Cuore Fratello notizie Anno 9-n°2

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Cuore Fratello notizie Anno 9-n°2
Da Cuore a Cuore
Cuore Fratello notizie Anno 9-n°2
Stampe Prop. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art 1 comma 2, CNS Milano.
© Cuore Fratello
Notiziario periodico della Associazione Cuore Fratello - Direttore responsabile: Don Claudio Maggioni - Periodico registrato ai sensi della L.47/48 al Tribunale di Milano n°369 del 30 maggio 2006.
Cardiac Center, come l’immaginavo, com’è
Per questo numero l’editoriale lascia spazio ad una sentita testimonianza del volontario e tesoriere,
Mimmo D’Elia, che si è recato a Shisong a marzo, insieme a don Claudio, durante una missione di
cardiochirurgia pediatrica.
N
el mio immaginario il Camerun
era un paese caldo e “africano”,
con tutto quel che di ovvio questo termine comporta; il Cardiac Center? Una struttura lontana, indefinita;
le immagini sul sito e sulle newsletter
me ne davano un’idea. Poi ci sono
stato, e tutto è stato diverso.
Certo, ci sono stato nelle migliori condizioni possibili; al seguito di un’équipe di
cardiochirurgia pediatrica composta da
medici, infermieri e tecnici provenienti da
diversi ospedali italiani ed europei (nel
gruppo anche due dottoresse da Amburgo
ed un’infermiera di terapia intensiva dal
Great Ormond Street Hospital di Londra).
Lungi dal voler essere retorici, se hai la
fortuna di bardarti anche tu con abbigliamento da sala operatoria, di entrare
nell’ “Operating Theatre” ed assistere ad un intervento chirurgico “salvavita” a cuore aperto su un bimbetto
di pochi mesi, quando ne esci non sei
più quello di prima. Vedi al lavoro quelle persone, con le quali la sera prima avevi goliardicamente mangiato una “aglio e
olio”, evocato i film di Monicelli, raccontato barzellette sotto il cielo incredibilmente
stellato di Shisong, fumando un mezzo
toscano con Beppe Gramegna (uno dei
cardiochirughi), le vedi, dicevo, ognuna
con le sue competenze, muoversi con rapidità, coordinamento silenzioso, serietà
e professionalità intorno ad una creatu-
© Giuseppe Gramegna
Editoriale
segue dalla prima
NEWS DA SHISONG
UN VIAGGIO NEL
CUORE DEL CAMERUN
D
rina minuscola, malata dalla
nascita. Li osservi intervenire
su un cuoricino non più grande
di una noce che solo particolari
occhiali con lenti da ingrandimento permettono ai chirurghi
di focalizzare ed operare con la
necessaria precisione.
Poi trovi altri angeli custodi in Terapia Intensiva, a
controllare i parametri dei
bimbetti appena usciti dalla sala operatoria, collegati
tramite una miriade di cavi ad
una selva di strumenti di monitoraggio. Strutture invidiate
dai migliori ospedali europei,
quelle del nostro Cardiac Center! Paradigmatica l’affermazione del dr. Giamberti (cardiochirurgo pediatrico a capo
della missione): “quando vado
in Camerun, di tecnologia, nella mia valigia, metto solo gli
occhiali da chirurgo (personalizzati con la distanza interpupillare, ndr), il resto lo trovo
tutto a Shisong”.
E poi c’è l’Africa! Il mal
d’Africa esiste, non è fantasia. Veniamo tutti da lì e
quando sei lì lo vedi come un
mondo distante ma poi fai presto ad abituartici, a capire, se
non addirittura a condividerne,
ritmi, senso della fatalità, accettazione del poco che si ha.
