Check list Fonderie

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Check list Fonderie
Sicurezza e protezione della
salute nelle fonderie:
a che punto siamo?
1
In seguito ad eventi infortunistici mortali avvenuti nell’anno 2014 nelle aziende della provincia di
Varese del settore fonderie la Commissione ex art 7, che fa riferimento all’ASL, ha istituito un
gruppo di lavoro con il compito di individuare:
 una check list per le fonderie presenti sul territorio in particolare mirata a rilevare le non
conformità presenti in azienda che danno origine ad una possibilità di accadimento di eventi
infortunistici e quindi di interventi mirati alla prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.
 una procedura per rilevare i near miss (quasi infortuni, incidenti che non hanno dato luogo ad
infortunio per pura casualità), in modo tale di poter intervenire prontamente nelle azioni di
prevenzione ed incidere sulla variazione dei comportamenti filosofia primaria della direttiva
europea 89/391/CE.
 il miglioramento dell’efficacia formativa.
una proposta metodologica: i break formativi.
Sono state di riferimento ricerche e studi già presenti sul territorio nazionale ed in particolare:
 Profilo professionale europeo Lista di sicurezza per fonderie Codice NACE: 27.5
 Profili di rischio e soluzioni fonderie di ghisa di seconda fusione in toscana. Complesso
lavoro della Regione Toscana, ISPESL (INAIL) e ARPAT
 Profilo di rischio fonderie di alluminio di II fusione – ISPESL (INAIL)
La check list pur considerando anche i pericoli che possono essere un rischio per la salute si è
concentrata su quelli per la sicurezza intesi come causa di infortuni.
I documenti, prodotti da questo Gruppo della Commissione Provinciale ex art 7 D. Lgs 81/08,
non danno origine a nessun tipo di validazione delle procedure aziendali da parte dell’ASL di
Varese, né a un automatico riconoscimento della conformità dell’Azienda al dettato legislativo
attualmente in vigore.
2
Check List di autovalutazione per le aziende
Prima Parte: generale
Domanda
1.
In qualità di datore di lavoro conosce le
Sue responsabilità in materia di salute e
sicurezza sul lavoro?
2. Qualora sia anche il RSPP aziendale ha
frequentato il relativo corso formativo e
l’aggiornamento
come
previsto
dall’accordo Stato Regioni del dicembre
2011?
3. Nella sua azienda è stato nominato il
Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP)?
Risposta Note: evidenza documentale
 Si
 No
 Si
 No
L’attestato di RSPP come datore di lavoro ed il
relativo aggiornamento sono presenti in azienda
Data del corso :______________
 Si
 No
E’ in possesso di attestato di formazione del corso
formativo per RSPP e dell’aggiornamento anche
nel caso di nomina differente dal datore di lavoro
(RSPP interno e/o esterno)
Anno di nomina:______________
4. Nella Sua azienda ha designato almeno un
addetto al primo soccorso ed alla lotta agli
incendi e alla gestione delle emergenze che
ha frequentato il corso e l’aggiornamento
quando previsto?
5. Nella sua azienda è stato nominato il
Medico Competente?
6. La sorveglianza sanitaria ha rilevato
nell’ultimo quinquennio situazioni di
inidoneità alla mansione che hanno
comportato la modifica di mansioni o
attività svolte dall’addetto?
7. La sorveglianza sanitaria ha mai rilevato
possibili patologie correlate all’attività
lavorativa (malattie professionali)?
8. La sorveglianza sanitaria ha rilevato
nell’ultimo quinquennio lavoratori con
limitazioni (idoneità con prescrizioni)?
9. I lavoratori della sua azienda hanno eletto
il/i RLS?
 Si
 No
Numero addetti antincendio____________
Numero addetti primo soccorso___________
Numeri di addetti/Numero totale dei lavoratori
Attestati presenti in azienda
 Si
 No
 Si
 No
Anno di nomina _____________________
 Si
 No
Il RLS interno ha effettuato il corso di formazione
base ed i corsi di aggiornamento? Gli attestati sono
presenti in azienda?
oppure
L’azienda accede al RLST
10. Viene svolta la riunione periodica annuale
(obbligatoria quando il numero dei
lavoratori è superiore a 15)?
11. L’azienda fa ricorso a consulenti in materia
di sicurezza sul lavoro per la redazione
della documentazione e la verifica
periodica delle condizioni di sicurezza sul
lavoro?
12. Tutti i lavoratori sono stati istruiti sulle
corrette modalità di esecuzione delle
lavorazioni e hanno frequentato corsi in
materia di sicurezza nei luoghi di lavoro1?
13. I collaboratori che necessitano di
conoscenze specifiche per eseguire il lavoro
in condizioni di sicurezza (es. gruisti,
carrellisti, ecc.) possiedono un attestato di
 Si
 No
Sono presenti i verbali
 Si
 No
- Sono presenti i verbali di riunione con i
consulenti;
 Si
 No
- Sono conservati in azienda gli attestati formativi
di tutti i lavoratori;
 Si
 No
- Sono conservati in azienda gli attestati formativi
di tali lavoratori (es., attestato addetto guida
carrello elevatore, attestato uso PLE ecc.)
 Si
 No
 Si
 No
N. di malattie professionali denunciate nell’ultimo
quinquennio_________________________
N. di addetti con limitazioni_________________
1
Si ricorda che la formazione obbligatoria da erogare a tutti gli addetti è pari a 16 ore secondo quanto definito dall’Accordo in Conferenza
Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome n 221/CSR del 21.12.2011.
3
Domanda
idoneità alla guida dell’attrezzatura di
lavoro ed hanno seguito specifici corsi
formativi?
14. E’ presente e conosciuto il piano di
emergenza e lo stesso comprende istruzioni
sul comportamento in caso di emergenza
(infortunio, malore, incendio, ecc.)?
15. In azienda sono state impartite ai lavoratori
istruzioni specifiche per quanto concerne la
sicurezza sul lavoro e la tutela della salute?
16. Vi sono procedure per l’uso e la
manutenzione dei dispositivi di protezione
individuale
(indumenti
protettivi,
protezione delle vie respiratorie, occhiali di
sicurezza, protezioni auricolari, scarpe di
sicurezza ecc.)?
Risposta Note: evidenza documentale
 Si
 No
- Piano di emergenza per le aziende con 10 o più
lavoratori o soggetti alle verifiche dei VVFF
-Verbali relativi alle prove di evacuazione svolte.
 Si
 No
- Procedure di lavoro
- Istruzioni
- Regolamento aziendale
Per i dispositivi di protezione individuale di terza
categoria (come imbracature e respiratori
automatici o autoprotettori) i lavoratori sono stati
formati e addestrati. (formazione obbligatoria)
Attestati presenti in azienda.
Per i DPI di II categoria verifica corretto utilizzo.
Modalità di verifica
-Verbale di analisi di un infortunio o quasi
infortunio;
- Evidenza dell’intervento migliorativo messo in
atto
- Piano delle misure di miglioramento
 Si
 No
17. Si provvede ad analizzare gli infortuni, i
«quasi-infortuni 2 »* e gli altri incidenti
avvenuti nei luoghi lavoro aziendali ed a
documentarne il risultato?
18. Una volta individuato un rischio si
applicano le necessarie misure di sicurezza
(misure immediate/definitive/sistematiche)
che lo limitano/eliminano?
19. Il materiale di primo soccorso è disponibile
e periodicamente revisionato?
20. I dispositivi antincendio (idrante, estintore,
coperta antincendio ecc.) sono disponibili e
facili da raggiungere?
21. I RLS sono stati consultati in merito alla
valutazione dei rischi?
 Si
 No
22. Si controlla a intervalli regolari che il
Documento di Valutazione dei Rischi e le
misure di prevenzione siano aggiornati?
 Si
 No
23. Ha valutato il rischio incendio nella sua
azienda? Ha presentato ai VVF la richiesta
di CPI? Ha designato gli addetti
antincendio formandoli secondo il rischio
medio o alto?
24. Se è presente attrezzatura che comporti
pericoli dovuti ad emanazioni di gas,
polveri, è necessario valutare il rischio
esplosione , è stato valutato questo tipo di
rischio? Ha adottato le misure di
prevenzione necessarie?
25. Un’attrezzatura che comporti pericoli
dovuti ad emanazioni di gas, vapori, o
liquidi ovvero ed emissioni di polveri, fumi
o oltre sostanze deve essere munita di
appropriati dispositivi di estrazione vicino
alla fonte stessa.
Ha valutato il rischio dovuto dalle
emissioni in ambiente di lavoro?
Ha fatto fare le analisi delle emissioni in
ambiente di lavoro?
La sua Azienda è autorizzata alle emissioni
 Si
 No
 Si
 No
 Si
 No
 Si
 No
 Si
 No
 Si
 No
 Si
 No
- Cassette di primo soccorso presenti e segnalate;
- Nomina dell’addetto che ne verifica il contenuto
Contratto di
manutenzione con azienda
specializzata;
Registro antincendio
- Il RLS ha preso visione e firmato il Documento
di Valutazione dei Rischi;
In caso di RLST lo stesso è stato invitato a
visionare il Documento?
- Valutazione dei rischi aggiornata;
- Presenza di un elenco aggiornato delle misure di
prevenzione da porre in atto ovvero mantenimento
dello stato di conformità alla norma;
- Utilizzo di liste di controllo
-Valutazione rischio incendio
- Presenza di CPI Certificato di Prevenzione
Incendi
- Designazione squadra antincendio + attestati
formazione
-Valutazione rischio ATEX
-Analisi emissioni in ambiente di lavoro
(Campionamento ambientale o personale)
-Autorizzazione alle emissioni in atmosfera
2
Si definisce quasi infortunio qualsiasi evento, correlato al lavoro, che avrebbe potuto causare un infortunio o danno alla salute (malattia) o morte
ma, solo per puro caso, non lo ha prodotto: un evento quindi che ha in sé la potenzialità di produrre un infortunio.
4
Domanda
in atmosfera ? Sono presenti impianti di
aspirazione ?
26. Carri ponte, impianti di sollevamento,
recipienti sotto pressione ecc sono tra le
attrezzature che devono essere sottoposte a
verifiche periodiche (art.71, co.11,12 e 13,
del D.lgs 81/08) da parte da parte di Enti
autorizzati. Ha provveduto a far svolgere le
relative verifiche?
