Comunicazione in tempo reale

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Comunicazione in tempo reale
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Comunicazione in tempo reale
IRC
IRC sta per Internet Relay Chat: si tratta di una forma di conversazione fra due o più persone
realizzata attraverso la tastiera di un computer invece che attraverso mezzi più tradizionali,
come il telefono, o, ancor più naturalmente, la viva voce.
Molti ritengono che 'parlare' attraverso un computer sia una forma di comunicazione
impropria, in qualche misura 'alienata'. In realtà il chat telematico ha delle peculiarità che altri
sistemi di comunicazione non hanno, e offre perciò prospettive nuove e interessanti. È
possibile che - come del resto per altre forme di comunicazione interpersonale - vi siano
aspetti negativi e controindicazioni. Ma si tratta senz'altro di un fenomeno sociale, prima che
tecnologico, che vale la pena studiare. Come pochi altri mezzi di comunicazione, inoltre, il
chat in rete annulla disparità di età, cultura, sesso e ceto sociale. Vecchi e giovani, belli e
brutti, dietro una tastiera (e un monitor) sono tutti uguali.
Nei paragrafi seguenti ci occuperemo brevemente di IRC con client a caratteri e client grafici.
Per saperne di più, consigliamo comunque fin d'ora la consultazione delle pagine su IRC,
curate da Marina Berati, raggiungibili alle coordinate: http://www.inrete.it/irc/ircpage.html
(sono in italiano).
Chat testuale attraverso client a caratteri
Ai chat si può partecipare sia con un client a caratteri, sia con uno grafico. Tipicamente ai
client a caratteri si accede 'chiamando' via telnet un IRC server: un computer, cioè, che svolge
le funzioni di 'centralina telefonica', mettendo in contatto fra loro le varie persone interessate
a una conversazione. Come vedremo più avanti, il chat, specie con le ultime generazioni di
client grafici, mette a disposizione moltissime funzionalità, oltre al semplice chiacchierare.
Alcune di queste funzionalità con un client a caratteri non sono disponibili o richiedono
procedure decisamente complicate, ma se non vi interessa scambiare file on-line, e vi
accontentate di semplici chiacchiere, un client a caratteri va benissimo. È inoltre alla portata
anche dei computer con ridottissime capacità di calcolo: perfino le agendine elettroniche
tascabili dell'ultima generazione, purché connesse in rete, possono farci partecipare a un chat.
Il reperimento degli indirizzi dei server IRC raggiungibili via telnet, anche se attualmente
sono più di un centinaio, è la cosa più complicata per i neofiti: non esiste infatti una lista
definitiva e stabile, e i server di questo tipo hanno mediamente vita breve perché comprensibilmente - le università che solitamente li ospitano non investono molte risorse in
questo tipo di applicazioni. La cosa migliore da fare per ovviare al problema è probabilmente
quella di iscriversi alla mail-list italiana dedicata a IRC e chiedere ai partecipanti quali host
siano attivi nel dato periodo. Come per le altre liste di distribuzione postale (ne abbiamo già
parlato) per iscriversi è sufficiente una e-mail, senza soggetto, con contenuto: 'subscribe irc-it
vostro_nome_ cognome'062 da inviare al seguente indirizzo: [email protected]. In
alternativa ci si può collegare via WWW a queste coordinate:
http://www2.undernet.org:8080/~cs93jtl/IRC.html.
Una volta trovato un host raggiungibile via telnet (al momento è attivo, tra gli altri,
telnet2.eu.undernet.org, porta 7766, oppure porta 6677), abbiamo a nostra disposizione una
nutrita serie di comandi. Da notare che con alcuni programmi per il telnet il semplice tasto
'Invio' va sostuito da 'CTRL' + 'J' (digitare 'J' tenendo premuto 'CTRL'), oppure 'CTRL' +
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'Invio'.
In un chat con interfaccia a carattere i comandi si distinguono dai semplici messaggi perché
sono tutti preceduti dalla barra inclinata: '/'. Un comando molto utile, specie nei primi tempi,
è '/help', che visualizza un sintetico manuale. Con '/help intro' ci viene invece spedito un
documento che introduce al sistema in generale.
Il comando '/join #canale', dove 'canale' è una sequenza di caratteri, consente di entrare nel
vivo di un chat. Collegate ai vari server IRC nel mondo possono esserci molte migliaia di
persone contemporaneamente, delle più diverse nazionalità e, quindi, delle più diverse lingue.