Presto però ti chiedi se la logica del profitto, l’affanno per
il conseguimento dei risultati,
tipici dei paesi ricchi, hanno
poi prodotto più guasti o opportunità. L’Africa ha bisogno
di aiuto ma anche di mantenere tradizione e cultura. Tocca
a noi, ad Associazioni come
la nostra, prodigarsi per ridistribuire un po’ meglio le
risorse reperibili, per dare
un aiuto a questi bambini
destinati altrimenti a vivere vite brevi e infelici, per la
sola sfortuna di essere nati
in posti in cui l’assistenza
sanitaria non è un bene per
tutti. E forse un giorno, ricordando di aver avuto un aiuto
vitale in cambio di niente, saranno degli adulti migliori.
Mimmo D’Elia
al 12 al 19 marzo, in occasione di una missione
chirurgica al Cardiac Center, don Claudio Maggioni, Presidente di Cuore Fratello, e Mimmo D’Elia,
Tesoriere, si sono recati a Shisong per partecipare
al periodico Consiglio del Centro. Con loro anche il
consigliere Gianfranco Butera, cardiologo impegnato
nell’attività medica, e l’ingegnere Vincenzo Albonico,
per la supervisione tecnica degli impianti, entrambi
volontari, e la collaboratrice per la comunicazione
Maria Cristina Fugante.
Per Cuore Fratello è stata una settimana densa
di rapporti umani e di relazioni, arricchita dagli
incontri con tanti protagonisti di questo progetto: dai genitori, tesi e riconoscenti, dei bambini i cui
interventi sono stati sponsorizzati dai donatori della
nostra Associazione, ai componenti del gruppo di volontariato locale, “Cuore Fratello Camerun”; dai Padri Cappuccini alle suore infermiere formatesi a San
Donato, alle suore manager del Cardiac Center, che
sintetizzano professionalità, tecnica, fede e spiritualità, ma che alla vigilia della ripartenza dell’équipe non
si esimono dal cantare e ballare canti tipici africani di
ringraziamento.
A SHISONG COME A SAN DONATO
L’OSPITALITÀ PER CHI VIENE DA
LONTANO PER LE CURE.
T
appa fondamentale del viaggio a Shisong, è
stato l’incontro con la nostra associazione gemella in Camerun, che esiste operativamente
dal 2001 come un gruppo di uomini e donne volenterosi che si sono dedicati all’assistenza dei pazienti più bisognosi e dei loro parenti, e che abbiamo
conosciuto con il nome di Brotherly Heart.
Alla luce della nuova realtà del Cardiac Center operativo, i membri hanno sentito l’esigenza di riaffermare e di regolarizzare il loro impegno in favore delle persone più svantaggiate che afferiscono
alla struttura ospedaliera. Per questo hanno ora
richiesto il riconoscimento legale come ONG
con il nome di “Cuore Fratello Camerun”, in
omaggio alla nostra associazione.
Negli anni in cui il Centro era in costruzione
e i gruppi di piccoli cardiopatici arrivavano in
Italia per l’intervento, i volontari hanno dato
un grande sostegno all’organizzazione dei
viaggi della speranza, in particolare contribuendo economicamente al trasporto dei bambini da
Shisong all’aeroporto e occupandosi dei pasti dei
bambini ricoverati in ospedale prima della partenza
e al ritorno dall’Italia (l’ospedale di Shisong, infatti,
come accade in tutto il Camerun, non fornisce il
cibo ai ricoverati, ai quali provvedono, quando possono, i parenti).
Ora che al Cardiac Center arrivano sempre più
pazienti da ogni parte del Paese e oltre, Cuore
Fratello Camerun sta progettando di costruire
una struttura per l’ospitalità dei parenti dei
ricoverati.
Saremo lieti, con l’aiuto di tutti i nostri sostenitori, di aiutarli in questa prima fase, perché possano
presto realizzare il proprio progetto ed offrire accoglienza e sostegno alle famiglie dei piccoli malati.
© Cuore Fratello
NEWS DA SHISONG 3
Cèdric appena prima
dell’intervento
GRAZIE A CHI, NON CONOSCENDOCI,
HA RIDATO LA VITA A MIO FIGLIO
uando mi hanno detto che mio figlio
aveva una grave malattia cardiaca
e che rischiava la vita se non fosse stato
operato al più presto non ci potevo credere, non volevo accettare questa situazione” ci racconta la mamma di Cèdric, uno
dei bambini sostenuti da Cuore Fratello,
quando andiamo a trovarli nel reparto del
Cardiac Center, subito dopo l’intervento.