27. Il datore di lavoro ha la responsabilità di far
eseguire regolari manutenzioni degli
impianti e di far sottoporre gli stessi a
verifica periodica con cadenze indicate nel
DPR 462/01 da parte di Enti autorizzati;
Impianto messa a terra; scariche
atmosferiche; luoghi ATEX
28. I lavoratori esposti ad agenti cancerogeni o
mutageni devono essere iscritti nel registro
degli esposti. Il datore di lavoro ha istituito
il registro degli esposti tramite il medico
del lavoro che dovrà averne cura ?
29. I lavoratori hanno tutti un contratto di
lavoro a tempo indeterminato?
Risposta Note: evidenza documentale
 Si
 No
- Verifica periodica impianti di sollevamento;
- Verifica periodica impianti e recipienti in
pressione
- Eventuale contratto di affidamento ad enti
abilitati delle attività manutentive;
 Si
 No
Verifica periodica messa a terra
Verifica periodica scariche atmosferiche e luoghi
ATEX
 Si
 No
Analisi emissioni in ambiente di lavoro
(Campionamento ambientale o personale);
Schede di sicurezza dei prodotti classificati
cancerogeni o che potrebbero emettere - a seguito
di processi produttivi - sostanze cancerogene
Registro degli esposti istituito tramite il MC
Specificare n° di addetti suddiviso per mansione e
tipologia di contratto di lavoro
 Si
 No
5
SECONDA PARTE :
Lista di controllo in riferimento al ciclo di lavoro delle fonderie: schema
Titolo scheda
Il datore di lavoro dovrà rispondere ai quesiti riferibili al proprio
ciclo produttivo individuandone la presenza direttamente a fianco
del titolo di ogni singola scheda dove presente.
 P (Presente)  NP (Non Presente)
Possibili Pericoli/Rischio
Fattore di rischio per fasi del
ciclo di lavoro.
I principali pericoli per la
sicurezza che possono dare
origine ad infortuni sono
evidenziati in grassetto e
con sfondo grigio
Domande
Es:
 Il datore di lavoro e la sua
organizzazione ha rilevato …?
 Sono presenti nel ciclo
produttivo…?
 Si sono verificati eventi che…?
Risposta
 SI
 NO
 NA
(Non
Applicabile)
Misure di prevenzione da prendere
 Proposte di intervento da valutare sia in caso di risposta
negativa sia come verifica dello stato dell’arte.
.
Si ritiene fondamentale che il datore di lavoro chieda la
collaborazione del Medico Competente, del RSPP e del RLS.
Non sono stati considerati i rischi dovuti ai luoghi di lavoro, al
rumore, alle vibrazioni.
La check list è stata elaborato tenendo conto delle seguenti ricerche e studi:
 Profilo professionale europeo Lista di sicurezza per fonderie Codice NACE: 27.5
 Profili di rischio e soluzioni fonderie di ghisa di seconda fusione in toscana. Complesso lavoro della Regione Toscana, ISPESL (INAIL) e
ARPAT
 Profilo di rischio fonderie di alluminio di II fusione – ISPESL (INAIL)
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Ciclo di lavoro completo:
N
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
FASE
Preparazione, stoccaggio e riparazione dei modelli
Stoccaggio, recupero e preparazione terre
Formatura meccanica a verde
Formatura manuale in sabbia-resina
Formatura in CO2
Produzione di anime
Fusione
Colata
Manutenzione forni e siviere
Distaffatura – Disterratura – Smaterozzatura
Movimentazione meccanica dei carichi
Impianti elettrici, a gas, apparecchi a pressione
Trattata nella check list
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
7
1 Preparazione stoccaggio e riparazione dei modelli
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Lavoro in prossimità di macchine
ad asportazione di trucioli di legno.
 Sono presenti macchine che possono dare
proiezione di trucioli con conseguenti lesioni agli
occhi e accumulo di polvere di legno con rischio
di incendio e conseguente ustioni ed
intossicazioni?
 SI
 NO
Lavoro in prossimità di organi
meccanici / taglienti in movimento.
 Sono presenti macchine utensili con elementi
taglienti o in movimento che possono trascinare,
schiacciare e provocare lesioni come: tagli,
ferite, fratture, amputazioni?
 SI
 NO
Esposizione a polveri di legno duro
 Sono presenti polveri respirabili generate dalle
macchine utensili durante la lavorazione del
legno che possono provocare disturbi e tumori
alle cavità nasali?
 SI
 NO
Lavoro in prossimità di
apparecchiature elettriche.
 L’organizzazione aziendale ha segnalato
fenomeni imputabili ad effetti legati alla tensione
elettrica?
 SI
 NO
Movimentazione meccanica dei
carichi e stoccaggio su scaffalature.
 L’organizzazione aziendale ha rilevato eventi
relativi alla caduta dei modelli con rischio di
urto, investimento e schiacciamento?
 SI
 NO
Movimentazione manuale dei
carichi.
 La sorveglianza sanitaria ha rilevato disturbi
muscoloscheletrici dovuti alla movimentazione
manuale dei carichi o sono avvenute contusioni e
ferite agli arti inferiori per caduta di materiali
trasportati a mano?
 SI
 NO
 Schermi trasparenti di protezione alle macchine dotati di dispositivo di blocco.
 Dispositivi che favoriscano lo scarico dei trucioli verso l’esterno senza danno per i
lavoratori.
 Utilizzare di D.P.I. (occhiali o visiere, grembiuli, guanti).
 Evitare accumuli di trucioli e polvere.
 Impianti di aspirazione localizzata.
 Frequente pulizia dell’ambiente di lavoro tramite aspirapolveri industriali con
macchine ferme
 Valutare la sostituzione delle macchine più vecchie con nuove macchine dotate di
marchio CE.
 Adottare le indicazioni di sicurezza specifiche per ogni macchina, spingitori e
attrezzi per tenere fermi i pezzi in lavorazione, protezioni per tenere lontani gli arti
dagli organi lavoratori.
 Informare, formare e addestrare gli addetti.
 Valutazione del rischio cancerogeno.
 Impianti di aspirazione localizzata per la captazione delle polveri di legno duro a
tutte le macchine utensili, il più vicino possibile alla fonte di emissione.
 Impianto adeguato di ricambio d’aria generale dell’ambiente di lavoro.
 Sistemi aspiranti per la pulizia dei modelli evitando l’uso di sistemi a soffio.
 Frequente pulizia dell’ambiente di lavoro tramite aspirapolveri industriali.
 Utilizzo di D.P.I. (tuta, maschere).
 Sorveglianza sanitaria a cura del medico competente.
 Informare, formare e addestrare gli addetti.
 Impianto elettrico conforme alle norme.
 Accesso alle riparazioni consentito solo a personale specializzato che si assicuri di
aver staccato l’alimentazione elettrica prima di intervenire.
 Quadri elettrici delle macchine chiusi a chiave con interblocco.
 Progettare i percorsi di mezzi e pedoni garantendo spazi adeguati e segnalati.
 Utilizzare scaffalature di portata adeguata e stabilmente fissate. Evitare
l’accatastamento.
 Catalogare i modelli e la disposizione nelle scaffalature.
 Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi
 Informazione e formazione alle posture corrette durante la movimentazione, utilizzo
di D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti.).
 Per pesi maggiori ai massimi consentiti (calcolati) è necessario utilizzare ausili per
la movimentazione e/o effettuare la movimentazione in due addetti.
8
2 Stoccaggio, recupero e preparazione terre
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Lavoro in prossimità di organi
meccanici in movimento dovuti alla
molazzatrice e ai nastri
trasportatori della terra
Accesso in locali sotterranei dove
scorrono i nastri.
 Sono presenti parti delle macchine che possono
causare lesioni traumatiche per impigliamento,
trascinamento e schiacciamento?
 SI
 NO
 Sono presenti spazi sotterranei in cui i lavoratori
possono cadere ed essere trascinati dai nastri con
conseguenti lesioni traumatiche?
 SI
 NO
Esposizione a polveri di terra di
fonderia e dei suoi componenti che si
possono disperdere nell’ambiente
durante il riempimento delle staffe.
 La sorveglianza sanitaria ha rilevato patologie
come : bronchite cronica, enfisema, irritazione
vie respiratorie e degli occhi?
 SI
 NO
Stoccaggio, manipolazione e utilizzo
di prodotti pericolosi per la salute;
esposizione a vapori organici
(formaldeide, fenoli, alcool fufurilico)
dovuti all’uso di resina e induritore, di
soluzione acquosa di trietanolammina
e altri prodotti pericolosi.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come irritazione
polmonari, edemi, coliche addominali, narcosi,
bruciore agli occhi ed irritazione alla gola,
dermatiti ed eczemi ?
 SI
 NO
Utilizzo e stoccaggio di materiali
infiammabili e combustibili dovuti
ai preparati per terra di fonderia
contenenti sostanze a base di
carbonio
 Si sono verificati incendi, anche piccoli?
 Macchine protette conformi alle direttive europee e alle norme tecniche di settore
e/o all’allegato VI del D. Lgs 81/08
 Procedure tipo Blocca e Segnala per manutenzione e pulizia
 Informare, formare e addestrare gli addetti.
 Parapetto e fascia fermapiedi alla apertura della botole.
 Scale di sicurezza in materiale grigliato.
 Delimitare e segnalare la zona vicina alla botola specie se in prossimità di percorsi
per i mezzi meccanici.
 Adeguata illuminazione.
 Informare, formare e addestrare gli addetti.e procedura d’accesso.
 Privilegiare l'installazione di impianti chiusi.
 Impiego delle sostanze e preparati in polvere sotto forma di poltiglia acquosa.
 Impianti di aspirazione localizzata.
 Ricambio d’aria naturale o forzata nell’ambiente di lavoro.
 Frequente pulizia con aspirapolveri o spazzatrici industriali.
 Utilizzo di D.P.I. durante la movimentazione o manipolazione di prodotti in
polvere.
 Attuare norme igieniche.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Esame delle schede di sicurezza e valutare la sostituzione dei prodotti più pericolosi
con altri meno pericolosi.
 Installare impianti chiusi e automatici dotati di aspirazione.
 Sistemi di ventilazione naturale.
 Stoccaggio corretto utilizzando contenitori di sicurezza muniti della prescritta
etichettatura.
 Rispettare la colorazione delle tubazioni.
 Utilizzare D.P.I. (guanti, grembiule, maschere filtranti ecc.) .
 Procedure di lavoro e dosaggio corretto.
 Predisporre docce e lavaocchi di emergenza, procedure di pronto soccorso.