I 'canali' sono le stanze virtuali nelle quali queste persone si riuniscono, a gruppi di poche
decine (è bene infatti che non si superi un certo numero di partecipanti, perché diversamente
il canale diventa caotico).
Di solito il nome di un canale indica il tipo di 'chiacchiere' che ospita; gli italiani, ad esempio,
sceglieranno spesso il canale 'italia' (comando: '/join #italia'), che è sempre attivo. Esistono
vari tipi di canali: oltre a quelli pubblici, ci sono quelli privati, per i quali è necessaria una
password, e quelli segreti, che non compaiono nemmeno nell'elenco generato dal comando
'/list'.
Entrati in un canale per parlare non dovremo fare altro che ricorrere alla nostra tastiera e
chiudere ogni frase premendo il tasto 'Invio'. Suggeriamo frasi non troppo articolate, così da
restare al passo - sempre un po' frenetico - dei chat. Si tengano bene a mente, inoltre, le
norme della 'netiquette', il galateo di Internet. In una conversazione via chat è facile incappare
in malintesi; calma e buone maniere sono il sistema migliore per ridurre al minimo le noie.
Prima di discutere le potenzialità dei client grafici, riassumiamo in una tabella i principali
comandi del chat a carattere.
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Comando
Descrizione
/help
consente di visualizzare un sintetico ma chiaro manuale in
linea
/ignore soprannome
fa sì che non vengano visualizzati i messaggi che hanno per
mittente il soprannome indicato
/invite soprannome
invia un messaggio che serve a invitare l'utente indicato a
entrare nel canale nel quale ci si trova
/join #canale
consente di entrare in un determinato canale, es.: /join #italia,
oppure di crearne uno
/list
elenca i canali aperti nel momento in cui ci colleghiamo.
Attenzione perché l'elenco può essere molto lungo
/mode #canale +p
crea un canale privato
/mode #canale +s
crea un canale segreto
/msg soprannome
messaggio
consente di inviare un messaggio privato all'utente indicato
con soprannome. Es.: '/msg Pippo ciao, Pippo, questa è una
prova'. I messaggi privati si distinguono da quelli pubblici
perché il nominativo del mittente appare racchiuso tra
asterischi ('*') e non tra i simboli di minore e maggiore ('<'
'>'). Es: *Pluto*, invece di <Pluto>
/nick soprannome
ogni partecipante a un chat ha un proprio 'nickname'
(soprannome). Con questo comando può modificarlo a
piacimento (ma, per evitare confusione, non è possibile
adottare il soprannome di un altro utente collegato)
/quit
chiude una sessione chat
/who #canale
visualizza l'elenco delle persone presenti nel canale indicato
/whois soprannome
visualizza informazioni accessorie sull'utente indicato
IRC con client grafico
Tutti i comandi relativi al chat visti nelle pagine precedenti, e numerosi altri, sono disponibili
in maniera un po' più semplice attraverso un programma con interfaccia grafica. Al solito,
vedremo nel dettaglio i comandi di uno specifico client, ma i principi di funzionamento sono
generali.
L'utente che per la prima volta si trovasse di fronte un client grafico per chat rimarrebbe
impressionato dalla mole di comandi e opzioni a sua disposizione. Fortunatamente però
quelli essenziali sono intuitivi e a portata di mano.
Lanciato il programma, nel nostro caso l'ottimo mIRC di Khaled Mardam-Bey, si apre
automaticamente una finestra nella quale sono elencati i server IRC (l'elenco è
personalizzabile) e nella quale possiamo inserire i nostri dati (nome, cognome, soprannome che verrà usato per essere identificato nei chat - e indirizzo di posta elettronica). Selezionato
con il mouse un qualsiasi server (conviene sceglierne uno geograficamente vicino a noi) si
apre automaticamente una seconda lista, anche questa personalizzabile, nella quale sono
elencati alcuni canali. Un click sul canale desiderato ci metterà in condizione di parlare con le
persone presenti.
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Grazie a un client grafico per l'uso del chat, si possono attivare più conversazioni private
contemporaneamente, ognuna visualizzata in una sua finestra separata (è sufficiente un
doppio click sul soprannome della persona con la quale si vuole parlare), ed è possibile
entrare in più canali (nel mondo virtuale siamo dotati dell'ubiquità!), oppure scambiare file
con altri utenti collegati.