Cédric, un cucciolino di nemmeno due anni
con due grandi occhi dolci, sembra ancora più piccolo della sua età: magro magro
e basso di statura si è ammalato quando
aveva tre mesi e la sua crescita ne ha risentito. Dato che tossiva molto e respirava
a fatica, inizialmente i medici pensavano
avesse una bronchite, poi, a 5 mesi, dopo
numerose visite, si è scoperto che era il
cuore ad essere malato.
Da allora è iniziato il faticoso pellegrinaggio di Cèdric e della sua mamma, che non
si è mai arresa di fronte alle difficoltà del
lungo viaggio verso la speranza attraverso
il Camerun.
Dalla loro città, Maroua, nel nord del Paese,
sono andati nella capitale, Yaoundè, nella
speranza di trovare una cura. Qui hanno incontrato il dottor Chelo, cardiologo camerunese che conosce bene la realtà del Cardiac
Center e che li ha indirizzati a Shisong per
l’intervento. “Non sapevo che fare perché
non potevamo pagare: abbiamo una famiglia numerosa, io ho altri sei figli. Poi mi
hanno detto che un’associazione italiana
poteva aiutarci..e siamo tornati a vivere”.
Il viaggio da Maroua, durato ben quattro
giorni, è stato faticosissimo soprattutto per
Cèdric, già sofferente, ma alla fine, giunti
alla meta, tutto si è risolto per il meglio.
Ora la mamma, altissima e magra come
tutte le donne del nord, sorride serena: “è
incredibile: ho visto un miglioramento subito dopo l’intervento; ora Cèdric respira
bene”.
“Non so come ringraziare tutte queste
persone che, pur non conoscendoci,
hanno salvato la vita a mio figlio: grazie, grazie davvero a tutti!”
© Cuore Fratel
lo
“Q
8 CUORI BATTONO GRAZIE a VOI
C
on l’aiuto di tanti amici di Cuore Fratello che hanno risposto generosamente all’appello di Suor Gertrude, General
Manager del Cardiac Center, sono stati operati e salvati Eric,
Carole, Agnes, Linda, Cèdric, Maurice e Samira, tutti di
età compresa tra l’anno e mezzo e gli 11 anni; l’intervento
della piccola Olivia, di soli 7 mesi, è stato rimandato alla
prossima missione pediatrica, a causa di una febbre malarica,
e al suo posto è stato operato Brice, 4 anni. Ognuno di loro
ha una storia di sofferenze alle spalle, una storia che ha trovato un lieto fine grazie al generoso contributo di tutti voi.
Don Claudio e il
piccolo Brice.
© Cuore Fratello
IL CAMERUN HA BISOGNO DI CHI
HA STUDIATO ALL’ESTERO
N
el nostro viaggio a
Shisong abbiamo conosciuto molti professionisti in vario modo impiegati nel Cardiac Center,
uomini e donne fortemente
motivati che con il loro lavoro consentono alla struttura
di funzionare al meglio.
Tra questi c’è Daniel Foppa,
farmacista camerunese laureatosi a Torino che ha deciso di tornare nel suo paese
a lavorare.
Daniel ha iniziato da poco
la sua attività a Shisong e
sta attualmente svolgendo
un periodo di formazione
affiancato da Alberto Livoni,
professionista con vent’anni di esperienza nel settore
umanitario alle spalle, che
ha il compito di organizzare
il magazzino del Centro per
garantirne l’efficienza.
“Sono andato a studiare in
Italia – ci racconta Daniel –
perché in Camerun non esiste la Facoltà di Farmacia.
La Francia sarebbe stata la
scelta più semplice e scontata, per via della lingua,
ma io ho scelto l’Italia e
Torino in particolare perché
ROGER MILLA AL CARDIAC CENTER
R
oger Milla, famoso ex giocatore della nazionale camerunese (gli “indomabili leoni del Camerun”), il 4 marzo
scorso ha visitato l’ospedale di Shisong, dove ha presentato
la sua Fondazione “Coeur d’Afrique”, che si occupa di istruzione, sanità e altre attività sociali per i giovani.
