Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 0
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Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 0 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Premessa L’esame del territorio comunale da un punto di vista paesistico ha comportato delle indagini molto approfondite in considerazione del grado di sensibilità del comune, anche rispetto al contesto ambientale circostante. In prim’ordine sono state verificate le previsioni ed indicazioni contenute nei piani sovraordinati: Piano Territoriale Paesistico Regionale, Piano Territoriale di coordinamento provinciale in materia paesistico - ambientale. Successivamente sono state approfondite le tematiche ambientali, considerando il territorio comunale rispetto al contesto ambientale circostante. 1 - Previsioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale 1.1.a – Piano Territoriale Paesistico Regionale – P.T.P.R. Il P.T.P.R. inserisce il territorio del comune di Casnate con Bernate nell’ambito di “fascia collinare”. Gli indirizzi di tutela previsti dal P.T.P.R. per l’ambito collinare riguardano in particolare: Fascia collinare 3.1 PAESAGGI DELLE COLLINE E DEGLI ANFITEATRI MORENICI Paesaggio caratterizzato dalla deposizione di materiali morenici che con ampie arcature concentriche cingono i bacini inferiori dei principali laghi. Caratteristica è anche la presenza di piccoli laghi rimasti chiusi da sbarramenti morenici, di torbiere e superfici palustri. La vicinanza di questo ambito all’alta pianura industrializzata, da cui è sovente indissociabile, ne ha fatto,almeno nei settori più intimamente legati all’espansione metropolitana, un ricetto preferenziale di residenze e industrie ad elevata densità. INDIRIZZI DI TUTELA Vanno tutelati la struttura geomorfologica e gli elementi connotativi del paesaggio agrario. Sulle balze e sui pendii è da consentire esclusivamente l’ampliamento degli insediamenti esistenti, con esclusione di nuove concentrazioni edilizie che interromperebbero la continuità del territorio agricolo. Va inoltre salvaguardata, nei suoi contenuti e nei suoi caratteri di emergenza visiva, la trama storica degli insediamenti incentrata talora su castelli, chiese romaniche e ricetti conventuali aggreganti gli antichi borghi. 1 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Indirizzi di tutela Aspetti particolari Colline Le colline che si elevano sopra l’alta pianura costituiscono i primi scenari che appaiono a chi percorre le importanti direttrici pedemontane. Il paesaggio dell’ambito raggiunge elevati livelli di suggestione estetica anche grazie alla plasticità di questi rilievi. Ogni intervento di tipo infrastrutturale che possa modificare la forma delle colline (crinali dei cordoni morenici, ripiani, trincee, depressioni intermoreniche lacustri o palustri, etc.) va escluso o sottoposto a rigorose verifiche di ammissibilità. Deve anche essere contemplato il ripristino di situazioni deturpate da cave e manomissioni in genere. Vegetazione Si assiste in questi ambiti ad una articolata ed equilibrata composizione degli spazi agrari e di quelli naturali, con aree coltivate nelle depressioni e sui versanti più fertili e aree boscate sulle groppe e i restanti declivi. Un significato particolare di identificazione topologica riveste poi l’uso di alberature ornamentali. Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e sulle scarpate collinari, i luoghi umidi, i siti faunistici, la presenza, spesso caratteristica, di alberi o di gruppi di alberi di forte connotazione ornamentale (cipresso, olivo). I laghi morenici I piccoli bacini lacustri, che stanno alla base dei cordoni pedemontani, rappresentano segni evidenti della storia geologica nonché dell’immagine culturale della Lombardia. Non sono poi da dimenticare le numerose presenze archeologiche che spesso li caratterizzano. I piccoli bacini lacustri che stanno al piede dei cordoni pedemontani sono da salvaguardare integralmente, anche tramite la previsione, laddove la naturalità si manifesta ancora in forme dominanti, di ampie fasce di rispetto dalle quali siano escluse l’edificazione e/o le attrezzature ricettive turistiche anche stagionali (campeggi, posti di ristoro, etc.). Paesaggio agrario La struttura del paesaggio agrario collinare è spesso caratterizzata da lunghe schiere di terrazzi che risalgono e aggirano i colli, rette con muretti in pietra o ciglionature. Sulle balze e sui pendii si nota la tendenza ad una edificazione sparsa, spesso nelle forme del villino, del tutto avulso dai caratteri dell’edilizia rurale, ricavata sui fondi dagli stessi proprietari. Occorre, innanzitutto, frenare e contrastare processi di diffusa compromissione dei terrazzi e delle balze, tramite il controllo delle scelte di espansione degli strumenti urbanistici. Occorre, poi, promuovere studi specificamente finalizzati alla definizione di criteri e regole per la progettazione edilizia nelle aree rurali, anche recuperando tecniche e caratteri dell’edilizia tradizionale. Eguale cura va riposta nella progettazione di infrastrutture, impianti e servizi tecnologici, che risultano spesso estranei al contesto paesistico e talvolta, inoltre, richiedono rilevanti fasce di rispetto, intaccando porzioni sempre più vaste di territori agricoli integri. 2 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Gli insediamenti esistenti Sono prevalentemente collocati in posizione di grande visibilità e spesso caratterizzati dalla presenza di edifici di notevole qualità architettonica. Le ville, i giardini, le architetture isolate La vicinanza ai grandi centri di pianura ha reso queste colline fin dal passato luogo preferito per la villeggiatura, dando luogo ad insediamenti di grande valore iconico, spesso, purtroppo, alterati da edilizia recente collocata senza attenzione alla costruzione antica dei luoghi. La caratteristica peculiare di questi insediamenti è di costituire, singolarmente, una unità culturale villa e annesso parco o giardino e, nel loro insieme, un sistema di elevata rappresentatività e connotazione dell’ambito paesistico. Gli elementi isolati caratterizzanti i sistemi simbolico - culturali Si tratta di piccoli edifici religiosi (santuari, oratori campestri, tabernacoli, “triboline” cappelle votive), manufatti stradali (ponti, cippi, etc.). I fenomeni geomorfologici Come nella fascia prealpina anche qui la giacenza di fenomeni particolari (trovanti, orridi, zone umide, etc.) costituisce un valore di ulteriore qualificazione del paesaggio con evidente significato didattico. 