Di solito si ricorre a quest'ultima possibilità per lo scambio di immagini. La procedura viene
identificata con la sigla DCC (Direct Client To Client), e fa sì che i dati passino da un
computer all'altro direttamente, anziché attraverso il server IRC. DCC è uno strumento
particolarmente utile perché, unito alla possibilità di creare canali protetti con password,
consente, ad esempio, delle conferenze telematiche, con scambio anche di grafici e altro, a
costi ridottissimi. Le procedure DCC si attivano dall'omonimo menu del programma.
Figura 79
Un client grafico per chat: mIRC. Il programma è gratuito per tutti coloro che
non ne fanno un uso commerciale (privati, associazioni culturali, ecc.)
Da notare che tra i comandi messici a disposizione da mIRC c'è anche un finger (selezionare
con il mouse il menu 'Tools', quindi 'Finger...'), che fornendo un indirizzo di posta elettronica
consente di ottenere maggiori informazioni sul suo 'propietario', e di sapere se è o no
collegato in quel momento.
Per concludere, una nota curiosa: sul sito http://www.panservice.it/ è disponibile una sorta di
album fotografico dei frequentatori abituali del chat. Ovviamente è possibile inserire anche
una propria foto.
Si può prelevare la versione più recente di mIRC063 alle seguenti coordinate:
http://www.mirc.co.uk/get.html.
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ICQ
IRC è uno strumento prezioso per partecipare a vere e proprie 'conferenze' via chat. Ma cosa
occorre fare se, anziché una conversazione con decine di altre persone, volessimo 'chattare' in
tutta tranquillità con uno o due amici?
Una possibilità, naturalmente, consiste nel collegarsi a IRC e creare un 'canale' riservato. E se
si è solo in due è possibile usare il vecchio comando Unix 'talk', o i suoi più moderni
equivalenti, attraverso client grafici come Wintalk (lo trovate su TUCOWS). Ma esiste un
sistema più semplice, che ha l'ulteriore vantaggio di informarci automaticamente della
'presenza' in rete dei nostri corrispondenti. Si chiama ICQ, ed è un programma sviluppato come spesso accade nel mondo Internet - da una software house piccola ed innovativa, la
Mirabilis (http://www.mirabilis.com/).
ICQ è uscito a inizio 1997, e in pochi mesi è diventato un vero e proprio 'must' - tanto che il
numero dei suoi utilizzatori ha rapidamente superato i dieci milioni. Al momento in cui
scriviamo, la versione più aggiornata del programma è la ICQ 98a, uscita nell'aprile 1998. Ma
di cosa si tratta, esattamente? Vediamo di capirlo andando a vedere come questo programma
funziona.
Alla prima utilizzazione, ICQ ci assegna un numero personale univoco (UIN) che diventa un
po' il nostro identificativo in rete. Da questo momento in poi, ICQ si accorge
automaticamente di quando siamo on-line, e informa della nostra presenza in rete un server
centrale ospitato dalla Mirabilis. Server che in tal modo dispone in ogni momento di un
quadro preciso di quali fra gli utenti di ICQ sono on-line, e di qual è il loro indirizzo IP, di
qual è cioè la strada per raggiungerli. Possiamo poi informare ICQ di quali sono i nostri
corrispondenti abituali: previa loro autorizzazione, il programma ci dirà in ogni momento chi
fra loro è on line e chi non lo è. Se la persona con cui desideriamo colloquiare è on line,
possiamo raggiungerla direttamente con una richiesta di chat: ICQ si occuperà
automaticamente di trasmettere la nostra richiesta e - se la richiesta è accettata - di gestire il
chat, al quale possono partecipare anche più persone, attraverso comode finestre affiancate.
In sostanza, ICQ serve a tenere in contatto gli 'amici di rete'. Quando capita di essere collegati
insieme, è possibile accorgersene, 'chattare' senza difficoltà, e compiere una serie di
operazioni ulteriori come lo scambio di file. È anche possibile inviare ai nostri corrispondenti
- anche quando non sono collegati - dei messaggi assai simili a quelli di posta elettronica. Va
ricordato inoltre che la disponibilità di uno strumento di questo tipo - che ci dice in ogni
momento quale dei nostri amici è in linea e con quale indirizzo IP - semplifica enormemente
l'uso di programmi di telefonia e videotelefonia in rete. Non a caso, la comunità che per
prima e più entusiasticamente ha adottato ICQ è quella degli utilizzatori di CU-SeeMe, un
programma di videoconferenza del quale parleremo fra breve.
