5/2004 - Camera di Commercio di Bologna
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5/2004 - Camera di Commercio di Bologna
boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 1 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA Bolognaeconomica ANNO XLV – OTTOBRE/NOVEMBRE 2004 – www.bo.camcom.it Una grande vetrina per le imprese bolognesi La Cciaa di Bologna ha attrezzato il Palazzo degli Affari con 80 box per favorire i contatti tra imprenditori e rappresentanti delle Camere P. 5 Camera e Università a sostegno delle imprese È partito “Progetto Più”, primo strumento in Italia che vuole favorire la penetrazione delle nuove tecnologie nelle pmi P. 11 La conciliazione finalmente decolla Aumentano le richieste per usufruire di questo strumento di risoluzione delle controversie. Grande interesse per una simulazione organizzata di recente dalla Cciaa P. 13 Quando sognare non costa niente L’America è il passato, l’Europa il presente e il futuro. Il noto economista Jeremy Rifkin ha ribadito le sue teorie in un affollatissimo incontro organizzato dal Ctc P 15 Brevettare, per sentirsi meglio Anche nel mondo delle palestre, dei centri fitness e della cosmesi è importante optare per la tutela brevettuale del prodotto e per la registrazione del marchio P. 16 EDITORIALE Un’occasione unica per le imprese bolognesi di Gian Carlo Sangalli Imprese e mondo camerale si incontrano a Bologna Dal 6 al 10 novembre si svolgerà sotto le Due Torri la XIII a Convention Mondiale delle Camere di commercio italiane all’estero. Dibattiti, tavole rotonde e incontri one to one permetteranno agli operatori economici di allacciare contatti e ottenere informazioni per competere al meglio sui mercati globali PAGG. 4, 5, 6 e 7 Una città in cui si respira cultura e impresa in ogni angolo ed in ogni persona. Una Bologna in cui quasi un terzo degli abitanti è studente dell’Università ed in cui ci sono tante imprese (90.000) quanti abitanti fra i 30 e i 44 anni. Una Bologna capace in questi ultimi anni di una tensione costante verso la progettazione del proprio futuro. Un futuro che si fonda su solide basi di coesione sociale e di relazioni industriali ed economiche. Una città aperta che vuole porsi come priorità all’Italia ed alla Unione europea, punto di snodo di tutte le persone e le merci che viaggiano dal Mediterraneo al centro Europa. SEGUE A PAGINA 3 boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 2 2 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 3 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 3 EDITORIALE Bolognaeconomica PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA Direttore editoriale: GIAN CARLO SANGALLI Direttore responsabile: CLAUDIO MORI Caporedattore: FRANCESCO BACCILIERI Direzione, redazione, amministrazione e pubblicità: Piazza della Costituzione, 8 - Bologna Tel. 051 6093288 - Fax 051 6331294 Indirizzo Internet: http://www.bo.camcom.it E-mail: [email protected] [email protected] [email protected] Questa è la visione di Bologna oggi – e come scenario futuro – in cui in questi anni ha creduto la Camera di commercio e con essa il mondo imprenditoriale di cui è l’istituzione di sintesi e di riferimento. Ma queste idee sono viva realtà se, e nella misura in cui, apriamo il nostro sistema di relazioni al mondo, alle sfide ed alle opportunità che esso pone a chiunque abbia il coraggio e la capacità di divenire attore partecipe dei processi di trasformazione. Questa la prospettiva di scenario in cui ci siamo posti come Camera di commercio cercando di svolgere quella funzione di interesse pubblico che porta a fissare obiettivi comuni di sintesi attorno ai quali il sistema economico bolognese possa ritrovarsi e credere. Ne è disceso, fra gli altri, un passo concreto che la prima settimana di novembre diviene realtà: chiamare a Bologna gli attori economici ed istituzionali di riferimento nella definizione delle politiche di internazionalizzazione del nostro Paese e del nostro sistema territoriale, e porre accanto ad essi i referenti delle realtà di punta della imprenditoria italiana in tutti i paesi del mondo. Oltre a ciò offriamo a tutti gli interessati l’opportunità di incontrare direttamente questi rappresentanti per definire “su misura per la singola impresa” le strategie industriali e commerciali ottimali per realizzare piani di sviluppo in tutti questi paesi. Questi sono gli obiettivi e le motivazioni per le quali abbiamo organizzato per la prima volta a Bologna la Convention Mondiale delle Camere di commercio Italiane all’Estero. Abbiamo cercato di costruire attorno a questo evento un dialogo ed una relazione foriera di risultati concreti per le imprese con tutti gli attori istituzionali e economici che abbiamo coinvolto e che con grande entusiasmo hanno aderito a questa nostra sfida. Nelle prossime pagine di “Bologna Economica” troverete il programma dettagliato della Convention e tutte le informazioni utili per approfittarne sia per costruire piani per espandersi in Romania piuttosto che in Cina o in Brasile, sia per fermarsi un attimo a pensare sulle informazioni di lungo periodo che possono essere utili per pianificare il nostro futuro e non esserne sopraffatti. Gian Carlo Sangalli PRESIDENTE DELLA C.C.I.A.A. DI BOLOGNA Hanno collaborato a questo numero: Marina Amaduzzi; Matteo Angelini; Morena Cocci; Luciano De Angelis; Mario Gallotta; Luca Mossini; Edoardo Pollastri; Patrizia Zini Progetto grafico: Struchel Communication Consulting Via C. Battisti 10 - 40123 Bologna Fotocomposizione e stampa: Galeati Industrie Grafiche srl Via Selice n. 187/189 - Imola (BO) Fotografie: New Photo Associato all’Uspi Unione Stampa Periodica Italiana Registrazione del Tribunale di Bologna n. 2820 del 23-12-1958 Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale Art. 2, comma 20/b, Legge 662/96 SOMMARIO CONVENTION CCIE MERCATO LOCALE Programma ..................................................................... P. 4 Una grande vetrina per le imprese bolognesi ..................... P. 5 Ricette per un export in ripresa ..................................... P. 6 All’insegna del Made in Italy .......................................... P. 7 Movimprese, nel 3o trimestre positivo il saldo tra iscrizioni e cessazioni .............................................. P. 14 FORMAZIONE E QUALITÀ Bologna Economica viene inviata in omaggio a tutte le imprese iscritte al Registro Imprese, organizzazioni di categoria, banche, autorità cittadine, amministazioni locali, Camere di Commercio, Ambasciate. L’attività corsuale del Ctc ................................................ P. 9 Quando sognare non costa niente ............................... P. 15 CONVEGNI CAMERALI Brevettare, per sentirsi meglio ..................................... P. 16 INDICI Il calcolo del valore della lira, settembre 2004 ........... P. 10 RICERCA E INNOVAZIONE Tiratura 87.000 copie SCENARI INTERNAZIONALI Camera e Università a sostegno delle imprese ............ P. 11 LAVORO Contratto d’inserimento, le ultime novità ................... P. 17 SOCIETARIO Le piccole cooperative escono di scena ....................... P. 18 NOTIZIE IN BREVE Delle opinioni manifestate negli scritti sono responsabili gli autori, dei quali la direzione intende rispettare la piena libertà di giudizio. Nel 2003 Bologna è stata la provincia italiana con il più basso costo del denaro ................................. P. 12 TUTELA MERCATO E CONSUMATORI La marcatura CE sui prodotti da costruzione ............. P. 19 SERVIZI CAMERALI EXPORT La conciliazione finalmente decolla ............................ P. 13 Opportunità commerciali .......................... PP. 20-21-22-23 boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 4 4 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 CONVENTION CCIE PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA Il programma ufficiale della manifestazione Tra gli ospiti più attesi Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini e Luca Cordero di Montezemolo Bologna ospita la Convention Mondiale delle 71 Camere di commercio Italiane all’Estero, tredicesima edizione di un evento di crescente importanza per l’economia e la cultura d’impresa del nostro Paese. Un appuntamento molto atteso, nel corso del quale i più autorevoli esperti ed esponenti del mondo economico ed istituzionale avranno occasione di dia- logare sul tema delle nuove politiche di promozione, nel presente e futuro scenario economico, approfondendo in particolare il tema della valorizzazione dei fattori territoriali e del ruolo dei vettori dell’internazionalizzazione a sostegno dello sviluppo dell’economia del nostro Paese sul mercato globale. La Convention è difatti occasione per un confronto aperto fra istituzioni e rappresentanti dell’imprenditoria e della finanza nazionale con le Camere di commercio Italiane all’Estero che, in quanto sodalizi di imprese italiane e locali fortemente radicate sui territori esteri, sono un osservatorio privilegiato dell’andamento dei mercati. Si tratta dunque di un appuntamento particolarmente significativo, oltre che una straordinaria opportunità per appro- fondire rapporti che possono sia favorire la penetrazione del made in Italy nei mercati internazionali, sia attrarre investimenti dall’estero, obiettivi di particolare rilievo per Bologna e l’Emilia-Romagna. La Convention offre inoltre l’opportunità a tutte le imprese di incontrare direttamente i rappresentanti delle Camere di commercio Italiane all’Estero in incontri individuali e gratuiti. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 5 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA CONVENTION CCIE OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 5 Una grande vetrina per le imprese bolognesi di Matteo Angelini Una straordinaria vetrina per Bologna e le sue imprese. È con questo spirito che va letta la grande kermesse che si terrà a Bologna dal 6 al 10 novembre prossimo e che vedrà riunite nel capoluogo emiliano i rappresentanti delle Camere di commercio all’estero. Una interessante occasione che vede la business community mondiale sedersi nei palazzi bolognesi da un lato per capire la realtà locale, dall’altro per raccontare quella estera che la vede protagonista. Il tutto sotto la regia della Camera di commercio di Bologna che prevede di far arrivare in città almeno 300 persone, attrezzerà palazzo degli Affari con 80 anche a livello dei servizi che si possono ottenere, specie all’estero. D’altra parte, però, riteniamo questa una occasione unica per fare conoscere al mondo economico mondiale il sistema Bologna, con le sue peculiarità e le sue caratteristiche. E, naturalmente, con le sue imprese e i suoi segmenti produttivi”. Così, le imprese bolognesi che hanno relazioni con l’estero hanno ricevuto una scheda per verificare quali sono i concreti interessi verso l’estero e, in particolare, su quali paesi hanno deciso di puntare. E questa dalla riunione delle Cdc italiane all’estero potrà essere l’occasione di contattare i rappresentanti delle realtà estere che maggiormente interessano utilizzando box per i contatti diretti tra rappresentanti delle Camere e imprenditori e spenderà, come da precisione di bilancio 2004, circa 300mila euro in ospitalità e iniziative direttamente collegate alla facilitazione dei rapporti tra imprenditori e soggetti camerali. “Si tratta – spiega il presidente della Camera di commercio Giancarlo Sangalli – di una occasione straordinaria per Bologna e la sua economia; anche per farsi conoscere all’estero, per farne capire la vera natura ai tanti ‘ambasciatori’ camerali. Così come siamo convinti che le nostre imprese non si lasceranno sfuggire importanti occasioni di business”. “La nostra intenzione – spiega il segretario generale della Ccd bolognese Luigi Litardi – è quella di agire su due fronti: da un lato, presentare il servizio camerale alle imprese locali, per fare loro comprenderne le potenzialità gli appositi box che sono stati installati a palazzo Affari. E questa parte della manifestazione è sotto lo stretto controllo organizzativo della macchina che è stata attivata dalla Cdc bolognese. Intanto la Camera di commercio guarda avanti e sta avviando le procedure per la impostazione del bilancio 2005. “Si tratta ancora di idee preliminari e che passeranno al vaglio del consiglio ma io credo – spiega Sangalli – che nel 2005 guarderemo con particolare attenzione al tema delle infrastrutture in riferimento specifico alla viabilità e all’aeroporto su cui, va ricordato, il sistema camerale ha investito negli ultimi 5 anni 300 milioni di euro. Naturalmente senza trascurare il nostro storico interesse nei confronti dell’Information technology e del sostegno al rafforzamento della struttura imprenditoriale favorendo le cosiddette reti di imprese”. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 6 6 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 CONVENTION CCIE PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA Ricette per un export in ripresa A Bologna dal 6 al 10 novembre prossimi, si discuterà anche di come rilanciare le esportazioni. I dati congiunturali provinciali relativi al IIo semestre 2004 Alcuni segni di risveglio per l’economia della provincia di Bologna. Nel settore manifatturiero, se la domanda interna stenta, l’export mostra chiari sintomi di ripresa con una crescita complessiva intorno al 2%, grazie soprattutto ad alimentare (+2,2%), metalmeccanica (+3,1%) e meccanica di precisione (+4,2%). Ecco i dati salienti del primo semestre 2004 che emergono dalla indagine congiunturale della Camera di commercio di Bologna alla vigilia della Convention Mondiale delle Camere di commercio Italiane all’Estero, in programma dal 6 al 10 novembre. La Convention (titolo: “Nuovi orizzonti... per un nuovo futuro”) è un’occasione imperdibile (per tastare il polso all’economia internazionale e per trovare soluzioni appropriate ai problemi del made in Italy), che la Camera di commercio di Bologna ha organizzato in collaborazione con Assocamerestero. L’obiettivo è di approfondire rapporti utili all’export, ma anche attrarre investimenti dall’estero. Il programma è molto articolato (dibattiti, incontri one to one) e ricco di presenze di primo piano: il presidente della camera Pier Ferdinando Casini, il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, oltre a una folta rappresentanza di ministri e viceministri: Gianni Alemanno (Agricoltura), Mirko Tremaglia (Italiani nel Mondo), Mario Baldassarri (Economia), Adolfo Urso (Attività produttive), Mario Baccini (Affari esteri) e Pasquale Viespoli (Lavoro e Politiche sociali). La Regione e Bologna sono rappresentate, tra gli altri, dal presidente della Regione, Vasco Errani, dall’Assessore alle Attività Produttive Duccio Campagnoli, dalla Provincia, Beatrice Draghetti, dal sindaco Sergio Cofferati, dal rettore Pier Ugo Calzolari, oltre che da numerose personalità della cultura, finanza, impresa. Per il mondo camerale Gian Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Bologna, Edoardo Pollastri, presidente vicario di Assocamerestero, e Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere. Tornando all’indagine congiunturale sull’economia bolognese, a fronte di alcune ottime performance dei settori di punta, il quadro generale presenta ancora numerosi aspetti negativi, anche se meno marcati rispetto ai precedenti esercizi. Produzione e fatturato del settore manifatturiero appaiono complessivamente ancora in calo. In particolare, si registra una flessione della produzione (–0,9%) e del fatturato (–0,1%), un bilancio su cui pesa soprattutto il pessimo andamento del sistema moda (fatturato –6,9%, produzione –7,4%, ordini –6,5%), con il solo export in lieve controtendenza, anche se ancora negativo. La metalmeccanica appare invece aver già agganciato la ripresa: produzione +1,5%, fatturato +2,1%, ordini +1,4%. Anche elettronica e elettricità procedono su ritmi ormai sostenuti, mentre carta ed editoria vanno più a rilento (produzione +0,1, fatturato +1,2%, ordini +1,8%). Il trend è confermato da un altro parametro significativo, il grado di utilizzo degli impianti: 66,4% per la moda, 74% per la metalmeccanica, pari, rispettivamente, a 2 e 3 mesi di produzione assicurata. Note poco liete anche dal commercio e dall’artigianato manifatturiero. Malgrado il trend incoraggiante del primo trimestre, quest’ultimo settore chiude il semestre con chiari segni di sofferenza: –5,7% la produzione, –4,5% il fatturato, –6,5% gli ordinativi e esportazioni a crescita zero. Quanto al commercio al dettaglio si limita a un modesto miglioramento delle vendite (+0,1% da –0,8% del primo trimestre). Peggio- re, sicuramente, l’andamento dei servizi (–5,1% del volume di affari). Lieve, invece, il calo complessivo del turismo grazie agli stranieri che hanno compensato l’assenza degli italiani. È un quadro deprimente da cui si salva solo l’edilizia che mantiene ancora segni di crescita positivi. A dispetto della congiuntura sfavorevole e delle prospettive internazionali tutt’altro che incoraggianti, non è però diminuito il tasso di imprenditorialità della provincia. Tanto che a fine settembre, a fronte di 981 aziende che hanno cessato l’attività, ne sono nate 1321. In particolare, fra le nuove imprese 308 sono di capitale, 202 di persone, 779 individuali. Un chiaro segno di vitalità e dinamismo, doti che dovrebbero consentire, appena lo scenario lo consentirà, il rilancio della crescita e dello sviluppo. In altre parole la tanto sospirata ripresa economica. Ripresa che tuttavia non appare proprio a portata di mano, a giudizio degli stessi imprenditori. I quali, sempre secondo l’analisi congiunturale, non prevedono né svolte positive nel breve periodo, né ulteriori cadute. Circa l’export del settore manifatturiero, il 48,9% considera il periodo aprile-giugno caratterizzato da sostanziale stabilità, mentre il 38,8% crede in un aumento delle vendite all’estero e il 12,3% in una contrazione. Stabilità anche sul fronte degli ordini: lo prevede il 63% delle aziende per le commesse estere e il 59,7% per quelle nazionali. Solo il 23,2% ritiene possibile una crescita della domanda dall’estero e il 21,2% di quella interna. La pensano all’opposto il 19,1% degli intervistati a proposito della domanda interna e il 13,9% per quella estera. Infine il fatturato. Qui le diverse componenti quasi si equilibrano, con sostanziale pareggio delle voci (stabilità della domanda 34,7%, crescita 34,5%, calo 30,3%). In questa situazione e in presenza di una concorrenza sempre più aggressiva da parte dei paesi emergenti, Cina in testa, la Camera di commercio di Bologna, ritiene che si debba fare ogni sforzo per accrescere la competitività del sistema Italia. Come? Intervenendo con misure adeguate sulle politiche industriali, la ricerca, l’innovazione e la formazione, nonché innescando politiche di bilancio che da un lato favoriscano gli investimenti anche limitando le spese correnti e, dall’altro, alleggeriscano il peso fiscale sulle imprese. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:43 Pagina 7 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA CONVENTION CCIE OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 7 All’insegna del Made in Italy La rassegna bolognese si propone di individuare nuove modalità per supportare il sistema economico italiano sui mercati globali di Edoardo Pollastri* La formazione ed il consolidarsi di processi di integrazione, all’interno e fra grandi aree geoeconomiche, evidenziano un fenomeno di composizione dinamica delle modalità di relazione fra i vari soggetti dell’economia mondiale, che richiede l’attuazione di modalità innovative di promozione del sistema economico italiano sul mercato globale e di internazionalizzazione di imprese e produzioni, tradizionalmente incentrati sui flussi commerciali. Sarà questo il tema al centro dei lavori della Convention bolognese delle Camere di commercio Italiane all’estero, che vedrà la partecipazione di rappresentanti del sistema camerale, esponenti di spicco dell’imprenditoria italiana e delle istituzioni locali e centrali. Il dibattito, che prenderà il via con un confronto sulle strategie e le politiche associative per lo sviluppo della capacità di servizio delle CCIEE, si articolerà intorno al tema: “Qualità, Competitività e Made in Italy”, analizzando in particolare alcuni fattori – capacità imprenditoriali, capitale umano e rete di infrastrutture di promozione e finanziarie – strettamente legati al territorio, su cui puntare per il riorientamento della presenza italiana ed il consolidamento della posizione competitiva del nostro paese sul mercato globale. La propensione all’imprenditorialità – a cui è dedicata la tavola rotonda di apertura della seconda giornata dei lavori – è il primo di questi fattori che, facendo leva sulla sua capacità di organizzazione e sullo sfruttamento di van- taggi locali, ha favorito l’affermazione sul mercato internazionale del modello italiano dei distretti industriali. La classe imprenditoriale italiana è però ora chiamata a rispondere alle nuove convenienze globali di produzione, ampliando il ruolo delle tradizionali relazioni di impresa dal livello locale a quello extra locale. In quest’ottica, il know-how dell’organizzazione distrettuale italiana si pone come modello di sviluppo di collaborazioni con i territori esteri e strumento per la rilocalizzazione delle attività ed il miglioramento dell’accesso ai sistemi distributivi locali. Nella stessa linea si pone un altro fattore di successo del modello produttivo italiano, quello delle risorse umane – cui è dedicata la seconda tavola rotonda –, con le loro capacità individuali e le loro peculiari relazioni, che costituiscono il tessuto vincente di quella organizzazione distrettuale che ha saputo costruire un modello di efficienza particolarmente adatto all’economia di tipo post-fordista. Un modello non collegato alla standardizzazione dei comportamenti ma alla qualità dei processi e alla flessibilità dell’organizzazione che, in particolare nei settori del Made in Italy, assicurano una vis competitiva differenziale e lo sviluppo di una stabile presenza sui mercati internazionali. Il forum conclusivo sarà dedicato ai “vettori dell’internazionalizzazione” – reti fieristiche, strutture logistiche e di comunicazione, sistemi finanziari – che, favorendo efficienza e rapidità nell’incontro tra operatori e nei trasporti di merci e dati, si presentano come elementi competitivi del territorio ed importanti leve di sviluppo nei rapporti con i mercati esteri. La Convention, attraverso momenti di incontro diretto fra imprese e Camere Italiane all’estero, rappresenta inoltre un’importante occasione di servizio per gli operatori economici locali e di promozione del territorio, attraverso la valorizzazione delle più significative esperienze imprenditoriali bolognesi in campo internazionale. * Presidente Vicario Associazione delle Camere di commercio Italiane all’Estero boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 8 8 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 9 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA FORMAZIONE E QUALITÀ OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 9 boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 10 10 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA INDICI Il calcolo del valore della lira, settembre 2004 La necessità di trasformare lire di anni passati in moneta attuale ricorre di frequente nel campo giuridico ed in quello economico-amministrativo. L’esigenza di disporre di uno “strumento’’ adatto a tale scopo può essere soddisfatta tramite l’utilizzo dei coefficienti di rivalutazione della lira, che figurano nella tavola di seguito riportata. Le serie dei coefficienti – elaborati sugli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (indici che fino al 1967 si chiamavano “costo vita’’) della provincia di Bologna e nazionali – possono interessare magistrati, avvocati, periti estimatori e, più in generale, quanti si occupano di contratti e controversie giudiziarie in materia economica. Al momento della risoluzione o della stipulazione dei contratti, infatti, occorre aggiornare le somme in discussione. Per fare ciò basta moltiplicare le somme stesse per il coefficiente corrispondente al mese e all’anno che interessa. Dovendo, ad esempio rivalutare a settembre del 2004 una somma di L. 800.000 del maggio ’90, si vede che, nella tavola di seguito riportata relativa al settembre 2004 in corrispondenza del gennaio ’90, il coefficiente è 1,6135 (rif. a Bologna) o 1,6248 (rif. all’Italia); ne consegue, pertanto, che la somma di cui sopra, rivalutata a settembre 2004 varrà L. 1.290.795 (a) se si utilizza il primo coefficiente o L. 1.299.804 (a) se si utilizza il secondo, dato l’indice di settembre 2004 pari a 123,3 riferito a Bologna e 123,6 riferito all’Italia. ANNI 1993 1994 (a) Le somme così rivalutate in Lire, con l’entrata in vigore della nuova moneta, dal mese di gennaio 2002 dovranno essere convertite in Euro: L. 1.290.795 (rif. a Bologna) diventeranno quindi euro 666,64 e L. 1.299.804 (rif. all’Italia) euro 671,29. 1995 ANNI MESI COEFFICIENTI BO 1987 1988 MESI ITALIA gennaio 1,9470 1,9177 febbraio 1,9380 marzo COEFFICIENTI BO 1990 ITALIA COEFFICIENTI BO ITALIA ANNI COEFFICIENTI BO ITALIA 1,1423 gennaio 1,1312 febbraio 1,1271 1,1402 1,33601 1,3705 marzo 1,1250 1,1381 aprile 1,33562 1,3652 aprile 1,1219 1,1339 maggio 1,33496 1,3600 maggio 1,1199 1,1319 giugno 1,3444 1,3534 giugno 1,1189 1,1319 luglio 1,3393 1,3483 luglio 1,1179 1,1298 agosto 1,3367 1,3470 agosto 1,1179 1,1298 settembre 1,3342 1,3457 settembre 1,1148 1,1267 1,1247 gennaio 1,3681 1,3786 febbraio 1,3641 1,3732 marzo 1999 MESI ottobre 1,3266 1,3368 ottobre 1,1108 novembre 1,3241 1,3304 novembre 1,1098 1,1260 dicembre 1,3228 1,3304 dicembre 1,1088 1,1196 1,1186 gennaio 1,3154 1,3230 gennaio 1,1078 febbraio 1,3116 1,3180 2000 febbraio 1,1029 1,1135 marzo 1,3092 1,3156 marzo 1,0009 1,1105 aprile 1,3055 1,3119 aprile 1,0989 1,1095 maggio 1,2007 1,3070 maggio 1,0950 1,1065 giugno 1,2970 1,3046 giugno 1,0921 1,1026 luglio 1,2958 1,3010 luglio 1,0902 1,1006 agosto 1,2947 1,2986 agosto 1,0902 1,1006 settembre 1,2911 1,2950 settembre 1,0883 1,0987 1,0957 ottobre 1,2839 1,2879 ottobre 1,0854 novembre 1,2816 1,2832 novembre 1,0806 1,0909 dicembre 1,2793 1,2786 dicembre 1,0797 1,0899 1,0852 gennaio 1,2758 1,2740 gennaio 1,0740 febbraio 1,2540 1,2637 2001 febbraio 1,0712 1,0814 marzo 1,2462 1,2536 marzo 1,0712 1,0804 aprile 1,2407 1,2469 aprile 1,0694 1,0767 maggio 1,2341 1,2393 maggio 1,0638 1,0738 giugno 1,2287 1,2328 giugno 1,0629 1,0720 1,0720 gennaio 1,6136 1,6248 1,9107 febbraio 1,6027 1,6138 luglio 1,2287 1,2317 luglio 1,0638 1,9309 1,9037 marzo 1,5981 1,6076 agosto 1,2276 1,2274 agosto 1,0638 1,0720 aprile 1,9256 1,8985 aprile 1,5935 1,6015 settembre 1,2233 1,2242 settembre 1,0629 1,0711 maggio 1,9133 1,8916 maggio 1,5890 1,5969 ottobre 1,2180 1,2179 ottobre 1,0575 1,0683 novembre 1,2106 1,2105 novembre 1,0557 1,0664 dicembre 1,2085 1,2085 dicembre 1,0557 1,0655 1,0609 giugno 1,9080 1,8847 giugno 1,5845 1,5909 luglio 1,9046 1,8796 luglio 1,5830 1,5849 gennaio 1,2041 1,2070 gennaio 1,0503 agosto 1,8994 1,8746 agosto 1,5741 1,5745 febbraio 1,2006 1,2035 febbraio 1,0440 1,0573 settembre 1,8858 1,8612 settembre 1,5697 1,5656 marzo 1,1971 1,2000 marzo 1,0449 1,0546 ottobre 1,8574 1,8447 ottobre 1,5551 1,5526 aprile 1,1890 1,1931 aprile 1,0414 1,0519 novembre 1,8525 1,8398 novembre 1,5451 1,5426 maggio 1,1844 1,1885 maggio 1,0379 1,0501 giugno 1,1844 1,1862 giugno 1,0388 1,0483 dicembre 1,8525 1,8366 dicembre 1,5394 1,5370 luglio 1,1856 1,1885 luglio 1,0379 1,0475 gennaio 1,8443 1,8269 gennaio 1,5171 1,5258 agosto 1,1856 1,1873 agosto 1,0370 1,0457 settembre 1,1743 1,1839 settembre 1,0361 1,0439 1,0413 1991 febbraio 1,8379 1,8221 febbraio 1,4995 1,5120 marzo 1,8299 1,8142 marzo 1,4968 1,5080 aprile 1,8235 1,8079 aprile 1,4915 1,5012 1996 2002 ottobre 1,1721 1,1828 ottobre 1,0327 novembre 1,1698 1,1794 novembre 1,0318 1,0387 dicembre 1,1732 1,1783 dicembre 1,0318 1,0378 1,0334 maggio 1,8141 1,8032 maggio 1,4875 1,4959 gennaio 1,1698 1,1760 gennaio 1,0275 giugno 1,8047 1,7970 giugno 1,4822 1,4879 febbraio 1,1698 1,1749 febbraio 1,0266 1,0317 marzo 1,1698 1,1738 marzo 1,0249 1,0283 aprile 1,1665 1,1727 aprile 1,0215 1,0266 maggio 1,1643 1,1693 maggio 1,0207 1,0257 giugno 1,1643 1,1693 giugno 1,0182 1,0249 1,0223 1997 2003 luglio 1,8047 1,7924 luglio 1,4796 1,4853 agosto 1,7954 1,7847 agosto 1,4744 1,4814 settembre 1,7863 1,7756 settembre 1,4718 1,4748 ottobre 1,7757 1,7621 ottobre 1,4590 1,4633 luglio 1,1643 1,1693 luglio 1,0173 1,4531 agosto 1,1643 1,1693 agosto 1,0165 1,0206 settembre 1,1632 1,1671 settembre 1,0131 1,0181 1,0173 novembre 1989 ANNI MESI 1,7623 1,7473 dicembre 