The big picture - Ars Electronica Festival 2012

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The big picture - Ars Electronica Festival 2012
The big picture – Ars Electronica Festival
2012
The Big Picture è stato il nome dell’Ars Electronica Festival di quest’anno: un evento di rilevanza
internazionale, tra i più importanti punti di riferimento per artisti e teorici che pongono il loro lavoro
all’interno del rapporto arte-scienza. “La grande immagine”, come dichiarato dai curatori Gerfried
Stocker e Christine Schöpf, getta un occhio sul processo di globalizzazione che si configura come il
lento comporsi di un ampio puzzle. Buona parte del ciclo di conferenze svolte all’interno del festival
hanno affrontato la tematica in modo diretto, muovendo l’attenzione nei ruoli chiave che svolgono le
tecnologie, come ad esempio nel progetto AuthaGraph World Map presentato da Hajime Narukawa:
un nuovo planisfero teso a ottimizzare le distorsioni e a stravolgere totalmente la geografia così
come l’abbiamo conosciuta nei libri e nelle cartine scolastici.
Seiko Mikami al
Lentos museum
Come nelle passate edizioni, sono state numerose le mostre in programma per Ars Electronica. Da
segnalare la personale di Seiko Mikami al Lentos museum. Qui la “grande immagine” proposta
dall’artista giapponese, è quella composta da tutte le registrazioni delle telecamere usate in una
delle sue due installazioni esposte. In una parete bianca è disposta una matrice di piccoli braccetti
meccanici che seguono la presenza delle persone. In alcuni di essi sono applicate delle telecamere
che registrano i video in un database. Nella parete opposta si trova una proiezione circolare, dove
piccoli riquadri esagonali disposti a nido d’ape, ripresentano dei brevi frammenti di questi video. In
un’altra stanza, braccia meccaniche di circa un metro e mezzo, penzolano dall’alto, riprendendo e
proiettando allo stesso tempo le immagini catturate dall’ambiente.
Jeff-Desom, Rear Window Loop ©Jeff-Desom
La mostra generalmente più attesa è quella del premio Cyber Arts indetto ogni anno dal festival e
dove si trovano di solito le opere più interessanti. Nelle sette categorie del concorso (Computer
animation, Digital music & sound art, Hybrid art, Interactive art, Digtal communities, Under 19, e
Next idea) anche quest’anno è stata presentata una corposa proposta. Vincitore del Golden Nica per
la categoria Computer animation è stato Jeff Desom con Rear windows loop: una composizione video
fatta da inquadrature di finestre tratte dai film di Hitchcock, che si dispongono formando uno statico
paesaggio urbano. Jo Thomas con Crystal Sounds of a Synchrotron si è aggiudicata il premio per la
categoria Digital music & sound art: una composizione tratta da suoni composti da combinazioni di
frequenze generate da un acceleratore di particelle.
Hybrid art, una delle categorie più interessanti, ha visto incluso tra gli artisti premiati con menzione
spaciale Joe Davis, riconosciuto non solo con il premio per il lavoro in concorso, ma anche con un
vero e proprio omaggio alla carriera, in quanto è stato deciso di dedicargli uno spazio per la
presentazione di alcuni dei suoi lavori. L’opera vincitrice della categoria è stata invece Bacterial
radio: dei batteri geneticamente modificati per costruire semplici circuiti elettronici (una radio AM),
ipotizzando un modo per comunicare con esseri extraterrestri.
Con la categoria Interactive art l’attenzione viene portata sul tema della sorveglianza con il premio
attribuito all’artista estone Timo Toots con Memopol 2: la ricostruzione di una sala di controllo in cui
vengono visionati e profilati tutti i dati riconducibili a una persona, come il suo stile di vita, le sue
azioni…
Timo Toots_Memopol 2
Degne di nota anche le mostre degli studenti del biennio Interface Culture dell‘Università di Arte e
Design di Linz, e del biennio Sound Studies dell’Università dell’Arte di Berlino, che in più occasioni
hanno dimostrato una qualità perfettamente all’altezza delle altre proposte artistiche del festival.
http://www.aec.at/festival/
Alessio Chierico