Naturalmente, potremmo trovare poco desiderabile il fatto che i nostri amici - anche i più
stretti - possano accorgersi in ogni momento se siamo collegati a Internet o no, e possano in
ogni momento inviarci una richiesta di chat. Per garantire la privacy, tuttavia, ICQ mette a
disposizione strumenti piuttosto efficaci: dall'opzione 'invisible' (appariremo a tutti i nostri
corrispondenti come 'scollegati') a quella 'do not disturb'. E naturalmente è sempre possibile
chiudere del tutto il programma, in modo che neanche il server della Mirabilis sappia se
siamo o no in rete.
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Figura 80
Schermata principale e menu di ICQ
ICQ è gratuito, e potete prelevarlo liberamente dal sito della Mirabilis
(http://www.mirabilis.com).
Segnaliamo, per concludere, che un programma in parte analogo a ICQ è PowWow
(http://www.tribal.com/): anch'esso permette il chat fra piccoli gruppi di utenti (fino a 7), ed
ha il vantaggio di consentire anche il chat audio. Le sue capacità di 'seguire' la presenza o
meno in rete dei nostri corrispondenti, e di informarci al riguardo in maniera semplice e
immediata, sono tuttavia al momento nettamente inferiori a quelle di ICQ.
Il telefono in rete
In questi ultimi anni i modem hanno subito una veloce evoluzione, le loro prestazioni sono
aumentate considerevolmente, fino alle versioni attuali che, con determinati accorgimenti e
qualche compromesso sulla qualità, sono in grado di trasmettere suono in tempo reale. Ma viene da chiedere - una volta faticato tanto per aggiungere il modem al normale telefono,
perché utilizzarlo proprio per replicare le funzionalità del telefono? Il fatto è che se
utilizziamo il modem per collegarci (con una telefonata urbana) a Internet, e se la velocità di
connessione è sufficiente a trasmettere audio digitalizzato, potremo 'parlare' a viva voce con
altri utenti della rete, collegati magari dall'Australia. E tutto ciò, pagando sempre e solo la
nostra telefonata urbana. Le reti telematiche, insomma, possono diventare concorrenti
temibili - a costi assai più bassi - delle reti telefoniche internazionali.
Non stupisce dunque che diverse software house abbiano sviluppato programmi in grado di
permetterci, se disponiamo di un computer dotato di microfono e scheda audio, di fare una
'telefonata' via Internet.
Ma - considerato che, allo stato attuale delle cose, la qualità del suono è comunque inferiore a
quella di una normale telefonata - vale davvero la pena di spendere tante energie in una
simile tecnologia? E perché la Netscape e la Microsoft l'hanno addirittura integrata di serie
nelle ultime versioni dei loro browser?
I fattori decisivi, che fanno capire come il telefono in rete non sia affatto un gioco, sono tre. Il
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primo, di cui si è già parlato, è quello del prezzo: tipicamente una telefonata intercontinentale
fatta via Internet costa quanto una telefonata urbana. Il secondo fattore è il progresso
tecnologico: nel giro di pochi anni disporremo di linee molto più veloci, in grado quindi di
veicolare il suono con una qualità sempre migliore (e va tenuto conto che il suono
digitalizzato può essere assai più fedele di quello trasmesso attraverso gli impulsi
elettromagnetici di un collegamento telefonico tradizionale). Infine, come si è già accennato,
la tecnologia Internet tende a diffondersi anche all'interno delle reti locali (si tratta del
cosiddetto fenomeno Intranet, al quale si è già accennato), che in genere garantiscono già
collegamenti perfettamente adeguati per la trasmissione di audio digitalizzato di buona
qualità.
Le telefonate via Internet vengono fatte per il momento da una fascia di utenti relativamente
ristretta. Ma ci sentiamo di prevedere che in futuro la sfida della telefonia digitale via rete si
farà sentire - e tenderà probabilmente a provocare sensibili riduzioni nelle tariffe telefoniche
internazionali. Una previsione che si basa anche sul notevole interesse che alcune fra le
maggiori compagnie telefoniche mondiali stanno manifestando per questa tecnologia, da un
lato temibile concorrente, dall'altro finestra sul mondo delle comunicazioni vocali a distanza
del 2000. Un mondo nel quale l'audio digitale trasmesso attraverso reti telematiche tenderà
probabilmente a sostituire del tutto la telefonia analogica.