1,7447 1,7415 gennaio 1,7274 1,7285 febbraio 1,7134 marzo 1,7050 aprile 1,6954 novembre 1,4477 dicembre 1,4427 1,4494 gennaio 1,4231 1,4382 1,7143 febbraio 1,4208 1,4344 1,7058 marzo 1,4124 1,4283 1,6948 1992 aprile 1,4064 1,4223 1998 ottobre 1,1577 1,1638 ottobre 1,0148 novembre 1,1556 1,1606 novembre 1,0123 1,0148 dicembre 1,1556 1,1606 dicembre 1,0123 1,0148 1,0115 gennaio 1,1513 1,1573 gennaio 1,0090 febbraio 1,1438 1,1541 2004 febbraio 1,0082 1,0082 marzo 1,1438 1,1541 marzo 1,0074 1,0073 aprile 1,1427 1,1519 aprile 1,0049 1,0049 maggio 1,1406 1,1498 maggio 1,0041 1,0033 maggio 1,6858 1,6879 maggio 1,3994 1,4151 giugno 1,6751 1,6797 giugno 1,3959 1,4103 luglio 1,6737 1,6757 luglio 1,3936 1,4079 giugno 1,1364 1,1487 giugno 1,0024 1,0008 1,0016 agosto 1,6711 1,6730 agosto 1,3924 1,4068 luglio 1,1364 1,1487 luglio 1,0016 settembre 1,6644 1,6650 settembre 1,3936 1,3021 agosto 1,1364 1,1476 agosto 0,9992 1,0000 settembre 1,1343 1,1466 settembre 1,0000 1,0000 ottobre 1,6487 1,6492 ottobre 1,3867 1,3939 novembre 1,6410 1,6427 novembre 1,3787 1,3858 dicembre 1,6283 1,6349 dicembre 1,3787 1,3835 ottobre 1,1354 1,1444 novembre 1,1322 1,1434 dicembre 1,1322 1,1434 boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 11 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA RICERCA E INNOVAZIONE OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 11 Camera e Università a sostegno delle imprese È partito “Progetto Più”, primo strumento in Italia che vuole favorire la penetrazione delle nuove tecnologie nelle pmi grazie al trasferimento delle intelligenze dell’ateneo di Marina Amaduzzi Le piccole e medie imprese del territorio bolognese bussano alle porte dell’Università per chiedere aiuto agli esperti per progetti di ricerca e di sviluppo tecnologico. L’Alma Mater individua i “cervelli” o le “competenze” più adatte ai bisogni di ogni singola impresa. La Camera di commercio mette in contatto i due mondi, quello imprenditoriale e quello universitario, che da tempo hanno difficoltà a comunicare, e sostiene con propri contributi i progetti di trasferimento tecnologico. In estrema sintesi è questo il Progetto Più, varato nelle scorse settimane dall’ente camerale insieme all’Università, primo strumento in Italia con l’obiettivo di favorire la penetrazione delle nuove tecnologie nelle piccole e medie imprese grazie al trasferimento delle intelligenze dell’ateneo. La Camera di commercio funziona da collegamento raccogliendo le richieste delle imprese o di gruppi di imprese, mentre l’Alma Mater individua le competenze necessarie, i laboratori e i consulenti adatti alle esigenze di sviluppo tecnologico e organizzativo delle aziende. A tale scopo è stato istituito un comitato paritetico Università-Camera di commercio, presieduto dal professore Bruno Riccò del Dipartimento di elettronica, informatica e sistematica, che vaglia le richieste delle imprese, oltre a programmare e gestire le altre iniziative, tra cui corsi di aggiornamento e di formazione professionale. Del comitato fanno parte Loretta Ghelfi, segretario provinciale della Cna, il presidente di Aster Gabriele Falciasecca, i professori Bruno Marangoni, Arrigo Pareschi, Francesco Santarelli, oltre a Fabio Bordoni, Giuliano Gotti e Alberto Ponzellini. “Quando si parla di trasferimento tecnologico si pensa che gli ultimi ritrovati della ricerca vadano dall’Università alle imprese, senza contare che anche queste ultime stanno compiendo un grosso sforzo per innovare e fare ricerca – spiega Loretta Ghelfi –. Quello tra imprese, soprattutto piccole, e Università è un rapporto spesso difficile perché le aziende faticano a rintracciare le competenze giuste nell’Università e magari sviluppano collaborazioni con realtà distanti dal nostro territorio. Abbiamo pensato che per avvicinare questi due mondi fosse importante sviluppare un progetto che facesse da ponte. Il comitato paritetico raccoglierà le domande di ricerca provenienti dalle imprese, le valuterà e individuerà nell’Università le competenze più adatte”. Progetto Più avrà la durata di un anno in via sperimentale e la Camera di commercio investirà 190 mila euro per sostenere in conto capitale i progetti delle aziende fino al 50% delle spese complessive, per un tetto di 15 mila euro per ciascun progetto. “Ciò che rende unico questo progetto – prosegue Ghelfi – è sostenere progetti di ricerca che le imprese stesse sentono importanti per sviluppare la competitività”. Le piccole e medie imprese bolognesi sono circa 100 mila, di cui l’85% ha meno di cinque addetti. Si calcola che almeno un migliaio possano essere interessate al Progetto Più. “Questa iniziativa, la cui idea è nata quattro anni fa, vuole avvicinare il mondo della ricerca a quello dell’impresa per favorire l’innovazione e dare un aiuto all’economia del territorio, una missione che l’Università si è data da alcuni anni” commenta Bruno Riccò. “L’obiettivo a medio termine, dopo la conclusione di questa fase sperimentale, è costruire una struttura, che può essere un consorzio, una società o altro ancora, che sia da interfaccia tra imprese e Università e abbia la funzione di sportello a cui le imprese si rivolgono quando hanno bisogno di interventi da parte dell’Università. Questa struttura dovrà avere inoltre dei consulenti che pratichino correntemente il mondo delle imprese, che spesso non hanno piena consapevolezza dei loro bisogni, e servirà anche al collocamento dei brevetti dell’Università nelle imprese. Per questo primo anno il Progetto Più funzionerà attraverso il comitato paritetico, il cui primo impegno sarà quello di contattare le imprese attraverso la mailing list della Camera di commercio”. Se Progetto Più avrà i risultati sperati, in futuro potrà dare assistenza alle imprese anche nel campo della brevettazione dell’innovazione con sostegni economici e supporti tecnici. “Abbiamo una quantità di brevetti tra i più alti d’Italia, 288 contro i 77 di media nazionale – conclude Loretta Ghelfi – ma spesso le imprese hanno bisogno nel redigere il brevetto di un esperto che le aiuti nella descrizione tecnologica dell’innovazione”. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 12 12 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 NOTIZIE IN BREVE PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA Nel 2003 Bologna è stata la provincia italiana con il più basso costo del denaro Con un tasso di interesse medio pari al 4% la provincia di Bologna è stata nel 2003 la provincia con il più basso costo del denaro, minore anche rispetto a Milano (al secondo posto con 4,18%) che dal 1999 occupava il vertice della graduatoria. È quanto risulta dallo studio elaborato da Unioncamere e dall’Istituto Tagliacarne, presentato il 19 ottobre scorso. Il primato di Bologna conferma una tendenza positiva dell’intera Regione Emilia Romagna che posiziona cinque province (Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia e Forlì) fra le prime dieci. “La concorrenza nel sistema bancario e la vitalità e la solidità del nostro sistema di piccole e medie imprese ha evidentemente prodotto un risultato virtuoso a favore di tutto il sistema economico” – ha commentato Gian Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Bologna, che ha così proseguito: “elevato livello di sviluppo, capacità di fare gruppo ed un sistema di organizzazioni imprenditoriali efficienti sono i valori aggiunti più significativi che il sistema imprenditoriale bolognese ha espresso per arrivare al vertice della classifica del più basso costo del denaro”. Dallo studio elaborato infatti risulta che le province più virtuose in termini di tassi di interesse (Bologna, Milano e Bolzano) sono tutte caratterizzate da alto livello di sviluppo misurato attraverso il PIL procapite. Le province in cui è minore il costo del denaro sono caratterizzate dalla capacità delle imprese di organizzare le proprie strategie in gruppo: a Bologna il 40% del totale complessivo Tab. 1 – Prime ed ultime dieci province italiane per tasso di interesse Prime 10 province Tasso Ultime 10 province Tasso Vibo Valentia 8,36 Forlì 4,77 Isernia 8,31 Ancona 4,67 Reggio Calabria 8,21 Firenze 4,67 Crotone 8,19 Trento 4,64 Catanzaro 7,96 Reggio Emilia 4,61 Benevento 7,93 Parma 4,58 Campobasso 7,89 Modena 4,52 Salerno 7,84 Bolzano 4,51 Enna 7,83 Milano 4,18 Caserta 7,83 Bologna 4,00 Tab. 2 – Prime ed ultime dieci province italiane secondo il Pil pro capite Prime 10 province Pil pro capite Ultime 10 province Pil pro capite Milano 152,58 Vibo Valentia 64,12 Bolzano 150,59 Palermo 64,02 Bologna 136,51 Caserta 63,38 Modena 135,39 Lecce 61,62 Firenze 129,04 Cosenza 61,25 Parma 127,93 Agrigento 60,45 Belluno 127,41 Caltanissetta 58,81 Roma 124,64 Enna 57,72 Reggio Emilia 122,88 Foggia 57,48 Mantova 122,87 Crotone 56,90 degli addetti della provincia opera nell’ambito di una società che appartiene ad un gruppo, ed oltre il 47% del valore aggiunto provinciale proviene da gruppi. Il basso tasso di interesse è inoltre direttamente connesso alla capacità del- le imprese di agire in forme associative efficienti in grado di contrattare ed interloquire efficacemente con il sistema bancario nella definizione dei costi e delle modalità di servizi ottimali nel sostegno dei progetti imprenditoriali di crescita. Cofferati incontra la Giunta camerale La Giunta della Camera di commercio di Bologna ha incontrato il 25 ottobre scorso a Palazzo della Mercanzia il Sindaco Sergio Cofferati. Il Sindaco ha illustrato alla Giunta il proprio programma di mandato ed in modo particolare le linee programmatiche inerenti a “Sviluppo, lavoro, imprese, innovazione, ricerca” – “Infrastrutture” – “Relazioni Internazionali”. È la prima volta che un Sindaco partecipa ai lavori della Giunta camerale. La Giunta ha espresso piena disponibilità a continuare a fare sistema con il Comune e con tutti i soggetti istituzionali coinvolti nella definizione strategica e nell’attuazione di obiettivi condivisi che possano consentire la crescita economica e culturale della città. Il Sindaco nell’ambito dell’incontro ha evidenziato la capacità della Camera di commercio di essere luogo di sintesi in grado di fornire un punto di vista largo e coeso per la definizione di piani ed obiettivi strategici. Sergio Cofferati ha poi sottolineato il ruolo di mediatori culturali che Comune e Camera di commercio devono – assieme e con le altre istituzioni – esercitare per favorire il trasferimento dell’innovazione e della conoscenza dai centri di ricerca di eccellenza al mondo economico. Il Presidente Sangalli ha ricordato come la Camera di commercio è sempre stata al fianco delle istituzioni della città e come “tante infrastrutture siano nate dalla capacità di progettare assieme il futuro fra Comune e Camera di commercio di Bologna”. “La Camera di commercio” ha proseguito Sangalli “intende collaborare con il Comune per azioni condivise che consentano a Bologna di porsi a livello regionale e nazionale come una priorità, anche in riferimento agli investimenti in infrastrutture che devono essere resi disponibili”. Il Sindaco ha poi espresso la volontà di far entrare il Comune, come socio fondatore, in “PromoBologna”, l’Agenzia di Marketing Territoriale per l’attrazione di investimenti promossa da Camera di commercio e Provincia. Al termine, valutando positivamente l’incontro, sia il Sindaco che la Giunta sono stati concordi nell’evidenziare la disponibilità di proseguire costantemente questo percorso di confronto istituzionale al fine di rendere operativi i tanti punti di contatto fra le azioni strategiche della Camera di commercio e linee programmatiche esposte dal Sindaco. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 13 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA SERVIZI CAMERALI OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 13 La conciliazione finalmente decolla Aumentano le richieste per usufruire di questo strumento di risoluzione delle controversie. Grande interesse per una simulazione organizzata di recente dalla Cciaa di Marina Amaduzzi Giovanni Ferri e Giorgio Festelli hanno una società di consulenza in informatica con quattro impiegati. Sono ai ferri corti da tempo. Giovanni si è rivolto allo sportello di conciliazione della Camera di commercio perché vuole sciogliere la società il prima possibile. Giorgio pretende però di avere i soldi dei contratti comunali stipulati tempo prima. Riusciranno a trovare un accordo? Giovanni e Giorgio sono due personaggi di fantasia, ma interpretati da persone reali nel corso di una simulazione di conciliazione che si è svolta al Palazzo della Mercanzia il 21 ottobre. A organizzarla è stata la Camera di commercio nell’intento di promuovere questo tipo di servizio previsto dalla legge 580 di riforma camerale, attraverso il quale si possono risolvere le controversie civili e commerciali in via stragiudiziale, in breve tempo e con poca spesa. “Nel 2004 – come ha ricordato il segretario generale Luigi Litardi – abbiamo ricevuto 91 richieste di conciliazione, 34 sono già state avviate e 22 sono già state concluse, 7 delle quali non positivamente. Questo ci dice che la conciliazione è apprezzata dal mercato perché risolve i problemi che spesso affliggono il mondo dell’economia”. A testimoniare il grande interesse verso questo servizio è stato l’alto numero di adesioni giunte alla Camera per questa simulazione. Oltre duecento persone si sono assiepate tra la Sala Consulta e altre salette collegate in video. Ad inscenare la procedura sono stati conciliatori esperti: nel ruolo del conciliatore c’era Wilhelm Javer, professore all’Università di Barcellona nel Master dedicato alla conciliazione nonché coordinatore dei Centri di conciliazione presso alcuni municipi nella provincia di Barcellona, nei panni di Giovanni Ferri c’era Moris Facchini e in quelli di Giorgio Festelli Roberto Cesarano, entrambi conciliatori della Camera di commercio di Firenze. A rivolgersi all’ipotetica Segreteria dello Sportello Conciliazione è Giovanni. Ad accoglierlo una gentile signorina che gli fornisce tutte le delucidazioni su questa procedura stragiudiziale, in cui il conciliatore è una parte terza, indipendente, imparziale e neutrale, che non prende decisioni ma aiuta solo le due parti in causa a cercare una soluzione. Se la trovano, firmano un accordo che tra loro ha la medesima efficacia di un contratto. Si tratta di un servizio veloce, in quanto tra l’avvio della procedura e la prima