Si litiga sui referendum per la tv
Transcript
Si litiga sui referendum per la tv
1995 STORIA DELLA PUBBLICITA’ Si litiga sui referendum per la tv AGENZIE/AZIENDE La crisi continua • Continua la depressione nel mercato. Lo scontrino medio della spesa è contenuto a causa dei prezzi bassi, della concorrenza delle private label e delle promozioni 3x2 che dilagano. Upa e Intermatrix rinviano la ripresa al ’97. Intanto, le agenzie e i clienti soffrono. • Parte la campagna realizzata da Adriano Celentano per il rilancio dell’immagine delle Fs. L’incarico, in un primo tempo, era stato bloccato dal ministro dei Trasporti Publio Fiori. Il primo film, che lancerà gli altri spot, mostra il cantante con aria schifata sentenziare “Per ora di nuovo vedo solo il marchio”. Ci si interroga se la campagna promuova i treni o Celentano. • L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, diretto da Luigi Pavia, compie 30 anni. • Rapporto Upa-Astra/Intermatrix. Giulio Malgara dice: «La stagione dei grandi incrementi è finita per sempre. Le aziende oggi fanno i conti con il mercato globale». Chi piange meno è il below, promozione e direct in testa. • Terremoto in Saatchi & Saatchi. I due fratelli inglesi passano la mano al gruppo americano Cordiant. Il mondo della pubblicità è scosso dalle grandi operazioni internazionali: Fca con Bmz (che provocherà in Italia la nascita di Lionheart), Nadler, Larimer & Martinelli si sposta dal gruppo Tbwa a Ddb Needham. • Franco Moretti diventa presidente dell’Adci. • La crisi si fa sentire soprattutto nel mondo della produzione. Dilaniata dalle polemiche interne si scioglie l’Anipa. Nel comunicare la scelta, l’associazione lancia un’accusa: “tenuto conto dell’impossibilità di far fronte alla pressione sempre più incontrollabile da parte delle altre associazioni, che avrebbero dovuto dialogare con Anipa per risolvere problemi comuni, si è costretti alla dolorosa decisione”. • Segnali positivi e negativi nel consuntivo dell’AssAP. Dopo il ’94 in nero, il fatturato delle agenzie cresce del 2%. Ma il numero di addetti è ancora in calo. Armando Testa è prima (79,9 miliardi di fatturato), seguono McCann Erickson (49,9) e Jwt (46,1). • E’ l’anno delle campagne Diesel ‘Le look le plus cool’ e 'Hot Couture'. • McCann Erickson lancia la campagna internazionale per Martini. • Si fondono Bates Italia e Talent. Classic Blu diventa Landò e Nardi. Nasce anche Cohn & Wolfe. • Franco Bosisio, artefice del successo Swatch nel mondo, lascia Smh e va in Superga. • Il consiglio direttivo dell’Otep riconferma alla presidenza Gianni Muccini. All’interno dell’associazione si discute sulla Commissione d’agenzia e dell’accordo Acp. Alcuni soci fuoriusciti daranno vita al Comitato per la tutela del ruolo delle imprese di comunicazione. • Ritorna la ‘commedia all’italiana’. Tra gli spot più riusciti c’è Maxibon ‘Abbordation’ della Conquest che spiega “du gust is megl che uan”. • Luca Lindner, amministratore delegato di Conquest in Italia, viene nominato responsabile mondiale per Alfa Romeo. • Fiat trasforma il lancio di due nuove vetture, Bravo e Brava, in un un evento kolossal. Nella campagna di Bgs, per la prima volta un grande utente pubblicitario italiano usa il tema di internet. Ma a far parlare è soprattutto la trattativa che porta Bgs dalla Rscg al gruppo Dmb&b. Registi dell’operazione, che ha come obiettivo la concentrazione di parte del budget Fiat nel gruppo francese, sono Vittorio Ravà, responsabile comunicazione dell’azienda automobilistica, e Jean Jabès, ceo di Dmb&b a Parigi. L’operazione creerà notevoli problemi di convivenza: a farne le spese è Aldo Biasi, il cui contratto con il gruppo era a breve scadenza. Viene messo in discussione anche il ruolo di Gavino Sanna. • Si parla nuovamente di tagli nelle agenzie e di riassetti manageriali. Questa volta tocca a Publicis dove oltre ai licenziamenti si è aperta la corsa alla poltrona di Diego De Vargas. Anche in McCann si è costretti ad affrontare il problema dei tagli di personale. Le cronache quotidiane riferiscono di licenziamenti, cassa integrazione e di un clima non sereno. • Il valzer di poltrone continua poi a fine anno con l’arrivo di Enrico Gervasi