3 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Gli interventi edilizi di restauro e manutenzione in tali contesti devono ispirarsi al più rigoroso rispetto dei caratteri e delle tipologie edilizie locali. Tutti gli interventi di adeguamento tecnologico (reti) e, in genere, tutte le opere di pubblica utilità, dall’illuminazione pubblica all’arredo degli spazi pubblici, alle pavimentazioni stradali, all’aspetto degli edifici collettivi devono ispirarsi a criteri di adeguato inserimento. La grande rilevanza paesistico-culturale del sistema giardini – ville – parchi – architetture isolate, impone una estesa ed approfondita ricognizione dei singoli elementi che lo costituiscono, considerando sia le permanenze che le tracce e i segni ancora rinvenibili di parti o di elementi andati perduti. La fase ricognitiva, che non può essere elusa, prelude alla promozione di programmi di intervento finalizzati alla conservazione e trasmissione del sistema insediativo e delle sue singole componenti, restituendo, ove persa, dignità culturale e paesistica ed edifici, manufatti, giardini ed architetture vegetali. Va promossa la rilevazione e la tutela di tutti questi elementi “minori” che hanno formato e caratterizzato storicamente il connettivo dei più vasti sistemi territoriali e segnano la memoria dei luoghi. Tali fenomeni particolari vanno censiti, e vanno promosse tutte le azioni atte a garantirne la tutela integrale, prevedendo anche, ove necessario, l’allontanamento di attività che possano determinarne il degrado e/o la compromissione, anche parziale. Va inoltre garantita, in generale, la possibilità di una loro fruizione paesistica controllata (visite guidate, visibilità da percorsi pubblici o itinerari escursionistici … ). Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Il P.T.P.R. colloca il comune di Casnate con Bernate all’interno dell’ambito di criticità “Canturino”, che insieme agli ambiti di criticità “Valle Olona e Val Morea, Val d’arno”, “Brianza Orientale della Martesana o dell’Adda” e “Colline di San Colombano”, appartiene alla categoria 1.B “Territori geograficamente e/o culturalmente unitari amministrativamente collocati in più provincie e parzialmente nell’ambito di Parchi costituiti”. Gli ambiti di criticità vengono definiti dal P.T.P.R. come ambiti territoriali, di varia estensione, che presentano particolari condizioni di complessità per le specifiche condizioni geografiche e/o amministrative o per la compresenza di differenti regimi di tutela o, infine, per la particolare tendenza trasformativa non adeguata allo specifico assetto paesistico. L’ambito di criticità “Canturino” viene definito come ambito che per la presenza di molteplici infrastrutture (autostrade, ferrovie, strade statali) e per l’originaria residua qualità dell’ambiente naturale, richiede che la pianificazione sovraccomunale definisca obiettivi e modalità di assetto territoriale tali da contemperare la tensione trasformativa locale con la tutela di continuità paesistica ancora recuperabile come elemento qualificante di un complessivo disegno strutturale. 1.1.b – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – P.T.C.P Il Piano Provinciale di Como inserisce il territorio di Casnate con Bernate nell’Unità Tipologica di Paesaggio n° 26 – COLLINA CANTURINA E MEDIA VALLE DEL LAMBRO. Di seguito viene riportato quanto scritto, in riguardo, nella relazione al P.T.C.P. della Provincia di Como: Sintesi dei caratteri tipizzanti L’amplissimo settore della provincia di Como posto a sud delle direttrici Como – Varese e Como – Lecco, genericamente denominato con il termine “Brianza”, è caratterizzato da un assetto paesaggistico sostanzialmente omogeneo e significativamente differente dai precedenti. Percepibili differenze nella struttura paesaggistica suggeriscono tuttavia di suddividere l’area briantea collinare in due settori, convenzionalmente disgiunti all’altezza della Strada Statale dei Giovi. L’unità di paesaggio è ripartibile in tre zone geomorfologiche: i terrazzi antichi, i terrazzi recenti e le valli fluviali escavate. L’ambiente dei terrazzi antichi si distingue per il grado di povertà e acidità dei suoli, argillosi e rossastri, dovuti ad alterazione profonda (“ferrettizzazione”) dei depositi fluvioglaciali, risalenti al Pleistocene inferiore. La vegetazione naturale potenziale è rappresentata da boschi acidofili di farnia e rovere, spesso accompagnati da betulla e pino 4 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate silvestre. Il sistema dei terrazzi recenti corrisponde agli affioramenti dei depositi alluvionali, fluviali e fluvioglaciali del Pleistocene medio e superiore. La vegetazione potenziale è rappresentata da querceti con farnia e carpino bianco. Di notevole interesse è la permanenza in tale ambito di residui lembi di brughiera (le cosiddette “baragge”), relitti di una ben più ampia diffusione in epoca passata. Particolare significato ai fini della conservazione della biodiversità possiedono le rare zone umide, non di rado localizzate in coincidenza di aree con cessata attività di cavazione dell’argilla. Il sistema delle valli fluviali comprende infine ambienti di forra, generalmente incisi nell’arenaria (localmente detta “molera”) e nella formazione conglomeratica del Ceppo. La vegetazione potenziale è rappresentata da saliceti arbustivi e populo-saliceti a salice bianco. Nella realtà odierna dei fatti, l’intera unità di paesaggio presenta un forte carico insediativo, con fitte maglie infrastrutturali e densità di popolazione tra le più elevate d’Europa, che ha corroso e consumato il territorio, celandone e/o banalizzandone l’assetto strutturale. Piuttosto comune è l’esperienza di non riconoscere i confini di un paese rispetto all’altro perché tutto è omogeneizzato in una crescente uniformità del paesaggio costruito. La vegetazione stessa risulta significativamente distante dall’assetto potenziale, essendo in gran parte dominata da boschi di robinia e frequentemente invasa da essenze originarie di altre regioni biogeografiche. La situazione di elevato rischio di perdita dei valori paesaggistici nella quale versa da tempo l’unità