seduta tra le parti passano al massimo 15 giorni, ed economico, in quanto i costi sono predeterminati sulla base del valore della controversia. Se il valore della lite è di 1000 euro, la spesa per ciascuna parte sarà di 40 euro. Se il valore è tra i 50 mila e i 250 mila euro, ciascuna parte pagherà 1000 euro. Per attivare la conciliazione basta rivolgersi alla Segreteria, compilare il modulo apposito con i propri dati, quelli della controparte e il motivo della controversia. “E se il mio socio decide di non partecipare?” chiede Giovanni. “Non c’è problema, si paga solo l’avvio della procedura, ovvero 30 euro” gli risponde l’impiegata. Il socio Giorgio Festelli accetta. Allora viene fissata la prima seduta congiunta davanti al conciliatore. La sua prima premura è quella di spiegare molto chiaramente alle parti il tipo di procedura che stanno mettendo in moto, di natura totalmente riservata, e soprattutto il suo ruolo che sarà assolutamente imparziale e neutrale. Tocca a Giovanni spiegare di aver chiesto la conciliazione perché era “il modo più veloce per sciogliere in modo civile la società”. Ha un mese di tempo, perché poi scadono i contratti di affitto dei locali dove ha sede la società e alcuni leasing. Giorgio si ribella, lui la società non vuole scioglierla, vuole solo dei chiarimenti su dei soldi spariti. I due si accapigliano, quasi arrivano all’insulto. È il conciliatore a richiamarli alla calma. Giovanni sostiene che mentre lui portava avanti la società il socio lavorava per l’azienda del gas e che l’anno prima aveva pagato 100 mila euro di debiti. Giorgio non ci sta, vuole sapere da Giovanni che cosa ne ha fatto dei soldi ricevuti con i contratti comunali, accusa il socio di rubargli del denaro. Di nuovo si azzuffano, ma il conciliatore li richiama all’ordine e anzi precisa che “il rispetto reciproco è alla base della conciliazione, se non accettate questo principio non possiamo procedere”. Alla fine i due si placano. Il conciliatore sente le due parti separatamente: quello che saprà da Giovanni non lo dirà né a Giorgio né a chicchessia, e viceversa. La riservatezza è totale. Alla fine l’accordo viene trovato: i debiti saranno pagati, il credito restante verrà diviso tra i due soci, così come i clienti sulla base del fatturato. Giovanni e Giorgio escono di scena soddisfatti. Hanno risolto i loro problemi in breve tempo, con una spesa bassa e senza ricorrere al tribunale. La conciliazione ha avuto successo. La simulazione era basata su un caso realmente avvenuto. La conciliazione è una risorsa a cui imprese e consumatori attingono sempre di più. Si tratta infatti di un servizio meno strutturato ad esempio di un arbitrato, più informale e il suo obiettivo è di arrivare in tempi molto rapidi a una soluzione accettata dalle due parti. Come si è visto, si basa infatti proprio sulla volontà di entrambe le parti di raggiungere, con l’aiuto di un conciliatore imparziale e competente, un accordo comune. Con la conciliazione, che non è un compromesso, le parti costruiscono insieme un percorso congiunto per trovare una soluzione alla lite. I vantaggi sono molteplici ed è per questo che la Camera di commercio cerca di incentivare il ricorso a questo strumento. Innanzitutto perché offre alle imprese e ai consumatori una possibilità concreta ed efficace di risolvere i loro contrasti, che è diversa dal processo ordinario ma senza sostituirlo (le parti possono sempre rivolgersi al giudice ordinario se lo vogliono). Sono poi le parti stesse a gestire interamente la procedura: il conciliatore ha la funzione di aiutare a trovare una soluzione che ponga fine alla loro lite, soluzione che deve essere amichevole, basata sulla collaborazione piuttosto che sullo scontro. Infine perché è alternativa la soluzione. Essa infatti non si basa solo su diritti e obblighi, ma si adatta facilmente alle effettive esigenze economiche e commerciali delle parti che potranno anche trovare un accordo su basi innovative. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Arbitrati e Conciliazioni della Camera di commercio, al Palazzo degli Affari, in piazza Costituzione 8 (telefono 051.6093329). Orario: da lunedì a venerdì 8,45-12,15, lunedì e giovedì 15-16,30. Accordo tra Camera e Associazioni Una riparazione non andata a buon fine, un cambio di gestore telefonico che non si definisce, un piccolo problema con l’assicurazione, una vacanza in cui non tutto è andato come programmato. Sono problemi di tutti i giorni per i quali ricorrere alla giustizia ordinaria è troppo costoso e lungo. Ma i diritti dei consumatori e delle famiglie devono essere tutelati. Ed è proprio per tutelare questi diritti che la Camera di commercio di Bologna ha attivato con le Associazioni di consumatori Adiconsum, Federconsumatori e Cittadinanza Attiva una collaborazione tesa a diffondere il servizio di conciliazione. Grazie al protocollo di intesa siglato tutte le controversie di importo inferiore ai 5.000 € potranno essere risolte gratuitamente rivolgendosi allo Sportello di Conciliazione della Camera di commercio di Bologna. I consumatori che usufruiranno del servizio di conciliazione tramite le associazioni dei consumatori che hanno siglato l’intesa non dovranno quindi pagare né le spese di avvio della procedura di conciliazione, né l’onorario del conciliatore. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 14 14 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA MERCATO LOCALE Movimprese, nel 3 o trimestre 2004 positivo il saldo tra iscrizioni e cessazioni Nel 3o trimestre del 2004 il sistema imprenditoriale della provincia di Bologna registra un saldo positivo tra le imprese iscritte e quelle cessate nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di commercio. I dati evidenziano, infatti, al netto delle imprese agricole, 1.274 iscrizioni, a fronte di 880 cessazioni, con un saldo pari a +394 unità (ed una variazione % rispetto al 3o trimestre 2003 del +1.37%), in miglioramento rispetto alla performance registrata nello stesso periodo dello scorso anno (quando la variazione % registrata è risultata pari a –0.3%), ma in leggera decelerazione rispetto a quanto riscontrato nel trimestre precedente (che ha raggiunto un saldo attivo di +665 unità). Considerando i primi nove mesi del 2004, il saldo tra aperture e cessazioni è pari a +1.104 imprese, con un tasso di crescita del +1.32% (contro l’1.10% fatto registrare nel 3o trimestre del 2003). Ciò è quanto si ricava dall’analisi dei dati ottenuti tramite “Movimprese”, la rilevazione periodica sulla nati-mortalità delle imprese italiane realizzata da InfoCamere, la Società Consortile di Informatica delle Camere di commercio italiane. Il clima di fiducia nella ripresa delle principali economie mondiali sembra quindi influenzare positivamente anche l’orientamento delle imprese provinciali, ma le difficoltà dell’economia nazionale nell’agganciare la ripresa internazionale contribuiscono a determinare ancora per questo trimestre un clima di sostanziale prudenza: il numero di imprese iscritte nel 3o trimestre 2004 (1.274) cresce infatti nuovamente dopo il rallentamento di un anno addietro, anche se si assesta su valori nettamente inferiori all’ottimo risultato del 3o trimestre 2002. Crescono leggermente anche le cessazioni (880), assestandosi comunque su valori molto simili a quelli registrati nello stesso periodo dell’anno precedente, ed in linea con il trend avviato nel 2000 (interrotto solo dagli elevati valori registrati nel 3° trimestre del 2002): la leggera crescita delle iscrizioni, e la sostanziale stabilità delle cessazioni, definiscono così un saldo positivo di +394 imprese, il valore più elevato osservato dal 2001 ad oggi. Tab. 2 - Sedi di impesa, 3o trimestre 2004 Classe di Nat. Giuridica Società di capitale Settore ATECO Iscritte Cessate Società di persone Iscritte Cessate Imprese individuali Iscritte Cessate Altre forme Iscritte Totale Cessate Iscritte Cessate B Pesca,piscicoltura e servizi connessi 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 C Estrazione di minerali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 D Attività manifatturiere 127 23 23 11 19 79 83 1 2 114 E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 F Costruzioni 9 6 4 12 171 104 2 1 186 123 306 G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa 17 30 11 35 225 239 0 2 253 H Alberghi e ristoranti 2 4 15 17 47 33 0 0 64 54 I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 1 1 0 4 63 49 0 5 64 59 J Intermediaz.monetaria e finanziaria 1 3 0 1 32 22 0 2 33 28 54 47 22 21 82 56 7 5 165 129 M Istruzione 3 1 0 0 0 2 0 0 3 3 N Sanità e altri servizi sociali 0 1 0 0 1 2 1 0 2 3 O Altri servizi pubblici,sociali e personali 6 8 5 7 26 23 4 3 41 41 K Attiv.immob., noleggio,informat.,ricerca P Serv.domestici presso famiglie e conv. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 X Imprese non classificate 191 3 131 2 11 0 16 0 349 5 TOTALE 307 128 199 118 737 614 31 20 1.274 880 1 0 3 13 42 88 1 0 47 101 A Agricoltura, caccia e silvicoltura Valori al netto del settore agricolo Le dinamiche per forma giuridica Analizzando le diverse forme giuridiche al netto del settore agricolo, si possono osservare saldi attivi per tutte le tipologie di impresa, con alcuni miglioramenti rispetto ai risultati raggiunti nello stesso periodo di un anno addietro, in particolare per le società di capitale, il cui valore positivo (+179 unità) contribuisce per oltre il 45% alla formazione del saldo complessivo, con una variazione % rispetto allo stesso trimestre del 2003 del +3.62%, a fronte di una variazione % registrata a fine settembre dello scorso anno del –0.03%. Risultano in crescita anche le ditte individuali, che peraltro rappresentano poco meno della metà delle imprese registrate nel territorio bolognese, il cui saldo a fine trimestre è pari a +123 unità (con una variazione % rispetto al 3° trimestre 2003 del +1.09%, a fronte del +0.44% registrato a settembre 2003). Positivo anche il valore raggiunto dalle società di persone (+81 unità, con una variazione % che, seppure ancora negativa, migliora leggermente rispetto al –1.91% registrato nel 3° trimestre 2003), e dalle altre forme d’impresa(1) (+11, con una variazione % che diventa positiva dopo il –0.29 dello scorso anno). La tabella 3 riporta la variazione % delle imprese rispetto al 3o trimestre del 2003, negativa pertanto solo per le società di persone, nonché il tasso di crescita rispetto al 2o trimestre 2004, positivo invece per tutte le tipologie d’impresa. Osservando come si distribuisce il peso % di ciascuna forma giuridica sul totale, i dati di questo trimestre, confrontati con i valori del 3o trimestre del 1995, confermano due andamenti di lungo periodo sostanzialmente opposti: da un lato, rallenta leggermente, pur mantenendosi su livelli elevati, il peso delle ditte individuali, che passano dal SEGUE A PAGINA 20 Tab. 3 - Tasso di crescita e variazione % per forma giuridica d’impresa Forma giuridica Soc. di capitale Soc. di persone Imprese individuali Altre forme Totale Saldo 179 81 123 11 394 Variazione % Tasso di crescita rispetto allo stesso trim. anno. prec. rispetto al trim. prec. 3,62 -0,08 1,09 0,14 1,37 0,88 0,38 0,30 0,53 0,47 Valori al netto del settore agricolo Tab. 1 - Sedi di impresa - Serie storica trimestrale di iscrizioni, cessazioni e saldi III trim. 1995 III trim. 1996 III trim. 1997 III trim. 1998 III trim. 1999 III trim. 2000 III trim. 2001 III trim. 2002 III trim. 2003 III trim. 2004 Iscrizioni Cessazioni Saldo 1.235 1.404 1.269 1.385 1.419 1.383 1.204 1.474 1.202 1.274 839 950 861 1.161 1.001 765 780 1.209 854 880 396 454 408 224 418 618 424 265 348 394 Valori al netto del settore agricolo (1) Il raggruppamento delle “altre forme” conosce più di 40 tipologie di soggetti giuridici. A titolo di orientamento per il lettore, le tipologie più numerose sono: società cooperative in genere e, in particolare, società cooperative a responsabilità limitata (la tipologia più numerosa in assoluto); consorzio; consorzio con attività esterna; società consortile; società consortile per azioni o a responsabilità limitata; società costituita in base a leggi di altro stato. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 15 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA SCENARI INTERNAZIONALI OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 15 Quando sognare non costa niente L’America è il passato, l’Europa il presente e il futuro. Il noto economista Jeremy Rifkin ha ribadito le sue teorie in un affollatissimo incontro organizzato dal Ctc di Francesco Baccilieri È convinto che il modello americano abbia esaurito la sua spinta propulsiva, che il sogno “a stelle e striscie” sia solo il residuato di un bel tempo che fu e che ora, viceversa, la nuova frontiera sia rappresentata dall’Europa. Jeremy Rifkin, noto economista statunitense, consigliere di numerosi capi di Stato e funzionari di governo in tutto il mondo, ha condensato queste tesi di fondo nel suo ultimo libro che, non a caso, si intitola “Il sogno europeo”, del quale è stato chiamato a fornire un’anteprima a Bologna, l’otto ottobre scorso, nell’ambito del Programma Internazionale organizzato dal Centro di Formazione Manageriale e Gestione d’impresa della Camera di commercio. Rifkin non ha dubbi. “L’Unione Europea – dice – costituisce già ora il primo mercato mondiale, molto più forte rispetto a quello degli Stati Uniti. Il problema è che voi europei stentate ancora a crederlo perché vi sottovalutate, siete sempre concentrati sul fallimento, sulle difficoltà. Fate dei paragoni. Se confrontate, ad esempio, la Germania con la California, vincete; l’Italia con la Florida, vincete; la Francia con il Texas, vincete; la Gran Bretagna con lo stato di New York, vincete. Siete leader nei settori della chimica, dell’aeronautica, dell’alimentare, delle assicurazioni, quattordici delle più importanti banche mondiali hanno sede nel Vecchio Continente, mentre noi americani siamo primi nelle auto, nel farmaceutico e nel software. Vi invito dunque a prendere coscienza di tutto ciò, a rendervi conto che la vera potenza, oggi, è in Europa”. Mettendo a confronto i due modelli, Rifkin giunge alla conclusione che i fattori che hanno alimentato per decenni il sogno americano – libertà, autonomia, capacità di farcela da soli, cultura della competizione – mostrano già da tempo la corda e non sono più considerati attraenti