2012.04.07 LIBERO DI LEGGERE - Francesca

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2012.04.07 LIBERO DI LEGGERE - Francesca
sabato 7 aprile 2012
Libero di leggere
laRegioneTicino
28
a cura di Orazio Dotta e Velia Chiesa
L’incipit ‘L’aria speziata no, quella non se l’aspettavano. Che sarebbero venuti di notte l’avevano sempre immaginato e infatti li prelevarono dalle carceri di tutta Italia che il cielo era nero come una carie. Arrivarono con i
Chynook, ta-tà ta-tà ta-tà neanche venissero dritti dal Vietnam, non da Praia a Mare o Viterbo. C’erano i militari che urlavano e anche certi tipi biondi e tosati, muti come macigni, che controllavano lo svolgimento dell’azione’
Per i più grandi
Per i più piccoli
Una mano piena di nuvole, di Jenny Wingfield, Garzanti, 362
p. – La storia di svolge nell’Arkansas degli anni Cinquanta. Swan è
un’intrepida ragazzina di 11 anni. Non ha paura delle sue azioni, di
ciò che pensa, di andare controcorrente e tantomeno di dire bugie.
La sua numerosa e interessante famiglia è alle prese con gravi difficoltà. Una sera, uscita per una passeggiata nel bosco di nascosto da
tutti in cerca di un po’ di privacy, incontra Blade Ballenger, un ragazzino male in arnese, introverso, pauroso e, soprattutto, figlio di
un addestratore di cavalli aggressivo e
brutale: ‘Era seduto nel fossato, con addosso una lacera maglietta e un paio di mutandoni lunghi. Un tipetto tutto pelle e
ossa, con i capelli dritti in testa, che la studiava con espressione seria’. Swan capisce
che il piccolo ha bisogno di aiuto e decide
di nasconderlo, tra mille difficoltà, nella
grande fattoria di famiglia. Ne scaturisce
una forte amicizia e una successione di
eventi non privi di pericoli e insidie.
Luke e Jon: storia di un amicizia, di Robert Williams, Rizzoli, 263 p. Dai 12 anni– ‘Papà non ha fatto più niente per settimane. È rimasto seduto in poltrona. Non ha dormito, non si è rasato, è
dimagrito. Lo sentivo scendere in cucina a bere nel cuore della notte’.
Il giovane Luke ha perso la madre in un incidente stradale. Il padre, fabbricante di giocattoli di legno, fatica a sopportare il dolore
della perdita. I due, dopo il tragico evento, si sono trasferiti a Duerdale, una cittadina nel Nord dell’Inghilterra. Ed è proprio qui che
Luke incontra uno strano personaggio. Un ragazzo di nome Jon. Il
giovane ha una miriade di tic, si veste da vecchio, vive con i nonni
malati che non possono prendersi cura di lui, non ha amici, ma
possiede una memoria prodigiosa; una memoria che ricorda le
persone affette da autismo. I due ragazzi dalle personalità estremamente diverse sapranno costruire una salda amicizia che aiuterà
entrambi nel loro difficile percorso di vita.
La chimica segreta degli incontri, di Marc Levy, Rizzoli, 352 p.
‘Ci sono due vite in te, Alice. Quella che conosci, e un’altra che ti attende da molto tempo. Queste due vite non hanno nulla in comune’. A parlare così è un’indovina che Alice, di professione creatrice di profumi,
incontra durante un’uscita al luna park. Alice, secondo l’anziana
donna, ha appena incrociato l’uomo della sua vita. Ma chi è? Per trovarlo si deve basare unicamente sulle indicazioni fornite dalla veggente. La donna, malgrado non sia tipo da credere alle profezie, è turbata dalla rivelazione e decide così di seguire questa bizzarra intuizione supportata in questo da Daldry, un eccentrico pittore e vicino
di casa. Questo viaggio conoscitivo porterà Alice alla ricerca della
giusta collocazione nella vita, la condurrà in città esotiche dal volto
misterioso, come l’affascinante e intrigante Istanbul degli anni Cinquanta, e a conoscere, cammin facendo, sei uomini diversi, tutti importanti per la scoperta di se stessa e del suo passato.
