Check list Fonderie
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Check list Fonderie
Sicurezza e protezione della salute nelle fonderie: a che punto siamo? 1 In seguito ad eventi infortunistici mortali avvenuti nell’anno 2014 nelle aziende della provincia di Varese del settore fonderie la Commissione ex art 7, che fa riferimento all’ASL, ha istituito un gruppo di lavoro con il compito di individuare: una check list per le fonderie presenti sul territorio in particolare mirata a rilevare le non conformità presenti in azienda che danno origine ad una possibilità di accadimento di eventi infortunistici e quindi di interventi mirati alla prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro. una procedura per rilevare i near miss (quasi infortuni, incidenti che non hanno dato luogo ad infortunio per pura casualità), in modo tale di poter intervenire prontamente nelle azioni di prevenzione ed incidere sulla variazione dei comportamenti filosofia primaria della direttiva europea 89/391/CE. il miglioramento dell’efficacia formativa. una proposta metodologica: i break formativi. Sono state di riferimento ricerche e studi già presenti sul territorio nazionale ed in particolare: Profilo professionale europeo Lista di sicurezza per fonderie Codice NACE: 27.5 Profili di rischio e soluzioni fonderie di ghisa di seconda fusione in toscana. Complesso lavoro della Regione Toscana, ISPESL (INAIL) e ARPAT Profilo di rischio fonderie di alluminio di II fusione – ISPESL (INAIL) La check list pur considerando anche i pericoli che possono essere un rischio per la salute si è concentrata su quelli per la sicurezza intesi come causa di infortuni. I documenti, prodotti da questo Gruppo della Commissione Provinciale ex art 7 D. Lgs 81/08, non danno origine a nessun tipo di validazione delle procedure aziendali da parte dell’ASL di Varese, né a un automatico riconoscimento della conformità dell’Azienda al dettato legislativo attualmente in vigore. 2 Check List di autovalutazione per le aziende Prima Parte: generale Domanda 1. In qualità di datore di lavoro conosce le Sue responsabilità in materia di salute e sicurezza sul lavoro? 2. Qualora sia anche il RSPP aziendale ha frequentato il relativo corso formativo e l’aggiornamento come previsto dall’accordo Stato Regioni del dicembre 2011? 3. Nella sua azienda è stato nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)? Risposta Note: evidenza documentale Si No Si No L’attestato di RSPP come datore di lavoro ed il relativo aggiornamento sono presenti in azienda Data del corso :______________ Si No E’ in possesso di attestato di formazione del corso formativo per RSPP e dell’aggiornamento anche nel caso di nomina differente dal datore di lavoro (RSPP interno e/o esterno) Anno di nomina:______________ 4. Nella Sua azienda ha designato almeno un addetto al primo soccorso ed alla lotta agli incendi e alla gestione delle emergenze che ha frequentato il corso e l’aggiornamento quando previsto? 5. Nella sua azienda è stato nominato il Medico Competente? 6. La sorveglianza sanitaria ha rilevato nell’ultimo quinquennio situazioni di inidoneità alla mansione che hanno comportato la modifica di mansioni o attività svolte dall’addetto? 7. La sorveglianza sanitaria ha mai rilevato possibili patologie correlate all’attività lavorativa (malattie professionali)? 8. La sorveglianza sanitaria ha rilevato nell’ultimo quinquennio lavoratori con limitazioni (idoneità con prescrizioni)? 9. I lavoratori della sua azienda hanno eletto il/i RLS? Si No Numero addetti antincendio____________ Numero addetti primo soccorso___________ Numeri di addetti/Numero totale dei lavoratori Attestati presenti in azienda Si No Si No Anno di nomina _____________________ Si No Il RLS interno ha effettuato il corso di formazione base ed i corsi di aggiornamento? Gli attestati sono presenti in azienda? oppure L’azienda accede al RLST 10. Viene svolta la riunione periodica annuale (obbligatoria quando il numero dei lavoratori è superiore a 15)? 11. L’azienda fa ricorso a consulenti in materia di sicurezza sul lavoro per la redazione della documentazione e la verifica periodica delle condizioni di sicurezza sul lavoro? 12. Tutti i lavoratori sono stati istruiti sulle corrette modalità di esecuzione delle lavorazioni e hanno frequentato corsi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro1? 13. I collaboratori che necessitano di conoscenze specifiche per eseguire il lavoro in condizioni di sicurezza (es. gruisti, carrellisti, ecc.) possiedono un attestato di Si No Sono presenti i verbali Si No - Sono presenti i verbali di riunione con i consulenti; Si No - Sono conservati in azienda gli attestati formativi di tutti i lavoratori; Si No - Sono conservati in azienda gli attestati formativi di tali lavoratori (es., attestato addetto guida carrello elevatore, attestato uso PLE ecc.) Si No Si No N. di malattie professionali denunciate nell’ultimo quinquennio_________________________ N. di addetti con limitazioni_________________ 1 Si ricorda che la formazione obbligatoria da erogare a tutti gli addetti è pari a 16 ore secondo quanto definito dall’Accordo in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome n 221/CSR del 21.12.2011. 3 Domanda idoneità alla guida dell’attrezzatura di lavoro ed hanno seguito specifici corsi formativi? 14. E’ presente e conosciuto il piano di emergenza e lo stesso comprende istruzioni sul comportamento in caso di emergenza (infortunio, malore, incendio, ecc.)? 15. In azienda sono state impartite ai lavoratori istruzioni specifiche per quanto concerne la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute? 16. Vi sono procedure per l’uso e la manutenzione dei dispositivi di protezione individuale (indumenti protettivi, protezione delle vie respiratorie, occhiali di sicurezza, protezioni auricolari, scarpe di sicurezza ecc.)? Risposta Note: evidenza documentale Si No - Piano di emergenza per le aziende con 10 o più lavoratori o soggetti alle verifiche dei VVFF -Verbali relativi alle prove di evacuazione svolte. Si No - Procedure di lavoro - Istruzioni - Regolamento aziendale Per i dispositivi di protezione individuale di terza categoria (come imbracature e respiratori automatici o autoprotettori) i lavoratori sono stati formati e addestrati. (formazione obbligatoria) Attestati presenti in azienda. Per i DPI di II categoria verifica corretto utilizzo. Modalità di verifica -Verbale di analisi di un infortunio o quasi infortunio; - Evidenza dell’intervento migliorativo messo in atto - Piano delle misure di miglioramento Si No 17. Si provvede ad analizzare gli infortuni, i «quasi-infortuni 2 »* e gli altri incidenti avvenuti nei luoghi lavoro aziendali ed a documentarne il risultato? 18. Una volta individuato un rischio si applicano le necessarie misure di sicurezza (misure immediate/definitive/sistematiche) che lo limitano/eliminano? 19. Il materiale di primo soccorso è disponibile e periodicamente revisionato? 20. I dispositivi antincendio (idrante, estintore, coperta antincendio ecc.) sono disponibili e facili da raggiungere? 21. I RLS sono stati consultati in merito alla valutazione dei rischi? Si No 22. Si controlla a intervalli regolari che il Documento di Valutazione dei Rischi e le misure di prevenzione siano aggiornati? Si No 23. Ha valutato il rischio incendio nella sua azienda? Ha presentato ai VVF la richiesta di CPI? Ha designato gli addetti antincendio formandoli secondo il rischio medio o alto? 24. Se è presente attrezzatura che comporti pericoli dovuti ad emanazioni di gas, polveri, è necessario valutare il rischio esplosione , è stato valutato questo tipo di rischio? Ha adottato le misure di prevenzione necessarie? 25. Un’attrezzatura che comporti pericoli dovuti ad emanazioni di gas, vapori, o liquidi ovvero ed emissioni di polveri, fumi o oltre sostanze deve essere munita di appropriati dispositivi di estrazione vicino alla fonte stessa. Ha valutato il rischio dovuto dalle emissioni in ambiente di lavoro? Ha fatto fare le analisi delle emissioni in ambiente di lavoro? La sua Azienda è autorizzata alle emissioni Si No Si No Si No Si No Si No Si No Si No - Cassette di primo soccorso presenti e segnalate; - Nomina dell’addetto che ne verifica il contenuto Contratto di manutenzione con azienda specializzata; Registro antincendio - Il RLS ha preso visione e firmato il Documento di Valutazione dei Rischi; In caso di RLST lo stesso è stato invitato a visionare il Documento? - Valutazione dei rischi aggiornata; - Presenza di un elenco aggiornato delle misure di prevenzione da porre in atto ovvero mantenimento dello stato di conformità alla norma; - Utilizzo di liste di controllo -Valutazione rischio incendio - Presenza di CPI Certificato di Prevenzione Incendi - Designazione squadra antincendio + attestati formazione -Valutazione rischio ATEX -Analisi emissioni in ambiente di lavoro (Campionamento ambientale o personale) -Autorizzazione alle emissioni in atmosfera 2 Si definisce quasi infortunio qualsiasi evento, correlato al lavoro, che avrebbe potuto causare un infortunio o danno alla salute (malattia) o morte ma, solo per puro caso, non lo ha prodotto: un evento quindi che ha in sé la potenzialità di produrre un infortunio. 4 Domanda in atmosfera ? Sono presenti impianti di aspirazione ? 26. Carri ponte, impianti di sollevamento, recipienti sotto pressione ecc sono tra le attrezzature che devono essere sottoposte a verifiche periodiche (art.71, co.11,12 e 13, del D.lgs 81/08) da parte da parte di Enti autorizzati. Ha provveduto a far svolgere le relative verifiche? 27. Il datore di lavoro ha la responsabilità di far eseguire regolari manutenzioni degli impianti e di far sottoporre gli stessi a verifica periodica con cadenze indicate nel DPR 462/01 da parte di Enti autorizzati; Impianto messa a terra; scariche atmosferiche; luoghi ATEX 28. I lavoratori esposti ad agenti cancerogeni o mutageni devono essere iscritti nel registro degli esposti. Il datore di lavoro ha istituito il registro degli esposti tramite il medico del lavoro che dovrà averne cura ? 