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ItaliaOggi Sette
Numero 295 pag. 6 del 13/12/2010
PRIMO PIANO
LA MANOVRA 2011/Si amplia la definizione di soggetto passivo d'imposta
Dai giochi 500 mln di euro
Pagina a cura di Nicola Tani
Il governo scommette 500 milioni di euro sul recupero
dell'evasione fiscale nel settore dei giochi. È l'obiettivo delle
misure contenute nella legge di stabilità, che ha concluso
martedì scorso l'iter parlamentare con l'approvazione finale
del senato.
Tra le novità più rilevanti e discusse, c'è l'ampliamento della
definizione di «soggetto passivo d'imposta», che dal primo gennaio 2011 potrà essere
chiunque, anche in assenza di concessione dei Monopoli di stato, gestisca «con
qualunque mezzo, anche telematico, per conto proprio o di terzi, anche ubicati all'estero,
concorsi pronostici o scommesse di qualsiasi genere.
Se l'attività è gestita per conto di terzi, il soggetto per conto del quale l'attività è esercitata
è obbligato solidalmente al pagamento dell'imposta e delle relative sanzioni».
I raccoglitori non autorizzati di scommesse, fin qui pressoché sconosciuti al fisco (la
relazione tecnica del governo che accompagna il testo riferisce di circa mille punti vendita
con incassi per un miliardo di euro), saranno dunque tassati e eventualmente sanzionati in
caso di inadempimenti tributari.
Secondo il ministero dell'economia, un operatore che non paghi le tasse sulla raccolta
sarà quindi considerato alla stregua di ogni altro evasore: non solo dovrà versare all'Erario
una percentuale dell'incasso (circa il 4,5%) accertato da ispezioni della guardia di finanza
ma, sulla somma evasa, saranno applicate anche le altre imposte a carattere generale,
vale a dire Irpef, Irap e Iva.
La norma ha suscitato immediatamente un acceso dibattito nel settore scommesse,
culminato con la proposta del bookmaker austriaco SkySport365, privo di concessione
Aams, di sottoporre le agenzie sul territorio al versamento di un canone autorizzatorio.
Forte preoccupazione invece tra i concessionari, che intravedono il rischio di una sorta di
riconoscimento fiscale di un'attività, quella di raccolta di scommesse in assenza di licenza
Aams e autorizzazione di polizia ex articolo 88 Tulps, che i diversi governi degli ultimi anni,
malgrado gli sforzi, non sono mai riusciti a colpire in maniera decisiva.
Qualche perplessità sui saldi della misura è stata sollevata anche dal servizio studi della
camera, secondo cui «nella stima del gettito da sanzioni amministrative (48-96 milioni di
euro nel 2011), andrebbe considerata la possibilità che l'ammenda subisca un
abbattimento (con possibili effetti di minore entrata) in presenza di una tempestiva
regolarizzazione dei pagamenti e delle violazioni».
Ancora sulle sanzioni, i tecnici di Montecitorio hanno rilevato poi che «non appare
prudenziale ascrivere effetti di maggior gettito all'applicazione di sanzioni, sia perché si
tratta di effetti verificabili solo a consuntivo sia perché le sanzioni rappresentano strumenti
di dissuasione essenzialmente volti a minimizzare le violazioni da cui le ammende
dovrebbero scaturire».
Nella legge di stabilità è poi colpito anche chi sottrae base imponibile all'imposta unica dei
concorsi pronostici o delle scommesse: per i trasgressori, è prevista «una sanzione
amministrativa del 120 o 240% della maggior imposta e, se la base imponibile sottratta è
superiore a 50 mila euro, anche con la chiusura dell'esercizio da uno a sei mesi».
Per chi non presenta dichiarazioni di inizio attività o lo fa con indicazioni non esatte è
stabilita una sanzione da 516 a 2 mila euro.
Nel mirino dei Monopoli di Stato, anche le «scommesse simulate» con quotazione
anomala, attraverso le quali, secondo un'analisi di Agipronews, alcuni operatori riescono
ad abbattere surrettiziamente gli utili delle agenzie di scommesse: il gestore sorpreso a
puntare contro il proprio banco si vedrà applicata una sanzione amministrativa pari alla
vincita conseguente alla giocata simulata, oltre alla chiusura dell'esercizio da tre a sei
mesi.
Inoltre, i concessionari che conseguiranno percentuali di restituzione in vincite inferiori
all'80%, saranno tenuti a versare all'erario il 20% della differenza lorda maturata, secondo
modalità definite con provvedimento del ministero dell'economia e delle finanze-Aams: su
questo provvedimento, peraltro, è in corso un forte pressing degli operatori su via XX
Settembre.
Nel «pacchetto giochi», diventa generale (e non più limitato ad alcuni prodotti) il divieto di
partecipazione a concorsi con vincite in denaro per i minorenni: in particolare si dispone
che «il titolare dell'esercizio che consente la partecipazione ai giochi pubblici a minori di 18
anni è punito con la sanzione amministrativa da 500 a 1.000 euro e con la chiusura
dell'esercizio fino a 15 giorni».
Un piano straordinario di 30 mila controlli sul territorio è poi previsto su gioco on line,
scommesse, ma soprattutto apparecchi da
intrattenimento.
Di questi ultimi va realizzata una banca dati, che
registri precisamente numero di apparecchi,
tipologia di locali, titolarità dell'esercizio.
Con la previsione di giungere all'adozione di un
decreto Aams che determini nuovi parametri
numerico-quantitativi per installazione e
attivazione degli stessi in ciascun esercizio
commerciale.
Previste sanzioni pecuniarie da 500 a 1.500 euro
per ogni mancata comunicazione.
Inoltre, in riferimento sempre alle new slot, è prevista l'adozione di un apposito elenco
unico presso il Mef/Aams dei soggetti proprietari a qualsiasi titolo, dei concessionari e di
ogni soggetto comunque coinvolto nella specifica filiera.
Per tutti occorrerà una certificazione antimafia e un versamento annuale di 100 euro.
Anche qui, pesanti critiche dal servizio studi della Camera, secondo cui «non sono
suffragati dei dati e degli elementi posti alla base delle stime gli effetti finanziari relativi
all'incardinamento della competenza per territorio sugli apparecchi da gioco (10 milioni),
agli interventi migliorativi nelle attività di vigilanza e di verifica per il gioco fisico (40 milioni)
e all'azione di contrasto al gioco illecito e all'evasione fiscale nel settore degli apparecchi
da gioco, che pesa per 125 milioni sul gettito atteso dal governo».
Accogliendo in parte le richieste dell'opposizione, l'Esecutivo ha infine dato un giro di vite
anche agli assetti societari poco trasparenti nel settore giochi, in particolare per quanto
concerne società con sede in paesi off-shore: i concessionari dei giochi pubblici attraverso
la rete fisica (non a distanza) dovranno dichiarare «in ogni caso in sede di gara i dati
identificativi delle persone fisiche e giuridiche, che detengono direttamente o
indirettamente una partecipazione al loro capitale o patrimonio superiore al 2%».
Entro 180 giorni, i concessionari Aams dovranno sottoscrivere l'atto di integrazione della
convenzione per adeguarne i contenuti ai principi introdotti dalla legge di stabilità.
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