Polvere di sole, di Tonino Guerra, Bompiani, 176 p. – Tonino
Guerra, classe 1920, pedagogo, poeta, romanziere, sceneggiatore e
pittore è morto lo scorso 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia.
Un segno del destino? Guerra ha scritto pagine indimenticabili e ha
collaborato con i più grandi registi tra cui Fellini, Antonioni, De
Sica, Monicelli. In eredità ci ha lasciato una bibliografia immensa e
questo ultimo libro uscito pochi giorni prima della sua scomparsa.
In esso sono racchiusi 101 racconti. Una manciata di storie dove affiorano ricordi di vita. Guerra propone
fatti, impressioni, aneddoti, memorie,
passioni, regalando al lettore un’ultima
emozione figlia della sua grande cultura,
della sua immensa esperienza, della sua
ampia sensibilità artistica. ‘Ora le cose
non durano più. Tutto viene sepolto da altri episodi e fatti che arrivano continuamente con una lunga e infinita pioggia di
neve che cancella i rumori che stavano
appena scricchiolando nel mondo’.
La casa sopra i portici, di Carlo Verdone, Bompiani, 282 p.
Il regista e attore Carlo Verdone superata la soglia dei 60 anni sente il bisogno di raccontarsi. Lo fa con un’autobiografia a tratti malinconica a tratti ironica. Il fulcro attorno al quale scaturiscono i
ricordi è la casa paterna testimone di visite illustri, di scherzi,
aneddoti a volte drammatici a volte gioiosi e giocosi. Una casa –
scrive Verdone nell’introduzione – ‘che ha visto un’infinità di persone e storie. Una casa piena di voci, allegra, signorile, poetica. La
casa dove sono nato con i miei fratelli. La casa che ci ha protetti. La
casa di tante gioie e di qualche atroce, inevitabile, dolore. Ma anche
la casa delle risate e delle sorprese’.
L’estate dei giochi spezzati, di Antonio Hill, Mondadori, 330
p. – A Barcellona, in una torrida estate, il diciannovenne Marc Castells cade dalla finestra della sua camera da letto e muore. Con lui
ci sono due amici, Aleix e Gina, con i quali aveva appena litigato furiosamente. Il contesto dell’incidente non appare molto chiaro. La
madre di Marc non crede alla teoria del suicidio ed è fermamente
decisa ad andare a fondo nella questione.
L’incarico viene affidato all’ispettore
Héctor Delgado e alla sua collega Leire
Castro. Il poliziotto scopre che nel passato del ragazzo, appena tornato da Dublino, vi è un tragico episodio che lo ossessionava e che le versioni fornite dai due
amici fanno pensare a conti in sospeso
mai sanati. L’indagine procede a ritmi incalzanti fino a ingarbugliarsi ulteriormente in scenari ancora più inquietanti.
Prigione con piscina, di Luigi Carletti, Mondadori, 220 p.
Villa Magnolia è un residence di lusso nel bel mezzo di Roma. Vi abitano professionisti e facoltosi pensionati. Tra gli inquilini vi è il giovane professore universitario Filippo Ermini, esperto di new media,
che vi trascorre le sue giornate “imprigionato” su una sedia a rotelle dopo un incidente motociclistico. Filippo sta scrivendo un nuovo
libro e trascorre le lunghe giornate d’agosto a bordo piscina. La sua
noiosa esistenza e i suo neri pensieri vengono interrotti dall’arrivo
di un misterioso personaggio: Rodolfo Raschiani, educato, piacevole, colto, di cui, però, si conosce poco o niente. L’arrivo dell’uomo muterà radicalmente la routine degli abitanti del residence. Raschiani,
un criminale sotto sorveglianza, intratterrà con Filippo un rapporto
che condurrà i due a scavare nelle rispettive vite. Ma chi è davvero
Rudy e che intenzioni ha? ‘Mi piace pensare – a affermato l’autore – a
Prigione con piscina come a un’indagine sulla solitudine e sull’amicizia. Quindi è certamente un invito a riflettere sulla caducità del mondo e sul mutamento. Riflettere su come tutto sia effimero ci aiuterebbe
certamente a vivere meglio e a rispettare di più l’altro...’.