do paesaggio giustifica senz’altro l’inserimento della stessa tra gli “ambiti di criticità” del PTPR. Tracce di alberature di pregio permangono talvolta nei parchi delle ville, storicamente insediate con il possesso delle visuali e il tracciato dei viali dall’altura al piano. Più in generale il paesaggio “relitto” è caratterizzato dagli insediamenti di colle e da scorci panoramici sugli orizzonti montani circostanti. Tra le aree meno alterate sotto il profilo ambientale, vere e proprie “terre di risulta” nelle quali è ancora possibile distinguere in parte i tratti dell’originaria struttura paesaggistica del territorio, possono essere citate: Il Sito di Interesse Comunitario Palude di Albate, che si estende in una depressione paludosa chiusa da un cordone morenico e il cui sottosuolo comprende un deposito di torba sfruttato sino a mezzo secolo fa. Nelle zone più depresse la vegetazione passa dalla prateria umida al fragmiteto e a interessanti boschi di salicone e ontano nero; Il Bosco di Brenna, collocato su un antico ripiano diluviale inciso dalla Valle del Terrò che ospita l’importante insediamento di Fabbrica Durini. Esso costituisce il cuore parte del più vasto nucleo forestale della collina comasca orientale, con prevalenza di una densa copertura a latifoglie miste; Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale Brughiera Briantea, ubicato in un contesto agro-forestale con suoli ferrettizzati e interessanti brughiere relitte; Il fontanile tutelato dalla Riserva Naturale Fontana del Guercio; 5 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Il Parco Regionale della Valle del Lambro nel tratto a sud dei laghi intermorenici, ricco di zone umide, meandri ed affluenti (le cosiddette Bevere), entro i confini del quale si colloca anche il monumento naturale dell’Orrido di Inverigo. I centri principali attorno ai quali gravitano i comuni di quest’area sono Cantù e Mariano Comense. Vicende storiche hanno segnato questo territorio, in particolare quelle legate alla guerra tra Como e Milano occorsa tra l’XI e il XIII secolo, delle quali furono testimonianza castelli e borghi fortificati dei quali oggi si conserva solo qualche rudere. Tra gli esempi di architetture fortificate si ricorda in particolare il castello di Carimate, posto in posizione strategica per il controllo delle strade verso il nord, che fu eretto nel 1345 su una preesistenza e pesantemente restaurato in forme neogotiche sul finire dell’800. Diverse zone, per la loro felice posizione, sono state caratterizzate fin dal Rinascimento dalla presenza di ville suburbane, ma è soprattutto tra il ‘700 e l’800 che esse diventano meta di villeggiatura. Ancora oggi nel tessuto indifferenziato degli abitati sono riconoscibili alcune ville di nobili famiglie: tra le altre, Villa Vismara Calvi a Carimate, Villa Carcano ad Anzano, Villa Perego, la Rotonda e palazzo Crivelli ad Inverigo. Grandi esempi di architetture religiose, come l’Abbazia di Vertemate e le chiese in Galliano, a Cantù, restano tuttora indiscussi capolavori di arte lombarda. Sino a qualche decennio fa il paesaggio era caratterizzato anche dalla presenza di edifici rurali, cascine e casolari, talvolta soluzioni a metà tra la casa di villeggiatura e l’azienda agricola. Oggi tali elementi sono presenti in numero ridotto o vertono in condizioni precarie, ma permettono ancora di osservarne i caratteri originali, quali ad esempio la tipologia a corte, la presenza di logge, l’uso del mattone come materiale predominante. Più difficile è scovare qualche mulino, un tempo edifici largamente diffusi e la cui testimonianza si trova in alcuni toponimi (la Valle dei Mulini a Fino Mornasco). Landmarks di livello provinciale Palude di Albate-Bassone Abbazia di Vertemate Castello di Carimate Chiesa di San Vincenzo e basilica di San Giovanni in Galliano a Cantù Insediamento di Fabbrica Durini Fontana del Guercio Ville Crivelli e “La Rotonda” ad Inverigo Orrido di Inverigo Meandri ed ambienti riparali del Fiume Lambro 6 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Principali elementi di criticità Perdita di valore del paesaggio per la progressiva e non controllata espansione dell’edificato residenziale e produttivo Interruzione dei corridoi ecologici Presenza di specie estranee al contesto ecologico Il Piano Provinciale evidenzia per il comune di Casnate con Bernate le seguenti emergenze e criticità: Istituti di tutela faunistico-venatoria • Oasi di Protezione del Bassone Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante – RIR • Stabilimento industriale “Liquigas” 7 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 2 – Vincoli ambientali, paesaggistici e culturali In via preliminare allo studio paesistico del territorio comunale, è stato necessario accertare la presenza di vincoli ambientali e strutturali presenti sul territorio comunale e determinati da normative e leggi che tutelano la salvaguardia dell’ambiente. Tali vincoli sono stati rappresentati nella tavola “5 - Vincoli “, scala 1:5.000 e vengono di seguito illustrati: Vincoli ambientali: 1 – Sito di Ineresse Comunitario – SIC della Palude di Albate (IT 202003) 2 – Piano Cave Provinciale ATE G15 – Cava di escavazione (area estrattiva ed area di recupero) 3 – RIR “Liquigas” – D.M. 09.05.2001 e art. 6 e 8 del D. Lgs. n° 334/99 (fascia di rispetto) 4 – Fascia di rispetto delle acque pubbliche (D. Lgs. n° 42/2004, art. 142, comma 1, lettera c, 150 mt) • Torrente Seveso (n° 84) • Rio Acquanegra (n° 88) 5 – Aree Boscate (D. Lgs. n° 42/2004, art. 142, comma 1, lettera g) 6 – Tutela Archeologica (D. Lgs. n° 42/2004) • Bernate, località Prato Pagano (Spada di Bronzo) • Bernate, località Prato Pagano (Tombe romane) • Bernate, fondo Rosales – Cigalini (Tombe romane) • Bernate, località Rosales (Tracciato stradale – presunto – di età romana) • Strada verso Como (Tombe romane – ora al Museo di Milano) 7 – Tutela Monumentale (D. Lgs. n° 42/2004) • Contrada della Torre – vicolo della contrada della piazzetta - Villa con antica Torre e piccolo parco già Parravicini ora Moretti 8 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Vincoli strutturali: 1 – Punti di captazione acqua potabile e relative zone di rispetto (D. Lgs. n° 258/2000): zona di tutela assoluta (10 m) e zona di rispetto (200 m) • Pozzo in zona boschiva vicino alla ferrovia • Porzione fascia di