 Predisporre procedure di intervento in caso di emergenza (intossicazione,
sversamento ecc.).
 Informare e formare gli addetti.
 Eventuale compartimentazione dei locali –separazione dai reparti dove è maggiore
il rischio di incendio.
 Informazione , formazione e addestramento degli addetti.
 Predisporre presidi antincendio e formare le squadre di emergenza.
 Sono presenti le schede di sicurezza delle
sostanze e le procedure di emergenza?
 SI
 NO
 SI
 NO
9
3 Formatura meccanica a verde
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Lavoro in prossimità di organi
meccanici in movimento dovuti alle
macchina di formatura e sistemi di
movimentazione delle staffe.
 Si sono verificati infortuni con lesioni
traumatiche (contusioni e ferite) per presa,
impigliamento, schiacciamento e trascinamento?
 SI
 NO
Esposizione a polveri terra di
fonderia che si possono disperdere
nell’ambiente durante il riempimento
delle staffe.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi bronchite cronica,
enfisema, pneumoconiosi da polveri miste,
irritazione vie respiratorie e degli occhi?
 SI
 NO
Manipolazione e stoccaggio di
prodotti pericolosi con esposizione
a vapori di solventi organici e
probabilità di sviluppo di incendio.
Es: applicazione manuale a spruzzo
sui modelli di distaccante (a base di
siliconi) sciolto in solventi
infiammabili.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi irritazione agli
occhi e alle vie respiratorie?
 SI
 NO
 Macchine protette conformi alle direttive europee e alle norme tecniche di settore
e/o all’allegato VI del D. Lgs 81/08
 Proteggere i sistemi di ribaltamento e i sistemi di movimentazione delle staffe.
 Pulsantiera a doppio comando per la pressa di formatura.
 Disporre e segnalare il divieto di oliare organi meccanici in movimento.
 Procedure corrette di manutenzione utilizzando metodi tipo Blocca e Segnala
 Informare, formare e addestrare gli addetti.
 Privilegiare l'installazione di impianti chiusi.
 Impiego delle sostanze e preparati in polvere sotto forma di poltiglia acquosa.
 Impianti di aspirazione localizzata.
 Ricambio d’aria naturale o forzata nell’ambiente di lavoro.
 Controllo automatico dei nastri trasportatori, manutenzione programmata.
 Frequente pulizia con aspirapolveri o spazzatrici industriali.
 Sistemi di umidificazione delle polveri fini recuperate dai filtri a maniche.
 Utilizzo di D.P.I. durante la movimentazione o manipolazione di prodotti in
polvere.
 Norme igieniche.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Esame delle schede di sicurezza e valutare la sostituzione dei prodotti più pericolosi
con altri meno pericolosi.
 Eventuale compartimentazione dei locali –separazione dai reparti dove è maggiore
il rischio di incendio.
 Informare, formare e addestrare gli addetti.
 Predisporre presidi antincendio e formare le squadre di emergenza.
 Si sono verificati incendi, anche piccoli?
 SI
 NO
 SI
 NO
 Sono presenti le schede di sicurezza delle
sostanze e le procedure di emergenza?
10
4 Formatura manuale in sabbia-resina
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esposizione a vapori organici dovuti
a formaldeide, fenoli, alcool
furfurilico
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come irritazione
polmonari, edemi, coliche addominali, narcosi,
bruciore agli occhi ed irritazione alla gola,
dermatiti ed eczemi ?
 SI
 NO
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Esaminare le schede di sicurezza dei prodotti e valutare la sostituzione di quelli più
pericolosi.
 Installare impianti di aspirazione localizzata, sistemi di ventilazione naturale.
 Utilizzare D.P.I. (maschere filtranti).
 Procedure di lavoro corrette.
 Stoccaggio corretto.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Dimensionare correttamente i parametri geometrici dell'impianto di aspirazione in
relazione alla velocità di aspirazione.
 Evitare la formazione di cariche elettrostatiche. Messa a terra dell’impianto.
 Predisporre presidi antincendio.
 Informazione, formazione degli addetti.
 Formare e addestrare le squadre di emergenza.
 Limitare gli accessi agli ambienti polverosi
 Installare un impianto di aspirazione localizzata sui punti di carico e un impianto di
aspirazione/ventilazione generale dell’ambiente di lavoro.
 Utilizzare D.P.I. (maschera facciale antipolvere con grado di protezione idoneo,
guanti, grembiule).
 Procedure di lavoro corrette.
 Stoccaggio corretto.
 Informazione, formazione degli addetti.
 Organizzare correttamente il lavoro.
 Informazione, formazione degli addetti.
Aspirazione di prodotti
infiammabili che possono formare
atmosfere esplosive
 Sono presenti le schede di sicurezza delle
sostanze e le procedure di emergenza?

 Si sono verificati eventi di ustioni, intossicazioni,
lesioni traumatiche ai lavoratori e danni alle
strutture aziendali per incendio-esplosione?
 SI
 NO
 SI
 NO
Esposizione a polveri di silice libera
cristallina, dovuta alla parte fine e
secca della terra di fonderia, e di
grafite che si disperdono
nell’ambiente durante il riempimento
delle staffe.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come bronchite
cronica, enfisema, pneumoconiosi da polveri
miste, irritazione vie respiratorie?
 SI
 NO
Ritmi di lavoro e levati dovuti al
fatto che resine e catalizzatori
provocano il rapido indurimento di
forme ed anime, pertanto è
necessario operare velocemente con
conseguente aumento dello sforzo
fisico necessario in questa
lavorazione.
Movimentazione manuale o
meccanica dei carichi di staffe e
modelli.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
 SI
 NO
sanitaria hanno rilevato eventi di stress, e
aumento degli infortuni?
 La sorveglianza sanitaria ha rilevato disturbi
muscoloscheletrici dovuti alla movimentazione
manuale dei carichi o sono avvenute contusioni
e ferite agli arti inferiori per caduta di materiali
trasportati a mano?
 SI
 NO
 Informazione e formazione alle posture corrette durante la movimentazione, utilizzo
di D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti.).
 Per pesi maggiori ai massimi consentiti (calcolati) è necessario utilizzare ausili per
la movimentazione e/o effettuare la movimentazione in due addetti.
 Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi
11
5 Formatura in CO2
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esposizione a gas di anidride
carbonica (CO2) dovute
all’insufflazione di CO2 nelle
forme per ottenerne l'indurimento.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come dispnea,
vomito, vertigini, convulsioni, difficoltà
respiratorie, coma irritazione polmonari, edemi,
coliche addominali, narcosi, bruciore agli occhi
ed irritazione alla gola, dermatiti ed eczemi ?
 SI
 NO
 Installazione di sistemi di aspirazione localizzata e generale dell'ambiente di lavoro.
 Informazione e formazione degli addetti riguardo rischi e procedure di pronto
soccorso.
 Sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Nota: i valori di concentrazioni sono difficilmente raggiungibili in ambienti dotati
di normale ricambio di aria.
 Sono presenti procedure di emergenza?
Utilizzo e stoccaggio
di bombole
contenenti anidride
carbonica (CO2) e
pericolo di esplosione
Esposizione a polveri,
manipolazione di prodotti e
sostanze pericolose per la
salute come le polveri di terra di
fonderia, polveri di prodotti
distaccanti per modelli;
nafta utilizzata come diluente dei
prodotti distaccanti.
Movimentazione meccanica e
manuale dei carichi come le staffe e
modelli.
 SI
 NO
 Sono presenti bombole di CO2 che in caso di
esplosione possono procurare lesioni
traumatiche?
 SI
 NO
 Stoccaggio corretto, in ambiente separato, aerato, non soleggiato, al riparo dagli
agenti atmosferici, tenute lontano da fonti di calore.
 Sistemi di ancoraggio anti caduta delle bombole.
 Informazione e formazione degli addetti.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come bronchite
cronica, enfisema, pneumoconiosi da polveri
miste, irritazione vie respiratorie.
 SI
 NO
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Sistemi di aspirazione localizzata.
 Indossare D.P.I. (maschere filtranti, guanti, grembiule, tuta)
 Esaminare le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati e valutare la sostituzione dei
prodotti più pericolosi con altri meno pericolosi.
 E’ stato valutato il rischio cancerogeno?
 SI
 NO
 SI
 NO
 Nota: la nafta è un prodotto classificato dalla Comunità Europea nella categoria 2 dei
cancerogeni.
 La sorveglianza sanitaria ha rilevato disturbi
muscoloscheletrici dovuti alla movimentazione
manuale dei carichi o sono avvenute contusioni
e ferite agli arti inferiori per caduta di materiali
trasportati a mano?
 Informazione e formazione alle posture corrette durante la movimentazione, utilizzo
di D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti.).
 Per pesi maggiori ai massimi consentiti (calcolati) è necessario utilizzare ausili per
la movimentazione e/o effettuare la movimentazione in due addetti.
 Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi
12
P
6 Produzione di anime (1)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esposizione a polveri delle sostanze
impiegate per la produzione di anime
a seconda della tecnologia utilizzata
Esposizione a inquinanti
aerodispersi come CO, CO2, vapori
di ammoniaca, vapori organici
(formaldeide, fenolo, alcool
furfurilico)
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come
pneumoconiosi da polveri miste?
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi per tossicità
cronica a basse dosi come cefalea, vertigini,
disturbi digestivi, dispnea, vomito, vertigini,
Irritazione delle mucose oculari e respiratorie.
 SI
 NO
 Valutare possibilità di sostituzione della macchine spara anime più vecchie con
nuovi tipi automatici chiusi ed aspirati.
 Per il processo “cold box” possono essere utilizzati leganti che, al posto degli
idrocarburi aromatici altobollenti, utilizzano solventi a base vegetale.
 Per la produzione di anime in ceramica sostituire prodotti da dosare con prodotti già
miscelati senza silicato di zirconio (sostituibile con allumina).
 Utilizzare sistemi di aspirazione localizzata e generale dell’ambiente di lavoro,
sistemi di ventilazione naturale.
 Indossare D.P.I. (maschere filtranti idonee, occhiali, grembiule, guanti).
 Frequente pulizia dell’ambiente di lavoro tramite aspirapolveri industriali.
 Procedure corrette standardizzate e scritte per la manutenzione degli impianti.
 Attuare norme di igiene personale.
 Predisporre idonei servizi igienico –assistenziali.
 Informazione e formazione e addestramento degli addetti su rischi, prevenzione e
procedure da seguire in caso di contaminazione.
 Sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Sono presenti le schede di sicurezza delle
sostanze e le procedure di emergenza?
 SI
 NO
 SI
 NO
 Nota: per la formaldeide, fenolo, alcool fufurilico vedi
anche scheda Stoccaggio, recupero e preparazione
terre.
Manipolazione di prodotti
pericolosi per la salute come le
resine isocianiche e fenoliche
disciolte nei solventi (per cold box);
catalizzatore (per cold box) dall’odore
di ammoniaca; sostanze corrosive a
base di silicato di sodio utilizzate
come leganti per il processo di
formatura con anidride carbonica;
colla a caldo.
Esposizione a microclima
sfavorevole, calore radiante,
manipolazione di materiali caldi
nelle attività di estrazione delle
casse d'anima e manipolazione
della anime appena prodotte
con la macchina hot box e per gli
spostamenti dei lavoratori in
ambienti a temperatura differente.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi di: irritazione
della pelle e delle vie respiratorie,
sensibilizzazione per inalazione; ustioni a
contatto con la pelle, lesioni agli occhi,
irritazione delle vie respiratorie; ustioni, danni
agli occhi, irritazione delle vie respiratorie per
inalazione dei vapori di colla?
 Sono presenti le schede di sicurezza delle
sostanze e le procedure di emergenza?

 E’ stato rilevato un aumento degli infortuni come
ustioni e danni da calore e l’organizzazione
aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno
rilevato eventi come osteoartropatie e malattie da
raffreddamento per esposizione a sbalzi termici?
 SI
 NO
 SI
 NO
 SI
 NO
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Utilizzare sistemi di aspirazione localizzata e generale dell’ambiente di lavoro,
sistemi di ventilazione naturale.
 In nessun caso mescolare tra loro i due tipi di resina senza sabbia.
 Esaminare e seguire le indicazioni riportate nella scheda di sicurezza dei prodotti.
 Evitare imbrattamenti, sgocciolamenti, sversamenti: utilizzo di contenitori di
sicurezza con etichettatura; bacini di contenimento separati per i due tipi di resina.
 Indossare D.P.I (guanti, tuta, grembiule, occhiali, maschere filtranti).
 Attuare norme di igiene personale.
 Predisporre docce e lavaocchi di emergenza, procedure di pronto soccorso.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Organizzazione del lavoro per: minimizzare la permanenza in prossimità della
sorgente di calore radiante; acclimatamento; turnazione; pause di riposo in ambienti
non sovrariscaldati.
 Possibilità bere spesso bevande fresche arricchite di sali minerali.
 Riscaldare i locali di lavoro adiacenti al reparto durante la stagione fredda.
 Informazione e formazione degli addetti.
13
P
6 Produzione di anime (2)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Utilizzo e stoccaggio e aspirazione
di prodotti infiammabili che
possono formare atmosfere
esplosive nelle tubazioni
dell’impianto di aspirazione o
miscele esplosive con l’aria.
 Si sono verificati incendi o esplosioni anche
piccoli che hanno causato intossicazioni e/o
lesioni traumatiche?
 SI
 NO














 Sono presenti procedure di emergenza?
 SI
 NO
 SI
 NO
 I lavoratori sono stato addestrati?
Movimentazione manuale dei
carichi e stoccaggio su
scaffalature di casse d’anima e
anime, durante le operazioni di
inserimento ed estrazione
dalla macchina spara anime e dalle
scaffalature.
Lavoro in prossimità di organi
meccanici in movimento dovuti al
montaggio e smontaggio delle casse
d’anima nelle macchine, ai sistemi
di apertura e chiusura stampi della
macchina durante il suo
funzionamento, alle operazioni di
manutenzione e ai sistemi di
ribaltamento delle casse d’anima.
 Si sono verificati infortuni e l’organizzazione
aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno
rilevato eventi come disturbi muscoloscheletrici.,
lesioni traumatiche agli arti inferiori per urti e
schiacciamenti, ustioni in caso di
movimentazione di pezzi caldi?
 SI
 NO
 Si sono verificati infortuni che hanno causato
lesioni traumatiche?
 SI
 NO











Non fumare, non utilizzare fiamme libere.
Segnaletica appropriata.
Stoccaggio corretto, con contenitori ben chiusi, in ambiente ben aerato e non
soleggiato.
Evitare sgocciolamenti e sversamenti.
Utilizzare contenitori di sicurezza con etichettatura.
L’impianto e le apparecchiature elettriche devono essere idonee alla classificazione
di pericolosità del luogo in conformità alle norme CEI e tali da non costituire
possibilità di innesco.
Evitare stoccaggi per periodi prolungati.
Attuare la normativa generale antincendio.
Predisporre presidi antincendio, squadre di emergenza e pronto soccorso.
Informazione, formazione e addestramento degli addetti.
Dimensionare correttamente i parametri geometrici dell’impianto di aspirazione in
relazione alla velocità di aspirazione.
Evitare la formazione di cariche elettrostatiche. Messa a terra del sistema.
Distanza di sicurezza da eventuali camini di post-combustione.
Movimentazione in due addetti oppure utilizzo di ausili per la movimentazione.
Indossare DPI: guanti anticalore, scarpe di sicurezza con punta metallica (anche
l’elmetto se si utilizzano carroponte).
Stoccaggio corretto su scaffali di adeguata portata e saldamente fissati.
Informazione e formazione degli addetti.
Vedere anche scheda Movimentazione Meccanica dei Carichi
Macchine conformi alle norme di sicurezza.
Protezioni fisse o dotate di interblocco.
Informazione e formazione e addestramento degli addetti.
Manutenzione in sicurezza attuando una procedura di predefinita e standardizzata
del tipo Blocca e Segnala.
14
P
7 Fusione (1)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esposizione a gas fumi e vapori.
 Sono presenti nel ciclo produttivo vapori
metallici e ossidi provenienti dalle fusioni?
 SI
 NO
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in
relazione ad irritazioni delle vie respiratorie e/o
broncopneumopatie?
 SI
 NO
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Dotare i forni fusori di idoneo ed efficace sistema di aspirazione localizzato.
 Installare impianti di aspirazione generale dell'ambiente di lavoro.
 Utilizzare all’occorrenza D.P.I. (maschere filtranti). Prevedere formazione ed
addestramento all’uso
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in
relazione ad irritazioni agli occhi, congiuntiviti,
cataratta da calore e stress da affaticamento
visivo?
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni ai lavoratori
dovuti ad ustioni attribuibili a schizzi e/o
sversamento di metallo liquido, a fiamme libere,
a vicinanza a superfici ad alta temperatura?
 SI
 NO
 Utilizzare coperchi e schermi.
 Indossare D.P.I. (visiera, occhiali).
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti
 SI
 NO
 Non introdurre in forno materiale umido è estremamente pericoloso. Ad esempio
panetti di alluminio.
 Utilizzare caricatori automatici e/o schermi protettivi.
 Predisporre percorsi e postazioni di lavoro sicure.
 Indossare D.P.I. (come per la fase colata).
 Attuare le misure preventive per l’esposizione a microclima sfavorevole come qui
sotto riportato.
 Informazione e formazione degli addetti con procedure scritte e verificate in fase
lavorativa.
 E’ stato rilevato un aumento degli infortuni
come ustioni e danni da calore e
l’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi come
osteoartropatie e malattie da raffreddamento per
esposizione a sbalzi termici?
 Sono presenti nel ciclo produttivo vapori
metallici e ossidi provenienti dalle fusioni?
 SI
 NO
 Organizzazione del lavoro per: minimizzare la permanenza in prossimità della
sorgente di calore radiante; acclimatamento; turnazione; pause di riposo in ambienti
non sovrariscaldati.
 Possibilità bere spesso bevande fresche arricchite di sali minerali.
 Riscaldare i locali di lavoro adiacenti al reparto durante la stagione fredda.
 Informazione e formazione degli addetti.
 In caso di movimentazione manuale, per ridurre l'esposizione è necessario un
adeguato ricambio d’aria dell’ambiente di lavoro e indossare, oltre ai normali
indumenti protettivi (quali tute ecc.), anche una maschera antipolvere.
 Devono essere rispettate le norme igieniche come riportato precedentemente
(pulizia dei locali, docce, spogliatoi, armadietti ecc.)
 Informazione e formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
Esposizione a radiazioni luminose
infrarosse e visibili dal metallo fuso
ad alta temperatura
Esposizione a schizzi di metallo
fuso.
- dal forno se vi vengono introdotti
materie umide.
- durante la scorificazione
Lavoro in prossimità di fiamme.
Lavoro in prossimità di superfici ad
elevata temperatura.
Esposizione a microclima
sfavorevole dovuto sia alla presenza
di alte temperature sia agli
spostamenti dei lavoratori in aree a
temperature notevolmente
differenti.
Esposizione a polveri dovuti alla
presenza di ossidi di vari elementi, e/o
di carbone per i forni a cubilotto, e/o
cloruri e fluoruri come additivi della
fusione
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni ai lavoratori in
relazione ad irritazioni delle vie respiratorie e/o
broncopneumopatie?
 SI
 NO
 SI
 NO
15
P
7 Fusione (2)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Movimentazione
manuale dei carichi.
Movimentazione manuale dei
correttivi per la fusione, talvolta
tramite una pala.
 Il datore di lavoro ed il Medico Competente
hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione
disturbi muscoloscheletrici?
 SI
 NO
Movimentazione di pezzi e rottami
metallici pesanti e taglienti.
 Sono avvenuti infortuni dovuti a ferite da taglio e
schiacciamento agli arti superiori e inferiori e
infezione da tetano?
 SI
 NO
 Adeguata organizzazione del lavoro. Corretta disposizione spaziale di impianti e
materiali.
 Utilizzo di ausili per la movimentazione.
 Informazione e formazione degli addetti.
 Utilizzo di D.P.I. (guanti, scarpe di sicurezza con punta rinforzata in metallo).
 Vaccinazione antitetanica.
 Informazione e formazione degli addetti.
 Informazione e formazione degli addetti con procedure specifiche
Movimentazione di rottami metallici
ad alta temperatura
Movimentazione meccanica dei
carichi.
Movimentazione tramite braccio
meccanico con elettromagnete dei
pani di ghisa e rottame, dei cassoni
metallici di raccolta delle scorie.
 Sono avvenuti incidenti che hanno provocato
ustioni ai lavoratori?
 Si sono verificati infortuni dovuti a urti,
schiacciamenti, ustioni in caso di
movimentazione di pezzi caldi?
