonio Ambrogio, Massimiliano Amodeo, Italo Bonetti, Carmelo Massimo Lo Giudice, Demetrio Lo Giudice e Gianfrnaco Musarella. Tutti gli imputati davanti al Supremo Collegio erano difesi dagli avvocati: Antonio Managò, Michele Priolo, Natale Polimeni, Nico D’Ascola, Emanuele Genovese e Giovanni Aricò. Dunque, almeno per questi imputati la storia di questo processo ricomincia. Nel processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato davanti al gup Tommasina Cotroneo, sui presunti apparte- nenti al clan di San Giovannello erano piovute undici condanne a complessivi 54 anni e cinque mesi di reclusione. Il processo era nato da un'inchiesta della squadra mobile della Questura, con il coordinamento della Dda, sulle attività di un gruppo criminale legato alla cosca Audino, che operava nel quadrilatero Eremo-San Giovannello-Tremulini-San Brunello. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'organizzazione imponeva a tappeto il pagamento delle estorsioni. Intercettazioni telefoniche e ambientali avevano permesso agli investigatori della Polizia di identificare i presunti appartenenti all'organizzazione. I riscontri ai risultati dell'attività d'indagine erano giunti dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanbattista Fracapane. Catturato dopo un periodo di latitanza, Fracapane aveva deciso di collaborare e aveva raccontato quanto era a sua conoscenza. Nei verbali contenenti le sue rivelazioni avevano trovato spazio anche le attività della cosca dominante nel quartiere di San Giovannello.(p.g.) Brevi Indicati dalle commissioni del Csm come capo e sostituto della Procura generale Designazione unanime per Di Landro e Mollace Doppia indicazione delle commissioni del Consiglio superiore della magistratura. La quinta commissione ha indicato all’unanimità Salvatore Di Landro come il prossimo procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio. La terza commissione, sempre all’unanimità, ha conferito a Francesco Mollace le funzioni requirenti di secondo grado e lo ha indicato quale sostituto presso la Procura generale della Corte d’appello reggina. Salvatore Di Landro, già avvocato generale dello Stato, prenderà il posto di Giovanni Antonio Marletta, il procuratore generale andato in pensione di recente. Di Landro ha fatto il pretore e il giudice. Dopo essere stato procuratore generale presso la Corte d’appello di Reggio, era stato Salvatore Di Landro Francesco Mollace nominato avvocato generale. In questa veste, così come gli era capitato in precedenza ha rappresentato l’accusa in molti importanti processi. E da avvocato generale, prima della nomina di Marletta, aveva retto la procura tenendo la relazione sullo stato della giustizia nel distretto, così come accadeva prima della riforma. Francesco Mollace è pubblico ministero da sempre. È stato magistrato della procura di Cosenza prima del trasferimento, all’inizio degli anni ’90 in riva allo Stretto. Ha fatto parte dello storico pool antimafia che ha firmato tutte le più importanti inchieste contro le cosche. È il primo pm della Dda che transita alla Procura generale reggina.(p.t.) Imputati due nomadi condannati in primo grado a 4 anni e 6 mesi ciascuno Assolti in appello dall’accusa di rapina e lesioni In primo grado erano stati condannati a 4 anni e 6 mesi di reclusione a testa. Erano accusati di aver malmenato e rapinato un vecchietto. Ieri in Corte d’appello (Bruno Finocchiaro presidente, Iside Russo e Maria Luisa Crucitti) sono stati assolti e scarcerati. Protagonisti della vicenda giudiziaria Alessandro Bevilacqua, 22 anni, ed Enzo Amato, 23 anni, entrambi appartenenti alla comunità rom. Il fatto si era verificato il 30 maggio 2008 in via Aspromonte. Nella circostanza il pensionato L.T. era stato bloccato da due giovani giunti sul posto in sella a uno scooter. Uno dei due gli aveva sottratto il borsello. Il tentativo di resistenza dell’uomo era stato sopraffatto da una tempesta di calci e pugni. Il pensionato era finito sul marciapiede mentre i due autori della rapina erano fuggiti portandosi via il borsello. Nell’immediatezza, intervenuti una pattuglia dei carabinieri della stazione Rione Modena, il malcapitato aveva fatto una sommaria descrizione dei due rapinatori evidenziando la loro appartenenza all’etnia nomade. Successivamente, a distanza di due mesi, era stata fatta una integrazione