rispetto pozzo in comune di Albate 2 – Studio del Reticolo Idrico Minore (fascia 10/4 metri) (Approvato con Deliberazione del C.C. n° 9 del 02.0 3.2006) 3 – Studio Geologico Comunale – già approvato in fase di revisione per gli ambiti di esondazione del Torrente Seveso 4 – Perimetro centro abitato (D. Lgs. n° 285 del 30.04.1992 e s.m.i.; Deliberazione Giunta Comunale n° 724 del 30.12.1993 ) 5 – Perimetro centro edificato (Legge n° 865/71, art. 18) 6 – Fascia di rispetto ferroviaria (L.R. 12/2005, art. 102 bis BURL n° 51 del 15.12.2008 – DGR n° 8/8579 del 03.12 .2008) 7 – Fascia di rispetto e linea di arretramento stradale 9 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 3 – Le analisi effettuate In base alle linee guida approvate con D.G.R. n° 7/ 11045 del 08.11.2002 – Norme di Attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, sono state svolte le analisi paesaggistiche del territorio comunale e del contesto territoriale in cui il comune di Casnate con Bernate è inserito. 3.1 – Il territorio Al fine di poter dare un giudizio complessivo relativamente alla sensibilità del paesaggio sono stati presi in considerazione tre diversi ambiti di indagine: quello morfologico – strutturale, la valutazione vedutistica legata alla panoramicità, la simbologia legata ad avvenimenti storici e leggendari. Le indagini svolte non si sono limitate al contesto dell’ambito territoriale esaminato, ma hanno avuto riferimento ad uno spazio più ampio, considerando anche il territorio circostante. 3.2 - Valutazione morfologico strutturale L’abitato di Casnate con Bernate, borgo agricolo delle colline comasche, è ubicato in bella posizione sulle alture interne dell’anfiteatro morenico che si trova a sud di Como. Si estende su una superficie di 5,35 kmq e confina con i comuni di Como, Senna Comasco, Cucciago, Fino Mornasco, Luisago e Grandate. Il territorio comunale, localizzato in prossimità del capoluogo Como, è ubicato nella fascia pedemontana di cintura del capoluogo di provincia ed è compreso tra i 266 e i 352 metri sul livello del mare. Le morfologie moreniche Nel contesto del paesaggio collinare la morfologia morenica, ultima scoria dei movimenti glaciali quaternari, assume una precisa individualità di forma e di struttura. L’originalità di questo ambito, che si distingue da quello delle colline pedemontane di formazione terziaria, attiene sia alla conformazione planimetrica e altitudinale con elevazioni costanti e non eccessive, sia alla costituzione dei suoli (in genere ghiaiosi) e alla vegetazione naturale e di uso antropico. Nel territorio comunale di Casnate con Bernate sono infatti presente alcune culminazioni collinari, separate da ampie depressioni. 10 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Aree boscate Le aree boscate presenti nel territorio comunale sono costituite per lo più da essenze di querce, carpini e robinie. Non è raro trovare nelle zone più umide salici, ontani e pioppi. Le tipologie ed il valore delle aree boscate è stato attribuito nell’ambito degli studi agronomici e degli habitat. I corsi d’acqua Sono due i principali corsi d’acqua presenti nel territorio comunale: il Torrente Seveso ed il Rio Acquanegra. Una serie di altri corsi d’acqua facenti parte del Reticolo Idrico Minore sono stati appositamente individuati negli elaborati cartografici corrispondenti. Il Torrente Seveso scorre lungo il confine occidentale del comune a cavallo con il territorio comunale di Grandate. Nasce alle falde del Monte Pallanza nel territorio del comune di San Fermo della Battaglia (Co), in prossimità del confine svizzero, a circa 490 metri di quota ed ha termine nel Naviglio della Martesana entro la cerchie urbana della città di Milano. L’asta del torrente ha una lunghezza di circa 52 km dei quali solo 19 in provincia di Milano. Lungo il suo percorso riceve vari affluenti, ossia: in sponda sinistra, Rio Rossola, Rio Acquanegra, Torrente Sant’antonio, Torrente Serenza e Torrente Certesa; in sponda destra, Torrente Comasinella. Il Torrente Seveso ha acquistato la conformazione ed il tracciato attuale dopo la fusione dei grandi ghiacciai alpini, quindi in tempi geologici molto recenti. Il suo bacino idrografico presenta diverse caratteristiche geologiche, litologiche, geotecniche ed idrogeologiche procedendo dalla sorgente fino alle porte di Milano. Di conseguenza l’alveo del corso d’acqua ha caratteristiche diverse in relazione alla zona percorsa. Dalla sorgente fino al comune di Cesano Maderno (MB) il corso d’acqua assume carattere torrentizio e scorre incassato tra pareti rocciose, attraversando centri abitati di modeste dimensioni e relativamente distanti fra loro. Dal paese di Luisago fino a quello di Fino mornasco attraversa formazioni di argille e limi lacustri. Il Rio Acquanegra nasce in territorio comunale di Cucciago, scorre inizialmente in direzione NE-SO e successivamente in direzione sud lungo il confine di Casnate con Bernate, fino ad immettersi nel Torrente Seveso. La sua lunghezza totale è di circa 1.5 km. Il corso d’acqua, appartenente alla categoria del Reticolo Idrico Minore, mantiene ai suoi margini un sistema ambientale significativo con habitat e presenze vegetali ed animali di valore. 11 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Rogge presenti nel territorio comunale. Data l’importanza che le acque pubbliche rivestono rispetto agli aspetti di pianificazione del territorio, sono stati adeguatamente indicati in cartografia (Tav. 5) i percorsi dei corsi d’acqua superficiali con le relative fasce di rispetto individuati ai sensi del (D. Lgs. n° 42/2004, art. 142, comma 1, lettera c, 150 mt), ossia: Torrente Seveso (n° 84) Rio Acquanegra (n° 88) I punti di captazione delle acque ad uso idropotabile con le relative fascie di rispetto sono state anch’esse rappresentate nella tavola sopracitata. 