 SI
 NO
 SI
 NO
 Controlli periodici dell’apparecchio di sollevamento; delimitare e segnalare la zona
operativa; segnalare il movimento del braccio meccanico con dispositivi otticoacustici.
 Informazione e formazione degli addetti.
 Vedere anche la fase Movimentazione Meccanica dei Carichi.
 SI
 NO
 Misurare il valore del campo magnetico e ove superiore a quanto previsto dalla
norma intervenire con azioni di protezione e procedure.
 Provvedere a delimitare le zone ove sono presenti CEM e a segnalarle agli
Movimentazione del carbone di
alimentazione dei forni a cubilotto
tramite pala meccanica.
Movimentazione dei cassoni metallici
di raccolta delle scorie, tramite
carrelli elevatori.
Esposizione a campi
elettromagnetici dovuti alla presenza
di forni ad induzione magnetica.
 Sono presenti forni ad induzione magnetica?
addetti.
Esposizione a rumore dovuto ai
bruciatori dei forni, alle soffianti
d’aria nel forno a cubilotto, agli
impianti di caricamento del metallo
da fondere nei forni.
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni all’apparato
uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori?
 E’ stata effettuata la misurazione dell’emissione
al rumore?
 SI
 NO





Utilizzo di D.P.I. idonei.
Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti.
Attuare le misure di prevenzione in base ai livelli di esposizione personale.
Utilizzo di D.P.I. (cuffie, tappi)
Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti.
 SI
 NO
16
P
7 Fusione (3)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Lavoro in prossimità di parti in
tensione elettrica e conseguente
elettrocuzione con ustioni o morte
nelle fasi di manutenzione della parte
elettrica dei forni e delle cabine di
alimentazione.
 L’organizzazione aziendale ha segnalato
fenomeni imputabili ad effetti legati alla tensione
elettrica?
 SI
 NO
 Manutenzione elettrica riservata a personale specializzato (elettricisti), e formato ad
operare in sicurezza nelle condizioni specifiche di intervento.
 Indossare D.P.I. (guanti isolanti, scarpe con suola di gomma ecc.).
 La manutenzione della parte elettrica dei forni e
delle cabine di alimentazione è svolta da
personale interno all’azienda?
 SI
 NO
Lavoro in postazioni sopraelevate.
Lesioni traumatiche.
 Durante la lavorazione può essere necessario
accedere a zone alte con il rischio di cadute
dall'alto di persone e oggetti?
 SI
 NO
 Le postazioni sopraelevate sono protette?
Transito e stazionamento in
ambiente pericoloso, conduzione di
impianti a gas combustibile,
conduzione di impianti a rischio di
esplosione.
Surriscaldamenti del bagno fuso e
usura del rivestimento refrattario con
il rischio che questo si perfori.
Spegnimento del bruciatore a gas del
forno per soffocamento da parte del
materiale caricato, con fuga di gas.
Fuga di gas per spegnimento del
bruciatore a gas utilizzato per
l’accensione del forno a cubilotto.
Nei forni elettrici ad induzione, il
surriscaldamento eccessivo dell'acqua
di raffreddamento può danneggiare
l'isolamento elettrico delle spire che
costituiscono l'induttore del forno,
dando luogo a una scarica elettrica.
Caduta di pezzi dall'alto durante il
caricamento automatico del forno.
 SI
 NO
 Sono stati rilevati incidenti dovuti a esplosione incendio, (con conseguenti lesioni traumatiche,
ustioni, intossicazioni da prodotti di
combustione)?
 SI
 NO
 Sono stati rilevati fenomeni di intossicazione da
gas esplosione - incendio, (con conseguenti
lesioni traumatiche, ustioni, intossicazioni da
prodotti di combustione)?
 SI
 NO
 Sono stati rilevati fenomeni di folgorazione?
 SI
 NO
 Si sono verificati eventi con lesioni traumatiche?
 SI
 NO
 Proteggere con parapetti provvisti di fascia fermapiedi le postazioni sopraelevate o
prospicienti le aperture del forno e le scale.
 Fissare stabilmente le scale alla struttura.
 Gradini antiscivolo, barra o cancelletto mobile che consenta una continuità del
parapetto anche davanti alla apertura di accesso dal ballatoio alla scala.
 Il forno deve essere sorvegliato dagli addetti e provvisto dei dispositivi di sicurezza
necessari a prevenire fuoriuscite di combustile, surriscaldamenti, incendi,
esplosioni.
 Dotare i forni a induzione di una vasca di contenimento posta sotto il forno stesso e
riempita di sabbia.
 Gli addetti alla conduzione del forno devono essere adeguatamente formati sia sulla
corretta gestione sia sulle procedure di emergenza.
 In caso di incendio, non si deve erogare acqua in direzione dei forni elettrici finché
non sia stata staccata l'alimentazione elettrica e anche in tal caso è bene evitare di
bagnare i collegamenti delle spire, se non in casi limite.
 Il sistema di caricamento automatico del forno deve essere protetto contro il rischio
di caduta del materiale, e la zona deve essere delimitata e provvista di cartelli di
pericolo.
17
P
8 Colata (1)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Movimentazione di materiali a alta
temperatura.
La lega metallica allo stato fuso può
schizzare e investire gli operatori
durante la spillata, la scorifica, la
colata, la movimentazione delle
siviere piene.
 Si sono verificati eventi che hanno prodotto
danni ai lavoratori dovuti ad ustioni attribuibili a
schizzi e/o sversamento di metallo fuso?
 SI
 NO
Lavoro in prossimità di superfici a
elevata temperatura.
Le pareti esterne delle siviere sono a
elevata temperatura.
Transito di persone in ambiente
pericoloso.
Altri lavoratori possono trovarsi a
transitare nella zona di colata.
Lavoro in locali a rischio di
incendio.
Sversamenti di ghisa fusa o schizzi di
materiale incandescente potrebbero
raggiungere materiali combustibili o
parti elettriche con rischio di
cortocircuiti.
Esposizione a gas, fumi e vapori.
Provengono dal metallo fuso e da
terre di fonderia e distaccanti a
contatto con il metallo fuso:
fumi e vapori dei metalli, nerofumo
(carbonio), ossido di carbonio (CO),
anidride carbonica (CO2), idrocarburi
alifatici, idrocarburi aromatici, ftalati,
ammoniaca, acidi aromatici,
formaldeide, anidride solforosa,
acido solforico, acroleina, fenoli
sostituiti, vari ossidi di azoto
(NOx), tracce di acido cianidrico
(HCN).
 c.s. dovuto al contatto con le superfici delle
siviere contenimento della colata.
 SI
 NO
 Utilizzare pavimenti grigliati, evitare dislivelli del pavimento.
 Dotare le siviere di ausili di manovra in sicurezza.
 Segnalare e delimitare la zona di lavoro.
 Predisporre vie di fuga e mantenerle sgombre.
 Installare schermi protettivi di materiale metallico lungo le linee di colata.
 Utilizzare grappe di chiusura delle staffe e pesi per bilanciare la forza metallostatica.
 Prevedere sistemi di sfiato per i gas che si sviluppano nella staffa durante la colata.
 Scorificare con utensili lunghi, dietro schermi protettivi.
 Indossare D.P.I. (elmetto, retronuca, visiera, scarpe, ghette, guanti, grembiule).
 Attuare le misure preventive per l’esposizione a microclima sfavorevole come qui
sotto riportato.
 Informazione e formazione degli addetti.
 c.s. relativamente alle superfici ad alta temperatura.
 c.s. dovuto al passaggio di lavoratori con
mansione diversa da quella prevista in questa
fase.
 SI
 NO
 c.s. relativamente al transito di lavoratori.
 Sono stati rilevati incendi con conseguenti
lesioni traumatiche, ustioni, intossicazioni?
 SI
 NO
E’ stata svolta la corretta valutazione del rischio
incendio?
 SI
 NO
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi per tossicità
cronica a basse dosi?
 SI
 NO
 Sono presenti procedure di emergenza?
 SI
 NO
 Valutazione del rischio di incendio.
 Impianto elettrico idoneo alla classificazione di pericolosità del luogo ove è
installato.
 Predisporre piani di evacuazione.
 Informare i lavoratori.
 Predisporre presidi antincendio.
 Formare le squadre di emergenza.
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Installare lungo tutta la linea di colata un impianto di aspirazione localizzato
dimensionato in modo da garantire la completa captazione degli inquinanti.
 Installare un impianto di aspirazione generale dell’ambiente di lavoro.
 Indossare D.P.I. (maschere filtranti).
 Informazione, formazione, addestramento e sorveglianza sanitaria degli addetti.
Nota: vedi anche scheda Stoccaggio, recupero e
preparazione terre
18
P
8 Colata (2)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esposizione a radiazioni luminose
infrarosse emanate dal metallo fuso.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato fenomeni di irritazione
agli occhi, congiuntiviti, stress da affaticamento
visivo?
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
danni da calore e l’organizzazione aziendale e la
sorveglianza sanitaria hanno rilevato
osteoartropatie e malattie da raffreddamento per
esposizione a sbalzi termici?
 SI
 NO
 Utilizzare coperchi e schermi termoriflettenti.
 Indossare D.P.I. (visiera, occhiali).
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
 SI
 NO
 Minimizzare la permanenza in prossimità della sorgente di forte calore radiante.
 Meccanizzare la colata.
 Pause di riposo in ambienti non surriscaldati.
 Possibilità di reintegrare i liquidi bevendo spesso bevande fresche arricchite di Sali
minerali.
 Durante la stagione fredda riscaldare i locali di lavoro adiacenti al reparto.
 Indumenti adeguati.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato fenomeni di
affaticamento eccessivo e stress?
 SI
 NO
 Attenta organizzazione del lavoro.
 Pause di riposo in ambienti non surriscaldati.
 Modalità di acclimatamento.
 Turnazione delle mansioni.
 Il datore di lavoro ed il Medico Competente
hanno rilevato danni ai lavoratori in relazione
disturbi muscoloscheletrici?
 SI
 NO
 Automatizzare o meccanizzare l’operazione.
 Informazione e formazione degli addetti alle procedure ed alle posture corrette.
 Indossare D.P.I. (guanti, scarpe di sicurezza con punta metallica).
Esposizione a microclima
sfavorevole.
Temperatura ambientale elevata:
determinata principalmente dal calore
radiante emanato dai forni e dalle
siviere. Il problema è aggravato dallo
sforzo fisico elevato. La temperatura
eccessiva ostacola l’utilizzo dei D.P.I.