Milla ha promesso che si spenderà per sensibilizzare le autorità sull’importanza del Centro, nella speranza che la consapevolezza del ruolo di questa struttura per la salute nazionale possa portare alla costruzione della strada tra Bamenda e
Shisong, perché il trasferimento dei pazienti al Cardiac Center sia più agevole.
Suor Gertrude, General Manager
del Cardiac Center con Roger Milla
ho conosciuto altri camerunesi che hanno studiato lì
e hanno ricevuto un’ottima
formazione…e poi sono un
fan della Juventus!
Ho dei bei ricordi del vostro Paese, devo dire che la
gente è stata davvero molto, molto carina con me. Mi
sono sentito in famiglia; ma
non ho mai pensato che sarei restato per sempre: il
mio uscire dal Camerun
è stato da sempre finalizzato ad un ritorno, per
aiutare il mio Paese. Così,
dopo la laurea ho comincia© Cuore Fratello
© Stefano Siboni
4 PROGETTI IN PRIMO PIANO
© Cuore Fratello
L’EFFETTO DOMINO DEL
CARDIAC CENTER: LA
RACCOLTA DEL SANGUE
PROGETTI IN PRIMO PIANO 5
F
ino a poco tempo fa se un paziente aveva bisogno di una trasfusione di sangue a seguito di un intervento, se lo doveva
procurare dai parenti oppure, caso molto frequente, lo doveva
acquistare. Quando il Cardiac Center è diventato operativo, è nato il Pelican Blood Project, che garantisce un
rifornimento costante di sangue sicuro tramite le donazioni di volontari, non solo per il Centro di Shisong, ma anche
per altri tre ospedali del Camerun.
Thomas Leikeki, responsabile del laboratorio di analisi del sangue del Cardiac Center che si è formato al Policlinico di Milano
nel 2009-2010, parla orgogliosamente del progetto, di cui è responsabile: “andiamo di villaggio in villaggio per sensibilizzare
le persone a donare il proprio sangue, raccogliamo gli aspiranti
donatori, facciamo loro tutte le analisi di rito e reclutiamo quelli
idonei. Siamo arrivati a 2.300 donatori, provenienti da 16
villaggi, ma non ci fermiamo qua perché la richiesta di sangue
è sempre maggiore”.
In attesa della realizzazione della banca del sangue e dell’arrivo in futuro di macchinari per la conservazione, il Cardiac Center deve reperire continuamente sangue “fresco”.
Il progetto è promosso dal Saint Elizabeth Catholic General Hospital di Shisong, dal Cardiac Center
e da Cuore Fratello Camerun, i cui volontari si occupano dell’aspetto della sensibilizzazione e della formazione nei villaggi.
tusiasmo che il Dr. Foppa
svolge il suo lavoro, che
consiste nel gestire i materiali di sala, monitorandone
entrate e uscite, e classificare i medicinali. Si tratta
di un compito molto importante, soprattutto in questa
fase in cui nel Centro, dove
ancora non c’è un cardiochirurgo stabile, si susseguono
le missioni operatorie: in
questo momento di transizione è particolarmente delicato garantire il corretto
approvvigionamento di medicinali e materiali necessari
per gli interventi, prestando
attenzione alle tempistiche
di reperimento, spesso allungate dai problemi logi© Cuore Fratello
to ad informarmi e ho saputo dell’esistenza del Cardiac
Center, dove ho fatto immediatamente domanda. Ero
contentissimo per questa
opportunità.
Il primo impatto con il Centro è stato davvero positivo: appena ci ho messo
piede ho pensato subito
che fosse un centro “europeo”, per la struttura, i
macchinari e per il tipo di
mentalità: l’obiettivo qui
è curare tutti, andando
incontro anche a chi non
ha soldi per pagarsi le
cure. Penso che i camerunesi debbano davvero
essere molto orgogliosi.