12 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 3.3 - Valutazione vedutistica I punti panoramici – le visuali paesaggistiche – i percorsi ciclo pedonali Percorrendo il territorio comunale è stato possibile rilevare la presenza, in determinati punti e tratti di strada, di significative visuali e scorci paesaggistici. Particolarmente rilevante è il paesaggio agricolo e della brughiera che è possibile osservare percorrendo il tratto della via Marconi che va dal termine ad est del nucleo urbanizzato di Casnate, alla zona industriale sino alla zona agricola ed il laghetto. Altre punti particolarmente significativi individuati nella cartografia relativa, che peraltro si ritiene opportuno valorizzare, vengono a seguito elencati: • lungo la via Volta; • da Cascina Lavigera verso Fino Mornasco; • da via Pitagora verso Senna Comasco, Navedano e Como; • dal monumento dei caduti di Bernate e via Ortigara verso Como; • da via Sauro verso Grandate; • dalle ville storiche verso il paese; • in via Roma, nel tratto a verde dall'inizio del paese al centro sportivo. Per quanto riguarda i percorsi ciclo - pedonali sono da segnalare sia quelli con valenza interna al territorio comunale, sia quelli che svolgono da collegamento con gli ambienti naturali appartenenti ai territori dei comuni contermini quali Senna Comasco, Fino Mornasco e Como, situati in prossimità degli aree facenti parte della Brughiera e della Palude di Albate. I percorsi, opportunamente da valorizzare, consentono una maggior vivibilità e fruibilità del territorio comunale da parte non solo della popolazione locale ma anche da quella proveniente da altri territori. Entrambe le categorie di percorso sono stati individuati in cartografia, e più precisamente nella tavola n° 6 dell’uso del suolo. I percorsi pedonali di valenza comunale sono per lo più localizzati nella porzione meridionale del territorio, in corrispondenza delle aree agricole e boscate nonché in prossimità della piscta ciclo – pedonale campestre di valenza sovra comunale, adiacente al laghetto di Casnate. 13 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Percorso ciclo - pedonale Itinerario pista ciclo campestre di interesse sovracomunale 14 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 3.4 - Valutazione simbolica Gli insediamenti storici ed i manufatti caratterizzanti il paesaggio che ne costituiscono un simbolo poiché mantengono oggi un significato della cultura storica della tradizione agricola e culturale dei luoghi sono a seguito indicati. I nuclei di antica formazione Nel comune di Casnate con Bernate sono presenti due principali nuclei storici, Casnate e Bernate, ed alcuni cascinali di antica formazione (Cascina Pratopagano, Cascina Guzza, Cascina S. Quirico, Cascina Baragiola, Cascina Via Fermi). Ai fini della conservazione degli edifici ed elementi che li caratterizzano è stato effettuato un approfondimento tramite uno studio dettagliato sia dei nuclei storici che dei cascinali di antica formazione così da dettare precise indicazioni relative alla conservazione delle tipologie e dei caratteri propri, che nella totalità, ne determinano il valore storico ed ambientale. Le cascine Il territorio lombardo è disseminato di cascine. Da sempre questi tipi di abitazione hanno avuto un ruolo basilare nella vita dei nostri antenati. Le cascine storiche sono infatti testimonianza di un’intensa attività agricola svolta nelle epoche passate. Nel territorio comunale di Casnate con Bernate le cascine di impianto storico si contano sulle dita di una mano. Di queste la Cascina Baragiola è quella che presenta la particolare forma a corte. Le ville Tipiche di questo paesaggio collinare sono anche le ville e i parchi sorti fra il ‘700 e l’800, quali residenze favorite della nobiltà e della borghesia lombarda. Le ville storiche rappresentano una particolare modalità insediativa tesa al massimo “sfruttamento” dei valori estetici del territorio. Spesso le ville, le quali costituiscono un tutt’uno con i loro giardini e parchi anche di ampie proporzioni, si innestano all’interno di vecchi nuclei storici o, più frequentemente, in adiacenza ai nuclei stessi. A livello percettivo le ville possono non essere visibili, ma si intuisce la loro presenza proprio in funzione dell’organizzazione del territorio circostante. In altri casi, invece, la percezione del singolo elemento è immediata, in funzione della sua ubicazione, generalmente sulla sommità. 15 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate In molti casi sono i parchi e i giardini delle ville gli unici elementi che consentono di individuarle. Spesso, infatti, la villa è arretrata rispetto al fronte stradale, ma gli alberi ad alto fusto oppure i giardini ben disegnati ne rivelano la presenza. Villa Casnati – Pedroni (Casnate – sede del Municipio) Sul lato meridionale dell'antico abitato di Casnate si trova la Villa Casnati Pedroni, ora di proprietà del Comune che ne ha fatto la sede del Municipio. Costruita tra la fine del 1700 e i primi anni del 1800 dalla famiglia comasca Casnati, su disegno dell'architetto Giacomo Moraglia, fu successivamente denominata "Villa Pedroni", in onore dell'ultimo proprietario per successione. Dalla successione dei due proprietari, la famiglia Casnati prima e la famiglia Pedroni poi, deriva il nome odierno della villa. La recente ristrutturazione ne ha evidenziato la sobrietà: spiccato è l'impianto orizzontale, mosso solamente dalla verticalità della "cappuccina" (il corpo centrale rialzato), alla quale corrisponde sul lato padronale il leggero avanzamento del settore mediano, arricchito da una balconata sostenuta da un porticato neoclassico, aprentesi con un'ampia scalinata sul vasto giardino." 16 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Villa Casnati - Pedroni Villa Casnati Bernucci (Casnate) Villa Casnati Bernucci (in via Garibaldi), ottocentesca, presenta uno schema vagamente articolato a T, vivacizzato dalla presenza di vari elementi decorativi di diversa derivazione, sia all'esterno che all'interno, che ben documentano lo stile eclettico che ne ha ispirato l'ideazione. Accuratamente coperta da un'ampia vegetazione arborea sul lato della strada, possiede un vasto e aperto giardino sul versante che si affaccia sul colle. Villa Parravicini – Riva (Casnate) Questo edificio in contrada La Torre domina l'antico centro di Casnate con la sua torre, che si eleva molto oltre il livello della posteriore costruzione annessavi. La torre era probabilmente un posto segnaletico di origine medioevale in collegamento con quelle vicine del Baradello, di Grandate e di Vertemate. Sicuramente la villa esisteva prima del 1692, data dell'atto notarile che ne registra l'acquisto da parte di don Francesco Riva, ma non è esclusa un'origine più antica, poiché le sottostanti cantine sembrano cinquecentesche. In ogni caso, è difficile recuperare gli elementi originali, essendo l'attuale costruzione il frutto di numerose stratificazioni, non ultima l'aggiunta settecentesca dell'ala sinistra nel tentativo di conferire regolarità e simmetria. L'aspetto attuale, soprattutto per gli elementi decorativi, è ottocentesco: al primo Ottocento sono anche riconducibili l'androne dell'ala destra e i due terrazzi contrapposti con teorie di colonnine. Alcune note sulla Torre di Casnate: non è certo che la Torre in origine fosse stata individuata come presidio di difesa strategica della città di Como, luogo dove venivano ammassate le armi. In alcuni documenti infatti pare che la Torre di Casnate non fu usata per uso militare in senso stretto, ma per l’ammasso di cereali, che si andavano a mietere in quel preciso periodo e rischiavano di essere saccheggiati o incendiati in caso di scorrerie delle soldataglie nemiche. 