(cuffie, occhiali, ecc…). Inoltre i
lavoratori si spostano in ambienti a
diversa temperatura
Carico di lavoro fisico e ritmi di
lavoro che possono
essere eccessivi anche in
considerazione del microclima
sfavorevole e degli sforzi fisici.
Movimentazione manuale dei
carichi dovuto al trascinamento
manuale delle siviere lungo le
monorotaie alle quali sono appese.
Movimentazione dei carichi tramite
mezzi meccanici di sollevamento
come paranchi, carro – ponte,
carrelli elevatori per la
movimentazione delle siviere e dei
pesi. Il rischio è maggiore quando
le siviere sono piene, dato che
contengono metallo fuso.
 E’ stata svolta una valutazione del rischio dovuto
al trascinamento o alla spinta manuale dei
carichi?
 Si sono verificati infortuni e l’organizzazione
aziendale e la sorveglianza sanitaria hanno
rilevato disturbi muscoloscheletrici, lesioni
traumatiche agli arti inferiori per urti e
schiacciamenti, ustioni in caso di
movimentazione di pezzi caldi?
 SI
 NO
 SI
 NO
 Verifica e controllo periodico degli apparecchi di sollevamento.
 Bilance elettroniche che visualizzano il peso sollevato su un grande display.
 Informazione e la formazione degli addetti che devono indossare D.P.I.
19
P
8 Colata (3)
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Lavoro in postazioni sopraelevate.
Sono costituite da impalcature e
carro di colata.
 Durante la lavorazione può essere necessario
accedere a zone alte con il rischio di cadute
dall'alto di persone e oggetti?
 SI
 NO
 Proteggere con parapetti provvisti di fascia fermapiedi le aperture verso il vuoto
 Prevedere l’utilizzo di elevatori elettrici su ruote e dotati di una gabbia di
protezione della piattaforma dove staziona l’operatore.
Esposizione a rumore.
Esposizione indiretta per il rumore
proveniente dai forni, durante il
riempimento delle siviere ed anche
durante la colata nelle staffe, in
quanto le linee di colata si trovano
generalmente vicino ai forni
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni all’apparato
uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori?
 SI
 NO
 Attuare le misure di prevenzione in base ai livelli di esposizione personale.
 Utilizzo di D.P.I. (cuffie, tappi)
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti.


20
9 Manutenzione forni e siviere (1)
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esposizione a polveri miste che si
liberano durante la demolizione del
refrattario e lo stoccaggio e
manipolazione delle sostanze e
prodotti utilizzati per il suo
rifacimento.
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato sintomi che possono
identificare pneumoconiosi?
 SI
 NO
Esposizione a rumore generato dai
martelli pneumatici utilizzati per la
demolizione del refrattario.
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni all’apparato
uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori?
 SI
 NO
Esposizione a vibrazioni mano –
braccio dovuti all’utilizzo di martelli
pneumatici per la demolizione del
refrattario.
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato sindromi da
vibrazione mano-braccio?
 SI
 NO
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Indossare D.P.I (maschere facciali, guanti, occhiali, grembiuli, elmetto ventilato).
 Scafandro integrale a tenuta e ventilato con aria filtrata per l’addetto alle operazioni
di scalpellatura e rifacimento del rivestimento refrattario del cubilotto.
 Impianti di aspirazione localizzata.
 Norme igieniche (pulizia dei locali, docce, spogliatoi, armadietti ecc.)
 Informazione, formazione e sorveglianza
 sanitaria degli esposti.
 Attuare misure di prevenzione in relazione ai livelli di esposizione personale.
 Utilizzare attrezzi del tipo meno rumoroso.
 Indossare D.P.I. (tappi, cuffie).
 Ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più addetti.
 Informazione, formazione e sorveglianza
 sanitaria degli esposti.
 Utilizzare martelli a bassi livelli di vibrazione o minore impatto vibratorio, utilizzare
impugnature smorzanti le vibrazioni, riscaldare l’ambiente di lavoro nei mesi freddi,
ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più addetti.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti.
Lavoro disagevole in spazi ristretti
con polveri, rumore e microclima
sfavorevole nelle fasi di scalpellatura
e rifacimento del rivestimento
refrattario del cubilotto dalle ridotte
dimensioni e con temperature alte.
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
danni da calore e l’organizzazione aziendale e la
sorveglianza sanitaria hanno rilevato malattie che
coinvolgono l’apparato muscolo-scheletrico?
 SI
 NO
 Sono presenti procedure di emergenza?
 SI
 NO
 Evitare di ridurre il diametro interno del forno a cubilotto.
 Minimizzare la permanenza in prossimità della sorgente di forte calore radiante,
programmare modalità di acclimatamento e turnazione degli addetti, pause di riposo
in ambienti non sovrariscaldati, bere spesso bevande fresche arricchite di Sali
minerali.
 Evitare sbalzi termici riscaldando i locali di lavoro adiacenti nella stagione fredda.
 Indossare indumenti adeguati.
 Valutare la possibilità di sostituzione dei cubilotti con forni elettrici.
 Informazione, formazione alle procedure corrette di lavoro e pronto soccorso,
sorveglianza sanitaria degli esposti.
21
9 Manutenzione forni e siviere (2)
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Domande
Risposta
Misure da prendere
Esecuzione di operazioni pericolose
come l’apertura manuale del fondo
del forno a cubilotto.
Manipolazione di sostanze e
prodotti pericolosi per la salute per
il rifacimento del refrattario.
 Sono stati rilevati incidenti con conseguenti
lesioni traumatiche?
 SI
 NO
 NA
 SI
 NO
 NA
 Dotare i cubilotti di sistemi pneumatici di apertura e chiusura.
 L’organizzazione aziendale e la sorveglianza
sanitaria hanno rilevato eventi di: irritazione
della pelle e delle vie respiratorie,
sensibilizzazione per inalazione; ustioni a
contatto con la pelle, lesioni agli occhi,
irritazione delle vie respiratorie; ustioni, danni
agli occhi, irritazione delle vie respiratorie per
inalazione dei vapori di colla?
 Sono presenti procedure di emergenza?
 SI
 NO
 NA
 SI
 NO
 NA
Utilizzo di fiamme libere.
Accensione, utilizzo del flambatore.
Appoggio del flambatore acceso.
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
ustioni ai lavoratori?
Esposizione a fumi di combustione
nelle fasi di essiccazione del
refrattario
Movimentazione manuale dei
carichi del vecchio refrattario dopo la
demolizione e dei prodotti utilizzati
per il rifacimento del nuovo
refrattario.
Movimentazione delle siviere da
manutenere.
Stoccaggio di bombole di GPL
utilizzate per i flambatori portatili.
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato fenomeni di
irritazione delle vie respiratorie?
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
lesioni traumatiche per schiacciamento dovuto
alla caduta di materiali ed oggetti e fenomeni di
affaticamento eccessivo?
 SI
 NO
 NA
 SI
 NO
 NA
 Sono presenti in azienda bombole di GPL?
 SI
 NO
 NA
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Esaminare e conservare in azienda le schede tecniche delle sostanze e prodotti
utilizzati.
 Informare e formare gli addetti alle procedure corrette di lavoro e di pronto
soccorso in caso di contaminazione.
 Effettuare la sorveglianza sanitaria.
 Sistemi di accensione semiautomatica.
 Indumenti ignifughi non svolazzanti.
 Progettare adeguatamente il posto di lavoro, delimitare e segnalare la zona
pericolosa, predisporre e segnalare i percorsi sicuri.
 Tenere sgombra da materiali infiammabili la zona circostante.
 Informazione e formazione degli addetti.
 Valutare la possibilità di utilizzare impianti fissi anziché flambatori portatili.
 Impianti di aspirazione localizzata.
 Indossare D.P.I. (maschere filtranti).
 A seconda del peso e dell’ingombro del pezzo da movimentare, può essere
necessario l’utilizzo di ausili per la movimentazione (paranchi, carroponte, carrelli)
ovvero la movimentazione in due addetti (procedura in questo caso).
 Informazione e la formazione alle procedure ed alle posture corrette.
 D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta metallica, guanti).
 Stoccaggio corretto lontano da fonti di calore, in locale aerato in basso.
 Utilizzare contenitori di sicurezza.
 Non fumare o usare fiamme libere.
 Etichettatura e segnaletica.
 Utilizzare personale specializzato e formato.
 Sistemi di ancoraggio anti caduta delle bombole.
 Impianto elettrico idoneo al luogo.
 Squadre per la gestione delle emergenze
22
10 Distaffatura – Disterratura – Smaterozzatura (1)
P
Possibili pericoli/rischi
Esposizione a fumi, gas e vapori
provenienti dalle forme piene di
metallo fuso lasciate a raffreddare
nelle staffe in attesa della distaffatura.
Domande
 Il datore di lavoro, il RSPP ed il Medico
Competente hanno rilevato sintomi come
irritazione delle vie respiratorie, e
broncopneumopatie?
Risposte
 SI
 NO
Esposizione a polveri di terra di
fonderia (essiccata), costituente forme
e le anime, durante la distaffatura e
disterratura.
Dispersione di polveri metalliche e
proiezione di schegge durante la
smaterozzatura con macchine utensili.
Esposizione a rumore dovuto alle
griglie vibranti e all’impatto della
staffa e del getto sulle griglie stesse,
all’impatto dei pezzi gettati nei
cassoni di raccolta dopo la
distaffatura, all’uso del martellino
pneumatico.
 Il datore di lavoro, il Medico Competente e
l’RSPP hanno rilevato pneumoconiosi da
polveri miste e lesioni agli occhi?
 SI
 NO
 Il datore di lavoro, il Medico Competente e
l’RSPP hanno rilevato danni all’apparato uditivo
e fenomeni extrauditivi ai lavoratori?
 SI
 NO
Lavoro in prossimità di organi
meccanici in movimento come la
troncatrice e la sega circolare per la
smaterozzatura.
La contemporanea presenza di altri
fattori di rischio (esposizione a
rumore, vibrazioni, polveri) rende
maggiore il rischio di infortuni.
Esposizione a vibrazioni mano –
braccio dovuta all’utilizzo manuale
del martello pneumatico per la
disterratura, e di sega circolare
portatile e troncatrice per la
smaterozzatura.
