veglia di preghiera per la pace
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veglia di preghiera per la pace
Basilica Santuario San Michele Arcangelo VEGLIA DI PREGHIERA PER LA PACE MONTE SANT’ANGELO 07-04-2015 Viene distribuito a ciascuno un lumino. Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento… 3x ... Ora tutto tace … E’ tornata la notte. La notte della Storia. Infatti, come definire se non “oscurità” il tempo in cui gli uomini tornano a scegliere la via della violenza per risolvere le controversie e i conflitti ? E’ la notte delle coscienze. Ma noi volgiamo attraversarla accanto a te, Signore, questa sera, in questa Grotta; vogliamo scrutare con te il cielo e leggere i segni che “questi tempi” ci portano. Segni che ci interrogano e spingono a un nuovo impegno. Dio d’amore, siamo sconcertati dalle violenze in Siria ed in altre parti del mondo. Allora ci volgiamo verso di te; non lasciare che ci abbandoniamo allo scoraggiamento. Tu ci fai comprendere che la nostra preghiera e la nostra compassione hanno un valore. Stai accanto a coloro che soffrono e manda il tuo Spirito Santo perché ispiri ad ogni essere umano gesti di pace. La minaccia sempre più incombente di una guerra in Ucraina, in Siria, la condizione di violenza che affligge Israele e la Palestina, ma anche le numerose guerre dimenticate o nascoste che si combattono in questo momento in molti angoli della terra, non possono lasciarci indifferenti. Vogliamo vivere questo momento di preghiera per la pace accogliendo l’invito che ci viene da papa Francesco a “offrire il perdono” come presupposto per una pace più vera e duratura. Chiediamo al Signore di alimentare in noi la consapevolezza che la pace comincia dalla nostra personale disponibilità a donare il perdono senza pregiudizi. Viene proposto l’ascolto dell’Angelus di Papa Francesco (01 settembre 2013) Lett. 1: Dagli scritti e dai discorsi del fondatore dello Scoutismo, Sir Robert Baden-Powell …L’attuale insoddisfacente situazione del mondo è uno strascico della guerra. Quella guerra che avrebbe dovuto porre termine a tutte le guerre (…). Abbiamo inoltre più rivalità reciproche di prima tra i vari paesi, e più uomini armati nel mondo, pronti per la guerra che mai in passato. Noi, popoli civilizzati, con i nostri sistemi educativi e le nostre Chiese, abbiamo poco di cui essere orgogliosi, avendo acconsentito a questo ritorno ai metodi primitivi dei selvaggi per la composizione delle nostre controversie. … Il fragore provocato dalla guerra in scala mondiale ci ha colpito tutti (…). La guerra ci avverte che stanti le condizioni attuali di sviluppo materiale ed intellettuale, dovremo riorganizzarci e fare migliore uso dei benefici della civiltà, oppure questa punizione infernale che è la lotta brutale tra i popoli, della quale abbiamo avuto un assaggio, avrà infine ragione di noi. Il primo passo è quello di abituare le giovani generazioni, in ogni paese, a lasciarsi guidare da un assoluto senso di giustizia. Lett. 2: Voi siete la luce del mondo, dice il Signore. La luce di queste candele che ora accendiamo sia il segno del no- stro essere testimoni chiamati ad essere costruttori di pace in un mondo che soffre la violenza e l’ingiustizia. Quando scende la notte è meglio accendere una candela che imprecare contro l’oscurità. Si accendono i ceri. Canto Atto penitenziale Lett. 3: Signore tu hai detto: “beati i miti”. Noi invece viviamo in discordia gli uni contro gli altri e il mondo soffre il peso della guerra. Kyrie eleison. R. Kyrie eleison. Lett. 4: Tu hai detto: “beati i misericordiosi”. Noi, però giudichiamo duramente il prossimo e non sappiamo perdonare i nostri fratelli. Christe eleison. R. Christe eleison. Lett. 5: Tu hai detto: “beati i costruttori di pace”. Noi invece non ci siamo impegnati a costruire la pace in noi stessi, nelle nostre famiglie e nella società: abbiamo