‘Più alto del mare’,
l’isola nell’isola
Con Più alto del mare, Francesca Melandri ha gettato un sasso
nello stagno della storia, in quello stagno che ha visto l’Italia, tra gli
anni Settanta e Ottanta, alle prese con violenze di piazza, lotta armata e terrorismo. Quando un sasso tocca la superficie dell’acqua
genera cerchi concentrici. Di quelli più vicini al centro, legati alla
politica, alle vittime e ai terroristi, si è spesso parlato in saggi, articoli e romanzi. Di quelli più lontani, formati dai parenti di coloro
che sono finiti in carcere e dai loro secondini, poco si è detto e poco
si è scritto. Eppure questi cerchi sono altrettanto importanti, perché la devastazione degli anni di piombo ha segnato anche queste
categorie di persone che perlopiù hanno vissuto la loro sofferenza e
il loro impegno istituzionale in perfetta solitudine.
Il merito della Melandri è proprio questo, focalizzare l’attenzione
sul dolore sordo e periferico sopportato con dignità da chi suo malgrado è stato investito dagli eventi senza avere grandi responsabilità. La vicenda narrata si svolge in un unico scenario e in una porzione di tempo molto ristretta. Ventiquattro ore. L’isola dell’Asinara, luogo scelto dalle autorità dell’epoca per istituire un carcere di
massima sicurezza in cui convogliare i terroristi. L’isola, un vero e
proprio parco naturale, si presenta ai visitatori e ai coatti in tutto il
suo splendore. Uno splendore idilliaco che contrasta in modo netto
con il vissuto dei protagonisti del racconto e con le tristi infrastrutture carcerarie: corpi estranei che costituiscono un’isola nell’isola.
La Melandri, per scrivere il libro, si è intrattenuta con ex guardie
carcerarie, ex terroristi, ex detenuti, magistrati, parenti di vittime
della violenza politica. Ne è scaturito un romanzo interessante, di
gradevole lettura, senza intrecci complessi o continua successione
di accadimenti, senza ampollose sovrastrutture. Una linearità stilistica che si specchia nelle vite dei protagonisti del racconto; vite impacchettate dal destino entro scoloriti orizzonti.
Il lettore fa la conoscenza di quattro personaggi molto diversi per
carattere, estrazione sociale e formazione culturale, ma accomunati dallo stesso destino. Sono Luisa, una contadina di montagna, Paolo, un ex professore di filosofia, Nitti, un secondino, e sua moglie,
Maria Caterina. Più alto del mare evidenzia la loro pena, la loro solitudine, la difficoltà di vivere all’ombra dei congiunti violenti e di
confrontarsi con istituzioni che a fatica fanno la differenza tra visitatori e reclusi. Perquisizioni corporali a ogni entrata in carcere,
permessi da presentare continuamente, controllo estremo della
merce introdotta, sequestro di alimenti o di generi di conforto perché non conformi ai bizzarri regolamenti. Le torte sono proibite;
chiamate focacce sono accettate. Gli accappatoi sono proibiti; chiamati asciugamani con le maniche sono accettati. Un’ipocrisia generale che grava sul già immenso fardello che pesa sulle loro anime.
Luisa è sposata a un uomo che in breve tempo si è dimostrato un
violento e pluriomicida. Sono dieci anni che il marito è in carcere e
che lei, in silenzio e con grande dignità, si occupa dei cinque figli,
dei campi da coltivare nel paesino di montagna in cui vive e di fare
la spola tra casa e carcere. La sua vita procede con grande senso di
responsabilità e di sacrificio, ma anche con un pizzico di sollievo
nel sapere che il marito non dividerà più il letto con lei.