Uno dei più noti programmi per le telefonate via Internet si chiama Internet Phone, prodotto
dalla Vocaltec (http://www.eurocall.com/i/index.htm per la home page in italiano).
Scegliamo però di parlare di NetMeeting, il programma di casa Microsoft fornito di serie (e
gratuitamente) con Explorer 4, o come programma a sé stante, che è forse il più potente, con
la capacità di integrare audio, video e condivisione di risorse.
Lanciato il programma, per effettuare una 'telefonata' è sufficiente fare click con il mouse sul
bottone 'Call' e indicare il recapito e-mail dell'interlocutore, oppure il suo indirizzo IP (è
necessario, ovviamente, che il nostro interlocutore sia collegato a sua volta). Se si dispone di
una telecamera per Internet - come ad esempio la QuickCam della Connectix,
http://www.connectix.com - è possibile vedersi, anche se la qualità delle immagini dipende
molto dalla velocità della connessione. Attraverso il bottone 'Directory', a sinistra sullo
schermo, è accessibile un elenco di persone registrate presso uno dei server in rete in grado di
sfruttare il protocollo di NetMeeting e che è perciò possibile chiamare, mentre 'Speed Dial',
sempre a sinistra dello schermo, è una sorta di elenco telefonico 'personale', che possiamo via
via integrare con i nomi dei nostri corrispondenti abituali. Per parlare con una delle persone
indicate negli elenchi è sufficiente un doppio click con il mouse sul suo nominativo. Nel caso
in cui, come probabile, la persona con cui volete parlare non sia nell'elenco, potete
aggiungerla voi usando il comando 'Speed Dial' che è in alto nella barra degli strumenti.
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Un'immagine del NetMeeting 2.1 della Microsoft con una telecamera e la
finestra 'Chat' attive
È evidente che NetMeeting, e programmi simili, funzionano solo se anche il nostro
interlocutore ne dispone. È inoltre necessario che voi e il vostro interlocutore siate collegati
contemporaneamente. Non sono rari i casi in cui utenti di questi programmi si danno
appuntamento attraverso una telefonata normale, e poi proseguono la conversazione spendendo assai meno - via Internet.
NetMeeting offre anche la possibilità di utilizzare una finestra 'Chat', una 'Whiteboard' e una
modalità per la condivisione delle risorse. Il 'Chat' non è altro che un semplice, ma utile,
strumento che ci consente di scambiare messaggi con il nostro interlocutore in forma scritta:
un appunto, un nome difficile da pronunciare, ecc.; in sostanza, permette di costruire una
sorta di 'chat' personale, utilizzabile anche per la spedizione di file di testo. Può rivelarsi
prezioso se la velocità di connessione o l'affollamento della rete impedissero la trasmissione
di audio di buona qualità. La 'Whiteboard' è pensata espressamente per le conferenze (anche
se può avere altri usi). Mette infatti a disposizione degli utenti collegati una lavagna
condivisa, ovvero un semplice programma di grafica, sulla quale ciascuno può scrivere o
disegnare: la vostra lavagna e quella del vostro interlocutore saranno mantenute
automaticamente 'allineate' dal programma, e l'effetto sarà quello di avere a disposizione una
lavagna unica.
La modalità per la condivisione delle risorse è forse l'applicazione più sorprendente. È
possibile decidere di far utilizzare al nostro interlocutore un programma installato sul nostro
computer, ad esempio Internet Explorer, e quindi assistere sul nostro monitor alla sua
navigazione. Oppure è possibile condividere un word processor, e ciò che il nostro
interlocutore digita sulla sua tastiera compare sul nostro monitor, all'interno del nostro
programma condiviso064. La caratteristica che colpisce di più sta nel fatto che non è
necessario che sul computer del nostro interlocutore sia installato lo stesso programma, né è
necessario che i programmi da condividere siano in qualche modo predisposti.
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NetMeeting è ancora un prodotto giovane (fra l'altro, abbiamo notato una certa instabilità
d'uso, specie in accoppiata con una telecamera), ma vale sicuramente la pena tenerlo
d'occhio. Il programma può essere prelevato dal sito Microsoft a partire dalla pagina:
http://www.microsoft.com/msdownload/.
Videotelefonia via Internet
Considerata la possibilità di digitalizzare e trasmettere via Internet dei suoni, realizzando vere
e proprie telefonate in rete, sorge spontanea l'idea di affiancare all'audio anche il video: non
potremmo sfruttare Internet anche per fare videotelefonate?
Anche se la velocità attuale della rete e delle connessioni non consente ancora trasmissioni di
alto livello qualitativo, i primi esperimenti sono già stati fatti. Va detto anzi che gli
investimenti sul 'videotelefono telematico' sono ingenti, sia in attesa delle maggiori velocità
di connessione che saranno possibili con l'avvento di Internet II, sia, anche in questo caso, per
le enormi potenzialità di videotelefonia in rete locale che si aprono con reti Intranet. Esistono
già anche alcuni prodotti utilizzabili dal largo pubblico. Il più noto è probabilmente
CU-SeeMe, nato proprio con la funzione di permettere collegamenti audio e video 'live'
attraverso la rete. Ma la maggior parte delle case produttrici di programmi di telefonia via
Internet stanno aggiungendo ai loro prodotti le funzioni video: in questo caso, uno degli
esempi d'obbligo è Internet Phone, il programma della Vocaltec che abbiamo già citato, e la
cui versione 'video enabled' è uscita a fine dicembre 1996. Da ricordare, infine, che con
Explorer 4 la Microsoft distribuisce il già ricordato NetMeeting, un programma estremamente
potente e versatile, in grado di gestire anche le videoconferenze. In tutti questi casi, audio e
immagini sono di qualità ancora scarsa; vale però senz'altro la pena di dare almeno a uno di
questi prodotti un'occhiata un po' più ravvicinata - e trattandosi del capostipite, la scelta
naturale è rappresentata proprio da CU-SeeMe.
CU-SeeMe
Innanzitutto, gli ingredienti: un computer dotato di scheda sonora e microfono, ma anche di
una piccola telecamera in grado di riprendere immagini in bianco e nero o a colori e inviarle a
una scheda digitalizzatrice (una sorta di 'scanner video'). Una soluzione ancor più semplice ed
economica è quella di dotarsi di telecamere quali la Connectix Quickcam, che si collega
direttamente alla porta parallela, senza necessità di hardware aggiuntivo. La Quickcam è in
vendita a un prezzo che si aggira sulle quattrocentomila lire. Per il loro prezzo assai
contenuto, queste telecamere sono rapidamente diventate le più diffuse fra il popolo di
Internet.
Serve poi, naturalmente, il programma CU-SeeMe065, reperibile senza problemi in rete. Va
detto però che CU-SeeMe esiste in due versioni: quella gratuita disponibile presso la Cornell
University (dove il programma è nato nel luglio 1992), raggiungibile alla URL
http://cu-seeme.cornell.edu, e quella commerciale, denominata Enhanced Cu-SeeMe,
distribuita dalla White Pine Software (il sito ufficiale di quest'ultima è alla URL
http://www.cu-seeme.com). Enhanced CU-SeeMe contiene notevoli miglioramenti rispetto
alla versione gratuita (fra l'altro, il supporto per video a colori e la gestione di una lavagna
condivisa) e può comunque essere scaricato liberamente, sia dalla URL appena ricordata, sia
attraverso tutti i maggiori depositi di programmi in rete, tra i quali TuCows. Senza la
registrazione (costa 69 dollari) il programma permetterà tuttavia solo connessioni dalla durata
limitata.
La versione più recente del programma freeware è attualmente la 0.92; quanto a Enhanced
Cu-SeeMe, la versione al momento più recente è la 3.1, che tuttavia presenta problemi
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notevoli: la ricezione del video tende spesso a bloccarsi, e le risorse di sistema impiegate
sono decisamente notevoli. Per questo motivo, la maggior parte degli utilizzatori continua a
preferire le vecchie versioni 2.1.1 e 2.1.2, ancora disponibili in numerosi depositi di
programmi shareware.
Le istruzioni per usare CU-SeeMe freeware sono semplicissime: basta collegarsi (è
necessario un collegamento alla rete diretto o di tipo PPP), lanciare il programma, e scegliere
dal menu 'Conference' l'opzione 'Connect'. Ci verrà richiesto il nome del sito con il quale
connetterci: di norma sarà quello di un reflector pubblico; il programma stesso ci suggerirà
una serie di indirizzi da provare.
Una volta connessi, vedremo in una piccola finestra in bianco e nero l'immagine 'live' del
nostro interlocutore (o dei nostri interlocutori, se in quel momento alla conferenza
partecipano più persone). Preparatevi a un video (e a un audio) di cattiva qualità, molto a
scatti: in casi felici, l'immagine verrà aggiornata 2 o 3 volte al secondo, ma con un
collegamento via modem il refresh video sarà spesso ancor peggiore. Ma l'emozione di una
videoconferenza c'è tutta.
Quanto a Enhanced CU-SeeMe 2.1.1 e 2.1.2, si tratta di un programma ancor più modulare
della versione freeware: la finestra principale, che funge un po' da 'pannello di controllo' del
programma, è quella riportata nella figura seguente.
I bottoni che vi sono presenti hanno la funzione, nell'ordine, di aprire l'agenda degli indirizzi
(phone book), di interrompere un collegamento attivato (hang up), di interrompere l'invio e la
ricezione del video, di aprire la finestra per il chat testuale, di aprire la finestra della lavagna
condivisa, di aprire (show all) o chiudere (close all) le finestre video con le immagini degli
altri partecipanti, di aprire o chiudere la finestra dei controlli audio, di aprire o chiudere la
finestra con l'elenco dei partecipanti, di organizzare a cascata o a riquadri allineati le finestre
video. Gli ultimi due bottoni, intuitivi, sono quelli relativi all'help e alla freccia di help
contestuale.
Figura 82 Il
pannello di controllo di Enhanced CU-SeeMe 2.1.1
Per attivare una chiamata, occorrerà selezionare la voce 'Call' dal menu 'Conference'. Si potrà
scegliere una chiamata di controllo a se stessi, la chiamata diretta a un indirizzo specificato,
oppure la chiamata a uno degli indirizzi di uso più frequente, elencati nella sezione inferiore
del menu (l'aggiunta o la rimozione di indirizzi da questa sezione si effettua attraverso
l'agenda degli indirizzi, attraverso il bottone 'Edit', marcando o meno l'opzione 'Add to Call
Menu'). Ricordate che ci sono due tipi base di chiamate: la chiamata a un singolo utente
(point to point) e la chiamata a un reflector CU-SeeMe, al quale possono collegarsi
contemporaneamente più utenti. Nel primo caso (chiamata diretta), occorre conoscere
l'indirizzo IP della persona che vogliamo contattare. Si tratta di un compito non sempre
semplice: come abbiamo visto nei capitoli introduttivi, infatti, in molti casi i fornitori di
connettività assegnano 'dinamicamente' un indirizzo IP - il che significa che collegandosi in
momenti diversi si riceveranno probabilmente indirizzi diversi. Come fare, allora, a sapere
quale indirizzo IP ci è stato assegnato - e come individuare quello del nostro corrispondente?
Il primo compito è facile: CU-SeeMe è in grado di individuare da solo il nostro indirizzo IP,
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e lo mostra nella barra di stato (sul bordo inferiore della finestra), nella prima delle due
cellette numeriche sulla destra. Nell'esempio mostrato in figura, l'IP address che ci era
assegnato era il 192.106.229.167. La seconda celletta mostrerà, una volta connessi, l'IP
address del nostro corrispondente - ma il guaio è che a noi serve conoscerlo prima, per
poterlo chiamare. Come fare? Le soluzioni possibili sono molteplici: ad esempio attraverso
un chat su un server IRC (ne abbiamo parlato in questo stesso capitolo), o attraverso un
servizio al quale anche il nostro corrispondente possa inviare automaticamente il proprio
indirizzo IP, come Four11 (http://www.four11.com). Una soluzione semplice è inoltre quella
di usare la posta elettronica: uno dei due corrispondenti si collega per primo e invia all'altro
una e-mail con il proprio IP address. Il messaggio impiega di norma pochi secondi a giungere
a destinazione, e il secondo corrispondente, collegandosi, controllerà innanzitutto la posta per
conoscere l'IP address del primo, chiamandolo subito dopo.
Non è possibile in questa sede esaminare in dettaglio tutti gli altri moduli di CU-SeeMe;
rimandiamo quindi al dettagliato Help in linea, ricordando comunque che per saperne di più
su questo programma, il consiglio è quello di iscrivervi all'apposita lista: si chiama
'cu-seeme-l' e se ne diventa membri spedendo il solito messaggio 'subscribe cu-seeme-l
<nome cognome>' all'indirizzo [email protected].
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