17 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Villa Parravicini - Riva Villa Rosales (Bernate) Posta in posizione ribassata all'ingresso del paese di Bernate, la villa è stata probabilmente costruita su una rocca a struttura difensiva: sono state infatti rinvenute tracce di mura perimetrali in cotto. La prima trasformazione in villa è successiva all'acquisto da parte del nobile Roderigo Maggi dei terreni e stabili allora di proprietà del Capitolo di S. Maria del Duomo di Como, ma l'aspetto attuale si deve al rifacimento operato dai conti Rosales Cigalini che entrarono in possesso della villa secentesca a metà del Settecento e chiamarono a progettarne la ristrutturazione l'architetto Simone Cantoni nel 1786. Non è sicuro che fu il medesimo architetto a compiere l'opera, ma il progetto e alcuni elementi decorativi sono avvicinabili a Villa Mugiasca a Mosino di Villa Guardia e a Villa Olmo di Como, eseguite dal Cantoni in quegli stessi anni. La parte centrale della facciata del corpo meridionale regge un timpano decorato con profilatura e mensolette e un cartiglio centrale, mentre la parte principale del piano terreno è ornata da riquadri con giochi di putti che sormontano le alte porte-finestre. Queste si aprono su un terrapieno terrazzato, collegato al giardino inferiore da una scala a tenaglia, sotto cui scorre un passaggio arcuato che comunica con i servizi sottostanti il piano terreno della villa. Il lato settentrionale si apre invece a U su un viale alberato creato nel 1810. L'oratorio addossato al lato ovest della villa presenta un aspetto neoclassico molto semplice: al suo interno - che appare invece piuttosto articolato - conserva i sepolcri delle famiglie Cigalini e Rosales e una pala raffigurante la Madonna col Bambino e Santi e fu aperto al pubblico nel periodo che intercorse tra il crollo della Parrocchiale di Casnate e la costruzione di quella di Bernate." 18 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Villa Rosales 19 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Le Tombe romane Il dominio di Roma su questo territorio è testimoniato oltre che da fonti storiografiche e letterarie anche da numerose iscrizioni latine e numerosi reperti archeologici. Alcune scoperte archeologiche si fecero, infatti, nell’inverno del 1847 – 48 durante i lavori di bonifica del Prato Pagano. Dai lavori di dissodamento e di prosciugamento vennero alla luce non poche tombe di origine romana dalle quali furono esumati numerosi oggetti d’alta antichità, molti dei quali andarono per incuria perduti, finchè il Marchese Luigi Rosales Cigalini, studioso cultore delle cose naturalistiche, provvide a raccoglierli e a conservarli. In tal maniera riuscì a mettere insieme una interessante collezione, nella quale, oltre ad una cassa da inumazione di piombo pressoché intera (trovata però nel 1876) figurano molti vasi di terracotta, di vetro ed anche di pietra ollare, non pochi oggetti di bronzo, fra i quali due vasi, e diversi oggetti ornamentali quali catenelle, anelli, braccialetti, etc. Un ulteriore ritrovamento archeologico di età romana è stato segnalato nel 1876 dalla Rivista Archeologica della Provincia di Como. Trattasi di una tomba antica, ritrovata a Bernate, di 1,35 metri di lunghezza, 40 centimetri di larghezza e 30 centimetri di altezza, priva di coperchio. Di piombo con pareti ruvide e senza incisioni di alcun tipo, fu trovata alla profondità di un metro e mezzo. Al suo interno fu ritrovati alcuni oggetti ornamentali, un vasetto unguentario, e vari frammenti. La Spada di Bronzo Da un articolo pubblicato nel Bullettino di Paletnologia italiana, Anno XI, n° 11 e 12 del 1885, si descrive quanto segue: Durante i lavori di dissodamento e di prosciugamento di Prato Pagano (1847 -48), una vasta landa per la massima parte piana, sita in territorio di Bernate, un tempo impregnata di acque fluenti dalle colline moreniche che l’attorniano tanto da essere quasi una palude, venne esumata una bella spada di bronzo. Donata al Municipio di Como, affinchè venisse conservata fra gli oggetti di patria antichità, dei quali si cominciava ad apprezzarne il valore ed a farne tesoro, fu però presto e per lunghi anni dimenticata in un solaio del municipio a causa dei cruenti avvenimenti sopraggiunti. Solo in occasione dei lavori di restauro del palazzo comunale fu ritrovata, consegnata e tutt’ora conservata presso i Musei Civici di Como. La spada viene descritta come “una spada corta o pugnale, non dissimile quasi da un coltello da caccia, di un finissimo bronzo, di un solo pezzo colla impugnatura da un foro attraversata, adorna da pochi ma belli e ben conservati fregi, che vi sono incisi. E’ un arma, la quale punge e seca, direbbe il Petrarca, 20 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate perché acuminata e tagliente tutta. Durissimo è il metallo di questo arnese, si maestrevolmente costrutto da riuscire maneggevole ad un tempo ed assai poderoso, calandosi un fendente.” La lunghezza totale della spada è di circa 60 centimetri, dei quali circa 48 sono di lama. La forma della lama è simile a quella di una foglia lanceolata e presenta due tagli lungo i due lati. Il Lazzaretto Testimonianza della presenza di un lazzaretto è una colonnina con croce di ferro, piantata in un parco poco distante dall’attuale via Fermi, (strada del Pozasc) ricordo della località dove vennero portati e morirono i contagiati dalla peste del 1630. 