Mi piacerebbe che in futuro
il Cardiac Center diventasse
un ospedale universitario:
in questo modo le persone
potrebbero essere formate
direttamente qui, senza dover affrontare un periodo di
formazione all’estero, che
non tutti si possono permettere”.
È con questo palpabile en-
stici, e tenendo conto dei
tempi di smaltimento e delle scadenze. Fino a questo
momento la maggior parte
dei materiali veniva acquistata all’estero, ma ora Daniel e Alberto Livoni stanno
facendo una ricognizione dei
fornitori locali, selezionando
quelli che garantiscono prodotti di ottima qualità.
“Tornare in Camerun – conclude Daniel Foppa – era
un dovere morale per me.
Dobbiamo dire a tutti quei camerunesi che
sono andati all’estero a
studiare, che il Camerun
ha bisogno di loro: tutti
possono dare una mano a
migliorare questo Paese!”
6 DALLA PARTE DEL DONATORE
Storie di una seconda vita …
POSSIBILE… grazie ai tanti amici
che ci aiutano
Nonostante il lungo periodo
trascorso in ospedale i
volontari riescono a far
sorridere Annie.
Poi ci sono Seman e Awat di 11
e 12 anni dal Kurdistan iracheno,
anche loro arrivano in aprile rispettivamente con
la mamma e la nonna. Con loro è un po’ difficile
comunicare e dobbiamo ingegnarci ad usare tutti i
modi non verbali! Il nostro popolo è tanto lontano
da loro eppure questo filo di speranza è arrivato
fino a questi ragazzini; è per loro un prodigio essere arrivati fin qui e potersi curare, poter avere
Seman e Awat in ospedale
una nuova vita e tornare a scuola con gli altri, corcon don Claudio.
rere, respirare! Ora è il momento della partenza,
la mamma e la nonna ci salutano, a fianco dei loro ragazzi guariti e quegli sguardi carichi
di tenerezza sono per noi la ricompensa più grande: ricambiamo con la promessa di non
dimenticarli mai e di continuare a fare qualcosa per altri bambini curdi ammalati.
Anche Amina di 12 anni, egiziana che
vive in Qatar, è arrivata da noi a maggio e ci piace
questo caleidoscopio di culture; con lei è più facile parlare perché conosce bene l’inglese, ma il rapporto con
l’ospedale è complesso perché la situazione del suo cuore ha richiesto diversi interventi da quando era bambina
e la storia di sofferenza l’ha segnata. Per fortuna ama
giocare ed è molto curiosa, riusciamo facilmente a distrarla. Ora Amina è tornata a casa ma noi continuiamo
ad avere negli occhi il suo bel sorriso dolce.
Amina ha passato gran parte
della sua giovane vita tra gli
ospedali, per questo ogni suo
sorriso è un regalo bellissimo.
© Cuore Fratello
San Donato il 18 aprile. Anche se la bimba poteva
essere curata a Shisong, l’abbiamo trasferita qui a San
Donato perché il decorso post operatorio avrebbe potuto
riservare sorprese che richiedessero la presenza costante
del chirurgo. Arriva accompagnata dalla nonna, sempre
serena e solida nell’affrontare questo percorso; i genitori
invece sono ansiosi e ci chiamano ogni giorno per avere
notizie, la distanza e le incognite risultano angoscianti.
Poi l’operazione va bene e tutti ci rilassiamo. La nonna
sprigiona il suo sorriso più luminoso e ci manifesta la sua
gioia che si trasmette a tutti. Ora la degenza è lunga ma
in ospedale ci sono giochi e amici ed ormai il peggio è
passato. La bimba comincia a migliorare rapidamente,
adora dolci e biscotti e fatichiamo a dire no!!