da Tbwa a Young & Rubicam, Daniele Cima da Impact a Bbdo, Franco Moretti da McCann a Leo Burnett. • Il gruppo Grey si aggiudica il budget mondiale di Barilla (Italia esclusa, dove continua a lavorare Y&R Italia). • Stefano Rolando si dimette dal Die. Al suo posto arriva Stefano Parisi. STAMPA Fantasma ‘services’ • A gennaio è già crisi per La Voce. La coraggiosa esperienza di Montanelli (e dei suoi sponsor) chiuderà ad aprile. A luglio toccherà al Telegiornale. • Si apre la sottoscrizione dei lettori a favore del Manifesto. • Dalle ceneri di Noi nasce Chi (A. Mondadori) con direttore Silvana Giacobini. Ai nastri di partenza il Telegiornale di Gigi Vesigna con testimonial Antonio Di Pietro. Con l’head ‘Mi consenta di incazzarmi’ (della Reggio Del Bravo Pubblicità) parte Liberazione. • Rcs lancia Donna Oggi contro Donna Moderna. • Si comincia a parlare di test di vendita fuori edicola. Ci si arriverà tre anni dopo. • Eduardo Giliberti lascia la direzione generale della Sipra e diventa amministratore delegato di Rusconi Editore e Rusconi Pubblicità. Dante Secchia diventa presidente del cda di Spe. • Un fantasma si aggira nel mondo del giornalismo. Si tratta dei service editoriali, bestie nere del sindacato (colpevole di non riuscire a frenarli) e scappatoia per gli editori in crisi. Ad utilizzarli sono un po’ tutti: dai piccoli editori a Rcs. • Novità e restyling per i magazine settimanali dei quotidiani. Ad affiancare Sette e Il Venerdì sono Teresa del Messaggero, e poi il Magazine della Gazzetta dello Sport, Extra del Manifesto. All’inizio dell’anno successivo toccherà allo Specchio della Stampa. In edicola da Rcs arriva Carnet. • A fine anno Giuseppe Pilera prende il posto di Urbano Cairo e diventa amministratore delegato di Mondadori Pubblicità. • Fine anno. I quotidiani leader sovraffollati grazie anche al successo del colore. I periodici sono in sofferenza. • Rcs Pubblicità sospende i listini. CENTRI MEDIA Il ‘caso’ Barilla in Cia • Da MC&S e Mediapressing nasce Mediapolis. • Marco Muraglia diventa amministratore delegato di Initiative Media subentrando a Ernesto Pala che passa in Optimedia. • Nasce Chorus Media, struttura in joint venture tra Pirella Göttsche Lowe e Cia Medianetwork. • Arcangelo Di Nieri da direttore generale di Carat diventa amministratore delegato di Zenith Media. • Barilla concentra l’intero budget in Cia Medianetwork Italia. L’azienda vuole ridurre i costi e il centro media si aggiudica l’account adeguandosi ai nuovi bisogni della società. Ma l’accordo tra Barilla e Benatti crea grande malumore tra gli associati di Assomedia. TV/RADIO NEW MEDIA all’interno del gruppo Telecom Italia. Accordo sull’affollamento Debutta Video on line • Upa, AssAP, Assomedia e Publitalia raggiungono un accordo sull’affollamento e sull’inserimento degli spot. Aderirà anche Sipra. • Da qualche mese la parola magica ‘internet’ compare su tutti i media. Nicola Grauso, editore dell’Unione Sarda e Videolina, lancia in grande stile il progetto Video on line. A supportare il marketing c’è la Diakron di Gianni Pilo, la consulenza è offerta da Publitalia. Parte una mega campagna pubblicitaria che, a dire il vero, non si capisce da chi sia stata finanziata (i ritorni commerciali sul prodotto sono ben lungi dall’essere vicini). Su Video on line, che ha avuto il merito di parlare di internet al grande pubblico, ci sarebbe da scrivere fiumi di parole. Tra le proteste dei provider italiani, Vol finirà per confluire • Ernesto Pascale, amministratore delegato della Stet, annuncia di voler anticipare la cablatura del Paese. Si tratta di un piano faraonico e costosissimo, senza precedenti, che lascia a bocca aperta anche l’americanissimo guru Nicholas Negroponte (dirà: «Beati voi che avete uno Stato che ve lo paga...»). Ma il progetto, in realtà, non verrà mai portato a termine. • In Sipra, che nel centenario di Marconi rilancia la radio, dopo Giliberti arriva Antonello Perricone. Si punta anche al rilancio del cinema. Giuliano Adreani è direttore generale di Publitalia. • Referendum alle porte: si dovrà votare su privatizzazione Rai, proprietà tv (per non concedere a un privato la possibilità di avere tre reti nazionali), riduzione