da parte di oltre un terzo della stessa popolazione statunitense. Viceversa, l’attenzione alla qualità della vita, alla tutela dei diritti sociali, allo sviluppo ambientale sostenibile e alla capacità di lavorare in rete, elementi così tipici del DNA europeo, diventano adesso assets competitivi fondamentali e più adatti allo scenario globalizzato nel quale ci troviamo a vivere. “Non prendete esempio da noi – sottolinea Rifkin – perché la nostra ripresa economica nel corso degli ultimi anni si è basata sulle carte di credito, distribuite anche agli adolescenti. C’è stato un enorme aumento dei consumi, tutti hanno comprato di tutto, con il risultato che attualmente ci sono più bancarotte individuali che morti per tumore e infarto messi assieme. In dieci anni è svanito quasi un milione di posti di lavoro, le famiglie non riescono più a risparmiare, abbiamo troppi debiti e un enorme deficit pubblico che ci grava sulle spalle”. Il quadro a tinte decisamente fosche rappresentato dall’attuale situazione Usa, per Rifkin non sarà ravvivato da alcuna nota di colore neppure nel caso si verificasse un’eventuale vittoria del candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali. “Credo che rimarrà tutto immutato, sia a livello interno che estero. Ciò di cui abbiamo bisogno sono nuovi leaders e nuovi managers, ma per ricostruire un modello attrattivo ci vorranno non meno di 20 anni”. Poi lo studioso americano torna a parlare del Vecchio Continente. “Per dare concretezza al suo sogno – dice – l’Europa deve ragionare in termini sovranazionali, dotarsi di un’unica griglia di trasporti e comunicazioni, di un unico ente che fornisca energia, adottare l’inglese come lingua comune per il business e mettere al mondo più figli”. A proposito di energia, Rifkin, da sempre vicino alle posizioni ambientaliste, rilancia l’opzione per l’idrogeno e la necessità di uscire dalla dipendenza dal petrolio, che continuerà ad aumentare di prezzo. “Oggi – sottolinea – con le tecnologie che avete a disposizione, potete finalmente sganciarvi. Occorre che i politici si convincano che questa è la strada da seguire”. Si chiude, con il pubblico ringalluzzito che si spella le mani e con un Rifkin, ormai quasi afono, che mette in luce come il sogno europeo consista soprattutto nell’acquisire una coscienza globale basata sull’empatia. “Ciò significa riconoscere l’altro, chiunque esso sia, sulla base della capacità di comprendere la sua sofferenza, e questo in quanto la si è provata direttamente sulla propria pelle”. Si sa, sognare non costa niente e allora perché non farlo, dimenticando che l’UE, sistema dell’euro a parte, possiede ancora un’anima indefinita, nonostante la recentissima firma della Costituzione europea; dimenticando, tra le altre cose, la grave crisi economica che sta attraversando la Germania e i cronici problemi dell’Italia; facendo finta di non vedere che la Francia, su alcuni cruciali temi di politica estera, persegue delle finalità tutte sue. Facciamolo pure, ma sarà in ogni caso difficile non accorgersi che se Atene piange, Sparta di certo non ride. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 16 16 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA CONVEGNI CAMERALI Brevettare, per sentirsi meglio Anche nel mondo delle palestre, dei centri fitness e della cosmesi è sempre più importante optare per la tutela brevettuale del prodotto e per la registrazione del marchio di Marina Amaduzzi Negli ultimi dieci-quindici anni la cura del corpo e il benessere psico-fisico da settori di nicchia sono diventati fenomeni diffusi nella maggioranza della popolazione. Basti pensare a come si sono trasformati nel tempo il mondo delle palestre e dei centri fitness e l’universo della cosmesi che da campo decisamente appannaggio della donna si è allargato via via all’uomo. In risposta ai nuovi bisogni del sentirsi “più sani e più belli” le industrie di settore, chiamate a operare in un mercato di veloce espansione e di concorrenza incalzante, devono confrontarsi quotidianamente con i problemi legati alla protezione brevettuale dei prodotti, alla difesa dell’immagine aziendale e alla creazione di marchi appropriati. Tutto ciò senza perdere di vista la sfida commerciale con il mercato, ponendo particolare attenzione alla costruzione o al consolidamento della “Marcazienda” e della “Marcaprodotto”, nel rispetto delle specifiche discipline di produzione e delle regole auree che governano il lancio di un nuovo prodotto o servizio. Per fornire al vasto mondo delle imprese che operano nel campo del benessere (dai produttori di attrezzature per la cura del corpo al settore dell’erboristeria, degli integratori alimentari, delle linee termali, del fitness...) le risposte alle sfide proposte da un mercato sempre più competitivo la Camera di commercio di Bologna ha organizzato a metà ottobre un convegno a cui hanno partecipato anche esperti provenienti da altre città italiane. Nella provincia di Bologna le imprese che operano nel cosiddetto settore del fitness e del wellness sono ancora un numero esiguo, ma in costante aumento negli ultimi anni. Si tratta di un settore di nicchia ma in forte espansione, come avviene nel resto del paese dove si stima che le persone coinvolte in questo mercato siano attorno ai 10 milioni. Come in altri ambiti imprenditoriali, anche nel benessere la competizione oggi si svolge sull’innovazione di prodotto. È qui che si può giocare la sfida con i competitor europei e internazionali. Ma l’innovazione va protetta con il brevetto e valorizzata con il marchio e l’immagine aziendale che sono la forza del marketing. Sia che si tratti di una nuova crema per il viso che di un nuovo macchinario da palestra. All’interno dell’universo benessere ci sono poi dei sottoinsiemi che hanno caratteristiche proprie. Prendiamo ad esempio la cosmesi. Uno dei relatori presenti al convegno ha messo in luce la differenza sostanziale tra prodotto tera- peutico, che non è brevettabile secondo la legge, e prodotto cosmetico, che invece lo è. Una crema anti-invecchiamento o una lozione contro la perdita dei capelli si colloca in quella linea di confine tra la cosmesi e la farmacopea. Se ha proprietà terapeutiche riconosciute non va brevettato. Se invece si limita a un’efficacia superficiale, cosmetica, allora sì. Stefania Berta dello Studio Torta di Bologna si è concentrata invece sui marchi. Il settore della cosmesi e dei prodotti per la cura del corpo è caratterizzato dalla ricerca di prodotti di qualità sempre maggiore, dalla ricerca di prodotti sempre più sicuri e dall’innovazione continua. “Questo fa sì – ha spiegato – che aumentano il numero e la tipologia dei prodotti ma ne diminuisce la vita media. E questo ovviamente condiziona sia la ricerca che il marketing”. La ricerca va avanti a ritmi forsennati nella speranza di trovare sempre nuove sostanze o prodotti. Il marketing deve fare i conti con il lancio di questi. “Oggi – ha detto Berta – mediamente in sei mesi si individua il marchio per il prodotto, se ne crea imballaggio e confezione e si crea la campagna pubblicitaria”. È evidente l’importanza del marchio, che diventa il biglietto da visita del prodotto stesso e dal quale può dipendere il suo successo. Fino a non molto tempo fa ciò che caratterizzava il marchio era il nome del prodotto e un segno grafico. Ora si possono registrare come mar- chi anche brani musicali e perfino odori. Stefania Berta ha ricordato che nel 1999 è stata ammessa la registrazione del marchio “profumo di erba appena tagliata” per palle da tennis e che Ralf Seickmann ha depositato la domanda di registrazione come marchio tedesco di un profumo “balsamicamente fruttato con un leggero accenno di cannella”. Brevettare il prodotto e registrare il marchio, nel fitness come in tutti i settori produttivi. Le imprese italiane che vogliono stare sui mercati non hanno altra scelta se non quella di puntare sul- l’innovazione dei prodotti e dei servizi, in quanto la sfida sui prezzi è perduta da tempo. Devono dunque investire sulla ricerca, proteggere i nuovi prodotti con il brevetto e promuoverli con i marchi. Gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania brevettano ormai ogni cosa, hanno scelto l’innovazione e la protezione della stessa e infatti sono oggi i primi competitor nel mondo. Questa è dunque una strada obbligata anche per l’Italia. Quella almeno che non vuole restare fuori dai mercati internazionali. Avviso importante Si avvisa l’utenza che la società “Trademark publisher”, la quale invia per lettera proposte di contratto per la pubblicazione di marchi su di un cosiddetto “Registro di marchi registrati”, non ha alcun legame con l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi né con le Camere di commercio, unici Enti cui sono conferite, in via esclusiva, le funzioni relative alla registrazione legale dei marchi; di conseguenza la pubblicazione dei marchi proposta da detta società non sostituisce in alcun modo la registrazione ufficiale o la rinnovazione dei marchi d’impresa, né conferisce alcun diritto di esclusiva sull’utilizzo degli stessi. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 17 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA LAVORO OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 17 Contratto d’inserimento, le ultime novità La fattispecie si applica al solo settore privato, mentre la PA potrà continuare a stipulare contratti di formazione lavoro di Mario Gallotta In data 3 settembre 2004 il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il cosiddetto “decreto correttivo della Riforma Biagi”, ovvero il Decreto Legislativo n. 251 del 6 ottobre 2004 (pubblicato dopo cinque giorni sulla Gazzetta Ufficiale), che integra e modifica il D.Lgs. n. 276/2003. Il recente provvedimento riguarda anche il “contratto d’inserimento”, che è stato oggetto di recente attenzione da parte del Ministero del Lavoro (circolare n. 31 del 21.07.2004), della Confindustria (circolare n. 18018/04) e dell’INPS (messaggio n. 31319 del 6 ottobre scorso). In precedenza vi era stato un accordo interconfederale siglato il 13 novembre 2003, che aveva “salvato” anche i contratti di formazione e lavoro successivi al 24 ottobre 2003 – data di entrata in vigore della legge di riforma – purché le nuove assunzioni fossero relative a progetti autorizzati o almeno presentati entro il 23 ottobre dello scorso anno. Successivamente, in data 11 febbraio 2004, era stato firmato un nuovo accordo interconfederale che dava via libera (fino all’avvio della nuova contrattazione collettiva), ai contratti d’inserimento, che prendono il posto dei vecchi contratti di formazione e lavoro, ormai stipulabili solo dalle pubbliche amministrazioni. Cerchiamo dunque di fare il punto della situazione. Pubblico e privato: la politica del “doppio binario” Come è accaduto per il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, dovremo d’ora in poi abituarci a ragionare su terreni separati, relativi al settore pubblico e a quello privato. Infatti sia per i “co.co.co” che per i “c.f.l.” le nuove norme non riguardano la pubblica amministrazione. Ciò significa che quest’ultima potrà continuare a stipulare contratti di formazione e lavoro oltre che di collaborazione coordinata e continuativa. Settore privato: le situazioni “sanabili” Dall’entrata in vigore della “Riforma Biagi” (24 ottobre 2003), i datori di lavoro privati non possono più stipulare contratti di formazione e lavoro. Quelli già sottoscritti, peraltro, mantengono validità fino alla scadenza prevista. Ora il nuovo decreto correttivo introduce un nuovo articolo (il “59bis”) che prevede un regime transitorio, nel senso che sono stati “salvati” i contratti di formazione e lavoro stipulati entro il 31.10.2004, purché basati su progetti formativi autorizzati entro il 23.10.2003. Circa i benefici contributivi, tuttavia, occorre prestare attenzione al fatto che è previsto un tetto di 16.000 unità. In pratica entro il 30.11.2004 l’INPS comunicherà ai datori di lavoro l’esito positivo o negativo della domanda di ammissione agli sgravi contributivi. Il criterio utilizzato (fatta eccezione per i “c.f.l.” stipulati nell’ambito di patti territoriali o contratti d’area) sarà quello della priorità. Chi si è mosso per tempo ha dunque maggiori probabilità di veder accolta la propria domanda. Chi potrà essere assunto con il “contratto d’inserimento”? Premesso che il “contratto d’inserimento” è un contratto di lavoro diretto a realizzare, mediante un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del lavoratore ad un determinato contesto lavorativo, l’inserimento ovvero il reinserimento nel mercato del lavoro, ricordiamo innanzitutto le categorie che potranno beneficiare della nuova tipologia contrattuale. Esse sono: – soggetti di età compresa fra i 18 e i 29 anni; – disoccupati di lunga durata da 29 a 32 anni; – ultracinquantenni senza lavoro; – lavoratori “fermi” da almeno due anni; – donne residenti in aree con elevato tasso di disoccupazione femminile; – persone affette da gravi handicap (fisici o psichici). Quanto ai datori di lavoro che possono assumere dipendenti con il “contratto d’inserimento”, sono previsti gli enti pubblici economici, le imprese e i loro consorzi, i gruppi di imprese, le associazioni professionali, socio-culturali e sportive, le fondazioni, gli enti di ricerca (pubblici e privati) nonché le associazioni di categoria. L’accordo interconfederale datato 11 febbraio 2004 (e sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e UGL per i lavoratori, nonché da Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Abi, Confservizi, Condiretti, Cia, Confagricoltura, Confinterim, Confedertecnica e Apla per i datori di lavoro) chiarisce che per “disoccupati di lunga durata da 29 a 32 anni” debbano intendersi “... coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un’attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da più di dodici mesi”. La circolare ministeriale precisa inoltre che in questa categoria rientrano coloro che risultino disoccupati a seguito di dimissioni. Ricordiamo che, a differenza del “c.f.l.”, la nuova tipologia contrattuale non ha finalità formativa. La funzione che caratterizza il contratto consiste infatti nell’assicurare la ricollocazione nel mondo del lavoro dei soggetti individuati dalla legge. L’aspetto formativo può sussistere, ma diviene eventuale e secondario. Gli elementi da indicare nel