Paolo è un cittadino, un uomo colto, ha condotto una vita esemplare, ha istruito il figlio a sani principi, ha amato immensamente
sua moglie. Poi, un giorno, scopre con sgomento che il figlio è un
brigatista incallito, autore di tre delitti e numerose rapine. Con il figlio Paolo perde la stima di sé, convinto com’è di non essere stato un
buon maestro, il suo ruolo sociale e la moglie che, incapace di sopportare gli eventi, si lascia morire.
L’arrivo sull’isola di Luisa e Paolo avviene mentre una tempesta
si sta per abbattere sulla regione. La camionetta che li sta riportando alla motonave che dovrebbe ricondurli a casa, subisce un incidente. Il ritardo li blocca su quel lembo di terra. Si trovano così costretti a trascorrere una notte sull’isola in compagnia di Nitti, la
guardia carceraria incaricata di sorvegliarli, e di sua moglie Maria
Caterina. In questa situazione estrema, inaspettata, ci sarà la possibilità, per Paolo e Luisa, di approfondire la conoscenza, di intersecare per un momento due vite tanto diverse ma tanto simili nella disgrazia; la notte passata in comune si aprirà a riflessioni, pensieri,
contatti che condurranno i due, per un lampo di tempo, a quella condivisione e comprensione che da molto manca nella loro vita.
Per Maria Caterina, un tempo maestra dell’isola, sarà invece l’occasione per confidarsi con una donna, per capire perché il marito
secondino è così cambiato negli anni fino a diventare silenzioso,
cupo, misterioso e tornare a casa con strane tracce sulla divisa. Nitti e la sua famiglia, che rappresentano lo Stato e le sue leggi, sono
anch’essi vittime del sistema e della violenza.
Quello della Melandri è un libro che fa affiorare un mondo nascosto, un mondo ai margini fatto di dure leggi esistenziali, di distruzioni familiari, di dolorosa solitudine e dell’impossibilità di ribellarsi agli eventi, soprattutto quando questi sono indotti da altri e devono inesorabilmente essere subiti. Gli anni di piombo hanno un’eredità ancora viva, si sono infiltrati subdolamente negli interstizi
più reconditi delle persone. Come dice l’autrice: «Quegli anni hanno lasciato una traccia profonda nel nostro Paese, anche in chi non è
stato personalmente coinvolto. E io credo che questo lascito non sia
stato ancora elaborato pienamente. Mi piacerebbe se questo romanzo
contribuisse ad allargare il discorso su quegli anni in questa direzione. (…) Ho tuttora l’impressione che gli effetti distruttivi e deflagranti
della violenza ideologica che ha insanguinato l’Italia siano stati minimizzati rispetto, invece, al loro reale impatto emotivo sulla società
ORAZIO DOTTA
intera».
FRANCESCA MELANDRI, PIÙ ALTO DEL MARE,
RIZZOLI, 237 PP.
Sette minuti dopo la mezzanotte, di Patrick Ness, Mondadori,
222 p. Dai 13 anni – Un romanzo di formazione struggente, dalle
emozioni intense, che il New York Times ha definito un capolavoro
assoluto. Un libro in cui le illustrazioni ben si fondono con l’essenza
stessa della storia. Il tredicenne Connor O’Malley ogni notte è tormentato da incubi. Un mostro particolare si affaccia alla sua finestra. Si presenta al giovane da quando sua
madre, malata terminale, ha iniziato le
cure mediche. Il mostro è un antico albero
di tasso, immenso, che gli racconta storie
magiche e inquietanti. Malgrado ciò, a suo
modo, l’albero vuole aiutare Connor a superare la solitudine, ad affrontare la malattia della madre, a scoprire la verità. ‘Ecco il
mostro. Appena Connor lo guardò, i rami
più alti dell’albero si raccolsero a formare
un grande volto terrificante, lo scintillio di
una bocca e di un naso e persino di due occhi
che lo scrutavano di rimando’.