29. I lavoratori hanno tutti un contratto di lavoro a tempo indeterminato? Risposta Note: evidenza documentale Si No - Verifica periodica impianti di sollevamento; - Verifica periodica impianti e recipienti in pressione - Eventuale contratto di affidamento ad enti abilitati delle attività manutentive; Si No Verifica periodica messa a terra Verifica periodica scariche atmosferiche e luoghi ATEX Si No Analisi emissioni in ambiente di lavoro (Campionamento ambientale o personale); Schede di sicurezza dei prodotti classificati cancerogeni o che potrebbero emettere - a seguito di processi produttivi - sostanze cancerogene Registro degli esposti istituito tramite il MC Specificare n° di addetti suddiviso per mansione e tipologia di contratto di lavoro Si No 5 SECONDA PARTE : Lista di controllo in riferimento al ciclo di lavoro delle fonderie: schema Titolo scheda Il datore di lavoro dovrà rispondere ai quesiti riferibili al proprio ciclo produttivo individuandone la presenza direttamente a fianco del titolo di ogni singola scheda dove presente. P (Presente) NP (Non Presente) Possibili Pericoli/Rischio Fattore di rischio per fasi del ciclo di lavoro. I principali pericoli per la sicurezza che possono dare origine ad infortuni sono evidenziati in grassetto e con sfondo grigio Domande Es: Il datore di lavoro e la sua organizzazione ha rilevato …? Sono presenti nel ciclo produttivo…? Si sono verificati eventi che…? Risposta SI NO NA (Non Applicabile) Misure di prevenzione da prendere Proposte di intervento da valutare sia in caso di risposta negativa sia come verifica dello stato dell’arte. . Si ritiene fondamentale che il datore di lavoro chieda la collaborazione del Medico Competente, del RSPP e del RLS. Non sono stati considerati i rischi dovuti ai luoghi di lavoro, al rumore, alle vibrazioni. La check list è stata elaborato tenendo conto delle seguenti ricerche e studi: Profilo professionale europeo Lista di sicurezza per fonderie Codice NACE: 27.5 Profili di rischio e soluzioni fonderie di ghisa di seconda fusione in toscana. Complesso lavoro della Regione Toscana, ISPESL (INAIL) e ARPAT Profilo di rischio fonderie di alluminio di II fusione – ISPESL (INAIL) 6 Ciclo di lavoro completo: N 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 FASE Preparazione, stoccaggio e riparazione dei modelli Stoccaggio, recupero e preparazione terre Formatura meccanica a verde Formatura manuale in sabbia-resina Formatura in CO2 Produzione di anime Fusione Colata Manutenzione forni e siviere Distaffatura – Disterratura – Smaterozzatura Movimentazione meccanica dei carichi Impianti elettrici, a gas, apparecchi a pressione Trattata nella check list X X X X X X X X X X X X 7 1 Preparazione stoccaggio e riparazione dei modelli P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Lavoro in prossimità di macchine ad asportazione di trucioli di legno. Sono presenti macchine che possono dare proiezione di trucioli con conseguenti lesioni agli occhi e accumulo di polvere di legno con rischio di incendio e conseguente ustioni ed intossicazioni? SI NO Lavoro in prossimità di organi meccanici / taglienti in movimento. Sono presenti macchine utensili con elementi taglienti o in movimento che possono trascinare, schiacciare e provocare lesioni come: tagli, ferite, fratture, amputazioni? SI NO Esposizione a polveri di legno duro Sono presenti polveri respirabili generate dalle macchine utensili durante la lavorazione del legno che possono provocare disturbi e tumori alle cavità nasali? SI NO Lavoro in prossimità di apparecchiature elettriche. L’organizzazione aziendale ha segnalato fenomeni imputabili ad effetti legati alla tensione elettrica? SI NO Movimentazione meccanica dei carichi e stoccaggio su scaffalature. L’organizzazione aziendale ha rilevato eventi relativi alla caduta dei modelli con rischio di urto, investimento e schiacciamento? SI NO Movimentazione manuale dei carichi. La sorveglianza sanitaria ha rilevato disturbi muscoloscheletrici dovuti alla movimentazione manuale dei carichi o sono avvenute contusioni e ferite agli arti inferiori per caduta di materiali trasportati a mano? SI NO Schermi trasparenti di protezione alle macchine dotati di dispositivo di blocco. Dispositivi che favoriscano lo scarico dei trucioli verso l’esterno senza danno per i lavoratori. Utilizzare di D.P.I. (occhiali o visiere, grembiuli, guanti). Evitare accumuli di trucioli e polvere. Impianti di aspirazione localizzata. Frequente pulizia dell’ambiente di lavoro tramite aspirapolveri industriali con macchine ferme Valutare la sostituzione delle macchine più vecchie con nuove macchine dotate di marchio CE. Adottare le indicazioni di sicurezza specifiche per ogni macchina, spingitori e attrezzi per tenere fermi i pezzi in lavorazione, protezioni per tenere lontani gli arti dagli organi lavoratori. Informare, formare e addestrare gli addetti. Valutazione del rischio cancerogeno. Impianti di aspirazione localizzata per la captazione delle polveri di legno duro a tutte le macchine utensili, il più vicino possibile alla fonte di emissione. Impianto adeguato di ricambio d’aria generale dell’ambiente di lavoro. Sistemi aspiranti per la pulizia dei modelli evitando l’uso di sistemi a soffio. Frequente pulizia dell’ambiente di lavoro tramite aspirapolveri industriali. Utilizzo di D.P.I. (tuta, maschere). Sorveglianza sanitaria a cura del medico competente. Informare, formare e addestrare gli addetti. Impianto elettrico conforme alle norme. Accesso alle riparazioni consentito solo a personale specializzato che si assicuri di aver staccato l’alimentazione elettrica prima di intervenire. Quadri elettrici delle macchine chiusi a chiave con interblocco. Progettare i percorsi di mezzi e pedoni garantendo spazi adeguati e segnalati. Utilizzare scaffalature di portata adeguata e stabilmente fissate. Evitare l’accatastamento. Catalogare i modelli e la disposizione nelle scaffalature. Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi Informazione e formazione alle posture corrette durante la movimentazione, utilizzo di D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti.). Per pesi maggiori ai massimi consentiti (calcolati) è necessario utilizzare ausili per la movimentazione e/o effettuare la movimentazione in due addetti. 8 2 Stoccaggio, recupero e preparazione terre P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Lavoro in prossimità di organi meccanici in movimento dovuti alla molazzatrice e ai nastri trasportatori della terra Accesso in locali sotterranei dove scorrono i nastri. Sono presenti parti delle macchine che possono causare lesioni traumatiche per impigliamento, trascinamento e schiacciamento? SI NO Sono presenti spazi sotterranei in cui i lavoratori possono cadere ed essere trascinati dai nastri con conseguenti lesioni traumatiche? SI NO Esposizione a polveri di terra di fonderia e dei suoi componenti che si possono disperdere nell’ambiente durante il riempimento delle staffe. La sorveglianza sanitaria ha rilevato patologie come : bronchite cronica, enfisema, irritazione vie respiratorie e degli occhi? SI NO Stoccaggio, manipolazione e utilizzo di prodotti pericolosi per la salute; esposizione a vapori organici (formaldeide, fenoli, alcool fufurilico) dovuti all’uso di resina e induritore, di soluzione acquosa di trietanolammina e altri prodotti pericolosi. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come irritazione polmonari, edemi, coliche addominali, narcosi, bruciore agli occhi ed irritazione alla gola, dermatiti ed eczemi ? SI NO Utilizzo e stoccaggio di materiali infiammabili e combustibili dovuti ai preparati per terra di fonderia contenenti sostanze a base di carbonio Si sono verificati incendi, anche piccoli? Macchine protette conformi alle direttive europee e alle norme tecniche di settore e/o all’allegato VI del D. Lgs 81/08 Procedure tipo Blocca e Segnala per manutenzione e pulizia Informare, formare e addestrare gli addetti. Parapetto e fascia fermapiedi alla apertura della botole. Scale di sicurezza in materiale grigliato. Delimitare e segnalare la zona vicina alla botola specie se in prossimità di percorsi per i mezzi meccanici. Adeguata illuminazione. Informare, formare e addestrare gli addetti.e procedura d’accesso. Privilegiare l'installazione di impianti chiusi. Impiego delle sostanze e preparati in polvere sotto forma di poltiglia acquosa. Impianti di aspirazione localizzata. Ricambio d’aria naturale o forzata nell’ambiente di lavoro. Frequente pulizia con aspirapolveri o spazzatrici industriali. Utilizzo di D.P.I. durante la movimentazione o manipolazione di prodotti in polvere. Attuare norme igieniche. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. Esame delle schede di sicurezza e valutare la sostituzione dei prodotti più pericolosi con altri meno pericolosi. Installare impianti chiusi e automatici dotati di aspirazione. Sistemi di ventilazione naturale. Stoccaggio corretto utilizzando contenitori di sicurezza muniti della prescritta etichettatura. Rispettare la colorazione delle tubazioni. Utilizzare D.P.I. (guanti, grembiule, maschere filtranti ecc.) . Procedure di lavoro e dosaggio corretto. Predisporre docce e lavaocchi di emergenza, procedure di pronto soccorso. Predisporre procedure di intervento in caso di emergenza (intossicazione, sversamento ecc.). Informare e formare gli addetti. Eventuale compartimentazione dei locali –separazione dai reparti dove è maggiore il rischio di incendio. Informazione , formazione e addestramento degli addetti. Predisporre presidi antincendio e formare le squadre di emergenza. Sono presenti le schede di sicurezza delle sostanze e le procedure di emergenza? SI NO SI NO 9 3 Formatura meccanica a verde P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Lavoro in prossimità di organi meccanici in movimento dovuti alle macchina di formatura e sistemi di movimentazione delle staffe. Si sono verificati infortuni con lesioni traumatiche (contusioni e ferite) per presa, impigliamento, schiacciamento e trascinamento? SI NO Esposizione a polveri terra di fonderia che si possono disperdere nell’ambiente durante il riempimento delle staffe. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi bronchite cronica, enfisema, pneumoconiosi da polveri miste, irritazione vie respiratorie e degli occhi? SI NO Manipolazione e stoccaggio di prodotti pericolosi con esposizione a vapori di solventi organici e probabilità di sviluppo di incendio. Es: applicazione manuale a spruzzo sui modelli di distaccante (a base di siliconi) sciolto in solventi infiammabili. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi irritazione agli occhi e alle vie respiratorie? SI NO Macchine protette conformi alle direttive europee e alle norme tecniche di settore e/o all’allegato VI del D. Lgs 81/08 Proteggere i sistemi di ribaltamento e i sistemi di movimentazione delle staffe. Pulsantiera a doppio comando per la pressa di formatura. Disporre e segnalare il divieto di oliare organi meccanici in movimento. Procedure corrette di manutenzione utilizzando metodi tipo Blocca e Segnala Informare, formare e addestrare gli addetti. Privilegiare l'installazione di impianti chiusi. Impiego delle sostanze e preparati in polvere sotto forma di poltiglia acquosa. Impianti di aspirazione localizzata. Ricambio d’aria naturale o forzata nell’ambiente di lavoro. Controllo automatico dei nastri trasportatori, manutenzione programmata. Frequente pulizia con aspirapolveri o spazzatrici industriali. Sistemi di umidificazione delle polveri fini recuperate dai filtri a maniche. Utilizzo di D.P.I. durante la movimentazione o manipolazione di prodotti in polvere. Norme igieniche. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. Esame delle schede di sicurezza e valutare la sostituzione dei prodotti più pericolosi con altri meno pericolosi. Eventuale compartimentazione dei locali –separazione dai reparti dove è maggiore il rischio di incendio. Informare, formare e addestrare gli addetti. Predisporre presidi antincendio e formare le squadre di emergenza. Si sono verificati incendi, anche piccoli? SI NO SI NO Sono presenti le schede di sicurezza delle sostanze e le procedure di emergenza? 10 4 Formatura manuale in sabbia-resina P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esposizione a vapori organici dovuti a formaldeide, fenoli, alcool furfurilico L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come irritazione polmonari, edemi, coliche addominali, narcosi, bruciore agli occhi ed irritazione alla gola, dermatiti ed eczemi ? SI NO E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Esaminare le schede di sicurezza dei prodotti e valutare la sostituzione di quelli più pericolosi. Installare impianti di aspirazione localizzata, sistemi di ventilazione naturale. Utilizzare D.P.I. (maschere filtranti). Procedure di lavoro corrette. Stoccaggio corretto. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. Dimensionare correttamente i parametri geometrici dell'impianto di aspirazione in relazione alla velocità di aspirazione. Evitare la formazione di cariche elettrostatiche. Messa a terra dell’impianto. Predisporre presidi antincendio. Informazione, formazione degli addetti. Formare e addestrare le squadre di emergenza. Limitare gli accessi agli ambienti polverosi Installare un impianto di aspirazione localizzata sui punti di carico e un impianto di aspirazione/ventilazione generale dell’ambiente di lavoro. Utilizzare D.P.I. (maschera facciale antipolvere con grado di protezione idoneo, guanti, grembiule). Procedure di lavoro corrette. Stoccaggio corretto. Informazione, formazione degli addetti. Organizzare correttamente il lavoro. Informazione, formazione degli addetti. Aspirazione di prodotti infiammabili che possono formare atmosfere esplosive Sono presenti le schede di sicurezza delle sostanze e le procedure di emergenza? Si sono verificati eventi di ustioni, intossicazioni, lesioni traumatiche ai lavoratori e danni alle strutture aziendali per incendio-esplosione? SI NO SI NO Esposizione a polveri di silice libera cristallina, dovuta alla parte fine e secca della terra di fonderia, e di grafite che si disperdono nell’ambiente durante il riempimento delle staffe. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come bronchite cronica, enfisema, pneumoconiosi da polveri miste, irritazione vie respiratorie? SI NO Ritmi di lavoro e levati dovuti al fatto che resine e catalizzatori provocano il rapido indurimento di forme ed anime, pertanto è necessario operare velocemente con conseguente aumento dello sforzo fisico necessario in questa lavorazione. Movimentazione manuale o meccanica dei carichi di staffe e modelli. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza SI NO sanitaria hanno rilevato eventi di stress, e aumento degli infortuni? La sorveglianza sanitaria ha rilevato disturbi muscoloscheletrici dovuti alla movimentazione manuale dei carichi o sono avvenute contusioni e ferite agli arti inferiori per caduta di materiali trasportati a mano? SI NO Informazione e formazione alle posture corrette durante la movimentazione, utilizzo di D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti.). Per pesi maggiori ai massimi consentiti (calcolati) è necessario utilizzare ausili per la movimentazione e/o effettuare la movimentazione in due addetti. Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi 11 5 Formatura in CO2 P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esposizione a gas di anidride carbonica (CO2) dovute all’insufflazione di CO2 nelle forme per ottenerne l'indurimento. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come dispnea, vomito, vertigini, convulsioni, difficoltà respiratorie, coma irritazione polmonari, edemi, coliche addominali, narcosi, bruciore agli occhi ed irritazione alla gola, dermatiti ed eczemi ? SI NO Installazione di sistemi di aspirazione localizzata e generale dell'ambiente di lavoro. Informazione e formazione degli addetti riguardo rischi e procedure di pronto soccorso. Sorveglianza sanitaria degli addetti. Nota: i valori di concentrazioni sono difficilmente raggiungibili in ambienti dotati di normale ricambio di aria. Sono presenti procedure di emergenza? Utilizzo e stoccaggio di bombole contenenti anidride carbonica (CO2) e pericolo di esplosione Esposizione a polveri, manipolazione di prodotti e sostanze pericolose per la salute come le polveri di terra di fonderia, polveri di prodotti distaccanti per modelli; nafta utilizzata come diluente dei prodotti distaccanti. Movimentazione meccanica e manuale dei carichi come le staffe e modelli. SI NO Sono presenti bombole di CO2 che in caso di esplosione possono procurare lesioni traumatiche? SI NO Stoccaggio corretto, in ambiente separato, aerato, non soleggiato, al riparo dagli agenti atmosferici, tenute lontano da fonti di calore. Sistemi di ancoraggio anti caduta delle bombole. Informazione e formazione degli addetti. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come bronchite cronica, enfisema, pneumoconiosi da polveri miste, irritazione vie respiratorie. SI NO E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Sistemi di aspirazione localizzata. Indossare D.P.I. (maschere filtranti, guanti, grembiule, tuta) Esaminare le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati e valutare la sostituzione dei prodotti più pericolosi con altri meno pericolosi. E’ stato valutato il rischio cancerogeno? SI NO SI NO Nota: la nafta è un prodotto classificato dalla Comunità Europea nella categoria 2 dei cancerogeni. La sorveglianza sanitaria ha rilevato disturbi muscoloscheletrici dovuti alla movimentazione manuale dei carichi o sono avvenute contusioni e ferite agli arti inferiori per caduta di materiali trasportati a mano? Informazione e formazione alle posture corrette durante la movimentazione, utilizzo di D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti.). Per pesi maggiori ai massimi consentiti (calcolati) è necessario utilizzare ausili per la movimentazione e/o effettuare la movimentazione in due addetti. Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi 12 P 6 Produzione di anime (1) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esposizione a polveri delle sostanze impiegate per la produzione di anime a seconda della tecnologia utilizzata Esposizione a inquinanti aerodispersi come CO, CO2, vapori di ammoniaca, vapori organici (formaldeide, fenolo, alcool furfurilico) L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come pneumoconiosi da polveri miste? L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi per tossicità cronica a basse dosi come cefalea, vertigini, disturbi digestivi, dispnea, vomito, vertigini, Irritazione delle mucose oculari e respiratorie. SI NO Valutare possibilità di sostituzione della macchine spara anime più vecchie con nuovi tipi automatici chiusi ed aspirati. Per il processo “cold box” possono essere utilizzati leganti che, al posto degli idrocarburi aromatici altobollenti, utilizzano solventi a base vegetale. Per la produzione di anime in ceramica sostituire prodotti da dosare con prodotti già miscelati senza silicato di zirconio (sostituibile con allumina). Utilizzare sistemi di aspirazione localizzata e generale dell’ambiente di lavoro, sistemi di ventilazione naturale. Indossare D.P.I. (maschere filtranti idonee, occhiali, grembiule, guanti). Frequente pulizia dell’ambiente di lavoro tramite aspirapolveri industriali. Procedure corrette standardizzate e scritte per la manutenzione degli impianti. Attuare norme di igiene personale. Predisporre idonei servizi igienico –assistenziali. Informazione e formazione e addestramento degli addetti su rischi, prevenzione e procedure da seguire in caso di contaminazione. Sorveglianza sanitaria degli addetti. Sono presenti le schede di sicurezza delle sostanze e le procedure di emergenza? SI NO SI NO Nota: per la formaldeide, fenolo, alcool fufurilico vedi anche scheda Stoccaggio, recupero e preparazione terre. Manipolazione di prodotti pericolosi per la salute come le resine isocianiche e fenoliche disciolte nei solventi (per cold box); catalizzatore (per cold box) dall’odore di ammoniaca; sostanze corrosive a base di silicato di sodio utilizzate come leganti per il processo di formatura con anidride carbonica; colla a caldo. Esposizione a microclima sfavorevole, calore radiante, manipolazione di materiali caldi nelle attività di estrazione delle casse d'anima e manipolazione della anime appena prodotte con la macchina hot box e per gli spostamenti dei lavoratori in ambienti a temperatura differente. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi di: irritazione della pelle e delle vie respiratorie, sensibilizzazione per inalazione; ustioni a contatto con la pelle, lesioni agli occhi, irritazione delle vie respiratorie; ustioni, danni agli occhi, irritazione delle vie respiratorie per inalazione dei vapori di colla? Sono presenti le schede di sicurezza delle sostanze e le procedure di emergenza? E’ stato rilevato un aumento degli infortuni come ustioni e danni da calore e l’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come osteoartropatie e malattie da raffreddamento per esposizione a sbalzi termici? SI NO SI NO SI NO E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Utilizzare sistemi di aspirazione localizzata e generale dell’ambiente di lavoro, sistemi di ventilazione naturale. In nessun caso mescolare tra loro i due tipi di resina senza sabbia. Esaminare e seguire le indicazioni riportate nella scheda di sicurezza dei prodotti. Evitare imbrattamenti, sgocciolamenti, sversamenti: utilizzo di contenitori di sicurezza con etichettatura; bacini di contenimento separati per i due tipi di resina. Indossare D.P.I (guanti, tuta, grembiule, occhiali, maschere filtranti). Attuare norme di igiene personale. Predisporre docce e lavaocchi di emergenza, procedure di pronto soccorso. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. Organizzazione del lavoro per: minimizzare la permanenza in prossimità della sorgente di calore radiante; acclimatamento; turnazione; pause di riposo in ambienti non sovrariscaldati. Possibilità bere spesso bevande fresche arricchite di sali minerali. Riscaldare i locali di lavoro adiacenti al reparto durante la stagione fredda. Informazione e formazione degli addetti. 13 P 6 Produzione di anime (2) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Utilizzo e stoccaggio e aspirazione di prodotti infiammabili che possono formare atmosfere esplosive nelle tubazioni dell’impianto di aspirazione o miscele esplosive con l’aria. Si sono verificati incendi o esplosioni anche piccoli che hanno causato intossicazioni e/o lesioni traumatiche? SI NO Sono presenti procedure di emergenza? SI NO SI NO I lavoratori sono stato addestrati? Movimentazione manuale dei carichi e stoccaggio su scaffalature di casse d’anima e anime, durante le operazioni di inserimento ed estrazione dalla macchina spara anime e dalle scaffalature. Lavoro in prossimità di organi meccanici in movimento dovuti al montaggio e smontaggio delle casse d’anima nelle macchine, ai sistemi di apertura e chiusura stampi della macchina durante il suo funzionamento, alle operazioni di manutenzione e ai sistemi di ribaltamento delle casse d’anima. Si sono verificati infortuni e l’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come disturbi muscoloscheletrici., lesioni traumatiche agli arti inferiori per urti e schiacciamenti, ustioni in caso di movimentazione di pezzi caldi? SI NO Si sono verificati infortuni che hanno causato lesioni traumatiche? SI NO Non fumare, non utilizzare fiamme libere. Segnaletica appropriata. Stoccaggio corretto, con contenitori ben chiusi, in ambiente ben aerato e non soleggiato. Evitare sgocciolamenti e sversamenti. Utilizzare contenitori di sicurezza con etichettatura. L’impianto e le apparecchiature elettriche devono essere idonee alla classificazione di pericolosità del luogo in conformità alle norme CEI e tali da non costituire possibilità di innesco. Evitare stoccaggi per periodi prolungati. Attuare la normativa generale antincendio. Predisporre presidi antincendio, squadre di emergenza e pronto soccorso. Informazione, formazione e addestramento degli addetti. Dimensionare correttamente i parametri geometrici dell’impianto di aspirazione in relazione alla velocità di aspirazione. Evitare la formazione di cariche elettrostatiche. Messa a terra del sistema. Distanza di sicurezza da eventuali camini di post-combustione. Movimentazione in due addetti oppure utilizzo di ausili per la movimentazione. Indossare DPI: guanti anticalore, scarpe di sicurezza con punta metallica (anche l’elmetto se si utilizzano carroponte). Stoccaggio corretto su scaffali di adeguata portata e saldamente fissati. Informazione e formazione degli addetti. Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi Macchine conformi alle norme di sicurezza. Protezioni fisse o dotate di interblocco. Informazione e formazione e addestramento degli addetti. Manutenzione in sicurezza attuando una procedura di predefinita e standardizzata del tipo Blocca e Segnala. 14 P 7 Fusione (1) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esposizione a gas fumi e vapori. Sono presenti nel ciclo produttivo vapori metallici e ossidi provenienti dalle fusioni? SI NO Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione ad irritazioni delle vie respiratorie e/o broncopneumopatie? SI NO E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Dotare i forni fusori di idoneo ed efficace sistema di aspirazione localizzato. Installare impianti di aspirazione generale dell'ambiente di lavoro. Utilizzare all’occorrenza D.P.I. (maschere filtranti). Prevedere formazione ed addestramento all’uso Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione ad irritazioni agli occhi, congiuntiviti, cataratta da calore e stress da affaticamento visivo? Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni ai lavoratori dovuti ad ustioni attribuibili a schizzi e/o sversamento di metallo liquido, a fiamme libere, a vicinanza a superfici ad alta temperatura? SI NO Utilizzare coperchi e schermi. Indossare D.P.I. (visiera, occhiali). Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti SI NO Non introdurre in forno materiale umido è estremamente pericoloso. Ad esempio panetti di alluminio. Utilizzare caricatori automatici e/o schermi protettivi. Predisporre percorsi e postazioni di lavoro sicure. Indossare D.P.I. (come per la fase colata). Attuare le misure preventive per l’esposizione a microclima sfavorevole come qui sotto riportato. Informazione e formazione degli addetti con procedure scritte e verificate in fase lavorativa. E’ stato rilevato un aumento degli infortuni come ustioni e danni da calore e l’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi come osteoartropatie e malattie da raffreddamento per esposizione a sbalzi termici? Sono presenti nel ciclo produttivo vapori metallici e ossidi provenienti dalle fusioni? SI NO Organizzazione del lavoro per: minimizzare la permanenza in prossimità della sorgente di calore radiante; acclimatamento; turnazione; pause di riposo in ambienti non sovrariscaldati. Possibilità bere spesso bevande fresche arricchite di sali minerali. Riscaldare i locali di lavoro adiacenti al reparto durante la stagione fredda. Informazione e formazione degli addetti. In caso di movimentazione manuale, per ridurre l'esposizione è necessario un adeguato ricambio d’aria dell’ambiente di lavoro e indossare, oltre ai normali indumenti protettivi (quali tute ecc.), anche una maschera antipolvere. Devono essere rispettate le norme igieniche come riportato precedentemente (pulizia dei locali, docce, spogliatoi, armadietti ecc.) Informazione e formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. Esposizione a radiazioni luminose infrarosse e visibili dal metallo fuso ad alta temperatura Esposizione a schizzi di metallo fuso. - dal forno se vi vengono introdotti materie umide. - durante la scorificazione Lavoro in prossimità di fiamme. Lavoro in prossimità di superfici ad elevata temperatura. Esposizione a microclima sfavorevole dovuto sia alla presenza di alte temperature sia agli spostamenti dei lavoratori in aree a temperature notevolmente differenti. Esposizione a polveri dovuti alla presenza di ossidi di vari elementi, e/o di carbone per i forni a cubilotto, e/o cloruri e fluoruri come additivi della fusione Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione ad irritazioni delle vie respiratorie e/o broncopneumopatie? SI NO SI NO 15 P 7 Fusione (2) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Movimentazione manuale dei carichi. Movimentazione manuale dei correttivi per la fusione, talvolta tramite una pala. Il datore di lavoro ed il Medico Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione disturbi muscoloscheletrici? SI NO Movimentazione di pezzi e rottami metallici pesanti e taglienti. Sono avvenuti infortuni dovuti a ferite da taglio e schiacciamento agli arti superiori e inferiori e infezione da tetano? SI NO Adeguata organizzazione del lavoro. Corretta disposizione spaziale di impianti e materiali. Utilizzo di ausili per la movimentazione. Informazione e formazione degli addetti. Utilizzo di D.P.I. (guanti, scarpe di sicurezza con punta rinforzata in metallo). Vaccinazione antitetanica. Informazione e formazione degli addetti. Informazione e formazione degli addetti con procedure specifiche Movimentazione di rottami metallici ad alta temperatura Movimentazione meccanica dei carichi. Movimentazione tramite braccio meccanico con elettromagnete dei pani di ghisa e rottame, dei cassoni metallici di raccolta delle scorie. Sono avvenuti incidenti che hanno provocato ustioni ai lavoratori? Si sono verificati infortuni dovuti a urti, schiacciamenti, ustioni in caso di movimentazione di pezzi caldi? SI NO SI NO Controlli periodici dell’apparecchio di sollevamento; delimitare e segnalare la zona operativa; segnalare il movimento del braccio meccanico con dispositivi otticoacustici. Informazione e formazione degli addetti. Vedere anche la fase Movimentazione Meccanica dei Carichi. SI NO Misurare il valore del campo magnetico e ove superiore a quanto previsto dalla norma intervenire con azioni di protezione e procedure. Provvedere a delimitare le zone ove sono presenti CEM e a segnalarle agli Movimentazione del carbone di alimentazione dei forni a cubilotto tramite pala meccanica. Movimentazione dei cassoni metallici di raccolta delle scorie, tramite carrelli elevatori. Esposizione a campi elettromagnetici dovuti alla presenza di forni ad induzione magnetica. Sono presenti forni ad induzione magnetica? addetti. Esposizione a rumore dovuto ai bruciatori dei forni, alle soffianti d’aria nel forno a cubilotto, agli impianti di caricamento del metallo da fondere nei forni. Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni all’apparato uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori? E’ stata effettuata la misurazione dell’emissione al rumore? SI NO Utilizzo di D.P.I. idonei. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. Attuare le misure di prevenzione in base ai livelli di esposizione personale. Utilizzo di D.P.I. (cuffie, tappi) Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. SI NO 16 P 7 Fusione (3) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Lavoro in prossimità di parti in tensione elettrica e conseguente elettrocuzione con ustioni o morte nelle fasi di manutenzione della parte elettrica dei forni e delle cabine di alimentazione. L’organizzazione aziendale ha segnalato fenomeni imputabili ad effetti legati alla tensione elettrica? SI NO Manutenzione elettrica riservata a personale specializzato (elettricisti), e formato ad operare in sicurezza nelle condizioni specifiche di intervento. Indossare D.P.I. (guanti isolanti, scarpe con suola di gomma ecc.). La manutenzione della parte elettrica dei forni e delle cabine di alimentazione è svolta da personale interno all’azienda? SI NO Lavoro in postazioni sopraelevate. Lesioni traumatiche. Durante la lavorazione può essere necessario accedere a zone alte con il rischio di cadute dall'alto di persone e oggetti? SI NO Le postazioni sopraelevate sono protette? Transito e stazionamento in ambiente pericoloso, conduzione di impianti a gas combustibile, conduzione di impianti a rischio di esplosione. Surriscaldamenti del bagno fuso e usura del rivestimento refrattario con il rischio che questo si perfori. Spegnimento del bruciatore a gas del forno per soffocamento da parte del materiale caricato, con fuga di gas. Fuga di gas per spegnimento del bruciatore a gas utilizzato per l’accensione del forno a cubilotto. Nei forni elettrici ad induzione, il surriscaldamento eccessivo dell'acqua di raffreddamento può danneggiare l'isolamento elettrico delle spire che costituiscono l'induttore del forno, dando luogo a una scarica elettrica. Caduta di pezzi dall'alto durante il caricamento automatico del forno. SI NO Sono stati rilevati incidenti dovuti a esplosione incendio, (con conseguenti lesioni traumatiche, ustioni, intossicazioni da prodotti di combustione)? SI NO Sono stati rilevati fenomeni di intossicazione da gas esplosione - incendio, (con conseguenti lesioni traumatiche, ustioni, intossicazioni da prodotti di combustione)? SI NO Sono stati rilevati fenomeni di folgorazione? SI NO Si sono verificati eventi con lesioni traumatiche? SI NO Proteggere con parapetti provvisti di fascia fermapiedi le postazioni sopraelevate o prospicienti le aperture del forno e le scale. Fissare stabilmente le scale alla struttura. Gradini antiscivolo, barra o cancelletto mobile che consenta una continuità del parapetto anche davanti alla apertura di accesso dal ballatoio alla scala. Il forno deve essere sorvegliato dagli addetti e provvisto dei dispositivi di sicurezza necessari a prevenire fuoriuscite di combustile, surriscaldamenti, incendi, esplosioni. Dotare i forni a induzione di una vasca di contenimento posta sotto il forno stesso e riempita di sabbia. Gli addetti alla conduzione del forno devono essere adeguatamente formati sia sulla corretta gestione sia sulle procedure di emergenza. In caso di incendio, non si deve erogare acqua in direzione dei forni elettrici finché non sia stata staccata l'alimentazione elettrica e anche in tal caso è bene evitare di bagnare i collegamenti delle spire, se non in casi limite. Il sistema di caricamento automatico del forno deve essere protetto contro il rischio di caduta del materiale, e la zona deve essere delimitata e provvista di cartelli di pericolo. 17 P 8 Colata (1) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Movimentazione di materiali a alta temperatura. La lega metallica allo stato fuso può schizzare e investire gli operatori durante la spillata, la scorifica, la colata, la movimentazione delle siviere piene. Si sono verificati eventi che hanno prodotto danni ai lavoratori dovuti ad ustioni attribuibili a schizzi e/o sversamento di metallo fuso? SI NO Lavoro in prossimità di superfici a elevata temperatura. Le pareti esterne delle siviere sono a elevata temperatura. Transito di persone in ambiente pericoloso. Altri lavoratori possono trovarsi a transitare nella zona di colata. Lavoro in locali a rischio di incendio. Sversamenti di ghisa fusa o schizzi di materiale incandescente potrebbero raggiungere materiali combustibili o parti elettriche con rischio di cortocircuiti. Esposizione a gas, fumi e vapori. Provengono dal metallo fuso e da terre di fonderia e distaccanti a contatto con il metallo fuso: fumi e vapori dei metalli, nerofumo (carbonio), ossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), idrocarburi alifatici, idrocarburi aromatici, ftalati, ammoniaca, acidi aromatici, formaldeide, anidride solforosa, acido solforico, acroleina, fenoli sostituiti, vari ossidi di azoto (NOx), tracce di acido cianidrico (HCN). c.s. dovuto al contatto con le superfici delle siviere contenimento della colata. SI NO Utilizzare pavimenti grigliati, evitare dislivelli del pavimento. Dotare le siviere di ausili di manovra in sicurezza. Segnalare e delimitare la zona di lavoro. Predisporre vie di fuga e mantenerle sgombre. Installare schermi protettivi di materiale metallico lungo le linee di colata. Utilizzare grappe di chiusura delle staffe e pesi per bilanciare la forza metallostatica. Prevedere sistemi di sfiato per i gas che si sviluppano nella staffa durante la colata. Scorificare con utensili lunghi, dietro schermi protettivi. Indossare D.P.I. (elmetto, retronuca, visiera, scarpe, ghette, guanti, grembiule). Attuare le misure preventive per l’esposizione a microclima sfavorevole come qui sotto riportato. Informazione e formazione degli addetti. c.s. relativamente alle superfici ad alta temperatura. c.s. dovuto al passaggio di lavoratori con mansione diversa da quella prevista in questa fase. SI NO c.s. relativamente al transito di lavoratori. Sono stati rilevati incendi con conseguenti lesioni traumatiche, ustioni, intossicazioni? SI NO E’ stata svolta la corretta valutazione del rischio incendio? SI NO L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi per tossicità cronica a basse dosi? SI NO Sono presenti procedure di emergenza? SI NO Valutazione del rischio di incendio. Impianto elettrico idoneo alla classificazione di pericolosità del luogo ove è installato. Predisporre piani di evacuazione. Informare i lavoratori. Predisporre presidi antincendio. Formare le squadre di emergenza. E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Installare lungo tutta la linea di colata un impianto di aspirazione localizzato dimensionato in modo da garantire la completa captazione degli inquinanti. Installare un impianto di aspirazione generale dell’ambiente di lavoro. Indossare D.P.I. (maschere filtranti). Informazione, formazione, addestramento e sorveglianza sanitaria degli addetti. Nota: vedi anche scheda Stoccaggio, recupero e preparazione terre 18 P 8 Colata (2) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esposizione a radiazioni luminose infrarosse emanate dal metallo fuso. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato fenomeni di irritazione agli occhi, congiuntiviti, stress da affaticamento visivo? Si sono verificati eventi che hanno provocato danni da calore e l’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato osteoartropatie e malattie da raffreddamento per esposizione a sbalzi termici? SI NO Utilizzare coperchi e schermi termoriflettenti. Indossare D.P.I. (visiera, occhiali). Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. SI NO Minimizzare la permanenza in prossimità della sorgente di forte calore radiante. Meccanizzare la colata. Pause di riposo in ambienti non surriscaldati. Possibilità di reintegrare i liquidi bevendo spesso bevande fresche arricchite di Sali minerali. Durante la stagione fredda riscaldare i locali di lavoro adiacenti al reparto. Indumenti adeguati. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato fenomeni di affaticamento eccessivo e stress? SI NO Attenta organizzazione del lavoro. Pause di riposo in ambienti non surriscaldati. Modalità di acclimatamento. Turnazione delle mansioni. Il datore di lavoro ed il Medico Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione disturbi muscoloscheletrici? SI NO Automatizzare o meccanizzare l’operazione. Informazione e formazione degli addetti alle procedure ed alle posture corrette. Indossare D.P.I. (guanti, scarpe di sicurezza con punta metallica). Esposizione a microclima sfavorevole. Temperatura ambientale elevata: determinata principalmente dal calore radiante emanato dai forni e dalle siviere. Il problema è aggravato dallo sforzo fisico elevato. La temperatura eccessiva ostacola l’utilizzo dei D.P.I. (cuffie, occhiali, ecc…). Inoltre i lavoratori si spostano in ambienti a diversa temperatura Carico di lavoro fisico e ritmi di lavoro che possono essere eccessivi anche in considerazione del microclima sfavorevole e degli sforzi fisici. Movimentazione manuale dei carichi dovuto al trascinamento manuale delle siviere lungo le monorotaie alle quali sono appese. Movimentazione dei carichi tramite mezzi meccanici di sollevamento come paranchi, carro – ponte, carrelli elevatori per la movimentazione delle siviere e dei pesi. Il rischio è maggiore quando le siviere sono piene, dato che contengono metallo fuso. E’ stata svolta una valutazione del rischio dovuto al trascinamento o alla spinta manuale dei carichi? Si sono verificati infortuni e l’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato disturbi muscoloscheletrici, lesioni traumatiche agli arti inferiori per urti e schiacciamenti, ustioni in caso di movimentazione di pezzi caldi? SI NO SI NO Verifica e controllo periodico degli apparecchi di sollevamento. Bilance elettroniche che visualizzano il peso sollevato su un grande display. Informazione e la formazione degli addetti che devono indossare D.P.I. 19 P 8 Colata (3) NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Lavoro in postazioni sopraelevate. Sono costituite da impalcature e carro di colata. Durante la lavorazione può essere necessario accedere a zone alte con il rischio di cadute dall'alto di persone e oggetti? SI NO Proteggere con parapetti provvisti di fascia fermapiedi le aperture verso il vuoto Prevedere l’utilizzo di elevatori elettrici su ruote e dotati di una gabbia di protezione della piattaforma dove staziona l’operatore. Esposizione a rumore. Esposizione indiretta per il rumore proveniente dai forni, durante il riempimento delle siviere ed anche durante la colata nelle staffe, in quanto le linee di colata si trovano generalmente vicino ai forni Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni all’apparato uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori? SI NO Attuare le misure di prevenzione in base ai livelli di esposizione personale. Utilizzo di D.P.I. (cuffie, tappi) Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. 20 9 Manutenzione forni e siviere (1) P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esposizione a polveri miste che si liberano durante la demolizione del refrattario e lo stoccaggio e manipolazione delle sostanze e prodotti utilizzati per il suo rifacimento. Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato sintomi che possono identificare pneumoconiosi? SI NO Esposizione a rumore generato dai martelli pneumatici utilizzati per la demolizione del refrattario. Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni all’apparato uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori? SI NO Esposizione a vibrazioni mano – braccio dovuti all’utilizzo di martelli pneumatici per la demolizione del refrattario. Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato sindromi da vibrazione mano-braccio? SI NO E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Indossare D.P.I (maschere facciali, guanti, occhiali, grembiuli, elmetto ventilato). Scafandro integrale a tenuta e ventilato con aria filtrata per l’addetto alle operazioni di scalpellatura e rifacimento del rivestimento refrattario del cubilotto. Impianti di aspirazione localizzata. Norme igieniche (pulizia dei locali, docce, spogliatoi, armadietti ecc.) Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. Attuare misure di prevenzione in relazione ai livelli di esposizione personale. Utilizzare attrezzi del tipo meno rumoroso. Indossare D.P.I. (tappi, cuffie). Ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più addetti. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. Utilizzare martelli a bassi livelli di vibrazione o minore impatto vibratorio, utilizzare impugnature smorzanti le vibrazioni, riscaldare l’ambiente di lavoro nei mesi freddi, ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più addetti. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. Lavoro disagevole in spazi ristretti con polveri, rumore e microclima sfavorevole nelle fasi di scalpellatura e rifacimento del rivestimento refrattario del cubilotto dalle ridotte dimensioni e con temperature alte. Si sono verificati eventi che hanno provocato danni da calore e l’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato malattie che coinvolgono l’apparato muscolo-scheletrico? SI NO Sono presenti procedure di emergenza? SI NO Evitare di ridurre il diametro interno del forno a cubilotto. Minimizzare la permanenza in prossimità della sorgente di forte calore radiante, programmare modalità di acclimatamento e turnazione degli addetti, pause di riposo in ambienti non sovrariscaldati, bere spesso bevande fresche arricchite di Sali minerali. Evitare sbalzi termici riscaldando i locali di lavoro adiacenti nella stagione fredda. Indossare indumenti adeguati. Valutare la possibilità di sostituzione dei cubilotti con forni elettrici. Informazione, formazione alle procedure corrette di lavoro e pronto soccorso, sorveglianza sanitaria degli esposti. 21 9 Manutenzione forni e siviere (2) P NP Possibili pericoli/rischi Domande Risposta Misure da prendere Esecuzione di operazioni pericolose come l’apertura manuale del fondo del forno a cubilotto. Manipolazione di sostanze e prodotti pericolosi per la salute per il rifacimento del refrattario. Sono stati rilevati incidenti con conseguenti lesioni traumatiche? SI NO NA SI NO NA Dotare i cubilotti di sistemi pneumatici di apertura e chiusura. L’organizzazione aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno rilevato eventi di: irritazione della pelle e delle vie respiratorie, sensibilizzazione per inalazione; ustioni a contatto con la pelle, lesioni agli occhi, irritazione delle vie respiratorie; ustioni, danni agli occhi, irritazione delle vie respiratorie per inalazione dei vapori di colla? Sono presenti procedure di emergenza? SI NO NA SI NO NA Utilizzo di fiamme libere. Accensione, utilizzo del flambatore. Appoggio del flambatore acceso. Si sono verificati eventi che hanno provocato ustioni ai lavoratori? Esposizione a fumi di combustione nelle fasi di essiccazione del refrattario Movimentazione manuale dei carichi del vecchio refrattario dopo la demolizione e dei prodotti utilizzati per il rifacimento del nuovo refrattario. Movimentazione delle siviere da manutenere. Stoccaggio di bombole di GPL utilizzate per i flambatori portatili. Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato fenomeni di irritazione delle vie respiratorie? Si sono verificati eventi che hanno provocato lesioni traumatiche per schiacciamento dovuto alla caduta di materiali ed oggetti e fenomeni di affaticamento eccessivo? SI NO NA SI NO NA Sono presenti in azienda bombole di GPL? SI NO NA E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Esaminare e conservare in azienda le schede tecniche delle sostanze e prodotti utilizzati. Informare e formare gli addetti alle procedure corrette di lavoro e di pronto soccorso in caso di contaminazione. Effettuare la sorveglianza sanitaria. Sistemi di accensione semiautomatica. Indumenti ignifughi non svolazzanti. Progettare adeguatamente il posto di lavoro, delimitare e segnalare la zona pericolosa, predisporre e segnalare i percorsi sicuri. Tenere sgombra da materiali infiammabili la zona circostante. Informazione e formazione degli addetti. Valutare la possibilità di utilizzare impianti fissi anziché flambatori portatili. Impianti di aspirazione localizzata. Indossare D.P.I. (maschere filtranti). A seconda del peso e dell’ingombro del pezzo da movimentare, può essere necessario l’utilizzo di ausili per la movimentazione (paranchi, carroponte, carrelli) ovvero la movimentazione in due addetti (procedura in questo caso). Informazione e la formazione alle procedure ed alle posture corrette. D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta metallica, guanti). Stoccaggio corretto lontano da fonti di calore, in locale aerato in basso. Utilizzare contenitori di sicurezza. Non fumare o usare fiamme libere. Etichettatura e segnaletica. Utilizzare personale specializzato e formato. Sistemi di ancoraggio anti caduta delle bombole. Impianto elettrico idoneo al luogo. Squadre per la gestione delle emergenze 22 10 Distaffatura – Disterratura – Smaterozzatura (1) P Possibili pericoli/rischi Esposizione a fumi, gas e vapori provenienti dalle forme piene di metallo fuso lasciate a raffreddare nelle staffe in attesa della distaffatura. Domande Il datore di lavoro, il RSPP ed il Medico Competente hanno rilevato sintomi come irritazione delle vie respiratorie, e broncopneumopatie? Risposte SI NO Esposizione a polveri di terra di fonderia (essiccata), costituente forme e le anime, durante la distaffatura e disterratura. Dispersione di polveri metalliche e proiezione di schegge durante la smaterozzatura con macchine utensili. Esposizione a rumore dovuto alle griglie vibranti e all’impatto della staffa e del getto sulle griglie stesse, all’impatto dei pezzi gettati nei cassoni di raccolta dopo la distaffatura, all’uso del martellino pneumatico. Il datore di lavoro, il Medico Competente e l’RSPP hanno rilevato pneumoconiosi da polveri miste e lesioni agli occhi? SI NO Il datore di lavoro, il Medico