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
lesioni traumatiche alle mani o amputazione
dovute all’uso di troncatrici, seghe o altri attrezzi
pericolosi o lesioni agli occhi per proiezione di
materiali?
 SI
 NO
 Il datore di lavoro, il Medico Competente e
l’RSPP hanno rilevato sintomi che possono
segnalare sindrome da vibrazione mano-braccio
ai lavoratori?
 SI
 NO
 E’ stata effettuata la misurazione del rumore?
 SI
 NO
 NP
Misure da prendere
 E’ stato svolto un monitoraggio degli inquinanti mediante misura strumentale
(campionamento ambientale)?
 Installazione di un impianto di aspirazione localizzato sulle forme poste a raffreddare
e segregazione della distaffatrice mediante cabina dotata di aspirazione, oppure
impianto automatizzato di trasporto delle staffe, distaffatura e trasferimento dei pezzi
dalla griglia vibrante ai cassoni di raccolta, il tutto chiuso mediante un sistema
cabina-tunnel insonorizzata e aspirata.
 Impianto di distaffatura chiuso dotato di aspirazione e le cui griglie vibranti
distaffatrici siano correttamente dimensionate in relazione alla dimensione delle
staffe utilizzate.
 Utilizzo di impianti di aspirazione localizzata (eventualmente mobili), ricambio
d’aria e utilizzo di D.P.I. (maschere antipolvere in caso di disterratura manuale dei
getti, occhiali in caso di smaterozzatura con macchine utensili.
 Utilizzo di smaterozzatrici a cuneo.
 Attuare misure di prevenzione in base ai livelli di esposizione personale.
 Rivestire i cassoni utilizzati per la raccolta dei pezzi con materiali elastici smorzanti.
 Segregazione dell’impianto con cabina rivestita di materiale fonoisolante fonoassorbente.
 Impedire l’avvio della distaffatrice quando le porte della cabina sono aperte.
 Postazioni insonorizzare per l’uso del martellino che deve essere del tipo meno
rumoroso.
 Utilizzo di smaterozzatrici a cuneo.
 La troncatrice, la sega circolare portatile e tutte le altre attrezzature devono essere
protette a norma di legge e qualora soggette alla Direttiva Macchine, conformi alla
stessa.
 Utilizzo di D.P.I (guanti, tuta, occhiali).
 Informazione e formazione degli addetti.
 Utilizzare in alternativa, per quanto possibile, le smaterozzatrici a cuneo.
 Adottare smaterozzatrici idrauliche a cuneo.
 Utilizzare martelli pneumatici a bassa vibrazione e minore impatto vibratorio.
 Riscaldare i locali di lavoro durante la stagione fredda, ridurre i tempi di esposizione
alternando le lavorazioni tra più addetti.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli esposti.
23
10 Distaffatura – Disterratura – Smaterozzatura (2)
Possibili pericoli/rischi
Movimentazione manuale dei
carichi.
Movimentazione delle
staffe e dei getti.
Posture incongrue. Prelievo e rottura
delle materozze in posture scorrette.
Domande
 Si sono rilevati disturbi muscolo scheletrici e
segnalazioni di affaticamento?
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
lesioni traumatiche come schiacciamento del
piede dovuto alla caduta di oggetti pesanti?
 Sono state analizzate le posture di lavoro?
P
Risposte
 SI
 NO
 SI
 NO
 SI
 NO
Utilizzo del cannello ossiacetilenico
per il taglio delle materozze:
esposizione a fiamme libere, calore
radiante, radiazioni luminose, fumi di
combustine, proiezione di materiale
incandescente, pericolo di scoppio.
 Si sono verificati casi di ustioni, stress termico,
danni agli occhi, intossicazioni, danni
all’apparato respiratorio, lesioni traumatiche?
 SI
 NO
 Si sono verificati incendi-esplosioni?
 SI
 NO
Stoccaggio e movimentazione
bombole per cannello
ossiacetilenico con rischio di fughe
di gas e di scoppio, specie in caso di
forti urti delle bombole o esposizione
prolungata al calore.
 Si sono verificati casi di ustioni, stress termico,
danni agli occhi, intossicazioni, danni
all’apparato respiratorio, lesioni traumatiche?
 SI
 NO
 Si sono verificati incendi-esplosioni?
 SI
 NO
Lavoro notturno.
Talvolta la distaffatura viene eseguita
durante la notte o nelle primissime ore
del mattino, oltre che per esigenze
produttive, anche per ridurre
l’esposizione a polveri e rumore degli
addetti ad altre lavorazioni che
possono svolgersi nella
stessa area dello stabilimento
produttivo.
Si sono verificati casi di :
Alterazioni dei ritmi sonnoveglia e in generale
dei bioritmi circadiani;
 squilibrio delle abitudini alimentari, irritabilità,
inclinazione alla depressione, oltre a possibili
ripercussioni sulla vita familiare e sociale del
lavoratore.
 disagio è maggiore per la concomitanza con gli
altri fattori di rischio presenti, in particolare
l’esposizione a polveri e rumore.
 SI
 NO
 NP
Misure da prendere
 Automazione dell’impianto, oppure a seconda del peso del pezzo da movimentare, è
necessario l’utilizzo di ausili per la movimentazione (paranchi, carroponte, carrelli),
ovvero la movimentazione tramite due addetti con procedura e addestramento.
 Informazione e formazione alle procedure e alle posture corrette.
 Sono inoltre necessari D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta metallica).
 Automatizzare l'operazione di raccolta, migliorare il posto di lavoro in modo che gli
addetti possano mantenere la posizione eretta, utilizzare la smaterozzatrice a cuneo
anziché la mazza.
 Informazione e formazione degli addetti alle posture corrette.
 Valvole di sicurezza applicate quanto più possibile vicine ai cannelli, in modo tale da
impedire il ritorno di fiamma e l’afflusso dell’ossigeno o dell’aria nelle tubazioni del
gas combustibile.
 Controllo periodico della attrezzatura.
 Impianti di aspirazione localizzata.
 D.P.I. (tuta, guanti, maschere, visiere).
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti.
 Utilizzare in alternativa, per quanto possibile, le smaterozzatrici a cuneo.
 Stoccaggio in luogo separato, ventilato, al riparo dalle intemperie e lontano da fonti
di calore.
 Divieto di fumare e usare fiamme libere.
 Sistemi di ancoraggio anti caduta delle bombole.
 Etichettatura e segnaletica.
 Impianto elettrico idoneo.
 Attuare la normativa generale antincendio.
 Predisporre procedure di movimentazione e di emergenza.
 Informazione e formazione degli addetti.
 Ridurre alla fonte l’esposizione a polveri e rumore.
 Organizzare il lavoro per ridurre quello notturno, turni appropriati.
 Adibire al lavoro notturno i lavoratori che ne facciano richiesta, tenuto conto delle
necessità aziendali e della particolari situazioni familiari dei lavoratori come stabilito
dalle norme in materia.
 Misure di protezione per i rischi aggiuntivi derivanti dal lavoro notturno.
 Informazione, formazione e sorveglianza sanitaria degli addetti
24
11 Movimentazione meccanica dei carichi (1)
P
Possibili pericoli/rischi
Movimentazione meccanica dei
carichi con carrelli elevatori
con pericolo di ribaltamento del
carrello elevatore e investimento di
altri lavoratori anche a causa della
caduta di materiale accatastato e
caricato sui carrelli in modo scorretto.
Domande
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
lesioni traumatiche gravi o mortali per
schiacciamento dovuto all’uso dei carrelli
elevatori?
Risposte
 SI
 NO
Lavoro in prossimità di organi
meccanici in movimento del
carrello elevatore.
 Si sono verificati eventi che hanno provocato
lesioni traumatiche gravi o mortali dovute al
trascinamento, taglio impigliamento di parti in
movimento del carrello elevatore?
 Sono stati segnalati disturbi potenzialmente
correlati all’inalazione di prodotti della
combustione diesel (irritazione delle congiuntive
oculari e delle vie respiratorie,
broncopneumopatie, ossicarbonismo, asma
bronchiale, emopatie, epatopatie, neuropatie,
nefropatie, miocardiopatie, dermatiti …)
 SI
 NO
Esposizione a prodotti della
combustione diesel costituiti
prevalentemente da idrocarburi
incombusti, ossidi di azoto (NO,
NO2), anidride solforosa (SO2),
ossido di carbonio (CO), formaldeide
(HCHO), idrocarburi aromatici e
alifatici, sostanze organiche volatili
(S.O.V.)
Esposizione a rumore durante la
guida dei mezzi meccanici rumorosi
(carrello elevatore diesel, pala
meccanica) e ingresso in reparti dove
sono presenti lavorazioni rumorose
(ad esempio distaffatura, sbavatura,
granigliatura, smaterozzatura ecc.).
Esposizione a vibrazioni durante la
guida dei mezzi meccanici (carrello
elevatore, pala meccanica).
Esposizione ad acidi di
accumulatori elettrici nella
movimentazione e ricarica delle
batterie di carrelli a trazione elettrica.
 ATTENZIONE: alcune delle sostanze presenti
nei prodotti della combustione diesel sono
cancerogeni.
 Il datore di lavoro, il SPP ed il Medico
Competente hanno rilevato danni all’apparato
uditivo e fenomeni extrauditivi ai lavoratori?
 SI
 NO
 NP
Misure da prendere
 Sistemi di protezione dell'addetto in caso di ribaltamento (cabina, trattenuta ecc.)
 Mettere in sicurezza pavimenti e dislivelli, percorsi dei mezzi e pedonali distinti,
buona illuminazione, specchi parabolici, segnaletica, organizzazione spaziale e/o
temporale del magazzino, idonei ancoraggi, indicazione del peso dei prodotti,
dispositivi acustici e luminosi di segnalazione, limitazione della velocità,
mantenimento della visibilità dal posto di guida, protezione degli organi di comando
contro l’avviamento accidentale, protezione del posto di guida da corpi che possono
cadere dall’alto, manutenzione periodica del mezzo, informazione e formazione dei
lavoratori.
 Le parti pericolose devono essere rese inaccessibili tramite adeguati ripari fissi.
 Dotare i carrelli elevatori diesel di marmitta catalitica (valida per NO2 e CO) o ad
acqua (valida per il particolato); il loro impiego deve essere limitato all’esterno dei
locali di lavoro (nel piazzale antistante lo stabilimento produttivo), mentre all’interno
è necessario utilizzare muletti a trazione elettrica.
 SI
 NO
 SI
 NO
 Valutazione dell’esposizione e adozione delle relative misure di prevenzione
 Accurata manutenzione dei mezzi.