perfezionato le armi, ne abbiamo riempito gli arsenali, le abbiamo vendute affamando i poveri. Kyrie eleison. R. Kyrie eleison. Lett. 6: La nostra adorazione vuole estendersi e non dimenticare tutti gli stati del mondo che sono in guerra e che nel silenzio soffrono e muoiono. Il nostro vuole essere un viaggio e un grido di pace. Processione Tutti pongono il proprio lumino ai piedi dell’altare. Canto Lett. 7: Preghiamo per l’Africa: ricordiamo la guerra in Sudan, in Sierra Leone, in Algeria, in Liberia, in Togo, in Kenia, in Nigeria, in Ruanda in Burundi e in tutti gli altri stati colpiti dalla violenza. Preghiamo per quei cristiani che soffrono la persecuzione. Viene portato un cero che sarà deposto sull’altare. Lett. 8: Dagli scritti di Mons. Comboni Santo Padre, siamo tutti uomini. Non è solo il nero che ha difetti: il bianco sarebbe ingrato, ladro, menzo- gnero e malvagio anche più del nero se si vedesse nella triste condizione di schiavo, come quest’ultimo, che pare esistere solo per servire alle mille pretese e spesso ai capricci crudeli e bizzarri dei suoi malvagi padroni. Esame di coscienza Lett. 1: Pace è… fare bene il mio dovere senza sprecare tempo e risorse e lasciarmi prendere dalla voglia di non far niente. Lett. 2: Pace è… amare la sincerità e la correttezza con le persone. Lett. 3: Pace è… rispettare i miei genitori e la mia famiglia. Lett. 4: Pace è… rispettare l’ambiente in cui sono. Lett. 5: Pace è… darmi da fare nel servizio a casa e dovunque sono. Lett. 6: Pace è… creare dei legami costruttivi di amicizia. Lett. 7: Pace è… gestire bene i miei soldi. Lett. 8: Pace è… cercare sempre e dovunque un accordo senza mai arrivare allo scontro. Lett. 1: Pace è… valorizzare il tanto che ho e che sono. Lett. 2: Pace è… non evitare il sacrificio di ogni giorno. Lett. 3: Pace è… pregare per la pace. Lett. 4: Pace è… fare qualcosa di concreto per i più poveri. Lett. 5: Pace è… condividere fino in fondo le gioie e le sofferenze dei miei, del mio vicino di casa, dell’amico. Lett. 6: Pace è… evitare ogni antipatia. Lett. 7: Pace è… amare la giustizia e la trasparenza sopra ogni cosa. Lett. 8: Pace è… rimetterci del proprio. Lett. 1: Pace è… avere un cuore grande pronto a ‘dare’. Lett. 2: Pace è… sognare e costruire un mondo senza povertà e oppressioni. Lett. 3: Pace è… essere costruttori di pace. Canto Lett. 4: Preghiamo per le Americhe: ricordiamo le vittime della strage di Manhattan e i loro familiari. Ricordiamo le ingiustizie sociali in Brasile, la sofferenza del popolo di Cuba, del Messico, del Chiapas, del San Salvador e di tutti gli stati dell’America. Un altro cero viene deposto sopra l’altare Lett. 5: Da una testimonianza della Comunità di base “Santa Marganda”, in San Paolo, Brasile Abitare qui è difficile. Casa vera, quasi, non l’abbiamo. La gente si nasconde come può, in qualche vano o baracca. In un vano abitano 5 persone, e in una baracca 2 famiglie. Abitiamo tutti ammucchiati e non sappiamo dove gettare le immondizie. Il pozzo e la fossa sono uno accan- to all’altro. Le acque sono tutte inquinate. Vivendo così come si può star bene? Lavorare molto, mangiare poco, abitare come bestie...Questa è la nostra realtà. Dura. Triste. Lett. 6: Dal Vangelo di Giovanni Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la da il mondo io la do a voi. Tutti in piedi Sac.: Preghiamo. Dio della pace, non ti può comprendere chi semina la discordia. Non ti può accogliere chi ama la violenza: dona a chi edifica la pace di perseverare nel suo proposito e a chi la ostacola di essere sanato dall’odio che lo tormenta, perché tutti si ritrovino in te che sei la vera pace. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Seduti Viene proposto l’ascolto di un brano tratto dalla Veglia per la pace in Siria (07 settembre 2014 Canto Lett. 7: Preghiamo per l’Asia e l’Oceania: ricordiamo la guerra in Medio oriente, la guerra in Siria, la situazione in Afghanistan, la lotta fra Pakistan e India, la situazione in Tibet, in Armenia, il dramma del popolo Kurdo e tutti i popoli asiatici vittime di violenze e ingiustizie. Ricordiamo le violenze nelle isole dell’Oceano Pacifico con le ingiustizie sociali e politiche di stati spesso dimenticati, dove ancora oggi i cristiani sono uccisi a causa del vangelo. Vengono portati 2 ceri all’altare. Lett. 7: Dal discorso di Giovanni Paolo II, nel viaggio in Kazakhstan Mi sono presenti allo spirito e al cuore le indicibili prove di quanti hanno patito non solo l’esilio fisico e la prigionia, ma il pubblico scherno e la violenza per non aver voluto rinunciare alla fede...Sui loro patimenti, uniti alla croce di Cristo, è fiorita la nuova vita della vostra comunità cristiana. Dal Kazakhstan decido di lanciare un fervido appello a tutti, cristiani e seguaci di altre religioni, affinché cooperino per edificare un mondo privo di violenza, un mondo che ami la vita e si sviluppi nella giustizia e nella solidarietà. Con tutto il cuore imploro Dio di mantenere la pace nel mondo. Lett. 1: Padre nostro, che sei nelle nostre vite, sulle strade, nei villaggi, tu che sei Signore della storia e vivi con noi dolori e speranze, vogliamo che il tuo nome e il tuo regno siano resi visibili nel pane quotidiano e nella comunione fraterna: liberaci dal disprezzo, dalla vendetta e dall’odio, perché possiamo cantare come fratelli il Padre Nostro tenendoci per mano. Padre nostro Lett. 2: Preghiamo per l’Europa. Ricordiamo la tensione in Irlanda del nord, il dolore del popolo Armeno, dell’ex Jugoslavia e dei paesi dell’est, la guerra in Ucraina. Ricordiamo tutti gli stati europei che dietro al benessere nascondono profonde ingiustizie umane e sociali. Viene portato il quinto cero all’altare. Lett. 3: Dal diario di Anna Frank E’ un grande miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze, perché esse sembrano assurde, inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo mutarsi lentamente il mondo in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure; partecipo al dolore di milioni di uomini. Eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, ritornerà la pace. Lett. 4: L’anima della pace, ripetiamo, è l’amore, che per noi credenti discende dall’amore di Dio e si diffonde in amore per gli uomini. Questa è la chiave del sistema della vera pace, la chiave di quell’amore che si chiama carità. L’amore - carità genera la riconciliazione; è un atto creativo all’interno dei rapporti umani. L’amore supera le discordie, le gelosie, le antipatie. L’amore dà alla pace la sua radice, toglie l’ipocrisia e l’egoismo. In piedi. Lett. 5: Dopo aver espresso il nostro desiderio di impegnare le nostre migliori energie per la costruzione del bene più grande, che è una pace comune e universale, vogliamo ora con un sincero augurio e scambio reciproco del se- gno della pace dichiarare la nostra personale disponibilità a intraprendere percorsi di giustizia, di verità, di amore, di libertà, di rispetto dei diritti umani. Sac.: Scambiamoci un segno di pace. Sac.: Preghiamo. Dio onnipotente benedica il nostro impegno a favore della pace e rinnovi la nostra fede in Lui, Principe della pace, così che possiamo portare ovunque la certezza della sua presenza. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Canto Orazione finale Sac.: Dio, Signore della vita e della storia, riconosciamo il tuo amore di Padre quando pieghi la durezza dell’uomo, e in un mondo lacerato da lotte e discordie lo rendi disponibile alla riconciliazione. Con la forza dello Spirito tu agisci nell’intimo dei cuori perché i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli s'incontrino nella concordia. Per tuo dono, o Padre, la ricerca sincera della pace estingue le contese, l’amore vince l’odio e la vendetta è disarmata dal perdono. Amen.