dei break nei film (solo tra primo e secondo tempo), concessionarie (divieto a una sola di raccogliere per tre reti nazionali). L’Italia si divide e litiga. Le parti pro e contro referendum mettono in campo tutto l’arsenale a disposizione (con i soliti testimonial schierati). Il gruppo del Biscione, con un colpo di genio, gioca sul tavolo della sinistra parlando di disoccupazione e dando voce al Comitato dei lavoratori Fininvest. Intanto terrorizza gli spettatori ventilando l’ipotesi di un black out dei film. Vincerà. • Vittorio Cecchi Gori compra Videomusic, lancia un piano di investimenti di 350 miliardi di lire e rileva la concessionaria New Media Sales. Poi sarà la volta dell’acquisto di Tmc. Finalmente, si dice, è nato il terzo polo. • Parte la sperimentazione di VideoMagic, il servizio interattivo di Stream. Telepiù, intanto, dichiara 700mila abbonati e lancia la tv satellitare. Nella pay tv cresce il peso del gruppo Nethold (Richemond) che dal 25% passa al 32,5%. A cedere le quote è Kirch che rimane azionista di maggioranza con il 33,6%. Gli altri partner sono Fin.Tel con il 23,4% e Fininvest con il 10%. F O C U Niente Grand Prix quest’anno, solo un Premio speciale della giuria per uno spot sociale che per regola non può concorrere al massimo premio: ‘Eggs Raccolta fondi’ della Abbott Mead Vickers Bbdo, cdp Paul Weiland Film Company. All’Italia due bronzi con Ukraina - Corriere della Sera (Tbwa) e Mulino Bianco (A.Testa). Giurati italiani sono Maurizio D’Adda e Cesare Casiraghi. Premio speciale della giuria a ‘Eggs’ di Amv Bbdo - Uk CAMPAGNA DELL’ANNO La battaglia degli allegati tra Corriere e Repubblica si sposta sul terreno degli atlanti. Tbwa prende atto delle nuove geografie venutesi a creare con la caduta del muro di Berlino e crea un piccolo capolavoro con 'Ukraina' per Corsera. Il testimonial è un astronauta russo che dopo anni di orbite spaziali rimette piede sul nostro pianeta. Ma i confini e i nomi non sono più gli stessi. Ottima l’idea strategica e creativa supportata da una produzione all’altezza. Uno dei pochi esempi di creatività italiana che fa divertire anche all’estero ricorrendo all’ironia. S Diventa parossistica la guerra dei gadget abbinati in promozione a quotidiani e periodici. Le edicole sono invase da profumi e bijoux nei femminili, di videocassette di film nei magazine (con modesto sovrapprezzo), di enciclopedie nei quotidiani. La spirale è costosa ma inarrestabile anche se tutti (a parole) sono d’accordo per ridimensionare il fenomeno. Arriva anche una condanna dall’Antitrust. Giorgio Fattori di Rcs Quotidiani dichiara: «Andando avanti così, finiremo per dover mettere un biglietto da 5.000 lire nel Corriere della Sera». Il clou sarà l’anno dopo con l’Unità che, nel giorno dello sciopero dei quotidiani, manderà in edicola la sola videocassetta. • Alcune stime parlano di 100mila utilizzatori di modem in Italia e di 50mila su internet. 42° FESTIVAL DI CANNES • Con la sponsorizzazione di 21 Investimenti (Gruppo Benetton) nasce Sei Tv, canale milanese di informazione sullo stile delle tv di quartiere americane. Non decollerà mai del tutto. • Mtv Europe, in Italia dal ’91, porta le ore di trasmissione su Telepiù 3 a quota 13. Ma l’emittente musicale cerca una dimora fissa e si metterà d’accordo con Rete A. • Oltre alle opportunità della grande rete, si comincia a parlare anche di tutela dei diritti nella comunicazione. Ad avvertire dei nuovi pericoli telematici è Giancarlo Livraghi, presidente dell’Associazione Alcei (l’intervista, una delle prime su questo tema, è disponibile in rete). EPICA D’OR Grand Prix a Bbc Radio Scotland (firmato dall’agenzia scozzese Faulds) che batte Levi’s di Bbh che lancia il brano Bombastic. Tre ori all’Italia con lo spot Ukraina Corriere (Tbwa) e le campagne stampa Swiss Cheese Union (Dorland Wilkens) e Volkswagen Golf (Verba Ddb). L’INVESTIMENTO PUBBLICITARIO 13 in miliardi di lire (netti) 11.267 11 10.188 10 9.362 9 6.514 8.505 8.151 8.074 8.058 1992 1993 1994 8 7 12.620 7.002 6 Fonte: AcNielsen Media Int. 1990 1991 © RIPRODUZIONE RISERVATA. Copyright Pubblico - Edizioni Flormedia 1995 1996 1997 1998 1999 Direttore responsabile Valeria Scrivani