Competente e l’RSPP hanno rilevato danni all’apparato uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori? SI NO Lavoro in prossimità di organi meccanici in movimento come la troncatrice e la sega circolare per la smaterozzatura. La contemporanea presenza di altri fattori di rischio (esposizione a rumore, vibrazioni, polveri) rende maggiore il rischio di infortuni. Esposizione a vibrazioni mano – braccio dovuta all’utilizzo manuale del martello pneumatico per la disterratura, e di sega circolare portatile e troncatrice per la smaterozzatura. Si sono verificati eventi che hanno provocato lesioni traumatiche alle mani o amputazione dovute all’uso di troncatrici, seghe o altri attrezzi pericolosi o lesioni agli occhi per proiezione di materiali? SI NO Il datore di lavoro, il Medico Competente e l’RSPP hanno rilevato sintomi che possono segnalare sindrome da vibrazione mano-braccio ai lavoratori? SI NO E’ stata effettuata la misurazione del rumore? SI NO NP Misure da prendere E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale (campionamento ambientale)? Installazione di un impianto di aspirazione localizzato sulle forme poste a raffreddare e segregazione della distaffatrice mediante cabina dotata di aspirazione, oppure impianto automatizzato di trasporto delle staffe, distaffatura e trasferimento dei pezzi dalla griglia vibrante ai cassoni di raccolta, il tutto chiuso mediante un sistema cabina-tunnel insonorizzata e aspirata. Impianto di distaffatura chiuso dotato di aspirazione e le cui griglie vibranti distaffatrici siano correttamente dimensionate in relazione alla dimensione delle staffe utilizzate. Utilizzo di impianti di aspirazione localizzata (eventualmente mobili), ricambio d’aria e utilizzo di D.P.I. (maschere antipolvere in caso di disterratura manuale dei getti, occhiali in caso di smaterozzatura con macchine utensili. Utilizzo di smaterozzatrici a cuneo. Attuare misure di prevenzione in base ai livelli di esposizione personale. Rivestire i cassoni utilizzati per la raccolta dei pezzi con materiali elastici smorzanti. Segregazione dell’impianto con cabina rivestita di materiale fonoisolante fonoassorbente. Impedire l’avvio della distaffatrice quando le porte della cabina sono aperte. Postazioni insonorizzare per l’uso del martellino che deve essere del tipo meno rumoroso. Utilizzo di smaterozzatrici a cuneo. La troncatrice, la sega circolare portatile e tutte le altre attrezzature devono essere protette a norma di legge e qualora soggette alla Direttiva Macchine, conformi alla stessa. Utilizzo di D.P.I (guanti, tuta, occhiali). Informazione e formazione degli addetti. Utilizzare in alternativa, per quanto possibile, le smaterozzatrici a cuneo. Adottare smaterozzatrici idrauliche a cuneo. Utilizzare martelli pneumatici a bassa vibrazione e minore impatto vibratorio. Riscaldare i locali di lavoro durante la stagione fredda, ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più addetti. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti. 23 10 Distaffatura – Disterratura – Smaterozzatura (2) Possibili pericoli/rischi Movimentazione manuale dei carichi. Movimentazione delle staffe e dei getti. Posture incongrue. Prelievo e rottura delle materozze in posture scorrette. Domande Si sono rilevati disturbi muscolo scheletrici e segnalazioni di affaticamento? Si sono verificati eventi che hanno provocato lesioni traumatiche come schiacciamento del piede dovuto alla caduta di oggetti pesanti? Sono state analizzate le posture di lavoro? P Risposte SI NO SI NO SI NO Utilizzo del cannello ossiacetilenico per il taglio delle materozze: esposizione a fiamme libere, calore radiante, radiazioni luminose, fumi di combustine, proiezione di materiale incandescente, pericolo di scoppio. Si sono verificati casi di ustioni, stress termico, danni agli occhi, intossicazioni, danni all’apparato respiratorio, lesioni traumatiche? SI NO Si sono verificati incendi-esplosioni? SI NO Stoccaggio e movimentazione bombole per cannello ossiacetilenico con rischio di fughe di gas e di scoppio, specie in caso di forti urti delle bombole o esposizione prolungata al calore. Si sono verificati casi di ustioni, stress termico, danni agli occhi, intossicazioni, danni all’apparato respiratorio, lesioni traumatiche? SI NO Si sono verificati incendi-esplosioni? SI NO Lavoro notturno. Talvolta la distaffatura viene eseguita durante la notte o nelle primissime ore del mattino, oltre che per esigenze produttive, anche per ridurre l’esposizione a polveri e rumore degli addetti ad altre lavorazioni che possono svolgersi nella stessa area dello stabilimento produttivo. Si sono verificati casi di : Alterazioni dei ritmi sonnoveglia e in generale dei bioritmi circadiani; squilibrio delle abitudini alimentari, irritabilità, inclinazione alla depressione, oltre a possibili ripercussioni sulla vita familiare e sociale del lavoratore. disagio è maggiore per la concomitanza con gli altri fattori di rischio presenti, in particolare l’esposizione a polveri e rumore. SI NO NP Misure da prendere Automazione dell’impianto, oppure a seconda del peso del pezzo da movimentare, è necessario l’utilizzo di ausili per la movimentazione (paranchi, carroponte, carrelli), ovvero la movimentazione tramite due addetti con procedura e addestramento. Informazione e formazione alle procedure e alle posture corrette. Sono inoltre necessari D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta metallica). Automatizzare l'operazione di raccolta, migliorare il posto di lavoro in modo che gli addetti possano mantenere la posizione eretta, utilizzare la smaterozzatrice a cuneo anziché la mazza. Informazione e formazione degli addetti alle posture corrette. Valvole di sicurezza applicate quanto più possibile vicine ai cannelli, in modo tale da impedire il ritorno di fiamma e l’afflusso dell’ossigeno o dell’aria nelle tubazioni del gas combustibile. Controllo periodico della attrezzatura. Impianti di aspirazione localizzata. D.P.I. (tuta, guanti, maschere, visiere). Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti. Utilizzare in alternativa, per quanto possibile, le smaterozzatrici a cuneo. Stoccaggio in luogo separato, ventilato, al riparo dalle intemperie e lontano da fonti di calore. Divieto di fumare e usare fiamme libere. Sistemi di ancoraggio anti caduta delle bombole. Etichettatura e segnaletica. Impianto elettrico idoneo. Attuare la normativa generale antincendio. Predisporre procedure di movimentazione e di emergenza. Informazione e formazione degli addetti. Ridurre alla fonte l’esposizione a polveri e rumore. Organizzare il lavoro per ridurre quello notturno, turni appropriati. Adibire al lavoro notturno i lavoratori che ne facciano richiesta, tenuto conto delle necessità aziendali e della particolari situazioni familiari dei lavoratori come stabilito dalle norme in materia. Misure di protezione per i rischi aggiuntivi derivanti dal lavoro notturno. Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti 24 11 Movimentazione meccanica dei carichi (1) P Possibili pericoli/rischi Movimentazione meccanica dei carichi con carrelli elevatori con pericolo di ribaltamento del carrello elevatore e investimento di altri lavoratori anche a causa della caduta di materiale accatastato e caricato sui carrelli in modo scorretto. Domande Si sono verificati eventi che hanno provocato lesioni traumatiche gravi o mortali per schiacciamento dovuto all’uso dei carrelli elevatori? Risposte SI NO Lavoro in prossimità di organi meccanici in movimento del carrello elevatore. Si sono verificati eventi che hanno provocato lesioni traumatiche gravi o mortali dovute al trascinamento, taglio impigliamento di parti in movimento del carrello elevatore? Sono stati segnalati disturbi potenzialmente correlati all’inalazione di prodotti della combustione diesel (irritazione delle congiuntive oculari e delle vie respiratorie, broncopneumopatie, ossicarbonismo, asma bronchiale, emopatie, epatopatie, neuropatie, nefropatie, miocardiopatie, dermatiti …) SI NO Esposizione a prodotti della combustione diesel costituiti prevalentemente da idrocarburi incombusti, ossidi di azoto (NO, NO2), anidride solforosa (SO2), ossido di carbonio (CO), formaldeide (HCHO), idrocarburi aromatici e alifatici, sostanze organiche volatili (S.O.V.) Esposizione a rumore durante la guida dei mezzi meccanici rumorosi (carrello elevatore diesel, pala meccanica) e ingresso in reparti dove sono presenti lavorazioni rumorose (ad esempio distaffatura, sbavatura, granigliatura, smaterozzatura ecc.). Esposizione a vibrazioni durante la guida dei mezzi meccanici (carrello elevatore, pala meccanica). Esposizione ad acidi di accumulatori elettrici nella movimentazione e ricarica delle batterie di carrelli a trazione elettrica. ATTENZIONE: alcune delle sostanze presenti nei prodotti della combustione diesel sono cancerogeni. Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico Competente hanno rilevato danni all’apparato uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori? SI NO NP Misure da prendere Sistemi di protezione dell'addetto in caso di ribaltamento (cabina, trattenuta ecc.) Mettere in sicurezza pavimenti e dislivelli, percorsi dei mezzi e pedonali distinti, buona illuminazione, specchi parabolici, segnaletica, organizzazione spaziale e/o temporale del magazzino, idonei ancoraggi, indicazione del peso dei prodotti, dispositivi acustici e luminosi di segnalazione, limitazione della velocità, mantenimento della visibilità dal posto di guida, protezione degli organi di comando contro l’avviamento accidentale, protezione del posto di guida da corpi che possono cadere dall’alto, manutenzione periodica del mezzo, informazione e formazione dei lavoratori. Le parti pericolose devono essere rese inaccessibili tramite adeguati ripari fissi. Dotare i carrelli elevatori diesel di marmitta catalitica (valida per NO2 e CO) o ad acqua (valida per il particolato); il loro impiego deve essere limitato all’esterno dei locali di lavoro (nel piazzale antistante lo stabilimento produttivo), mentre all’interno è necessario utilizzare muletti a trazione elettrica. SI NO SI NO Valutazione dell’esposizione e adozione delle relative misure di prevenzione Accurata manutenzione dei mezzi. Valutare la possibilità di sostituire i carrelli elevatori diesel con i carrelli elettrici che sono meno rumorosi. E’ stata effettuata la misurazione del rumore? SI NO Il datore di lavoro, il Medico Competente e l’RSPP hanno rilevato sindromi da vibrazione mano-braccio? SI NO Scelta di mezzi a ridotta vibrazione o minore impatto vibratorio. Regolare manutenzione dei mezzi con programma scritto. Si sono verificati eventi di esposizione ad acidi delle batterie e si sono rilevate irritazione delle vie respiratorie, ustione chimica della cute e delle mucose? SI NO Effettuare la ricarica in locale separato adeguatamente aerato o sotto aspirazione, o in apparecchi di ricarica chiusi e posti sotto aspirazione, o mettere sotto carica la batteria del muletto lasciandola a bordo del mezzo stesso parcheggiato esternamente. Chiudere i tappi della batteria durante la movimentazione e indossare guanti antiacido. Utilizzare un sistema automatico con valvola di ritegno per l’aggiunta di acqua nella batteria. 25 11 Movimentazione meccanica dei carichi (2) P NP Possibili pericoli/rischi Sviluppo di sostanze capaci di creare miscele esplosive con l’aria. Ricarica degli accumulatori dei carrelli a trazione elettrica in caso di esplosione si può anche verificare la proiezione violenta degli acidi forti contenuti nella batteria. Domande Si sono verificati perdite di vapori di acido delle batterie con eventi esplosivi e si sono rilevate, ustioni, lesioni agli occhi e lesioni traumatiche e intossicazioni? Risposte SI NO Lavoro in prossimità di carichi sospesi. L’utilizzo di argani, gru e carroponte comportano i rischi: - caduta di carichi dall’alto; - investimento da parte del carico dovuto a oscillazioni; - presa delle mani a contrasto tra le catene. Sono presenti gru, carroponte, argani? SI NO La movimentazione dei carichi è regolata da procedure? Si sono verificati eventi di caduta di carichi e/o investimento di lavoratori? SI NO SI NO Misure da prendere Effettuare la ricarica secondo le indicazioni di cui al punto precedente, con particolare attenzione alla separazione dai restanti locali di lavoro, aerazione e/o aspirazione, dimensionare correttamente l’impianto di aspirazione, non tenere materiali infiammabili nello stesso locale. Valutazione rischio d’incendio e misure conseguenti. Impianto elettrico a norma per luoghi a maggior rischio in caso di incendio (CEI 64-8). Squadre di emergenza, mezzi estinguenti, formazione e informazione Manovrare in modo da ridurre le oscillazioni e senza interporsi tra l’oggetto da sollevare ed eventuali ostacoli fissi. Dotare la gru di gancio di sicurezza. Non lasciare il gancio ad altezza d’uomo. Dotare di dispositivo di fine corsa il binario del carro ponte. Utilizzare mezzi di portata idonea. Effettuare le verifiche periodiche. Utilizzare D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti, elmetto). Informazione e formazione. 26 P NP Domande Risposte Misure da prendere Si sono verificati eventi di elettrocuzione? SI NO Sono state effettuate le verifiche periodiche dell’impianto elettrico e della messa a terra? SI NO Il rischio elettrico è ridotto al minimo se: a) gli impianti elettrici sono realizzati a regola d’arte [nel rispetto delle norme tecniche (Norme CEI) e delle leggi vigenti]; b) gli impianti elettrici sono assoggettati a regolare manutenzione programmata (art. 86 del D.Lgs 81/08 e norme tecniche applicabili); c) gli impianti elettrici sono assoggettati alle verifiche periodiche ai sensi del D.P.R. 462/01 (dall’ASL competente per territorio o da Organismi Abilitati); d) gli utilizzatori degli impianti sono adeguatamente informati e formati; e) gli operatori elettrici (che eseguono lavori elettrici) sono adeguatamente formati e qualificati (Norma CEI 11-27), sono dotati della necessaria attrezzatura e DPI e sono predisposte per essi apposite procedure di lavoro. Con riferimento al punto a) gli impianti elettrici realizzati dopo 13.03.1990 devono essere corredati di dichiarazione di conformità alla regola dell’arte (ai sensi della legge 46/90 per quelli realizzati fino al 22.01.2008 e ai sensi del D.M. 37/08 per quelli realizzati successivamente a tale data). Gli impianti sprovvisti di dichiarazione di conformità, perché realizzati prima del 13.03.1990 o successivamente fino al 22.01.2008 (per i quali la non sia stata prodotta o non sia più reperibile) devono essere documentati mediante una dichiarazione di rispondenza resa da un soggetto abilitato ai sensi dell’art. 7, comma 6 del D.M. 37/08. Particolare attenzione deve essere posta nel garantire: a) la protezione contro i contatti diretti, verificando che gli involucri di apparecchi e componenti elettrici posseggano e conservino il grado di protezione necessario in relazione al luogo di installazione, evitando riparazioni improvvisate da parte di personale non qualificato (per esempio giunzioni di cavi o ripristino di isolamento mediante nastri adesivi); b) la protezione contro i contatti indiretti, verificando il collegamento a terra delle masse e la presenza, il coordinamento e il funzionamento dei dispositivi di protezione per interruzione automatica dell’alimentazione (dispositivi differenziali, interruttori magnetotermici o fusibili in funzione del sistema di distribuzione realizzato). Inoltre è necessario porre attenzione ai livelli di illuminamento, forniti dagli impianti di illuminazione artificiale con alimentazione elettrica, che devono essere garantiti nei locali di lavoro in relazione al tipo di attività in essi svolta. Una scarsa illuminazione può essere causa di affaticamento visivo e rende maggiore il rischio di infortuni. 12 Impianti elettrici, a gas, apparecchi a pressione Possibili pericoli/rischi IMPIANTI ELETTRICI 1 - Shock elettrico o Elettrocuzione: per contatti accidentali di persone con parti in tensione (contatti diretti: contatti di persone con parti attive dell’impianto elettrico; contatti indiretti: contatti di persone con masse in tensione a causa di guasti). - Arco Elettrico. 27 Possibili pericoli/rischi IMPIANTI ELETTRICI 2 Incendio: nei locali dove sono presenti materiali combustibili l’impianto elettrico può costituire causa di innesco di un incendio. Nelle aziende del comparto il rischio di incendio è determinato dalle differenti caratteristiche e destinazione d’uso dei luoghi di lavoro, quali ad esempio: - Locale centrale termica - Locale stoccaggio modelli - Locale stoccaggio terre - Cunicoli sotterranei nell’impianto di recupero terre - Locale stoccaggio bombole anidride carbonica - Locale fusione e colata - Postazioni di sbavatura e smaterozzatura ed è aggravato nei luoghi che possono presentare anche rischio di esplosione, quali ad esempio: - Locale ricarica batterie - Locale stoccaggio vernici e solventi - Locale stoccaggio bombole GPL - Locale stoccaggio bombole ossiacetileniche. Domande Risposte Misure da prendere E’ stata svolta la valutazione del rischio incendio? SI NO L’impianto elettrico è stato realizzato tenendo conto dell’eventuale classificazione del luogo come ambiente a maggior rischio in caso di incendio? SI NO Il rischio di incendio per cause elettriche è minimizzato se: a) gli impianti elettrici sono realizzati nel rispetto della normativa tecnica di riferimento [oltre alle indicazione della normativa generale quelle particolari della norma CEI 64-8/7 - 751 “Ambienti a maggior rischio in caso di incendio”]; b) gli impianti elettrici sono conservati in buono stato di manutenzione; c) sono evitati il deposito o l’accumulo di materiali combustibili in prossimità di quadri elettrici e componenti elettrici che possono produrre scintille o sovratemperature. 28 Possibili pericoli/rischi IMPIANTI A GAS Gli impianti a gas nelle aziende del comparto riguardano gli impianti per l’alimentazione di: - centrale termica; - forni fusori a gas metano e GPL; - macchine per animisteria hot box; - impianti di flambatura per il trattamento termico del refrattario di forni e siviere; - forni per il trattamento termico dei getti; - impianti per la rigenerazione di terre dall’impianto di formatura a resina. Possibili pericoli/rischi APPARECCHI A PRESSIONE Gli apparecchi a pressione presenti nelle aziende del comparto in esame sono: - serbatoi per aria compressa; - serbatoi per ossigeno liquido; - serbatoi per GPL; - serbatoi per anidride carbonica; - caldaia della centrale termica. Domande Risposte Misure da prendere Gli impianti a gas sono stato realizzati secondo le norme tecniche vigenti? SI NO Verificare la progettazione degli impianti a gas e la corrispondenza alla normativa tecnica e ai decreti vigenti. Gli impianti vengono assoggettati a regolare manutenzione programmata e verificati periodicamente? SI NO Domande Risposte Misure da prendere Gli impianti a pressione sono stato realizzati secondo le norme tecniche vigenti e sono stati denunciati all’ISPESL (INAIL)? SI NO Verificare la presenza di impianti a pressione e la corrispondenza alla normativa tecnica e ai decreti vigenti. SI NO Provvedere ad immediata analisi delle attrezzature a pressione e verificare che le stesse siano o meno soggette a verifica di primo impianto o di riqualificazione periodica. Effettuare indagini strumentali relativamente allo spessore delle pareti dei serbatoi a pressione e dell’efficienza dei dispositivi di emergenza (es. dischi di rottura). Provvedere a periodica manutenzione e controllo delle apparecchiature a pressione. Gli impianti vengono mantenuti e verificati dalle ASL o da Organismi Abilitati? 29