© Cuore Fratello
© Cuore Fratello
Annie, 2 anni, dal Camerun, operata a
SPECIALE 7
PRIMI PASSI VERSO IL MADAGASCAR
© Stefano Siboni
A
Padre Stefano al Saint Damien
Donato. Murielle ha studiato
all’Università di Mahajanga,
ma è nativa della zona vicino all’ospedale dove sorgerà
l’ambulatorio. Questo ci dà
fiducia che potrà lavorare a
lungo nel team del progetto
e mettere a frutto le nozioni
apprese in Italia.
Stiamo completando le pratiche di visto ed espatrio, il
suo arrivo è previsto a giugno: sarà ospitata in un appartamentino a San Donato
ed il suo addestramento durerà un anno.
L’obiettivo del percorso
formativo sarà quello di
metterla in condizione di
utilizzare l’apparecchio
per effettuare gli ecocar-
diogrammi e di acquisire
le abilità necessarie nel
dominio della Cardiologia Pediatrica sotto la
guida e supervisione di
un tutor personale dedicato. Murielle ama lo sport,
il basket in particolare, ed è
molto felice di questa opportunità che le è stata offerta
per cui sta già studiando
l’italiano.
Siamo sicuri che si impegnerà nel suo programma.
Se vuoi aiutarci a coprire le spese per l’ospitalità e la sua borsa di
studio, puoi donare con
la causale “Progetto Madagascar”.
LORENZO ZANETTI ALLA FESTA
DI CUORE FRATELLO
A
lla decima Giornata Associativa di Cuore Fratello, lo scorso 15
maggio a San Donato, abbiamo avuto l’onore di avere come
ospite il pilota BMW Lorenzo Zanetti con la moto con cui gareggia nella Superstock FIM Cup 2011, che riporta sulla carena il logo
dell’associazione.
Ringraziamo il pilota e il Team sportivo di BMW Motorrad Italia.
© Cuore Fratello
i primi di Marzo abbiamo avuto il piacere di conoscere Padre Stefano con il
quale stiamo avviando
il Progetto Madagascar
relativo alla realizzazione di
un ambulatorio di cardiologia con indirizzo prevalentemente pediatrico ad Ambaja, nel Nord del Paese. Tutti
ci aspettavamo un frate con
barba folta e ruvida veste
marrone, invece lui ci ha
spiazzato subito con la sua
semplicità ed immediatezza:
“un chirurgo non può certo
permettersi questa divisa…”.
Ci ha raccontato della sua
vita quotidiana divisa tra
il ruolo di medico, amministratore, pastore e padre
adottivo di un gruppo di fanciulle orfane e mostrato le
foto della sua missione. Alla
fine dell’estate don Claudio
si recherà in loco per conoscere le persone coinvolte
nel progetto.
Si sono discussi i dettagli ed
i prossimi passi da compiere: è stata individuata una
giovane dottoressa, Zaharah Murielle, di 26 anni
che, avendo sostenuto diversi esami in cardiologia nel
suo corso di studi, è risultata idonea per la formazione
aggiuntiva che verrà fatta in
Italia presso il Policlinico San
Un grazie di cuore anche ai volontari che quest’anno si sono aggiudicati l’onorificenza per il loro
impegno per Cuore Fratello. Hanno ricevuto il riconoscimento Franco Villaggi, Vicepresidente
e responsabile del Progetto Camerun, con la moglie Paola e Famiglia, per aver condiviso
l’intuito iniziale e la mission dell’associazione, per averle regalato le proprie competenze, e
per il loro essere “veramente dei Fratelli”, ed Eugenio Rossi, scomparso prematuramente nel
2009, per l’aiuto quotidiano offerto con il cuore all’associazione, per aver servito come consigliere mettendo a disposizione la sua assoluta precisione e saggezza, per aver mostrato affetto
vero alle persone e grande finezza d’animo. ll riconoscimento a Eugenio è stato consegnato al
figlio Stefano, socio e volontario di Cuore Fratello.
opo le storie positive della piccola Nadine di un
anno e mezzo, operata l’anno scorso a San Donato e
di Amina di 12 anni da poco
tornata a casa, si è aperta la via della speranza
anche per i bimbi cardiopatici
egiziani.