contratto Ricordiamo che il contratto di inserimento dev’essere stipulato in forma scritta e in esso deve essere specificatamente indicato il progetto individuale di inserimento. La mancanza della forma scritta determina la nullità del contratto e il lavoratore – in tal caso – viene considerato assunto a tempo indeterminato. Nel contratto, inoltre, dovranno essere indicati: a) la durata (minima di nove mesi e massima di diciotto mesi, con l’eccezione degli affetti da grave handicap fisico e psichico, che potranno beneficiare di una durata massima di trentasei mesi); b) l’eventuale periodo di prova, da determinare sulla base dal contatto collettivo applicabile alla categoria; c) l’orario di lavoro, da individuare sulla base del contratto collettivo applicabile. SEGUE A PAGINA 21 boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 18 18 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA SOCIETARIO Le piccole cooperative escono di scena Con il 31 dicembre di quest’anno quelle esistenti si trasformeranno in “ordinarie” di Morena Cocci e Luciano De Angelis Impossibilità di costituire nuove “piccole società cooperative” e trasformazione di quelle già esistenti in “cooperative ordinarie” entro il 31/12/2004. Sono queste le conseguenze determinate dall’art. 111-septies delle disposizioni di attuazione e transitorie di cui al D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 sulla riforma del diritto societario. La piccola società cooperativa era stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 7 agosto 1997 n. 266, al fine di consentire anche ad un numero di persone inferiore a nove di poter costituire una società con un fine mutualistico, con il preciso scopo di conseguire un beneficio senza lucrare sull’esercizio dell’attività. Questa legge ha disciplinato fino al 31 dicembre 2003, le piccole società cooperative esistenti e quelle nate e iscritte al Registro delle Imprese nel corso di tale anno; infatti a causa della riforma del diritto societario, dal 1° gennaio 2004 non potranno più essere costituite nuove “piccole società cooperative” e quelle già esistenti saranno obbligate a trasformarsi in società cooperative entro il 31 dicembre 2004. La piccola società cooperativa ante riforma L’articolo 21 della legge 266/1997 delineava le caratteristiche essenziali della piccola cooperativa, inquadrandola come una particolare forma semplificata di società cooperativa, proprio perché le si applicava in generale, la stessa normativa prevista per quest’ultimo tipo di società in quanto compatibile, salvo per alcuni aspetti. Gli elementi salienti che una piccola società cooperativa doveva possedere, proprio per salvaguardarne la specificità, erano: 1. la presenza di un numero minimo di tre soci, esclusivamente persone fisiche, fino ad un massimo di otto, ciascuno di loro avente diritto ad un voto per testa in assemblea indipendentemente dal valore della quota posseduta. Il legislatore è pervenuto alla soluzione di utilizzare solo persone fisiche con il preciso scopo di incentivare l’occupazione; la presenza alla base sociale di una società commerciale o di un’associazione non avrebbe favorito tale obiettivo. L’esclusione prevista rappresenta una positiva tutela posta dal legislatore sulla mutualità; consistendo, la stessa, nel fornire beni o servizi od occasioni di lavoro direttamente ai membri dell’organizzazione a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero dal mercato. Il numero massimo di otto era evidentemente la soglia limite prima della ordinaria cooperativa; 2. l’indicazione nella ragione sociale di “piccola società cooperativa” quale segno distintivo rispetto alle cooperative ordinarie e alle altre tipologie sociali. Esso, correlativamente, si occupa della tutela dello scopo mutualistico; pone infatti il divieto alle società non mutualistiche di portare nella denominazione sociale la predetta indicazione; 3. il potere amministrativo, se previsto dallo statuto, attribuito ad un amministratore unico oppure all’assemblea. In quest’ultimo caso però, occorreva necessariamente nominare un presidente dotandolo così della rappresentanza legale nei confronti dei terzi; 4. la non obbligatorietà della presenza del collegio sindacale, a meno che la società non avesse un capitale superiore ad euro 103.291,38 o che non fosse espressamente previsto dall’atto costitutivo; Le principali novità per le piccole cooperative a partire dal 1° gennaio 2004 ✓ Dopo il 31/12/2003 non possono essere costituite nuove piccole società cooperative; ✓ Entro il 31/12/2004 le piccole società cooperative esistenti, costituite da almeno tre soci, ma meno di nove, possono trasformarsi in società cooperative e possono adottare le norme sulla società a responsabilità limitata; ✓ Scioglimento della società, qualora, dopo la costituzione della coop., il numero dei soci diviene inferiore a tre e non è integrato entro un anno. 5. il principio della responsabilità limitata della quota sottoscritta. Infatti, per le obbligazioni sociali era la società che ne rispondeva soltanto con il suo patrimonio. Non erano previste neanche forme di responsabilità sussidiaria per multipli di quote. Infine, l’art. 21 disciplinava la trasformazione, quando ne ricorrevano i requisiti, della piccola società cooperativa in società cooperativa “ordinaria” e cioè quando il numero dei soci diveniva superiore ad otto. La piccola società cooperativa post riforma Con la riforma del diritto societario la legge 266/1997 è stata abrogata, anche se implicitamente, dall’art. 111 septies disp. att., il quale dispone che le piccole società cooperative costituite sulla base di tale legge devono trasformarsi entro il 31 dicembre 2004 nelle società di cui al comma 2, dell’art. 2522 c.c., ovvero cooperative ordinarie in forma di società a responsabilità limitata. Resta inteso che, in questa casi, esse conserverebbero i benefici derivanti dalla mutualità prevalente, qualora intrattengano la maggior parte dei rapporti commerciali con i soci (più del 50% del fatturato). Il legislatore si è però preoccupato di poter garantire la sopravvivenza e la continuità di tutte quelle piccole società cooperative già esistenti, in quanto, data la loro diffusione nella pratica, meritano di essere mantenute in vita autonomamente. Sebbene, infatti, a partire dal 1° gennaio 2004 non possano più essere costituite, le “piccole coop” già esistenti sono obbligate entro il 31 dicembre 2004 ad uniformare l’atto costitutivo e lo statuto alle nuove disposizioni inderogabili sancite dall’articolo 2522 e seguenti del codice civile, trasformandosi in società cooperative ordinarie. La trasformazione avviene secondo le dis- posizioni di cui all’articolo 2500-septies in tema di trasformazione da società di capitali. La competenza a decidere la trasformazione è riconosciuta all’assemblea straordinaria che può deliberare a maggioranza semplice dei presenti (articolo 223-duodecies delle disposizioni attuative e transitorie) in terza convocazione. Va inoltre ricordato a riguardo che, a seguito del recente decreto 23 giugno 2004 del Ministero delle Attività produttive, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 13 luglio 2004, mediante il quale viene data attuazione all’ultimo comma dell’articolo 2512, nonché all’articolo 223 sexiedecies delle norme di attuazione del codice civile, è stato istituito un apposito albo ove si dovranno iscrivere tutte le cooperative a mutualità prevalente, e quindi anche le “ex piccole coop” che al 31/12/2004 hanno subito la trasformazione. Tale iscrizione deve avvenire entro il 10 gennaio 2005. Nel caso in cui, la piccola società cooperativa non si trasformi, la stessa viene ricondotta alla situazione antecedente alla sua iscrizione nel Registro delle imprese, determinando la perdita della personalità giuridica, con la conseguenza che per tutte le attività svolte vi sarà l’assunzione di responsabilità personale da parte dei soci che le avranno poste in essere (alla stessa stregua di quanto avviene in una società di persone). A trasformazione avvenuta, se i soci manterranno lo stesso numero (compreso tra un minimo di tre e un massimo di otto) allora si dovrà far riferimento a quanto disciplinato dall’art. 2522 c.c., comma 2, il quale prevede che la società andrà regolata con le norme della società a responsabilità limitata, in quanto compatibili con le norme sulle cooperative. SEGUE A PAGINA 23 ART. 2522 c.c. ✓ Per costituire una società cooperativa è necessario che i soci siano almeno nove. ✓ Può essere costituita una società cooperativa da almeno tre soci quando i medesimi sono persone fisiche e la società adotta le norme della società a responsabilità limitata. ✓ Se successivamente alla costituzione il numero dei soci diviene inferiore a quello stabilito nei precedenti commi, esso deve essere integrato nel termine massimo di un anno, trascorso il quale la società si scioglie e deve essere posta in liquidazione. ✓ La legge determina il numero minimo di soci necessario per la costituzione di particolari categorie di cooperative. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 19 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA TUTELA MERCATO E CONSUMATORI OTT-NOV 2004 / Bolognaeconomica / 19 La marcatura CE sui prodotti da costruzione Il Ministero delle Attività Produttive ha emanato di recente una circolare che fa chiarezza nella complessa materia di Luca Mossini Già Bologna Economica (gennaiofebbraio 2004) si è occupata della Direttiva 89/106/CE (recepita con D.P.R. 246/1993) sui prodotti da costruzione; in quella sede si erano evidenziati alcuni problemi applicativi: ● ● ● ● L’obbligo della marcatura CE è legato, per ogni prodotto, al ritiro delle disposizioni nazionali, sostituite dalle norme tecniche europee; la sostituzione avviene automaticamente alla fine del periodo di coesistenza e non tiene conto del fatto che uno Stato abbia adeguato o meno i propri Regolamenti; La Commissione Europea, con lo strumento del mandato per la realizzazione di norme tecniche, si limita ad individuare, per ogni prodotto, i requisiti essenziali (riferiti agli edifici e alle opere di ingegneria civile) sul quale il prodotto influisce e le relative caratteristiche rilevanti (ad esempio la caratteristica “permeabilità all’aria” del prodotto “lucernai e abbaini” è rilevante rispetto al requisito 6 (Risparmio energetico e ritenzione di calore) dell’edificio nel quale i prodotti sono utilizzati); Ciascun Stato membro, attraverso l’appendice nazionale ZA alla norma tecnica, deve individuare, tra quelle indicate dal mandato della Commissione Europea, le caratteristiche rilevanti applicabili sul proprio territorio e i relativi valori limite obbligatori; tali caratteristiche e le relative prestazioni (nel rispetto dei limiti obbligatori) devono accompagnare la marcatura CE; Quando uno Stato membro non adempia a quanto indicato al punto precedente, il prodotto potrà essere immesso sul mercato con la marcatura CE utilizzando l’opzione NPD (No Performance Determined): vale a dire che, rispetto alle caratteristiche rilevanti indicate nel mandato, il prodotto viene commercializzato, nel territorio di quello Stato, senza misurarne e dichiararne le prestazioni. Attualmente le norme tecniche pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea sono 120: per 77 di queste la marcatura CE è già obbligatoria o lo diverrà entro la fine del 2004; per le altre lo sarà nel corso del 2005 e del 2006. L’unica norma per la quale l’Italia ha emesso l’allegato ZA è la UNI EN 197-1:2000 (relativa ai cementi comuni): tutti i prodotti che ricadono sotto le altre norme sono o saranno commercializzati con la marcatura CE e l’indicazione NPD. GEOTESSILI E PRODOTTI AFFINI Norma Titolo aree Mandato Norma UNI di recepimento Entrata in vigore della norma armonizzata Fine del periodo di coesistenza Impiego previsto Famiglia di prodotto Caratteristiche armonizzate (secondo appendice ZA) EN 13249:2000 Geotessili e prodotti affini – Caratteristiche richieste per l’impiego nella costruzione di strade e di altre soggette a traffico (escluse ferrovie e l’inclusione in conglomerati bituminosi) M/107 Geotextiles UNI EN 13249:2001 (novembre 2001) 01/10/01 (inizio marcatura CE volontaria) 01/10/02 (inizio marcatura CE obbligatoria) FILTRAZIONE (F) nella costruzione di strade e di altre aree soggette a traffico Geotessili e prodotti affini Requisito Essenziale secondo M/107 Obbligo esistente secondo disposizioni nazionali cogenti Introduzione di obbligo proposto dagli Organi Tecnici UNI Motivazione Sistema di attestazione di conformità Resistenza a trazione 1 NO SI Requisito richiesto secondo prassi consolidata, in quanto richiesto nei principati capitolati Resistenza al punzonamento dinamico 4 NO SI Requisito richiesto secondo prassi consolidata, in quanto richiesto nei principati capitolati Apertura 3 NO SI Requisito richiesto secondo prassi consolidata, in quanto richiesto nei principati capitolati NO SI Requisito richiesto secondo prassi consolidata, in quanto richiesto nei principati capitolati 2+ Permeabilità dell’acqua Durabilità La conseguenza più grave di questo stato di cose sarà che tutti i prodotti di bassa qualità, vale a dire che offrono prestazioni che non rispettano i valori limite fissati negli Stati della Comunità che hanno adeguato i loro Regolamenti edilizi, troveranno negli Stati che non hanno adempiuto, tra i quali anche l’Italia, il loro unico mercato di sbocco. Per iniziare a porre rimedio a questa preoccupante prospettiva, il Ministero delle Attività Produttive ha emanato la Circolare 5 agosto 2004 (G.U. n. 216 del 14 settembre 2004) che accompagna le proposte del Comitato Costruzioni dell’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) circa i criteri di recepimento delle appendici ZA di 21 norme armonizzate. Le norme armonizzate individuate sono tra quelle che prevedono l’obbligo della marcatura CE da maggior tempo e che regolamentano alcune famiglie di prodotti per le quali è possibile rifarsi ad una prassi instauratasi (prevalentemente nell’ambito dei principali capitolati) in materia di dichiarazione delle prestazioni. Le famiglie di prodotti sono: ● Appoggi strutturali; Geotessili e prodotti affini; Impianti di sollevamento delle acque reflue per edifici e cantieri; Prodotti prefabbricati in calcestruzzo per recinzioni; Accessori per serramenti (dispositivi per uscite di emergenza, dispositivi antipanico); Lastre, cubetti e cordoli di pietra naturale per pavimentazioni esterne; ● ● ● ● ● ● ● Accessori per serramenti (cerniere ad asse singolo). Per ciascuna norma armonizzata sono state elaborate alcune schede che, per ogni famiglia di prodotto e rispetto ad un certo impiego previsto, indicano: ● ● ● ● ● Le caratteristiche armonizzate indicate dall’appendice ZA; Il requisito essenziale rispetto al quale è rilevante quella certa caratteristica; L’esistenza o meno dell’obbligo di indicare la prestazione del prodotto rispetto a quella certa caratteristica; La proposta dell’UNI circa l’introduzione dell’obbligo; La motivazione della proposta Il sistema di attestazione della conformità del prodotto. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 20 20 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 EXPORT Movimprese, nel 3o trimestre 2004 positivo il saldo tra iscrizioni e cessazioni PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA I file contenenti tutte le opportunità commerciali pubblicate in queste pagine ed altre ancora sono reperibili anche all’interno del sito Internet: www.bo.camcom.it (all’interno di Promozione e Statistica - Iniziative per l’internazionalizzazione ”Offerte e proposte commerciali dall’estero”). SEGUE DA PAGINA 14 52% del 3o trimestre 1995 al 49% di questo trimestre, dall’altro crescono le forme societarie in complesso, grazie in particolare alle società di capitale, che passano dal 20% di settembre 1995 al 24% di settembre 2004. Le dinamiche per settore di attività Mantengono saldi attivi anche per questo trimestre il settore delle costruzioni (+63 unità, con un peso sul totale, fatto 100 il saldo complessivo, di quasi il 19%) ed il settore delle attività immobiliari ed informatiche (+36 unità, a cui contribuisce per oltre il 77% il comparto delle “Altre attività professionali ed imprenditoriali”), mentre raggiunge valori positivi dopo il rallentamento del trimestre scorso il settore dei trasporti (+5 unità, grazie al saldo positivo di +12 unità del comparto “Poste e telecomunicazioni”). Decresce invece, dopo l’incremento del 2o trimestre, il settore del commercio (-53 unità), mentre conferma il saldo negativo riscontrato nel trimestre scorso il settore manifatturiero (13 unità) e si assesta su valori nulli quello degli altri servizi pubblici, sociali e personali. Questo andamento viene confermato dai dati della tabella 4, che descrive rispettivamente la variazione % delle imprese per settore di attività rispetto al 3o trimestre del 2003, particolarmente rilevante per il settore edile (+4.17%), ed il tasso di crescita settoriale rispetto al 2o trimestre 2004. Può essere interessante osservare inoltre il peso che ciascun settore acquisisce in termini assoluti sul totale delle imprese della provincia di Bologna: al primo posto si conferma il commercio, che definisce oltre il 25% delle imprese della provincia a fine settembre, seguito dal settore delle attività immobiliari ed informatiche, in crescita rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, e quindi le attività manifatturiere, in leggero calo rispetto allo stock di fine settembre 2003. Cresce leggermente rispetto al trimestre scorso il peso del settore delle costruzioni, che con il 12,7% raggiunge la quarta posizione. Un accenno particolare merita il settore agricolo, caratterizzato a livello nazionale ed internazionale, oltre che locale, da profonde trasformazioni non solo macro-economiche, ma anche socio-culturali: lo sviluppo industriale ha comportato infatti, come confermano i dati del 5o Censimento generale dell’agricoltura (anno 2000), non solo una diversa struttura delle proprietà agricole, ma una diversa destinazione dei suoli, con una diminuzione delle superfici destinate all’attività agricola. RICHIESTE DI MERCI E DI RAPPRESENTANZE BANGLADESH ■ BISWAS POULTRY - Dhaka - Tel. 00880/2/9139560 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Tapash Kumar Desidera contattare produttori italiani di macchinari per la pollicoltura (incubatrici, marcatrici di uova, ecc.) (08/2004) EGITTO ■ MASSFOOD CO. - 56, street No. 261 - New Maadi - Tel. 0020/2/5203147 o 520245 - Fax 0020/2/5203293 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Alaa El Bahay, presidente - Internet: www.massfood.com Azienda produttrice di cereali per la prima colazione (corn flakes, Honey Pops, Crisp Rice, Choco Pops e barrette di cereali), già utilizzante tecnologia italiana per il packaging di detti prodotti (in particolare una formatrice-riempitricechiuditrice verticale con sistema di pesatura multipla), desidera ora acquistare macchine avvolgitrici (flew wrap) e cartonatrici. (09/2004) GRECIA ■ TRIA SIGMA SA - C.P. 1122 - 57022 Sindos Thessalonikis - Tel. 0030/2310/722211 o 722675 - Fax 0030/2310/722481 - E-mail: [email protected] - contattare Karagiotzoglou Simos Desidera contattare produttori italiani di acquaviti e distillati. (08/2004) ■ STEFANIDIS GEORGIOS - Valaoritou 7 54626 Thessaloniki - Tel. 0030/2310/516468 o 511023 - Fax 0030/2310/516468 - E-mail: [email protected] - contattare Stefanidis Georgios Desidera contattare produttori italiani e grossisti di tovaglie e tessuti per lenzuola. (06/2004) Tab. 4 - Tasso di crescita e variazione % per i principali settori di attività Settore di attività Saldo Variazione % Tasso di crescita settoriale rispetto allo stesso trim. anno. prec. rispetto al trim. prec. A Agricoltura, caccia silvicoltura -54 -2,99 -0,39 D Attività manifatturiere -13 -0,86 0,13 F Costruzioni 63 4,17 0,79 G Commercio -53 -0,73 0,04 I Trasporti,magazz. e comunicaz. 5 0,90 0,94 K Attiv.immob.,nol.,infor.,ricerca 36 2,20 0,95 0 -1,50 -0,16 O Altri servizi pubb.,soc. e pers. Valori al netto del settore agricolo Tab. 5 - Consistenza ed incidenza % per i principali settori di attività Settore di attività Stock Stock Peso percentuale al 30/09/2004 al 30/09/2003 del settore sul totale delle imprese G Commercio 24.323 24.502 25,1 K Attiv.immob.,nol.,infor.,ricerca 14.941 14.620 15,4 D Attività manifatturiere 13.549 13.667 14,0 F Costruzioni 12.277 11.785 12,7 A Agricoltura, caccia silvicoltura 12.193 12.569 12,6 I Trasporti,magazz. e comunicaz. 5.575 5.525 5,8 4.274 4.339 4,4 O Altri servizi pubb.,soc. e pers ■ “ASTESA - HELLAS” - ASTERIOS DIM. FEVGAS - Trifonos 10 - 59100 Veria - Tel. 0030/23310/75091 - Fax 0030/23310/75092 E-mail: [email protected] - contattare Sig. Fevgas Asterios Desidera contattare produttori italiani di tessuti per abiti sportivi (tute, pantaloncini, giubbotti, ecc.). (08/2004) ■ CHATZIEFREMIDIS CH. ADAMANTIOS Dagli’ 30 - 67100 Xanthi - Tel. 0030/25410/66509 - Fax 0030/25410/66509 E-mail: [email protected] - contattare Chatziefremidis Adamantios Desidera contattare produttori italiani di calzature anatomiche ed attrezzature e strumenti per ortopedia. (08/2004) ■ V. & K. TSAGANAKIS OE - Spartakou 1 56626 Thessaloniki - Tel. 0030/2310/201484 o 201664 - Fax 0030/2310/201484 - E-mail: [email protected] - contattare Tsaganakis Kallinikos - Internet: www.cocolak.gr Desidera contattare produttori italiani d’impianti di lavaggio per veicoli anche a “tunnel”. (08/2004) ■ FATOUROS GEORGIOS - DOROTECHNIKI - Dim. Karaoli 23 - 56224 Evosmos, Thessalonikis - Tel. 0030/2310/577192-3 - Fax 0030/2310/577194 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Fatouros Georgios Desidera contattare produttori italiani di etichette adesive, macchine per serigrafia e macchine per stampa digitale. (08/2004) ■ GEORGOLOPOULOS GEORGIOS PTEGE - 3o km. Trikalon-Kalabaka - 42100 Trikala Tel. 0030/24310/39391 - Fax 0030/24310/38513 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Georgolopoulos Georgios. Desidera contattare produttori italiani di rubinetteria per impianti igienico-sanitari. (08/2004) ■ MAVIKAL SA - C.P. 35 - 57010 Asvestohori Thessalonikis - Tel. 0030/2310/613232 - Fax 0030/2310/613810 - Internet: www.mabikal.gr - E-mail: [email protected] - contattare Vardali Venoula Desidera contattare produttori italiani di cavi elettrici per bassa tensione di tipo coassiale, RG, UTP, FTP, ecc. (06/2004) ■ STEFOPOULOS GEORGIOS - 16o Km. Thes/nikis-Pereas - 57001 Perea, Thessalonikis - Tel. 0030/2310/473149 - Fax 0030/2310/473149 - E-mail : [email protected] - contattare Stefopoulos Georgios Desidera contattare produttori italiani di caminetti di ghisa. (08/2004) ■ KINISSI ATE - Tsimiski 43 - 54623 Thessaloniki - Tel. 0030/2310/237000 - Fax 0030/2310/261636 - E-mail: [email protected] contattare Pantelidou Erofili Desidera contattare produttori italiani di mungitrici per capre. (06/2004) ■ “AKMA”-OD. CHORIZOPOULOS-K. VLACHODIMOS & CO. OE - 57011 Gefyra, Thessalonikis - Tel. 0030/2310/715865-6 - Fax 0030/2310/715690 - E-mail: [email protected] - contattare Chorozopoulos Odisseas Desidera contattare allevatori italiani di mucche da latte. (08/2004) RUSSIA ■ POPOVA MARIA - Mosca - Tel. e fax 007/095/6313867 Ditta che già opera con aziende produttrici lombarde, desidera contattare produttori locali di: intimo, pigiami/indumenti da notte, costumi da bagno e moda mare. (08/2004) SPAGNA ■ JORGE PEYROU - E-mail: [email protected] - lingue di contatto/parlate: inglese, spagnolo, italiano, francese Vantando un’esperienza di 25 anni come direttore commerciale e nella promozione delle vendite, è interessato ad acquisire rappresentanze in qualsiasi settore industriale e non, per il marcato spagnolo ed ogni altro paese estero in genere. (09/2004) TURCHIA ■ BIKO - Tel. 0090/542/4796900 o 0090/332/3215111 - Fax 0090/332/3211732 contattare Yilmaz Sandikci - Internet: www.biko.biz Organismo incaricato della gestione export ed operante come buying office per le aziende produttrici della città di Konya, ricerca fornitori dei seguenti macchinari di seconda mano, per conto di alcuni dei propri membri: macchinario usato per chiudere scatolette rotonde in banda stagnata con estremità ad apertura facilitata (diametro finale min. 10 cm max. 25 cm); macchinario usato per termoformatura e confezionamento sotto vuoto (ivi inclusa iniezione di gas) di olive (confezioni da 500 e 1000 g); linea usata per l’estrazione di olio d’oliva; fresatrice usata a bancale con lunghezza della tavola di 8000 mm. (08/2004) ■ TEKEL ALKOLLU ICKILER SAN. VE TIC. A.S. - Istanbul - Tel. 0090/212/3292950 - Fax boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 21 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA EXPORT 0090/212/3292951 - E-mail: [email protected] - contattare Mr. Esen Ataay Desidera contattare aziende produttrici di bottiglie di vetro in grossi quantitativi. (06/2004) ■ OZBIL TEKSTIL LTD. STI. - Istanbul I.M.C. 5. Blok No: 5563 Unkapani - Tel. 0090/212/5209280/5262602 - Fax 0090/212/5206197 - E-mail: [email protected] / [email protected] - contattare Sig. Feyza Ozay - Internet: www.ozbilcollection.com Desidera contattare aziende produttrici di tessuti elastici (lycra). (06/2004) ■ CAG MAKINA - Afyon-Ankara Karayolu 12. km Afyon - Tel. 0090/272/2231068 - Fax 0090/272/2134734 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Sabri Ozdilekler Desidera contattare aziende produttrici di legno di pino giallo e rosso essiccato. (05/2004) ■ VERDA FOREIGN TRADE - Ankara - A. Ovecler 4. Cad. 34/10 Dikmen - Tel. 0090/312/4782860-61 - Fax 0090/312/4821064 - Internet: www.verda.com.tr - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Hayat Kartal Desidera contattare aziende produttrici di tessuti per soprabiti e cappotti da donna. (05/2004) ■ CMG INSAAT A.S. - Selimiye Mah. Tasocak Cad. Hamam Sok. No: 15 Ordu - Tel. 0090/452/2140578 - Fax 0090/452/2120035 E-mail: [email protected] / [email protected] - contattare Arda Bekiroglu Desidera contattare aziende produttrici di laminati, parquet e controsoffitti. (05/2004) ■ BATI KAUCUK LTD. STI. - Ulukent Sanayi Alani 10010 sok. No:16 Ulukent Menemen Izmir - Tel. 0090/232/8333333-35 - Fax 0090/232/8332443 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Firuze Özdemir Desidera contattare aziende produttrici di rettificatrici di manicotti e rulli gommati. (05/2004) ■ ENSA LTD.STI. - Rami Kisla Cad. Apek Uretmen Is Merkezi A/Blok No:89/166 - Topçular, Istanbul - Tel. 0090/212/6742760/61 Fax 0090/212/6742762 - E-mail: [email protected] - contattare Ferdi Samsa Desidera importare articoli e rottami di alluminio, rame, ecc (tubi, lamiere, profili). (07/2004) ■ ULUBASLAR GRUP A.S. - Tel. 0090/212/4261933 - Fax 0090/212/4242431 contattare Ferit Karayazi Desidera importare cassoni (aperti, chiusi, refrigerati) da montare sui furgoni. (07/2004) OFFERTE DI MERCI E RAPPRESENTANZE BANGADLESH ■ CLASSIC BUSINESS INTERNATIONAL Dhaka - Bangladesh - Tel. 00880/2/9110678 Fax 00880/2/9125631 - E-mail: [email protected] o [email protected] contattare Md. Nooruddin Ghani Offre filati di iuta e prodotti in iuta. (07/2004) ■ BISWAS POULTRY - Dhaka - Tel. 00880/2/9139560 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Tapash Kumar Offre carne di pollo. (08/2004) ECUADOR ■ CADENA TRADING INC. - Panamericana Norte Km. 6-1/2 - Quito - Tel. e fax 00593/2/2472124 o 2800322 - Tel. portatile 00593/9/9831197 - E-mail: [email protected] - contattare Carlos J. Cadena - Internet: www.cadena-trading.com OTT-NOV 2004 / Sito Unità Operativa Shanghai Presso il sistema camerale regionale, è attiva l’Unità Operativa Shanghai che offre informazioni e orientamento sul mercato cinese e ha tra i suoi obiettivi principali quello di fornire un supporto alle aziende della regione, per incrementare e consolidare la presenza del sistema economico emiliano-romagnolo nella Cina Popolare. È ora on line, il sito web dell’Unità Operativa Shanghai: www.rer.camcom.it/shanghai che contiene guide paese, notizie relative a seminari o altre iniziative riguardanti il mercato cinese e la newsletter del Centro Servizi di Shanghai. Schede paese di Mondimpresa Sono disponibili le “schede paese” di Mondimpresa (società del sistema camerale che si occupa di sviluppo dell’internazionalizazzione). Le “schede paese” permettono di acquisire informazioni su circa 130 paesi nel mondo. Si compongono di una trentina di pagine, sono continuamente aggiornate e offrono un’analisi della situazione economica, le prospettive future, il rischio paese, la normativa societaria e fiscale, strumenti di cooperazione nazionali e comunitari, opportunità di investimento e contatti utili. Queste guide sono uno strumento utile a chi vuole orientarsi su un mercato estero. Dal primo novembre 