di denuncia e la vitti- ma sosteneva di aver riconosciuto i responsabili in quanto, su segnalazione di una guardia giurata erano stati avvistati nei pressi di una filiale di banca su viale Calabria. Veniva acquisita la relazione di servizio dalla quale emergeva che effettivamente Alessandro Bevilacqua ed Enzo Amato erano stati fermati nei pressi dell’istituto di credito. Dopo qualche giorno, visionando un fascicolo fotografico il denunciante procedeva al riconoscimento. I due venivano raggiunti da ordinanza di custodia cautelare. Successivamente il difensore degli accusati, l’avvocato Giacomo Iaria, chiedeva e otteneva l’incidente probatorio. Davanti al gup la vittima aveva in termini dubitativi individuato Bevilacqua mentre in presunto complice era stato individuato in un soggetto diverso da Amato. Il gup aveva condannato entrambi a 4 anni e 6 mesi. In appello il pg Ezio Arcadi ha chiesto la conferma mentre l’avvocato Iaria ha segnalato i cambiamenti registrati nelle diverse fasi investigativa concludendo l’assoluzione. La Corte ha accolto la richiesta difensiva e ha assolto i due imputati.(p.t.) Numerosi i controlli lungo il litorale UNIVERSITÀ MEDITERRANEA Corso didattico a cura della Provincia DOMANI alle 11, il presidente della Provincia, Giuseppe Morabito, l’assessore provinciale alla cultura, Santo Gioffrè, il preside della FAcoltà di Architettura, la prof. Francesca Fatta, e il presidente del corso di laurea in Urbanistica, Enrico Costa, presenteranno il corso didattico promosso dalla Provincia “Storia e cultura della Calabria”. ANMIL Al via le cure termali per invalidi del lavoro L’ASSOCIAZIONE nazionale mutilati e invalidi del lavoro, comunica a tutti coloro che hanno fatto domanda al Comune per le cure termali, che anche quest’anno sono state autorizzate le predette prestazioni. Pertanto, gli interessati sono tenuti a recarsi presso l’Assessorato alle politiche sociali per ritirare la relativa autorizzazione. COMUNE Concorso per titoli al Convitto nazionale IL COMUNE INFORMA che è stato indetto il concorso per titoli per il conferimento di 45 posti di studio gratuiti e semigratuiti come semiconvittore presso il Convitto nazionale “Campanella” per l’anno scolastico 2009/2010. Le domande possono essere presentate dalla data di pubblicazione sino al 31 agosto. Centauro del mare “pescato” dalla Polizia Addio moto d’acqua Ancora un sequestro di una moto d’acqua operato dalla Squadra Nautica della Polizia di Stato reggina, particolarmente attiva in questo primo scorcio d’estate. Sulla base delle direttive impartite dal questore Carmelo Casabona, gli specialisti nautici, diretti dal vice questore aggiunto, Gerlando Costa, confusi tra i bagnanti che frequentavano la spiaggia La Sorgente, “pescavano”, e proprio il caso di dirlo, R. D. di 23 anni che alla guida della propria moto d’acqua si avvicinava alla battigia senza rispettare le modalità prescritte dalle norme vigenti in materia di condotta e manovra. Il centauro del mare è stato segnalato all’equipaggio dell’Unità navale classe Squalo, dislocata in mare a poca distanza, che ha proceduto al controllo del trasgressore sorprendendolo, non solo senza i relativi documenti al seguito, bensì privo della prevista copertura assicurativa. Oltre alle contestazioni amministrative relative alla condotta, alla mancanza dei documenti e dell’assicurazione obbligatoria per un importo che si aggira intorno ai 1000 euro, l’acquascooter è stato sottoposto a sequestro. Sempre nell’ambito dell’attività disposta dal questore Carmelo Casabona, gli specialisti Nautici della Polizia di Stato hanno effettuato servizi mi- La moto d’acqua sequestrata rati al controllo delle strutture balneari in concessione, con particolare riguardo a quelle ubicate sul lungomare cittadino, nel corso dei controlli sono state accertate e contestate alcune violazioni del codice della navigazione, per il mancato rispetto delle prescrizioni riportate nell’ordinanza balneare del Comune, per un ammontare di diverse migliaia di euro. L’impegno del personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Nautica dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico proseguirà per l’intera stagione, al fine di prevenire e reprimere qualsiasi forma di comportamenti illeciti che possano turbare i frequentatori dei litorali della provincia reggina.