21 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 3.5 - I valori paesistici ed ambientali di Casnate con Bernate Il territorio comunale di Casnate con Bernate è articolato in tre diverse frazioni: Casnate, Bernate e la Torre oltre che ad alcuni cascinali di antica formazione localizzati sulle sommità delle colline. 3.5.a - Ambiente storico – centro storico E’ stata effettuata un’indagine particolare di dettaglio sul centro storico, come previsto dalla legge regionale n° 12/2005 e dal Pia no paesistico regionale. Le analisi sono riportate in una serie di elaborati grafici ed in un ampio fascicolo illustrativo. Centro storico (L.R. n°12/2005 ) L’individuazione degli ambiti dei centri storici è stata effettuata in base alle ricerche storiche e a quanto riportato nella carta della 1^ levata I.G.M. risalente al 1888. Sia i centri storici che i cascinali di antica formazione presenti nel comune sono stati oggetto di una dettagliata analisi che ha valutato, per ogni edificio, la destinazione d’uso, lo stato di conservazione, nonché la presenza di elementi di pregio architettonico e di elementi in contrasto con i caratteri propri del centro storico. L’indagine ha esaminato i catasti storici Teresiano (1722), Cessato (1857) e Cessato aggiornamenti (1897), che sono allegati al P.R.G. sia in riproduzione cartacea che in documentazione fotografica. Inoltre è stata elaborata una cartografia in cui sono riportate le soglie storiche dell’edificazione dal 1700 ad oggi. Un ulteriore documento illustrativo dello stato di fatto è costituito da una dettagliata documentazione fotografica. L’importanza dei centri storici di Casnate con Bernate deriva non solo dalla loro caratterizzazione e dal loro particolare impianto ma anche dalla presenza, nel loro interno, di edifici di particolare valore storico ed architettonico. Quanto sopra è meglio dettagliato nello studio particolareggiato effettuato sul centro storico. 22 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Edifici di rilevante valore storico – architettonico ed ambientale e cortine edilizie significative A Casnate con Bernate gli edifici di particolare valore storico ed architettonico sono stati appositamente segnalati nella tavola di analisi del centro storico. Edifici di valore storico ed architettonico – ambientale nell’ambito del tessuto consolidato Nell’ambito del tessuto consolidato emergono degli edifici che si distinguono rispetto al costruito circostante, poiché conservano una caratterizzazione tipologica - architettonica e storica attribuibile ad un epoca successiva all’edificazione del primo nucleo del centro storico, ma comunque non recente. Tali edifici, nella maggior parte dei casi, conservano dei caratteri tipologici ed architettonici di valore architettonico ed ambientale. Un tipico esempio è dato dalla Villa Parravicini – Riva, già descritta precedentemente, situata all’interno del nucleo storico di Casnate. Da segnalare sono anche gli edifici che compongono la caratteristica Cascina Via Fermi. Edifici religiosi e spazi pubblici caratterizzanti i sistemi simbolico – culturali La Parrocchia di Casnate: SS. Ambrogio e Antonio Abate Già esistente nel 1297, subì un lento e rovinoso degrado. Nel Cinquecento risulta infatti molto malridotta e sullo scorcio del Seicento la situazione era di poco migliorata. A partire dagli inizi del secolo XVII, inoltre, la Parrocchiale di Casnate divenne la chiesa principale anche per gli abitanti di Bernate, che fino ad allora avevano dovuto ricorrere a Fino Mornasco per le cure liturgiche. Di fronte alla necessità di operare un risanamento e un ampliamento della Parrocchiale, questa venne profondamente ritoccata assumendo forme barocche. Ma nel 1837, durante il rifacimento del pavimento, volendo acquistare spazio si decise di smussare e diminuire le dimensioni dei quattro piloni barocchi: questo provocò il crollo rovinoso di tutta la volta della Parrocchiale proprio al termine di una funzione religiosa; fortunatamente, tutti rimasero illesi. Ci vollero ben dieci anni perché si cominciasse la costruzione dell'attuale Parrocchiale dei SS. Ambrogio e Antonio Abate, terminata nel 1850 da Carlo e Calisto Ferrano, subentrati nei lavori all'ingegnere Luigi Pellegrini, e consacrata in questo stesso anno. Nel 1933, infine, vennero effettuati radicali restauri alla facciata e al campanile, sotto la direzione dell'ingegnere Giulio Valli. Nel 1859 vennero 23 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate affrescati nella cupola centrale il Padre Eterno, opera del pittore Antonio Rinaldi da Tremona, e nel sottarco di accesso alla zona absidale la Vergine Assunta, opera di Giulio Reina di Como: il resto degli ornati ad affresco della chiesa è opera del pittore Vincenzo De Bernardi, che li portò a termine nel 1869. Ai fianchi dell'altare della Madonna del Rosario, sul lato destro della chiesa, sono collocate due tele di epoca diversa, un S. Francesco di Sales, settecentesca, e i SS. Proto e Giacinto, cinquecentesca: quest'ultima, di grosse dimensioni e di notevole livello qualitativo, è giunta alla Parrocchiale di Casnate probabilmente dalla Cattedrale di Como, insieme alla tela che occupa la posizione simmetrica nella chiesa, con le SS. Faustina e Liberata, del medesimo autore, molto vicino ad Alvise De Donati. Ai lati dell'altar maggiore vi sono due affreschi recenti, del 1941, opera di C. Morgari: Apparizione di un angelo a S. Antonio nel deserto e La predica di S. Ambrogio contro gli ariani. Infine, sul lato sinistro della chiesa, sopra l'altare di S. Antonio è stata collocata nel 1873 la statua del Santo, opera dello scultore comasco Giuseppe Bayer, affiancata da un lato dalla predetta tela con le SS. Faustina e Liberata, dall'altro da una tela settecentesca raffigurante la Madonna col Bambino e Santi. Chiesa Parrocchiale dei SS. Ambrogio e Antonio Abbate 24 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate La Parrocchia di Bernate: S. Bernardo Fino al 1600, il paese di Bernate Rosales possedeva solamente la cappellania di S. Martino, una chiesetta molto piccola a un solo altare (definitivamente distrutta nel secolo XVIII), poiché dipendeva direttamente da Fino Mornasco. Solo dopo lunghe e insistenti richieste da parte degli abitanti di Bernate, si ottenne di poter ovviare alla scomodità e alla distanza da Fino Mornasco passando alla dipendenza della più vicina Casnate. Con il tempo, però, i