2004 è fissata a € 15,00 + IVA (totale € 18,00) la tariffa per la difusione al pubblico. Società di floricoltori esportatori offre rose fresche recise (steli di lunghezza da 40 a 80 cm, spedizione entro 24-48 ore dalla conferma di pagamento). (08/2004) FRANCIA ■ FRANCEAUX - 136-138 rue Léon Jouhaux - 78500 Sartrouville - Internet: www.franceaux.fr - contattare Sig.a Elvira Georgieva, responsabile vendite internazionali - Tel. 0033/1/30868600 o 0033/603792632 - Email: [email protected] Impresa con esperienza cinquantennale nella progettazione e fabbricazione di impianti per il pre-trattamento delle acque, impianti per il trattamento di scorie e fanghi, offre un’ampia gamma di separatori di grassi e idrocarburi di grosso volume (per le più svariate esigenze dei settori della costruzione, edilizia e lavori pubblici), nonché sistemi di drenaggio, pozzetti, chiusini, sifoni e canaletti di scolo, con possibilità di adattamento dei propri prodotti o di realizzazione di soluzioni “su misura” per esigenze speciali. Desiderando creare una rete distributiva per il mercato italiano, ricerca distributore esclusivo / grossista in materiali da costruzione e forniture per il settore edile e lavori pubblici. (08/2004) GRECIA ■ ROLCO BIANIL S.A. - 111 Ag. Annis Str. 18233 Athens - Tel. 0030/210/3493000 o 3414200 - Fax 0030/210/3411800 - Internet. www.rolco.gr o www.naturalfeeling.gr - E-mail: [email protected] Azienda produttrice offre detersivi, saponi, prodotti per la pulizia in generale. (06/2004) ■ DIAMANTOPOULOS-GRIGOUSSIS Lithia, Kastorias - Kastoria - Tel. cellulare 0030/6976797229 - Fax 0030/2467041900 Azienda che effettua allevamento e commercio di struzzi offre i propri prodotti. (06/2004) ■ BERIT SANDER - Tex Agency Trading Association - Via Eleftherias 12 - 7010 Filiro / Salonicco – Tel. e fax 0030/2310/672447 - Email: [email protected] Offre formaggi greci, olio vergine di oliva, olive, frutta fresca e secca. (06/2004) ■ RENOS IERIDES GROUP OF COMPANIES - Via Doiranis 205 - 17674 Kalithea, Atene - Tel. 0030/210/9412047 - Tel. cellulare 0030/6974493988 - Fax 0030/210/9412840 Offre vino. (06/2004) ■ LEONIDAS ZAMIDIS - 1° klm. Giannitson-Axou - 58100 Giannitsa - Tel. 0030/238/2028232 - Fax 0030/238/2022623 Internet: www.zamidis.com - E-mail: [email protected] Offre macchine per l’ agricoltura. (06/2004) ■ MAGGIE SOTTERO - Iera Odos 293 - Atene - Tel. 0030/210/5980386 - Fax 0030/210/5312310 - E-mail: [email protected] - Internet: www.maggiesottero.com contattare Jimmys Tsardaklis Azienda produttrice offre abiti da sposa. (06/2004) ■ PILUX & DANPEX SA - G. Katechaki 20 54627 Thessaloniki - Tel. 0030/2310/522670 Fax 0030/2310/524077 - E-mail: [email protected] - contattare Chatziandreou Kostas Internet: www.pilux-danpex.gr Desidera contattare grossisti, importatori e rappresentanti italiani di apparecchi d’illuminazione e di materiale elettrico. (08/2004) MAROCCO ■ ARAGRIM - P.O. 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SEGUE DA PAGINA 17 Inoltre, secondo l’accordo interconfederale siglato in data 11/02/04 “... la categoria di inquadramento del lavoratore non potrà essere inferiore per più di due livelli rispetto alla categoria che, secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, spetta ai lavoratori addetti a mansioni o funzioni che richiedono qualificazioni corrispondenti a quelle al conseguimento delle quali è preordinato il progetto di inserimento/reinserimento oggetto del contratto”. Le caratteristiche del progetto Il citato accordo interconfederale fornisce indicazioni precise anche sul progetto, vero cardine del contratto di inserimento. In esso dovranno essere indicate la qualificazione da conseguire (a cui è preordinato il progetto), nonché la durata e le modalità della formazione. Il progetto inoltre “... deve prevedere una formazione teorica non inferiore a 16 ore, ripartita fra l’apprendimento di nozioni di prevenzione antinfortunistica e di disciplina del raporto di lavoro ed organizzazione aziendale ed accompagnata da congrue fasi di addestramento specifico, impartite anche con modalità di e-learning, in funzione dell’adeguamento delle capacità professionali del lavoratore”. Malattia, infortunio ed altre tutele Il lavoratore assunto con contratto d’inserimento non potrà essere escluso dai servizi aziendali previsti per gli altri dipendenti (come trasporti e mensa). Inoltre, per ciò che riguarda le malattie e gli infortuni extra-lavorativi, si dovrà far riferimento ai precedenti accordi in materia di formazione e lavoro ovvero agli accordi collettivi applicati nelle singole aziende. Infine, nel caso di trasformazione del contratto di inserimento in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il periodo di inserimento verrà computato nell’anzianità di servizio ai fini degli istituti previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Osservazioni finali Pur in carenza di contrattazione collettiva, dopo la pubblicazione del “correttivo” sulla Gazzetta Ufficiale, il quadro normativo è ora sufficientemente chiaro e pone i datori di lavoro nella condizione di poter utilizzare senza gravi incertezze la nuova tipologia contrattuale, denominata “contratto di inserimento” e aperta anche agli ultracinquantenni. Auguriamoci ora che la contrattazione collettiva recepisca celermente le novità legislative, in modo da consentire alla “Riforma Biagi” di dispiegare per intero i suoi effetti senza ulteriori intralci. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 22 22 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 www.yarn-cloth-fabric.com Offre tappeti orientali e pedane/scendiletto in lana realizzati a mano in svariate fogge e colori; filati, tela e tessuti in maglia di cotone e misto cotone/poliestere, cascami di cotone, prodotti tessili vari. (08/2004) POLONIA ■ WISAN SA - 39451 Skopanie - Tel. 0048/158122261-285 - Fax 0048/158122299303 - E-mail: [email protected] - contattare Janusz Polek Azienda produttrice di tende, tessuti per tende, tovaglie e centrini in maglia di poliestere 100% cerca acquirenti e partners nel settore tessile. 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(07/2004) ■ ANKARA TEKSTIL A.S. - Kirac Koyu Ayazma Mevkii San Bir Bulvari - Istanbul - Tel. 0090/212/8867500(pbx)-153 - Fax 0090/212/8867516-15 - E-mail: [email protected] - contattare Yüksel Kamil Karadeniz Offre tessili per la casa. (07/2004) [email protected] - contattare Basri Arikan Offre calze. (07/2004) ■ EL FUEGO DIS TICARET - Büyükdere Cad. Sisli Is Merkezi No:7/3-4 – Sisli, Istanbul Tel. cell. 0090/542/4313347 - Fax 0090/212/2969526 - E-mail: [email protected] - contattare Burak Sarhanli Offre lacca e gel per capelli. (07/2004) ■ BODURLAR LTD.STI. - Içerenkoy, Findikli Mah. Basibüyük Cad. No:37 - Bostanci, Istanbul - Tel. 0090/216/5733252 (pbx) o 5764876 o 5764684 o 5765923 - E-mail: [email protected] - contattare Huzur Karali - Internet: www.bodurlarkimya.com Offre detersivi per la casa e per uso industriale. (07/2004) ■ T&TRADE DIS TICARET - Büyükdere Cad. 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Cadde No:24 -16400 Inegol, Bursa - Tel. 0090/224/7148480 - Fax 0090/224/7148482 E-mail: [email protected] - contattare Mr. Hasan Tumay - Internet: www.newlinens.com Azienda tessile offre: biancheria da letto (lenzuola, federe, coperte, imbottite, cuscini e copricuscini) e da tavola (tovaglie, tovaglioli, centritavola, tovagliette monoposto all’americana), tende, tendine per doccia. (08/2004) ■ KEPPA TEKSTIL LTD.STI. - E-mail: [email protected] - contattare Serdar B. Palabiyikli Offre tovaglie a merletto. (07/2004) ■ ZEYNEP TEKSTIL LTD.STI. - Tel. 0090/212/5635322 o 6165680 - Fax 0090/212/6155523 - E-mail: [email protected] - Internet: www.zeyneptekstil.com Offre biancheria intima, costumi da bagno. (07/2004) ■ NASEL TEXTILE LTD. STI. - Eski Edirne Asfalti 20.Sk. 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No:17-19 Kat:5 No:503 - 34420 Sirkeci, Istanbul - Tel. 0090/212/5146320/21 Fax 0090/212/5146322 - E-mail: [email protected] - contattare Esin boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 23 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA EXPORT Karasan Offre lavelli, lavandini in acciaio inossidabile da cucina e da bagno. (07/2004) E-mail: [email protected] - contattare Serkan Ozkayalar Offre autoricambi. (07/2004) ■ PANELLO MOBILIA - Organize Sanayi Bolgesi Atatürk Bul. No:7 - Adana - Tel. 0090/322/3943811 - Fax 0090/322/3943940 E-mail: [email protected] - Internet: www.panello.com.tr - contattare Yasemin Teldik Offre mobili modulari. (07/2004) ■ AYDINLAR A.S. - II.Organize Sanayi Bolgesi Ulukavak Sok. No:5 - Selçuklu, Konya Tel. 0090/332/2390151(PBX) - Tel. cell. 0090/505/2251985 - Fax 0090/332/2390154 E-mail: [email protected] / [email protected] - contattare Levent Kutluca - Internet: www.aydsuspensionparts.com Offre pezzi di ricambio per autovetture, camion e pullman. (07/2004) ■ ERIKE KOLTUK - Büyük Sanayi Tabakhane Cad. No: 47 - Inegol, Bursa - Tel. 0090/224/7158026 - Fax 0090/212/5015870 E-mail: [email protected] - Internet: www.erikekoltuk.com - contattare Ekrem Unsal Offre mobili e poltrone. (07/2004) ■ KAYSU MINIBAR LTD.STI. - Organize Sanayi Bolgesi 16.Cad. No:4 - Kayseri - Tel. 0090/352/3211430 - Fax 0090/352/3211512 E-mail: [email protected] - contattare Osman Bakir - Internet: www.kaysu.com.tr / www.kleo.com.tr Desidera contattare aziende produttrici di minibar e mini-frigoriferi. (07/2004) ■ SERRA ITHALAT IHRACAT - 1753 Sok. 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(07/2004) OFFERTE DI SERVIZI EGITTO ■ DELTA TRADING & COMMERCIAL AGENCIES – 64, AboEL – Fotoh Buildings – Pyramids Road – El Haram – GIZA – Tel +202 5827 333 – 5860 222 – Fax. +202 5827 444 – E-mail: [email protected] – Contattare Mohamed Shaaban Distribuisce macchine e materiali per il packaging. GERMANIA ■ CLAUDIA WÜNSCH COMMUNICATION Erkelenzdamm 11-13 - 10999 Berlin - Tel. 0049/30/44055554 - Fax 0049/30/69531216 Internet: www.claudia-wuensch.com - E-mail: [email protected] - contattare Sara Mameli Agenzia di marketing e comunicazione con sede a Berlino e Roma, operante con esperienza sul mercato tedesco e su quello italiano, offre servizi di consulenza aziendale (studio e concezione di piani di marketing, comunicazione e pubblicità, pubbliche relazioni, marketing online e webdesign, cultural management). (06/2004) PROPOSTE DI COLLABORAZIONE ROMANIA ■ EUROSYSTEM S.R.L. - Via Teiului nr. 294 - 607125 Loc.Baltatesti, contea di Neamt - Tel. 0040/741212402 - Tel. cell. 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Per informazioni, contattare la CAMERA DI COMMERCIO INDO-ITALIANA - 502 Bengal Chemicals Compound, Veer Savarkar Marg, Prabhadevi - Mumbai 400 025 - Tel. 0091/22/24368186 - Fax 0091/22/24368191 - Internet: www.indiaitaly.com - E-mail: [email protected] - persona di riferimento: Andrea Bonari. Fiera israeliana del settore agroalimentare Israfood 2004 La Camera di commercio e Industria Israel-Italia informa le aziende interessate che si svolgerà a Tel Aviv, dal 22 al 24 novembre 2004, la maggior fiera israeliana del settore agroalimentare, con sezioni dedicate ai settori packaging e vino. In concomitanza con Israfood si svolgerà anche la fiera HOTEX dedicata alle attrezzature per l’industria alberghiera, della ristorazione e del catering. Per informazioni, contattare la Camera di Commercio e Industria Israel-Italia - 32 Ben Yehuda St. (El Al Building) Tel Aviv - Tel. 00972-3-6202034 - Fax 00972-3-5258539 - E-mail: [email protected] - Internet: www.italia-israel.com Fiera dell’industria e tecnologia in Ghana Indutech 2005 L’Ambasciata della Repubblica del Ghana informa che si svolgerà ad Accra, dal 3 al 14 marzo 2005, la fiera INDUTECH relativa ai settori industria e tecnologia. Per informazioni, contattare l’Ambasciata del Ghana (Mr. Kwabena Asare) - via Ostriana 4 - Roma - Tel. 06/86219307 - Fax 06/86325762 - E-mail: [email protected] Bolognaeconomica / 23 Le piccole cooperative... SEGUE DA PAGINA 18 Ne consegue che, gli articoli principiali da considerare applicabili sono: – l’art. 2464 c.c. dove al terzo comma disciplina la necessità di prevedere che nell’atto costitutivo i conferimenti possano essere effettuati non solo in denaro; – l’art. 2464 c.c., comma 5, che prevede che per i conferimenti di beni in natura e di crediti si faccia riferimento a quanto disposto dagli artt. 2254 e 2255 c.c.; – l’art. 2467 c.c., che ammette particolari forme di finanziamento da parte dei soci, condizionandone il rimborso quando si verifica un eccessivo squilibrio dell’indebitamento rispetto al patrimonio netto, oppure quando la società si trova in una situazione finanziaria nella quale sarebbe stato necessario un conferimento; – l’art. 2476 c.c., dove indica che i soci che non partecipano all’amministrazione hanno diritto ad avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare anche i libri sociali ed i documenti relativi all’amministrazione; – l’art. 2477 c.c. il quale prevede la nomina del collegio sindacale solo se il capitale risulta superiore a 120.000,00 euro oppure quando per due esercizi consecutivi sono stati superati due dei limiti indicati al primo comma dell’art. 2435 bis c.c. (attivo superiore a 3.125.000 euro, ricavi superiori a 6.250.000 euro e dipendenti occupati in media durante l’anno superiori a 50 unità); – infine l’art. 2479 c.c., comma 2 in base al quale i soci possono prendere le loro decisioni mediante consultazione scritta, o con consenso formato per scritto senza la necessità di riunirsi in assemblea. Al contrario, se il numero dei soci dovesse divenire inferiore al minimo stabilito questo dovrà essere reintegrato al massimo entro un anno, poiché ove non si provveda interverrà ope legis lo scioglimento e la conseguente liquidazione della società (art. 2522, comma 3). In conclusione, dal 1° gennaio 2004 è impossibile iscrivere presso il Registro delle Imprese società che non siano conformi alle nuove disposizioni anche costituite anteriormente a tale data (art. 223-duodecies, comma 5, disp. att.), mentre a far data dal 31 dicembre 2004 si dovrà provvedere obbligatoriamente alla sopraccitata trasformazione, proprio perché a partire dal 1° gennaio 2005 non potranno più esistere le piccole società cooperative. boeco5_ok.qxd 29-03-2005 17:44 Pagina 24 24 / Bolognaeconomica / OTT-NOV 2004 PERIODICO DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA