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Il ciclone Lara Comi (europarlamentare Pdl-Ppe) sulle
spiagge italiane: "A rischio Ischia, Capri e la Sardegna"
Venerdí 06.08.2010 18:00
Le polemiche sulle liberalizzazioni
quest ’est at e arrivano anche sot t o
gli ombrelloni. In realtà il governo si
limita a recepire la direttiva europea
Bolkestein, emessa nel 2006. A partire
dal 2015, dopo un periodo di transizione,
le concessioni delle spiagge demaniali non
verranno più rinnovate automaticamente
ma verranno aggiudicate attraverso
un’asta pubblica. Una novità in un mercato
Ca m b i a s e z i o n e
Paro lisi arre st at o , l'It alia si divide
Se co ndo t e è co lpe vo le o inno ce nt e ?
"O mi ci di o , crude l t à e
vi l i pe ndi o ". E' s tato
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asfittico, in cui i permessi si tramandano
di generazione in generazione e in cui
l’accesso di nuovi soggetti imprenditoriali
è impossibile. Una legge che
apparentemente porterà alla
liberalizzazione del mercato ma che in
realtà mette a rischio 35mila famiglie e i
loro posti di lavoro. Ma non solo. L'entrata
in vigore della norma potrebbe anche portare i concessionari attuali a decidere di non investire più sulle
spiagge, perdendo così in qualità e servizi. A lanciare con forza l'allarme, direttamente da Bruxelles,
è il ciclone Lara Comi, la più giovane europarlamentare del Pdl-Ppe che da tempo affronta e
studia queste tematiche sia a livello nazionale che internazionale e che sceglie Affaritaliani per
presentare la sua proposta di creare dei bandi regionali per facilitare l'assegnazione delle
spiagge demaniali.
m.libero.it/cronache-affari/
"La legge è stata approvata il 12 dicembre
del 2006 a livello europeo e si chiama
direttiva servizi o meglio Bolkestein.
Questa, oltre che uniformare tutti servizi e le
prestazioni di categoria, dall'idraulico al
commercialista, dall'avvocato al tassista, ha
anche un piccolo emendamento sulle aeree
demaniali. Vuol dire che l'area demaniale
marittima, essendo considerata un bene
estremamente limitato, deve poter essere
gestita in libera concorrenza".
Lara Comi, la più giovane
europarlament are del
Ppe. Ecco chi è. LA
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"Quello che abbiamo in Italia - spiega l'europarlamentare - è un sistema che ha una concessione che
viene costituita in modo perenne, con un rinnovo automatico. Questo non sarà più possibile a partire dal
2015. Sarà invece necessario costituire a livello regionale delle commissioni per creare dei bandi di
assegnazione delle nuove spiagge. Sia per quelle libere che per quelle che ora sono in concessione".
Ma come verrà deciso il periodo di
concessione e per quant o t empo
verranno concesse le spiagge?
"Il periodo di concessione deve essere
stabilito Regione per Regione e può
variare dai 6 ai 20 anni. Anche
se quest'ultimo caso è sconsigliato
perché si tratta di un periodo troppo
lungo. L'Unione Europea consiglia un
periodo che va dai sei ai dieci anni al
massimo".
Onorevole, in che cosa consist e il
suo proget t o?
"Quello che ho istituito è un gruppo di
lavoro che si chiama "Working group on
the beach" nel quale i vari parlamentari
che hanno aderito, appartenenti al Pdl,
Pd ma anche all'Italia dei Valori,
dovranno cercare di collaborare con i
consiglieri regionali e gli assessori al turismo per trovare una soluzione e creare un bando. Bando che non
potrà prevedere nessun tipo di prelazione. Questo è il problema. Quindi le piccole medie imprese che
sono già concessionarie non avranno nessun diritto di poter riacquistare, con una certa prelazione, le
spiagge che ora hanno in gestione".
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Un vero problema che rischia di lasciare a casa int ere famiglie. Ma ora che sit uazione si
t rova sulle spiagge it aliane?
"Adesso i bagnini stanno cercano di non investire più sui loro litorali. Quindi c'è un abbassamento della
qualità e dei servizi che, ovviamente, andrà avanti fino al 2015. I concessionari inoltre stanno cercando di
alzare i prezzi: devono guadagnare il più possibile perché non sanno che cosa li attenderà. Senza
contare che il problema della disoccupazione è molto sentito. Bisogna considerare che tutte le imprese
sono a gestione familiare e che quindi non hanno dei capitali importanti da investire. Quindi difficilmente
potranno avanzare aste per ottenere nuovamente le concessioni".
Nessuna prelazione ha det t o...
"Esatto. La concessione dovrà essere data attraverso un'asta o un bando. Ovviamente rispettando
determinati criteri decisi Regione per Regione. In linea di massima, però, certi parametri dovranno essere
rispettati, come qualità, pulizia e accesso alla spiaggia".
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HP
Mo b Ne ws L Rs s
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G o o g le
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Quali sono i crit eri che devono
essere rispet t at i dal bando?
"Questo è un grosso problema perché
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non ci possono essere criteri che limitino
la libera concorrenza. Quindi, ad
esempio, la nazionalità non potrà
rientrare nei presupposti del bando.
Possiamo però trovare criteri paralleli
che tutelino le piccole medie imprese o
le attività giovanili. Anche perché
bisogna ricordare che i bandi sono
trasversali su tutto il territorio europeo.
Questo vuol dire che se un giovane
inglese è interessato ad acquistare la
spiaggia di Santa Margherita Ligure
potrà farlo...".
Quest o comport erà meno lavoro
per gli it aliani?
"Sì, sono a rischio circa 35mila
famiglie. Però bisogna anche valutare la situazione che si trova adesso sulle spiagge: le concessioni
costano veramente poco e i gestori hanno molti ricavi. Basta considerare che per una spiaggia di area
medio-grande si investono circa 2mila euro all'anno di affitto ma il ricavo è molto alto: circa 200- 300
mila".
Lei ha già iniziat o a proporre il suo proget t o. Quali regioni hanno aderit o?
"La prima è stata la Liguria. Insieme con le varie associazioni di categoria liguri ed il Parlamento Europeo
abbiamo creato una commissione per la creazione del bando. Io sarò presente per verificare che le
norme che verranno decise non vadano contro la legge Ue. Come tra l'altro è già accaduto in Friuli
Venezia Giulia, dove nel bando è stata inserita anche una norma che prevedeva il diritto di prelazione".
Ma con quest a legge dell'Unione Europea non si rischia che la Mafia possa t ent are di
gest ire le spiagge del Sud?
"Questo è un rischio che si corre. Dobbiamo fare in modo che ci siano maggiori controlli, soprattutto al
Sud. E' come con la contraffazione. Noi abbiamo il dovere di aumentare i controlli e creare dei criteri
regionali più restrittivi. E soprattutto dobbiamo fare in modo che le Regioni diventino più responsabili".
Che cosa si aspet t a adesso?
"Mi aspetto che le Regioni rispondano
bene e si attivino. Ma anche che le
associazioni balneari capiscano che su
questa direttiva non ci sarà nessuna
deroga: la situazione è quella e non si
può cambiare. Si deve smettere di
pensare che in Italia si possano trovare
sempre soluzioni alternative. Non
funziona così".
Che t empi occorrono?
"Io vorrei fare un bando al massimo
PDFmyURL.com
entro il 2012. Se le Regioni facessero i
bandi prima del 2015 ci sarebbe anche
una maggior tutela del consumatore. In
questo modo si avrebbe già la
certezza che chi avrà la
spiaggia inizierà gli investimenti...".
Invest iment i che ovviament e
verranno compresi come crit erio fondament ale del bando...
"Certo. Chi darà un maggior servizio sarà sicuramente avvantaggiato. In Italia bisogna utilizzare un
sistema simile a quello spagnolo creando qualità e abbassando i prezzi".
Secondo lei i concessionari, sapendo di non pot er aver dirit t i di prelazione sulla spiaggia e
di pot er gest ire la spiaggia per un periodo limit at o, invest iranno ugualment e?
"Sì perché l'investimento dovrà essere ammortizzato in meno di dieci anni (se la concessione è tale).
Quindi la spesa dovrà essere ammortizzata in cinque perchè poi il gestore dovrà anche ricavarne un utile.
Bisogna anche considerare che la spiaggia dà utili alti e quindi anche se non ci sarà la prelazione chi ha
già un attività avviata ha il suo guadagno".
Quali saranno le spiagge a rischio?
"Non credo che in aree piccole come molte di quelle liguri ci sarà l'eventualità di stranieri che partecipino
all'asta delle aree demaniali. Il problema si verificherà in aree come Santa Margherita, Capri, Ischia e la
Sardegna. Insomma, le aree rinomate che hanno un turismo straniero potranno essere più appetibili".
Di Floriana Rullo
tags: ciclone lara comi spiagge italiane
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