 Valutare la possibilità di sostituire i carrelli elevatori diesel con i carrelli elettrici che
sono meno rumorosi.
 E’ stata effettuata la misurazione del rumore?
 SI
 NO
 Il datore di lavoro, il Medico Competente e
l’RSPP hanno rilevato sindromi da vibrazione
mano-braccio?
 SI
 NO
 Scelta di mezzi a ridotta vibrazione o minore impatto vibratorio.
 Regolare manutenzione dei mezzi con programma scritto.
 Si sono verificati eventi di esposizione ad acidi
delle batterie e si sono rilevate irritazione delle
vie respiratorie, ustione chimica della cute e
delle mucose?
 SI
 NO
 Effettuare la ricarica in locale separato adeguatamente aerato o sotto aspirazione, o
in apparecchi di ricarica chiusi e posti sotto aspirazione, o mettere sotto carica la
batteria del muletto lasciandola a bordo del mezzo stesso parcheggiato
esternamente. Chiudere i tappi della batteria durante la movimentazione e indossare
guanti antiacido. Utilizzare un sistema automatico con valvola di ritegno per
l’aggiunta di acqua nella batteria.
25
11 Movimentazione meccanica dei carichi (2)
P
 NP
Possibili pericoli/rischi
Sviluppo di sostanze capaci di
creare miscele esplosive con l’aria.
Ricarica degli accumulatori dei
carrelli a trazione elettrica in caso di
esplosione si può anche verificare la
proiezione violenta degli acidi forti
contenuti nella batteria.
Domande
 Si sono verificati perdite di vapori di acido delle
batterie con eventi esplosivi e si sono rilevate,
ustioni, lesioni agli occhi e lesioni traumatiche e
intossicazioni?
Risposte
 SI
 NO
Lavoro in prossimità di carichi
sospesi.
L’utilizzo di argani, gru e carroponte
comportano i rischi:
- caduta di carichi dall’alto;
- investimento da parte del carico
dovuto a oscillazioni;
- presa delle mani a contrasto tra le
catene.
 Sono presenti gru, carroponte, argani?
 SI
 NO
 La movimentazione dei carichi è regolata da
procedure?
 Si sono verificati eventi di caduta di carichi e/o
investimento di lavoratori?
 SI
 NO
 SI
 NO
Misure da prendere
 Effettuare la ricarica secondo le indicazioni di cui al punto precedente, con
particolare attenzione alla separazione dai restanti locali di lavoro, aerazione e/o
aspirazione, dimensionare correttamente l’impianto di aspirazione, non tenere
materiali infiammabili nello stesso locale.
 Valutazione rischio d’incendio e misure conseguenti.
 Impianto elettrico a norma per luoghi a maggior rischio in caso di incendio (CEI
64-8).
 Squadre di emergenza, mezzi estinguenti, formazione e informazione
 Manovrare in modo da ridurre le oscillazioni e senza interporsi tra l’oggetto da
sollevare ed eventuali ostacoli fissi.
 Dotare la gru di gancio di sicurezza.
 Non lasciare il gancio ad altezza d’uomo.
 Dotare di dispositivo di fine corsa il binario del carro ponte.
 Utilizzare mezzi di portata idonea.
 Effettuare le verifiche periodiche.
 Utilizzare D.P.I. (scarpe di sicurezza con punta rinforzata, guanti, elmetto).
 Informazione e formazione.
26
P
 NP
Domande
Risposte
Misure da prendere
 Si sono verificati eventi di elettrocuzione?
 SI
 NO
 Sono state effettuate le verifiche periodiche
dell’impianto elettrico e della messa a terra?
 SI
 NO
 Il rischio elettrico è ridotto al minimo se:
a) gli impianti elettrici sono realizzati a regola d’arte [nel rispetto delle norme
tecniche (Norme CEI) e delle leggi vigenti];
b) gli impianti elettrici sono assoggettati a regolare manutenzione programmata
(art. 86 del D.Lgs 81/08 e norme tecniche applicabili);
c) gli impianti elettrici sono assoggettati alle verifiche periodiche ai sensi del
D.P.R. 462/01 (dall’ASL competente per territorio o da Organismi Abilitati);
d) gli utilizzatori degli impianti sono adeguatamente informati e formati;
e) gli operatori elettrici (che eseguono lavori elettrici) sono adeguatamente formati
e qualificati (Norma CEI 11-27), sono dotati della necessaria attrezzatura e DPI
e sono predisposte per essi apposite procedure di lavoro.
 Con riferimento al punto a) gli impianti elettrici realizzati dopo 13.03.1990 devono
essere corredati di dichiarazione di conformità alla regola dell’arte (ai sensi della
legge 46/90 per quelli realizzati fino al 22.01.2008 e ai sensi del D.M. 37/08 per
quelli realizzati successivamente a tale data). Gli impianti sprovvisti di dichiarazione
di conformità, perché realizzati prima del 13.03.1990 o successivamente fino al
22.01.2008 (per i quali la non sia stata prodotta o non sia più reperibile) devono
essere documentati mediante una dichiarazione di rispondenza resa da un soggetto
abilitato ai sensi dell’art. 7, comma 6 del D.M. 37/08.
 Particolare attenzione deve essere posta nel garantire:
a) la protezione contro i contatti diretti, verificando che gli involucri di apparecchi
e componenti elettrici posseggano e conservino il grado di protezione
necessario in relazione al luogo di installazione, evitando riparazioni
improvvisate da parte di personale non qualificato (per esempio giunzioni di
cavi o ripristino di isolamento mediante nastri adesivi);
b) la protezione contro i contatti indiretti, verificando il collegamento a terra delle
masse e la presenza, il coordinamento e il funzionamento dei dispositivi di
protezione per interruzione automatica dell’alimentazione (dispositivi
differenziali, interruttori magnetotermici o fusibili in funzione del sistema di
distribuzione realizzato).
 Inoltre è necessario porre attenzione ai livelli di illuminamento, forniti dagli impianti
di illuminazione artificiale con alimentazione elettrica, che devono essere garantiti
nei locali di lavoro in relazione al tipo di attività in essi svolta. Una scarsa
illuminazione può essere causa di affaticamento visivo e rende maggiore il rischio di
infortuni.
12 Impianti elettrici, a gas, apparecchi a pressione
Possibili pericoli/rischi
IMPIANTI ELETTRICI 1
- Shock elettrico o Elettrocuzione:
per contatti accidentali di persone con
parti in tensione (contatti diretti:
contatti di persone con parti attive
dell’impianto elettrico; contatti
indiretti: contatti di persone con
masse in tensione a causa di guasti).
- Arco Elettrico.
27
Possibili pericoli/rischi
IMPIANTI ELETTRICI 2
Incendio: nei locali dove sono
presenti materiali combustibili
l’impianto elettrico può costituire
causa di innesco di un incendio.
Nelle aziende del comparto il rischio
di incendio è determinato dalle
differenti caratteristiche e
destinazione d’uso dei luoghi di
lavoro, quali ad esempio:
- Locale centrale termica
- Locale stoccaggio modelli
- Locale stoccaggio terre
- Cunicoli sotterranei nell’impianto di
recupero terre
- Locale stoccaggio bombole anidride
carbonica
- Locale fusione e colata
- Postazioni di sbavatura e
smaterozzatura
ed è aggravato nei luoghi che possono
presentare anche rischio di
esplosione, quali ad esempio:
- Locale ricarica batterie
- Locale stoccaggio vernici e solventi
- Locale stoccaggio bombole GPL
- Locale stoccaggio bombole
ossiacetileniche.
Domande
Risposte
Misure da prendere
 E’ stata svolta la valutazione del rischio
incendio?
 SI
 NO
 L’impianto elettrico è stato realizzato tenendo
conto dell’eventuale classificazione del luogo
come ambiente a maggior rischio in caso di
incendio?
 SI
 NO
 Il rischio di incendio per cause elettriche è minimizzato se:
a) gli impianti elettrici sono realizzati nel rispetto della normativa tecnica di
riferimento [oltre alle indicazione della normativa generale quelle particolari
della norma CEI 64-8/7 - 751 “Ambienti a maggior rischio in caso di
incendio”];
b) gli impianti elettrici sono conservati in buono stato di manutenzione;
c) sono evitati il deposito o l’accumulo di materiali combustibili in prossimità di
quadri elettrici e componenti elettrici che possono produrre scintille o
sovratemperature.
28
Possibili pericoli/rischi
IMPIANTI A GAS
Gli impianti a gas nelle aziende del
comparto riguardano gli impianti per
l’alimentazione di:
- centrale termica;
- forni fusori a gas metano e GPL;
- macchine per animisteria hot box;
- impianti di flambatura per il
trattamento termico del refrattario di
forni e siviere;
- forni per il trattamento termico dei
getti;
- impianti per la rigenerazione di terre
dall’impianto di formatura a resina.
Possibili pericoli/rischi
APPARECCHI A PRESSIONE
Gli apparecchi a pressione presenti
nelle aziende del comparto in esame
sono:
- serbatoi per aria compressa;
- serbatoi per ossigeno liquido;
- serbatoi per GPL;
- serbatoi per anidride carbonica;
- caldaia della centrale termica.
Domande
Risposte
Misure da prendere
 Gli impianti a gas sono stato realizzati secondo le
norme tecniche vigenti?
 SI
 NO
 Verificare la progettazione degli impianti a gas e la corrispondenza alla normativa
tecnica e ai decreti vigenti.
 Gli impianti vengono assoggettati a regolare
manutenzione programmata e verificati
periodicamente?
 SI
 NO
Domande
Risposte
Misure da prendere
 Gli impianti a pressione sono stato realizzati
secondo le norme tecniche vigenti e sono stati
denunciati all’ISPESL (INAIL)?
 SI
 NO
 Verificare la presenza di impianti a pressione e la corrispondenza alla normativa
tecnica e ai decreti vigenti.
 SI
 NO
 Provvedere ad immediata analisi delle attrezzature a pressione e verificare che
le stesse siano o meno soggette a verifica di primo impianto o di
riqualificazione periodica.
 Effettuare indagini strumentali relativamente allo spessore delle pareti dei
serbatoi a pressione e dell’efficienza dei dispositivi di emergenza (es. dischi di
rottura).
 Provvedere a periodica manutenzione e controllo delle apparecchiature a
pressione.
 Gli impianti vengono mantenuti e verificati dalle
ASL o da Organismi Abilitati?
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