Factory Outlet: le leggi regionali rischiano di limitare
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Factory Outlet: le leggi regionali rischiano di limitare
Factory Outlet: le leggi regionali rischiano di limitare ingiustif... http://www.diritto24.ilsole24ore.com/avvocatoAffari/mercati... Stampa l'articolo Chiudi DIRITTO COMMERCIALE Factory Outlet: le leggi regionali rischiano di limitare ingiustificatamente la diffusione di un modello di vendita di sicuro successo Luca Tiberi, Avvocato, Studio Legale Mondini Rusconi (Lex24) Alcuni semplici accorgimenti possono rispondere alle legittime esigenze di tutela del consumatore senza limitare l’espansione di una modalità di vendita di innegabile successo. Nato come evoluzione degli spacci aziendali, il Factory Outlet fa la sua prima comparsa negli USA negli anni 70 e 80 quando tali punti vendita cominciano ad aggregarsi per creare vere e proprie cittadelle delle shopping (i Factory Outlet Centers, o “FOC”). In Italia, il fenomeno nasce nel 2000; da allora, i FOC hanno avuto un forte sviluppo, tanto che oggi si contano oltre 20 FOC attivi nel nostro paese. Con il termine FOC si è soliti identificare delle strutture commerciali normalmente situate fuori città in prossimità di grandi reti viarie o nei pressi di centri a vocazione turistica. Tali strutture raccolgono nell’ambito di una architettura cd. “esperienziale” - numerosi negozi monomarca gestiti dal produttore, dotati di marchi di notevole appeal creati per smaltire collezioni passate, articoli di seconda scelta e di fine collezione, campionario, prototipi o modelli disponibili in varietà o taglie limitate, a prezzi permanentemente ribassati. Nonostante la loro diffusione e diversamente da quanto accade in altri paesi europei come la Francia, i FOC ad oggi non sono regolati da alcuna normativa nazionale specifica; nel 2008 sono state presentate al riguardo due distinte proposte di legge volte alla tutela della concorrenza nel settore, il cui iter tuttavia è fermo da tempo, tanto che, ad oggi, non sembra si perverrà all’adozione di misure di respiro nazionale sul punto. L’attività di programmazione, insediamento e funzionamento dei FOC è lasciata alle regioni che se ne occupano in forza della competenza esclusiva in materia di commercio. Ad oggi alcune regioni: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo e Sicilia; hanno disciplinato esplicitamente i FOC. Secondo tali discipline l’outlet è generalmente identificato come una forma di vendita gestita, direttamente o indirettamente, dalle aziende produttrici avente ad oggetto esclusivamente prodotti invenduti, fallati, i fine serie e la produzione in eccesso. Talune leggi regionali esigono che le merci siano contrassegnate da un unico marchio e alcune, ancora più stringenti, richiedono che l’invenduto sia stato prodotto almeno 12 mesi prima e che tale dato sia dimostrabile dalla documentazione di acquisto della merce medesima. Senonché, la definizione astratta fornita da tali normative sembra contrastare con la realtà degli outlet, visto che sempre più spesso in tali punti vendita, accanto ai prodotti effettivamente invenduti nei canali tradizionali, sono offerte linee di produzione destinate fin dall’origine e in via esclusiva a tale tipologia di vendita; ragion per cui il Factory Outlet può ormai ritenersi a pieno diritto un sistema di vendita alternativo, e non semplicemente complementare, rispetto al tradizionale commercio al dettaglio. Tale prassi può forse sollevare qualche dubbio quanto alla sua legittimità in relazione ai FOC situati nelle regioni che hanno predisposto delle specifiche regolamentazioni; d’altro canto detta prassi potrebbe forse non essere considerata vietata per il resto dei FOC insediati nel nostro paese, se posta in essere in modo da non risultare ingannevole per il consumatore. 1 di 2 29/06/11 11.59 Factory Outlet: le leggi regionali rischiano di limitare ingiustif... http://www.diritto24.ilsole24ore.com/avvocatoAffari/mercati... Vale la pena sottolineare che ciò che i clienti dei FOC sembrano cercare in tali strutture di vendita sono fondamentalmente prodotti di marca, apparendo invece pressoché irrilevante per i loro acquisti che quei prodotti siano stati effettivamente commercializzati a prezzo pieno mediante gli usuali canali di vendita, nel corso delle stagioni passate. D’altro canto, la pratica di vendere delle linee outlet sta divenendo sempre più diffusa, tanto che i clienti abituali dei FOC ne sono sempre più consapevoli. Per ridurre il rischio di eventuali confusioni, peraltro, i Factory Outlet potrebbero utilizzare appositi disclaimer diretti ad distinguere, a beneficio del consumatore meno avveduto, tra i prodotti in vendita, le rimanenze dai prodotti appositamente realizzati per la linea outlet; in alternativa, tali produzioni potrebbero essere identificate con un marchio diverso, benché simile a quello utilizzato per gli articoli oggetto di vendita regolare così da distinguerle da questi ultimi. In conclusione con alcuni limitati accorgimenti, sembra possibile rispondere a legittime esigenze di tutela del consumatore senza, al contempo, limitare eccessivamente l’espansione di tale modalità di vendita di innegabile successo. © RIPRODUZIONE RISERVATA P.I. 00777910159 - © Copyright Il Sole 24 Ore - Tutti i diritti riservati 2 di 2 29/06/11 11.59