Il dottor Alessandro Giamberti, cardiochirurgo pediatrico del Policlinico San Donato, che conosce bene questo
paese nordafricano, dove
si reca spesso in a missioni
operatorie, ci racconta come
in Egitto, un paese di 80 milioni di abitanti, nascano
ogni anno 12.000 bambini con malattie cardiache
congenite, anche a causa
dei numerosi matrimoni tra
consanguinei. Ci sono diverse strutture ospedaliere,
ma tra quelle pubbliche, che
sono fatiscenti, e quelle private non si arriva neanche
lontanamente a soddisfare
la richiesta sanitaria: basti
pensare che in tutto il Paese vengono operati solo
1.500 bambini all’anno, e
si tratta dei casi più semplici;
quelli complessi devo essere trasferiti all’estero oppure
attendere l’arrivo di una missione medica.
Calendario
• Settembre: vi invitiamo a
consultare il nostro sito
per informazioni circa le
Festa del Volontariato e
l’Assemblea straordinaria
dei soci, per il rinnovo
del Consiglio Direttivo.
Cambio sede
La sede operativa di Cuore
Fratello si è spostata in via
Libertà 53, sempre a San
Donato Milanese.
Questa situazione si verifica anche perché i medici degli ospedali pubblici,
per arrotondare il loro misero stipendio, si dividono tra pubblico e privato,
a discapito della continuità del servizio. La dottoressa
in loco Hanan Sayed si è appellata a Cuore Fratello per
aiutare alcuni gravissimi casi
che non hanno più tempo di
aspettare.
Ci ha segnalato Salah un
bimbo di 6 anni, Faarooq
un bimbo di 2, e Sahar
una bimba di 7 mesi che
versano in condizioni critiche e ci siamo subito
attivati per organizzare il
viaggio che potrà salvare
loro la vita.
Abbiamo bisogno del tuo
aiuto perché insieme possiamo dare una possibilità a
questi piccoli cuori malati,
sappiamo che anche una
goccia nel mare può essere
Faarooq, 2 anni
un segno, cambiare le cose,
dare una risposta a questo
dolore dei bambini e dei genitori che ci chiede un senso.
Stiamo raccogliendo i fondi
per gli interventi e abbiamo
fiducia che, con tanti piccoli grandi gesti generosi,
potremo farcela.
Ci occorrono ancora
20.200 euro per le
operazioni chirurgiche
dei tre bimbi e le
spese di ospitalità:
aiutaci anche tu!
Ciao Giovanna
Recentemente abbiamo dovuto dire addio ad una carissima amica, Giovanna Vignoli, volontaria che molto
si è spesa per l’associazione,
dove ha contagiato tutti con
la sua solarità, punto d’appoggio anche nei momenti
difficili. Pur nella consapevolezza che si tratta in realtà di
un “arrivederci”, ne sentiamo
profondamente la mancanza.
© Cuore Fratello
D
Il suo ricordo ci aiuterà sempre
ad affrontare il nostro lavoro
con coscienza, sensibilità e con
grande gioia.
Grazie Giovanna!
Una tua donazione tramite:
• Conto Corrente Bancario (Banca Prossima): IBAN IT83 Z033 5901 600100000009008
• C. C. Postale n. 38242830
• online: www.cuorefratello.org
Intestare a “Associazione Cuore Fratello onlus”
Da Cuore a Cuore è stampata su Carta Ecologica ottenuta con fibra riciclata al 100%, con processi produttivi a ridotto impatto sull’ambiente e riduzione del contenuto di sostanze pericolose per l’ambiente.
SOS DALL’EGITTO: PICCOLI
CUORI TI CHIEDONO AIUTO!!
© Cuore Fratello
8 CUORI DA ADOTTARE
Direttore responsabile: Don Claudio Maggioni - Redattori: Maria Cristina Fugante, Monica Pilone, Franco Villaggi - Grafica e impaginazione:
Giacometta Torrente, Daniele Majnardi - Foto: Michele Cazzani - Photoaid, Giuseppe Gramegna, Stefano Siboni - Redazione e amministrazione:
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