rapporti con i casnatesi andavano peggiorando, mentre aumentava il desiderio di avere una propria Parrocchiale. Numerose richieste vennero rifiutate, nonostante il sostegno del Conte Cigalini, ma alla fine giunse l'occasione tanto attesa: con il crollo della Parrocchiale di Casnate e il ritardo nell'avviare la nuova fabbrica, ma soprattutto per il decisivo apporto del Conte Agostino Cigalini che si impegnò a fornire i fondi necessari alla costruzione di una chiesa in Bernate, il vescovo di Como acconsentì nel 1844 a concedere una Parrocchiale ai bernatesi. La nuova chiesa di S. Bernardo (consacrata solo nel 1937) è una semplice struttura a pianta centrale, con abside quadrata, e con un piccolo battistero circolare posto subito a sinistra entrando nella chiesa. Il suo interno è interamente affrescato; nella cupola centrale sono inserite tele che raffigurano la Vergine col Bambino che appare a S. Bernardo e i Quattro Evangelisti nei pennacchi; sulla cupola dell'abside compare Eucaristia in gloria d'Angeli, ripetuta anche sulla parete di fondo dell'abside, al di sopra della statua del S. Cuore; infine, nei sottarchi delle cappelle della Vergine e di S. Giuseppe e nel sottarco del presbiterio sono rappresentate figure di Santi, Sante, Apostoli, Vescovi a mezzo busto. Sulle pareti laterali dell'abside sono collocate due tele in deposito da Brera sin dal 1847 (di entrambe si ignora la provenienza): l'Elemosina di S. Tommaso da Villanova (a sinistra), eseguita nel 1658 da Giacinto Brandi in occasione della canonizzazione del Santo in S. Pietro a Roma, e la cinquecentesca Madonna col Bambino incoronata da Angeli e S. Girolamo" (a destra), attribuita al pittore marchigiano Giovanni Andrea De Magistris. Chiesa Parrocchiale di Bernate – S. Bernardo 25 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate 3.5.b - Ambiente naturale Il SIC – Palude di Albate (IT 202003) Nella parte nord est del territorio comunale si trova una porzione del SIC – Palude di Albate, noto anche come Oasi del WWF, per cui la Provincia di Como ha redatto il Piano di Gestione. Il territorio del SIC è in gran parte compreso entro i confini dei comuni di Como e Casnate con Bernate, mentre solo una piccola parte dello stesso ricade nel comune di Senna Comasco. L’Oasi è costituita da una depressione paludosa, a forma quasi di mezzaluna attorno ad una collinetta morenica. L’avvallamento ha favorito, migliaia di anni or sono, lo sviluppo di un ambiente palustre e conseguentemente la costituzione di un ingente deposito torboso. Nel XIX secolo è iniziata l’estrazione della torba; tale sfruttamento è stato abbandonato nell’immediato secondo dopoguerra e le antiche cave si sono trasformate in stagni e laghetti. Gli specchi d'acqua sono alimentati da due rogge e da un fontanile, detto Fonte Prada, e da una rete minore di roggette e canaletti di scolo. Intorno, si estendono prati, coltivi e un bosco misto con dominanza di ceduo. La vegetazione intorno agli specchi d'acqua è composta da canneti di cannuccia palustre e tifa; quella arborea comprende farnie, carpini, ontani neri, diverse specie di salici, olmo e betulla. Durante l’anno si possono osservare uccelli palustri fra cui il germano reale, lo svasso, il tuffetto, la gallinella e il porciglione. Meno facili da vedere sono il voltolino e la schiribilla, l’airone cinerino, il tarabusino, l’airone rosso, la nitticora ed il corriere rosso. Vi è poi il falco di palude e l’astore. Il nibbio, la poiana, il gufo di palude. Fra i rettili la tartaruga palustre e la natrice, fra gli anfibi la rana dalmatina e la rana di Lataste. Tra i mammiferi il moscardino, il tasso, la faina, la donnola la volpe, la lepre, il coniglio selvatico. Il Laghetto di Casnate ed il territorio ad esso circostante La porzione di territorio comunale ad est del tracciato ferroviario vede la presenza di aree dall’assetto ambientale importante. Tre le aree verdi, i boschi, i terrazzamenti e la brughiera trova posto anche il laghetto di Casnate, riqualificato nel 1989 oggi laghetto di pesca sportiva, alimentato da acque sorgive. In generale questa porzione di territorio comunale verde riveste un significativo valore ambientale, con una morfologia nella maggior parte pianeggiante alla quale si alternano vaste aree boscate con ambiti agricoli prativi in parte coltivati e terrazzamenti che si ergono ad ovest dal piede della collina. 26 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria “Palude di Albate” – IT 202003 Il laghetto di Casnate 27 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate La Cava Per quanto riguarda l’ambito della cava situata nel territorio comunale sono già previste delle opere di riqualificazione dal piano di settore provinciale. Scorcio della cava 28 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate La flora e la fauna locale La vegetazione è costituita per lo più da boschi di querce, carpni e robinie anche se non è raro trovare nelle zone più umide salici, ontani e pioppi. Le ricche falde affioranti di questa zona permettono la creazione di una serie di ambienti umidi con presenza di acqua tutto l’anno, questo favorisce la vita di una grande varietà di piante ed animali. Nell’ambito della vegetazione si segnalano la Calta Palustre, la Thipha. Tra gli animali, il Tarabusiono, il Martin Pescatore. Tra gli anfibi, la Rana di Lataste, il Tritone Crestato ed il Rospo comune. La limpidezza del corso d’acqua Rio Acquanegra ha preservato un ambiente unico capace di mantenere ancor oggi, nonostante la forte antropizzazione della zona, una grande naturalità. La specie simbolo presente è il gambero di fiume ma si segnalano inoltre il Vairone, la Sanguineroa il Ghiozzo Padano, il Gobione, il Persico, il Cavedano ed il Carassio. La fauna dei boschi è costituita da un gran numero di specie, in considerazione della presenza del sottobosco in cui gli animali possono trovare cibo e rifugio. Si segnalano lo Scoiattolo Rosso, il Picchio Rosso maggiore, il Picchio verde, la Salamandra pezzata ed il Cervo volante. 29 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi Relazione Paesistica Comune di Casnate con Bernate Bibliografia “”Casnate con Bernate – due paesi una comunità”, Mario Mascetti, Comune di Casnate con Bernate, 2009 Siti internet consultati www.comune.casnateconbernate.co.it www.wikipedia.org 30 Studio tecnico arch. Marielena Sgroi