Wild Wood: i segreti del bosco proibito, di Colin Meloy, Salani, 534 p. Dai 9 anni – La “Landa Impenetrabile” è un bosco in cui
non esistono strade e nel quale mai nessuno ha provato a entrare, o
se qualcuno lo ha fatto non è mai tornato per raccontarlo. Wild
Wood, questo è il suo nome, si trova non lontano dalla casa della giovane Prue McKeel, appassionata di disegno botanico e ornitologia.
Un sabato, a passeggio con il fratellino Mac, i due si imbattano in
uno stormo di corvi che rapiscono il piccolo per portarlo nella foresta. Prue, decisa a ritrovare Mac, decide di addentrarsi nel cuore del
bosco in compagnia di Curtis, un compagno di classe. Curtis e Prue
si mettono in viaggio armati di torcia elettrica, coltellino svizzero,
kit di pronto soccorso, trombetta e barrette ai cereali. Inizia così
una pericolosa missione in cui faranno la loro apparizione personaggi mistici, branchi di Coyote in uniforme, aquile, gufi parlanti e
strane creature oscure di un mondo magico i cui equilibri sono messi in pericolo dall’arrivo dei due giovani.
Il tappeto di tigre, di Gerald Rose, Nord-Sud. Dai 5 anni – Tigre è triste. Sta invecchiando, fa fatica a procurarsi il cibo. È diventato magro e sottile da sembrare un tappeto. Gli animali della foresta
lo prendono in giro. Di notte scruta il palazzo del sultano all’interno
del quale la famiglia cena in allegria. Tigre vorrebbe tanto poter stare lì con loro. Un giorno vede un vecchio tappeto di pelle di tigre steso ad asciugare nel giardino del sultano e
decide di prendere il suo posto. Magro
com’è è sicuro che nessuno si accorgerà dello scambio. Tigre è felice ora, perché può
stare al calduccio e cibarsi, non visto, dei resti delle cene. Con il passare del tempo, però,
il suo peso aumenta. Rimanere nascosti diventa così sempre più difficile, soprattutto
quando il sultano decide che il tappeto va lavato perché puzza. Riuscirà tigre a non farsi
scoprire e a risolvere i suoi problemi?
Mimmi e Momi un giorno speciale, di Domitilla Bertusi ed
Eleonora Di Blasi, ElectaKids. Dai 4 anni– La giovane illustratrice Domitilla Bertusi ha creato un mondo fantastico abitato da stravaganti personaggi. Due di loro sono i fratellini Mimmi e Momi. Il
piccolo Momi sta per compiere 5 anni e la sorellina vuole fargli una
festa a sorpresa coinvolgendo tutti gli abitanti del loro strano mondo. Il giorno del compleanno, per distrarre il fratello, Mimmi lo porta a passeggio nel Regno del Visir, dove tutti portano strani cappelli,
e nel deserto di Semolino, abitato da buffi serpenti a strisce e a pois.
Nel frattempo gli amici accorrono a casa dei due fratellini e si danno un gran daffare, tra pasticci e imprevisti, per preparare al meglio
la festa ricca di dolcetti, regali e tanti giochi. Il libro contiene tavole
da colorare e proposte di giochi creativi.
Amici per sempre, di Beatrice Masini, Einaudi ragazzi. Dai. 7
anni – L’amicizia, sin da piccoli, è una componente imprescindibile
della vita. Conquistarla non è cosa sempre facile e una volta raggiunta occorre coccolarla, nutrirla, farla crescere. I bambini iniziano a usare la parola “amicizia” molto presto. Il mio miglior amico,
la mia migliore amica entrano velocemente nel contesto dei rapporti interpersonali. L’amicizia ha tante
sfaccettature, è ricca di emozioni,
eventi, contrasti e soluzioni. Che cosa
si può fare per essere veri amici? Qual
è la differenza tra compagno e amico?
Sono alcune riflessioni offerte da Beatrice Masini in questo libro di racconti
che propongono, appunto, storie di
amicizia: ‘Amico è una parola difficile.
Perché l’amicizia è una bella cosa,
quando nasce. Ma non sempre è facile
tenerla viva, quando si affrontano insieme le strane pieghe che prende la vita’.